Thriller dal romanzo al film

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Thriller dal romanzo al film
scrittori
sceneggiatori
fumettisti
e non solo
il THRILLER
dal ROMANZO
giovedì 20 marzo 2014
21:00
al Film
RINO CASAZZA
Incontro con
l’autore
Recentemente Rino
CASAZZA (a sinistra) e
Andrea Carlo CAPPI (a
destra), hanno presentato nella
libreria “IBS” di via XX
Settembre in città, due loro
romanzi (racconti).
Ha praticato, da dilettante ma con entusiasmo, il teatro, la sua prima "opera" è l'adattamento
teatrale di una novella di Buzzati, lago, di cui ha osato, negli anni 80, anche la regia.
Nasce a Sarzana, al confine tra Liguria e Toscana, nel 1958.
Dopo gli studi classici ha formato il suo gusto sulle pagine
Edgar Allan Poe considerato l'inventore del romanzo poliziesco e
F.G.Wells. In seguito, ha preso una cotta per il mystery e la
sua esponente più più fulgida: Agatha Cristie. Tra gli italiani,
ha molto amato Buzzati e Landoli.
Laueratosi in
Giurisprudenza a Pisa
(con una tesi sulla censura
cinematografica, che ha rafforzato le sue tendenze cinefile). si è poi
trasferito in Lombardia dove, dopo un periodo in cui si è prevalentemente dedicato
al lavoro e alla famiglia è rispuntata inesorabilmente la passionaccia
per la scrittura. Ha pubblicato diversi romanzi e storie
poliziesche, tra queste «BART» un thriller polizesco
ambientato a Bergamo. In campo fantascientifico ha
pubblicato «II paradosso del Crononauta», rivista «Future
Shock», n. 32, 2000 incluso nell’antologia del
Venticinquennale" edita nel 2011.
ANDREA CARLO CAPPI
Scrittore, saggista, curatore di collane e riviste,
affianca quella di sceneggiatore di fumetti e fiction radiofoniche.
Uno scorcio dell’incontro in libreria
Circolo
CulturaLe G. Greppi Bergamo
Cinevideo Club Bergamo
sede: via Moroni 25 - Bergamo
Nasce a Milano nel 1964. Per scoprire l’intrigante personaggio, non
resta che leggere parte dell’ intervista estratta
da un’ampia
dichiarzione:
«Ho deciso di diventare uno scrittore verso la fine del 1970. Avevo
sei anni. Circa vent’anni dopo, nel 1991, qualcuno ci ha creduto e
sono stato chiamato a collaborare con RadioRai, alla seconda
stagione di un programma interrotto alla fine della prima annata.
Finalmente nel 1993 è uscito il mio racconto di esordio su «Il Giallo Mondadori».
Dopo quattro anni di storie brevi, nel 1997 sono usciti i miei primi due romanzi. E
ho continuato. Nel 2003 sono tornato a RadioRai, con il serial «Mata Hari», andato
in onda due volte con successo».
Come nascono i miei romanzi? Dalle idee che mi vengono di continuo, partendo
da luoghi, fatti, personaggi che mi suggeriscono qualcosa. A volte uno spunto può
restare fermo per oltre un decennio, poi trova qualche elemento a cui unirsi e
genera un frammento di storia. Da lì in avanti i personaggi fanno tutto il resto e io
mi limito a prendere nota mentre li vedo muoversi e li sento parlare.
Il poliedrico Andrea Carlo Cappi ha curato ogni genere di narrativa
popolare: dal thriller alla spy-story, dall’avventura al fantastico
(fantasy, fantascienza, horror), sino a toccare il genere umoristico e
la satira. Ha pubblicato con Mondadori, Sonzogno, Vallardi,
Sperling & Kupfer e numerose altre case editrici.
IL CORTO INDIPENDENTE
«FAUCI DI BELVA» Thriller
Regia Nicolò Trunfio – Tratto dal racconto di Rino Casazza
Da più di un anno la polizia sta ricercando l'assassino Fauci di Belva, soprannome che
richiama la caratteristica principale del suo modus operandi, ovvero squarciare la gola delle
vittime con un morso che non sembra inferto da una bo cca umana ma di bestia. Il caso
passa nelle mani dell'agente Claudio Sterlini che segue le tracce del killer fino ad arrivare
alla sua presunta abitazione. Ma l'unica persona che si trova di fronte è un ragazzo
spaventato, ignaro di cosa stia succedendo...
Sceneggiatura Gianluca Caputo, Nicolò Trunfio - Riprese Nicolò Trunfio - Direttore della
fotografia Antonio Tosi - Musiche ed effetti sonori Sergio Brunetti
La realizzazione è stata curata in collaborazione con i tecnici
di Corte Tripoli Cinematografica - FEDIC – Pisa
«DELITTI ESEMPLARI»
di Andrea Graziosi - Thriller
«Un uomo malato. Una stanza. La sua confessione di tre delitti esemplari; poi la verità. In
fine la cruda realtà».
PREMIATO al Concorso Valdarno Cinema Fedic con: “Giglio Fiorentino” a Alain Levvrier
per il Miglior Attore “Giglio Fiorentino” per l’opera che si è posta in particolare evidenza.
«LIVER»
di Federico Greco (2006-2007)
“Inquietante, surreale, accattivante, perturbante e disturbante di cui, alla maniera della
mistica, non si può dire ma esclusivamente sperimentare sui propri sensi
anche grazie alla musica che rende abisso il sottile confine tra bene e
male. Il microcosmo di Harry è sottoposto non solo alla violenza del
crimine perché la pazzia, l’anormalità, l’ambiguo fanno saltare le cerniere
che tengono apparentemente integro il mondo. Il reale nasconde il
mostruoso, dunque il mostruoso illumina le radici del reale. È il tempo in
cui l’uomo non genera più stelle!” Alessia Tomasini
gli autori
Gli autori saranno lieti di intrattenere il pubblico in relazione
alla scrittura cinematografica e fumettistica
Rino CASAZZA: “Le regole del gioco”
«Parigi, 1902. Auguste Dupin, il grande
investigatore, è morto l'anno prima, vittima
dell'inafferrabile "Fantasma". Inaspettatamente
ritorna tra i vivi, riproponendo le sue critiche al gioco
degli scacchi, molto popolari in quel periodo per il
grande torneo, con la presenza di tutti i maggiori
campioni, in corso nella capitale […].
Anche il
Fantasma sta rivolgendo le proprie attenzioni al torneo, che ospita una
splendida suppellettile di valore incalcolabile. Tutto sembra condurre a un
nuovo incrocio pericoloso tra Dupin e il Fantasma, ma sul futuro pesano
molti interrogativi. Dupin è veramente "resuscitato"? Come potrà il
Fantasma riuscire ad eludere l'imponente sorveglianza che protegge la
statuetta in madreperla detta "Gran Visir"? E Dupin, se è vivo, ce la farà a
contrastare i suoi piani?
Thomas Alcock, dal 1664 al servizio di John Wilmot, II
conte di Rochester (“suo amico, complice e ruffiano”),
vuole liberarsi la coscienza dall’enorme peso che la
opprime. Vissuto per sedici anni all’ombra del suo
stravagante e sregolato padrone, sente di aver perduto
per sempre il privilegio di condurre anche lui un’esistenza
di eccezione quando una spietata malattia venerea
provoca il decadimento fisico del Conte (“Ed io divenni
strumento di vendetta e della vendetta altrui feci
strumento per la vendetta mia”). Il movente è quanto
mai agghiacciante e ci parla di potere, intrighi e omicidi
perpetrati a danno di pecorelle smarrite e in nome di ovili divini.
La storia ci consegna l’immagine di un John Wilmot che, allo stremo delle
forze e in preda al delirio delle febbri, abbraccia la fede e da ordine di
bruciare i suoi scritti irriverenti e blasfemi. Pura finzione a beneficio degli
eredi legittimi del Conte o realtà?
Andrea Carlo Cappi
con il suo straordinario racconto si insinua in
questo dibattito e ci propone l’immagine del grande libertino che esce
vittorioso dalla propria vicenda terrena per avere propugnato le sue
ragioni con coerenza e per essere stato tradito da chi lo circondava.
Parla per bocca di Thomas Alcock, l’autentico servitore del Conte, con il
quale condivise giocoforza la vita rocambolesca e dissoluta. Più volte
messo al bando da re Carlo II, Rochester non desistette però mai dal
proposito di perseguire fino in fondo i dettami del Libertinismo, movimento
sviluppatisi in Francia ma che, sostenuto filosoficamente dalle teorie
nichilistiche di Hobbes, traversò velocemente la Manica per reazione al
Puritanesimo imposto da Cromwell.