La fondazione del mon do medievale in Europa

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La fondazione del mon do medievale in Europa
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La fondazione del mon do medievale in Europa
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La carta ci mostra
una profonda novità:
sul bacino del Mediterraneo
non si affacciano più territori
appartenenti a una sola civiltà.
L’unità che l’impero romano
aveva realizzato si è infranta.
La storia dell’VIII secolo
ha vari protagonisti:
gli arabi, che stanno
consolidando i loro vastissimi
domini; l’impero di Bisanzio,
erede e continuatore
dell’antico impero romano;
gli slavi e altri popoli
che si presentano sullo scenario
europeo, e che troviamo
ancora oggi, insieme
con tutti gli altri, a formare
l’Europa contemporanea.
In Europa occidentale,
solo il regno franco
sopravvisse di tutti i regni
romano-germanici
formatisi dopo la caduta
dell’impero romano.
L’esercito di Carlo Magno
non conosceva rivali.
Solo i musulmani
e i baschi riuscirono
a fermarlo in battaglia,
impedendogli di conquistare
tutta la Spagna.
Ma molti altri popoli europei
dovettero accettare
la sua supremazia:
i bretoni in Francia, i sassoni
e i bavari in Germania,
i frisi in Olanda, gli slavi in
Cekia. In Italia Carlo
Magno sconfisse facilmente
i longobardi del centro e del
nord a Pavia, nel 774,
ma non riuscì a sottomettere
i longobardi dell’Italia
meridionale e i bizantini.
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Il Cairo
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Regno dei franchi
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Impero bizantino
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PER
STUDIARE
LA STORIA
U N I T À
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La fondazione del mondo medievale in Europa
o
TESTO
BASE
b Il regno franco
IL
LE
Vassalli
XI secolo
Erano guerrieri o signori che
siglavano patti personali con
il re.
Durante una cerimonia, detta
dell’“omaggio”, il vassallo pronunciava il giuramento di
fedeltà: si dichiarava “uomo di
fiducia” del suo signore e gli
prometteva il suo aiuto militare. Come ricompensa otteneva
terre, villaggi, città o vescovadi.
La concessione veniva chiamata “feudo” o “beneficio”.
PUNTO DI PARTENZA
Per circa due secoli (VIII e IX secolo) il regno dei franchi fu la potenza più temibile d’Europa. Il suo re più celebre, Carlo Magno, era straordinariamente capace nel
convincere i nobili a seguirlo nelle sue imprese, abile nel prepararle e valoroso in
battaglia. I nobili, dal canto loro, lo aiutavano volentieri, perché sapevano che il re
era generoso nel ridistribuire il bottino delle vittorie.
La splendida corte di Aquisgrana
Carlo Magno aveva un grande modello: Teodorico, il re
APPROFONDIMENTO
ostrogoto che aveva governato felicemente su popoli di
diversa stirpe, italici e germanici. Per imitarlo, Carlo
Magno fece costruire nel suo palazzo la cappella reale
A PAGINA 127
ispirandosi alle chiese di Ravenna e radunò tutti i sapienti del tempo alla corte di Aquisgrana, l’odierna Aachen, una cittadina tedesca al
confine con la Francia e il Belgio. Questi formarono la Schola palatina, un’istituzione che promosse riforme fondamentali: fece riaprire nei monasteri le scuole
(erano state chiuse alla fine del VI secolo), sollecitò i monaci a ricopiare i libri antichi, stabilì misure e pesi uguali per tutte le terre del regno.
d
X secolo
PA R O L E D E L L A S T O R I A
L’organizzazione dei territori conquistati
Quando Carlo conquistava un territorio, premiava i signori alleati, affidando loro
un feudo, cioè una proprietà terriera strappata ai vinti o presa dai possedimenti
ecclesiastici dei territori conquistati. Questa concessione veniva chiamata beneficio.
I signori che la ricevevano diventavano, così, suoi vassalli. Essi sapevano che la
concessione era temporanea e il feudo doveva essere restituito al re o alla Chiesa,
ma ciò accadeva di rado. Infatti, il feudatario, dopo qualche tempo, cominciava a
considerare il feudo come una sua proprietà e lo aggiungeva ai suoi possedimenti.
I guerrieri più meritevoli venivano ricompensati con il titolo di “conte” . Un conte
aveva il compito di rappresentare il re, assicurare la difesa e amministrare la giustizia in una regione ampia. In essa vi erano sia terre di sua proprietà sia città indiIl regno dei Merovingi
APPROFONDIMENTO
c
A PAGINA 120
L’impero di Carlo Magno
LA CAPPELLA PALATINA
VIII secolo
IX secolo
A sinistra, la Cappella
Palatina (cioè “del Palazzo”),
che era la chiesa della
residenza carolingia ad
Aquisgrana.
In questa cappella, nella
quale si trovava il trono
imperiale, Carlo fu seppellito
alla sua morte.
Nella pagina a fianco, una
miniatura che si trova in una
Bibbia del IX secolo: vi è
raffigurato Alcuino da York,
un famoso uomo di cultura
della corte carolingia, mentre
presenta a Carlo e alla sua
corte l’edizione della Bibbia
da lui curata per ordine
dello stesso imperatore.
Colora sulla linea del tempo
i secoli in cui il regno
dei franchi fu la potenza
più temibile d’Europa.
88
Colonia
Reims
Aquisgrana
Treviri
Parigi
S L AV I
OCEANO
Strasburgo
marca U N G A R I
d’Austria
AT L A N T I C O
Augusta
Poitiers
marca
del Friuli
regni
cristiani
Lione
A R A B I
Pavia
marca di
Catalogna
AVA R I
Roma
Marsiglia
Territorio dei franchi nel 481
(avvento di Clodoveo)
Territorio conquistato sino
alla morte di Clodoveo (511)
Territorio conquistato alla caduta
del dominio romano nella Gallia (486)
Successive conquiste
dei Merovingi
mar
Mediterraneo
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PER
COSTRUIRE
LE COMPETENZE
U N I T À
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La fondazione del mondo medievale in Europa
o Mappa concettuale e sintesi
E U R O PA V I I I
SECOLO
Completa il testo, che descrive la mappa riassuntiva dell’unità.
All’inizio del IX secolo l’Occidente vide nascere un nuovo impero: nell’800 infatti
……………………. , re dei franchi, si fece incoronare ……………………………. dal
Organizzazione dei territori
in contee e marche
papa. Questa incoronazione provocò però una grave ……………………. fra la Chiesa di
Rinascita culturale
Roma e quella di Bisanzio. Carlo Magno aveva conquistato un vasto territorio, che
IMPERO
DI CARLO MAGNO
aveva organizzato creando dei rapporti di vassallaggio con i guerrieri più fedeli.
A essi concedeva un feudo e li nominava …………… o …............…………. , con l’incaDivisione fra Chiesa cattolica
e Chiesa bizantina
Divisione dell’impero
rico di difendere il territorio, di rappresentare il re e di amministrare la giustizia.
L’impero di Carlo Magno ebbe però vita breve.
Venne diviso in ………….. regni che per duecento anni dovettero affrontare nuove e
I M P O RTA N Z A
DELLA CHIESA
terribili ………….......….......................................... .
Mancanza di un forte
potere centrale
Invasioni
Mancando un potere centrale che potesse difendere le popolazioni, ogni città imparò
a organizzarsi da sola, sotto la guida dei ………………… , mentre i discendenti dei
conti e dei marchesi incominciarono a considerarsi indipendenti e a lasciare in eredità
Autonomia
di conti e marchesi
il ……………. ai propri discendenti.
Nel X secolo avvennero alcune trasformazioni: in agricoltura vennero introdotte delle
IMPERO
DEGLI OTTONI
Rapporti
positivi
MASSIMO
SPLENDORE
D E L L’ I M P E R O
DI BISANZIO
………………………… ; il Mediterraneo incominciò a essere solcato dalle flotte delle
città ………………….. italiane; ………………….. di Sassonia ricostituì un impero che
aveva il suo centro non più in Francia, ma in Germania e combatté contro le popolazioni che minacciavano l’Europa.
Mentre l’impero sassone si espandeva e l’impero bizantino raggiungeva il massimo
splendore, in Europa nasceva un’altra potenza, quella dei ……………………………. .
Sviluppo delle città
mercantili italiane
Fondazione
di un ducato
in Normandia
Innovazioni agricole
Normanni
Questa popolazione, che proveniva dalla Scandinavia, fra il X e l’XI secolo fondò il
ducato di Normandia e da qui partì alla conquista sia dell’……………...............….....….
sia dell’Italia ………………………. .
E U R O PA X
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SECOLO
Conquistano
l’Inghilterra
Conquistano
il sud Italia
Un altro gruppo di normanni si diresse dal Baltico verso l’Europa orientale, dove fondò
il ducato di Rus, che darà il nome alla Russia.
105
PER
VEDERE
DA VICINO
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La fondazione del mondo medievale in Europa
APPROFONDIMENTO 1
LA VITA QUOTIDIANA NELLE CURTES MEDIEVALI
La curtis, il castello,
la città vescovile
A lato, questa miniatura che orna le pagine di un manoscritto
rappresenta tre personaggi intenti a vendemmiare. Nella pagina
a fianco, in alto, delle contadine mietono il grano e lo raccolgono:
le donne aiutavano spesso gli uomini nel duro lavoro dei campi.
In basso, ancora un particolare tratto da una miniatura:
in un momento della vivace vita dei mercati medievali,
il pescivendolo propone la sua merce e ne vanta la qualità davanti
ai clienti che, possiamo immaginare, contrattano sul prezzo.
Com’era fatta la curtis
La pastorizia Anche provvedere al bestiame era
un’attività collettiva. I ragazzi e i pastori della curtis
portavano ogni giorno gli animali a pascolare nei terreni incolti e nella boscaglia che circondava l’insediamento. Gli uomini allevavano bovini, ovini e suini. Se la
curtis era di un signore ambizioso o del re, si allevavano anche equini: i cavalli, infatti, erano i “carri armati”
del Medioevo e quindi era importantissimo allevarli,
anche se molto costoso.
Mansi dominici
Mansi massarici
Mansi allodiali
Il territorio della curtis era diviso in campi, detti mansi.
C’erano i mansi appartenenti al signore, o dominici, coltivati da suoi servi e i cui prodotti servivano a mantenere
la sua famiglia. C’erano, poi, i mansi massarici: appartenevano anch’essi al signore, che però li affidava a famiglie di contadini che li coltivavano, vivevano dei frutti del
loro lavoro e versavano al signore una specie di affitto in
denaro o in natura. Infine, c’erano i mansi allodiali, di
proprietà di contadini liberi che vivevano fuori della curtis. Questi tre tipi di mansi erano sparsi in tutto il territorio: in questo modo, quando ogni anno si decideva quale
parte della curtis sarebbe stata coltivata e quale sarebbe
stata lasciata a riposo, ogni famiglia di contadini aveva
dei campi nella zona coltivata e poteva garantirsi il raccolto per quell’anno.
■ La struttura
della società medievale
Città e campagne Nell’VIII secolo, all’epoca di Carlo Magno, nel regno franco si stava formando una società molto diversa da quella dell’impero romano. In
questa nuova società gli uomini vivevano quasi esclusivamente nelle campagne, in villaggi oppure nelle curtes e nei castelli: alcuni però continuavano ad abitare
nelle città, che erano governate dai vescovi.
■ La curtis
Le campagne al tempo di Carlo Magno Nelle campagne europee, al tempo di Carlo Magno, vi erano molte aziende agrarie più o meno grandi. Queste aziende in
Francia e in Germania venivano chiamate ville, in Italia
curtes, in Inghilterra manor. Le curtes, spesso, erano
un’evoluzione delle antiche ville romane.
Nelle campagne vi erano anche piccoli villaggi indipendenti, insediamenti agricoli sparsi di famiglie contadine che vivevano isolate e, infine, terre lavorate dai
contadini che abitavano nelle città.
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La curtis e i suoi abitanti Ogni curtis aveva un edificio centrale, destinato all’abitazione del signore e circondato dalle case di legno dei contadini. Le famiglie
che lavoravano nella curtis potevano essere sia libere
sia schiave. Quelle libere tenevano per sé il ricavato del
loro lavoro e davano al signore solo una parte del raccolto. Le famiglie schiave gli consegnavano tutto il raccolto e, in cambio, il signore dava loro ciò che serviva
per sopravvivere.
■ Le tecniche agricole
e i commerci
La rotazione biennale La coltivazione era collettiva.
Si decideva insieme quale parte del territorio coltivare
con cereali o legumi e quale lasciare a riposo. Il terreno che i contadini lasciavano a riposo si rigenerava e
l’anno successivo dava un buon raccolto. Questa tecnica agricola si chiamava rotazione biennale. Nonostante le tecniche utilizzate dai contadini, le rese agricole rimasero molto basse. Per ogni chicco di grano seminato se ne raccoglievano appena tre!
La caccia e la raccolta Nel paesaggio medievale i boschi occupavano un’area maggiore rispetto all’epoca
romana. Nel bosco si praticava l’allevamento, soprattutto quello dei maiali. Si cacciavano cinghiali, cervi,
daini, caprioli e orsi. Grazie alla caccia e all’allevamento, i contadini potevano consumare un’elevata
quantità di carne. Nel bosco gli uomini raccoglievano
frutti spontanei e ricavavano il legname, un materiale
fondamentale per riscaldarsi, cucinare e costruire case e attrezzi. I frutti dei boschi, delle aree incolte e del
lavoro agricolo permettevano un’alimentazione sufficiente. Ma quando sopraggiungeva una carestia, la vita dei villaggi diventava durissima.
Commerci e mercanti Presso le città, di solito fuori
dalle mura, si svolgevano mercati periodici. In queste
occasioni, dalla curtis partiva un piccolo gruppo di dipendenti per vendere le eccedenze, cioè quella parte
del raccolto che non serviva agli abitanti della curtis
per sopravvivere. Le eccedenze non erano abbondanti, ma erano sufficienti per acquistare strumenti di lavoro, metalli e tessuti.
Ogni tanto passavano per la curtis mercanti che venivano da terre lontanissime. Essi vendevano vini profumati, stoffe intessute di fili d’oro e d’argento, gioielli,
sale e armi. Il signore contrattava a lungo il prezzo e
impegnava buona parte della produzione della curtis
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