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N. 12 - MARZO 2014
GLI INCUBATORI
DI BUONE IDEE
ANCHE
L’EUROPA
VUOLE IL BIM
POSTE ITALIANE SPA - SPED. A.P. - D.L. 353/03 ART. 1, CM. 1, DCB MI
IL MONDO
DELLE FINITURE
SECONDO HABIMAT
L’ENERGIA
DEI COLORI
DAI PAVIMENTI ALLE PARETI, DALLE FINITURE AI MOBILI
DA GIARDINO, ECCO LE TONALITÀ PIÙ TRENDY DEL 2014,
LE SOLUZIONI PIÙ CURIOSE E QUELLE PIÙ TECNOLOGICHE
BIGMAT È ANCHE
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Anno 4 - Numero 12 - Marzo 2014
Direzione, Redazione, Abbonamenti,
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20060 Cassina de’ Pecchi - Milano
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CentroStorico
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Davide A. Milani, Francesca Negri, Pierluigi Sabato,
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Ufficio commerciale - Vendita spazi pubblicitari
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Direttore responsabile
Lina Mazzullo
Consulenza editoriale
CommFabriK Srl
Hanno collaborato a questo numero
Tommaso Casagrande, Michelangelo Cecchetto,
Stefano Guolo, Alessandra Guzzi, Zoe Lafleur,
Luca Mercante, Enrico Nicoli, Nicola Pisano, Rosa Santavite,
Cristina Serra, Carlo Vacca, Bibi Velluzzo
Grafica e Impaginazione
C&G
Registrazione
N° 240 del 03/05/2011 Tribunale civile e penale di Milano
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Tiratura del presente numero: n. 28.000 copie
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Periodicità: trimestrale
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D.L. 353/2003 conv.
in L. 46/2004, art. 1, c. 1 - DCB Milano
Ai sensi del D. Lgs 196/2003, informiamo che i dati personali
vengono utilizzati esclusivamente per l’invio delle pubblicazioni edite
da BigMat Pro.Ma. Telefonando o scrivendo alla redazione è possibile
esercitare tutti i diritti previsti dall’articolo 7 del D. Lgs. 196/2003.
L’editore ha ricercato con ogni mezzo i titolari dei diritti fotografici
senza riuscire a reperirli. Ovviamente è a piena disposizione per
assolvere a quanto dovuto nei loro confronti.
EDITORIALE
C
ari Lettori,
a volte capita di cercare dei pretesti per allontanarsi un po’ dalla realtà quando questa si fa troppo
pesante o pare impossibile da cambiare.
Per questo ci siamo fatti distrarre dall’arrivo della primavera, periodo in cui tutto sembra riprendere
vita e colore, e abbiamo voluto trattare l’argomento “colore” in un modo diverso non solo come pitture, ma anche come pavimenti, finiture e arredi.
Il colore, diceva Hugo von Hofmannsthal, è il primo dei persuasori occulti che può far scegliere e
condizionare le menti. Infatti ogni anno l’industria della moda, volendo mettere d’accordo spiriti del
tempo e spiriti del mercato, cerca di colpire l’immaginario con nuovi colori.
Il colore 2014 secondo Pantone è Radiant Orchid ossia un’orchidea tendente a un mix di viola, lilla
e rosa, colore adatto alla primavera, sia per l’abbigliamento, sia per l’arredo che per gli accessori.
In questo numero di Up!: ridaremo vita alla casa con mille sfumature di colori e nuove tendenze
costruttive, parleremo di solidarietà con un importante progetto sostenuto da BigMat, di incubatori di
idee e delle ultime frontiere tecnologiche che possono aiutare a fare business e rete.
Tante le novità 2014 che troverete su Up! a partire da questo numero, dalla rubrica firmata habiMat,
nuovo format degli showroom del Gruppo BigMat, in cui si presenterà il meglio del mercato delle
finiture secondo BigMat, ai preziosi spunti di riflessione del vincitore italiano del Premio internazionale
di architettura BigMat ’13 l’architetto Gabriele Lelli dello Studio Lelli & Associati e non poteva mancare uno spazio dedicato ai sistemi costruttivi in legno in cui affronteremo problematiche e soluzioni
all’interno di una rubrica firmata BigMat VASS.
Vi auguro di fare un pieno di buone idee e di energia con il nostro Up! per affrontare con la grinta
necessaria un anno decisivo per tutti noi!
Buona lettura.
■
Lina Mazzullo
3
SOMMARIO
6
12
12
E SE IL PROFESSIONISTA
DIVENTA DIGITALE?
14
IL FUTURO DELLE CASE
STAMPATE
Si chiama Contour Crafting ed è un sistema
robotico che al centro ha una stampante 3D
formato XXL, in grado di costruire un edificio
intero, in 24 ore
18
4
Si chiamano incubatori di idee, realtà che
selezionano e poi sostengono nuove proposte
imprenditoriali dove trovare, magari anche per
l’edilizia, prodotti e servizi del domani
Il web rivoluziona il mondo delle costruzioni.
A partire da nuovi portali online – startup di
successo – che si propongono di fare incontrare
domanda e offerta in tutto il mondo
16
16
ECCO CHI CULLA LE IDEE
DEL FUTURO
ANCHE L’EUROPA VUOLE IL BIM
La Commissione europea in tema di appalti
pubblici ha invitato all’uso dei software 3D BIM. Uno strumento che porterà a un cambiamento
radicale. E non per tutti
L’ARCHITETTURA NEL PALLONE
Si chiama Orbs, è un concept, è nomade ed
è un enorme televisore sferico pensato per il
pubblico brasiliano dei Mondiali di calcio 2014
N. 12 - MARZO 2014
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NEL REGNO DELLA FANTASIA
Primavera, voglia di colore. Gli ultimi materiali
hi-tech per colorare la casa dal soffitto
al pavimento e declinare le tonalità del 2014
con tutta una serie di accattivanti novità
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SPA(ZIO) AL RELAX
La fusione di elementi della tradizione
con materiali innovativi in un restauro dove a
predominare sono i colori morbidi della natura
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DEMOLITO E RICOSTRUITO
IN 4 MOSSE
Con BigMat VASS il tetto di 300 mq
di una costruzione in zona rurale di Albenga
è stato realizzato in 5 giorni
40
42
44
20
VESTIRSI A TEMA
Donare un’estetica nuova e ottenere prestazioni
da record scegliendo i materiali più adatti.
L’esempio di una ristrutturazione in provincia
di Perugia
UN ANNO CON BIGMAT ‘13
BigMat lancia diverse proposte per rivivere il
viaggio del Premio internazionale di architettura
BigMat ‘13 e per accompagnarlo verso la
prossima edizione del 2015
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IL TETTO SOLIDALE
La costruzione di un ospedale pediatrico in
Hargeisa, Somaliland (Somalia) è uno dei tanti
progetti di solidarietà in cui è impegnato Marco
Berry, ex iena di Italia 1
RUBRICHE
46 LA PAROLA AD HABIMAT
48 FEDERCOSTRUZIONI INFORMA
49
FEDERLEGNO INFORMA
50 FORMEDIL INFORMA
52 IL CONSULENTE D’AZIENDA
54
RIFLESSIONI DI UN ARCHITETTO
56 BIGMAT VASS INFORMA
58 NEWS DAL MONDO BIGMAT
44
66 BIGMAT INTERNATIONAL
5
ECCO CHI CULLA
LE IDEE DEL
FUTURO
Si chiamano incubatori di idee (ma c’è anche
chi li chiama incubatori per la ripresa)
sono delle realtà – private, pubbliche
o miste – che selezionano e poi
sostengono, anche economicamente,
nuove proposte imprenditoriali,
dove trovare, magari
anche per l’edilizia,
prodotti e servizi
del domani.
di Zoe Lafleur
6
L
e buone idee sono come un bimbo appena nato.
Piene di potenzialità ma, allo stesso tempo, bisognose di qualcuno che le accudisca per crescere.
Per farlo ci vuole una buona dose di incoscienza,
un’altrettanta dose di lungimiranza, un pizzico di “fiuto”:
in un’unica parola, imprenditorialità. Tutto questo si può
trovare in quelli che oggi sono conosciuti come incubatori d’idee. Nient’altro che laboratori dove al
posto degli scienziati lavorano manager in
grado di capire su che buone idee scommettere e quindi aiutare gli ideatori a realizzarle.
Sono sicuramente la realtà imprenditoriale più dinamica
e all’avanguardia, quella a cui guardare per vedere i segni
tangibili del futuro.
Tre sono le tipologie di incubatori: privato (come H-Farm,
a Venezia), pubblico (come PolitHub, della Fondazione
Politecnico di Milano) e misto privato/pubblico (come
TechPeaks, a Trento). Ecco che cosa sono e come funzionano.
IMPRENDITORI VISIONARI?
H-Farm, forse l’incubatore più fertile d’Italia, è un progetto
privato di Venture Incubation, nato nel 2005 con l’obiettivo di aiutare giovani startupper nel lancio delle loro iniziative basate su modelli di business innovativi nel settore
internet e media digitali. Il modello di incubazione dura in
media 36 mesi, durante i quali H-Farm assiste e accelera il
percorso di crescita della startup. Al terzo anno, H-Farm
cede le sue quote a uno o più nuovi investitori, siano essi
Venture Capital o partner industriali, in grado di valorizENLABS, LUISS E WIND PER STUDENTI SMART
Oltre a quello del Politecnico di Milano, uno degli ultimi incubatori nati per aiutare i giovani a far decollare
le loro idee è la join venture tra l’università Luiss di Roma ed Enlabs, uno dei più importanti incubatori d’impresa
in Italia, con la collaborazione di Wind. Un’alleanza battezzata lo scorso aprile dal presidente di Confindustria,
Giorgio Squinzi, che ha promosso l’iniziativa come «un luogo di opportunità, di voglia di futuro, di ottimismo
dove il talento dei giovani meritevoli potrà esprimersi al meglio». «Le startup hanno un impatto diretto sulla
crescita economica contribuendo a generare Pil e occupazione», ha spiegato Squinzi ricordando come negli
Stati Uniti il 40% del Pil «è stato generato da imprese nate negli ultimi 30 anni». La fabbrica delle startup, aperta
a tutti gli studenti d’Italia e non solo a quelli della Luiss (in particolare per chi arriva da medicina, ingegneria,
fisica, matematica, informatica e biologia), si trova all’ultimo piano della stazione Termini di Roma. In un salone
di 1.500 metri quadrati – messo a disposizione dal Gruppo ferrovie dello stato – dotato di 120 postazioni di lavoro pronte a ospitare le attività di almeno una cinquantina di startup, si potranno sviluppare idee per far nascere
imprese e posti di lavoro. Il supporto finanziario alle startup meritevoli, «fino alla dimensione che possa interessare
il Venture Capital», sarà assicurato da LVenture Group, società quotata alla borsa di Milano. Inoltre Luiss Enlabs
stringerà accordi con partner terzi, come gruppi industriali o banche, per accrescere le possibilità di finanziamento
delle aziende incubate e per ottenere accordi di mercato favorevoli. È in questo incubatore che è nata CoContest,
sito startup che permette a chi deve arredare casa di lanciare una gara fra i membri della community dove sono
iscritti migliaia di architetti e designer provenienti da più di 90 Paesi (vedi approfondimento a pag 12).
7
la web company che realizzava portali “business” e che è
diventata uno dei casi italiani della “new economy”. Ceduta
l’azienda, il mio obiettivo era dare una possibilità a chi
avesse idee innovative e voglia di rischiare».
passi
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L’han
di H-Far m
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da
zare e far crescere ulteriormente la startup. H-Farm ha sede
nella tenuta agricola di Ca’ Tron, (di fronte alla laguna di
Venezia), Seattle (USA), Mumbai (India) e Londra (UK).
Nei primi 5 anni H-Farm ha investito circa
9,5 milioni di euro in 26 startup, creando
oltre 200 posti di lavoro e ottenendo alcune
exit importanti. Nel quinquennio 2011-2015
sono previsti ulteriori investimenti per un
totale di 10 milioni di euro.
L’“hangar” dell’azienda si trova a pochi chilometri dall’aero­
porto di Venezia, dove Riccardo Donadon, fondatore e
amministratore delegato di H-Farm, muove le fila in cabina
di regia: «Ho fondato H-Farm dopo aver venduto E-tree,
240 MILIONI DA BEI PER PMI
E STARTUP
Dalla Banca europea per gli investimenti (Bei) arrivano
fondi per sostenere le startup innovative e favorire nuova
occupazione nella fascia di età degli under 29.
Nello specifico, la Bei ha sbloccato 240 milioni di euro
per le imprese italiane: 120 milioni di euro finanzieranno una linea di credito erogata dal Gruppo Intesa
Sanpaolo per l’occupazione giovanile nelle Pmi (fino a
250 dipendenti) e nelle Mid Cap (tra 250 e 3mila occupati). Il tutto a sostegno di startup innovative. Altri
120 milioni serviranno alla concessione di prestiti per
il finanziamento di Pmi. L’accordo che sblocca i primi
120 milioni per l’occupazione è stato siglato dalla Bei
e da Gruppo Intesa Sanpaolo: i fondi punteranno a favorire nuova occupazione nella fascia di età 15-29 anni.
A breve verrà anche perfezionata un’altra linea di credito
da 120 milioni di euro: finanzierà le Pmi che investono
in rinnovamento urbano e istruzione. Le risorse Bei saranno veicolate da Banca Prossima, Istituto del Gruppo
Intesa Sanpaolo dedicato al no profit.
8
Oggi a H-Farm arrivano migliaia di proposte: l’azienda
ne sceglie 10 ogni sei mesi. Scelto un progetto, i suoi
ideatori possono realizzarlo stando ospiti tre mesi e con
un budget di 70mila euro, in parte in denaro e in parte
in servizi. Il risultato viene infine presentato ai possibili
imprenditori e investitori. «Tra gli imprenditori e gli
investitori interessati possiamo esserci anche noi», prosegue Donadon. «Da quando siamo nati sono state avviate
47 startup da progetti “incubati” qui. Tra queste, alcune
hanno ottenuto ottimi risultati. Per esempio H-Art, una
innovation agency, ossia una web-agency che lavora per ogni
tipologia di strumento digitale oggi disponibile, e qui
parliamo di e-commerce – vetrine di commercio elettronico
rivolto a privati – così come di b2b, business to business,
ossia prodotti e servizi orientati alle imprese». I criteri
di scelta delle idee da incubare sono molti e vari, «ma
per noi – conclude Donadon – deve prima di tutto essere
un’idea capace di innovare qualcosa sul web. Come Moku,
che permette agli studenti di raccogliere e condividere
documenti, o come Digital Accademia, che fa prodotti
educativi per bambini». O Zooppa, tra le piattaforme
leader nel mondo per la produzione di contenuti creativi,
nata come startup nel 2007 all’interno di H-Farm e dal
I requisiti per le imprese che chiedono di accedere ai
finanziamenti sono:
• avere assunto almeno un lavoratore (3 per le Mid Cap)
di età compresa tra i 15 e i 29 anni nei 6 mesi precedenti o nei 6 mesi successivi la domanda di prestito;
• offrire programmi di formazione professionale (o
stage per i giovani);
• aver stipulato un accordo di cooperazione con un
istituto tecnico (o scuola) o università per impiegare
giovani (tipo stage estivi);
• avere un assetto proprietario in cui oltre il 50% del
capitale è detenuto da under 29;
• rientrare nelle previsioni della legge 99/2013 sulla
promozione dell’occupazione giovanile.
Possono beneficiare dei prestiti le startup innovative
con sede principale in Italia:
• impegnate in attività d’impresa da non più di 48
mesi;
• con oggetto sociale, esclusivo o prevalente, la produzione e la vendita di prodotti o servizi innovativi
ad alto valore tecnologico.
piamo per sei anni», spiega Paolo Lombardi, a capo della
struttura finanziata dalla Provincia di Trento per favorire
l’occupazione nel territorio. «Siamo uno strano esempio di
acceleratore, per due motivi: perché “acceleriamo” anche
persone e perché operiamo in ambito internazionale. Qui
re
Polihub l’incubatoilano
M
del Politecnico di
2008 è diventa una realtà internazionale con sede a Seattle.
Oggi vanta clienti come Diesel, Nike, Google, Braun,
Microsoft e Matteo Renzi, qualche mese fa, ha affidato a
loro il nuovo brand di Firenze.
ISTITUZIONI CHE SANNO GUARDARE
LONTANO
L’acceleratore di impresa della Fondazione Politec-
non arrivano infatti solo piccole società con
una valida idea di qualsiasi tipo, ma anche
singoli che hanno un’idea ma non hanno un
team, così come altri senza neppure un’idea imprendi-
toriale ma che rendono disponibili le loro competenze».
Nei primi sei mesi di vita a TechPeaks sono arrivati circa
70 giovani imprenditori, dei quali 50 non italiani, «dopo
che abbiamo vagliato 619 candidature da tutto il mondo:
abbiamo ricevuto domande da 53 paesi diversi. In testa
alla classifica c’è l’Italia, poi la Russia, l’Ucraina, gli Stati
Uniti e il Regno Unito. I partecipanti al bando, uscito
nel gennaio 2013, erano di ogni età, dai diciannovenni
neo-diplomati ai professionisti cinquantenni». Il 25 marzo
partirà il programma dei vincitori del bando, che inizieranno a lavorare per 4 mesi. Le persone selezionate
nico, uno tra i primi incubatori universitari
d’Europa, vuole diventare il riferimento in
Italia delle startup tecnologiche (bioingegneria, tecnologie “verdi”, design). «Rispetto agli
vengono ospitate in provincia di Trento: durante il loro soggiorno ricevono vitto, alloggio,
500 euro al mese di rimborso spese e corsi
di formazione ad hoc, come ad esempio lezioni di
obiettivi del 2003, quando è nato PoliHub, da quest’anno
ci siamo aperti anche a idee che possano trasformarsi in
prodotti», spiega Matteo Bogana, direttore della Fondazione Politecnico. Come Ginko, che è sia un ombrello
riciclabile al 100% sia una startup di PoliHub nel campo
del design: «È stata tra i finalisti del premio internazionale
James Dyson Award. L’idea vincente di Ginko è davvero
semplice: considerato che ogni anno vengono persi o rotti
almeno 900 milioni di ombrelli, quanto può valere un
modello del tutto riciclabile?». I risultati di PoliHub fino
a oggi sono notevoli: 75 aziende incubate in 10 anni (oltre
l’80% delle aziende create sono tuttora attive), 600 posti
di lavoro e 4 milioni di euro di investimenti raccolti in
due anni. «Per giovani che si mettono in gioco in settori
così specializzati come quelli che seguiamo, entrare nel
mercato e sopravvivere non è facile. Perciò teniamo “protette” le startup fino a tre anni, per consolidare l’impresa
dopo l’idea».
marketing, analisi di mercato, gestione clienti e investitori.
Chi ha già il progetto studia come metterlo sul mercato,
chi ha solo l’idea, nel “Laboratorio delle idee” lo trasformerà in progetto». Dopo i primi sei mesi c’è la ricerca
dei finanziatori: per ogni euro di finanziamento privato,
TechPeaks finanzia la stessa cifra fino a un tetto massimo
di 200mila euro. La filosofia di TechPeaks è semplice: far
nascere idee – di qualsiasi tipo – da finanziare e far crescere
in regione, con ricadute dirette e indirette sul territorio in
termini di lavoro, ricerca e sviluppo. Una buona occasione
anche per tutti gli operatori del settore delle costruzioni
con in tasca un sogno imprenditoriale da realizzare. ■
TRA PUBBLICO E PRIVATO,
NASCE TECHPEAKS
Si dice che sia la Silicon Valley italiana, nata attorno a
TechPeaks, un acceleratore che “accoglie” sia chi ha progetti già confezionati sia persone con idee da sviluppare
nell’ambito dell’information technology a livello internazionale. Siamo a Trento e TechPeaks è un incubatore misto
pubblico-privato. «Gli incubatori curano un’operazione
per periodi che vanno da 3 mesi a 3 anni. Noi ce ne occu-
10
rogetto
p
l
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a
Alcuni ragechPeaks
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E SE IL
PROFESSIONISTA
DIVENTA
DIGITALE?
Il web rivoluziona il mondo delle
costruzioni. A partire da nuovi portali
online – startup di successo – che
si propongono di fare incontrare
domanda e offerta in tutto il mondo.
di Carlo Vacca
S
i chiama CoContest ed è una piattaforma (e una
scommessa) inedita in questo settore. Una startup
tutta italiana che ha lanciato un esperimento molto
complicato eppure altrettanto ambizioso: affidare
al crowdsourcing la soluzione dei problemi e dei bisogni architettonici domestici. Un po’ social, un po’ studio virtuale
per migliaia di professionisti in tutta Europa, con lo scopo
di creare nuovi canali di lavoro, trasferendo la logica dei
concorsi che di solito si organizzano per le grandi opere,
ponti e grattacieli, alla cucina di casa. Insomma, una community internazionale di addetti ai lavori che si giocano,
in base ai punti forti della propria idea, i lavori messi sul
tappeto dagli utenti-clienti in cambio del premio stabilito.
Ancora più completo è, forse, interessante, Habitissimo,
portale online dai natali spagnoli che mira a mettere in
contatto privati e professionisti del mondo dell’edilizia e
dell’architettura.
LE REGOLE DI COCONTEST
«Gli architetti rispondono a un concorso internazionale.
Abbiamo lanciato la nostra prima versione online pochi
mesi fa – spiega uno dei fondatori di CoContest, Federico
Schiano di Pepe – e oggi abbiamo più di 10mila interior
IL POTERE DEL CROWDSOURCING
Il crowdsourcing (da crowd, “folla”, e outsourcing, “esternalizzazione di una parte delle proprie attività”) è un modello di business nel quale un’azienda o un’istituzione affida la progettazione, la realizzazione o lo sviluppo di un
progetto, oggetto o idea a un insieme indefinito di persone non organizzate precedentemente. Questo processo
viene favorito dagli strumenti che mette a disposizione il web. Solitamente il meccanismo delle open call viene
reso disponibile attraverso dei portali presenti sulla rete internet. «Il crowdsourcing – spiega Schiano di Pepe – è
alla base del nostro modello poiché permette l’esternalizzazione di un servizio professionale, nel nostro caso l’architettura d’interni, al crowd, cioè alla nostra community online di architetti e designer. Inoltre, crediamo che il
crowdsoucing sia il modello di business che segnerà il futuro della rete, realizzando il trasferimento online della
stragrande maggioranza dei servizi professionali».
12
designer e architetti provenienti
da tutto il mondo. Il nostro obiettivo è proprio quello di mettere
in contatto clienti e professionisti di vari Paesi, così
da permettere al cliente di
poter scegliere tra progetti
influenzati da diverse culture architettoniche. Questo
permette di abbattere le barriere geografiche, garantendo ai clienti un’offerta ampia e diversificata e permettendo a qualsiasi architetto di acquisire
una clientela e una visibilità internazionale». Insomma,
una dilatazione delle opportunità grazie al web:
«Senz’altro, uno degli obiettivi che hanno ispirato la nascita
di questo progetto è quello di poter mettere a disposizione
degli architetti italiani ed europei un canale per poter veicolare i propri progetti e le proprie idee oltre le frontiere
nazionali. Infatti gli architetti iscritti su CoContest, oltre a
partecipare ai concorsi, hanno anche un portfolio personale
nel quale possono inserire i loro progetti ottenendo così
maggiore visibilità», precisa Federico Schiano di Pepe,
assieme al fratello Filippo alla guida del progetto di startup
finanziato da Enlabs, uno dei più importanti incubatori
d’impresa in Italia.
Ma come funziona nel dettaglio? Il committente compra
un concept e ha la possibilità di scegliere il designer in
base al lavoro che questo ha svolto seguendo le linee guida
indicate. Qualora il cliente voglia continuare a instaurare
un ulteriore rapporto lavorativo con l’architetto selezionato, CoContest li mette in contatto diretto. Inoltre questa
piattaforma connette architetti di tutto il mondo, creando
anche relazioni di lavoro. Quindi, a esempio, se il progetto per ristrutturare una casa a Milano viene vinto da un
architetto di Berlino, il professionista potrà contattare un
suo referente in Italia delegandolo per svolgere tutte quelle
pratiche che richiedono una presenza in loco. Il costo va da
100 a 1.300 dollari americani, a seconda del progetto di
cui si necessita, che sia di casa privata, esercizio pubblico o
semplicemente anche un giardino o un garage da riadattare
sfruttando gli spazi al meglio.
Le home page dei siti di Habitissimo e CoContest
gneri, interior designer, geometri ma anche
muratori, parquettisti, imbianchini, e imprese
di costruzione di piccola e media grandezza
prevalentemente operative sul fronte delle
ristrutturazioni. Se è vero che la maggior parte degli
incarichi riguarda opere di piccolo importo e che il 53%
delle commesse non supera i 5mila euro, è anche vero che
il 7% supera la soglia dei 15mila euro, ossia si riferisce a
ristrutturazioni più importanti.
«In tempi di crisi si cerca di risparmiare, quindi per il
privato il portale rappresenta un’occasione per confrontare più preventivi e poi scegliere la ditta che, in base alle
proprie esigenze, presenta l’offerta migliore. Iscriversi su
Habitissimo rappresenta una grossa chance anche per i
professionisti dell’architettura e per gli addetti del settore
dell’edilizia perché hanno modo di poter incrementare i
loro lavori presentandosi a una platea di migliaia di persone. Si tenga conto che a quanto ci risulta i professionisti
hanno ridotto il loro tariffario, a causa della crisi, anche
fino al 30% per poter continuare a lavorare».
La maggior parte dei lavori si concentra nelle grandi città in
particolare Roma, Milano, Torino, Bologna e Napoli e nella
provincia di Monza e Brianza. «I lavori variano molto
di mese in mese, ma per fare un esempio nel
mese di novembre 2013 quelli maggiormente
richiesti hanno riguardato la ristrutturazione
del bagno, la sostituzione di infissi, il montaggio del parquet, la sostituzione dell’impianto
di riscaldamento, l’imbiancatura delle pareti.
E all’appello non mancano le richieste per i traslochi».
IL SUCCESSO DI HABITISSIMO
Ha toccato soglia 45mila iscritti la “costola” italiana di
Habitissimo, il portale online dai natali spagnoli, che mira
a mettere in contatto privati e professionisti del mondo
dell’edilizia e dell’architettura. Operativo dal 2009, il portale sta riscuotendo un discreto successo nel nostro Paese
(Habitissimo presente anche in Argentina, Messico, Brasile, Turchia, Cile): «Il 30-40% dei professionisti iscritti
ha ottenuto commesse a seguito dell’approdo sul portale»,
fa sapere l’azienda. Online ci sono architetti, inge-
Recentemente Habitissimo ha svolto anche un sondaggio
online, che ha coinvolto 500 professionisti localizzati in
tutta Italia, per valutare lo stato di utilizzo di internet in
qualità di strumento di supporto alla propria attività lavorativa. Dall’indagine è emerso che il 79% del campione è
ormai digitalizzato, che un’azienda di costruzioni
su 10 riesce a ottenere più del 50% dei suoi
lavori grazie a internet e considera il web lo stru-
mento più efficace per far conoscere la propria attività al
pubblico. ■
13
IL FUTURO DELLE
CASE STAMPATE
Si chiama Contour Crafting
ed è un sistema robotico
che al centro ha una stampante 3D
formato XXL, in grado di costruire
un edificio intero, in 24 ore.
di Zoe Lafleur
C
ontour Crafting potrebbe rivoluzionare in breve
tempo il settore delle costruzioni e il modo di
vivere di ognuno di noi. La tecnologia, inventata da Behrokh Khoshnevis dell’Università
della California del Sud, permette di costruire grandi
componenti prefabbricati in cemento con l’utilizzo di un
prototipo di stampante in 3D, che tra i tanti vantaggi
avrebbe non solo quello di ridurre i costi e i tempi di
costruzione, ma anche l’energia utilizzata e le emissioni
nocive. Con Contour Crafting in sole 24 ore si costruisce
una casa di 100 mq.
14
COME FUNZIONA
La stampante in 3D ideata dal professore californiano è in
grado di costruire muri, solette e pavimenti e, a detta di
Khoshnevis e del suo team di ingegneri, le case fatte con
questo sistema robotico sono molto più robuste di quelle
tradizionali perché i muri stampati dalla Contour Crafting
sono formati da due profili di cemento che vengono riempiti in un secondo momento con altro cemento sagomato a S.
La stampante formato XXL, versione gigante
di quelle ormai utilizzate da molti progettisti
per realizzare modelli in scala delle loro creazioni, può essere facilmente trasportata da una squadra
di appena due tecnici e installata sul luogo di realizzazione
dell’edificio, dove andranno posati dei binari sui quali la
macchina si muove secondo quanto dettato dal computer
a cui è collegata. Al posto di plastica e resine (i materiali
utilizzati usualmente dalle stampanti 3D), gli ugelli di
Contour Crafting spruzzano cemento, che viene pescato
da un grande serbatoio-betoniera, per produrre muri, solette, solai e pavimenti che poi, grazie al sistema binario,
Contour Crafting va ben oltre: in caso di calamità naturali,
ad esempio, la macchina potrebbe essere facilmente trasportata sui luoghi dei disastri ed essere impiegata per la rapida
realizzazione di rifugi di emergenza, se non addirittura,
per la ricostruzione totale degli abitati andati distrutti.
Questa tecnologia, però, è talmente rivoluzionaria da aver destato l’interesse persino
della NASA: l’idea che un robot inviato su un pianeta
vengono già prodotti e installati in totale autonomia. Agli
operai “umani” resta il compito delle finiture: dalla posa
dei pavimenti agli impianti elettrici, dal riscaldamento
ai sanitari, dalle pitture dei vari ambienti alla posa delle
finestre.
extraterrestre come la Luna o Marte possa costruire un
edificio in totale autonomia – o addirittura intere colonie
spaziali – piace ai cervelloni di Houston, che stanno già
immaginando scenari da film di fantascienza.
«Questa tecnologia – commenta Khoshnevis – è come una
rocca in equilibrio in cima a una montagna: basta solo una
piccola spinta per provocare un’inarrestabile valanga di
idee». Tutte le potenzialità di Contour Crafting si possono
vedere su www.contourcrafting.org. ■
DALLA RICOSTRUZIONE A MARTE
Il progetto è allo studio già da qualche anno e, una volta
ultimati i test, il sogno di una casa a costi abbordabili
potrebbe diventare realtà per milioni di persone. Una casa
costruita con questo sistema, infatti, costerà un quinto
rispetto all’edilizia tradizionale perché andranno abbattuti
moltissimi costi, che vanno dai tempi di realizzazione
alla manodopera. Ma non solo, perché il valore sociale di
15
ANCHE L’EUROPA
VUOLE IL BIM
La Commissione europea in tema
di appalti pubblici ha invitato
gli Stati membri a considerare
l’utilizzo del software 3D BIM per la
progettazione delle infrastrutture.
Uno strumento del futuro, che
porterà a un cambiamento radicale.
E non per tutti.
di Carlo Vacca
T
re lettere, BIM, che segnano un cambiamento
non da poco. Il Parlamento europeo il 15 gennaio scorso ha approvato infatti la European
Union Public Procurement Directive (EUPPD),
la direttiva sugli appalti pubblici: prevede che i 28 Stati
membri incoraggino l’utilizzo del BIM nei rispettivi Paesi
per i progetti edili finanziati con fondi pubblici nell’Unione Europea a partire dal 2016. Inghilterra, Paesi Bassi,
Danimarca, Finlandia e Norvegia richiedono già l’utilizzo
16
del BIM. Un acronimo che sta per Building Information
Modeling: è un software che, in sintesi, consente
ai team di progetto formati da architetti, ingegneri, committenti e imprese di costruzioni
di utilizzare modelli in 3D digitali per la redazione dei progetti, il supporto in cantiere
e la gestione del ciclo di vita del costruito. A
differenza dei disegni 2D tradizionali, i dati di un progetto realizzato utilizzando il BIM sono più consistenti,
coordinati e più precisi, permettendo ai diversi stakeholder
di essere costantemente aggiornati indipendentemente
dal numero o dalla tipologia di modifiche apportate al
progetto. In questo modo i progetti relativi a edifici e infrastrutture vengono creati e completati più velocemente,
sono più economici e sostenibili.
Vista la grande importanza degli appalti pubblici nel settore della progettazione, e visto che anche i privati vorranno
sicuramente approfittare di un metodo di progettazione
meno costoso e più flessibile, i prossimi anni, da oggi al
2016 quando entreranno in vigore le normative, saranno
decisivi: adottare il metodo BIM significa cambiare prima
di tutto la mentalità. Basta fare un esempio. È possibile
adoperare efficacemente i modelli intelligenti 3D messi a
disposizione dal software BIM solo se questi possono essere
condivisi tra tutti i progettisti, nelle varie fasi del ciclo di
vita del progetto. Che fine faranno le stampe delle tavole
in PDF, che fino a oggi sono d’uso comune per scambiarsi
le informazioni? Un cambio di mentalità che non sarà per
tutti. Sono molteplici le attività da intraprendere quando si
passa al BIM, solo per citarne alcune: l’obbligo dell’azienda
di progettazione di assumere (sia esso interno o esterno) una
figura di BIM Manager; rivedere la struttura di commessa a
livello di personale; creare un proprio standard di ingresso;
un ambiente di lavoro; imparare al meglio i software e
inserire sistemi di Data Management per gestire al meglio
i dati senza perderli. Per velocizzare i tempi si possono
assumere consulenti esterni per formare il BIM Manager,
non è consigliato invece il lavoro di service per progetti
(costa troppo e il know how rimane fuori dall’azienda). Per
quanto riguarda i costi vivi, chiaramente i software e le
giornate dei consulenti esterni sono la parte che incide di
più. Vittorio Caffi del Politecnico di Milano, non ha dubbi:
«Le moderne tecnologie BIM sono un’occasione concreta
per rimuovere le inefficienze tipiche del settore edilizio e
sono una risorsa per l’innovazione del processo di produzione e gestione del costruito. Le esperienze internazionali
mostrano che i processi produttivi basati sul BIM sono in
generale più efficienti, forniscono un prodotto finale di alta
qualità e garantiscono un controllo migliore dei costi». ■
QUANTO VALGONO GLI APPALTI PUBBLICI IN EUROPA E IN ITALIA
Gli appalti pubblici svolgono un ruolo importante nella performance economica generale dell’Europa, dove gli
acquirenti pubblici spendono circa il 18% del Pil in forniture, opere e servizi. Secondo uno studio del 2012 rilasciato della Commissione europea, gli enti pubblici che hanno già implementato soluzioni di e-procurement hanno
ottenuto un risparmio tra il 5% e il 20% nelle loro spese di appalto. La dimensione totale del mercato EU degli
appalti è stimato in oltre 2 trilioni di euro, quindi ogni 5 punti percentuali risparmiati si tradurrebbero in circa
100 miliardi di euro non spesi, che equivalgono alla costruzione di oltre 150 ospedali di grandi dimensioni. Il
governo britannico stima di aver salvato 2 miliardi di euro sui grandi progetti di edilizia pubblica dal 2012 e che il
66% del portfolio del Major project authority inglese viene ora consegnato in tempo e nel budget, un miglioramento
sostanziale del 33% rispetto al 2010. Il settore edile europeo genera quasi il 10% del Pil e 20 milioni di posti di
lavoro, soprattutto nelle micro e piccole imprese. L’edilizia è anche una grande consumatrice di prodotti intermedi, come le materie prime, i prodotti chimici, le apparecchiature elettriche ed elettroniche e i servizi connessi. Il
settore italiano delle costruzioni fornisce 1,9 milioni di posti di lavori soprattutto nella micro e piccola impresa
(dati fonte Cedefop - European centre for the development of vocational training). La dimensione totale del mercato degli
appalti italiano è stimato in oltre 250 miliardi di euro (dati basati su Eurostat 2011).
17
L’ARCHITETTURA
NEL PALLONE
Si chiama Orbs, è un concept,
è nomade ed è un enorme televisore
sferico pensato per il pubblico
brasiliano dei Mondiali
di calcio 2014.
di Stefano Guolo
18
U
n televisore gigante a forma di pallone, alto
12 metri e formato da 162 proiettori
che contengono oltre 100mila LED
orientabili alimentati da 80 mq di
pannelli fotovoltaici. È questo il progetto visionario
di due studenti di Architettura di Nantes (Francia), Adnane
El Younsi e Pierre David, che si è aggiudicato la medaglia
d’oro del Premio internazionale Gurroo, il cui scopo è
quello di esplorare il rapporto tra progetti architettonici
e tecnologia. Il tema dell’ultima edizione erano i Mondiali
di calcio che si svolgeranno a giugno 2014 in 12 città del
Brasile. La nazione è notoriamente fanatica di questo
sport, ma non tutti potranno accedere agli
Schema funzionale relativo all’approvigionamento energetico
(progetto di Adnane El Younsi, Pierre David)
stadi, sia per motivi di spazio sia per motivi economici: da
questa considerazione è nata l’idea di progettare qualcosa
che consentisse di assistere alle partite dei Mondiali regalando una visione “da stadio”, pur non stando realmente
a bordo campo.
Adnane El Younsi e Pierre David hanno pensato a un
dispositivo davvero accattivante: un pallone-tv, chiamato
Orbs, che consenta di assistere alle partite dei mondiali con
una proiezione spettacolare in luoghi pubblici, in grado
di creare un forte momento di aggregazione; è 100% ecosostenibile; la sfera può muoversi, per ricordare la caratteristica primaria del pallone (venire calciato via), e quindi
può animare, di volta in volta, spazi diversi della città.
Orbs si ispira, come dicevamo, alla geometria del pallone
da calcio e la sua pelle è formata da proiettori con facce
esagonali e pentagonali a LED. Il dispositivo è mobile:
grazie a un supporto a monoruota mosso da un motore
elettrico da 200 cavalli, Orbs è in grado di
vagare per la città, cambiando location a seconda
delle esigenze. La sfera ha due schermi emisferici per lato
e questo è stato pensato anche nell’ottica di poter dividere
le tifoserie.
Quando i mondiali saranno finiti, inoltre, Orbs potrà essere utilizzato per molti altri eventi, o comunque come
dispositivo luminoso in grado di illuminare ampi spazi di
suolo pubblico in modo coreografico. ■
Pannelli solari
Celle esagonali
(2,7 mq cad.)
Struttura metallica esagonale
Cerchio di metallo
LED display
Schema strutturale
del dispositivo
di proiezione
(progetto di
Adnane El Younsi,
Pierre David)
Gomma pneumatica
19
Nel regno
della fantasia
20
Dalle rubinetterie alle porte, dai rivestimenti fino alle finiture, le variegate
soluzioni che possono aiutare architetti, progettisti e imprese ad arricchire
gli ambienti della casa con gusto e nuovi entusiasmanti colori.
Primavera, voglia di colore. Gli ultimi materiali hi-tech per colorare
la casa dal soffitto al pavimento, far scorrere l’acqua semplicemente con un
gioco di luci che sa di magico, dalle pareti di pietra che di notte rilasciano la
luce immagazzinata di giorno alla carta da parati persino sulla facciata esterna
di un edificio. Sono solo alcune delle novità più accattivanti che troverete
in questo viaggio nelle infinite opportunità di declinare il colore del 2014.
di Zoe Lafleur
N
on cinquanta, ma tutte, proprio tutte, le
sfumature del rosso. E anche del viola,
non un colore qualsiasi: l’orchidea, colore
dell’anno secondo Pantone. Sono queste
le tonalità più trendy del 2014. Se proprio non sono i
vostri colori, niente paura: non siete out se amate il total
white (sempre ricercatissimo e proposto anche in diversi
effetti materici) oppure i grigi e nemmeno se preferite
le fantasie che prendono spunto dalla tecnologia, pareti
su forme geometriche che riprendono sfumature di uno
stesso colore. L’imperativo del 2014 è fantasia e voglia
di osare con audaci contrasti di colore sia per quanto
riguarda pareti e pavimenti sia per quanto riguarda gli
arredi.
21
PARETI CAMALEONTICHE
A seconda della luce, cambiano colore. Le pitture decorative
di ultima generazione sono un concentrato di tecnologia
e matericità. Un esempio su tutti è la linea Artdecor
di Boero, sette prodotti decorativi con effetti
super trendy chiamati con i nomi di altrettante località
affacciate sui laghi più belli del nord Italia:
•Arona, effetto velatura, finitura acrilica a base di speciali
leganti opacizzanti selezionati;
•Bellagio, effetto perlescente/ossidato a base di resine
acriliche e pigmenti metallescenti/perlescenti;
•Garda, effetto sabbiato con riflessi metallescenti/perlescenti, è una pittura a base di speciali leganti acrilici e
pigmenti pregiati;
•Iseo, effetto policromato, finitura decorativa acrilica
per interno;
•Riva, effetto tattile, finitura opaca per interno, a base
di resine acriliche;
•Sirmione, tinta opaca per interni a base di resine acriliche in dispersione acquosa con materie prime a basso
impatto ambientale;
•Stresa, stucco metallico cangiante a base di resine acriliche e pigmenti metallescenti.
Tinte evolute che oggi seguono una nuova tendenza, quella
di usare le pitture al posto delle piastrelle sulle pareti del
bagno. I vantaggi sono molteplici, su tutti il fatto che
stufi di una fantasia si può cambiare semplicemente con
un solo colpo di pennello.
Ma non sono solo le pitture a decorare le pareti e a cambiare
di aspetto grazie a innovazioni hi-tech. Ne è un esempio
Artdecor Garda, Boero
Cromie di Pietre d’Arredo, una linea contemporanea di
rivestimenti per interni in pietra ricostruita. Fa parte di
questa linea Sakar Lux, una pietra ricostruita fotoluminescente, ideale per decorare ambienti unici, di puro
design, creando suggestivi giochi di colori e contrasti.
Sakar Lux sfrutta le proprietà di speciali pigmenti di ul-
Cromie Sakar Lux, Pietre d’Arredo
22
Nel regno della fantasia
Smalto Magum Muri, Boero
impensabili: esistono infatti soluzioni per le docce e i bagni
in generale, e carte da parati outdoor, che consentono di
rifinire le facciate degli edifici con i disegni più straordinari e originali, che vanno dai tracciati di un labirinto
agli effetti murales.
PAVIMENTI METROPOLITANI,
ECOLOGICI E “OUT LIMITS”
tima generazione in grado di assorbire la luce diretta, sia
naturale sia artificiale, incamerarla e ricederla poi al buio,
illuminandosi al buio e creando così magiche e colorate
atmosfere. E fotocatalitico è anche un nuovissi-
mo rivestimento per esterni a base di resine
silossaniche in emulsione acquosa firmato
sempre Boero. Questa soluzione ha le caratteristiche
prestazionali di un prodotto silossanico unite a proprietà
autopulente e antinquinamento, in quanto è in grado di
trasformare le particelle di “sporco” – di ossidi di azoto e
di monossido di carbonio – in residui facilmente dilavabili
dall’acqua piovana. Contemporaneamente, svolge un’azione
di contrasto verso la crescita di microrganismi, quali batteri
e alghe, che conferisce al prodotto proprietà antimuffa.
Satinato e di grande effetto estetico. Muri Magnum è
Nel campo dell’home design gli ambienti vengono sempre
più vissuti come spazi aperti, un insieme armonico senza
confini o barriere che ognuno ama creare e personalizzare seguendo le proprie emozioni e la propria creatività.
Da questi presupposti è nata Oltremateria, superficie
continua, realizzata con un sistema di rivestimento multistrato in ecomalte a base d’acqua monocomponenti. Il
prodotto è uno dei pochissimi a non contenere cemento,
resine epossidiche e altre sostanze nocive per l’uomo e
l’ambiente. Oltremateria è prodotta anche nella nuova
collezione Riciclo, che utilizza inerti naturali e provenienti
dal mondo del riuso certificato come il vetro delle lampade
e delle bottiglie, il cotto del vasellame e dei mattoni, la
gomma dei pneumatici. Riciclo è disponibile in 80 colori
esclusivi, naturali e laccati.
Le altre collezioni di Oltremateria – Progetto, Natura,
Tracce, Minerali, Velluto, per pavimenti e rivestimenti –
sono un concentrato di originalità e di sostenibilità: realizzate in ecomalta mono-componente, ecocompatibile e
certificata, resiste al fuoco, è flessibile, traspirante, riciclabile, antiscivolo e ingeliva quindi applicabile anche in
esterno. Ma le più amate dagli architetti e dagli interior
designer sono le linee Movimento e 3D, con una lavorazione
tridimensionale su disegno personalizzato del progettista.
Poi c’è Ecoluce, fotoluminescente ad alte prestazioni. Oltremateria incarna il dinamismo, la forza e l’inconfondibile
Progetto, Ecomalta Oltremateria
uno smalto inodore ad acqua, lavabile e non
ingiallente, disponibile nelle versioni opaco,
lucido, satinato e in oltre 1000 tinte realizzabili a tintometro.
Un’altra attualissima tendenza è quella della
carta da parati. Di moda negli anni Settanta, oggi
è tornata alla ribalta offrendo davvero l’imbarazzo della
scelta. Quella della carta da parati è un’avventura estetica
avvincente, che sfiora l’opera d’arte e si declina in un’infinità di proposte, dalle più semplici alle più lussuose.
Anche qui, la tecnologia ha consentito di offrire prodotti
23
XILO1934 MIX Country Bohemien, Piemonte Parquets
volutamente larghe 10 cm che enfatizzano
l’aspetto cromatico per incontrare mood differenti
all’interno di ambienti sempre più mix match di stili.
RIVESTIMENTI D’AUTORE
Ce n’è anche per gli appassionati di fumetti. Grazie a un
accordo triennale firmato da Del Conca con l’artista
fumettista veronese Milo Manara, ora sarà pos-
sibile decorare le pareti di casa con le sue
amate eroine, protagoniste di una seducente
serie esclusiva di ceramiche intitolata “Milo
Manara, Le stanze del desiderio”. La collezione
carisma delle metropoli cosmopolite del pianeta: le nuove
superfici sono congeniali all’ideale estetico contemporaneo
e hanno un alto potenziale creativo, ancora parzialmente
inesplorato. Molti artisti e designer le hanno scelte per la
creazione di curiosi oggetti, sculture, installazioni, decontestualizzandone l’uso.
Parquet azzurro per arredare i pavimenti di una jeanseria di
Milano, decori rosso vivo per una suite d’albergo a Bolzano,
foglie autunnali e ricami blu per la ricostruzione di una spa
a Bologna. Le diverse tonalità di colore presenti nel programma base dei parquet di XILO1934 di Piemonte
Parquets Spa si articolano e si sviluppano in progetti
cromatici a tutto tondo, a partire dai prefiniti per interni,
listoni pronti per la posa senza necessità di trattamenti di
finitura come Maxitavole e Quercus Antiqua. Il colore
gioca un ruolo insindacabile anche nella collezione 1934DESIGN, parquet disegnato da
grandi autori con l’utilizzo di una tecnologia all’avanguardia, dove il legno viene decorato come la tela
o l’intonaco per seguire suggestioni di varia origine che
inducono a pensare di camminare oltre la nuda materia,
in un work in progress “out limits” tutto da raccontare.
E, infine, proprio al colore, inteso come effetto
sensoriale, e più ancora come risonanza spirituale, si ispira l’ultima collezione 1934MIX,
sei basi con quattro colori alternati su doghe
24
di piastrelle, formato 20x80, prevede due serie di decori:
il primo dove i volti delle eroine più famose si alternano
fra loro; il secondo è una vera e propria striscia di fumetti
tratti dai viaggi fantastici e arditi della Gulliveriana. Un
pannello-quadro con una figura femminile a grandezza
naturale, particolarmente intrigante e audace, arricchisce
l’intera collezione.
Le fughe colorate, in nuances o in contrasto con le piastrelle,
consentono risultati perfetti. Tra i prodotti presenti sul
mercato segnaliamo Fugabella di Kerakoll. Fugalite Eco, sempre di Kerakoll, è invece lo stucco
ceramizzato di nuova generazione certificato dall’Istituto francese CSTB (Centre Scientifique et Technique du
Milo Manara, Le stanze del desiderio, Del Conca
Nel regno della fantasia
Proled Systems, Progress Profiles
per soluzioni innovative di posa. Le strisce Led della
gamma possono essere utilizzate in massima
sicurezza anche nelle stanze umide come bagni, docce e zone wellness e possono essere anche
individualmente accorciate alla lunghezza desiderata, senza
perdere la caratteristica di protezione IP-65. Elemento
importante del sistema sono i profili Schlüter, disponibili
in cinque tipologie di alloggiamento. Questi prodotti sono
gestiti da una “stazione di comando” che, con sette tasti
e molteplici funzioni individualmente programmabili,
può modificare i colori, l’intensità e il colore della luce.
UN BAGNO DI ARMONIE
Bâtiment) e disponibile in 30 tinte, nonché nella nuances
glitter specifico per l’additivazione e la decorazione a effetto
metallizzato oro o argento.
I PROFILI CHE ESALTANO I COLORI
Bordi per gradini, alzate o piani di lavoro, battiscopa luminosi, luce indiretta per esaltare i
rivestimenti a “boiserie”, retroilluminazione di pareti
sospese o contropareti, cornici illuminate come contorno
di specchi, quadri o pregiati inserti a filo rivestimento:
queste sono solo alcune delle possibili declinazioni dei
profili luminosi. Giochi di luce in grado di creare anche
suggestioni di colori e ombre. Tra i prodotti di punta, segnaliamo la linea Proled Systems ideata da Progress
Profiles, leader nel settore dei profili tecnici e decorativi di finitura, con la nuova linea di prodotti Led Line,
in cui l’elemento luminoso diventa la soluzione creativa
che rivoluziona il modo di arredare, e la nuovissima linea
Liprotec di Schlüter-Systems, leader mondiale
Il getto d’acqua si apre semplicemente con un tocco e la
temperatura si sceglie con una luce che passa dal blu al
rosso. Magia?
L’erogazione dell’acqua, la regolazione della portata e la
miscelazione della temperatura sono controllate da una
sofisticata centralina elettronica: il design minimalista della
versione Loop è qui valorizzato e portato al suo estremo.
La solidità della materia lascia spazio all’emozione della
luce, che accompagna la rotazione della maniglia variando
tonalità cromatica in armonia con la temperatura del flusso.
La gestione elettronica del miscelatore permette l’utilizzo
anche in caso di mancata alimentazione elettrica: il funzionamento del miscelatore è garantito da una batteria
inserita nell’unità di controllo posizionata sotto il piano
Loop, Nobili Rubinetterie
Liprotec, Schlüter-Systems
25
Sensorial Shower, Nobili Rubinetterie
lavello. Intelligenza avanzata significa anche elevato rispetto ambientale: la tecnologia Nobili EnergySaving
consente l’apertura dell’erogazione del flusso sempre in
acqua fredda (indipendentemente dalla posizione in cui si
lascia la maniglia al momento della chiusura dell’acqua)
evitando l’accensione involontaria della caldaia e la susseguente immissione di fumi di combustione nell’ambiente.
Nobili Rubinetterie risveglia i sensi grazie al programma Sensorial Shower. Acqua, luce, aroma: una
nicchia di assoluto piacere e benessere psico-fisico, in grado
di trasformare la quotidiana cura del corpo in un’intensa esperienza sensoriale, dove ritrovare la totale armonia
nella tranquillità della propria casa. La luce e il colore in
completa armonia con i sensi, il vigoroso getto pioggia
alternato al dolce massaggio dell’acqua nebulizzata e dei
quattro bodyjet ritemprano il corpo e lo spirito. Tre speciali
fragranze ne completano l’intima sensualità e il personale
equilibrio.
Per completare il tutto, ecco Docciardesia, la nuova
collezione di piatti doccia ad altezza ridotta, realizzati in Mineralmarble (materiale antiscivolo
e antimacchia ricavato da polvere di marmo
unita a speciali resine), in finitura ardesia di Ceramica Globo. L’amplissima gamma di dimensioni e
colori offerti (beige, bianco, tortora, grigio, moka, nero),
oltre alla possibilità di realizzazione su misura, consentono
il suo utilizzo in bagni di piccoli o grandi dimensioni, sia
in appoggio sia a filo pavimento.
Un bagno così emozionale ha bisogno di un pezzo di design
anche per quanto riguarda il lavabo. Un esempio è Fleur
di Azzurra Sanitari, disegnato da Marta Laudani e
Marco Romanelli, che propone sul fondo un fiore in bassorilievo bianco oppure in vari colori dipinti a mano tramite
una particolare tecnica pittorica. Un oggetto che si vuole
ritagliare, raccontano i due designer, «un ruolo simbolico
prima che funzionale».
E ce n’è anche per chi soffre di disabilità, grazie a Ponte
Giulio, realtà di Orvieto attenta ai problemi di chi ha
Fleur, Azzurra Sanitari
Docciardesia, Ceramica Globo
26
Nel regno della fantasia
BagnoCucciolo, Ponte Giulio
Essential, Scrigno
difficoltà motorie e per anziani. L’azienda propone una
vasta linea di prodotti nelle gamme BagnoAssistito e
BagnoSicuro con finiture eleganti e variopinte, abbinate
a sistemi sicuri, resistenti e hi-tech per garantire il
meglio della funzionalità e dell’ergonomicità.
Ponte Giulio ha anche una gamma fantasiosa
e colorata tutta dedicata ai bambini. BagnoCucciolo propone infatti soluzioni in grado di coniugare
allegria e funzionalità per costruire un babybagno davvero
intrigante: sanitari, pareti tecniche, mobili, accessori e
complementi, creati su misura e destinati a scuole materne,
asili e scuole elementari.
LE PORTE CHE DECORANO
«La porta, espressione del passaggio, chiusura e apertura
in continua sequenza. La scelta di un modulo compositivo
che crea un’immagine di grande coerenza formale. Rombo,
losanga dal greco = loxos + anghilos = obliquo + tagliato,
Boulevard, Bertolotto Porte
la geometria che diviene elemento essenziale, il segno che
delimita lo spazio e ne esalta la dimensione a creare un ordine compositivo di raffinata eleganza. Energia e forma che
raggiungono l’armonia quando il rapporto tra la diagonale
maggiore e quella minore del rombo corrisponde al numero
aureo (1,618). Realizzati in alluminio satinato, in legno e
vetro per definire la solidità della struttura insieme alla sua
leggerezza sottolineata anche dal gioco sapiente delle luci
e ombre che ne attraversano la superficie». Gli archi-
star Doriana e Massimiliano Fuksas spiegano
così lo studio che ha portato alla nascita della
porta Olimpia, un prodotto nato dalla collaborazione
con Bertolotto Porte. Ma l’azienda non è nuova a
collaborazioni importanti: un’altra è quella con l’architetto
Gianni Arnaudo, che ha progettato una linea dedicata
all’anniversario di Bertolotto Porte. La collezione si chiama
“25° by Arnaudo”, il leit motiv è un disegno alberato ed è
composta dal modello Boulevard, dove è prevista
la personalizzazione a boiserie con un effetto
scenico spettacolare che si crea nella parete,
e Avenue, dove il motivo è invece inciso solo
nel pannello, mentre il coprifilo risulta liscio senza
decorazioni. Entrambi i modelli sono disponibili in legno,
nelle numerose laccature da catalogo RAL e NCS, oppure
in vetro sabbiato o inciso.
Preferite le porte scorrevoli salvaspazio? Essential by
Scrigno rappresenta il puro muro, la porta scorrevole
e a battente filo parete, una varietà di soluzioni che si
27
Ninz Digital Decor (NDD), Ninz
sposano con ogni scelta architettonica, ogni stile di arredamento, arricchendo e interpretando in massima libertà
le potenzialità di un interno, di un ambiente, di un’intera
abitazione. Con i vivaci colori della collezione Essential
di Scrigno le ante possono essere adattate alle
funzioni dei vani in cui sono inserite anche
secondo i principi della cromoterapia oppure
utilizzando le stesse finiture presenti sulle
pareti, creando una sorta di mimesi tra le superfici. La
scelta del colore, oltre a influire e influenzare il nostro
stato d’animo, è in grado di portare originalità ai progetti
architettonici conferendo personalità agli ambienti e influenzando la percezione delle dimensioni: i colori chiari
dilatano lo spazio e conferiscono maggiore luminosità,
mentre i colori scuri lo fanno apparire come più ristretto,
intimo e confortevole.
Scrigno propone i laccati standard nella versione lucida
spazzolata od opaca 25 Gloss in tre varianti di bianco:
bianco crema, bianco segnale e bianco puro; oltre a sette
varianti colore giallo ginestra, rosso segnale, rosso corallo,
blu/verde, grigio polvere, marrone noce e nero grafite.
Inoltre, per soddisfare ogni esigenza cromatica, a richiesta
è disponibile tutta la gamma di colori RAL.
In tutti gli appartamenti con taverna collegata ai box, in
tutti i condomini e in ogni villa con garage interrati, la
porta tagliafuoco è un elemento imprescindibile per legge.
Quelle di Ninz permettono di non perdere
I SEI COLORI DI ROBO
Le sei tonalità di ROBO, l’esclusivo oggetto di design di habiMat, il marchio
che identifica gli stili e l’ambiente dello showroom (vedi approfondimento
a pag. 47).
by
28
Nel regno della fantasia
Mattone Artistico e Architettonico eXtralarge (Maax), San Marco
il design e l’estetica di un prodotto che, per privilegiare la sicurezza, ha sempre un po’ trascurato il lato
arredo. Grazie alla NDD, ovvero la Ninz Digital
Decor, le rappresentazioni grafiche vengono eseguite a
mezzo verniciatura dell’anta con polveri epossipoliestere
termoindurite mentre la stampa grafica del decoro
sulla superficie piana dell’anta avviene con il
getto di speciali inchiostri. Per la protezione del
decoro viene utilizzata una lacca trasparente. La finitura
sarà liscia o goffrata in base al decoro selezionato. La verniciatura decorativa NDD è realizzabile su tutta la gamma
Proget, Univer e Rever a una e due ante. Ancora non siete
soddisfatti? Vi piacerebbe potervi apporre lo
stemma di famiglia o la foto di vostra figlia?
Con NDD potrete fare anche questo.
IL COLORE SBARCA SUL FACCIA A VISTA
L’evoluzione dell’impiego del laterizio nei sistemi di involucro ha una tendenza ben precisa, quella di un progressivo
confinamento dell’uso del laterizio allo strato più esterno
dell’involucro. Interpretabile come rivestimento o “pelle”
degli edifici, al laterizio in questo nuovo ruolo è demandato
non solo il ruolo estetico di “faccia a vista” dell’edificio, ma
anche il compito funzionale di proteggerlo dagli agenti
atmosferici e di collaborare al comfort ambientale interno,
nonché di farlo dialogare con l‘ambiente circostante, modulandone la complessità e l’imprevedibilità. Isolamento
termico, isolamento acustico e aspetti di fissaggio strutturale anche nell’ottica dell’antisismica sono sicuramente gli
aspetti che oggi incontrano il maggior interesse da parte
dei protagonisti della filiera edile.
Frutto di un importante confronto tra la tradizione espressiva della terracotta e le necessità prestazionali richieste alle
realizzazioni contemporanee, la linea Maax (Mattone
Artistico e Architettonico eXtralarge) di San
Marco trae ispirazione dai linguaggi architettonici attuali. La caratteristica principale di
questa nuova linea di laterizi a pasta molle
sono le nuances e stonalizzazioni particolari
che avvicinano Maax agli esiti formali delle architetture
del nord Europa sia per gli interni sia per gli esterni.
Inoltre le dimensioni di lunghezza (max 49 cm) e altezza
(solo 4 cm) creano una elegante proporzione, che evidenzia
le linee orizzontali. Maax è disponibile in sei nuance ed è
frutto della selezione delle migliori argille che lo rendono
adatto alle esigenze prestazionali richieste per l’isolamento
termico e il comfort abitativo.
29
INDICE DI RIFRAZIONE TINTE NEI
SISTEMI A CAPPOTTI
La scelta del colore della finitura abbinabile ai sistemi
a cappotto KlimaExpert Kerakoll risulta di fondamentale importanza. Su cappotto termocoibente,
che funge da vera e propria barriera termica, è infatti
necessario scegliere tinte non troppo scure. Più la
tinta è scura più la superficie sulla quale è applicata
assorbirà il calore incidente e conseguentemente si
scalderà dando origine a possibili inestetismi e difetti
funzionali del sistema nel tempo.
L’indice di rifrazione è il parametro che quantifica
la tendenza della tinta a riflettere il calore e, per applicazioni a cappotto, non deve essere minore di 20
per limitare l’assorbimento di calore e le conseguenti
dilatazioni termiche.
TETTO: BIANCO È TRENDY
Negli ultimi anni è il bianco che la fa da padrone per il
trattamento del legno. Partito sicuramente da richieste
architettoniche all’avanguardia, si è oggi stabilizzato come
uno dei colori preferiti, se non addirittura il colore preferito per il trattamento delle travi a vista del tetto così
come dei pavimenti. Casette in legno, pergolati,
gazebo nonché per l’appunto tetti in legno
vengono rifiniti in bianco con tecniche che
lasciano in evidenza le venature o addirittura
con prodotti che le coprono completamente
Coppo di Grecia, Wierer
30
Amolis, Amonn
(vedi approfondimento a pag. 31). I prodotti
disponibili e i gradi di rifinitura ricercati sono molteplici.
Il legno è una materia viva e il bianco non gli è gradito,
quindi bisogna fare parecchia attenzione per non incorrere in decolorazioni che dopo poco modificano la tinta
desiderata.
Tra le aziende più all’avanguardia in questo settore c’è
Amonn, realtà con oltre duecento anni di storia. Oltre a
prodotti curativi, preventivi e per la protezione climatica,
Amonn propone Amolis, pittura universale su legno
all’interno e all’esterno, nonché su intonaco, calcestruzzo,
Nel regno della fantasia
IL TETTO IN LEGNO BIANCO…CHE PROBLEMA!!!
a cura di Amonn
S
empre più spesso si possono notare costruzioni
in legno trattare con il color bianco, ma in
pochi sanno le problematiche annesse a questo
tipo di trattamento, si potrebbe quasi dire
che il legno si ribella a questo tipo di colorazione. Il
legno a differenza del ferro e della muratura è vivo. La
sua composizione fatta di cellulosa, polisaccaridi, di
lignina, di sostanze estrattive e di altri elementi è in
continuo mutamento e così quando si tratta il legno
di colore bianco, dopo pochi giorni la colorazione vira
dalla tinta originale o la superficie si macchia.
In gergo tecnico a volte diciamo che il legno si mangia il bianco e tende a tornare alla sua colorazione
naturale. Cerchiamo di dare qualche indicazione pratica da considerare quando si prevede questo tipo di
trattamento.
Legno di conifera (abete, larice, pino, ecc.).
Questo tipo di legno tende a ingiallire e comunque
contiene al suo interno delle resine che, specialmente
nelle giornate calde, tendono a fuoriuscire.
•Trattamento in trasparenza.
Quando si vuole ottenere una finitura in cui si intravede la venatura del legno, è importante non
rimanere troppo trasparenti.
Il legno contiene sostanze idrosolubili che fanno ingiallire la finitura e dopo poco tempo sembra di non
avere applicato nulla. Aumentare sempre il punto
di bianco rispetto a quello che si vorrebbe ottenere,
quindi considerare prima il naturale ingiallimento
del legno.
fibrocemento e supporti metallici (previo utilizzo di un
idoneo antiruggine), disponibile nei colori del bianco,
testa di moro, ocra chiaro e molteplici altre colorazioni.
Ma per chi vuole un sottotetto ancora più particolare, la
risposta ideale la dà BigMat VASS, il sistema tetto
multifunzione (vedi approfondimento a pag. 36) che,
tra le varie caratteristiche, ha anche la possibilità di una
•Trattamento coprente.
Quando si vuole ottenere un effetto quasi smaltato,
bisogna considerare che il legno in prossimità dei nodi
può dare adito a fenomeni di fuoriuscita di resina e
questi si evidenziano con delle macchiature gialle
intense e creano un effetto a macchia di leopardo
sulle strutture trattate. Per evitare questo fenomeno
è particolarmente importante la scelta del legno ma
l’utilizzo di speciali isolanti può comunque creare uno
schermo importante e eliminare questa problematica.
Legno di latifoglie (castagno, rovere, ecc.).
Questa tipologia di legno contiene una sostanza chiamata tannino che con la presenza di acqua e umidità
tende a fuoriuscire.
Per il trattamento di questa tipologia di legno, bisogna
sempre considerare che vi è una variazione della tinta
dovuta a un naturale ingiallimento, ma in particolare bisogna considerare la possibilità di fuoriuscita di
tannino che si presenta come una sostanza di colore
scuro che macchia chiaramente la superficie del legno.
Qualora si volesse optare per il trattamento bianco di
questa tipologia di legno, si rende necessario l’utilizzo di
appositi isolanti che bloccano queste sostanze estrattive
prima che possano macchiare la superficie.
Per quanto riguarda il legno esposto all’esterno si consiglia vivamente l’applicazione di un protettivo del
legno dal fungo dell’azzurramento, poiché lo sviluppo
di questo fungo andrebbe a macchiare la superficie e su
un contrasto bianco la macchia sarebbe molto evidente.
All’interno questo trattamento non è necessario.
Sistema tetto BigMat VASS
personalizzazione in termini di colori, finiture materiche del soffitto, anche con carta da
parati o intonaci particolari. Per quanto riguarda la
copertura, i colori che attualmente vanno per la maggiore
sono quelli naturali e antichizzati come il coppo di
Grecia e il coppo del Borgo di Wierer.
31
DULCIS IN FUNDO: OUTDOOR!
Urban, Pircher
Gli spazi all’aperto della casa vivono di colore, non ne
possono fare a meno. I complementi d’arredo sono un
ingrediente essenziale come piante e fiori. E come la natura, i mobili da giardino più all’avanguardia sono fatti di
materiali ecologici, in primis il legno. La sedia Palace
di Pircher, ad esempio, è in teak e tessuto batyline, un
tessuto leggero e flessibile completamente riciclabile e
disponibile in nove colori.
La sua struttura permette un’ottima ventilazione e si
mantiene sempre fresca, anche se esposta alla luce diretta
del sole. Il batyline è utilizzato anche per la linea Urban, dove il metallo è il protagonista, abbinato
al legno e il tessuto consente di giocare con una buona
gamma di colori. ■
LE DETRAZIONI PER LE RISTRUTTURAZIONI
EDILIZIE CONTINUANO ANCHE NEL 2014
L’
Agenzia delle Entrate ha fornito qualche
settimana fa chiarimenti sulle detrazioni
per le ristrutturazioni edilizie, prorogate
dal governo anche per il 2014. Disponibile, infatti, la Guida alle agevolazioni fiscali per le
ristrutturazioni edilizie che fornisce indicazioni utili per
richiedere correttamente il bonus fiscale, chiarendone
le modalità. Negli ultimi anni la normativa che regola
le detrazioni per le ristrutturazioni edilizie è stata più
volte modificata.
Le novità più recenti sono state introdotte dal decreto
legge n. 83/2012, che ha elevato, per le spese effettuate
dal 26 giugno 2012 al 30 giugno 2013, le detrazioni
al 50%, invece di quella ordinaria del 36% e l’importo massimo di spesa ammessa al beneficio da 48
a 96.000 euro per unità immobiliare. Nel 2013 sono
stati poi estesi questi benefici alle spese effettuate entro
il 31 dicembre 2013 e la Legge di Stabilità 2014 ha
prorogato al 31 dicembre 2014 la possibilità di usufruire della maggiore detrazione Irpef (50%), sempre
con il limite massimo di spesa di 96.000 euro per unità
immobiliare, e stabilito una detrazione del 40% per le
spese che saranno sostenute nel 2015.
Dal primo gennaio 2016 la detrazione tornerà alla misura ordinaria del 36% e con il limite di 48.000 euro
per unità immobiliare.
La Legge di Stabilità 2014 ha inoltre prorogato la detrazione delle spese sostenute per interventi di adozione di
32
misure antisismiche su costruzioni che si trovano in zone
sismiche ad alta pericolosità, se adibite ad abitazione
principale o ad attività produttive; la detrazione del 50%
per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici di
classe non inferiore alla A+ (A per i forni), finalizzati
all’arredo di immobili oggetto di ristrutturazione.
Per questi acquisti sono detraibili le spese documentate
e sostenute dal 6 giugno 2013 al 31 dicembre 2014. La
detrazione va calcolata su un ammontare complessivo
non superiore a 10.000 euro e ripartita in 10 quote
annuali di pari importo. Il bonus mobili al 50% vale
per chi acquista mobili (letti, divani, poltrone, sedie,
librerie, armadi, ecc.) e grandi elettrodomestici di classe
energetica A+ e superiore (forni, ventilatori, frigoriferi,
lavatrici, asciugatrici, ecc.) per arredare la casa solo se
però questa è soggetta a interventi di ristrutturazione.
I bonus arredi valgono per interventi effettuati per
prevenire atti illeciti, come l’installazione di una porta
blindata, a patto che tali interventi rientrino nella manutenzione straordinaria della singola unità immobiliare;
interventi di rifacimento del bagno con cambio delle
tubature; interventi di ristrutturazione che comportano
lo spostamento di pareti interne; interventi di rifacimento dell’impianto elettrico e di sostituzione delle
finestre comprensive di infissi. Ricordiamo che per poter
richiedere il bonus mobili e arredi 2014, il contribuente
dovrà conservare una copia dei documenti che attestino
lo svolgimento dei lavori.
SPA(ZIO) AL RELAX
La fusione di elementi della tradizione con materiali innovativi in un restauro
dove a predominare sono i colori morbidi della natura.
di Cristina Serra
I
rilassanti colori della natura entrano in casa. Non
le variopinte tonalità dei fiori, o il verde acceso dei
prati che fanno venire voglia di rotolarsi, piuttosto
i beige, i marroni, i bianchi di paesaggi silenziosi e
un po’ addormentati dall’autunno inoltrato e dall’inverno.
Sono questi i colori scelti da una realizzazione simbolo di
quanto l’utilizzo di materiali tradizionali unito a elementi
di design contemporaneo e a prodotti hi-tech possa creare
un mix dal fascino dirompente, pieno di calore e di fun-
zionalità. A guidare la ristrutturazione, l’interior designer
Nicola Turata. Il risultato finale dei lavori iniziati nel 2011
è uno chalet chic ed energeticamente sostenibile (classe A)
situato nel cuore dell’altopiano di Asiago, dove la montagna fa sentire forte il battito del suo cuore.
LA REALIZZAZIONE
L’edificio è la corretta fusione della naturalità del larice,
delle caratteristiche hi-tech dell’eco-malta Oltremateria
e di un prodotto a km 0 come il Biancone di Asiago.
Le materie prime vengono lasciate nelle loro lavorazioni
grezze e talvolta si uniscono a inserti di recupero raccolti
da demolizioni di antiche abitazioni dei primi del ‘900.
Leit motiv che accompagnano tutti e tre i piani dello chalet, così distribuito: al piano interrato, una spa di 40 mq;
al piano terra un open space, un’ampia zona giorno con
cucina abitabile, un servizio e un terrazzo panoramico; al
primo piano tre camere, un bagno, un soppalco. L’uso
del larice sbiancato ha permesso di far risaltare la luce naturale che filtra dalle ampie
aperture, aumentando la luminosità di tutti
gli ambienti della casa.
Il design degli arredamenti è marcatamente contemporaneo
– superfici lisce, assenza di pomelli, tagli minimalisti – per
creare l’intrigante gioco di contrasti con lo stile tradizionale
della struttura.
34
SPA HI-TECH
Il fiore all’occhiello del lussuoso chalet è la spa di 40 mq.
Le luci soffuse illuminano l’ambiente con sfumature calde,
accentuate dall’uso di larice piallato a mano e invecchiato.
Le tonalità che virano verso il rosso scuro del legno sono
esaltate dall’opalescente eco-malta Oltremateria,
la cui miscela è stata arricchita da specchi
e vetri di riciclo certificato per regalare alle
superfici particolari giochi estetici. La scelta di
utilizzare questa specifica eco-malta deriva sia da motivazioni stilistiche – ottenere una superficie delle pareti
molto simile alla malta grezza – sia dall’esigenza di ottenere un rivestimento resistente all’umidità. L’assenza di
porosità delle pareti rifinite con questo impasto consente
di aumentare l’efficienza igienica ed evita la formazione
di muffe. In questo ambiente è stata inserita una doccia
con massaggio verticale e una mini-pool idromassaggio da
IL RUOLO DI HABIMAT
Galeotta è stata la scelta dell’interior designer Nicola
Turata di partecipare a uno dei tanti incontri formativi organizzati dalla habiMat Giacomelli Mirco & C.
snc di Arsiero (VI). È qui che Turata ha conosciuto la
eco-malta Oltremateria, una tipologia di materiale
che sembrava idonea a trasformare in realtà le idee
del designer veneto. La consulenza dello showroom
habiMat ha poi fugato tutti i dubbi e ha permesso
di concludere assieme e con soddisfazione il restauro
dello chalet di Asiago. Il Punto Vendita BigMat
Giacomelli Mirco & C. nasce nel 1952 su iniziativa
di Giovanni Giacomelli occupandosi principalmente
del commercio e del trasporto di materiale edile.
Nel 1974 il figlio Mirco, divenuto titolare, sposta
l’attività nella sede attuale ad Arsiero e sceglie di
affiancarvi uno showroom di pavimenti e rivestimenti
in ceramica e legno di 450 mq. Lo showroom oggi si
fregia dell’insegna habiMat, il format dedicato alle
finiture d’interni BigMat. Nel 2006 è stato inaugurato un secondo punto vendita a Lavarone (TN) con
un’ulteriore sala mostra di 100 mq.
1.100 litri con sistema di risparmio energetico utile anche
al mantenimento della temperatura dell’acqua.
La realizzazione, pur nella sua modernità, è un pregevole
esempio di grande rispetto per le tradizioni e per il rispetto
dello splendido ambiente circostante, ricco di storia e di
usanze antiche da custodire gelosamente. Lo chalet rispetta
i parametri energetici più attuali, con un consumo energetico iscrivibile in un abitazione di classe A. Il risultato è
figlio dell’ottimo sistema di coibentazione dell’involucro,
della presenza di una caldaia a condensazione e dell’installazione di un sistema performante di riscaldamento a
pavimento. ■
35
DEMOLITO
E RICOSTRUITO
IN 4 MOSSE
Con BigMat VASS il tetto di 300 mq
di una costruzione in zona rurale
di Albenga è stato realizzato
in 5 giorni.
di Tommaso Casagrande
36
U
na grande casa con due ali laterali, con pianta
a U, immersa nella campagna ligure, è risorta
sulle sue ceneri come una fenice, più splendente
che mai. Demolito e ricostruito, l’abitato è ora
un condensato di tecnologia e risparmio energetico, specie
per quanto riguarda la copertura che sfoggia l’innovativa
tecnologia BigMat VASS.
Il gruppo di lavoro guidato da Giancarlo Podio dello Studio
Tecnico Associato Ing. Podio G. & Arch. Podio N. J. di
Albenga, e completato da Edmondo Milani – responsabile
delle prestazioni energetiche –, dalla realtà BigMat Lamberti e dai tecnici della VASS Technology, ha progettato
una struttura finale che risulta energeticamente efficiente,
antisismica e acusticamente isolata con una velocità di
realizzazione senza precedenti.
PAROLA ALL’ESPERTO
TUTTI I VANTAGGI DI UNA
COPERTURA ESCLUSIVA
Un cappello adatto a tutte le stagioni. Questa, in estrema
sintesi, potrebbe essere la descrizione del tetto ventilato realizzato per l’edificio di Albenga, e i dati lo confermano. La
trasmittanza media del pacchetto tetto – 0,1828W/(m2K) –
dimostra la sua efficienza nel periodo invernale, il valore di
sfasamento termico non è da meno con le 12 ore garantite
per un elevato comfort estivo e l’assenza di ponti termici
completa le caratteristiche di pregio della realizzazione.
BigMat VASS ha permesso di completare gli oltre 300
mq di copertura in circa cinque giorni, una tempistica
inimmaginabile per i sistemi tradizionali che solitamente,
a parità di superficie, richiederebbero il doppio del tempo.
Tempi ridotti e assenza di scarti garantiscono un risparmio
La tecnica prefabbricata, applicata al mondo delle
costruzioni, in prima e superficiale analisi apparirebbe
adatta soprattutto a casi semplici quali ad esempio un
tetto a due falde (il cosiddetto tetto a capanna). Nella
realtà costruttiva i vantaggi vengono evidenziati soprattutto nelle realizzazioni complesse quali quella
in oggetto con particolare riferimento a compluvi,
displuvi, diagonali, cambi di altezza sulla linea di colmo. Tali realizzazioni, sempre più ricercate a livello
progettuale perché in grado di dare buona vivacità
al progetto architettonico, porterebbero infatti, con
un’esecuzione tradizionale a un elevatissimo numero
di operazioni di taglio da effettuarsi in loco con i
conseguenti effetti negativi: necessità di personale
molto qualificato, alta percentuale di scarti, rischio
sicurezza legato a operazioni di taglio in quota, scarsa
probabilità di raggiungere un risultato senza ponti
termici, allungamento dei tempi di cantiere. In particolare, nella realizzazione di Albenga, la parte più
critica è rappresentata da due diagonali parallele che
si attestano ad altezza differente sul colmo e profondità diversa sul muro laterale. La situazione di per
se complessa è resa ancora più critica dalla vicinanza
delle stesse che si sviluppano parallele a distanza di
meno di 1 m. In questo caso la soluzione prefabbricata
ha consentito di realizzare anche quella parte con
assenza completa di operazione di taglio in cantiere, a tal fine alcuni moduli sono stati realizzati con
forma romboidale caratterizzata da 4 diversi angoli
di taglio per tenere conto della pendenza del tetto
e delle 3 differenti pendenze tra le due diagonali e
lateralmente a ognuna di esse. Tra i diversi moduli le
guarnizioni premontate hanno assicurato la completa
assenza di ponti termici. Per quanto riguarda la sola
realizzazione degli elementi diagonali il risparmio di
tempo è stato di circa l’80% e delle operazioni fonte
di possibili pericolo del 100%.
Luca Mercante
Direttore tecnico Team BigMat VASS
37
economico ragguardevole, tutto a beneficio dell’utente
finale. La copertura realizzata ad Albenga si compone di
circa 280 mq in pendenza e di 50 mq piani, oltre a ciò si
sviluppa su più livelli con presenza di impluvi e compluvi. Queste peculiarità non hanno creato alcuna difficoltà
costruttiva grazie alla possibilità di realizzare moduli di
qualsiasi forma. E la loro messa in opera è risultata di
estrema facilità. Il sistema BigMat VASS prevede che
ogni pannello sia marchiato da una sigla che ha un suo
38
corrispettivo nel disegno guida realizzato dai progettisti.
Un sistema di moduli preassemblati che hanno facilitato
la messa in opera. La possibilità di creare moduli con linee
vita integrate o moduli con finestre Velux preinstallate – sei
quelli presenti ad Albenga – ha permesso di velocizzare i
tempi di assemblaggio del tetto.
Una precisione ingegneristica che non ha dimenticato l’estetica dell’insieme. In un’ottica di dialogo rispettoso con la
tradizione locale anche il tetto ha un ruolo da protagonista:
il perimetro della copertura di Albenga è stato rivestito
di ardesia, mentre le travature sono in legno lamellare.
Il legno lamellare in abete sia delle travi sia dei moduli
BigMat VASS è stato trattato, spazzolato e impregnato
con due tonalità di colore per realizzare un’estetica in
stile tipico, e in quest’ottica ha guardato anche la scelta
di utilizzare le tegole marsigliesi.
UNA CASA DA CLASSE A
I lavori di demolizione e ricostruzione del nuovo edificio
hanno cercato di unire il rispetto delle tecniche costruttive
della tradizione e lo stile paesaggistico con la necessità di un
edificio performante sia in termini energetici sia in termini
di isolamento acustico ed estetica. Gli ambienti interni
così realizzati si distribuiscono in due unità immobiliari
per un totale di oltre 500 mq.
Le pareti si compongono di blocchi di mattoni poroton
da 36,5 cm riempiti di isolante e finiti internamente da
uno strato di cartongesso. Le murature poggiano su uno
strato di vetro cellulare al fine di migliorarne l’isolamento
controterra e impedire la risalita capillare dell’acqua. Gli
infissi esterni sono in PVC pellicolato con vetri ad alta
resistenza e bassa conducibilità. I progettisti hanno posto
molta attenzione nell’abbattimento dei ponti termici e
nella scelta di particolari soluzioni di riscaldamento e
raffrescamento degli ambienti optando per un sistema
radiante a pavimento non centralizzato ma dotato di termostati ambiente, ovvero con gestione autonoma nelle varie
stanze. Inoltre una lamina riflettente posta sotto il sistema
I PROGETTISTI
Questo progetto è un un chiaro esempio degli ottimi risultati che si possono ottenere grazie alla
proficua collaborazione tra progettisti con specializzazioni diverse. Il loro costante confronto ha
condotto alla scelta delle soluzioni più performanti
e hi-tech per quanto riguarda il sistema tetto, riuscendo a declinarlo secondo uno stile architettonico
affine alla tradizione locale.
I progettisti protagonisti di questo intervento sono
stati: Giancarlo Podio, Studio Tecnico Associato
Ing. Podio G. & Arch. Podio N. J. di Albenga, ed
Edmondo Milani, direttore tecnico Team BigMat
VASS, responsabile delle prestazioni energetiche
della strutture.
radiante permette di ridurre le dispersioni di calore tutto
a vantaggio di una maggiore resa dell’impianto termico
stesso. La caldaia è a pellet ed è suddivisa in due sottostazioni di distribuzione coadiuvate nel loro lavoro da
una pompa di calore che consente anche di raffrescare il
pavimento, di deumidificare l’ambiente e di garantire
un ricambio d’aria pari a 0,5-0,7 volumi per ora.
L’immobile presenta un particolare estetico, un solar
tube in grado, grazie a un tubo del diametro di 200 mm,
di catturare la luce naturale esterna e di utilizzarla per
illuminare un corridoio interno sfornito di finestre.
Una serie di soluzioni che permettono ottime performance energetiche sia in inverno sia in estate, risultati
garantiti anche dall’importante ruolo giocato dalla copertura. ■
innovazione in cantiere
1.3XL
tracciatore e puntatore laser
L’indispensabile
IL RUOLO DI BIGMAT
La realizzazione dell’edificio, copertura compresa, è stata completamente realizzata dall’impresa
Ar.Da Srl. I materiali sono stati forniti dalla BigMat
Lamberti Srl che ha verificato sul campo l’utilzzo
dei propri prodotti e, coadiuvata dai tecnici BigMat
VASS, ha seguito la posa del primo tetto in legno
dell’albenganese con tecnologia integrata BigMat
VASS. La BigMat Lamberti opera dal 1980 sul
territorio ligure offrendo le migliori soluzioni per
l’edilizia tradizionale. Punti di forza della realtà
ligure sono un ampio e moderno magazzino, la costante formazione e l’allestimento di moderni spazi
espositivi. Negli 800 mq di showroom sono esposti
componenti di finitura quali rivestimenti, pavimentazioni, mosaici, arredobagno, sale benessere,
camini, scale, serramenti, porte e finestre da tetto.
Per eseguire lo squadro, livellare,
allineare, piombare, stabilire piani
inclinati. In interni e all’esterno.
Rapidamente e con precisione.
La qualità conviene.
Oggi ancora di più.
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39
VESTIRSI A TEMA
Donare un’estetica nuova e ottenere prestazioni da record scegliendo
i materiali più adatti. L’esempio di una ristrutturazione in provincia di Perugia.
di Tommaso Casagrande
Q
ualsiasi edificio datato può cambiare completamente il suo appeal con il restyling giusto. Una
nuova estetica fatta di bellezza e benessere. Per
questo non bastano semplici ritocchi ma sono
utili interventi, talvolta anche invasivi, che migliorino
perfino le performance dell’involucro. Questo è quanto è avvenuto nel progetto che ha coinvolto la BigMat Pesciarelli
Edilizia in un intervento di ristrutturazione di un edificio
privato nel comune di Magione in provincia di Perugia.
Tra i protagonisti l’isolante termico multistrato riflettente
Thermo Reflex pro 15 di Tema e una cura particolare nella
scelta dei rivestimenti e degli arredi interni.
RESTYLING PERFORMANTE
Raggiungere le performance desiderate e ipotizzate in fase
di progettazione assieme al committente sono il risultato
delle fondamentali relazioni e della corretta comunicazione di tutte le figure coinvolte. Una filiera composita e
ben strutturata come è stata quella guidata da Alessandro
Ercolani, dello Studio Progetto, e completata da Andrea
40
Bagaglia, progettista dell’isolamento termico, dall’impresa FEM Costruzioni e da Diego Battaglini referente per
la BigMat Pesciarelli. Un connubio che ha permesso di
ottenere un risultato eccellente nella restaurazione di un
immobile nel comune di Magione in provincia di Perugia.
La struttura esistente si sviluppava su tre piani composti
da seminterrato, un piano terra e un sottotetto praticabile.
L’intervento nasce dalla volontà dei committenti di ristrutturare l’edificio puntando a ottenere anche una parziale
variazione di destinazione d’uso del seminterrato per la
costituzione di una nuova unità immobiliare. Il seminterrato ha subito così l’intervento più importante: una serie
di tramezzature hanno suddiviso i suoi 130 mq andando
a creare un ampio soggiorno, una cucina abitabile, due
stanze da letto e due bagni. Ambienti che giovano della
presenza di una bella intercapedine areata di poco più di
mezzo metro e dell’inserimento di una caldaia a metano
a condensazione.
La sfida più interessante è stata giocata nel ripensamento
della stratigrafia dell’involucro esterno che, originariamente, si presentava composto da calcestruzzo prefabbricato con
solai di tipo predalles e tamponature esterne in pannelli
prefabbricati in calcestruzzo vibrato a doppia lastra intramezzato da uno strato di polistirolo. Questa stratigrafia è
stata in parte smantellata con l’asportazione dalle pareti
esterne dei pannelli in lana di roccia e la demolizione
dell’intercapedine in forati di contenimento realizzata
all’interno dei vani. Successivamente è stato impostato il
nuovo strato di isolante con il successivo rifacimento exnovo dell’intercapedine. Qui è entrato in gioco, Thermo
Reflex pro 15 di Tema che, inserito tramite graffatura e chiuso da una foratina da 8 cm, ha permesso di
salvaguardare i volumi e le superfici abitabili
preesistenti rinforzandole con le sue elevate
prestazioni isolanti.
COLORE E TEXTURE PER ANIMARE
GLI SPAZI
La cura mostrata nella creazione dell’involucro è stata
posta anche nella scelta dell’estetica interna. Piastrelle,
finiture e arredobagno delle migliori marche sono riusciti
ad animare con gusto e con le tonalità giuste i due appartamenti ospitati nell’edificio. Per rivestire i pavimenti
dell’ingresso, dell’ampio soggiorno con angolo cottura e
delle due stanze da letto dell’abitazione del piano terra
sono state scelte superfici opache, leggermente granulose
e dalle morbide venature. L’effetto è stato ottenuto con
una piastrella amaranto in grado di richiamare l’eleganza
tipica della pietra naturale arenaria. I due bagni giocano
invece sulle differenze: in uno vincono piastrelle dalle
tonalità verde chiaro, mentre nell’altro domina l’azzurro
che dal pavimento sale leggermente a rivestire parte delle
pareti per poi staccare con una cromia bianca leggermente
azzurrata e un gioco di greche. I colori di entrambi i bagni
si infrangono delicatamente lungo le linee morbide ma
decise dei sanitari. Agli arredi bagno è stata abbinata la
serie New Road, ovvero le rubinetterie – ecologiche per
eccellenza – del Gruppo Nobili.
I due bagni ospitano infine due eleganti box doccia con
colonne termostatiche Tago sempre del Gruppo Nobili.
Il secondo piano dell’edificio disegna un interno molto
simile a quello sottostante, si ritrovano un ingresso, un
ampio soggiorno con angolo cottura, due stanze da letto e
due eleganti bagni. Queste similitudini sono state narrate
con materiali e colori differenti, cercando di dare un’interpretazione originale. L’appartamento si caratterizza per la
presenza di due ampi terrazzi rivestiti con una collezione
pensata per gli spazi esterni e capace di evocare il fascino
dell’antico cotto e di argille raffinate. Uno sguardo alla
tradizione e al piacere di colori terrosi che ritorna nella zona
giorno dove sono state disposte tavelle anticate similcotto.
La zona notte continua questo stile cambiandone però l’interprete: un parquet color rovere. I due bagni utilizzano
entrambi la rubinetteria New Road del Gruppo Nobili ma
si differenziano per tipologia di rivestimento e di colore:
in uno sono ospitate piastrelle in ceramica bicottura e
porcellanato smaltato, nell’altro un rivestimento dai toni
pastello. L’effetto è comunque il medesimo: il colore riesce
a creare volume e a riempire lo spazio. I sanitari inseriscono linee morbide e dall’estetica funzionale, manifestando
così l’attenzione al comfort. Comodità, infine, che ritorna
con i piatti doccia ultra piatti che uniti agli eleganti box
Novellini e corredati dalla colonna termostatica Tago del
Gruppo Nobili sottolineano la notevole cura nella scelta
dei singoli particolari.
La ristrutturazione a Magione è un chiaro esempio di come
all’efficienza energetica dell’involucro sia necessario unire
una valenza estetica – e quindi una cura nella scelta dei
materiali di rivestimento e degli arredi – per rafforzare
l’immagine di benessere trasmessa da una struttura che
vuole iniziare una nuova vita. ■
IL RUOLO DI BIGMAT
Professionalità, qualità dei prodotti trattati e capacità
di offrire consulenze e schede tecniche complete e di
facile utilizzo hanno fatto della BigMat Pesciarelli
Edilizia Srl di Magione (PG) un referente puntuale.
La BigMat Pesciarelli Edilizia è attiva da oltre quarant’anni sul territorio umbro, riuscendo da sempre
a offrire un servizio continuo di consulenza e di fornitura a tutta la sua clientela. Materiali innovativi,
sempre disponibili e in grado di essere consegnati
anche entro le 24 ore. Senza dimenticare la costante
consulenza garantita anche nella fase post vendita
per rispondere a qualsiasi necessità.
41
UN ANNO
CON BIGMAT ‘13
BigMat lancia diverse proposte
per rivivere il viaggio del Premio internazionale
di architettura BigMat ‘13 e per accompagnarlo
verso la prossima edizione del 2015.
INTERNATIONAL
ARCHITECTURE
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di Nicola Pisano
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na sfida vinta, una scelta azzeccata e una serie di aspettative attese e realizzate. Il 2013
di BigMat International si farà ricordare per
la scelta positiva e fortunata di aver volto lo
sguardo verso l’architettura e per l’aver premiato l’opera
finita che meglio rappresenti i nuovi canoni estetici e
funzionali del costruire in Europa. La prima edizione del
Premio internazionale di architettura BigMat ‘13 è stata
tutto questo. E anche la stampa di settore
non si è lasciata sfuggire l’opportunità
di parlarne. Molti gli articoli pubblicati
anche in Italia, fra tutti ricordiamo con
piacere l’uscita di Casabella. L’architettura piace, incuriosisce addetti ai lavori
e non, ma molto ancora può essere fatto
in favore della cultura del costruire e
nella promozione della buona architettura e della sua lettura.
E anche UP! vuol farsi portavoce
di questi concetti, per questo ha
avviato una collaborazione con Gabriele
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sco vincitore della
sezione italiana del
Premio internazionale
di architettura BigMat
‘13. Da questo numero
inizia quindi una nuova rubrica nella quale verranno
raccontati consigli e aneddo-
ti del mondo dell’architettura, scandagliandone tutte le
curiosità.
Il prossimo appuntamento con il Premio è fissato nel 2015,
la cadenza è infatti biennale, ma BigMat ha pensato di
mantenere alta l’attenzione con una serie di iniziative e
con eleganti gadget. La copertina dell’agenda BigMat 2014
mostra infatti un patchwork degli scatti tra i più belli
delle architetture finaliste e ricorda il mondo della progettazione anche con pagine che riprendono la tipica carta
millimetrata. Se il 2013 era stato marchiato dal ciclismo
con immagini della squadra Fdj-BigMat, nel calendario
BigMat 2014 si guarda agli scorci particolari di alcuni
progetti che si sono contesi fino all’ultimo la vittoria finale.
Per tutti coloro che invece vorrebbero rivivere la storia di
questa prima edizione, BigMat ha realizzato un elegante
catalogo, nel quale sono raccolti tutti i progetti inviati,
anche quelli non finalisti, con descrizioni approfondite,
fotografie e riportando tutte le motivazioni dei premi e
le impressioni della giuria internazionale sui vincitori e
sul Premio.
Infine, in questi giorni saranno online due video riguardanti il Premio. Il primo raccoglie le interviste fatte ai sette
vincitori nazionali e internazionali e alle due menzioni
speciali (Salvaguardia del Patrimonio Storico e Giovane
Architetto); il secondo è una sintesi della cerimonia svoltasi a Granada, con tanto di backstage e altre sorprese da
non perdere. I filmati sono visibili sul canale youtube di
BigMat e su www.bigmat.it. ■
sigillanti per piastrelle
IL TETTO SOLIDALE
La costruzione di un ospedale pediatrico in Hargeisa,
Somaliland (Somalia) è uno dei tanti progetti
di solidarietà in cui è impegnato Marco Berry,
ex iena di Italia 1.
Sostenuto da
di Rosa Santavite
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opo che hai visto, non puoi più far finta di
niente. È successo anche a BigMat dopo aver
visto l’attività dell’associazione Marco Berry
Onlus, impegnata a raccogliere i fondi per
sostenere la costruzione e la gestione dell’ospedale pediatrico – progettato dall’architetto Giorgio Rosental di
Torino – Mohamed Aden Sheikh Children Teaching Hospital di Hargeisa, nella regione del Somaliland in Somalia.
Un’attività volta a garantire un modello di pace basato sulla
garanzia dei diritti umani fondamentali, come quello della
salute. Il progetto è sostenuto da istituzioni pubbliche,
organizzazioni no profit, Università, da varie organizzazioni
non governative (ONG), da La Fondazione Specchio dei
Tempi de La Stampa e dall’ex iena Marco Berry. Il noto
prestigiatore è diventato famoso per i servizi televisivi
realizzati per il programma Le Iene in onda su Italia1, in
cui smascherava le strategie di maghi e truffatori d’Italia.
Berry è da tempo impegnato in diverse iniziative sociali ed
è uno dei principali sostenitori dell’ospedale pediatrico con
la sua Marco Berry Onlus Magic for Children: «Ho girato
44
il mondo, ho visitato i Paesi tra i più poveri e ho incontrato
tanti bambini che non sanno cosa significa sorridere – scrive
Berry sul sito della Onlus www.marcoberryonlus.org –. Ho
coinvolto in quest’avventura un gruppo di amici, imprenditori e professionisti che la pensano come me. Insieme
abbiamo un unico scopo, quello di dare vita a iniziative e
progetti mettendo a disposizione professionalità, energia
ed entusiasmo per regalare a più bambini possibile quello
che per diritto dovrebbero avere: un sorriso. Nella vita
basta un piccolo gesto e se in tan-
ti ne facciamo uno, tutti insieme, può diventare una
grande cosa». Così a tutti quelli che hanno partecipato
o parteciperanno a questo “viaggio” di solidarietà viene
rilasciato uno dei 53.334 mattoni simbolici necessari per
realizzare l’ospedale. Ogni singolo mattone costa 10 euro.
Qui entra in gioco l’entusiasmo di BigMat.
L’ospedale, la cui costruzione è stata avviata nel 2012,
è già operativo da un anno grazie a un ritmo serrato dei
lavori. La struttura, però, è ancora incompleta, come
ad esempio nella parte della copertura dell’area d’attesa
all’ingresso e delle quattro aree di degenza. BigMat
Il legno è vita.
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dei prodotti Amonn.
aiuterà a concludere questa parte dell’ospedale fornendo il materiale necessario per
la realizzazione della struttura del tetto a
partire dalle travi in legno.
Il sostegno del Gruppo sarà ampio e promosso con costanti azioni comunicative che sfrutteranno il mondo
dei social network, soprattutto attraverso la pagina Facebook di BigMat, per sollecitare l’interesse dell’opinione pubblica. Un progetto che tutti possono
sostenere seguendo i consigli e le modalità descritte all’interno della pagina web
www.marcoberryonlus.org. ■
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INTERNI E DESIGN
LA PAROLA AD HABIMAT
In viaggio alla scoperta del marchio sviluppato dal Gruppo BigMat
che identifica gli stili e gli ambienti dello showroom.
Tra gusto, qualità e accurata selezione di finiture, rivestimenti e arredobagno.
Il 2014 sarà l’anno di
habiMat, per questo anche la redazione di UP!
ha deciso di creare una rubrica speciale con la quale
indagare e svelare tutti i
segreti di questo brand di
successo.
Parliamo di un modo di interpretare lo showroom
sempre più diffuso sulla
penisola, in grado di raggiungere nuovi mercati e di attirare
particolari target come il privato. Ma è il mondo degli interior
designer e degli architetti a dimostrare, con il loro costante
apprezzamento, la validità delle soluzioni proposte personalizzate e abbinate a materiali variegati e di altissima qualità.
Un successo descritto anche dai numeri, a oggi infatti sono
oltre 70 gli showroom presenti nel Gruppo BigMat, che
gradualmente stanno intraprendendo un percorso di ristrutturazione e aggiornamento del layout, secondo le logiche
espositive e di assortimento previste dal format habiMat.
Dopo le aperture di fine 2013 habiMat Rubiolo Bonivardo a
Manta (CN) e habiMat Martorano a Tito (PZ), gli interventi
più recenti, ad esempio, riguardano la BigMat Edilparise di
Arzignano (VI), che ha da poco inaugurato il suo spazio habiMat così come BigMat Ricci Manfredo di Spoleto (PG), che ha
rinnovato lo storico showroom reinterpretandolo secondo
le logiche habiMat. Da pochi giorni ha inaugurato habiMat
Edilizia Fiorini a Empoli (FI) e, nei prossimi mesi, è prevista
l’apertura di habiMat Comed a Diano Marina (IM) e habiMat
46
Guglielmina a Varallo Sesia (VC). Oltre a chi parte ora, vi
sono altre realtà che traggono le prime conclusioni dopo un
solo anno di attività e la soddisfazione ha i contorni del segno
più. Due esempi su tutti: habiMat di BigMat Edilizia Due a
Carcare (SV) e habiMat di BigMat Giacomelli Mirko & C. ad
Arsiero (VI) registrano un incremento di clientela rispetto
all’anno precedente.
habiMat vuol dire anche esclusività, come ROBO – uno
sgabello di design realizzato in cemento – apprezzatissimo
all’ultima edizione dell’Architect@work di Londra (organizzazione inglese che mette in contatto le aziende internazionali con designer, architetti d’interni e progettisti) e chiaro
esempio delle potenzialità concesse dal materiale i.design
EFFIX di Italcementi, una delle tante proposte del selezionato
catalogo del brand.
Scegliere di avvicinarsi ad habiMat non significa dunque
stravolgere gli spazi attuali di uno showroom storico, ne
cancellarne la memoria, significa piuttosto investirlo di una
luce nuova e rivitalizzarlo, aumentando il valore dell’offerta.
Lo showroom infatti diventa chiaro, emozionale ed efficace.
Il cliente viene attirato oltre che da un’accurata selezione
di finiture, rivestimenti e arredobagno anche da soluzioni e
prodotti innovativi di sicuro interesse per progettare la casa
in maniera attuale e moderna.
ROBO BY HABIMAT SUPERSTAR A LONDRA
All’Exposition Center dell’Earls Court II, il contenitore multi uso nato
dall’incontro tra Carlo Piccinelli, il cemento i.design EFFIX di Italcementi e gli showroom habiMat, è stato tra gli oggetti più acclamati
della kermesse.
ROBO by habiMat è stato uno degli oggetti più applauditi a Londra, all’interno
della manifestazione Architect@work, che si è tenuta dal 29 al 30 gennaio
all’Expostion Center dell’ Earls Court II, uno dei poli espositivi di Londra dedicati all’architettura e all’arte. Architect@work è un’organizzazione inglese
che mette in contatto le aziende internazionali con designer, architetti d’interni
e progettisti in una delle piazze espositive oggi più all’avanguardia per quanto
riguarda il design.
Il luogo ideale per ROBO by habiMat, nato dall’incontro della matita del designer Arch. Carlo Piccinelli con i.design EFFIX di Italcementi: ROBO allo stesso
tempo uno sgabello, un contenitore, un piano d’appoggio o semplicemente
un complemento d’arredo per qualsiasi ambiente della casa. Insomma, un
oggetto d’arredo pratico, versatile, creativo ed elegante. Il nome è un omaggio
al designer Joe Colombo, che negli anni Sessanta progettò un carrello porta
oggetti chiamato ROBO. E già nella composizione visiva delle lettere del nome
si individuano le caratteristiche di eleganza ed essenzialità di ROBO. Un elegante oggetto di design che va ad arricchire l’offerta degli showroom habiMat
e dimostra la capacità di questo marchio, ideato per identificare gli stili e gli
ambienti dello showroom, di interpretare il gusto e le necessità dei clienti.
Quindi non solo accurate selezioni di finiture, rivestimenti e arredobagno ma,
come avviene con ROBO, anche oggetti d’arredamento proposti in esclusiva.
ROBO, che ha fatto bella mostra di sè nella gallery Curiosity for concrete (una
particolare carrellata di soluzioni innovative per l’architettura realizzate in
cemento), è solo un esempio di quello che è possibile realizzare oggi con
“il cemento della creatività” firmato Italcementi: grazie alle elevate prestazioni meccaniche ed
estetiche del materiale, consente
la realizzazione di elementi non
strutturali di ricercata valenza
estetica, per scopi architettonici
e decorativi.
Scopri ROBO negli showroom
habiMat. Trova quello più vicino
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47
PER UNA DIFFUSA CONSAPEVOLEZZA
DELL’IMPORTANZA DELLE COSTRUZIONI
Rudy Girardi succede a Paolo Buzzetti alla guida di Federcostruzioni.
Dopo due mandati al vertice della Federazione che raccoglie il
sistema imprenditoriale delle costruzioni, Paolo Buzzetti lascia.
A guidare Federcostruzioni sarà Rudy Girardi, imprenditore
edile napoletano, presidente uscente di Ance Napoli, designato
dalle associazioni e federazioni aderenti. In Federcostruzioni si
riconoscono 90 tra Associazioni e Federazioni per un fatturato
complessivo che nel 2013, considerando anche il valore della
produzione realizzato dalle società che forniscono servizi inFedercostruzioni dispone, per
la sua ampia e qualificata composizione, di enormi potenzialità e di
una grande capacità di influenza sulle
politiche governative necessarie per
superare le difficoltà del momento.
Credo però che stia a noi e alla nostra
sensibilità utilizzare queste potenzialità e tradurle in proposte concrete e
incisive.
Ritengo essenziale che la Federazione
si adoperi per suggerire al Governo
dove sia possibile recuperare risorse
per gli investimenti e per ridare vigore
al mercato immobiliare. L’immissione di
liquidità è infatti una condizione essenziale per poter sperare in una ripresa
in tempi brevi. Importanti sono anche
le politiche di incentivazione fiscale, in
particolare quelle relative alla riqualificazione e al recupero edilizio, che
devono diventare strutturali e non soggette a continue conferme che impediscono programmazione e continuità.
I punti sui quali fondare la nostra politica associativa sono molteplici, in particolare però due temi mi sono cari
in questo momento. Il primo riguarda
le regole del mercato, di un mercato
aperto, corretto e trasparente, nel
quale l’esercizio della libera concorrenza sia possibile senza forme anomale
e subdole che alterano e falsificano il
confronto e la competizione. La con-
48
novativi e tecnologici connessi alle costruzioni, è arrivato alla
ragguardevole cifra di oltre 440 miliardi di euro, per una forza
lavoro di circa 3 milioni di addetti per più di 30mila imprese.
Ringraziando per la fiducia, il neo presidente Girardi non ha
nascosto le sue preoccupazioni per l’attuale situazione in cui
versa l’industria italiana delle costruzioni rispetto al mercato
interno.
Riportiamo di seguito un articolo a firma del presidente.
Rudy Girardi
dizione è la puntuale osservanza delle
leggi che comporta una lotta senza
remore alle aree di privilegio che vengono conseguite in vari modi, sostanzialmente illeciti, che creano vantaggi
innaturali e non premiano la capacità
competitiva. Senza un mercato libero e di correttezza concorrenziale, le
imprese sane e strutturate sono spinte
ai margini della competizione, mentre
sono destinate ad affermarsi imprese
che io definisco “disinvolte”, prive cioè
di capacità tecnologiche e organizzative
e di impianto industriale.
Per rafforzare le nostre imprese e
promuovere un loro forte radicamento sul mercato, questo il secondo
punto, Federcostruzioni dovrà anche
promuovere un rapporto sano e af-
fidabile con il mondo delle Istituzioni
finanziarie. Sono oggi impraticabili e
spesso interdetti gli spazi per le nostre imprese di acquisire finanziamento
presso il sistema bancario. Le conseguenze sono gravissime, anche per il
concomitante ritardo nei pagamenti
delle pubbliche amministrazioni per
lavori e forniture. L’incrocio perverso
di queste due forti criticità determina
a danno delle imprese di tutta la filiera
rischi gravi per lo svolgimento dell’attività produttiva. Due fronti, dunque,
l’uno connesso all’altro, e su ambedue
Federcostruzioni dovrà impegnarsi con
grande determinazione: le banche devono finanziare l’attività produttiva; lo
Stato deve saldare i debiti nei confronti
delle imprese.
Il nostro sforzo associativo dovrà quindi
essere orientato perché le costruzioni
assumano e svolgano nei fatti e nelle
politiche concrete il ruolo centrale che
a esse viene riconosciuto, finora nelle sole enunciazioni programmatiche
che tuttavia continuano a rimanere
sempre tali. Il complesso delle attività produttive delle costruzioni, così
per le infrastrutture come anche per i
comparti residenziali, è in realtà la leva
più potente per sostenere e spingere
il recupero dei livelli economici, degli
investimenti, dei consumi delle famiglie
e per la creazione di posti di lavoro.
EDILIZIA IN LEGNO
FederlegnoArredo e Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici (CSLP) firmano importante accordo
di collaborazione.
Il mercato dell’edilizia in legno
sta vivendo in Italia un momento
particolarmente favorevole che vede
numeri in crescita e in controtendenza rispetto all’edilizia tradizionale. Un
trend positivo che ha bisogno di essere
supportato al meglio affinché non si
disperdano le enormi potenzialità di un
manufatto le cui caratteristiche positive stanno conquistando quote sempre
maggiori di mercato. Supporto garantito da FederlegnoArredo (Associazione
nazionale che raccoglie al suo interno
i più importanti produttori di case e
edifici di legno) grazie a una politica attenta e efficace tra le aziende associate.
Seguendo questa linea guida FederlegnoArredo e il Consiglio Superiore dei
Lavori Pubblici hanno sottoscritto un
accordo di collaborazione che, oltre a
tenere conto della crescente importanza sul mercato nazionale delle opere
realizzate tramite sistemi costruttivi
in legno, prevede una sinergia tra le
due istituzioni al fine di favorire il percorso di qualificazione delle imprese
e la vigilanza del mercato. Un punto
fondamentale dell’accordo firmato dal
presidente di FederlegnoArredo, Roberto Snaidero, e dal presidente del
CSLP, Massimo Sessa, mira a creare
nel tempo un Osservatorio del Legno
strutturale che possa fungere da canale
istituzionale attraverso il quale sia possibile raccogliere dati e informazioni
tecniche direttamente dal mercato.
Non solo, tra gli altri aspetti positivi di
una tale piattaforma di comunicazione
si segnalano: miglioramento normativo
e definizione di azioni legislative idonee
a promuovere nuovi strumenti di crescita in tema di sicurezza e sostenibilità
ambientale; elaborazione e proposta
di criteri e codici comportamentali
che favoriscano la qualificazione degli
operatori e delle aziende di settore,
coordinando e programmando eventuali azioni di vigilanza sul mercato e sul
territorio. A FederlegnoArredo, inoltre, esclusivamente per gli associati,
viene riconosciuta la possibilità di esercitare la funzione di sportello tecnico
del Servizio Tecnico Centrale (STC)
col fine di pre-istruire le pratiche di
qualificazione, snellendo contestualmente le procedure di approvazione
delle stesse da parte del STC. Infine,
lo stesso accordo prevede la possibilità
di concessione di patrocini a percorsi
formativi e manifestazioni fieristiche
organizzate dalla federazione al fine
di riconoscere il fondamentale lavoro
di promozione e divulgazione svolto
dalla FederlegnoArredo negli ultimi
anni.
«È una giornata importante per
il settore delle costruzioni di legno –
spiega Emanuele Orsini, presidente
Assolegno –. Grazie a questa firma,
infatti, si creeranno gli strumenti per
dare avvio a una importante sinergia
tra le istituzioni e il nostro comparto
industriale. Tutto questo con un solo
fine: promuovere la crescita del settore tramite un utilizzo razionale del
materiale».
49
PIANO FOR.S.E E REGISTRO DELLE IMPRESE FORMATIVE:
LA FORMAZIONE DELL’EDILIZIA GUARDA AL FUTURO
Il Sistema Bilaterale delle Costruzioni fa i conti con i profondi cambiamenti che stanno
trasformando il mercato italiano per adeguare la formazione alle nuove esigenze di imprese
e lavoratori
Il 2014 per il Formedil è iniziato all’insegna di due
importanti iniziative volte a rilanciare la formazione
in edilizia come leva economica.
Il settore delle costruzioni sta vivendo infatti la crisi più grave
dal dopoguerra, con una pesante incidenza sul mercato del
lavoro e sulle imprese. Gli investimenti in costruzioni nel 2013
hanno registrato una flessione del 5,6% che contribuisce a
contrarre il valore del mercato rispetto all’inizio della crisi di
oltre un 40%. Con la conseguenza che dal 2007 si sono persi
690.000 posti di lavoro. Una situazione che produce effetti
rilevanti non solo sulle imprese ma anche sulle strutture
istituzionali e contrattuali del settore. Per questo è essenziale
che gli enti bilaterali si attrezzino al meglio per saper gestire,
da diversi punti di vista, gli aspetti salienti del mercato del
lavoro: qualità e occupabilità, regolarità e sicurezza in questa
fase di trasformazione strutturale.
Il primo traguardo raggiunto riguarda il RIF (Registro delle
Imprese Formative), una iniziativa avviata dalle parti sociali
delle costruzioni e affidata al Formedil e alla Commissione
nazionale dei Comitati paritetici territoriali (Cpt) per la sicurezza. Ogni azienda che si impegnerà a ricorrere al sistema
bilaterale delle costruzioni per le sue attività formative rice-
PREMIUM SISTEMI DI CAROTAGGIO
Nuova geNerazioNe di motori per il carotaggio
Potenti e altamente produttivi
Robusti e affidabili
Maneggevoli
50
Una società del gruppo SWAROVSKI
verà l’attestato di impresa formativa. Ciò consentirà loro di
essere inserite nel Registro dedicato (RIF) dove verranno
riportate tutte le iniziative di formazione relative ai dipendenti avviate dall’azienda nel corso del tempo nell’ambito
del sistema bilaterale delle costruzioni (SBC), ma anche
quelle svolte direttamente dall’impresa nei cantieri valorizzando in questo modo il ruolo svolto dall’azienda.
Con il RIF il sistema bilaterale crea una sostanziale sinergia
tra le diverse attività di formazione svolta dalle scuole e
dai Cpt nei confronti delle singole imprese, affiancando agli
strumenti di “certificazione” formativa nei confronti dei
lavoratori, come nel caso del libretto formativo, una attestazione equivalente relativamente al soggetto impresa.
Per Massimo Calzoni, presidente del Formedil «è un altro
passo avanti nel percorso di sempre maggiore attenzione
alle necessità delle imprese da parte del sistema bilaterale
delle costruzioni. La situazione del settore e le difficoltà
che stanno vivendo le imprese debbono spingere il nostro sistema a individuare nuovi strumenti che aiutino le
aziende a valorizzare l’impegno e l’attenzione prestata alla
formazione e alla sicurezza. Con il Registro delle imprese
formative daremo loro uno strumento in più per essere
competitive e per acquisire vantaggi nei confronti dell’Inail
in quanto più virtuose».
L’altra iniziativa avviata questo mese riguarda il progetto
FOR.S.E (FORmare per il Settore Edile), un piano formativo di sistema supportato dall’accordo nazionale di
settore che ha recentemente ottenuto il riconoscimento
del finanziamento da parte di Fondimpresa.
FOR.S.E consiste in 32 azioni formative in 15 regioni italiane declinate in sei diverse aree tematiche: ambiente sicurezza e innovazione organizzativa, sviluppo organizzativo,
innovazione tecnologica, competenze tecnico professionali, competenze gestionali e di processo, qualificazione
e riqualificazione. Al piano di formazione di 1.796 ore di
formazione parteciperanno 380 impiegati tecnici-amministrativi e quadri. «Con l’attuazione del progetto – assicura
il vicepresidente uscente del Formedil Piero Leonesio –
rafforzeremo il ruolo della formazione come strumento
fondamentale nel percorso di consolidamento del tessuto
imprenditoriale e delle competenze dei diversi attori del
processo di costruzione. Faremo crescere innanzitutto al
nostro interno, tra i nostri operatori la consapevolezza della necessità di adeguarsi culturalmente e professionalmente
a quanto sta caratterizzando sia il mercato sia i processi
costruttivi, prestando grande attenzione alle innovazioni».
e-mail [email protected] web www.formedil.it
51
IL CONSULENTE D’AZIENDA
COLLABORARE PER INNOVARE
Il lungo periodo di recessione con i suoi effetti dirompenti sul sistema delle imprese, e conseguentemente
sulla società, porta ormai ognuno di noi a porre e a porsi
sempre più spesso la domanda “Quando si uscirà dal tunnel?”,
mentre in realtà l’interrogativo più importante dovrebbe
riguardare il “Come” se ne uscirà. Cosa troveremo al di
là del tunnel, ma soprattutto saremo pronti ad affrontare
il prossimo futuro con i giusti strumenti e le opportune
leve competitive? Non è semplice definire con chiarezza
il nuovo scenario competitivo in questa fase di incertezza,
ma sicuramente le aziende e le organizzazioni dovranno
focalizzarsi su vantaggi differenziali basati sull’innovazione,
capacità creative e modelli imprenditoriali flessibili: in altre
parole dovranno avere idee nuove in grado di incidere sul
modello di business verso il cliente ma anche sui modelli
organizzativi interni.
Albert Einstein affermava che “la mente che si apre a una nuova
idea non torna mai alla dimensione precedente”: il processo è
quindi irreversibile, ed è forse proprio questo aspetto che
spinge le organizzazioni a essere diffidenti se non addirittura
riluttanti nei confronti delle nuove idee nonché delle persone
che portano le stesse all’interno delle “mura” aziendali, in
quanto potenziali portatori di incertezza, instabilità e rischi.
Ma ormai si è compreso come il vero rischio, anche nei
cosiddetti “settori maturi”,
sta proprio nel non innovare o farlo troppo
in ritardo.
Ma come sviluppare
idee nuove e soprattutto come permettere che esse si pos-
52
sano diffondere e permeare all’interno
dell’azienda contaminando non solo i
processi più prettamente commerciali
ma anche quelli organizzativi e decisionali?
Molte esperienze imprenditoriali, spesso di successo globale, hanno dimostrato che non è necessario avere un’idea
nuova per innovare, bensì l’innovazione
può nascere anche dalla realizzazione creativa di un’idea
che ha già trovato applicazione in altri contesti, anche molto
differenti. Si pensi alla spinta innovativa nel settore dell’illuminotecnica portata dal LED pur essendo quest’ultima
una tecnologia nata oltre 50 anni fa! La capacità delle organizzazioni di analisi e di imitazione assume, dunque, un
ruolo fondamentale, spesso facilitato dall’uso consapevole
ed efficace delle nuove tecnologie dell’informazione e della
comunicazione. Ma accedere a enormi quantità di dati e
informazioni non vuol dire necessariamente acquisire conoscenza, anzi. Il paradosso dell’iper-informazione conferma
infatti che poter accedere a una mole di informazioni senza
strumenti e capacità di “filtro” e analisi critica corrisponde
a non averne affatto! L’innovazione può anche consistere in
nuovi modelli di offerta, che sappiano intercettare esigenze
non pienamente soddisfatte della clientela.
La reale differenza competitiva per le aziende
innovative è creare un ambiente collaborativo all’interno del quale far sì
che il “nuovo” possa attecchire e
svilupparsi. Una sorta di “incubatore di idee” in grado di non
farle perire nella prima fa-
se – la più critica – e di permettere, in una fase successiva,
che si sviluppino e prendano forma.
Questo processo di “incubazione” riserva spesso scoperte
sorprendenti, facendo emergere capacità e propensioni
innovative proprio di collaboratori e dipendenti che, partendo da una conoscenza dei processi interni e delle specificità aziendali, possono proporre “qualcosa di nuovo” se
motivati e incentivati a considerarsi parte integrante di un
modello collaborativo. La dimensione delle organizzazioni,
spesso medio-piccole, non sempre però aiuta a creare
questo favorevole “incubatore d’idee”, in cui la rilevanza
dei processi e la visione strategica cedono il passo a un
contingente – e sempre più obbligato – approccio problem
solving quotidiano.
A compensare questo limite strutturale interviene un
differente modo di interpretare i meccanismi innovativi e
di generazione di nuove idee: l’innovazione aperta (Open
innovation, come fu definita per la prima volta da Henry
Chesbrough, professore dell’Università di Berkeley). Questo nuovo approccio parte da un semplice presupposto: in
un’arena competitiva in cui la conoscenza è ampiamente
distribuita, l’innovazione deve nascere dalla condivisione
di esperienze e idee, anche con soggetti considerati in
passato fuori dalle “mura” aziendali quali fornitori, clienti,
centri d’innovazione, Università. E talora concorrenti.
Una fitta rete collaborativa di attori del mercato con cui
sviluppare modelli e proposizioni innovative, con l’obiettivo di ingrandire la torta da cui prendere la propria fetta
piuttosto che contendersi le poche briciole rimaste. Una
efficace rete collaborativa può permettere anche di ridurre
le asimmetrie informative, che possono caratterizzare i
portatori di prodotti innovativi, con una riduzione anche
significativa dei rischi di mercato, e con benefici condivisibili
tra i diversi attori della rete collaborativa.
L’invito è quindi muoversi per innovare, consapevoli del
rischio di sbagliare direzione ma certi che l’immobilismo
sia una strategia sicuramente fallimentare, e che l’approccio all’innovazione come modus operandi debba essere
pervasivo a tutte le aree aziendali, in quanto condizione
necessaria di sopravvivenza e sviluppo, Apriamoci dunque
al confronto condividendo le proprie idee e generandone
di nuove, ricordando che, come affermava il filosofo francese Chartier, “Nulla è più pericoloso di un’idea, quando
è l’unica che abbiamo”.
Roberto Schiesari
Schiesari & Associati
Consulenza direzionale,
economico-giuridica e tributaria
53
RIFLESSIONI DI UN ARCHITETTO
LA QUALITÀ SILENZIOSA
Inizia con questo primo numero del 2014 di Up! la nuova rubrica di Lelli & Associati, vincitori italiani della prima edizione del
Premio internazionale di architettura BigMat ’13. Gabriele Lelli commenta il premio e la sua opera vincitrice.
Scelta coraggiosa quella della giuria del Premio internazionale di architettura BigMat ’13 di avvalorare
la normalità. È proprio questa la caratteristica di questo
edificio, sia per il luogo sia per il committente. Il luogo è la
periferia italiana dove il rapporto fra spazio pubblico resta
una questione irrisolta, dove la ricerca di una nuova qualità
urbana è ancora aperta dai primi decenni del ‘900. Mentre
nella città storica italiana, che tutto il mondo apprezza, le
regole urbane sono sempre diverse, ma chiare, motivo per
cui anche i tratti di tessuto urbano di base hanno carattere e
qualità. Nella periferie c’è un caos che produce omogeneizzazione e banalizza ogni cosa. Ad esempio gli edifici spesso
non hanno il rapporto chiaro rispetto allo spazio pubblico
di fronte (decoroso) e retro (di servizio), in questo neppure
nell’altra direzione dalla parte del privato. Se è vero che non
c’è un esterno dedicato alla città, è altrettanto vero che gli
edifici non hanno neppure un interno dedicato alla propria
privacy. Per eccesso tutta la periferia “potrebbe” essere un
grande esterno pubblico con “oggetti” che poggiano sullo spazio pubblico come proponeva Le Courbusier, ma allo stesso
tempo “potrebbe” essere considerato un immenso interno
privato, a giudicare dallo scarso decoro che si percepisce
(dove si utilizzano i terrazzi verso la strada come ripostigli
per bici, bottiglie, ecc.). L’intervento di Imola, di fronte a tale
confusione e ambiguità delle nostre periferie, sommata a
una macedonia di stili diversi, utilizza un piccolo artificio per
proporre una idea nuova che contenga sia il decoro rispetto
lo spazio pubblico, ma contemporaneamente ammetta spazi
Via Padovani Housing, foto di Sergio Buono
54
dedicati alla privacy. L’idea è quella di
“scavare” i volumi degli edifici in modo
percettivamente gradevole ricavandone
delle loggie abitabili, vere stanze all’aperto sulle quali affacciano tutte le aperture degli appartamenti. In questo modo,
semplicemente usando uno spazio filtro
fra pubblico e privato otteniamo una
maggiore privacy interna e un decoro
esterno determinato dagli affacci e dalla composizione delle
logge. Questo meccanismo è sottolineato dall’uso di pannelli
di compensato marino utilizzati sia come scuroni, sia come rivestimento delle pareti interne e sia come frangisole esterno.
Altro elemento di “normalità” è la committenza, una società
immobiliare privata che sviluppa un intervento di piccoli appartamenti da proporre sul mercato a prezzi accessibili. Di
fronte a un budget assolutamente “normale”, dare un carattere peculiare a un intervento di residenze da commercializzare
diventa difficile. Su questo fronte è stato fondamentale il
lavoro di squadra con imprese, fornitori, artigiani e progettisti
per individuare insieme le risorse disponibili in termini sia di
materiali sia di capacità delle maestranze a disposizione. In
questo caso, in questo lavoro, è emerso un quadro di risorse
interessante legato a tecniche costruttive tradizionali e a
capacità artigianali delle falegnamerie locali. Dall’intonachino
con inerti a grossa pezzatura in marmo utilizzati nei restauri,
fino alle parti in legno. Un lavoro fatto stando vicini alle cose,
valorizzando le capacità di tutti gli operatori e rispettando
rigorosamente il budget.
Siamo contenti che il Premio internazionale di architettura
BigMat ’13, attraverso la sua prestigiosa giuria, si sia interessato a un’edilizia di base e abbia apprezzato il lavoro che ha
come risultato una qualità silenziosa e non urlata. Alle nostre
periferie manca questo lavoro sulla qualità del tessuto di base
spesso fatto solo di idee semplici. In particolare al nostro
studio interessano molto le soluzioni che appena realizzate
“sembrano” le più scontate e logiche, anche se dietro questo
risultato semplice si nasconde un grosso lavoro di squadra.
Cerchiamo sempre “l’uovo di Colombo”.
Gabriele Lelli
RIFLESSIONI DI UN ARCHITETTO
LA MATERIA COME COLORE
La materia ha una fortissima forza espressiva. Grezza
Vals, con i listelli di legno nelle pareti del museo archeologico
è un ingrediente privilegiato di molte espressioni artidi Chur (entrambe nel Cantone dei Grigioni in Svizzera)
stiche e architettoniche: il gioco sul grado di trasformazione
o con lastre di vetro nel Museo di Bregenz in Austria. Ha
e di addomesticamento della materia, le imperfezioni che
sperimentato molto con i materiali e la loro espressività
la rendono così viva, la capacità di trasformarsi nel tempo
quasi entrandoci dentro, utilizzandoli apparentemente senza
senza perdere qualità anzi aggiungendo intensità, la rendono
trasformarli. Nella Cappellina di Bruder Klaus a Colonia ha
ricchissima di potenzialità espressive e progettuali.
fatto un unico getto in cemento in 24 strati successivi, utiNel processo di trasformazione da materia a materiale da
lizzando una controforma interna di pali in legno accostati.
Alla fine della maturazione del
costruzione troviamo tante variabili e declinazioni interessanti. Un
getto i pali interni sono stati bruesempio possono essere alcune
ciati, lasciando un effetto di sucomposizioni per “accostamenperficie “lobata” all’interno. Ma la
to” in cui è sufficiente la tensiocosa più forte è che all’interno ha
ne materica di materie diverse a
lasciato i segni della combustione
creare una particolare atmosfera,
sulla superficie del cemento. Le
come nelle prime opere olandepareti sono rimaste in parte nere.
si di Rem Koolhaas. Altri hanno
In questo caso, anche il fuoco è
realizzato parti di edifici con il
diventato un materia della costrumeccanismo della composizione
zione. Il risultato è emozionante
per “accatastamento”, utilizzaned è valorizzato da un pavimento
do un unico materiale: in questo
in piombo fuso colato sul posto
caso si approfitta della ripetizione
e lasciato grezzo senza ulteriori
Facciata in listelli di legno. Peter Zumthor, Museo Archeologico, Chur. (CH)
continua delle piccole differenze
lavorazioni.
e imperfezioni della materia, che
La luce dall’alto, la rugosità delcrea vibrazioni e si modificano
la superficie e i riflessi del pavinel tempo. Pensiamo ai semplici
mento fanno sentire la forza e la
listelli di legno accostato oppure
nobiltà del fuoco. Il risultato è un
a mattoni a vista, alle tradiziopiccolo spazio con un’atmosfenali coperture in coppi, a pavira intensissima, particolarmente
mentazioni in pietra o a semplici
adatta a un luogo dedicato allo
elementi in cemento armato acspirito. All’esterno un’unica massa
costati con le loro imperfezioni.
in cemento scavato in mezzo alle
L’architetto svizzero Peter Zumcolline di Colonia.
thor utilizza quasi esclusivamenL’indubbia forza espressiva del cote la materia come colore, nella
lore dei materiali utilizza la natura
maggior parte dei casi senza mae la sostanza della materia che li
schere o soluzioni che ne nasconcompone. Unico accorgimento:
dano la perfezione o all’opposto
svelarne l’autenticità senza paura.
le imperfezioni, anzi proprio da
Gabriele Lelli
Lelli & Associati Architettura
esse parte il suo lavoro. UtilizVincitore del Premio
zando solo la forza della materiinternazionale di architettura
cità Zumthor è riuscito a creare
BigMat ’13
atmosfere irripetibili, come con la
Facciata in mattoni montati a gelosia. Peter Zumthor, Museo
Premio Nazionale Italia
pietra e il cemento nelle Terme di
diocesano, Colonia. (D)
55
SISTEMI COSTRUTTIVI IN LEGNO: LA VENTILAZIONE
Quando si parla di tetti in legno
uno degli aspetti più importanti
da tenere in considerazione è la ventilazione. Questa si ottiene attraverso
la creazione di una intercapedine tra
lo stato di copertura (ad es. tegole) e
quello sottostante.
Un tetto ventilato presenta una serie
di vantaggi sia prestazionali sia di conservazione del pacchetto:
• nei mesi invernali, permette di smaltire all’esterno il vapore proveniente
dagli ambienti interni riscaldati;
• nei mesi estivi, permette di ridurre
la stagnazione di calore che diversamente si trasmetterebbe all’ambiente interno;
• evita il ristagno dell’umidità al di sotto
del manto di copertura e quindi evita
la formazione di muffe che possono
portare a un degrado della struttura;
• favorisce lo scioglimento di neve e
ghiaccio sulla copertura.
L’intercapedine di ventilazione è assimi-
56
labile a un camino nel quale si innesca
un flusso d’aria; maggiore sarà il flusso d’aria, maggiori saranno gli effetti
prodotti.
Il moto all’interno del canale di ventilazione è generato da due fattori
principali:
• differenza di temperatura dell’aria tra
interno ed esterno generata dagli apporti di calore degli strati sottostanti
(in inverno) e della radiazione solare
assorbita dal manto di copertura;
• differenza di pressione tra ingresso
e uscita generata dal vento.
Se l’aria all’interno è più calda di quella all’esterno, la differenza di densità
genera una spinta ascensionale tanto
maggiore quanto più grande è la pendenza della falda.
Trattandosi di un flusso d’aria si deve
porre particolare attenzione alle resistenze che causano una riduzione del
flusso stesso e cioè:
• perdite di carico localizzate come
riduzioni di sezione soprattutto in ingresso (ostruzioni
in prossimità
della gronda) e
in uscita (ostruzioni sul colmo);
• perdite di carico distribuite (attrito lungo il canale)
che dipendono dalla lunghezza della
falda.
Da queste considerazioni appare evidente come sia necessario valutare tutti questi fattori in fase di progettazione
per ottenere un risultato ottimale.
Nella norma UNI 9460/2008 (Coperture discontinue – Istruzioni per la
progettazione, l’esecuzione e la manutenzione di coperture realizzate con
tegole di laterizio o calcestruzzo) si fa
preciso riferimento alla ventilazione e
al suo dimensionamento.
“Quando si intende adottare una in-
tercapedine a spessore costante lungo
la falda, lo spessore stesso, e quindi la
sezione utile di flusso, dipende dal tipo
di tegola (geometria, ecc.), dalla lunghezza della falda, dalla sua pendenza
e dal tipo di intercapedine (in comunicazione con il sottotegola o separato),
dalla conformazione delle sezioni di
ingresso e di uscita, nonché dalle condizioni ambientali interne ed esterne
(vento, irraggiamento solare, ecc.). Generalmente, la sezione di flusso per
intercapedini efficaci nella riduzione
del flusso termico in clima estivo, nel
caso di pendenze usuali in Italia (3035%) e lunghezza di falda usuali (fino
a 7 m), è di almeno 550 cmq netti per
ogni metro di larghezza della falda, al
di sotto della listellatura nel caso in cui
l’intercapedine sia in comunicazione
con la listellatura stessa. Tali prescrizioni devono essere rispettate anche
quando si adotta una intercapedine
delimitata da due strati piani paralleli
(doppio tavolato, pannelli, ecc.)”.
E riguardo alla microventilazione: “In
qualsiasi tipo di copertura (isolata o no,
ventilata o no), è necessario prevedere
una microventilazione sottotegola per
evitare persistenza di umidità, formazione di condensazioni e per prolungare la durata del sistema. Tale microventilazione è attuata posizionando le
tegole su listellature di supporto e può
essere incrementata con l’impiego di
tegole munite di aeratore. È necessario verificare che la linea di gronda
e il colmo siano liberi da ostacoli che
possano impedire la libera circolazione
dell’aria”.
In letteratura si possono trovare diversi studi sperimentali per verificare
l’influenza della ventilazione nel contenimento del consumo energetico
invernale (limitata dissipazione del calore generato all’interno dell’ambiente
riscaldato) ed estivo (smaltimento del
calore sottotegola).
Dagli studi condotti dal Prof. D’Orazio, e ai quali si rimanda per maggiori
dettagli, emerge che la percentuale del
flusso entrante per irraggiamento che
riesce a entrare nel sottotetto diminuisce con l’incremento della camera
di ventilazione ed è indipendente dal
tipo di copertura e dall’entità dell’irraggiamento.
“Le coperture microventilate limitano il
passaggio all’ambiente sottotetto al 2%
del flusso termico di irraggiamento. Le
coperture con camera di ventilazione
libera di altezza pari a 3 cm limitano il
passaggio all’ambiente sottotetto allo
0,8-1% del flusso termico di irraggiamento. Le coperture con camera di
ventilazione libera di altezza pari a 6 cm
limitano, infine, il passaggio all’ambiente sottotetto allo 0,5-0,7% del flusso
termico di irraggiamento”.
Per comprendere meglio queste percentuali va considerato che il 90-95%
del flusso termico di irraggiamento
viene dissipato per convezione direttamente dal manto di copertura.
Si comprende quindi come maggiori
sezioni del canale di ventilazione migliorino il comportamento estivo della
copertura.
È necessario però sottolineare che, in
queste valutazioni, il tetto deve essere
considerato nel suo complesso tenendo in conto tutti i componenti che lo
formano. Elementi come le finestre
possono aumentare notevolmente il
flusso di calore entrante e quindi annullare i benefici di un aumento nell’altezza del canale di ventilazione.
È stato inoltre verificato che grazie alla
depressione che si crea sulla copertura
per effetto del vento si ha un consistente passaggio d’aria e quindi di calore
tra i giunti di un manto di copertura
discontinuo. L’effetto ha un ordine di
grandezza comparabile a quello ottenuto passando dalla micro alla macro
ventilazione.
Per quanto riguarda l’influenza della
ventilazione nel periodo invernale, i risultati delle sperimentazioni effettuate
evidenziano che anche in questo caso
la ventilazione gioca un ruolo positivo
ma solo se non troppo elevata. Infatti
camere di limitata dimensione riescono a sfruttare maggiormente il riscaldamento del manto per effetto della
radiazione solare.
Nel sistema di copertura modulare
BigMat VASS per realizzare la camera di ventilazione viene utilizzata una
doppia listellatura di sezione 5x5 cm.
Il listello reggi tegola, perpendicolare
alla pendenza della falda, è stato dimensionato per avere una sezione tale
da reggere a flessione sotto i carichi
del manto di copertura e della neve,
considerando che appoggi sui listelli
di ventilazione posti fino a 120 cm di
distanza centro-centro.
Il listello di ventilazione, parallelo alla
pendenza della falda, ha un’altezza di
5 cm che porta ad avere una camera
di ventilazione 475 cmq/ml.
Il valore ottenuto garantisce buone
prestazioni di smaltimento del calore
in estate e non porta ad avere considerevoli dispersioni nel periodo invernale
consentendo un buon compromesso
delle prestazioni del pacchetto di copertura.
Luca Mercante
Direttore tecnico
Team BigMat VASS
BIBLIOGRAFIA
M. D’Orazio, Il comportamento
delle coperture ventilate in fase
invernale in “Costruire in laterizio”, n. 126, Novembre/Dicembre 2008, pp. 48-51.
M. D’Orazio, La ventilazione delle
coperture in laterizio in “Costruire
in laterizio”, n. 88, Luglio/Agosto
2002, pp. 58-63.
UNI 9460:2008, Coperture discontinue - Istruzioni per la progettazione, l’esecuzione e la manutenzione di coperture realizzate con
tegole di laterizio o calcestruzzo,
24/07/2008, ICS: [91.060.20-20].
57
NEWS DAL MONDO BIGMAT
BIGMAT M.E.L.C.A.
APRE UN NUOVO PUNTO VENDITA A VIAREGGIO
Continuare a reinventare, a rafforzare i servizi e i
prodotti offerti perseguendo le esigenze del mercato locale sono strategie che possono condurre ai risultati
sperati. In quest’ottica, e dopo una lettura attenta del territorio e delle sue peculiari necessità, la BigMat M.E.L.C.A.
di Capezzano Pianore (LU) ha da poco aperto un punto
vendita a Viareggio composto da un magazzino di 500 mq
e completato da un’area esterna di 700 mq. Con la fine del
2013 è partita questa nuova attività in una zona geograficamente strategica e l’offerta dei prodotti sposa quelle che
sono le opportunità di un territorio a vocazione altamente
turistica. «Si ragiona per necessità stagionali e nei confronti
di tipologie di clienti differenti, tra le quali troviamo anche i
privati – spiega Luca Pighini direttore generale della storica
BigMat M.E.L.C.A. –. Il nostro nuovo punto vendita abbraccia
a 360° il mercato della ristrutturazione dal cartongesso, alla
ferramenta, ai premiscelati per l’edilizia incluso il mondo delle
vernici affiancandolo con un ottimo sistema tintometrico.
Il cliente da noi può trovare il meglio per le sistemazioni
di case, strutture ricettive e stabilimenti balneari in vista
della partenza della stagione estiva e tutto il necessario per
accrescere il benessere delle case e contrastare le differenti
situazioni climatiche invernali». Un punto vendita pensato
58
quindi anche per promuovere l’offerta dei due showroom
della BigMat M.E.L.C.A., presenti entrambi a Capezzano
Pianore (LU) nei quali vengono mostrate referenze merceologiche differenti e ben distinte. Lo showroom habiMat
offre al cliente uno sguardo emozionale e ricco in riferimento
alle finiture d’interni e all’arredobagno, mentre, il secondo è
completamente dedicato al concetto di benessere interno
anche nelle stagioni più fredde quindi: stufe a legna, stufe a
pellet oltre a infissi in pvc, porte e molto altro.
Una vera e propria rete che si completa con il punto vendita storico dedicato all’edilizia tradizionale e che fa della
BigMat M.E.L.C.A. una realtà strategicamente diffusa in
grado di soddisfare, su un vasto territorio come quello della
provincia lucchese, qualsiasi necessità riguardante il mondo
dell’edilizia. «Con questo investimento, – conclude Pighini –
continuiamo nel nostro percorso di avvicinamento a varie
tipologie di clientela riuscendo a offrire anche un servizio
completamente chiavi i mano, dalla progettazione alla fase
di post vendita per raccogliere le impressioni e supplire a
possibili problematiche».
NEWS DAL MONDO BIGMAT
L’INGRESSO IN BIGMAT DELLA BEMA DI CATANIA
APRE LE PORTE DELLA SICILIA ORIENTALE
Entra nella famiglia BigMat un nuovo punto
vendita che permette al Gruppo di aprirsi al
mercato della Sicilia orientale. Si tratta della realtà
BigMat Bema di Valcorrente, una località nel cuore
di Belpasso e a pochi chilometri da Catania. La posizione geograficamente centrale, le dimensioni e il fatturato
in crescita fanno della realtà siciliana un ottimo ponte per il
posizionamento, la promozione e la diffusione del Gruppo
nelle vicine province di Messina, Siracusa e Ragusa. «Grazie
a questa unione BigMat s’inserisce nel cuore di un territorio
a lei nuovo mentre a noi consentirà di usufruire dell’esperienza e dell’aiuto di un Gruppo internazionale in una fase
di ampliamento dell’offerta merceologica ed eventualmente
nell’avvio di uno showroom habiMat – sottolinea Salvatore
Belfiore titolare della BigMat Bema –.
Negli anni abbiamo saputo cogliere in anticipo le necessità
del territorio e questo ci ha permesso di chiudere in positivo
il 2013, registrando un +13% rispetto all’anno precedente
con un fatturato di 2,3 milioni di euro». La BigMat
Bema pone così un nuovo tassello nella sua crescita
partita a metà degli anni ‘90 e attraversata da strategie molteplici d’offerta per meglio assecondare le
necessità della filiera edile.
Attualmente la realtà siciliana si è focalizzata su un’offerta
che spazia dalle finiture al restauro, dalle soluzioni per l’isolamento a quelle per l’impermeabilizzazione. Il suo staff è
composto da sette dipendenti e quattro commerciali esterni,
costantemente aggiornati attraverso mensili incontri formativi. Corsi focalizzati sulle tematiche del presente dell’edilizia
come l’impermeabilizzazione, l’isolamento e l’uso di resine
per la pavimentazione e il rivestimento. Un modo importante di fare rete e fidelizzare clienti, progettisti, ingegneri
e architetti. Ulteriori plus del nuovo punto vendita BigMat
sono la pronta consegna, la varietà, la qualità dei prodotti
trattati e il loro essere sempre disponibili nel magazzino di
5mila mq, di cui 2mila coperti, a Valcorrente.
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10 ANNI DI SUCCESSI
NEWS DAL MONDO BIGMAT
CONTINUA IL TOUR DI BIGMAT VASS
Dopo la presentazione a Made Expo 2013 e a Restructura 2013, l’esclusivo e rivoluzionario sistema
per la costruzione di tetti in legno BigMat VASS è sbarcato
all’edizione bolzanina di Klimahouse 2014, svoltasi dal 23 al
26 gennaio scorsi attirando la curiosità e l’interesse di quasi
40mila visitatori.
60
BigM
vi aspetta at VASS
a Klima
Toscana,
dal 28 al 3 house
0m
alla stazio
ne Leopo arzo
lda
di Firen
e a Klima ze stand B/56,
hou
dal 2 al 4 se Puglia a Bari,
ottobre 2
014.
BigMat VASS – un’esclusiva dei Punti
Vendita BigMat in
tutta Italia – è un innovativo brevetto di
moduli preassemblati
in azienda, completi di
tutti gli strati del tetto e costituiti da moduli funzionalizzati.
I tecnici BigMat VASS presenti allo stand hanno presentato
agli operatori del settore questo nuovo sistema tecnologico
con dimostrazioni pratiche di montaggio e di performance:
all’interno dello spazio espositivo è stata infatti riprodotta
una falda di un tetto in legno dove gli addetti posizionavano,
come avviene in cantiere, i moduli BigMat VASS necessari
per comporre la copertura. La struttura così composta veniva poi mandata in pressione con dell’aria compressa e del
fumo scenografico che, grazie alla tenuta all’aria del sistema,
rimaneva intrappolato all’interno fino a fine dimostrazione.
Tutti i procedimenti sono stati ripresi in diretta da una telecamera GoPro indossata dall’operatore e proiettati su uno
schermo per consentire ai visitatori di vedere in tempo reale
tutti i dettagli dell’installazione. A queste immagini veniva
alternato un video in 3D esplicativo della stratigrafica e
funzionalità dei singoli moduli.
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BigMat Italia
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NEWS DAL MONDO BIGMAT
INAUGURATO LO SHOWROOM HABIMAT EDILPARISE
Tutto nuovo, tranne le dimensioni. La clientela è rimasta favorevolmente sorpresa dallo showroom
habiMat aperto dalla BigMat Edilparise
ad Arzignano (VI). Un ambiente giovane,
frizzante con allestimenti accattivanti e di
chiara lettura che la clientela ha iniziato a
conoscere dall’aperitivo d’inaugurazione
del pomeriggio di sabato 25 gennaio.
«Siamo riusciti nell’intento di ringiovanire il nostro spazio espositivo di 250 mq
abbandonando il vecchio modo standardizzato di gestire uno showroom, fatto
di carrellate di box con esposizioni di
singoli prodotti – confida Flavio Parise
titolare della BigMat EdilParise –. Ora
il cliente entra in diverse proposte di ambiente, dove ogni
elemento diventa parte di un insieme. Una serie di proposte
di arredamento, un modo di concepire l’offerta in maniera
completamente diversa rispetto a prima, guidando il cliente
nella costruzione dell’ambiente».
La realtà vicentina ora può finalmente accompagnare il cliente
passo passo lungo il viaggio di una nuova costruzione. «Oggigiorno la clientela cerca realtà affidabili e in grado di consigliarla lungo tutto il percorso che conduce alla realizzazione
di qualsiasi tipologia di edificio – sottolinea Cristina Pellizzaro,
nuova figura della BigMat EdilParise e fresca responsabile dello
62
spazio habiMat – e noi offriamo loro il
pacchetto completo: dalla lavorazione
grezza fino all’ultima finitura d’interni. Il
cliente sarà seguito costantemente dai
nostri collaboratori e potrà contare sulla
consulenza di architetti, interior designer
e di tutti gli altri professionisti del mondo
edile. Potrà così dire addio alle sorprese.
Affidandosi a noi come unici interlocutori
risulterà semplice monitorare l’elenco
degli interventi, la tempistica e il costo
totale del lavoro. Inoltre per noi, ma anche per il cliente, è importante sapere
di affidarsi al supporto di un marchio
totale, conosciuto e referenziato qual
è BigMat». Nel percorso di passaggio dal vecchio showroom ad habiMat il
lavoro di squadra ha permesso di abbattere i costi e, racconta
Parise: «Gli interventi sono stati guidati con preparazione dai
nostri arredatori d’interni ma non bisogna dimenticare il supporto e i consigli dei collaboratori e di tutti i nostri fornitori. Ma
non ci fermiamo qui. L’esser diventati uno showroom habiMat
ci assicura una prospettiva futura fatta di continue evoluzioni,
di cura dell’immagine, di proposte espositive e di costante
aggiornamento culturale e professionale che si tradurranno in
un servizio in grado di assecondare le necessità di una clientela
in continua evoluzione e di target ormai medio alto».
NEWS DAL MONDO BIGMAT
HABIMAT EDILIZIA DUE FESTEGGIA UN ANNO DI ATTIVITÀ
Giovane e già maturo, ma con ampi margini di crescita. Ha festeggiato il suo primo anno di attività lo
spazio habiMat di BigMat Edilizia Due a Carcare (SV) e le
prime impressioni sono tutte favorevoli. Il 18 gennaio, con
un evento che ha catturato un folto gruppo sia di privati
sia di imprese, si è brindato ai 365 giorni di attività dello
showroom, un’occasione resa ancora più suggestiva e formativa dalla presenza dei tecnici Kerakoll e Cebos che hanno
accompagnato i presenti alla scoperta dei loro prodotti e
del loro corretto uso. A chiusura della giornata un brindisi
ben augurante per i prossimi obiettivi dello spazio habiMat.
«Confrontare i dati tra questo primo periodo di attività rispetto al passato non è facile perché – confida Sara Tilocca
responsabile commerciale della realtà ligure – i numeri
sono esponenzialmente positivi. Questo percorso avviato
nel 2013 è stato per noi un cambio significativo, i risultati
prefissati sono stati raggiunti e ampiamente superati. Ma
siamo solo all’inizio e il lavoro da fare è ancora tanto, non
ci vogliamo sentire appagati». Un cambio radicale quindi in
grado di sposare quelle che sono le richieste di un mercato
in continua evoluzione e attento alla qualità e all’insieme
della proposta. «Il cliente è informato e richiede al suo
interlocutore una costante offerta di materiali innovativi
e la capacità di trasmettere sensazioni diverse e piacevoli.
La scelta dell’acquirente è il risultato della nostra capacità
di saper trasmettere emozioni, e le proposte dello spazio
habiMat riescono a far vivere l’armonia che si potrebbe provare nella propria casa scegliendo quelle soluzioni». La forza
di Edilizia Due sta anche nella capacità di accompagnare il
cliente lungo tutto il percorso di costruzione o di ristrutturazione dell’immobile, consigliandolo passo dopo passo dal
disegno tecnico fino alla scelta del singolo attacco idraulico.
Prodotti d’alta gamma e servizio competente e accogliente
che permettono alla realtà ligure di fare la differenza e di
posizionarsi in maniera decisa e chiaramente riconoscibile
sul mercato locale. Nell’ultimo anno molti privati si sono
così avvicinati al mondo di BigMat Edilizia Due, una tipologia
di clientela differente rispetto al passato, ma anche nuove
imprese che apprezzano questo cambiamento e, come
conclude Tilocca, «lo spazio habiMat è stato il volano per
l’ampliamento dell’area geografica delle richieste dei nostri servizi. Ora puntiamo a rafforzare il rapporto con gli
architetti, un target sempre più d’interesse per il mondo
BigMat, che grazie all’apertura di habiMat hanno iniziato a
veder in noi un nuovo e utile protagonista all’interno della
filiera edile».
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NEWS DAL MONDO BIGMAT
SOLUZIONI ANTISISMICHE E GREEN,
BIGMAT INCONTRA KERAKOLL
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Il rinforzo strutturale antisismico è stato al centro dell’incontro
che si è tenuto il 30 gennaio al Kerakoll
GreenBuilding campus di Casalgrande
(RE). Un appuntamento che ha richiamato oltre 35 ragioni sociali del Gruppo
BigMat con un afflusso record di una
settantina di partecipanti.
Il direttore vendite Roberto Vignali e
il product manager Paolo Casadei, responsabili del corso Kerakoll, hanno
presentato l’azienda di Reggio Emilia e
indicato i punti nodali della formazione
dedicata ai sistemi di rinforzo strutturale per il consolidamento, rafforzamento
e miglioramento sismico in abbinamento alle malte minerali. Come sottolineato da Casadei queste operazioni,
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NEWS DAL MONDO BIGMAT
richieste dalle normative antisismiche
del 2012 frutto anche delle tragiche
conseguenze derivanti dai terremoti
in Umbria e in Abruzzo, devono tenere
conto anche dei principi della conservazione nel rispetto del disegno architettonico oltre che dell’origine e della
natura dei materiali da costruzione.
Le tecniche di rinforzo strutturale proposte hanno mostrato come si possa
ottenere un buon livello di sicurezza
rispetto alle tecniche costruttive tradizionali, garantendo reversibilità e
ridotta invasività dell’intervento. Un
nuovo approccio, quello di Kerakoll,
basato sull’impiego di geo malte minerali/naturali associate a tessuti in
acciaio perlitico galvanizzato a elevatissima resistenza e tenacità; un sistema
moderno, innovativo, economico ed
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eco-sostenibile.
Nel pomeriggio è arrivata l’attesa visita
al Kerakoll GreenLab: una eccellenza
architettonica italiana, sintesi perfetta
di tecnologia all’avanguardia e sostenibilità. Edificio costruito interamente con
materiali eco-sostenibili una vera e propria fucina d’idee e innovazioni pensate
per il benessere degli spazi abitativi nel
rispetto dell’ambiente.
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BIGMAT INTERNATIONAL
BIGMAT INTERNATIONAL: TUTTE LE STRATEGIE,
NAZIONE PER NAZIONE RACCONTATE DA MATTEO CAMILLINI
Il fil rouge delle strategie 2014
del più grande gruppo di distributori edili indipendenti d’Europa è il
ripensamento del Punto Vendita per
adeguarsi e anticipare il nuovo mercato, che passa attraverso l’ampliamento
della gamma dei prodotti e delle categorie merceologiche per offrire un
range di prodotti e di servizi ancora più
ampio e competitivo e attraverso la capacità di coniugare i trend del costruire
dati dall’innovazione, dalla sostenibilità
e da un cliente sempre più esigente,
avveduto e oculato negli investimenti.
A raccontare le attività internazionali di BigMat e le declinazioni nei vari
Paesi è Matteo Camillini, direttore di
BigMat International.
Su cosa si concentreranno le azioni
del Gruppo per il 2014?
Per quanto riguarda lo sviluppo della
nostra insegna entro i prossimi mesi si
concretizzerà l’ingresso di una nuova
nazione, la Slovacchia, e metteremo
in atto attività di prospezione più o
meno avanzata in altri Stati. Per quanto
riguarda, invece, Repubblica Ceca e
Portogallo, dove BigMat è presente
da poco tempo, il 2014 sarà un anno
di accompagnamento allo sviluppo. In
particolare, il Portogallo rientrerà sotto il “cappello” di BigMat Iberia, di cui
fa parte anche la Spagna. Quest’anno,
poi, compiremo degli studi riguardanti
lo sviluppo digitale su web e social network e che presenteremo al consueto
appuntamento con il Congresso internazionale, che si svolgerà a ottobre.
E per quanto riguarda il Premio
internazionale di architettura?
Il successo del Premio ci ha portato
a pensare di attuare delle attività di
diffusione dei progetti finalisti tramite
tutta una serie di attività di promozione. I risulati lusinghieri del Premio ci
hanno portato a confermarlo come
una delle attività a livello internazionale confermandosi in edizione biennale.
A fine anno ci sarà il lancio dell’edizione 2015.
Quali sono i progetti BigMat nelle
varie nazioni?
BigMat ha la flessibilità di operare nei
vari mercati delle nazioni in cui è presente per adattarsi a contesti diversi
ma cercando di dare ai soci di ogni Paese il supporto migliore possibile. Gli
stravolgimenti economici, che tutti conosciamo, hanno morso pesantemente
il settore delle costruzioni europeo, in
particolar modo in Spagna e in Italia,
con segnali di difficoltà anche in Francia e in Belgio. Le risposte maturate
dal nostro Gruppo prevedono azioni
personalizzate in ogni Stato, guidate
dal filo conduttore dell’ampliamento
L’aumento dei punti vendita nel periodo 1981-2013
66
delle categorie
merceologiche e
delle gamme di
prodotti a disposizione dei clienti.
Questo è il cuore
della strategia del
Belgio e dell’Italia, in quest’ultima Matteo Camillini,
BigMat
declinato anche direttore
International
nei vari format
studiati ad hoc: da habiMat per le finiture d’interni al settore legno, sviluppato in Italia attraverso 4 centri di
lavorazione. In Francia e in Spagna ci
sono recenti e innovativi progetti in
cantiere.
Ce li racconta in breve?
BigMat France ha intrapreso un ambizioso percorso di ripensamento del
Punto Vendita in un programma pluriennale chiamato Piano strategico BigMat (PSB). Si tratta di un percorso di
restyling dei Punti Vendita sia dal punto
di vista fisico e di efficienza energetica
– con l’obiettivo di dare un’immagine
esterna comune a tutti i negozi, facendo uso di legno, acciaio, vetro – sia a
livello concettuale di layout interno. La
grande novità sarà la “piazza del villaggio”, una sorta di agorà creata all’interno del Punto Vendita che ruoterà
attorno a un totem interattivo guidato
BIGMAT INTERNATIONAL
da personale specializzato. Un luogo
fisico ma anche metaforico dove far
incontrare praticamente e idealmente
domanda e offerta, progettazione e
produzione.
E in Spagna?
Come negli altri Paesi, anche nella penisola iberica hanno messo in campo
in primis la strategia dell’ampliamento
della gamma prodotti e della multispecializzazione. Il mercato spagnolo del
nuovo è bloccato e quindi si punta sulla
manutenzione e sulla ristrutturazione.
In quest’ottica, la clientela privata è il
target a cui puntare. Per raggiungere
questo obiettivo sarà messa in campo
tutta una serie di azioni promozionali,
rivolte appunto anche al privato. Oltre a questo, BigMat Iberia ha stretto
un’alleanza strategica con il Gruppo
Corte Inglés, che a sua volta ha un’insegna specialistica Bricor (bricolage
e prodotti per l’edilizia), per favorire
lo sviluppo di particolari aree di liberi
servizi professionali brandizzati BigMat. BigMat Iberia si occuperà di gestire degli shop in shop della parte edile
di Bricor, che avranno l’insegna Bricor
BigMat. Si troveranno nelle principali
città all’interno di centri commerciali
molto importanti.
Altro elemento su cui BigMat Iberia
punterà molto è la piattaforma logistica, con cui vengono gestite le piccole
quantità che i soci richiedono.
L’edilizia vista con gli occhi di chi
ha una visione europea in che direzione sta andando?
Le parole d’ordine sono specializzazione, professionalità, capacità di captare e interloquire con il privato e, al
contempo, aumentando i servizi e la
competenza tecnica per interloquire
con gli operatori del settore. A questo
si aggiunge la ricerca di prodotti sempre più rivolti al comfort abitativo, al
rispetto ambientale, con un occhio di
riguardo al corretto posizionamento di
mercato per rapporto qualità prezzo.
Si tratta di una partita impegnativa, che
non permette più a tutti di rimanere
sul mercato. Resteranno solo coloro
che sono in grado di cavalcare questi
driver con flessibilità, reinventando logistica e concept di Punto Vendita con
la capacità di dare fiducia e impostare
relazioni forti con il cliente.
Dal punto di vista del ciclo economico,
il secondo semestre 2014 dovrebbe finalmente invertire il
segno in positivo, tranne per
alcune realtà come la Spagna
e la Repubblica Ceca, che dovranno
aspettare il 2015.
Per quanto riguarda l’Italia sono
ancora molte le
variabili sul tavolo, ma la sensazione
è che entro la fine dell’anno il trend
negativo finisca e si inizino a vedere i
primi miglioramenti.
COME FUNZIONA
BIGMAT INTERNATIONAL
BigMat è un’insegna europea di distributori edili indipendenti che conta su
830 Punti Vendita presenti in Francia, Belgio, Spagna/Portogallo, Italia e
Repubblica Ceca. Il fatturato globale è di 2,218 milioni di euro.
Dal 2011, la cellula internazionale è rappresentata dalla società BigMat International SA, headquarters a Lussemburgo. I soci azionisti sono BigMat
France, BigMat Belgium, BigMat Iberia, BigMat Pro.Ma. Italia e nel CDA,
presieduto da Claude Coutant, siedono gli amministratori Lorenzo de La
Villa, Giovanni De Tommasi, Jean-Paul Giet, Xesus Vilas, Alberto Grigolin,
Fabrice Maud, Sebastien Alliment, José Martinez.
Il direttore è Matteo Camillini.
Mission della società
Sviluppo, tutela e diffusione internazionale del marchio/insegna BigMat.
Progetti e azioni di comunicazione di rilevanza internazionale.
Progetti di co-marketing commerciale con i principali fornitori internazionali.
Sinergie e scambi fra paesi per la diffusione delle best practices e know-how
del Gruppo.
Progetti specifici di comune interesse internazionale.
Modalità di funzionamento
BigMat International imposta annualmente la sua attività tramite il confronto
e lo scambio fra i direttori dei vari Paesi BigMat, che hanno il compito di
identificare e proporre alla governance i progetti e le attività su cui si lavorerà insieme a livello internazionale tramite il project management, creando
piccoli gruppi internazionali composti da risorse di ciascun paese. L’organo
deputato a questo è il Comitato Inter-Direzionale (CID) composto da Julie
Seny, Jesus Prieto, Lina Mazzullo, Joel Armary e Matteo Camillini.
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SEMPRE PIÙ AUTONOMIA
NUOVI TRAPANI AVVITATORI XR BRUSHLESS DEWALT
Il Nuovo Trapano Avvitatore XRP
a 3 velocità mantiene sempre l'ideale
temperatura d'esercizio grazie al maggior
flusso d'aria in ingresso dalla base.
Risultato: maggiore vita utile
dell'utensile
Trapano avvitatore
XRP a 3 velocità
L'utilizzo della frizione
elettronica permette di avere il
più compatto Trapano avvitatore
DEWALT
BRUSHLESS vs SPAZZOLE
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800
700
600
500
400
929
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607
DCD980
300
Batterie XR ad
alta capacità
4.0Ah.
200
100
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