La Grecia ionica
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La Grecia ionica
Grecia ionica Dove riposano gli dei Un viaggio tra alcune delle più belle isole del Mediterraneo, dove il mare è sempre bello e il meteo indulgente di Gianfranco Malfatti Articolo pubblicato per la collana “Grandi viaggi di SVN” il 15-6-2014 © riproduzione riservata SVN lavelanelweb www.solovela.net 1 www.solovela.net L In alto la baia di Antipaxos. Qui sopra il monastero di Viacherna a Corfù 2 a Grecia è uno di quei posti che si possono definire a ragione, un paradiso per velisti. Centinaia di isole, condizioni di vento delle più varie, porti numerosi e quasi mai affollati a prezzi decisamente più bassi di quelli che troviamo sulle nostre coste. Possiamo dividere la Grecia in tre macro aree diverse tra loro per composizione orografica, meteo e cultura. Le isole Ioniche, le Cicladi e le Sporadi, offrono a chi vuole veleggiare in Grecia, tre scenari complementari l’uno all’altro. Le isole ioniche, sono quelle che ci sono più vicine. Da Reggio Calabria, con un giorno e una notte di navigazione si è a Corfù. Queste sono anche quelle che da un punto di vista della meteo, sono più rilassanti. Qui, d’estate, la mattina, il vento è quasi sempre assente o molto debole, poi, verso l’ora di pranzo, si alza una brezza che cresce d’intensità durante il pomeriggio e può raggiungere i 20 nodi, per poi scomparire quasi improvvisamente, poco dopo il tramonto, per regalare una notte di quiete assoluta. Le Cilcadi, si trovano a est del Peloponneso, nel mar Egeo e sono le isole del Meltemi, un vento che spira da nord e può arrivare anche a 25/30 nodi, con punte www.solovela.net Le Lerotte rottedidiSVN SVN Grecia ionica Ioniche settentrionali di 60/70 nodi nei canali tra le isole. Nell’Egeo centrale, il Meltemi, spira da nord-est, mentre in quello orientale, il Dodecanneso, spira da nord-ovest ed è meno intenso. Le Cicladi sono isole brulle, dove il vento non ha permesso il fiorire della vegetazione se non nelle isole più grandi, ma hanno un mare meraviglioso: l’acqua è cristallina e di un verde chiaro che abbaglia e affascina. Le Sporadi, le isole del nord, sono esposte al Meltemi come le Cicladi, ma qui il vento è meno intenso, tanto che le isole sono lussureggianti di vegetazione. Le Sporadi, si dividono in settentrionali e meridionali, ovvero il Dodecanneso, ma comunemente, con il termine Sporadi, si intendono le isole settentrionali: Sciato, Scopelo, Alonneso e Sciro. 1 Maina Gouvia Corfù 2 Paxos 3 Antipaxos Distanze da Corfu - Gouvia 4 Paxos - Gaios = 28 mg Antipaxos = 32 mg Lefkada = 63 mg Skorpio = 71 mg Meganisi = 74 mg Reggio Calabria = 270 mg Leuca = 86 mg Lefka 5 6 Porto Vathy Meganisi Itaca SVN Chiedi il tuo preventivo lavelanelweb clicca qui Cefalonia Sopra un tipico ristorantino greco sulla spiaggia. A sinistra una grotta a Paxos Dove abitano gli Dei Le isole ioniche settentrionali, sono tra tutte le isole Greche, le più tranquille, sia da un punto di vista meteorologico, che turistico. Queste iniziano a nord con l’isola maggiore, Corfù e terminano a sud, con l’isola di Zacinto, o Zante, dove nel 1778 nacque il Foscolo. Tra queste due grandi isole, una miriade di altre terre distanti tra loro poche miglia: Itaca e Cefalonia, l’una posta a controllare l’altra; Meganisi, l’isola che somiglia a una mano; Skorpios, l’isola di Onassis, dove gli alberi, se potessero parlare racconterebbero storie incredibili. In fine Atokos, al centro del mare, splendida e disabitata, a lei il compito di sorvegliare l’arcipelago. Queste isole, avvolte da mito e leggenda, formano un arcipelago chiuso dove il mare molto difficilmente monta. Nelle ioniche potremo veleggiare con venti anche sostenuti, 15/20 nodi, in un mare quasi calmo o con un’onda che, nel peggiore dei casi, non salirà sopra il metro. Ma andiamo per ordine e facciamo un bel giro in diverse tappe partendo da Corfù per arrivare a Meganisi. Corfù Corfù è, come abbiamo detto, l’isola maggiore, la più grande e anche quella dove si trova la capitale dell’arcipelago: Kerkyra. L’isola è posta davanti all’Epiro, la regione che è tra l’Albania e la Grecia. Qualunque sia il porto da cui farai salpare i tuoi sogni, chiama lo 051 6360063. Ci serve solo l’e lenco dei tuoi desideri, al resto ci pensiamo noi 3 w w w. na v a l ia .co m www.solovela.net In alto, Marina Gouvia a sud di Corfù. Questa è la più grande marina delle isole ioniche. Sopra una stradina di Corfù vecchia. Di lato la bandiera greca Uno stretto braccio di mare la separa dal continente. Questo, nel punto più largo, è circa 13 miglia e, nel punto più stretto, 1,5 miglia. Chi arrivava dall’Italia negli anni ottanta, quando l’Albania era ancora un paese comunista, doveva fare attenzione ad approcciare il canale che separa l’isola dalla vicinissima Albania. Bisognava passare rasi alle coste greche, perché gli albanesi scrutavano il mare con fari potenti e sparavano su chiunque si trovasse nel loro raggio d’azione, timorosi, come erano che uno dei loro scappasse al di là del mare. Dall’Italia (Santa MAria di Leuca), l’isola dista poco più di cinquanta miglia. Chi arriva dal Tirreno, può partire da Reggio Calabria e arrivare qui dopo, più o meno, due giorni e una notte di navigazione. Chi parte dall’Adriatico, può usare il porto di Gallipoli per fare l’ultima sosta, da qui a Corfù (Marina Gouvia), sono circa 115 miglia. Nelle isole ioniche, i velisti, si dividono in due categorie: i charteristi, coloro che arrivano qui da ogni parte dell’Europa, per noleggiare una delle tantissime barche delle flotte che operano in Grecia. D’inverno e a primavera, arrivano soprattutto i nord europei, tedeschi, olandesi, inglesi, poi, piano piano che la stagione avanza e giunge il caldo, arrivano gli italiani. La seconda categoria, sono i transfughi, ovvero, i velisti italiani che, stanchi di farsi spennare in qualche porto italiano, hanno deciso di portare e lasciare la loro barca qui. Negli anni, sono aumentati sempre più e ormai costituiscono una piccola comunità che fa base soprattutto a Marina Gouvia a Corfù perché, qui c’è un aeroporto internazionale servito da diverse compagnie low cost. Da Milano con meno di 180 euro si arriva il venerdì pomeriggio e si ritorna la domenica sera. Altro Marina scelto dagli italiani è quello di Lefkas, sull’isola di Lefkada. Qui i collegamenti sono più difficili, ci sono solo alcuni voli charter l’estate che arrivano a Prevesa, 25 km dal marina, nelle altre stagioni, bisogna fare scalo a Atene e poi volare su Prevesa o prendere un autobus che in 4 ore raggiunge il marina. Qualunque sia il porto da cui farai salpare i tuoi sogni, chiama lo 051 6360063. Ci serve solo l’e lenco dei tuoi desideri, al resto ci pensiamo noi 4 w w w. na v a l ia .co m www.solovela.net Uno dei motivi per cui molti velisti nostrani preferiscono tenere la barca da questi parti, è che qui la bella stagione va da marzo a novembre. Già a fine maggio è possibile fare il bagno e a ottobre la temperatura è ancora molto piacevole. Kerkyra Corfù vale una sosta, non tanto per le sue bellezze paesaggistiche, quanto per visitare il centro storico di Kerkyra, la città che si trova in cima al monte che domina l’isola. Kerkyra, è stata dominata dai romani, veneziani, turchi e inglesi e ognuno di loro ha lasciato traccia del proprio passaggio. Qui la Santa Alleanza pose la base della sua flotta, quando, nel 1538, i veneziani, i Cavalieri di Malta e gli ispano-genovesi, al comando di Andrea Doria, si unirono per respingere il Barbarossa che, aveva portato la flotta ottomana, sino a Prevesa. La città non ha subito danni durante l’ultima guerra mondiale e oggi si offre al turista in tutta la sua bellezza. Vicoli stretti tra alti palazzi antichi che si aprono improvvisamente su piazze alberate; lunghi viali contornati da statue di personaggi importanti dell’epoca della dominazione inglese; taverne tipiche, locali notturni e discoteche aperte tutta la notte, questa è Kerkyra. A parte una visita alla città, Corfù non vi riserva molte altre sorprese. In molti parlano di Paleokastritsa, ma è solo un grande spiaggione all’interno di una baia, dove ci sono più turisti che granelli di sabbia. In alto la rocca di Corfù. Sopra una delle grandi piazze della Corfù vecchia con i caratteristici colonnati. Di lato, una vista dall’alto di Marina Gouvia, In rosso la zona dei bassi fondali a cui fare attenzione in entrata e uscita. La zona è seganlata da boe Gouvia Una nota, invece, la dobbiamo dedicare a Marina Gouvia, il marina di Corfù. Questa è posta in una grande baia con un isolotto al centro. Il luogo fu utilizzato come base navale già dai veneziani che qui trovarono un porto naturale. Posta a 6 chilometri dalla città e 7 dall’aeroporto internazionale, negli anni ottanta vi sorse un marina privato piuttosto spartano, con molti moli, ma nessun servizio, poi, questo fu acquistato dalla K&G, una società del gruppo Kiriacoulis che ne fece un marina efficiente e molto bello. Oggi, a Marina Gouvia, ci sono molti negozi, dallo shipchalender al supermercato, ma la Qualunque sia il porto da cui farai salpare i tuoi sogni, chiama lo 051 6360063. Ci serve solo l’e lenco dei tuoi desideri, al resto ci pensiamo noi 5 w w w. na v a l ia .co m www.solovela.net Sopra e di lato il canale di Paxos dove si trovano le banchine del porto di Gaios. Il canale ha una seconda uscita a sud. Di lato una seconda vista del canale. Qui si vede il paese che si affaccia in banchina. Sotto, un dirupo sull’isola di Paxos cosa che il velista apprezza di più in questo marina, è l’atmosfera internazionale. Infatti, a Marina Gouvia vengono a lasciare le loro barche per l’inverno, velisti da tutta Europa e anche da oltre oceano. I prezzi molto contenuti e i collegamenti aerei frequenti, fanno di Gouvia, il luogo ideale per chi vuole tenere la propria barca in Grecia. Nel lasciare il Marina, bisogna fare attenzione alle segnalazioni che delimitano il canale di uscita e che indicano un sentiero curvilineo che si snoda tra due secche che a tratti non raggiungono i quaranta centimetri di profondità. Paxos Usciti da Marina Gouvia, si fa rotta verso sud con destinazione l’isola di Paxos che dista dal marina di Corfù, circa 33 miglia. Paxos, è un’isola che somiglia, per forma, a un osso di seppia. La mitologia narra che Poseidone separò questa piccola terra da Corfù con un colpo di tridente per potervi creare 6 www.solovela.net In alto tipico ristorante sull’isola di Paxos. Un abalena emerge per respirare nelle acque tra queste isole greche. Di lato, parga, un tratto di costa molto bello davanti a Paxos un nido d’amore per lui e sua moglie Amphitrite, da qui la leggenda che le ioniche settentrionali, siano le isole dove gli dei venivano a riposare. L’isola è lunga circa 10 km e ha tre scali, Lakka, Longos e Gaios. Il primo approdo che si incontra, venendo da nord, è Lakka, proprio sulla punta settentrionale dell’isola. Si tratta di una profonda baia fatta ad uncino e per questo riparata da ogni vento. In fondo alla baia c’è un piccolo paese, davanti al quale si estende una banchina dove ci si può ormeggiare facendo attenzione ai fondali. Diversi sono i piccoli ristoranti che si aprono sugli spiazzi davanti al porto. Sino a un paio di anni fa, per ormeggiare, non si pagava nulla e riteniamo che sia ancora così. Scendendo verso sud, sul versante est dell’isola, si apre la piccola e bella baia di Longos. Nella baia, c’è un paesino di piccole case colorate. La strada principale è quella che costeggia il mare e questa funge anche da banchina. Il posto è particolarmente indicato per chi ama la tranquillità e le situazioni poco turistiche. Il terzo e ultimo scalo è Gaios. Questo, si trova a circa metà dell’isola sul versante orientale. La baia di Gaios, è limitata da due isolotti, Panaghia e Agios Nikolaos che formano un canale all’interno del quale c’è la lunga banchina e l’attracco per il traghetto. Provenendo da nord, quando si entra nel canale, si incontra lo scalo del traghetto, dopo di questo, inizia la banchina. Non ci sono ormeggiatori e ci si mette dove c’è posto, il pescaggio è superiore ai 2 metri lungo tutta la banchina. Se non si teme la confusione, si può stare al centro del paese negli ormeggi che guardano la piazza, altrimenti, è meglio vicino al traghetto, questo è il posto più defilato e tranquillo. Il paese non è grande ed è molto turistico, con innumerevoli ristoranti e negozi. Il rifornimento di acqua a Paxos, viene fatto con una piccola cisterna montata su di un camioncino che, solitamente, passa la sera lungo la banchina. Antipaxos A circa un miglio e mezzo più a sud di Paxos, c’è l’isola di Antipaxos. L’isola è piccolissima, sul suo versante Qualunque sia il porto da cui farai salpare i tuoi sogni, chiama lo 051 6360063. Ci serve solo l’e lenco dei tuoi desideri, al resto ci pensiamo noi 7 w w w. na v a l ia .co m www.solovela.net In alto, nel pomeriggio si alza sempre una brezza sostenuta e il mare assume colori forti. Sopra una tartaruga Caretta Caretta, molto comune in queste acque. Di lato, una baia a Lafkas 8 orientale, c’è una baia particolarmente bella. Nell’isola, d’estate, abitano 45 persone che d’inverno scendono sotto le venti. Antipaxos è un posto che va assolutamente visitato. La cosa migliore da fare, è arrivare la sera e dormire in baia. La mattina, se il tempo è buono e lo è quasi sempre d’estate, si avrà l’impressione che la barca sia sospesa in aria per quanto l’acqua è limpida e cristallina. Purtroppo, a partire dalle 10,30 del mattino, cominciano ad arrivare dei barconi di turisti dalla vicina Paxos e la quiete di questo posto incantato, lascia spazio a schiamazzi e rumore di motori. Nella baia, sulla collina che sorge sul lato meridionale, c’è un ristorantino a picco sul mare. La cucina è elementare, ma il posto è veramente bello. Ci si arriva salendo una scala che parte dall’angolo sud-ovest della baia. Non accettano carte di credito né bancomat, ma con 10/15 euro si mangia abbondantemente. Lefkas Lasciata Antipaxos si mette prua a sud e si naviga per poco più di trenta miglia per arrivare all’isola di Lefkada. Il tratto di mare tra Antipaxos e Lefkada, è esposto ai venti di ponente e, probabilmente, è l’unico dove si può rischiare di trovare un po’ di mare formato, se le condizioni meteo non sono buone. Ma in Grecia, si può scegliere sempre cosa fare. Se si vuole una navigazione tranquilla passata a prendere il sole in coperta, si parte la mattina verso le nove. A quest’ora non c’è vento e la navigazione si fa a motore. Se, invece, ci si vuole divertire con una www.solovela.net In alto,il mare di Lefkas. Sopra, una sua spiaggia. Di lato, il marina che si trova all’interno del canale 9 bella veleggiata, si devono aspettare le prime ore del pomeriggio in rada e partire quando comincia a salire la brezza. Il vento al giardinetto ci permetterà di fare una bellissima navigazione al traverso. Lefkada è separata dal continente da un canale artificiale. Lefkas, la nostra prossima tappa, è al suo interno. L’ingresso al canale non è ben visibile e si trova nel punto dove l’isola sembra congiungersi alla terra ferma. La striscia di sabbia che si vede all’arrivo a Lefkada, ricorda paesaggi desertici, ma in effetti si tratta dell’antimurale della struttura dell’entrata al canale. Quando si entra si fanno poche centinaia di metri e si incontra un ponte girevole. Gli orari di apertura del ponte sono variabili, ma solitamente non si aspetta molto. Passato il ponte, si naviga lungo un canale dritto e dopo mezzo miglio, si arriva alla città di Lefkas. Questa è stata completamente e fedelmente ricostruita dopo il terremoto del 1953 che la distrusse totalmente. Qui, se ci si vuole fermare, si può scegliere tra la banchina di transito, davanti al paese, o il bel marina privato che offre ogni servizio. Il marina di Lefkas, nell’arcipelago, è il secondo per importanza e grandezza dopo quello di Gouvia e www.solovela.net appartiene, anche questo, alla K&G. Lefkas è collegata al resto del continente con l’aeroporto di Prevesa che si trova a circa 25 chilometri dal paese. In alternativa all’aereo, c’è il traghetto da Brindisi o da Bari che fa scalo a Igoumenitsa. Lefkas è l’ultimo posto dove troverete supermercati stile nord europeo. Da qui in poi, tranne Cefalonia e Itaca, le isole sono molto piccole e poco attrezzate. Nelle due fotografie in alto, l’isola di Skorpio che è apaprtenuta sino al 2013 alla famiglia Onassis. Di lato, Aristotele Onassis con Jacqueline Kennedy. I due si sposarono sull’isola dove passarono molto tempo Skorpios Ripartendo da Lefkas, si continua a navigare il canale verso sud per un paio di miglia. Bisogna fare attenzione perché, sui lati del canale la profondità è molto scarsa e, a volte, arriva a pochi centimetri, ma, il tratto navigabile è ben segnalato da boe e paletti. Una volta usciti dallo stretto, ci si sentirà fuori pericolo, e si tenderà a rilassarsi, ma bisogna fare attenzione, i bassi fondali continuano per mezzo miglio abbondante fuori dal canale e bisogna seguire le boe verdi e rosse che si trovano in mezzo al mare. Superato lo stretto di Lefkada, si entra in una zona di mare molto protetta, un po’ come se fosse un mare chiuso. Scendendo a sud ci si troverà davanti l’isola di Skorpios. Skorpios è famosa per essere l’isola della famiglia Onassis. Qui si tenne, nel 1968, il matrimonio tra l’armatore Aristotele Onassis e la ex First Lady, Jacqueline Kennedy. Aristotele era molto legato a questo luogo, tanto da farvi costruire la tomba di famiglia, dove oggi riposano lui, il figlio Alexander e la figlia Christina. L’isola è molto piccola ed è verdissima. Su questa, vivono due guardiani che non permettono alle barche di avvicinarsi. Oggi è più raro, ma fino a una ventina di anni fa, quando l’isola era ancora frequentata dalla famiglia Onassis e dai suoi ospiti, non era difficile vedere guardie armate passeggiare sulla spiaggia. Meganisi Proprio davanti a Skorpios, c’è l’isola di Meganisi, una delle più grandi di questo tratto di mare. L’isola ha la forma di una mano con le cinque dita che Qualunque sia il porto da cui farai salpare i tuoi sogni, chiama lo 051 6360063. Ci serve solo l’e lenco dei tuoi desideri, al resto ci pensiamo noi 10 w w w. na v a l ia .co m www.solovela.net In alto uno scordcio del porto di Vathi sull’isola di Meganisi. Sopra il porto di Spillia. Di lato, tramonto a Meganisi guardano verso nord-est. Tra un dito e l’altro ci sono dei profondi e stretti fiordi dove si può ormeggiare con le cime a terra legate a qualche albero. In questa zona, d’estate, è molto difficile che si possa trovare mare. Un po’ di onda si alza solo nel pomeriggio nei passaggi tra un’isola e l’altra, quando la brezza raggiunge la sua massima intensità. A Meganisi ci sono due porti, entrambi sul lato nord dell’isola. Spillia e Vathi. Sono due insenature, in fondo alle quali si trovano i centri abitati. Nel porto di Spillia ci sono, oltre alla banchina che costeggia il paese, dei moli galleggianti, a Vathi c’è una lunga banchina che termina con un flangiflutti. Non è difficile trovare posto nelle banchine, qui gli unici periodi in cui ci sono più barche di quante il porto ne possa ospitare, è la settimana centrale di agosto. Nel caso, non ci fosse posto, si può sempre dare fonda davanti alla banchina facendo attenzione a non sovrapporsi alle ancore di chi è già all’ormeggio (a Vathi ci sono dei corpi morti). Sulla piazza di Vathi che si apre davanti al porto, ci sono molti ristoranti, tra i quali un ristorante italiano, altri, meno cari, sono all’interno del paese. Qualunque sia il porto da cui farai salpare i tuoi sogni, chiama lo 051 6360063. Ci serve solo l’e lenco dei tuoi desideri, al resto ci pensiamo noi 11 w w w. na v a l ia .co m www.solovela.net Edicola www.solovela.net Gli articoli in evidenza Programmi di gestione Speciale Croazia Nautitech 482 Liberare l’ancora Uomo in mare Cumolonembo Cinque 40 piedi a confronto Regolare la randa Cima a terra Eliche Da chi comprare Preparare l’ormeggio Video - lezioni di vela: IO NAVIGO I numeri della rivista digitale IO NAVIGO 1 Come dare fonda in rada. Controllare la ruota, controllare la tenuta dell’ancora IO NAVIGO 2 Ormeggio in porto di poppa e all’inglese Annuario IO NAVIGO 3 Come preparare l’ormeggio. Posizionare i parabordi, preparare la cime SVN - 18 SVN - 17 Il video Filo Diretto Elan Tutto quello che c’è da sapere su uno dei cantieri più innovativi oggi presenti sul mercato. 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