Ottobre edizione completa - Centro Documentazione beni Culturali
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Ottobre edizione completa - Centro Documentazione beni Culturali
DATA NEWS NOTIZIARIO DEI BENI CULTURALI E AMBIENTALI CENTRO DOCUMENTAZIONE BENI CULTURALI - on line Organo di informazioni culturali del Sezione Archivistica Luigi Ceci Centro Studi Cistercensi - Centro Documentazione Fortificazioni VERSO UN NUOVO MIBACT LA RIORGANIZZAZIONE DEL MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITÀ CULTURALI E DEL TURISMO a pag. 2 le ultime procedure prima dell’avvio del “nuovo MiBACT” ARCHIVIO DI STATO DI CATANIA News...dal MiBACT ISTITUTO ITALIANO CASTELLI Anno XXIII - Nuova serie 10 sede legale: Via Ettore Arena, 19 - 00128 Roma - Tel/fax 06 5084493 [email protected] - [email protected] [email protected] - [email protected] 2014 Direttore Responsabile: Luisa Chiumenti - Editore: Mauro Ceci Registrazione Tribunale di Roma n°53/2001 dell’8/2/2001 OTTOBRE www.centrodocumentazionebeniculturali.it /centro documentazione beni culturali News...dal MiBACT che, destinate a tutte le fasce di utenza, con una particolare attenzione al pubblico scolastico. Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo Direzione Generale per la Valorizzazione del Patrimonio Culturale Direttore Generale: Anna Maria Buzzi Servizio II – Comunicazione e promozione del Patrimonio Culturale Responsabile: Marcello Tagliente Sed - Centro per i servizi educativi del museo e del territorio Coordinatore: Gianfranca Rainone Elisabetta Borgia, Marina Di Berardo, Susanna Occorsio, Cinzia Raffio Segreteria: Maria Arcangela Purrulli, Giandomenico Merenda Via di San Michele, 22 - 00153 Roma - Tel. 06.672342664232 Fax 06.67234347 Email: [email protected] - www.sed.beniculturali.it www.facebook.it/ServiziEducativi * * * Registrato dalla Corte dei Conti il Decreto che riorganizza il Mibact. Entrerà in vigore il 1° gennaio 2015 MiBACT – Direzione Generale per la Valorizzazione del Patrimonio Culturale Sed - Centro per i Servizi educativi del museo e del territorio Il Centro per i servizi educativi del museo e del territorio è stato istituito (D.M. del 15/10/1998) per promuovere la conoscenza del patrimonio culturale verso ogni tipo di pubblico e svolgere attività di educazione, comunicazione e formazione specifica nell’ambito dei beni culturali, attraverso progetti a livello nazionale. Dal 2009 fa parte della Direzione Generale per la Valorizzazione del Patrimonio Culturale che supporta nel coordinamento della rete dei Servizi educativi territoriali e con le attività di educazione e promozione, ai sensi degli articoli 118 e 119 del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio, anche in relazione al pubblico con disabilità (D.M. 20 luglio 2009). Il Centro si adopera per la diffusione e la promozione delle attività didattiche svolte dai Servizi educativi, creando, in sinergia con essi, azioni di valorizzazione turistico-territoriale, ed opera in sinergia con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, per creare occasioni di accesso al sapere attraverso la messa a sistema di istruzione e cultura, al fine di sviluppare una società della conoscenza (Accordo Quadro del 20 marzo 1998 e Protocollo d’Intesa del 28 maggio 2014) L’azione di coordinamento del Centro, attiva anche in maniera sperimentale per le recenti competenze legate al turismo scolastico e al viaggio d’istruzione, è orientata a sviluppare raccordi operativi interistituzionali ed interventi di collaborazione per sostenere la conoscenza e l’uso consapevole del patrimonio, in quanto elementi fondanti nel diritto di partecipazione attiva dei cittadini alla vita culturale e sociale. Tra gli obiettivi prioritari la configurazione di un’agenda condivisa di programmazione delle azioni educative e la messa a punto dell’ Offerta formativa, consultabile on line sul sito istituzionale (www.sed.beniculturali.it). Per l’anno scolastico 2014-2015 sono stati presentati circa 700 progetti, dalle sezioni didattiche di soprintendenze, musei, archivi e bibliote- Il Ministero dei Beni Culturali ha comunicato che il 21 novembre la Corte dei Conti ha registrato il Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri che rivoluziona il modello organizzativo del Ministero. La riforma Franceschini, che mira a rendere più celere ed economicamente efficiente l'amministrazione con «l’ammodernamento della struttura centrale del Mibact e la semplificazione delle sue diramazioni periferiche», entrerà in vigore il 1° gennaio 2015 dopo la pubblicazione, prevista in settimana, sulla Gazzetta Ufficiale. Nato dalle norme della spending-review del 2012 (in particolare l’articolo 2 del decreto legge 95), il decreto impone ai dicasteri di tagliare del 20 per cento gli uffici dirigenziali: al Mibact saranno 37 i dirigenti in meno. Il decreto, che rivoluziona molti settori dei Beni culturali, è stato ed è molto criticato, con interventi, lettere firmate da professionisti del settore e voci polemiche di architetti, archeologi, restauratori e dirigenti del Mibact che da mesi stanno intervenendo, anche con proposte, contro la riforma. Secondo il ministro Franceschini è finalmente partita l’integrazione tra cultura e turismo e soprattutto la valorizzazione dei musei italiani: 20 musei e siti archeologici di interesse nazionale saranno dotati di piena autonomia e gestione finanziaria con direttori «specializzati e selezionati con procedure pubbliche», annuncia il Mibact, che promette il rilancio delle politiche di innovazione e formazione e la valorizzazione delle arti contemporanee. * * * s e g u e a pa g.3 4 S o m m a r i o * CECI Arch. Mauro, Direttore Centro Documentazione Beni Culturali - Roma * CHIUMENTI Arch. Luisa, giornalista pubblicista e scrittrice, Roma Hanno collaborato a questo numero: * SERANGELI Roberto, Webmaster del CDBC, Ministero per i Beni Culturali, Roma * VILLAROSA Dr.ssa Maria Nunzia Archivio di Stato di Catania N°10 - Ottobre 2014 News dal MiBACT - Sed - Centro per i Servizi educativi del museo e del territorio 3 - Registrato dalla Corte dei Conti il Decreto che riorganizza il Mibact. Entrerà in vigore il 1° gennaio 2015 3 - 3/12/2014: GIORNATA INTERNAZIONALE DEI DIRITTI DELLE PERSONE CON DISABILITA' 34 Notizie dalla Sezione Archivistica “Luigi Ceci” -ARCHIVIO DI STATO DI TORINO 4 - BIBLIOTECA REALE DI TORINO 4 - ARCHIVIO DI STATO DI MANTOVA 5 - BIBLIOTECA UNIVERSITARIA DI PAVIA 5 - ARCHIVIO DI STATO DI BELLUNO 6 - BIBLIOTECA NAZIONALE MARCIANA DI VENEZIA 6 - BIBLIOTECA DELLA BIENNALE DI VENEZIA 7 - ARCHIVIO DI STATO DI GORIZIA 7 - ARCHIVIO DI STATO DI TRENTO 8 - SOPRINTENDENZA ARCHIVISTICA PER L’EMILIA ROMAGNA 8 - ARCHIVIO DI STATO DI BOLOGNA 9 - ARCHIVIO DI STATO DI SIENA 9 - ARCHIVIO DI STATO DI ANCONA 10 - ARCHIVIO CENTRALE DELLO STATO - ROMA 10 - SOPRINTENDENZA ARCHIVISTICA PER L’ABRUZZO 10 - ARCHIVIO DI STATO DI TERAMO 10 - ARCHIVIO DI STATO DI AVELLINO 11 - ARCHIVIO DI STATO DI BENEVENTO 11 - ARCHIVIO DI STATO DI NAPOLI 12 - ARCHIVIO DI STATO DI TARANTO 12 - ARCHIVIO DI STATO DI MATERA 13 - ARCHIVIO DI STATO DI POTENZA 13 - ARCHIVIO DI STATO DI CATANZARO 13 - ARCHIVIO DI STATO DI COSENZA 14 - ARCHIVIO DI STATO DI REGGIO CALABRIA 14 - ARCHIVIO DI STATO DI CATANIA Le volontarie della Resistenza: storia di donne partigiane che sognarono la pace, la libertà e la giustizia sociale. a cura di Maria Nunzia Villarosa 15 - ARCHIVIO DI STATO DI PALERMO 18 - SCICLI - Lo specchio di carta 19 - ARCHIVIO DI STATO DI ORISTANO 19 Normative tecnico - professionali & interventi pubblici a cura di Mauro Ceci 19 Centro Documentazione fortificazioni - Fortificazioni, memoria, paesaggio 20 Centro Studi Cistercensi - Nonantola e il territorio modenese in età carolingia - Roma religiosa - Salviamo la Certosa di Trisulti 22 22 23 Restauri - Il recupero della Domus Aurea 23 - FRANCESCHINI: COLOSSEO DI NUOVO “ARENA” COME NELL'OTTOCENTO? IDEA BELLA E CORAGGIOSA 25 - Ferentino candidata, insieme alle città di Saturno, a patrimonio dell’UNESCO 25 Mostre, Convegni & Musei - SALONE DELL'ARTE E DEL RESTAURO DI FIRENZE 26 - DELL’ANTICA VOCE. EMILIO GRECO MEDAGLISTA 26 - "L’Istituto Nazionale di Studi Romani e le fonti d’archivio del primo Bimillenario" 27 - Pierluigi Leone De Castris, Pietro Cavallini. Napoli prima di Giotto 27 - I Papi della Speranza - Arte e religiosità nella Roma del ‘600 28 - STUDI SUL SETTECENTO ROMANO 28 - Hans Memling. Rinascimento fiammingo 29 - "Il patrimonio culturale come risorsa strategica per un'Europa sostenibile" 30 - Sotto la volta dell’Aria. Mattia Preti a Palazzo Doria Pamphilj di Valmontone 31 - Musei degli enti locali. Sviluppo e Strumenti Giuridici di valorizzazione integrata del territorio 32 - La nostra storia 32 - Palermo dei misteri, alla scoperta delle Catacombe dei Cappuccini 33 * * * D A T A N E W S - Notiziario per i Beni Culturali e Ambientali Direttore Responsabile: Luisa Chiumenti - Editore: Mauro Ceci Registrazione Tribunale di Roma n°53/2001 dell’8/2/2001 00128 Roma - Via Ettore Arena, 19 - Tel/fax 06 5084493 Il Notiziario è consultabile gratuitamente sul sito: www.centrodocumentazionebeniculturali.it 4 DATA NEWS on line - Ottobre 2014 Notizie dal....... Sezione Archivistica Luigi Ceci Dich iarazione di “N otevole Interesse Storico” del 25 febbraio 1995 D ire ttore : M auro C E C I C ura tore : B r uno FOR A ST I E R I Sede legale: Via Ettore Arena, 19 - 00128 ROMA [email protected] tel / fax 06 5084493 - e-mail: ARCHIVIO DI STATO DI TORINO EUROPEAN ARCHIVES GROUP. E U R O P E A N BO A R D O F NATI O NA L A R C H I V ISTS J OI NT ME E TI NG La Direzione generale per gli archivi, in collaborazione con la Commissione europea, organizza, nel quadro della presidenza italiana dell 'UE, la XVII riunione dello European Archives Group (EAG) e la XXX conferenza dello European Board of National Archivists (EBNA) che si terranno presso l'Archivio di Stato di Torino nei giorni 3-4 novembre 2014. Il primo è un gruppo di lavoro di esperti dei paesi della UE, istituito dalla Commissione Europea nel 2006, a seguito di una raccomandazione del Consiglio; il secondo è un comitato informale dei direttori generali degli archivi della Unione Europea e di alcuni paesi non membri (Islanda, Norvegia, Svizzera, a cui si è dal 2014 affiancata la Turchia come osservatore), finalizzato allo scambio di buone pratiche e alla discussione di temi di politica archivistica di interesse comune. All'ordine del giorno delle riunioni torinesi saranno temi di grande attualità, come la bozza di Regolamento europeo sulla protezione dei dati personali, sul cui iter terrà un aggiornamento l'Ufficio del Garante Privacy italiano, che illustrerà inoltre l'impatto che potrà avere nel settore archivistico la sentenza sul diritto all'oblio emanata dalla Corte di giustizia della UE. Altre sessioni affronteranno, come emerge dal programma allegato, i temi della regolamentazione della professione archivistica nei paesi della Unione e delle norme che regolano la gestione degli archivi militari e dei servizi di informazione. Alla sessione inaugurale parteciperanno il Ministro dei beni e delle attività culturali Dario Francese/lini e il Sindaco della Città di Torino Piero Fassino, il cui sostegno è stato di rilevante importanza per l'organizzazione delle riunioni, insieme a quello fornito dalla Compagnia di San Paolo e dalla Cassa di Risparmio di Torino. Redattore: RENZO DE SIMONE Biblioteca Reale), per consentire di ripercorrere l’intera storia della città e dell’Italia, dagli insediamenti romani all’Unità d’Italia. La Biblioteca Reale di Torino è il luogo della memoria del Polo Reale e della storia d’Europa; conserva 200.000 volumi, 4.500 manoscritti, 5.000 cinquecentine, 1.500 pergamene, 1.112 periodici, oltre 3.000 disegni, 187 incunaboli – testi del XVI secolo -, 400 album fotografici e carte geografiche, incisioni e stampe. Per migliorare la conservazione delle collezioni e per rendere fruibile il patrimonio storico-artistico della Biblioteca, sono stati integralmente ristrutturati i depositi interrati per consentire il raddoppio degli spazi espositivi, rispondendo alla vocazione museale della Biblioteca, vera Wunderkammer, voluta da Carlo Alberto, instancabile collezionista, artefice di acquisizioni importantissime. I due spazi espositivi sono stati allestiti e attrezzati secondo le più moderne tecnologie di conservazione e di esposizione. Informazioni Evento: Dal 3 novembre 2014 al 4 novembre 2014 Torino, Archivio di Stato Orario: 9.30 - 17.00 Telefono: 011540382 * * * BIBLIOTECA REALE DI TORINO Leonardo e i Tesori del Re La mostra "Leonardo e i Tesori del Re" che aprirà il prossimo 30 ottobre fino al 15 gennaio 2015 presso la Biblioteca Reale di Torino - offre un importante esposizione di un centinaio capolavori assoluti tra le opere di Leonardo da Vinci, disegni Raffaello, Carracci, Perugino, Van Dyck e Rembrandt, codici miniati, carte nautiche ed altre opere grafiche dalle preziose collezioni della Biblioteca. Per per rendere fruibile il patrimonio storico-artistico della Biblioteca, sono stati integralmente ristrutturati i depositi interrati per consentire il raddoppio degli spazi espositivi. Le opere - il celeberrimo Autoritratto, il Ritratto di fanciulla, il Codice sul volo degli uccelli e altri dieci fogli di Leonardo da Vinci, disegni di Raffaello, Carracci, Perugino, Van Dyck, Rembrandt, Tiepolo, il Theatrum Sabaudiae, codici miniati, carte nautiche ed altre opere grafiche ed oggetti dalle preziose collezioni della Biblioteca - sono allestite sia nello straordinario Salone realizzato nel 1837 dall’architetto di corte Pelagio Palagi, sia nei due spazi espositivi del piano interrato. Si tratta della Sala Leonardo - realizzata nel 1998 dalla Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Torino - e del nuovo spazio espositivo che oggi si inaugura e che la mostra intende valorizzare. La realizzazione del nuovo spazio è stata finanziata in maniera paritetica da Compagnia di San Paolo, Fondazione CRT e da Consulta. Si inquadra nel più vasto progetto del Polo Reale di Torino, promosso dalla Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, che riunisce in un unico complesso architettonico cinque musei precedentemente divisi (Palazzo Reale, Armeria Reale, Galleria Sabauda, Museo Archeologico, La mostra, gestita dalla Città di Torino e Turismo Torino e Provincia, è aperta dal lunedì alla domenica dalle 9 alle 18; il costo del biglietto è di 12,00 €, ridotto a 8,00 € per i possessori della Torino+Piemonte Card, Abbonamento Musei, ragazzi dai 6 ai 12 anni. Gratuità per i disabili, gli accompagnatori, i bambini sino ai 5 anni, guide turistiche patentate (non sono previste tariffe nette per operatori, tariffe speciali per gruppi e famiglie). L’ingresso alla mostra è esclusivamente su prenotazione (25 persone massimo ogni 30 minuti) acquistabile con carta di credito su www.turismotorino.org o presso la Biglietteria della mostra alla Biblioteca Reale, con pagamento in contanti, pos e carte di credito, secondo disponibilità. Per maggiori informazioni è possibile chiamare lo 011.535181 attivo dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 18 o mandare una mail a [email protected] Redattore: RENZO DE SIMONE Informazioni Evento: Dal 30 ottobre 2014 al 15 gennaio 2015 Costo del biglietto: 12,00 euro; Riduzioni: 8,00 euro Torino, Biblioteca Reale DATA NEWS on line - Ottobre 2014 Orario: dal lunedì alla domenica dalle 9 alle 18, primo ingresso 9.30, ultimo ingresso 17.30 Telefono: 011 545305 E-mail: [email protected] Sito web: http://www.bibliotecareale.beniculturali.it/index.php/eventi * * * ARCHIVIO DI STATO DI MANTOVA Federico II Gonzaga e le arti Con la presenza di nove relatori, l'iniziativa è scandita in tre momenti: due sessioni, coordinate da Molly Bourne (Syracuse University in Florence) e da Stefano L'Occaso (Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Mantova, Brescia e Cremona), e una tavola rotonda presieduta dalla direttrice dell'Archivio di Stato, Daniela Ferrari. 5 Biblioteca Universitaria pavese, Maria Paola Invernizzi, si è concepita la mostra Disegni, incisioni e vedute della Certosa di Pavia tra XVI e XIX secolo, che intende valorizzare sia il patrimonio del Museo della Certosa e del Gabinetto dei Disegni e Stampe della Pinacoteca di Brera, sia quello librario della Biblioteca Universitaria, che possiede ab antiquo un fondo di libri preziosi dedicati alla Certosa. Dalla proficua collaborazione tra la Soprintendenza BSAE di Milano e la Biblioteca Universitaria di Pavia, nel suggestivo spazio del settecentesco Salone Teresiano della Biblioteca Universitaria pavese, sede con orari più accessibili per la città, rispetto al complesso certosino, si è dunque concretizzato il progetto espositivo, che comprende preziosi volumi, disegni, dipinti, incisioni dei secoli XVII e XIX e fotografie molto rare e inedite. Fra i volumi esposti si segnalano le Guide di Luigi Malaspina, Luigi Baggi, Francesco Pirovano, Luigi Polidori, Luca Beltrami, Alessandro Lanzirotti e Carlo Magenta corredate da splendide illustrazioni ed incisioni e, alla fine del secolo, anche di fotografie; i testi di letteratura di viaggio francese ed inglese, fra XVIII e XIX secolo, come quelli di Maximilien Misson, Charles Nicolas Cochin, Charles des Brosses, Jérome de Lalande, Antoine Pasquin Valery, e Stendhal. La mostra è occasione anche per esporre e valorizzare un gruppo di disegni, appartenenti alle collezioni del Museo della Certosa, temporaneamente conservati presso il Gabinetto Disegni e Stampe della Pinacoteca di Brera: una serie di 15 fogli attribuiti a Martino Bassi - recentemente restaurati -, schizzi architettonici e progetti del palazzo Ducale della Certosa della fine del secolo XVI, di raffinata qualità esecutiva, e un gruppo di 9 disegni di Luigi Bisi (XIX secolo) con Vedute della Certosa, schizzi di interni e di dettagli architettonici, di notevole qualità esecutiva, recente acquisto del MiBACT per il Gabinetto dei disegni della Pinacoteca, anch’essi restaurati e di recente studiati dalla curatrice della mostra. Dalle collezioni dei Musei Civici di Pavia provengono invece una serie notevole di incisioni, datate fra inizio del XVII e fine del XIX secolo, che riproducono vedute della Certosa, interni e dettagli architettonici, importanti per comprendere la fortuna visiva del monumento e per i confronti con i dipinti del XVII secolo; alle collezioni della Biblioteca Universitaria di Pavia appartengono invece un disegno inedito del secolo XVII, con una veduta del prospetto sinistro della Certosa, e una incisione del 1820, di Carolina Lose. A corredo della grafica sono esposti anche due dipinti, olii su tela sempre iconograficamente riferibili al complesso monumentale: raffigurante il primo una Veduta della Certosa di Pavia a volo d’uccello, databile circa alla fine primo ventennio del Seicento (Museo della Certosa), e una Veduta di interno della Chiesa, databile al 1660. La mattina è dedicata alla cultura architettonica di Federico Gonzaga e al suo ruolo come committente: sono ospitati gli interventi di Francesca Mattei (Politecnico di Milano - polo territoriale di Mantova), Ugo Bazzotti (Università Cattolica del Sacro Cuore - Milano), Paolo Carpeggiani (Politecnico di Milano), Carlo Togliani (Politecnico di Milano -polo territoriale di Mantova) e Greta Bruschi (Università IUAV di Venezia). Nel pomeriggio si ripercorrono gli interessi del marchese, e poi duca di Mantova, per le arti figurative e la pittura, con le relazioni di Jérémie Koering (CNRS - Directeur adjoint du Centre André Chastel, Paris), Renato Berzaghi (Accademia Virgiliana di Mantova), Nicoletta Ilaria Barbieri (Università Cattolica del Sacro Cuore - sede di Brescia) e Maria Rosa Palvarini Gobio Casali (Accademia Virgiliana di Mantova). Grazie alla trasversalità disciplinare del programma, la giornata si propone come momento di discussione tra studiosi di provenienze e formazioni diverse. E' prevista la pubblicazione degli atti. Redattore: SONIA GIALDI Informazioni Evento: 15 novembre 2014 Mantova, Archivio di Stato Orario: 9,30 - 18,00 Telefono: 0376 324441 E-mail: [email protected] Sito web: http://www.asmantova.beniculturali.it * * * BIBLIOTECA UNIVERSITARIA DI PAVIA Disegni, incisioni e vedute della Certosa di Pavia tra XVI e XIX secolo. Guide e libri di letteratura di viaggio Nell’ottica di un progetto sostenuto dall’entusiasmo della direttrice della La mostra prevede anche una sezione dedicata alla fotografia dell’Ottocento, con riproduzioni rare e inedite provenienti dall’Archivio Fotografico dell’Accademia di Belle Arti di Brera, quali l’Album Mongeri, datato 1891, che raccoglie fotografie relative alla Certosa, dalla metà del XIX secolo in poi; mentre dalla Fototeca della Pinacoteca di Brera 6 DATA NEWS provengono interessanti e per lo più inedite fotografie di Giacomo Brogi, dei Fratelli Alinari, di Achille Ferrario, di Ugo Zuecca, e alcune altre sempre del Ferrario dai depositi della Soprintendenza per i Beni Architettonici di Milano, esposte nel primo allestimento del Museo della Certosa di Luca Beltrami del 1911. Le immagini testimoniano in maniera evidente quanto la fotografia, sin dalla metà del secolo XIX, subì fortemente l’influenza, nella ricerca dei punti di vista e dell’inquadramento della veduta, sia dei disegni prospettici e vedute di Francesco e Gaetano Durelli, autori del volume dedicato nel 1823 alla Certosa di Pavia, sia dei dipinti del medesimo soggetto dei pittori prospettici e di scenografia Luigi Bisi e Giovanni Migliara. Il testo dei Durelli, esposto in mostra nelle due edizioni, la prima con la raccolta dei primi fascicoli del 1823, la seconda più tarda del 1853, risultò di fondamentale importanza a metà Ottocento, sia come testimonianza iconografica per le campagne di manutenzione e restauro del complesso, danneggiato dalle spoliazioni napoleoniche, sia come manuale per gli studi di prospettiva, sviluppatisi anche grazie all’insegnamento di Francesco Durelli, docente di Prospettiva all’Accademia di Brera. A questo patrimonio straordinario, che testimonia la fortuna visiva del monumento, si aggiungono le pagine sempre sorprendenti e illuminanti dei volumi di diari e relazioni di viaggio - fra fine XVIII e XIX secolo – che contengono incisioni e fotografie del complesso monumentale, e che testimoniano la notorietà della Certosa come meta di un turismo dell’aristocrazia colta e raffinata, inserita nei percorsi del Grand Tour italiano, poi anche meta di un turismo borghese, pur sempre europeo, soprattutto in seguito all’avvento della ferrovia. Un video in mostra riproduce altre opere, incisioni, fotografie e dipinti che non hanno trovato spazio nell’esposizione, accompagnati dalla lettura di brani tratti dalla letteratura di viaggio dedicata alla Certosa. L’occasione della collaborazione fra le due istituzioni ministeriali, Soprintendenza di Milano e Biblioteca Universitaria di Pavia, è importante nell’ottica della valorizzazione del patrimonio inestimabile di uno dei più importanti complessi monumentali italiani, la Certosa di Pavia, che sarà probabilmente inserita all’interno dei percorsi culturali territoriali di Expo Milano 2015, grazie anche al sostegno del sottosegretario On. Ilaria Buitoni Borletti. Il catalogo della mostra, edito da Pime editrice, è curato da Letizia Lodi, con saggi di Davide Tolomelli, Letizia Lodi, Roberto Cassanelli e Lorenzo de Stefani. Inaugurazione della mostra giovedì 16 ottobre, ore 17.00 Redattore: RENZO DE SIMONE Informazioni Evento: Dal 16 ottobre 2014 al 06 gennaio 2015 Pavia, Biblioteca Universitaria, Salone Teresiano Orario: 9.00-19.00 da lunedì a venerdì 9.00-14.00 sabato chiuso domenica Telefono: 02 72263.266-259 - 02 72263.238 E-mail: [email protected] * * * ARCHIVIO DI STATO DI BELLUNO Le carte del Vajont: dalla diga al processo. In occasione del 51° anniversario del disastro del Vajont, L’Archivio di Stato di Belluno ripropone la mostra allestita lo scorso anno con i documenti e i materiali prodotti nel corso del processo. Le carte, 256 faldoni trasferiti temporaneamente dall’Archivio di Stato dell’Aquila a quello di Belluno dopo il terremoto, testimoniano il lungo iter processuale: una lunga fase istruttoria durata nell’insieme quasi cinque anni seguita, nel corso dei due anni e mezzo successivi, dai tre giudizi in corte d’assise, in appello e in cassazione. Il percorso della Mostra si sviluppa in quattro sezioni. I. Nella prima si espongono documenti relativi alle diverse tappe attraverso le quali si passò dal 1925 al 1957 nelle varie progettazioni della diga del Vajont fino alla sua realizzazione compiutasi tra il 1958 e il 1960. II. Nella seconda si presentano corrispondenze, rapporti, perizie relativi ai pericoli presentatisi con la realizzazione del bacino artificiale, dall’individuazione della frana ‘preistorica’ e delle corrispondenti analisi e sperimentazioni tecniche, sino alle valutazioni dei periti giudiziali. III. Nella terza vengono colte le caratteristiche della frana staccatasi dal Monte Toc sulla sponda sinistra del bacino idroelettrico, riportando alcune tra le più significative descrizioni di essa (come quelle della Commissione parlamentare d’inchiesta e delle perizie giudiziali), nonché le testimonianze di persone che furono protagoniste dei momenti immediatamente successivi al disastro. IV. Nella quarta si possono seguire le fasi del lungo iter processuale, dall’ordinamento dei documenti sequestrati operato dal Giudice Istruttore, sino all’ultima e definitiva sentenza in Corte di Cassazione. Segue infine uno spazio che ospita i materiali diversi provenienti dal fascicolo processuale: si tratta in particolare di campioni di roccia estratti nel corso dei carotaggi eseguiti per ordinanza del G.I. nel 1964 e di un plastico che rappresenta la zona del Toc prima e dopo la frana, realizzato nel 1965; questi materiali erano stati richiesti dal Comune di Longarone che nel 1999 li aveva ricevuti provvisoriamente in deposito dal on line - Ottobre 2014 Tribunale dell’Aquila e sono stati esposti pal pubblico per la prima volta dopo il processo in occasione della mostra allestita l’anno scorso per il 50° . Si ricorda infine che presso la sala di Studio dell’Istituto è possibile la consultazione dell’intero fascicolo processuale, attualmente digitalizzato. Redattore: SARA SOTTOSANTI Informazioni Evento: Dal 9 ottobre 2014 al 31 ottobre 2014 Belluno, Archivio di Stato Orario: lunedì e giovedì 8.15-17.30 martedì, mercoledì, venerdì 8.1513.45 Telefono: 0437 940061 E-mail: [email protected] Sito web: http://www.asbelluno.beniculturali.it/index.php?it/22/moduloeventi/46/le-carte-del-vajont-dalla-diga-al-processo * * * BIBLIOTECA NAZIONALE MARCIANA DI VENEZIA Sale monumentali della Biblioteca Nazionale Marciana – Piazzetta San Marco 13/a, Venezia Giovedì 30 ottobre 2014, ore 9,30 – 13,30 GIORNATA DI STUDIO "ARCHIVI DI ARCHITETTI E DI INGEGNERI DEL NOVECENTO IN VENETO. ESPERIENZE DI RICERCA E VALORIZZAZIONE". La Soprintendenza archivistica per il Veneto, nel quadro delle iniziative organizzate dal Servizio “Architettura e arte contemporanee” della Direzione Generale PaBAAC in occasione della Biennale Architettura 2014, presenterà i primi risultati del censimento degli archivi degli architetti e degli ingegneri del Novecento in Veneto. Un progetto cofinanziato dal MIBACT e dalla Regione del Veneto e realizzato in collaborazione con l'Archivio Progetti dello IUAV di Venezia. Nella giornata, ospitata nella prestigiosa sede della Biblioteca Nazionale Marciana, verrà illustrato il percorso grazie al quale sono stati censiti circa 100 archivi che documentano l'attività progettuale, di studio e di ricerca di importanti protagonisti della storia dell'architettura non solo veneta, da Aldo Albini a Egle Trincanato, da Giuseppe e Alberto Samonà a Guido Sullam, ed inoltre Carlo Scarpa, Piero Gazzola, Quirino De Giorgio ed altri ancora. Accanto ai primi risultati del censimento il focus cadrà su alcuni significativi casi di studio come l’archivio dell’ATER di Venezia, e l’Archivio Storico della Biennale di Venezia (ASAC). Il quadro degli archivi sarà completato dalla presentazione della prima fase del lavoro di censimento delle architetture del secondo Novecento che la Direzione Generale PaBAAC sta conducendo sul territorio nazionale. Concluderà la giornata di studio una tavola rotonda con la partecipazione di Soprintendenti architettonici del Veneto, rappresentanti degli Ordini degli architetti pianificatori e paesaggisti e conservatori, rappresentanti del Dipartimento Cultura - Sezione Beni Culturali della Regione del Veneto e della Direzione Generale per il paesaggio, le belle arti, l’architettura e l’arte contemporanee. Archivi di architetti e ingegneri del Novecento in Veneto. Esperienze di ricerca e valorizzazione. Giornata a cura della Soprintendenza archivistica per il Veneto DATA NEWS on line - Ottobre 2014 in collaborazione con la Direzione generale per il paesaggio, le belle arti l’architettura e l’arte contemporanee e con la Direzione generale per gli Archivi 30 ottobre 2014 Ore 9.30-13.30 Sale monumentali della Biblioteca Nazionale Marciana, Venezia - Piazzetta San Marco 13/a PROGRAMMA DELLA GIORNATA DI STUDIO Ore 9.30 Saluti Maurizio Messina - Direttore Biblioteca Nazionale Marciana Ugo Soragni - Direttore Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Veneto Maria Teresa De Gregorio - Direttore Dipartimento Cultura della Regione del Veneto Rossana Rummo - Direttore generale degli Archivi – MiBACT Ore 10.00 Introduzione ai lavori Maria Grazia Bellisario - Dirigente Servizio Architettura e arte contemporanee, PaBAAC Ore 10.15 - Il sistema informativo nazionale e il Portale degli archivi degli architetti Elisabetta Reale – DGA Ore 10.30 L’Archivio Progetti Iuav e la ricerca Serena Maffioletti – IUAV Venezia Ore 10.45 Archivi di architettura della Biennale Debora Rossi – ASAC Ore 11.00 Archivi di architetti e ingegneri del ‘900 in Veneto: un patrimonio da salvaguardare. Primi risultati del censimento: Riccardo Domenichini – IUAV Venezia Ilaria Zacchilli – per SAVE Ore 11,30 Coffee break Ore 11,45 Tavola rotonda: Il censimento degli archivi di architetti e ingegneri del ‘900 in Veneto: strumenti, risultati e prospettive Maurizio Pece – PaAABAC, Servizio V Fausta Bressani – Regione del Veneto Leyla Ciagà – Politecnico di Milano Antonella Ranaldi – Soprintendente SBAP Ravenna Monica Viero – Fondazione Musei Civici Venezia Franco Frison – Segretario Consiglio Nazionale Architetti PPC Cecilia Rostagni – IUAV Venezia Renata Codello – Soprintendente SBAP Venezia e laguna Antonello Alici – Presidente AAAItalia Coordina Erilde Terenzoni - Soprintendente archivistico per il Veneto e per il Trentino Alto Adige * * * BIBLIOTECA DELLA BIENNALE (PADIGLIONE CENTRALE, GIARDINI) Terzo Convegno Internazionale “Archivi e Mostre” L’archivio, il digitale e la formazione al tempo del digitale Si terrà venerdì 7 novembre presso la Biblioteca della Biennale (Padiglione Centrale, Giardini) la terza edizione del Convegno Internazionale “Archivi e Mostre” dal titolo L’archivio, il digitale e la formazione al tempo del digitale, organizzato dalla Biennale di Venezia nell’ambito della 14. Mostra Internazionale di Architettura, con la collaborazione della Soprintendenza Archivistica per il Veneto. Perché questo Convegno “Da tempo non esiste più una mostra senza archivi”, ha più volte ricordato il Presidente della Biennale Paolo Baratta. Nelle mostre cresce il ricorso a una documentazione d’archivio, e crescono anche diversi interessi e diverse domande intorno all’evoluzione dell’arte e dell’architettura, per cui il dialogo tra archivi e mostre è diventato indispensabile. “Per questo la Biennale ha deciso di dedicare particolare attenzione al tema – spiega Baratta - non solo, ha deciso di farlo diventare un tema permanente della sua ricerca e della sua attività.” Vi è una necessità legata proprio al modo in cui una Biennale organizza le proprie mostre, e ai temi e alle domande che emergono quando un curatore organizza una mostra di arte contemporanea. Perché una Biennale abbia bisogno degli archivi non è un fatto soltanto tecnico, è un fatto che pone dei quesiti intorno all’evoluzione della stessa arte contemporanea. Il tema dell’incontro Al bisogno di archivio nelle proprie mostre si aggiunge inevitabilmente il tema della digitalizzazione dell’archivio storico della Biennale e dell’archiviazione delle mostre stesse. Si fa urgente il problema generale della metodologia di utilizzo della digitalizzazione negli archivi a seconda della natura degli archivi stessi. Da qui il tema del convegno di quest’anno: L’archivio, il digitale e la formazione al tempo del digitale. Tra i temi da indagare c’è quello della dissipazione della memoria e della vulnerabilità dei dati digitali: i dischi rigidi durano solo cinque anni, una pagina web cambia in continuazione, e non c'è più alcuna macchina che legge un vecchio floppy disk di 15 anni fa, interi archivi e biblioteche vengono triturati e perduti per i tagli delle spese, tanto si pensa che tutto 7 può essere trovato on-line. Ma è proprio vero? Redattore: RENZO DE SIMONE Informazioni Evento: 7 novembre 2014 Venezia, Biblioteca della Biennale, Padiglione Centrale ai Giardini Orario: il convegno sarà trasmesso in live streaming su www.labiennale.org Telefono: 041 5218849 E-mail: [email protected] Sito web: http://www.labiennale.org * * * ARCHIVIO DI STATO DI GORIZIA Armando Depetris. Le carte. Tracce di un infaticabile andare Si terrà venerdì 7 novembre alle 17, nella sede dell’Archivio di Stato di Gorizia di via dell’Ospitale 2, l’incontro dal titolo “Armando Depetris. Le carte. Tracce di un infaticabile andare”, manifestazione organizzata dall’istituzione goriziana per presentare il corpus archivistico dell’intellettuale, docente e artista (Monfalcone, 1930 – 2011) dichiarato di interesse culturale e recentemente donato dalla vedova signora Loredana Degano. Interverranno all’appuntamento Renata Da Nova, direttore dell’Archivio di Stato di Gorizia, l’archivista Marina Dorsi, artefice 8 DATA NEWS di un attento lavoro di riordino realizzato con la collaborazione dello storico dell’arte Luca Geroni. L'archivio di Armando Depetris è costituito da un'ottantina di faldoni che documentano la sua attività dal 1948 fino alla sua scomparsa. Vario e interessante il materiale contenuto che spazia da carte di studio e appunti per pubblicazioni, da corrispondenza con artisti a fotografie e filmati di viaggi, con interessanti inserti di articoli di giornali, diplomi e cataloghi d’arte. Oltre a ciò il fondo contiene anche testimonianze preziose d'epoca d'interesse locale, principalmente su Monfalcone ed il suo territorio, come documenti, cartoline e lastre, posta viaggiata, materiale pubblicitario. Complessivamente si tratta di circa 5000 unità, dal 1826 al 2010. Fra il materiale consegnato anche una ricca raccolta libraria d'arte e di storia locale, in alcuni casi volumi con dediche, a testimoniare i rapporti d'amicizia e di stima tra Armando Depetris e esponenti del mondo culturale giuliano e non, a lui contemporanei. Le sue carte tracciano – come esemplificato in una esposizione a latere - ed illuminano un esemplare percorso di vita nel quale seppe conciliare nel fare, sogni e desideri profondi di tutti gli uomini. Lascito di una personalità notevole della cultura giuliana del secondo Novecento, che ora, con pubblico dono, potrà essere nuovamente condiviso. L’incontro, a ingresso libero, è aperto a tutta la cittadinanza. Ufficio Stampa Margherita Reguitti – [email protected] Redattore: MARGHERITA REGUITTI Informazioni Evento: Armando Depetris, (Monfalcone, 1930 – 2011) è stato docente in discipline artistiche prima a Gorizia e poi, negli anni Ottanta e Novanta, di corsi sperimentali di “arti visive” presso il liceo scientifico della sua città natale. Ma è noto soprattutto quale artista, pittore, grafico, scultore, nonché collezionista ed appassionato studioso delle vicende e memorie storiche del monfalconese , dal 1961 è stato anche ispettore onorario della Soprintendenza ai B.A.A.A.S. del Friuli Venezia Giulia. Dopo la formazione artistica a Venezia – e la prima frequentazione di Zigaina, come poi quella di Francesco Patuna - nel clima culturale propositivo dei primi anni Cinquanta del Novecento, avviò un'intensa attività produttiva ed espositiva, innumerevoli le collettive e quasi un centinaio le mostre personali, che lo portò anche a viaggiare molto, specie tra la fine degli anni '60 e '70, in Italia ed all'estero (Norvegia, Romania, Cechia, Mongolia etc.), con lo spirito di libero indagatore del mondo. E così strinse legami diversi, con altri artisti, galleristi, critici d'arte e uomini di cultura: Alberto Viani, Tancredi, Carmelo Zotti, Giovanni Barbisan, Ernesto Treccani, Raffaele De Grada, Sergio Miniussi ed altri del “cenacolo” monfalconese di Aristide Marcozzi. Importante fu anche il rapporto con Pier Paolo Pasolini, per il quale, nel 1952, progettò la scenografia per la riduzione de “I Pianti” per il Piccolo Teatro dei Tolentini, mentre Pasolini ne presentò l'opera grafica per la mostra di Timisoara nel 1973. Una notevole attività “sul campo”, quella di Depetris, suffragata subito da riconoscimenti e premi (Bevilacqua La Masa a Venezia, 1951; Biennale Giovanile Internazionale di Gorizia e a Graz, Galleria Nazionale di Roma sempre negli anni Cinquanta; poi Permanente di Milano, 1975 etc.).Oltre alle numerose collettive tenne una esaustiva antologica a Villa Pisani a Strà nel 1993, e negli anni successivi importanti personali all'estero ed in patria (Galleria comunale di Monfalcone, Cartesius di Trieste etc.). Con fattivo spirito di ricerca e di diffusione della cultura, fu tra i promotori dell'istituzione, avvenuta, della Biblioteca comunale di Monfalcone, come, forte della sua lunga esperienza di Ispettore onorario, di un Museo archeologico del territorio, ancora da creare. Della sua passione e delle sue indagini sul territorio alla riscoperta di antiche vestigia quali memorie di una comunità, resta ora, assieme ad altre pubblicazioni, soprattutto il suo volume, Monfalcone “parvula sed mea”, edito nel 1999. L'archivio di Armando Depetris riflette pertanto appieno la personalità e le relazioni di una figura culturale di primo piano, in queste terre, nella seconda metà del Novecento; esso rappresenta la preziosa testimonianza di intense, multiformi ma correlate attività artistiche, volte ad esprimere percorsi di conoscenza, nella comprensione essenziale del mondo e dell'umanità nei suoi diversi aspetti, facendone meditato tesoro da trasmettere ed offrire agli altri. L'archivio di Armando Depetris è costituito, per la parte specifica, da circa un'ottantina di faldoni, per il periodo dal 1948 al 2012, che documentano l'attività artistica (corrispondenza varia con artisti, galleristi, critici, rassegne stampa, diplomi, fotografie di sue opere, cataloghi espositivi), l'attività didattica e divulgativa (fotografie, diapositive,una quarantina di filmati sonorizzati principalmente dei viaggi all'estero) e di studio (corrispondenza, relazioni, memorie, appunti anche per le sue pubblicazioni storiche). Esso comprende, a parte, materiale di raccolta d'interesse locale, come documenti d'epoca, cartoline3 e lastre, posta viaggiata, materiale pubblicitario principalmente su Monfalcone ed il suo territorio, il tutto per circa 5000 unità, dal 1826 al 2010 ca. Accompagna l'archivio una notevole raccolta libraria, appoggio agli studi d'arte e di storia locale, e che nelle opere con dedica testimonia anche dei rapporti d'amicizia e di stima tra Armando Depetris e tanti esponenti del mondo culturale giuliano e non, a lui contemporanei. 7 novembre 2014 Gorizia, Archivio di Stato Orario: Alle 17 inizio incontro Telefono: Tel.0481.532105 - E-mail: [email protected] * * * on line - Ottobre 2014 ARCHIVIO DI STATO DI TRENTO L'EUROPA CHE FU. Storie da Trento all'Europa. Incontri sull'argomento. martedì 14 ottobre 2014, ore 17,00 S. Decarli, Storie di emigrazione nel casellario politico fascista (19191925). F. Barbacovi, I legami con l’Europa nella documentazione clesiana. Uno sguardo d’insieme. martedì 28 ottobre 2014, ore 17,00 C. Lorandini, Mercanti trentini in Europa: i Salvadori durante l'età napoleonica. G. Anesi, Krumer, ambulanti mocheni. Storie di commerci in terre lontane. martedì 11 novembre 2014 ore 17,00 R. Ioppi, «...del resto voi siete i vincitori e noi i vinti». L'Italia al di là delle Alpi alla fine della grande Guerra. K. Occhi, Dal Mediterraneo all'Europa. I traffici commerciali attraverso le Alpi in antico regime. Evidenze archivistiche nel complesso documentario “Atti trentini”. martedì 25 novembre 2014 ore 17,00 N. Fontana, La prostituzione in Trentino fra '800 e '900. M. Saltori, Una storia criminale tra Belgrado e Trento. La banda Battistig 1911-1915. Redattore: PAOLO GIOVANNINI Informazioni Evento: Dal 14 ottobre 2014 al 25 novembre 2014 Trento, Archivio di Stato Orario: martedì 14 ottobre 2014, ore 17,00; martedì 28 ottobre 2014, ore 17,00; martedì 11 novembre 2014 ore 17,00; martedì 25 novembre 2014 ore 17,00. Telefono: 0461829008 - Fax: 0461828981 E-mail: [email protected] * * * SOPRINTENDENZA ARCHIVISTICA PER L’EMILIA ROMAGNA L’Archivio del Policlinico di Sant’Orsola. Un’esperienza di riferimento per la conservazione della documentazione sanitaria Bologna, Venerdì 24 ottobre 2014 dalle ore 9.00 alle ore 13.00 presso l’Aula Viola, Padiglione 11 del Policlinico di Sant’Orsola Workshop organizzato dal Policlinico di Sant’Orsola, in collaborazione con la Soprintendenza archivistica per l’Emilia-Romagna. Prendendo spunto dall’illustrazione delle complesse operazioni di recupero della documentazione sanitaria dell'Ospedale Sant’Orsola, conservata nei depositi ubicati nel Comune di Minerbio, gravemente danneggiati dal terremoto del maggio 2012, il workshop intende riflettere sulla condizione attuale della documentazione sanitaria dell’area bolognese e avviare un primo confronto che possa indicare le iniziative comuni da intraprendere per assicurare la conservazione e la valorizzazione di questi importanti patrimoni. Da martedì 21 ottobre a venerdì 24 ottobre sarà allestita la Mostra documentaria “La memoria della cura. La documentazione sanitaria racconta due secoli di salute a Bologna”. Programma Ore 9.00 Saluti istituzionali Sergio Venturi, direttore generale Policlinico di Sant’Orsola Luigi Bolondi, presidente della Scuola di medicina e Chirurgia Tiziano Carradori, direttore generale Assessorato Sanità Regione Emilia-Romagna Ore 9.20 Introduzione alla giornata Stefano Vitali, soprintendente archivistico per l’Emilia-Romagna Ore 9.40 La gestione dell’emergenza all'indomani del terremoto del 2012 - Luisa Capasso Ore 10.00 Le attività e la funzione degli archivisti professionisti durante l’intervento di recupero e di trasferimento della documentazione terremotata Sara Verrini, Elisabetta Angrisano, Roberto Lo Verso Ore 10.45 L’intervento di recupero dell’archivio cartaceo danneggiato dal sisma- Stefano Sala Ore 11.15 L’importanza della documentazione archivistica per la storia del Policlinico S.Orsola Malpighi - Stefano Arieti Ore 12.00 Tavola rotonda: Gli archivi sanitari della città: condizioni attuali e prospettive future. Esperienze a confronto Maria Carla Bologna e Mara Moretti, Istituto ortopedico Rizzoli Gian Carla Pedrazzi, Rosa Preiti e Gabriele Specchia, Azienda USL di Bologna - Luisa Capasso Ore 12.45 Conclusioni Moderatore Giampiero Romanzi, Soprintendenza Archivistica per l’Emilia-Romagna DATA NEWS on line - Ottobre 2014 Da martedì 21 ottobre a venerdì 24 ottobre sarà allestita la Mostra documentaria “La memoria della cura. La documentazione sanitaria racconta due secoli di salute a Bologna”. Dal registro degli infermi dell’Ospedale Sant’Orsola del 1702 alle cartelle cliniche che ripercorrono la storia ospedaliera dal 1862 al 1952: nell’atrio del Padiglione 11, dalle ore 9.00 alle ore 12.30, sarà possibile visitare un’esposizione dei documenti più antichi conservati presso l’Azienda. Visite guidate alla mostra saranno disponibili secondo il seguente calendario: 21 ottobre ore 16.00-22 ottobre ore 14.00 e ore 15.00 23 ottobre ore 12.00 e ore 15.00. Per partecipare gratuitamente alle visite è necessario prenotarsi entro le ore 17.00 del giorno prima utilizzando lo specifico modulo online. www.sa-ero.archivi.beniculturali.it/index.php 9 o eventuale riscoperta, da parte degli studiosi, partendo dalla documentazione di età medioevale fino a quella contemporanea. * * * ARCHIVIO DI STATO DI BOLOGNA Storia e memoria della Bologna comunale: i 750 anni dei Memoriali Programma Giovedì 20 novembre 2014 I giornata 9.30 > Saluti Micaela Procaccia, Direzione generale per gli archivi Pierangelo Bellettini, Istituzione biblioteche del Comune di Bologna Angela Donati, Deputazione di storia patria per le province di Romagna 10.00-13.00 > 1a sessione presiede Angela De Benedictis Elisabetta Arioti e Bernardino Farolfi Voci del passato, voci del presente: introduzione ai lavori Massimo Giansante, Giorgio Tamba e Giuliano Milani Alle origini dell’Archivio di Stato di Bologna. Il Comune medievale: mito, fonti, storiografia Massimo Giansante e Sarah Rubin Blanshei Dai Bastardini ai Celestini. Documenti e studi sulla giustizia in Età comunale Ciclo di conferenze incentrato sulla istituzione dell’Ufficio dei Memoriali, la cui documentazione si è nei secoli trasformata da strumento di garanzia per i diritti tra i bolognesi a fonte privilegiata per la storia della cultura europea. In occasione dell'XI edizione della Festa internazionale della storia | Il faro dell’umanità, promossa dal Centro Internazionale di Didattica della Storia e del Patrimonio dell'Università di Bologna, sotto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica. lunedì 13 ottobre | Diana Tura, L’Ufficio dei Memoriali: istituzione, evoluzione, vicende archivistiche e caratteristiche della documentazione mercoledì 15 ottobre | Giovanna Morelli, L’istituzione dei Libri memorialium a tutela giuridica dei diritti dei privati giovedì 16 ottobre | Rossella Rinaldi, Società ed economia attraverso le registrazioni dei Memoriali venerdì 17 ottobre | Massimo Giansante, La memoria poetica dei Memoriali mercoledì 22 ottobre | Giorgio Marcon, La memoria poetica dopo l’esperienza dei Memoriali: il canzoniere disperso di Matteo Griffoni venerdì 24 ottobre | Vincenzo Cassì, La storia delle edizioni dei Memoriali: dal Chartularium all’edizione integrale del Memoriale di Enrichetto delle Querce Redattore: VALENTINA GABUSI Informazioni Evento: Dal 13 ottobre 2014 al 24 ottobre 2014 Bologna, Archivio di Stato Orario: Ore 17 Telefono: 051223891 E-mail: [email protected] Sito web: http://archiviodistatobologna.it * “Il passato davanti a noi”. 140 anni dell’Archivio di Stato di Bologna (1874–2014) Il convegno si propone di sollecitare una riflessione sul rapporto tra gli storici e le fonti documentarie, ripercorrendo in modo diacronico, e attraverso un confronto diretto fra archivisti e abituali frequentatori della sala di studio, le vicende dell’inventariazione delle fonti documentarie concentrate presso l’Archivio di Stato di Bologna e della loro scoperta, 15.00-18.00> 2a sessione presiede Cesarina Casanova Giorgio Marcon, Armando Antonelli e Giovanna Morelli L’uso e il ri-uso delle fonti archivistiche tra storia, diritto e poesia Francesca Boris e Andrea Gardi L’esperienza della Guida generale degli Archivi di Stato italiani e la riscoperta dell’Antico regime Tiziana di Zio, Giancarlo Angelozzi e Ottavia Niccoli I grandi tribunali di Antico regime: fonti e ricerca Venerdì 21 novembre 2014 II giornata 10.00-13.00 > 3a sessione presiede Francesca Sofia Beatrice Magni e Fiorenza Tarozzi Ombre e luci tra il Periodo napoleonico e il Risorgimento Salvatore Alongi e Brunella Dalla Casa I “vuoti” del Novecento: archivisti e storici di fronte agli archivi del secolo breve Carmela Binchi, Riccardo Caporale e Roberta Mira L’archivista, lo storico, il giudice. Fonti giudiziarie di età contemporanea 15.00-18.00 > 4a sessione presiede Fabio Giusberti Diana Tura e Alberto Guenzi Valorizzazione dei fondi e nuove linee di ricerca Ingrid Germani e Vilma Zini Gli archivi fuori dall’Archivio Francesca Delneri e Isabella Zanni Rosiello Finale a due voci Redattore: VALENTINA GABUSI Informazioni Evento: Dal 20 novembre 2014 al 21 novembre 2014 Bologna, Archivio di Stato Orario: 20 novembre: 9.30-13.00 15.00-18.00 21 nobembre: 10.0013.00 15.00-18.00 Telefono: 051223891 - E-mail: [email protected] Sito web: http://archiviodistatobologna.it * * * ARCHIVIO DI STATO DI SIENA Il mare inquie to de lla quie te . Una s toria de gli Etrus chi Presentazione del volume: Giuseppe M. Della Fina Il mare inquieto della quiete. Una storia degli Etruschi 10 DATA NEWS Nuova Immagine Editrice, 2014 Redattore: PATRIZIA TURRINI Informazioni Evento: 7 novembre 2014 Siena, Archivio di Stato Orario: 17.00 Telefono: 0577/247145 - Fax: 0577/44675 E-mail: [email protected] Sito web: http://archiviostato.si.it/assi/ * * * ARCHIVIO DI STATO DI ANCONA Storie di città L'Archivio di Stato di Ancona aderisce all'iniziativa"Racconti di città". Ai frequentatori e non, l'occasione per cimentarsi in una narrazione anche fotografica che restituisca da un proprio punto di vista, l’anima del luogo. Il denominatore comune è: Archivi, Musei, Biblioteche, crocevia di culture. Venerdì 7 novembre dalle 09.00 alle 14.00. Per saperne di più: http://www.aib.it/attivita/2014/44258-storie-da-biblioteca-3/ Redattore: ADRIANA PASSARI Informazioni Evento: 7 novembre 2014 Ancona, Archivio di Stato Orario: 09.00-13.00 Telefono: 0712800356 - Fax: 0712818785 E-mail: [email protected] Sito web: http://www.archiviodistatoancona.beniculturali.it on line - Ottobre 2014 IL MUSEO COLONIALE DI ROMA (1904-1971) Fra le zebre nel paese dell'olio di ricino di Francesca Gandolfo Venerdì 28 novembre 2014, alle ore 17.00 Sala Mostre e Convegni Gangemi editore, via Giulia 142, Roma Nicola Labanca, Università di Siena Raffaele Pesce, Avvocato e Magistrato onorario Silvana Balbi de Caro, Direttore del Bollettino di Numismatica del MiBACT Francesco di Gennaro, Soprintendente Museo Nazionale Preistorico Etnografico "Luigi Pigorini" sarà presente l’autore GANGEMIS.P.A.EDITORE, sala mostre e convegni Via Giulia 142 - Roma PER LE ARTI LE LETTEREE LE SCIENZE GANGEMI EDITORE Spa Roma – piazza S. Pantaleo, 4 – via Giulia, 142 / Sala Mostre e Convegni – Tel. 06.68.72.774 I video delle nostre presentazioni sono visibili in differita all’indirizzo www.gangemieditore.com/gangemivideochannel * * * SOPRINTENDENZA ARCHIVISTICA PER L’ABRUZZO CORRADINO D'ASCANIO dall'elicottero alla vespa * * * ARCHIVIO CENTRALE DELLO STATO ROMA Le vicende del Museo Coloniale di Roma rendono testimonianza di una fase storica nella quale, dopo l'unificazione dell'Italia, l'azione di promozione coloniale veniva svolta da diversi enti pubblici e privati: musei e associazioni geografiche, africanistiche e coloniali, dislocati in tutto il territorio nazionale. Emblematica in questo senso fu l'attività del Museo Coloniale di Roma. Il sottotitolo, Fra le zebre nel paese dell'olio di ricino, è tratto da un articolo che «Il Popolo d'Italia» pubblicò il 4 novembre 1923, e vuole esprimere quel confine tra il formale e l'informale che permette di narrare il passato senza indulgere troppo in una specialistica e burocratica divulgazione scientifica. Gli archivi sono spesso considerati un luogo di esclusiva pertinenza di studiosi ed esperti in grado di orientarsi tra polverose carte. I documenti sono invece un prezioso strumento di conoscenza e costruzione di identità soprattutto locale. Le carte raccontano storie di personaggi noti e meno noti che connotano la loro epoca. Questo è appunto il caso di Corradino D'Ascanio il geniale ingegnere, nato a Popoli (PE), pionere del volo verticale e passato alla storia come il progettista della mitica Vespa. La narrazione del percorso espositivo della mostra documentaria è affidata alle parole dello stesso D'Ascanio. Le geniali intuizioni e realizzazioni, le aspettative e aporie di una lunga vita professionale emergono dalle sue stesse parole cosi come le troviamo nelle sue memorie, interviste e relazioni. La visita, gratuita e guidata dal personale della soprintendenza, è corredata dalla proiezione di un video dallo stesso titolo. Redattore: RACHELE COLELLA Informazioni Evento: 5 ottobre 2014 Pescara, Soprintendenza Archivistica per l'Abruzzo Orario: 10.00 - 19.00 Telefono: 085 6929912 E-mail: [email protected] Sito web: http://www.sa-abruzzo.beniculturali.it * * * ARCHIVIO DI STATO DI TERAMO "Dalla Coltivazione all'Alimentazione" secc.XVIII-XX L'Archivio di Stato di Teramo ha organizzato una mostra storico-documentaria dal titolo "Dalla Coltivazione all'Alimentazione" secc. XVIII-XX. DATA NEWS on line - Ottobre 2014 Preziosa è stata la collaborazione dell'I.I.S. (Istituto Istruzione Superiore )" Di Poppa - Rozzi" di Teramo, data la particolare attenzione che esso dedica alle tematiche ambientali, alla salvaguardia dello sviluppo ecocompatibile e alla promozione della crescita e della sicurezza alimentare. Un felice connubio quindi tra l'Archivio di Stato , custode della storia locale per il tramite dei documenti conservati e un Istituto scolastico le cui principali discipline mirano a tutelare il territorio e le sue tradizioni. Il percorso documentale è diviso in sette sezioni articolate in tematiche che ci riportano indietro nel tempo e ci aiutano a comprendere l'evoluzione della nostra comunità. L'esposizione ha l'ambizione di voler essere preludio al Grande Evento dell'EXPO 2015 e mira pertanto a promuovere la consapevolezza del valore storico della coltivazione e dell'alimentazione strettamente connessi e specchi del nostro bagaglio culturale, economico, politico e sociale. La mostra che verrà inaugurata il 16 ottobre 2014 presso l'ex Convento di Sant'Agostino, sede monumentale dell'Archivio di Stato di Teramo, potrà essere visitata fino al 31 dicembre . Redattore: CATIA D'ANNUNZIO Informazioni Evento: Dal 16 ottobre 2014 al 31 dicembre 2014 Teramo, Archivio di Stato Orario: lunedì-martedì-giovedì ore 9,00-17,00 mercoledì-venerdì-sabato ore 9,00-13,00 Telefono: 0861/240891 - Fax: 0861/254910 E-mail: [email protected] * * * ARCHIVIO DI STATO DI AVELLINO Presentazione del volume DESTINAZIONE PALERMO. La guerra di mafia dei primi anni ’80 nei ricordi di un ispettore della Guardia di Finanza di ANTONIO SCHIANO DI COLA Il giorno 8 novembre 2014 alle ore 10.30 presso l’Archivio di Stato di Avellino sarà presentato il volume DESTINAZIONE PALERMO. La guerra di mafia dei primi anni ’80 nei ricordi di un ispettore della Guardia di Finanza di ANTONIO SCHIANO DI COLA. Prefazione di MARIA FALCONE. Gutenberg edizioni, 2014. L’autore presenta un diario avvincente ed emozionante di quanto accaduto a Palermo e provincia tra il 1979 e il 1984, durante la sua prima destinazione di servizio nella Sezione Stupefacenti della Guardia di Finanza, mentre imperversava la sanguinosa guerra di mafia che lasciò uno spaventoso strascico di vittime, tra cui numerosi furono i servitori dello Stato barbaramente assassinati per decisione della “cupola”. L’allora giovane finanziere intesse una trama di avvenimenti pubblici e ricordi personali, restituendoci l’atmosfera di un gruppo di investigatori interforze (finanzieri, carabinieri, poliziotti della Squadra Mobile e della Criminalpol) “consapevoli ed orgogliosi solo di fare il proprio dovere fino in fondo, sicuramente ignari di assistere o di partecipare ad avvenimenti 11 entrati nella storia del nostro Paese”. Ma la sezione più coinvolgente del volume è forse l’appendice, che l’autore dedica al lungo elenco delle vittime di mafia, a ciascuna delle quali è dedicata una piccola biografia. L’iniziativa culturale, oltre ad inserirsi nell’alveo della presentazione di fonti autobiografiche per la storia contemporanea, si raccorda con il portale tematico “Rete degli archivi per non dimenticare” nel SAN -Sistema Archivistico Nazionale, portale che divulga e rende visibile sul web la documentazione attinente il terrorismo e la criminalità organizzata. PROGRAMMA Archivio di Stato di Avellino, Carcere borbonico, via Verdi 15 8 novembre 2014, ore 10,30 Michela Sessa, direttore Archivio di Stato di Avellino Nicolino Farese, storico Antonio Schiano di Cola, autore Nel corso della presentazione l’attrice Milva Carrozza leggerà alcuni brani dell’opera Il ricavato della vendita del libro è destinato in parti uguali alla fondazione “Giovanni e Francesca Falcone” di Palermo ed ai Missionari Saveriani di Salerno Redattore: AMALIA DELLA SALA Informazioni Evento: 8 novembre 2014 Avellino, Archivio di Stato Orario: 10,30 Telefono: 0825779111 - Fax: 0825779516 E-mail: [email protected] Sito web: http://www.asavellino.beniculturali.it * * * ARCHIVIO DI STATO DI BENEVENTO Cerimoniale del viceregno austriaco di Napoli, 1707-1734 Il prossimo giovedì 30 ottobre, alle ore 17,00, sarà presentato all'Archivio di Stato di Benevento il volume Cerimoniale del viceregno austriaco di Napoli, 1707-1734, della collana I cerimoniali della corte di Napoli, inaugurata nel 2012, che pubblica inediti testi manoscritti redatti dai maestri di cerimonie del Palazzo Reale di Napoli, succedutisi nel corso dei secoli. Il volume si rivolge agli storici e agli studiosi di Napoli e, allo stesso tempo, aspira ad essere apprezzato anche dal più vasto pubblico, grazie ai saggi di approfondimento e al prezioso corredo di immagini. La scelta di organizzare una presentazione a Benevento, dopo Napoli e Vienna, 12 DATA NEWS on line - Ottobre 2014 non è stata casuale: antica enclave dello Stato Pontificio, ma compresa nel territorio del Regno di Napoli, la città ritorna tra le pagine del Cerimoniale come luogo privilegiato dal "regnicolo" papa Benedetto XIII Orsini (1724-1730). * L’evento di giovedì sarà introdotto dalla violinista Alessia Viti e dalla violoncellista Fabrizia Nicolosi, che eseguiranno la Follia di Arcangelo Corelli e una sonata di Domenico Scarlatti. La storica dell’arte Ilaria Telesca, responsabile dell’apparato iconografico del volume, proietterà e commenterà le immagini più rappresentative del libro. Interverranno all’incontro il direttore dell’Archivio di Stato dott.ssa Valeria Taddeo; il prof. Aurelio Musi, ordinario di Storia moderna presso l’Università degli Studi di Salerno; il dott. Giacomo de Antonellis, giornalista professionista e cultore di storia, e il dott. Attilio Antonelli, funzionario della Soprintendenza BAPSAE di Napoli e curatore della collana. L’evento si concluderà con un vin d’honneur offerto dalle cantine Tora di Torrecuso Redattore: LUISA GRIMALDI Informazioni Evento: 30 ottobre 2014 Archivio di Stato di Benevento Orario: ore 17,00 Telefono: 082421513 - Fax: 082424665 E-mail: [email protected] Sito web: http://www.archiviodistatobenevento.beniculturali.T * * * ARCHIVIO DI STATO DI NAPOLI Domeniche in Archivio L'Archivio di Stato di Napoli apre al pubblico i suoi spazi monumentali nelle domeniche 26 ottobre, 9 novembre e 23 novembre 2014. In tali giornate sarà possibile visitare gli ambienti al primo piano dell'ex monastero benedettino dei Santi severino e Sossio, destinato da quasi 180 anni a sede dell'Archivio di Stato di Napoli: la sala Tasso, il chiostro di Marmo, la sala Catasti, la sala Filangieri, il chiostro del Platano. Alle ore 10.00 è prevista una visita guidata a cura del Servizio Visite dell'Archivio, con prenotazione obbligatoria per gruppi. Alle ore 11.30 il pubblico potrà assistere al concerto organizzato in sala Filangieri, in collaborazione con l'Associazione Napolinova. Redattore: GIULIANA RICCIARDI Informazioni Evento: Dal 26 ottobre 2014 al 23 novembre 2014 Napoli, Archivio di Stato Orario: ore 8.00-14.00 ultimo ingresso ore 13.00 Telefono: 0815638256 E-mail: [email protected] Presentazione Portale degli Antenati L'Archivio di Stato di Napoli, in collaborazione con la Società FamilySearch, sta digitalizzando gli antichi registri di Stato civile dal 1809 al 1865, fonte preziosa per la ricerca delle origini delle famiglie di Napoli. Per rendere possibile e agevole, anche on line, la ricerca è necessario indicizzare tutti i dati contenuti nei registri: un' operazione che richiede il contributo del volontariato. Chiunque abbia un computer collegato a internet può collaborare alla realizzazione del progetto dal proprio domicilio con un minimo di tempo disponibile, senza vincoli di orario, con la massima flessibilità: con il contributo dei cittadini si potrà così mettere a disposizione on line una banca dati utile non solo agli originari della nostra provincia, ma anche al pubblico interessato di tutto il mondo. Il personale dell'Archivio, insieme ad alcuni rappresentanti di FamilySearch e ad alcuni volontari napoletani già attivi, illustreranno il progetto "Portale degli Antenati" (www.antenati.san.beniculturali.it) e spiegheranno l'uso del programma Indexing e dei software di FamilySearch per la compilazione del proprio albero genealogico. Saluti Imma Ascione - direttore Archivio di Stato di Napoli Interventi Ferdinando Salemme - Archivio di Stato di Napoli Paola Manfredi - FamilySearch Redattore: GIULIANA RICCIARDI Informazioni Evento: 29 ottobre 2014 Napoli, Archivio di Stato Orario: 11.30 Telefono: 0815638256 E-mail: [email protected] * * * ARCHIVIO DI STATO DI TARANTO "4 novembre Festa delle Forze Armate. L'Arma dei Carabinieri nel territorio di Taranto" Il 4 novembre è la Festa delle Forze Armate a ricordo della data di emissione del "Bollettino della Vittoria" con il quale veniva annunciata, nel DATA NEWS on line - Ottobre 2014 1918, la resa dell'Impero austro-ungarico all'Italia e conseguentemente la fine della guerra. Ottima occasione, quindi, per dare inizio al programma di celebrazioni del Centenario della Prima Guerra Mondiale. 13 in una veduta di Potenza del 1703, costituisce l’immagine-chiave che accompagna il percorso documentario. Redattore: MARIA ROSA IVONE Informazioni Evento: Dal 4 novembre 2014 al 30 dicembre 2014 Archivio di Stato di Taranto Orario: dalle 9.00 alle 12.00 (lunedì-sabato) dalle 9.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 16.45 (martedì e giovedì) Telefono: 09945265745 - Fax: 0994526575 E-mail: [email protected] * * * ARCHIVIO DI STATO DI MATERA " Tri n c e e 1 9 1 4-201 4 " L'Archivio di Stato di Matera in collaborazione con Hermesteatrolaboratorio, in occasione del Centenario della I Guerra Mondiale, al fine di arricchire l'offerta culturale della mostra "Trincee 1914-2014", ha promosso dal 6 novembre 2014 la realizzazione presso la propria sede della performance ideata per l'occasione da Hermesteatrolaboratorio in favore delle classi quarte e quinte degli Istituti superiori della città di Matera e della sua provincia. La piece teatrale rappresenta la vita di trincea narrata da lettere dal fronte, diari e resoconti. Essa sarà riproposta tutti i giovedì mattina alle ore 10.00 per l'intero anno scolastico. Al termine della rappresentazione studenti e docenti visiteranno la mostra storico-documentaria "Trincee 1914-2014" e potranno concordare con l'Archivio di Stato altri momenti di approfondimento e di ricerca. La partecipazione è gratuita. E' necessaria la prenotazione. Potranno essere presenti un massimo di tre classi per ogni giovedì. L'evento rientra tra le attività istituzionali per Matera Capitale Europea della Cultura 2019. Redattore: ANTONELLA MANUPELLI Informazioni Evento: Dal 6 novembre 2014 al 31 maggio 2015 Matera, Archivio di Stato Orario: ore 10.00 Telefono: 0835/332832 - Fax: 0835/332832 E-mail: [email protected] * * * ARCHIVIO DI STATO DI POTENZA Per ben servire l’umanità languente Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Basilicata Archivio di Stato di Potenza AZIENDA OSPEDALIERA REGIONALE S. CARLO OSPEDALE “SAN CARLO” DI POTENZA OSPEDALE “SAN FRANCESCO DI PAOLA” DI PESCOPAGANO La complessa genesi dell’Ospedale San Carlo di Potenza attraverso i documenti d’archivio (1810-1870) Inaugurazione della mostra documentaria a cura di Valeria Verrastro e Angela Castronuovo Raccontare la storia di una istituzione sanitaria vuol dire raccontare la storia di una istituzione e dei tanti esseri umani che in essa cercarono un sollievo alle proprie malattie. Ancora più coinvolgente è raccontare questa storia attraverso la “voce” delle fonti d’archivio, le quali restituiscono con immediatezza i vari ambienti, contesti e vicende di quella storia. È proprio questa l’impresa che l’Archivio di Stato di Potenza, d’intesa con l’Azienda ospedaliera San Carlo, ha tentato di percorrere per ricostruire i primi sessanta anni di vita dell’Ospedale potentino. Ne è emersa una storia contrassegnata dal cammino faticoso di una struttura che, pur riproducendo in sé le tante contraddizioni dell’ambiente esterno (carenze strutturali, scarsa igiene, discriminazione del lavoro femminile, eccessiva rissosità fra degenti e personale, ecc.), riuscì ad acquisire le sembianze di un moderno luogo di cura. La mostra comprende una sezione dedicata al complesso architettonico nel quale fu ospitato l’Ospedale in quei primi decenni, alle sue trasformazioni e ai numerosi adeguamenti funzionali. Una ricostruzione, questa, tanto più preziosa in quanto si riferisce ad una struttura non più esistente, con la sola eccezione dell’antica torre Guevara, non a caso divenuta il “simbolo” dell’Ospedale. La raffigurazione della torre con la vicina chiesa conventuale di S. Carlo, riprodotte Programma Saluti: Dario DE LUCA, Sindaco di Potenza Nicola VALLUZZI, Presidente Provincia di Potenza Piero LACORAZZA, Presidente del Consiglio regionale della Basilicata Teresa FIORDELISI Presidente Banca di Credito Cooperativo di Laurenzana e Nova Siri Attilio MAURANO, Direttore regionale per i beni culturali e paesaggistici della Basilicata Interventi: Giampiero MARUGGI, Direttore generale Azienda Ospedaliera San Carlo di Potenza Valeria VERRASTRO, Direttore Archivio di Stato di Potenza Luigi LUCCIONI, Medico chirurgo e storico Antonio BIXIO, Università degli Studi della Basilicata Conclusioni: Marcello PITTELLA, Presidente della Giunta regionale della Basilicata Coordina: Ugo Maria TASSINARI, Addetto stampa Azienda Ospedaliera San Carlo di Potenza Informazioni: Museo Archeologico provinciale, tel. 0971 444833 Archivio di Stato di Potenza, tel. 0971 56144 * * * ARCHIVIO DI STATO DI CATANZARO Cento anni dalla Grande Guerra ... per non dimenticare... Il 5 novembre prossimo, alle ore 17.00, presso la Sala di Studio dell’Archivio di Stato di Catanzaro, S. E. Dott. Raffaele Cannizzaro, Prefetto di Catanzaro, il Dott. Antonio Garcea, Direttore dell’Archivio di Stato ed il Dott. Luigi La Rosa, Assessore alla Cultura del Comune di Catanzaro, inaugureranno la mostra “Cento anni dalla Grande Guerra… per non dimenticare...”. L’evento culturale, inserito nel calendario delle manifestazioni per la celebrazione del I centenario della Grande Guerra, rappresenta la memoria della storia, la testimonianza di tutti quegli uomini e quelle donne che hanno vissuto il conflitto mondiale. Il lavoro di ricerca e selezione, prodromico alla presente esposizione, è stato condotto sull’archivio privato dell’On. Gaspare Colosimo, Ministro delle Colonie e Vice Presidente del Consiglio negli anni 1917-1918, e sul fondo Prefettura, serie Gabinetto. I documenti selezionati consentono di percorrere degli itinerari tematici, che rappresentano i momenti più importanti, come l’inizio e le varie fasi (attraverso i vari comunicati dal fronte), le trattative per la pace, le notizie diffuse dai quotidiani ( relativi agli anni 1918-1919). Tanti i soldati che hanno partecipato; lo si desume dalla lettura dei ruoli matricolari e dagli elenchi dei Caduti, redatti dai Sindaci dei Comuni della Provincia e destinati alla Soprintendenza di Napoli, dalla quale erano stati richiesti per la compilazione dell’Albo d’Oro dei Caduti. Detti elenchi fanno riflettere: chi non ha avuto un parente, un nonno o un bisnonno che non abbia preso parte al conflitto!! Da citare tra i partecipanti, senz'altro, la classe del 1899, che comprendeva i cosiddetti "Ragazzini", chiamati alle armi per coprire le perdite umane causate da tre anni di paurosi massacri, che dimostrarono, nonostante la loro giovane età, grande tenacia ed immenso coraggio. 14 DATA NEWS La mostra dedica altro spazio alla commemorazione dei Caduti ed alla costruzione dei Monumenti, attraverso l’esposizione fotografica di mausolei costruiti in alcuni Comuni della Provincia, che , al termine del conflitto - in tutta Europa e su ogni campo di battaglia e in ogni città e paese in lutto - sorsero. La manifestazione è arricchita dalla collaborazione di privati collezionisti: Santo Amelio, Nando Castagna, Francesco Delfino, Dante Palmerino, Mario Saccà, P. Giuseppe Sinopoli, l’associazione “Calabria in armi”, che espongono medaglie, cartoline, fotografie, armi e divise d’epoca, lettere scritte dal fronte. L’esposizione comprende anche un gran numero di fonti bibliografiche edite, la maggior parte, negli anni della guerra. La mostra resterà aperta sino al 6 dicembre 2014. Redattore: RENZO DE SIMONE Informazioni Evento: Dal 4 novembre 2014 al 6 dicembre 2014 Catanzaro, Archivio di Stato Orario: da lunedì a giovedì: dalle ore 9.00 alle ore 16.30; venerdì e sabato: dalle ore 9.00 alle ore 13.00 Telefono: 0961726336 E-mail: [email protected] Sito web: http://www.ascatanzaro.beniculturali.it/ on line - Ottobre 2014 ARCHIVIO DI STATO DI COSENZA al quale interverranno: Pasqualina Maria Trotta; Direttore dell’Archivio di Stato; il giornalista della Gazzetta del Sud, Arcangelo Badolati; il criminologo Paolo De Pasquali; la consigliera di Parità della Provincia di Ancona, Pina Ferraro Fazio; Francesca Spadafora, psicologa e membro dell’associazione “Attivamente Coinvolte Onlus”, e nipote di Anna Morrone, uccisa a Cosenza il 2 luglio 1999; la giornalista Francesca Canino. Saranno presenti le famiglie di alcune vittime del femminicidio in Calabria: Mario e Rosa Luzzi, genitori di Fabiana Luzzi, la sedicenne uccisa e bruciata dal fidanzatino a Corigliano Calabro il 24 maggio 2013; Marisa Garofalo, sorella di Lea Garofalo, la testimone di giustizia uccisa e fatta sparire a Milano il 24 novembre 2009; Angela, Giovanna e Antonella Scorzo, sorelle di Vincenzina Fernanda Scorzo, uccisa a Collegno (Torino) l’11 ottobre 2012; Franco e Matilde Lanzino, genitori di Roberta Lanzino, la studentessa violentata e uccisa il 26 luglio 1988 mentre in motorino si recava nella casa al mare, che da 26 anni con la Fondazione Roberta Lanzino sensibilizzano e aiutano le donne e i bambini vittime della violenza. Durante il convegno verrà loro consegnato un riconoscimento. Al convegno interverranno con un focus specifico sulla mostra la curatrice Federica Mariani, l’ideatrice del progetto Federica Amichetti e l’artista Attinia. La mostra sarà visitabile dal 15 novembre al 7 dicembre, con i seguenti orari: da lunedì a giovedì 9.00-17.00, ven. e sab. 9.00-13.00. Per ulteriori informazioni scrivere a: [email protected] - Tel.: 339-2715365; 334-3621624 * * * «Stop al Femminicidio: d'arte e d'amore mai più Privata!» ARCHIVIO DI STATO DI REGGIO CALABRIA * * * Mons. Aurelio Sorrentino e il suo rapporto con le Istituzioni Giovedì 16 ottobre alle ore 17,00 presso l’Archivio di Stato con una conversazione di mons. Antonino Denisi sul tema “Mons. Aurelio Sorrentino e il suo rapporto con le Istituzioni”. In tale occasione sarà inaugurata la mostra Imago Patris, con documenti e fotografie che ci permettono di rivivere le tappe più importanti della missione pastorale di mons. Sorrentino, dalle nomine al soglio episcopale, agli incontri con Papa Giovanni Paolo II, agli aspetti più amorevoli della sua paternità spirituale. Redattore: ANNA LAURENDI Informazioni Evento: 16 ottobre 2014 Reggio di Calabria, Archivio di Stato Orario: ore 17,00 Telefono: 0965653211 E-mail: [email protected] Sito web: http://www.archiviodistatoreggiocalabria.beniculturali.it * LIBRIAM OCI Il 31 ottobre 2014 alle ore 17,00 nella Sala Conferenze dell’Archivio di Stato di Reggio Calabria verranno letti dei brani tratti da: LA FABBRICA DEI SOGNI di Gae Sicari Ruffo . L’ombra del Drago. L’ultima Sibilla. Aimech, lo zingaro.Il prodigio della conchiglia. UN'ALBA …UN DESTINO di Domenico Nava. Il tempo d’un caffè. Il giardino dei Lorchitruci. L’onda della passionalità. Il traghetto. Relazionerà la prof.ssa Carmelina Sicari, presidente Associazione Nuovo Umanesimo Reggio Calabria. Alla Fisarmonica Agostino Pronesti. Redattore: ANNA LAURENDI Informazioni Evento: 31 ottobre 2014 Reggio di Calabria, ARCHIVIO DI STATO Orario: 31 ottobre 2014 ore 17,00 Telefono: 0965653211 E-mail: [email protected] * Nel mese contro la violenza sulle donne, PRIVATA, il progetto nazionale sul femminicidio e la violenza di genere approda in Calabria, all’Archivio di Stato di Cosenza: un convegno con la partecipazione dei familiari di alcune donne calabresi vittime di femminicidio e di esperti del settore, una mostra di documenti storici e una mostra d’arte contemporanea, con la partecipazione di artisti di calibro internazionale. Sette gli artisti coinvolti nel progetto: Federica Amichetti, Alessandra Baldoni, Mirko Canesi, Mandra Cerrone, Giovanni Gaggia, Francesca Romana Pinzari, Rita Soccio, con la partecipazione straordinaria delle giornaliste Nikla Cingolani e Tamara Ferrari. Sarà inoltre presentata per la prima volta al pubblico l’opera “Stigmata” dell’artista Attinia. Le opere saranno esposte nella Sala convegni dell’Istituto, insieme alla mostra di documenti storici sul femminicidio «Storie di donne e di violenza nei secoli passati», allestita dall’Archivio di Stato. L'inaugurazione è prevista per sabato 15 novembre alle ore 16.30, con un convegno dal titolo «Stop al Femminicidio: d'arte e d'amore mai più Privata!», moderato dalle giornaliste Rosalba Baldino e Tamara Ferrari, Il dovere della Memoria. La Grande Guerra Mostra documentaria Il dovere della Memoria. La Grande Guerra allestita dall'Archivio di Stato di Reggio Calabria per la Cerimonia del 4 novembre 2014 Giorno dell'Unità Nazionale e Giornata delle Forze Armate, Palazzo di Prefettura di Reggio Calabria ore 11,00. Redattore: ANNA LAURENDI Informazioni Evento: 4 novembre 2014 Reggio di Calabria, Archivio di Stato-Palazzo di Prefettura Reggio Calabria Orario: 11,00 del 4 novembre 2014 Palazzo di Prefettura Reggio Calabria Telefono: 0965653211 E-mail: [email protected] Sito web: http://www.archiviodistatoreggiocalabria.beniculturali.it DATA NEWS on line 15 - Ottobre 2014 ARCHIVIO DI STATO DI CATANIA Le volontarie della Resistenza: storia di donne partigiane che sognarono la pace, la libertà e la giustizia sociale. a cura di Maria Nunzia Villarosa “... O mamma quanta gioventù muore senza potersi difendere, sembra che le mie povere mani siano ricoperte di carne umana e di sangue...” (archivio GDD, doc. 16, stralcio). All'Archivio di Stato di Catania il 27 ottobre 2014 alle ore 10, 30 è stata inaugurata dall'assessore del Comune di Catania Rosario D'Agata la mostra: I Gruppi di Difesa della Donna. Le volontarie della libertà dalla Resistenza alla nascita dell'UDI. La mostra, curata dalla scrivente, è stata progettata da Giovanna Crivelli (UDI di Catania), nell'ambito delle iniziative dell'UDI a livello nazionale per il 70° della sua formazione, in collaborazione con l'ANPI di Catania e l'Archivio di Stato di Catania. L'Istituto culturale è stato rappresentato dal funzionario vicario Cristina Grasso, nelle veci del direttore ad interim Claudio Torrisi. del 1945, quando i Gruppi di Difesa della Donna si aggregano all'UDI in un'unica associazione femminile di promozione politica, sociale e culturale e senza fini di lucro per l'affermazione e la difesa dei diritti della donna: l'Unione Donne Italiane. L'art. 1 dello Statuto dell'UDI del 1945 cita, infatti,: “Art. 1. - I <<Gruppi di Difesa della Donna>> per l'assistenza ai combattenti della libertà, sorti nell'Italia settentrionale durante l'occupazione tedesca nel novembre 1943, e l'Unione Donne Italiane, costituitasi nell'Italia centro-meridionale, nel settembre 1944, si fondono in un'unica associazione: l'UNIONE DONNE ITALIANE, con sede nazionale a Roma”; e l'art. 2, nel raccogliere le istanze di donne di disparate estrazioni sociali, politiche e religiose, specifica le finalità dell'istituzione: “L'UDI è una libera associazione che si propone la difesa di tutti gli interessi della donna nel lavoro, nella società, nella famiglia, e nello Stato, e ne valorizza l'opera in ogni campo”. Foto di donne dei Gruppi di Difesa della Donna di Milano, s. d. (Archivio UDI) art. 1 statuto: 1945 ottobre 23, Roma Articolo 1 dello Statuto approvato al I Congresso nazionale dell’UDI. “Art. 1. - <<I Gruppi di difesa della donna>>, e per l'assistenza ai combattenti della libertà, sorti nell'Italia settentrionale durante il periodo di occupazione tedesca nel novembre 1943, e l'Unione Donne Italiane, costituitasi nell'Italia centro – meridionale nel settembre 1944, si fondono in una unica associazione: l'Unione Donne Italiane, con sede nazionale a Roma”. Archivio Centrale UDI – I Gruppi di Difesa della Donna (1943 – 1945), doc. 150. La mostra ripercorre la storia dei Gruppi di Difesa della Donna, organizzazione di donne partigiane sorta a Milano nel novembre del 1943 e diffusasi nell'Italia del nord, fino alla costituzione dell'UDI (Unione Donne Italiane), presente nell'Italia centro-meridionale già dal settembre del 1944, e formalizzatasi nell'ottobre La mostra consiste nell'esposizione, la prima in assoluto in Italia, di copie di documenti appartenenti all'archivio “I Gruppi di Difesa della Donna 1943 – 1945”, i cui originali sono conservati presso l'Archivio Centrale dell'UDI di Roma, e all'archivio dell'ANPI di Catania, sulle vicende di donne partigiane siciliane, nonché di documenti dell'Archivio di Stato di Catania, riguardanti donne partigiane di Catania e della provincia etnea e attiviste dell'UDI dell'immediato dopoguerra. Essa è stata arricchita da fotografie e da una sezione della mostra di fumetti, dal titolo: “GDD. Questa storia è la nostra. L'UDI racconta la sua nascita nella Resistenza”, creata dal fumettista calabrese Reno Ammendolea, con testi di Marsia Modola” (visitabile integralmente presso il Museo Emilio Greco di Catania). La mostra mette in luce il ruolo fondamentale e il sacrificio immane delle donne durante la Resistenza italiana per la liberazione dal nazifascismo, al fronte come combattenti o staffette, ma anche nelle città, nelle campagne, nelle montagne, nelle fabbriche e nei vari posti di lavoro come semplici militanti o simpatizzanti, il loro impegno nell'assistenza ai partigiani, i “volontari della libertà” e nelle rivendicazioni per migliori e più umane con- 16 dizioni di vita, e soprattutto il loro sogno di un'Italia libera, giusta e pacifica. L'evento inaugurativo ha visto la partecipazione di cinque bravissimi allievi del Teatro Stabile di Catania che hanno recitato brani dei documenti dell'archivio dei GDD, mentre per l'evento conclusivo, fissato per il 27 novembre alle ore 16, sempre all'Archivio di Stato, è stata programmata la presenza del coro di bambini di “Musicainsieme a Librino” della città etnea per suonare e cantare Bella ciao e alcuni brani famosi di musica classica, fra cui l'Inno alla Gioia di Beethoven. DATA NEWS on line - Ottobre 2014 Con questa iniziativa si vuole dunque far conoscere alla vasta platea dei ricercatori e dei frequentatori delle sale di studio l'archivio dei GDD e scrivere una pagina nuova ai fini di una reinterpretazione corretta delle vicende che hanno portato alla sconfitta della dittatura, la cui riuscita non sarebbe stata possibile, a mio avviso, senza il protagonismo attivo delle donne. Se sinora si è parlato di “Resistenza taciuta” (70.000 le donne che fecero parte dei GDD, ma potrebbero essere state ancora di più, di cui moltissime rimaste in incognito, altre riconosciute partigiane da vive o da morte dopo la fine della guerra, altre ancora ritornate nelle proprie case senza nessuna riconoscenza, tante violentate, torturate, assassinate), d'ora in poi bisognerà rivendicare una supremazia numerica e strategica, e avere il coraggio di affermare una verità storica indiscutibile: le donne diedero una svolta decisiva nella risoluzione positiva della lotta al fascismo e al nazismo in Italia, operando fianco a fianco con i partigiani e in sinergia ottimale con il Comitato di Liberazione Nazionale. Foto della lapide dedicata alla partigiana catanese Salvatrice Benincasa, uccisa a Monza in via Mentana il 17 dicembre 1944 (Archivio ANPI Catania) Frontespizio del libro di Iolanda Crimi Giacobbe “Donne siciliane nella Resistenza”, Catania, Editoriale Grafica Edigraf, 1962 (Archivio ANPI Catania) La mostra è stata strutturata in sette Sezioni: I Sezione: I Gruppi di Difesa della Donna. Le volontarie della libertà dalla Resistenza alla nascita dell'UDI II Sezione: Le Donne Partigiane nella Resistenza italiana III Sezione: Partigiane siciliane IV Sezione: Partigiane di Catania V Sezione: Archivio Letizia De Santis UDI Catania VI Sezione: ANPI Associazione Nazionale Partigiani d'Italia VII Sezione: Militanti UDI e attiviste politiche di Catania. Curare la mostra dedicata ai Gruppi di Difesa della Donna è stato per me un onore e un grande orgoglio per tre motivi: 1) perché non era mai successo che documenti dell'archivio dei GDD, di evidente importanza nazionale, fossero sottoposti all'attenzione del pubblico italiano; 2) perché è stata allestita all'Archivio di Stato di Catania dove lavoro da archivista da oltre 35 anni; 3) perché sono stata militante dell'UDI negli anni '70 a Francofonte, il mio paese d'origine, e iscritta da tempo all'UDI di Catania, e quindi coinvolta anche di persona. La storia di queste eccezionali donne colpisce, entusiasma, e soprattutto rende consapevoli della centralità che esse hanno avuto nella Resistenza per la liberazione del nostro Paese dal nazifascismo, essendo straordinaria e capillare la loro adesione, intrisa di sacrificio, abnegazione, generosità e sensibilità umana. I documenti che compongono l'archivio dei GDD, appartenente all'Archivio Centrale dell'UDI di Roma (riconosciuto nel 1987 dalla Soprintendenza archivistica del Lazio “di notevole interesse storico” ed inventariato nel 1995) sono 150, all'Archivio di Stato di Catania ne sono stati mostrati 43 fra i più significativi, riproposti integralmente; di essi sono stati sottolineati gli aspetti organizzativi dell'associazione e, in certi casi, quelli privati ed emotivi: mi riferisco, in particolare, ad una lettera, un “grido di disperazione”, di una deportata in Germania a suo padre e a sua madre e rivolta principalmente a costei. La ragazza in questione si chiamava Nanda ed era ligure; la missiva sembra tuttora grondare di sangue quanto le sue mani “...sembra che le mie povere mani siano ricoperte di carne umana e di sangue...”. Il suo ultimo saluto alla mamma, oltre al racconto straziante della situazione da prigioniera, reca il rammarico di chi non potrà dimostrare l'affetto alla congiunta, che esprime uno degli ostacoli nei rapporti tra genitrici e figlie: l'incomprensione fra le due parti, la fierezza di una giovane che dice o agisce in maniera opposta rispetto a chi l'ha cresciuta per puro spirito di contraddizione ma che ne riconosce i valori affettivi ed educativi nella sofferenza, nella lontananza, nell'addio. Nelle carte manoscritte e dattiloscritte dei GDD emerge prorompente il compito pericolosissimo delle staffette, svolto con l'uso di biciclette per trasportare documenti segreti e delle partigiane impegnate in prima linea nelle azioni di sabotaggio. Vi si rileva l'attività assistenziale delle donne alla ricerca continua di viveri, abbigliamento, medicinali, libri (“... Elevare la cultura dei partigiani mediante una buona lettura la quale dovrebbe andare dai libri scolastici al romanzo istruttivo o, a sfondo storico, possibilmente degli autori italiani migliori...”), perfino doni nel terribile inverno del '44 durante il “Natale del partigiano” da far recapitare ai figli degli oppositori del regime, e poi i preparativi degli scioperi per DATA NEWS on line - Ottobre 2014 protestare contro il mercato nero dei beni di prima necessità (pane, latte, lardo, carbone...), l'aumento delle ore di lavoro nelle fabbriche, la deportazione in Germania e la barbara uccisione di innocui cittadini. Nei documenti risalta l'aspirazione, il desiderio della pace, il rifiuto della violenza, della guerra, della morte da parte delle donne, malgrado tutto e nonostante esse vivano in un contesto indicibile, perché le donne sono portatrici di vita (la partigiana spera di non essere mai costretta ad uccidere il tedesco, per quanto belva e mostro egli sii); le donne, quelle “maledette” che, come dichiara un questore emiliano nel febbraio del 1945, negli interrogatori “... sono più tenaci e segrete degli uomini”; le donne che rimarcano, talvolta, la mediocrità degli uomini, i quali sono “meno combattivi” e sottovalutano il loro sforzo intelligente e propositivo (questo sarà nel dopoguerra uno dei motivi di acceso dibattito tra la mentalità maschile/maschilista e quella delle donne, determinando la convinzione dell'UDI di attuare una politica autonoma dai partiti tradizionali in merito alla difesa e alla rivalsa delle battaglie civili e verso posizioni condivise con il movimento femminista degli anni Settanta, quali l'emancipazione e l'autocoscienza); le donne che si batteranno dopo il conflitto per la ricostruzione dell'Italia, per l'affermazione dei principi di democrazia, di uguaglianza e di progresso sociale e contro la bomba atomica. Foto della lapide scoperta a Catania in via Bellia, 39 l'8 settembre 1956 e dedicata ai fratelli partigiani Graziella e Salvatore Giuffrida, assassinati nel 1945. Graziella Giuffrida venne trucidata, dopo essere stata violentata e torturata, a Fegino in via Rocca dei Corvi, vicino Genova, il 27 marzo 1945 (Archivio ANPI Catania) Una pagina da riscrivere nella storia della Resistenza deve infine tener conto dell'apporto e del sacrificio delle partigiane siciliane trapiantate nelle regioni del nord e di quelle operanti in Sicilia, nella provincia e nella città di Catania. Per quanto concerne nello specifico l'area etnea si conoscevano fino a questo momento tre nomi di catanesi di nascita: Salvatrice Benincasa, Graziella Giuffrida ed Eugenia Corsaro, la prima seviziata ed uccisa a Monza, la seconda, violentata prima di essere torturata e fucilata a Fegino, vicino Genova, la terza, considerata la più giovane partigiana italiana, catturata e seviziata a Roma. I documenti forniti dall'ANPI di Catania e quelli del- 17 l'Archivio di Stato di Catania hanno rimarcato l'esistenza di un gruppo consistente di donne impegnate nella lotta al regime fascista a livello locale: 15 partigiane vengono elencate nell'archivio Pezzino, custodito nell'Istituto culturale di Catania, di cui conosciamo, almeno per il momento, i meri connotati anagrafici; alcune di esse presumibilmente erano legate ai compagni o mariti nell'attività sovversiva, altre erano di passaggio. A tal proposito ritengo che la ricerca abbia dato comunque risultati inaspettati, vista la condizione di subalternità femminile nella Sicilia di allora, e che nel prossimo futuro i dati possano essere incrementati non solo per quanto riguarda le cifre ma anche le vicende individuali. Nell'Archivio dell'ANPI si riscontrano i nomi di donne perseguitate e processate dal Tribunale speciale fascista, provenienti da diverse città e paesi dell'isola: Amalia Gregorio di Santa Teresa (ME), Emilia Ermellino di Messina, Alessandra Marrale di Licata (AG), Lucia Caponnetto di Francofonte (SR), Giuseppina Cosolito di Caltagirone (CT). Dalle carte spiccano, altresì, figure di grande spessore: Vittoria Giunti, fiorentina di nascita e trasferitasi a Raffadali, è il primo sindaco donna a Santa Elisabetta (AG) nel dopoguerra che ingaggia una dura battaglia contro la mafia locale; Iolanda Crimi, di Francofonte, insegnante, donna di cultura che a Roma ottiene da papa Pio XII la somma di 100.000 lire per aiutare i profughi siciliani; la triestina Ernest Cock Tignino, la prima presidente dell'UDI di Catania che a partire dal 1944 si impegna nell'attività di assistenza, soccorso e ricostruzione economica e sociale della provincia etnea. Foto della partigiana Vittoria Giunti, fiorentina di nascita, siciliana d'adozione, prima donna sindaco in Sicilia nel dopoguerra a Santa Elisabetta (AG), s. d. (Archivio ANPI Catania) La mostra intitolata ai GDD ha lasciato di certo un segno all'Archivio di Stato di Catania e fra i numerosi visitatori, per la maggior parte studenti, e sulla base di tale esperienza si cercherà attraverso l'UDI di lanciare un messaggio a ciascun Istituto scolastico o Archivio di Stato italiano (si dovrebbe coinvolgere innanzitutto l'Archivio di Stato di Milano perché è lì che nacquero i Gruppi di Difesa della Donna e l'Archivio di Stato di Roma e l'Archivio Centrale dello Stato perché nell'Italia centro-meridionale sorse l'Unione Donne Italiane) che voglia farne un tema di dibattito e di indagine, chiedendo loro di diffondere la conoscenza di un patrimonio documentario unico, da valorizzare e da far fruire, affinché la vita e le gesta incredibili di quelle “volontarie della libertà” escano, com'è giusto che sia, dall'oblio e dal silenzio ed entrino a far parte della memoria storica collettiva. Foto della partigiana catanese Graziella Giuffrida, trucidata, dopo essere stata violentata e torturata, a Fegino in via Rocca dei Corvi, vicino Genova, il 27 marzo 1945, s. d. (Archivio ANPI Catania) Il sogno delle ragazze dei Gruppi di Difesa, si! perché erano quasi tutte ventenni (io le immagino fresche, sorridenti, con la voglia di vivere, prima della tragedia, come le coetanee dei nostri giorni) di un'Italia democratica, giusta, pacifica si è avverato con la nascita della I Repubblica, a discapito della loro vita, dei progetti personali, distrutti dalla folle ideologia nazifascista. Alcune di esse sono state fra le madri costituenti partecipando a 18 scrivere articoli di equità giuridica e sociale (diritto delle donne al voto, all'istruzione, al lavoro, alla pensione....) e la loro eredità documentaria e morale è custodita gelosamente dall'UDI, che nel frattempo dal 2003 non si chiama più Unione Donne Italiane, bensì Unione Donne in Italia. La loro storia appartiene adesso a tutti gli italiani, donne e uomini, e costoro hanno il dovere di rispettarla e commemorarla, così come i siciliani e i catanesi devono far propria la fine atroce delle giovani eroine e l'impegno di donne che si sono mobilitate per una società migliore, e svelarla alle nuove e future generazioni. In questo modo il sangue innocente non sarà stato vano e si potrà trarre il monito per evitare gli errori del passato, affrontando meglio le sfide moderne e sensibilizzando l'opinione pubblica sulle questioni dei diritti delle donne in Italia e nel mondo, e sulle problematiche che affliggono la nostra società, specialmente nel campo della cronaca nera, come nel caso del femminicidio e della violenza di genere. DATA NEWS on line - Ottobre 2014 Note: oltre ai documenti, alle fotografie e a alla mostra di fumetti sono state esposte delle biciclette d'epoca da donna e da uomo (collezione privata Rosario Piacenti) e la locandina originale del film “Roma città aperta (collezione privata Giuseppe Vitale). Inaugurazione della mostra all'Archivio di Stato di Catania del 27 ottobre 2014 Sezione della mostra di fumetti “GDD. Questa storia è la nostra. L'UDI racconta la sua nascita nella Resistenza”, creata dal fumettista calabrese Reno Ammendolea, con testi di Marsia Modola” (visitabile integralmente presso il Museo Emilio Greco di Catania). ARCHIVIO DI STATO DI PALERMO LEONORA CARRINGTON. Un viaggio nel Novecento Ringraziamenti: Giovanna Crivelli (UDI Catania) e UDI di Catania, Rosario D'Agata, assessore al Comune di Catania, Santina Sconza (ANPI Catania) e ANPI di Catania, Claudio Torrisi, direttore ad interim dell'Archivio di Stato di Catania, Giuseppe Dipasquale, direttore del Teatro Stabile di Catania, Valentina Arriva, funzionaria, e allievi del Teatro Stabile di Catania (Roberta Andronico, Lorenza Denaro, Azzurra Drago, Gaia Lo Vecchio, Luigi Nicotra), associazione “Musicainsieme a Librino” di Catania, Valentina Caiolo, insegnante, e i bambini dell'associazione “Musicainsieme a Librino”, Officina Zeronove di Catania, Pina La Villa, docente Liceo Classico M. Cutelli, Palma Villarosa, professori e studenti dell'Università di Catania e di Istituti vari di Catania e Provincia; ed inoltre, funzionari, colleghi e tutto il personale dell'Archivio di Stato di Catania, avendo dato ognuno un proprio contributo, e, in particolare, Enrico Cantone per la ricerca delle biciclette d'epoca, Agata Barbagallo, Grazia Lizzio e Angela Russo per la collaborazione all'organizzazione degli eventi collegati all'inaugurazione e alla conclusione della mostra. * * * Informazioni Evento: 19 ottobre 2014 Palermo, Archivio di Stato - Sede Catena Orario: 18.00 Telefono: 091/2510628 - Fax: 091/5080681 E-mail: [email protected] http://www.archiviodistatodipalermo.it/ * Settimana delle Culture L'Archivio di Stato di Palermo partecipa alla seconda edizione della SETTIMANA DELLE CULTURE, la manifestazione organizzata dall'Associazione Settimana delle Culture e patrocinata dal Comune di Palermo, che si svolgerà dal 3 al 9 novembre 2014 con una serie di eventi: mostre, percorsi d’arte, visite guidate, spettacoli, recital, installazioni, che si potranno seguire in diversi luoghi della città. Presentazione del libro di Giulia Ingarao LEONORA CARRINGTON. Un viaggio nel Novecento. Dal sogno surrealista alla magia del Messico, edito da Mimesis, collana Arte e Critica. A presentare il libro saranno Eva Di Stefano (Università di Palermo) e Philippe San Marco (École normale superieure de Paris), modererà Caterina Spina. Sarà presente l'autrice. L'evento si inserisce nel programma della manifestazione LE VIE DEI TESORI organizzata dall'Università di Palermo Redattore: SILVANA VINCI In particolare nelle sale espositive della sede Catena dell'Archivio di Palermo sarà possibile visitare: 500 PRESEPI DEI 5 CONTINENTI mostra di Adriano Siniboldi ARTIGIANI ORAFI mostre di Carine Michelini e di Franco Padiglione da lunedì 3 a venerdì 7 novembre 2014 ore 9.00-13.00 e 15.00 -18.00 sabato 8 e domenica 9 novembre 2014 ore 9.00-13.00 e 15.00 -19.00 DATA NEWS on line - Ottobre 2014 19 Redattore: SILVANA VINCI Informazioni Evento: Dal 3 novembre 2014 al 9 novembre 2014 Palermo, Archivio di Stato Orario: da lunedì 3 a venerdì 7 novembre 2014 ore 9.00-13.00 e 15.00 -18.00 sabato 8 e domenica 9 novembre 2014 ore 9.00-13.00 e 15.00 -19.00 Telefono: 091/2510628 – 2510634 – 2514743 Fax: 091/5080681 E-mail: [email protected] http://www.archiviodistatodipalermo.it/ * * * SCICLI Lo specchio di carta. Libri e quaderni scolastici, dalla Grande Guerra alla Prima Repubblica Nell’ambito della rassegna saranno proposti, anche, i diari e le poesie scritti durante la prigionia di guerra da Gaudenzio Muccio, maestro di scuola elementare a Scicli fino ai primi anni ’70 del Novecento. E’ previsto anche un percorso di visita guidata che, per i giovani visitatori delle scuole, potrà essere integrato con coinvolgenti attività di laboratorio. L’inaugurazione sarà sabato 25 ottobre alle ore 19.00. Redattore: MARIA ANNA ROMANO Informazioni Evento: Dal 25 ottobre 2014 al 30 novembre 2014 Scicli, Palazzo Busacca Orario: da lunedì a mercoledì dalle ore 10,00 alle ore 13,00; da giovedì a domenica dalle ore 10,00 alle ore 13,00 e dalle ore 15,30 alle ore 19,30. Telefono: 334 3658158 E-mail: [email protected] Sito web: http://www.associazioneisola.it * * * ARCHIVIO DI STATO DI ORISTANO I “primi” 40 anni dell’Archivio di Stato di Oristano: una grande storia da scoprire. Il Convegno è dedicato a ripercorrere le tappe più significative della storia dell’Archivio e del suo patrimonio, e a presentare le attività e i progetti in corso. Particolare attenzione sarà riservata alla questione femminile. Redattore: MARIA ALDA FIGUS Attraverso libri e quaderni scolastici del periodo tra la Grande Guerra e la Prima Repubblica, la mostra presenta parte del ricco apparato di conoscenze storiche, sociali e culturali che ha formato innumerevoli generazioni in un ampio periodo del Novecento. Ma libri e scuola non sono solo lo specchio della società in cui essi nascono; essi rappresentano anche gli strumenti impiegati dal potere per forgiare e indirizzare la formazione delle giovani menti.. Saranno in mostra, oltre ad alcuni tra i testi scolastici più importanti ed a numerosi quaderni appartenuti a diverse generazioni di scolari, anche pagelle scolastiche e un ampio corredo di immagini fotografiche di scolaresche, manoscritti inediti di poesie e diari di guerra, giocattoli, abiti e riviste, utili per aiutare il visitatore a contestualizzare le diverse epoche di riferimento. Ad arricchire le sale di Palazzo Busacca, dove sarà allestita la mostra, è anche l’esposizione di materiale didattico risalente agli anni antecedenti la seconda guerra, proveniente dal I° Circolo didattico di Scicli. La mostra intende così riproporre un vero e proprio spaccato sociale della comunità locale, dalla Grande Guerra alla nascita della Prima Repubblica. Informazioni Evento: 7 novembre 2014 Oristano, Archivio di Stato Orario: 7 novembre 2014 - ore 16,30 Telefono: 0783/310530 - Fax: 0783/217216 E-mail: [email protected] Sito web: http://www.archiviodistatooristano.beniculturali.it * * * N O R M AT I V E T E C N I C O - P RO F E S S I O NA L I & I N T E RV E N T I P U B B L I C I a cura di Mauro Ceci - RSPP Anac, nuovo bando-tipo per l'affidamento di lavori pubblici Il 13 ottobre l'Autorità nazionale anticorruzione (Anac) ha pubblicato il bando-tipo del 2 settembre 2014, riferito all'affidamento di lavori pubblici nei settori ordinari: • procedura aperta per appalto di sola esecuzione lavori • contratti di importo superiore a euro 150.000 euro • offerta al prezzo più basso Il modello consiste in uno schema di disciplinare che ha l'obiettivo di semplificare la predisposizione della documentazione di gara e rendere uniforme il comportamento delle stazioni appaltanti, così da ridurre il rischio di contenzioso. Le stazioni appaltanti sono tenute a redigere la documentazione di gara per l'affidamento di appalti di sola esecuzione secondo le indicazioni del modello relativamente alle parti individuate come vincolanti, nelle quali sono ricomprese le cause tassative di esclusione, salva la facoltà di derogare motivando, nei termini poi specificati. Il disciplinare allegato al bando di gara contiene: • le norme integrative al bando relative alle modalità di partecipazione alla procedura di gara • le modalità di compilazione e presentazione dell'offerta • i documenti da presentare a corredo della stessa e la procedura di aggiudicazione • ulteriori informazioni relative all'appalto avente ad oggetto l'esecuzione dei lavori In allegato, oltre allo Schema di disciplinare di gara, è presente la Nota illustrativa (contenente le indicazioni operative per la corretta gestione della procedura di gara e sulle modalità di utilizzo del modello), la Relazione AIR (disciplina dell'analisi di impatto della regolamentazione AIR) e 2 schede in formato .xls (relative all'esempio di lista delle categorie di lavorazioni e forniture previste per l'esecuzione dei lavori ed all'esempio dati da acquisire per l'analisi del prezzo). Trascorsi 12 mesi, durante i quali le stazioni appaltanti potranno formulare osservazioni e commenti, il modello sarà sottoposto a verifica di impatto della regolazione come previsto dall'apposito Regolamento dell'Autorità. * * * 20 DATA NEWS on line - Ottobre 2014 Obbligo di comunicazione PEC per imprese e professionisti entro il 31 ottobre, ma non per tutti Quando l'incentivo per la progettazione spetta ai dirigenti della PA? Risponde la Corte dei Conti È in arrivo un nuovo obbligo per i professionisti: entro il 31 ottobre prossimo, infatti, sono tenuti a comunicare all'Agenzia delle Entrate il proprio indirizzo di Posta elettronica certificata (Pec). Il Governo ha disposto che l'Ufficio centrale per il Contrasto agli Illeciti Fiscali Internazionali e la Guardia di Finanza hanno facoltà di richiedere, in merito agli adempimenti per le norme antiriciclaggio, tutte le informazioni necessarie sulle operazioni e su chi le ha eseguite. Le informazioni richieste, rivolte a tutti i soggetti che devono effettuare tali operazioni di controllo, devono essere trasmesse tramite Pec. Tuttavia, l'Agenzia delle Entrate ha chiarito, a seguito dei dubbi sollevati dalle associazioni di categoria, che imprese e professionisti il cui indirizzo di posta elettronica certificata è già presente nell'Indice Nazionale degli indirizzi di posta elettronica certificata (Ini-PEC), istituito ai sensi dell'art. 6-bis, comma 1 del Codice dell'amministrazione digitale, non hanno l'obbligo di comunicarlo anche all'Agenzia delle Entrate. Le nuove regole in materia di incentivo ai progettisti della PA, introdotte dalla Legge 114/2014 di conversione del Decreto Semplificazioni (D.L. 90/2014), non sono retroattive. Questo quanto stabilito dalla Corte dei Conti con la Deliberazione n. 183 del 19 settembre 2014. Nel caso in esame, il Comune di Cesenatico chiede se è legittimo corrispondere incentivi per la progettazione di opere pubbliche al dirigente responsabile della struttura, per attività svolta nell'anno 2013. La Sezione regionale di controllo della Corte dei Conti per l'Emilia Romagna esprime il proprio parere in merito al quesito posto: in base alla Legge 114/2014, i progettisti interni di una Pubblica Amministrazione possono percepire un incentivo fino al 50% dello stipendio annuo lordo, ad esclusione dei dipendenti con qualifica dirigenziale. Dato che la Legge sulle semplificazioni è entrata in vigore il 19 agosto 2014, le nuove regole devono considerarsi operative a partire da quel momento. Pertanto i dirigenti sono esclusi dal riconoscimento dell'incentivo solo a partire dal 19 agosto 2014. Notizie dal... * * * * * * Centro Documentazione Fortificazioni Presidente: Conte Pietro Teofilatto Direttore: Arch. Mauro Ceci Sede sociale: Castello Teofilatto - 03010 TORRE CAJETANI (FR) Sede legale: Via Ettore Arena, 19 - 00128 ROMA e-mail [email protected] ISTITUTO ITALIANO DEI CASTELLI ONLUS www.castit.it Fortificazioni, memoria, paesaggio Convegno scientifico in occasione dei cinquant'anni di attività dell’Istituto Italiano dei Castelli, 1964-2014 Bologna, 27-28-29 novembre 2014 Dipartimento di Storia Culture Civiltà dell’ Università di Bologna - Aula Giorgio Prodi Presentazione del convegno Premessa L’Istituto Italiano dei Castelli compie cinquant’anni: un traguardo importante per un’Associazione fondata quando Piero Gazzola, allora Soprintendente del Veneto occidentale, sostenuto da Elisabetta Seissinger Savelli si convinse della necessità di mettere in luce il patrimonio castellano italiano poco conosciuto e la cui importanza, nell’ambito delle problematiche relative alla salvaguardia ed alla valorizzazione dei beni culturali, era del tutto sottovalutata. La costituzione, dopo la fondazione, della doppia struttura – consiglio direttivo e consiglio scientifico è la peculiarità che ha contraddistinto l’Istituto dalle altre associazioni, profilando cioè quella doppia anima – culturale e scientifica-, che lo caratterizza. Negli anni successivi fondamentale fu l’apporto, oltre che del suo fondatore, che presiedette l’Istituto per nove anni, di figure come quelle di Antonio Cassi Ramelli, Vittorio Faglia, Carlo Perogalli, Pietro Marchesi, Mario Federico Roggero, Angelo Calvani. Sotto il profilo culturale di notevole importanza è stata l’organizzazione di una serie notevole di viaggi di studio promossi sia a livello nazionale che delle singole sezioni, che hanno contribuito in modo determinante a stimolare un crescente interesse verso la conoscenza del nostro patrimonio fortificato, in osservanza ad uno dei campi d’azione dell’Istituto, ovvero quello relativo alla sensibilizzazione delle amministrazioni pubbliche oltre che di fasce sociali sempre più estese verso le tematiche castellane. Parallelamente il patrimonio scientifico dell’Istituto è cresciuto considerevolmente, con la collana di monografie Castella che si è arricchita progressivamente di nuove pubblicazioni, la rivista Castellum – diretta per lunghissimo tempo da Mario Roggero, che ha conferito incommensurabile prestigio all’Istituto. Il trascorrere ulteriore degli anni veniva segnato da alcune importanti passaggi: l’acquisizione della personalità giuridica nel 1991 e nel 2001 il passaggio ad ONLUS che ha aperto maggiori possibilità operative da un punto di vista soprattutto amministrativo e fiscale. Si avviava anche il grande progetto del censimento delle architetture fortificate che successivamente si sarebbe evoluto in atlante castellano d’Italia aprendo nuovi e straordinari indirizzi operativi sui quali tutt’oggi l’Istituto si sta muovendo. Tra le numerose iniziative intraprese in tempi più recenti ne vanno annoverate particolarmente due: le Giornate Nazionali dei Castelli, giunte quest’anno alla sedicesima edizione e il premio di laurea sull’architetture fortificata che ne conta altrettante. Le Giornate Nazionali sono state una importante opportunità per sensibilizzare l’opinione pubblica sui temi a noi cari. Esse rappresentano uno strumento con grandissime potenzialità, per la crescita dell’Associazione. Lo stesso dicasi per il Premio di Laurea sull’architettura fortificata, per il quale può tracciarsi un bilancio ampiamente positivo e che è auspicabile possa raggiungere sempre maggiore visibilità. L’attenzione delle amministrazioni, dei media e del turismo culturale verso il patrimonio di architettura fortificata nazionale era già considerevole nel 2004, come allora sottolineato da Flavio Conti in occasione del nostro quarantennale, ed è ulteriormente accresciuta in questo ultimo decennio, forse per certi versi anche con degli eccessi – vedi la DATA NEWS on line 21 - Ottobre 2014 spregiudicatezza di alcuni interventi di restauro – oppure nell’utilizzo non sempre consono delle strutture difensive recuperate per nuove destinazioni d’uso. Pur tuttavia non è ancora stata definitivamente riconosciuta l’assoluta centralità e specificità dell’architettura castellana nell’ambito delle nuove politiche di gestione e valorizzazione dei beni culturali che si sono andate affermando in questi ultimi anni, compreso il cambiamento di rapporto tra pubblico e privato -con i nuovi ruoli e funzioni che ciascuno di essi è andato assumendo. Lo stesso proliferare delle iniziative di promozione culturale e turistica dei castelli – a volta poco rispettose della loro dignità storica ed architettonica, evidenzia come l’esigenza di una corretta conoscenza di questa particolare componente del patrimonio culturale nazionale non possa a tutt’oggi essere sottovalutata, e quindi il ruolo determinante che l’Istituto può e deve ricoprire. I nuovi strumenti di comunicazione che si sono andati affermando negli ultimi anni, aprono immense possibilità, grazie al profondo rinnovamento che l’Istituto dovrà darsi. Quest’ultimo aspetto è particolarmente importante. La capacità della nostra Associazione di sapersi rinnovare con l’ingresso di nuove e giovani forze portatrici di idee innovative con un miglioramento delle proprie capacità operative accompagnato da un progressivo ma sostenuto aumento della base sociale, sarà essenziale per il nostro futuro. PROGRAMMA DEL 27 NOVEMBRE 2014 10.00 – 11.15 Antonella Ranaldi, Soprintendente per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Ravenna Ferrara, Forlì-Cesena e Rimini Introduzione alla sessione Cesare Crova Sistemi fortificati medievali: conoscere per conservare. Riflessioni sulla conservazione dei siti incastellati e sul rapporto costruito-ambiente Donatella Rita Fiorino, Giorgia Tomasi Sistemi di difesa e testimoni datanti nella stratigrafia del territorio: il caso della Sardegna Anita Guarnieri, Andrea Pane Il paesaggio di Castel del Monte: storia e tutela 11.30 – 13.00 Annalisa Dameri “Visitar el estado y de camino ver los puestos para hazer las quatro Ciudadelas”. La difesa dei confini nella relazione di Cristobal Lechuga (1604) Eugenio Magnano di San Lio Sistemi fortificati della costa ionica nella Sicilia del secolo XVII Valeria Montanari Frammenti materiali del sistema fortificato in Valnerina. Lettura e conservazione Roberto Petruzzi Le fortificazioni della Guerra Fredda al confine orientale Luca Menci, Daniele Talozzi - Menci software Fotogrammetria da drone e da terra per il rilevamento e il monitoraggio dei beni e del paesaggio I castelli e la memoria 14.30 – 16.30 Anna Laura Trombetti Budriesi, Dipartimento di Storia Culture Civiltà - Università di Bologna Introduzione alla sessione Franca Manenti Valli Francesco Di Giorgio Martini e Leonardo da Vinci. Le vie matematiche per l’architettura fortificata Francesco Cesare Casula Il Castello di Sanluri tra regno di Arborea e regno di Sardegna Paolo Cau Castelli ed assedi nel linguaggio del Trecento Walter Landi’ incastellamento di fronte al diritto feudale. Il caso dell’episcopato di Trento fra XII e XIII secolo Paolo C.M. Schenoni Visconti, Andrea Conti Compiano in Val Taro. Il castello e il borgo dello Stato Landi presidio ai confini dell’Appennino Piacentino-Parmense Roberto Codroico Influssi culturali e architettonici del mondo tedesco nei castelli Trentini Massimo Andreoli Rievocazione Storica e Turismo della Memoria: strumenti al servizio della valorizzazione dei beni culturali 17.30-18.30 Giulio de Jorio Frisari Una riflessione epistemologica necessaria al rapporto tra memoria e fortificazioni Giorgio Patrizi Dal castello alla città: Castiglione, Della Casa, Guazzo. Gli spazi rinascimentali della vita di corte Giovanna Scianatico Architetture, memorie, testi Valerio Caiazza Il monastero fortezza di Sant’Anselmo VENERDÌ 28 NOVEMBRE Aula G. Prodi – Complesso Monumentale di San Giovanni in Monte Sessione 3 - Le fortificazioni: conoscenza, tutela e valorizzazione 9.00 – 11.00 Moderatore: Domenico Taddei Aldo A. Settia Introduzione alla sessione Mauro Cortelazzo Le torri circolari in Valle d'Aosta (1274-1287): impronta savoiarda, committenza locale e maestranze specializzate nelle scelte di un particolare sistema costruttivo Giuseppe Antista La stereotomia nell’architettura fortificata siciliana e maltese tra XII e XVI secolo Massimiliano Righini Armamenti, fortificazioni e tecniche poliorcetiche nell’assedio della Mirandola Giuseppe Alberto Centauro, Andrea Bacci Risalti Archeometrici nell’architettura del castello di Prato: dalla matrice quadrata alla forma urbana Guglielmo Villa Le fortificazioni urbane di Iasos di Caria tra Antichità e Medioevo: Dinamiche urbanistiche e vicende costruttive Enrico Guglielmo, Michele Barone Lumaga Il Castello di Baia – Bacoli (NA) – Da villa romana a fortificazione e da Orfanotrofio a Museo Archeologico dei Campi Flegrei Valentina Russo Costruire per difendere: Archeologia del paesaggio e dell'architettura per la conservazione delle torri costiere nel contesto sorrentinoamalfitano 11.00 – 11.15 Coffee break 11.15 - 13.00 Moderatore: Riccardo Dalla Negra Chiara Mariotti Difendere l’architettura fortificata. Il contributo di Piero Gazzola Andrea Ugolini Architetture fortificate allo stato di rudere. Questioni teoriche e progetto Nicola Masini, Manuela Scavone Restaurare l’Architettura Fortificata: limiti, approcci e strategie per la valorizzazione Giovanna Acampa, Cristina Baudone, Francesca Di Girolamo, Maddalena Fossombroni, Mariangela Liuzzo, Maria Adele Signorini, Rita Usai Linee guida per interventi di conservazione e manutenzione dell’apparato murario dei castelli attraverso la valorizzazione delle piante spontanee locali. Modello sperimentale per la valorizzazione e lo sviluppo turistico dei castelli all'interno del progetto Trame di Lunigiana. Fabio Mariano, Mauro Saracco I mulini fortificati in area marchigiana Maria Agostiano Fruizione ampliata delle strutture difensive: dall’inaccessibilità all’accessibilità Andrea Grigoletto La sfida della contemporaneità nella valorizzazione del patrimonio fortificato Dibattito Sessione 4 - Castelli e terremoti: vulnerabilità, interventi di emergenza, restauri 14.30 – 16.00 Moderatore: Micaela Viglino Davico Eva Coïsson, Daniele Ferretti, Lia Ferrari, Andrea Puvioni, Serena Cattari, Stefania Degli Abbati, Sergio Lagomarsino, Daria Ottonelli Vulnerabilità sismica di edifici fortificati italiani: studi per la definizione di un abaco dei meccanismi di danno Giovanni Mochi La vulnerabilità sismica delle antiche strutture difensive: esemplificazione delle carenze riferibili alla concezione costruttiva Abdul Kader Moussalli Ferite aperte. Restauro Sismico Sostenibile, attraverso nuove tecniche di isolamento sismico alla base Nicola Badan Le architetture fortificate del Friuli Venezia Giulia prima e dopo il sisma del 1976: aspetti e considerazioni sugli gli interventi di restauro dagli anni ’80 fino ad oggi Gabriele Bitelli, Giovanni Castellazzi, Ilenia Selvaggi, Antonio Michele Tralli, Michele Simoni, Serena Cattari, Sergio Lagomarsino, Stefania degli Abbati, Daria Ottonelli, Loris Vincenzi, Eva Coïsson, Daniele Ferretti Analisi della risposta della Rocca di San Felice sul Panaro a seguito del sisma del maggio 2012 16.00 – 17.15 Sessione Poster 3 e Coffee break 17.15 – 18.45 Moderatore: Giampiero Cuppini Giacomo Martines, Ignazio Carabellese Il danno sismico sui beni storici in Emilia Romagna: dalla valutazione del danno alle prospettive per il recupero e la valorizzazione. Il caso del Castello delle Rocche di Finale Emilia Andrea Dall’Asta, Graziano Leoni, Alessandra Meschini, Enrica Petrucci, Quintilio Piattoni, Filippo Sicuranza Studi sulla vulnerabilità sismica della Rocca di Senigallia Giuseppe Cristinelli Il restauro del castello di Colloredo di Monte Albano Stefano D’Avino L’architettura fortificata in Valnerina. Vulnerabilità sismica e restauro Bruno Mussari, Annunziata Maria Oteri, Fabio Todesco Il castello dei Conti d’Aquino a Belcastro (Catanzaro). Progetto di conservazione, esiti e prospettive Dibattito SABATO 29 NOVEMBRE Aula G. Prodi – Complesso Monumentale di San Giovanni in Monte L’Istituto Italiano dei Castelli: cinquant’anni per le architetture fortificate 9.30 – 11.00 Fabio Pignatelli L’istituto Italiano dei Castelli e le sue finalità Roberto Codroico, Michele Pintus, Michaela Stagno d’Alcontres La storia dell’Istituto, i fondatori ed i presidenti GianMaria Labaa Le targhe di segnalazione GianMaria Labaa La bibliografia Domenico Taddei Il premio di laurea Roberto Codroico, Michele Pintus, Michaela Stagno d’Alcontres I viaggi di studio Gianni Perbellini La rivista «Castellum» Luigi Maglio Cronache castellane La collana Castella Flavio Conti L’atlante castellano 22 Notizie dal... Giusi Villari Il castello diventa Roberto Codroico, Michele Pintus, Michaela Stagno d’Alcontres Le giornate nazionali dei castelli 11.00 – 11.15 Coffee break 11.15 – 13.30 Tavola rotonda: Prospettive e proposte in un confronto tra Istituto e associazioni ospiti nei diversi contesti regionali Moderatore: Giampiero Cuppini Partecipano: Anna Laura Trombetti Budriesi, Dipartimento di Storia Culture Civiltà - Università di Bologna Gilberto Zinzani direttore di "People & Cities of Europe GEIE" Marina Senin Forni, Presidente della delega- DATA NEWS zione Emilia-Romagna del Fondo Ambiente Italiano Liviana Zanetti, Presidente dell'Associazione Promozione Turistica dell'Emilia Romagna Daniele Donati, Presidente del Comitato Scientifico per il Piano Strategico Metropolitano di Bologna. Francesco Cavazza Isolani, Presidente della sezione Emilia-Romagna dell'Associazione Dimore Storiche Italiana Giulio Volpe, Avvocato dei beni culturali e vice-presidente di Italia Nostra, Sezione di Bologna Walter Landi, Consigliere direttivo del Südtiroler Burgeninstitut Sergio Gelmi di Caporiacco, Presidente del Consorzio per la salvaguardia del Castelli storici del Friuli Venezia Giulia on line - Ottobre 2014 Donatella Jager Bedogni, Presidente dell’Associazione Amici di Matilde di Canossa e del castello di Bianello 15.00 – 17.00 Istituto Italiano dei Castelli: Casi e prospettive dalle sezioni regionali 17.00 – 18.30 Mostra e presentazione delle tesi di laurea premiate al XVII premio di laurea sull’architettura fortificata. ISTITUTO ITALIANO DEI CASTELLI ONLUS Via G. A. Borgese 14, 20154 MILANO Tel. 02.347237; e-mail: [email protected] www.castit.it * * * Centro Studi Cistercensi Istituito il 12 luglio 1994 Presidente: Dom Federico Farina Direttore: Arch. Mauro Ceci se d e: Abbazi a d i Ca s a ma ri (F R) - Tel / fax 0 7 7 5 - 2 8 3 4 3 0 em a i l : cen t ro s t u d i ci s t ercen s i @ g ma i l . co m Non an t ol a e i l te r r i to r i o m o de n es e i n et à c a ro l i ng i a sua figura nel nostro territorio, a partire dai luoghi che conservano testimonianze a lui riferibili, per poi passare a un riesame della storia del Modenese e degli sviluppi che ebbe la storia di Carlo Magno e l’epopea carolingia nella tradizione culturale modenese, nella storiografia e nel folklore locale, sino alla letteratura cavalleresca e all’erudizione del SeiSettecento e naturalmente non dimenticando le rappresentazioni iconografiche. Redattore: CATERINA MELAPPIONI Informazioni Evento: Dal 24 ottobre 2014 al 25 ottobre 2014 Nonantola, Sala Verde del Palazzo Abbaziale Telefono: 059.549025 E-mail: [email protected] Sito web: http://www.abbazia-nonantola.net/ * * * Il Comune di Nonantola, la Deputazione di Storia Patria per le Antiche Provincie Modenesi e la Fondazione “Ora et Labora” vi invitano al convegno di studi per il XII centenario della morte di Carlo Magno (8142014) Nonantola e il territorio modenese in età carolingia Nell’anno 814 moriva Carlo Magno, imperatore del Sacro Romano Impero, una delle personalità più importanti della storia europea di tutti i tempi. Nonantola e Modena conservano importanti testimonianze di questo personaggio, in documenti e manoscritti, e in una lunga tradizione di testi letterari e storiografici. Per celebrare questa ricorrenza la fondazione “Ora et Labora” e la Deputazione di Storia Patria per le Antiche Provincie Modenesi, con la collaborazione dell’Archivio Abbaziale di Nonantola, dell’Archivio di Stato di Modena, del Centro Studi Storici Nonantolani e di ArcheoNonantola organizzano il Convegno di studi su Nonantola e il territorio modenese in età carolingia. Il convegno vuole essere l’occasione per ripensare all’importanza della Questo secondo incontro dedicato a Roma religiosa (il primo si è svolto nel 2008 ed è stato pubblicato nell'Archivio della Società Romana di Storia Patria, 132) si pone l'obiettivo di fare il punto sul rapporto tra la società romana e il monachesimo cittadino. Come è noto, l'essere l'Urbe centro della Cristianità e sede del Papato ha "nascosto" per un lungo tempo la ricchezza della vita religiosa cittadina. Se nell'ultimo decennio si sono registrati notevoli passi avanti nella conoscenza del clero ur- DATA NEWS on line - Ottobre 2014 bano, i monasteri rappresentano ancor oggi una realtà poco conosciuta nel loro articolato rapporto con la città e i diversi ceti sociali. Il Convegno intende affrontare il tema con un taglio largamente diacronico – dal Tardo antico alla prima Età moderna – e con approccio largamente multidisciplinare, dalla storia del libro a quella dell'arte, da tematiche di storia religiosa quali il rapporto con la Riforma a problemi di gestione economica delle istituzioni monastiche. 23 stino e il quartiere del Rinascimento 17.30 Anna Esposito | Roma Gli agostiniani osservanti nel '400. S. Maria del Popolo 18.00 Discussione 18.15 Sofia Boesch Gajano Conclusioni Sedi dell'incontro Sapienza - Università di Roma - Dipartimento Storia, Culture, Religioni Sezione di Storia medievale e Paleografia P.le A. Moro, 5 I-00185 ROMA www.dipscr.uniroma1.it Deutsches Historisches Institut in Rom Istituto Storico Germanico di Roma Via Aurelia Antica, 391 I-00165 Roma www.dhi-roma.it * * * - Giovedì, 27 novembre Istituto Storico Germanico di Roma 15.30 Martin Baumeister | Roma Saluto | Grußwort 16.00 Giulia Barone | Roma Monasteri e città: il caso romano I - Dall'alto medioevo alla Riforma della Chiesa del sec. XI 16.30 Lidia Capo | Roma – Andrea Verardi | Roma Monaci e monasteri a Roma tra tardo antico e IX secolo 17.00 Carla Frova | Roma Monasteri romani e "renovatio imperii" in età ottoniana 17.30 Umberto Longo | Roma Monachesimo e riforma a Roma tra XI e XII secolo. L'abbazia delle Tre Fontane 18.00 Discussione 19.00 Conferenza serale Giovanni Vitolo Eremiti, monaci e città nell'esperienza religiosa dell'Italia medievale Venerdì, 28 novembre La Sapienza, Dipartimento Storia Culture Religioni, Aula A II - Committenze 9.30 Emma Condello | Roma Libri a Roma nel XIII secolo: tracce e reperti da chiese e monasteri 10.00 Marina Righetti Tosti Croce | Roma Roberta Cerone | Roma Il rinnovamento dei cantieri monastici tra XII e XIII secolo 10.30 Discussione III - Monachesimo al femminile 11.00 Andreas Rehberg | Roma Nobiltà e conventi nel Trecento romano. Il caso dei monasteri delle clarisse di S. Silvestro in Capite e di S. Lorenzo in Panisperna 11.30 Alfonso Marini | Roma Il monastero di S. Lorenzo in Panisperna nel tessuto urbano di Roma 12.00 Ivana Ait | Roma Il patrimonio del monastero di S. Lorenzo in Panisperna 12.30 Discussione 13.00 Pausa pranzo 15.30 Cristina Carbonetti Vendittelli | Roma Le Domenicane di S. Sisto nel sec. XIV 16.00 Alessia Lirosi | Roma Monache romane e assistenza all'infanzia: le origini dell'orfanotrofio femminile dei SS. Quattro Coronati (XVI secolo) 16.30 Discussione IV - Un caso esemplare: gli Agostiniani e Roma 17.00 Antonella Mazzon | Roma Gli agostiniani conventuali nel '400. S. Ago- R E S T A U R I Il Recupero della DOMUS AUREA IL PERCORSO DI VISITA DEL CANTIERE La Domus Aurea è l’unico edificio imperiale giunto sino a noi nella sua intatta monumentalità grazie alla damnatio memoriae voluta da Traiano, che costruì un impianto termale interrando il padiglione neroniano, e contribuendo in questo modo a preservare la straordinaria decorazione. A questa situazione si è aggiunta, in età moderna, la realizzazione del giardino pubblico del Colle Oppio che grava sulle antiche strutture, provocando importanti e nocive infiltrazioni d’acqua attraverso il terreno e le radici degli alberi. Con il compimento del Sistema Integrato di Protezione, per cui sono previsti quattro anni di lavoro, il monumento sotterraneo sarà connesso alla superficie calpestabile del nuovo giardino, con l’abbattimento del 70% del peso che attualmente grava sulle antiche murature. I risultati dei primi lavori effettuati con il Progetto Domus Aurea saranno visibili al pubblico grazie alle viste guidate del cantiere che si terranno il sabato e la domenica, a partire da domenica 26 ottobre 2014, nei giorni in cui i tecnici della Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma non sono al lavoro, a garanzia delle norme di sicurezza. L’accesso è consentito a gruppi di massimo 25 persone, cui sarà fornito un casco di protezione, guidati da un archeologo. La visita guidata su prenotazione obbligatoria, della durata di un’ora e un quarto, si articola in quindici tappe. Sin dall’ingresso, attraverso una delle gallerie (XVIII) delle terme di Traiano addossate alla facciata del padiglione neroniano, è nettamente evidente il consolidamento strutturale delle murature operato dalla Soprintendenza. Il metodo scelto è stato quello della rigenerazione dell’architettura antica. Sono stati realizzati a mano, e cotti in forni a legna, 24 DATA NEWS on line - Ottobre 2014 i laterizi che riprendono filologicamente le dimensioni di quelli romani (bipedali, sesquipedali). Anche negli ambienti successivi (35/36) si è proceduto al consolidamento strutturale e, dove necessario, al reintegro della cortina laterizia neroniana. La visita del cantiere prosegue verso il ninfeo di Ulisse e Polifemo (45), dal soffi tto completamente decorato da finte stalattiti culminante con il noto ottagono centrale in mosaico, che racchiude le figure mitologiche. Nel cammino a ritroso versa l’uscita, si attraverserà l’ala occidentale, fino ad oggi mai aperta al pubblico. È qui evidente, più che altrove, il cantiere della Domus Aurea (33-23). La Sala della Volta Rossa (33) presentava tracce di fori nel soffitto e aperture nelle pareti che hanno favorito il passaggio dell’acqua, per cui si è provveduto al consolidamento della superficie pittorica. In quella successiva, Sala della Volta Gialla (31), si distinguono i disegni in sanguigna rinascimentali che affascina- I vicini ambienti 41 e 42 sono stati particolarmente colpiti dal giardino soprastante il monumento, e costituiscono un vero e proprio laboratorio di analisi e monitoraggio. Nell’ambiente 41 un attento studio della struttura della volta, che si trova a 12 metri di altezza, ha evidenziato il grave stato di compromissione, soprattutto a causa di un taglio in quota provocato in età traianea da un condotto fognario, e da percolazioni attraverso le radici degli alberi del giardino, tutti fattori che hanno determinato nel tempo infiltrazioni di acqua, talora molto abbondanti, che hanno pregiudicato la tenuta dei materiali, e che compongono la malta. Per questo motivo si è scelto di operare il distacco degli affreschi per garantirne la conservazione. Nell’ambiente 42 il monitoraggio strumentale del cartella stampa microclima, in rapporto con le condizioni climatiche esterne, ha consentito di liberare le pitture dai muschi con la stabilizzazione della temperatura e dell’umidità relativa, ed eliminando le infi ltrazioni d’acqua dall’esterno. Prima di arrivare alla Sala della Volta Dorata (80), un passaggio negli ambienti dal 68 al 65, mai aperti prima al pubblico, mostra chiaramente l’antico interro delle sale per la presenza della terra di riempimento in uno dei vani. La cosiddetta Volta Dorata conserva la scansione geometrica dello spazio con cornici di stucco a rilievo. Come mostra il pannello esplicativo di questo ambiente, la volta fu riprodotta nel 1538 in un acquerello di Francisco De Hollanda, e ripresa da Pinturicchio per un soffitto del Palazzo di Pandolfo Petrucci a Siena (1508-1509), ora esposto al Metropolitan Museum di New York. Pinturicchio è stato uno degli artisti che si introdusse nelle gallerie scavate negli anni della scoperta della Domus Aurea, e di cui si è ritrovata la firma graffita sulla volta dell’ambiente 31, fino ad oggi chiuso al pubblico. La visita del cantiere prosegue verso il Grande Criptoportico (92) le cui spettacolari pitture sono ricoperte da sali naturali. Tasselli di pulitura mostrano la straordinaria varietà e bellezza dei motivi decorativi. Anche questa rappresenta una scelta di metodo: i sali consentono la conservazione delle decorazioni pittoriche finché non verranno risolti i problemi d’infiltrazione dovuti al giardino del Colle Oppio. Per questo motivo non vengono asportati. Si attraversano poi gli ambienti che si affacciano sul cortile pentagonale (G), dove è stata avviata la messa in sicurezza dell’apparato decorativo che ricopre interamente una sala con pavimento musivo, e degli affreschi presenti sulla facciata del cortile. Si raggiunge la Sala di Achille a Sciro, dove è stata tamponata la grande lacuna dell’abside, per arrivare alla Sala Ottagonale (181), adesso libera da ponteggi, con la corona di ambienti completamente ricostituiti, tra cui adesso ben leggibile il ninfeo. rono, tra gli altri, Pinturicchio, che vi ha apposto la sua firma. Nella Sala della Volta delle Civette è ben visibile l’effetto delle percolazioni, che hanno creato uno spesso strato di sali sotto i quali si conserva una straordinaria pittura di volute vegetali. Interamente affrescata anche la volta dell’ambiente successivo (23) che ha rivelato, nei tasselli di pulitura, mirabili scansioni prospettiche. La galleria d’uscita (XXIV) è di straordinaria rilevanza per la comprensione dell’architettura del padiglione neroniano. Infatti, è qui perfettamente percepibile come si addossasse il portico alla facciata, perché gli scavi hanno portato alla luce le fondazioni e la base di una colonna. LA DOMUS AUREA IN NUMERI IL MONUMENTO 64 d.C.: incendio di Nerone, dopo questa data viene edifi cata la Domus Aurea DATA NEWS on line - Ottobre 2014 104 d.C.: si costruiscono le grandiose terme di Traiano 16 mila mq: l’estensione del monumento, comprese le gallerie traianee = 3 campi da calcio 153: gli ambienti noti 30/60 metri: la larghezza del padiglione oggi conosciuto 250 metri: la lunghezza totale del padiglione giunto sino a noi 12 metri lo sviluppo in altezza 30 mila mq: la superficie decorata a stucco e affrescata PROGETTO DOMUS AUREA 7 fasi in 4 anni: il cronoprogramma per la realizzazione del Sistema Integrato di Protezione che comporta l’eliminazione dell’attuale giardino del colle Oppio che grava sul monumento 31 milioni € (IVA 22% compresa): il costo totale del progetto del nuovo giardino secondo il Sistema Integrato di Protezione 2000 € ca.: il costo al mq -70%: il peso del futuro giardino che graverà sulle strutture della Domus Aurea 3 metri: lo spessore attuale del terreno del giardino. 1 metro a progetto ultimato 22 bacini di drenaggio: per garantire l’impermeabilizzazione dell’estradosso del monumento l’evaporazione verso l’esterno dell’umidità 90%: l’attuale tasso di umidità presente nel monumento 75%: il tasso di umidità minimo che si può raggiungere per la conservazione degli affreschi. Grazie al Sistema Integrato di Protezione l’umidità sarà monitorata e gestita secondo necessità 18.844.049 €: i fondi stanziati dal 2006 per il consolidamento del monumento che si trova sotto il giardino 921.089 €: i fondi stanziati che restano da impegnare per il consolidamento del monumento * * * FRANCESCHINI: COLOSSEO DI NUOVO “ARENA” COME NELL'OTTOCENTO? IDEA BELLA E CORAGGIOSA l tweet del ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini, con l'idea di riportare il Colosseo a come era fino alla fine dell'800 e, quindi, di restituirgli la sua arena, fanno riferimento alle ricerche del prof. Daniele Manacorda (professore di Metodologia e tecnica della ricerca archeologica presso l'Università di Roma Tre) pubblicate sulla rivista Archeo del mese di luglio. Qui di seguito si riportano i principali passaggi del recente articolo del prof. Manacorda citato questa mattina dal ministro Franceschini in diversi tweet. 25 l'arena è stata progressivamente scoperchiata, l'invaso del monumento è stato scavato attraverso una complicata sequela di vicende, i suoi sotterranei sono stato messi a nudo: un'infinità di dati archeologici sono andati perduti, ma tanti altri dati- a mano a mano che l'archeologia irrobustiva i suoi metodi - sono stati raccolti, sicchè oggi i sotterranei del Colosseo sono una fonte ancora inesaurita di "racconti", con i corridoi in cui si movevano gli inservienti, le celle che ospitavano le belve prima degli spettacoli, i passaggi che permettevano di sollevare le macchine di scena. Già. Ma per definizione un sotterraneo è qualcosa che sta "sotto terra"; è nato, è stato creato per stare sotto terra: è questa la sua condizione esistenziale. Perché i sotterranei del Colosseo stanno a pancia all'aria sotto il sole e non sono tornati là dove dovevano stare? O meglio: perché non è tornata su di loro quella coltre necessaria e antica dell'arena, appunto,che oltre a dar loro la dovuta protezione, gli avrebbe dato anche quel che adesso gli manca, cioè un senso? È esistita, ed esiste tuttora - noi archeologi dobbiamo confessarlo per primi - un'archeologia necrofila, un modo di concepire e praticare l'intervento sui monumenti e le stratificazioni antiche come un'insana esposizione delle cose morte. Intendiamoci: l'anatomia dei cadaveri ha dato vita alla scienza moderna, aprendosi la strada tra divieti religiosi e tabù ancestrali, e anche l'archeologia praticando l'anatomia del terreno, vive frugando nelle viscere delle case rotte, scartate,non più funzionanti. Ma analizzare scientificamente un monumento e trarne tutte le informazioni storiche che ne derivano non ha nulla a che vedere con l'ostentazione della sua morte. Fatta l'autopsia, il medico legale ricuce il cadavere. Scavato un monumento, l'archeologia dovrebbe generalmente riseppellirlo, specie se manca un progetto valido di valorizzazione. E se quel monumento è sempre stato lì? Se - come nel caso del Colosseo - quell'ammasso di pietre, prima di diventare ai nostri occhi un monumento, era stato una rovina, una di quelle grandi rovine che hanno dato senso e fascino alla storia millenaria di Roma? E' possibile indagare con lo scavo un monumento-rovina? Certo che è possibile. Ma le rovine richiedono qualcosa di più di quello che pretende un simile edificio sepolto: la loro storia è ininterrotta nei secoli, hanno vissuto e agito prima di noi è continueranno a farlo dopo; non le abbiamo resuscitate noi: già erano lì. Noi le abbiamo indagate e loro, accettando questa nostra legittima pulsione, pretendono da noi qualcosa in cambio: il rispetto. Al Colosseo, nel secolo appena trascorso, qualcuno ha ritenuto di dover togliere la sua arena,cioè il suo vestito, magari un po' lacero, che gli consentiva però di mostrarsi al mondo con dignità. Io vorrei che noi rivestissimo questo Grande Ignudo della sua veste più intima, gli restituissimo la possibilità di parlarci a viso aperto, non come chi sta imbarazzato davanti al pubblico con entrambe le mani sul ventre, quasi a chiedere scusa di una colpa non sua. Rifare l'arena quali problemi comporta? Francamente non ne vedo: restituire ai sotterranei la loro "sotterraneità" significa, semmai, offrire la possibilità di visitarli addentrandosi in un labirinto, questa volta però sensato, perché percorribile così come lo era quando faceva parte di un meccanismo funzionante, che funzionava perché era "al di sotto", sottratto agli sguardi, ma non alle persone che vi agivano. Ridando vita ai sotterranei si restituisce anche vita all'arena, al senso stesso di ogni anfiteatro di ieri, di oggi è di domani,cioè di un luogo in cui - lo dice la parola stessa - dall'intorno si osserva quel che accade al centro. E che cosa può mai accadere in un luogo che non c'è? La distruzione dell'arena ha trasformato il Colosseo in un luogo surreale. La sua restituzione domani gli permetterebbe di tornare ad essere, carico di anni, un luogo che accoglie non il semplice rito banalizzante della visita del turismo massificato, ma un luogo che, nella sua cornice unica al mondo, ospita -nelle forme tecnicamente compatibili- ogni possibile evento della vita contemporanea". (Fonte: Archeo, luglio 2014) * * * Ferentino candidata, insieme alle città di Saturno, a patrimonio dell’UNESCO "Le belle foto aeree che ritraggono il Colosseo dall'alto ci mostrano non la vasta e candida arena, che un tempo ospitava i giochi e gli spettacoli o, in età più recente, processioni religiose e manifestazioni pubbliche, ma un intrico inquietante di muri scoperchiati al sole, un labirinto tanto incomprensibile quanto inaccessibile. Agli occhi del turismo culturale internazionale questo nostro celeberrimo monumento è diventato l'icona di Roma e, per certi versi, della stessa Italia. Insomma, è un po' il nostro biglietto da visita. La brava archeologa che dirige da anni questo complesso archeologico, Rossella Rea, ha dedicato ampi studi alla sua storia, alle vicende che lo trasformarono nel corso dei secoli da anfiteatro a rudere, a fortezza, a cava di pietre,a luogo della pietà religiosa e del mistero notturno, a soggetto di mille vedute artistiche, a non-luogo del turismo di massa. Non ripercorremo qui quelle vicende, ma rifletteremo piuttosto sul fatto che le vecchievedute ottocentesche ritraggono ancora il Colosseo con la sua bella arena viva perché calpestabile, e quindi privatamente o pubblicamente usabile e usata. Poi è successo qualcosa. Pian piano, a cavallo tra il XIX e il XX secolo, “Si tratta di un’occasione storica per lo sviluppo e la crescita della nostra città”. La città di Ferentino, insieme con Alatri, Anagni, Atina e Arpino, le città di Saturno, è stata candidata dalla Camera di Commercio di Frosinone a patrimonio mondiale dell’Unesco durante l’ultima edizione della Borsa internazionale del Turismo archeologico di Paestum. Una candidatura, cui dovrà seguire la proposta ufficiale all’Unesco, che nasce dalla leggenda che vuole le città fondate dal Dio Saturno, con un importantissimo patrimonio storico e architettonico legato alla presenza delle mura poligonali. Dunque una particolarità e una ricchezza artistica e culturale su cui fondare e sostenere il buon esito della candidatura. La proposta della Camera di Commercio, prima di essere illustrata a Paestum, è stata condivisa con i Comuni interessati, anche per avere parere favorevole. Per il Comune di Ferentino ha partecipato all’incontro propedeutico all’appuntamento di Paestum Simone Rinaldi, consigliere delegato alla Valorizzazione dei siti archeologici e monumentali dell’amministrazione guidata dal sindaco Pompeo. “Si tratta di un progetto che può definirsi strategico per la città di Ferentino – ha spiegato il consigliere Rinaldi – se l’Unesco darà parere favorevole alla proposta della Camera di Commercio di Frosinone, per il nostro territorio si aprono scenari di crescita e valorizzazione legati al patrimonio storico e architettonico di fondamentale importanza”. “Subito abbiamo voluto accogliere l’iniziativa dell’Ente camerale e sostenerla – ha aggiunto Rinaldi – nella 26 DATA NEWS convinzione che proprio la cultura legata alla nostra più autentica storia e tradizione possa costituire volano di sviluppo economico importante, creando un indotto di sostanza legato all’offerta turistica”. Per adesso siamo nella fase embrionale di definizione dell’iter da seguire per presentare ufficialmente la proposta di candidatura. L’amministrazione comunale è convinta nel sostenere il progetto e di essere parte operativa attiva. Ringrazio infine, anche a nome del sindaco Pompeo, la Camera di Commercio di Frosinone e il presidente Pigliacelli per la bontà della proposta, che rientra appieno nella mission dell’Ente camerale quale struttura di promozione e valorizzazione, anche commerciale, del prodotto Ciociaria”. * * * on line - Ottobre 2014 La IV Edizione del Salone vedrà la sinergia di oltre 300 realtà tra enti istituzionali, imprese, scuole di formazione e associazioni - attive nel restauro, nella tutela e nella valorizzazione del Patrimonio Culturale- impegnate durante il Salone in attività espositive e culturali. Il Salone apre le porte alla edizione 2014 con la consapevolezza di offrire al nostro pubblico una opportunità di confronto commerciale, scientifico, culturale e di porsi come piattaforma per lo sviluppo dell'economia del settore, della ricerca e delle nuove iniziative progettuali in materia. Il Salone, in armonia con la Associazione no Profit che lo realizza, mostrerà ancora una volta il suo valore sociale con l'obiettivo di mettersi al servizio del mondo del Restauro e dei Beni Culturali, attraverso la divulgazione della conoscenza e dando voce alle necessità presenti e ai bisogni degli operatori del settore. Sempre più prenderà corpo il carattere internazionale della manifestazione in linea con la Città di Firenze, da sempre riconosciuta nel mondo come Capitale del Restauro. Il Salone di Firenze è un appuntamento Biennale che esce dalle dinamiche del profitto a ogni costo - tipico degli enti fieristici a scopo di lucro - al quale non si può mancare. Siamo certi di poter offrire, grazie agli accordi intrapresi a livello internazionale e alle collaborazioni con personalità eccellenti, un evento di qualità che offra cultura ma anche serie risposte alle esigenze del mercato dei Beni Culturali Martedì 11 novembre 2014 - ore 12 Sala Incontri – Palazzo Vecchio - Firenze Conferenza stampa di presentazione della 4a edizione del SALONE DELL’ARTE E DEL RESTAURO DI FIRENZE Interverranno CRISTINA GIACHI Vicesindaco di Firenze FRANCO SOTTANI Presidente del Salone dell’Arte e del Restauro di Firenze ELENA AMODEI Direttrice organizzativa del Salone dell’Arte e del Restauro di Firenze CRISTINA ACIDINI Presidente del Comitato tecnico-scientifico del Salone dell’Arte e del Restauro di Firenze MAURIZIO DI STEFANO Presidente di Icomos Italia M O S T R E M U S E I & CON V EGN I SALONE DELL'ARTE E DEL RESTAURO DI FIRENZE SIMONETTA BRANDOLINI D’ADDA Presidente della Fondazione non profit Friends of Florence ISTUR - CHT Culture Heritage Tourism No profit Organization www.salonerestaurofirenze.org Redattore: RENZO DE SIMONE Informazioni Evento: Dal 13 novembre 2014 al 15 novembre 2014 Firenze, Fortezza da Basso Telefono: 055 217940 - 055 2728915 - Fax: 055 2676771 E-mail: [email protected] Sito web: http://www.salonerestaurofirenze.org * * * DELL’ANTICA VOCE. EMILIO GRECO MEDAGLISTA CASTELLO BUFALINI, VIA LARGO CROCIANI, 3 SAN GIUSTINO (PG) L’Assessorato alla Cultura del Comune di San Giustino, in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici dell’Umbria, l’Associazione di volontariato “Amici dei Musei e dei Monumenti – Porta dell’Umbria” e i patrocini degli Archivi Emilio Greco di Roma e dell’Accademia Italiana di Studi Numismatici, inaugurerà venerdì 31 ottobre alle ore 17.00 una mostra dal titolo Dell’antica voce. Emilio Greco Medaglista, a cura di Roberto Ganganelli che proseguirà fino al 16 novembre 2014. L’esposizione, ospitata nella Sala dei Ritratti del Castello Bufalini, propone la più vasta e completa collezione esistente di monete, medaglie, placchette ed opere filateliche firmate da Emilio Greco (Catania 1913Roma 1995). Una selezione di oltre centocinquanta opere, realizzate DATA NEWS on line - Ottobre 2014 dall’artista siciliano dal secondo dopoguerra, fino ai primi anni Novanta, che comprende medaglie coniate e fusioni d’arte, legate ad importanti committenti istituzionali e privati. In occasione dell’inaugurazione, il curatore della mostra terrà una conferenza alle ore 17.00 presso il Museo del Tabacco di San Giustino, seguita da una visita guidata alla mostra. Orari di apertura: sabato, domenica e festivi | mattina 10.00-13.00 | pomeriggio 14.30-17.30. Il venerdì è riservato solo su richiesta (gestita dall’associazione) a scuole e aziende con i seguenti orari: mattina 10.0012.00 (scuole) | pomeriggio 15.30-17.30 (aziende). Per informazioni: Associazione di volontariato “Amici dei Musei e dei Monumenti – Porta dell’Umbria” tel/fax 075.8569599 | cell. 338.2394763 | web www.amicideimuseisangiustino.it – mail [email protected] * * * Convegno internazionale di studi "L’Istituto Nazionale di Studi Romani e le fonti d’archivio del primo Bimillenario" In occasione del Bimillenario della morte di Augusto, l’Istituto Nazionale di Studi Romani onlus ha organizzato per i giorni 23 e 24 ottobre 2014, nella sua sede di piazza dei Cavalieri di Malta 2 a Roma, il Convegno internazionale di studi L’Istituto Nazionale di Studi Romani e le fonti d’archivio del primo Bimillenario, in collaborazione con la Biblioteca di Storia Moderna e Contemporanea e con il patrocinio di Regione Lazio, Assessorato alla Cultura, Creatività e Promozione artistica di Roma Capitale e Unione Internazionale degli Istituti di Archeologia, Storia e Storia dell’Arte in Roma. L’iniziativa è dedicata soprattutto allo studio del Bimillenario della nascita del primo imperatore attraverso i documenti di quell’evento conservati nell’Archivio dell’Istituto e risalenti agli anni 1937-’38. L’Ente, infatti, fu incaricato di organizzare e seguire le manifestazioni e le cerimonie che vennero indette in quel periodo e che si concretizzarono in eventi destinati ad avere una lunga eco nel tempo: ad esempio il recupero dell’Ara Pacis, la sistemazione di piazza Augusto Imperatore o la grandiosa Mostra Augustea della Romanità. Il suo archivio storico contiene quindi numerosi documenti che consentono di ricostruire gli eventi allora organizzati, tanto nel loro valore scientifico quanto nei rapporti con il governo dell’epoca. Si tratta quindi di vere e proprie fonti d’archivio che interessano non solo gli storici del mondo antico e gli archeologi, cioè gli studiosi di Augusto in senso stretto, ma anche gli storici dell’età contemporanea, gli architetti o gli urbanisti, interessati al rapporto della Roma contemporanea con Roma antica. Il Convegno si distingue quindi dalle altre iniziative sinora realizzate per la celebrazione del Bimillenario della morte di Augusto proprio perché 27 interamente incentrato su questi temi, di cui discuteranno studiosi e ricercatori italiani e stranieri durante due giornate nelle quali, dopo aver delineato il quadro storico in cui venne celebrato il Bimillenario del 1937’38, si alterneranno relazioni dedicate ai protagonisti di quell’evento ed alle tracce, molte delle quali inedite, che di esso sono conservate nell’archivio dell’Istituto. Per l’occasione, in collaborazione con la Biblioteca di Storia Moderna e Contemporanea, verrà allestita presso la sede dell’Ente una mostra documentale che resterà aperta sino al 30 ottobre e che permetterà di osservare, leggere e conoscere dal vero i materiali protagonisti del Convegno di studi. Inoltre, il giorno 23 ottobre Poste Italiane, che su impulso dell’Istituto ha realizzato il francobollo commemorativo di Augusto emesso il 19 agosto, cioè nella precisa ricorrenza della morte dell’imperatore, sarà presente con un proprio Ufficio mobile che garantirà la distribuzione dell’annullo postale realizzato esclusivamente per il Convegno, per il quale è stata anche realizzata una speciale cartolina. Redattore: GISELLA BOCHICCHIO Informazioni Evento: Dal 23 ottobre 2014 al 24 ottobre 2014 Roma, Istituto nazionale di studi romani Orario: 9.00-18.00 Telefono: 065743442 E-mail: [email protected] * * * Pierluigi Leone De Castris, Pietro Cavallini. Napoli prima di Giotto Giovedì 6 novembre 2014, ore 17.30 Interventi la Soprintendente Daniela Porro, il direttore della Galleria Giorgio Leone, Ferdinando Bologna, Università degli Studi Suor Orsola Benincasa di Napoli e Professore Emerito Università degli Studi di Tor Vergata, Federico de Melis, storico dell'arte e giornalista. La Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della Città di Roma, diretta da Daniela Porro, è lieta di invitare il pubblico alla presentazione del volume di Pierluigi Leone De Castris, Pietro Cavallini. Napoli prima di Giotto che si svolgerà, all'interno dell'iniziativa "Libri in Corsini" organizzata da Giorgio Leone, direttore della Galleria Nazionale d'Arte Antica di Palazzo Corsini, con la collaborazione di Silvia Pedone, il giorno 6 novembre 2014, alle ore 17.30. DATA NEWS 28 Il volume presentato in questa occasione mira a ricostruire e illustrare, attraverso alcuni celebri cicli pittorici napoletani - tra i quali la ben nota Cappella di Sant'Aspreno nel Duomo di Napoli, gli affreschi della Cappella Brancaccio nella chiesa di San Domenico e il cantiere di Donnaregina - l'attività campana di una delle più originali personalità artistiche a cavallo tra Due e Trecento, ovvero il pittore romano, Pietro Cavallini, che esercitò il ruolo di "faro" nell'ambiente partenopeo a partire dal suo soggiorno napoletano attestato dal 1308 e in generale di protagonista nella pittura medievale dell'Italia centrale. Solo attraverso l'opera di Pietro Cavallini è possibile comprendere quell'apertura convinta all'arte "nuova", ovvero alla svolta verso una nuova concezione dello spazio tutto moderno e veridico, che prende forma anche grazie ad un confronto sempre più ravvicinato con l'opera di Giotto. Per informazioni: Galleria Nazionale d'Arte Antica di Palazzo Corsini Via della Lungara 10, Roma tel. 39 06 60802323 e-mail: [email protected] tel.06 69994218 - [email protected] Redattore: CLAUDIO SANTANGELO Informazioni Evento: 6 novembre 2014 Roma, Galleria Nazionale d'Arte Antica in Palazzo Corsini Orario: 17:30 Telefono: +39 06 60802323 E-mail: [email protected] Sito web: http://galleriacorsini.beniculturali.it/ * * * I Papi della Speranza Arte e religiosità nella Roma del ‘600 on line - Ottobre 2014 del Pontificio Consiglio per i Migranti e gli Itineranti, è curata da Maria Grazia Bernardini e Mario Lolli Ghetti. La mostra, ospitata nelle Sale di Clemente VII, di Clemente VIII, di Apollo e della Giustizia, sarà organizzata in tre sezioni tematiche: La prima sezione, ROMA SANCTA: RECUPERO DEL CRISTIANESIMO DELLE ORIGINI costituisce l’introduzione alla mostra e, attraverso dipinti, incisioni, testi e reperti archeologici, illustra il nuovo clima culturale e spirituale, caratterizzato dal fervore religioso e da uno studio attento delle radici del cristianesimo, attraverso la ricerca delle fonti storiche, dei materiali e delle testimonianze. La seconda sezione, I GIUBILEI, vuole illustrare il forte interesse dei papi per l’evento del Giubileo, e della particolare attenzione rivolta al pellegrino. Saranno presi in considerazione quattro giubilei: 1575, 1600, 1625 e 1650. Ad esempio, per l’appuntamento del 1575, Gregorio XIII profuse il massimo impegno per trasformare Roma in una città santa ed esaltare la Chiesa Trionfante. Innumerevoli furono gli interventi urbanistici, le committenze artistiche, le celebrazioni, le processioni, le pubblicazioni, finalizzate al suo principale obiettivo. Si diffondono l’immagine allegorica della Chiesa che vince l’Eresia (di cui abbiamo due esempi emblematici nelle due statue che adornano la facciata della chiesa del Gesù), il culto della figura di Cristo e il profondo sentimento del fedele per il potere salvifico del Figlio di Dio, la venerazione dei martiri. Sculture, incisioni, volumi e monete documenteranno i quattro avvenimenti, ponendo l’accento sull’aspetto più significativo di ogni Giubileo. La terza sezione, ARTE e DEVOZIONE si soffermerà sull’arte devozionale che tanta parte ebbe nel corso del Seicento a Roma, ed è suddivisa in cinque sottosezioni dedicate al culto delle reliquie, alla canonizzazione dei santi, a San Filippo Neri e gli oratoriani, alle grandi figure dei Santi e agli apparati e cerimonie. Sui vari aspetti dell’arte finalizzata alle diverse manifestazioni della devozione, saranno esposti dipinti, ritratti di santi, pale d’altare, sculture, bozzetti, incisioni, oreficerie che offrono una sintetica panoramica delle complesse varietà delle forme artistiche a servizio delle religione. Nell’ambito della Mostra, come tradizione, sono state invitate a partecipare per la sezione recuperi di Opere d’Arte le Forze dell’Ordine. Catalogo Gangemi Editore Redattore: RENZO DE SIMONE Informazioni Evento: Dal 16 maggio 2014 al 15 novembre 2014 Roma, Museo Nazionale di Castel Sant'Angelo Orario: ore 9.00 - 19.00; chiuso lunedì Telefono: 066819111 E-mail: [email protected] Sito web: http://castelsantangelo.beniculturali.it * * * STUDI SUL SETTECENTO ROMANO La rivista internazionale “Studi sul Settecento Romano” (Sapienza-Università di Roma), della quale è ideatrice, curatrice e direttrice scientifica Elisa Debenedetti, è giunta al trentesimo numero, alternando puntualmente volumi dedicati alla cultura e alla produzione artistica settecentesca: quali le monografie su Villa Albani, sui palazzetti romani, sulla scultura, sugli architetti-ingegneri di età napoleonica e sul collezionismo non solo di importanti famiglie romane, ma di artisti e personaggi del ceto borghese. A delineare il ritratto di un secolo che fece del gusto una legge assoluta e di Roma il teatro internazionale della nascita del Moderno, sono ora i due numeri (per le Edizioni Quasar) Artisti e artigiani a Roma dagli Stati delle anime del 1700, 1725, 1750, 1775 Vol. III Antico, Città, Architettura dai disegni e manoscritti dell’Istituto Nazionale di Archeologia e Storia dell’Arte Vol. I che verranno presentati Giovedì 11 dicembre 2014 alle ore 17.00 Dal 16 maggio al 16 novembre 2014, a Roma, a Castel Sant’Angelo sarà visitabile la trentatreesima edizione della Mostra Europea del Turismo e delle Tradizioni Culturali, organizzata quest’anno per onorare il I° anniversario dell’elezione di Papa Francesco quale segno di devoto omaggio e gratitudine per il nuovo Pontefice. La mostra, intitolata “I PAPI DELLA SPERANZA – Arte e religiosità nella Roma del '600” realizzata sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, è organizzata dal Centro Europeo per il Turismo presieduto da Giuseppe Lepore in collaborazione con la Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico-Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della Città di Roma, diretta da Daniela Porro, con la partecipazione dei Musei Vaticani, la Biblioteca Apostolica Vaticana, l’Archivio Segreto Vaticano e la Reverenda Fabbrica di San Pietro L’esposizione, che si avvale di un comitato scientifico di grande prestigio, presieduto dall’Arcivescovo Agostino Marchetto Segretario Emerito Sala del Tempio di Adriano Roma, piazza di Pietra da Luciano Arcangeli, Adriano La Regina, Mario Lolli Ghetti, Maria Concetta Petrollo con la partecipazione di Elisa Debenedetti Il numero 29, Artisti e artigiani vol. III, in prosecuzione dei numeri 20 e 21, dedicato ad artisti e artigiani residenti nei rioni Trevi, Colonna, Monti, Regola e Ponte, si fonda sui Registri parrocchiali del prezioso Archivio Storico del Vicariato di Roma. La ricerca crea una sorta di anagrafe, non solo degli artisti importanti ivi residenti (Giovanni Battista Contini, Carlo Stefano Fontana, Gerolamo Theodoli, Carlo Maratti, Pompeo Batoni, Luigi Valadier), ma anche di una molteplicità di presenze diverse, come battilori, capomastri, colorari, doratori, falegnami, ebani- DATA NEWS on line - Ottobre 2014 sti, ricamatori; e, con l’aiuto di note esplicative, è tesa a ricostruire una trama di eventi in cui prende corpo la dimensione familiare e quotidiana della storia, restituendo il volto di una città vivace e ricca di fermenti quale era la Roma settecentesca. Inoltre, attraverso un’indagine solo apparentemente minore, rende possibile sia definire la storia socio-economica del tessuto urbano, individuando le aree dove si esercitarono le varie attività dovute anche alla presenza del ceto nobiliare, sia raccogliere una messe di utili informazioni che sottolineano una volta di più la complessa metodologia che è alla base dei “Quaderni” del Settecento Romano. 29 fatti di due fondi ottocenteschi affiancabili e di grande interesse ai giorni nostri e nella nostra Città, dal momento che riguardano quel particolare momento storico in cui archeologi e antichisti si avvalgono di testimonianze figurative moderne per i loro studi, raccogliendo piccoli sketchs o disegni finiti che raffigurano luoghi o aree geografiche di loro interesse. L’attenzione, in questo primo volume, si concentra su artisti italiani e non, tra la fine del XVII e l’inizio del XIX secolo, prendendo in considerazione fogli tecnico-architettonici, progetti reali o ideali e disegni vedutistici di Ferdinando Galli Bibiena, Jean Chaufourier, Johann Daniel Preißler, Carlo Marchionni, Angelo Uggeri, Raffaele Stern, Giuseppe Valadier e Dominique Vivant Denon. Per informazioni organizzative Daniela Ruzzenenti 3479422623 066874384 email [email protected] Arianna Marullo 3339206208 email [email protected] Per informazioni scientifiche Elisa Debenedetti 066879948 email [email protected] * * * H a ns M emli ng. Rina scimento fi a mmingo La mostra dedicata ad Hans Memling nel 1994 a Bruges, nel cinquecentesimo anniversario della sua morte, avvenuta nel 1494, ebbe il merito di portare allʼattenzione del pubblico e della critica questa figura eccezionale dellʼarte fiamminga, dando ragione della sua influenza sullʼarte italiana e mondiale. Nei ventʼanni successivi innumerevoli pubblicazioni hanno esplorato le diverse sfaccettature della sua opera e dei suoi successi e la mostra organizzata nel 2005 (che toccò le città di Bruges, Madrid e New York) dimostrò come questo maestro sia stato uno dei ritrattisti più capaci ed esperti del Rinascimento. Mai prima dʼora si era fatta una mostra in Italia dedicata a Memling, nonostante nel nostro Paese siano presenti svariati suoi capolavori e nonostante il suo genio abbia influenzato artisti quali Leonardo, Raffaello, Lotto, Ghirlandaio e molti altri, se è vero, come ormai universalmente riconosciuto dagli esperti che perfino il paesaggio alle spalle della Gioconda lo si deve a Memling come racconta Paula Nuttall nel suo saggio in catalogo Memling e la pittura italiana. Grazie a prestiti eccezionali, spesso pressoché inamovibili per la loro delicatezza e importanza, che generosamente e sulla base del valore del progetto scientifico e della autorevolezza di una sede come le Scuderie del Quirinale di Roma, la mostra che si apre lʼ11 ottobre, e che rimarrà aperta fino al 18 gennaio 2015, si profila sin da ora come unʼoccasione unica e irripetibile per il pubblico italiano, gli specialisti e non solo. Il numero 30, Antico, città, architettura vol. I, apre una nuova serie intesa ad indagare gli aspetti della Città attraverso la preziosa Collezione Lanciani, ora raccolta in una Sala al quinto piano della BiASA che ne ha conseguito l’uso illimitato, ma di proprietà dell’Istituto Nazionale di Archeologia e Storia dell’Arte. Accanto al nucleo denominato “Fondo antico” e al lascito di Corrado Ricci entrato in Biblioteca nel 1934, il materiale raccolto in manoscritti di carattere monografico e cartelle ordinate per tema dall’autore della Forma Urbis Romae, si presenta straordinariamente ricco e altrettanto bisognoso di un’attenzione particolare, che permetta di dipanare i talvolta misteriosi suggerimenti di Rodolfo Lanciani: quasi una lezione di cui ci si debba render conto “sul campo”. Saranno forse tre i numeri della Rivista dedicati a questa magistrale collezione, che troveranno il loro punto culminante in un catalogo di disegni da mettere in rapporto con quelli raccolti da Thomas Ashby, recentemente pubblicati a cura della Biblioteca Apostolica Vaticana. Si tratta in- “Memling. Rinascimento fiammingo” - sotto lʼAlto Patronato del Presidente della Repubblica, promossa da Roma Capitale - Assessorato alla Cultura, Creatività e Promozione Artistica e organizzata dallʼAzienda DATA NEWS 30 Speciale Palaexpo in coproduzione con Arthemisia Group - riunirà i capolavori di Memling e non solo, provenienti da raccolte pubbliche e private, tra cui il Groeninge Museum di Bruges, la Royal Collection di Londra, il Museo del Louvre nonché la Frick Collection di New York, la National Gallery of Art di Washington, il Metropolitan Museum di New York, il Museu Nacional de Arte Antiga di Lisbona e il Koninklijk Museum voor Schone Kunsten di Anversa. E questo grazie allʼimpeccabile progetto espositivo di Till-Holger Borchert, curatore del Memling Museum di Bruges, studioso di livello internazionale dellʼarte fiamminga del XV secolo, che intende dimostrare “come la pittura italiana, a Firenze e in altri centri, fosse influenzata in misura considerevole dai dipinti fiamminghi importati, stabilendo che in questo processo le opere di Hans Memling ebbero un ruolo particolarmente importante”. Più di tutti i suoi contemporanei, Memling divenne il pittore preferito della diaspora italiana a Bruges, traendo grande vantaggio dalla reputazione della precedente generazione di fiamminghi, in particolare Jan van Eyc, Rogier van der Weyden e Petrus Christus. Fin dall'inizio della sua attività indipendente come pittore di tavole, Memling riuscì a creare una sintesi dei notevoli risultati di quei maestri, già tenuti nella più alta considerazione dalla nobiltà italiana e dalle élite urbane. Durante tutto il XV secolo, lʼItalia e le Fiandre strinsero solidi legami economici e finanziari collegando i due Paesi mediante una sorta di bretella ideale sulla quale transitarono uomini e mezzi da un capolinea allʼaltro dellʼEuropa, con Bruges e Gand al nord e Firenze e Genova al sud. Furono strade percorse da funzionari del Banco dei Medici (appartenenti alle famiglie Tani, Portinari e Baroncelli) e segnate dal transito di manufatti pregiati: tessuti, arazzi, gioielli, libri miniati, dipinti e sculture. La ricca borghesia commissionava ritratti e opere di destinazione ecclesiale esattamente come fino ad allora aveva fatto solo lʼaristocrazia. Opere che arrivarono in Italia e tanta parte ebbero nel cambiare lʼarte italiana. LE SEZIONI DI MOSTRA Lʼesposizione si compone di sette sezioni. Nella prima saranno esposti i lavori iniziali di Memling accanto a quelli del suo presunto maestro Rogier van del Weyden. Il confronto tra i due artisti farà comprendere perché Memling divenne così popolare presso la committenza italiana e perché i suoi lavori erano parimenti richiesti dai clienti e dagli artisti. Tra le opere presenti in questa sezione rammentiamo la Deposizione di van der Weyden, il Trittico per Jan Crabbe, per la prima volta ed eccezionalmente ricostruito per lʼesposizione dal momento che la parte centrale arriva da Vicenza, le ali interne dalla Morgan Library di New York e quelle esterne dal Groeninge Museum di Bruges. La seconda sezione evoca il tema delle grandi commissioni per i committenti italiani attivi nelle Fiandre. A testimonianza di una reciproca fascinazione tra le Fiandre e lʼItalia, si presenta in questa sezione una grande tavola lignea di Ignoto maestro napoletano che, nella figura di San Michele, riecheggia in modo patente la figura del Trittico del Giudizio universale di Danzica, in particolare quella dipinta sullʼanta posteriore. Memling è stato un eccellente ritrattista. Le sue opere furono modello per la ritrattistica rinascimentale tanto in Italia quanto nelle Fiandre. La terza sezione dunque è dedicata ai suoi ritratti messi a confronto con altri pittori a lui coevi in Belgio. Tra le opere presenti in questa sezione rammentiamo il Ritratto dʼuomo della Frick Collection, quello della Royal Collection e ancora quello dellʼAccademia di Venezia. A conclusione di questa sezione viene presentato il monumentale Trit- on line - Ottobre 2014 tico per la famiglia Moreel proveniente dal Groeninge Museum di Bruges, dove le figure dei donatori dipinte sugli sportelli laterali mettono a frutto le straordinarie doti di ritrattista. La quarta sezione è focalizzata sulla pittura di narrazione di Memling. Il pittore di Bruges è stato anticipatore di questo genere creando moltissime opere affascinanti che accrebbero la stima nei suoi confronti. La Passione di Cristo, commissionata da Tommaso Portinari ed entrata nella collezione dei Medici, oggi conservata alla Galleria Sabauda e presente in mostra, fece sì che molti pittori italiani cominciassero a trattare la pittura narrativa in modo completamente nuovo. La quinta sezione è dedicata agli altari devozionali di committenza privata. In essa saranno presenti un numero consistente di lavori mai mostrati prima al pubblico. La sezione è costituita di tre parti: la prima contiene i lavori di Memling, mentre la seconda è centrata sui pittori che a Bruges lavoravano per clienti italiani e proprio in questa parte saranno presenti alcuni tra i lavori più importanti delle collezioni italiane sottoposti a indagine scientifica per la prima volta. Nella terza parte della sezione alcune opere di Memling che recano i primi segni dellʼornamentistica rinascimentale che venne fatta propria dal nord Europa. Tra le opere presenti in questa sezione La Madonna con Bambino ed Angeli dalla National Gallery of Art di Washington, alcune tavole recentemente scoperte provenienti dalla Spagna e lo straordinario monumentale trittico di San Lorenzo della Costa, dipinto per lʼomonimo mercante genovese, parzialmente attribuito a Memling e che testimonia degli scambi tra Genova e il Nord. Una specifica attenzione è dedicata alla fortuna della pittura devozionale nordica. Molti maestri italiani copiarono meticolosamente i prototipi di Memling per emulare la sua arte e anche per soddisfare le esigenze dei loro clienti italiani che erano rimasti colpiti dalle immagini devozionali del Nord Europa. In questa sezione si potranno ammirare, una parte del Dittico memlinghiano, ovvero il Cristo Benedicente da Genova, nonché la copia esatta che ne fece Ghirlandaio e che testimonia la presenza del quadro nella Firenze del XV secolo. Lʼultima sezione rende testimonianza delle importanti commissioni di famiglie altolocate a Memling e ai suoi contemporanei, tra cui il prestito eccezionale del Trittico di Adriaen Reins da Bruges, il Trittico della Resurrezione dal Louvre e, infine, il Trittico Pagagnotti che unisce alla tavola centrale Madonna in trono col Bambino e due angeli proveniente dagli Uffizi gli scomparti laterali con San Giovanni Batista e San Lorenzo, provenienti dalla National Gallery di Londra. Scuderie del Quirinale Memling. Rinascimento fiammingo 11 Ottobre 2014 > 18 Gennaio 2015 * * * Tavola rotonda "Il patrimonio culturale come risorsa strategica per un'Europa sostenibile" che si terrà il 23 ottobre pomeriggio dalle 15.00 alle 19.00 a Palazzo Poli (via Poli 54, Roma). L'evento è organizzato da Europa Nostra, la Voce del patrimonio culturale in Europa, in collaborazione con il Ministero dei Beni Culturali e delle Attività Culturali e del Turismo, durante la presidenza italiana del- DATA NEWS on line - Ottobre 2014 l'Unione europea. Questa tavola rotonda è organizzata nel quadro del progetto 'Mainstreaming Heritage', che ha il sostegno del programma Creative Europe dell'Unione europea. Gli obiettivi di questo incontro\dibattito sono due: presentare gli ultimi importanti sviluppi politici in favore di un approccio integrato nei confronti del patrimonio culturale a livello europeo ad un ampio pubblico composto da rappresentanti di organizzazioni della società civile; discutere con soggetti pubblici e privati, nazionali ed europei con quali modalità si puo ulteriormente migliorare la governance partecipativa nei confronti dei beni culturali. Il tutto in linea con le conclusioni adottate dal Consiglio dell'Unione europea nel maggio scorso e la comunicazione adottata dalla Commissione europea nel luglio scorso. La prima sessione è incentrata sulla promozione della governace partecipata del patrimonio culturale comune Europeo. Questo è stato anche il tema principale della conferenza internazionale " Patrimonio Culturale come bene comune: verso una governance partecipata nel terzo millennio", ospitata a Torino dalla Presidenza italiana il 23-24 settembre in concomitanza con la riunione informale del Consiglio dei ministri dell'UE. La seconda sessione sará dedicata ai migliori progetti e iniziative italiani nel settore del recupero e promozione del patrimonio culturale che hanno ricevuto il Premio dell'Unione Europea per il Patrimonio culturale - Europa Nostra Awards 2014, considerato il premio europeo più prestigioso in questo campo. Facendo cio’, Europa Nostra desidera sottolineare l'importanza di promuovere l'eccellenza e lo scambio delle migliori pratiche in tutta Europa, come contributo al buon governo del patrimonio culturale. Come dimostrano i numerosi progetti vincitori del premio nel corso degli ultimi 12 anni, l'Italia rappresenta senza dubbio uno dei paesi leader. Sará disponibile un servizio di traduzione simultanea italiano / inglese. L'ingresso è gratuito, previa registrazione. 31 Sotto la volta dell’Aria. Mattia Preti a Palazzo Doria Pamphilj di Valmontone PER SAPERNE DI PIU’ www.europanostra.org www.flickr.com/photos/europanostra/sets www.youtube.com/user/EuropaNostraChannel twitter.com/europanostra www.beniculturali.it www.ec.europa.eu/programmes/creative-europe www.italia2014.eu TAVOLA ROTONDA “Beni culturali come risorsa strategica per un’ Europa sostenibile” Giovedi 23 Ottobre 2014, 15:00-19:00 Palazzo Poli, Sala Dante, Roma PROGRAMMA DISCORSI DI APERTURA Lucio Battistotti, Direttore della Rappresentanza in Italia della Commissione Europea Sneška Quaedvlieg-Mihailović, Segretario Generale di Europa Nostra Prima Parte PROMUOVERE UNA GOVERNANCE PARTECIPATIVA DEI BENI CULTURALI Moderatrice: Sneška Quaedvlieg-Mihailović, Segretario Generale di Europa Nostra - Antonia P. Recchia, Segretario Generale del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo - Silvia Costa, Parlamentare europea, Presidente della Commissione CULT, Istruzione e Cultura al Parlamento Europeo - Marco Parini, Presidente di Italia Nostra - Francesco Bandarin, Universitá IUAV di Venezia - Luca Bergamo, Segretario generale di Culture Action Europe - Anna Zegna, Presidente della Fondazione Zegna, Membro del Consiglio del FAI, Membro del consiglio di Europa Nostra - Irene Braam, Vice-Presidente delle relazioni con il governo, Bertelsmann Seconda Parte PROMUOVERE L’ECCELLENZA & IL POTERE DELL’ESEMPIO PER I BENI CULTURALI Moderatrice: Rossana Bettinelli, membro del comitato esecutivo di Europa Nostra e vincitrice Grand Prix nel 2009 Vincitori del premio per il patrimonio culturale Unione Europea / Europa Nostra 2014 - Nicola Berlucchi, Architetto, Teatro Sociale, Bergamo (Vincitore nella categoria Conservazione) - Ambra Garancini, Presidente dell’Associazione Iubilantes, Como (Vincitore nella categoria Contributi esemplari) - Luca Rinaldi, Soprintendente per i Beni Architettonici e Paesaggistici delle province di Torino, Asti, Cuneo, Biella e Vercelli, Case Walser: conservazione dell’architettura tradizionale ad Alagna Valsesia (Grand Prix nella categoria Conservazione) - Paolo Vitti, Architetto, Ricerca sulla costruzione romana a volta nel Peloponneso, (Grand Prix nella categoria Ricerca) - Jacopo Bulgarini d’Elci, Vice-Sindaco di Vicenza, Basilica Palladiana, Vicenza (Vincitore nella categoria Conservazione) DISCORSO DI CHIUSURA Denis de Kergorlay, Presidente Esecutivo di Europa Nostra * * * La denominazione mese della Cultura Pamphilia individua il ciclo di iniziative organizzate, tra il 3 e il 28 novembre, dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Valmontone per valorizzare Palazzo Doria Pamphilj ed i suoi tesori, con la riscoperta delle radici della famiglia Pamphilj e delle preziose testimonianze artistiche. Ad aprire le rassegna, lunedì 3 novembre, sarà la Giornata di studi intitolata “Sotto la volta dell’Aria. Mattia Preti: approfondimenti e nuove ricerche”, promossa dall’Amministrazione comunale con la Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici del Lazio, diretta da Anna Imponente, e con il patrocinio della Repubblica di Malta e dell’Istituto di Studi Barocchi dell’Università di Malta, diretto dal professor Denis De Lucca. Un’iniziativa che rende omaggio ad un artista che, proprio a Valmontone, ha lasciato nella Stanza dell’Aria una delle sue più intense interpretazioni del linguaggio figurativo barocco: un suggestivo ciclo di affreschi realizzati nella primavera del 1661, quando il Maestro si preparava a partire alla volta di Malta, dopo aver ottenuto il titolo di Cavaliere dell’Ordine. Per l’occasione sarà esposta la prima opera realizzata dall’artista per i Pamphilj: lo stendardo dipinto per la Confraternita del Santissimo Sacramento e del Rosario di San Martino al Cimino, feudo pamphiliano e roccaforte della famosa e temuta Olimpia Maidalchini, madre di Camillo Pamphilj, che commissionò l’opera per il Giubileo del 1650. Lo Stendardo resterà a Valmontone, per gentile concessione dell’Abbazia Cistercense e della Confraternita di San Martino al Cimino, dal 3 al 30 novembre. Il mese della Cultura Pamphilia avrà il suo culmine venerdì 28 novembre, alla presenza del Sottosegretario di Stato On. Francesca Barracciu, con l’inaugurazione della Sala del Principe restaurata dalla Soprintendenza per i Beni storici artistici ed etnoantropologici del Lazio riportando alla piena leggibilità le pareti affrescate da Gaspard Dughet, caratterizzate da motivi a trompe l’oeil che aprono su ampi e maestosi scorci paesistici inquadrati da quinte arboreee, specchi d’acqua ed aspri profili montuosi. Un intervento che ha accentuato le strette analogie formali e stilistiche che intercorrono tra la sala stessa e la Galleria di Alessandro VII al Quirinale dipinta, tra gli altri, dal Dughet poco prima di giungere a Valmontone. Redattore: ANTONELLA D'AMBROSIO DATA NEWS 32 Informazioni Evento: Dal 3 novembre 2014 al 28 novembre 2014 Valmontone, Palazzo Doria Pamphilj Orario: 9,30-19 Telefono: 0669674205 - Fax: 0669674210 E-mail: [email protected] Sito web: http://www.soprintendenzabsaelazio.it/ * * * on line - Ottobre 2014 Musei degli enti locali. Sviluppo e Strumenti Giuridici di valorizzazione integrata del territorio * * * Lo sviluppo dei musei regionali e degli enti locali, nella prospettiva della creazione di un sistema museale della Puglia, non può prescindere da un ampio dibattito che coinvolga tutti i soggetti interessati, ma abbia anche la capacità di rivolgersi all'esterno per trovare, nel mondo accademico ed istituzionale, modelli giuridici di riferimento e condividere lo scambio di buone pratiche di valorizzazione dei beni culturali al fine di mettere in valore il nostro patrimonio culturale. Redattore: RENZO DE SIMONE Informazioni Evento: 31 ottobre 2014 Cassano delle Murge, Palazzo Miani Perotti Orario: dalle ore 10.00 * * * L a n o s t r a s to r i a Il logo del progetto di ricerca riprende il logo aziendale, una sintesi visiva del legame storico con la città di Potenza e della proiezione regionale dell’Ospedale grazie al nodo di simboli rappresentato dalla Torre Guevara, sede del primo complesso ospedaliero, in età muratiana, e dai quattro fiumi che bagnano la Basilicata e fanno parte del logo della Regione. giovedì 16 ottobre 2014 Mercoledì 22 ottobre si inaugura al Museo provinciale la Mostra storica sul San Carlo Una ricostruzione virtuale della facciata del Castello Mercoledì 22 ottobre 2014, alle ore 17.30, nei locali del Museo archeologico provinciale di Potenza (Via Lazio), sarà inaugurata la mostra documentaria Per ben servire l’umanità languente. La complessa genesi dell’Ospedale San Carlo di Potenza attraverso i documenti d’archivio (1810-1870). La mostra, nata dalla collaborazione fra l’Archivio di Stato DATA NEWS on line - Ottobre 2014 33 di Potenza e l’Azienda ospedaliera regionale San Carlo, ripercorre la storia dei primi settanta anni di vita del nosocomio potentino, istituito con decreto del 22 ottobre 1810. Attraverso i documenti conservati nell’Archivio di Stato di Potenza è emersa, in tutta la sua immediatezza, una storia contrassegnata dal cammino faticoso di una struttura che, pur riproducendo in sé le tante contraddizioni dell’ambiente esterno (carenze strutturali, scarsa igiene, discriminazione del lavoro femminile, eccessiva rissosità fra degenti e personale, ecc.), riuscì ad acquisire le sembianze di un moderno luogo di cura. La mostra comprende una sezione dedicata al complesso architettonico nel quale fu ospitato l’Ospedale in quei primi decenni, alle sue trasformazioni e ai numerosi adeguamenti funzionali. Una ricostruzione, questa, tanto più preziosa in quanto si riferisce ad una struttura non più esistente, con la sola eccezione dell’antica torre Guevara, non a caso divenuta il “simbolo” dell’Ospedale. La raffigurazione della torre con la vicina chiesa conventuale di S. Carlo, riprodotte in una veduta di Potenza del 1703, costituisce l’immagine-chiave che accompagna il percorso documentario. In occasione dell’inaugurazione sarà presentato anche il catalogo a stampa della mostra. * * * Palermo dei misteri, alla scoperta delle Catacombe dei Cappuccini Il Convento dei Cappuccini a Palermo, nel quartiere Cuba, e\' annesso alla Chiesa di Santa Maria della Pace. Chiesa e convento risalgono al XVI secolo, benche\' edificati su strutture precedenti. Nel sotterraneo si trovano le famose Catacombe dei Cappuccini. Conosciuto in tutto il mondo per la presenza nei suoi sotterranei di un vasto cimitero, attira la curiosita\' di numerosi turisti. Lo spettacolo degli innumerevoli cadaveri esposti, per molti aspetti macabro, e\' spunto di riflessione sulla caducita\' della vita, sulle vanita\' terrene e sull\'inutilita\' dell\'attaccamento degli uomini alle loro fattezze esteriori. Le gallerie furono scavate alla fine del \'500 e formano un ampio cimitero di forma rettangolare. Non si conosce l\'esatto numero di salme presenti, ma si stima ve ne siano circa 8mila. Inizialmente vennero sepolti in queste catacombe esclusivamente preti e monaci ma, con il passare dei decenni, tale opportunita\', venne estesa ai rappresentanti dell\'elite locale. Le mummie, in piedi o coricate, vestite di tutto punto, sono divise per sesso e categoria sociale, anche se la maggior parte di esse appartengono ai ceti alti, poiche\' il processo di imbalsamazione era costoso. Il metodo di imbalsa- 50 anni di attivita’ per i beni culturali mazione prevedeva prima di tutto di far \"scolare\" la salma per circa un anno, dopo averle tolto gli organi interni. Quindi il corpo, piu\' o meno rinsecchito, veniva lavato con aceto, riempito di paglia e rivestito con i suoi abiti. Altri metodi, utilizzati specialmente in periodi di epidemie, prevedevano un bagno di arsenico o di acqua di calce. Tra le ultime salme collocate all\'interno delle Catacombe dei Cappuccini e\' particolarmente nota quella di Rosalia Lombardo. Nata a Palermo nel 1918, morì di polmonite il 6 dicembre del 1920. La bambina appare intatta (seppur solo per il volto e non per il resto del corpo) tanto da destare l\'impressione che stia dormendo, e da meritare il soprannome di \"Bella addormentata\". * * * Una nuova iniziativa del CDBC FONTI DI STORIA - "Ritagli" stampa quotidiani, settimanali, mensili, volumi e pubblicazioni varie CENTRO DOCUMENTAZIONE BENI CULTURALI: Raccolta di articoli di quotidiani, settimanali, mensili e periodici vari, attualmente, oltre 10.000 titoli, a livello nazionale, informatizzati (PDF) su tutti gli eventi riguardanti i beni culturali in Italia, dal 1923 ad oggi. DATA NEWS 34 on line - Ottobre 2014 continua da pag. 2 News...dal MiBACT tistica e sportiva e costituisce un appuntamento strategico di portata internazionale per sensibilizzare l'opinione pubblica sui temi della pari dignità e sulla necessità di abbattere ogni tipo di barriera per porre in essere i cambiamenti necessari al miglioramento delle condizioni di vita delle persone con disabilità. Il MIBACT, nell'ambito delle proprie competenze, aderisce all'iniziativa promuovendo attività e progetti che siano a favore di una sempre più ampia accessibilità dei luoghi e dei contenuti della cultura da parte di tutti . L'accesso alla cultura è un diritto fondamentale sancito dalla Convenzione dell'ONU sui diritti delle persone con disabilità ( art. 30) ed il MIBACT, con lo slogan "Un giorno all'anno tutto l'anno", conferma anche per il 2014 il suo impegno ad assicurare le migliori condizioni di utilizzazione e fruizione del patrimonio culturale Si ricorda, con l'occasione, che il Decreto Ministeriale n. 239 del 20 aprile 2006, relativo alle modalità di accesso ai musei ed ai luoghi della cultura, consente, tutto l'anno, l'ingresso gratuito "ai cittadini dell' Unione Europea portatori di handicap e ad un loro familiare o ad altro accompagnatore che dimostri la propria appartenenza a servizi di assistenza socio-sanitaria" Tre progetti di eccellenza per la fruizione ampliata del patrimonio culturale Roma | 3 dicembre 2014 | ore 10:30 Sala Molajoli, Complesso Monumentale di San Michele a Ripa Grande Via di San Michele 22 Introduzione Direttore Generale Dott.ssa Anna Maria Buzzi Presentazione Progetto “Il Museo Liquido” – Museo Archeologico Nazionale di Cagliari Dott. Marco Edoardo Minoja – Soprintendente per i Beni Archeologici delle provincie di Cagliari e Oristano 3/12/2014: GIORNATA INTERNAZIONALE DEI DIRITTI DELLE PERSONE CON DISABILITA' Mercoledì 3 dicembre 2014 ricorre la "Giornata internazionale dei diritti delle persone con disabilità" come stabilito dal "Programma di azione mondiale per le persone disabili" adottato nel 1982 dall' Assemblea generale dell'ONU. L'appuntamento annuale offre l'occasione per promuovere in tutti gli ambiti sociali il dialogo sul diritto degli individui ad una partecipazione piena ed attiva alla vita lavorativa, culturale, ar- Progetto “La Galleria Nazionale delle Marche senza ostacoli” Dott. ssa Maria Rosaria Valazzi – Soprintendente per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici delle Marche Progetto “Miramare senza ostacoli. Il castello e il parco per tutti” Dott. Luca Caburlotto – Soprintendente per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici del Friuli Venezia Giulia Al termine della manifestazione seguirà una visita guidata al Complesso Monumentale di San Michele a Ripa Grande. Sono previsti sottotitolazione simultanea e servizio di interpretariato LIS. In chiusura del Notiziario è stato pubblicato in GAZZETTA UFFICIALI N. 274, del 25 novembre 2014 il: DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 29 agosto 2014, n. 171 Regolamento di organizzazione del Ministero dei beni e delle attivita' culturali e del turismo, degli uffici della diretta collaborazione del Ministro e dell'Organismo indipendente di valutazione della performance, a norma dell'articolo 16, comma 4, del decreto-legge 24 aprile 2014, n. 66, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 giugno 2014, n. 89. (14G00183) Nel numero di Novembre verrà data ampia informazione.