4. Qual è il significato della verginità di Maria?
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4. Qual è il significato della verginità di Maria?
4. Qual è il significato della verginità di Maria? Gonzalo Aranda Che Maria abbia concepito Gesù senza intervento d’uomo si afferma chiaramente nei due primi capitoli dei Vangeli di san Matteo e di san Luca: “quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo”, dice l’angelo a san Giuseppe (Mt 1, 20); e a Maria che chiede “Come è possibile? Non conosco uomo», l'angelo risponde: «Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell'Altissimo ... (Lc 1,34-35). Inoltre il fatto che Gesù dalla Croce affidi sua Madre a san Giovanni presuppone che la vergine non avesse altri figli. Che nei Vangeli talvolta si nominino i “fratelli di Gesù” si può spiegare con l’uso in ebraico del termine “fratelli” per indicare parenti prossimi (Gen 13, 8; ecc.), o ipotizzando che San Giuseppe avesse figli da un matrimonio precedente, o assumendo il termine nel senso di membro del gruppo di credenti come è usato nel Nuovo Testamento (Atti 1, 15). La Chiesa ha sempre creduto nella verginità di Maria e l’ha chiamata “la sempre vergine” (Lumen Gentium 52), cioè prima, durante e dopo il parto, come professa la formula tradizionale. Il concepimento verginale di Gesù va inteso come opera della potenza di Dio – “per Lui nulla è impossibile” (Lc 1,37) – che sfugge alla comprensione e capacità umana. Non ha nulla a che vedere con le rappresentazioni mitologiche pagane, in cui un dio si unisce a una donna al posto di un uomo. Nel concepimento verginale di Gesù si tratta di un’azione divina nel seno di Maria simile alla creazione. Questo è impossibile da accettare per il non credente, come lo era per i giudei e i pagani, tra i quali si inventarono storie grossolane sul concepimento di Gesù, come quella che lo attribuisce a un soldato romano di nome Pantheras. Questo personaggio è in realtà una finzione letteraria inventata per prendere in giro i cristiani. Secondo le scienze storiche e filologiche, il nome Pantheras (o Pandera) è una corruzione parodistica della parola parthenos (vergine in greco). Quella gente, che utilizzava il greco come lingua di comunicazione in gran parte dell’impero romano di oriente, sentiva i cristiani parlare di Gesù come del Figlio della Vergine (huiós parthénou), e quando volevano prendersi gioco di loro lo chiamavano “il figlio di Pantheras”. Queste storie in definitiva testimoniano solamente come la Chiesa sostenesse la verginità di Maria, malgrado sembrasse impossibile. Il concepimento verginale di Gesù è un segno che Gesù è veramente Figlio di Dio per natura – dal che deriva che non ha un padre umano -, e nello stesso tempo è vero uomo nato da donna (Gal 4, 4). Nei passi evangelici si evidenzia la assoluta iniziativa di Dio nella storia umana per l’evento della salvezza, e che questa si inserisce nella stessa storia umana, come mostrano le genealogie di Gesù. Gesù, concepito per opera dello Spirito Santo e senza concorso d’uomo, può essere meglio compreso come il nuovo Adamo che inaugura una nuova creazione, a cui appartiene l’uomo nuovo redento da Lui (1 Cor 15,47; Gv 3,34). La verginità di Maria è inoltre segno della sua fede senza ombra di dubbio e della sua completa donazione alla volontà di Dio. È anche stato detto che per questa fede Maria concepì Cristo nella sua mente prima che nel suo grembo, e che “è maggiormente benedetta nel ricevere Cristo attraverso la fede che nel concepire nel suo seno la carne di Cristo” (S. Agostino). Essendo vergine e madre Maria è anche immagine della Chiesa e la sua perfetta realizzazione. Bibliografia: Catechismo della Chiesa Cattolica, nn. 484-511; Francisco Varo, Rabí Jesús de Nazaret (B.A.C., Madrid, 2005) 212-219. Tradotto da http://www.opusdei.es