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Toscana Cultura - Anno 3 - Numero 7 - Luglio/Agosto 2015 - Registrazione Tribunale di Firenze n. 5905 del 6-2-2013 - Iscriz. Roc. 23227. E 1 la TOSCANA Con il patrocinio di Mostra Mercato Nazionale, 5° edizione LIMONAIA DEL PALAGIO FIORENTINO STIA (AR) 9 agosto – 6 settembre 2015 Tutti i giorni ore 17,00 - 23,00 INGRESSO LIBERO ANDREA SALVATORI LUCCA ANGELELLI STEFANIA TORINO ARTE ROBERTA FIRENZE ARTI FIORENTINE FIRENZE BALDELLI ELENA ASSISI BELTRAME GIAMPAOLO FIRENZE BONAFFINI ANTONELLA ROMA BUTLER NICHOLAS VITERBO CAFFARO RORE ADRIANA TORINO CASTRUCCI BARBARA FIRENZE DIBITETTO ALESSIO MILANO FIUMICELLI BENEDETTA e ELIA STIA (AR) GENTA GIANNI ROMA GHIDINI MANDELLI KATIA LUGANO GRIMALDI VALENTINA ROMA IL SOGNO SULLA TELA ROMA LEONORI MASSIMO TODI MAESTRINI ANTONIO CREMONA MAROTTOLI IDA TRIESTE MERENDI BRUNO FORLI MIRRIONE VINCENZO CAGLIARI NYUMAN NATALIA MILANO PINI NICLA FIRENZE RINALDELLI RITA FIRENZE ROSI LORENZO PRATO SCUOLA DI PITTURA VANNINI MANUELA GROSSETO ZENE ELENA FIRENZE Con la partecipazione straordinaria di: DARIO FO’, JACOPO FO’ e ELEONORA ALBANESE Torna in questa nostra Amata Terra Antica di Casentino per la quinta volta la Biennale dei Falsi D’Autore con la partecipazione di 30 artisti ed oltre 140 opere. Grandi novità accoglieranno i Visitatori. Grandi Artisti capaci di riprodurre con amore opere straordinarie ma anche un’ Ospite eccezionale, che non ha bisogno di alcuna presentazione: DARIO FO’. Con Lui Jacopo Fo ed Eleonora Albanese. E poi per la prima volta saranno presenti come Sponsor Tecnici grandi Aziende Nazionali e Multinazionali, e questo ci permetterà di lanciare un nuovo progetto “ART FOR BUSINESS…BUSINESS FOR ART” con il quale ci proponiamo di stimolare e facilitare la nascita di un Mercato di idee e progetti di reciproco interesse tra Aziende e Artisti. Presenteremo un esempio di queste sinergie “ABBI CURA DI TE...SEI UN'OPERA D'ARTE” dove l'Arte diventa educazione alla sicurezza e stimola comportamenti corretti e anche profittevoli. Cercheremo di raccogliere altre idee, suggerimenti e consensi per dedicare nella prossima edizione un'intera sezione tematica a progetti ,che coinvolgano direttamente Artisti e Manager, magari con stand e desk per incontri mirati. Chi meglio dell’Arte puo’ aiutare la ricerca del consenso di Collaboratori, Clienti e Fornitori. Elemento strategico, il consenso, per la sopravvivenza e lo sviluppo di qualsiasi Azienda. Ma se volete saperne di più venite a trovarci dal 9 di agosto al 6 di settembre nella Limonaia del Palagio Fiorentino dalle 17,30 alle 23,00. INGRESSO LIBERO Ledo Fabbri TEATRO SOTTO LE STELLE (INGRESSO LIBERO) E nella splendida cornice del Teatro delle Terme nei giorni 28 e 30 agosto alle 21,30, un gruppo di 3 giovani artiste della Compagnie Canopée rappresenteranno una favola senza tempo fatta d’incanti e suggestioni, adatta a tutta la famiglia. Mia Nonna, tre Lavandaie e un BarbaBlu L’antica storia di Barba Blu raccontata attraverso canti popolari, movimento, gesto e linguaggio provenienti da culture differenti. Sommario C Sommario "Maris" l'allievo di Schifano diventato maestro Fabrizio Borghini Sommari Montagnani on questo numero La Toscana augura ai lettori buone ferie e dà l'arrivederci al mese di settembre quando riprenderà la pubblicazione con alcune importanti innovazioni. Intanto ad affiancarmi ci sarà, come vice direttore, Daniela Pronestì, giornalista e critica d'arte nonché vice presidente dell'associazione Toscana Cultura editrice del periodico. Visto il crescente consenso riscosso, il proponimento è di arrivare a proporre ai lettori un'edizione di 48 pagine; il che comporterà uno sforzo organizzativo non di poco conto. Tra l'altro, Toscana Cultura nel mese di settembre dovrà affrontare anche l'organizzazione di "Quando l'arte unisce i popoli. Artisti da tutto il mondo insieme a Firenze per Expo 2015" con il patrocinio della Regione Toscana e per questo cercheremo di presentarci ai nastri di partenza, anzi di ripartenza, con una squadra ampliata nell'organico e coesa dalla comune volontà di interpretare alla lettera i dettati del nostro atto costitutivo che ci impegna moralmente a lavorare per la divulgazione della cultura in generale e dell'arte in particolare. Prima di salutare i lettori augurando buona lettura magari sotto un ombrellone o al fresco di qualche refrigerante località montana, preannuncio un'altra innovazione che dovrebbe portare a un'ulteriore crescita qualitativa: da settembre le nostre copertine saranno affidate a importanti fotografi che dall'alto della loro professionalità arricchiranno esteticamente e contenutisticamente la testata. 2 4 8 10 13 14 16 18 19 20 22 23 24 26 29 30 31 A Stia i "Falsi d'autore" Furio Innocenti Il cantore della realtà immaginata Lina Giorgi all'Italian Makers Village per Expo 2015 Il Rinascimento d'Oriente nelle opere di Ding Fang Simonetta Fontani a Milano per Expo 2015 Antonio Ciccone in mostra a Stazzema I 40 anni dell'Assurgentismo Le "donne" di Beatriz Irene Scotti La “magica” officina di Adriano "Onirica" alla Galleria Gadarte di Firenze Ad Antonio Natali il Premio Giotto e l'Angelico Ritorna ArtTour International Una mostra per festeggiare Stefano Palatresi Il XXX Premio Lorenzo Il Magnifico La XVª edizione del Premio Meta_Nouveau © un "gioiello" di tavolo Mauro Baroncini Una mattina d'inverno sul Ponte Vecchio, 2011 olio su tela, cm.100x70 Cell. 3489172065 - [email protected] Blog:maurobaroncinipittore.blogspot.com In copertina: il pittore Furio Innocenti (Foto Fantasy - Firenze) la TOSCANA Periodico di attualità, arte e cultura dell’Associazione Toscana Cultura Registrazione Tribunale di Firenze n. 5905 del 6-2-2013 - Iscriz. Roc. 23227 C.F. e P. IVA 06314920486 Anno 3 - Numero 7 - Luglio/Agosto 2015 Direzione e Redazione: Via Valdichiana, 42 - 50127 Firenze Tel. 055 9336468 [email protected] [email protected] [email protected] www.toscanacultura.it Direttore responsabile: Fabrizio Borghini [email protected] Capo Redattore: Lorenzo Borghini [email protected] Testi: Claudio Caioli Valerio Casciarri Tiana Ciccone Maria Grazia Dainelli Eleonora d'Aquino Rossana Farini Elisabetta Failla Antonio Guarnieri Chiara Innocenti Gianni Lattes Dario Martino Nicoletta Masetti Margherita Oggiana Daniela Pronestì Segretaria di redazione Chiara Scali [email protected] Coordinamento editoriale Lucia Raveggi [email protected] Foto: Stefano Casubaldo Foto Fantasy - Firenze Alan Grimandi Aurelio Patella Grafica, impaginazione e stampa: Nova Arti Grafiche srl 50058 Signa (FI) Sommario 3 Furio Innocenti “Il cantore che ci conduce ai confini della realtà attraverso una profonda immaginazione” di Nicoletta Masetti Foto Fantasy - Firenze Clown, saltimbanco, artista di sé stesso, sempre alla ricerca di un solitario equilibrio interiore. La Tundra 4 Furio Innocenti “Non un segno di vita: il paesaggio vuoto, assente e surreale. Là dove non sembra possibile esserci, talvolta io ci sono”. H o conosciuto Furio Innocenti per motivi del tutto estranei all'arte. Da subito è stato evidente che dietro quella serena concretezza e indubbia razionalità si nascondeva una personalità complessa e poliedrica che è uscita allo scoperto in occasione della mostra di pittura di un'amica, quando, quasi per caso, ha rivelato che anche lui dipingeva. Da quel momento Furio, carattere schivo e volubile, ha stranamente accettato di esporre, rivelando l'enorme potenza della sua arte. Le sue opere parlano dell'intimo legame che l'artista ha con la natura, ispiratrice di molti suoi quadri, sia quando trasmette serenità e speranza sia quando esplode violenta e rabbiosa con tutta la sua forza. La gioiosa pioggia di stelle cadenti in "Notte di San Lorenzo" ti invita ad esprimere desideri e, come dice l’artista, “ad ogni stella corrisponde un desiderio di una persona con la propria ombra e la propria anima. Di stelle ne cadono molte, tante…tantissime…ma solo chi "è distratto non le vede”. Notte di San Lorenzo Titanico “Titanico" rappresenta il prodotto della sfida lanciata dall’uomo ai limiti impostigli dalla sua stessa natura: l’enorme scafo rosso della nave, che sembra predominare sul mare, verrà tragicamente distrutto da quel piccolo iceberg sullo sfondo “a forma di nave” che silenziosamente gli colpisce la prua con le sue frecce di ghiaccio. E lo spettatore rimane fermo con il fiato sospeso, in attesa del fatale urto e la conseguente inevitabile sciagura. La sua pittura non è mai una semplice riproduzione della tanto amata natura,ma è qualcosa di più, qualcosa che va oltre: è la natura stessa che si anima e diventa protagonista attiva della scena. E infatti le pennellate lunghe e leggere de "La Tundra" ti parlano dello sconfinato silenzio che aleggia su un paesaggio vuoto, assente, surreale, senza un segno di vita, esprimendo tutta la sofferenza e l'incommensurabile solitudine dell'essere umano solo con se stesso. Eppure “là dove...non sembra possibile esserci, talvolta io ci sono” ha annotato dietro il quadro il nostro Furio. La figura umana non compare quasi mai nei suoi quadri, ma vengono rappresentati i sentimenti, le gioie, le paure, gli orrori che l'uomo prova o causa. Che dire, infatti, di "Enola Gay" e delle delicatissime pennellate con le quali Furio ha rappresentato uno splendido fiore di cardo, quasi evanescente nella parte fiorita ma circondato di spine dure e appuntite? Enola Gay era il nome della mamma del pilota - che aveva così chiamato anche il suo aereo - che sganciò la bomba atomica su Hiroshima: con questo quadro allegorico Furio identifica con un fiore l’esplosione del momento: un fiore candido, forse bello ma spinoso ed intoccabile. Dunque, ancorchè artista a tutto tondo - ha infatti scritto e rappresentato testi teatrali, scritto canzoni e poesie - è nella pittura che Furio esprime il suo io più profondo. Ha scritto di se stesso: "Quando dipingo il tempo vola e supera quello che sto facendo". “Non incolpatemi se il distratto mondo lascia trascorrere il tempo non accorgendosi di me”. “Io non so perché venni al mondo. Che cosa sia il mio corpo, la mia anima e questa parte di me stesso che pensa ciò che io dico non può conoscersi mai. A questo buio così tenebroso e incerto ho cercato di dare una risposta: l’ho spiato e con tanta circospezione l’ho anche analizzato”. Enola Gay Furio Innocenti 5 È aria di tempesta “La pittura di Furio Innocenti è legata al suo nome, è furiosa. È anche metaforica, perché non si ispira alla natura, ma ad un’idea della natura. Intrigano i suoi colori squillantemente parlanti, come i rossi clamorosi, e i simboli che attraversano le sue tele come nel quadro materico infarcito di cartamoneta che è proprio apologo del Potere dei soldi“. Dentro all'accampamento “Artista sensibile e raffinato, è stato definito il cantore del magnetismo. È ispirato da eventi epocali, come la bomba di Hiroshima o altri temi di attualità che scuotono le coscienze e di cui l’artista cerca di cogliere i diversi aspetti psicologici, per restituirci la forza e la potenza di quei momenti”. Faustina Tori Pier Francesco Listri “Il cantore che ci conduce ai confini della realtà attraverso una profonda immaginazione. Le sue opere sono “nuove”. Questo artista non copia la realtà, ma si affida ad un suo alfabeto simbolico. Crea immagini allusive, colpisce con l’efficacia delle intuizioni“. Nella Guelfi Il potere dei soldi Personale presso Bar S.Caterina - Firenze (2008) Collettiva “Donne nell’arte in Toscana nel XXI secolo” “Il Giro e La Maggiolata ”Tutti i colori dell’estate“ Sala Congressi KLASS del WEST FLORENCE HOTEL 2009 Arte in movimento S. Agata Scarperia Bigallo Bagno a Ripoli Bacco Artigiano Rufina Asta. Arte e solidarietà per la lotta alla poliomelite. 2009 TeatroSaschall Firenze PROGETTO POLIOPLUS Catalogo La Spadarina Vicenza Collettiva di artisti. Ex Convento delle Leopoldine Piazza Tasso Firenze 2009 Rassegna nazionale 6 Furio Innocenti Filari a mare Arte Contemporanea Roma 2009/2010/2011 Artisti per Cento Botteghe Firenze, Via Gioberti 2009/2010/2011 Collettiva ad Art Shopping al al Carrousel du Louvre di Parigi 2009 Vincitore al XXVII PREMIO FIRENZE 2009 Mostre Qualcosa di Personale e Voglia di Leggerezza Galleria Rosso Cinabro di Roma 2010 VINCITORE al XXV PREMIO ITALIA 2010 Diploma e menzione al concorso PREMIO CITTÀ DI MONTECATINI 2010 Mostra Il colore dei sogni Palazzo Panciatichi Firenze Via Cavour 4 sede del Consiglio Regionale Tosca- E le onde di “È aria di tempesta” sembrano volersi infrangere sull’osservatore, tanta è la forza di quel mare azzurro in attesa di quello che potrà accadere: tempesta delle forze della natura o dell’animo umano. Valutando il percorso pittorico di Furio attraverso l'esame delle sue opere, appare evidente come egli sembra sempre più pervaso dalla smania di vivere, di rappresentare con più forza quello che sente e prova: infatti, quasi non gli fossero più sufficienti per esprimere i suoi sentimenti le misure delle tele in commercio, ha iniziato a dipingere su ante e schienali di armadi. La sua pittura è diventata più materica ed è un'esplosione di colori spesso intensamente brillanti e maestosamente gioiosi. E tante altre sono le opere che dimostrano quanto Furio abbia ancora da raccontare, manifestando una continua e costante evoluzione, che lo rende sempre nuovo, ma pur sempre fedele ai suoi sogni e desideri più profondi. Furio Innocenti [email protected] www.furioarte.com Cell. +39 345 0828913 Alluvione 2066 Omaggio a Van Gogh Furio Innocenti celebra i 120 anni di questo capolavoro, dipinto da Vincent Van Gogh nel luglio del 1890, accostandolo con estremo rispetto e suggerendone una rilettura originale. Furio Innocenti ha superato la sfida di un’identificazione piatta e inutilmente replicante del "Campo di grano con corvi", assorbendone da artista sensibile qual è, la corposità materica dei colori ed il turgore esasperato della pennellata. La sua rivisitazione rispetta la violenza cromatica del testamento spirituale di Van Gogh ma ne ribalta gli esiti, ristrutturando gli elementi fondamentali della composizione. Il cielo di Van Gogh era un mare notturno in tempesta nel quale il pittore sprofondava tragica- mente, qui invece è il campo dominare la scena con la sua luce abbagliante che propone una possibilità di speranza. Anche la strada che era dipinta in quanto tracciato casuale con il suo percorso spezzato - alludendo ad illusioni irrimediabili e a sconfitte definitive - qui diventa un’opportunità con delle prospettive da trovare. L’elegia danzante dei colori, riproposta da Innocenti con responsabile puntualità, riassume angoscie solitudine ma le sublima in una luce unitaria che restituisce dignità alla vita dell’uomo e fa del “nuovo” quadro - nonostante tutto - un messaggio vibrante di sostegno alla condizione umana. Gianni Lattes no - ART SPRING Mostra collettiva arte contemporanea 2011 Istituto Universitario Europeo FIESOLE Menzione speciale Premio letterario e d’arte Vibrazioni dell’anima 2011 Ottavo Trofeo G.B.Moroni 2011 New Artemisia Gallery VINCITORE al XXIX PREMIO FIRENZE 2011 CONCORSO INTERNAZIONALE CITTÀ DI CORCHIANO 2012 Arte in vetrina a San Gimignano Volterra In cornice 2013 Artigianato e arte 2013 e 2014 Collettiva Galleria Cimabue 2015 Firenze Il Colognolo Rufina Collettiva 2015 Auditorium del Duomo di Firenze. Nella movimentata vita di Furio Innocenti uno dei periodi più belli è stato quando, allievo del maestro, mimo, coreografo e ballerino di fama mondiale Lindsay Kemp ha partecipato ai suoi stages teatrali tenuti presso il Teatro Comunale Metastasio di Prato negli anni Ottanta. Con il quadro “Alluvione 2066” donato dall’allievo al maestro, Furio gli ha voluto rendere omaggio per l’intero percorso artistico, ma, soprattutto, come lui stesso asserisce, gli ha reso omaggio “per aver pensato, prodotto e partorito spettacoli teatrali al di fuori di ogni portata dell’umano immaginario”. Furio Innocenti con il maestro Lindsay Kemp Furio Innocenti 7 Lina Giorgi L'artista casentinese in mostra nel Salone delle Eccellenze all'Italian Makers Village di Milano per EXPO 2015 di Daniela Pronestì L ’emozione del paesaggio attraversa l’intera produzione pittorica di Lina Giorgi, connotandola in termini di luce e colore quali caratteri descrittivi del dato naturale. Le bellezze paesaggistiche del territorio in cui vive - il Casentino - alimentano da sempre la sua vena creativa, che è saldamente legata ad un’idea della pittura come trasfigurazione poetica del reale. La natura fa da sfondo ad uno sviluppo narrativo che procede seguendo l’intensità del sentimento. Nessun raffreddamento imposto dalla tecnica distorce la sincerità della visione, che ci consegna lo splendore di un paesaggio profondamente toscano. Vaste pianure, filari di alberi sul crinale della collina, chiome secolari stagliate su cieli trasparenti: angoli di natura che si aprono sulla superficie bianca della tela come finestre dalle quali contemplare uno spazio senza tempo. La sua tavolozza è una festa di colori che si accendono e si smorzano in un’ar- Dopo il temporale, 2012, olio su tela, cm. 50x70 monica sinfonia di sovrapposizioni e trasparenze. La natura offre un’infinita varietà di colorazioni: Lina Giorgi sceglie quelle meno consuete, in sintonia con le suggestioni ispiratele dai luoghi. Dove la luce è più abbagliante, i colori conquistano una nitidezza quasi irreale, stendendosi sul supporto con pennellate dense e prive di contrappunti chiaroscurali. La presenza di un elemento che occupa il centro della composizione - un albero, una casa, un sentiero tra i D Autunno, 2008, olio su tela, cm. 50x70 8 Lina Giorgi al 25 al 29 giugno i dipinti di Lina Giorgi sono stati esposti all’Italian Makers Village di Milano - Salone delle Eccellenze (Via Tortona 32) nell’ambito della manifestazione Design Art Food in Women in Ethic Business promossa dalla F.I.D.A.P.A per Expo 2015. Tra i prossimi appuntamenti espositivi si segnalano: 20 - 24 luglio, Follonica; 25 - 31 luglio, Ex Sala Comunale, Castiglione della Pescaia; 15 agosto - 1 ottobre, Atlantic Oil, Poppi (AR); 30 agosto - 5 settembre, Foresteria di Camaldoli. Lina Giorgi sarà presente anche a Palazzo Cusani in occasione del convegno internazionale organizzato dalla Fidapa in occasione dell’Expo. Albero della vita, 2010, tecnica mista su tela, cm. 100x100 boschi - disciplina la profondità spaziale del dipinto, presentando allo sguardo un brano di realtà in cui può facilmente orientarsi. Quando, invece, è l’immaginazione a prevalere sull’oggettività della rappresentazione, lo scenario che si offre all’osservatore non è più un paesaggio tradizionale, ma una dimensione sospesa tra fantasia e sogno. E’ il caso della serie dedicata agli alberi, che occupa un posto privilegiato nel repertorio della Giorgi, come una zona franca dove mettere da parte il rigore naturalistico per dedicarsi ad un tema che celebra, in chiave simbolico - fantastica, l’intimo radicamento ai luoghi in cui è nata. Protagonisti di uno schema compositivo che si ripete di quadro in quadro, i suoi alberi si pongono come elemento di congiunzione tra cielo e terra, compensando, con la loro spinta verticale, la linea continua dell’orizzonte. Le brevi pennellate sono mordibe e irregolari e la distribuzione della luce è regolata dal contrasto tra il fondo bianco e la monocromia dell’albero. Slegata dalla contingenza del visibile, la sua pittura si avvicina al senso nascosto del reale, dando prova di una capacità immaginativa che le permette di reinterpretare, in maniera del tutto originale, il soggetto paesaggistico. Non meno originale è il suo approccio alla natura morta e alla figura, due generi che uniscono conoscenza della forma e sensibilità coloristica in un registro espressivo in cui la tecnica è al servizio dell’emozione.È il segno di una creatività che sa gioire delle cose naturalmente semplici, fermandole sulla tela e prima ancora nell’anima. La pittrice Lina Giorgi intervistata da Fabrizio Borghini in occasione della sua mostra a Milano con la FIDAPA per Expo 2015 L'albero, 2006, acrilico su tela, cm. 35x50 L ina Giorgi viene da una famiglia con il “pallino dell’arte”. Suo nonno era un appassionato pittore, così come il padre. Già da giovanissima inizia a dipingere da autodidatta portata verso la tavolozza da una passione bruciante che diventa, ogni giorno, urgenza, necessità creativa, come lo sono tutti i tipi di arte. La vita poi fa cambiare spesso direzione, ma facendo dei giri immensi per poi ritornare lì, all’arte che si fa colore e vita stessa. Lina così ha da sempre dipinto la sua anima che fa diventare colore e natura, elemento predominate in tutte le sue tele. L’albero è il soggetto che, più degli altri, ritorna come elemento di rappresentazione, una metafora vera della vita che rinasce, di quella linfa terrigna che non muore, si addormenta, si ingiallisce per poi ricominciare il suo ciclo. Rossana Farini N ata a Castel San Niccolò, vive e lavora a Ponte a Poppi (Arezzo). Da tempo è presente in numerose rassegne, fiere e premi dove ha ottenuto significativi riconoscimenti; tra i più recenti: le collettive a Foiano della Chiana (Arezzo), ”FIDAPA espone le Artemisie”, a Meleto Cavriglia (Arezzo), nel palazzo della Provincia di Arezzo, “Arte per non dimenticare” ad Arezzo, le personali al Monastero di Camaldoli nel 2007 e 2008 e alla Galleria Modigliani a Milano, la partecipazione alle manifestazioni periodiche del “Premio Italia per le Arti Visive”, del “Premio Firenze”, della Rassegna nazionale di pittura Livorno. E' presente alle fiere “Immagina” di Reggio Emilia nel 2008 e 2009, “Vernice Art Fair” di Forli Lina Giorgi nel 2009, “Art Expo” di Arezzo nel 2011 e 2012; nel 2009 partecipa a “Primavera Maremmana” a Grosseto, a “Percorsi d’arte in Biblioteca” a Pontassieve, alla Mostra di Pittura al Castello Weissenstein Pommersfelden (Norimberga), ad “Arte Sotto i Portici” a Bologna - anche nelle tre edizioni successive - e tiene una nuova personale al Monastero di Camaldoli ed una ad Abano Terme, mentre nel 2012 è in personale a Poppi nella Galleria Comunale d'Arte Contemporanea e nel 2013 prende parte alla mostra Il Sacro nell’Arte (X Edizione) presso la basilica della Santissima Annunziata a Firenze. Per info e contatti: www.linagiorgi.com - [email protected] Lina Giorgi 9 Ding Fang L'artista cinese che fa rivivere il Rinascimento nelle sue opere A cura dell'Associazione degli Artisti Cinesi in Italia D ing Fang, nato nel 1956 a Wugong, nella provincia cinese di Shanxi, è un noto artista e curatore cinese. Si è laureato nel 1986 con un master in Pittura a olio presso l’Accademia di Belle Arti di Nanchino, dove ha successivamente insegnato per molti anni. Dopo aver lavorato sia come artista professionista che come redattore dello staff di Belle arti nella rivista “China Magazine”, nel 2000 si è trasferito presso l’Istituto di Belle Arti dell’Università di Nanchino, dove tutt’ora insegna. Le sue opere sono state esposte in diverse mostre prestigiose in Cina, nei primi anni Ottanta. Successivamente, quando i cambiamenti politici resero più difficoltoso il continuare a lavorare come artista indipendente, Ding Fang iniziò ad esporre in gallerie estere, in Svezia, a Vienna, Los Angeles, Londra, Oxford, Sydney e Rotterdam. In anni recenti i suoi lavori sono apparsi in molte importanti mostre cinesi, tra cui la Biennale di Pechino del 2003 e The Wall: Reshaping Contemporary Chinese Art. Nel 2002 il Museo Nazionale d’Arte Cinese gli ha dedicato una retrospettiva, mentre la galleria Yuan Center di Pechino ha esposto molte sue opere in una recente mostra, After Culture. Ding Fang è conosciuto per essere un membro del movimento d’avanguardia. Nell’ottobre 1985 Ding Fang partecipò all’organizzazione della Mostra d’Arte Moderna all’interno della Settimana della Gioventù Artistica di Jingsu, presso il Museo d’Arte Jiangsu di Nanchino, un evento dalla portata nazionale. Durante la mostra egli formò un gruppo di artisti detto “Brigata Rossa”, che organizzò la mostra Avanguardia nel 1987. Il Manifesto della Brigata Rossa, scritto da Ding Fang proprio in quell’anno, spiega le sue scelte riguardo alla sua tragica visio- La coesione della fede, 2014, tecnica mista, cm. 45x80 10 Ding Fang Delphica, 2015, inchiostro su carta, cm. 170x80 Hieremias, 2015, inchiostro su carta, cm. 170x80 Fiamma dello Spirito Santo, 2007, tecnica mista, cm. 90x180 La battaglia di Cascina, 2013, inchiostro su carta, cm. 250x575 Particolare da L'ultima cena, 2013, inchiostro su carta, cm. 120x250 ne della storia umana: essa è infatti non tanto un avanzamento verso gradiosi obiettivi, ma un accumulare rovine di grandi sogni. Gli altri importanti temi toccati dal Manifesto erano: “Nella solennità del sacrificio noi ritroviamo punti comuni di sostegno.”, “Abbiamo sete di creare la vita nelle profondità dei nostri cuori.”, “Durante il nostro viaggio verso l’altra sponda raggiungiamo il sublime e quando entriamo in collisione con l’eternità avvertiamo la chiamata al mistero.”. Sul finire degli anni Ottanta molti artisti indipendenti si riunirono nel Villaggio Fuyuanmen, vicino al Palazzo Yuanmingyuan di Pechino. Nel giro di due anni vi si trasferirono Freccia, 2015, olio su tela, cm. 50x70 svariati artisti, tra i quali Ding Fang, Fang Lijun, Wang Yina, Yi Ling, e Tian Bin, con lo scopo di lavorare insieme per organizzare mostre di gruppo nel villaggio. La prospettiva di una vita semplice, il futuro incerto, la libertà, erano i motivi che li spingevano a recarsi in un luogo dove essi avrebbero potuto realizzare una romantica terra promessa e il loro ideale poetico. Tra i loro ideali, infatti, lo spirito artistico sembrava essere in netta opposizione con le considerazioni di ordine finanziario o materiale; nonostante ciò l’economia del mercato aveva già trasformato il contesto politico e sociale del Paese, così come esemplificato da Zhongguancun, la “Silicon Valley cinese” il cui sviluppo esplose a sud di Yuanmingyuan: questo luogo stava accumulando ricchezza così simbolica per la Cina in quanto si trattava del cuore dell’industria e del segreto per il successo economico. Gli artisti riuniti a Yuanmingyuan contestavano la rigidezza dell’eceonomia e del mercato su base quotidiana, disgustati dal suo proliferare. Stile e tematiche Ding Fang è conosciuto soprattutto per i suoi paesaggi audaci e riccamente colorati, nei quali egli tenta di rappresentare montagne e pianure della Cina con un significato storico e culturale. Per contrasto le sue rappresentazioni della vita urbana sono scure e distopiche. I suoi ultimi lavori mostrano elementi espressivi, insieme ad un’inclinazione dell’artista per la religione cristiana. Egli usa una combinazione di espressionismo astratto e surrealismo per realizzare il suo personale commento al materialismo e all’urbanizzazione di oggi. Nel 1984 egli si dedica ad una serie intitolata “Città”, ispirata alle suggestioni provenienti dai poderosi paesaggi e rovine culturali della Cina settentrionale. Nella serie “La volontà ha forma di spada” le città deserte colorate come la terra cedono la parola alla pulsante energia delle culture passate: questa traiettoria suggerisce una fuga dal presente per ricercare i valori eterni delle culture antiche e nella vigorosa vita rappresentata nelle sue prime opere come "Raccolto". La pittura prende dunque una connotazione religiosa nel sisifeo ciclo della fatica umana. Il senso tragico e il fatalismo religioso diventano più manifesti e apocalittici nei dipinti realizzati quando Ding Fang viveva nel villaggio degli artisti vicino a Yuanmingyuan. Nel 1985 Ding Fang abbandonò i temi rustici: ritornò alla Pianura Gialla nella sua provincia natia, dove si dedicò a distogliere la propria attenzione dal catturare l’essenza della terra e delle vite delle persone che la abitavano. Al contrario l’artista iniziò a ricercare una modalità di espressione simbolica che potesse rafforzare la cultura nazionale. Le opere più rappresentative di questa fase sono quelle appartenenti alla serie del Castello (1985). Esse raffigurano la terra della pianura gialla disseminata di rovine di antichi castelli, combinate con rovine della Grande Muraglia. Ding Fang descrisse i suoi obiettivi in questo periodo dicendo: “Ho ricercato lo spirito nascosto nel mondo settentrionale.”. Egli usa questo stile misto tra surrealismo e simbolismo per alludere ad un tipo di manifestazione religiosa. Opere Monumentali Le prime opere monumentali di Ding Fang sono state quelle appartenenti alle serie “Combattendo la siccità” e “Raccolto”. La comprensione dell’artista dell’intensità del colore e delle pennellate veniva direttamente dalla sua esperienza di vita e dall’influenza di Georges Rouault. Se i dipinti a olio della serie “Combattendo la siccità” riflettevano il modo in cui il dialogo dell’artista si fermava allo stadio del primo puro amore, allora la serie “Mura”, inizata nel 1984, era una chiara espressione di un’introspezione sulla natura ad un livello più metafisico. Poiché la comprensione spirituale dell’artista muoveva verso un tipo di natura trascendentale, i dettagli naturalistici nelle sue opere tendevano a diminuire progressivamente e l’atmosfera conseguentemente creata attraverso la composizione e la scelta dei colori tendeva decisamente nella direzione del Surrealismo. Nelle serie “Mura” Ding Fang ha espresso la sua coscienza alternata tra storia e realtà: l’artista sentiva la magnificenza della storia, e allo stesso tempo era particolarmente sensibile alla cultura primitiva innestata nello spirito nazionale. Per contrasto la realtà era avvertita come una terra desolata. Quando i suoi personaggi incontrano grandi monumenti storici del passato in questa terra desolata e sono colpiti dai venti della fredda realtà, essi spontaneamente scoppiano a piangere. In una delle ultime opere appartenenti a questa serie le Ding Fang 11 A Antonio del Pollaiolo - Giovinezza eterna, 2010-11, olio su tela, cm. 50x70 A Giovanni Bellini - Armatura splendente, 2010-11, olio su tela, cm. 50x70 rovine di un edificio simile ad una cattedrale non hanno più le sembianze di una fortezza nella pianura perduta; esse possono invece essere considerate come il trattamento geometricamente accurato che l’artista riserva agli angoli formati dalla linea del fossato e alla regolarità della merlatura, fornendo così un primo indizio per comprendere il modo in cui è resa la spada. Gli ultimi lavori - La serie “Rinascimento” Negli ultimi tempi la creazione artistica di Ding Fang riflette uno dei grandi interessi dell’artista, il Rinascimento: egli si è infatti lasciato ispirare dai grandi capolavori del periodo, realizzando le serie “Dodici Apostoli”, “Dodici Profeti”, “Le Sibille” (tratti dagli affreschi michelangioleschi della Cappella Sistina), “Battaglia di Cascina”, “Battaglia di Anghiari” (omaggio a Michelangelo e Leonardo da Vinci, e ai loro progetti per gli affreschi del Salone dei Cinquecento in Palazzo Vecchio). Queste opere, sia a livello del contenuto, che citando rimanda ad altre opere, sia a livello della profonda eredità spirituale che caratterizza l’artista, rivelano una serie di ricche relazioni tra la visione 1978 - 1982: Diploma presso l’Istituto d’Arte di Nanchino, Dipartimento di Arti e Mestieri; 1986: Laurea presso l’Accademia di Belle Arti di Nanchino; 1986 - 1988: Insegnamento presso l’Accademia di Belle Arti di Nanchino; 1999: Docente di Scultura presso l’Istituto d’Arte di Nanchino; 2000: Docente presso l’Istituto di Belle Arti dell’Università di Nanchino, Ufficio di Ricerca e Insegnamento della Pittura a olio, docente presso l’Istituto d’Arte di Nanchino, direttore della Associazione Cinese per la Pittura a olio. 12 Ding Fang e lo spirito, estetico e nobile, tra la laboriosità e la realizzazione, individuale e contemporanea, tra i cambiamenti e la tradizione, il tutto visto nella prospettiva di un’evoluzione verso un nuovo periodo, lo storico stadio sisifeo della creazione individuale dell’artista. Li Xiaoshan sulla serie “Rinascimento” Chiunque conosce Ding Fang direbbe che egli è un tipico monaco dell’estetismo, che tratta se stesso in modo molto rigido, quasi masochistico; egli è anche un tipo tenace nello stile di Hemingway: sia nel corpo che nell’anima egli è pieno di muscoli angolari. La sua vita è intrappolata tra la sensazione di portare un fardello e la fede, la più grande forza che lo fa andare avanti. Nell’attuale contesto politico e culturale lo stile di Ding Fang è oper molti aspetti sotto pressione, ed i suoi pensieri costruttivi sono in contrasto con il sentire più diffuso, e non sono in linea con la situazione presente. L’opera di Ding Fang può essere vista come un test, oppure un confine, per scoprire quanta lontananza ci sia tra un uomo che va costantemente avanti, e la realtà che è costretto ad accettare. Il Rinascimento ha rappresentato una grande svolta nella storia dell’umanità, spostando l’attenzione da Dio alle persone, cosa che ha definitivamente segnato il passaggio dalla barbarie alla civiltà. Esso si può sintetizzare in due aspetti: da una parte è il valore su cui si basa l’illuminazione, dall’altra è un valore universale - il Rinascimento trascende i limiti geografici e di tempo, diventando la ricchezza spirituale degli esseri umani. Il lavoro di Ding Fang riflette due arcobaleni: la sovrapposizione tra lo spirito umanistico nel Rinascimento e la divinità immortale, dicotomia che costruisce la volta che regge i pensieri dell’artista. Ding Fang ha raggiunto una strabiliante trascrizione nella creazione della pittura a olio, mentre adesso utilizza l’inchiostro, con l’uso di un approccio comprensivo, per attraversare una nuova altezza sia con una sottile espressione pittorica che con una tensione visuale. 意大利华人艺术家协会 Associazione degli Artisti Cinesi in Italia Piazza Indipendenza, 21 - 50129 Firenze, Italia Tel. 0039 055 4684478 [email protected] - www.aacitalia.com Simonetta Fontani I suoi quadri a Milano per EXPO 2015 di Daniela Pronestì N on è una donna che dipinge altre donne per confermare il senso di appartenenza ad un genere, ma è un’artista che cerca nei soggetti femminili la massima espressività della figura umana. La pittura di Simonetta Fontani restituisce al corpo della donna la possibilità di farsi veicolo di contenuti che divergono dagli stereotipi a cui la cultura visiva del nostro tempo ci ha abituati. Un aspetto che, sul piano pittorico, si traduce nel superamento delle categorie tradizionali del nudo e del ritratto, senza tuttavia rinunciare allo studio dal vero del soggetto. L’osservazione diretta della figura, infatti, è parte centrale del suo processo creativo, che prende spunto dalla verità della percezione per arrivare all’essenza della visione pittorica. Disegnando il corpo umano, la Fontani si avvicina alle ragioni interne della forma, agli elementi che regolano il rapporto tra spazio e figura; l’applicazione del colore le consente, invece, di intervenire sull’impianto figurale per caricarlo di nuovi significati. Nella cura sottile della stesura, nell’uso sapiente della materia cromatica, nella delicatezza dei sentimenti unita ad una capacità evocativa del tutto personale, Simonetta Fontani è progressivamente giunta ad una significativa svolta della sua storia artistica. Le opere recenti denotano, infatti, un bisogno di sintesi che va oltre la verosimiglianza pittorica per proiettare la figura entro una dimensione di notevole impatto simbolico. Le fisionomie appaiono stravolte nell’intima sostanza, come per effetto di una forza che scuotendole dall’interno le rende fragili e mutevoli. La pennellata si spezza, si contorce, si dilata, in una frenesia di ritmi che azzerano la gerarchia tra sfondo e figura per renderli entrambi strumenti di una materia pittorica che si forma e si trasforma sotto gli occhi dell’osservatore. Un senso d’instabilità che impedisce all’immagine di cristallizzarsi in una forma certa per farsi metafora di una condizione esistenziale precaria e inquieta. Uno studio totale, appassionato, a tratti sofferto del corpo femminile, che è fonte narrativa e insieme strumento di ricerca del suo linguaggio pittorico. Negli ultimi dipinti l’incompiutezza cromatica dello sfondo sospende lo sguardo sulla soglia del non detto: è l’apparenza immediata delle cose che si sfalda per lasciare campo all’immaginazione. Valicati i confini della nitidezza visiva, Simonetta Fontani affida al colore, e alle sue diverse consistenze, il compito di evocare il flusso indefinito del tempo e degli stati d’animo, in sintonia con un crescente bisogno d’inDal buio olio, tecnica mista, cm. 20x40 trospezione. Un registro espressivo Castello di nuvole, olio, tondo cm. 40 che di continuo si rinnova, confermando una maturazione stilistica che pone la nostra artista su di un piano tutto suo, dove non è più l’adesione al reale ciò che conta, ma la totale identità tra la pittrice e la sua opera. Dal 25 al 29 giugno i dipinti di Simonetta Fontani sono stati esposti all’Italian Makers Village di Milano - Salone delle Eccellenze (Via Tortona 32) - nell’ambito della manifestazione Design Art Food in Women in Ethic Business promossa dalla F.I.D.A.P.A per Expo 2015. Dal 30 luglio all’8 agosto Simonetta Fontani sarà nuovamente a Milano alla Galleria Spazio Porpora, mentre dal 25 luglio al 30 agosto esporrà alla Rocca di Montefiorino (MO). N ata a Firenze, vive e lavora a Prato. Intensa l'attività espositiva dagli anni Duemila con numerose personali in sedi pubbliche e private, rassegne e concorsi nazionali e internazionali, riscuotendo significativi riconoscimenti tra i quali, nel 2006, il "Fiorino doro" al "Premio Firenze". Ha esposto a "Casa Italia" nel 2008 in occasione dei Giochi Olimpici di Pechino e nel 2010 per quelli invernali di Vancouver; è stata selezionata per una rassegna a Luxor (Egitto) nel 2013. Presente alle fiere d'arte di Parma, Reggio Emilia, Longarone, Forlì, Arezzo, Scandiano di Modena, Pisa, Agrigento, Palermo, Modena, Verona, Minsk (Bielorussia) e Bratislava (Repubblica Slovacca). Nel 2009 una sua opera viene scelta come immagine delle cartelle di lavoro per la II Conferenza Europea delle Città gemellate con il Popolo Saharawi, patrocinata dal Ministero degli Affari Esteri, itinerante in Europa. Ha realizzato il frontone del Teatro di Capalle, lo stendardo per il 30º anniversario del Carnevale di Vaiano e, in occasione del bicentenario della morte di Garibaldi, un'opera per le Poste italiane per la realizzazione di un francobollo commemorativo e un'opera per la "Venetia Arte". I suoi lavori si trovano in collezioni private e pubbliche in Italia e all'estero (Austria, Brasile, Cina, Croazia, Francia, Marocco, Scozia, Stati Uniti) e in particolare a Roma nella sede del C.O.N.I. e di Poste Italiane, nella Pinacoteca del Comune di Soliera, nella Chiesa S. Maria dell'Assunta a Scopoli, nella Chiesa di S. Martino a Prato, alla Pro Loco di Sofignano di Prato, nella Pinacoteca del Duomo a Viterbo, nella Chiesa di San Cresci a San Piero a Ponti, nelle sedi dei Comuni di Capraia e Limite, Capodimonte, Vaiano, Pontassieve, Campi Bisenzio e in Brasile nell'Ambasciata di Salvador e nella Chiesa di Rembepe. www.simonettafontani.it - [email protected] Simonetta Fontani 13 Antonio Ciccone Antonio Ciccone sul Gargano. Foto Filippo D'Errico A Nerina Simi con Amore, è il recente ritratto con cui apre l’esposizione ed è stato scelto come opera di benvenuto ai visitatori della mostra, situata all’ingresso del Palazzo della Cultura di Cardoso di Stazzema. Un dolce sorriso ed una comprensione profonda emana dal volto di Nerina accompagnata, alla sua sinistra, dalle vette delle Apuane e da una sfera di madre-perla che sigla la rilevanza che la donna evoca all’artista. La mostra è una “personale-collettiva”, che riunisce una scelta di temi cari ad Antonio Ciccone. A terreno sono esposti esempi dei suoi lavori dedicati al ritratto, agli animali, ai fiori e al paesaggio. Pensando a Linda, Lucy e Lydia Forbes sono tre opere di donna realizzate in acrilico; mentre a carboncino sono ritratti alcuni personaggi legati al mondo dell’arte: Shogoro, Casey, Vittorio Sgarbi e Cristina Acidini. Spring Song (canzone di primavera) è il titolo dato a uno studio di donna colta in un’infinità di stati d’animo, e Self-statement ci parla della recente serie di autoritratti dalla quale trapela un’esortazione alla riflessione. Alcuni animali rappresentati a carboncino sono il toro e la mucca della Maremma e il gatto di nome Luce; il giglio e l’iris sono rappresentati in tecnica mista, carboncino e pastello, mentre le numerose vedute del Gargano, il paesaggio natio di Ciccone, sono dipinte per la maggior parte ad olio. Al primo piano si trovano opere dedicate alla figura umana eseguite a carboncino e pastello: From Another Place, “Da un’altra parte” - nel senso di Parete della Valle dell'Inferno, 1981, olio tela su tavola, cm. 90x90 14 Antonio Ciccone A Nerina Simi con amore Nel Palazzo della Cultura di Cardoso di Stazzema fino al 30 agosto una mostra dedicata all'artista fiorentina di Tiana Ciccone Atleta IV, 1990, carboncino pastello, cm. 212x82 provenienza - che fu soggetto di una mostra a tema negli Stati Uniti e Atlete, serie dedicata agli atleti e alla danza con opere che ritraggono i ballerini Marga Nativo e Keith Ferrone. E, ancora, tre composizioni di cm. 100x140 mostrano un’analisi dei nessi fra i vari soggetti appartenenti alla sfera artistica: Self-statement e Pietro Annigoni, Pietro Annigoni e Rossella II e Autoritratto con Amintore Fanfani. Sempre di misura 100x140 possiamo ammirare un altro esempio onirico di Spring Song. Infine due opere recentissime e di grande rilievo sono dedicate al tema di San Giovanni Battista: John the Baptist - Scream (urlo) e John the Baptist - Dream (sogno). L’idea di rappresentare San Giovanni Battista è nata da un invito da parte dell’iniziativa creativa “Festa della Cultura San Giovanni Battista” - formata nel 2012 a Firenze. Orario della mostra Luglio Giovedì e Domenica: 16:00 - 19:00 Venerdì e Sabato: 16:00 - 23:00 Agosto da Giovedì a Domenica: 16:00 - 23:00 Antonio Ciccone 15 I quarant’anni dell’Assurgentismo La ricorrenza celebrata con una mostra alla Villa Vogel di Firenze nel mese di maggio di Chiara Innocenti L a mostra Assurgentismo. Quarant’anni del Manifesto (1975-2015) - organizzata dal Quartiere 4 col patrocinio del Comune di Firenze - che si è inaugurata sabato 16 maggio 2015 presso il chiostro di Villa Vogel a Firenze vuole ricordare e festeggiare i quarant’anni della nascita del movimento: il 5 giugno 1975 durante gli esami di Stato, il professor Giuseppe Ciccia parlando con un collega del tema del decadentismo intraprese una discussione al termine della quale coniò il termine Assurgentismo, diventato movimento artistico e culturale con l’intenzione di “restituire all’arte una centralità nella vita dell’uomo”; è stato creato anche un Manifesto. Gli artisti che hanno preso parte a tale movimento - con le proprie peculiarità - percorrono l’obiettivo comune che l’arte deve rispecchiare il momento storico, artistico, economico e sociale che stanno vivendo. Visione dell’arte che troviamo nell’artista Paul Klee: “L’arte non è una fuga dal mondo ma il tentativo di guardare in modo nuovo la realtà per poterla trasformare grazie al dialogo tra gli uomini”. La celebre dichiarazione di Paul Klee sintetizza l’estetica del movimento: “L’arte non deve rappresentare il visibile ma rendere visibile l’invisibile”. La performance svoltasi venerdì 5 giugno 2015 presso il chiostro di Villa Vogel ha visto come protagonisti tre dei nove artisti del Movimento: Giuseppe Ciccia, Marcello Meucci e Piero Bargellini che hanno deciso di sfruttare la forma quadrata del chiostro; ogni lato voleva rappresentare dieci anni del Movimento. Hanno disposto sul pavimento della carta scenografica e hanno incominciato a disegnarci sopra; successivamente Ciccia con un ago e del filo rosso ha percorso in varie direzioni sulla carta numerose linee che volevano riecheggiare la strada percorsa dagli artisti lungo questi quarant’anni. Il filo rosso voleva rappresentare un punto di incontro, di unione tra gli artisti - protagonisti del movimento -, gli anni trascorsi e il pubblico presente che è diventato parte attiva della performance. Il tutto si è concluso stappando una bottiglia di spumante e brindando per festeggiare il passato ma anche il presente con uno sguardo al futuro. Panoramica delle sale della mostra, presso il chiostro di Villa Vogel a Firenze 16 Assurgentismo Cenni biografici Giuseppe Ciccia Nasce a Messina il 26 novembre 1946. Consegue la laurea presso l'Accademia di Belle Arti di Firenze, si abilita all’insegnamento di Disegno e Storia dell’arte, Pittura e Anatomia Artistica. Svolge la professione di docente presso il Liceo Scientifico, Artistico e l’Accademia di Belle Arti a Firenze. Presso l’Accademia d’Arte di Tokyo -nella sede di Firenze- periodicamente svolge dei Master in Arti Visive. Nel 1963 incomincia la sua avventura artistica viaggiando tra Messina, Roma, Firenze, Montmartre, Basilea, New York, Tokyo e partecipando ai grandi movimenti dell’arte contemporanea. MANIFESTO ASSURGENTISMO nasce il 5 giugno 1975 a Firenze. Un gruppo di artisti, dopo attenta disamina della situazione attuale quanto mai confusa e contraddittoria in cui versa l’arte - con questa denominazione, intende levarsi in piedi: contro ogni mistificazione dell’arte contro tutte le forme di asservimento al fine di rendere liberi gli artisti di operare, di trattare, di vivere in piena coscienza contro i tessuti falsamente e peculiarmente creati dalla realtà odierna, che emargina gli artisti per riportare l’ARTE alla sua condizione naturale, quale evoluzione dello spirito, Arte che deve rispecchiare il momento creativo dell’Artista in funzione del suo tempo per rinserire gli artisti nel contesto di una società quale parte viva e insostituibile per un futuro migliore a misura d’uomo. Gli artisti “assurgentisti” si riunivano prima negli studi degli stessi aderenti e poi al Caffè Strozzi in piazza Strozzi a Firenze: Giuseppe Ciccia (fondatore), Attilio Bellanca (teorico), Omar Vito Giacummo, Renato Mertens, Silvio Neri. In seguito hanno aderito al Movimento: Piero Bargellini, Li Ding, Elmar Giacummo, Marcello Meucci, Silvia Percussi ed Ornella Piluso. Nel 1975 Ciccia fonda il Movimento Artistico denominato Assurgentismo con il chiaro intento di riportare l’arte al centro della vita, alla sua condizione naturale intesa come evoluzione dello spirito. Ha esposto in mostre personali e collettive in Italia (Quadriennale di Roma, Mostra del Cinema di Venezia, Expo Arte Bari...) e all’estero (Madrid, New York, Pechino...). Le sue opere sono presenti in spazi pubblici, Musei Civici ed Istituti Religiosi. www.giuseppe-ciccia-arte.com - [email protected] [email protected] - Cell. 338 2908705 Li Ding Li Ding nasce il 4 luglio 1983 a Lan Zhou (Cina). Nel 2007 si laurea in Progettazione Artistica presso l'Istituto d’Arte dell’Università di Lan Zhou in Cina. Nel 2012 frequenta il biennio specialistico e si laurea in Scultura presso l’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano. Una sua scultura è stata selezionata per il DepurArt Lab Gallery presso il Depuratore di Milano/Nosedo, una delle locations di EXPO 2015. [email protected] Vito Natalino Giacummo Vito Natalino detto Omar nasce a Potenza il 28 ottobre 1947. Si laurea presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli e frequenta la Facoltà di Architettura presso l’Università di Napoli e Firenze. Nel 1992 vince il Concorso Nazionale per Plastica ornamentale. Insegna presso l’Accademia di Belle Arti di Catania e di Brera a Milano. Risulta vincitore di concorsi internazionali di scultura ad Acerenza, Palmi, Misterbianco, Potenza e a Milano. Dal 1965 espone in mostre personali e collettive in Italia e all’estero. Dal 2014 è incaricato del coordinamento artistico del DepurArt Lab Gallery presso il Depuratore di Milano/Nosedo, una delle locations di EXPO 2015. [email protected] - Cell. 328 6013350 Elmar Giacummo Da sempre attratto dallo studio prospettico, si cimenta nella realizzazione di opere dove la geometria ha un ruolo di fondamentale importanza. Appassionato di 3D computer graphic, si diverte a comporre opere usando la tecnica della fluidodinamica. Inizia ad esporre i suoi primi lavori a Firenze, città natìa, per poi arrivare ad esporre in mostre nelle più importanti città internazionali. Attualmente insegna presso l’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano. [email protected] - Cell. 329 0058535 Renato Mertens Nasce a Tarcento (UD) nel 1927. Tra il 1945 e il 1950 vive a Venezia e si iscrive alla Facoltà di Giurisprudenza a Padova. Tra il 1961 e il 1971 vive ad Ancona, poi a Firenze e a Roma dove realizza i primi materici su tela con bruciature e plastica. Si trasferisce definitivamente a Firenze e avvia un’importante e duratura collaborazione con Perseo Centro Arti Visive. A partire dal 1982 incomincia ad allontanarsi dalla rappresentazione figurativa e va verso l’astrazione. Negli anni Novanta l’attività espositiva si fa più intensa e l’artista partecipa ad importanti fiere d’arte contemporanea a Bologna, Torino, Padova, Bari e a Milano. Numerose sono in questi anni anche le mostre personali a Prato, Firenze, Forte dei Marmi e a Milano. Al rapporto pittura-poesia sono dedicate molte delle personali degli ultimi dieci anni di attività. La prima grande retrospettiva - dopo la morte avvenuta nel marzo 2008 - gli viene dedicata con la mostra Ator di me al Castello di Colloredo di Monte Albano (UD). www.renatomertens.it - [email protected] Anni Ottanta. I firmatari dell’Assurgentismo: R. Mertens, A. Bellanca, G. Ciccia Piero Bargellini Nasce a Lecore di Signa (FI) l’11 maggio 1950. E' in età preadolescenziale che viene attratto dal disegno e dalla pittura ed è in quel frangente che conosce il maestro Alvaro Cartei. In seguito nasce un sodalizio con i maestri Soffici e Rosai, modelli della sua poetica. Nel 1968 intraprende un viaggio che lo vedrà per un lungo periodo in Oriente. La sua prima personale viene esposta nel 1971 presso la Galleria Arrigo del Rigo a Prato. Bargellini nutre un forte interesse e una grande ammirazione per il Surrealismo, il Fauvisme e l’Espressionismo. Negli anni Ottanta frequenta la Scuola del Nudo presso l'Accademia di Belli Arti di Firenze sotto la guida di Piero Vignozzi. Nel 1980 fonda insieme a Marcello Meucci e altri artisti il Movimento EstrArte. www.estrarte.altervista.org/piero_bargellini_pittore.htm Tel. 0574 983363 - Cell. 345 7924624 Marcello Meucci Nasce a Tobbiana (PT) nel 1943. Come in molti artisti, fin da piccolo era già evidente il suo estro creativo ma sarà l’incontro con il maestro Ardengo Soffici che lo spingerà a dedicarsi esclusivamente al suo “grande amore”: la pittura. Gli anni Sessanta sono cruciali per l’artista: apre a Seano lo studio Casa Rossa e inizia a frequentare assiduamente Quinto Martini; nel 1968 espone per la prima volta presso la Galleria Arrigo del Rigo a Prato. Da allora in poi Meucci intratterrà rapporti con artisti e critici di un certo calibro oltre ad esporre in numerose mostre personali e collettive in Italia e all’estero. Nel 1978 consegue il Diploma Accademico a Salsomaggiore Terme (PR). Degno di nota è il Manifesto di EstrArte redatto nel 1999: l’obiettivo è riportare l’attenzione sul vero scopo dell’arte. Meucci è stato fondatore e presidente di tale associazione fino al 2005. www.marcellomeucci.it - [email protected] Cell. 347 6449269 Silvia Percussi Nasce a Firenze il 20 agosto del 1954. Si trasferisce a Pistoia nel 1958 nella stessa via dove - dal 2004 - ha lo studio. Grazie alla sua famiglia - che le ha trasmesso l’amore per l’arte - si rende conto molto presto che la sua vita è inscindibile dall’arte: il disegno e la pittura l’accompagneranno sempre. Decide finalmente nel 2000 di esporre per la prima volta le sue opere durante la Rassegna di pittura ed arti visive Pistoia Arte 2000. Ha affrontato numerosi temi: impronte, ricordi, labirinti, scomponendo e lacerazioni; soggetti e materiali diversi per esprimere il disagio della condizione femminile. Ha esposto in mostre personali e collettive a Torino, Reggio Emilia, Firenze, Pistoia, Prato, Pietrasanta, Roma... www.silviapercussi.it - [email protected] Cell. 335 7807854 Ornella Piluso Ornella Piluso, in arte Topylabrys, nasce a Milano nel 1947. Da oltre venti anni l'artista, con grande passione e determinazione, si diverte ad applicare tecniche di pura ricerca per creare sculture, inediti oggetti d' arte, di moda e design. Esplora il mondo dell'alimentazione e dell’ambiente e ha fondato l'Associazione Culturale Arte da mangiare - mangiare Arte che ora è diventata un Movimento: ogni anno durante gli eventi vengono realizzate delle installazioni che vanno ad occupare terreni pubblici e privati; il suo lavoro continua all’Expo 2015. Ha partecipato a numerose mostre in Italia ed all'estero. Alcune sue opere si trovano presso il MAP (Museo della Plastica) a Castiglione Olona e al Museo della Moda di New York, oltre che in prestigiose collezioni private. È responsabile del Concorso delle Borse di Studio per le Accademie di Belle Arti Italiane organizzato dalla Società Umanitaria di Milano ed è direttore artistico di DepurArt Lab Gallery del Depuratore di Milano/Nosedo. www.artedamangiare.it - [email protected] Cell. 392 3998216 Assurgentismo 17 Le donne di Beatriz Irene Scotti Alla Festa della Ceramica di Montelupo di Antonio Guarnieri B eatriz Irene Scotti, ceramista italo argentina, residente da molti anni a Montelupo Fiorentino, può essere considerata un'alchimista della materia e del colore. Lei crea con le sue mani una sinfonia di percorsi dove gli sguardi, le rosse bocche carnose “boquitas piantadas”, insieme alle sue figure femminili, portano al visitatore il messaggio della cultura edonistica che tiene prigioniera la donna oggetto. È nata il 25 agosto 1954 a Buenos Aires in Argentina, dove ha vissuto fino a conseguire la laurea in Ceramica Artistica. Nel 1980 giunge in Italia dopo avere vinto una borsa di studio per il perfezionamento in smalti ceramici presso i laboratori della ditta Colorobbia (cav. Guido Bitossi e figli). Nel 1982 si stabilisce in Italia dove continua la sua carriera come insegnante di tecnologia della ceramica presso i corsi di Formazione Professionale di Montelupo Fiorentino realizzando - allo stesso tempo - corsi di restauro della ceramica archeologica e della maiolica presso la Soprintendenza Archeologica di Firenze, in Palazzo Spinelli e nell'Opificio delle Pietre Dure. Ha collaborato come restauratrice del Gruppo Archeologico presso il Museo della Ceramica di Montelupo Fiorentino. Partecipa a concorsi e tiene conferenze in Italia e all'estero. Dal 2001 è membro attivo della Potters Council of the American Ceramic Society. Beatriz Irene Scotti Via Baccio da Montelupo, 26 Montelupo Fiorentino (FI) Cell. 338 8037733 Tel. 0571 519 334 Fax 0571 911 596 [email protected] www.ceramykamos.com 18 Beatriz Irene Scotti Una giornata a Pietramala nell’officina del “Mago” Adriano Un viaggio nella memoria della Bantam mitica jeep della Seconda Guerra Mondiale di Valerio Casciarri Adriano Lelli al lavoro sul motore della “Bantam” B …si vernicia il telaio del colore originale uon giorno Adriano, oggi c’è un sole caldo e splendente ma soprattutto un bel cielo azzurro: è primavera, una primavera bella come quelle di tanti anni fa, quelle di quando eri ragazzo e tu di primavere ne hai viste tante, ma oggi è una primavera come allora con l’emozione di quando eri ragazzo. Lo so e me lo sento sulla pelle, caro, maturo artista della meccanica, si lo so, stai accompagnando uno dei tuoi pazienti che ti è stato affidato, per farlo ritornare a nuova vita. Ci sei riuscito come sempre, con la tua testardaggine, a rimettere in moto una stupenda Bantam; che cos’è una Bantam? È una preserie della famosa jeep Willys, partecipe attiva della Seconda Guerra Mondiale. In Italia di Bantam ce ne sono solamente due, di proprietà di un noto appassionato collezionista di Bologna, il dottor Edo Ansaloni. Meccanico, si meccanico (ma potresti essere “Ingegnere ad Onoris Causa) testardo fino all’inverosimile ma umile; Adriano Lelli e la “Bantam” a Bologna il 25 aprile La “Bantam” è pronta per il 25 aprile a Bologna nella tua officina passano automezzi che fanno parte della storia della motorizzazione mondiale. Adriano ricostruisce parti meccaniche che sono irrecuperabili e così, con umiltà, senza rendersene conto, lascia alla storia un piccolo patrimonio che potrà servire a non dimenticare. Adriano Lelli nasce a Bordignano, piccolo villaggio del comune di Firenzuola sugli Appennini Tosco-Emiliani. Al villaggio e alla sua casa si arriva con una mulattiera; il padre Siro, fa il fabbro: nell’officina si lavora senza corrente elettrica (arriverà nel 1958)...forgia e mantice azionati a mano dal piccolo Adriano che studia e lavora: si studia al piano sopra l’officina, dove c’è la scuola...guai a sgarrare, la maestra potrebbe scendere dal padre, di sotto, e allora sarebbero guai. Passa qualche anno e il padre manda Adriano adolescente a Imola in officina per imparare l’”arte” della meccanica...non c’è bisogno di aggiungere altro, ma dire semplicemente: grazie Adriano. Adriano accanto alla “sua” Willys del ’42 restaurata due anni fa Adriano Lelli 19 “Onirica” Dalla visione alla creazione Alla Galleria Gadarte di Firenze sei artisti in mostra dal 12 al 25 giugno di Margherita Oggiana D al 12 al 25 giugno si è svolta, presso la Galleria Gadarte, sede della storica Associazione Culturale fiorentina, la seconda rassegna d’arte contemporanea, “Onirica. Dalla visione alla creazione”, ideata e curata da Margherita Oggiana. L’evento ha avuto il patrocinio del Comune di Firenze. La rassegna è stata presentata dallo storico dell’arte professor Federico Napoli che ha fatto un excursus storico - artistico - filosofico sull’arte e sulle differenti espressioni e stili dei partecipanti. Quest’anno sei gli artisti partecipanti: Andrea Becheroni, Raimondo Gambino, Rocco Garrapa, Margherita Oggiana, Cinzia Pistolesi, Silvia Ronsisvalle. Sogno dopo sogno, visioni dopo visioni, i nostri Cinque dei sei artisti partecipanti L'ingresso della Galleria Gadarte artisti ci accompagnano - materializzandoli - nel loro mondo interiore, surreale, evocativo, simbolico, che crea incertezze e dubbi nell’osservatore, che, al tempo stesso, vi si riconosce. “L’uomo è l’ombra di un sogno” affermava Pindaro. Tra sogno e uomo c’è quindi perfetta identità e, anche se può sembrare improbabile, sintonia. Gli uomini sono i loro sogni ed i sogni sono umana realtà. ASCOLTIAMO GLI ARTISTI “Fa sogni leggeri come bolle di sapone! Combatti per loro e non farli disperdere nell’aria. Senza sogni non ci sarebbero grandi artisti, né grandi scoperte. Sogna uomo, sogna!” Andrea Becheroni Via Baracca, 30 - Firenze - [email protected] - www.andreabecheroni.it Se Van Googh incontrasse Böcklin 20 Onirica. Galleria Gadarte “Lo spazio onirico luogo tra i mondi / interiore dimensione della mente ove tutto è possibile / la meraviglia e l’invenzione / il ricordo di realtà mai vissute / dove il sogno è evento e creazione di ogni futuro possibile. L’arte onirica una porta per viaggiare in tale spazio indefinito, indefinibile.” Raimondo Gambino Studio: Via del Mandorlo, 12-14-16 - Volterra. Tel. 349 7852213 - [email protected] L'utero dei sogni “Quando la notte mi accoglie sopra la porta dell’abisso / tenero / Là fugge Caos raggio di luce / Nel giardino i pupazzi crea / Li anima con l’alito e li attraventa nell’universo / degli universi / dove ognuno il suo mondo crea / sempre.” Rocco Garrapa Firenze [email protected] Incontro di antiche specie “Meraviglia di abbandonarsi al sonno - o al sogno - dove la realtà è un altrove e dove l’altrove è una realtà! Onirico, sogni, visioni, presagi, ricordi ancestrali, archetipi, ricostruiti sulla tela in una sorta di riconoscimento ed auto-guarigione, dove catartico è lo scorrere del pennello sul colore. Il qui ed ora diventa il sempre, l’infinito, l’eterno, il Tutto.” Margherita Oggiana Pistoia - [email protected] - wwww.galleriagadarte.it Nei porti dell'anima “Sogno: sindone dell’anima, il mondo del sé, la vivida voce dell’inconscio proiettata nell’istante che riassume ogni coscienza archetipa.” Cinzia Pistolesi Impruneta [email protected] Fuga nel sogno “…Il Sogno…La Realtà. E’ nel crocevia della vita che quando l’uno incontra l’altra l’impossibile diventa possibile,” Silvia Ronsisvalle Studio: via Concino, 8 - Montespertoli [email protected] La nona luna Onirica. Galleria Gadarte 21 Attività alla Casa Museo di Giotto L’Associazione Artistico Culturale dalle Terre di Giotto e dell’Angelico Presenta il VII PREMIO GIOTTO E L’ANGELICO - 2015 ONORIFICENZA A Antonio Natali L 'Associazione artistico culturale Dalle Terre di Giotto e dell'Angelico ha istituito il riconoscimento "Giotto e l'Angelico" per onorare i due grandi maestri e premiare artisti e personalità che si sono particolarmente distinte nel campo dell'arte. Il Premio è stato assegnato quest'anno al dottor Antonio Natali direttore della Galleria degli Uffizi per la sua straordinaria competenza e amore verso il mondo dell'arte. Eventi Speciali: Alla Casa di Giotto si svolgono i corsi d'arte estivi per bambini e adulti. Sabato 4 luglio ore 21,00 alla Casa di Giotto, Vicchio: "Trio Cameristico Alma" musica da Camera con ingresso gratuito. Sabato 11 luglio alla Casa di Giotto alle ore 21,00: "Vicchio e il suo territorio" a cura di Maria Zaccheddu. Sabato 18 alla Casa di Giotto alle ore 21,00: "Frescure ghiacciate e sorbetti nelle collezioni medicee" a cura di Giovanna Giusti. Da sabato 25 luglio al 16 agosto: il Comune e l'Associazione presentano alla Casa di Giotto la mostra "Pi-kà il tessuto rinato" delle artiste Michela Piccolo e Maria Rita Casarosa con inaugurazione il 26 luglio ore 17,30. In questa occasione verrà proposto un laboratorio è per creare opere d'arte. Sabato 1 agosto alla casa di Giotto alle ore 21,00, spettacolo teatrale "Il sogno di Giotto" a cura di Marco Paoli. Domenica 2 agosto alla casa di Giotto alle ore 21,00, conferenza "Andrea del Sarto nel Mugello" a cura di Armando Caprilli. Sabato 8 agosto alla Casa di Giotto alle ore 21,00, Conferenza "Questo lo so fare anch'io! Perché l'arte contemporanea ci appare assurda", a cura di Marco Bontempi sociologo Università di Firenze. Venerdì 14 agosto alla Casa di Giotto alle ore 21,00 replica dello spettacolo teatrale "Il sogno di Giotto" a cura di Marco Paoli. L'associazione e il comune informano di aver istituito il "Concorso d'arte Giotto" a cui possono partecipare gli artisti a livello nazionale e internazionale. Per informazioni dettagliate e per regolamento si invitano gli interessati a consultare il sito: www.dalleterredigiottoedellangelico.it Per informazioni: Cell: 329 9293044 - 328 5990920 [email protected] Da sinistra: Marisa Cheli vicepresidente, Giuliano Paladini presidente, Fabrizio Maiorelli, Gianna Bacci Opificio delle Pietre Dure, Antonio Natali direttore Uffizi, Roberto Izzo sindaco di Vicchio, Luca Poggiali Sviluppo e Vigilanza del Territorio e il maestro Silvano Campeggi in arte Nano Il dottor Antonio Natali si è prodigato in moltissime occasioni nella diffusione dell'arte attraverso le sue conoscenze come docente presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli studi di Perugia per l'insegnamento di Museologia, come studioso di scultura e di pittura del Quattrocento e del Cinquecento toscano, pubblicando anche monografie su Michelozzo e Andrea del Sarto. Dobbiamo ricordare che ha curato numerose mostre, le più recenti tenute a Palazzo Strozzi in Firenze: Bronzino. Pittore e poeta alla corte dei Medici, tenutasi nel 2010 e Pontormo e Rosso Fiorentino - Divergenti vie della Maniera, del 2014. Il dottor Natali ha collaborato nell'ambito di pubblicazioni scientifiche e organizzato convegni e curato collane editoriali. 22 Dalle Terre di Giotto e dell’Angelico Da sinistra: Marisa Cheli, Mauro Baroncini, Mario Meoni, Fabrizio Maiorelli, Giuliano Paladini, Antonio Natali e Roberto Izzo ArtTour International Presentato a Firenze "ATIM's Top 60 Masters of Contemporary Art" di Maria Grazia Dainelli È arrivato a Firenze, unica tappa italiana prima di Miami (USA), Parigi (Francia) e New York (USA), il lancio della 3ª edizione del numero speciale “ATIM’s Top 60 Masters of Contemporary Art” ovvero la rassegna dei sessanta migliori artisti dell’anno selezionati dalla rivista ArtTour International Magazine di New York, una testimonianza alla dedizione della rivista e il coinvolgimento con alcuni degli artisti più talentuosi che operano nel mondo di oggi. Li ha annunciati Viviana Puello editrice, fondatrice di ArtTour International Magazine e direttrice di Vivid Arts Network, alla Libreria Todo Modo di Firenze. Ancora una volta la squadra di ArtTour International Magazine era lì per onorare gli artisti e le arti. Come affermato dal direttore Alan Grimandi "Questo terzo numero della publicazione è stata una straordinaria opportunità di scoperta e di crescita per noi e per tutti gli artisti coinvolti". La copertina della pubblicazione presenta l’opera “Mama - God of Love" dell’artista Hesham Malik da Barahin, (l'opera d'arte recentemente venduta per oltre 8 milioni di dollari durante un'asta condotta da Sotherbys). La copertina posteriore presenta "Gravity" l'immagine del capolavoro dell'artista Lorenzo Quinn, figlio del leggendario attore hollywoodiano Anthony Quinn, uno scultore molto apprezzato che sta scrivendo una storia propria con le sue creazioni monumentali. Durante la celebrazione del lancio erano presenti gli artisti Antonella Laganà (Italia), Suzanne Duncan (Australia) e Anna Paola Gorozpe (Messico). Ospite d’onore Gianni Lusena, Console AH della Colombia con Viviana Puello e Giulia Spagnesi di ArtTour International Foto Alan Grimandi Tra gli ospiti d'onore Gianni Lusena, Console AH della Colombia a Firenze, un grande sostenitore della pubblicazione dai suoi inizi, e il signor Orlando Velorio, Console AH del Perù a Firenze come rappresentante diplomatico del'artista Larry D'Arrigo dal Perù. La ceremonia ufficiale di Orlando Velorio, Console AH del Perù a Firenze con premiazione degli artisti Viviana Puello, Capo Editrice di ArtTour International selezionati si terrà al Castello Estense di Ferrara, il 23 agosto, durante la mostra d’arte “Rise L’Arte Ascolta il Cuore” organizzata da Vivid Arts Network in collaborazione con ArtTour International. ArtTour International Magazine è un magazine nato tre anni e mezzo fa e cresciuto moltissimo, fino a raggiungere i 2.1 milioni di lettori in 64 Paesi. È attivo direttamente in 64 Paesi e partecipa a 34 eventi artistici internazionali in 25 città. Ha promosso figure di grande rilievo, come Candice Swanepo- el (modella di Victoria’s Secret), Kendall Jenner, Rafael Amargo (Ballando con le Stelle), la grande stella e ballerina Italiana Carla Fracci e designers internazionali come Agua Bendita. Nel 2012, ArtTour International Magazine ha creato ATIM Web Tv, un canale per la trasmissione internazionale di eventi e interviste che, in appena due anni e mezzo, ha registrato più di 500mila visite, con 4mila iscritti. Gli artisti Antonella Laganà (Italia), Anna Paola Gorozpe (Messico) e Suzanne Duncan (Australia) con Viviana Puello alla libreria Todo Modo di Firenze ArtTour International 23 A Cerreto Guidi la mostra “Ritratti e Canzoni” di Fiorenzo Toniutti per Stefano Palatresi di Claudio Caioli A ll'inizio di via Santi Saccenti a Cerreto Guidi (FI) si trova "la Palazzina dei Cacciatori" fatta costruire da Cosimo I° Dè Medici, contemporaneamente ai lavori per l'edificazione della Villa Medicea, oggi patrimonio dell'UNESCO, a far tempo dal 1564, era abituale ritrovo, come lo stesso nome indica, dei freguentatori e ospiti della famiglia Medici, delle caccie a Cerreto, luogo dove,come lo stesso Granduca scrisse, "si caccia tutto l'anno" grazie anche Stefano Palatresi al vicino padule di Fucecchio ricchissimo di selvaggina. Nei sui sotteranei, abitualmente usati all'epoca per la mecellazione della selvaggina, dal' 11 al 19 luglio, in collaborazione con l'amministrazione comunale, la Proloco e Toscana Cultura, si è tenuta una interessantissima mostra di pittura dell'artista Fiorentino Fiorenzo Toniutti. in mostra erano una trentina di opere raffiguranti i cantanti e gruppi musicali della nostra terra Toscana. Al vernissage, che si è tenuto l'11 luglio alle ore 18:30,erano ospiti d'onore il Cerretese D.O.C. Stefano Palatresi e il cantante Riccardo Azzurri, ai quali, alla presenza del sindaco Simona Rossetti e il presidente della Proloco Marco Iuliucci, l'artista Toniutti ha regalato il loro ritratto. La mostra è itinerante e toccherà altre città della nostra regione. Stefano Palatresi nasce a Cerreto Guidi il 26 dicembre 1960, da sempre appassionato di musica, si diploma al conservatorio "Luigi Cherubini" di Firenze, diventa noto al grande pubblico nel 1985 quando lavora alla trasmissione "Quelli della Notte", ideata e condotta da Renzo Arbore, nel 1987 è l'intrattenitore musicale di "Ieri, Goggi e domani" su RAI 1 l'anno successivo partecipa al Festival di Sanremo nella sezione "Nuove proposte" classificandosi al secondo posto con il brano "una carezza d'aiuto" nel 1995 lo troviamo ancora a Sanremo, questa volta nella sezione Campioni dove si presenta con Gigi Proietti e Peppino Di Capri con il pezzo "Ma che ne sai (se non hai fatto il panobar) sritto da Claudio Martone. Riccardo Azzurri comincia la carriera musicale nel gruppo degli "Extra" insieme a Walter Savelli, ed accompagna Claudio Baglioni durante il tour del 1979, nel 1981 incide come solista il suo primo 45 giri "Co- Riccardo Azzurri 24 Ritratti e Canzoni munque io" con l'etichetta CBS partecipa al festival di Sanremo nel 1983 con la canzone "Amare te". dopo altre incisioni, passa alla Fonit Cetra e nel 1989 pubblica un album da cui viene estratto il 45 giri Mi Mancherai, nel 2010 Riccardo si rimette in gioco con un nuovo CD "io sempre io" con l'etichetta indipendente fiorentina FEM. Nel 2014 Riccardo Azzurri e Aleandro Baldi si affiancano e realizzano un brano dedicato alla sua città "Firenze Madre" nel 2015 organizza un trio con Gabriele Lorenzi (formula 3) e Roberto Rosati (Bob Rose) riproponendo le più belle canzoni di Lucio Battisti, nei teatri di tutta Italia. Fiorenzo Toniutti Disegnatore grafico, nasce a Firenze, formatosi all'Istituto Statale d'Arte della sua città specializzandosi in ritratto fra il 1979 e il 1993 partecipa a numerose esposizioni e concorsi, quali la mostra internazionale del disegno umoristico sportivo organizzato dal CONI ad Ancona, dove ottiene varie segnalazioni e i 2° premio per l'interpretazione grafica e umoristica delle discipline sportive. Nel 2003 l'attrattiva per il mondo dello spettacolo lo porta a partecipare al concorso per il bozzetto del francobollo del cinquantenario TV in Italia bandito dalla RAI e il ministero delle comunicazioni, è la scolta che offre all'artista la possibilità di coniugare le sue due grandi passioni, il disegno e quella per i protagonisti dello spettacolo. Fiorenzo Toniutti vive e lavora a Firenze Sponsor della manifestazione Nel Salone dei Cinquecento la XXX edizione del premio “Lorenzo Il Magnifico” di Fabrizio Borghini Foto Stefano Casubaldo S abato 27 giugno nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio s'è tenuta la XXXª edizione del Premio Lorenzo Il Magnifico, manifestazione promossa dall'Accademia Internazionale Medicea sorta a Firenze nel 1978. Anche quest'anno, come in precedenza, i premiati sono stati personaggi di grande spessore umano, culturale e professionale e di ampia visibilità mediatica che ha fatto sì che il pur capiente Salone dei Cinquecento registrasse il tutto esaurito. Aleandro Baldi riceve il premio Fra i premiati, Vittorio Sgarbi che no- dal consigliere dell'Accademia nostante le due ore di ritardo accu- Medicea Michele Cirrincione mulate nel viaggio verso Firenze ha tenuto inchiodato il pubblico alle sedie per un'altra buona mezzora tenendo una lezione dell'arte su Firenze. E poi il cantante Aleandro Baldi, l'attrice Gianna Giachetti, lo stilista Roberto Cavalli, il direttore del Pronto Soccorso di Careggi Stefano Grifoni, il regista Giovanni Veronesi, l'oculista Silvio Zuccarini, il direttore della Nazione Pierfrancesco De Robertis, il direttore degli Uffizi Antonio Natali,il gastronomo Beppe Bigazzi e l'architetto Modesto De Angelis di San Giovanni Rotondo. Consegnate anche dieci "Medaglie Laurenziane" ad altrettanti "imprenditori-culturali" e dieci "Collari Laurenziani" a artisti segnalatisi nel 2014 per la loro attività. Premio Caterina de' Medici alla carriera alla pittrice Anna Di Volo. Durante l'evento è stata ricordata la figura di Mario Luzi nel decennale della scomparsa. Per lui, un ritratto della pittrice Fiorella Nuti e una targa ritirata dal figlio Gianni. Gran finale con la Corale Giacomo Puccini di Viareggio. Beppe Bigazzi MARCELLO CHIAVACCI F Roberto Ariani e Umberto Cecchi consegnano il premio a Vittorio Sgarbi 26 Premio Lorenzo Il Magnifico ra i dieci premiati con la "Medaglia Laurenziana" anche il noto antiquario fiorentino Marcello Chiavacci che ha festeggiato in questi giorni i sessant'anni di ininterrotta attività nello stesso settore e nella stessa sede fiorentina di via della Spada. Chiavacci è stato vicepresidente FIMA e presidente dell'associazione Antiquari Fiorentini. Durante il suo mandato si è impegnato per favorire l'accesso alla professione ai giovani aspiranti antiquari e si è prodigato per mantenere viva la tradizione e l'immagine della Firenze Antiquaria. Ereditata l'azienda di famiglia, ha cambiato il network di mercato e l'offerta rendendola fiorente mantenendo l'innata semplicità di rapporti con il cliente pur offrendo una consulenza improntata alla più alta professionalità. Il “Collare Laurenziano” alla pittrice Monica Giarrè di Eleonora d'Aquino M onica Giarrè nasce a Tosi, ai limiti della Foresta Vallombrosana dove trascorre l’infanzia e l’adolescenza. A Firenze, dopo aver compiuto studi ad indirizzo artistico e musicale, prosegue la sua formazione (è allieva di Giuseppe Leo e di Paolo Frosecchi) avvertendo l’esigenza di perfezionare ed evolvere uno stile che le permetta di esprimere il proprio sentire con un linguaggio rispondente ed incisivo. La prima fase pittorica rivela un prorompente impulso creativo: è come la fuoriuscita di una energia troppo a lungo contenuta che finalmente esplode scaturendo in vibranti e luminose cromie. Attinge ispirazione dal territorio in cui è nata ed al quale è profondamente legata, invade le tele del colore e delle sensazioni di un paesaggio ricco di boschi, colline, sentieri e sorgenti. Della natura ama dipingere i fiori: attenendosi inizialmente ad un figurativo tradizionale, Monica Giarrè rispetta le forme, al tempo stesso si avvale di uno stile gioioso ed espressionista che mostra tutta la sua tensione verso una resa istintiva, libera ed emozionale. Da subito si riconosce un raffinato senso estetico che verrà mantenuto anche quando, dopo una continua ed incessante sperimentazione, passerà, attraverso una fase intermedia, dai paesaggi alle nature morte. Avvicendando ai pennelli le spatole, abbandonerà l’aspetto più materico, ma non trascurerà il disegno delineando sempre più gli spazi con precise campiture. Nel continuare a svelare il suo mondo pittorico Monica Giarrè prosegue dunque nell’evoluzione di un linguaggio che si fa più essenziale; risentendo di influssi cubisti, in particolare della pittura di Braque, la pittrice arriva a creare forme geometriche semplici, sottopone la tela ad una scomposizione, la seziona e ricompone in una sorta di gioco-studio fino ad ottenere la perfetta riuscita degli incastri. Come i cubisti, non perde mai la riconoscibilità dell’oggetto, semmai, consapevole della finitezza delle cose, tende a ridurne la presenza concentrando la sua attenzione sulla figura femminile che pone al centro del suo mondo in un intento di “narrazione” autobiografica ed intimista. I colori vedono insiemi sempre più decisi dalle variazioni timbriche e tonali forti e contrastanti: i bianchi risaltano sullo sfondo nero; il verde, il blù, l’amaranto e l’oro vengono accostati in maniera armonica ed elegante. Nell’ultima fase i contenuti appartengono sempre più alla sfera spirituale ed affettiva. Si definisce così il passaggio dalla vanità seppur attraente della forma ad uno spazio puro in cui ritratto psicologico, sentimenti e sensibilità hanno una parte preminente; in questo transito tra l’effimero e la dimensione interiore dell’essere, vengono a collocarsi le tenere figure del cane e del gatto così care alla pittrice e degli angeli, preziose presenze sulle tele. Monica Giarrè è pervenuta nell’arco di un lungo percorso di trasformazione ad una forma pittorica di grande forza espressiva ed emozionale, dotata ormai di uno stile riconoscibile riesce a trasmettere la sua visione dell’arte intesa come sintesi di pensiero e ricerca, di astrazione e figurazione, di raffinatezza e luminosità. Vive e lavora a Firenze nel suo studio ed abitazione in Corso dei Tintori. Recentemente la pittrice ha realizzato il 19° quadro dedicato al patrono San Romolo per la Diocesi di Fiesole. Attualmente ha in corso una personale alla Affordable Art Fair di Londra. Monica Giarrè riceve il "Collare Laurenziano" dal presidente del Consiglio Regionale Eugenio Giani Premio Lorenzo Il Magnifico 27 Al designer Luciano Manara il “Collare Laurenziano” L a Nazione, in un bell'articolo che gli ha dedicato in occasione del conferimento del "Collare Laurenziano", l'ha definito trasgressivo, provocatorio, folle. E lui non si è smentito nel ritirare il premio nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio raccontando una storia onirica e surreale che si rifà anche alla sua geniale creatività che lo ha catapultato ai vertici del design italiano. E se ne sono accorti in tanti perché prima di questo riconoscimento gli è stato assegnato il Fiorino d'oro al Premio Firenze-Europa del 1988 e un premio prestigioso dalla Fondazione Mariachiara e Elisabetta Casini per l'opera "Cristo delle rose" esposta nell'ex tribunale di piazza San Firenze nel 2014. Oltre che in Italia, dove ha tenuto mostre in varie località fra le quali, ovviamente, Firenze e Fiesole è stato chiamato ad esporre a Los Angeles, Dubai, Londra, Mosca e a Buku in Azerbaijan. Premio Montagnani La Villa Viviani di Settignano ha ospitato la quindicesima edizione di Elisabetta Failla Foto di Aurelio Patella N ella splendida cornice di Villa Viviani a Settignano ha avuto luogo la quindicesima edizione del Premio Renzo Montagnani organizzato dall’Associazione Ciemmeesse Girotondo per il Meyer Onlus. Il premo venne istituito nel 1998 nel primo anniversario della scomparsa dell’indimenticabile attore fiorentino e da allora viene assegnato a personaggi dello spettacolo toscani di nascita o di adozione. Quest’anno sono stati premiati Gabriele Cirilli, attore, comico e doppiatore che ha partecipato a molte trasmissioni televisive l’ultima delle quali Tale e quale show condotta da Carlo Conti. Il musicista e paroliere Beppe Dati che si rivelò come autore nel 1989 al Festival di Sanremo firmando la canzone Cosa resterà degli anni Ottanta, interpretata da Raf, e che ha scritto alcune delle più belle canzoni per cantanti come Mia Martini, Marco Masini, Paolo Vallesi, Laura Pausini e Francesco Guccini. Sue anche le composizioni musicali per i musical Robin Hood e Il mio Gesù. Niki Giustini, comico, attore e imitatore che ha fatto parte di quella fucina di comici toscani che è stata Vernice Fresca e oggi prosegue con successo la Il dr. Franco Bambi, responsabile dei trapianti sua carriera tra teatro, cinedel reparto di oncologia pediatrica ma e TV. Titti Giuliani Foti, dell’ospedale Meyer, insieme al presentatore giornalista de La Nazione Stefano Baragli per il quale si occupa prevalentemente di spettacoli, cultura e cronaca. Appassionata di teatro, tanto da essere stata allieva di Vittorio Gassman e Eduardo De Filippo, e scrittrice (ha ricevuto nel 2008 il Premio Mozart per il libro Cara Mamma). Nicola Pecci ha iniziato la sua attività teatrale prenNicola Pecci, Gabriele Cirilli e Niki Giustini si dendo parte alla Bottega di esibiscono insieme al musicista Stefano TorVittorio Gassman affermanracchi. dosi contemporaneamente come cantautore. L’anno scorso ha interpretato Francesco Nuti in Francesco Nuti. Andata, caduta e ritorno nel quale ha ripercorso la I premiati della 15.ma edizione del Premio Montagnani vita dell’attore, dagli esordi con i Giancattivi alla vita privata con i suoi amori e la brutta parentesi legata all’alcolismo fino al grave incidente del 2006. La serata è stata l’occasione per organizzare una raccolta fondi che contribuirà all’acquisto del CliniMACS Prodigy®, lo strumento che permette di analizzare e preparare i pre- Il simpatico Gabriele Cirilli mostra con orgoglio il riconoscimento ricevuto nel lievi di midollo osseo e di nome dell'attore fiorentino Renzo Montagnani cellule staminali. L’innovativo macchinario consente di ridurre i tempi di attesa da alcuni mesi a pochi aumentando moltissimo la disponibilità di donatori, riducendo al contempo i tempi di reperimento da circa tre mesi per i donatori da registro internazionale a 15 giorni al massimo per i familiari aploidentici, cioè semicompatibili. Grazie a questo stru- Stefano Baragli con Stefano Boccalini presidente dell’Associazione Ciemmeesse mento, che verrà donato al reparto di oncologia dell’ospedale pediatrico Meyer di Firenze, tante altre giovani vite potranno essere salvate e, soprattutto, molti più bambini potranno “vivere” il proprio futuro. Premio Montagnani 29 “Maris” Da allievo di Schifano a interprete delle inquietudini quotidiane ma anche delle esplosioni di gioia di Fabrizio Borghini M auro Mari, in arte Maris, nato a Siena nel 1940 durante la seconda guerra mondiale figlio di un militare impegnato al fronte, è ormai da tanti anni cittadino adottivo del rione di San Frediano a Firenze. Ha cominciato a dipingere fin dalla tenera età cambiando poi, nel corso degli anni, tecnica e contenuti alla ricerca della sua autentica vena pittorica. Verso la fine degli anni Sessanta comincia ad esporre prima in Toscana e poi in tutta Italia. I consensi ricevuti lo spronano e decide di aprire la Galleria d'Arte San Frediano che ben presto diventa un punto di riferimento per tanti artisti. Nel periodo che va dagli anni Settanta agli anni Ot- Primavera, 2013, cm. 50x60 Maris intervistato da Fabrizio Borghini in occasione di una recente mostra al Caffè Letterario Giubbe Rosse di Firenze tanta le quotazioni di mercato delle opere di Maris lievitano in maniera esponenziale tanto da consentirgli di trasferirsi stabilmente a Firenze. Negli anni Ottanta incontra Mario Schifano, il maestro “maledetto” dell'arte italiana, che rimane affascinato dai suoi quadri tanto che decide di aiutarlo divenendone il maestro per un lungo periodo. Tra la fine degli anni Ottanta e la prima metà degli anni Novanta Maris fa una nuova esperienza: quella di conduttore televisivo di programmi d'arte su varie emittenti regionali e nazionali. Questo nuovo impegno lo allontana temporaneamente dal cavalletto anche se il distacco non è totale perché in solitudine prosegue nella via della sperimentazione intrapresa sotto la guida di Schifano. A partire dal nuovo millennio, Maris riprende confidenza con la tela che affronta in maniera aggressiva e col piglio di chi vuol recuperare il tempo perduto. Una originale forma d'espressione connota questo nuovo ciclo che lo allontana da Schifano per avvicinarlo al Dripping, alla Drip Art resa celebre da Pollock. Dal maestro statunitense Maris mutua l'uso di tecniche miste, una ricerca approfondita sul colore e la tensione vitale che sprigiona energia cromatica a getto continuo. Ne nasce uno stile originale che catapulta di nuovo l'artista verso i quartieri alti dell'arte contemporanea italiana. Le sue composizioni informali, i suoi graffi di colore creano un folle caos nella tela conferendo alle opere aspetti futuristici e toni fantastici che lo rendendo immediatamente riconoscibile e fuori da ogni schema canonizzato. Oggi è considerato il cantore delle inquietudini quotidiane, l'interprete di dolori laceranti ma anche l'amplificatore di gioie improvvise alle quali dà corpo con sinfonie di colori mirabilmente coniugate. Sue opere si trovano in collezioni nelle maggiori città italiane ed europee tra cui Milano, Venezia, Firenze, Siena, Bologna, Arezzo, Cremona, Parigi, Filadelfia, Norimberga, Lugano. Studio: Borgo San Frediano 129 rosso - Firenze Tel. 055 285705 - Cell. 320 0544214 - [email protected] https://mauromaris.wordpress.com/ Autunno, 2012, cm. 60x60 30 Maris Parole dal blu, 2013, cm. 15x40 Meta_Nouveau© il tavolo firmato Fedra Villa Design©, è un autentico gioiello per linea, innovazione, tecnologia e connubio di materiali. Ed è anche tailor made di Dario Martino C ome si arriva a progettare un oggetto esclusivo? Prima di tutto ci vuole l’idea, poi la passione che la trasforma in progetto, infine la realizzazione, fatta di studio, ricerca ed esperienza. Sì, perché il design non significa creare stravaganza a tutti i costi, ma conferire personalità e una forte identità a ciò che fa parte del nostro quotidiano. Il tavolo, ad esempio, negli ultimi anni è stato studiato in varie proposte, soprattutto per quanto riguarda i supporti e la versatilità ma quello che vi presentiamo oggi non è solo un complemento di arredo di ottima fattura e di piacevolissima estetica. Meta_Nouveau© è il tavolo che “può essere cucito addosso” alla vostra casa proprio come lo farebbe un abito di alta sartoria, grazie alle infinite possibilità di personalizzazione. La base, massiccia e dalle linee autorevoli, è rivestita in una preziosa pelle bianca, perfetta per essere inserita in diverse tipologie di ambiente. Il piano, poi, offre varie opportunità di scelta. Quello che vedete nella foto è in legno massello di ciliegio alleggerito da una parte centrale in vetro, il tocco che rende Meta_Nouveau© come “un’opera d’arte” è la delicatissima illuminazione a led a luce calda che percorre i lati interni del tavolo. La base e il piano possono essere realizzati in diversi materiali: dal metallo grezzo o lavorato (rame, alpaca, alluminio, bronzo, ferro...), al cuoio, pelle, al marmo, alabastro, pietra lavica, alla pietra, pietra lavica decorata con laccature a tinta unita e decori eseguiti dalle maestranze siciliane, persino in vetro, metacrilato, fibra di carbonio, in resina e le sue mille colorazioni, creando un dipinto unico... e tanti altri materiali a discrezione del cliente. Tutto per creare un “opera d’arte conviviale”: i tavoli sono numerati da 1 a massimo 10 pezzi uguali o da richiesta del cliente. Il tavolo Meta_Nouveau© è stato depositato come opera d’arte, per dare al cliente un pezzo unico ed esclusivo. In diverse misure, secondo esigenza, è un affascinante pezzo forte per il vostro living, o perché no una scrivania o tavolo per conferenze. Fedra Villa: così si racconta “La passione del design per interni nasce nei primi anni di età. Fin da piccola giocavo sulla spiaggia e, con i sassi, cercavo di creare il profilo delle stanze per poi arredarle con altri sassi e persino con le alghe”... Scuola d’arte, liceo artistico e industrial design allo IED di Milano. Un curriculum che fa capire che, nei suoi giochi di bimba, Fedra Villa faceva sul serio. Infatti, fresca di studi, va a lavorare da un architetto occupandosi di ristrutturazione d’interni e disegno su misura. Un’esperienza importante, che la porta ad aprire uno studio di design tutto suo dove si occupa di ristrutturazioni e arredi su misura, tutto ciò che realizza nasce da curiosità, passione e voglia di creare qualcosa di assolutamente unico, come il bellissimo tavolo Meta_Nouveau© che ha recentemente presentato con grande successo al Salone del Mobile di Milano. “Le cose belle mi sono sempre piaciute, soprattutto se hanno qualcosa di particolare. Proprio per questo ho creato io stessa alcuni oggetti per casa mia, decidendo solo in un secondo tempo di metterli a disposizione di chi volesse acquistarli” . Nessuna omologazione, dunque, ma oggetti e arredi che non vengono prodotti in serie ma che cercano di dare corpo a un’idea, a un desiderio, a una forma che spesso è solo nell’immaginario di un cliente e che Fedra Villa riesce ad interpretare con grande abilità. Fantasia, creatività ma anche tanta professionalità. Perché dietro alla perfezione di un oggetto c’è studio, ricerca e conoscenza profonda dei materiali, quei materiali che Fedra ama moltissimo, come il vetro, il legno, il ferro, la pelle, il marmo, ma anche quelli più nuovi, come il metacrilato. E, oltre a questo, una buona conoscenza delle più avanzate tecnologie, come richiede oggi il mondo del design. Tutto viene eseguito con la massima attenzione ai minimi dettagli, ma non solo. “Lavoro anche a casa, non solo in ufficio ma potrei anche dire ovunque perché anche quando sono per strada la mia testa si lascia prendere da ciò che vede ed è pronta a immagazzinare tutto e, spesso, basta un particolare a suggerirmi un oggetto, un complemento d’arredo”... Fedra villa lavora in team con designer, architetti, geometri, artigiani e decoratori, tutti professionisti accreditati con i quali si è creata una grande sinergia. Viale Umbria, 18 - 20135 Milano - Tel. +39 393 7966549 [email protected] - [email protected] www.fedravilladesign.com Fedra Villa Design 31 Sede sociale e direzione Signa piazza Michelacci 7 - 50058 Signa Tel. 055 879101 - fax 055 8732067 Filiali Signa piazza Michelacci 1-2 - 50058 Signa Tel. 055 879101 - fax 055 8732067 Lastra a Signa via Turati 10-12 50055 Lastra a Signa Tel. 055 8720251 - fax 055 8720204 Ponte a Signa (Comune di Lastra a Signa) via S. Lavagnini 11 - 50055 Lastra a Signa Tel. 055 8725268 - fax 055 8725270 San Mauro a Signa (Comune di Signa) via della Chiesa 19 - 50050 S. Mauro a Signa Tel. 055 8739764/5 - fax 055 8739693 Viottolone (Comune di Scandicci) via di Castelpulci 3 - 50018 Scandicci Tel. 055 7310678 - fax 055 720145 Montelupo Fiorentino via Centofiori 14 - 50056 Montelupo Fiorentino Tel. 0571 913188 - fax 0571 913216 Malmantile (Comune di Lastra a Signa) via Vecchia Pisana 235 50050 Malmantile (Lastra a Signa) Tel. 055 8729244 - fax 055 8784412 Firenze Piazza della Libertà 32R - 50129 Firenze Tel. 055 5088114 - fax 055 578832 Sede distaccata Castelfranco di Sotto via Provinciale Francesca Nord 78 56022 Castelfranco di Sotto (Pisa) Tel. 0571 488730 - fax 0571 488740 Sportelli ATM Signa Parco dei Renai Badia a Settimo (Comune di Scandicci) via la Comune di Parigi 34 Capannori Via del Popolo 5 55012 Capannori (Lucca) Firenze Nuovo Ospedale San Giovanni di Dio via Torregalli 3 - 50143 Firenze Fucecchio Piazza dei Seccatoi San Miniato Viale Marconi 20