Le coop di assistenza e lavoro nei di benessere sociale
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Le coop di assistenza e lavoro nei di benessere sociale
Iniziativa di sensibilizzazione in piazza nell'ambito del mese culturale promosso da Con.Solida chiamato «Chi la fa l'aspetti» A Riva c'erano le 8 associazioni della Busa Oltre un migliaio le persone seguite da qualche centinaio di collaboratori Sono intervenuti a «SU socialmente utili» il sindaco Mosaner e l'assessore Serafini Le coop di assistenza e lavoro nei di benessere sociale RIVA - «Siamo promotori di benessere sociale: le cooperative sociali sono un valore aggiunto per la comunità e non una succursale degli enti pubblici», dichiara Chiara Dossi, vice presidente di Arcobaleno, una delle otto coop dell'Alto Garda che, ieri pomeriggio, hanno animato piazza Cavour a Riva con l'iniziativa «SU socialmente utili» inserita nel mese culturale promosso da Con.Solida con il nome di «Chi la fa l'aspetthi. Un'operazione di sensibilizzazione che venerdì prossimo, porterà alla sala della Comunità (ore 20.30) anche padre Alex Zanotelli. «Siamo organizzazioni del privato sociale che lavorano da sempre per garantire l'assoluta qualità dei nostri servizi», aggiunge Fabrizio Bettoni, presidente di Ephedra. Le coop puntano ad entrare e farsi conoscere all'interno del tessuto sociale per essere meno «invisibili» rispetto alle molte delle persone di cui si occupano (oltre mille nella Busa). Perché hanno bisogno di certezze, soprattutto dopo la modifica della legge Dalmaso e dopo l'avvio delle Comunità di valle. Perché sono in parte sotto il tiro incrociato di forze che le accusano di essere sleali concorrenti in un mercato dove, però, l'«altro privatoli si guarda tene dall'investire. Ma se si aspettavano un segnale dalla gente, allora le coop sociali devono insistere dato che la piazza, pur colorata e rumorosa (c'era anche un corso di musicoterapia), non ha riscosso un grande interesse. Se, al contrailo, sì attendevano un segnale dalle autorità, allora possono dirsi soddisfatte per la presenza del sindaco Adalberto Mosaner, dell'assessore Mirella Serafini e dal presidente del Consiglio comunale Massimo Accorsi. In un futuro che, come avverte Bettoni «non si preannuncia molto felice», la loro presenza costituisce almeno un incoraggiamento, una speranza, un riconoscimento. Anche per le centinaia di collaboratori che seguono le attività delle diverse cooperative sociali, da quelle che sì occupano di educa- zione giovanile (Progetto 92 ed Ephedra) a quelle che seguono i portatori di handicap (Eliodoro), da quelle di lavoro (Tandem, Oasi, Lavoro e Fenice) a quella di assistenza domiciliare (Arcobaleno). In termini di fatturato, si tratta di realtà significative anche dal punto dì vista economico, con un «gi- ro» attorno ai 5 milioni di euro: «Siamo dei professionisti che hanno maturato esperienze di molti anni», precisa Dossi. E che hanno bisogno non solo di risorse per continuare le proprie attività e garantire i servizi, ma anche di volontari disposti ad impiegare il proprio tempo libero in modo costrutti- vo. Negli anni hanno sviluppato formule anche innovative, come quella che aveva portato alla realizzazione di una deriva in legno varata nel 2009. A «Natalia» ha lavorato Danilo Dell'Oca con una quindicina di giovani: la barca era poi servita sia per dei corsi di vela sia per le vacanze. M. E.