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Biol. Mar. Medit. (2003), 10 (2): 618-621 D. Scuderi, G.F. Russo* Dipartimento di Biologia Animale, Università di Catania, Via Androne, 81 - 95124 Catania, Italia. *Istituto di Meteorologia ed Oceanografia, Università di Napoli “Parthenope”, Napoli, Italia DUE NUOVI GASTEROPODI PER LE ACQUE ITALIANE: MELIBE FIMBRIATA ALDER E HANCOCK, 1864 E TRICOLIA TINGITANA GOFAS, 1982 (MOLLUSCA: GASTROPODA) TWO NEW GASTROPODS FOR THE ITALIAN WATERS: MELIBE FIMBRIATA ALDER & HANCOCK, 1864 AND TRICOLIA TINGITANA GOFAS, 1982 (MOLLUSCA: GASTROPODA) Abstract The nudibranch Melibe fimbriata Alder & Hancock, 1864 is fastly expandin its distribution in the Mediterranean Sea and must be added to the increasing number of non indigenous species of molluscs found in the italian waters in the last years. The mediterranean endemic gastropod Tricolia tingitana Gofas, 1982, was exclusively reported for the coasts of southern Spain; however, on the basis of fossil records, revised old malacological collections and recent samples, this species seems to be present along the coasts of southern Italy since the Pleistocene. Key-words: Tricolia tingitana, Melibe fimbriata, introduced species, marine molluscs, biogeography. Introduzione Il ritrovamento di nuove specie di molluschi nelle acque italiane può essere dovuto a cause diverse. Gran parte delle specie, che con frequenza sempre maggiore in questi ultimi anni si sono aggiunte alla fauna dei nostri mari, sono non indigene del Mediterraneo, introdotte per l’allevamento a fini commerciali (ad es. Tapes philippinarum, Crassostrea gigas, Saccostrea cucullata), con il relativo ed involontario corredo di parassiti e predatori (ad es. Rapana venosa), o diffusesi in seguito all’immissione di larve, trasportate nelle acque di sentina da navi provenienti da paesi extra-mediterranei (ad es. Anadara inaequivalvis, Brachidontes pharaonis, Cerithium scabridum); altre ancora sono penetrate in Mediterraneo attraverso il canale di Suez ed hanno gradualmente ampliato il loro areale di distribuzione fino a raggiungere le coste italiane (specie lessepsiane come Bursatella leachii). Nel recentissimo Atlante CIESM delle specie esotiche di Molluschi del Mediterraneo (Zenetos et al., 2003), sono state riportate ben 125 specie di molluschi (81 Gasteropodi, 43 Bivalvi ed 1 Poliplacoforo) e di queste solo 22 (11 Gasteropodi e 11 Bivalvi) sono state per ora segnalate nelle acque italiane (Relini, 2000). Come detto, la presenza di nuove specie nelle nostre acque può essere dovuta all’ampliamento degli areali biogeografici di specie indigene e non, ma anche al miglioramento delle conoscenze sugli areali di quelle criptiche. Difatti, delle due nuove specie segnalate nella presente nota, una (M. fimbriata) non è indigena ed ha ampliato rapidamente la sua distribuzione nel Mediterraneo, invece l’altra (T. tingitana) è addirittura endemica di questo mare e segnalata solo per un’area molto ristretta. Materiali e metodi Il materiale biologico è stato raccolto durante alcune campagne di studio dei popolamenti bentonici nella Riserva Marina “Isola Lachea e Faraglioni dei Ciclopi” (Cata- M. fimbriata e T. tingitana, due nuovi gasteropodi per le acque italiane 619 nia) ed in località limitrofe. Alcuni esemplari di M. fimbriata e di T. tingitana sono stati mantenuti per alcuni mesi in acquario. Risultati e conclusioni Melibe fimbriata, Alder e Hancock, 1864. Località: Pozzillo (CT), 2 esemplari, nell’agosto 2001; Acitrezza (CT), 2 esemplari, nel settembre 2001; Capo Molini (CT), 4 esemplari, 2 dei quali mentre deponevano ovature, nell’ottobre 2001. A parte la segnalazione di Cattaneo Vietti et al. (1990) per la Tunisia, tutti i rinvenimenti precedenti di M. fimbriata riguardano le acque della Grecia (Thompson e Crampton, 1984; Moosleitner, 1986; Koutsoubas e Cinelli, 1996). Nella scheda dedicata a questo nudibranco nel citato Atlante della CIESM (Zenetos et al., 2003) viene riportata la notizia (“Villani, pers. comm.”) secondo la quale sarebbe frequente lungo le coste calabre. Per una esaustiva disamina sulle differenze morfologiche tra questa specie e quelle ad essa più simili (ad es. Tethys fimbria) si rimanda a Koutsoubas e Cinelli (1996). Nelle precedenti segnalazioni per il Mediterraneo la specie è stata sempre rinvenuta in siti riparati, a modesta profondità e su fondo molle, in praterie di zosteracee; tutti gli individui oggetto della presente nota sono stati ugualmente rinvenuti in siti riparati ed a modesta profondità (2-3m), ma su fondo duro. Thompson e Crampton (1984) forniscono utili informazioni sulla sua biologia in Mediterraneo; tuttavia, sembra poco probabile che questa specie si nutra principalmente di materiale in sospensione, come affermato da questi ultimi Autori, mentre è più probabile che preferisca predare piccoli crostacei bentonici, come riportato nell’ Atlante della CIESM (Zenetos et al., 2003) e come confermato dalle osservazioni in acquario sugli esemplari oggetto della presente nota. L’osservazione, in natura ed in acquario, di individui che deponevano le masse ovigere, con le modalità e le caratteristiche morfologiche descritte da Thompson e Crampton (1984), fa ritenere che la specie sia ben acclimatata e presente con popolazioni stabili lungo le nostre coste. Tricolia tingitana, Gofas, 1982. Località: S. Giovanni Li Cuti (CT), 15 esemplari, in lavaggio d’alghe da –1,5 m di prof., nel 1981; S. Giovanni Li Cuti (CT), 40 esemplari, in lavaggio d’alghe da –1,5 m di prof., nel 1994; “Cajto” (CT), 5 esemplari ex pisce (Gobius cfr. paganellus) da –2 m di prof., nel 1984; Acitrezza (CT), 221 esemplari, da campioni quantitativi (30×30 cm) su substrato roccioso ricoperto da alghe, a –2 e –8 m di prof., nel 2001; Capo Molini (CT), 23 esemplari su alghe, a –0,50 m di prof., nel 2001; Ganzirri (ME), 2 esemplari su alghe ex retis, nel 1990; Ravagnese (RC), 1 esemplare fossile in argille pleistoceniche, nel 2000. T. tingitana è un prosobranco descritto solo venti anni fa per la località di Benzù (Stretto di Gibilterra) e per la Corsica (Gofas, 1982). Successivamente, lo stesso Autore (Gofas, 1993), sulla base di alcuni caratteri della conchiglia e delle parti molli, ha assegnato la popolazione corsa ad un’ulteriore nuova specie, T. punctura, segnalandola peraltro anche per la Sicilia. Tuttavia, dal materiale raccolto in alcuni recenti studi sulla malacofauna della riserva marina “Isola Lachea e Faraglioni dei Ciclopi” Russo et al., (in stampa) e da un riesame critico del materiale raccolto negli ultimi venti anni circa da uno degli autori (D.S.) lungo il litorale catanese, risulta chiaramente che T. tingitana: a) era già presente lungo il litorale catanese prima della sua descrizione nel 1982; b) è stata rinvenuta nella stessa area anche negli anni successivi; c) è molto D. Scuderi, G.F. Russo 620 abbondante nelle acque della riserva marina “Isola Lachea e Faraglioni dei Ciclopi” (Acitrezza, CT); d) è presente fino al litorale messinese. Quindi, T. tingitana sembrerebbe essere specie normalmente presente nelle acque italiane, sebbene è probabile sia stata fino ad oggi confusa con giovanili di specie più comuni, come ad es. T. pullus e T. speciosa (Figg. 8-9); ciò, peraltro, sembrerebbe confermato dal rinvenimento di un esemplare fossile (Fig. 7) in depositi pleistocenici della stessa area geografica (Reggio Calabria), significativo per la cronologia di questa specie dalla non facile determinazione. Quindi, come sottolineato dallo stesso Autore che la descrisse, è probabile che l’areale di distribuzione di T. tingitana in Mediterraneo sia molto più ampio di quello sino ad oggi conosciuto. Senza dubbio l’osservazione in acquario delle parti molli ha reso più agevole e sicura la determinazione, anche se è stato riscontrato un cromatismo verdastro e non violaceo, come riportato da Gofas (1993) (Fig. 6). Fig. 1 – Melibe fimbriata, Capo Molini (CT); linea di scala 10 mm. Melibe fimbriata, Capo Molini (CT); scale bar 10 mm. Figg. 2-7 – Tricolia tingitana (linee di scala = 1 mm). 2-5 - Esemplari da S. Giovanni Li Cuti (CT). 6 - Disegno delle parti molli. 7 - Esemplare fossile da Ravagnese (RC). Tricolia tingitana (scale bars = 1 mm). 2-5 - Specimens from S. Giovanni Li Cuti (CT). 6 Drawing of soft parts. 7 - Fossil specimen from Ravagnese (RC). Fig. 8 – Giovanile di T. speciosa, da Vendicari (SR); linea di scala = 1 mm. Juvenile of T. speciosa, from Vendicari (SR); scale bar = 1 mm. Fig. 9 – Giovanile di T. pullus, da Vendicari (SR); linea di scala = 1 mm. Juvenile of T. pullus, from Vendicari (SR); scale bar = 1 mm. M. fimbriata e T. tingitana, due nuovi gasteropodi per le acque italiane 621 Ringraziamenti Un sincero ringraziamento va al dott. M. Mariani (Acquario Civico di Milano) per aver reperito parte della bibliografia, al dott. E. Mollica e alla dott.ssa N. Di Pietro (Riserva Marina “Isola Lachea e Faraglioni dei Ciclopi”) per le foto. Bibliografia CATTANEO-VIETTI R., CHEMELLO R., GIANNUZZI-SAVELLI R. (1990) – Atlas of Mediterranean Nudibranchs. Ed. La Conchiglia, Roma: 264 pp. GOFAS S. (1982) – The genus Tricolia in the eastern Atlantic and the Mediterranean. J. moll. stud., 48: 182213. GOFAS S. (1993) – Notes on some Ibero-Maroccan and Mediterranean Tricolia (Gastropoda, Tricoliidae), with descriptions of new species. J. moll. stud., 59: 351-361. KOUTSOUBAS D., CINELLI F. (1996) – Indo-pacific origin gastropod species in the Aegean sea. Melibe fimbriata Alder & Hancock, 1864 a new invader. Boll. Malacologico, 32 (1-4): 35-40. MOOSLEITNER H. (1986) – Note on the occurrence of Melibe sp. (?) in the Mediterranean (Opisthobranchia: Fimbriidae). La Conchiglia, 18 (202-203): 20. RELINI G. (2000) – Nuovi contributi per la conservazione della biodiversità marina in Mediterraneo. Biol. Mar. Medit., 7 (3): 173-211. RIZZO G.F., SCUDERI D., DI STEFANO F. (in stampa) - Il popolamento a molluschi di substrato duro dell'isola Lachea (area marina protetta "Isole Ciclopi", Catania). Biol. Mar. Medit., 11. THOMPSON T.E., CRAMPTON D.M. (1984) – Biology of Melibe fimbriata, a conspicuous opisthobranch mollusc of the Indian Ocean, which has now invaded the Mediterranean Sea. J. moll. stud., 50: 113-121. ZENETOS A., GOFAS S., RUSSO G.F., TEMPLADO J. (2003) - CIESM Atlas of Exotic Species of Molluscs in the Mediterranean Sea. HTTP://WWW.CIESM.ORG/ATLAS.