le cinque fasi dell`elaborazione
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le cinque fasi dell`elaborazione
La separazione definitiva rappresenta una paura primaria radicata negli esseri umani che in ogni tempo hanno creato rituali specifici per facilitare il passaggio ed elaborare il lutto Perdita e lutto: freeimages.com Psicologia le cinque fasi dell’elaborazione I l lutto rappresenta uno dei temi più indagati dalla psicologia moderna che ne ha messe a fuoco le dinamiche reali e simboliche, approfondendo le fasi del processo di elaborazione e integrazione della perdita. La ricerca di un aiuto professionale finalizzato a ritrovare la serenità quotidiana, deriva spesso dalla mancata elaborazione del lutto per un defunto o causato dal distacco da una persona amata. La ricerca tanatologica, di cui la psichiatra Elisabeth Kubler-Ross ha rappresentato uno dei primi esponenti, ha dato luogo ad un modello interpretativo, creato sulla base di osservazioni realizzate sul campo, rivelatosi applicabile anche nel processo di elaborazione del lutto. Secondo questo approccio il processo di distacco avverrebbe in cinque fasi – non stadi – che possono alternarsi e ripresentarsi più volte seguendo il flusso delle emozioni, comuni a chi lascia la dimensione terrena come a chi riceve l’annuncio di una perdita imminente. Negazione e rifiuto Di fronte a una diagnosi negativa la prima reazione umana è il rifiuto, un meccanismo di difesa che, attraverso il rigetto della realtà, protegge il malato e i parenti da un eccesso di ansia di morte, offrendogli il tempo necessario ad integrare le informazioni ricevute. Con il passare del tempo il meccanismo si indebolisce, lasciando spazio a una diversa visione della situazione. La fase successiva è caratterizzata dall’emergere di forti emozioni, prima tra tutte la rabbia, riversata su congiunti, personale medico e assistenziale, a partire dalla fatidica ☛ ▲La ricerca di un aiuto professionale deriva spesso dalla mancata elaborazione del lutto causato da perdite e distacchi Un percorso personalizzato Chi accompagna le persone in un momento delicato, a partire da coloro che chiedono aiuto o sentono di non essere riusciti a passare oltre una perdita importante, è chiamato a riscoprire le loro risorse personali e quelle della loro cultura familiare e sociale, aiutando ad accettare ed assimilare la morte in un modo differente, proprio di ogni singolo individuo. Settembre 2014 7 Psicologia ” Infine giunge il momento del commiato e della sistemazione di quanto rimasto in sospeso ” ▶Quando il malato ha avuto modo di elaborare adeguatamente quanto gli accade arriva ad accettare la propria condizione domanda: perché questo capita a me e non ad altri? Contrattazione o patteggiamento In questa fase la persona verifica cosa è ancora in grado di fare e su cosa può permettersi di investire, dando vita a una sorta di negoziato con familiari, medici e autorità spirituali. Il paziente riprende il controllo della propria vita puntando a sanare i conti in sospeso e a riparare eventuali offese. La quarta fase riguarda la depressione seguente la raggiunta consapevolezza delle perdite avvenute o più prossime, a causa dell’intensificarsi della sofferenza. Reazione e preparazione Gli psicologi hanno distinto questa fase secondo due tipi di depressione, una reattiva e una preparatoria. La prima è conseguente alla comprensione di quanti aspetti della propria identità, immagine corporea, potere decisionale e relazioni sociali, sono andati persi, mentre la seconda costituisce un aspetto anticipatorio rispetto alle perdite che si stanno per subire. In questa fase della malattia la persona non può più negare la propria condizione di salute, e capisce che la ribellione non è possibile, così a negazione e rabbia si sostituisce un intenso senso di sconfitta. Accettazione del distacco Quando il malato ha avuto modo di elaborare adeguatamente quanto gli accade arriva ad accettare la propria condizione e cosa gli si prospetta. In questa fase la persona tende ad alternare momenti di raccoglimento nel proprio silenzio interiore a periodi di profonda comunicazione con i familiari e le persone che gli sono accanto. È giunto il momento dei saluti e della restituzione a chi è stato vicino al paziente, del testamento materiale e spirituale come della sistemazione di quanto rimasto in sospeso, prendendosi cura dei propri oggetti fisici e simbolici. n Le origini della tanatologia La morte e il morire di Elisabeth Kubler-Ross, pubblicato nel 1969 dopo un ventennio di ricerche, costituisce il primo testo sistematico in cui è stato affrontato in modo scientifico il tema dell’ultimo passaggio, un vero e proprio vademecum per chi opera nel mondo della cura degli anziani come dei malati terminali. (Elisabeth Kubler-Ross, La morte e il morire, Cittadella Editrice, Assisi 2005). 8 Settembre 2014