Ottobre edizione completa - Centro Documentazione beni Culturali

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Ottobre edizione completa - Centro Documentazione beni Culturali
DATA NEWS
NOTIZIARIO DEI BENI CULTURALI E AMBIENTALI
CENTRO DOCUMENTAZIONE BENI CULTURALI -
on line
Organo di informazioni culturali del
Sezione Archivistica Luigi Ceci
Centro Studi Cistercensi - Centro Documentazione Fortificazioni
VERSO UN NUOVO MIBACT
LA RIORGANIZZAZIONE DEL MINISTERO DEI BENI E
DELLE ATTIVITÀ CULTURALI E DEL TURISMO
a pag. 2 le ultime procedure prima dell’avvio del “nuovo MiBACT”
ARCHIVIO DI STATO DI CATANIA
News...dal MiBACT
ISTITUTO ITALIANO CASTELLI
Anno XXIII - Nuova serie
10
sede legale: Via Ettore Arena, 19 - 00128 Roma - Tel/fax 06 5084493
[email protected] - [email protected]
[email protected] - [email protected]
2014
Direttore Responsabile: Luisa Chiumenti - Editore: Mauro Ceci
Registrazione Tribunale di Roma n°53/2001 dell’8/2/2001
OTTOBRE
www.centrodocumentazionebeniculturali.it
/centro documentazione beni culturali
News...dal MiBACT
che, destinate a tutte le fasce di utenza, con una particolare
attenzione al pubblico scolastico.
Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo
Direzione Generale per la Valorizzazione del Patrimonio Culturale
Direttore Generale: Anna Maria Buzzi
Servizio II – Comunicazione e promozione del Patrimonio
Culturale
Responsabile: Marcello Tagliente
Sed - Centro per i servizi educativi del museo e del territorio
Coordinatore: Gianfranca Rainone
Elisabetta Borgia, Marina Di Berardo, Susanna Occorsio, Cinzia Raffio
Segreteria: Maria Arcangela Purrulli, Giandomenico Merenda
Via di San Michele, 22 - 00153 Roma - Tel. 06.672342664232 Fax 06.67234347
Email: [email protected] - www.sed.beniculturali.it www.facebook.it/ServiziEducativi
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Registrato dalla Corte dei Conti il
Decreto che riorganizza il Mibact.
Entrerà in vigore il 1° gennaio 2015
MiBACT – Direzione Generale per la Valorizzazione del Patrimonio Culturale
Sed - Centro per i Servizi educativi del
museo e del territorio
Il Centro per i servizi educativi del museo e del territorio è
stato istituito (D.M. del 15/10/1998) per promuovere la conoscenza del patrimonio culturale verso ogni tipo di pubblico e
svolgere attività di educazione, comunicazione e formazione
specifica nell’ambito dei beni culturali, attraverso progetti a livello nazionale.
Dal 2009 fa parte della Direzione Generale per la Valorizzazione del Patrimonio Culturale che supporta nel coordinamento della rete dei Servizi educativi territoriali e con le attività
di educazione e promozione, ai sensi degli articoli 118 e 119
del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio, anche in relazione al pubblico con disabilità (D.M. 20 luglio 2009).
Il Centro si adopera per la diffusione e la promozione delle attività didattiche svolte dai Servizi educativi, creando, in sinergia con essi, azioni di valorizzazione turistico-territoriale, ed
opera in sinergia con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università
e della Ricerca, per creare occasioni di accesso al sapere attraverso la messa a sistema di istruzione e cultura, al fine di
sviluppare una società della conoscenza (Accordo Quadro del
20 marzo 1998 e Protocollo d’Intesa del 28 maggio 2014)
L’azione di coordinamento del Centro, attiva anche in maniera
sperimentale per le recenti competenze legate al turismo scolastico e al viaggio d’istruzione, è orientata a sviluppare raccordi operativi interistituzionali ed interventi di collaborazione
per sostenere la conoscenza e l’uso consapevole del patrimonio, in quanto elementi fondanti nel diritto di partecipazione
attiva dei cittadini alla vita culturale e sociale.
Tra gli obiettivi prioritari la configurazione di un’agenda condivisa di programmazione delle azioni educative e la messa
a punto dell’ Offerta formativa, consultabile on line sul sito istituzionale (www.sed.beniculturali.it). Per l’anno scolastico
2014-2015 sono stati presentati circa 700 progetti, dalle sezioni didattiche di soprintendenze, musei, archivi e bibliote-
Il Ministero dei Beni Culturali ha comunicato che
il 21 novembre la Corte dei Conti ha registrato il
Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri che rivoluziona il modello organizzativo del
Ministero.
La riforma Franceschini, che mira a rendere più
celere ed economicamente efficiente l'amministrazione con «l’ammodernamento della struttura centrale del Mibact e la semplificazione delle sue
diramazioni periferiche», entrerà in vigore il 1°
gennaio 2015 dopo la pubblicazione, prevista in
settimana, sulla Gazzetta Ufficiale.
Nato dalle norme della spending-review del 2012
(in particolare l’articolo 2 del decreto legge 95), il
decreto impone ai dicasteri di tagliare del 20 per
cento gli uffici dirigenziali: al Mibact saranno 37 i
dirigenti in meno.
Il decreto, che rivoluziona molti settori dei Beni
culturali, è stato ed è molto criticato, con interventi, lettere firmate da professionisti del settore e
voci polemiche di architetti, archeologi, restauratori e dirigenti del Mibact che da mesi stanno intervenendo, anche con proposte, contro la riforma.
Secondo il ministro Franceschini è finalmente partita l’integrazione tra cultura e turismo e soprattutto la valorizzazione dei musei italiani: 20 musei
e siti archeologici di interesse nazionale saranno
dotati di piena autonomia e gestione finanziaria
con direttori «specializzati e selezionati con procedure pubbliche», annuncia il Mibact, che promette il rilancio delle politiche di innovazione e
formazione e la valorizzazione delle arti contemporanee.
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s e g u e a pa g.3 4
S o m m a r i o
* CECI Arch. Mauro,
Direttore Centro
Documentazione Beni
Culturali - Roma
* CHIUMENTI
Arch. Luisa,
giornalista pubblicista
e scrittrice, Roma
Hanno collaborato a questo numero:
* SERANGELI
Roberto,
Webmaster del CDBC,
Ministero per i Beni
Culturali, Roma
* VILLAROSA Dr.ssa
Maria Nunzia
Archivio di Stato
di Catania
N°10 - Ottobre 2014
News dal MiBACT
- Sed - Centro per i Servizi educativi del museo e del territorio 3
- Registrato dalla Corte dei Conti il Decreto che riorganizza il Mibact.
Entrerà in vigore il 1° gennaio 2015
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- 3/12/2014: GIORNATA INTERNAZIONALE DEI DIRITTI DELLE
PERSONE CON DISABILITA'
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Notizie dalla Sezione Archivistica “Luigi Ceci”
-ARCHIVIO DI STATO DI TORINO
4
- BIBLIOTECA REALE DI TORINO
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- ARCHIVIO DI STATO DI MANTOVA
5
- BIBLIOTECA UNIVERSITARIA DI PAVIA
5
- ARCHIVIO DI STATO DI BELLUNO
6
- BIBLIOTECA NAZIONALE MARCIANA DI VENEZIA 6
- BIBLIOTECA DELLA BIENNALE DI VENEZIA
7
- ARCHIVIO DI STATO DI GORIZIA
7
- ARCHIVIO DI STATO DI TRENTO
8
- SOPRINTENDENZA ARCHIVISTICA PER L’EMILIA
ROMAGNA
8
- ARCHIVIO DI STATO DI BOLOGNA
9
- ARCHIVIO DI STATO DI SIENA
9
- ARCHIVIO DI STATO DI ANCONA
10
- ARCHIVIO CENTRALE DELLO STATO - ROMA
10
- SOPRINTENDENZA ARCHIVISTICA PER L’ABRUZZO 10
- ARCHIVIO DI STATO DI TERAMO
10
- ARCHIVIO DI STATO DI AVELLINO
11
- ARCHIVIO DI STATO DI BENEVENTO
11
- ARCHIVIO DI STATO DI NAPOLI
12
- ARCHIVIO DI STATO DI TARANTO
12
- ARCHIVIO DI STATO DI MATERA
13
- ARCHIVIO DI STATO DI POTENZA
13
- ARCHIVIO DI STATO DI CATANZARO
13
- ARCHIVIO DI STATO DI COSENZA
14
- ARCHIVIO DI STATO DI REGGIO CALABRIA
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- ARCHIVIO DI STATO DI CATANIA
Le volontarie della Resistenza: storia di donne partigiane che sognarono
la pace, la libertà e la giustizia sociale.
a cura di Maria Nunzia Villarosa
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- ARCHIVIO DI STATO DI PALERMO
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- SCICLI - Lo specchio di carta
19
- ARCHIVIO DI STATO DI ORISTANO
19
Normative tecnico - professionali & interventi pubblici
a cura di Mauro Ceci
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Centro Documentazione fortificazioni
- Fortificazioni, memoria, paesaggio
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Centro Studi Cistercensi
- Nonantola e il territorio modenese in età carolingia
- Roma religiosa
- Salviamo la Certosa di Trisulti
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22
23
Restauri
- Il recupero della Domus Aurea
23
- FRANCESCHINI: COLOSSEO DI NUOVO “ARENA” COME
NELL'OTTOCENTO? IDEA BELLA E CORAGGIOSA 25
- Ferentino candidata, insieme alle città di Saturno, a
patrimonio dell’UNESCO
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Mostre, Convegni & Musei
- SALONE DELL'ARTE E DEL RESTAURO DI FIRENZE 26
- DELL’ANTICA VOCE. EMILIO GRECO MEDAGLISTA 26
- "L’Istituto Nazionale di Studi Romani e le fonti d’archivio del
primo Bimillenario"
27
- Pierluigi Leone De Castris, Pietro Cavallini. Napoli prima di
Giotto
27
- I Papi della Speranza - Arte e religiosità nella Roma del ‘600
28
- STUDI SUL SETTECENTO ROMANO
28
- Hans Memling. Rinascimento fiammingo
29
- "Il patrimonio culturale come risorsa strategica per un'Europa
sostenibile"
30
- Sotto la volta dell’Aria. Mattia Preti a Palazzo Doria Pamphilj
di Valmontone
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- Musei degli enti locali. Sviluppo e Strumenti Giuridici di
valorizzazione integrata del territorio
32
- La nostra storia
32
- Palermo dei misteri, alla scoperta delle Catacombe dei
Cappuccini
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D A T A N E W S - Notiziario per i Beni Culturali e Ambientali
Direttore Responsabile: Luisa Chiumenti - Editore: Mauro Ceci
Registrazione Tribunale di Roma n°53/2001 dell’8/2/2001
00128 Roma - Via Ettore Arena, 19 - Tel/fax 06 5084493
Il Notiziario è consultabile gratuitamente sul sito: www.centrodocumentazionebeniculturali.it
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DATA NEWS
on line
- Ottobre 2014
Notizie dal.......
Sezione Archivistica
Luigi Ceci
Dich iarazione di “N otevole Interesse Storico” del 25 febbraio 1995
D ire ttore : M auro C E C I
C ura tore : B r uno FOR A ST I E R I
Sede legale: Via Ettore Arena, 19 - 00128 ROMA
[email protected]
tel / fax 06 5084493 - e-mail:
ARCHIVIO DI STATO DI TORINO
EUROPEAN ARCHIVES GROUP.
E U R O P E A N BO A R D O F NATI O NA L A R C H I V ISTS
J OI NT ME E TI NG
La Direzione generale per gli archivi, in collaborazione con la Commissione europea, organizza, nel quadro della presidenza italiana dell 'UE,
la XVII riunione dello European Archives Group (EAG) e la XXX conferenza dello European Board of National Archivists (EBNA) che si terranno presso l'Archivio di Stato di Torino nei giorni 3-4 novembre 2014.
Il primo è un gruppo di lavoro di esperti dei paesi della UE, istituito dalla
Commissione Europea nel 2006, a seguito di una raccomandazione del
Consiglio; il secondo è un comitato informale dei direttori generali degli
archivi della Unione Europea e di alcuni paesi non membri (Islanda, Norvegia, Svizzera, a cui si è dal 2014 affiancata la Turchia come osservatore), finalizzato allo scambio di buone pratiche e alla discussione di
temi di politica archivistica di interesse comune.
All'ordine del giorno delle riunioni torinesi saranno temi di grande attualità, come la bozza di Regolamento europeo sulla protezione dei dati
personali, sul cui iter terrà un aggiornamento l'Ufficio del Garante Privacy italiano, che illustrerà inoltre l'impatto che potrà avere nel settore
archivistico la sentenza sul diritto all'oblio emanata dalla Corte di giustizia della UE.
Altre sessioni affronteranno, come emerge dal programma allegato, i
temi della regolamentazione della professione archivistica nei paesi
della Unione e delle norme che regolano la gestione degli archivi militari
e dei servizi di informazione.
Alla sessione inaugurale parteciperanno il Ministro dei beni e delle attività culturali Dario Francese/lini e il Sindaco della Città di Torino Piero
Fassino, il cui sostegno è stato di rilevante importanza per l'organizzazione delle riunioni, insieme a quello fornito dalla Compagnia di San
Paolo e dalla Cassa di Risparmio di Torino.
Redattore: RENZO DE SIMONE
Biblioteca Reale), per consentire di ripercorrere l’intera storia della città
e dell’Italia, dagli insediamenti romani all’Unità d’Italia. La Biblioteca
Reale di Torino è il luogo della memoria del Polo Reale e della storia
d’Europa; conserva 200.000 volumi, 4.500 manoscritti, 5.000 cinquecentine, 1.500 pergamene, 1.112 periodici, oltre 3.000 disegni, 187 incunaboli – testi del XVI secolo -, 400 album fotografici e carte
geografiche, incisioni e stampe.
Per migliorare la conservazione delle collezioni e per rendere fruibile il
patrimonio storico-artistico della Biblioteca, sono stati integralmente ristrutturati i depositi interrati per consentire il raddoppio degli spazi espositivi, rispondendo alla vocazione museale della Biblioteca, vera
Wunderkammer, voluta da Carlo Alberto, instancabile collezionista, artefice di acquisizioni importantissime.
I due spazi espositivi sono stati allestiti e attrezzati secondo le più moderne tecnologie di conservazione e di esposizione.
Informazioni Evento:
Dal 3 novembre 2014 al 4 novembre 2014
Torino, Archivio di Stato
Orario: 9.30 - 17.00
Telefono: 011540382
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BIBLIOTECA REALE DI TORINO
Leonardo e i Tesori del Re
La mostra "Leonardo e i Tesori del Re" che aprirà il prossimo 30 ottobre
fino al 15 gennaio 2015 presso la Biblioteca Reale di Torino - offre un
importante esposizione di un centinaio capolavori assoluti tra le opere
di Leonardo da Vinci, disegni Raffaello, Carracci, Perugino, Van Dyck e
Rembrandt, codici miniati, carte nautiche ed altre opere grafiche dalle
preziose collezioni della Biblioteca.
Per per rendere fruibile il patrimonio storico-artistico della Biblioteca,
sono stati integralmente ristrutturati i depositi interrati per consentire il
raddoppio degli spazi espositivi.
Le opere - il celeberrimo Autoritratto, il Ritratto di fanciulla, il Codice sul
volo degli uccelli e altri dieci fogli di Leonardo da Vinci, disegni di Raffaello, Carracci, Perugino, Van Dyck, Rembrandt, Tiepolo, il Theatrum
Sabaudiae, codici miniati, carte nautiche ed altre opere grafiche ed oggetti dalle preziose collezioni della Biblioteca - sono allestite sia nello
straordinario Salone realizzato nel 1837 dall’architetto di corte Pelagio
Palagi, sia nei due spazi espositivi del piano interrato. Si tratta della Sala
Leonardo - realizzata nel 1998 dalla Consulta per la Valorizzazione dei
Beni Artistici e Culturali di Torino - e del nuovo spazio espositivo che
oggi si inaugura e che la mostra intende valorizzare.
La realizzazione del nuovo spazio è stata finanziata in maniera paritetica
da Compagnia di San Paolo, Fondazione CRT e da Consulta. Si inquadra nel più vasto progetto del Polo Reale di Torino, promosso dalla Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, che riunisce in
un unico complesso architettonico cinque musei precedentemente divisi
(Palazzo Reale, Armeria Reale, Galleria Sabauda, Museo Archeologico,
La mostra, gestita dalla Città di Torino e Turismo Torino e Provincia, è
aperta dal lunedì alla domenica dalle 9 alle 18; il costo del biglietto è di
12,00 €, ridotto a 8,00 € per i possessori della Torino+Piemonte Card,
Abbonamento Musei, ragazzi dai 6 ai 12 anni. Gratuità per i disabili, gli
accompagnatori, i bambini sino ai 5 anni, guide turistiche patentate (non
sono previste tariffe nette per operatori, tariffe speciali per gruppi e famiglie).
L’ingresso alla mostra è esclusivamente su prenotazione (25 persone
massimo ogni 30 minuti) acquistabile con carta di credito su www.turismotorino.org o presso la Biglietteria della mostra alla Biblioteca Reale,
con pagamento in contanti, pos e carte di credito, secondo disponibilità.
Per maggiori informazioni è possibile chiamare lo 011.535181 attivo
dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 18 o mandare una mail a [email protected]
Redattore: RENZO DE SIMONE
Informazioni Evento:
Dal 30 ottobre 2014 al 15 gennaio 2015
Costo del biglietto: 12,00 euro; Riduzioni: 8,00 euro
Torino, Biblioteca Reale
DATA NEWS
on line
- Ottobre 2014
Orario: dal lunedì alla domenica dalle 9 alle 18, primo ingresso 9.30, ultimo ingresso 17.30
Telefono: 011 545305
E-mail: [email protected]
Sito web: http://www.bibliotecareale.beniculturali.it/index.php/eventi
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ARCHIVIO DI STATO DI MANTOVA
Federico II Gonzaga e le arti
Con la presenza di nove relatori, l'iniziativa è scandita in tre momenti:
due sessioni, coordinate da Molly Bourne (Syracuse University in Florence) e da Stefano L'Occaso (Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Mantova, Brescia e
Cremona), e una tavola rotonda presieduta dalla direttrice dell'Archivio
di Stato, Daniela Ferrari.
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Biblioteca Universitaria pavese, Maria Paola Invernizzi, si è concepita
la mostra Disegni, incisioni e vedute della Certosa di Pavia tra XVI e
XIX secolo, che intende valorizzare sia il patrimonio del Museo della
Certosa e del Gabinetto dei Disegni e Stampe della Pinacoteca di Brera,
sia quello librario della Biblioteca Universitaria, che possiede ab antiquo
un fondo di libri preziosi dedicati alla Certosa. Dalla proficua collaborazione tra la Soprintendenza BSAE di Milano e la Biblioteca Universitaria
di Pavia, nel suggestivo spazio del settecentesco Salone Teresiano della
Biblioteca Universitaria pavese, sede con orari più accessibili per la città,
rispetto al complesso certosino, si è dunque concretizzato il progetto
espositivo, che comprende preziosi volumi, disegni, dipinti, incisioni dei
secoli XVII e XIX e fotografie molto rare e inedite.
Fra i volumi esposti si segnalano le Guide di Luigi Malaspina, Luigi
Baggi, Francesco Pirovano, Luigi Polidori, Luca Beltrami, Alessandro
Lanzirotti e Carlo Magenta corredate da splendide illustrazioni ed incisioni e, alla fine del secolo, anche di fotografie; i testi di letteratura di
viaggio francese ed inglese, fra XVIII e XIX secolo, come quelli di Maximilien Misson, Charles Nicolas Cochin, Charles des Brosses, Jérome
de Lalande, Antoine Pasquin Valery, e Stendhal.
La mostra è occasione anche per esporre e valorizzare un gruppo di disegni, appartenenti alle collezioni del Museo della Certosa, temporaneamente conservati presso il Gabinetto Disegni e Stampe della
Pinacoteca di Brera: una serie di 15 fogli attribuiti a Martino Bassi - recentemente restaurati -, schizzi architettonici e progetti del palazzo Ducale della Certosa della fine del secolo XVI, di raffinata qualità esecutiva,
e un gruppo di 9 disegni di Luigi Bisi (XIX secolo) con Vedute della Certosa, schizzi di interni e di dettagli architettonici, di notevole qualità esecutiva, recente acquisto del MiBACT per il Gabinetto dei disegni della
Pinacoteca, anch’essi restaurati e di recente studiati dalla curatrice della
mostra.
Dalle collezioni dei Musei Civici di Pavia provengono invece una serie
notevole di incisioni, datate fra inizio del XVII e fine del XIX secolo, che
riproducono vedute della Certosa, interni e dettagli architettonici, importanti per comprendere la fortuna visiva del monumento e per i confronti
con i dipinti del XVII secolo; alle collezioni della Biblioteca Universitaria
di Pavia appartengono invece un disegno inedito del secolo XVII, con
una veduta del prospetto sinistro della Certosa, e una incisione del
1820, di Carolina Lose.
A corredo della grafica sono esposti anche due dipinti, olii su tela sempre iconograficamente riferibili al complesso monumentale: raffigurante
il primo una Veduta della Certosa di Pavia a volo d’uccello, databile circa
alla fine primo ventennio del Seicento (Museo della Certosa), e una Veduta di interno della Chiesa, databile al 1660.
La mattina è dedicata alla cultura architettonica di Federico Gonzaga e
al suo ruolo come committente: sono ospitati gli interventi di
Francesca Mattei (Politecnico di Milano - polo territoriale di Mantova),
Ugo Bazzotti (Università Cattolica del Sacro Cuore - Milano),
Paolo Carpeggiani (Politecnico di Milano),
Carlo Togliani (Politecnico di Milano -polo territoriale di Mantova) e
Greta Bruschi (Università IUAV di Venezia).
Nel pomeriggio si ripercorrono gli interessi del marchese, e poi duca di
Mantova, per le arti figurative e la pittura, con le relazioni di
Jérémie Koering (CNRS - Directeur adjoint du Centre André Chastel,
Paris),
Renato Berzaghi (Accademia Virgiliana di Mantova),
Nicoletta Ilaria Barbieri (Università Cattolica del Sacro Cuore - sede
di Brescia) e
Maria Rosa Palvarini Gobio Casali (Accademia Virgiliana di Mantova).
Grazie alla trasversalità disciplinare del programma, la giornata si propone come momento di discussione tra studiosi di provenienze e formazioni diverse. E' prevista la pubblicazione degli atti.
Redattore: SONIA GIALDI
Informazioni Evento:
15 novembre 2014
Mantova, Archivio di Stato
Orario: 9,30 - 18,00
Telefono: 0376 324441
E-mail: [email protected]
Sito web: http://www.asmantova.beniculturali.it
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BIBLIOTECA UNIVERSITARIA DI
PAVIA
Disegni, incisioni e vedute della Certosa di
Pavia tra XVI e XIX secolo. Guide e libri di
letteratura di viaggio
Nell’ottica di un progetto sostenuto dall’entusiasmo della direttrice della
La mostra prevede anche una sezione dedicata alla fotografia dell’Ottocento, con riproduzioni rare e inedite provenienti dall’Archivio Fotografico dell’Accademia di Belle Arti di Brera, quali l’Album Mongeri,
datato 1891, che raccoglie fotografie relative alla Certosa, dalla metà
del XIX secolo in poi; mentre dalla Fototeca della Pinacoteca di Brera
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DATA NEWS
provengono interessanti e per lo più inedite fotografie di Giacomo Brogi,
dei Fratelli Alinari, di Achille Ferrario, di Ugo Zuecca, e alcune altre sempre del Ferrario dai depositi della Soprintendenza per i Beni Architettonici di Milano, esposte nel primo allestimento del Museo della Certosa
di Luca Beltrami del 1911.
Le immagini testimoniano in maniera evidente quanto la fotografia, sin
dalla metà del secolo XIX, subì fortemente l’influenza, nella ricerca dei
punti di vista e dell’inquadramento della veduta, sia dei disegni prospettici e vedute di Francesco e Gaetano Durelli, autori del volume dedicato
nel 1823 alla Certosa di Pavia, sia dei dipinti del medesimo soggetto
dei pittori prospettici e di scenografia Luigi Bisi e Giovanni Migliara.
Il testo dei Durelli, esposto in mostra nelle due edizioni, la prima con la
raccolta dei primi fascicoli del 1823, la seconda più tarda del 1853, risultò di fondamentale importanza a metà Ottocento, sia come testimonianza iconografica per le campagne di manutenzione e restauro del
complesso, danneggiato dalle spoliazioni napoleoniche, sia come manuale per gli studi di prospettiva, sviluppatisi anche grazie all’insegnamento di Francesco Durelli, docente di Prospettiva all’Accademia di
Brera.
A questo patrimonio straordinario, che testimonia la fortuna visiva del
monumento, si aggiungono le pagine sempre sorprendenti e illuminanti
dei volumi di diari e relazioni di viaggio - fra fine XVIII e XIX secolo –
che contengono incisioni e fotografie del complesso monumentale, e
che testimoniano la notorietà della Certosa come meta di un turismo
dell’aristocrazia colta e raffinata, inserita nei percorsi del Grand Tour italiano, poi anche meta di un turismo borghese, pur sempre europeo, soprattutto in seguito all’avvento della ferrovia.
Un video in mostra riproduce altre opere, incisioni, fotografie e dipinti
che non hanno trovato spazio nell’esposizione, accompagnati dalla lettura di brani tratti dalla letteratura di viaggio dedicata alla Certosa.
L’occasione della collaborazione fra le due istituzioni ministeriali, Soprintendenza di Milano e Biblioteca Universitaria di Pavia, è importante
nell’ottica della valorizzazione del patrimonio inestimabile di uno dei più
importanti complessi monumentali italiani, la Certosa di Pavia, che sarà
probabilmente inserita all’interno dei percorsi culturali territoriali di Expo
Milano 2015, grazie anche al sostegno del sottosegretario On. Ilaria Buitoni Borletti.
Il catalogo della mostra, edito da Pime editrice, è curato da Letizia Lodi,
con saggi di Davide Tolomelli, Letizia Lodi, Roberto Cassanelli e Lorenzo de Stefani.
Inaugurazione della mostra
giovedì 16 ottobre, ore 17.00
Redattore: RENZO DE SIMONE
Informazioni Evento:
Dal 16 ottobre 2014 al 06 gennaio 2015
Pavia, Biblioteca Universitaria, Salone Teresiano
Orario: 9.00-19.00 da lunedì a venerdì 9.00-14.00 sabato chiuso domenica
Telefono: 02 72263.266-259 - 02 72263.238
E-mail: [email protected]
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ARCHIVIO DI STATO DI BELLUNO
Le carte del Vajont:
dalla diga al processo.
In occasione del 51° anniversario del disastro del Vajont, L’Archivio di
Stato di Belluno ripropone la mostra allestita lo scorso anno con i documenti e i materiali prodotti nel corso del processo.
Le carte, 256 faldoni trasferiti temporaneamente dall’Archivio di Stato
dell’Aquila a quello di Belluno dopo il terremoto, testimoniano il lungo
iter processuale: una lunga fase istruttoria durata nell’insieme quasi cinque anni seguita, nel corso dei due anni e mezzo successivi, dai tre giudizi in corte d’assise, in appello e in cassazione.
Il percorso della Mostra si sviluppa in quattro sezioni.
I. Nella prima si espongono documenti relativi alle diverse tappe attraverso le quali si passò dal 1925 al 1957 nelle varie progettazioni della
diga del Vajont fino alla sua realizzazione compiutasi tra il 1958 e il
1960.
II. Nella seconda si presentano corrispondenze, rapporti, perizie relativi
ai pericoli presentatisi con la realizzazione del bacino artificiale, dall’individuazione della frana ‘preistorica’ e delle corrispondenti analisi e sperimentazioni tecniche, sino alle valutazioni dei periti giudiziali.
III. Nella terza vengono colte le caratteristiche della frana staccatasi dal
Monte Toc sulla sponda sinistra del bacino idroelettrico, riportando alcune tra le più significative descrizioni di essa (come quelle della Commissione parlamentare d’inchiesta e delle perizie giudiziali), nonché le
testimonianze di persone che furono protagoniste dei momenti immediatamente successivi al disastro.
IV. Nella quarta si possono seguire le fasi del lungo iter processuale,
dall’ordinamento dei documenti sequestrati operato dal Giudice Istruttore, sino all’ultima e definitiva sentenza in Corte di Cassazione.
Segue infine uno spazio che ospita i materiali diversi provenienti dal fascicolo processuale: si tratta in particolare di campioni di roccia estratti
nel corso dei carotaggi eseguiti per ordinanza del G.I. nel 1964 e di un
plastico che rappresenta la zona del Toc prima e dopo la frana, realizzato nel 1965; questi materiali erano stati richiesti dal Comune di Longarone che nel 1999 li aveva ricevuti provvisoriamente in deposito dal
on line
- Ottobre 2014
Tribunale dell’Aquila e sono stati esposti pal pubblico per la prima volta
dopo il processo in occasione della mostra allestita l’anno scorso per il
50° .
Si ricorda infine che presso la sala di Studio dell’Istituto è possibile la
consultazione dell’intero fascicolo processuale, attualmente digitalizzato.
Redattore: SARA SOTTOSANTI
Informazioni Evento:
Dal 9 ottobre 2014 al 31 ottobre 2014
Belluno, Archivio di Stato
Orario: lunedì e giovedì 8.15-17.30 martedì, mercoledì, venerdì 8.1513.45
Telefono: 0437 940061
E-mail: [email protected]
Sito web: http://www.asbelluno.beniculturali.it/index.php?it/22/moduloeventi/46/le-carte-del-vajont-dalla-diga-al-processo
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BIBLIOTECA NAZIONALE
MARCIANA DI VENEZIA
Sale monumentali della Biblioteca Nazionale Marciana –
Piazzetta San Marco 13/a, Venezia
Giovedì 30 ottobre 2014, ore 9,30 – 13,30
GIORNATA DI STUDIO
"ARCHIVI DI ARCHITETTI E DI INGEGNERI
DEL NOVECENTO IN VENETO.
ESPERIENZE DI RICERCA E
VALORIZZAZIONE".
La Soprintendenza archivistica per il Veneto, nel quadro delle iniziative
organizzate dal Servizio “Architettura e arte contemporanee” della Direzione Generale PaBAAC in occasione della Biennale Architettura
2014, presenterà i primi risultati del censimento degli archivi degli architetti e degli ingegneri del Novecento in Veneto.
Un progetto cofinanziato dal MIBACT e dalla Regione del Veneto e realizzato in collaborazione con l'Archivio Progetti dello IUAV di Venezia.
Nella giornata, ospitata nella prestigiosa sede della Biblioteca Nazionale
Marciana, verrà illustrato il percorso grazie al quale sono stati censiti
circa 100 archivi che documentano l'attività progettuale, di studio e di
ricerca di importanti protagonisti della storia dell'architettura non solo
veneta, da Aldo Albini a Egle Trincanato, da Giuseppe e Alberto Samonà
a Guido Sullam, ed inoltre Carlo Scarpa, Piero Gazzola, Quirino De
Giorgio ed altri ancora.
Accanto ai primi risultati del censimento il focus cadrà su alcuni significativi casi di studio come l’archivio dell’ATER di Venezia, e l’Archivio
Storico della Biennale di Venezia (ASAC).
Il quadro degli archivi sarà completato dalla presentazione della prima
fase del lavoro di censimento delle architetture del secondo Novecento
che la Direzione Generale PaBAAC sta conducendo sul territorio nazionale.
Concluderà la giornata di studio una tavola rotonda con la partecipazione di Soprintendenti architettonici del Veneto, rappresentanti degli
Ordini degli architetti pianificatori e paesaggisti e conservatori, rappresentanti del Dipartimento Cultura - Sezione Beni Culturali della Regione
del Veneto e della Direzione Generale per il paesaggio, le belle arti, l’architettura e l’arte contemporanee.
Archivi di architetti e ingegneri del Novecento
in Veneto. Esperienze di ricerca e valorizzazione.
Giornata a cura della Soprintendenza archivistica per il Veneto
DATA NEWS
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- Ottobre 2014
in collaborazione con la Direzione generale per il paesaggio, le belle
arti l’architettura e l’arte contemporanee e con la Direzione generale
per gli Archivi
30 ottobre 2014
Ore 9.30-13.30
Sale monumentali della
Biblioteca Nazionale Marciana, Venezia - Piazzetta San Marco 13/a
PROGRAMMA DELLA GIORNATA DI STUDIO
Ore 9.30 Saluti
Maurizio Messina - Direttore Biblioteca Nazionale Marciana
Ugo Soragni - Direttore Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici
del Veneto
Maria Teresa De Gregorio - Direttore Dipartimento Cultura della Regione del Veneto
Rossana Rummo - Direttore generale degli Archivi – MiBACT
Ore 10.00 Introduzione ai lavori
Maria Grazia Bellisario - Dirigente Servizio Architettura e arte contemporanee, PaBAAC
Ore 10.15 - Il sistema informativo nazionale e il Portale degli archivi
degli architetti
Elisabetta Reale – DGA
Ore 10.30 L’Archivio Progetti Iuav e la ricerca
Serena Maffioletti – IUAV Venezia
Ore 10.45 Archivi di architettura della Biennale
Debora Rossi – ASAC
Ore 11.00 Archivi di architetti e ingegneri del ‘900 in Veneto: un patrimonio da salvaguardare.
Primi risultati del censimento:
Riccardo Domenichini – IUAV Venezia
Ilaria Zacchilli – per SAVE
Ore 11,30 Coffee break
Ore 11,45 Tavola rotonda: Il censimento degli archivi di architetti e ingegneri del ‘900 in Veneto: strumenti, risultati e prospettive
Maurizio Pece – PaAABAC, Servizio V
Fausta Bressani – Regione del Veneto
Leyla Ciagà – Politecnico di Milano
Antonella Ranaldi – Soprintendente SBAP Ravenna
Monica Viero – Fondazione Musei Civici Venezia
Franco Frison – Segretario Consiglio Nazionale Architetti PPC
Cecilia Rostagni – IUAV Venezia
Renata Codello – Soprintendente SBAP Venezia e laguna
Antonello Alici – Presidente AAAItalia
Coordina
Erilde Terenzoni - Soprintendente archivistico per il Veneto e per il
Trentino Alto Adige
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BIBLIOTECA DELLA BIENNALE
(PADIGLIONE CENTRALE, GIARDINI)
Terzo Convegno Internazionale “Archivi e
Mostre” L’archivio, il digitale e la formazione
al tempo del digitale
Si terrà venerdì 7 novembre presso la Biblioteca della Biennale (Padiglione Centrale, Giardini) la terza edizione del Convegno Internazionale
“Archivi e Mostre” dal titolo L’archivio, il digitale e la formazione al tempo
del digitale, organizzato dalla Biennale di Venezia nell’ambito della 14.
Mostra Internazionale di Architettura, con la collaborazione della Soprintendenza Archivistica per il Veneto.
Perché questo Convegno
“Da tempo non esiste più una mostra senza archivi”, ha più volte ricordato il Presidente della Biennale Paolo Baratta. Nelle mostre cresce il
ricorso a una documentazione d’archivio, e crescono anche diversi interessi e diverse domande intorno all’evoluzione dell’arte e dell’architettura, per cui il dialogo tra archivi e mostre è diventato indispensabile.
“Per questo la Biennale ha deciso di dedicare particolare attenzione al
tema – spiega Baratta - non solo, ha deciso di farlo diventare un tema
permanente della sua ricerca e della sua attività.” Vi è una necessità legata proprio al modo in cui una Biennale organizza le proprie mostre, e
ai temi e alle domande che emergono quando un curatore organizza
una mostra di arte contemporanea. Perché una Biennale abbia bisogno
degli archivi non è un fatto soltanto tecnico, è un fatto che pone dei quesiti intorno all’evoluzione della stessa arte contemporanea.
Il tema dell’incontro
Al bisogno di archivio nelle proprie mostre si aggiunge inevitabilmente
il tema della digitalizzazione dell’archivio storico della Biennale e dell’archiviazione delle mostre stesse. Si fa urgente il problema generale
della metodologia di utilizzo della digitalizzazione negli archivi a seconda
della natura degli archivi stessi. Da qui il tema del convegno di quest’anno: L’archivio, il digitale e la formazione al tempo del digitale.
Tra i temi da indagare c’è quello della dissipazione della memoria e della
vulnerabilità dei dati digitali: i dischi rigidi durano solo cinque anni, una
pagina web cambia in continuazione, e non c'è più alcuna macchina
che legge un vecchio floppy disk di 15 anni fa, interi archivi e biblioteche
vengono triturati e perduti per i tagli delle spese, tanto si pensa che tutto
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può essere trovato on-line. Ma è proprio vero?
Redattore: RENZO DE SIMONE
Informazioni Evento:
7 novembre 2014
Venezia, Biblioteca della Biennale, Padiglione Centrale ai Giardini
Orario: il convegno sarà trasmesso in live streaming su www.labiennale.org
Telefono: 041 5218849
E-mail: [email protected]
Sito web: http://www.labiennale.org
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ARCHIVIO DI STATO DI GORIZIA
Armando Depetris. Le carte.
Tracce di un infaticabile andare
Si terrà venerdì 7 novembre alle 17, nella sede dell’Archivio di Stato di
Gorizia di via dell’Ospitale 2, l’incontro dal titolo “Armando Depetris. Le
carte. Tracce di un infaticabile andare”, manifestazione organizzata dall’istituzione goriziana per presentare il corpus archivistico dell’intellettuale, docente e artista (Monfalcone, 1930 – 2011) dichiarato di
interesse culturale e recentemente donato dalla vedova signora Loredana Degano. Interverranno all’appuntamento Renata Da Nova, direttore dell’Archivio di Stato di Gorizia, l’archivista Marina Dorsi, artefice
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DATA NEWS
di un attento lavoro di riordino realizzato con la collaborazione dello storico dell’arte Luca Geroni.
L'archivio di Armando Depetris è costituito da un'ottantina di faldoni che
documentano la sua attività dal 1948 fino alla sua scomparsa. Vario e
interessante il materiale contenuto che spazia da carte di studio e appunti per pubblicazioni, da corrispondenza con artisti a fotografie e filmati di viaggi, con interessanti inserti di articoli di giornali, diplomi e
cataloghi d’arte. Oltre a ciò il fondo contiene anche testimonianze preziose d'epoca d'interesse locale, principalmente su Monfalcone ed il suo
territorio, come documenti, cartoline e lastre, posta viaggiata, materiale
pubblicitario. Complessivamente si tratta di circa 5000 unità, dal 1826
al 2010. Fra il materiale consegnato anche una ricca raccolta libraria
d'arte e di storia locale, in alcuni casi volumi con dediche, a testimoniare
i rapporti d'amicizia e di stima tra Armando Depetris e esponenti del
mondo culturale giuliano e non, a lui contemporanei.
Le sue carte tracciano – come esemplificato in una esposizione a latere
- ed illuminano un esemplare percorso di vita nel quale seppe conciliare
nel fare, sogni e desideri profondi di tutti gli uomini. Lascito di una personalità notevole della cultura giuliana del secondo Novecento, che ora,
con pubblico dono, potrà essere nuovamente condiviso.
L’incontro, a ingresso libero, è aperto a tutta la cittadinanza.
Ufficio Stampa Margherita Reguitti – [email protected]
Redattore: MARGHERITA REGUITTI
Informazioni Evento:
Armando Depetris, (Monfalcone, 1930 – 2011) è stato docente in discipline artistiche prima a Gorizia e poi, negli anni Ottanta e Novanta,
di corsi sperimentali di “arti visive” presso il liceo scientifico della sua
città natale. Ma è noto soprattutto quale artista, pittore, grafico, scultore,
nonché collezionista ed appassionato studioso delle vicende e memorie
storiche del monfalconese , dal 1961 è stato anche ispettore onorario
della Soprintendenza ai B.A.A.A.S. del Friuli Venezia Giulia.
Dopo la formazione artistica a Venezia – e la prima frequentazione di
Zigaina, come poi quella di Francesco Patuna - nel clima culturale propositivo dei primi anni Cinquanta del Novecento, avviò un'intensa attività
produttiva ed espositiva, innumerevoli le collettive e quasi un centinaio
le mostre personali, che lo portò anche a viaggiare molto, specie tra la
fine degli anni '60 e '70, in Italia ed all'estero (Norvegia, Romania, Cechia, Mongolia etc.), con lo spirito di libero indagatore del mondo. E così
strinse legami diversi, con altri artisti, galleristi, critici d'arte e uomini di
cultura: Alberto Viani, Tancredi, Carmelo Zotti, Giovanni Barbisan, Ernesto Treccani, Raffaele De Grada, Sergio Miniussi ed altri del “cenacolo” monfalconese di Aristide Marcozzi. Importante fu anche il rapporto
con Pier Paolo Pasolini, per il quale, nel 1952, progettò la scenografia
per la riduzione de “I Pianti” per il Piccolo Teatro dei Tolentini, mentre
Pasolini ne presentò l'opera grafica per la mostra di Timisoara nel 1973.
Una notevole attività “sul campo”, quella di Depetris, suffragata subito
da riconoscimenti e premi (Bevilacqua La Masa a Venezia, 1951; Biennale Giovanile Internazionale di Gorizia e a Graz, Galleria Nazionale di
Roma sempre negli anni Cinquanta; poi Permanente di Milano, 1975
etc.).Oltre alle numerose collettive tenne una esaustiva antologica a
Villa Pisani a Strà nel 1993, e negli anni successivi importanti personali
all'estero ed in patria (Galleria comunale di Monfalcone, Cartesius di
Trieste etc.).
Con fattivo spirito di ricerca e di diffusione della cultura, fu tra i promotori
dell'istituzione, avvenuta, della Biblioteca comunale di Monfalcone,
come, forte della sua lunga esperienza di Ispettore onorario, di un
Museo archeologico del territorio, ancora da creare. Della sua passione
e delle sue indagini sul territorio alla riscoperta di antiche vestigia quali
memorie di una comunità, resta ora, assieme ad altre pubblicazioni,
soprattutto il suo volume, Monfalcone “parvula sed mea”, edito nel 1999.
L'archivio di Armando Depetris riflette pertanto appieno la personalità e
le relazioni di una figura culturale di primo piano, in queste terre, nella
seconda metà del Novecento; esso rappresenta la preziosa testimonianza di intense, multiformi ma correlate attività artistiche, volte ad
esprimere percorsi di conoscenza, nella comprensione essenziale del
mondo e dell'umanità nei suoi diversi aspetti, facendone meditato tesoro
da trasmettere ed offrire agli altri.
L'archivio di Armando Depetris è costituito, per la parte specifica, da
circa un'ottantina di faldoni, per il periodo dal 1948 al 2012, che documentano l'attività artistica (corrispondenza varia con artisti, galleristi, critici, rassegne stampa, diplomi, fotografie di sue opere, cataloghi
espositivi), l'attività didattica e divulgativa (fotografie, diapositive,una
quarantina di filmati sonorizzati principalmente dei viaggi all'estero) e di
studio (corrispondenza, relazioni, memorie, appunti anche per le sue
pubblicazioni storiche).
Esso comprende, a parte, materiale di raccolta d'interesse locale, come
documenti d'epoca, cartoline3 e lastre, posta viaggiata, materiale pubblicitario principalmente su Monfalcone ed il suo territorio, il tutto per
circa 5000 unità, dal 1826 al 2010 ca.
Accompagna l'archivio una notevole raccolta libraria, appoggio agli studi
d'arte e di storia locale, e che nelle opere con dedica testimonia anche
dei rapporti d'amicizia e di stima tra Armando Depetris e tanti esponenti
del mondo culturale giuliano e non, a lui contemporanei.
7 novembre 2014
Gorizia, Archivio di Stato
Orario: Alle 17 inizio incontro
Telefono: Tel.0481.532105 - E-mail: [email protected]
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on line
- Ottobre 2014
ARCHIVIO DI STATO DI TRENTO
L'EUROPA CHE FU.
Storie da Trento all'Europa.
Incontri sull'argomento.
martedì 14 ottobre 2014, ore 17,00
S. Decarli, Storie di emigrazione nel casellario politico fascista (19191925).
F. Barbacovi, I legami con l’Europa nella documentazione clesiana.
Uno sguardo d’insieme.
martedì 28 ottobre 2014, ore 17,00
C. Lorandini, Mercanti trentini in Europa: i Salvadori durante l'età napoleonica.
G. Anesi, Krumer, ambulanti mocheni. Storie di commerci in terre lontane.
martedì 11 novembre 2014 ore 17,00
R. Ioppi, «...del resto voi siete i vincitori e noi i vinti». L'Italia al di là delle
Alpi alla fine della grande Guerra.
K. Occhi, Dal Mediterraneo all'Europa. I traffici commerciali attraverso
le Alpi in antico regime. Evidenze archivistiche nel complesso documentario “Atti trentini”.
martedì 25 novembre 2014 ore 17,00
N. Fontana, La prostituzione in Trentino fra '800 e '900.
M. Saltori, Una storia criminale tra Belgrado e Trento. La banda Battistig
1911-1915.
Redattore: PAOLO GIOVANNINI
Informazioni Evento:
Dal 14 ottobre 2014 al 25 novembre 2014
Trento, Archivio di Stato
Orario: martedì 14 ottobre 2014, ore 17,00; martedì 28 ottobre 2014,
ore 17,00; martedì 11 novembre 2014 ore 17,00; martedì 25 novembre
2014 ore 17,00.
Telefono: 0461829008 - Fax: 0461828981
E-mail: [email protected]
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SOPRINTENDENZA ARCHIVISTICA
PER L’EMILIA ROMAGNA
L’Archivio del Policlinico di Sant’Orsola.
Un’esperienza di riferimento per la conservazione della documentazione sanitaria
Bologna, Venerdì 24 ottobre 2014 dalle ore 9.00 alle ore 13.00 presso
l’Aula Viola, Padiglione 11 del Policlinico di Sant’Orsola
Workshop organizzato dal Policlinico di Sant’Orsola, in collaborazione
con la Soprintendenza archivistica per l’Emilia-Romagna.
Prendendo spunto dall’illustrazione delle complesse operazioni di recupero della documentazione sanitaria dell'Ospedale Sant’Orsola, conservata nei depositi ubicati nel Comune di Minerbio, gravemente
danneggiati dal terremoto del maggio 2012, il workshop intende riflettere
sulla condizione attuale della documentazione sanitaria dell’area bolognese e avviare un primo confronto che possa indicare le iniziative comuni da intraprendere per assicurare la conservazione e la
valorizzazione di questi importanti patrimoni.
Da martedì 21 ottobre a venerdì 24 ottobre sarà allestita la Mostra documentaria “La memoria della cura. La documentazione sanitaria racconta due secoli di salute a Bologna”.
Programma
Ore 9.00 Saluti istituzionali
Sergio Venturi, direttore generale Policlinico di Sant’Orsola
Luigi Bolondi, presidente della Scuola di medicina e Chirurgia
Tiziano Carradori, direttore generale Assessorato Sanità Regione Emilia-Romagna
Ore 9.20 Introduzione alla giornata
Stefano Vitali, soprintendente archivistico per l’Emilia-Romagna
Ore 9.40 La gestione dell’emergenza all'indomani del terremoto del
2012 - Luisa Capasso
Ore 10.00 Le attività e la funzione degli archivisti professionisti durante
l’intervento di recupero e di trasferimento della documentazione terremotata Sara Verrini, Elisabetta Angrisano, Roberto Lo Verso
Ore 10.45 L’intervento di recupero dell’archivio cartaceo danneggiato
dal sisma- Stefano Sala
Ore 11.15 L’importanza della documentazione archivistica per la storia
del Policlinico S.Orsola Malpighi - Stefano Arieti
Ore 12.00 Tavola rotonda:
Gli archivi sanitari della città: condizioni attuali e prospettive future. Esperienze a confronto
Maria Carla Bologna e Mara Moretti, Istituto ortopedico Rizzoli
Gian Carla Pedrazzi, Rosa Preiti e Gabriele Specchia, Azienda USL
di Bologna - Luisa Capasso
Ore 12.45 Conclusioni
Moderatore Giampiero Romanzi, Soprintendenza Archivistica per
l’Emilia-Romagna
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- Ottobre 2014
Da martedì 21 ottobre a venerdì 24 ottobre sarà allestita la Mostra documentaria “La memoria della cura. La documentazione sanitaria racconta due secoli di salute a Bologna”.
Dal registro degli infermi dell’Ospedale Sant’Orsola del 1702 alle cartelle
cliniche che ripercorrono la storia ospedaliera dal 1862 al 1952: nell’atrio
del Padiglione 11, dalle ore 9.00 alle ore 12.30, sarà possibile visitare
un’esposizione dei documenti più antichi conservati presso l’Azienda.
Visite guidate alla mostra saranno disponibili secondo il seguente calendario:
21 ottobre ore 16.00-22 ottobre ore 14.00 e ore 15.00
23 ottobre ore 12.00 e ore 15.00.
Per partecipare gratuitamente alle visite è necessario prenotarsi entro
le ore 17.00 del giorno prima utilizzando lo specifico modulo online.
www.sa-ero.archivi.beniculturali.it/index.php
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o eventuale riscoperta, da parte degli studiosi, partendo dalla documentazione di età medioevale fino a quella contemporanea.
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ARCHIVIO DI STATO DI BOLOGNA
Storia e memoria della Bologna
comunale: i 750 anni dei Memoriali
Programma
Giovedì 20 novembre 2014
I giornata
9.30 > Saluti
Micaela Procaccia, Direzione generale per gli archivi
Pierangelo Bellettini, Istituzione biblioteche del Comune di Bologna
Angela Donati, Deputazione di storia patria per le province di Romagna
10.00-13.00 > 1a sessione
presiede Angela De Benedictis
Elisabetta Arioti e Bernardino Farolfi
Voci del passato, voci del presente: introduzione ai lavori
Massimo Giansante, Giorgio Tamba e Giuliano Milani
Alle origini dell’Archivio di Stato di Bologna. Il Comune medievale: mito,
fonti, storiografia
Massimo Giansante e Sarah Rubin Blanshei
Dai Bastardini ai Celestini. Documenti e studi sulla giustizia in Età comunale
Ciclo di conferenze incentrato sulla istituzione dell’Ufficio dei Memoriali,
la cui documentazione si è nei secoli trasformata da strumento di garanzia per i diritti tra i bolognesi a fonte privilegiata per la storia della
cultura europea. In occasione dell'XI edizione della Festa internazionale
della storia | Il faro dell’umanità, promossa dal Centro Internazionale di
Didattica della Storia e del Patrimonio dell'Università di Bologna, sotto
l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica.
lunedì 13 ottobre | Diana Tura, L’Ufficio dei Memoriali: istituzione, evoluzione, vicende archivistiche e caratteristiche della documentazione
mercoledì 15 ottobre | Giovanna Morelli, L’istituzione dei Libri memorialium a tutela giuridica dei diritti dei privati
giovedì 16 ottobre | Rossella Rinaldi, Società ed economia attraverso
le registrazioni dei Memoriali
venerdì 17 ottobre | Massimo Giansante, La memoria poetica dei Memoriali
mercoledì 22 ottobre | Giorgio Marcon, La memoria poetica dopo
l’esperienza dei Memoriali: il canzoniere disperso di Matteo Griffoni
venerdì 24 ottobre | Vincenzo Cassì, La storia delle edizioni dei Memoriali: dal Chartularium all’edizione integrale del Memoriale di Enrichetto delle Querce
Redattore: VALENTINA GABUSI
Informazioni Evento:
Dal 13 ottobre 2014 al 24 ottobre 2014
Bologna, Archivio di Stato
Orario: Ore 17
Telefono: 051223891
E-mail: [email protected]
Sito web: http://archiviodistatobologna.it
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“Il passato davanti a noi”. 140 anni
dell’Archivio di Stato di Bologna
(1874–2014)
Il convegno si propone di sollecitare una riflessione sul rapporto tra gli
storici e le fonti documentarie, ripercorrendo in modo diacronico, e attraverso un confronto diretto fra archivisti e abituali frequentatori della
sala di studio, le vicende dell’inventariazione delle fonti documentarie
concentrate presso l’Archivio di Stato di Bologna e della loro scoperta,
15.00-18.00> 2a sessione
presiede Cesarina Casanova
Giorgio Marcon, Armando Antonelli e Giovanna Morelli
L’uso e il ri-uso delle fonti archivistiche tra storia, diritto e poesia
Francesca Boris e Andrea Gardi
L’esperienza della Guida generale degli Archivi di Stato italiani e la riscoperta dell’Antico regime
Tiziana di Zio, Giancarlo Angelozzi e Ottavia Niccoli
I grandi tribunali di Antico regime: fonti e ricerca
Venerdì 21 novembre 2014
II giornata
10.00-13.00 > 3a sessione
presiede Francesca Sofia
Beatrice Magni e Fiorenza Tarozzi
Ombre e luci tra il Periodo napoleonico e il Risorgimento
Salvatore Alongi e Brunella Dalla Casa
I “vuoti” del Novecento: archivisti e storici di fronte agli archivi del secolo
breve
Carmela Binchi, Riccardo Caporale e Roberta Mira
L’archivista, lo storico, il giudice. Fonti giudiziarie di età contemporanea
15.00-18.00 > 4a sessione
presiede Fabio Giusberti
Diana Tura e Alberto Guenzi
Valorizzazione dei fondi e nuove linee di ricerca
Ingrid Germani e Vilma Zini
Gli archivi fuori dall’Archivio
Francesca Delneri e Isabella Zanni Rosiello
Finale a due voci
Redattore: VALENTINA GABUSI
Informazioni Evento:
Dal 20 novembre 2014 al 21 novembre 2014
Bologna, Archivio di Stato
Orario: 20 novembre: 9.30-13.00 15.00-18.00 21 nobembre: 10.0013.00 15.00-18.00
Telefono: 051223891 - E-mail: [email protected]
Sito web: http://archiviodistatobologna.it
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ARCHIVIO DI STATO DI SIENA
Il mare inquie to de lla quie te .
Una s toria de gli Etrus chi
Presentazione del volume:
Giuseppe M. Della Fina
Il mare inquieto della quiete. Una storia degli Etruschi
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Nuova Immagine Editrice, 2014
Redattore: PATRIZIA TURRINI
Informazioni Evento:
7 novembre 2014
Siena, Archivio di Stato
Orario: 17.00
Telefono: 0577/247145 - Fax: 0577/44675
E-mail: [email protected]
Sito web: http://archiviostato.si.it/assi/
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ARCHIVIO DI STATO DI ANCONA
Storie di città
L'Archivio di Stato di Ancona aderisce all'iniziativa"Racconti di città".
Ai frequentatori e non, l'occasione per cimentarsi in una narrazione
anche fotografica che restituisca da un proprio punto di vista, l’anima
del luogo. Il denominatore comune è: Archivi, Musei, Biblioteche, crocevia di culture. Venerdì 7 novembre dalle 09.00 alle 14.00.
Per saperne di più:
http://www.aib.it/attivita/2014/44258-storie-da-biblioteca-3/
Redattore: ADRIANA PASSARI
Informazioni Evento:
7 novembre 2014
Ancona, Archivio di Stato
Orario: 09.00-13.00
Telefono: 0712800356 - Fax: 0712818785
E-mail: [email protected]
Sito web: http://www.archiviodistatoancona.beniculturali.it
on line
- Ottobre 2014
IL MUSEO COLONIALE DI ROMA
(1904-1971)
Fra le zebre nel paese dell'olio di ricino
di Francesca Gandolfo
Venerdì 28 novembre 2014, alle ore 17.00
Sala Mostre e Convegni Gangemi editore, via Giulia 142,
Roma
Nicola Labanca, Università di Siena
Raffaele Pesce, Avvocato e Magistrato onorario
Silvana Balbi de Caro, Direttore del Bollettino di Numismatica del MiBACT
Francesco di Gennaro, Soprintendente Museo Nazionale Preistorico
Etnografico "Luigi Pigorini"
sarà presente l’autore
GANGEMIS.P.A.EDITORE, sala mostre e convegni
Via Giulia 142 - Roma
PER LE ARTI LE LETTEREE LE SCIENZE
GANGEMI EDITORE Spa Roma – piazza S. Pantaleo, 4 – via Giulia,
142 / Sala Mostre e Convegni – Tel. 06.68.72.774
I video delle nostre presentazioni sono visibili in differita all’indirizzo
www.gangemieditore.com/gangemivideochannel
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SOPRINTENDENZA ARCHIVISTICA
PER L’ABRUZZO
CORRADINO D'ASCANIO
dall'elicottero alla vespa
* * * ARCHIVIO CENTRALE DELLO STATO
ROMA
Le vicende del Museo Coloniale di Roma rendono testimonianza di una
fase storica nella quale, dopo l'unificazione dell'Italia, l'azione di promozione coloniale veniva svolta da diversi enti pubblici e privati: musei e
associazioni geografiche, africanistiche e coloniali, dislocati in tutto il
territorio nazionale. Emblematica in questo senso fu l'attività del Museo
Coloniale di Roma.
Il sottotitolo, Fra le zebre nel paese dell'olio di ricino, è tratto da un
articolo che «Il Popolo d'Italia» pubblicò il 4 novembre 1923, e vuole
esprimere quel confine tra il formale e l'informale che permette di narrare
il passato senza indulgere troppo in una specialistica e burocratica divulgazione scientifica.
Gli archivi sono spesso considerati un luogo di esclusiva pertinenza di
studiosi ed esperti in grado di orientarsi tra polverose carte. I documenti
sono invece un prezioso strumento di conoscenza e costruzione di identità soprattutto locale. Le carte raccontano storie di personaggi noti e
meno noti che connotano la loro epoca. Questo è appunto il caso di
Corradino D'Ascanio il geniale ingegnere, nato a Popoli (PE), pionere
del volo verticale e passato alla storia come il progettista della mitica
Vespa.
La narrazione del percorso espositivo della mostra documentaria è affidata alle parole dello stesso D'Ascanio. Le geniali intuizioni e realizzazioni, le aspettative e aporie di una lunga vita professionale
emergono dalle sue stesse parole cosi come le troviamo nelle sue memorie, interviste e relazioni.
La visita, gratuita e guidata dal personale della soprintendenza, è corredata dalla proiezione di un video dallo stesso titolo.
Redattore: RACHELE COLELLA
Informazioni Evento:
5 ottobre 2014
Pescara, Soprintendenza Archivistica per l'Abruzzo
Orario: 10.00 - 19.00
Telefono: 085 6929912
E-mail: [email protected]
Sito web: http://www.sa-abruzzo.beniculturali.it
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ARCHIVIO DI STATO DI TERAMO
"Dalla Coltivazione all'Alimentazione"
secc.XVIII-XX
L'Archivio di Stato di Teramo ha organizzato una mostra storico-documentaria dal titolo "Dalla Coltivazione all'Alimentazione" secc. XVIII-XX.
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- Ottobre 2014
Preziosa è stata la collaborazione dell'I.I.S. (Istituto Istruzione Superiore
)" Di Poppa - Rozzi" di Teramo, data la particolare attenzione che esso
dedica alle tematiche ambientali, alla salvaguardia dello sviluppo ecocompatibile e alla promozione della crescita e della sicurezza alimentare. Un felice connubio quindi tra l'Archivio di Stato , custode della storia
locale per il tramite dei documenti conservati e un Istituto scolastico le
cui principali discipline mirano a tutelare il territorio e le sue tradizioni.
Il percorso documentale è diviso in sette sezioni articolate in tematiche
che ci riportano indietro nel tempo e ci aiutano a comprendere l'evoluzione della nostra comunità. L'esposizione ha l'ambizione di voler essere preludio al Grande Evento dell'EXPO 2015 e mira pertanto a
promuovere la consapevolezza del valore storico della coltivazione e
dell'alimentazione strettamente connessi e specchi del nostro bagaglio
culturale, economico, politico e sociale.
La mostra che verrà inaugurata il 16 ottobre 2014 presso l'ex Convento
di Sant'Agostino, sede monumentale dell'Archivio di Stato di Teramo,
potrà essere visitata fino al 31 dicembre .
Redattore: CATIA D'ANNUNZIO
Informazioni Evento:
Dal 16 ottobre 2014 al 31 dicembre 2014
Teramo, Archivio di Stato
Orario: lunedì-martedì-giovedì ore 9,00-17,00 mercoledì-venerdì-sabato
ore 9,00-13,00
Telefono: 0861/240891 - Fax: 0861/254910
E-mail: [email protected]
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ARCHIVIO DI STATO DI AVELLINO
Presentazione del volume
DESTINAZIONE PALERMO.
La guerra di mafia dei primi anni ’80 nei ricordi di
un ispettore della Guardia di Finanza
di ANTONIO SCHIANO DI COLA
Il giorno 8 novembre 2014 alle ore 10.30 presso l’Archivio di Stato di
Avellino sarà presentato il volume DESTINAZIONE PALERMO. La
guerra di mafia dei primi anni ’80 nei ricordi di un ispettore della
Guardia di Finanza di ANTONIO SCHIANO DI COLA. Prefazione di
MARIA FALCONE. Gutenberg edizioni, 2014.
L’autore presenta un diario avvincente ed emozionante di quanto accaduto a Palermo e provincia tra il 1979 e il 1984, durante la sua prima
destinazione di servizio nella Sezione Stupefacenti della Guardia di Finanza, mentre imperversava la sanguinosa guerra di mafia che lasciò
uno spaventoso strascico di vittime, tra cui numerosi furono i servitori
dello Stato barbaramente assassinati per decisione della “cupola”.
L’allora giovane finanziere intesse una trama di avvenimenti pubblici e
ricordi personali, restituendoci l’atmosfera di un gruppo di investigatori
interforze (finanzieri, carabinieri, poliziotti della Squadra Mobile e della
Criminalpol) “consapevoli ed orgogliosi solo di fare il proprio dovere fino
in fondo, sicuramente ignari di assistere o di partecipare ad avvenimenti
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entrati nella storia del nostro Paese”.
Ma la sezione più coinvolgente del volume è forse l’appendice, che l’autore dedica al lungo elenco delle vittime di mafia, a ciascuna delle quali
è dedicata una piccola biografia.
L’iniziativa culturale, oltre ad inserirsi nell’alveo della presentazione di
fonti autobiografiche per la storia contemporanea, si raccorda con il portale tematico “Rete degli archivi per non dimenticare” nel SAN -Sistema
Archivistico Nazionale, portale che divulga e rende visibile sul web la
documentazione attinente il terrorismo e la criminalità organizzata.
PROGRAMMA
Archivio di Stato di Avellino, Carcere borbonico, via Verdi 15
8 novembre 2014, ore 10,30
Michela Sessa, direttore Archivio di Stato di Avellino
Nicolino Farese, storico
Antonio Schiano di Cola, autore
Nel corso della presentazione l’attrice Milva Carrozza leggerà alcuni
brani dell’opera
Il ricavato della vendita del libro è destinato in parti uguali alla fondazione “Giovanni e Francesca Falcone” di Palermo ed ai Missionari Saveriani di Salerno
Redattore: AMALIA DELLA SALA
Informazioni Evento:
8 novembre 2014
Avellino, Archivio di Stato
Orario: 10,30
Telefono: 0825779111 - Fax: 0825779516
E-mail: [email protected]
Sito web: http://www.asavellino.beniculturali.it
* * * ARCHIVIO DI STATO DI BENEVENTO
Cerimoniale del viceregno austriaco di
Napoli, 1707-1734
Il prossimo giovedì 30 ottobre, alle ore 17,00, sarà presentato all'Archivio di Stato di Benevento il volume Cerimoniale del viceregno austriaco
di Napoli, 1707-1734, della collana I cerimoniali della corte di Napoli,
inaugurata nel 2012, che pubblica inediti testi manoscritti redatti dai
maestri di cerimonie del Palazzo Reale di Napoli, succedutisi nel corso
dei secoli.
Il volume si rivolge agli storici e agli studiosi di Napoli e, allo stesso
tempo, aspira ad essere apprezzato anche dal più vasto pubblico, grazie
ai saggi di approfondimento e al prezioso corredo di immagini. La scelta
di organizzare una presentazione a Benevento, dopo Napoli e Vienna,
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non è stata casuale: antica enclave dello Stato Pontificio, ma compresa
nel territorio del Regno di Napoli, la città ritorna tra le pagine del Cerimoniale come luogo privilegiato dal "regnicolo" papa Benedetto XIII Orsini (1724-1730).
*
L’evento di giovedì sarà introdotto dalla violinista Alessia Viti e dalla violoncellista Fabrizia Nicolosi, che eseguiranno la Follia di Arcangelo Corelli e una sonata di Domenico Scarlatti. La storica dell’arte Ilaria
Telesca, responsabile dell’apparato iconografico del volume, proietterà
e commenterà le immagini più rappresentative del libro.
Interverranno all’incontro il direttore dell’Archivio di Stato dott.ssa Valeria
Taddeo; il prof. Aurelio Musi, ordinario di Storia moderna presso l’Università degli Studi di Salerno; il dott. Giacomo de Antonellis, giornalista
professionista e cultore di storia, e il dott. Attilio Antonelli, funzionario
della Soprintendenza BAPSAE di Napoli e curatore della collana.
L’evento si concluderà con un vin d’honneur offerto dalle cantine Tora
di Torrecuso
Redattore: LUISA GRIMALDI
Informazioni Evento:
30 ottobre 2014
Archivio di Stato di Benevento
Orario: ore 17,00
Telefono: 082421513 - Fax: 082424665
E-mail: [email protected]
Sito web: http://www.archiviodistatobenevento.beniculturali.T
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ARCHIVIO DI STATO DI NAPOLI
Domeniche in Archivio
L'Archivio di Stato di Napoli apre al pubblico i suoi spazi monumentali
nelle domeniche 26 ottobre, 9 novembre e 23 novembre 2014.
In tali giornate sarà possibile visitare gli ambienti al primo piano dell'ex
monastero benedettino dei Santi severino e Sossio, destinato da quasi
180 anni a sede dell'Archivio di Stato di Napoli: la sala Tasso, il chiostro
di Marmo, la sala Catasti, la sala Filangieri, il chiostro del Platano.
Alle ore 10.00 è prevista una visita guidata a cura del Servizio Visite
dell'Archivio, con prenotazione obbligatoria per gruppi.
Alle ore 11.30 il pubblico potrà assistere al concerto organizzato in sala
Filangieri, in collaborazione con l'Associazione Napolinova.
Redattore: GIULIANA RICCIARDI
Informazioni Evento:
Dal 26 ottobre 2014 al 23 novembre 2014
Napoli, Archivio di Stato
Orario: ore 8.00-14.00 ultimo ingresso ore 13.00
Telefono: 0815638256
E-mail: [email protected]
Presentazione Portale degli Antenati
L'Archivio di Stato di Napoli, in collaborazione con la Società FamilySearch, sta digitalizzando gli antichi registri di Stato civile dal 1809 al 1865,
fonte preziosa per la ricerca delle origini delle famiglie di Napoli.
Per rendere possibile e agevole, anche on line, la ricerca è necessario
indicizzare tutti i dati contenuti nei registri: un' operazione che richiede
il contributo del volontariato.
Chiunque abbia un computer collegato a internet può collaborare alla
realizzazione del progetto dal proprio domicilio con un minimo di tempo
disponibile, senza vincoli di orario, con la massima flessibilità: con il contributo dei cittadini si potrà così mettere a disposizione on line una banca
dati utile non solo agli originari della nostra provincia, ma anche al pubblico interessato di tutto il mondo.
Il personale dell'Archivio, insieme ad alcuni rappresentanti di FamilySearch e ad alcuni volontari napoletani già attivi, illustreranno il progetto
"Portale degli Antenati" (www.antenati.san.beniculturali.it) e spiegheranno l'uso del programma Indexing e dei software di FamilySearch per
la compilazione del proprio albero genealogico.
Saluti
Imma Ascione - direttore Archivio di Stato di Napoli
Interventi
Ferdinando Salemme - Archivio di Stato di Napoli
Paola Manfredi - FamilySearch
Redattore: GIULIANA RICCIARDI
Informazioni Evento:
29 ottobre 2014
Napoli, Archivio di Stato
Orario: 11.30
Telefono: 0815638256
E-mail: [email protected]
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ARCHIVIO DI STATO DI TARANTO
"4 novembre Festa delle Forze Armate.
L'Arma dei Carabinieri nel territorio di
Taranto"
Il 4 novembre è la Festa delle Forze Armate a ricordo della data di emissione del "Bollettino della Vittoria" con il quale veniva annunciata, nel
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1918, la resa dell'Impero austro-ungarico all'Italia e conseguentemente
la fine della guerra. Ottima occasione, quindi, per dare inizio al programma di celebrazioni del Centenario della Prima Guerra Mondiale.
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in una veduta di Potenza del 1703, costituisce l’immagine-chiave che
accompagna il percorso documentario.
Redattore: MARIA ROSA IVONE
Informazioni Evento:
Dal 4 novembre 2014 al 30 dicembre 2014
Archivio di Stato di Taranto
Orario: dalle 9.00 alle 12.00 (lunedì-sabato) dalle 9.00 alle 12.00 e dalle
15.00 alle 16.45 (martedì e giovedì)
Telefono: 09945265745 - Fax: 0994526575
E-mail: [email protected]
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ARCHIVIO DI STATO DI MATERA
" Tri n c e e 1 9 1 4-201 4 "
L'Archivio di Stato di Matera in collaborazione con Hermesteatrolaboratorio, in occasione del Centenario della I Guerra Mondiale, al fine di
arricchire l'offerta culturale della mostra "Trincee 1914-2014", ha promosso dal 6 novembre 2014 la realizzazione presso la propria sede
della performance ideata per l'occasione da Hermesteatrolaboratorio in
favore delle classi quarte e quinte degli Istituti superiori della città di Matera e della sua provincia.
La piece teatrale rappresenta la vita di trincea narrata da lettere dal
fronte, diari e resoconti.
Essa sarà riproposta tutti i giovedì mattina alle ore 10.00 per l'intero
anno scolastico.
Al termine della rappresentazione studenti e docenti visiteranno la mostra storico-documentaria "Trincee 1914-2014" e potranno concordare
con l'Archivio di Stato altri momenti di approfondimento e di ricerca.
La partecipazione è gratuita.
E' necessaria la prenotazione.
Potranno essere presenti un massimo di tre classi per ogni giovedì.
L'evento rientra tra le attività istituzionali per Matera Capitale Europea
della Cultura 2019.
Redattore: ANTONELLA MANUPELLI
Informazioni Evento:
Dal 6 novembre 2014 al 31 maggio 2015
Matera, Archivio di Stato
Orario: ore 10.00
Telefono: 0835/332832 - Fax: 0835/332832
E-mail: [email protected]
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ARCHIVIO DI STATO DI POTENZA
Per ben servire l’umanità languente
Direzione Regionale per i Beni Culturali
e Paesaggistici della Basilicata
Archivio di Stato di Potenza
AZIENDA OSPEDALIERA REGIONALE
S. CARLO
OSPEDALE “SAN CARLO” DI POTENZA
OSPEDALE “SAN FRANCESCO DI PAOLA” DI
PESCOPAGANO
La complessa genesi dell’Ospedale San Carlo di Potenza attraverso i documenti d’archivio (1810-1870)
Inaugurazione della mostra documentaria
a cura di Valeria Verrastro e Angela Castronuovo
Raccontare la storia di una istituzione sanitaria vuol dire raccontare la
storia di una istituzione e dei tanti esseri umani che in essa cercarono
un sollievo alle proprie malattie. Ancora più coinvolgente è raccontare
questa storia attraverso la “voce” delle fonti d’archivio, le quali restituiscono con immediatezza i vari ambienti, contesti e vicende di quella storia.
È proprio questa l’impresa che l’Archivio di Stato di Potenza, d’intesa
con l’Azienda ospedaliera San Carlo, ha tentato di percorrere per ricostruire i primi sessanta anni di vita dell’Ospedale potentino.
Ne è emersa una storia contrassegnata dal cammino faticoso di una
struttura che, pur riproducendo in sé le tante contraddizioni dell’ambiente esterno (carenze strutturali, scarsa igiene, discriminazione del
lavoro femminile, eccessiva rissosità fra degenti e personale, ecc.), riuscì ad acquisire le sembianze di un moderno luogo di cura.
La mostra comprende una sezione dedicata al complesso architettonico
nel quale fu ospitato l’Ospedale in quei primi decenni, alle sue trasformazioni e ai numerosi adeguamenti funzionali.
Una ricostruzione, questa, tanto più preziosa in quanto si riferisce ad
una struttura non più esistente, con la sola eccezione dell’antica torre
Guevara, non a caso divenuta il “simbolo” dell’Ospedale. La raffigurazione della torre con la vicina chiesa conventuale di S. Carlo, riprodotte
Programma
Saluti:
Dario DE LUCA, Sindaco di Potenza
Nicola VALLUZZI, Presidente Provincia di Potenza
Piero LACORAZZA, Presidente del Consiglio regionale della Basilicata
Teresa FIORDELISI Presidente Banca di Credito Cooperativo di Laurenzana e Nova Siri
Attilio MAURANO, Direttore regionale per i beni culturali e paesaggistici
della Basilicata
Interventi:
Giampiero MARUGGI, Direttore generale Azienda Ospedaliera San
Carlo di Potenza
Valeria VERRASTRO, Direttore Archivio di Stato di Potenza
Luigi LUCCIONI, Medico chirurgo e storico
Antonio BIXIO, Università degli Studi della Basilicata
Conclusioni:
Marcello PITTELLA, Presidente della Giunta regionale della Basilicata
Coordina:
Ugo Maria TASSINARI, Addetto stampa Azienda Ospedaliera San
Carlo di Potenza
Informazioni:
Museo Archeologico provinciale, tel. 0971 444833
Archivio di Stato di Potenza, tel. 0971 56144
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ARCHIVIO DI STATO DI CATANZARO
Cento anni dalla Grande Guerra ... per non
dimenticare...
Il 5 novembre prossimo, alle ore 17.00, presso la Sala di Studio dell’Archivio di Stato di Catanzaro, S. E. Dott. Raffaele Cannizzaro, Prefetto
di Catanzaro, il Dott. Antonio Garcea, Direttore dell’Archivio di Stato ed
il Dott. Luigi La Rosa, Assessore alla Cultura del Comune di Catanzaro,
inaugureranno la mostra “Cento anni dalla Grande Guerra… per non
dimenticare...”.
L’evento culturale, inserito nel calendario delle manifestazioni per la celebrazione del I centenario della Grande Guerra, rappresenta la memoria della storia, la testimonianza di tutti quegli uomini e quelle donne che
hanno vissuto il conflitto mondiale.
Il lavoro di ricerca e selezione, prodromico alla presente esposizione, è
stato condotto sull’archivio privato dell’On. Gaspare Colosimo, Ministro
delle Colonie e Vice Presidente del Consiglio negli anni 1917-1918, e
sul fondo Prefettura, serie Gabinetto.
I documenti selezionati consentono di percorrere degli itinerari tematici,
che rappresentano i momenti più importanti, come l’inizio e le varie fasi
(attraverso i vari comunicati dal fronte), le trattative per la pace, le notizie
diffuse dai quotidiani ( relativi agli anni 1918-1919).
Tanti i soldati che hanno partecipato; lo si desume dalla lettura dei ruoli
matricolari e dagli elenchi dei Caduti, redatti dai Sindaci dei Comuni
della Provincia e destinati alla Soprintendenza di Napoli, dalla quale
erano stati richiesti per la compilazione dell’Albo d’Oro dei Caduti. Detti
elenchi fanno riflettere: chi non ha avuto un parente, un nonno o un bisnonno che non abbia preso parte al conflitto!! Da citare tra i partecipanti, senz'altro, la classe del 1899, che comprendeva i cosiddetti
"Ragazzini", chiamati alle armi per coprire le perdite umane causate da
tre anni di paurosi massacri, che dimostrarono, nonostante la loro giovane età, grande tenacia ed immenso coraggio.
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La mostra dedica altro spazio alla commemorazione dei Caduti ed alla
costruzione dei Monumenti, attraverso l’esposizione fotografica di mausolei costruiti in alcuni Comuni della Provincia, che , al termine del conflitto - in tutta Europa e su ogni campo di battaglia e in ogni città e paese
in lutto - sorsero.
La manifestazione è arricchita dalla collaborazione di privati collezionisti:
Santo Amelio, Nando Castagna, Francesco Delfino, Dante Palmerino,
Mario Saccà, P. Giuseppe Sinopoli, l’associazione “Calabria in armi”,
che espongono medaglie, cartoline, fotografie, armi e divise d’epoca,
lettere scritte dal fronte.
L’esposizione comprende anche un gran numero di fonti bibliografiche
edite, la maggior parte, negli anni della guerra.
La mostra resterà aperta sino al 6 dicembre 2014.
Redattore: RENZO DE SIMONE
Informazioni Evento:
Dal 4 novembre 2014 al 6 dicembre 2014
Catanzaro, Archivio di Stato
Orario: da lunedì a giovedì: dalle ore 9.00 alle ore 16.30; venerdì e sabato: dalle ore 9.00 alle ore 13.00
Telefono: 0961726336
E-mail: [email protected]
Sito web: http://www.ascatanzaro.beniculturali.it/
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- Ottobre 2014
ARCHIVIO DI STATO DI COSENZA
al quale interverranno:
Pasqualina Maria Trotta; Direttore dell’Archivio di Stato; il giornalista
della Gazzetta del Sud, Arcangelo Badolati; il criminologo Paolo De
Pasquali; la consigliera di Parità della Provincia di Ancona, Pina Ferraro Fazio; Francesca Spadafora, psicologa e membro dell’associazione “Attivamente Coinvolte Onlus”, e nipote di Anna Morrone, uccisa
a Cosenza il 2 luglio 1999; la giornalista Francesca Canino. Saranno
presenti le famiglie di alcune vittime del femminicidio in Calabria: Mario
e Rosa Luzzi, genitori di Fabiana Luzzi, la sedicenne uccisa e bruciata
dal fidanzatino a Corigliano Calabro il 24 maggio 2013; Marisa Garofalo,
sorella di Lea Garofalo, la testimone di giustizia uccisa e fatta sparire a
Milano il 24 novembre 2009; Angela, Giovanna e Antonella Scorzo, sorelle di Vincenzina Fernanda Scorzo, uccisa a Collegno (Torino) l’11 ottobre 2012; Franco e Matilde Lanzino, genitori di Roberta Lanzino, la
studentessa violentata e uccisa il 26 luglio 1988 mentre in motorino si
recava nella casa al mare, che da 26 anni con la Fondazione Roberta
Lanzino sensibilizzano e aiutano le donne e i bambini vittime della violenza. Durante il convegno verrà loro consegnato un riconoscimento.
Al convegno interverranno con un focus specifico sulla mostra la curatrice Federica Mariani, l’ideatrice del progetto Federica Amichetti e
l’artista Attinia.
La mostra sarà visitabile dal 15 novembre al 7 dicembre, con i seguenti
orari: da lunedì a giovedì 9.00-17.00, ven. e sab. 9.00-13.00.
Per ulteriori informazioni scrivere a: [email protected] - Tel.:
339-2715365; 334-3621624
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«Stop al Femminicidio: d'arte e d'amore
mai più Privata!»
ARCHIVIO DI STATO DI REGGIO
CALABRIA
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Mons. Aurelio Sorrentino e il suo
rapporto con le Istituzioni
Giovedì 16 ottobre alle ore 17,00 presso l’Archivio di Stato con una conversazione di mons. Antonino Denisi sul tema “Mons. Aurelio Sorrentino
e il suo rapporto con le Istituzioni”. In tale occasione sarà inaugurata la
mostra Imago Patris, con documenti e fotografie che ci permettono di
rivivere le tappe più importanti della missione pastorale di mons. Sorrentino, dalle nomine al soglio episcopale, agli incontri con Papa Giovanni Paolo II, agli aspetti più amorevoli della sua paternità spirituale.
Redattore: ANNA LAURENDI
Informazioni Evento:
16 ottobre 2014
Reggio di Calabria, Archivio di Stato
Orario: ore 17,00
Telefono: 0965653211
E-mail: [email protected]
Sito web: http://www.archiviodistatoreggiocalabria.beniculturali.it
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LIBRIAM OCI
Il 31 ottobre 2014 alle ore 17,00 nella Sala Conferenze dell’Archivio
di Stato di Reggio Calabria verranno letti dei brani tratti da:
LA FABBRICA DEI SOGNI di Gae Sicari Ruffo . L’ombra del Drago. L’ultima Sibilla. Aimech, lo zingaro.Il prodigio della conchiglia.
UN'ALBA …UN DESTINO di Domenico Nava. Il tempo d’un caffè. Il giardino dei Lorchitruci. L’onda della passionalità. Il traghetto.
Relazionerà la prof.ssa Carmelina Sicari, presidente Associazione
Nuovo Umanesimo Reggio Calabria.
Alla Fisarmonica Agostino Pronesti.
Redattore: ANNA LAURENDI
Informazioni Evento:
31 ottobre 2014
Reggio di Calabria, ARCHIVIO DI STATO
Orario: 31 ottobre 2014 ore 17,00
Telefono: 0965653211
E-mail: [email protected]
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Nel mese contro la violenza sulle donne, PRIVATA, il progetto nazionale
sul femminicidio e la violenza di genere approda in Calabria, all’Archivio
di Stato di Cosenza: un convegno con la partecipazione dei familiari di
alcune donne calabresi vittime di femminicidio e di esperti del settore,
una mostra di documenti storici e una mostra d’arte contemporanea,
con la partecipazione di artisti di calibro internazionale.
Sette gli artisti coinvolti nel progetto: Federica Amichetti, Alessandra
Baldoni, Mirko Canesi, Mandra Cerrone, Giovanni Gaggia, Francesca Romana Pinzari, Rita Soccio, con la partecipazione straordinaria
delle giornaliste Nikla Cingolani e Tamara Ferrari. Sarà inoltre presentata per la prima volta al pubblico l’opera “Stigmata” dell’artista Attinia. Le opere saranno esposte nella Sala convegni dell’Istituto, insieme
alla mostra di documenti storici sul femminicidio «Storie di donne e di
violenza nei secoli passati», allestita dall’Archivio di Stato.
L'inaugurazione è prevista per sabato 15 novembre alle ore 16.30, con
un convegno dal titolo «Stop al Femminicidio: d'arte e d'amore mai più
Privata!», moderato dalle giornaliste Rosalba Baldino e Tamara Ferrari,
Il dovere della Memoria. La Grande Guerra
Mostra documentaria Il dovere della Memoria. La Grande Guerra allestita dall'Archivio di Stato di Reggio Calabria per la Cerimonia del 4
novembre 2014 Giorno dell'Unità Nazionale e Giornata delle Forze Armate, Palazzo di Prefettura di Reggio Calabria ore 11,00.
Redattore: ANNA LAURENDI
Informazioni Evento:
4 novembre 2014
Reggio di Calabria, Archivio di Stato-Palazzo di Prefettura Reggio Calabria
Orario: 11,00 del 4 novembre 2014 Palazzo di Prefettura Reggio Calabria
Telefono: 0965653211
E-mail: [email protected]
Sito web: http://www.archiviodistatoreggiocalabria.beniculturali.it
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- Ottobre 2014
ARCHIVIO DI STATO DI CATANIA
Le volontarie della Resistenza:
storia di donne partigiane che sognarono
la pace, la libertà e la giustizia sociale.
a cura di Maria Nunzia Villarosa
“... O mamma quanta gioventù muore senza potersi difendere, sembra che le mie povere mani siano ricoperte di
carne umana e di sangue...” (archivio GDD, doc. 16, stralcio).
All'Archivio di Stato di Catania il 27 ottobre 2014 alle ore 10, 30
è stata inaugurata dall'assessore del Comune di Catania Rosario D'Agata la mostra: I Gruppi di Difesa della Donna. Le volontarie della libertà dalla Resistenza alla nascita dell'UDI. La
mostra, curata dalla scrivente, è stata progettata da Giovanna
Crivelli (UDI di Catania), nell'ambito delle iniziative dell'UDI a livello nazionale per il 70° della sua formazione, in collaborazione
con l'ANPI di Catania e l'Archivio di Stato di Catania. L'Istituto
culturale è stato rappresentato dal funzionario vicario Cristina
Grasso, nelle veci del direttore ad interim Claudio Torrisi.
del 1945, quando i Gruppi di Difesa della Donna si aggregano
all'UDI in un'unica associazione femminile di promozione politica, sociale e culturale e senza fini di lucro per l'affermazione e
la difesa dei diritti della donna: l'Unione Donne Italiane. L'art. 1
dello Statuto dell'UDI del 1945 cita, infatti,: “Art. 1. - I <<Gruppi
di Difesa della Donna>> per l'assistenza ai combattenti della libertà, sorti nell'Italia settentrionale durante l'occupazione tedesca nel novembre 1943, e l'Unione Donne Italiane, costituitasi
nell'Italia centro-meridionale, nel settembre 1944, si fondono in
un'unica associazione: l'UNIONE DONNE ITALIANE, con sede
nazionale a Roma”; e l'art. 2, nel raccogliere le istanze di donne
di disparate estrazioni sociali, politiche e religiose, specifica le
finalità dell'istituzione: “L'UDI è una libera associazione che si
propone la difesa di tutti gli interessi della donna nel lavoro, nella
società, nella famiglia, e nello Stato, e ne valorizza l'opera in
ogni campo”.
Foto di donne dei Gruppi di Difesa della Donna di Milano,
s. d. (Archivio UDI)
art. 1 statuto: 1945 ottobre 23, Roma
Articolo 1 dello Statuto approvato al I Congresso nazionale dell’UDI.
“Art. 1. - <<I Gruppi di difesa della donna>>, e per l'assistenza ai combattenti della libertà, sorti nell'Italia settentrionale durante il periodo di
occupazione tedesca nel novembre 1943, e l'Unione Donne Italiane,
costituitasi nell'Italia centro – meridionale nel settembre 1944, si fondono
in una unica associazione: l'Unione Donne Italiane, con sede nazionale
a Roma”.
Archivio Centrale UDI – I Gruppi di Difesa della Donna (1943 – 1945),
doc. 150.
La mostra ripercorre la storia dei Gruppi di Difesa della Donna,
organizzazione di donne partigiane sorta a Milano nel novembre
del 1943 e diffusasi nell'Italia del nord, fino alla costituzione dell'UDI (Unione Donne Italiane), presente nell'Italia centro-meridionale già dal settembre del 1944, e formalizzatasi nell'ottobre
La mostra consiste nell'esposizione, la prima in assoluto in Italia,
di copie di documenti appartenenti all'archivio “I Gruppi di Difesa
della Donna 1943 – 1945”, i cui originali sono conservati presso
l'Archivio Centrale dell'UDI di Roma, e all'archivio dell'ANPI di
Catania, sulle vicende di donne partigiane siciliane, nonché di
documenti dell'Archivio di Stato di Catania, riguardanti donne
partigiane di Catania e della provincia etnea e attiviste dell'UDI
dell'immediato dopoguerra. Essa è stata arricchita da fotografie
e da una sezione della mostra di fumetti, dal titolo: “GDD. Questa storia è la nostra. L'UDI racconta la sua nascita nella Resistenza”, creata dal fumettista calabrese Reno Ammendolea, con
testi di Marsia Modola” (visitabile integralmente presso il Museo
Emilio Greco di Catania).
La mostra mette in luce il ruolo fondamentale e il sacrificio immane delle donne durante la Resistenza italiana per la liberazione dal nazifascismo, al fronte come combattenti o staffette,
ma anche nelle città, nelle campagne, nelle montagne, nelle fabbriche e nei vari posti di lavoro come semplici militanti o simpatizzanti, il loro impegno nell'assistenza ai partigiani, i “volontari
della libertà” e nelle rivendicazioni per migliori e più umane con-
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dizioni di vita, e soprattutto il loro sogno di un'Italia libera, giusta
e pacifica. L'evento inaugurativo ha visto la partecipazione di
cinque bravissimi allievi del Teatro Stabile di Catania che hanno
recitato brani dei documenti dell'archivio dei GDD, mentre per
l'evento conclusivo, fissato per il 27 novembre alle ore 16, sempre all'Archivio di Stato, è stata programmata la presenza del
coro di bambini di “Musicainsieme a Librino” della città etnea
per suonare e cantare Bella ciao e alcuni brani famosi di musica
classica, fra cui l'Inno alla Gioia di Beethoven.
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- Ottobre 2014
Con questa iniziativa si vuole dunque far conoscere alla vasta
platea dei ricercatori e dei frequentatori delle sale di studio l'archivio dei GDD e scrivere una pagina nuova ai fini di una reinterpretazione corretta delle vicende che hanno portato alla
sconfitta della dittatura, la cui riuscita non sarebbe stata possibile, a mio avviso, senza il protagonismo attivo delle donne. Se
sinora si è parlato di “Resistenza taciuta” (70.000 le donne che
fecero parte dei GDD, ma potrebbero essere state ancora di più,
di cui moltissime rimaste in incognito, altre riconosciute partigiane da vive o da morte dopo la fine della guerra, altre ancora
ritornate nelle proprie case senza nessuna riconoscenza, tante
violentate, torturate, assassinate), d'ora in poi bisognerà rivendicare una supremazia numerica e strategica, e avere il coraggio di affermare una verità storica indiscutibile: le donne diedero
una svolta decisiva nella risoluzione positiva della lotta al fascismo e al nazismo in Italia, operando fianco a fianco con i partigiani e in sinergia ottimale con il Comitato di Liberazione
Nazionale.
Foto della lapide dedicata alla partigiana catanese Salvatrice Benincasa,
uccisa a Monza in via Mentana il 17 dicembre 1944 (Archivio ANPI Catania)
Frontespizio del libro di Iolanda Crimi Giacobbe “Donne siciliane nella
Resistenza”, Catania, Editoriale Grafica Edigraf, 1962 (Archivio ANPI
Catania)
La mostra è stata strutturata in sette Sezioni:
I Sezione: I Gruppi di Difesa della Donna. Le volontarie della libertà dalla Resistenza alla nascita dell'UDI
II Sezione: Le Donne Partigiane nella Resistenza italiana
III Sezione: Partigiane siciliane
IV Sezione: Partigiane di Catania
V Sezione: Archivio Letizia De Santis UDI Catania
VI Sezione: ANPI Associazione Nazionale Partigiani d'Italia
VII Sezione: Militanti UDI e attiviste politiche di Catania.
Curare la mostra dedicata ai Gruppi di Difesa della Donna è
stato per me un onore e un grande orgoglio per tre motivi: 1)
perché non era mai successo che documenti dell'archivio dei
GDD, di evidente importanza nazionale, fossero sottoposti all'attenzione del pubblico italiano; 2) perché è stata allestita all'Archivio di Stato di Catania dove lavoro da archivista da oltre
35 anni; 3) perché sono stata militante dell'UDI negli anni '70 a
Francofonte, il mio paese d'origine, e iscritta da tempo all'UDI
di Catania, e quindi coinvolta anche di persona.
La storia di queste eccezionali donne colpisce, entusiasma, e
soprattutto rende consapevoli della centralità che esse hanno
avuto nella Resistenza per la liberazione del nostro Paese dal
nazifascismo, essendo straordinaria e capillare la loro adesione,
intrisa di sacrificio, abnegazione, generosità e sensibilità umana.
I documenti che compongono l'archivio dei GDD, appartenente
all'Archivio Centrale dell'UDI di Roma (riconosciuto nel 1987
dalla Soprintendenza archivistica del Lazio “di notevole interesse storico” ed inventariato nel 1995) sono 150, all'Archivio di
Stato di Catania ne sono stati mostrati 43 fra i più significativi,
riproposti integralmente; di essi sono stati sottolineati gli aspetti
organizzativi dell'associazione e, in certi casi, quelli privati ed
emotivi: mi riferisco, in particolare, ad una lettera, un “grido di
disperazione”, di una deportata in Germania a suo padre e a
sua madre e rivolta principalmente a costei. La ragazza in questione si chiamava Nanda ed era ligure; la missiva sembra tuttora grondare di sangue quanto le sue mani “...sembra che le
mie povere mani siano ricoperte di carne umana e di sangue...”.
Il suo ultimo saluto alla mamma, oltre al racconto straziante
della situazione da prigioniera, reca il rammarico di chi non potrà
dimostrare l'affetto alla congiunta, che esprime uno degli ostacoli nei rapporti tra genitrici e figlie: l'incomprensione fra le due
parti, la fierezza di una giovane che dice o agisce in maniera
opposta rispetto a chi l'ha cresciuta per puro spirito di contraddizione ma che ne riconosce i valori affettivi ed educativi nella
sofferenza, nella lontananza, nell'addio. Nelle carte manoscritte
e dattiloscritte dei GDD emerge prorompente il compito pericolosissimo delle staffette, svolto con l'uso di biciclette per trasportare documenti segreti e delle partigiane impegnate in prima
linea nelle azioni di sabotaggio. Vi si rileva l'attività assistenziale
delle donne alla ricerca continua di viveri, abbigliamento, medicinali, libri (“... Elevare la cultura dei partigiani mediante una
buona lettura la quale dovrebbe andare dai libri scolastici al romanzo istruttivo o, a sfondo storico, possibilmente degli autori
italiani migliori...”), perfino doni nel terribile inverno del '44 durante il “Natale del partigiano” da far recapitare ai figli degli oppositori del regime, e poi i preparativi degli scioperi per
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protestare contro il mercato nero dei beni di prima necessità
(pane, latte, lardo, carbone...), l'aumento delle ore di lavoro nelle
fabbriche, la deportazione in Germania e la barbara uccisione
di innocui cittadini. Nei documenti risalta l'aspirazione, il desiderio della pace, il rifiuto della violenza, della guerra, della morte
da parte delle donne, malgrado tutto e nonostante esse vivano
in un contesto indicibile, perché le donne sono portatrici di vita
(la partigiana spera di non essere mai costretta ad uccidere il
tedesco, per quanto belva e mostro egli sii); le donne, quelle
“maledette” che, come dichiara un questore emiliano nel febbraio del 1945, negli interrogatori “... sono più tenaci e segrete
degli uomini”; le donne che rimarcano, talvolta, la mediocrità
degli uomini, i quali sono “meno combattivi” e sottovalutano il
loro sforzo intelligente e propositivo (questo sarà nel dopoguerra
uno dei motivi di acceso dibattito tra la mentalità maschile/maschilista e quella delle donne, determinando la convinzione dell'UDI di attuare una politica autonoma dai partiti tradizionali in
merito alla difesa e alla rivalsa delle battaglie civili e verso posizioni condivise con il movimento femminista degli anni Settanta,
quali l'emancipazione e l'autocoscienza); le donne che si batteranno dopo il conflitto per la ricostruzione dell'Italia, per l'affermazione dei principi di democrazia, di uguaglianza e di
progresso sociale e contro la bomba atomica.
Foto della lapide scoperta a Catania in via Bellia, 39 l'8 settembre 1956
e dedicata ai fratelli partigiani Graziella e Salvatore Giuffrida, assassinati
nel 1945. Graziella Giuffrida venne trucidata, dopo essere stata violentata e torturata, a Fegino in via Rocca dei Corvi, vicino Genova, il 27
marzo 1945 (Archivio ANPI Catania)
Una pagina da riscrivere nella
storia della Resistenza deve infine tener conto dell'apporto e
del sacrificio delle partigiane siciliane trapiantate nelle regioni
del nord e di quelle operanti in
Sicilia, nella provincia e nella
città di Catania. Per quanto concerne nello specifico l'area
etnea si conoscevano fino a
questo momento tre nomi di catanesi di nascita: Salvatrice Benincasa, Graziella Giuffrida ed
Eugenia Corsaro, la prima seviziata ed uccisa a Monza, la seconda, violentata prima di
essere torturata e fucilata a Fegino, vicino Genova, la terza,
considerata la più giovane partigiana italiana, catturata e seviziata a Roma. I documenti forniti
dall'ANPI di Catania e quelli del-
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l'Archivio di Stato di Catania hanno rimarcato l'esistenza di un
gruppo consistente di donne impegnate nella lotta al regime fascista a livello locale: 15 partigiane vengono elencate nell'archivio Pezzino, custodito nell'Istituto culturale di Catania, di cui
conosciamo, almeno per il momento, i meri connotati anagrafici;
alcune di esse presumibilmente erano legate ai compagni o mariti nell'attività sovversiva, altre erano di passaggio. A tal proposito ritengo che la ricerca abbia dato comunque risultati
inaspettati, vista la condizione di subalternità femminile nella Sicilia di allora, e che nel prossimo futuro i dati possano essere
incrementati non solo per quanto riguarda le cifre ma anche le
vicende individuali.
Nell'Archivio dell'ANPI si riscontrano i nomi di donne perseguitate e processate dal Tribunale speciale fascista, provenienti da
diverse città e paesi dell'isola: Amalia Gregorio di Santa Teresa
(ME), Emilia Ermellino di Messina, Alessandra Marrale di Licata
(AG), Lucia Caponnetto di Francofonte (SR), Giuseppina Cosolito di Caltagirone (CT). Dalle carte spiccano, altresì, figure di
grande spessore: Vittoria Giunti, fiorentina di nascita e trasferitasi a Raffadali, è il primo sindaco donna a Santa Elisabetta
(AG) nel dopoguerra che ingaggia una dura battaglia contro la
mafia locale; Iolanda Crimi, di Francofonte, insegnante, donna
di cultura che a Roma ottiene da papa Pio XII la somma di
100.000 lire per aiutare i profughi siciliani; la triestina Ernest
Cock Tignino, la prima presidente dell'UDI di Catania che a partire dal 1944 si impegna nell'attività di assistenza, soccorso e ricostruzione economica e sociale della provincia etnea.
Foto della partigiana Vittoria Giunti, fiorentina di nascita, siciliana d'adozione, prima donna sindaco in Sicilia nel dopoguerra a Santa Elisabetta
(AG), s. d. (Archivio ANPI Catania)
La mostra intitolata ai GDD ha lasciato di certo un segno all'Archivio di Stato di Catania e fra i numerosi visitatori, per la maggior parte studenti, e sulla base di tale esperienza si cercherà
attraverso l'UDI di lanciare un messaggio a ciascun Istituto scolastico o Archivio di Stato italiano (si dovrebbe coinvolgere innanzitutto l'Archivio di Stato di Milano perché è lì che nacquero
i Gruppi di Difesa della Donna e l'Archivio di Stato di Roma e
l'Archivio Centrale dello Stato perché nell'Italia centro-meridionale sorse l'Unione Donne Italiane) che voglia farne un tema di
dibattito e di indagine, chiedendo loro di diffondere la conoscenza di un patrimonio documentario unico, da valorizzare e
da far fruire, affinché la vita e le gesta incredibili di quelle “volontarie della libertà” escano, com'è giusto che sia, dall'oblio e
dal silenzio ed entrino a far parte della memoria storica collettiva.
Foto della partigiana catanese
Graziella Giuffrida, trucidata,
dopo essere stata violentata e
torturata, a Fegino in via Rocca
dei Corvi, vicino Genova, il 27
marzo 1945, s. d. (Archivio ANPI
Catania)
Il sogno delle ragazze dei Gruppi di Difesa, si! perché erano
quasi tutte ventenni (io le immagino fresche, sorridenti, con la
voglia di vivere, prima della tragedia, come le coetanee dei nostri giorni) di un'Italia democratica, giusta, pacifica si è avverato
con la nascita della I Repubblica, a discapito della loro vita, dei
progetti personali, distrutti dalla folle ideologia nazifascista. Alcune di esse sono state fra le madri costituenti partecipando a
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scrivere articoli di equità giuridica e sociale (diritto delle donne
al voto, all'istruzione, al lavoro, alla pensione....) e la loro eredità
documentaria e morale è custodita gelosamente dall'UDI, che
nel frattempo dal 2003 non si chiama più Unione Donne Italiane,
bensì Unione Donne in Italia. La loro storia appartiene adesso
a tutti gli italiani, donne e uomini, e costoro hanno il dovere di
rispettarla e commemorarla, così come i siciliani e i catanesi devono far propria la fine atroce delle giovani eroine e l'impegno
di donne che si sono mobilitate per una società migliore, e svelarla alle nuove e future generazioni. In questo modo il sangue
innocente non sarà stato vano e si potrà trarre il monito per evitare gli errori del passato, affrontando meglio le sfide moderne
e sensibilizzando l'opinione pubblica sulle questioni dei diritti
delle donne in Italia e nel mondo, e sulle problematiche che affliggono la nostra società, specialmente nel campo della cronaca nera, come nel caso del femminicidio e della violenza di
genere.
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Note: oltre ai documenti, alle fotografie e a alla mostra di
fumetti sono state esposte delle biciclette d'epoca da
donna e da uomo (collezione privata Rosario Piacenti) e la
locandina originale del film “Roma città aperta (collezione
privata Giuseppe Vitale).
Inaugurazione della mostra all'Archivio di Stato di Catania
del 27 ottobre 2014
Sezione della mostra di fumetti “GDD. Questa storia è la nostra. L'UDI
racconta la sua nascita nella Resistenza”, creata dal fumettista calabrese Reno Ammendolea, con testi di Marsia Modola” (visitabile integralmente presso il Museo Emilio Greco di Catania).
ARCHIVIO DI STATO DI PALERMO
LEONORA CARRINGTON. Un viaggio nel Novecento
Ringraziamenti: Giovanna Crivelli (UDI Catania) e UDI di
Catania, Rosario D'Agata, assessore al Comune di Catania, Santina Sconza (ANPI Catania) e ANPI di Catania,
Claudio Torrisi, direttore ad interim dell'Archivio di Stato
di Catania, Giuseppe Dipasquale, direttore del Teatro Stabile di Catania, Valentina Arriva, funzionaria, e allievi del
Teatro Stabile di Catania (Roberta Andronico, Lorenza Denaro, Azzurra Drago, Gaia Lo Vecchio, Luigi Nicotra), associazione “Musicainsieme a Librino” di Catania,
Valentina Caiolo, insegnante, e i bambini dell'associazione “Musicainsieme a Librino”, Officina Zeronove di Catania, Pina La Villa, docente Liceo Classico M. Cutelli,
Palma Villarosa, professori e studenti dell'Università di
Catania e di Istituti vari di Catania e Provincia; ed inoltre,
funzionari, colleghi e tutto il personale dell'Archivio di
Stato di Catania, avendo dato ognuno un proprio contributo, e, in particolare, Enrico Cantone per la ricerca delle
biciclette d'epoca, Agata Barbagallo, Grazia Lizzio e Angela Russo per la collaborazione all'organizzazione degli
eventi collegati all'inaugurazione e alla conclusione della
mostra.
* * *
Informazioni Evento:
19 ottobre 2014
Palermo, Archivio di Stato - Sede Catena
Orario: 18.00
Telefono: 091/2510628 - Fax: 091/5080681
E-mail: [email protected]
http://www.archiviodistatodipalermo.it/
*
Settimana delle Culture
L'Archivio di Stato di Palermo partecipa alla seconda edizione della
SETTIMANA DELLE CULTURE, la manifestazione organizzata dall'Associazione Settimana delle Culture e patrocinata dal Comune di Palermo, che si svolgerà dal 3 al 9 novembre 2014 con una serie di eventi:
mostre, percorsi d’arte, visite guidate, spettacoli, recital, installazioni,
che si potranno seguire in diversi luoghi della città.
Presentazione del libro di Giulia Ingarao LEONORA CARRINGTON. Un
viaggio nel Novecento. Dal sogno surrealista alla magia del Messico,
edito da Mimesis, collana Arte e Critica. A presentare il libro saranno
Eva Di Stefano (Università di Palermo) e Philippe San Marco (École
normale superieure de Paris), modererà Caterina Spina. Sarà presente
l'autrice. L'evento si inserisce nel programma della manifestazione LE
VIE DEI TESORI organizzata dall'Università di Palermo
Redattore: SILVANA VINCI
In particolare nelle sale espositive della sede Catena dell'Archivio di Palermo sarà possibile visitare:
500 PRESEPI DEI 5 CONTINENTI
mostra di Adriano Siniboldi
ARTIGIANI ORAFI
mostre di Carine Michelini e di Franco Padiglione
da lunedì 3 a venerdì 7 novembre 2014 ore 9.00-13.00 e 15.00 -18.00
sabato 8 e domenica 9 novembre 2014 ore 9.00-13.00 e 15.00 -19.00
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Redattore: SILVANA VINCI
Informazioni Evento:
Dal 3 novembre 2014 al 9 novembre 2014
Palermo, Archivio di Stato
Orario: da lunedì 3 a venerdì 7 novembre 2014 ore 9.00-13.00 e 15.00
-18.00 sabato 8 e domenica 9 novembre 2014 ore 9.00-13.00 e 15.00
-19.00
Telefono: 091/2510628 – 2510634 – 2514743
Fax: 091/5080681
E-mail: [email protected]
http://www.archiviodistatodipalermo.it/
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SCICLI
Lo specchio di carta. Libri e quaderni
scolastici, dalla Grande Guerra alla
Prima Repubblica
Nell’ambito della rassegna saranno proposti, anche, i diari e le poesie
scritti durante la prigionia di guerra da Gaudenzio Muccio, maestro di
scuola elementare a Scicli fino ai primi anni ’70 del Novecento.
E’ previsto anche un percorso di visita guidata che, per i giovani visitatori
delle scuole, potrà essere integrato con coinvolgenti attività di laboratorio.
L’inaugurazione sarà sabato 25 ottobre alle ore 19.00.
Redattore: MARIA ANNA ROMANO
Informazioni Evento:
Dal 25 ottobre 2014 al 30 novembre 2014
Scicli, Palazzo Busacca
Orario: da lunedì a mercoledì dalle ore 10,00 alle ore 13,00; da giovedì
a domenica dalle ore 10,00 alle ore 13,00 e dalle ore 15,30 alle ore
19,30.
Telefono: 334 3658158
E-mail: [email protected]
Sito web: http://www.associazioneisola.it
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ARCHIVIO DI STATO DI ORISTANO
I “primi” 40 anni dell’Archivio di Stato di
Oristano: una grande storia da scoprire.
Il Convegno è dedicato
a ripercorrere le tappe
più significative della
storia dell’Archivio e
del suo patrimonio, e a
presentare le attività e
i progetti in corso. Particolare
attenzione
sarà riservata alla questione femminile.
Redattore: MARIA
ALDA FIGUS
Attraverso libri e quaderni scolastici del periodo tra la Grande Guerra e
la Prima Repubblica, la mostra presenta parte del ricco apparato di conoscenze storiche, sociali e culturali che ha formato innumerevoli generazioni in un ampio periodo del Novecento.
Ma libri e scuola non sono solo lo specchio della società in cui essi nascono; essi rappresentano anche gli strumenti impiegati dal potere per
forgiare e indirizzare la formazione delle giovani menti..
Saranno in mostra, oltre ad alcuni tra i testi scolastici più importanti ed
a numerosi quaderni appartenuti a diverse generazioni di scolari, anche
pagelle scolastiche e un ampio corredo di immagini fotografiche di scolaresche, manoscritti inediti di poesie e diari di guerra, giocattoli, abiti e
riviste, utili per aiutare il visitatore a contestualizzare le diverse epoche
di riferimento. Ad arricchire le sale di Palazzo Busacca, dove sarà allestita la mostra, è anche l’esposizione di materiale didattico risalente agli
anni antecedenti la seconda guerra, proveniente dal I° Circolo didattico
di Scicli. La mostra intende così riproporre un vero e proprio spaccato
sociale della comunità locale, dalla Grande Guerra alla nascita della
Prima Repubblica.
Informazioni Evento:
7 novembre 2014
Oristano, Archivio di
Stato
Orario: 7 novembre
2014 - ore 16,30
Telefono:
0783/310530 - Fax:
0783/217216
E-mail: [email protected]
Sito web:
http://www.archiviodistatooristano.beniculturali.it
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N O R M AT I V E T E C N I C O - P RO F E S S I O NA L I
& I N T E RV E N T I P U B B L I C I
a cura di Mauro Ceci - RSPP
Anac, nuovo bando-tipo per l'affidamento
di lavori pubblici
Il 13 ottobre l'Autorità nazionale anticorruzione (Anac) ha pubblicato il bando-tipo del 2 settembre 2014, riferito all'affidamento
di lavori pubblici nei settori ordinari:
•
procedura aperta per appalto di sola esecuzione lavori
•
contratti di importo superiore a euro 150.000 euro
•
offerta al prezzo più basso
Il modello consiste in uno schema di disciplinare che ha l'obiettivo di semplificare la predisposizione della documentazione di
gara e rendere uniforme il comportamento delle stazioni appaltanti, così da ridurre il rischio di contenzioso.
Le stazioni appaltanti sono tenute a redigere la documentazione
di gara per l'affidamento di appalti di sola esecuzione secondo
le indicazioni del modello relativamente alle parti individuate
come vincolanti, nelle quali sono ricomprese le cause tassative
di esclusione, salva la facoltà di derogare motivando, nei termini
poi specificati.
Il disciplinare allegato al bando di gara contiene:
•
le norme integrative al bando relative alle modalità di
partecipazione alla procedura di gara
•
le modalità di compilazione e presentazione dell'offerta
•
i documenti da presentare a corredo della stessa e la
procedura di aggiudicazione
•
ulteriori informazioni relative all'appalto avente ad oggetto l'esecuzione dei lavori
In allegato, oltre allo Schema di disciplinare di gara, è presente
la Nota illustrativa (contenente le indicazioni operative per la
corretta gestione della procedura di gara e sulle modalità di utilizzo del modello), la Relazione AIR (disciplina dell'analisi di impatto della regolamentazione AIR) e 2 schede in formato .xls
(relative all'esempio di lista delle categorie di lavorazioni e forniture previste per l'esecuzione dei lavori ed all'esempio dati da
acquisire per l'analisi del prezzo).
Trascorsi 12 mesi, durante i quali le stazioni appaltanti potranno
formulare osservazioni e commenti, il modello sarà sottoposto
a verifica di impatto della regolazione come previsto dall'apposito Regolamento dell'Autorità.
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Obbligo di comunicazione PEC per imprese e
professionisti entro il 31 ottobre, ma non per
tutti
Quando l'incentivo per la progettazione
spetta ai dirigenti della PA?
Risponde la Corte dei Conti
È in arrivo un nuovo obbligo per i professionisti: entro il 31 ottobre prossimo, infatti, sono tenuti a comunicare all'Agenzia delle
Entrate il proprio indirizzo di Posta elettronica certificata (Pec).
Il Governo ha disposto che l'Ufficio centrale per il Contrasto agli
Illeciti Fiscali Internazionali e la Guardia di Finanza hanno facoltà di richiedere, in merito agli adempimenti per le norme antiriciclaggio, tutte le informazioni necessarie sulle operazioni e
su chi le ha eseguite. Le informazioni richieste, rivolte a tutti i
soggetti che devono effettuare tali operazioni di controllo, devono essere trasmesse tramite Pec.
Tuttavia, l'Agenzia delle Entrate ha chiarito, a seguito dei dubbi
sollevati dalle associazioni di categoria, che imprese e professionisti il cui indirizzo di posta elettronica certificata è già presente nell'Indice Nazionale degli indirizzi di posta elettronica
certificata (Ini-PEC), istituito ai sensi dell'art. 6-bis, comma 1 del
Codice dell'amministrazione digitale, non hanno l'obbligo di comunicarlo anche all'Agenzia delle Entrate.
Le nuove regole in materia di incentivo ai progettisti della PA,
introdotte dalla Legge 114/2014 di conversione del Decreto
Semplificazioni (D.L. 90/2014), non sono retroattive.
Questo quanto stabilito dalla Corte dei Conti con la Deliberazione n. 183 del 19 settembre 2014.
Nel caso in esame, il Comune di Cesenatico chiede se è legittimo corrispondere incentivi per la progettazione di opere pubbliche al dirigente responsabile della struttura, per attività svolta
nell'anno 2013.
La Sezione regionale di controllo della Corte dei Conti per l'Emilia Romagna esprime il proprio parere in merito al quesito posto:
in base alla Legge 114/2014, i progettisti interni di una Pubblica
Amministrazione possono percepire un incentivo fino al 50%
dello stipendio annuo lordo, ad esclusione dei dipendenti con
qualifica dirigenziale. Dato che la Legge sulle semplificazioni è
entrata in vigore il 19 agosto 2014, le nuove regole devono considerarsi operative a partire da quel momento.
Pertanto i dirigenti sono esclusi dal riconoscimento dell'incentivo
solo a partire dal 19 agosto 2014.
Notizie dal...
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Centro Documentazione
Fortificazioni
Presidente: Conte Pietro Teofilatto
Direttore: Arch. Mauro Ceci
Sede sociale: Castello Teofilatto - 03010 TORRE CAJETANI (FR)
Sede legale: Via Ettore Arena, 19 - 00128 ROMA
e-mail [email protected]
ISTITUTO ITALIANO DEI CASTELLI ONLUS
www.castit.it
Fortificazioni, memoria, paesaggio
Convegno scientifico in occasione dei cinquant'anni di
attività
dell’Istituto Italiano dei Castelli, 1964-2014
Bologna, 27-28-29 novembre 2014
Dipartimento di Storia Culture Civiltà dell’ Università di
Bologna - Aula Giorgio Prodi
Presentazione del convegno
Premessa
L’Istituto Italiano dei Castelli compie cinquant’anni: un traguardo importante per un’Associazione fondata quando Piero Gazzola, allora Soprintendente del Veneto occidentale, sostenuto da Elisabetta Seissinger
Savelli si convinse della necessità di mettere in luce il patrimonio castellano italiano poco conosciuto e la cui importanza, nell’ambito delle
problematiche relative alla salvaguardia ed alla valorizzazione dei beni
culturali, era del tutto sottovalutata. La costituzione, dopo la fondazione,
della doppia struttura – consiglio direttivo e consiglio scientifico è la peculiarità che ha contraddistinto l’Istituto dalle altre associazioni, profilando cioè quella doppia anima – culturale e scientifica-, che lo
caratterizza. Negli anni successivi fondamentale fu l’apporto, oltre che
del suo fondatore, che presiedette l’Istituto per nove anni, di figure come
quelle di Antonio Cassi Ramelli, Vittorio Faglia, Carlo Perogalli, Pietro
Marchesi, Mario Federico Roggero, Angelo Calvani. Sotto il profilo culturale di notevole importanza è stata l’organizzazione di una serie notevole di viaggi di studio promossi sia a livello nazionale che delle
singole sezioni, che hanno contribuito in modo determinante a stimolare
un crescente interesse verso la conoscenza del nostro patrimonio fortificato, in osservanza ad uno dei campi d’azione dell’Istituto, ovvero
quello relativo alla sensibilizzazione delle amministrazioni pubbliche
oltre che di fasce sociali sempre più estese verso le tematiche castellane.
Parallelamente il patrimonio scientifico dell’Istituto è cresciuto considerevolmente, con la collana di monografie Castella che si è arricchita progressivamente di nuove pubblicazioni, la rivista Castellum – diretta per
lunghissimo tempo da Mario Roggero, che ha conferito incommensurabile prestigio all’Istituto. Il trascorrere ulteriore degli anni veniva segnato
da alcune importanti passaggi: l’acquisizione della personalità giuridica
nel 1991 e nel 2001 il passaggio ad ONLUS che ha aperto maggiori
possibilità operative da un punto di vista soprattutto amministrativo e fiscale. Si avviava anche il grande progetto del censimento delle architetture fortificate che successivamente si sarebbe evoluto in atlante
castellano d’Italia aprendo nuovi e straordinari indirizzi operativi sui quali
tutt’oggi l’Istituto si sta muovendo. Tra le numerose iniziative intraprese
in tempi più recenti ne vanno annoverate particolarmente due: le Giornate Nazionali dei Castelli, giunte quest’anno alla sedicesima edizione
e il premio di laurea sull’architetture fortificata che ne conta altrettante.
Le Giornate Nazionali sono state una importante opportunità per sensibilizzare l’opinione pubblica sui temi a noi cari. Esse rappresentano uno
strumento con grandissime potenzialità, per la crescita dell’Associazione. Lo stesso dicasi per il Premio di Laurea sull’architettura fortificata,
per il quale può tracciarsi un bilancio ampiamente positivo e che è auspicabile possa raggiungere sempre maggiore visibilità.
L’attenzione delle amministrazioni, dei media e del turismo culturale
verso il patrimonio di architettura fortificata nazionale era già considerevole nel 2004, come allora sottolineato da Flavio Conti in occasione
del nostro quarantennale, ed è ulteriormente accresciuta in questo ultimo decennio, forse per certi versi anche con degli eccessi – vedi la
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spregiudicatezza di alcuni interventi di restauro
– oppure nell’utilizzo non sempre consono
delle strutture difensive recuperate per nuove
destinazioni d’uso.
Pur tuttavia non è ancora stata definitivamente
riconosciuta l’assoluta centralità e specificità
dell’architettura castellana nell’ambito delle
nuove politiche di gestione e valorizzazione dei
beni culturali che si sono andate affermando in
questi ultimi anni, compreso il cambiamento di
rapporto tra pubblico e privato -con i nuovi ruoli
e funzioni che ciascuno di essi è andato assumendo. Lo stesso proliferare delle iniziative di
promozione culturale e turistica dei castelli – a
volta poco rispettose della loro dignità storica
ed architettonica, evidenzia come l’esigenza di
una corretta conoscenza di questa particolare
componente del patrimonio culturale nazionale
non possa a tutt’oggi essere sottovalutata, e
quindi il ruolo determinante che l’Istituto può e
deve ricoprire.
I nuovi strumenti di comunicazione che si sono
andati affermando negli ultimi anni, aprono immense possibilità, grazie al profondo rinnovamento che l’Istituto dovrà darsi. Quest’ultimo
aspetto è particolarmente importante. La capacità della nostra Associazione di sapersi rinnovare con l’ingresso di nuove e giovani forze
portatrici di idee innovative con un miglioramento delle proprie capacità operative accompagnato da un progressivo ma sostenuto
aumento della base sociale, sarà essenziale
per il nostro futuro.
PROGRAMMA DEL 27 NOVEMBRE 2014
10.00 – 11.15
Antonella Ranaldi, Soprintendente per i Beni
Architettonici e Paesaggistici di Ravenna Ferrara, Forlì-Cesena e Rimini
Introduzione alla sessione
Cesare Crova
Sistemi fortificati medievali: conoscere per conservare. Riflessioni sulla conservazione dei siti
incastellati e sul rapporto costruito-ambiente
Donatella Rita Fiorino, Giorgia Tomasi
Sistemi di difesa e testimoni datanti nella stratigrafia del territorio: il caso della Sardegna
Anita Guarnieri, Andrea Pane
Il paesaggio di Castel del Monte: storia e tutela
11.30 – 13.00
Annalisa Dameri
“Visitar el estado y de camino ver los puestos
para hazer las quatro Ciudadelas”. La difesa
dei confini nella relazione di Cristobal Lechuga
(1604)
Eugenio Magnano di San Lio
Sistemi fortificati della costa ionica nella Sicilia
del secolo XVII
Valeria Montanari
Frammenti materiali del sistema fortificato in
Valnerina. Lettura e conservazione
Roberto Petruzzi
Le fortificazioni della Guerra Fredda al confine
orientale
Luca Menci, Daniele Talozzi - Menci software
Fotogrammetria da drone e da terra per il rilevamento e il monitoraggio dei beni e del paesaggio
I castelli e la memoria
14.30 – 16.30
Anna Laura Trombetti Budriesi, Dipartimento di Storia Culture Civiltà - Università di
Bologna
Introduzione alla sessione
Franca Manenti Valli
Francesco Di Giorgio Martini e Leonardo da
Vinci. Le vie matematiche per l’architettura fortificata
Francesco Cesare Casula
Il Castello di Sanluri tra regno di Arborea e
regno di Sardegna
Paolo Cau
Castelli ed assedi nel linguaggio del Trecento
Walter Landi’
incastellamento di fronte al diritto feudale. Il
caso dell’episcopato di Trento fra XII e XIII secolo
Paolo C.M. Schenoni Visconti, Andrea
Conti
Compiano in Val Taro. Il castello e il borgo
dello Stato Landi presidio ai confini dell’Appennino Piacentino-Parmense
Roberto Codroico
Influssi culturali e architettonici del mondo tedesco nei castelli Trentini
Massimo Andreoli
Rievocazione Storica e Turismo della Memoria: strumenti al servizio della valorizzazione
dei beni culturali
17.30-18.30
Giulio de Jorio Frisari
Una riflessione epistemologica necessaria al
rapporto tra memoria e fortificazioni
Giorgio Patrizi
Dal castello alla città: Castiglione, Della Casa,
Guazzo. Gli spazi rinascimentali della vita di
corte
Giovanna Scianatico
Architetture, memorie, testi
Valerio Caiazza
Il monastero fortezza di Sant’Anselmo
VENERDÌ 28 NOVEMBRE
Aula G. Prodi – Complesso Monumentale di
San Giovanni in Monte
Sessione 3 - Le fortificazioni: conoscenza,
tutela e valorizzazione
9.00 – 11.00
Moderatore: Domenico Taddei
Aldo A. Settia
Introduzione alla sessione
Mauro Cortelazzo
Le torri circolari in Valle d'Aosta (1274-1287):
impronta savoiarda, committenza locale e
maestranze specializzate nelle scelte di un
particolare sistema costruttivo
Giuseppe Antista
La stereotomia nell’architettura fortificata siciliana e maltese tra XII e XVI secolo
Massimiliano Righini
Armamenti, fortificazioni e tecniche poliorcetiche nell’assedio della Mirandola
Giuseppe Alberto Centauro, Andrea Bacci
Risalti Archeometrici nell’architettura del castello di Prato: dalla matrice quadrata alla
forma urbana
Guglielmo Villa
Le fortificazioni urbane di Iasos di Caria tra Antichità e Medioevo: Dinamiche urbanistiche e
vicende costruttive
Enrico Guglielmo, Michele Barone Lumaga
Il Castello di Baia – Bacoli (NA) – Da villa romana a fortificazione e da Orfanotrofio a
Museo Archeologico dei Campi Flegrei
Valentina Russo
Costruire per difendere: Archeologia del paesaggio e dell'architettura per la conservazione
delle torri costiere nel contesto sorrentinoamalfitano
11.00 – 11.15 Coffee break
11.15 - 13.00
Moderatore: Riccardo Dalla Negra
Chiara Mariotti
Difendere l’architettura fortificata. Il contributo
di Piero Gazzola
Andrea Ugolini
Architetture fortificate allo stato di rudere. Questioni teoriche e progetto
Nicola Masini, Manuela Scavone
Restaurare l’Architettura Fortificata: limiti, approcci e strategie per la valorizzazione
Giovanna Acampa, Cristina Baudone, Francesca Di Girolamo, Maddalena Fossombroni, Mariangela Liuzzo, Maria Adele
Signorini, Rita Usai
Linee guida per interventi di conservazione e
manutenzione dell’apparato murario dei castelli attraverso la valorizzazione delle piante
spontanee locali. Modello sperimentale per la
valorizzazione e lo sviluppo turistico dei castelli
all'interno del progetto Trame di Lunigiana.
Fabio Mariano, Mauro Saracco
I mulini fortificati in area marchigiana
Maria Agostiano
Fruizione ampliata delle strutture difensive:
dall’inaccessibilità all’accessibilità
Andrea Grigoletto
La sfida della contemporaneità nella valorizzazione del patrimonio fortificato
Dibattito
Sessione 4 - Castelli e terremoti: vulnerabilità, interventi di emergenza, restauri
14.30 – 16.00
Moderatore: Micaela Viglino Davico
Eva Coïsson, Daniele Ferretti, Lia Ferrari,
Andrea Puvioni, Serena Cattari, Stefania
Degli Abbati, Sergio Lagomarsino, Daria Ottonelli
Vulnerabilità sismica di edifici fortificati italiani:
studi per la definizione di un abaco dei meccanismi di danno
Giovanni Mochi
La vulnerabilità sismica delle antiche strutture
difensive: esemplificazione delle carenze riferibili alla concezione costruttiva
Abdul Kader Moussalli
Ferite aperte. Restauro Sismico Sostenibile,
attraverso nuove tecniche di isolamento sismico alla base
Nicola Badan
Le architetture fortificate del Friuli Venezia Giulia prima e dopo il sisma del 1976: aspetti e
considerazioni sugli gli interventi di restauro
dagli anni ’80 fino ad oggi
Gabriele Bitelli, Giovanni Castellazzi, Ilenia
Selvaggi, Antonio Michele Tralli, Michele Simoni, Serena Cattari, Sergio Lagomarsino,
Stefania degli Abbati, Daria Ottonelli, Loris
Vincenzi, Eva Coïsson, Daniele Ferretti
Analisi della risposta della Rocca di San Felice
sul Panaro a seguito del sisma del maggio
2012
16.00 – 17.15 Sessione Poster 3 e Coffee
break
17.15 – 18.45
Moderatore: Giampiero Cuppini
Giacomo Martines, Ignazio Carabellese
Il danno sismico sui beni storici in Emilia Romagna: dalla valutazione del danno alle prospettive per il recupero e la valorizzazione. Il
caso del Castello delle Rocche di Finale Emilia
Andrea Dall’Asta, Graziano Leoni, Alessandra Meschini, Enrica Petrucci, Quintilio
Piattoni, Filippo Sicuranza
Studi sulla vulnerabilità sismica della Rocca di
Senigallia
Giuseppe Cristinelli
Il restauro del castello di Colloredo di Monte Albano
Stefano D’Avino
L’architettura fortificata in Valnerina. Vulnerabilità sismica e restauro
Bruno Mussari, Annunziata Maria Oteri,
Fabio Todesco
Il castello dei Conti d’Aquino a Belcastro (Catanzaro). Progetto di conservazione, esiti e
prospettive
Dibattito
SABATO 29 NOVEMBRE
Aula G. Prodi – Complesso Monumentale di
San Giovanni in Monte
L’Istituto Italiano dei Castelli: cinquant’anni
per le architetture fortificate
9.30 – 11.00
Fabio Pignatelli
L’istituto Italiano dei Castelli e le sue finalità
Roberto Codroico, Michele Pintus, Michaela Stagno d’Alcontres
La storia dell’Istituto, i fondatori ed i presidenti
GianMaria Labaa
Le targhe di segnalazione
GianMaria Labaa
La bibliografia
Domenico Taddei
Il premio di laurea
Roberto Codroico, Michele Pintus, Michaela Stagno d’Alcontres
I viaggi di studio
Gianni Perbellini
La rivista «Castellum»
Luigi Maglio
Cronache castellane
La collana Castella
Flavio Conti
L’atlante castellano
22
Notizie dal...
Giusi Villari
Il castello diventa
Roberto Codroico, Michele Pintus, Michaela Stagno d’Alcontres
Le giornate nazionali dei castelli
11.00 – 11.15 Coffee break
11.15 – 13.30
Tavola rotonda: Prospettive e proposte in un
confronto tra Istituto e associazioni ospiti
nei diversi contesti regionali
Moderatore: Giampiero Cuppini
Partecipano:
Anna Laura Trombetti Budriesi, Dipartimento di Storia Culture Civiltà - Università di
Bologna
Gilberto Zinzani direttore di "People & Cities
of Europe GEIE"
Marina Senin Forni, Presidente della delega-
DATA NEWS
zione Emilia-Romagna del Fondo Ambiente
Italiano
Liviana Zanetti, Presidente dell'Associazione
Promozione Turistica dell'Emilia Romagna
Daniele Donati, Presidente del Comitato
Scientifico per il Piano Strategico Metropolitano di Bologna.
Francesco Cavazza Isolani, Presidente della
sezione Emilia-Romagna dell'Associazione Dimore Storiche Italiana
Giulio Volpe, Avvocato dei beni culturali e
vice-presidente di Italia Nostra, Sezione di Bologna
Walter Landi, Consigliere direttivo del Südtiroler Burgeninstitut
Sergio Gelmi di Caporiacco, Presidente del
Consorzio per la salvaguardia del Castelli storici del Friuli Venezia Giulia
on line
- Ottobre 2014
Donatella Jager Bedogni, Presidente dell’Associazione Amici di Matilde di Canossa e del
castello di Bianello
15.00 – 17.00
Istituto Italiano dei Castelli: Casi e prospettive
dalle sezioni regionali
17.00 – 18.30
Mostra e presentazione delle tesi di laurea
premiate al XVII premio di laurea sull’architettura fortificata.
ISTITUTO ITALIANO DEI CASTELLI ONLUS
Via G. A. Borgese 14, 20154 MILANO
Tel. 02.347237; e-mail: [email protected]
www.castit.it
* * *
Centro Studi Cistercensi
Istituito il 12 luglio 1994
Presidente: Dom Federico Farina
Direttore: Arch. Mauro Ceci
se d e: Abbazi a d i Ca s a ma ri (F R) - Tel / fax 0 7 7 5 - 2 8 3 4 3 0
em a i l : cen t ro s t u d i ci s t ercen s i @ g ma i l . co m
Non an t ol a e i l te r r i to r i o m o de n es e
i n et à c a ro l i ng i a
sua figura nel nostro territorio, a partire dai luoghi che conservano testimonianze a lui riferibili, per poi passare a un riesame della storia del
Modenese e degli sviluppi che ebbe la storia di Carlo Magno e l’epopea
carolingia nella tradizione culturale modenese, nella storiografia e nel
folklore locale, sino alla letteratura cavalleresca e all’erudizione del SeiSettecento e naturalmente non dimenticando le rappresentazioni iconografiche.
Redattore: CATERINA MELAPPIONI
Informazioni Evento:
Dal 24 ottobre 2014 al 25 ottobre 2014
Nonantola, Sala Verde del Palazzo Abbaziale
Telefono: 059.549025
E-mail: [email protected]
Sito web: http://www.abbazia-nonantola.net/
* * *
Il Comune di Nonantola, la Deputazione di Storia Patria per le Antiche
Provincie Modenesi e la Fondazione “Ora et Labora” vi invitano al convegno di studi per il XII centenario della morte di Carlo Magno (8142014) Nonantola e il territorio modenese in età carolingia
Nell’anno 814 moriva Carlo Magno, imperatore del Sacro Romano Impero, una delle personalità più importanti della storia europea di tutti i
tempi. Nonantola e Modena conservano importanti testimonianze di
questo personaggio, in documenti e manoscritti, e in una lunga tradizione di testi letterari e storiografici.
Per celebrare questa ricorrenza la fondazione “Ora et Labora” e la Deputazione di Storia Patria per le Antiche Provincie Modenesi, con la collaborazione dell’Archivio Abbaziale di Nonantola, dell’Archivio di Stato
di Modena, del Centro Studi Storici Nonantolani e di ArcheoNonantola
organizzano il Convegno di studi su Nonantola e il territorio modenese
in età carolingia.
Il convegno vuole essere l’occasione per ripensare all’importanza della
Questo secondo incontro dedicato a Roma religiosa (il primo si è svolto
nel 2008 ed è stato pubblicato nell'Archivio della Società Romana di
Storia Patria, 132) si pone l'obiettivo di fare il punto sul rapporto tra la
società romana e il monachesimo cittadino. Come è noto, l'essere l'Urbe
centro della Cristianità e sede del Papato ha "nascosto" per un lungo
tempo la ricchezza della vita religiosa cittadina. Se nell'ultimo decennio
si sono registrati notevoli passi avanti nella conoscenza del clero ur-
DATA NEWS
on line
- Ottobre 2014
bano, i monasteri rappresentano ancor oggi
una realtà poco conosciuta nel loro articolato
rapporto con la città e i diversi ceti sociali. Il
Convegno intende affrontare il tema con un taglio largamente diacronico – dal Tardo antico
alla prima Età moderna – e con approccio largamente multidisciplinare, dalla storia del libro
a quella dell'arte, da tematiche di storia religiosa quali il rapporto con la Riforma a problemi di gestione economica delle istituzioni
monastiche.
23
stino e il quartiere del Rinascimento
17.30 Anna Esposito | Roma
Gli agostiniani osservanti nel '400. S. Maria del
Popolo
18.00 Discussione
18.15 Sofia Boesch Gajano
Conclusioni
Sedi dell'incontro
Sapienza - Università di Roma - Dipartimento
Storia, Culture, Religioni
Sezione di Storia medievale e Paleografia
P.le A. Moro, 5 I-00185 ROMA
www.dipscr.uniroma1.it
Deutsches Historisches Institut in Rom
Istituto Storico Germanico di Roma
Via Aurelia Antica, 391 I-00165 Roma
www.dhi-roma.it
* * *
-
Giovedì, 27 novembre
Istituto Storico Germanico di Roma
15.30 Martin Baumeister | Roma
Saluto | Grußwort
16.00 Giulia Barone | Roma
Monasteri e città: il caso romano I - Dall'alto
medioevo alla Riforma della Chiesa del sec. XI
16.30 Lidia Capo | Roma – Andrea Verardi |
Roma
Monaci e monasteri a Roma tra tardo antico e
IX secolo
17.00 Carla Frova | Roma
Monasteri romani e "renovatio imperii" in età
ottoniana
17.30 Umberto Longo | Roma
Monachesimo e riforma a Roma tra XI e XII secolo. L'abbazia delle Tre Fontane
18.00 Discussione
19.00 Conferenza serale
Giovanni Vitolo
Eremiti, monaci e città nell'esperienza religiosa
dell'Italia medievale
Venerdì, 28 novembre
La Sapienza, Dipartimento Storia Culture
Religioni, Aula A
II - Committenze
9.30 Emma Condello | Roma
Libri a Roma nel XIII secolo: tracce e reperti da
chiese e monasteri
10.00 Marina Righetti Tosti Croce | Roma
Roberta Cerone | Roma
Il rinnovamento dei cantieri monastici tra XII e
XIII secolo
10.30 Discussione
III - Monachesimo al femminile
11.00 Andreas Rehberg | Roma
Nobiltà e conventi nel Trecento romano. Il caso
dei monasteri delle clarisse di S. Silvestro in
Capite e di S. Lorenzo in Panisperna
11.30 Alfonso Marini | Roma
Il monastero di S. Lorenzo in Panisperna nel
tessuto urbano di Roma
12.00 Ivana Ait | Roma
Il patrimonio del monastero di S. Lorenzo in
Panisperna
12.30 Discussione
13.00 Pausa pranzo
15.30 Cristina Carbonetti Vendittelli | Roma
Le Domenicane di S. Sisto nel sec. XIV
16.00 Alessia Lirosi | Roma
Monache romane e assistenza all'infanzia: le
origini dell'orfanotrofio femminile dei SS. Quattro Coronati (XVI secolo)
16.30 Discussione
IV - Un caso esemplare: gli Agostiniani e Roma
17.00 Antonella Mazzon | Roma
Gli agostiniani conventuali nel '400. S. Ago-
R E S T A U R I
Il Recupero della DOMUS AUREA
IL PERCORSO DI VISITA DEL CANTIERE
La Domus Aurea è l’unico edificio imperiale giunto sino a noi nella sua
intatta monumentalità grazie alla damnatio memoriae voluta da Traiano,
che costruì un impianto termale interrando il padiglione neroniano, e
contribuendo in questo modo a preservare la straordinaria decorazione.
A questa situazione si è aggiunta, in età moderna, la realizzazione del
giardino pubblico del Colle Oppio che grava sulle antiche strutture, provocando importanti e nocive infiltrazioni d’acqua attraverso il terreno e
le radici degli alberi. Con il compimento del Sistema Integrato di Protezione, per cui sono previsti quattro anni di lavoro, il monumento sotterraneo sarà connesso alla superficie calpestabile del nuovo giardino, con
l’abbattimento del 70% del peso che attualmente grava sulle antiche
murature.
I risultati dei primi lavori effettuati con il Progetto Domus Aurea saranno
visibili al pubblico grazie alle viste guidate del cantiere che si terranno
il sabato e la domenica, a partire da domenica 26 ottobre 2014, nei
giorni in cui i tecnici della Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma non sono al lavoro, a garanzia delle norme di sicurezza.
L’accesso è consentito a gruppi di massimo 25 persone, cui sarà fornito
un casco di protezione, guidati da un archeologo.
La visita guidata su prenotazione obbligatoria, della durata di un’ora e
un quarto, si articola in quindici tappe.
Sin dall’ingresso, attraverso una delle gallerie (XVIII) delle terme di Traiano addossate alla facciata del padiglione neroniano, è nettamente evidente il consolidamento strutturale delle murature operato dalla
Soprintendenza. Il metodo scelto è stato quello della rigenerazione dell’architettura antica. Sono stati realizzati a mano, e cotti in forni a legna,
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DATA NEWS
on line
- Ottobre 2014
i laterizi che riprendono filologicamente le dimensioni di quelli romani
(bipedali, sesquipedali). Anche negli ambienti successivi (35/36) si è
proceduto al consolidamento strutturale e, dove necessario, al reintegro
della cortina laterizia neroniana. La visita del cantiere prosegue verso il
ninfeo di Ulisse e Polifemo (45), dal soffi tto completamente decorato
da finte stalattiti culminante con il noto ottagono centrale in mosaico,
che racchiude le figure mitologiche.
Nel cammino a ritroso versa l’uscita, si attraverserà l’ala occidentale,
fino ad oggi mai aperta al pubblico. È qui evidente, più che altrove, il
cantiere della Domus Aurea (33-23). La Sala della Volta Rossa (33) presentava tracce di fori nel soffitto e aperture nelle pareti che hanno favorito il passaggio dell’acqua, per cui si è provveduto al consolidamento
della superficie pittorica. In quella successiva, Sala della Volta Gialla
(31), si distinguono i disegni in sanguigna rinascimentali che affascina-
I vicini ambienti 41 e 42 sono stati particolarmente colpiti dal giardino
soprastante il monumento, e costituiscono un vero e proprio laboratorio
di analisi e monitoraggio. Nell’ambiente 41 un attento studio della struttura della volta, che si trova a 12 metri di altezza, ha evidenziato il grave
stato di compromissione, soprattutto a causa di un taglio in quota provocato in età traianea da un condotto fognario, e da percolazioni attraverso le radici degli alberi del giardino, tutti fattori che hanno determinato
nel tempo infiltrazioni di acqua, talora molto abbondanti, che hanno pregiudicato la tenuta dei materiali, e che compongono la malta. Per questo
motivo si è scelto di operare il distacco degli affreschi per garantirne la
conservazione. Nell’ambiente 42 il monitoraggio strumentale del cartella
stampa microclima, in rapporto con le condizioni climatiche esterne, ha
consentito di liberare le pitture dai muschi con la stabilizzazione della
temperatura e dell’umidità relativa, ed eliminando le infi ltrazioni d’acqua
dall’esterno.
Prima di arrivare alla Sala della Volta Dorata (80), un passaggio negli
ambienti dal 68 al 65, mai aperti prima al pubblico, mostra chiaramente
l’antico interro delle sale per la presenza della terra di riempimento in
uno dei vani.
La cosiddetta Volta Dorata conserva la scansione geometrica dello spazio con cornici di stucco a rilievo. Come mostra il pannello esplicativo di
questo ambiente, la volta fu riprodotta nel 1538 in un acquerello di Francisco De Hollanda, e ripresa da Pinturicchio per un soffitto del Palazzo
di Pandolfo Petrucci a Siena (1508-1509), ora esposto al Metropolitan
Museum di New York. Pinturicchio è stato uno degli artisti che si introdusse nelle gallerie scavate negli anni della scoperta della Domus
Aurea, e di cui si è ritrovata la firma graffita sulla volta dell’ambiente 31,
fino ad oggi chiuso al pubblico.
La visita del cantiere prosegue verso il Grande Criptoportico (92) le cui
spettacolari pitture sono ricoperte da sali naturali. Tasselli di pulitura mostrano la straordinaria varietà e bellezza dei motivi decorativi. Anche
questa rappresenta una scelta di metodo: i sali consentono la conservazione delle decorazioni pittoriche finché non verranno risolti i problemi
d’infiltrazione dovuti al giardino del Colle Oppio. Per questo motivo non
vengono asportati. Si attraversano poi gli ambienti che si affacciano sul
cortile pentagonale (G), dove è stata avviata la messa in sicurezza dell’apparato decorativo che ricopre interamente una sala con pavimento
musivo, e degli affreschi presenti sulla facciata del cortile.
Si raggiunge la Sala di Achille a Sciro, dove è stata tamponata la grande
lacuna dell’abside, per arrivare alla Sala Ottagonale (181), adesso libera
da ponteggi, con la corona di ambienti completamente ricostituiti, tra cui
adesso ben leggibile il ninfeo.
rono, tra gli altri, Pinturicchio, che vi ha apposto la sua firma. Nella Sala
della Volta delle Civette è ben visibile l’effetto delle percolazioni, che
hanno creato uno spesso strato di sali sotto i quali si conserva una straordinaria pittura di volute vegetali. Interamente affrescata anche la volta
dell’ambiente successivo (23) che ha rivelato, nei tasselli di pulitura, mirabili scansioni prospettiche.
La galleria d’uscita (XXIV) è di straordinaria rilevanza per la comprensione dell’architettura del padiglione neroniano. Infatti, è qui perfettamente percepibile come si addossasse il portico alla facciata, perché
gli scavi hanno portato alla luce le fondazioni e la base di una colonna.
LA DOMUS AUREA IN NUMERI
IL MONUMENTO
64 d.C.: incendio di Nerone, dopo questa data viene edifi cata la Domus
Aurea
DATA NEWS
on line
- Ottobre 2014
104 d.C.: si costruiscono le grandiose terme di Traiano
16 mila mq: l’estensione del monumento, comprese le gallerie traianee
= 3 campi da calcio
153: gli ambienti noti
30/60 metri: la larghezza del padiglione oggi conosciuto
250 metri: la lunghezza totale del padiglione giunto sino a noi
12 metri lo sviluppo in altezza
30 mila mq: la superficie decorata a stucco e affrescata
PROGETTO DOMUS AUREA
7 fasi in 4 anni: il cronoprogramma per la realizzazione del Sistema Integrato di Protezione che comporta l’eliminazione dell’attuale giardino
del colle Oppio che grava sul monumento
31 milioni € (IVA 22% compresa): il costo totale del progetto del nuovo
giardino secondo il Sistema Integrato di Protezione
2000 € ca.: il costo al mq
-70%: il peso del futuro giardino che graverà sulle strutture della Domus
Aurea
3 metri: lo spessore attuale del terreno del giardino. 1 metro a progetto
ultimato
22 bacini di drenaggio: per garantire l’impermeabilizzazione dell’estradosso del monumento l’evaporazione verso l’esterno dell’umidità
90%: l’attuale tasso di umidità presente nel monumento
75%: il tasso di umidità minimo che si può raggiungere per la conservazione degli affreschi.
Grazie al Sistema Integrato di Protezione l’umidità sarà monitorata e
gestita secondo necessità
18.844.049 €: i fondi stanziati dal 2006 per il consolidamento del monumento che si trova sotto il giardino
921.089 €: i fondi stanziati che restano da impegnare per il consolidamento del monumento
* * *
FRANCESCHINI: COLOSSEO DI
NUOVO “ARENA” COME
NELL'OTTOCENTO?
IDEA BELLA E CORAGGIOSA
l tweet del ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, Dario
Franceschini, con l'idea di riportare il Colosseo a come era fino alla fine
dell'800 e, quindi, di restituirgli la sua arena, fanno riferimento alle ricerche del prof. Daniele Manacorda (professore di Metodologia e tecnica
della ricerca archeologica presso l'Università di Roma Tre) pubblicate
sulla rivista Archeo del mese di luglio.
Qui di seguito si riportano i principali passaggi del recente articolo del
prof. Manacorda citato questa mattina dal ministro Franceschini in diversi tweet.
25
l'arena è stata progressivamente scoperchiata, l'invaso del monumento
è stato scavato attraverso una complicata sequela di vicende, i suoi sotterranei sono stato messi a nudo: un'infinità di dati archeologici sono
andati perduti, ma tanti altri dati- a mano a mano che l'archeologia irrobustiva i suoi metodi - sono stati raccolti, sicchè oggi i sotterranei del
Colosseo sono una fonte ancora inesaurita di "racconti", con i corridoi
in cui si movevano gli inservienti, le celle che ospitavano le belve prima
degli spettacoli, i passaggi che permettevano di sollevare le macchine
di scena.
Già. Ma per definizione un sotterraneo è qualcosa che sta "sotto terra";
è nato, è stato creato per stare sotto terra: è questa la sua condizione
esistenziale. Perché i sotterranei del Colosseo stanno a pancia all'aria
sotto il sole e non sono tornati là dove dovevano stare? O meglio: perché non è tornata su di loro quella coltre necessaria e antica dell'arena,
appunto,che oltre a dar loro la dovuta protezione, gli avrebbe dato anche
quel che adesso gli manca, cioè un senso?
È esistita, ed esiste tuttora - noi archeologi dobbiamo confessarlo per
primi - un'archeologia necrofila, un modo di concepire e praticare l'intervento sui monumenti e le stratificazioni antiche come un'insana esposizione delle cose morte. Intendiamoci: l'anatomia dei cadaveri ha dato
vita alla scienza moderna, aprendosi la strada tra divieti religiosi e tabù
ancestrali, e anche l'archeologia praticando l'anatomia del terreno, vive
frugando nelle viscere delle case rotte, scartate,non più funzionanti.
Ma analizzare scientificamente un monumento e trarne tutte le informazioni storiche che ne derivano non ha nulla a che vedere con l'ostentazione della sua morte. Fatta l'autopsia, il medico legale ricuce il
cadavere. Scavato un monumento, l'archeologia dovrebbe generalmente riseppellirlo, specie se manca un progetto valido di valorizzazione. E se quel monumento è sempre stato lì? Se - come nel caso del
Colosseo - quell'ammasso di pietre, prima di diventare ai nostri occhi
un monumento, era stato una rovina, una di quelle grandi rovine che
hanno dato senso e fascino alla storia millenaria di Roma?
E' possibile indagare con lo scavo un monumento-rovina? Certo che è
possibile. Ma le rovine richiedono qualcosa di più di quello che pretende
un simile edificio sepolto: la loro storia è ininterrotta nei secoli, hanno
vissuto e agito prima di noi è continueranno a farlo dopo; non le abbiamo
resuscitate noi: già erano lì. Noi le abbiamo indagate e loro, accettando
questa nostra legittima pulsione, pretendono da noi qualcosa in cambio:
il rispetto. Al Colosseo, nel secolo appena trascorso, qualcuno ha ritenuto di dover togliere la sua arena,cioè il suo vestito, magari un po' lacero, che gli consentiva però di mostrarsi al mondo con dignità. Io vorrei
che noi rivestissimo questo Grande Ignudo della sua veste più intima,
gli restituissimo la possibilità di parlarci a viso aperto, non come chi sta
imbarazzato davanti al pubblico con entrambe le mani sul ventre, quasi
a chiedere scusa di una colpa non sua.
Rifare l'arena quali problemi comporta? Francamente non ne vedo: restituire ai sotterranei la loro "sotterraneità" significa, semmai, offrire la
possibilità di visitarli addentrandosi in un labirinto, questa volta però sensato, perché percorribile così come lo era quando faceva parte di un
meccanismo funzionante, che funzionava perché era "al di sotto", sottratto agli sguardi, ma non alle persone che vi agivano.
Ridando vita ai sotterranei si restituisce anche vita all'arena, al senso
stesso di ogni anfiteatro di ieri, di oggi è di domani,cioè di un luogo in
cui - lo dice la parola stessa - dall'intorno si osserva quel che accade al
centro. E che cosa può mai accadere in un luogo che non c'è? La distruzione dell'arena ha trasformato il Colosseo in un luogo surreale. La
sua restituzione domani gli permetterebbe di tornare ad essere, carico
di anni, un luogo che accoglie non il semplice rito banalizzante della visita del turismo massificato, ma un luogo che, nella sua cornice unica
al mondo, ospita -nelle forme tecnicamente compatibili- ogni possibile
evento della vita contemporanea".
(Fonte: Archeo, luglio 2014)
* * *
Ferentino candidata, insieme alle città
di Saturno, a patrimonio dell’UNESCO
"Le belle foto aeree che ritraggono il Colosseo dall'alto ci mostrano non
la vasta e candida arena, che un tempo ospitava i giochi e gli spettacoli
o, in età più recente, processioni religiose e manifestazioni pubbliche,
ma un intrico inquietante di muri scoperchiati al sole, un labirinto tanto
incomprensibile quanto inaccessibile.
Agli occhi del turismo culturale internazionale questo nostro celeberrimo
monumento è diventato l'icona di Roma e, per certi versi, della stessa
Italia. Insomma, è un po' il nostro biglietto da visita. La brava archeologa
che dirige da anni questo complesso archeologico, Rossella Rea, ha
dedicato ampi studi alla sua storia, alle vicende che lo trasformarono
nel corso dei secoli da anfiteatro a rudere, a fortezza, a cava di pietre,a
luogo della pietà religiosa e del mistero notturno, a soggetto di mille vedute artistiche, a non-luogo del turismo di massa.
Non ripercorremo qui quelle vicende, ma rifletteremo piuttosto sul fatto
che le vecchievedute ottocentesche ritraggono ancora il Colosseo con
la sua bella arena viva perché calpestabile, e quindi privatamente o pubblicamente usabile e usata.
Poi è successo qualcosa. Pian piano, a cavallo tra il XIX e il XX secolo,
“Si tratta di un’occasione storica per lo sviluppo e la crescita della nostra
città”. La città di Ferentino, insieme con Alatri, Anagni, Atina e Arpino, le
città di Saturno, è stata candidata dalla Camera di Commercio di Frosinone a patrimonio mondiale dell’Unesco durante l’ultima edizione della
Borsa internazionale del Turismo archeologico di Paestum. Una candidatura, cui dovrà seguire la proposta ufficiale all’Unesco, che nasce
dalla leggenda che vuole le città fondate dal Dio Saturno, con un importantissimo patrimonio storico e architettonico legato alla presenza delle
mura poligonali. Dunque una particolarità e una ricchezza artistica e culturale su cui fondare e sostenere il buon esito della candidatura. La proposta della Camera di Commercio, prima di essere illustrata a Paestum,
è stata condivisa con i Comuni interessati, anche per avere parere favorevole. Per il Comune di Ferentino ha partecipato all’incontro propedeutico all’appuntamento di Paestum Simone Rinaldi, consigliere
delegato alla Valorizzazione dei siti archeologici e monumentali dell’amministrazione guidata dal sindaco Pompeo. “Si tratta di un progetto che
può definirsi strategico per la città di Ferentino – ha spiegato il consigliere Rinaldi – se l’Unesco darà parere favorevole alla proposta della
Camera di Commercio di Frosinone, per il nostro territorio si aprono scenari di crescita e valorizzazione legati al patrimonio storico e architettonico di fondamentale importanza”. “Subito abbiamo voluto accogliere
l’iniziativa dell’Ente camerale e sostenerla – ha aggiunto Rinaldi – nella
26
DATA NEWS
convinzione che proprio la cultura legata alla nostra più autentica storia
e tradizione possa costituire volano di sviluppo economico importante,
creando un indotto di sostanza legato all’offerta turistica”.
Per adesso siamo nella fase embrionale di definizione dell’iter da seguire per presentare ufficialmente la proposta di candidatura. L’amministrazione comunale è convinta nel sostenere il progetto e di essere
parte operativa attiva. Ringrazio infine, anche a nome del sindaco Pompeo, la Camera di Commercio di Frosinone e il presidente Pigliacelli per
la bontà della proposta, che rientra appieno nella mission dell’Ente camerale quale struttura di promozione e valorizzazione, anche commerciale, del prodotto Ciociaria”.
* * *
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- Ottobre 2014
La IV Edizione del Salone vedrà la sinergia di oltre 300 realtà tra enti
istituzionali, imprese, scuole di formazione e associazioni - attive nel restauro, nella tutela e nella valorizzazione del Patrimonio Culturale- impegnate durante il Salone in attività espositive e culturali.
Il Salone apre le porte alla edizione 2014 con la consapevolezza di offrire al nostro pubblico una opportunità di confronto commerciale, scientifico, culturale e di porsi come piattaforma per lo sviluppo dell'economia
del settore, della ricerca e delle nuove iniziative progettuali in materia.
Il Salone, in armonia con la Associazione no Profit che lo realizza, mostrerà ancora una volta il suo valore sociale con l'obiettivo di mettersi al
servizio del mondo del Restauro e dei Beni Culturali, attraverso la divulgazione della conoscenza e dando voce alle necessità presenti e ai
bisogni degli operatori del settore.
Sempre più prenderà corpo il carattere internazionale della manifestazione in linea con la Città di Firenze, da sempre riconosciuta nel mondo
come Capitale del Restauro.
Il Salone di Firenze è un appuntamento Biennale che esce dalle dinamiche del profitto a ogni costo - tipico degli enti fieristici a scopo di lucro
- al quale non si può mancare. Siamo certi di poter offrire, grazie agli
accordi intrapresi a livello internazionale e alle collaborazioni con personalità eccellenti, un evento di qualità che offra cultura ma anche serie
risposte alle esigenze del mercato dei Beni Culturali
Martedì 11 novembre 2014 - ore 12
Sala Incontri – Palazzo Vecchio - Firenze
Conferenza stampa di presentazione della 4a edizione del
SALONE DELL’ARTE E DEL RESTAURO DI FIRENZE
Interverranno
CRISTINA GIACHI
Vicesindaco di Firenze
FRANCO SOTTANI
Presidente del Salone dell’Arte e del Restauro di Firenze
ELENA AMODEI
Direttrice organizzativa del Salone dell’Arte e del Restauro di Firenze
CRISTINA ACIDINI
Presidente del Comitato tecnico-scientifico del Salone dell’Arte e del
Restauro di Firenze
MAURIZIO DI STEFANO
Presidente di Icomos Italia
M O S T R E M U S E I & CON V EGN I
SALONE DELL'ARTE E DEL
RESTAURO DI FIRENZE
SIMONETTA BRANDOLINI D’ADDA
Presidente della Fondazione non profit Friends of Florence
ISTUR - CHT Culture Heritage Tourism
No profit Organization
www.salonerestaurofirenze.org
Redattore: RENZO DE SIMONE
Informazioni Evento:
Dal 13 novembre 2014 al 15 novembre 2014
Firenze, Fortezza da Basso
Telefono: 055 217940 - 055 2728915 - Fax: 055 2676771
E-mail: [email protected]
Sito web: http://www.salonerestaurofirenze.org
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DELL’ANTICA VOCE.
EMILIO GRECO MEDAGLISTA
CASTELLO BUFALINI, VIA LARGO CROCIANI, 3
SAN GIUSTINO (PG)
L’Assessorato alla Cultura del Comune di San Giustino, in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici dell’Umbria, l’Associazione di volontariato “Amici dei Musei e dei
Monumenti – Porta dell’Umbria” e i patrocini degli Archivi Emilio Greco
di Roma e dell’Accademia Italiana di Studi Numismatici, inaugurerà venerdì 31 ottobre alle ore 17.00 una mostra dal titolo Dell’antica voce.
Emilio Greco Medaglista, a cura di Roberto Ganganelli che proseguirà
fino al 16 novembre 2014.
L’esposizione, ospitata nella Sala dei Ritratti del Castello Bufalini, propone la più vasta e completa collezione esistente di monete, medaglie,
placchette ed opere filateliche firmate da Emilio Greco (Catania 1913Roma 1995). Una selezione di oltre centocinquanta opere, realizzate
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dall’artista siciliano dal secondo dopoguerra, fino ai primi anni Novanta,
che comprende medaglie coniate e fusioni d’arte, legate ad importanti
committenti istituzionali e privati.
In occasione dell’inaugurazione, il curatore della mostra terrà una conferenza alle ore 17.00 presso il Museo del Tabacco di San Giustino, seguita da una visita guidata alla mostra.
Orari di apertura: sabato, domenica e festivi | mattina 10.00-13.00 | pomeriggio 14.30-17.30. Il venerdì è riservato solo su richiesta (gestita
dall’associazione) a scuole e aziende con i seguenti orari: mattina 10.0012.00 (scuole) | pomeriggio 15.30-17.30 (aziende).
Per informazioni: Associazione di volontariato “Amici dei Musei e dei
Monumenti – Porta dell’Umbria” tel/fax 075.8569599 | cell. 338.2394763
| web www.amicideimuseisangiustino.it – mail [email protected]
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Convegno internazionale di studi
"L’Istituto Nazionale di Studi Romani
e le fonti d’archivio del primo
Bimillenario"
In occasione del Bimillenario della morte di Augusto, l’Istituto Nazionale
di Studi Romani onlus ha organizzato per i giorni 23 e 24 ottobre 2014,
nella sua sede di piazza dei Cavalieri di Malta 2 a Roma, il Convegno
internazionale di studi L’Istituto Nazionale di Studi Romani e le fonti
d’archivio del primo Bimillenario, in collaborazione con la Biblioteca
di Storia Moderna e Contemporanea e con il patrocinio di Regione
Lazio, Assessorato alla Cultura, Creatività e Promozione artistica di
Roma Capitale e Unione Internazionale degli Istituti di Archeologia, Storia e Storia dell’Arte in Roma. L’iniziativa è dedicata soprattutto allo studio del Bimillenario della nascita del primo imperatore attraverso i
documenti di quell’evento conservati nell’Archivio dell’Istituto e risalenti
agli anni 1937-’38.
L’Ente, infatti, fu incaricato di organizzare e seguire le manifestazioni e
le cerimonie che vennero indette in quel periodo e che si concretizzarono in eventi destinati ad avere una lunga eco nel tempo: ad esempio
il recupero dell’Ara Pacis, la sistemazione di piazza Augusto Imperatore
o la grandiosa Mostra Augustea della Romanità. Il suo archivio storico
contiene quindi numerosi documenti che consentono di ricostruire gli
eventi allora organizzati, tanto nel loro valore scientifico quanto nei rapporti con il governo dell’epoca. Si tratta quindi di vere e proprie fonti d’archivio che interessano non solo gli storici del mondo antico e gli
archeologi, cioè gli studiosi di Augusto in senso stretto, ma anche gli
storici dell’età contemporanea, gli architetti o gli urbanisti, interessati al
rapporto della Roma contemporanea con Roma antica.
Il Convegno si distingue quindi dalle altre iniziative sinora realizzate per
la celebrazione del Bimillenario della morte di Augusto proprio perché
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interamente incentrato su questi temi, di cui discuteranno studiosi e ricercatori italiani e stranieri durante due giornate nelle quali, dopo aver
delineato il quadro storico in cui venne celebrato il Bimillenario del 1937’38, si alterneranno relazioni dedicate ai protagonisti di quell’evento ed
alle tracce, molte delle quali inedite, che di esso sono conservate nell’archivio dell’Istituto. Per l’occasione, in collaborazione con la Biblioteca
di Storia Moderna e Contemporanea, verrà allestita presso la sede
dell’Ente una mostra documentale che resterà aperta sino al 30 ottobre
e che permetterà di osservare, leggere e conoscere dal vero i materiali
protagonisti del Convegno di studi.
Inoltre, il giorno 23 ottobre Poste Italiane, che su impulso dell’Istituto ha
realizzato il francobollo commemorativo di Augusto emesso il 19 agosto,
cioè nella precisa ricorrenza della morte dell’imperatore, sarà presente
con un proprio Ufficio mobile che garantirà la distribuzione dell’annullo
postale realizzato esclusivamente per il Convegno, per il quale è stata
anche realizzata una speciale cartolina.
Redattore: GISELLA BOCHICCHIO
Informazioni Evento:
Dal 23 ottobre 2014 al 24 ottobre 2014
Roma, Istituto nazionale di studi romani
Orario: 9.00-18.00
Telefono: 065743442
E-mail: [email protected]
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Pierluigi Leone De Castris, Pietro Cavallini.
Napoli prima di Giotto
Giovedì 6 novembre 2014, ore 17.30
Interventi
la Soprintendente Daniela Porro, il direttore della Galleria Giorgio
Leone, Ferdinando Bologna, Università degli Studi Suor Orsola Benincasa di Napoli e Professore Emerito Università degli Studi di Tor Vergata, Federico de Melis, storico dell'arte e giornalista.
La Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della Città di Roma, diretta da Daniela Porro, è lieta di invitare il pubblico alla presentazione del volume
di Pierluigi Leone De Castris, Pietro Cavallini. Napoli prima di Giotto che
si svolgerà, all'interno dell'iniziativa "Libri in Corsini" organizzata da Giorgio Leone, direttore della Galleria Nazionale d'Arte Antica di Palazzo
Corsini, con la collaborazione di Silvia Pedone, il giorno 6 novembre
2014, alle ore 17.30.
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Il volume presentato in questa occasione mira a ricostruire e illustrare,
attraverso alcuni celebri cicli pittorici napoletani - tra i quali la ben nota
Cappella di Sant'Aspreno nel Duomo di Napoli, gli affreschi della Cappella Brancaccio nella chiesa di San Domenico e il cantiere di Donnaregina - l'attività campana di una delle più originali personalità artistiche
a cavallo tra Due e Trecento, ovvero il pittore romano, Pietro Cavallini,
che esercitò il ruolo di "faro" nell'ambiente partenopeo a partire dal suo
soggiorno napoletano attestato dal 1308 e in generale di protagonista
nella pittura medievale dell'Italia centrale. Solo attraverso l'opera di Pietro Cavallini è possibile comprendere quell'apertura convinta all'arte
"nuova", ovvero alla svolta verso una nuova concezione dello spazio
tutto moderno e veridico, che prende forma anche grazie ad un confronto sempre più ravvicinato con l'opera di Giotto.
Per informazioni:
Galleria Nazionale d'Arte Antica di Palazzo Corsini
Via della Lungara 10, Roma
tel. 39 06 60802323
e-mail: [email protected]
tel.06 69994218 - [email protected]
Redattore: CLAUDIO SANTANGELO
Informazioni Evento:
6 novembre 2014
Roma, Galleria Nazionale d'Arte Antica in Palazzo Corsini
Orario: 17:30
Telefono: +39 06 60802323
E-mail: [email protected]
Sito web: http://galleriacorsini.beniculturali.it/
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I Papi della Speranza Arte e religiosità nella Roma del ‘600
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del Pontificio Consiglio per i Migranti e gli Itineranti, è curata da Maria
Grazia Bernardini e Mario Lolli Ghetti. La mostra, ospitata nelle Sale di
Clemente VII, di Clemente VIII, di Apollo e della Giustizia, sarà organizzata in tre sezioni tematiche:
La prima sezione, ROMA SANCTA: RECUPERO DEL CRISTIANESIMO DELLE ORIGINI costituisce l’introduzione alla mostra e, attraverso dipinti, incisioni, testi e reperti archeologici, illustra il nuovo clima
culturale e spirituale, caratterizzato dal fervore religioso e da uno studio
attento delle radici del cristianesimo, attraverso la ricerca delle fonti storiche, dei materiali e delle testimonianze.
La seconda sezione, I GIUBILEI, vuole illustrare il forte interesse dei
papi per l’evento del Giubileo, e della particolare attenzione rivolta al
pellegrino. Saranno presi in considerazione quattro giubilei: 1575, 1600,
1625 e 1650. Ad esempio, per l’appuntamento del 1575, Gregorio XIII
profuse il massimo impegno per trasformare Roma in una città santa
ed esaltare la Chiesa Trionfante. Innumerevoli furono gli interventi urbanistici, le committenze artistiche, le celebrazioni, le processioni, le
pubblicazioni, finalizzate al suo principale obiettivo. Si diffondono l’immagine allegorica della Chiesa che vince l’Eresia (di cui abbiamo due
esempi emblematici nelle due statue che adornano la facciata della
chiesa del Gesù), il culto della figura di Cristo e il profondo sentimento
del fedele per il potere salvifico del Figlio di Dio, la venerazione dei martiri. Sculture, incisioni, volumi e monete documenteranno i quattro avvenimenti, ponendo l’accento sull’aspetto più significativo di ogni
Giubileo.
La terza sezione, ARTE e DEVOZIONE si soffermerà sull’arte devozionale che tanta parte ebbe nel corso del Seicento a Roma, ed è suddivisa
in cinque sottosezioni dedicate al culto delle reliquie, alla canonizzazione dei santi, a San Filippo Neri e gli oratoriani, alle grandi figure dei
Santi e agli apparati e cerimonie. Sui vari aspetti dell’arte finalizzata alle
diverse manifestazioni della devozione, saranno esposti dipinti, ritratti
di santi, pale d’altare, sculture, bozzetti, incisioni, oreficerie che offrono
una sintetica panoramica delle complesse varietà delle forme artistiche
a servizio delle religione. Nell’ambito della Mostra, come tradizione,
sono state invitate a partecipare per la sezione recuperi di Opere d’Arte
le Forze dell’Ordine.
Catalogo Gangemi Editore
Redattore: RENZO DE SIMONE
Informazioni Evento:
Dal 16 maggio 2014 al 15 novembre 2014
Roma, Museo Nazionale di Castel Sant'Angelo
Orario: ore 9.00 - 19.00; chiuso lunedì
Telefono: 066819111
E-mail: [email protected]
Sito web: http://castelsantangelo.beniculturali.it
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STUDI SUL SETTECENTO ROMANO
La rivista internazionale “Studi sul Settecento Romano” (Sapienza-Università di Roma), della quale è ideatrice, curatrice e direttrice scientifica
Elisa Debenedetti, è giunta al trentesimo numero, alternando puntualmente volumi dedicati alla cultura e alla produzione artistica settecentesca: quali le monografie su Villa Albani, sui palazzetti romani, sulla
scultura, sugli architetti-ingegneri di età napoleonica e sul collezionismo
non solo di importanti famiglie romane, ma di artisti e personaggi del
ceto borghese.
A delineare il ritratto di un secolo che fece del gusto una legge assoluta
e di Roma il teatro internazionale della nascita del Moderno, sono ora i
due numeri (per le Edizioni Quasar)
Artisti e artigiani a Roma dagli Stati delle anime del
1700, 1725, 1750, 1775 Vol. III
Antico, Città, Architettura dai disegni e manoscritti dell’Istituto Nazionale di Archeologia e Storia dell’Arte Vol. I
che verranno presentati
Giovedì 11 dicembre 2014 alle ore 17.00
Dal 16 maggio al 16 novembre 2014, a Roma, a Castel Sant’Angelo
sarà visitabile la trentatreesima edizione della Mostra Europea del Turismo e delle Tradizioni Culturali, organizzata quest’anno per onorare il
I° anniversario dell’elezione di Papa Francesco quale segno di devoto
omaggio e gratitudine per il nuovo Pontefice.
La mostra, intitolata “I PAPI DELLA SPERANZA – Arte e religiosità nella
Roma del '600” realizzata sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, è organizzata dal Centro Europeo per il Turismo presieduto
da Giuseppe Lepore in collaborazione con la Soprintendenza Speciale
per il Patrimonio Storico-Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della Città di Roma, diretta da Daniela Porro, con la partecipazione dei Musei Vaticani, la Biblioteca Apostolica Vaticana, l’Archivio
Segreto Vaticano e la Reverenda Fabbrica di San Pietro
L’esposizione, che si avvale di un comitato scientifico di grande prestigio, presieduto dall’Arcivescovo Agostino Marchetto Segretario Emerito
Sala del Tempio di Adriano
Roma, piazza di Pietra
da Luciano Arcangeli, Adriano La Regina, Mario Lolli Ghetti, Maria
Concetta Petrollo
con la partecipazione di Elisa Debenedetti
Il numero 29, Artisti e artigiani vol. III, in prosecuzione dei numeri 20
e 21, dedicato ad artisti e artigiani residenti nei rioni Trevi, Colonna,
Monti, Regola e Ponte, si fonda sui Registri parrocchiali del prezioso Archivio Storico del Vicariato di Roma. La ricerca crea una sorta di anagrafe, non solo degli artisti importanti ivi residenti (Giovanni Battista
Contini, Carlo Stefano Fontana, Gerolamo Theodoli, Carlo Maratti, Pompeo Batoni, Luigi Valadier), ma anche di una molteplicità di presenze
diverse, come battilori, capomastri, colorari, doratori, falegnami, ebani-
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sti, ricamatori; e, con l’aiuto di note esplicative, è tesa a ricostruire una
trama di eventi in cui prende corpo la dimensione familiare e quotidiana
della storia, restituendo il volto di una città vivace e ricca di fermenti
quale era la Roma settecentesca.
Inoltre, attraverso un’indagine solo apparentemente minore, rende possibile sia definire la storia socio-economica del tessuto urbano, individuando le aree dove si esercitarono le varie attività dovute anche alla
presenza del ceto nobiliare, sia raccogliere una messe di utili informazioni che sottolineano una volta di più la complessa metodologia che è
alla base dei “Quaderni” del Settecento Romano.
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fatti di due fondi ottocenteschi affiancabili e di grande interesse ai giorni
nostri e nella nostra Città, dal momento che riguardano quel particolare
momento storico in cui archeologi e antichisti si avvalgono di testimonianze figurative moderne per i loro studi, raccogliendo piccoli sketchs
o disegni finiti che raffigurano luoghi o aree geografiche di loro interesse.
L’attenzione, in questo primo volume, si concentra su artisti italiani e
non, tra la fine del XVII e l’inizio del XIX secolo, prendendo in considerazione fogli tecnico-architettonici, progetti reali o ideali e disegni vedutistici di Ferdinando Galli Bibiena, Jean Chaufourier, Johann Daniel
Preißler, Carlo Marchionni, Angelo Uggeri, Raffaele Stern, Giuseppe Valadier e Dominique Vivant Denon.
Per informazioni organizzative
Daniela Ruzzenenti 3479422623 066874384 email [email protected]
Arianna Marullo 3339206208 email [email protected]
Per informazioni scientifiche
Elisa Debenedetti 066879948 email [email protected]
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H a ns M emli ng.
Rina scimento fi a mmingo
La mostra dedicata ad Hans Memling nel 1994 a Bruges, nel cinquecentesimo anniversario della sua morte, avvenuta nel 1494, ebbe il merito di portare allʼattenzione del pubblico e della critica questa figura
eccezionale dellʼarte fiamminga, dando ragione della sua influenza
sullʼarte italiana e mondiale. Nei ventʼanni successivi innumerevoli pubblicazioni hanno esplorato le diverse sfaccettature della sua opera e dei
suoi successi e la mostra organizzata nel 2005 (che toccò le città di Bruges, Madrid e New York) dimostrò come questo maestro sia stato uno
dei ritrattisti più capaci ed esperti del Rinascimento.
Mai prima dʼora si era fatta una mostra in Italia dedicata a Memling, nonostante nel nostro Paese siano presenti svariati suoi capolavori e nonostante il suo genio abbia influenzato artisti quali Leonardo, Raffaello,
Lotto, Ghirlandaio e molti altri, se è vero, come ormai universalmente
riconosciuto dagli esperti che perfino il paesaggio alle spalle della Gioconda lo si deve a Memling come racconta Paula Nuttall nel suo saggio
in catalogo Memling e la pittura italiana.
Grazie a prestiti eccezionali, spesso pressoché inamovibili per la loro
delicatezza e importanza, che generosamente e sulla base del valore
del progetto scientifico e della autorevolezza di una sede come le Scuderie del Quirinale di Roma, la mostra che si apre lʼ11 ottobre, e che rimarrà aperta fino al 18 gennaio 2015, si profila sin da ora come
unʼoccasione unica e irripetibile per il pubblico italiano, gli specialisti e
non solo.
Il numero 30, Antico, città, architettura vol. I, apre una nuova serie intesa ad indagare gli aspetti della Città attraverso la preziosa Collezione
Lanciani, ora raccolta in una Sala al quinto piano della BiASA che ne
ha conseguito l’uso illimitato, ma di proprietà dell’Istituto Nazionale di
Archeologia e Storia dell’Arte.
Accanto al nucleo denominato “Fondo antico” e al lascito di Corrado
Ricci entrato in Biblioteca nel 1934, il materiale raccolto in manoscritti
di carattere monografico e cartelle ordinate per tema dall’autore della
Forma Urbis Romae, si presenta straordinariamente ricco e altrettanto
bisognoso di un’attenzione particolare, che permetta di dipanare i talvolta misteriosi suggerimenti di Rodolfo Lanciani: quasi una lezione di
cui ci si debba render conto “sul campo”.
Saranno forse tre i numeri della Rivista dedicati a questa magistrale collezione, che troveranno il loro punto culminante in un catalogo di disegni
da mettere in rapporto con quelli raccolti da Thomas Ashby, recentemente pubblicati a cura della Biblioteca Apostolica Vaticana. Si tratta in-
“Memling. Rinascimento fiammingo” - sotto lʼAlto Patronato del Presidente della Repubblica, promossa da Roma Capitale - Assessorato alla
Cultura, Creatività e Promozione Artistica e organizzata dallʼAzienda
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Speciale Palaexpo in coproduzione con Arthemisia Group - riunirà i capolavori di Memling e non solo, provenienti da raccolte pubbliche e private, tra cui il Groeninge Museum di Bruges, la Royal Collection di
Londra, il Museo del Louvre nonché la Frick Collection di New York, la
National Gallery of Art di Washington, il Metropolitan Museum di New
York, il Museu Nacional de Arte Antiga di Lisbona e il Koninklijk Museum
voor Schone Kunsten di Anversa.
E questo grazie allʼimpeccabile progetto espositivo di Till-Holger Borchert, curatore del Memling Museum di Bruges, studioso di livello internazionale dellʼarte fiamminga del XV secolo, che intende dimostrare
“come la pittura italiana, a Firenze e in altri centri, fosse influenzata in
misura considerevole dai dipinti fiamminghi importati, stabilendo che in
questo processo le opere di Hans Memling ebbero un ruolo particolarmente importante”.
Più di tutti i suoi contemporanei, Memling divenne il pittore preferito della
diaspora italiana a Bruges, traendo grande vantaggio dalla reputazione
della precedente generazione di fiamminghi, in particolare Jan van Eyc,
Rogier van der Weyden e Petrus Christus. Fin dall'inizio della sua attività
indipendente come pittore di tavole, Memling riuscì a creare una sintesi
dei notevoli risultati di quei maestri, già tenuti nella più alta considerazione dalla nobiltà italiana e dalle élite urbane.
Durante tutto il XV secolo, lʼItalia e le Fiandre strinsero solidi legami economici e finanziari collegando i due Paesi mediante una sorta di bretella
ideale sulla quale transitarono uomini e mezzi da un capolinea allʼaltro
dellʼEuropa, con Bruges e Gand al nord e Firenze e Genova al sud.
Furono strade percorse da funzionari del Banco dei Medici (appartenenti
alle famiglie Tani, Portinari e Baroncelli) e segnate dal transito di manufatti pregiati: tessuti, arazzi, gioielli, libri miniati, dipinti e sculture. La
ricca borghesia commissionava ritratti e opere di destinazione ecclesiale
esattamente come fino ad allora aveva fatto solo lʼaristocrazia. Opere
che arrivarono in Italia e tanta parte ebbero nel cambiare lʼarte italiana.
LE SEZIONI DI MOSTRA
Lʼesposizione si compone di sette sezioni.
Nella prima saranno esposti i lavori iniziali di Memling accanto a quelli
del suo presunto maestro Rogier van del Weyden. Il confronto tra i due
artisti farà comprendere perché Memling divenne così popolare presso
la committenza italiana e perché i suoi lavori erano parimenti richiesti
dai clienti e dagli artisti. Tra le opere presenti in questa sezione rammentiamo la Deposizione di van der Weyden, il Trittico per Jan Crabbe,
per la prima volta ed eccezionalmente ricostruito per lʼesposizione dal
momento che la parte centrale arriva da Vicenza, le ali interne dalla Morgan Library di New York e quelle esterne dal Groeninge Museum di Bruges.
La seconda sezione evoca il tema delle grandi commissioni per i committenti italiani attivi nelle Fiandre. A testimonianza di una reciproca fascinazione tra le Fiandre e lʼItalia, si presenta in questa sezione una
grande tavola lignea di Ignoto maestro napoletano che, nella figura di
San Michele, riecheggia in modo patente la figura del Trittico del Giudizio universale di Danzica, in particolare quella dipinta sullʼanta posteriore.
Memling è stato un eccellente ritrattista. Le sue opere furono modello
per la ritrattistica rinascimentale tanto in Italia quanto nelle Fiandre.
La terza sezione dunque è dedicata ai suoi ritratti messi a confronto
con altri pittori a lui coevi in Belgio. Tra le opere presenti in questa sezione rammentiamo il Ritratto dʼuomo della Frick Collection, quello della
Royal Collection e ancora quello dellʼAccademia di Venezia.
A conclusione di questa sezione viene presentato il monumentale Trit-
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tico per la famiglia Moreel proveniente dal Groeninge Museum di Bruges, dove le figure dei donatori dipinte sugli sportelli laterali mettono a
frutto le straordinarie doti di ritrattista.
La quarta sezione è focalizzata sulla pittura di narrazione di Memling.
Il pittore di Bruges è stato anticipatore di questo genere creando moltissime opere affascinanti che accrebbero la stima nei suoi confronti. La
Passione di Cristo, commissionata da Tommaso Portinari ed entrata
nella collezione dei Medici, oggi conservata alla Galleria Sabauda e presente in mostra, fece sì che molti pittori italiani cominciassero a trattare
la pittura narrativa in modo completamente nuovo.
La quinta sezione è dedicata agli altari devozionali di committenza privata. In essa saranno presenti un numero consistente di lavori mai mostrati prima al pubblico. La sezione è costituita di tre parti: la prima
contiene i lavori di Memling, mentre la seconda è centrata sui pittori che
a Bruges lavoravano per clienti italiani e proprio in questa parte saranno
presenti alcuni tra i lavori più importanti delle collezioni italiane sottoposti
a indagine scientifica per la prima volta. Nella terza parte della sezione
alcune opere di Memling che recano i primi segni dellʼornamentistica rinascimentale che venne fatta propria dal nord Europa. Tra le opere presenti in questa sezione La Madonna con Bambino ed Angeli dalla
National Gallery of Art di Washington, alcune tavole recentemente scoperte provenienti dalla Spagna e lo straordinario monumentale trittico
di San Lorenzo della Costa, dipinto per lʼomonimo mercante genovese,
parzialmente attribuito a Memling e che testimonia degli scambi tra Genova e il Nord.
Una specifica attenzione è dedicata alla fortuna della pittura devozionale
nordica. Molti maestri italiani copiarono meticolosamente i prototipi di
Memling per emulare la sua arte e anche per soddisfare le esigenze dei
loro clienti italiani che erano rimasti colpiti dalle immagini devozionali
del Nord Europa. In questa sezione si potranno ammirare, una parte del
Dittico memlinghiano, ovvero il Cristo Benedicente da Genova, nonché
la copia esatta che ne fece Ghirlandaio e che testimonia la presenza
del quadro nella Firenze del XV secolo.
Lʼultima sezione rende testimonianza delle importanti commissioni di
famiglie altolocate a Memling e ai suoi contemporanei, tra cui il prestito
eccezionale del Trittico di Adriaen Reins da Bruges, il Trittico della Resurrezione dal Louvre e, infine, il Trittico Pagagnotti che unisce alla tavola centrale Madonna in trono col Bambino e due angeli proveniente
dagli Uffizi gli scomparti laterali con San Giovanni Batista e San Lorenzo, provenienti dalla National Gallery di Londra.
Scuderie del Quirinale
Memling. Rinascimento fiammingo
11 Ottobre 2014 > 18 Gennaio 2015
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Tavola rotonda
"Il patrimonio culturale come
risorsa strategica per un'Europa
sostenibile"
che si terrà il 23 ottobre pomeriggio dalle 15.00 alle
19.00 a Palazzo Poli (via Poli 54, Roma).
L'evento è organizzato da Europa Nostra, la Voce del patrimonio culturale in Europa, in collaborazione con il Ministero dei Beni Culturali e
delle Attività Culturali e del Turismo, durante la presidenza italiana del-
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l'Unione europea. Questa tavola rotonda è organizzata nel quadro del
progetto 'Mainstreaming Heritage', che ha il sostegno del programma
Creative Europe dell'Unione europea.
Gli obiettivi di questo incontro\dibattito sono due: presentare gli ultimi
importanti sviluppi politici in favore di un approccio integrato nei confronti
del patrimonio culturale a livello europeo ad un ampio pubblico composto da rappresentanti di organizzazioni della società civile; discutere con
soggetti pubblici e privati, nazionali ed europei con quali modalità si puo
ulteriormente migliorare la governance partecipativa nei confronti dei
beni culturali. Il tutto in linea con le conclusioni adottate dal Consiglio
dell'Unione europea nel maggio scorso e la comunicazione adottata
dalla Commissione europea nel luglio scorso.
La prima sessione è incentrata sulla promozione della governace partecipata del patrimonio culturale comune Europeo. Questo è stato anche
il tema principale della conferenza internazionale " Patrimonio Culturale
come bene comune: verso una governance partecipata nel terzo millennio", ospitata a Torino dalla Presidenza italiana il 23-24 settembre in
concomitanza con la riunione informale del Consiglio dei ministri dell'UE.
La seconda sessione sará dedicata ai migliori progetti e iniziative italiani nel settore del recupero e promozione del patrimonio culturale che
hanno ricevuto il Premio dell'Unione Europea per il Patrimonio culturale
- Europa Nostra Awards 2014, considerato il premio europeo più prestigioso in questo campo. Facendo cio’, Europa Nostra desidera sottolineare l'importanza di promuovere l'eccellenza e lo scambio delle migliori
pratiche in tutta Europa, come contributo al buon governo del patrimonio
culturale. Come dimostrano i numerosi progetti vincitori del premio nel
corso degli ultimi 12 anni, l'Italia rappresenta senza dubbio uno dei paesi
leader.
Sará disponibile un servizio di traduzione simultanea italiano / inglese.
L'ingresso è gratuito, previa registrazione.
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Sotto la volta dell’Aria. Mattia
Preti a Palazzo Doria Pamphilj di
Valmontone
PER SAPERNE DI PIU’
www.europanostra.org
www.flickr.com/photos/europanostra/sets
www.youtube.com/user/EuropaNostraChannel
twitter.com/europanostra
www.beniculturali.it
www.ec.europa.eu/programmes/creative-europe
www.italia2014.eu
TAVOLA ROTONDA
“Beni culturali come risorsa strategica per un’ Europa sostenibile”
Giovedi 23 Ottobre 2014, 15:00-19:00
Palazzo Poli, Sala Dante, Roma
PROGRAMMA
DISCORSI DI APERTURA
Lucio Battistotti, Direttore della Rappresentanza in Italia della Commissione Europea
Sneška Quaedvlieg-Mihailović, Segretario Generale di Europa Nostra
Prima Parte
PROMUOVERE UNA GOVERNANCE PARTECIPATIVA DEI BENI
CULTURALI
Moderatrice:
Sneška Quaedvlieg-Mihailović, Segretario Generale di Europa Nostra
- Antonia P. Recchia, Segretario Generale del Ministero dei beni e delle
attività culturali e del turismo
- Silvia Costa, Parlamentare europea, Presidente della Commissione
CULT, Istruzione e Cultura al Parlamento Europeo
- Marco Parini, Presidente di Italia Nostra
- Francesco Bandarin, Universitá IUAV di Venezia
- Luca Bergamo, Segretario generale di Culture Action Europe
- Anna Zegna, Presidente della Fondazione Zegna, Membro del Consiglio del FAI, Membro del consiglio di Europa Nostra
- Irene Braam, Vice-Presidente delle relazioni con il governo, Bertelsmann
Seconda Parte
PROMUOVERE L’ECCELLENZA & IL POTERE DELL’ESEMPIO PER
I BENI CULTURALI
Moderatrice:
Rossana Bettinelli, membro del comitato esecutivo di Europa Nostra
e vincitrice Grand Prix nel 2009
Vincitori del premio per il patrimonio culturale Unione Europea / Europa
Nostra 2014
- Nicola Berlucchi, Architetto, Teatro Sociale, Bergamo (Vincitore nella
categoria Conservazione)
- Ambra Garancini, Presidente dell’Associazione Iubilantes, Como
(Vincitore nella categoria Contributi esemplari)
- Luca Rinaldi, Soprintendente per i Beni Architettonici e Paesaggistici
delle province di Torino, Asti, Cuneo, Biella e Vercelli, Case Walser: conservazione dell’architettura tradizionale ad Alagna Valsesia (Grand Prix
nella categoria Conservazione)
- Paolo Vitti, Architetto, Ricerca sulla costruzione romana a volta nel
Peloponneso, (Grand Prix nella categoria Ricerca)
- Jacopo Bulgarini d’Elci, Vice-Sindaco di Vicenza, Basilica Palladiana, Vicenza (Vincitore nella categoria Conservazione)
DISCORSO DI CHIUSURA
Denis de Kergorlay, Presidente Esecutivo di Europa Nostra
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La denominazione mese della Cultura Pamphilia individua il ciclo di iniziative organizzate, tra il 3 e il 28 novembre, dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Valmontone per valorizzare Palazzo Doria Pamphilj
ed i suoi tesori, con la riscoperta delle radici della famiglia Pamphilj e
delle preziose testimonianze artistiche.
Ad aprire le rassegna, lunedì 3 novembre, sarà la Giornata di studi intitolata “Sotto la volta dell’Aria. Mattia Preti: approfondimenti e nuove ricerche”, promossa dall’Amministrazione comunale con la
Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici del Lazio,
diretta da Anna Imponente, e con il patrocinio della Repubblica di Malta
e dell’Istituto di Studi Barocchi dell’Università di Malta, diretto dal professor Denis De Lucca. Un’iniziativa che rende omaggio ad un artista
che, proprio a Valmontone, ha lasciato nella Stanza dell’Aria una delle
sue più intense interpretazioni del linguaggio figurativo barocco: un suggestivo ciclo di affreschi realizzati nella primavera del 1661, quando il
Maestro si preparava a partire alla volta di Malta, dopo aver ottenuto il
titolo di Cavaliere dell’Ordine.
Per l’occasione sarà esposta la prima opera realizzata dall’artista per i
Pamphilj: lo stendardo dipinto per la Confraternita del Santissimo Sacramento e del Rosario di San Martino al Cimino, feudo pamphiliano e
roccaforte della famosa e temuta Olimpia Maidalchini, madre di Camillo
Pamphilj, che commissionò l’opera per il Giubileo del 1650. Lo Stendardo resterà a Valmontone, per gentile concessione dell’Abbazia Cistercense e della Confraternita di San Martino al Cimino, dal 3 al 30
novembre.
Il mese della Cultura Pamphilia avrà il suo culmine venerdì 28 novembre, alla presenza del Sottosegretario di Stato On. Francesca Barracciu, con l’inaugurazione della Sala del Principe restaurata dalla
Soprintendenza per i Beni storici artistici ed etnoantropologici del Lazio
riportando alla piena leggibilità le pareti affrescate da Gaspard Dughet,
caratterizzate da motivi a trompe l’oeil che aprono su ampi e maestosi
scorci paesistici inquadrati da quinte arboreee, specchi d’acqua ed aspri
profili montuosi. Un intervento che ha accentuato le strette analogie formali e stilistiche che intercorrono tra la sala stessa e la Galleria di Alessandro VII al Quirinale dipinta, tra gli altri, dal Dughet poco prima di
giungere a Valmontone.
Redattore: ANTONELLA D'AMBROSIO
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Informazioni Evento:
Dal 3 novembre 2014 al 28 novembre 2014
Valmontone, Palazzo Doria Pamphilj
Orario: 9,30-19
Telefono: 0669674205 - Fax: 0669674210
E-mail: [email protected]
Sito web: http://www.soprintendenzabsaelazio.it/
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- Ottobre 2014
Musei degli enti locali. Sviluppo e Strumenti Giuridici di valorizzazione
integrata del territorio
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Lo sviluppo dei musei regionali e degli enti locali, nella prospettiva della
creazione di un sistema museale della Puglia, non può prescindere da
un ampio dibattito che coinvolga tutti i soggetti interessati, ma abbia
anche la capacità di rivolgersi all'esterno per trovare, nel mondo accademico ed istituzionale, modelli giuridici di riferimento e condividere lo
scambio di buone pratiche di valorizzazione dei beni culturali al fine di
mettere in valore il nostro patrimonio culturale.
Redattore: RENZO DE SIMONE
Informazioni Evento:
31 ottobre 2014
Cassano delle Murge, Palazzo Miani Perotti
Orario: dalle ore 10.00
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L a n o s t r a s to r i a
Il logo del progetto di ricerca riprende il logo aziendale, una sintesi visiva
del legame storico con la città di Potenza e della proiezione regionale
dell’Ospedale grazie al nodo di simboli rappresentato dalla Torre Guevara, sede del primo complesso ospedaliero, in età muratiana, e dai
quattro fiumi che bagnano la Basilicata e fanno parte del logo della Regione.
giovedì 16 ottobre 2014
Mercoledì 22 ottobre si inaugura al Museo provinciale la Mostra
storica sul San Carlo
Una ricostruzione virtuale della facciata del
Castello
Mercoledì 22 ottobre 2014, alle ore 17.30, nei locali del Museo archeologico provinciale di Potenza (Via Lazio), sarà inaugurata la mostra documentaria Per ben servire l’umanità languente. La complessa genesi
dell’Ospedale San Carlo di Potenza attraverso i documenti d’archivio
(1810-1870). La mostra, nata dalla collaborazione fra l’Archivio di Stato
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di Potenza e l’Azienda ospedaliera regionale San Carlo, ripercorre la
storia dei primi settanta anni di vita del nosocomio potentino, istituito
con decreto del 22 ottobre 1810.
Attraverso i documenti conservati nell’Archivio di Stato di Potenza è
emersa, in tutta la sua immediatezza, una storia contrassegnata dal
cammino faticoso di una struttura che, pur riproducendo in sé le tante
contraddizioni dell’ambiente esterno (carenze strutturali, scarsa igiene,
discriminazione del lavoro femminile, eccessiva rissosità fra degenti e
personale, ecc.), riuscì ad acquisire le sembianze di un moderno luogo
di cura.
La mostra comprende una sezione dedicata al complesso architettonico
nel quale fu ospitato l’Ospedale in quei primi decenni, alle sue trasformazioni e ai numerosi adeguamenti funzionali. Una ricostruzione, questa, tanto più preziosa in quanto si riferisce ad una struttura non più
esistente, con la sola eccezione dell’antica torre Guevara, non a caso
divenuta il “simbolo” dell’Ospedale. La raffigurazione della torre con la
vicina chiesa conventuale di S. Carlo, riprodotte in una veduta di Potenza del 1703, costituisce l’immagine-chiave che accompagna il percorso documentario.
In occasione dell’inaugurazione sarà presentato anche il catalogo a
stampa della mostra.
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Palermo dei misteri, alla scoperta delle
Catacombe dei Cappuccini
Il Convento dei Cappuccini a Palermo, nel quartiere Cuba, e\' annesso
alla Chiesa di Santa Maria della Pace. Chiesa e convento risalgono al
XVI secolo, benche\' edificati su strutture precedenti. Nel sotterraneo si
trovano le famose Catacombe dei Cappuccini. Conosciuto in tutto il
mondo per la presenza nei suoi sotterranei di un vasto cimitero, attira
la curiosita\' di numerosi turisti. Lo spettacolo degli innumerevoli cadaveri esposti, per molti aspetti macabro, e\' spunto di riflessione sulla caducita\' della vita, sulle vanita\' terrene e sull\'inutilita\' dell\'attaccamento
degli uomini alle loro fattezze esteriori. Le gallerie furono scavate alla
fine del \'500 e formano un ampio cimitero di forma rettangolare. Non si
conosce l\'esatto numero di salme presenti, ma si stima ve ne siano
circa 8mila. Inizialmente vennero sepolti in queste catacombe esclusivamente preti e monaci ma, con il passare dei decenni, tale opportunita\', venne estesa ai rappresentanti dell\'elite locale. Le mummie, in
piedi o coricate, vestite di tutto punto, sono divise per sesso e categoria
sociale, anche se la maggior parte di esse appartengono ai ceti alti, poiche\' il processo di imbalsamazione era costoso. Il metodo di imbalsa-
50 anni di attivita’
per i beni culturali
mazione prevedeva prima di tutto di far \"scolare\" la salma per circa un
anno, dopo averle tolto gli organi interni. Quindi il corpo, piu\' o meno
rinsecchito, veniva lavato con aceto, riempito di paglia e rivestito con i
suoi abiti. Altri metodi, utilizzati specialmente in periodi di epidemie, prevedevano un bagno di arsenico o di acqua di calce. Tra le ultime salme
collocate all\'interno delle Catacombe dei Cappuccini e\' particolarmente
nota quella di Rosalia Lombardo. Nata a Palermo nel 1918, morì di polmonite il 6 dicembre del 1920. La bambina appare intatta (seppur solo
per il volto e non per il resto del corpo) tanto da destare l\'impressione
che stia dormendo, e da meritare il soprannome di \"Bella addormentata\".
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Una nuova iniziativa del CDBC
FONTI DI STORIA - "Ritagli"
stampa quotidiani, settimanali,
mensili, volumi e pubblicazioni varie
CENTRO DOCUMENTAZIONE
BENI CULTURALI:
Raccolta di articoli di quotidiani, settimanali,
mensili e periodici vari,
attualmente, oltre 10.000 titoli, a livello
nazionale, informatizzati (PDF) su tutti gli
eventi
riguardanti i beni culturali in Italia,
dal 1923 ad oggi.
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continua da pag. 2
News...dal MiBACT
tistica e sportiva e costituisce un appuntamento strategico di
portata internazionale per sensibilizzare l'opinione pubblica sui
temi della pari dignità e sulla necessità di abbattere ogni tipo di
barriera per porre in essere i cambiamenti necessari al miglioramento delle condizioni di vita delle persone con disabilità.
Il MIBACT, nell'ambito delle proprie competenze, aderisce all'iniziativa promuovendo attività e progetti che siano a favore di
una sempre più ampia accessibilità dei luoghi e dei contenuti
della cultura da parte di tutti .
L'accesso alla cultura è un diritto fondamentale sancito dalla
Convenzione dell'ONU sui diritti delle persone con disabilità (
art. 30) ed il MIBACT, con lo slogan "Un giorno all'anno tutto
l'anno", conferma anche per il 2014 il suo impegno ad assicurare le migliori condizioni di utilizzazione e fruizione del patrimonio culturale
Si ricorda, con l'occasione, che il Decreto Ministeriale n. 239 del
20 aprile 2006, relativo alle modalità di accesso ai musei ed ai
luoghi della cultura, consente, tutto l'anno, l'ingresso gratuito "ai
cittadini dell' Unione Europea portatori di handicap e ad un loro
familiare o ad altro accompagnatore che dimostri la propria appartenenza a servizi di assistenza socio-sanitaria"
Tre progetti di eccellenza per la fruizione
ampliata del patrimonio culturale
Roma | 3 dicembre 2014 | ore 10:30
Sala Molajoli,
Complesso Monumentale di San Michele a Ripa Grande
Via di San Michele 22
Introduzione
Direttore Generale
Dott.ssa Anna Maria Buzzi
Presentazione
Progetto “Il Museo Liquido” – Museo Archeologico Nazionale di
Cagliari
Dott. Marco Edoardo Minoja – Soprintendente per i Beni Archeologici delle provincie di Cagliari e Oristano
3/12/2014: GIORNATA INTERNAZIONALE DEI
DIRITTI DELLE PERSONE CON DISABILITA'
Mercoledì 3 dicembre 2014 ricorre la "Giornata internazionale
dei diritti delle persone con disabilità" come stabilito dal "Programma di azione mondiale per le persone disabili" adottato nel
1982 dall' Assemblea generale dell'ONU.
L'appuntamento annuale offre l'occasione per promuovere in
tutti gli ambiti sociali il dialogo sul diritto degli individui ad una
partecipazione piena ed attiva alla vita lavorativa, culturale, ar-
Progetto “La Galleria Nazionale delle Marche senza ostacoli”
Dott. ssa Maria Rosaria Valazzi – Soprintendente per i Beni
Storici, Artistici ed Etnoantropologici delle Marche
Progetto “Miramare senza ostacoli. Il castello e il parco per tutti”
Dott. Luca Caburlotto – Soprintendente per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici del Friuli Venezia Giulia
Al termine della manifestazione seguirà una visita guidata al
Complesso Monumentale di San Michele a Ripa Grande.
Sono previsti sottotitolazione simultanea e servizio di interpretariato LIS.
In chiusura del Notiziario è stato pubblicato in GAZZETTA UFFICIALI N. 274, del 25 novembre 2014 il:
DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 29 agosto 2014, n. 171
Regolamento di organizzazione del Ministero dei beni e delle attivita' culturali e del turismo, degli uffici della diretta collaborazione del Ministro e dell'Organismo indipendente di valutazione della performance, a norma dell'articolo 16, comma 4, del
decreto-legge 24 aprile 2014, n. 66, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 giugno 2014, n. 89. (14G00183)
Nel numero di Novembre verrà data ampia informazione.