Torna il tocco d`oro di Soros Quantum incassa 5,5 miliardi
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Torna il tocco d`oro di Soros Quantum incassa 5,5 miliardi
Codice cliente: 8813030 Corriere della Sera Martedì 11 Febbraio 2014 Economia 29 italia: 57575052495249 Il primato Dalla sua nascita ha realizzato quasi 40 miliardi di dollari di utili La ricerca Upa Torna il tocco d’oro di Soros Quantum incassa 5,5 miliardi Copie di carta e digitali, il tempo dedicato ai quotidiani cresce del 29% Annata record per l’«hedge fund» del finanziere Usa MILANO — Gli anni passano ma George Soros, 83 anni, non perde il tocco (per fare soldi). Anzi, nel 2013 il suo Quantum Endowment fund ha avuto il suo secondo anno migliore di sempre, guadagnando 5,5 miliardi di dollari netti. Con un ritorno del 22%, il fondo di Soros torna dunque al vertice dei migliori hedge funds di tutti i tempi, scalzando dalla prima posizione Bridgewater Pure Alpha di Ray Dalio. Dalla sua fondazione, nel 1973, Quantum ha generato quasi 40 miliardi di utili, calcola il Financial Times citando la classifica LCH Investments, ma alla fine del 2011 il finanziere americano nato in Ungheria ha chiuso il fondo agli investitori esterni alla sua famiglia per non dover sottostare alla regolamentazione prevista dalla riforma finanziaria Dodd-Frank. Famoso per aver scommesso contro la sterlina provocandone il crollo nel settembre 1992, quando il Quantum Fund aveva venduto a termine un ammontare di sterline pari a 10 miliardi di dollari per poi riacquistarle poco dopo a un prezzo più basso. Soros incassò un profitto netto di un miliardo e la sterlina fu costretta a uscire dal Sistema monetario europeo (Sme). Oggi Quantum è affidato al- 22 10 per cento il ritorno del fondo del finanziere Soros miliardi le sterline cedute a termine nel ‘92 per poi ricomprarle meno care la gestione quotidiana di Scott Bessen, chief investment officer, ma Soros continua a dire la sua nelle decisioni strategiche. Il suo fiuto negli affari? Lo stesso finanziere ama raccontare che quando sbaglia, gli viene mal di schiena e questo gli Finanziere George Soros con la moglie Tamiko Bolton suggerisce quando uscire da una posizione che sta per rivelarsi perdente ancor prima che si renda conto razionalmente delle mutate condizioni. La sua annata migliore risale al 2009, quando Soros vide prima degli altri la fine della crisi finanziaria globale. Il ritorno del 22% ottenuto l’anno scorso però non è derivato da un’unica scommessa vincente, ma piuttosto dall’insieme delle diverse strategie applicate dal fondo. Quantum fa parte dei 20 hedge fund che, dalla loro creazione, hanno generato il 43% di tutti i soldi incassati dagli investitori in più di 7 mila fondi. Nella classifica dei migliori fondi di tutti i tempi dopo Soros (con 39,6 miliardi raccolti) e Dalio (39,2 miliardi) figura al terzo posto John Paulson (25,4 miliardi). Dall’alto dei suoi miliardi, anche le pretese dell’ex fidanzata, l’attrice brasiliana Adriana Ferreyr, che ha avuto una relazione con Soros per 5 anni fino al 2011, assumono una prospettiva diversa. Secondo la documentazione depositata la scorsa settimana in un tribunale, l’ex fidanzata ha chiesto al magnate un risarcimento di 50 milioni di dollari per «stress emozionale inflitto intenzionalmente». La ragione: Soros, che lo scorso settembre ha sposato in terze nozze Tamiko Bolton, si sarebbe rimangiato la parola e avrebbe rifiutato di comprarle un appartamento a Manhattan da 1,9 milioni. Giuliana Ferraino @16febbraio © RIPRODUZIONE RISERVATA In Portogallo Una lotteria contro gli evasori E Lisbona torna sui bond «lunghi» Da aprile un «contribuente onesto» portoghese potrebbe vedersi assegnata dal governo un’auto di lusso per aver svolto i suoi doveri di cittadino. Secondo il «Financial Times» Lisbona è pronta a mettere in palio 60 vetture «top di gamma» all’anno, con lotterie settimanali a cui potrà partecipare chi presenterà uno scontrinofattura con il proprio codice fiscale, avuto da locali pubblici come caffetterie, ristoranti, meccanici, parrucchieri e altre La storia Nel mondo una presentazione ogni 1,4 secondi «Internet? No, le vendite a casa» Utili (all’antica) per Tupperware MILANO — Il suo successo sa strategia: le venditrici e le di- l’immagine di Tupperware e agmondiale fu in gran parte merito mostrazioni casa per casa. «Ov- giornando la nostra linea di prodi una casalinga della Florida che viamente in questo lasso di tem- dotti». Anche in Italia, mercato nell’arco di pochi anni si trasfor- po siamo cambiati — puntualiz- strategico per la multinazionale mò in una venditrice ecceziona- z a R i c k G o i n g s , C e o d i che quest’anno festeggia 50 anni le, prima donna a finire sulla co- Tupperware —. Prima facevamo di presenza sul territorio. Non è pertina di Business Week. È nel- solo contenitori, ora le ciotole un caso che Goings abbia prol’America dei primi anni 50 che rappresentano appena un terzo grammato in questi giorni un Brownie Wise incontra il suo de- della nostra attività. Quel che è roadshow per incontrare tutti i stino. Lei aveva già avuto qual- certo è che ogni 1,4 secondi c’è venditori da Milano a Catania. che esperienza di lavoro come una dimostrazione Tupperware L’ultimo trimestre 2013 Tupperappresentante della Stanley Ho- in qualche parte del mondo». rware ha chiuso il fatturato itame Products. Earl Silas Tupper, Utensili e prodotti per rendere liano a +12% e a 89,7 milioni di aveva fondato l’azienda che ave- la vita più facile e veloce in cuci- dollari a livello globale (dai 74,5 va messo sul mercato per la pri- na sono il futuro di Tupperware dello stesso periodo del 2012). ma volta una ciotola in polietile- e Goings cerca di dimostrarlo al- «Per questo stiamo aumentando ne. Plastica, più semplicemente. zandosi dalla poltrona rinasci- la forza vendita — aggiunge Materiale introvabile Goings — abbiamo all’epoca sugli scafincrementato la forfali dei supermercati za lavoro del 30% e a stelle e strisce e nel 2013, nonostante che, a dirla tutta, non la crisi, siamo crepiacque molto agli sciuti a doppia ciamericani. fra». I primi contenitori Nessuna intenzioTupperware vennene di aprire negozi. ro subito ritirati dal «Le nostre donne e il mercato. Ma quando loro passaparola soi due, Wise e Tupper, no molto meglio di cominciarono a laqualsiasi punto venvorare insieme, fu dita — precisa l’amtutta un’altra storia. ministratore delegaNacquero così gli to — riescono a ven“home parties”, le Party Dimostrazione Tupperware nell’America degli anni 50 dere 250 dollari di dimostrazioni Tupprodotti in un’ora e perware diventate metafore del mentale della sua suite dell’Hotel mezza. Se c’è qualcosa da increconsumismo postbellico e sim- Fours Season nel pieno centro di mentare — aggiunge — è la prebolo dell’evoluzione del ruolo Milano: prende un po’ di prezze- senza». In Italia la multinazionadella donna negli Stati Uniti di molo, un marchingegno che si le conta 57 concessioni autorizEisenhower. Sono passati più di chiama “Turbo chef” e rispolvera zate e 25 mila venditrici. «Eppu60 anni da allora, Wise è morta l’anima da rappresentante di re non abbiamo ancora sfruttato nel 1992 ma l’azienda di Tupper, quando, da ragazzo, aveva co- appieno le potenzialità di questo oggi una multinazionale ameri- minciato a lavorare facendo il Paese, nei prossimi anni cerchecana con un fatturato da 2,6 mi- porta porta. «Basta tirare questa remo di penetrare ulteriormente liardi di dollari e una capitalizza- corda e trita tutto» spiega. nel mercato del centro e sud Itazione da 4,8 è presente in oltre «Quando è nata Apple l’unico lia per poi continuare a crescere 100 paesi nel mondo. E nono- business di Steve Jobs era il Mac, a doppie cifre». stante Internet e social media, ora c’è l’Ipad, l’apple tv, itunes, Corinna De Cesare Facebook e Twitter, manda l’iphone. Stiamo cercando di fare corinnadecesare avanti il suo business con la stes- la stessa cosa, modernizzando © RIPRODUZIONE RISERVATA imprese del commercio. L’obiettivo è quello di coinvolgere i cittadini nella lotta all’evasione fiscale. Il governo punterebbe ad aumentare di almeno 2 miliardi di euro le fatture registrate. Intanto, dopo tre anni sotto la tutela della «troika», Lisbona si prepara a tornare «a breve» sul mercato del debito con un’emissione di bond decennali. Lo ha annunciato un portavoce dell’agenzia del debito lusitana. © RIPRODUZIONE RISERVATA Il tempo dedicato alla lettura del quotidiano negli ultimi anni è aumentato del 29% considerando il sistema carta più digitale. È uno dei risultati chiave della ricerca Gfk Eurisko presentata ieri a Milano da Rcs pubblicità e Manzoni (gruppo L’Espresso). Punto di partenza de «La nuova era del quotidiano» è stata appunto la ricerca, illustrata dal ceo di Gfk Eurisko Silvio Siliprandi, condotta su un panel di 12 mila persone per ciascuna delle quali sono stati tracciati profilo, consumi ed esposizione ai media. L’indagine ha richiesto un anno e offre per la prima volta un risultato complessivo non determinato dall’incrocio di statistiche differenti ma dalla raccolta di informazioni su soggetti unici. E sotto l’aspetto dell’esposizione ai media l’esito in parte può sorprendere anche gli addetti ai lavori: negli ultimi anni sono aumentati del 10% i mezzi di comunicazione e il tempo totale dedicato ai media nella giornata è diminuito dell’8%, il time budget dedicato alla tv generalista si è ridotto del 15% mentre è cresciuto del 16% quello destinato ai nuovi media. In questo panorama chi prevede da tempo il tramonto dei quotidiani è smentito dalle cifre perché, grazie al digitale, il budget di tempo destinato a loro ha fatto un balzo del 29%. Ecco dunque che, di fronte a una platea di esperti, Siliprandi sottolinea che la frequenza di contatto all’interno della giornata, il tempo speso nello sfogliare il giornale o nel consultare le pagine del sito, il valore del contesto sono elementi determinanti per il successo in comunicazione di un brand. A riprova sono stati esaminati come stress test nel panel vastissimo considerato, consumatori di prodotti di igiene e bellezza, energia e auto, grande distribuzione: ebbene il sistema quotidiani raggiunge percentuali nei perimetri che vanno da circa il 60% a oltre il 70%. Per Raimondo Zanaboni e Massimo Ghedini, che guidano rispettivamente Rcs pubblicità e Manzoni, la ricerca conferma che i pilastri su cui si afferma la centralità del quotidiano sono versatilità, efficacia e valore. Proprio sul ruolo centrale dei quotidiani nel panorama dell’informazione, dalle testate storiche ai blog e social network, si sono soffermati i direttori di Corriere, Ferruccio de Bortoli e Repubblica Ezio Mauro. Dopo aver sottolineato con diverse sfumature il ruolo insostituibile dei quotidiani nell’industria della conoscenza e nella formazione del cittadino nella democrazia, l’attenzione, sollecitata dall’«intervistatore» Lorenzo Sassoli de Bianchi, presidente di Upa, si è diretta al recente acquisto da parte di Amazon del Washington post. Secondo de Bortoli, Amazon «ha riconosciuto che i contenuti nascono nei grandi giornali dove c’e l’anima di un Paese e dove pulsa la vita». «I vincitori sono tornati dai vinti riscoprendone il valore», ha detto Mauro, «è una inversione di tendenza importantissima». Sergio Bocconi © RIPRODUZIONE RISERVATA