tantra galassie

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tantra galassie
numero doppio DICEMBRE/GENNAIO 2011 – OshoTimes + Libertà dalle illusioni € 16,50
Poste Italiane s.p.a. - Sped. in Abbon. Postale - D.L. 353/2003
(conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB Varese
174
la strada verso il
tantra
in sincronia con le
galassie...
www.osho.com
la fragranza,
la visione
momenti di luce
con osho
siete bodhisattva per
il vostro desiderio
di essere consci, per la
vostra ricerca della verità. La verità
non è lontana, ma ci sono pochissimi fortunati nel mondo che la desiderano. Non è lontana, ma è difficile, duro raggiungerla. È duro raggiungerla non a causa della sua
natura ma per quanto noi abbiamo
investito in menzogne. Abbiamo
investito vite e vite in menzogne.
Il nostro investimento è così grande
che l’idea stessa della verità ci spaventa. Vogliamo evitarla, vogliamo
scappare dalla verità. Le bugie sono
piacevoli fughe, convenienti... se le
vecchie menzogne sono note, immediatamente ne inventiamo di nuove.
Ricordati che solo le menzogne possono essere inventate; la verità non
può essere inventata. La verità esiste già, la verità va scoperta! OSHO
voi
2 OSHO TIMES
“Basta anche un solo uomo
che ha trovato la verità
per dar fuoco a un’intera
foresta di bugie!”
bugie. Prevale sempre. Può essere
necessario molto tempo, ma per la
verità il tempo non ha importanza, lei
prevale sempre...
È una delle frasi di Osho che mi sono
sempre piaciute di più, pronunciata
in un discorso in Uruguay, dopo l’espulsione dagli Stati Uniti, una pausa
di qualche settimana del suo World
Tour (pausa durata poco visto che il
governo americano arrivò a minacciare l’interruzione di un prestito
all’Uruguay già definito, se non revocava immediatamente il visto di Osho
e lo espelleva!).
Quella frase è parte della risposta a
un discepolo che gli chiedeva: “Ma la
verità trionfa sempre?”, e Osho non
ha alcun dubbio su questo anche se
avverte che è un processo lento: La
verità è l’essenza stessa della vita, non
può essere sconfitta. La sua vittoria
può essere rinviata, per anni, anche
per secoli... la verità troverà la sua
strada anche nella giungla più fitta di
L’incontro con Osho, anni fa, ha di
sicuro dato fuoco alla mia “foresta di
bugie” personale: tanto per cominciare a quell’insieme di condizionamenti, valori, ideologie, morali, regole coi quali la società aveva iniziato a
nutrirmi fin da piccolo e che cominciavano a crearmi sempre più dubbi,
a starmi sempre più stretti, e ai quali,
ai tempi, cercavo di reagire dando
ascolto a tutta una serie di altre
“verità” antagoniste che però, man
mano, a un esame un po’ ravvicinato, si mostravano semplicemente
come bugie di segno opposto...
E la novità, con Osho, anche senza
considerare quanto mi risuonassero
dentro le cose che diceva, era soprattutto che affermava a chiare lettere
che non era lui a potermi dare la
verità: dovevo proprio cercarmela da
editoriale
guardare la vita di Osho per comprendere che è vero!
Ma soprattutto ti fornisce precisi strumenti – la meditazione in tutti i suoi
aspetti – per cercarla “in proprio”.
Una strada fino a conoscere veramente te stesso che ti vuol portare oltre
tutte le bugie, le illusioni, il sonno e i
sogni finché non ne rimane solo uno...
proprio come spiega Osho in un’intervista del libro che trovate allegato a
questo numero dell’Osho Times:
Giornalista: Vorrei farti una domanda
che, se ho capito bene, è una domanda fondamentale nella meditazione:
chi sei?
Osho: Non è una domanda qualsiasi,
non è così semplice. Quando ti chiedi:
“Chi sono?”, non ti aspetti una risposta, non c’è nessuno a risponderti, ma
indagando, chiedendo continuamente:
“Chi sono?”, un po’ alla volta gli altri
pensieri cominciano a scomparire.
G.: Avevi previsto tutto questo, anni fa?
O.: No.
G.: Quali erano le tue speranze allora?
O.: Sono una persona senza speranze.
G.: Non hai mai avuto speranze per
te stesso, sogni, quando eri giovane?
O.: No, li avevo prima dei 21 anni.
solo, dentro (...quanta pigrizia si deve
superare, cavolo!).
La verità non è qualcosa che può
diventare collettiva, resta individuale.
Solo le bugie possono diventare collettive... non hanno alcuna vita, sono
morte. Sono solo un peso – non ti
danno alcuna libertà, nessuna gioia,
ma semplicemente ti appesantiscono
così tanto da perdere ogni speranza di
diventare mai un individuo libero e da
accettare di essere ridotto in schiavitù... è questa la loro funzione.
Non è sempre facile continuare a cercar dentro ciò che mi guida... anche
nella vita di tutti i giorni, stare attento
a evitare la comodità di seguire sempre
gli altri o appisolarmi nelle abitudini...
e invece “scommettere” su quello che
mi dice – magari con voce sottile e
tenue – la mia voce interiore, la mia
“verità quotidiana”... ma se fatto, questo a poco a poco dà forza e dignità.
E di sicuro Osho ti aiuta: anche se non
vuole “darti” la verità ti dà un esempio affascinante – una motivazione
impareggiabile – di come è un uomo
che l’ha scoperta... La verità in sé è così
potente che basta a dare anche a un
uomo da solo il coraggio di fronteggiare il mondo intero dice, e basta
G.: Quali erano i tuoi sogni allora?
O.: Avevo il sogno di illuminarmi e si
è avverato. Avevo il sogno di conoscere me stesso e si è avverato. E dopo
questo… ora non ho più niente altro
da sognare.
Detto questo, e fatti i debiti auguri per
un 2011 che ci veda ancora ben decisi su questa strada, come Osho Times
ci si rivede col numero di febbraio.
DICEMBRE-GENNAIO 2011
3
sommario
06_ L’olio e l’acqua
Una storia Sufi...
(seconda parte)
08_ In sincronia con le galassie...
La cultura mistica dei Maya
L’eutanasia del pollo
12_ Una sottile profonda fiducia
Un’esperienza dall’Osho
International Meditation Resort
di Puna
14_ Le news
17_ I centri di Osho in Italia
20_ L’oroscopo di dicembre
22_ La strada verso il Tantra
Tantra: una tecnica o uno
stile di vita?
Intervista con Aneesha
26_ L’oroscopo di gennaio
27_ Un libro da vivere
I segreti dell’anima
28_ La vetrina delle novità
times
N.174
- DICEMBRE/GENNAIO 2011
Il mensile dedicato
allʼarte della meditazione
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Osho, Osho Signature, Osho Dynamic Meditation,
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consumatori di carne più attenti al
giorno d’oggi possono comprare
carne biologica o proveniente da
allevamenti di tipo tradizionale, naturale, a detta di alcuni più “umani”.
Come se da qualche parte nella nostra
mente volessimo ignorare che la vita
degli animali da macello è una vita
manipolata e sfruttata, al di là del
metodo che si usa per arrivare al loro
consumo sulle nostre tavole. La realtà
è che per quanto vogliamo convincerci di fare delle scelte più o meno accettabili, nel momento in cui decidiamo
di mangiare carne lo facciamo a spese
di un essere vivente, molto simile al
nostro cane, gatto, uccello, criceto,
cavallo, coniglio… gli animali a cui in
genere ci affezioniamo e per i quali
faremmo qualsiasi cosa.
Ora, negli USA, alcuni produttori di
pollo, in testa la Bell & Evans, stanno
pianificando di anestetizzare gli animali prima di appenderli per i piedi e
tagliare loro la gola. Questo per rendere il pollo libero dallo stress di una
morte orrenda… insomma una carneficina che cercano di definire, anche
questa, più “umana”…
Ma si presenta una sfida ancor più
grande di quella di cambiare metodologia di morte… come spiegare ai consumatori di cosa si tratta? Che genere di etichetta mettere sulla asettica
confezione di plastica dalla quale la
carne di pollo non appare così diversa da una spugna per i piatti? Le ipotesi sono tante: “Scannato Umanamente”, “Lavorato Umanamente”,
“Maneggiato Umanamente”… il paradosso è evidente da sé, persino agli
occhi dei grandi manipolatori dell’informazione… allora la scelta sembra voler cadere su definizioni più
asettiche come “Anestesia” “Sedazio-
I
ne” o ancora meglio, più professionale, “Anestesia Controllata”.
L’obiettivo è di comunicare lo scopo
del nuovo sistema e cioè assicurare che
i volatili “non debbano patire ulteriore dolore e disagio negli ultimi minuti
della loro vita” dice Mr. Pitman della
Anglia Autoflow che produce i nuovi
sistemi di macellazione.
Negli allevamenti classici i polli vengono dapprima condotti in quello che
viene definito “Live Hang Area” (Area
animali appesi vivi). Gli operai li
appendono a testa in giù a dei ceppi
metallici connessi a una rotaia meccanica che li conduce verso l’area dove
vengono uccisi. Qui ricevono prima
un bell’elettroshock che li rende semiinconsci e poi procedono verso la “killing machine” dove una lama automatica taglia loro la gola; quindi vengono lasciati lì a scolare finché non
hanno perso tutto il sangue.
Con il nuovo sistema i polli saranno
trasportati in container speciali
direttamente nella camera a gas dove
riceveranno una graduale somministrazione di anidride carbonica che li
ucciso
con am
ore...
osservatorio
renderà inconsci. Solo allora saranno appesi e scannati…
Tempel Grandin, professoressa di
scienze animali all’Università di Stato
del Colorado, esperta di polli, consulente della Bell & Evans e della Anglia
per la progettazione del nuovo sistema, sostiene che è certamente meglio
per gli animali, perché non saranno
consapevoli di ciò che accade loro e
soprattutto perché: “Agli uccelli non
piace essere appesi per le zampe, è una
cosa che li stressa veramente”. Ecco,
ci voleva un professore universitario
per comprenderlo… esiste un essere
vivente a cui piace essere appeso per i
piedi contro la sua volontà?
Mr Sachler, proprietario della Bell &
Evans, vorrebbe chiamare questo
nuovo sistema “Anestesia a induzione lenta” perché dà alle bestie una
morte davvero dolce e indolore! Ma
che non si pensi che queste muoiano
asfissiate… no, moriranno sgozzate,
perché, dice Mr Sachler: “Non voglio
che la gente dica che gassiamo i
nostri polli!”; invece è bello che pensi
che tagliano loro la gola dopo averli
anestetizzati!
E come effetto collaterale di tutte queste attenzioni, la carne sarà di migliore qualità perché le bestie non si saranno stressate, avranno meno escoriazioni e ali rotte… perché si sa, chi viene
appeso per la zampe un po’ si agita.
Ma il National Chicken Council (Consiglio Nazionale del Pollo), controbatte che l’elettroshock ha lo stesso effetto sedativo dell’anidride carbonica ed
è altrettanto umano; Richard Lobb,
un portavoce del Council sostiene che
essere appeso ai ceppi a testa in giù
non è poi così stressante per gli uccelli: “Normalmente dopo che li appendi se ne stanno tranquilli…”.
A dispetto di ciò la nuova produzione
della Bell & Evans inizierà nel prossimo aprile su scala nazionale; per quella data avranno anche deciso qual è
l’etichetta migliore da mettere, per
convincere, sedare le coscienze dei
consumatori… perché di questo e di
niente altro si tratta: man mano che la
gente diventa più sensibile a questo
genere di tematiche, bisogna fare in
modo che non troppi individui rifiutino la carneficina e diventino vegetariani; bisogna tranquillizzarli, come si
fa con i bambini, che gli animaletti
dormono tranquilli... e poi spuntano
magicamente impanati e fritti nei
nostri piatti, con il bel sorriso di chi è
morto gassato e in pace.
Ma qualsiasi sia la nostra scelta, vegetariana o carnivora, perfettamente
legittima, abbandoniamo ogni ipocrisia e non raccontiamoci storie e balle
su quello che facciamo… come diceva una canzone degli Smiths, negli
anni ’80: Meat is murder… Carne
uguale assassinio.
Informazioni tratte da un articolo di William
Neuman, NYT, Ottobre 2010
Marga
Non credo nel vegetarianismo perché
non credo in niente. I miei discepoli
sono vegetariani non perché fedeli a
una dottrina. Sono vegetariani, perché
le loro meditazioni li rendono più
umani, più vicini al cuore, e così vedono la totale stupidità di coloro che
uccidono esseri viventi per cibarsene.
È la loro sensibilità, la loro consapevolezza estetica, che li rende vegetariani... è una conseguenza della meditazione. Ovunque sia accaduta la
meditazione, le persone sono diventate vegetariane; sempre, da migliaia di
anni. Non puoi uccidere gli animali
per mangiarli, non puoi distruggere la
vita. Quando hai a disposizione cibi
deliziosi di ogni tipo, che bisogno hai
di uccidere degli esseri viventi? Non
c’entra niente con la religione. Si tratta semplicemente di sensibilità, di
comprensione estetica. Osho
TRATTO DA: Osho, From Death to Deathlessness #32
DICEMBRE-GENNAIO 2011
5
Un uomo che amava studiare
ogni genere di sistema
di pensiero scrisse a un
maestro derviscio della Mecca,
Abdul-Aziz, chiedendogli se
poteva parlare con lui per
poter fare dei confronti.
Il derviscio gli mandò una
bottiglia contenente dell’olio
e dell’acqua e uno stoppino
di cotone. Nel pacchetto
c’era questa lettera…
Caro amico, se metti lo
stoppino nell’olio, dandogli
fuoco, otterrai la luce. Se versi
via l’olio e metti lo stoppino
nell’acqua, non otterrai alcuna luce. Se scuoti insieme olio
e acqua e poi ci immergi lo
stoppino, otterrai una scintilla
che poi si spegnerà. Non c’è
alcun bisogno di eseguire
quest’esperimento con le parole
e attraverso una visita,
quando si può fare con dei
materiali semplici come questi.
6 OSHO TIMES
Una chiesa assomiglia più a un cimitero che a un tempio. Non puoi danzarvi, non puoi essere gioioso: non
puoi, non è permesso. Devi essere
serio. Devi essere molto, molto serio,
triste, come se stessi facendo qualcosa di sbagliato. Manca la gioia.
Manca la gioia, perché le persone
stanno semplicemente sedute, non
fanno nulla. E la chiesa continua soltanto a pensare al divino. Il predicatore parla del divino e la gente lo
ascolta: il predicatore pensa e pensano le persone che ascoltano. All’interno della chiesa, il divino è un pensiero, non è un’azione.
Qui il divino non è un pensiero: è un’azione, è una danza. E la danza deve
coinvolgere tutto in modo totale: corpo, mente, anima. Non si deve negare
nulla, perché se neghi una cosa, qualcosa si perderà, qualcosa andrà sicuramente perso. E allora la tua sintesi
non sarà la più alta possibile, ma si fermerà da qualche parte in basso, non
raggiungerà la cima dell’Everest.
Queste persone che vengono qui e
guardano, e vedono quelli che danzano o che fanno la Kundalini o la
Dinamica, rimangono molto perplesse, perché hanno quest’idea che uno
dovrebbe stare seduto a leggere la
Gita e a pensare al divino. È una completa assurdità! Leggendo la Gita e
pensando al divino, non arriverai da
nessuna parte. Se vuoi veramente
arrivare da qualche parte, devi sperimentare, devi usare un metodo.
Il sufismo possiede un metodo e non
ha alcuna filosofia.
la storia
Non c’è alcun bisogno di eseguire quest’esperimento con le parole e attraverso una visita…
Come puoi fare un esperimento attraverso le parole o con delle visite? Certo,
le parole possono essere usate per dare
delle istruzioni: è quello che faccio tutte
le mattine. Queste sono solo istruzioni. Poi, per tutto il giorno, le parole
scompaiono da questo posto. Allora
danzi, fai humming, ti scuoti, stai seduto, osservi, ami, preghi, mediti.
Ogni mattina comincio io con delle
istruzioni e poi hai l’intera giornata
per sperimentare. Le parole si possono usare, ma solo come istruzioni, non
come dei teoremi. In questo posto, non
sto creando dentro di te alcun credo:
sto distruggendo tutti i sistemi di credenze. Ti do semplicemente qualche
metodo, qualche tecnica. Se sai come
usarle e se sei veramente interessato
alla ricerca e te ne servi, non c’è nessuna ragione per cui tu non debba illuminarti. Non c’è nessuna ragione per
cui tutti voi non possiate realizzarvi
nel divino. Se è accaduto a me, può
accadere anche a voi.
Se cooperi con me, ti accadrà. Un maestro continua a portarti via tutto quanto. Prima ti insegna a diventare un
discepolo e poi, un giorno, si porterà
via anche il tuo essere discepolo, perché un maestro non può essere soddisfatto, finché tu stesso non sarai diventato un maestro per conto tuo. Un satguru è uno che crea altri satguru. Un
maestro continua a creare altri maestri. Prima ti insegna a lasciar andare,
in modo che scompaia tutto ciò che è
falso. Una volta che è scomparso ciò
che è falso, ti dirà ancora di lasciar
andare. Una volta scomparso ciò che
è falso, ti dirà di abbandonare anche
il tuo essere discepolo. Un maestro è
soddisfatto solo quando ha creato un
altro maestro.
Intorno a un maestro inizia a verificarsi un processo a catena: una fiammella salta nelle altre lampade, che
cominciano a emettere luce. E allora,
queste fiammelle cominciano per proprio conto a saltare in altre lampade
ancora, che erano spente, e si accenderanno molte altre lampade. La gente
viene da me e mi chiede perché non
vado nel mondo. Non ho bisogno di
andarci. Creerò i miei satguru, creerò
molti maestri, semplicemente stando
seduto qui. Saranno loro a viaggiare,
saranno loro i miei ambasciatori:
andranno in giro per il mondo a condividere la loro luce.
Ma bisogna andare molto in profondità con la sperimentazione, perché
soltanto attraverso la sperimentazione
c’è esperienza.
Nel fare della filosofia, la gente evita
di assumersi dei rischi.
La gente vuol restare al sicuro, non
vuole farsi coinvolgere, non vuole
impegnarsi. Vuol crescere, ma non
vuole sacrificare nulla. Vuol crescere
gratis, non vuole pagare un prezzo.
Queste persone non crescono mai. La
crescita avviene attraverso il sacrificio.
Bisogna mettere in gioco tutto ciò che
si possiede. La crescita è una scommessa, è un rischio.
Così, lascia che ti avverta, se stai cercando di risparmiarti, può essere che
tu ci riesca. È possibile che tu riesca a
risparmiarti, ma in quel caso non accadrà nulla. Devi essere aperto, devi essere pronto a perdere te stesso, non devi
risparmiare te stesso.
La filosofia è un’ottima cosa, perché
non tocca mai la tua realtà; si sposta
semplicemente come una nuvola,
aleggiando intorno alla tua mente.
Puoi trarne piacere. È un passatempo
da poltrona. Puoi lasciarti trasportare in grandi pensieri, senza paura,
stando sempre al sicuro, ancorato
alla tua casa, ancorato alle tue certezze, alla tua sicurezza. Per questo
insisto per il sannyas. Il sannyas significa che, adesso, ti prendi un impegno, ti fai coinvolgere, che adesso,
con me, non si tratta più soltanto di
filosofia. Sei pronto a metterti in
gioco, affrontare il pericolo, a entrare nell’ignoto, nell’incerto.
Molte persone dicono: “Non basta se
ti ascoltiamo e meditiamo? Perché è
necessario diventare sannyasin?”.
Quel che è necessario è prendersi un
impegno, lasciarsi coinvolgere. È necessario che tu non te ne stia in disparte, a risparmiarti e a fare qualche tentativo: se riesci a raggiungere qualcosa facendo un tentativo, bene, ma vuol
dire che non vuoi veramente farti coinvolgere in nulla. Non vuoi metterti nei
guai. Quelli che fanno così sono dei
perdenti. La loro intelligenza non li
aiuterà: la loro grande intelligenza si
rivelerà essere la loro rovina.
La filosofia è semplicemente un viaggio della mente: non vai da nessuna
parte, rimani dove sei. È un sogno, una
proiezione: stando seduto qui, puoi
chiudere gli occhi ed essere a Calcutta
o a Chicago. Puoi chiudere gli occhi ed
essere ovunque tu voglia, ma, quando
riapri gli occhi, scopri che sei seduto
qui, a Pune. Questo è quello che fa la
filosofia. Puoi fare dei gran pensieri e,
mentre stai pensando, ne sei entusiasta. Ma quando torni indietro e apri
gli occhi, sei esattamente la stessa persona che sei sempre stato. Nulla cambia mai veramente attraverso la filosofia, perché la filosofia è un evitare.
È semplicemente un etichettare le cose:
questo è questo, quest’altro è quest’altro. La filosofia è un etichettare. E
ricorda che non stai prendendo in giro
nessun’altro se non te stesso.
Continui a etichettare le cose e una
volta che le hai etichettate, incominci a considerarle in quella maniera.
Stai attento a quest’abitudine. Ce
l’hanno tutti. Sei seduto accanto a
qualcuno e inizi a chiedere: “Chi sei?
Dove stai andando? Qual è la tua religione?” e questo e quest’altro. E stai
semplicemente tentando di etichettare quell’uomo. Se dice che è un ebreo,
hai già pronta un’etichetta per lui. Sai
che devi star attento al tuo portafogli: è un ebreo. L’hai etichettato. E
può darsi che non sia un uomo che
puoi etichettare come “ebreo”: anche
Gesù era un ebreo. Se Gesù fosse stato
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seduto accanto a te, anche lui avreb-
be detto: “Sono un ebreo”. Come lo
avresti etichettato? Lo avresti etichettato come “ebreo”? Era l’uomo
meno ebreo del mondo.
Oppure l’uomo dice: “Sono un musulmano” e pensi che sia pericoloso.
O l’uomo dice: “Sono un hindu” e
pensi che sia un ipocrita. La gente ha
delle etichette universali e, una volta
che ha etichettato qualcuno, si comporta di conseguenza a quell’etichetta, non pensa più per niente alla persona. E ogni persona è assolutamente unica: non rappresenta nessun’altro, rappresenta soltanto se stessa.
Quindi nessuno può essere etichettato. Nessuna etichetta è giusta. La filosofia continua a fare proprio questo.
Continua a etichettare l’intera esistenza. Una volta che il filosofo ha etichettato tutto, pensa di aver finito,
pensa di aver spiegato tutto. E comincia a vivere in un mondo molto comodo, tutto etichettato. Dio sta in paradiso; l’inferno sta sotto terra; il paradiso si trova in alto nel cielo e questa
Terra sta a metà. Ha costruito una
mappa e sa ciò che è giusto e ciò che
è sbagliato: se fai ciò che è giusto
andrai in paradiso; se fai ciò che è
sbagliato, andrai all’inferno. Tutto è
classificato: finito! Adesso sa tutto.
Un filosofo non sa nulla. La filosofia
non è una porta per la conoscenza: la
porta della conoscenza è la sperimentazione, la religione.
Le persone che sono dipendenti dal
pensiero hanno la loro logica, non
ascoltano, non vedono. Sono sempre
rivestite dei loro pensieri.
Pensare è così: si continua a non
capire niente. Se veramente vuoi
entrare in contatto con la realtà,
allora il pensiero non è il ponte giusto: è una barriera.
In soli trecento anni la scienza ha raggiunto vette altissime. Perché? La
ragione è semplice: il motivo è che
Bacone ha introdotto nel mondo
della scienza la sperimentazione. In
soli trecento anni sono accadute così
8 OSHO TIMES
tante cose, come non ne erano mai
accadute neppure in tremila o trentamila anni. Tutto grazie a un solo
uomo: Bacone. Ha cambiato l’intero
corso della scienza e l’intero corso
della consapevolezza umana semplicemente aprendo la nuova porta della
sperimentazione. Disse: “La speculazione non porterà a nulla. La gente
ha speculato per secoli e non è successo niente. Si continua a litigare
sulle teorie e quelle teorie non significano nulla”. Bacone ha introdotto
la sperimentazione. Ti sorprenderà
sapere da dove ha tratto l’idea dell’esperimento: non ci crederai! L’ha
presa dal sufismo. Era un gran lettore di libri sufi, era immensamente
interessato ai libri sufi, e dalle idee
sufi ha tratto quest’idea: se la sperimentazione è la porta che conduce al
mondo interiore, perché non dovrebbe essere anche la porta per quello
esteriore? Per questo la scienza deve
molto al sufismo. Se un giorno si andrà alla ricerca delle vere fonti, allora i veri padri della scienza saranno i
Sufi, non i filosofi greci. Non Aristotele, Platone e tutti gli altri: loro erano
tutti degli speculatori.
Da dov’è che l’idea dell’esperimento
è entrata nella mente di Bacone? Vi è
entrata dal sufismo. Forse ha letto
questa storia, oppure qualche altra
cosa, ma comunque l’idea gli è venuta dal sufismo, perché i Sufi insistono molto sulla sperimentazione.
E se anche la religione dovrà crescere, allora la sperimentazione deve
diventare il suo vero fondamento.
Proprio come la scienza ha raggiunto
delle vette altissime in così poco
tempo – trecento anni – anche la religione, se diventa sperimentale, può
avere delle possibilità immense. La
religione ha molto da imparare dal
sufismo. Il sufismo è la religione più
essenziale: per questo è esistenziale,
sperimentale ed esperienziale.
TRATTO DA: Osho, Sufis: The People of the
Path, Vol.1 #15
egli anni ‘80 mi trovavo alla
conclusione di un ciclo della mia vita. Ero stata insegnante di inglese per molti
anni, in una scuola superiore. Avevo
insegnato sin dal ‘68 e naturalmente
avevo vissuto l’aspetto politico e rivoluzionario anche nella scuola. Erano
i tempi in cui si credeva che il mondo
andasse cambiato, ma poi, persi quegli ideali, dopo qualche anno, ho sentito il bisogno di fare un altro percorso, ho capito che dovevo cambiare io, lavorare su di me. Alla fine di
questa esperienza andai a fare un
viaggio nelle Filippine con le mie amiche, in un’isola che si chiama Palawan, perla rara; al tempo era molto
selvaggia, il Far West delle Filippine,
quasi intatta a livello di foresta primaria, e non c’erano ancora strade,
era molto primitiva. Fu un amore a
prima vista e decisi di andarci a vivere; sentivo proprio il bisogno di stare
a contatto stretto con una natura
forte, primitiva, e di entrare dentro di
me, in un percorso che è più facile in
un posto così; già solo vivere lì era
una meditazione...
Guardandomi indietro mi rendo
conto che per me è stata una preparazione a ciò che sarebbe venuto
dopo; vivere secondo i ritmi della
natura per prepararmi a una frequenza del tempo come Arte, non
come Denaro. La differenza è che il
tempo come Denaro è meccanico,
niente di più di quello scandito dalle
lancette dell’orologio, mentre il
tempo come Arte è il tempo naturale, il susseguirsi delle stagioni della
vita, del giorno e della notte, delle
lune… alle Filippine ho davvero vissuto ai margini della società e in
quell’isola quasi deserta ho cresciuto mio figlio.
Quando sono tornata in Italia una
cara amica, Talasi, che aveva da poco
aperto l’Osho Circle School, mi ha
invitato a raggiungerla e appena sono
arrivata lì è stata una vera e propria
chiamata! Avevo con me un piccolo
N
maya
in sincronia con le
galassie...
Avani, meditatrice di
lunga data e ricercatrice
nell’ambito della cultura
mistica dei Maya, ci
racconta la sua storia,
che dalle inquietudini del
‘68 l’ha portata a Osho,
passando per isole
deserte e viaggi...
galattici!
La vita si muove in cerchi,
rubino che mi è caduto e da quel piccolo evento ho sentito che era lì che
avrei trovato le mie radici. Ho partecipato a un gruppo con Leela (Lovegarden) e durante la sannyas celebration ricordo che mi sono messa a
piangere perché non ero lì anche io a
prendere il sannyas. E presto ci fu
anche la mia celebration! Ciò che mi
ha davvero “chiamato” di Osho è l’aspetto celebrativo delle sue tecniche e
della sua visione! Io faccio meditazione Vipassana da moltissimi anni,
dall’ ‘85, e questa tecnica è sempre
stata importante per me, è quella che
mi ha aperto le porte... ma celebrare
la vita è meraviglioso!
Il mio primissimo contatto con Osho
avvenne già alle Filippine. Durante un
seminario di guaritori filippini a cui
ero stata invitata in qualità di insegnante di Aura-Soma, uno di questi
guaritori, che era anche quello che
guidava gli eventi, mi colpì. Era un
“maestro di cristalli” e aveva un
modo di muoversi e di operare che mi
piaceva. Gli dissi: “Mi ricordi le mie
amiche sannyasin” e lui mi rispose:
“Io sono uno dei più vecchi sannyasin filippini e Osho mi aveva nominato ambasciatore per le Filippine!”.
Durante un gruppo sui cristalli mi
diede anche un nome che ho tenuto
per me, l’ho tenuto prezioso, ma poi
ho sentito che dovevo essere io a chiederlo, a prendermi la responsabilità
del sannyas; quello era stato un dono,
molto bello, ma un dono...
La mia storia d’amore con i Maya è
iniziata nel 2000. Vivevo ancora alle
Filippine e andai in Grecia a fare l’ultimo livello di Aura-Soma come insegnante. Durante un corso sull’Albero
della Vita, il Filo dorato, ho avuto
un’esperienza molto forte; per la
non è mai dritta e lineare.
La Terra si muove intorno al
Sole, il Sole gira intorno a
qualche stella più grande.
Le galassie, l’intero universo
si muovono in circoli. Le stagioni si muovono in cicli.
L’infanzia, la giovinezza, la
vecchiaia si evolvono in cicli.
La vita è circolare! Non va
mai dritta! Non è come una
freccia che si muove dritta
verso un bersaglio. La freccia
è un’invenzione umana, nella
vita non esiste niente di simile, è il prodotto della mente
violenta dell’uomo. La freccia
sceglie la strada più breve tra
due punti, ha una grande
fretta, è molto cosciente del
tempo che scorre veloce…
ma il divino non è di fretta! 1
DICEMBRE-GENNAIO 2011
9
L’
intero universo si trova
dentro di te… stelle, galassie
su galassie, si trovano
dentro di te e il Sole stesso
sorge dentro di te… puoi
contenere l’intero universo…
è una possibilità! 2
prima volta ho percepito una specie di
“matrice”, un codice della vita nel mio
corpo fisico, qualcosa che abbiamo
dentro e che possiamo andare a riattivare attraverso il colore. Sono poi tornata in Italia e sono stata invitata da
una mia amica a un seminario sui
Maya e lì, come ho visto lo Tzolkin, il
modulo armonico che i Maya usavano per “sincronizzarsi” con i diversi
pianeti, il riconoscimento è stato
immediato: come l’Albero della Vita
anche questa era una matrice che mi
pulsava dentro, anche se allora non
sapevo che fosse davvero riflessa nel
corpo fisico, nelle dita delle mani e dei
piedi, nelle articolazioni... vederla,
sentirmela dentro, è stato molto forte.
Da lì è iniziata la mia ricerca in quel
campo che ha a che vedere anche col
colore, le frequenze e i numeri. Ho
interfacciato lo Tzolkin, anche conosciuto come Sacro Computo Maya,
con il sistema Aura-Soma, proprio
a livello delle frequenze della luce,
creando un corso di aggiornamento
che si chiama appunto Codici di Luce.
Negli anni ho sviluppato, insieme a
Giovanna Battistini, una studiosa di
10 OSHO TIMES
cultura Maya, l’idea di un Diario basato sullo Tzolkin; il Diario è un computo dei giorni fino al 2013, per “sincronizzarci” con la galassia. Per comprenderlo è necessario conoscere un
po’ della visione del mondo dei Maya...
I Maya hanno visto la data del 21
dicembre 2012 come una data epocale perché è la chiusura di un ciclo, anzi
di diversi cicli; il ciclo della storia, il
più corto, dura 5125 anni, 13 baktun
secondo il sistema di misura Maya, e
va dal 3113 a.C. – approssimativamente il tempo di Egizi, Sumeri, Babilonesi – fino ai giorni nostri. Il 2012 è
anche la conclusione di un ciclo più
grande di 26.000 anni e di un altro
ancora più lungo di 104.000, quindi è
effettivamente un momento importante, epocale, ma non è certo né la fine
del mondo né la fine del Calendario
Maya. Sarà l’inizio di un altro ciclo.
Anzi, dal 21 dicembre 2012 al 26
luglio 2013 vi sono ancora 7 lune per
prepararci alla sincronizzazione. I
Maya erano grandi astronomi – avevano 17 sistemi di computo del tempo
– e si sincronizzavano con i pianeti e
le galassie molto lontane... sincronizzare significa calcolare i cicli, le orbite
dei corpi astrali e sintonizzarli con lo
Tzolkin che è un modulo armonico
universale, basato sulla frequenza
galattica 13-20, cioè i 13 Toni Galattici e le 20 Tribù Solari dello Tzolkin,
che percepisce il tempo come Arte e lo
vive come ciclico e radiale. José
Arguelles ha decodificato e divulgato
in linguaggio moderno i codici Maya.
Secondo Arguelles in questi 5125 anni
della storia umana, l’umanità è precipitata in un’amnesia rispetto alla corretta “frequenza” del tempo ed è
entrata in una frequenza errata, 12-60,
che è quella del Calendario Gregoriano: 12 mesi irregolari e ore di 60
minuti. È un paradigma che percepisce il tempo come Denaro e lo vive in
maniera lineare, dal passato, al presente e al futuro. Sincronizzando il
ciclo di 260 giorni dello Tzolkin con
l’anno terrestre, che sono 365 giorni
suddivisi in 13 lune di 28 giorni più
un giorno “fuori dal tempo”, ogni 52
anni arrivano allo stesso punto. E
questi 52 anni sono quelli che vengono chiamati il Castello del Destino, il
ciclo della missione di vita individuale. Poi si “rinasce”. È interessante
notare che i 260 giorni del ciclo galattico dello Tzolkin corrispondono a 9
mesi, una gestazione.
I codici Maya sono stati trovati nella
tomba del re Maya Pacal Votan,
tomba scoperta nel 1952, esattamente 1260 anni dopo la sua consacrazione e 1320 anni prima della chiusura del ciclo. Quindi è proprio come
se alla chiusura del ciclo l’umanità
dovesse passare a questa frequenza
13-20 ed entrare in un nuovo ciclo,
che viene definito da Arguelles “dell’uomo noosferico”: si dovrà fare un
salto quantico e passare dalla biosfera alla noosfera, cioè la sfera mentale: in altre parole l’uomo deve diventare consapevole di quello che crea
con la sua mente...
L’inizio di questo nuovo ciclo dipenderà dalla consapevolezza dell’umanità.
Attraverso il Diario, di ogni giorno
possiamo vedere che energia ha, che
colore ha, che qualità ha rispetto
all’intero universo e sincronizzare noi
stessi con quelle caratteristiche! Per
ognuna delle 260 combinazioni possibili tra Toni e Tribù ci sono tutte le
date fino al 2013 e c’è la possibilità
di annotare giorno per giorno le tematiche della nostra vita. Il Diario
Sincronico ha proprio questo senso,
dà una mappa delle energie cosmiche
in atto, giorno per giorno, e ogni 9 mesi possiamo vedere cosa è cambiato a
maya
livello della nostra consapevolezza.
Conoscendo la nostra identità galattica, attraverso le Tribù Solari che sono degli archetipi collettivi – Drago,
Vento, Notte, Seme, Serpente, Allacciatore dei Mondi, Mano, Stella,
Luna, Cane, Scimmia, Umano, Viandante del Cielo, Mago, Aquila, Guerriero, Terra, Specchio, Tempesta, Sole
– e attraverso la conoscenza dei Toni
Galattici – magnetico, lunare, elettrico, autoesistente, intonante, ritmico,
risonante, galattico, solare, planetario,
spettrale, cristallo, cosmico – le qualità racchiuse in ogni giorno, abbiamo
degli strumenti in più, una mappa per
canalizzare e ampliare la nostra consapevolezza. Sapere chi siamo, qual è
la nostra missione in questa vita, quali
sono i nostri talenti, le nostre qualità
essenziali e come esprimerli è il dono
grande che ci viene offerto.
Sento molto vicino il percorso Maya
che ho scelto, che mi ha scelto, a Osho
e alla sua visione; proprio oggi, alla
meditazione della
sera, Osho ha
detto che siamo
giunti a un momento epocale e
che l’uomo ha
bisogno di una
nuova coscienza
religiosa sennò
non c’è scampo...
Per me, come per
i Maya, la consapevolezza è l’unico modo per iniziare un nuovo
ciclo, in cui si
possa andare oltre tutte le religioni. Il mio insegnante Josè Arguelles dice che la
storia è iniziata a
Uruk, intesa come la prima città,
in Babilonia, e
finirà a UR, intesa come Universal Recollection, il
ricordo universale o religione universale, quando saremo in grado
di andare oltre le religioni
e trovare quella religiosità di
cui Osho parla; quello sarà
il salto quantico di consapevolezza!
Avani
Il Diario Sincronico Galattico nasce dal mio
incontro con Giovanna Battistini, la sua storia e
la sua conoscenza della Legge del Tempo. Fu una
delle prime a diffondere il Sincronario Maya in
Italia e a portarvi José Arguelles, autore del bestseller Il Fattore Maya. Molte delle cose che ho
elaborato non sarebbero state possibili senza di
lei e di questo le sono molto grata.
Una Legge cosmica
T
utto sembra separato, individuale – gli alberi, gli animali,
gli uccelli, l’uomo, la donna,
milioni di galassie e stelle – ma
qualcosa li tiene tutti insieme
come se fossero una ghirlanda… puoi anche non vedere il
filo che passa di fiore in fiore,
ma c’è. Questo filo nei Veda è
definito ritambhara, la legge
cosmica… molto impersonale…
Ritambhara è la legge suprema, ciò che i Taoisti chiamano
Tao… rappresenta la coerenza
intrinseca del Tutto, il filo che
tiene insieme il Tutto. 2
Nirav Avani, Paola Sani, è laureata in lingue e letterature straniere,
insegnante di Aura-Soma, Reiki
Master. È stata traduttrice nei
workshop di Mike Booth, (direttore di Aura-soma) e di Leela, Prasad e Alvina. Ha pubblicato insieme ad altri 12 autori il libro 2013,
l’Alba di una Nuova Era, Edizioni Verdechiaro; insieme a Giovanna Battistini è autrice del libro:
Diario Sincronico Galattico 20102013, WIP Edizioni.
Per ulteriori informazioni sul suo
lavoro: www.paolasani.com
TESTI DI OSHO TRATTI DA:
1. Nothing to Lose but your Head #2
2. The Cypress in the Courtyard #8
DICEMBRE-GENNAIO 2011
11
una sottile...
profonda fiducia
Un’esperienza all’Osho Resort -
la quarta volta che vengo
al Resort di Pune. Sino alla
scorsa stagione la mia presenza qui era sempre stata
in qualità di assistente ai corsi sulla
creatività tenuti da Meera, alla quale
sono legata da profondo amore e gratitudine. Con lei ho iniziato a esprimere il mio potenziale creativo, a
lasciare che cominciasse a zampillare
come fresca acqua di ruscello e anche
a “darmi il permesso” di lavorare nel
mondo con la mia arte, come pittrice
e creatrice di gioielli.
Quando qualche mese fa ho sentito il
richiamo dell’India ho dato per scontato che sarei tornata al Resort con il
mio ruolo da assistente, a godermi ciò
che conosco e non conosco... ciò che
ogni volta riscopro e approfondisco.
Dopo breve tempo però, con mia
È
12 OSHO TIMES
di Divyaratna
grande sorpresa, ho iniziato domandarmi cosa sarebbe successo se fossi
andata al Resort senza alcun ruolo,
senza niente “da fare”, senza alcun
programma...
Sarei stata in grado di rimanere presente senza dover far programmi e
“incorniciarmi” in qualche modo...
senza essere riconosciuta dagli altri –
e soprattutto da me! – per quello che
faccio, ma per quello che sono?
E con questa domanda aperta sono
partita.
Il primo breve periodo è stato abbastanza destabilizzante: mi sono trovata per lunghi momenti da sola,
senza relazionarmi con nessuno e
senza che nessuno lo facesse con me.
Sentivo un profondo senso di isolamento... una sensazione che ben
conosco e dalla quale ho col tempo
imparato a ripararmi con sofisticate
vie di fuga. Ma questa volta ho sentito di essere “pronta” a guardarla in
faccia, senza scappare!
Ho sentito insorgere forte il senso di
mancanza, il bisogno di ricevere
amore dall’esterno, il senso di non
essere appagata in me stessa e di non
valere abbastanza per amare ed
essere amata.
La cosa incredibile è che tutto ciò
avveniva al Resort, circondata da
centinaia di ricercatori come me...
tuttavia io mi sentivo nel mezzo del
nulla: tutto è davvero uno specchio!
L’unico punto di luce in quei giorni
era trovarmi alla white, alla meditazione serale. Improvvisamente il mio
essere si trovava in pace, senza nulla
da fare, da cambiare, in profonda
gratitudine: una fiducia tremenda
nella vita, che già più volte avevo sperimentato in passato, che era diventata più densa e presente, davvero
“tangibile”.
Lasciandomi guidare da quella
“voce” interiore sono rimasta semplicemente nello spazio della meditazione, giorno dopo giorno... spesso
mi sentivo come in un ritiro assoluto:
la mattina andavo a meditare in Lao
Tzu (dove ci sono le ceneri di Osho),
osho resort
niente per caso
poi a danzare in Buddha grove, prima
di pranzo partecipavo al whirling, più
tardi alla meditazione Nadabrahama,
e alla fine del pomeriggio ero pronta
per la meditazione serale. E giorno
dopo giorno è successo che il senso di
isolamento è semplicemente scomparso e una sottile gioia ha iniziato a
manifestarsi, il cuore ha cominciato a
espandersi sempre più, fino a che mi
sono ritrovata a iniziare a condividere “Amore” con gli altri... senza
dover far nulla: era semplicemente a
disposizione mia e di chi era vicino a
me... e anche lontano!
Incontri, situazioni, mi hanno portata di nuovo “nel mondo”, insieme
agli altri, ma con una qualità di
amore dentro che non mi riconoscevo prima. Questo movimento è iniziato ad accadere non più come scelta volontaria, ma come resa; non più
isolata, ma parte di un Tutto ben più
grande e armonioso.
Ora che scrivo mi trovo nel Sud dell’India, dove sta proseguendo questo
mio viaggio che sento essere sempre
più chiaramente un pellegrinaggio.
Persiste una fiducia profonda, che si
fa più sottile, la visualizzo come una
costante corrente sotterranea al di là
di ciò che faccio e provo.
Ci sono momenti in cui mi sento in
cammino e il percorso sembra lungo,
e altri in cui mi trovo totalmente a
casa. In entrambi i casi mi sento sinceramente “benedetta”.
Dopo anni sono tornata qui – al
Resort come si chiama adesso – dove
tutto è cambiato ma tutto è sempre
uguale. All’inizio ho provato lo stesso impatto sconvolgente: mi sono
sentita sola e spaventata come la
prima volta, tanto tempo fa...
Ma ho cercato di sentire la mia paura
e soprattutto di lasciarla manifestare
senza combatterla con il “fare”; mi
sono lasciata pian piano avvolgere
dall’energia di questo luogo. Ho
avuto la sensazione che se mi lascio
fluire, le cose accadono quando è il
loro momento e senza alcuno sforzo.
Sperimentando alcune delle diverse
meditazioni nell’Auditorium e partecipando a un gruppo di Autoipnosi
per imparare a comunicare con il mio
inconscio, ho anche conosciuto persone meravigliose con cui condividere esperienze e con cui creare nuovi
legami di amicizia intorno al mondo.
La mia parte Zorba si è scatenata
nelle danze di Bollywood e nelle serate in discoteca o si è mollemente rilassata al bordo della piscina.
Ho visto che ciò che accade qui ha
un’intensità cento volte superiore
rispetto al mondo esterno perché non
è possibile nascondersi dietro a niente né a nessuno. E ogni cosa successa
a Pune non è per caso, ma ha un senso
ed è servita a insegnarmi qualcosa di
nuovo su me stessa.
Lalita
Divyaratna
DICEMBRE-GENNAIO 2011
13
eco-eserciti?
suoi tempi Napoleone diceva che
“un esercito marcia sul suo stomaco”, per sottolineare l’importanza
degli approvvigionamenti... e ai nostri giorni si può sicuramente dire che
un esercito si muove solo se ha i serbatoi pieni e infatti nella guerra in
corso in Afghanistan, ad esempio, i
convogli di autocisterne che riforniscono di carburante gli americani
attraverso il famigerato Khyber Pass,
che collega Pakistan e Afghanistan,
sono diventati i bersagli favoriti degli
attacchi talebani.
Ecco perché le forze armate americane stanno dando molta attenzione
alle energie alternative: il segretario
della Marina Ray Mabus dichiara che
entro il 2020 vuole che Marina e
Marines utilizzino fonti di energia
rinnovabili almeno al 50%.
Non che le motivazioni delle forze
armate possano in alcun modo essere
definite di tipo ambientalista: quello
che conta per loro è ridurre le spese
(far arrivare 1 litro di carburante a una
base avanzata può costare persino 100
dollari!), diminuire le perdite (le statistiche parlano di 1 morto ogni 24 convogli di autocisterne) e inoltre diminuire, a livello strategico, la dipendenza da una materia prima, il petrolio,
che si trova in aree sulle quali il controllo americano è problematico.
Comunque sia, in Afghanistan è già
arrivata una compagnia di marines, e
altre seguiranno presto, interamente
“verde”: 150 uomini attrezzati con
pannelli solari pieghevoli, tende e ripari da campo che usano la luce del sole
per creare energia elettrica e batterie
fotovoltaiche per computer e strumenti di comunicazione. La Marina
Ai
Ricordati di guardare tutti i mesi i
contenuti EXTRA in rete e le altre
news su www.oshotimes.it
14 OSHO TIMES
schiera già da un anno una nave di
classe Wasp (una specie di mini-portaerei di 200 metri) a propulsione ibrida: fino a 10 nodi, metà della velocità
massima, utilizza motori elettrici. L’Aviazione avrà per l’anno prossimo tutti
i suoi aerei pronti a volare alimentati
a biocarburante, la Marina ha già ini-
ziato i primi test per utilizzare carburante prodotto dalle alghe.
Tutto questo potrà sicuramente dare un
grosso stimolo innovativo al settore: le
forze armate hanno fondi immensi da
investire, possono fare ordinativi in
grande scala e soprattutto non dipendono dagli equilibrismi dei politici...
Rimane però la profonda stupidità del
fatto che tutto questo progresso debba
dipendere da guerre e mire di
potere delle nazioni: si calcola
che il costo delle guerre in Iraq
e Afghanistan arriverà a tremila miliardi di dollari... non
sarebbe meglio spenderli tutti
in ricerca scientifica?!
(dati da NYT.com)
La prima nave da guerra ibrida
la U.S.S.Makin Island
la santa alleanza
ene! C’è qualcuno sensibile agli
appelli papali contro l’imperante
secolarismo e relativismo, contro la
caduta dei valori “rivelati” dalla religione e che si dichiara pronto a “unire
i suoi sforzi” a quelli del pontefice
“per cambiare la struttura tirannica
che oggi domina il mondo”!
Lo ha scritto in una missiva al papa
il presidente iraniano Ahmadinejad,
un fondamentalista mussulmano che
massacra gli oppositori e afferma
che l’Olocausto è un’invenzione.
Nella lettera si dice molto preoccupato per “la mancanza di riguardo
dell’umanità per gli insegnamenti
delle religioni divine” e invita Benedetto XVI a “una collaborazione fra
religioni divine” (sembra si riferisca
solo alla sua e al cattolicesimo, visto
che con l’ebraismo non corre affatto buon sangue... anzi!) per fermare
“il secolarismo e la crescente ten-
B
denza dell’uomo a concentrarsi solo
sulla vita materiale”.
Palpabile l’imbarazzo degli ambienti
vaticani per questo impresentabile
anche se volonteroso alleato: il portavoce della sala stampa della Santa
Sede ha solo confermato che il papa
aveva ricevuto la lettera, senza voler
spendere una parola sulla faccenda!
E sì che qualche passione in comune
“quei due” – il papa e Ahmadinejad
– ce l’hanno.
Anche il presidente iraniano si ritiene
una specie di “unto del signore”:
dopo il suo primo discorso all’ONU
raccontò di aver percepito distintamente “un’aureola” sopra la testa e
una potente presenza nascosta che
costringeva tutti i presenti ad ascoltarlo con la massima attenzione. E
poi entrambi sono anche dei fieri
nemici del controllo delle nascite:
Shunyo &
Anando
osho times news
uno dei primi atti di Ahmadinejad
come presidente fu l’abrogazione di
misure che incoraggiavano le coppie
iraniane a non avere più di due figli,
dichiarando che il paese poteva sostenere anche il doppio, o quasi, degli
abitanti (anche se aveva già l’11% di
disoccupati!).
Questa offerta di alleanza, almeno
ufficialmente, non ha avuto seguito...
a meno di non volerne sospettare
qualche strascico nei recenti lavori
del Sinodo sul Medio Oriente, dove
ebrei e musulmani sono stati “trattati” in modo diverso dalle autorità
ecclesiastiche: nel documento conclusivo degli incontri sono stati censurati alcuni passi dell’intervento di un
arcivescovo libanese che avrebbero
potuto dispiacere ai musulmani, mentre è stato ribadito che Israele dovrebbe abbandonare i territori occupati
nel ‘67, provocando ovviamente le
rimostranze ufficiali israeliane!
Due pesi e due misure... a meno che
con gli ebrei non ci sia ancora in corso
il contenzioso risalente a più di duemila anni fa, quando “hanno crocefisso nostro signore Gesù Cristo”...
mentre i musulmani – vabbe’ che
sono arrivati 600 anni dopo il fattaccio – non hanno mai fatto nulla di
così grave e anzi considerano Gesù un
grande profeta. Chissà?
D’altra parte i preti, di qualsiasi
“marca” siano, sono sempre uguali,
interessati solo a perpetuare il loro
potere... vuoi combattendo – in concorrenza gli uni contro gli altri – vuoi
magari, quando le persone cominciano a pensare un po’ troppo autonomamente, alleandosi.
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18-19
Meditation Camp
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23-26
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gennaio
2-6
Vacanze d’Inver no
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4-6
La Vera Essenza 3
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“La religione organizzata non è altro
che politica mascherata, un profondo sfruttamento a favore del clero: si
chiamino shankaracharya, imam,
rabbini, o papi non fa differenza
alcuna.” Osho
DICEMBRE-GENNAIO 2011
15
LAT è bello
tare insieme, ma vivere separati.
Una tendenza sempre più diffusa,
al punto che in Inghilterra hanno creato l’apposito acronimo LAT: Living
Apart (but) Together.
Impegnati in una relazione, coinvolti,
ma senza convivere, ora come ora sono
una coppia ogni venti in Gran Bretagna, e in Svezia, nazione dove il fenomeno è ancora più diffuso erano il
14% delle coppie già qualche anno fa.
Lo fa anche il sindaco di Londra, Boris
Johnson, che da un po’ di tempo abita
da solo in un appartamento a poca
distanza da quello di sua moglie e delle
figlie, e poi il regista Tim Burton e la
moglie, l’attrice Helena Bonham Carter (più i figli) in due case una di fianco all’altra a Hampstead, un quartiere
“su” di Londra... e non succede solo in
Europa: a Delhi, India, la famosa scrittrice e attivista Arundhati Roy e il marito Pradip Krishen hanno case separate.
Ovviamente non sempre si tratta di
una vera e propria scelta: talvolta si
vive separati per ragioni di lavoro,
necessità di residenza o ragioni legali
legate alla famiglia... ma nella grande
maggioranza dei casi non è così.
I vantaggi, come segnalano alcune
coppie LAT, sono maggiore libertà nel
fare, o non fare, cose nella propria
casa; l’indipendenza finanziaria e abitativa evita discussioni e compromessi che influenzano negativamente la
vita di coppia; non c’è bisogno di
imporre il nuovo partner ai figli nati
da un precedente matrimonio; è più
facile rimanere focalizzati sulla propria attività o sul proprio lavoro... e
inoltre il tempo che si passa insieme
acquista un valore speciale e così si
mantiene sempre fresca la relazione.
Viene in mente Osho che commenta
un’opera di Tagore:
“Uno dei più grandi poeti indiani,
Rabindranath Tagore, ha scritto un
libro, L’ultima poesia; è il titolo del
S
16 OSHO TIMES
libro, ma non è una raccolta di poesie,
è un romanzo.
I protagonisti si amano e vogliono sposarsi, ma la singolarità della situazione è che lei accetta di sposarlo solo a
una condizione: non vivere nella stessa casa. Sono molto ricchi e lei gli suggerisce: ‘Tu puoi costruirti una casa
dall’altra parte del lago. Ma non ci
inviteremo mai per una visita, ci si
incontrerà solo per caso... magari una
volta attraverserò il lago in barca, o lo
farai tu, oppure farò una passeggiata
intorno al lago, o tu starai facendo una
lunga camminata, ma voglio che sia
per caso... e una volta ogni tanto, non
tutti i giorni. Voglio desiderarlo, struggermi, voglio dover aspettare, e non
voglio distruggere ciò che esiste tra di
noi perché ci incontriamo troppo spesso. Io ti amo!’. L’uomo non riesce a
capire e dice: ‘Questa è una sciocchezza. Se tu mi ami... nessun amante ha
mai suggerito ciò che mi stai proponendo. Chi ama non vuole star lonta-
no dall’altro neppure per un solo
momento. E che tipo d’amore è mai
questo? Io che abito lontano, dall’altra parte del lago. A distanza di chilometri... e tu non mi puoi invitare, e io
non posso invitarti. Siamo sposati ma
dobbiamo incontrarci come estranei,
una volta ogni tanto, per caso, niente
che si possa decidere prima’. La donna
rispose: ‘Se non puoi capire, allora io
non sono fatta per te’.
Ciò che lei sta dicendo è perfettamente vero. Se tutti quelli che si amano l’avessero compreso, la loro vita
sarebbe stata un’esperienza piena di
gioia. Ma gli amanti si aggrappano
l’un l’altro, vogliono stare insieme
ventiquattro ore al giorno. E così
distruggono qualcosa di molto bello,
perché non gli concedono nessuna
pausa: diventa un peso piuttosto che
una gioia. Non danno alcun spazio
alla nostalgia, all’attesa. E quindi
tutti gli amanti che si sposano scoprono presto che l’unico errore che
hanno commesso è il matrimonio!”.
Osho, The Path of the Mystic #13
contro la guerra
una lettera dell’IVAW (Iraq Veterans Against the War, veterani
dell’Iraq contro la guerra), parole che
non hanno bisogno di alcun commento: “Le recenti rivelazioni di Wikileaks
– The Iraq War Logs – hanno fatto luce
sull’alto tasso di decessi tra la popolazione civile e sulle diffuse atrocità,
inclusa la tortura, che sono caratteristiche endemiche della guerra in Iraq.
In quanto veterani delle guerre in Iraq
e Afghanistan, siamo oltraggiati dal
fatto che il governo degli Stati Uniti
abbia cercato di occultare queste informazioni al pubblico americano, presentando invece un’immagine accettabile ma non veritiera della guerra e riteniamo che sia di vitale importanza che
Da
queste e ulteriori informazioni siano
diffuse. I membri dell’IVAW hanno
fatto esperienza in prima persona della
realtà della guerra sul campo e sin dall’inizio abbiamo parlato chiaramente
di simili atrocità in Iraq e Afghanistan.
Chiediamo al pubblico americano di
unirsi a noi in questo richiamo al governo a terminare l’occupazione e riportare a casa i nostri fratelli e sorelle.
La nostra organizzazione comprende
più di duemila veterani e soldati ancora in servizio che sono in attività almeno dall’11 Settembre 2001. Chiediamo
l’immediato ritiro di tutte le forze d’occupazione in Iraq e Afghanistan, risarcimenti per la gente che vive in quelle
nazioni e assistenza per i reduci, pag 19
i Centri di Osho in Italia
Incontri settimanali con le meditazioni di Osho.
Danza creativa-espressiva (percorso per bambini).
Corsi di alimentazione naturale/vegetariana. Corsi
di erbe officinali.
OSHO INFORMATION CENTER
La via delle nuvole bianche
Regione Renecco 17 - 13896 NETRO - BI
Tel. 015.65577 - Anugrah, Kalika & Friends
www.laviadellenuvolebianche.it
[email protected]
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inclusiva di cure psicologiche. Al no-
stro raduno invernale in Maryland, nel
marzo del 2008, più di cinquanta persone, tra veterani e soldati ancora in
servizio, hanno reso pubblica testimonianza di ordini ricevuti mentre si trovavano in quelle regioni: hanno raccontato le loro storie di estrema violenza, traumi e abusi.
Josh Stieber e Ethan McCord, due
membri di IVAW che facevano parte
dell’unità coinvolta nel filmato pubblicato da Wikileaks, hanno parlato di ciò
che è accaduto in quegli incidenti e di
come non fossero affatto casi isolati
perpetrati da soldati “cattivi”, ma piuttosto parte della natura di tali guerre.
“Ci sono state pochissime assunzioni di
responsabilità precise in queste guerre...
che io e i miei amici una volta pensavamo rappresentassero quanto di più
nobile esista nella nostra nazione” ha
scritto Stieber, che invita, in una lettera
resa pubblica, i politici a “assumersi la
responsabilità di queste guerre e di rivelare tutta la verità che le riguarda”.
In quanto veterani sappiamo che la
violenza documentata negli Iraq War
Logs ha traumatizzato la gente che vive
nelle zone occupate. Le guerre in Iraq
e Afghanistan sono state segnate anche
da percentuali sorprendenti di traumi
tra il personale militare e un alto tasso
di suicidio tra le truppe che hanno
dovuto obbedire a determinati ordini.
L’anno scorso 239 soldati si sono tolti
la vita e 1713 ci hanno provato; 146
soldati sono morti in “attività rischiose” di cui 74 per overdose di droga. Un
terzo delle truppe rimpatriate ha problemi mentali e il 18,5% di tutti i soldati rientrati è alle prese con sindrome
da stress post traumatico o depressione, secondo uno studio della Rand
Corporation. La nostra campagna
“Operation Recovery”, lanciata il 7
ottobre scorso, cerca di porre termine
alla pratica disumana e crudele di
rispedire in guerra truppe che soffrono
di stress post traumatico, traumi sessuali legati alla vita militare, lesioni
traumatiche al cervello e altre ferite fisiche o mentali, una pratica che caratterizza la continuazione delle occupazioni di Iraq e Afghanistan.
Il fondatore di Wikileaks, Julien Assange, è stato criticato e attaccato usando
argomentazioni emotive per distrarre il
pubblico dal vero tema in questione e
allontanare l’attenzione dai contenuti
degli Iraq War Logs. Noi chiediamo
urgentemente un dibattito onesto ed
esaustivo del contenuto di questi documenti e pensiamo che questa discussione non debba essere messa in secondo piano. E ancora, riguardo alle rivelazioni di Wikileaks, il governo e le
autorità militari sono state molto solerti nello stigmatizzare il graduato Bradley Manning, accusandolo di delazione. Ribadiamo che è un diritto del
popolo statunitense avere informazioni accurate sulle guerre che vengono
combattute nel nostro nome e finanziate con i soldi delle nostre tasse e
sosteniamo la condivisione pubblica di
queste informazioni. Smascherare i crimini di guerra non è un crimine!
Gli inganni del governo non sono scusabili. Le autorità hanno mantenute
segrete queste informazioni nel nome
della sicurezza nazionale, ma ciò di cui
hanno veramente paura è l’opinione
pubblica: sanno che si rivolterà contro
di loro se queste verità raggiungeranno il grande pubblico. Un conteggio
preciso delle morti in Iraq, un riconoscimento delle torture perpetrate e la
chiarezza sul ruolo delle aziende private di “contractors” che partecipano
al conflitto sono fatti che in una democrazia dovrebbero essere di dominio
pubblico. Crediamo che una reale sicurezza nazionale si crei quando la trasparenza e la presa di responsabilità da
parte del governo, la libertà di stampa
e la fine delle guerre illegali siano la
norma: silenzio e segretezza continui
sono una minaccia mortale alla sicurezza di iracheni e afghani e noi chiediamo chiarezza, responsabilità, e una
reale discussione di queste rivelazioni.
Siamo in lutto per le vite di iracheni e
afghani che sono andate perse e
distrutte in queste guerre. Siamo in
lutto anche per i nostri compagni e
compagne d’armi che hanno perso la
vita in battaglia o che si sono suicidati. Gli Iraq War Logs riportano in
patria parte della dura realtà di queste guerre, una realtà con la quale noi,
in quanto veterani, conviviamo ogni
giorno. Chiediamo una reale conclusione di entrambe le guerre, che includa anche il ritiro immediato delle truppe non da combattimento, 50.000 persone, che sono ancora in Iraq. Gli Iraq
War Logs sottolineano l’urgente bisogno di pace, “guarigione” e risarcimenti per tutti coloro che sono stati
danneggiati da queste guerre. Il primo
passo è riportare a casa i nostri fratelli e le nostre sorelle.
In segno di solidarietà
Iraq Veterans Against the War”.
Versione integrale in inglese negli
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DICEMBRE-GENNAIO 2011
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Oroscopo
di Janani
Luna Nuova: 5 dicembre ore 17:37 GMT a 13º Sagittario
Ariete
21 marzo - 19 aprile
Toro
1 – 31 dicembre 2010
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Luna Piena: 21 dicembre ore 8:15 GMT a 29º Gemelli
20 aprile - 20 maggio
Gemelli
21 maggio - 21 giugno
L’ultimo mese dell’anno inizia con la
disponibilità a intraprendere nuovi percorsi. Ora ti senti pronto per costruire un
progetto che da tempo vuoi realizzare.
Le relazioni sono al centro della tua
attenzione e lentamente comprenderai
l’importanza di creare insieme. Nel lavoro sentirai l’esigenza di agire in
modo spontaneo e in collaborazione con gli altri. Periodo di
bilanci e grandi aspirazioni.
Quello che hai seminato in autunno inizierà a dar frutti. Le stelle ti invitano a
organizzare le tue risorse in modo preciso. Ci sono aspetti legati alle finanze e
ai rapporti con gli altri che vanno chiariti. Hai bisogno di riprendere in mano le
redini della tua vita e sviluppare quello
che realmente ti appassiona. La chiarezza sulla meta
da raggiungere ti riporterà l’energia e la volontà tua tipica.
Tre pianeti nel tuo segno opposto: il Sagittario, indicano una concentrazione di
energia rivolta verso il mondo esterno. Se
ogni cosa sembra ancora confusa e lontana dalle tue aspettative è perché le stelle ti chiedono di uscire da una spirale di
timore, lotta o staticità. Ricordati della tua
creatività e abbi fiducia nell’intuizione. Abbandona tutto ciò in
cui ti senti limitato e osa fare un
passo verso i tuoi sogni.
Cancro
Leone
Vergine
22 giugno - 22 luglio
Dicembre è un mese di esperienze che
portano stabilità. Negli ultimi tempi hai
messo in discussione molte certezze e hai
cambiato punto di vista. Ti stai muovendo
in punta di piedi, ma con un consapevolezza profonda. Venere nello Scorpione ti
aiuterà a vedere con fiducia le situazioni.
Il consiglio degli astri è di guardare
la realtà senza le ombre del passato. Saturno ti aiuterà a distaccarti
dall’identificazione emotiva.
23 luglio - 22 agosto
Il Sole dal Sagittario, con Marte e Mercurio, ti regalano un momento di serenità.
Durante il 2010 hai compreso moltissime
cose osservando le persone e gli eventi.
L’aspetto legato al protagonismo e all’assunzione delle responsabilità è passato
in secondo piano, permettendo alla gratitudine di emergere. L’umiltà con la quale
guardi alla vita è il dono dell’anno e un grande punto di forza
dal quale ripartire.
23 agosto - 22 settembre
Si chiude un anno iniziato con un’energia
fragile che man mano è diventata vitalità,
fiducia e voglia di vivere. Dopo un lungo
periodo di disorientamento e continua
messa a fuoco, senti la necessità di tracciare punti di riferimento nella mappa della vita. Gli astri suggeriscono di non escludere prima di aver sperimentato.
La comprensione nasce dall’esperienza: uniscila alla comunicazione e fai fiorire la creatività.
Bilancia 23 settembre - 23 ottobre Scorpione 24 ottobre - 21 novembre Sagittario
22 novembre - 21 dicembre
Durante il 2010 ti sei abituato alla severità
di Saturno e all’inquietudine profonda di
Plutone che stanno cambiando il tuo rapporto con te stesso, facendoti affrontare
le paure più grandi. Ricordati che le stelle portano sempre all’armonia. Ultimamente hai assunto la posizione della difesa. Non è necessario lottare, o vedere
nemici ovunque. Scendi dalla testa al
cuore e trasforma la paura con un
grande abbraccio d’amore.
Il mese inizia con Venere nel tuo segno,
offrendoti facilità nel manifestare i sentimenti. È un tempo adatto a produrre idee,
opere, definire accordi professionali o
economici. Gli astri scioglieranno la tua
naturale timidezza, donandoti grande lucidità mentale. L’insegnamento dell’anno
che sta concludendosi, è stato di dar
forma alle esigenze del tuo spirito.
Con molta fiducia hai incominciato a camminare con gli altri.
Oltre al Sole, nel tuo segno sostano Mercurio e Marte, a sottolineare le tante possibilità di sviluppo che hai a disposizione.
Giove e Urano in posizione dinamica ti
metteranno di fronte alla prova finale,
spingendoti verso decisioni importanti
che diventeranno stabili più avanti. Sarà
un mese in cui sceglierai con naturalezza, fra molti progetti, quelli che
vuoi realizzare, svincolandoti
da troppe proposte.
Capricorno 22 dicembre - 19 gennaio
Acquario 20 gennaio - 18 febbraio
Pesci
È stato un anno di transizione. Hai navigato in mare aperto, lontano dal porto di
partenza e da quello di arrivo. Conosci
ciò che hai lasciato e temi un po’ quello
che troverai. In realtà collaborazioni, amicizie e rapporti sono in cambiamento e
necessitano di un dialogo nuovo, meno
accademico e più spontaneo. Le stelle ti
invitano a non dimenticare la dolcezza e a concederla per prima
di tutto a te stesso.
Vi è una forte energia in movimento e una
difficoltà nell’indirizzarla verso progetti
concreti. Tu sei l’artefice dei grandi ideali e a volte questo ruolo passa attraverso
rallentamenti o solitudine. Hai bisogno di
avere intorno persone che sappiano farti
vedere la realtà da vari punti, meno rigidi
e più assertivi. Concludi quello che hai in
sospeso e permetti alle situazioni di
prendere forma. Il 2011 ti vedrà
ripartire con forza e saggezza.
L’invito degli astri è di continuare l’azione
con fiducia. Giove e Urano, ancora nel tuo
segno, ti permettono sia di allontanarti da
quello che non ti soddisfa, sia di raggiungere con successo un obiettivo. Il
2010 è stato un banco di prova. Hai toccato con mano la determinazione che
possiedi quando scegli di dare alle persone e agli eventi la tua impronta.
Non credere che sia solo il caso
ad averti portato dove sei.
19 febbraio - 20 marzo
DICEMBRE-GENNAIO 2011
21
intervista con Aneesha
Aneesha conduce workshop e
training in tutto il mondo
(anche in Italia).
Per informazioni:
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È l’autrice di La Pulsazione
Tantrica – L’energia umana:
dalle radici animali alla fioritura spirituale, Urra Edizioni.
Presenterà vari eventi al prossimo OshoFestival, a Riccione, nell’aprile del 2011. Per
informazioni: www.oshoba.it
energia
OTI: Tantra: una tecnica o uno stile
di vita?
ANEESHA: Io direi che è un po’ di
entrambi. Ci sono molte tecniche che
si possono praticare coscientemente,
per approfondire il contatto con la
propria energia. Una di queste è la
respirazione, un’altra è il movimento,
muoversi in molti modi diversi, come
nella danza; ci sono inoltre molti
movimenti che favoriscono il contatto, il contatto con se stessi, con la propria energia. Adopero queste tecniche
nei miei corsi per aiutare i partecipanti a scendere più in profondità nel proprio corpo e a percepire le energie sottili presenti. Le tecniche sono utilissime perché quando insegno una tecnica sto anche insegnando alle persone
a dirigere la consapevolezza verso l’interiorità, ad esempio nel centro del
cuore, o in quello sessuale, lavoro moltissimo con i chakra.
Nel Libro dei Segreti Osho parla
molto di come “immaginare” l’ener-
gia, visualizzarla e esserne consapevoli, porti questa energia a muoversi; per
esempio, se visualizzi la spina dorsale,
potrai percepirla e sentirti in contatto
con essa. Se punti l’attenzione su un
chakra, lo senti, quindi praticando una
tecnica con consapevolezza, visualizzando l’interiorità, si apriranno molte
porte nuove in modo molto semplice
e diretto. Io utilizzo molte delle tecniche tratte dal Libro dei Segreti e dagli
altri testi in cui Osho commenta il
Vigyana Bhairava Tantra.
Quindi, la tecnica è importante ma,
naturalmente, c’è una comprensione
di base condivisa da molti di noi che
abbiamo vissuto vicino a Osho e
comunque da chi vive all’interno della
sua visione: meditando, celebrando e
approfondendo la propria consapevolezza... vivendo, come nel mio caso,
per venti o trent’anni nel contesto della
visione di Osho, questa diventa anche
uno stile di vita, diventa parte della
propria carne e del proprio sangue,
parte delle cellule... e la visione di
Osho è molto tantrica, molto aperta,
libera e spaziosa.
OTI: In cosa consiste, in pratica, questo
stile di vita tantrico?
ANEESHA: Quando parliamo di stile di
vita tantrico, in effetti non ci concentriamo più soltanto sulla sessualità.
Quando si dice Tantra, la prima cosa
che viene in mente è il sesso, pensiamo
che sia una pratica rivolta alla sessualità, una pratica per coppie per diventare più vitali e più libere nella sessualità, ma in realtà esistono principi,
qualità, che “precedono” la sessualità
e anche molti altri aspetti della vita;
tutti insieme danno vita a uno stile di
vita tantrico, ad esempio la capacità di
lasciarsi andare, di liberarsi dalle tensioni, dal conflitto, dal continuo
aggrapparsi a idee, a opinioni e a ciò
che riteniamo essere “giusto”. È come
se tutte quelle cose si rilassassero...
tutto ciò che può portare tensione alla
mente e al cuore, per esempio idee del
tipo: “Devo amare mio marito per
sempre, devo restare con lui, non
posso provare amore per qualche altro
uomo”. Queste sono idee costrittive
che ci fanno rimanere limitati; al contrario, quando ci si lascia andare, qualcosa si rilassa rispetto a tutte queste
idee, convinzioni e condizionamenti.
Ed è giusto così, perché nel Tantra il
rilassamento deve essere totale, in
maniera che si possa verificare un contatto più profondo con il sé.
OTI: Come si fa?
ANEESHA: Dobbiamo scoprire come
vivere in un modo più rilassato e le
meditazioni di Osho sono state create
proprio per andare in questa direzione. In esse si trova spazio per liberarsi dalle tensioni fisiche, si trova spazio
per osservare le nostre idee e vedere se
hanno davvero un senso per noi; le
meditazioni di Osho sono una straordinaria preparazione per raggiungere
alcune delle qualità che sono alla base
dello stile di vita tantrico. Un’altra
qualità importante, collegata alla precedente, è la capacità di arrendersi.
Ciò non significa arrendersi a un potere che ci sovrasta, ma piuttosto arrendersi a ciò che sta già accadendo, dire
di sì alla direzione verso la quale la vita
ci sta portando. Non significa neppure arrendersi a un’altra persona; vuol
dire invece arrendersi al fluire del
corpo, proprio com’è in questo
momento, alle sensazioni che stanno
nascendo ora nel corpo, dire di sì a
tutto questo. Un’altra qualità che considero veramente essenziale per far fiorire il Tantra nella propria vita è l’accettazione. L’accettazione implica un
DICEMBRE-GENNAIO 2011
23
certo tipo di apertura del cuore, un
rilassamento del cuore che mi permette di essere come sono, di scoprire chi
sono e dire di sì… e anche di allargare questa accettazione ad altre persone, per esempio la persona amata,
oppure un amico.
OTI: La cosa diventa reciproca...
ANEESHA: Nel Tantra, se mi sento accettata dalla persona che amo, mi posso
rilassare con lei, posso sentirmi circondata dal suo abbraccio energetico
e mi posso rilassare in questo. Se riesco ad accettare la persona che amo
così com’è, con i suoi particolari modi
di essere, se posso lasciarle lo spazio di
essere così com’è, anche lei potrà rilassarsi con me e il suo amore crescerà;
quindi, è come se l’accettazione sostenesse un’apertura reciproca.
OTI: In questo contesto quali sono gli
obbiettivi delle tecniche che usi?
Danno benefici a livello emozionale, a
livello fisico, sono tecniche catartiche?
ANEESHA: Nei miei corsi di Pulsazione
tantrica, il mio orientamento verso il
Tantra nasce dalla mia esperienza del
mio stesso corpo e della mia energia.
Sono una reichiana, una neo-reichiana per formazione e per pratica, e per
moltissimi anni ho lavorato con tecniche di rilascio emozionale: respirare, sentire, esprimere, muoversi, liberare il corpo dai blocchi e dalle tensioni fisiche e muscolari che impediscono il libero fluire dell’energia al
suo interno, in modo da diventare più
espressivi e più sciolti, oltre che più
consapevoli.
Quando si rilasciano i blocchi energetici diventa evidente la sensazione del
flusso di energia; quando è successo a
me ho provato un piacere straordinario nel percepire il mio corpo e una
profondità di contatto che posso soltanto descrivere come tantrica: vediamo una parte sensuale e una parte
meditativa, qualcosa di molto tran24 OSHO TIMES
quillo, immobile quasi, che pure si
muove in modo sottile.
Per me ciò si collega alle qualità che
emergono quando fai l’amore in modo
libero, quando due persone sono insieme quasi come in una danza nella
quale entrambi ascoltano il proprio
flusso di energia. Si verificano una
connessione, un approfondimento,
una respirazione che si spostano in
maniera fluida dal gioco a qualcosa di
profondamente meditativo, da qualcosa che è quasi animale, fisico, a qualcosa di molto delicato…
OTI: Che tecniche usi di solito?
ANEESHA: Faccio un po’ di rilascio emozionale, lavoro con le diverse qualità
riflesse nei sette chakra, a partire dalla
natura animale centrata intorno al
centro sessuale fino alla sensualità
della pancia e al fuoco del terzo chakra, per passare poi all’accettazione e
alla qualità coinvolgente del cuore, per
salire infine verso la gola, il terzo
occhio e il chakra della corona per
espandersi in vibrazioni ancora più
raffinate. Quindi faccio una pulizia dei
chakra con movimenti, suoni, e se
necessario anche con catarsi. Come
inizio, un po’ di pulizia emozionale va
benissimo nel Tantra, perché allenta le
zone bloccate del corpo, fa sì che l’energia fluisca, e in questo senso la
respirazione è uno strumento molto
importante che introduco subito e con
cui continuo a lavorare anche in seguito. Faccio anche alcuni esercizi di bioenergetica per sciogliere le tensioni nel
corpo e liberare il flusso di energia. Il
primo passo nel mio lavoro è quello di
portare le persone all’interno del
corpo e ciò avviene tramite il movimento, la danza, saltare e gridare…
sciogliendosi all’interno, diventando
più fluidi, in modo che possano sentire l’energia sottile che fluisce nel
corpo. È davvero un contatto immediato con le sensazioni corporee.
Tra i metodi che adopero per aiutare
le persone a connettersi con i flussi più
sottili dell’energia, c’è il focalizzarsi
sulla spina dorsale: è uno straordinario conduttore di energia da una parte
all’altra del corpo. Tutto il sistema nervoso parte da lì e quando spina dorsale e colonna vertebrale sono flessibili e in grado di muoversi liberamente, l’energia fluisce dappertutto.
Faccio di tutto per incoraggiare le
persone a muovere la schiena: una
delle tecniche che uso è lo stretching,
poi a volte le faccio stare in piedi,
schiena contro schiena, e dico loro di
scuotersi, scuotere le spalle, scuotere
il sedere, scuotere tutto. Un’altra tecnica per lavorare sulla spina dorsale
è mettere della musica di tipo mediorientale e far sì che danzino con le
loro schiene: è sorprendente come,
dopo due minuti di questa tecnica,
emerga una quantità enorme di sensazioni sensuali se le persone, con le
schiene che si toccano, rilassano il
collo e lasciano che mani e testa si
muovono liberamente.
In realtà è veramente molto semplice,
ma è proprio un accendersi, si crea
tantissima energia... un’altra tecnica
che mi piace usare è quella dell’ondeggiare. Ci sono varie tecniche che ho
preso dal Libro dei Segreti.
C’è una qualità “oceanica” che appare se permetti al corpo di ondeggiare:
sei seduto su un cuscino e ondeggi da
parte a parte, con la schiena abbastanza diritta, ti dondoli; da parte mia sostengo il processo con le parole, per
esempio dico: “Immagina di essere
un’alga e che le correnti dell’oceano
fluiscano intorno a te…”. All’inizio le
persone lo fanno da sole, poi le riunisco in piccoli gruppi nei quali possono,
per esempio, darsi la mano e muoversi quando questa sensazione oceanica
arriva, sciogliendo ogni cosa all’interno, rendendole più fluide. Faccio in
modo anche che respirino insieme,
proponendo una meditazione che porta le persone a unirsi in un abbraccio.
Tutto ciò che devono fare a quel punto
è respirare insieme con lo stesso ritmo,
inspirare, espirare, sentire il dondolio.
energia
In questo modo entrano in uno stato
di armonia reciproca: forse mentre
respirano noteranno che il chakra del
cuore si è messo a vibrare o forse proveranno delle sensazioni sensuali.
OTI: Lavori molto sul respiro?
ANEESHA: Respirare, far sì che il respiro
continui a muoversi in connessione, è
una delle tecniche che uso di più. Poi,
adopero molto il senso della vista, gli
occhi: tutti conosciamo l’espressione
che gli occhi sono lo specchio dell’anima. Ciò ha fatto parte della mia formazione sin da quando ho iniziato il
mio training reichiano, perché il mio
insegnante di tecniche reichiane era
anche uno specialista nelle tecniche di
miglioramento della vista, quindi dava
grande rilievo agli occhi e lo faccio
anch’io. Propongo vari esercizi, porto
le persone a guardare, a volte si tratta
di un semplice contatto di occhi, per
cui guardano e respirano e sentono ciò
che accade dentro di loro, lasciando
andare un po’ alla volta le piccole tensioni che emergono e imparando a
rilassarsi negli occhi di un altro. Imparano come percepire ciò che sentono
dentro di loro e anche a incontrare l’altro. Ciò provoca una profonda intimità di contatto in una maniera molto
semplice; non devi andare da nessuna
parte – per esempio verso il sesso – non
deve accadere niente di particolare, ma
guardare dal cuore o guardare centrandosi sulla pancia aiuta ognuno dei
partecipanti a entrare più in profondità in se stesso e contemporaneamente ad aprirsi all’altro. È per questa
ragione che molte delle tecniche che
uso portano a connettere gli occhi con
uno sguardo morbido, un guardare
ricco di accettazione.
Un elemento che sembra collegare tutti
questi elementi di cui ho parlato è una
incredibile delicatezza, un rilassamento, che in realtà è il riconoscimento del
fatto che non c’è una meta da raggiungere, che possiamo innamorarci
semplicemente guardandoci negli oc-
chi, possiamo godere di questa danza
fatta insieme e incredibilmente intima,
senza essere costretti a pensare di
dover passare la notte insieme o qualcosa del genere, niente affatto. Anzi,
nei miei gruppi do l’istruzione di non
fare l’amore né all’interno né all’esterno del gruppo per i cinque giorni della
sua durata, proprio per eliminare la
pressione dell’idea che ci sia una meta
precisa. Non è così ed è meglio così,
almeno per i cinque giorni del gruppo.
Incoraggio i partecipanti a essere
espansivi gli uni con gli altri, ad
abbracciarsi e a essere teneri, a guardare e poi a rilassarsi, senza dover
andare da nessuna parte, senza mete
da raggiungere, tranne quella di essere presenti in questo respiro, in questo
momento, con profondo rilassamento
e accettazione. Queste sono le cose che
incoraggio nei corsi, dove spiego anche molte altre cose...
Naturalmente, più le persone hanno
fatto del lavoro sul corpo e sull’energia, più hanno esperienza di meditazione, più facilmente potranno entrare in questi spazi di grande sensibilità.
OTI: Questo genere di lavoro è solo frutto della tua esperienza reichiana o hai
altre fonti?
ANEESHA: Be’, queste intuizioni sul Tantra, l’energia, il fluire, il connettersi e
la gioia che ne segue, derivano in realtà
dal lavoro che Osho faceva sulla
nostra energia negli energy-darshan,
nella Prima Pune, il periodo precedente all’Oregon. In quelle occasioni vivevamo esperienze dell’energia molto
potenti: quando una persona riceveva
un darshan da Osho, intorno a lei si
radunavano moltissime medium, donne bellissime, e mentre la musica suonava... tutti ondeggiavano e lasciavano che i suoni li penetrassero. Tutto
ciò mi ha influenzato moltissimo, perché ho avuto diversi energy-darshan
molto potenti che mi hanno portato a
esperienze di nonmente. E quindi mi
sono messa a sperimentare, a giocare,
con tutte queste cose: lasciarsi muovere come un’onda, sentire l’oceano dentro... e ho visto che non funzionavano
soltanto alla presenza di Osho durante gli energy-darshan – con Osho che
ti toccava il terzo occhio – ma funzionavano comunque; quindi ho iniziato
a introdurre alcune di queste tecniche
nei miei gruppi, già nei primissimi
tempi, e i partecipanti avevano esperienze molto intense.
Da lì è nato il mio desiderio di insegnare Tantra, ma a quel tempo non
ho avevo la possibilità di farlo perché
insegnavo rilascio emozionale, tecniche corporee, danza e anche massaggio. Nel mio lavoro c’era un orientamento verso il corpo, ma nonostante
lavorassi con queste tecniche e si giungesse in effetti a spazi tantrici, non lo
chiamavamo Tantra. In quello stesso
periodo ho iniziato a usare la parola
“pulsazione”. In principio associavo
pulsazione a questa qualità di energia
e di respiro, ma poi ho inziato a usare
la parola per il lavoro neoreichiano
che stavo facendo, perché è perfetta
anche per quello, per la respirazione
e il movimento.
Tuttavia, non ho iniziato a chiamare
specificamente il mio lavoro “Tantra”
e a usare meditazioni tantriche finché
non ho ricevuto un maggiore addestramento e non ho avuto una maggiore esperienza: ho lavorato con
Sudha e con il suo team nell’Intensivo
di Tantra qui a Pune nei primi anni
novanta, durava un mese e mezzo... In
seguito ho imparato varie meditazioni
tantriche e ho partecipato ai gruppi
creati da Pradeepa con il nome Watching the Fire. In questo modo ho
acquisito un’esperienza più specifica
del Tantra e poi ho combinato il lavoro reichiano con le tecniche tantriche
del Libro dei Segreti, sviluppando
anche alcuni modi personali di lavorare, ma le radici delle mie esperienze
vengono dalla prima Pune e dai quegli energy-darshan con Osho.
Intervista di Bali
DICEMBRE-GENNAIO 2011
25
Oroscopo
di Janani
Luna Nuova: 4 gennaio ore 9:04 GMT a 14º Capricorno
Ariete
21 marzo - 19 aprile
Toro
1 – 31 gennaio 2011
[email protected] – 338/6320411
Luna Piena: 19 gennaio ore 21:23 GMT a 29º Cancro
20 aprile - 20 maggio
Gemelli
21 maggio - 21 giugno
L’anno nuovo inizia con vitalità e la consapevolezza di essere pronto ad assumere nuove responsabilità che riguardano le relazioni, il lavoro o un investimento
economico. A marzo 2011 Urano entrerà
nel tuo segno sollecitandoti ad agire con
decisione per superare le incertezze che
ora ti limitano. Sii chiaro su ciò che
vuoi realizzare. Nel periodo del
tuo compleanno, Nettuno ti offrirà grande ricchezza creativa.
Il Sole dal Capricorno favorisce la volontà
e il coraggio di metterti in gioco. Non comprendi il significato di quello che hai
messo in movimento, ma le persone intorno a te sono consapevoli della tua forza e
del tuo sostegno. Ad aprile e poi a giugno,
potrai contare su un’incredibile popolarità
e comprenderai le ragioni di
un periodo statico solo in
apparenza, proprio come il
seme che sotto la neve rinasce.
Il 2011 porterà un’attitudine diversa nei
confronti della vita: ti sentirai meno smarrito e inizierai a procedere puntando su te
stesso e sulla tua creatività. Col passare
dei giorni una nuova energia prenderà il
posto del dubbio. Da marzo in poi e specialmente a giugno, Urano e Giove potrebbero farti un dono sottoforma
di incontro con un’idea o una
persona che potrebbero dare
una svolta alla tua vita.
Cancro
Leone
Vergine
22 giugno - 22 luglio
I primi giorni del nuovo anno ti vedranno
deciso a portare avanti i tuoi obiettivi. Gennaio è un mese di intense emozioni e di
un’elevata creatività che va espressa con
azioni precise. I cambiamenti degli ultimi
mesi ti hanno portato sia sicurezza sia una
forte capacità di rispondere alle situazioni con coraggio. A febbraio, Nettuno
entrerà nei Pesci e da giugno, con
Giove nel Toro, potrai raggiungere
concretamente la tua meta.
23 luglio - 22 agosto
L’azione di Saturno dalla Bilancia ti porta
a considerare bene alcuni rapporti di amicizia e di lavoro. All’inizio del mese potresti sentirti vulnerabile ed esposto alla confusione o all’insicurezza. Resta in contatto con i tuoi valori e propositi. Da marzo
a giugno avrai la possibilità di risolvere
alcune questioni familiari o personali che
ora ti richiedono un’elevata
responsabilità. Dal 3 febbraio in
poi tutto sarà più scorrevole.
23 agosto - 22 settembre
Le stelle ti accompagnano verso un 2011
veramente ricco. È bene rispolverare alcuni progetti che hai messo da parte o
idee che ritenevi impossibili da realizzare. Gennaio sarà un mese di esplorazione delle tue risorse, da giugno in poi ti
sentirai pronto per una grande avventura. Un cambio di casa o di lavoro segneranno l’inizio di un ciclo
di vita nuovo. Anche Marte, il pianeta dell’azione, ti sarà vicino.
Bilancia 23 settembre - 23 ottobre Scorpione 24 ottobre - 21 novembre Sagittario
22 novembre - 21 dicembre
Forse non ti è chiaro il valore delle trasformazioni messe in atto da Saturno e
Plutone. Pianeti con effetti lenti ma molto
profondi. Nel 2010 ti sei confrontato con
alcune grandi paure e hai trovato in te la
via per uscire dal caos e prendere in
mano la tua vita. Il 2011 porterà una reazione a catena che nasce dalla scelta di
aver detto la tua verità, semplicemente. Da giugno giungerà anche l’abbondanza economica.
L’anno inizia con Luna e Venere nel tuo
segno regalandoti l’armonia. Qualcosa di
importante è avvenuto negli ultimi mesi
del 2010, qualcosa che ti ha fatto uscire
dal bisogno sospingendoti verso il dono.
La tua generosità risiede nella tua anima
che non è più oscurata dalla mancanza,
ma è illuminata dalla condivisione. Ci
saranno momenti di grande intensità nel 2011 durante i quali ti
lascerai guidare dall’amore.
Decisioni da prendere e programmi da
avviare. Molte persone ti stanno osservando, tu sei per molti un punto di riferimento importante. Ci saranno amicizie che si
rafforzano o che si allontanano per seguire il flusso della vita. Ciò che conta è esprimere la tua essenza che è frutto di esperienza: per questo le persone ti stimano!
Nella seconda parte dell’anno
dovrai pilotare la tua nave in
modo consapevole e gioioso.
Capricorno 22 dicembre - 19 gennaio
Acquario 20 gennaio - 18 febbraio
Pesci
Sole, Plutone e Marte nel tuo segno iniziano un anno di azione, risultati e tanta
visibilità. Solitamente non ami apparire,
ma nel 2011, soprattutto da giugno in
poi, sarai impegnato a dirigere, unire e
comunicare in molti modi e forme. È
giunto il tempo di far vedere le tue abilità. Mostrandoti in piena luce scoprirai
quanta leggerezza è racchiusa
nel tuo spirito. È la fiducia che
hai bisogno di potenziare per
non lottare più.
Fino al 19 gennaio sarà un mese di preparazione al tuo compleanno. Dal 3 febbraio Nettuno uscirà dall’Acquario portandosi via l’instabilità che il fluire del mare
porta con sé. L’acqua profonda associata a Nettuno, nel tuo segno da alcuni anni,
ti ha messo alla prova con situazioni che
sembravano stabili e improvvisamente
svanivano dalla tua realtà. Con Giove
e Urano al tuo fianco saprai esprimere il meglio di te e sarà un
regalo all’umanità.
Mese interessante, dinamico e portatore
di iniziative da vivere con entusiasmo. Un
viaggio, un lavoro all’estero, l’incontro con
un Maestro spirituale, tutto si apre per
darti una prospettiva nuova. Da febbraio
in poi, l’ingresso di Nettuno, che è il tuo
pianeta, nel tuo segno rappresenterà per
tutti un invito a “tornare a casa”. Ognuno
acquisirà una vibrazione nuova,
fatta di consapevolezza e di
amore che tu, prima di tutti gli altri
segni, esprimerai.
19 febbraio - 20 marzo
un libro da
vivere
l’istante in cui la mente si fermerà, in te
dilagherà la pace: una pace che trascende qualsiasi comprensione, poiché non
c’è più nessuno che comprenda. Non
c’è più la tua vecchia mente che cercava sempre di comprendere tutto.
Lo stesso mistero
La bellezza di Gibran è aver avuto
intuizioni profonde sulle cose comuni...
nella vita tutto è importante: se qualcosa ti appare privo d’importanza, significa che non hai una percezione chiara.
Nel momento in cui la tua percezione è
chiara e guardi con occhi innocenti,
anche il più piccolo granello di sabbia
diventa misterioso come la stella più
luminosa: entrambi appartengono allo
stesso mistero.
Amore
Purtroppo né gli uomini né le donne conoscono l’amore: hanno dimenticato
cosa sia realmente. È rimasta in uso
solo la parola “amore”... assolutamente
vuota di significato. L’amore nasce solo
in colui che conosce se stesso. L’amore è
la luce che colma il cuore meditativo.
L’amore è la fiamma che si accende in
te, quando le crei uno spazio nella tua
interiorità. Dopo che avrai gettato via i
tuoi pensieri e i tuoi pregiudizi…
Il bene e il male
L’idea stessa di giudicare gli altri è
irreligiosa; ma tutte le religioni hanno
commesso il crimine di giudicare gli
altri! Tutte le religioni vi hanno dato
l’idea di ciò che è bene e di ciò che è
male, di ciò che è giusto e di ciò che è
sbagliato, di cos’è la virtù e di cos’è il
peccato. Inculcandovi queste idee, vi
hanno corrotti.
La pace
La pace non è qualcosa che puoi andare
a comprare al mercato. La pace è uno
stato interiore che devi meritare, diventando un testimone della mente. Nel-
I sentieri
dell’anima
Edizioni del Cigno
pagine 288 – Euro 18,00
Anche questo secondo volume del
commento di Osho a Il Profeta di
Kahlil Gibran aggiunge alle riflessioni
dell’autore sulla vita e sull’umanità,
una prospettiva più ampia e permette
di utilizzare il suo inno alla pienezza
della vita come libro di viaggio per
procedere verso dimensioni sempre
più ampie: Nello spirito stesso dell’essere umano c’è un anelito a esplorare
spazi nuovi; e questo anelito non
dev’essere ridotto al fare il turista...
può orientarsi verso la dimensione
interiore: proprio in questo consiste
il segreto della meditazione. Nell’istante in cui il tuo “vagabondo”
inizia un viaggio nuovo nella tua
interiorità… E ricorda che in te non
c’è uno spazio ristretto; al contrario,
esiste uno spazio sconfinato, vasto
come l’intero universo. Osho
Trascendere
Tu sei circondato dal “miracoloso”:
non occorre cercarlo! Ecco perché
continuo a ripetere con insistenza:
ovunque si sieda un meditatore quel
luogo diventa benedetto, diventa
sacro. Coloro che sono rimasti confinati nella loro mente hanno perso la
grande opportunità offerta dall’esistenza di esplorare il trascendente. Il
trascendente non può essere esplorato
con i razzi: per esplorarlo devi chiudere gli occhi e imparare l’alchimia di
trascendere la mente.
Imperatori
Io non sono contrario alle comodità,
ma sono sicuramente contrario al
fatto che vi lasciate condizionare dalle
comodità. Dovete essere padroni di
voi stessi in questo mondo... amate
ogni cosa, ma non cedete ad alcuna
schiavitù. Godete tutto ciò che la vita
vi offre, come imperatori, non come
mendicanti!
Tu sei il mondo
Di fatto tu sei il mondo intero, un
mondo in miniatura. Se il tuo essere è
addormentato, soffri inutilmente a
causa di incubi; se il tuo essere è risvegliato, sei ricolmo di benedizioni
immense e di estasi immense, qualcosa
che solo pochissimi esseri umani al
mondo hanno conosciuto.
DICEMBRE-GENNAIO 2011
27
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coscienza più elevati?”
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uno: la via della consapevolezza.
È un salto quantico. Il subconscio, l’inconscio, l’inconscio collettivo e l’inconscio cosmico, questi quattro strati si
trovano al di sotto della tua parte conscia. Anche al di sopra ci sono altri
quattro strati... C’è una sola strada:
prima devi andare in profondità, devi
entrare nell’inconscio cosmico. A meno
che non scompari nell’inconscio cosmico non potrai entrare nella superconsapevolezza: il primo livello al di sopra della parte conscia...”
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Esiste qualcosa nella vita di Gesù,
ma soprattutto nel suo messaggio,
che ha fatto breccia nella barriera
che dà forma alla realtà psichica in
cui viviamo. Non importa quante
possono essere le interpretazioni, le
manipolazioni, i pregiudizi e gli stereotipi che si sono sovrapposti al
messaggio: malgrado tutto, quella
parola continua a essere viva. E
ancora di più lo diventa nella lettura
illuminante che qui ne dà Osho: gli
insegnamenti di Gesù non sono tradotti in ciò che noi vogliamo che
siano, ma riscoperti nella loro vera
natura. Il miracolo più grande che
Gesù fece fu quello di risvegliare
comuni esseri umani a uno splendore che mai avrebbero potuto immaginare. Le parole di Osho si accompagnano semplicemente a quel
miracolo, liberandolo dalla falsificazione che ha portato a identificarlo
con la sofferenza, con l’infelicità,
con la croce, e facendocelo riscoprire come l’autentico nutrimento che
ci anima: l’estasi, la gioia, lo spirito
di celebrazione che contraddistinguono la vita.
–––––––––––––––––––––––––
In questa raccolta il tema della libertà,
fondamentale nella visione di Osho,
viene esaminato in profondità, nei
suoi vari livelli: fisico, mentale, essenziale. “La libertà da qualcosa non è
vera libertà. E neppure la libertà di
fare qualcosa che desideri realizzare è
la libertà che io intendo. Nella mia
visione, la libertà è essere liberi di
essere se stessi. La libertà è la suprema
esperienza della vita, non esiste nulla
di superiore. Con la libertà di cui
parlo, tu esisti semplicemente, in assoluto silenzio, in serenità, come bellezza
e beatitudine.” Osho
Si parla di rapporti col potere e le istituzioni, di regole, ma anche delle prigioni che ci creiamo da soli... e
soprattutto viene messo l’accento
sulla compagna inseparabile della
libertà: la responsabilità.
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celebrazione di se stessi. In "Breath of
fire" Kavi ha creato ritmi in crescendo
molto coinvolgenti, corposi e trascinanti, dando spazio all'esplosione di
energia verso l'esterno, e concludendo con un brano molto quieto e meditativo che aiuta a portare energia e
consapevolezza verso l'interno. Per chi
ama meditare danzando.
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na, che è libero da condizionamenti,
che afferma il proprio diritto a vivere con totalità e amore, con coscienza e consapevolezza. Questo libro ci
aiuta a vedere come qualcosa di
nuovo sia già accaduto, un nuovo
cambiamento è già in atto, a cui
tutti è dato partecipare.
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O SHO
NIRVANA L’ULTIMO INCUBO
pp 250 € 12,91 (cod. L 31)
À
VIT
NO
O SHO
L’UOMO NUOVO
LA SOLA SPERANZA DI AVERE UN FUTURO
pp 136 € 14,00 (cod. L 169)
“Ho insegnato alla gente solo amore
e silenzio, e sono stato trattato come
un criminale… e da gente che non fa
altro che parlare di ideali di libertà,
democrazia, libertà di pensiero e di
espressione, libertà di ogni individuo
di essere se stesso. Tutto il mio insegnamento può essere riassunto in
una semplice frase: reverenza per la
vita e per la libertà...” Osho
Un messaggio a quel senso d’umanità che in ognuno di noi è il seme
dell’uomo nuovo, che non discrimi-
Perché Osho definisce il nirvana: l’illuminazione, "l’ultimo incubo?"
Perché, egli dice, ogni desiderio,
tutte le speranze sono un incubo.
Allora cos’è essere nel nirvana?
"Nirvana è vivere la vita ordinaria in
modo così attento, così pieno di consapevolezza, così pieno di luce, che
tutto diventa luminoso. È possibile. Lo
dico perché io l'ho vissuto così, lo sto
vivendo in questo modo. Quando lo
dico parlo per esperienza. Quando lo
dico cito solo me stesso. È diventato
possibile per me, può diventarlo anche
per te. Non ricorrere all’ego, per vivere. Ama la vita, abbi fiducia nella vita,
e la vita ti darà tutto ciò di cui hai
bisogno. Per te la vita diventerà un’estasi, una benedizione...” Osho
K AVI
À
BREATH OF FIRE
VIT
TRANCE DANCE WORKOUT NO
CD cod. M 2090 € 17,50
Musiche per trance dance, l'antica
tecnica di meditazione che fa della
danza libera uno strumento di ricerca
del sé. Aiutandoci con il respiro e lasciando il corpo libero di esprimersi
nel movimento risvegliato dalla musica, possiamo accedere a spazi interiori sconosciuti, rimanendo in osservazione di ciò che accade nei pensieri,
nelle emozioni e nelle percezioni. Possiamo finalmente arrenderci, senza
alcuna aspettativa, a qualunque esperienza possa emergere dall'inconscio, pur sempre accettando che possa
non accadere nulla in particolare.
Ecco perché la trance-dance è pura
O SHO
VENTIDUE CHIAVI
PER RISCOPRIRE TE STESSO
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Una ricca guida, quasi 400 pagine a
colori ampiamente illustrate, per
ritrovare dentro di sé il senso dell'esistenza, percepire le proprie potenzialità, manifestare la propria scintil-
DICEMBRE-GENNAIO 2011
29
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Come ordinare?
S P E D I R E I L B U O N O A : OSHOBA – C P 1 5 – 2 1 0 4 9 Tr a d a t e – VA
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la, creare il proprio destino, realizzare se stessi. In una parola: VIVERE!
In questo libro sono raccolte un
insieme di intuizioni che possono
aiutare a sintonizzarsi con le dimensioni nelle quali si manifesta il nostro
slancio vitale, così da riuscire a coltivare una presenza consapevole.
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À
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tensa vibrazione che essi creano,
insieme a una profonda immersione
nel suono sacro del mantra, mi ha
sempre ispirata e intrigata". Così
Deva Premal spiega come è nata questa originale collaborazione per recitare otto mantra ripetuti 108 volte
ciascuno. Una apertura della tradizione tibetana al desiderio occidentale di avvicinarsi alla tradizione spirituale buddista, soprattutto in questo periodo, appunto, turbolento in
tutti gli aspetti della vita umana.
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L’AVVENTURA DELLA VERITÀ
Commenti al Dhammapada, il sentiero di Gautama il Buddha vol. 3
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DEVA PREMAL & THE GYUTO MONKS OF TIBET
TIBET MANTRAS FOR
TURBULENT TIMES
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“I mantra Tibetani per i momenti di
turbamento sono nati originariamente da un mio desiderio di recitare
mantra insieme ai monaci di Gyuto quelle preziose anime che hanno
dedicato la loro vita alla pratica spirituale. Le loro incredibili voci e l'in-
30
OSHO TIMES
Questa serie di discorsi, come le due
precedenti (LA MENTE CHE MENTE e LA
SAGGEZZA DELL'INNOCENZA) sono
un'ottima palestra, nonché una soglia
sul Reale, nel quale ci si ritrova magicamente immersi. L'attualità delle
metafore che usa Osho, gli evidenti
paradossi, l'essenza dei suoi discorsi
"educa", nel senso letterale del termine: fa affiorare quella natura intima e
nascosta alla nostra percezione, la cui
scoperta, e solo quella scoperta, porta
all'unica e vera realizzazione.
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B RIAN K EANE & O MAR FARUK
KELEBEK - THE BUTTERFLY
P REM Y OSHUA & B AND
LUMINOUS SECRETS
È la colonna sonora di un film drammatico turco. Lo stile musicale di
questo album spazia tra oriente ed
occidente, e propone melodie multietniche sia acustiche che elettroniche. La musica fa da sfondo alla trama di un film che racconta la tragedia del popolo Afgano dilaniato dalla
guerra civile, il suo profondo misticismo ed il suo variopinto folkore, utilizzando un'intensa fusione di musiche tradizionali mediorientali con
sonorità tipiche della nostra cultura
musicale occidentale. Il risultato è
una composizione molto sentita,
capace di muovere sentimenti che
vanno dalla compassione all'amore
per tutti gli essere umani.
Polistrumentista, compositore ed indomito viaggiatore, Prem Joshua presenta
il suo nuovo album realizzato in collaborazione con un gruppo in ter na zionale di musicisti provenienti da
Europa, India e Giappone. L'album
rappresenta un passo avanti verso l'incontro tra occidente ed oriente, avvicinando queste due grandi culture musicali e dando vita a melodie di indefinibile ricercatezza. Con affascinanti raga
indiani, brani di tradizione occidentale
e testi di poeti mistici come Meera,
Kabir e Hafiz, diventa un viaggio tra
atmosfere e sensazioni diverse, oltrepassando confini ed abbattendo barriere, sempre nello stile di Joshua, cioè
giocoso e mistico nello stesso tempo.
CD cod. M 2092 € 17,50
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Osho vuole parlare a tutti gli esseri umani e per diffondere ulteriormente il suo
messaggio concede interviste ai media, accorsi a Rajneeshpuram al culmine
dell'avventura della Comune in Oregon.
Nel DVD la registrazione dal vivo di una di queste interviste, data da Osho a
Leslie Porter, giornalista di Vogue: un Osho diverso da quello dei suoi discorsi a un pubblico di discepoli e meditatori, ma con un umorismo, una chiarezza, una profondità e un amore per chi gli sta di fronte assolutamente invariati,
oltre a un'esposizione ancora più accessibile dei punti fondamentali della sua
visione... un documento dal vivo imperdibile.
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