Programma generale dei concerti - Filarmonica

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Programma generale dei concerti - Filarmonica
Stagione concerti 2017
SOCIETÀ FILARMONICA
Trento
Programma
generale
Stagione concerti 2017
S
arà il pianoforte il mattatore della nuova stagione musicale
promossa dalla Società Filarmonica di Trento per il 2017: l’acquisto
di un nuovo e pregevole Steinway ha suggerito, infatti, un calendario
d’appuntamenti centrato sul romantico principe degli strumenti, beniamino
del pubblico, autentico pass-par tout nel repertorio massimamente frequentato dalle società concertistiche, forte di un mercato interpretativo
di numeri esorbitanti dall’ovest all’est dell’intero globo terrestre. Un
palmares da cui espungere solisti di calibro come il francese Bertrand
Chamayou (23 gennaio) assai poco conosciuto in Italia, oppure Sophie
Pacini (17 febbraio), artista italo-tedesca apprezzata soprattutto
nell’Europa nordica, nonché una autentica “stella” come il coreano Seong-Jin Cho (15 marzo), brillante vincitore del primo premio al
Concorso Chopin di Varsavia nel 2015, che a Trento saprà confermare
il prestigioso riconoscimento con un programma impaginato attorno
alle celeberrime Quattro ballate del compositore polacco. Ma di
pianoforte sarà intessuto pure il percorso cameristico del cartellone: nel
più tradizionale affiancamento al quartetto e al trio d’archi si ascolteranno
il Cuarteto Quiroga con Javier Perianes (26 ottobre) per il fascinoso
Quintetto op. 44 di Schumann, il Quartetto Jerusalem (24 febbraio)
unito al pianista Matan Porat (tra i più ricercati cameristi di tutti i
festival internazionali da Marlboro a Lockenhaus, Ravinia e Verbier)
nell’interpretazione delle nostalgiche pagine di Dvorak e il Trio Altus
(17 novembre) con al pianoforte Andrea Rebaudengo. Meno consueta
ma destinata alla ribalta dei concerti-spettacolo, la collaborazione del
pianoforte (Davide Cabassi) ai fiati vedrà il ritorno (5 ottobre) del
quintetto Gomalan Brass in un programma strepitoso con i Quadri da
un’esposizione di Mussorgsky e la Rhapsody in Blue di Gershwin.
Tra il gusto per la sorpresa e la certezza di offrire esperienze memorabili
anche il restante gruppo di concerti non mancherà di lasciare tracce
consistenti negli annali del sodalizio trentino. In particolare due eventi
imperdibili attraversano la primavera e l’autunno della stagione: il
ritorno della Kremerata Baltica (13 aprile) con Gidon Kremer e Clara-Jumi Kang, eccelsi violinisti intenti al classico Johann Sebastian
Bach come al misterioso Kancheli e di Jordi Savall, sommo poeta
della viola da gamba, a Trento impegnato con il suo nuovo progetto riservato a Telemann (16 ottobre). Dopo di lui il baritono Luca Pisaroni
con una serie di arie d’opera e songs americani (9 novembre), l’Oxalis
con il celebre Ottetto di Schubert (23 novembre), un Trio (Trio
Boccherini) (7 febbraio), un Quartetto ormai celeberrimo (Cuarteto
Casals) (17 gennaio) e un Quintetto (Quintetto con Baiba Skride) per
soli archi (11 dicembre), un Duo di fuoriclasse con il violinista Nikolaj
Znaider e il pianista Piotr Anderszewski (21 marzo) e una solista
ultima rivelazione della scuola europea, la violista Dana Zemtsof (2
marzo).
In apertura e in chiusura di calendario, due appuntamenti all’insegna
del virtuosismo d’assieme e dell’intreccio fra tradizione e modernità:
The Philharmonics con la loro cultura viennese ‘leggera’ ed elegante
(12 gennaio) e il Quartetto Kuss con una vera e propria star
internazionale, Avi Avital al mandolino (5 dicembre).
Lorenzo Arnoldi
Presidente
Antonio Carlini
Direttore artistico
■ GIOVEDÌ 12 GENNAIO
The Philharmonics
U
Daniel Ottensamer
clarinetto
Tibor Kováč
violino
Roman Jánoška
violino
Thilo Fechner
viola
Stephan Koncz
violoncello
Ödön Rácz
contrabbasso
František Jánoška
pianoforte
n ’apertura in
stile viennese,
con un pro‐
gramma pieno di fa‐
scino mitteleuropeo
dove cade ogni tipo
di frontiera, indiriz‐
zata a un ascolto
spensierato e godibi‐
le. Un’introduzione a
una stagione che in‐
tende indicare il fa‐
scino della cosiddetta
musica “classica” alla
sensibilità spontanea
di ogni sorta di pub‐
blico. Ritmi trascinan‐
ti, melodie seducenti, incantevoli
quanto stupefacenti timbri strumen‐
tali creati da musicisti estrosi e per‐
fetti provenienti dalle due orchestre
simbolo della civiltà europea, la Wie‐
ner e la Berliner Philharmonie. Un
ensemble che sa entrare immediata‐
mente in sintonia con il pubblico e
che per questo lascia spazio anche
all’improvvisazione nella condotta
delle singole composizioni come
2
nello scorrere del pro‐
gramma. Una serata
quindi poco conven‐
zionale in sintonia
con i giorni festivi
d’inizio anno affidata
a sette musicisti dal
suono classico, dal
virtuosismo attinto
alle musiche etniche,
da un ritmo trasci‐
nante preso dal mon‐
do della danza, da un
inesauribile gusto per
l’improvvisazione.
Un concentrato di ta‐
lenti, di creatività ed
estro sovranazionali come è la Wiener
Philarmonie, dove le disparate origini
dei singoli artisti garantiscono risul‐
tati stupefacenti nelle diverse tradi‐
zioni, dal valzer viennese al tango,
dal klezmer al jazz latino, dalla clas‐
sica alle danze boeme sino alla mu‐
sica per film. Una garanzia per la
loro serata: per il pubblico un’av‐
ventura appassionata assolutamente
non convenzionale.
Programma
J. Strauss
Ciarda
da “Il cavaliere Pásmán“
op. 441
F. Kreisler
Tamburino cinese
M. Camilo
Caribe
G. Bizet
Il fiore che tu mi avevi
gettato, da “Carmen”
C. Saint‐Saëns
H. Mancini
Big Baby Elephant
G. Enescu
Rapsodia rumena
F. Janoska
“Presto Fight”
da F. Kreisler
e D. Reinhard
J. F. Halevy
S. Neufeld
T. Kovac
“Eleazar ‐ Maazel Tow!”
S. Prokofiev
Suite
da “Romeo e Giulietta”
G. Gershwin
Summertime
da “Porgy and Bess”
A. Shaw
Swing‐time
H. Mancini
Pantera rosa
3
■ MARTEDÌ 17 GENNAIO
P
er la prima volta
Trento ospita uno
dei nuovi signori
della musica da camera
per eccellenza, il Cuarteto
Casals, nuova, prestigio‐
sissima formazione came‐
ristica per la Spagna, nuo‐
va per il mondo interna‐
zionale della musica stan‐
do anche alla definizione
data dalla rivista “Strad”
poco dopo l’esordio, nel
1997, alla Escuela Reina
Sofía di Madrid: “Un
Quartetto per il nuovo
millennio”. Dopo aver
vinto i Concorsi di Londra
e Amburgo, il Cuarteto
Casals è diventato ospite
tradizionale delle sale più
rinomate al mondo, dalla
Wigmore Hall e Carnegie
Hall al Musikverein di
Vienna e Philharmonie
di Berlino e oggi è Quar‐
tetto residente alla “Ho‐
chschule für Musik und
Tanz” di Colonia e alla
“Escola Superior de Mu‐
sica de Catalunya” di Bar‐
cellona, dove tutti e quat‐
tro i suoi membri risie‐
dono. A Trento il quar‐
tetto arriverà subito dopo
aver concluso a Salisbur‐
go l’interpretazione del
ciclo completo dell’opera
di Mozart: un’ulteriore
consacrazione allo stile
ormai unico e inconfon‐
dibile dei giovani spa‐
gnoli. Cresciuti nel culto
della classicità i compo‐
nenti del Casals sono co‐
munque aperti all’espres‐
sività delle nuove scritture
che stimolano commis‐
4
sionando costantemente
nuove opere ai giovani
creativi accostate poi vo‐
lentieri a Beethoven o
Schubert. Ma anche per
leggere la letteratura clas‐
sica i quattro spagnoli
hanno cercato strade par‐
ticolari, acquistando, per
esempio e grazie a un pre‐
mio ricevuto dal Borlet‐
ti‐Buitoni Trust di Londra,
un set di archetti d’epoca
che viene utilizzato per
brani da Purcell fino a
Schubert, in modo da raf‐
finare le differenze tra i
vari stili musicali. Una
formazione giovane ma
già con una propria mar‐
cata personalità da ascol‐
tare con ammirazione.
Programma
F. J. Haydn
Quartetto op. 33 n. 3
in Do magg. Hob.III:39
‘’Vogelquartett’’
W.A. Mozart
Quartetto n. 14
in Sol magg. KV 387
D. Sostakovic
Quartetto n. 8
in do min. op. 110
Cuarteto Casals
Abel Tomàs
violino
Vera Martinez
violino
Jonathan Brown
viola
Arnau Tomàs
violoncello
5
■ LUNEDÌ 23 GENNAIO
N
el 2011, celebrando il duecen‐
tesimo anniversario della na‐
scita di Franz Liszt, il pianista
francese Bertrand Chamayou, nato a
Tolosa nel 1981, proponeva per Naïve
una registrazione integrale degli An‐
nées de Pèlerinage. L’iniziativa otte‐
neva immediatamente critiche entu‐
siastiche ed era seguita dalla Gramo‐
phone Choice arrivata nel marzo 2012.
Era la consacrazione a una carriera
brillante per un pianista ora fra i più
apprezzati della scena musicale con‐
temporanea. Applaudito sulle scene
internazionali, Bertrand Chamayou si
è esibito al Théâtre des Champs Ely‐
sées, al Lincoln Center, alla Wigmore
Hall di Londra e al Festival di Lucerna
da solo e con orchestre collaborando
con l’Orchestre National de France,
Bertrand Chamayou
pianoforte
6
la London Philharmonic Orchestra
sotto la guida di Pierre Boulez, Neville
Marriner, Semyon Bychkov. In recital
cameristici si è affiancato a Sol Gabetta
(con la quale ha appena inciso un Cd
con musiche di Chopin), Renaud e
Gautier Capuçon e Quartetto Ebène
alla Tonhalle di Zurigo, alla Festspiel‐
haus di Baden‐Baden, alla Philhar‐
monie di Berlino. Per il suo primo
concerto a Trento la scelta del pro‐
gramma è stata suggerita dalla sua
più brillante discografia: un omaggio,
oggi sempre più raro in Italia, alla
scrittura pianistica di Ravel, sospesa
fra rigore, liricità e piacere cromatico
e un richiamo al non solo brillante
Franz Liszt capace di mettere in luce
le capacità virtuosistiche e l’intelligenza
musicale del solista ospite.
Programma
M. Ravel
Jeux d’eau
Pavane pour une infante défunte
Sonatine
Miroirs
F. Liszt
Les jeux d’eau à la Villa d’Este
da “Années de pèlerinage.
Troisième Année”
Sonetto 123 del Petrarca
da “Années de pèlerinage.
Deuxième Année”
Miserere du Trovatore
da “Il Trovatore” di G. Verdi
Venezia e Napoli. Supplemento a
“Années de pèlerinage.
Deuxième Année”
7
■ MARTEDÌ 7 FEBBRAIO
Programma
J. Sibelius
Trio per archi in sol min.
L. van. Beethoven
Trio per archi n. 1 op. 3
in Mi bem. magg.
Z. Kodaly
Intermezzo
per Trio d’archi
J. Cras
Trio per violino
viola e violoncello
8
U
Trio Boccherini
Suyeon Kang
violino
Vicki Powell
viola
Paolo Bonomini
violoncello
na sfida ambiziosa si potrebbe
definire l’impresa avviata a Ber‐
lino nel 2014 da tre giovanissimi
musicisti dalle più diverse provenienze
geografiche e culturali. La fondazione
di un trio d’archi, infatti, conduce a un
repertorio assai raffinato ma di parti‐
colare impegno sia per gli esecutori ‐
alle prese con tre nature strumentali
eguali da amalgamare senza annullarne
le singole personalità ‐ che per chi
ascolta indotto ad attingere a un reper‐
torio non particolarmente esuberante e
variegato. I tre archi del Boccherini si
sono incontrati a Berlino, dove risiedono
e lavorano tuttora, e subito hanno saputo
approfittare dell’alto magistero di Gunter
Pichler, il mitico fondatore dell’Alban
Berg. Poco dopo, accolti nell’European
Chamber Music Academy, hanno per‐
fezionato il loro stile e repertorio acco‐
standosi a Hatto Beyerle, Johannes
Meissl e Avedis Kouyoumdjian. Uno
studio meticoloso già esibito e ammirato
in diversi centri musicali europei volto
anche ad allargare il repertorio rispol‐
verando pagine rimaste appartate e
ignorate dal grande pubblico. Il progetto
del Trio Boccherini è comunque garan‐
tito da una professionalità altissima dei
singoli componenti. La violinista co‐
reana‐australiana Suyeon Kang, plur‐
premiata in concorsi internazionali, ha
collaborato con orchestre prestigiose in
Europa e Australia, la violista Vicki Po‐
well, nata a Chicago nel 1998 e laureata
alla Juillard School, ha già collaborato
con Mitsuko Uchida e la New York
Philharmonic esibendosi anche nei fe‐
stival di Ravinia e Verbier, il violoncel‐
lista Paolo Bonomini, diplomatosi al
Conservatorio di Brescia con Paolo Pe‐
rucchetti e poi perfezionatosi con Mario
Brunello, Antonio Meneses ed Enrico
Dindo, ha suonato spesso con Salvatore
Accardo, Bruno Giuranna e Giovanni
Sollima.
9
■ VENERDÌ 17 FEBBRAIO
Sophie Pacini
pianoforte
10
I
l viaggio di ricerca appassionata
da parte della Filarmonica di nuo‐
vi interpreti da proporre al pro‐
prio pubblico ha trovato una prima
fermata appena di là dalle Alpi, nella
città di Monaco dove nel 1991 na‐
sceva, da padre italiano, Sophie Pa‐
cini, pianista raffinata formatasi poi
al Mozarteum di Salisburgo e guidata
al diploma da Pavel Gililov. Incon‐
trata nel 2010 Martha Argerich, So‐
phie Pacini partecipava a Lugano ai
suoi incontri internazionali intensi‐
ficando la propria carriera.
Nel 2011 conquistava il primo, pre‐
stigioso premio, il Förderpreis Deut‐
schlandfunk assegnato dalla Radio
nazionale tedesca, seguito subito da
inviti autorevoli per una giovanissi‐
ma interprete ai festival di Lucerna,
Lockenhaus con Gidon Kremer,
Schwetzinger Festspiele ecc. Il suo
perfetto dominio della tecnica unito
a un pensiero interpretativo originale
per trasparenza di suono e architet‐
ture formali ha condotto rapidamente
Sophie Pacini nelle sale più acclamate
d’Europa, chiamata alla Tonhalle di
Zurigo, alla Bonn Beethovenhalle e
Liederhalle di Stoccarda, come solista
o accompagnata da orchestre quali
la Camerata Salzburg, Dresdner Phil‐
harmonic, l’Orchestra del Maggio
Musicale Fiorentino, la Wiener Kam‐
merorchester.
Con il lavoro intenso dei suoi ultimi
anni nel 2015 otteneva un meritatis‐
simo Echo Klassik (Newcomer of
the Year), un premio assegnato nel
passato ad artisti come Lang Lang e
Alfred Brendel. Il programma af‐
frontato a Trento include alcune
delle pagine più gradite firmate da
Beethoven e Liszt, autori ai quali
Sophie Pacini ha recentemente ri‐
servato la sua prima incisione di‐
scografica con la WMG, la Warner
Music Group.
Programma
F. Chopin
Notturno op. 9 n. 1 in si bem. min.
Notturno op. 9 n. 2 in Mi bem. magg.
Scherzo op. 31 n. 2 in si bem. min.
L. van Beethoven
Sonata op. 53 n. 21 “Waldstein”
in Do magg.
F. Liszt
Consolations, S. 172
Réminiscences de Don Juan, S. 418
(n. 1, 2, 3)
11
■ VENERDÌ 24 FEBBRAIO
Quartetto Jerusalem
Matan Porat
pianoforte
Alexander Pavlovsky, violino
Sergei Bresler, violino
Ori Kam, viola
Kyril Zlotnikov, violoncello
“P
assione, precisione, calore, una
miscela dorata: questi sono i
segni distintivi di questo ec‐
cellente quartetto d’archi”. Così ebbe a
definire il Quartetto Jerusalem il critico
del “New York Times”. Con la fonda‐
zione del Quartetto nella stagione
1993/1994 e il debutto nel 1996, i quattro
musicisti israeliani hanno intrapreso un
viaggio di crescita e maturazione che li
ha portati ad avere un vasto repertorio
e una impressionante profondità di
espressione: un viaggio che è tutt’oggi
motivato dalla stessa energia e curiosità
con cui l’ensemble ha iniziato la propria
carriera.
Il Quartetto Jerusalem porta avanti le
tradizioni dei quartetti d’archi in un
modo unico, avendo trovato il cuore
espressivo in un suono caldo, pieno,
umano, ottenendo la possibilità di raf‐
finare sia le interpretazioni del repertorio
classico sia delle opere più recenti e, in
entrambi i casi, ambendo alla perfezione
del suono. Le collaborazioni con artisti
del calibro di Martin Fröst, Steven Isserlis,
Sharon Kam, Elisabeth Leonskaja, Ale‐
xander Melnikov e András Schiff di‐
mostrano chiaramente come ogni artista
ospite diventi parte integrante dell’in‐
separabile ensemble. Le sue registrazioni
sono affidate in esclusiva ad Harmonia
12
Mundi. Il Quartetto Jerusalem è ospite
regolare e affezionato delle sale da con‐
certo più rinomate al mondo. Ha ricevuto
accoglienza speciale in Nord America,
con esibizioni a New York, Chicago,
Los Angeles, Filadelfia. Anche in Europa
è ospite di importanti sale quali la Ton‐
halle di Zurigo, la Herkulessaal di Mo‐
naco, la Wigmore Hall di Londra, la
Salle Pleyel di Parigi.
Accolto lo scorso anno con grande en‐
tusiasmo anche a Trento, torna nella
nostra sala affiancato da una delle stelle
più originali del pianismo mondiale,
Matan Porat.
Nato a Tel Aviv Matan Porat ha maturato
una sensibilità unica praticando, assieme
al pianoforte, la composizione e l’im‐
provvisazione, con un impegno sia so‐
listico che cameristico. Per questa sua
visione trasversale della musica e dei
repertori, è ricercato collaboratore dei
più esigenti solisti affiancandosi a col‐
leghi come Renaud e Gautier Capuçon,
Sharon Kam, Kim Kashkashian o Em‐
manuel Pahud, mentre le sue composi‐
zioni sono regolarmente proposte da
Andreas Scholl, Maria João Pires, Avi
Avital, Cuarteto Casals. Il suo nome
brilla in tutte le edizioni dei festival più
considerati, da Ravinia, Verbier, Mu‐
sikfest Berlin a Rheingau.
Programma
A. Dvorák
Terzetto in Do magg. op. 74
Quartetto per archi n. 13 in Sol magg. op. 106
Quintetto per pianoforte n. 2 in La magg. op. 81
13
■ GIOVEDÌ 2 MARZO
I
l mondo dei giovani talenti non finisce di stupire: tastiere e corde
continuano a vibrare ben oltre i
limiti della sfrontatezza e delle possibilità
espressive appena stabilito da un volto
e da un nome nuovo rilanciando la
sfida. Questa volta la linea estrema interessa uno strumento spesso lasciato
al servizio di altri in complessi multipli
come il quartetto o il quintetto. Stiamo
parlando della viola e di una sua nuova
regina Dana Zemtsov nata nel 1992 a
Città del Messico e poi perfezionatasi
in Olanda nel Conservatorio di Maastricht con Michael Kugel. Il temperamento, il suono caldo e profondo, la
tecnica e l’intonazione smagliante l’hanno in pochi anni portata nella costellazione dei grandi talenti della musica, chiamata a suonare al Concertgebouw (Amsterdam) e alla Carnegie Hall
(New York) invitata sempre più spesso
a collaborare con Janine Jansen e subito
impegnata per tre registrazioni dalla
Classics Canale Records. La consacrazione assoluta è recentissima: nell’ottobre del 2016 i soci dell’Associazione
Italiana della viola sceglievano proprio
lei, Dana Zemtsov a rappresentare le
nuove generazioni in qualità di Ospite
Principale al 43o Congresso Internazionale della Viola di Cremona che vedeva la partecipazione di 400 violisti
provenienti da 14 paesi del mondo. La
pianista Michela Spizzichino, apprezzata
solista, ha acquisito negli anni una notevole esperienza nella musica da camera
affrontando i più svariati repertori, dal
barocco agli autori contemporanei collaborando con diversi e prestigiosi
solisti. Perfezionatasi con Antonio Bacchelli, Alessandro Specchi, Aldo Ciccolini, Murray Perahia..., tiene corsi e
seminari sulle tecniche per lo studio
pianistico, la lettura a prima vista, la
musica cameristica.
14
Programma
Musiche di
J. N. Hummel
Fantasia
M. Bruch
Romanza in la min. op. 42
A. Piazzola
Gran Tango
P. Hindemith
Sonata op. 11 n. 4
M. Kugel/Paganini
Carnevale di Venezia
Dana Zemstov
viola
Michela Spizzichino
pianoforte
15
■ MERCOLEDÌ 15 MARZO
Seong‐Jin Cho
pianoforte
S
eong-Jin Cho è balzato all’attenzione del mondo nell’ottobre del
2015, quando vinceva il primo
premio al Concorso Chopin di Varsavia.
Quattro anni prima, a soli sedici anni, si
era classificato terzo al Premio Tchaikovsky di Mosca. Con il suo sconfinato
talento e una naturale musicalità, Seong-jin Cho sta intraprendendo una carriera in rapida ascesa, ormai collocato
fra gli artisti più interessanti della sua
generazione, come conferma il contratto
in esclusiva firmato nel gennaio 2016
con l’etichetta discografica Deutsche
Grammophon.
Nato nel 1994 a Seoul, Seong-Jin Cho
ha cominciato a studiare pianoforte
all’età di sei anni e si è esibito in
pubblico per la prima volta cinque anni
dopo.
Nel settembre 2008, all’età di quattordici
anni, vinceva il primo premio alla sesta
16
edizione del Concorso Chopin di Mosca.
Da allora Seong-Jin Cho si è esibito al
fianco di alcune delle orchestre più prestigiose al mondo (Royal Concertgebouw,
Münchner Philharmoniker, Orchestra
Filarmonica di Seoul, l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia),
sotto la direzione di Myung-Whun
Chung, Lorin Maazel, Valery Gergiev,
Esa-Pekka Salonen, Yuri Temirkanov e
Valery Gergiev. Dal 2012 vive a Parigi
dove ha proseguito gli studi con Michel
Béroff al Conservatoire National Supérieur de Musique.
Nel programma proposto a Trento spicca
l’esecuzione delle quattro Ballate di
Chopin, pagine fondamentali per l’evoluzione del romanticismo musicale assolutamente originali nella forma, estremamente mobili per ispirazione poetica,
regno assoluto di una infinita immaginazione.
Programma
W. A. Mozart
Sonata n. 12 in Fa magg. KV 332
C. Debussy
‘Images’, Libri I & II
F. Chopin
Ballate n. 1, 2, 3, 4
17
■ MARTEDÌ 21 MARZO
U
no dei più acclamati violinisti
al mondo in un coinvolgente recital con un altrettanto celebrato
pianista: insieme raro di qualità e sensibilità al servizio di un programma/sintesi della letteratura violinistica ottocentesca con un padre/fondatore di un
modello di sonata (Beethoven) e un
erede (Janacek) dalla complessa e composita esperienza artistica. Nikolaj Znaider, violinista danese di origini israeliano-polacche, non è solo uno dei più
rinomati solisti oggi in attività, ma si
sta dimostrando anche uno degli artisti
più versatili: solista, musicista da camera
e ora ricercato direttore d’orchestra.
Formatosi al Conservatorio di Vienna,
viene regolarmente invitato dalle più
prestigiose orchestre esibendosi sotto
la guida di direttori come Barenboim,
Gergiev, Maazel, Mehta, Thielemann.
Protagonista di significative incisioni,
è pure impegnato in progetti mirati alla
formazione dei giovani talenti. Nikolaj
Znaider suona un violino “Kresiler”
Guarnierus “del Gesù” del 1741 su concessione del Teatro Reale Danese.
Nato a Varsavia, Piotr Anderszewski
ha recentemente suonato con i Berliner
Philharmoniker, le orchestre sinfoniche
di Boston, Chicago, Londra e Royal
Concertgebouw. Nel 2002 ha vinto il
Gilmore Award, premio dato ogni quattro
anni a pianisti dal talento eccezionale.
Oggi, a poco più di quarant’anni, ha
collezionato una serie impressionante
di premi: il Diapason d’or, Le Choc du
Monde de la Musique, il Classic FM
Gramophone Award, il Premio Szymanowski e il Gilmore Award collocandosi
nell’olimpo dei grandi artisti internazionali.
Per la prima volta a Trento un Duo assolutamente eccezionale, ricco di temperamento capace di regalare una performance di altissimo livello.
18
Piotr Anderszewski
pianoforte
Programma
L. Janacek
Sonata
R. Schumann
Sonata n. 2
in re min. op. 121
L. van Beethoven
Sonata n. 10
in Sol magg. op. 96
Nikolaj Znaider
violino
19
Programma
G. Pelecis
“The last song”
J. S. Bach
Doppio Concerto
BWV 1043
in re min.
Schubert‐Kissine
Fantasia
in Do magg.
per violino e
orchestra d’archi
G. Kancheli
Twilight
A. Piazzolla
“Celos”
Grand Tango
Kremerata Baltica
Gidon Kremer
violino e direttore
Clara‐Jumi Kang
violino
20
■ GIOVEDÌ 13 APRILE
L
a Kremerata Baltica
è stata fondata nel
1997 dal violinista
Gidon Kremer ed è attualmente uno degli ensemble
europei più ricercati sulla
scena internazionale. La
Società Filarmonica di
Trento, con il suo invito,
partecipa quindi al doppio
festeggiamento di questa
prestigiosa realtà musicale: il ventesimo anniversario di costituzione coincidente con il
settantesimo compleanno di Gidon Kremer. Un
‘Anniversary Tour’ con quasi quaranta esibizioni in Europa aperto a Vilnius il 18 febbraio,
per poi toccare gli stati baltici, Germania, Spagna, Regno Unito, Francia... e quindi l’Italia
con Trento seguita da un secondo ciclo asiatico. Tutte le tournée vedranno Gidon Kremer
alla guida dell’orchestra, il quale sarà affiancato da solisti del calibro di Martha Argerich,
Khatia Buniatishvili e altre stelle emergenti
come Clara Jumi Kang bambina-prodigio (a
sette anni già ammessa alla Juilliard School
dopo aver suonato con la Gewandthaus di Lipsia; a nove anni la prima incisione con il Triplo
concerto di Beethoven), nata in Germania e residente a Monaco di Baviera, artista pluripremiata. Il pubblico di tutto il mondo potrà così
rendere omaggio al coraggio e alla generosità
di un artista che ha saputo e voluto mettere a
disposizione dei giovani talenti (strumentisti e
compositori) il suo carisma, le sue conoscenze,
il proprio prestigio.
Con lui la Lettonia intera ha elevato la sua cultura musicale, l’Europa e il mondo ha potuto
conoscere una nuova scuola di compositori, un
gruppo dinamico e affiatato di esecutori, un sistema di fare e comunicare la musica.
La rivista Britannica “Strad”, recensendo ultimamente un’esibizione della Kremerata, ha
scritto: “Kremer ed i suoi musicisti posseggono non solo una notevole virtuosità ma
anche autentico piacere derivato dal fare musica”. Un piacere che potrà essere ora condiviso anche dal pubblico di Trento.
21
■ GIOVEDÌ 5 OTTOBRE
I
l Gomalan Brass Quintet è un gruppo
d’ottoni eclettico ed estremamente
dinamico, costituito da cinque raffinati musicisti, prime parti in importanti
orchestre italiane. Grazie all’avvincente
sinergia tra abilità esecutiva e coinvolgimento teatrale, cifra distintiva del
quintetto, il Gomalan Brass si destreggia
con disinvoltura all’interno di un repertorio vastissimo, che spazia dal rinascimento al melodramma, alla musica
contemporanea, senza disdegnare incursioni nel repertorio della musica per
film. Lo spettacolo proposto è continuamente rinnovato, capace di assicurare,
per una riconosciuta qualità musicale e
particolare verve istrionica dei componenti, un successo di pubblico e critica
in tutto il mondo.
Ad appena due anni dalla fondazione,
nel novembre 2001, il gruppo si aggiudica il primo premio al Concorso Internazionale “Città di Passau”, uno dei
più prestigiosi riconoscimenti a livello
22
mondiale nel campo della musica per
ottoni, guadagnandosi la stima di illustri
direttori d’orchestra (Metha, Muti, Maazel, Pretre, Sinopoli, Baremboim) e di
ottonisti di rilievo internazionale, come
Roger Bobo, Steven Mead, Dale Clevenger e Froydis Ree Wekre, tutti concordi nell’annoverare il Gomalan Brass
Quintet tra i gruppi più interessanti del
panorama ottonistico internazionale.
A Trento sono chiamati a interpretare
due appassionanti pagine sinfoniche qui
sostenute dal pianoforte di Davide Cabassi, nato a Milano nel 1976, top-prize
winner al Van Cliburn International
Piano Competition 2005, brillante ospite
di importanti orchestre europee e americane sin dai tredici anni, quando debuttava con l’Orchestra Sinfonica della
RAI di Milano. Un programma volto,
ancora una volta, alla valorizzazione
del mondo degli ottoni, qui abbinato
magistralmente al suono avvolgente del
pianoforte.
Gomalan Brass
Davide Cabassi, pianoforte
Marco Braito, tromba
Marco Pierobon, tromba
Nilo Caracristi, corno
Gianluca Scipioni, trombone
Stefano Ammannati, tuba
Programma
M. Mussorsgky
Quadri da un’esposizione
(arr. Cabassi/Gomalan Brass)
G. Gershwin
Rapsodia in Blu
(arr. Jean‐François Taillard)
23
■ LUNEDÌ 16 OTTOBRE
Jord i Savall
viola da gamba
e direzione
Le Concert
des Nations
24
Programma
G. Ph. Telemann
Le Concert Spirituel
Quadri n. 12
Sesto quartetto parigino
Suite in Re magg.
Concerto in la min.
Ouverture
Tafelmusik
Suite in mi min.
A
ttesissimo è il concerto che vedrà
sul palcoscenico della Filarmonica
di Trento per la seconda volta
uno dei più applauditi musicisti viventi,
Jordi Savall e i suoi amici. Al profilo eccelso di questa figura ormai storica di
concertista e intellettuale della musica vero e proprio esploratore di universi sonori carichi di emozioni e bellezze incomparabili - faranno infatti da contrappunto le musiche sempre amate per la
loro leggerezza, luminosità e ricchezza
ritmica di Georg Philipp Telemann. Un
incontro artistico di rara magia in perfetta
sintonia con il suono forse tenebroso e
malinconico, ma morbidissimo della rara
viola da gamba imbracciata dal grande
Savall. Con i suoi tre celebri gruppi musicali (Hesperion XXI, La Capella Reial
de Catalunya e Le Concert des Nations,
fondati insieme alla moglie Montserrat
Figueras) Savall ha inciso più di 170 CD
meritandosi tutti i premi discografici.
Oltre 140 sono i concerti tenuti ogni anno
dall’artista spagnolo (nato a Igualada,
Barcellona, nel 1941) contribuendo ad
allargare in continuazione il pubblico
della musica antica, ora non più considerata
necessariamente elitaria o minoritaria.
Estremamente significative del suo lavoro
sono le nomine ricevute dall’Unione Europea, da diversi Consigli nazionali della
cultura, da Accademie, Ministeri e
dall‘UNESCO ad “Ambasciatore per il
dialogo interculturale”, “Artista per la
pace”, “Ambasciatore della creatività e
dell’innovazione”. Da lui e dal suo concerto un invito a considerare la musica
quale dialogo privilegiato con le culture,
quelle storiche e quelle tuttora viventi.
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■ GIOVEDÌ 26 OTTOBRE
Cuarteto Quiroga
Javier Perianes
pianoforte
Aitor Hevia
violino
Cibrán Sierra
violino
Josep Puchades
viola
Helena Poggio
violoncello
U
n’altra serata speciale scelta
dalla Filarmonica di Trento
per completare un omaggio
alla nuova scuola di musica da camera sorta autorevolmente nella Spagna degli ultimi anni. Ecco, dopo il
prestigioso Cuarteto Casals, una seconda formazione cameristica divenuta rapidamente punto di riferimento
imprescindibile nel settore. Stiamo
parlando del Cuarteto Quiroga, fondato a Madrid nel 2004 da quattro
dinamici musicisti audaci quanto
originali nella lettura delle grandi
pagine storiche del quartetto, ma attenti, sin dal nome (il musicista Manuel Quiroga), a diffondere quanto
scritto nella loro terra d’origine. Invitati e apprezzati nelle grandi sale
del mondo - da Londra a Berlino,
New York, Praga, Stoccolma, Basilea... - non rinunciano all’insegnamento gestendo la “Camerata
CSMA” al Conservatorio Superior
de Música de Aragón e tenendo masterclass presso università e conservatori di Europa, Stati Uniti e Ame26
rica Latina. Quartetto ‘in residenza’
presso il Palazzo Reale di Madrid,
il Quiroga ha ormai vinto i premi
più prestigiosi (Bordeaux, Paolo
Borciani, Genève, Pechino, PalauBarcellona) e significativi (Premio
nazionale di Radio Cultura spagnola)
collaborando con partner come Martha Argerich, Alain Meunier, Veronika
Hagen. A Trento giungono con un
altro collega abituale, il pianista
Javier Perianes, già ascoltato in città,
abituale frequentatore di sale quali
Carnegie Hall di New York, Concertgebouw di Amsterdam, Wigmore
Hall di Londra, Suntory Hall di Tokyo in collaborazione con i direttori
Lorin Maazel, Michael Tilson Thomas, Daniel Barenboim, Zubin Mehta. Il programma scelto per la serata,
accanto a una pietra miliare della
letteratura cameristica quale è il
Quintetto di Schumann, permetterà
di seguire la strada particolarissima
imboccata a fine Ottocento dal nazionalismo spagnolo per conquistare
una propria autonomia.
Programma
J. Turina: Quartetto op. 34 ‘’Oración del Torero’’
E. Granados: Quintetto con pianoforte op. 49 in sol min.
R. Schumann: Quintetto con pianoforte op. 44 in Mi bem magg.
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■ GIOVEDÌ 9 NOVEMBRE
Luca Pisaroni
baritono
Christian Koch
pianoforte
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Programma
V. Bellini
Da Sei ariette:
Vanne
o rosa fortunata
Belle Nice
che d’amore
Almen se non poss’io
Per pieta
bell’idol mio
G. Rossini
Il rimprovero
L’ultimo ricordo
La speranza
La lontananza
F. P. Tosti
La serenata
Ideale
Sogno
Vorrei morire
L’Ultima Canzone
G. Gershwin
They All Laughed
Embraceable You
Just Another Rhumba
C. Porter
In The Still
Of The Night
I Get A Kick Out Of
You
So In Love
Begin the Beguine
R. Rodgers
& O. Hammerstein
I have dreamed
Some enchanted
evening
This nearly was mine
U
n appuntamento insolito ma di grande fascino per il pubblico della Filarmonica quello con il basso-baritono italiano Luca Pisaroni per un programma diviso a metà fra la lirica italiana
del secolo romantico e i songs americani
con i ritmi della modernità. Un protagonista
versatile tra i più affascinanti sulla scena
internazionale. Fin dal suo debutto all’età
di 26 anni con la Filarmonica di Vienna al
Festival di Salisburgo, sotto la direzione di
Harnoncourt, Pisaroni è apparso in molte
delle più rinomate sale da concerto, teatri
dell’opera e festival. In campo operistico
ha iniziato la stagione 2015/16 con il ruolo
di Conte Almaviva in una produzione de
“Le nozze di Figaro” di Mozart alla Lyric
Opera di Chicago, ruolo che ha poi ricoperto
anche alla Metropolitan Opera e al Teatro
dell’Opera di Vienna. Nelle vesti di Leporello nel “Don Giovanni” di Mozart è stato
nel Teatro dell’Opera di Berlino e al Festival
di Salisburgo. In campo concertistico ha
interpretato il Requiem di Mozart e il Miserere di Pärt con Gustavo Dudamel e la
Los Angeles Philharmonic, la ‘Nona’ di
Beethoven con Harnoncourt e il Concentus
Musicus Wien e alcuni concerti di gala
con la Deutsches Symphonie-Orchester
Berlin.
Nell’altrettanto frequentato campo dei recital
(Wigmore Hall, Club musical de Québec,
Amici della Musica di Firenze, Konzerthaus
di Vienna) Luca Pisaroni è spesso accompagnato dal pianista (direttore e tenore)
austriaco Christian Koch collaboratore stabile presso lo Stadttheater Klagenfurt, direttore assistente di Rene Jacobs, Pierre
Boulez e Daniel Harding, presente in veste
d’accompagnatore al Salzburg Festival,
l’Aix-en-Provence Festival e le Wiener Festwochen.
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■ VENERDÌ 17 NOVEMBRE
L
a grande passione per la muProgramma
sica da camera ha spinto tre
raffinati e curiosi musicisti a
L. van Beethoven
unire i loro distinti percorsi artistici
Trio in Mi bem. magg. op. 70 n. 2
concentrandosi sulla forma forse
A. Casella
più generosa di repertorio del genere
Sonata
a tre op. 62
classico, quella del trio con pianoforte. L’ispirazione arriva da un
L. Bernstein
luogo magico non solo per l’Italia,
Trio
il Teatro alla Scala di Milano, dove
R. Schumann
lavora stabilmente il violoncellista
Trio n. 2 in Fa magg. op. 80
di origine bresciane Sandro Laffranchini, dove ha operato per molti
anni il violinista nato a Tirana Klaidi
Sahatçi e dove si esibisce spesso il pianista,
nato a Pesaro, Andrea Rebaudengo. I tre
grandi professionisti danno vita al Trio
Altus nel 2010 debuttando proprio al Teatro
alla Scala con il Trio di Leonard Bernstein
che ascolteremo pure a Trento. Da allora
hanno percorso l’Europa suonando in diverse città con sale d’ascolto preziose
come quella della Tonhalle di Zurigo, ampliando il loro repertorio verso il Novecento,
facendo tesoro delle singole esperienze.
Le esibizioni del Trio Altus incrociano infatti le professionalità sconfinate
dei tre artisti: un Klaidi Sahatçi già
primo violino di spalla presso l’OrTrio Altus
chestra del Teatro alla Scala di Milano e dal 2009 a oggi primo KonKlaidi Sahatçi
zertmeister alla Tonhalle Orchester
violino
Zürich; un Sandro Laffranchini, dal
Sandro Laffranchini
1999 primo primo violoncello del
violoncello
Teatro e della Filarmonica alla Scala
Andrea Rebaudengo
e, nel 2007, primo violoncello ospite
pianoforte
della London Symphony Orchestra;
un Andrea Rebaudengo collaboratore prezioso della cantante Cristina
Zavalloni e dell’ensemble Sentieri selvaggi
diretto da Carlo Boccadoro.
30
31
■ GIOVEDÌ 23 NOVEMBRE
Programma
C. Nielsen
Serenata in vano per archi e fiati
J. Françaix
À huit, ottetto per archi e fiati
F. Schubert
Ottetto op. 166 D. 803
per archi e fiati
F
ondato nel 1993 da un gruppo
di studenti del Conservatorio di
Bruxelles, Oxalys è oggi una
delle formazioni da camera di riferimento nel panorama musicale internazionale. Ensemble a geometria variabile – strutturato attorno al quintetto
d’archi, flauto, clarinetto e arpa – accoglie anche altri artisti per la realizzazione di progetti particolari e repertori
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più ampi. Il pubblico delle sale del
Concertgebouw di Amsterdam, del
Kennedy Center di New York, della
Filarmonica di San Pietroburgo hanno
subito decretato un successo solido
alle proposte artistiche presentate dall’Oxalys, capaci di rispondere alle più
varie richieste degli organizzatori.
Oxalys, infatti, riunisce interpreti disposti a condividere nuove avventure
Oxalys
musicali, aperte a linguaggi molteplici.
L’Ensemble è ospite di alcuni fra i
più celebri Festival Europei, ma si
esibisce spesso anche in America,
negli Emirati Arabi, in Cina e Giappone. Ricca è la loro discografia che
comprende opere di Mozart, dell’impressionismo, del post-impressionismo
e della musica russa del ventesimo
secolo; una produzione premiata con
diversi riconoscimenti dalla critica
discografica (Choc de la Musique per
le opere di Reger, Mahler e Schoenberg). A Trento è chiamato a interpretare una delle pagine più felici e
ampie del camerismo romantico, il
celebre Ottetto di Franz Schubert affiancato da due esperienze più moderne
maturate nella Francia del Novecento
e in Danimarca.
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■ MARTEDÌ 5 DICEMBRE
P
rotagonista, sul finire della sta‐
gione 2017, è uno strumento
chiamato di rado sui palcoscenici
della musica da camera, il mandolino.
Il suo fascino popolare viene qui ele‐
vato all’ennesima potenza grazie a un
musicista carismatico, dotato di un
temperamento capace di lasciare un
segno indelebile, l’israeliano Avi Avital.
Nato nel 1978 a Be’er Sheva si è di‐
plomato al conservatorio di Gerusa‐
lemme e quindi in Italia con Ugo Or‐
landi a Padova. Con l’obiettivo di de‐
finire in maniera nuova il repertorio
(al pari di Segovia con la chitarra) ha
lavorato con la musica klezmer, ba‐
rocca e contemporanea arrivando, nel
2010, a conquistare (primo mandoli‐
nista in assoluto) una nomination
Grammy. Subito ingaggiato dalla
Deutsche Grammophon, Avi Avital
si è esibito con la Israel Philharmonic
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Orchestra, i Berliner Symphoniker, i
Pomeriggi Musicali di Milano, la
Chamber Music Society of Lincoln
Center collaborando con artisti noti
come il clarinettista Giora Feidman,
il soprano Dawn Upshaw e il trom‐
bettista e compositore Frank London.
Le sue esibizioni alla Wigmore Hall
di Londra, Philharmonie di Berlino,
Konzerthaus di Vienna sino all’audi‐
torium della Città proibita di Pechino
hanno riportato il mandolino ai fasti
di una vastissima popolarità. All’ini‐
mitabile profilo artistico del Quartetto
Kuss, fra le maggiori formazioni quar‐
tettistiche di oggi, è affidato il compito
di sigillare luminosamente la presenza
a Trento di Avital: un quartetto al‐
trettanto coraggioso e innovativo già
consacrato nel 2002 dal Premio Bor‐
ciani e Deutscher Musikrat e nel 2003
dal Premio Borletti‐Buitoni.
Quartetto Kuss
Avi Avital
mandolino
Jana Kuss
violino
Oliver Wille
violino
William Coleman
viola
Mikaye
Hakhanazaryan
violoncello
Programma
J. S. Bach
Ciaccona
L. van Beethoven
Quartetto per archi in Re magg.
op. 18 n. 3
P. Ugoletti
Premiere Burlesque per mandolino
e quartetto dʹarchi
(Prima assoluta: commissione
Società Filarmonica di Trento)
L. van Beethoven
Quartetto per archi in Fa magg. op. 135
D. Bruce
"Cymbeline " per mandolino
e quartetto dʹarchi
35
■ LUNEDÌ 11 DICEMBRE
S
empre più i grandi solisti dedicano gran parte
della loro attività alla musica da camera quale
momento personale di un perfezionamento
non più tecnico ma estetico, emozionale e, non se‐
condariamente, affettivo. Un profitto non solo
privato ma con ampie ricadute sul pubblico che, in
programmi più raccolti, possono avvicinare solisti
altrimenti confinati nelle oggi immense sale da con‐
certo internazionali. La violinista lettone Baiba
Skride (nata a Riga nel 1981) si è affermata collabo‐
rando con orchestre prestigiose come i Berliner
Philharmoniker o la Boston Symphony eseguendo
il grande repertorio formato dalle pagine di Brahms,
Caikovsky, Beethoven, Sibelius, ma quasi di nascosto
ha sempre lavorato in famiglia e tanti amici (Sol
Gabetta, Bertrand Chamayou...) frequentando il
Tanglewood Music Festival, lo Schleswig‐Holstein
Musikfestival... passando dal duo al trio, dal quartetto
al quintetto. A Trento Baiba Skride giunge con un
quintetto di questi tanti amici artisti frequentati da
anni, riuniti per la realizzazione di un programma
di raro ascolto e particolarmente raffinato attorno
al timbro esclusivo degli archi. Gergana Gergova è
nata a Pleven in Bulgaria e ha studiato in Germania
e Austria; l’affermazione in diversi concorsi inter‐
nazionali le ha aperto la strada verso una brillante
professione avvicinandola al Festival Strings Lucerne,
alla Duisburg Philharmonic, ai Festival di Moritzburg,
Lockenhaus, Verbier, Chelsea (New York) assieme
a Christian Tetzlaff, Daniel Hope, Carolin Widmann.
Amihai Grosz ha iniziato lo studio della viola al‐
l’Accademia di Gerusalemme. Già membro fondatore
del Quartetto Jerusalem, ha suonato e suona con
artisti come Isaac Stern, Daniel Barenboim, Mitsuko
Uchida, Yefim Bronfman e David Geringas imbrac‐
ciando uno strumento straordinario firmato da Gas‐
paro da Salò. Il violista Brett Dean (classe 1961) è
cresciuto e ha studiato a Brisbane in Australia. Ar‐
rivato in Europa, dal 1985 al 1999 ha suonato nei
Berliner Philharmoniker; nel 2000 è tornato in Aus‐
tralia dove si è dedicato anche alla composizione. Il
violoncellista Alban Gerhardt si è esibito sotto la
direzione di direttori come Sir Colin Davis, Fabio
Luisi, Kent Nagano, Pekka Salonen in orchestre ce‐
leberrime quali i Berliner Philharmoniker, London
Philharmonic, Tonhalle di Zurigo.
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Quintetto
d’archi
Baiba Skride
violino
Gergana Gergova
violino
Brett Dean
viola
Amihai Grosz
viola
Alban Gerhardt
violoncello
Programma
W. A. Mozart
Quintetto in Do magg. KV 515
L. van Beethoven
Quintetto in do min. op. 104
J. Brahms
Quintetto n. 2 in Sol magg. op. 111
37
Stagione concerti 2017
Giovedì 13 aprile
Kremerata Baltica
Gidon Kremer, violino e direttore
Clara-Jumi Kang violino
Giovedì 5 ottobre
Gomalan Brass - Davide Cabassi pianoforte
Lunedì 16 ottobre
Jordi Savall viola da gamba e direzione
Le Concert des Nations
Giovedì 26 ottobre
Cuarteto Quiroga - Javier Perianes pianoforte
Lunedì 11 dicembre
Quintetto d’archi
Martedì 5 dicembre
Quartetto Kuss - Avi Avital mandolino
Giovedì 23 novembre
Oxalys
Venerdì 17 novembre
Trio Altus
Giovedì 9 novembre
Luca Pisaroni baritono - Christian Koch pianoforte
Giovedì 12 gennaio
The Philharmonics
Daniel Ottensamer clarinetto
Martedì 17 gennaio
Cuarteto Casals
Lunedì 23 gennaio
Bertrand Chamayou, pianoforte
Martedì 7 febbraio
Trio Boccherini
Venerdì 17 febbraio
Sophie Pacini pianoforte
Venerdì 24 febbraio
Quartetto Jerusalem - Matan Porat pianoforte
Giovedì 2 marzo
Dana Zemstov viola
Michela Spizzichino pianoforte
Mercoledì 15 marzo
Seong-Jin Cho pianoforte
Martedì 21 marzo
Nikolaj Znaider violino
Piotr Anderszewski pianoforte
La Società Filarmonica
Consiglio di direzione
Presidente
Lorenzo Arnoldi
Vicepresidente
Cristina Geier
Direttore Artistico
Antonio Carlini
Tesoriere
Antonio Divan
Segretario
Rosella Niccolini
Consiglieri
Tiziana Dal Lago, Nicola Segatta
Revisori dei Conti
Corrado Fedrizzi
Giorgio Pedinelli
Nicola Rizzi
Modalità di abbonamento
ABBONAMENTI: in dicembre da mercoledì
14 a venerdì 16; lunedì 19 e martedì 20 dalle
ore 9.00 alle ore 14.00
presso la Sede di via Verdi 30, oppure su pre‐
notazione all’indirizzo mail o per telefono.
Abbonamento intero:
Euro 200.
Abbonamento ridotto:
Euro 170.
Biglietto d’ingresso:
Euro 25.
Biglietto d’ingresso ridotto
Euro 18.
Ingresso universitari
Euro 8.
se in possesso della
Carta dello studente
Pass dell’ Opera Universitaria.
Tutti i concerti avranno inizio alle ore 20.45
Possono usufruire della riduzione i giovani
fino ai 25 anni e le persone che abbiano com‐
piuto i 65 anni.
Quota sociale: Euro 10 (solo abbonati).
I Soci partecipano alle Assemblee della So‐
cietà, della quale sono sostenitori. Possono
eleggere ed essere eletti nel Consiglio di Di‐
rezione.
La Società si riserva di apportare ogni varia‐
zione che si rendesse necessaria in dipen‐
denza di ragioni tecniche e organizzative.
SOCIETÀ FILARMONICA
Trento
Informazioni: Società Filarmonica
Via Verdi 30 – 38122 Trento
Tel. 0461.985244
e‐mail: info@filarmonica‐trento.it
www.filarmonica‐trento.it
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