le elezioni municipali in francia c

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le elezioni municipali in francia c
Giugno 1977
922.
Elezioni francesi 1977 1
LE ELEZIONI MUNICIPALI IN FRANCIA C*>
di ALAiN LANCELOT
1. Introduzione.
Anche se la Maggioranza (l) non avesse clamorosamente manifestato la discordia esistente al suo vertice nella battaglia per il sindaco
di Parigi, le elezioni municipali del 13-20 marzo 1977 non sarebber o
potute essere sempllci elezioni di routine, e ciò per diverse ragioni.
In primo luogo, queste e lezioni costituivano la prima consultazione
generale dopo le elezioni presidenziali del 1974 e cadevano a un anno
dalla data prevista per le prossime elezioni legislative (marzo 1978),
dopo una serie di consultazioni parziali sfavorevoli alla Maggioranza
(cantonali del marzo 1976 e legislative parziali del novembre 1976). Come potevano, in tali condizioni, non assumere il valore di un vero test
nazionale?
La seconda ragione, che doveva necessariamente mobilitare gli attori e richiamare l'interesse degli osservatori, consisteva nel fatto che
le elezioni del 1977 avevano luogo in un cllma politico profondamente
modificato rispetto a qu ello del 1971, data delle precedenti elezioni municipali. Questo cambiamento si riassume in tre parole: bipolarizzazione,
riequilibrio, << nazionalizzazione » .
La bipolarizzazione risulta dall'unione delle sinistre (socialisti, co( * ) Versione ridotta di un articolo che viene pubblicato (col titolo Le rouge et
le ver t : les électtons muntctpales des 13 et 20 mars 1977) sul n. 116, giugno 1977, della
''
l
r ivista « Projet ».
(l) Nel contesto politico francese si Intende per Maggioranza (alla quale si farà
frequentemente riferimento nel corso di questo articolo) la maggioranza presidenziale, ossia l'Insieme di quelle forze politiche che eleggono a suffragio universale
diretto e sostengono Il Presidente della Repubblica; al presente , essa è costituita
essenzialmente da due gruppi distinti e in torte rivalità tra loro: la corrente gaulllsta o RPR <Rassemblement pour la Républlque), guidata da J acques Chlrac, numericamente più consistente, e la corrente minorltarla rappresentata dalla destra liberale tradizionale, vicina all'attuale Presidente, Valéry Glscard d'Estalng, nella quale
confluiscono formazioni varie (Unione centrista, Riformatori, Repubblicani Indipendenti, ecc.). [N .d .R .]
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munisti, radicali di sinistra), cementata dalla firma del Programma comune nel 1972, e dall'adesione alla Maggioranza, nel 1974, da parte dell'antico Centro di opposizione. Ormai le due grandi coalizioni che dominano la scena politica francese si affrontano direttamente, senza che
alcun terzo partito possa svolgere un ruolo di « cerniera » o di « tampone». Il riequilibrio risulta da un duplice movimento: da un lato, la
crescita, all'interno della sinistra, del Partito Socialista uscito rinnovato
dal Con gresso del 1971 (dove fu eletto segretario Mitterand) tenutosi
dopo le elezioni municipali e il cui dinamismo non ha cessato in seguito
di affermarsi, al punto di farne non solo il primo partito della sinistra
a spese del Partito Comunista, ma anche il" primo partito di Francia;
d'altro lato, il declino, in seno alla Maggioranza, dell'influenza relativa
del Movimento gaullista che deve far fron te a lla concorrenza della corrente centrista liberale rafforzata dall'adesione dell'antico Centro d'opposizione e che si trova privo dei suoi principali mezzi d'azione in conseguenza della perdita dell'Eliseo (presidenza della Repubblica) nel 1974
e del Matignon {primo ministro) nel . 1976. Quanto alla «nazionalizzazione "• che da alcuni anni caratterizza in modo assai rigido il sistema
francese, risulta dal fatto che ogni elezione, qualunque ne sia la posta
in gioco specifica, è ormai l'occasione di uno scontro tra le due grandi
coalizioni che rivaleggiano tra loro a livello nazionale senza che esista
più alcuna soluzione di ricambio all'alternativa bipolare. Così, le alleanze di «terza forza» ch e raggruppavano centristi e socialisti, escludendo
i comunisti e la Maggioranza, sono state rotte dovunque esistevano,
mentre interessavano un buon numero di comuni nel 1971 e introducevano una certa morbidezza nel sistema di scontro bipolare dominante (2).
La terza ragione per cui le elezioni del 1977 non potevano essere
elezioni di routine è l'adozione del nuovo statuto municipale di Parigi
che fa rientpare la capitale nel diritto comune dei comuni francesi e
le assegna un sindaco eletto (3). Questa riforma era troppo importante,
dato il peso di Parigi, per non influire sull'insieme della consultazione.
A parte queste ragioni di fondo, le circostan-ze stesse della battaglia p er
Parigi hanno aggiunto alle elezioni municipali quella dimensione spettacolare
che rischiava di mancar loro, e hanno rafforzato, attraverso i mezzi di comuni(2) Città con più di 30.000 ab.: liste unitarie P.C.-P.S . (eventualmente con Il PSU:
Partito socialista unificato) = 23,5% del suf'lragl espressi; liste di «terza forza n {P.S.Centro) = 12,3%.
{3) Precedentemente la città di Parigi aveva uno statuto amministrativo tutto
particolare, di tipo centralistico, ereditato dall'epoca napoleonica. Al vertice erano
Il Prefetto di Parigi, In pari tempo amministratore della città, con competenza esclusiva su una parte degli alTari, e rappresentante dello Stato, e Il Consiglio di Parigi,
eletto a suffragio universale, competente per gli alTari non di spettanza del Prefetto;
Inoltre, In ciascuno dei venti circondari In cui è divisa Parigi, esisteva un sindaco
di circondario, non elettivo ma nominato con decreto, cui competevano le normali
attribuzioni amministrative del sindaco di un comune. [N.d.R.]
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cazione sociale, una politicizzazione che è certo conforme alla loro portata na·
zionale, ma che urta ancora contro resistenze locali tanto più vive quanto più
si scende dalle grandi città ai piccoli comuni. Annunciando il 19 gennaio la pro·
pria candidatura a sindaco di Parigi, il leader gaullista Jacques Chirac affermava
la propria volontà di fare delle municipali il primo turno del grande scontro
futur o tra l'Unione delle sinistre e la Maggioranza e, in pari tempo, di mettere
un freno all'azione di riequilibrio della Maggioranza, di cui appariva simbi>lo
particolarmente aggressivo la designazione di Miche! d'Ornano, ministro repubblicano indipendente, come candidato a sindaco di Parigi.
Per tutte queste ragioni, la portata delle elezioni municipali doveva
necessariamente andare molto al di là della semplice designazione dei
consigli municipali. Ci si aspettava da esse una risposta alle tre grandi
questioni politiche del momento: l) A che punto è il rapporto di forza
globale tra la sinistra e la Maggioranza, a un anno dalle elezioni legislative? 2) L'Unione delle sinistre, che ha dimostrato il suo potere di
mobilitazione a livello nazionale, è in grado di imporsi a livello locale
anche là dove esiste una forte tradizione di << terza forza »? 3) Il movimento gaullista, rinnovato dalla creazione del RPR (Rassemblement
pour la République), può resistere all'offensiva centrista-liberale in seno
alla Maggioranza? Su questi tre punti la risposta delle elezioni municipali è in definitiva abbastanza chiara: la sinistra appare ormai più
forte e più unita della Maggioranza e profitta pienamente di una bipolarizzazione che l'elettore comincia forse, in pari tempo, a trovare
eccessiva.
2. Il rapporto di forza tra Destra e Sinistra.
Il ministero dell'Interno non ha pubblicato statistiche globali dei
voti per l'insieme dei comuni metropolitani (quelli cioè compresi nei
90 dipartimenti della Francia metropolitana). Il suo comunicato del 14
marzo indica, certo, che su 33.080.318 iscritti, << il che rappresenta la
quasi totalità del corpo elettorale della metropoli », si sarebbero contati 26.084.554 votanti (con un tasso di astensione quindi del 21,1 %) e
25.267.592 suffragi espressi. Ma la ripartizione dei voti tra le diverse
coalizioni riguarda solo 22.780.410 suffragi espressi, senza· che si sappia
che cosa significhino i circa 2.500.000 suffragi mancanti.
Questa statistica, qui sotto riprodotta, ha dunque un valore puramente indicativo, tanto più che non è chiaro come siano state classificate le diverse liste apolitiche che costituiscono la regola nei comuni
più piccoli.
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l
Distribuzione di 22.780.410 voti espressi
Estrema sinistra
Partito Comunista (solo)
Sinistra non comunista (sola)
Unione delle sinistre
Totale sinistra
Centro-sinistra
Maggioranza
Diversi moderati
Estrema destra
179.557
866.831
1.878.227
6.854.230
0,8%
3,8%
8,2%
30,0%
9.778.845
4Z,9%
1.889.049
10.259.183
8,3%
45,0%
3,6%
0,1%
82~272
27.061
a ) L'avanzata deUa sinistra nell'insieme della Francia urbana.
Piuttosto che perderei in congetture su questa statistica, che offriva
all'esponente della Maggioranza Poniatowski l'occa!>ione di sottolineare
l'arretramento della sinistra rispetto alle elezioni cantonali del 1976
(42,9% contro 52,5%), noi ci atterremo alla statistica che ognuno può
stabilire sulla base dei risultati nei 221 comuni con più di 30.000 abitanti,
quali sono stati pubblicati dalla stampa all'indomani dello scrutinio.
Risultati del primo turno (13 marzo 1977)
nelle ZZl città con più di 30.000 ab.
(iscritti a votare :::: 10.120.442; voti espressi :::: 6.940.915)
Estrema sinistra
Partito Comunista (solo)
Sinistra non comunista (sola)
Unione delle sinistre
Diversi sinistra d'opposizione (soli)
Totale sinistra
Ecologisti
Movimento dei democratici (Jobert)
Diversi centro e destra
Maggioranza
Estrema destra
102.445
190.953
242.685
2.943.711
. 46.020
1,5%
2,8%
3,5%
42,4%
0,7%
3.SZS.814
50,8%
199.000
53.270
233.857
2.911.425
17.549
2,9%
0,8%
3,4%
41,9%
0,2%
A titolo di confronto, si noterà che l'insieme dei çandid ati di sinistra
raccoglievano, negli stessi comuni, il 47,9% dei suffragi espressi al primo
turno delle e lezioni legislative dél 1973 e il 46,5% al primo turno delle
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elezioni presidenziali del 1974. L'avanzata dell'opposizione di sinistra
è dunque particolarmente sensibile rispetto alle ultime consultazioni
generali.
Ma bisognerebbe anche notare che una buona parte degli elettori
ecologisti e << jobertisti » del primo turno vota indubbiamente per la
sinistra al secondo turno. Ciò appare manifestamente dai risultati del
secondo turno nei comuni con più di 30.000 ab. dove si è reso necessario
lo scrutinio di ballottaggio.
61 CITTÀ CON P IÙ DI 30.000
(4.511.302 ISCRITTI) (4)
RISULTATI IN
,4.8,
1• turno (13 marzo 1977) 2• turno (20 marzo 1977)
Voti espressi
Totale sinistrà
Ecologisti
Movimento Jobert
Diversi centro e destra
Maggioranza
Estrema destra
2.952.679
1.358.711
116.711
47.083
217.564
1.198.139
14.652
%
46,0
3,9
1,6
7,4
40,6
0,5
3.094.976
1.582.469
51,1
35.030
1.477.115
1,1
47,7
%
Fatta astrazione dagli eventuali travasi di voti da un turno all'altro
tra le due coalizioni e tra ciascuna di esse e gli astenuti, l'insieme dei
voti dei partiti di << terza forza » (ecologisti, jobertisti, diversi centro
e destra, estrema destra), che rappresentava a l primo turno il 13,4%
dei suffragi espressi, sembra essersi ripartito nel modo seguente:
guadagni della Sinistra
guadagni della Maggioranza
resto dei Diversi
5,1% (pari al 38% del totale)
1,1o/o (pari al 54% del totale)
1,1% (pari all'8% del totale)
Se si ammette così che il 38% dei voti conseguiti dai p artiti terzi
al primo turno si riversano a sinistra in caso di secondo iurno, "si dovrà
aggiungervi la quota corrispondente ai voti di sinistra del primo turno
per valutare correttamente il potenziale elettorale della sinistra nel marzo 1977 nella Francia urbana. L'operazione dà i risultati seguenti:
totale dei voti dei partiti terzi al primo turno (221 città) = 7,3%
di cui si riversano a sinistra il 38% = 2,8%;
potenziale della sinis tra = 50,8% (voti di sinistra al primo turno)
+ 2,8% (voti dei partiti terzi a l secondo turno) = 53,6% •.
(4) Erano in ballottaggio 64 comuni, ma abbiamo eliminato un comune (Ciichy)
e due settori di Parigi dove rimaneva una sola lista, come pure due comuni ( Le
Cannet e Mulhouse) dove Il secondo turno non lasciava a fronteggiarsi che due liste
della Maggioranza.
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Basta raffrontare questo risultato, ipotetico ma assai verosimile,
con i voti raccolti d a Mitterand al secondo turno delle elezioni presidenziali del 1974 nelle 221 città con più di 30.000 ab. (50,2%) per fare
apparire l'ampiezza reale dell'avanzata dell'opposizione da tre anni a
questa parte.
b) Analisi geografica dell'avanzata della sinistra.
Delle 221 città con più di 30.000 ab., quasi due terzi (143) registrano
al « turno utile » (5) una avanzata della sinistra rispetto al secondo
turno delle elezioni presidenziali del 1974. Questa avanzata è particolarmente spettacolare in 38 città nelle quali la sinistra ha la m aggioranza nel 1977 mentre nel 1974 Giscard d'Estain g superava Mitterand .
Dodici di queste 38 città appa rtengono a quella Francia dell'Ovest
che fino ad epoca recente era più sensibile ai partiti conservatori o
democratico-cristiani che alla sinistr a socialista: Angers, Angoulème,
Brest, Chartres, Cherbourg, Nantes, Poitiers, Rennes, La Roche-sur-Yon,
ecc. passano così sotto amministrazioni di sinistra. Dieci anni fa nessuno lo avrebbe creduto possibile. Eppure non si tratta affatto di un
mutamento improvviso, ma del risultato di una lenta evoluzione, spiegabile, anche indipendentemente dalla congiuntura, con tutto un complesso di ragioni economiche (industrializzazione), culturali (declino del
clericalismo, diffusione della televisione) e politiche (comparsa di un
Partito Socialista più aperto alla sensibilità cristiana). Evoluziooe bene
evidenziata dalla tabella seguente, che riporta in sintesi i risultati conseguiti dall'insieme della sinistra al primo turno di ogni elezione dal
1967 al 1977.
Angers
Brest
Rennes
La Roche-su r-Yon
l egisl.
(1967)
legisl.
(1968)
mu nic.
(1971)
legiel.
(1973)
presid.
(1974)
munic.
(1977)
34,0
27,6
38,3
27,3
29,3
29,9
33,9
39,5
36,3
31,4
42,0
40,3
40,2
42,3
45,0
38,8
41,0
46,6
47,6
42,7
52,0
50,0
55,9
51,9
Si constata la stessa avan zata della sinistra, b enché un po' meno
generale, in altre regioni dove si h a un rovesciamento di città orientate
da !Unga data a destra. Il caso si verifica specialmente nel Centro (Aurillac, Maçon, Saint-Chamond, Saint-Etienne, ecc.), nell'Est (Epinal, Schiltigheim, Thionville, ecc.), nel Nord (Tourcoing), ne l Sud-Ovest (Montpellier, Pau) e nel Sud-Est (Cannes, Grasse, Hyères, Valence).
(5) SI intende per «tu rno utile,, quello che dà luogo all'elezione: li secondo,
quando vi è stato ballottaggio; Il primo, In caso contrarlo.
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Si noterà tuttavia che 15 città con più di 30.000 ab. che avevano dato la
maggioranza a Mitterand al secondo turno delle elezioni presidenziali del 1974,
eleggono nel 1977 una municipalità ostile al Programma comune delle sinistre.
E' vero, peraltro, che si tratta in tutti i casi della rielezione del sindaco uscente
e, in cinque casi, di un sindaco ai margini della Maggioranza (a Brive, Agen e
Perpignan) o aderente ad ess_a di fresca data (a Maubeuge e Sotteville-lès-Rouen).
3. Conferma dell'Unione delle sinistre a dominante socialista.
Sulle 221 città con più di 30.000 ab. la sinistra del Programma comune ne controllava 98 prima delle ultime elezioni municipali; dopo
di queste ne controlla 155, ossia più del 70%. Il Partito Socialista è Il
grande vincitore, se si tiene conto dell'etichetta di testa delJa lista.
Uscenti
Guadagni
Perdite
P.C.
P.S.
Radicali di sin.
so
22
39
4
To t.
98
46
2
Eletti
72
81
2
155
Ma l'Unione permette al Partito Comunista di far entrare un buon
numero di suoi membri in consigli municipali a direzione socialista.
Senza essere il « principale beneficiario » dell'Unione delle sinistre, da
cui il Partito Socialista trae in definitiva molti vantaggi, esso non è
per nulla ridotto ai margini e può trovare una nuova « rispettabilità ,
nella partecipazione al potere locale là dove sembrava confinato nella
opposizione << irresponsabile ''·
In un certo numero di città, l'Unione delle sinistre doveva rappresentare un vero rovesciamento di alleanze sul piano locale per il Partito
Socialista. E' il caso là dove il Partito Socialista aveva vinto alla testa
di una lista di << terza forza» nel 1971 (29 città con più di 30.000 ab.)
e là dove esso faceva parte di una coalizione dello stesso tipo senza
dirigerla (10 città).
Questo rovesciamento, voluto dalla direzione del partito, è stato
praticamente generale: sole eccezioni ammesse, 7 città su 39 hanno organizzato << elezioni primarie » al primo turno che mettevano in competizione tra loro liste comuniste e socialiste omogenee. Una tale svolta
non è stata certo ottenuta senza difficoltà: in 10 casi una parte degli
eletti socialisti ha preferito fare scissione, e in 6 casi il sindaco uscente
ha preferito non ripresentarsi per non smentirsi politicamente. Ma l'elettorato ha assai largamente ratificato l'orientamento a sinistra del
Partito SoCialista, poiché 22 delle 29 città con amministrazioni socia- 415-
liste-centriste a direzione socialista sono rimaste alla sinistra, la quale
ha d'altra parte conquistato 4 delle 10 città centriste-socialiste a direzione centrista.
I casi di « elezioni primarie » sono interessanti nella misura in cui
permettono di valutare, da una parte, il dinamismo rispettivo delle
componenti dell'Unione delle sinistre e, d'altra parte, la propensione
di ciascuna di esse a rispettare la disciplina nei riporti del secondo
turno.
Circa il primo punto, i r isultati fanno apparire che il dinamismo
è tutto intero nel campo socialista: il P.S. è senz'altro il vero motore
dell'Unione. Esso compie un balzo avanti rispetto a i risultati raggiunti
nel 1973, mentre il P.C. si contenta di resistere.
RISULTATI I N
17
CITTÀ CON PIÙ DI
30.000
AB. I N CUI SI S ONO SVOLTE
« ELEZION I PRIMAIUE » IN SENO ALLA SINISTRA (6)
elez. legisl. 1973
turno)
e lez. munic. 1977
turno)
o·
940.557
697.674
185.845
183.874
Iscritti
V o ti espressi
P.C.
P.S.
%
26,63
26,35
o·
1.057.024
701.312
187.325
238.267
%
26,71
33,97
scarti
+ 0,08
+ 7,62
Quanto ai riporti di voti da un turno all'altro, essi fanno apparire
una discreta disciplina d'insieme nei 14 casi in cui ha avuto luogo il
ballottaggio.
14
CASI I N CUI HA AVUTO LUOGO IL BALLOTTAGGIO
1• turno 1977
V oli espr essi
Tota le sinistra
628.959
381.499
%
60,7
2• turno 1977
580.993
344.303
%
scarto
59,3
-
1,4
Quando si distingue secondo l'etichetta del candidato di sinistra
che resta in lizza al secondo turno, si constata con sorpresa che i
r iporti si fanno alquanto meglio in direzione del P.C. che n on in direzione del P.S.
(6) Non si è tenuto conto della 18• città (Nolsy-le-Grand), mancando l dati del
1973, e neppure del tre cast In cui avevano luogo delle <<elezioni primarie)) tra P.S.
e Radicali di sinistra (Bastia, Carcassonne e Mulhouse).
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4
CASI IN CUI IL
P.C.
RAPPRESENTA LA SINISTRA AL
l" turno 1977
Voti espressi
Totale sinistra
10
141.176
73.126
CASI IN CUI IL
P.S.
487.783
308.373
2"
TURNO
2" turno 1977
133.649
70.892
%
51,8
scarto
l ,:Z
%
+
53,0
RAPPRESENTA LA SINISTRA AL
l" turno 1977
V oti espressi
Totale sinistra
Elezioni francesi 1977 5
2"
TURNO
2" turno 1977
448.044
273.411
%
63,2
%
scarto
61,0
- 2,2
Le circostanze locali pesano evidentemente molto su questi risultati: la situazione a Marsiglia - dove il P.C. non apprezza molto Defferre - spiega così in parte la cattiva disciplina nel senso P.C.-P.S.,
così· come la situazione di Tolone - dove il P.C. ha ricevuto l'appoggio
di elettori gaullisti che non volevano votare per i Repubblicani indipendenti al secondo turno - spiega parzialmente la buona disciplina apparente nel senso P.S.-P.C.
Resta tuttavia il fatto che la sinistra, nell'insieme, sembra oggi molto più unita nel suo elettorato di qualche tempo fa.
4. La " discordia " In seno alla Maggioranza.
Globalmente la Maggioranza ha subìto il 13 marzo una evidente
sconfitta. Ha ottenuto infatti il 41,9% dei suffragi espressi nei 221 comuni con più di 30.000 ab. dove Giscard d'Estaing aveva ottenu to il
49,8% nel 1974, al secondo turno delle elezioni presidenziali, e dove la
somma dei suffragi della Maggioranza e dei Riformatori raggiungeva
il 52,1% al primo turno delle ultime elezioni legislative nel 1973.
Francia urbana
1973 (l• turno)
1974 (2• turno)
%
Maggioranza
Centro e Destra
non gaullista
2.410.410
32,5
1.445.116
19,5
Totale
3.855.534
5Z,l
1977 (lG turno)
%
3.964.547
-417-
49,8
%
Z.911.4ZS
41,9
Rispetto al 1973, n calo è superiore a 10 punti percentuali, chè rapp resentano una quota pari a circa la metà dei suffragi << centristi >> del
1973. Quasi tre anni dopo le elezioni presidenziali del 1974 appare dunque evidente che una parte notevole dell'elettorato rifiuta di ratificare
il connubio concluso - a fior di labbra - tra centristi e gaullisti a
livello degli stati maggiori.
Questa conclusione ricalca esatta mente quella che si poteva ricavare dall'analisi delle elezioni legislative parziali del novembre 1976. In
effetti, l'evoluzione dei suffragi dal 1973 al 1976 aveva fatto apparire un
netto cedimento della Maggioranza rispetto al totale « Maggioram;a +
Riformatori» del 1973.
7 CIRCOSCRIZIONI
(in % sui suffragi espressi) ( 7)
R ISULTATI CUMULATI DI
l " turno 1973
Estrema sinistra
P.C.
P.S. e Radicali di
sinistra
Maggioranza
Centro e Destra non
gaullista
1• turno 1976
scarti
+
2,7
17,8
3,3
15,8
0,6
-2,0
20,5
41,8
29,4
48,1
+ 8,9
17,2
f 59,0
3,4
~
51,5
-7,5
Le cose vanno dunque, sia nel 1977 che nel 1976, come se una frazione dell'elettorato di destra, corrispondente all'ingrosso a lla m e tà dell'elettorato «centrista» del 1973, ma ch e può n aturalmente includere
qua o là una certa proporzione di ex-elettori gaullisti, preferisse votare
socialista p iuttosto che contribuire all'allargam ento de lla Maggioranza.
E' meno sensibile, questa perdita, là dove le diverse correnti della
· Maggioranza affrontano separatamente la battaglia e propongono un
candida to della loro rispettiva tendenza politica agli elettori gaullisti
e agli elettori centristi? I risultati delle «elezioni primarie» in seno
a lla Maggioranza permettono di rispondere a tale questione.
Nell'insieme dei 25 comuni (Parigi compresa) dove siffatte « elezioni
primarie.» hanno avuto luogo, la perdita è un po' meno forte, rispetto
al secondo turno del 1974, che non nel resto della Francia urbana .
(7) Circoscrizioni situate nel dipartimenti seguenti: Haute ·LO!re, Alller, Corrèze,
Glronde, RhOne, Parigi, Yvellnes.
-
418 -
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25
Elezioni francesi 1977
6
COMUNI IN CUI S I SONO SVOLTE LE C PRIMARIE »
IN SENO ALLA MAGG IORANZA
Iscrìtti
Voti espressi
Maggioranza
o· turno)
1974 (2• turno)
I977
2.369.391
2.003.970
1.111.232
2.463.979
1.666.309
%
55,5
scarto
%
52,0
richiamo :
Totale
(221 città)
%
%
- 3,5
-
7,9
Ma ques ta statistica complessiva è ingannevole; in 12 città, infatti,
i diversi candidati della Maggioranza hanno superato, a volte in misura
assai sensibile, la quota raggiunta da Giscard d'Estaing al secondo tur·
no del 1974:
T otale Centro e Destra (in %) 2• turno 1974
Périgueux
St.Maur des Fossés
Agen
Versailles
Tourcoing
Tolone
49,62
58,65
50,02
63,31
52,11
5I,06
I• turno 1977
aumenti
58,96
66,82
57,36
69,00
57,43
56,04
+ 9,34
+ 8,17
+ 7,34
+ 5,69
+ 5,32
+ 4,98
Inversamente, la Maggioranza divisa ha ottenuto proporzionalmente
meno voti di Giscard d'Estaing in 13 città con più di 30.000 ab. dove
si erano tenute « elezioni primarie >>. La perdita è particolarmente forte
in 6 di esse:
Totale Centro e Destra (in %) 2• turno 1974
Lavai
Levallois·Perret
Epinal
Parigi
Thionville
Brest
56,30
50,06
56,25
56,91
55,76
53,36
I• turno 1977
43,47
41,12
49,11
50,18
50,89
49,80
perdite
-
I2,83
8,94
7,14
6,73
4,87
3,56
Il caso di Parigi merita naturalmente un rilievo particolare. Là in·
fatti la « discordia >> in seno alla Maggioranza h a assunto una dimensione spettacolare. Il 12 novembre Miche! d'Ornano, ministro dell'Industria, giscardiano, annuncia che egli sarà il candidato della Maggioran za a sindaco di Parigi. Il 19 gennaio Jacques Chirac, ex-Primo mi·
-419-
nistro e leader del movimento gaullista RPR, dichiara a 5Ua ·volta d i
volersi presentare come candidato della Maggioranza a sind aco di Parigi. La prova di forza tra le due correnti della Maggioranza è inevitabile.
Dalle due parti lo sforzo di propaganda è ecceziona lmente intenso.
Al primo turno la Maggioranza ottiene il 50,2% dei voti, di cui il 26,2%
va alle liste Chirac e il 22,0% alle liste d 'Ornano (il resto va a una lista
appoggiata da entrambi i contendenti). La vittoria di Chirac non è un
trionfo, ma è incontestabile. Il secondo turno ne conferma il successo
e lo porta a capo del Consiglio municipale di Parigi.
RISULTATI A PARIGI
(lo TURNO 1977)
Iscritti
V o ti espressi
Estr ema sinistra
Unione delle sinistre
Ecologisti
Movimento Johert
Maggioranza ( *)
di cui
liste Cbirac
liste d'Ornano
Estrema destra
%
1.276.672
851.432
24.943
273.386
86.331
19.519
427.533
100,0
2,9
32,1
10,1
2,3
50,2
222.973
187.065
19.720
26,2
22,0
2,3
(• ) Nel 5• settore (7• circondarlo) la lista di F. Dupont si presentava sotto 11 duplice patronato di Chirac e di d'Ornano.
5. La stanchezza dell'elettorato nel confronti della bipolarizzazione.
Due segni mostrano che gli elettori cominciano a stancarsi della
gabbia del bipolarismo che coarta tut ta la vita politica fran cese : il
successo delle liste marginali, da un lato, e la pratica del « panachage » (8) in uno spirito quasi proporzionalista, d'altro lato.
1. II successo delle liste marginali è anzitutto que llo del Movimento
ecologista, anche se qua o là può essere inteso come tale il successo
dei gruppi << goscisti » o di estrema sinistra e del Movimento Jobert.
Le liste ecologiste hanno raccolto circa 200.000 voti n ell'insie me delIa Francia urbana. In una decina di città, tra cui Parigi, esse h anno
perfino superato il 10% dei s uffragi espressi (9). Alcune di queste città
hanno certo conosciuto rilevanti problemi di ristrutturazione e di de(8) Il « panachage ,, è un metodo di votazione secondo 11 quale l'elettore può
dare la preferenza non solo al candidati della lista votata, m a anche ad uno o più
dl quelli compresi In liste diverse. [N .d.R.]
(9) A Chambéry il 19,5% , a Mulhouse 11 13,1%, a Strasburgo Il 10,5% , ecc.
-420-
Giugno 19n
922. Elezioni
franct~sl
19n 7
terioramento dell'ambiente. Ma, nel complesso, si tratta di città privilegiate dove l'elettorato teme che la q ualità della vita sia minacciata
piuttosto che di città dove questa qualità della vita è stata sacrificata
alla industrializzazione e alla urbanizzazione selvaggia. Come non intendere il « voto verde » quale una reazione di difesa dei privilegi, quando si considera la lista dei circondari di Parigi e dei comuni della sua
periferia dove gli ecologisti riportano i loro maggiori successi?
PARIGI
s· circondario
6" circondario
7" circondario
PERIFERIA.
Sceaux
Le Chesnay
La Celle Saint-Cloud
Meudon
Rueil-Malmaison
13,8%
13,8%
13,1%
27,9%
25,1%
23,2%
13,2%
11,8%
La <<salsa verde>>, che accompagna qua e là la <<carne rossa» delle
elezioni municipali, comporta naturalmente altri ingredienti oltre la difesa dei privilegi, in particolare l'entusiasmo dei giovanissimi (10). Come il << goscismo », di cui è spesso la versione non violenta, l'ecologismo
è un po' il comunismo del ricco e del giovane borghese. E' anche una
comoda scappatoia per coloro che rifiutano la «trappola , della bipo·
larizzazione.
Altrove, costoro possono benissimo riversare i loro voti su altri
partiti terzi marginali: sui Jobertisti, come a Le Mans (13%), a Nantes
(12,2%) o a Saint-Etienne (8,3% con l'UJP), o addirittura · sull'estrema
sinistra, come a Orléans (12%).
2. La pratica del << panachage » In un senso quasi proporzionalista
nelle città con meno di 30.000 ab. (in cui non si vota per liste bloccate)
costituisce il secondo segno della stanchezza degli elettori nei riguardi
della bipolarizzazione. Ora, questa pratica si è mostrata assai diffusa
nel 1977. Una delle sue manifestazioni più visibili consiste nel rovescia·
mento di maggioranza da un turno all'altro quando una delle tendenze
sembra sicura, visti i risultati del primo turno, di conquistare tutti i
seggi al secondo turno. Per garantire la diversità di composizione del
Consiglio municipale interviene allora uno spostamento in direzione del
probabile perdente. Abbiamo notato un rovesciamento di questa natura
in un ballottaggio su cinque circa, nei comuni con meno di 30.000 ab.
per i quali << Le Monde » pubblica i risultati, un po' più della metà in
favore della sinistra e un po' meno della metà in favore della Maggio·
(10) I sondaggi effettuati dalla Harrls·France In otto circondari dl Parigi mo·
strano che 1 << voti verdi >> diminuiscono regolarmente con l'età, passando dal 23%
nella classe d'età dai 18 al 26 anni al 4% in quella dal 65 anni in su.
-421-
ranza (l t). Due esempi consentiranno di m eglio cogliere il meccanismo
e il significato di questa pratica.
l)
RoVESCIAMENTO IN FAVORE DELLA SlNISTIIA : ALDEIITVILLE (SAVO IA)
Maggioranza
Unione delle sinistre
l" turno
eletti
2" turno
eletti
evoluzione
3.209
2.960
17
2.780
3.190
8
-429
230
2
+
2) RoVESCIAMENTO IN FAVORE DELLA MAGGIORANZA: EPERNAY (MARNA)
Unione delle sinistre
Maggioranza
l" turno
eletti
2" turno
eletti
6.843
6.407
23
5.785
7.107
4
evoluzione
-
+
1.058
700
Anche se la smobilitazione (astensione· al secondo turno) sembra
svolgere generalmente un ruolo maggiore della conversione, quest'ul·
tima è raramente assente. Gli elettori non amano i consigli municipali
monocolori.
6. Conclusione.
Le elezioni municipali francesi del marzo 1977 hanno fatto due vin·
citori e mezzo e uno sconfitto per intero. I due veri vincitori sono il
Rosso e il Verde: l'Unione delle sinistre, che trova nei consigli municipali una nuova legittimità, e l'ecologia, portata da una moda potente.
Il m ezzo vincitore è Jacques Chirac, che ha saputo ben giocare la carta
del RPR trionfando brillante mente nella battaglia per Parigi, ma che
tuttavia è solidale con una Maggioranza divenuta minoritaria. Il vero
perdente è la corrente centrista liberale vicina al Presidente della Re·
pubblica che non è riuscito a raggruppare e a dare salde radici alla
nuova Maggioranza uscita dalle urne delle elezioni presidenziali del 1974.
E' la fine della proroga concessa allora alla Maggioranza? (12). E' an·
cora presto per affermarlo e certamente non è cosa saggia vendere
prematuramente la pelle dell'orso maggioritario. Ma si deve pur riconoscere che il valore di questo articolo rischia di s ubire un assai grave
deprezzamento di qui alle prossime elezioni legisla tive del 1978.
(11) Si hanno 27 casi in favore della Maggioranza, 33 casi in favore della sinistra.
(12) Cfr. A.
LANCEWT,
La relève et l e sursis, in
-422-
<<
Projet », sept.·oct. 1974.