impresa di pulizie - Provincia di Cuneo

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impresa di pulizie - Provincia di Cuneo
Avviare un’impresa di pulizie
PREMESSA
Sfogliando l’elenco telefonico vi renderete conto che ci sono centinaia di imprese di pulizie già
esistenti (in Piemonte nel 2009 circa 900) e questo probabilmente vi farà pensare che non ci sia
spazio per voi in questo settore, la realtà è ben diversa, la richiesta in questo settore è alta e i clienti
che richiedano servizi di pulizia puntano soprattutto alla qualità del servizio, cosa che spesso gli
operatori, per vari motivi o per superficialità non garantiscono. Durante il periodo della crisi
economica globale, la mancanza di liquidità delle imprese, i pagamenti ritardati dei fornitori, hanno
messo a dura prova la sopravvivenza delle stesse che lamentano troppe tasse da pagare e poche
entrate in tempi adeguati. A ciò si aggiunge la concorrenza in nero di operatori delle pulizie e la
tendenza di alcuni clienti di affidare il servizio ad immigrati, anche non regolari. Su questo secondo
fronte,molte imprese di pulizia hanno saputo reagire brillantemente, assumendo e regolarizzando,
al loro interno, tanti cittadini extracomunitari, a dimostrazione che la concorrenza si può
tranquillamente superare con l’integrazione e non con l’intolleranza.
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Asse “Adattabilità’” – Obiettivo specifico C
In questo tipo di attività occorre scegliere se fornire un servizio alle famiglie e ai condomini e
quindi sceglierete rivolgervi ad un mercato domestico, oppure rivolgere la vostra attenzione al
mercato commerciale offrendo i vostri servizi alle imprese o alla pubblica amministrazione. Potrete
quindi mantenere piccole le dimensioni dell’attività per motivi personali, dedicandovi in prima
persona all’attività, o sviluppare l’impresa assumendo del personale esterno e procedendo ad una
organizzazione dell’attività.
Il mercato domestico è più facile da gestire, ed è costituito principalmente da anziani, famiglie con
entrambi i coniugi lavoratori e famiglie con un reddito elevato che desiderano utilizzare il proprio
tempo libero per lo svago, lasciando le pulizie domestiche, prevalentemente quelle occasionali o
stagionali a delle imprese apposite. Questo tipo di mercato, in Italia, però non è molto sviluppato,
poiché, per le pulizie ordinarie periodiche, ci si rivolge a conoscenti o colf piuttosto che ad una
impresa di pulizie. E’ invece sviluppato, anche se con molta concorrenza, quello delle pulizie
condominiali che però è in mano ed è legato alla conoscenza degli amministratori degli stabili.
Il mercato commerciale è dedicato alle imprese o alla P.A., ci si rivolgerà a uffici, banche, negozi,
aziende e qualsiasi altro tipo di attività. In questo settore c’è ancora spazio per le nuove imprese,
poiché le aziende sono “costrette” a curare la propria immagine e mantenere i locali e gli spazi
pubblici puliti e ordinati e dato che assumere personale che si occupi solo della pulizia dei locali è
una scelta che grava sui costi e sulla gestione del personale, si preferisce delegare a un impresa di
pulizie esterna anche da parte delle Pubbliche Amministrazioni.
Per sviluppare l’ attività avendo per clienti le aziende, occorrerà curare l’immagine, le attrezzature
e l’organizzazione aziendale, poiché questo servizio è svolto in orari “particolari” , principalmente
all’alba o in tarda serata, quando gli uffici sono chiusi.
Il lavoro di pulizie professionali, è, infatti, un lavoro molto faticoso. Con orari non sempre
appetibili per chi cerca un’occupazione tranquilla. Per gli interventi di pulizia in uffici ed aziende in
genere, si interviene prima dell’apertura o dopo la chiusura. Le ore di lavoro possono essere
notturne e ci si deve alzare anche alle tre del mattino. La media annua di lavoro orario per addetto,
per queste imprese è di 1581 ore.
Eppure in Piemonte i titolari delle imprese di pulizie sono sia uomini che donne. Un settore di
impresa, insomma, dove esiste assoluta parità tra i sessi.
Le imprese si aggregano
Un altro modo per continuare a lavorare senza risentire della crisi e della concorrenza, è quello di
avviare dei consorzi. Più imprese si mettono assieme, unendosi tra loro in un’unica realtà giuridica,
mantenendo sempre la propria identità aziendale. Si tratta proprio dei consorzi, che permettono alle
imprese di poter avere i requisiti per accedere alle gare di appalto.
La necessità di esternalizzare il servizio da parte del settore privato e di quello pubblico, non
permetterà alle imprese di pulizia di scomparire, anzi. Il periodo è difficile, torbido, pesante, ma per
chi saprà resistere e, soprattutto, diversificare, il futuro potrà riservare ancora piacevoli sorprese.
L’immagine conta molto
Per dare un’immagine professionale della vostra impresa di pulizie, fate in modo che gli operai
siano sempre in ordine con il vestiario, che utilizzino attrezzi funzionanti e puliti, che il veicolo
aziendale sia pulito, rilasciate documenti e fatture su carta intestata, sono piccole attenzioni che
danno rafforzano l’immagine dell’ azienda.
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Altro particolare molto importante per l’immagine dell’impresa di pulizie, è il logo. Tutte le
imprese di pulizie hanno nel loro furgone stampigliato un logo che le rappresenta, logo che viene
riportato anche nei camici del personale. Questo logo può essere realizzato da un’agenzia
pubblicitaria, oppure, se avete un pc e conoscete i programmi di grafica potere crearlo da soli e
cercare l’agenzia solo per la stampa dello stesso sugli attrezzi da lavoro.
Particolare attenzione va posta all’assunzione del personale, poiché i vostri operai lavoreranno in
ambienti riservati, a contatto con merci e informazioni che possono avere un valore commerciale,
accertatevi della loro onestà e riservatezza.
Inizialmente gli addetti potranno raggiungere il posto di lavoro con i loro mezzi, ma se ne avete la
possibilità comprate un mezzo aziendale, su cui stampare nome e logo aziendale, indirizzo e
telefono, quando parcheggiato per strada mentre gli operai fanno le pulizie, vi farete una pubblicità
gratuita e itinerante.
Fate un'accurata analisi dei prezzi di mercato, per essere preparati a calcolare preventivi di lavoro
“giusti”, un compenso troppo basso non vi garantirà un margine adeguato e dovrete correre molto
per avere dei profitti, al contrario un preventivo alto spaventerà il cliente che opterà per altre
soluzioni o altre aziende, durante i primi lavori prendete nota di tutte le spese, vi serviranno da
guida per il futuro.
Cercate di allargare la gamma di servizi offerti dalla vostra impresa, offrendo servizi di pulizia
moquette, lucidatura parquet, pulizia pavimenti in pietra o cotto, disinfezione ambienti ecc.
SCELTA DELLA FORMULA SOCIETARIA
Le imprese di pulizie, come altre tipologie di imprese, possono avere diversa forma giuridica.
All’inizio, chi gestisce un’attività di questo genere, opta preferibilmente per la ditta individuale, ma
questa forma giuridica, spesso, non consente adeguati margini di crescita, specie per conquistare
una fetta di mercato molto ampia. Si opta per le società in accomandita semplice, a responsabilità
limitata, ma anche per le cooperative a responsabilità limitata. Esistono anche imprese di pulizia a
gestione familiare. Con i tempi che corrono e visto che l’impresa individuale, con il tempo non
regge alle necessità dell’azienda stessa, è consigliabile partire con un’impresa familiare,
coinvolgendo nell’attività coniuge, cognati e figli. Offrire un servizio di pulizia, disinfestazione e
sanificazione per edilizia civile ed aziendale, non è roba da poter svolgere in solitudine. Per
sopportare meglio l’investimento per i costi del personale, alcune imprese di pulizia, possono
scegliere la forma giuridica di cooperativa sociale. Questo tipo di cooperativa gestisce spesso
servizi in appalto per conto della Pubblica Amministrazione. Si può costituire come cooperativa
(vedi scheda apposita).
Per cominciare inoltre potete scegliere fra l’avvio indipendente o l’affiliazione in franchising.
Entrambe le formule hanno vantaggi e svantaggi, potrete essere liberi di agire e di organizzarvi se
optate per l’ avvio indipendente, ma dovrete occuparvi di mettere insieme un sistema organizzato in
grado di offrire un servizio è eccellente, in alternativa potreste utilizzare un sistema già collaudato
utilizzando marchi e formule in franchising.
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REQUISITI E NORMATIVE
L’impresa di pulizia dal punto di vista legislativo è disciplinata dalla legge n. 82 del 25 gennaio
1994 e dal decreto ministeriale n. 274 del 7 luglio 1997.
Oltre all'apertura della partita iva, è necessaria l'iscrizione all'albo degli Artigiani tenuto dalla
Camera di Commercio o al Registro Imprese della stessa Camera di Commercio a seconda che
l'impresa si configuri come artigiana o impresa commerciale.
Per l'iscrizione sono richiesti i requisiti di: capacità economico-finanziaria, ed onorabilità.
Invece la capacità tecnica ed organizzativa o individuazione di un preposto è necessaria solamente
per le attività di dinsinfezione, disinfestazione, derattizzazione dove inoltre ci sono ulteriori
adempimenti da espletare.
Le imprese di pulizie per essere iscritte all’albo imprese artigiane e al registro imprese devono
possedere i requisiti di:
• Capacita Economica – Finanziaria
• Onorabilità
• Capacità Tecnico – Professionale
Requisiti di Capacità Economico-Finanziaria
• Assenza di protesti cambiari negli ultimi cinque anni a carico del titolare, dei soci o degli
amministratori, salvo dimostrazione di aver soddisfatto i creditori o riabilitazione.
• Iscrizione all’INPS e all’ INAIL di tutti gli addetti compreso il titolare.
• Esistenza di rapporti con il sistema bancario, quindi essere titolari di almeno un conto
corrente.
• Applicazione di regolari contratti di lavoro, qualora l’impresa abbia dipendenti.
Requisiti di Onorabilità
• Il titolare, i soci o l’amministratore devono possedere i requisiti di onorabilità, ovvero:
• Non deve essere stata pronunciata una sentenza penale di condanna o non deve essere in
corso procedimenti penali salvo i casi in cui sia intervenuta la riabilitazione.
• Non sia stata svolta o non sia in corso procedura fallimentare
• Non siano state applicate misure di sicurezza e di prevenzione
• Non siano state accertate contravvenzioni per violazione di norme in materia di lavoro,
previdenza e assicurazioni sul lavoro.
Requisiti Capacità Tecnico-Professionali
Per l’attività di pulizia e disinfezione non è necessaria nessun requisito professionale e non è
necessaria l’indicazione di un preposto per la gestione tecnica. Occorre però prestare cura alla
questione della sicurezza sul lavoro. Il lavoro nel settore delle pulizie, soprattutto in quelle
industriali, è un lavoro non privo di rischi per la sicurezza. Occorre quindi che all’interno
dell’azienda un addetto o il titolare abbiano frequentato un corso per responsabile dei servizi di
protezione e sicurezza. I rischi possono venire dall’uso dei prodotti chimici specifici che vengono
usati per le pulizie e che vanno usati seguendo scrupolosamente le indicazioni previste per legge per
ciascun prodotto e fornite col prodotto stesso dal rivenditore, o anche dall’inosservanza delle regole
di sicurezza connesse con l’uso di particolari attrezzature come scale e altri accessori tecnici.
Se invece l’impresa si occupa di disinfestazione, derattizzazione e sanificazione, occorre indicare un
preposto alla gestione tecnica dell’attività, che deve possedere uno dei seguenti requisiti tecnico
professionali:
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•
aver conseguito il diploma di laurea o diploma di istruzione secondaria in materia tecnica
attinente l'attività ( il corso di studio deve prevedere un biennio di chimica e lo studio delle
nozioni di scienze naturali e biologiche)
• essere in possesso di un attestato di qualifica a carattere tecnico attinente l'attività
• aver assolto gli obblighi scolastici ed aver lavorato per almeno tre anni nella specifico
campo di attività come dipendente qualificato, socio lavoratore, titolare.
L’interessato dovrà dichiarare il possesso dei requisiti richiesti utilizzando l’apposita modulistica
disponibile presso le camere di commercio.
Per partecipare agli appalti pubblici
Per poter svolgere servizi per enti pubblici tramite gare d’appalto, l’impresa deve essere iscritta al
Registro delle Imprese o all’Albo delle Imprese Artigiane, da almeno due anni. Dovrà anche
iscriversi alla fascia di classificazione del volume d’affari, tenuta dalla Camera di Commercio. Le
fasce sono 8 e vanno dalla prima, fino a 51 mila euro, ad un massimo di 8 milioni di euro. Il livello
minimo di volume d’affari ( al netto dell’IVA) per iscriversi alla prima fascia è di circa 31 mila
euro. Per ulteriori informazioni e per partecipare ai corsi di formazione professionale nel settore, ci
si può rivolgere alle associazioni di categoria. Eccole: Anid è l’Associazione Nazionale delle
Imprese di Disinfestazione; Fise è la Federazione Imprese di Servizi, opera nell’ambito di
Confindustria e raggruppa 10 associazioni, tra cui ANIP, l’Associazione Nazionale delle Imprese di
Pulizia. Infine troviamo la Fnip, Federazione Nazionale delle Imprese di Pulizia e Servizi per
L’Ambiente che opera nell’ambito di Confcommercio.
INVESTIMENTI
Investimento iniziale richiesto per l’avvio è relativamente modesto, poiché si può cominciare in
piccolo servendo piccoli condomini e i negozi della zona, contattate qualche amministratore di
condominio e chiedete a qualche negoziante della zona per la pulizia delle vetrine, se invece volete
avviare subito un’impresa di pulizie con più dipendenti occorre investire qualche soldo in più, vi
servirà un piccolo ufficio, un automezzo e un po' di pubblicità.
Ad ogni modo, in questo e in pochi altri settori, l’investimento iniziale si può facilmente adattare
alle disponibilità economiche di chi avvia l’impresa.
Nel cercare una localizzazione per il vostro ufficio, ricordate che spesso sarete voi ad andare dei
clienti e che ben pochi verranno a trovarvi nel vostro ufficio, quindi non ricercate posizioni di
pregio per sistemare l’ufficio, preferite piuttosto una posizione più economica, ben raggiungibile.
In questa parte del nostro approfondimento, parleremo, infatti, dei costi delle attrezzature necessarie
allo svolgimento del lavoro di pulizia, per avere una panoramica dell’investimento in denaro da
impiegare nella messa a punto dell’attività. Per prima cosa dobbiamo sapere quali sono le
attrezzature indispensabili per lavorare con un’impresa di pulizie.
• detersivi e prodotti;
• macchinari come pedane, scale, lavasciuga, guanti, scope, secchi e panni;
• l’automezzo aziendale, il furgoncino dove caricare i detergenti e gli strumenti che servono
per pulire la casa o l’ azienda del cliente.
Per quanto riguarda gli attrezzi “minori”, la spesa è davvero poco rilevante. L’investimento più
consistente è l’automezzo. Diciamo che nel complesso saranno necessari circa 20 mila euro
(automezzo usato, attrezzature minori e spese iniziali) per avviare un’impresa di pulizie.
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Chi, all’inizio, non può permettersi nemmeno l’acquisto di un automezzo usato, può optare per il
leasing o il noleggio, il cui canone è notoriamente inferiore al costo della compravendita.
E’ utile ed importante sapere che i costi degli automezzi necessari allo svolgimento di attività di
impresa sono deducibili dalle imposte sui redditi. Il limite di deducibilità è fissato in maniera
variabile in base alle diverse tipologie di automezzi ed alla differente modalità di acquisto. Il limite
massimo di deducibilità dei costi del veicolo è del 50%, elevato all’80% per i veicoli usati in attività
di agenzia o di rappresentanza. Per l’acquisto o il leasing dell’automezzo aziendale dell’impresa di
pulizie, la percentuale di deducibilità può arrivare a coprire un costo di oltre 18 mila euro, mentre
per quello noleggiato la percentuale si applicherà ad un importo di circa 3.600 euro.
Anche per chi decide di acquistare un automezzo nuovo, le spesa da affrontare non è molto alta.
Complice la crisi economico-finanziaria e gli incentivi statali alle aziende automobilistiche, i prezzi
dei veicoli commerciali, attualmente, sembrano molto appetibili, con promozioni ed offerte da non
lasciarsi scappare. Se contiamo il costo di un furgone nuovo, prodotti di grandi dimensioni e di
ottima qualità e potenza, l’investimento iniziale per l’avvio di un’impresa di pulizie può anche
lievitare, dai 20 mila euro citati all’inizio del nostro articolo, a 30 mila euro.
Per quanto riguarda la tipologia di prodotti, è sempre meglio optare per prodotti di qualità, atossici e
rispettosi dell’ambiente e della natura. Un’impresa di pulizie attenta alla salubrità dei prodotti che
usa ed alla salute del cliente, offre certamente un’immagine di professionalità in grado di battere
qualsiasi forma di concorrenza. Per soddisfare la vostra legittima curiosità, vi anticiperemo il costo
di qualche macchinario. Una pompa per disinfestazione va da un minimo di 60 euro ad un massimo
di 349 euro. Tutto dipende dal modello e dalla potenza del prodotto.
Ma anche in questo caso, come per gli automezzi, abbiamo notato che le aziende propongono sconti
ed offerte speciali. Per chi vuole mettere a punto un’azienda, diremmo che questo è il periodo giusto
per investire. Un carrello per lavaggio pavimenti costa da un minimo di 107 euro ad un massimo di
232 euro. Un detergente per pavimenti da 10 litri, costa intorno ai 47 euro. Più consistente la spesa
per un’idropulitrice. Si va da un minimo di 900 euro ad un massimo di 4 mila euro. Una
idropulitrice per interni o esterni costa da un minimo di 1675 euro ad un massimo di 2900 euro. Per
quanto riguarda gli abiti, come i camici, i costi sono davvero bassi. Un camice donna costa 15 euro.
Una tuta monouso, 1,50 euro.
Materiale di consumo
Le attività delle imprese di pulizie richiedono anche l’utilizzo di accessori ed abbigliamento in
regola con la legge sulla sicurezza sul lavoro, come gli occhiali per protezione, il cui costo è di circa
tre euro. Accessibili anche i costi di scope, secchi, guanti. Una distinzione importante che occorre
fare per quanto riguarda gli strumenti da lavoro di un’impresa di pulizie, è riferita alle diverse
tipologie di attività che la stessa impresa può svolgere e che abbiamo elencato nella prima puntata
del nostro reportage: pulizia, disinfestazione e derattizzazione. Cere, detergenti sono prodotti
chimici per pulizie. Insetticidi ed erbicidi servono per la disinfestazione. Scope, panni, guanti,
secchi, sono attrezzature per pulizie. Le attrezzature per la disinfestazione, sono, invece, pompe,
tute e maschere. Dispenser per derattizzanti ed esche, sono, invece, attrezzi necessari alla
derattizzazione. Tutto dipende sempre dalle capacità finanziarie dell’imprenditore e da quanto è
disposto ad investire. Il consiglio è sempre quello di agire secondo lo spirito della professionalità e
della qualità del servizio nei confronti del cliente.
Il costo del personale
Il vero investimento economico dell’impresa di pulizie è nel personale, ed è questa la maggiore
criticità che gli operatori del settore si trovano ad affrontare infatti non è facile trovare personale
motivato e formato per riuscire a differenziarsi con la concorrenza sul piano della qualità e
professionalità.
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Tenete poi bene a mente che nella gestione di un’impresa di pulizie si avrà sempre bisogno di
operai e collaboratori qualificati. Un’impresa di pulizie con un bacino di utenza metropolitana e
provinciale necessita anche di 40 addetti per funzionare. Quindi se l’investimento per mettere su
un’impresa di pulizie sul fronte degli attrezzi e degli automezzi è generalmente sopportabile,
diviene più pesante se si deve assumere personale.
I compensi del lavoro svolto sono richiesti a ore ed anche gli addetti che svolgono materialmente il
servizio hanno un compenso conteggiato per ore di lavoro, che cumulate nel corso del mese,
daranno vita allo stipendio. Per avere un’idea di quanto chiedere al cliente per il servizio e di quanto
pagare per gli operai esiste un tariffario siglato dal Ministero del Lavoro con le associazioni
sindacali e di categoria, dove vengono fissate le tariffe orarie per il personale. L’ultimo CCNL della
categoria è aggiornato a dicembre 2007. Esistono anche tariffe orarie che variano in base alla zona
geografica di attività. Il costo medio orario per un operaio di un’impresa di pulizie è di circa 14,18
euro. Le imprese di pulizia devono rispettare le norme sulla sicurezza sul lavoro per il personale, il
cui costo annuo, ( visite mediche, etc.) è di 150 euro a lavoratore ( D.Lgs 81/2008).
RICAVI E COSTI
Il rientro economico di un’attività di pulizie, non si ha nell’immediato e potrebbe volerci un buon
numero di anni per racimolare il giusto numero di clienti. Se si hanno 20-25 anni si possono
aspettare anche 10 anni per farcela, ma se si è superata la quarantina, pensare di avere un lavoro
stabile verso i 45-50, diventa una prospettiva davvero impensabile da portare avanti. Per accorciare
questi tempi di rientro, le imprese di pulizia, piccole e grandi, hanno imparato a mettere in atto, una
tattica molto importante: diversificare le attività.
Alla luce di queste considerazioni è molto difficile ipotizzare un piano economico standard per un
impresa di pulizie. I fattori sono molto variabili e vanno considerati quindi caso per caso.
Ricordiamo qui gli elementi minimi che servono per comporlo:
Investimenti a partire da 20.000 euro; consideriamo nel nostro caso un investimento di 40.000 euro
con ammortamento in 5 anni (8.000 all’anno)
Costo del lavoro 14 euro l’ora medi.
Spese per detersivi e materiali di consumo 20 % del fatturato
Ipotizziamo che la nuova impresa si procuri lavoro per 2.500 ore il primo anno, per 4.000 nel
secondo e per 6.000 nel terzo e che venda i suoi servizi alla media di 23 euro l’ora.
Prima annualità
Fatturato
Acquisto
materiali
(ipotizzato 20 % del
fatturato)
Reddito lordo
Costi del personale
Spese affitto e utenze
Costi
vari
e
amministrazione
Ammortamenti
Reddito netto
Seconda annualità
Terza annualità
57.500,00
-11.500,00
92.000,00
- 18.400,00
138.000,00
- € 27.6000,00
46.000,00
73.600,00
110.400,00
- € 35.000,00
- 4.000,00
- 1.200,00
- 56.000,00
- 5.000,00
-1.500,00
- 84.000,00
- 5.500,00
- 2.000,00
- 8.000,00
- 2.200,00
- 8.000,00
3.100,00
- 8.000,00
14.500,00
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