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A NAPOLI DAL 19 AL 21 GIUGNO La SIARED al suo 4º Congresso Nazionale D opo il notevole successo del 3º Congresso Nazionale, svoltosi a Napoli dal 9 all’11 dicembre 2005, la SIARED propone il 4º Congresso annuale della Società che si rivolge a tutti gli specialisti in anestesia, rianimazione, terapia del dolore, emergenza e a quanti operano nelle specialità affini. Il Congresso si svolgerà dal 19 al 21 giugno 2006 nella sede del Centro Congressi Città della Scienza a Napoli. Il Congresso si propone di fornire ai partecipanti un aggiornamento sugli avanzamenti scientifici e culturali degli ultimi anni e di presentare le nuove vie che la ricerca scientifica e clini- ca hanno intrapreso. Da quest’anno, così come preannunziato durante lo scorso congresso, inizia la collaborazione con le Società Scientifiche che lavorano in campi affini e ne sviluppano alcune peculiarità. Il primo incontro collaborativo avviene con la Società di Anestesia, Rianimazione Neonatale e Pediatrica Italiana, SARNePI, il secondo con il Club Italiano di Anestesia in Ostetricia, CIAO ed il terzo con la Società Italiana Clinici del Dolore, SICD. Il Congresso rappresenta l’occasione d’incontro tra esperti nei vari settori e per quanti operano in specifici contesti clinici, quali la sala operatoria, le terapie intensive ed i centri di rianimazione, le cardiochirurgie, le neurochirurgie, i centri per il trattamento del dolore acuto e cronico, le aree di emergenza, ecc. Il nuovo appuntamento congressuale vuole confermare la presenza della SIARED sulla scena scientifica nazionale ed internazionale, avendo ottenuto il riconoscimento a pieno titolo di Società Scientifica affiliata alla Federazione Italiana delle Società Medico Scientifiche - FISM. Il Congresso vuole svolgere un ruolo es- WEEK END PRECONGRESSUALE A ISCHIA il programma a pagina 7 GRAZIE DINO Come tutti i sentimenti autentici l’amicizia ha una sua dinamica, non è mai acquisita una volta per tutte! La devi coltivare, alimentare, metterla alla prova, esporla ai rischi della competizione, della gelosia, dell’invidia. Si forma poco per volta, sulla base del principio di lealtà. Che vita triste conducono coloro che, non potendosi fidare di nessuno, finiscono per avere solo degli alleati occasionali, dei complici o dei succubi e sono costretti a ingannare, a minacciare e a ricattare. L’amicizia può appassire e spegnersi di fronte ai venti contrari e quindi svanire, oppure fortificarsi nella reciproca comprensione, nello scambio di esperienze comuni e di comuni progetti. Infine trasformarsi in reciproco affetto ed in profondo rispetto uno dell’altro. A me e a Dino Masullo è accaduto tutto questo e il luogo dove è nata la nostra amicizia è stato l’Ospedale, ma dove è continuata e si è sviluppata sempre di più è stata nell’AAROI, di cui egli era il Tesoriere Nazionale. In questi 10 anni si è formato un gruppo, una famiglia di affetti e di talenti in sintonia che è stato il segreto del successo della nostra Associazione. Tu insieme a noi ci hai messo la faccia, la tua intelligenza, il tuo carattere, le tue convinzioni, per affrontare insieme le piccole e grandi tempeste e per vincere le grandi battaglie. Hai vissuto l’impegno professionale e sindacale con spirito di servizio, ispirando la tua azione ai valori di rispetto, libertà e do- vere verso gli altri. Dino aveva 50 anni. Era nato in provincia di Foggia e si era laureato in medicina e poi specializzato in anestesia e rianimazione a Napoli e sempre a Napoli aveva iniziato la sua carriera di medico ospedaliero presso l’Ospedale pediatrico Santobono. Spinto dalla inesauribile voglia di fare, aveva lavorato anche in altri Ospedali della nostra città svolgendo attività in convenzione. Era un professionista a tutto campo, con il senso profondo del dovere, il rispetto verso il paziente ed una grande competenza in tutti i settori della nostra disciplina. Lui passava senza problemi e con estrema facilità da un neonato di 1 kg di peso ad un vecchio di 90 anni, da una gravidanza a rischio ad un obeso difficile da intubare ed i colleghi chirurghi facevano a gara per averlo nelle loro sale operatorie. Aveva saputo conquistarsi stima, rispetto ed altissima considerazione oltre che per le sue indi- senziale per lo sviluppo futuro della nostra specialità nella sua interezza in Italia e per un confronto con le realtà internazionali europee ed extraeuropee. Tutte le sessioni in cui si articola il Congresso sono state programmate in modo da fornire, accanto a letture magistrali, un approfondimento dei singoli argomenti con ampia possibilità di interrelazione tra docenti e partecipanti, cercando di superare il limite tra docente ed uditore in cui lo stimolo alla discussione e alla partecipazione attiva può essere inibito o limitato. scusse capacità professionali, per la serietà e la continuità del suo impegno quotidiano e per la sua grande disponibilità, che non sono mai venute meno anche nei giorni più difficili e drammatici. Sembra quasi impossibile che quella immensa vitalità, quella grande capacità di lavoro, quella sete di conoscenza, quell’inesauribile entusiasmo, siano improvvisamente venuti a mancare a causa di un destino ineluttabile! Pur sapendolo gravemente malato, si stentava a credere che la morte avrebbe mai potuto fermare tanta incontenibile energia, tanta sincera generosità. Mentre il suo corpo si arrendeva giorno per giorno agli assalti della malattia, la morte è stata l’estrema consolazione per un uomo giusto con cui la vita giusta non è stata. Dino lascia un vuoto che sarà difficile da riempire. Mancherà moltissimo a sua moglie Giovanna, che in questi due anni e mezzo non lo ha lasciato un solo momento, mancherà a Matteo, suo figlio, che continuerà a seguire ed orientare in ogni momento della sua vita, mancherà ai parenti e agli amici che gli volevano bene, mancherà ai colleghi dell’AAROI, a cui lascia un ricordo incancellabile ed il rimpianto di averlo perso quando poteva dare ancora il meglio di sé. Mancherà anche a me che avevo ottenuto il privilegio della sua collaborazione, della sua amicizia e del suo affetto. Da oggi nel cielo c’è una stella in più! Vincenzo Carpino Come per gli anni passati, per ciascuna sessione e per ciascun seminario è previsto il riconoscimento dei Crediti Formativi da parte del Ministero della Salute di cui sono state già avviate le procedure di riconoscimento. Nell’ambito del Congresso, come avvenuto negli anni scorsi a proposito di altre indagini conoscitive nazionali, verranno presentati i risultati dell’indagine svolta recentemente su “La partoanalgesia in Italia”. L’indagine, oltre ad avere una finalità informativa su una realtà in continuo sviluppo, Continua a pagina 7 IL PROGRAMMA alle pagine 8 e 9 LA CONVENZIONE AAROI A CONFRONTO CON QUELLA DELLA SIAARTI VALUTAZIONE COMPARATIVA FRA LE DUE COPERTURE ASSICURATIVE R ecentemente è stata diffusa la Polizza del medico anestesista a tariffa convenzionata denominata “Convenzione Esclusiva ASSITA/SIAARTI 2006”. Sembra opportuno, pertanto, svolgere alcune valutazioni comparative fra le due convenzioni oggi offerte agli anestesisti rianimatori italiani per valutare sia le differenti filosofie sottese all’intera impalcatura contrattuale che caratterizza ciascuna delle Convenzioni, sia le “notevoli” differenze esistenti fra due Convenzioni per quanto attiene le rispettive condizioni di operatività e i relativi premi: differenze che possono essere analizzate anche grazie allo specchietto esplicativo riportato a pagina 3. Indisdettabilità del singolo Come è noto, sin dall’origine l’AAROI ha deciso di realizzare una convenzione assicurativa con alcuni requisiti minimi che il Consiglio Nazionale ha ritenuto indispensabili per poterla diffondere fra i soci. In tale prospettiva, il primo requisito imposto all’assicuratore è stato quello di accettare l’inserimento nel contratto di una clausola che prevede la indisdettabilità del singolo collega: in altre parole, l’assicuratore non può (né potrà) escludere dalla copertura assicurativa il singolo anestesista anche a fronte di uno o più sinistri, a meno che ci sia il consenso da parte della AAROI. In caso contrario, non avrebbe senso diffondere tramite l’Associazione una Convenzione assicurativa che non sia connotata da questo requisito di stabilità sul quale si evidenzia la principale differenza esistente con le polizze offerte dal mercato assicurativo “tradizionale” in cui, come è noto, la disdet- ta consegue ormai alla semplice ricezione di una lettera di richiesta danni da parte di un avvocato (indifferentemente dal fatto che tale richiesta risulti fondata o meno) o di un avviso di garanzia che coinvolge tutti i medici di una Unità Operativa. Questo requisito minimo di stabilità che dovrebbe esprimere la forza contrattuale determinata dal gruppo non è presente nella convenzione SIAARTI in cui si stabilisce, invece, la mera disdettabilità dell’assicurato a seguito di ogni sinistro (art. 8). Adesione del singolo Tutti gli iscritti AAROI in regola con la quota associativa possono aderire alla polizza AAROI indipendentemente dalla propria storia “assicurativa”. Nella polizza SIAARTI, invece, si chiede di dichiarare se si sono ricevute richieste di risarcimento e per quale importo, riservandosi la Compagnia l’assenso per la presa in carico del rischio. Pensate a quel collega che riceve una richiesta di risarcimento pretestuosa. LA GESTIONE DEI SINISTRI: Il Comitato Tecnico Scientifico per lo studio della Responsabilità Professionale in Anestesia e Rianimazione Un ulteriore requisito minimo richiesto all’assicuratore quale presupposto indispensabile per la diffusione della Convenzione all’interno degli iscritti AAROI riguardava l’attribuzione alla nostra associazione delle scelte fondamentali in materia di gestione dei sinistri. In altre parole, più volte nel corso di questi ultimi anni si è avuto modo di CONTINUA A PAGINA 3 2 I verbali delle riunioni del Consiglio Nazionale dell’A.A.R.O.I. sono a disposizione di tutti gli iscritti. Pertanto si possono visionare PRESSO LE SEDI NAZIONALI DI ROMA E NAPOLI E PRESSO I RECAPITI DEI PRESIDENTI REGIONALI SEDE NAZIONALE • Via XX Settembre, 98/E • 00187 Roma • Tel. 06.47825272 • Fax 06.47882016 • e-mail: [email protected] PRESIDENTE NAZIONALE • Dott. VINCENZO CARPINO • Via E. Suarez, 12 • 80129 Napoli • Tel. 081.5585160 • Fax 081.5585161 • e-mail: [email protected] Organo Ufficiale dell’A.A.R.O.I. VICE PRESIDENTE NORD • Dott. GIANMARIO MONZA • Via C. Franchi, 120 • 21040 Cislago (Va) • Tel. e Fax 02.96409202 • e-mail: [email protected] VICE PRESIDENTE CENTRO • Dott.MARCOCHIARELLO•ViaCav.diV.Veneto,34•62027S.SeverinoM.(Mc)•Tel.0733.633601•Fax0733.646140•e-mail:[email protected] VICE PRESIDENTE SUD • Dott. MARIO RE • Via Michelangelo, 450 • 90135 Palermo • Tel. 091.6662927 • Fax 091.6662920 • e-mail: [email protected] PRESIDENTE SIARED • Dott. GIUSEPPE MARRARO • Via Marco Polo, 55 • 20049 Concorezzo (Mi) • Tel. 039.6042128 • Fax 02.700404589 • e-mail: [email protected] COORDINATORE UFFICIO ESTERI • Dott.ssa RAFFAELLA PAGNI • Via Zuccari, 6/A • 60129 Ancona • Tel. 071.33271 - 5962313 • Fax 071.5962310 • e-mail: [email protected] SEGRETARIO • Dott. UMBERTO VINCENTI • Corso Garibaldi, 47 • 84123 Salerno • Tel. 089.223093 • Fax 081.8234797 • e-mail: [email protected] Autorizzazione Tribunale di Napoli 4808 del 18/10/1996 Direttore Responsabile VINCENZO CARPINO TESORIERE • Dott. LEONARDO A. C. MASULLO • Via E. Suarez, 12 • 80129 Napoli • Tel. 081.5585160 - 7415420 • Fax 081.5585161 • e-mail: [email protected] ABRUZZO • Dott. Stefano MINORA • Via Galilei, 13 • 64015 Nereto (Te) • Tel. 0861.855371 • Tel. e fax 0861.810476 • e-mail: [email protected] BASILICATA • Dott. Nicola SCACCUTO • Largo Mercato, 4 • 85057 Tramutola (Pz) • Tel. 0975.353750 • Fax 0975.612596 • e-mail: [email protected] Vice Direttori MARCO CHIARELLO GIANMARIO MONZA MARIO RE CALABRIA • Dott. Guido MINUTO • Via S. Lucia al Parco, 6 • 89124 Reggio Calabria • Tel. 0965.28039 - 0982.977356 • Fax 0982.977270 • e-mail: [email protected] CAMPANIA • Dott. Elio RECCHIA • Via E. Suarez, 12 • 80129 Napoli • Tel. 081.5585160 • Fax 081.5585161 • e-mail: [email protected] EMILIA ROMAGNA • Dott.ssa Teresa MATARAZZO • Via De’ Romiti, 16 • 44100 Ferrara • Tel. 0532.769596 • Fax 0532.711453 • e-mail: [email protected] FRIULI-VENEZIAGIULIA•Dott.SergioCERCELLETTA•ViaS.Slataper,2/A•33100Udine•Tel.0432.530144-0432.552428•Fax0432.231977•e-mail:[email protected] Comitato di Redazione GIAN MARIA BIANCHI FELICE OCCHIGROSSI POMPILIO DE CILLIS LAZIO • Dott. Quirino PIACEVOLI • Via Andrea Barbazza, 154 • 00168 Roma • Tel. e Fax 06.6149007 • e-mail: [email protected] LIGURIA • Dott. Pasquale DE BELLIS • Via di S. Zita, 1/14D • 16129 Genova • Tel. 010.565263 -010.5552539 • Fax 010.5556860 • e-mail: [email protected] LOMBARDIA • Dott. Gianmario MONZA • Via C. Franchi, 120 • 21040 Cislago (Va) • Tel. e Fax 02.96409202 • e-mail: [email protected] MARCHE • Dott. Marco CHIARELLO • Via Cav. di V. Veneto, 34 • 62027 S. Severino M. (Mc) • Tel. 0733.633601 • Fax 0733.646140 • e-mail: [email protected] MOLISE • Dott. Roberto GRAMEGNA • Via delle Orchidee, 23 • 86039 Termoli (Cb) • Tel. 0875.83660 - 0875.7159323 • Fax 0875.702484 • e-mail: [email protected] PIEMONTE - VALLE D’AOSTA • Dott. Bruno BARBERIS • Corso Re Umberto, 138 • 10128 Torino • Tel. e Fax 011.3186439 • e-mail: [email protected] PROVINCIA DI BOLZANO • Dott. Massimo BERTELLI • Via Hoertmoos, 33 • 39018 Terlano (Bz) • Tel. 0471.933267 - 0471.908675 • e-mail: [email protected] PROVINCIA DI TRENTO • Dott. Giorgio CESARI • Via Man di Sant’Antonio, 17/2 • 38100 Trento • Tel. 0461.921472 - 0461.755289 • Fax 0461.921472 • e-mail: [email protected] Direzione, Redazione, Amministrazione VIA E. SUAREZ, 12 - 80129 NAPOLI Tel. 081.5585160 - Fax 081.5585161 e-mail: [email protected] Progetto grafico realizzazione e stampa MEDIA PRESS s.a.s. Via Manzoni , 54 - 82037 Telese Terme (Bn) PUGLIA • Dott. Antonio AMENDOLA • Piazza A. 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Attilio TERREVOLI• Via Berlendis, 9 • 36100 Vicenza • Tel. 0444.753438 - 0444.514988 • Fax 0444.302583 • e-mail: [email protected] L’A.A.R.O.I. su INTERNET: www.aaroi.it Il giornale è inviato gratuitamente a tutti gli iscritti all’AAROI Chiuso inRedazione il28aprile 2006 Tiratura: 10.000copie Spedito il4maggio 2006 3 per “percezione”? in caso di conflitto chi ne decide l’interpretazione? Se si tratta di un evento grave verificatosi in ospedale è da considerare percepito? Una incertezza definitoria estremamente preoccupante quando il singolo anestesista rianimatore si troverà a doversi confrontare (da solo) contro il rifiuto di copertura da parte dell’assicurazione. Quanto alla “ultrattività”, la Convenzione AAROI prevede che al termine del contratto assicurativo – esclusi i casi di cessazione dell’attività e morte dell’Assicurato – esiste una copertura postuma di 12 mesi. Chi vuole uscire dalla copertura o dalla associazione gode, comunque, di una copertura per un anno successivo alla sua uscita. Se, invece, si tratta di cessazione dell’attività o di morte dell’anestesista, in tal caso l’Assicurato (o i suoi eredi) sarà automaticamente e gratuitamente garantito per i 24 mesi successivi al termine del contratto ed hanno la facoltà di estendere la garanzia ancora per ulteriori 12 mesi ri- Continua dalla prima pagina La convenzione AAROI a confronto con quella della SIAARTI esporre quale sia la principale patologia esistente in materia di responsabilità professionale medica: “... se un anestesista rianimatore è nei guai è a causa di un collega (medico legale e/o anestesista) e se uscirà dai guai lo dovrà ad un altro anestesista rianimatore”. La definizione della responsabilità dipende dalle valutazioni mediche (le perizie) svolte dai colleghi. Per “far luce” su questo fenomeno e per fornire aiuto concreto ai colleghi in difficoltà, la AAROI si è dotata di un Comitato tecnico scientifico per lo studio della responsabilità professionale in anestesia e rianimazione (CTS). Un albo di esperti nella disciplina selezionati su base regionale a disposizione dei soci che necessitano di aiuto. Siccome con la Convenzione attivata l’interesse della AAROI è lo stesso dell’assicuratore, tale elenco di esperti è stato integralmente recepito da quest’ultimo in sostituzione dei suoi “tradizionali” medici legali (non sempre in possesso di una specialità in anestesia e rianimazione). Anche di tutto questo non c’è alcuna menzione nella convenzione SIAARTI il cui art.14 in materia di gestione delle vertenze prevede che sarà la Società assicuratrice, qualora ne avrà interesse, a nominare (i suoi) legali e tecnici. Nel depliant accompagnatorio si fa riferimento a legali esperti nella materia. Ma individuati da chi? ... dall’assicuratore. Quindi siamo al punto di prima. Un’altra storia! Durata del contratto La convenzione SIAARTI permette di stipulare polizze quinquennali. I certificati AAROI sono annuali ma da tre anni non mutano nei premi (anzi dal 2006 è stata aggiunta con lo stesso esborso anche la polizza di tutela legale). La Convenzione AAROI è un contratto “vivo” che viene adeguato in ogni momento alle mutate esigenze. La Convenzione SIAARTI con polizze quinquennali garantisce la possibilità di variazioni? E a quali condizioni economiche? Altre disposizioni contrattuali Fuori dalle filosofie sottese alla Convenzione AAROI (ed assolutamente assenti nella convenzione SIAARTI) passiamo a comparare le singole clausole contrattuali evidenziando le principali differenze. Sul punto si evidenzia un diverso ambito territoriale: la Convenzione AAROI vale per le attività professionali svolte in tutto il mondo, esclusi i territori di Canada U.S.A. e Messico mentre quella SIAARTI vale solo per le attività professionali svolte in Italia ed in Europa. Inoltre, le due convenzioni si differenziano anche per quanto attiene il rapporto con eventuali altre polizze operanti in caso di sinistro: la Convenzione AAROI prevede che l’assicurazione sia prestata a secondo rischio rispetto ad altre coperture per il medesimo rischio, ma agisce a primo rischio nel caso di non operatività delle altre assicurazioni (anche quella dell’ente) o di colpa grave, la convenzione SIAARTI, invece, prevede (art. 2) che l’assicurazione è prestata a secondo rischio rispetto ad altre coperture per il medesimo rischio ed il massimale di tali coperture viene considerato come franchigia fissa anche nel caso di nullità, invalidità o inefficacia totale o parziale delle altre assicurazioni e il successivo art. 16 (i, 2) statuisce che in mancanza di copertura assicurativa dell’ente l’assicurazione è operante a primo rischio per la sola ipotesi di insolvenza del medesimo ente. Disposizioni che evidenziano ulteriormente quel sentimento di instabilità già espresso in precedenza esteso anche a tutti i casi in cui vi sia “... nullità, invalidità o inefficacia totale o parziale delle altre assicurazioni”. Un altro aspetto molto importante nella definizione di una convenzione assicurativa in favore di tutti gli iscritti è quello di non creare “vuoti di copertura” prevedendo adeguate clausole che disciplinino la “retroattività” (la copertura di quanto accaduto prima della convenzione ma non conosciuto dal medico) e la “ultrattività” della copertura (quando si va in pensione o si smette di lavorare). Per quanto attiene la “retroattività” la convenzione AAROI prevede la copertura dei 24 mesi antecedenti l’ingresso in copertura e, con riferimento alla conoscenza del sinistro, statuisce che si intende conosciuta dall’assicurato solo da quando questo riceve per la prima volta con la “notifica” dell’atto giudiziario una richiesta di risarcimento danni. La convenzione SIAARTI, invece, prevede una retroattività di 3 anni: complimenti! Sorgono, però, alcuni problemi in merito alla definizione di “conoscenza dell’evento dannoso” in quanto risulta dubbia la relativa formulazione. L’art.17, infatti, stabilisce che la garanzia è prestata purché “l’Assicurato ... alla data di stipula ... non abbia avuto percezione ... dell’esistenza dei presupposti di responsabilità”. Cosa si intende spetto ai 24 previsti, dietro il versamento di un importo pari al 50% dell’ultimo premio in corso. Nella Convenzione SIAARTI, invece, al termine del contratto assicurativo, esclusi i casi di cessazione dell’attività e morte dell’Assicurato, non esiste copertura postuma. Nei casi di cessazione dell’attività o morte, l’Assicurato od i suoi eredi possono solo effettuare una richiesta di attivazione di una copertura postuma per i cinque anni successivi al termine del contratto, dietro il versamento di un importo pari all’ultimo premio in corso. Per quanto attiene la garanzia prestata per la conduzione dello studio nella Convenzione AAROI sono esclusi solo i danni cagionati da fuoriuscita di acqua per rotture volute dall’assicurato (non dovute ad un incidente), nella Convenzione SIAARTI, invece, tale garanzia prevede un sottolimite del massimale (non opera completamente) ed esclude tout court i danni cagionati da fuoriuscita di acqua per guasto o per rot- çç Le due convenzioni a confronto CLAUSOLA MASSIMALI E PREMI S.I.A.A.R.T.I. A.A.R.O.I. MEDICO DIPENDENTE PRIMO RISCHIO massimale (euro) premio (euro) 500.000 1.460 1.000.000 1.660 1.500.000 1.860 massimale (euro) 750.000 LIBERO PROFESSIONISTA massimale (euro) premio (euro) 500.000 1.660 1.000.000 1.860 1.500.000 2.060 premi (euro) Intramoenia 998 Extramoenia 1.496 Libero professionista 2.000 SECONDO RISCHIO massimale (euro) premio (euro) 1.000.000 144 DIRIGENTE RESPONSABILE (ex Primario) Aumento del 100% Intramoenia 1.250 Extramoenia 1.460 OPERATIVITÀ Art. 2: L’assicurazione è prestata a secondo rischio rispetto ad altre coperture per il medesimo rischio ed il massimale di tali coperture viene considerato come franchigia fissa anche nel caso di nullità, invalidità o inefficacia totale o parziale delle altre assicurazioni. Art.16 i) 2): in mancanza di copertura assicurativa dell’ente l’assicurazione è operante a primo rischio per la sola ipotesi di insolvenza del medesimo ente. L’assicurazione è prestata a secondo rischio rispetto ad altre coperture per il medesimo rischio, ma agisce a primo rischio nel caso di non operatività delle altre assicurazioni (anche quella dell’ente) o in caso di rivalsa (colpa grave) da parte dell’ente. RETROATTIVITÀ Retroattività: 3 anni. La definizione di conoscenza dell’evento dannoso è dubbia poiché l’art.17 stabilisce che la garanzia è prestata purché “l’Assicurato…alla data di stipula…non abRetroattività: 2 anni. La conoscenza dell’evento, ossia il sinistro, corbia avuto percezione…dell’esistenza dei presupposti di rerisponde alla richiesta di risarcimento presentata per la prima volta sponsabilità”. Sarebbe stato opportuno approfondire il conall’Assicurato. cetto di “percezione” per evitare che l’Assicuratore consideri come prima conoscenza del sinistro l’evento stesso, se di grande rilevanza. DISDETTABILITÀ Disdettabilità dell’Assicurato a seguito di ogni sinistro. Disdettabilità dell’Assicurato solo previo assenso dell’AAROI. Al termine del contratto assicurativo, esclusi i casi di cessazione dell’attività e morte dell’Assicurato, non esiste copertura postuma. Nei casi di cessazione dell’attività o morte, l’Assicurato od i suoi eredi possono effettuare richiesta di attivazione di una copertura postuma per i cinque anni successivi al termine del contratto, dietro il versamento di un importo pari all’ultimo premio in corso. Al termine del contratto assicurativo, esclusi i casi di cessazione dell’attività e morte dell’Assicurato, esiste una copertura postuma di 12 mesi. Nei casi di cessazione dell’attività o morte, l’Assicurato od i suoi eredi sono automaticamente e gratuitamente garantiti per i 24 mesi successivi al termine del contratto ed hanno la facoltà di estendere la garanzia per ulteriori 12 mesi rispetto ai 24 previsti, dietro il versamento di un importo pari al 50% dell’ultimo premio in corso. POSTUMA TERRITORIO L’Assicurazione vale per le attività professionali svolte in Italia L’Assicurazione vale per le attività professionali svolte in tutto il moned in Europa. do, esclusi i territori di Canada U.S.A. e Messico. CONDUZIONE STUDIO La garanzia prestata per la conduzione dello studio prevede un sottolimite del massimale. Nella garanzia prestata per la conduzione dello studio sono Nella garanzia prestata per la conduzione dello studio sono esclusi i esclusi i danni cagionati da fuoriuscita di acqua per guasto o danni cagionati da fuoriuscita di acqua per rotture non accidentali. per rottura di impianti idrici, igienici, di riscaldamento, tecnici, a carico dell’Assicurato. TUTELA GIUDIZIARIA La Polizza non presenta alcun massimale e, perciò, dovrebbe garantire interamente le spese legali a carico dell’Assicurato. Tuttavia il dubbio sulla correttezza del testo contrattuale sorge con la lettura dell’art.5, il quale stabilisce che “I costi inerenti ai legali e ai tecnici nominati dalla Società restano a cari- Viene concessa la libera nomina del legale e del perito. Le spese legali co della medesima anche oltre il massimale previsto in poliz- sono garantite fino al massimale di 26.000 Euro, senza scoperti o za.” A fronte di tale norma contrattuale sarebbe lecito aspet- franchigie. tarsi un massimale previsto per la libera nomina del legale da parte dell’Assicurato, ma, come già affermato, non appare alcun importo limite. Esiste invece (nel caso di libera nomina) una franchigia di 270 Euro per sinistro. 4 çç tura di impianti idrici, igienici, di riscaldamento, tecnici, a carico dell’Assicurato. Quanto ai massimali coperti, la Convenzione AAROI prevede un massimale unico per un ammontare di € 1.750.000 mentre quella SIAARTI prevede tre opzioni: € 500.000, € 1.000.000 e € 1.500.000. A fronte di una così diversa impostazione delle due convenzioni ed avendo evidenziato le differenze esistenti fra i due articolati occorre porre l’attenzione ai premi richiesti ai rispettivi soci: considerando l’elevato massimale offerto dalla Convenzione AAROI (€ 1.750.000) siamo obbligati a comparare il relativo premio con quello più vicino fra le opzioni previste dalla convenzione SIAARTI: quella da € 1.500.000. In tal caso: Il medico anestesista rianimatore dipendente che aderisce alla AAROI avrà una coper- tura per € 1.750.000 versando complessivamente € 1.142 (se in intramoenia: € 998 di primo rischio + € 144 di secondo rischio) o € 1.640 (se in extramoenia: € 1.496 di primo rischio + € 144 di secondo rischio); se invece aderisce alla Convenzione SIAARTI dovrà versare € 1.860 per avere un massimale di € 1.500.000; una differenza di € 718 (se in intramoenia) o di € 220 (se in extramoenia); Il dirigente responsabile (o direttore di dipartimento) che aderisce alla Convenzione AAROI avrà una copertura per € 1.750.000 versando complessivamente € 1.394 (se in intramoenia: € 1.250 di primo rischio +€ 144 di secondo rischio) o, € 1.640 (se in extramoenia: € 1.496 di primo rischio +€ 144 di secondo rischio); se invece aderisce alla Convenzione SIAARTI Eletti i nuovi vertici della FISM Cambio della guardia ai vertici della Federazione delle Società Medico Scientifiche Italiane. L’esecutivo della Federazione, il 22 marzo scorso, ha eletto come presidente Pasquale Spinelli, già vicepresidente della FISM, nonché direttore dell’Unità di endoscopia dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano. Affiancherà Spinelli, in qualità di vicepresidente della Federazione, Claudio Cricelli, presidente della Società Italiana di Medicina Generale. Giorgio Walter Canonica, presidente della Società Italiana di Medicina Respiratoria, e Carlo Signorelli, presidente dalla Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica sono stati eletti rispettivamente segretario e tesoriere della Federazione. “Il Consiglio direttivo ha dato prova di grande compattezza – ha dichiarato il neopresidente – Posso affermare con soddisfazione che ora sono rappresentate adeguatamente tutte le aree oggi cruciali della medicina italiana. La FISM intende portare le società scientifiche, che sono i veri contenitori del sapere medico, grazie al lavoro quotidianamente svolto dai loro associati, ad occupare il ruolo che realmente gli spetta nella gestione della sanità e nella tutela della salute”. Sulla stessa linea d’onda Cricelli: “Occorre un forte rilancio della comunità scientifica di questo Paese, di cui le società scientifiche rappresentano l’elemento portante. Le società scientifiche raccolgono più di 130mila medici, e rappresentano a livello nazionale ed internazionale la garanzia scientifica della professione e dell’appropriatezza dell’esercizio professionale”. E nel programma del nuovo direttivo FISM, ha annunciato Cricelli, è prevista un’apertura immediata del confronto con le parti politiche, cioè il nuovo Governo, Parlamento e Regioni: “Questo allo scopo di definire compiutamente il ruolo delle associazioni medico scientifiche nel nostro Paese e di portare a compimento il processo di accreditamento intrapreso già da tempo. La FISM vuole rilanciare tutti i temi propri della comunità scientifica, a partire dal conflitto di interessi fino allo sviluppo della ricerca e alla formazione medica”. C’era una volta Ippocrate I Riceviamo e volentieri pubblichiamo n questi anni ho assistito con un senso di frustrante impotenza al progressivo svilimento della professione medica, troppo spesso sacrificata a logiche di potere politico ed a perverse e non sempre accettabili tesi di tipo economicistico. Parliamo spesso di disagio medico, di Burn out, molte cose sono state dette in modo scientificamente inoppugnabile, ma al di là delle statistiche e dei dati, penso non vada dimenticato che la professione non è una entità astratta, ma è costituita da uomini e donne con una loro dignità un loro orgoglio, un loro patrimonio di sentimenti, di forza e di debolezze, persone che hanno scelto come “mestiere” quello tutelare il benessere psico-fisico degli altri assumendosi tutte le responsabilità che ciò comporta, ispirandosi a principi di eticità ed impegnandosi a rispettare severe regole di comportamento deontologico; Bene,queste persone, da tempo ed in modo pressante e purtroppo vano chiedono che venga loro assicurata la possibilità di lavorare serenamente nell’interesse primario dei loro pazienti. Già, serenamente. Parola magica, sogno utopico con cui molti medici (ospedalieri , MMG , universitari, libero professionisti) si addormentano per poi risvegliarsi e guardare in faccia una realtà fatta di leggi, decreti ,circolari prodotte a ciclo continuo a volte cervellotiche se non contraddittorie, una realtà fatta di frustrazioni per la mancanza di mezzi con cui lavorare, di turni estenuanti in reparto, di DRG da rispettare, di lotte per strappare appuntamenti in tempi ragionevoli da liste di attesa spesso irragionevoli, il tutto vivendo il disagio del paziente che rivendica servizi e diritti di cui si sente espropriato proprio dalla classe medica, schiaffati sulle prime pagine dei giornali per colpe o delitti spesso inesistenti. Si è addirittura coniato il termine “Malasanità” grosso calderone in cui, in modo spesso indiscriminato, finiscono i tanti innocenti e per fortuna i pochi colpevoli. Realtà fatta anche di ansie per avvisi di garanzia che hanno colpito un collega od una collega e che domani potrebbero colpire anche te per un errore di trascrizione o di compilazione della miriade di moduli, carte, rendiconti etc. ideati e santificati dalla burocrazia. Tra i virus che hanno lentamente infettato la nostra professione, diffondendosi subdolamente e silenziosamente, attaccandone gli organi vitali, indebolendone la capacità di reazione, trasformandola in una PROFESSIONE MALATA ce n’è uno particolarmente pericoloso. Il nome di questo virus conosciuto da tempo, ma dotato di incredibili capacità di mutazione e di adattamento, pur mantenendo inalterata la sua capacità distruttiva, è MAL- BUROCRAZIA. La mal-burocrazia, al contrario della burocrazia, strumento mal sopportato, antipatico ma funzionale al buon funzionamento del sistema, è figlia di una politica sanitaria (intesa come governo della sanità) miope e nasce come strumento improprio per condizionare la nostra attività professionale, nel tentativo di controllare “ottimizzare (sic)” le limitate risorse economiche a disposizione; è in definitiva una BUROCRAZIA inutile. Personalmente ritengo che la soluzione non passi né attraverso un’utopica abolizione della burocrazia né attraverso l’uso sistematico della stessa, ma che si debbano fare delle scelte politiche oneste e coraggiose, ridando al medico la sua dignità di professionista, sostenendolo nel suo sforzo di mantenersi aggiornato, facendo- dovrà addirittura versare € 3.720 per avere un massimale di € 1.500.000; una differenza di € 2.326 (se in intramoenia) o di € 2.080 (se in extramoenia); Il “libero professionista”, infine, se aderisce alla AAROI avrà una copertura per € 1.750.000 versando complessivamente € 2.144 (€ 2.000 di primo rischio + € 144 di secondo rischio); se invece aderisce alla Convenzione SIAARTI dovrà versare € 2.060 per avere un massimale di € 1.500.000; una differenza di premio a favore della Convenzione SIAARTI di € 84,00 ma per un massimale inferiore (€ 1.500.000,00 invece di € 1.750.000,00) e senza gli ulteriori vantaggi della Convenzione AAROI. Un’altra piccola notazione: il premio è diverso se l’attività intramoenia è assicurata dalla struttu- ra (altrimenti si è equiparati ad un “extramoenia”): ma il medico è certo di quanto gli garantisca la polizza della struttura (che spesso non legge)? E se la polizza della struttura non viene rinnovata o viene modificata? Che succede al medico che, in buona fede, ha fatto una dichiarazione sbagliata? Non viene coperto? Occhio! Tutti questi sono i risultati concreti realizzati dalla AAROI grazie all’impegno profuso dal Presidente e dai Consiglieri Nazionali, nonché alla collaborazione fornita dai consulenti assicurativi della Willis: una sinergia di forze che insieme ha portato ad un risultato fino a poco tempo fa inimmaginabile. In queste occasioni constatare il buon lavoro svolto e fare i complimenti a tutti coloro che hanno creduto in questo progetto è d’obbligo. Paolo d’Agostino È Amedeo Bianco il nuovo Presidente della FNOMCeO La prima volta di un ospedaliero dopo molti anni Amedeo Bianco è il nuovo Presidente della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici, Chirurghi e Odontoiatri (FNOMCeO) per il triennio 2006-2009. Presidente dell’Ordine di Torino, 58 anni, napoletano di nascita, ma torinese di adozione, dirigente dell’ANAAO, succede a Giuseppe del Barone, dopo una lunga e tormentata fase di incomprensioni e di scontri all’interno della Federazione. È stato eletto all’unanimità dal Comitato Centrale insieme a Maurizio Benato (Presidente dell’Ordine di Padova) che sarà Vice Presidente, Roberto Lala (Vice Presidente dell’Ordine di Roma) che sarà Segretario, Claudio Cortesini (Presidente CaO dell’Ordine di Roma) che sarà Tesoriere, Salvatore Onorati (Presidente dell’Ordine di Foggia) che sarà Presidente del Collegio dei Revisori dei Conti e Giuseppe Renzo, riconfermato alla Presidenza della Commissione Nazionale dell’Albo degli Odontoiatri. L’elezione di Bianco è stata accolta con favore dai sindacati medici, soprattutto per il fatto che la nomina di un medico ospedaliero al vertice della Federazione non si registrava da moltissimi anni. Anche l’AAROI ha espresso soddisfazione per l’elezione di Bianco che “ha visto per la prima volta tutti i sindacati della dirigenza medica (tranne la CGIL) votare compatti per un collega che lavora da molti anni in Ospedale. Questa unità di tutti i medici (anche dei medici convenzionati) ci lascia ben sperare sul rilancio della Federazione, lo sentire partecipe attivo del “vero governo” della sanità, ridandogli serenità nell’operare, gratificandolo economicamente in modo equo e proporzionato alle responsabilità che si assume, rilanciando l’immagine di una sanità fatta da professionisti seri e motivati, punendo chi sbaglia, premiando con il RISPETTO chi opera con onestà e serietà. Penso che al pari della serenità la Professione richieda rispetto; un rispetto che non ha bisogno di prime pagine sui giornali, o di atti eclatanti ma di quello che a me piace definire silenzioso apprezzamento per il mio lavoro e che trova la sua massima espressione nella fiducia che il paziente mi accorda affidandomi la responsabilità di condividere assieme a lui percorsi di vita spesso pieni di sofferenza e di ansie. Una fiducia che nasce dal Rispetto non solo del mio sapere o dal mio saper fare ma anche dal mio saper essere credibile come professionista e come essere umano. Sono stanco di parole come: “criticità da affrontare”, “percorsi di salute da costruire”, “obbiettivi di salute da raggiungere”, “DRG”, “LEA”, “note CUF”, “devolution”, “Budget da gestire”, “punti percentuali” e quant’altro perché sino ad ora si sono tradotte solo in altri moduli da scrive- che negli ultimi tempi aveva perso un po’ del suo prestigio”. “È risultato vincente un grande progetto di unità della professione medica, ha dichiarato Bianco. Obiettivo della nuova squadra sarà procedere in maniera compatta per affrontare le prossime, imminenti scadenze e dare finalmente soluzioni unitarie ai veri problemi della professione: la riforma degli Ordini, una maggiore integrazione tra istituzioni, professioni e sistema formativo e rilancio dei valori deontologici, da intendersi anche come norma di buona pratica clinica in grado di garantire appropriatezza, efficacia e sicurezza dei servizi resi ai cittadini”. Ma Bianco non si ferma qui. “Per dare una nuova linfa, egli prosegue, all’ordine dei camici bianchi bisogna dar vita innanzitutto a un ordine moderno che sia al passo con i tempi, tutelando i medici sul fronte della sicurezza (affrontando, tra gli altri, il delicato tema della malpractice) e intervenendo sul fronte della formazione per migliorarla, anche attivando una integrazione con il mondo professionale”. In un momento così complesso e difficile per la Sanità italiana siamo convinti che Bianco saprà affrontare e risolvere tutti i più delicati ed impegnativi temi all’ordine del giorno, nell’interesse della categoria. re, rendiconti da compilare, firme e controfirme per certificare di tutto e di più o per richiedere ciò che già ci dovrebbe essere, insomma meccanismi perversi e complessi doppiamente perniciosi in quanto si traducono in un danno sia per chi li subisce, che per il sistema che dovrebbero governare. Di fatto spesso si traducono nello sviluppo di una medicina difensivistica che porta il medico a evitare prestazioni ad alto rischio (anche burocratico) e dall’altro lo distraggono e gli sottraggono tempo ed energie per fare ciò per cui è pagato e per cui ha speso una vita ossia visitare, aggiornarsi fare il medico insomma. Leggo che il medico moderno deve essere un manager per poter gestire le risorse limitate a disposizione; Condivido ed accetto la responsabilità di essere un Manager che gestisce con scienza e coscienza anche le risorse economiche, rigetto la logica che vuole fare di me, nascondendosi dietro tale termine, uno strumento della politica ottusa sulla sanità e del suo braccio operativo chiamato Mal-burocrazia. No! Ed è un no detto con forza, io non ci sto a fare il burocrate e rivendico la mia dignità di essere medico, eticamente vincolato ad un giuramento in cui credo profondamente. Dott. Mario Da Porto Consigliere Ordine dei Medici Provincia di Udine 5 CORSO ITINERANTE A.A.R.O.I.-S.I.A.R.E.D. ECM Anno 2006 I MODULI Modulo 1 (4 Crediti ECM) L’EMODINAMICA VOLUMETRICA NELLA PRATICA CLINICA Carlo CAPRA Sergio ARLATI – Giampaolo CASELLA Roberto CERIANI – Nicolò PATRONATI Marco PULICI Modulo 2 (5 Crediti ECM) UPDATE IN ANESTESIA-ANALGESIA LOCO REGIONALE NELLA PRATICA CLINICA Peppino OPPEDISANO Domenico MINNITI – Gianfranco ROCCA Fortunato CAMINITI – Pietro FILICE Pino PASQUA SEDI E REFERENTI REGIONALI PUGLIA – BASILICATA KURSAAL S. LUCIA Largo Adua BARI (tutti i moduli) TOSCANA SALA DEL PELLEGRINO NOVO Piazza Ospedale PRATO (modulo 2) Dott. Paolo FONTANARI FIRENZE (moduli 3 e 1) AUDITORIUM BANCA TOSCANA Via Panciatichi LOMBARDIA Aula Magna A.O. NIGUARDA CA’GRANDA Piazza Maggiore, 3 MILANO (moduli 3 e 1) Dott. Carlo CAPRA MILANO (modulo 2) Aula Magna VILLA MARELLI Viale Zara, 81 CAMPANIA HOTEL DELLE TERME DI AGNANO Via Agnano Astroni, 24 NAPOLI (tutti i moduli) SARDEGNA I PRESIDI E LE PROTESI RESPIRATORIE IN RESPIRO SPONTANEO E NELL’ASSISTENZA VENTILATORIA INVASIVA E NON-INVASIVA Vittorio ANTONAGLIA Vincenzo CAMPANILE – Antonio FANTONI Alberto PERATONER – Fulvia PILLER Dott. Antonio TROIANO HOTEL CARLO FELICE Statale 131, Km 102 – Tramazza (OR) ORISTANO (tutti i moduli) VENETO – FRIULI VENEZIA GIULIA – TRENTO – BOLZANO VICENZA (tutti i moduli) PIEMONTE – LIGURIA Dott. Giovanni Maria PISANU Centro Congressi VIEST HOTEL Strada Pelosa, 241 (Uscita autostrada Vicenza Est) Dott. Flavio MICHIELAN Aula Magna LICEO SCIENTIFICO “G. GALILEI” Spalto Borgoglio, 49 ALESSANDRIA (moduli 1 e 2) Dott. Gian Maria BIANCHI GENOVA (modulo 3) Aula di Ginecologia OSPEDALE SAN MARTINO Largo Rosanna Benzi, 10 EMILIA ROMAGNA Aula Magna Pad. “Tirozzi “ OSPEDALE BELLARIA Via Altamura BOLOGNA (tutti i moduli) Modulo 3 (5 Crediti ECM) Dott. Marcello DIFONZO CALABRIA GRAND HOTEL LAMETIA Piazza Lametia LAMETIA TERME (tutti i moduli) SICILIA Dott. Vito CIANNI ALBERGO ATHENEUM Via L. Giannettino, 4 PALERMO (tutti i moduli) LAZIO – UMBRIA Dott.ssa Teresa MATARAZZO Dott. Emanuele SCARPUZZA HOTEL MICHELANGELO PALACE Viale della Stazione, 63 TERNI (modulo 2) Dott. Luigi RINALDI TERNI (moduli 1 e 3) Sala Conferenze A.O. “S. MARIA” Via Tristano di Joannuccio, 1 MARCHE – ABRUZZO – MOLISE HOTEL CALABRESI Lungomare C. Colombo (Isola Pedonale Rotonda) SAN BENEDETTO DEL TRONTO (tutti i moduli) Dott. Mario NARCISI IL CALENDARIO 22 APRILE 27 MAGGIO 16 SETTEMBRE BARI modulo 1 NAPOLI modulo 1 BARI modulo 2 PRATO modulo 2 ORISTANO modulo 2 FIRENZE modulo 3 MILANO modulo 3 VICENZA modulo 3 MILANO modulo 1 14 OTTOBRE 11 NOVEMBRE 2 DICEMBRE NAPOLI modulo 2 BARI modulo 3 NAPOLI modulo 3 ORISTANO modulo 3 FIRENZE modulo 1 ORISTANO modulo 1 VICENZA modulo 1 MILANO modulo 2 VICENZA modulo 2 6 MAGGIO 10 GIUGNO 30 SETTEMBRE ALESSANDRIA modulo 1 PALERMO modulo 1 ALESSANDRIA modulo 2 BOLOGNA modulo 2 TERNI modulo 2 BOLOGNA modulo 3 LAMETIA TERME modulo 3 SAN BENEDETTO DEL TRONTO modulo 3 LAMETIA TERME modulo 1 28 OTTOBRE 25 NOVEMBRE 16 DICEMBRE PALERMO modulo 2 GENOVA modulo 3 PALERMO modulo 3 TERNI modulo 3 BOLOGNA modulo 1 TERNI modulo 1 SAN BENEDETTO DEL TRONTO modulo 1 LAMETIA TERME modulo 2 SAN BENEDETTO DEL TRONTO modulo 2 6 IL CORSO ITINERANTE DI AGGIORNAMENTO SUL NUOVO CONTRATTO DI LAVORO DEDICATO AI RAPPRESENTANTI AZIENDALI Programma 12.00 – La tutela del dirigente medico 9.00 – Presentazione del Corso Vincenzo CARPINO Vincenzo CARPINO 12.45 – Dibattito 9.30 – Le fonti normative del nuovo CCNL 13.00 – Colazione di lavoro Francesco LUCÀ 14.00 – La nuova retribuzione 10.15 – Dibattito Marco CHIARELLO 10.30 – Pausa caffé 14.45 – Dibattito 11.00 – Nuove opportunità delle relazioni sindacali: il Coordinamento Regionale Alessandra DI TULLIO 15.00 – Tavola rotonda “L’applicazione del nuovo Contratto di Lavoro in azienda: il ruolo del Rappresentante sindacale” 16.30 – Chiusura del Corso 11.45 – Dibattito Calendario LOMBARDIA Milano A.O. Niguarda 4 marzo SARDEGNA Oristano Hotel Caesar’s 18 marzo TOSCANA Montecatini Terme Grand Hotel Vittoria CAMPANIA Napoli A.O. Cardarelli 6 maggio PUGLIA - BASILICATA Bari A.O. Policlinico 20 maggio PIEMONTE - LIGURIA Alessandria Aula Congressuale Associazione “Cultura e Sviluppo” 10 giugno SICILIA Palermo Hotel Atheneum 9 settembre MARCHE ABRUZZO - MOLISE San Benedetto del T. Cinema Calabresi 23 settembre LAZIO - UMBRIA Roma Pontificia Università Urbaniana 7 ottobre VENETO FRIULI VENEZIA GIULIA Prov. di TRENTO Prov. di BOLZANO Vicenza Centro Congressi Viest Hotel 28 ottobre EMILIA ROMAGNA Bologna Istituti Ortop. Rizzoli CALABRIA Lametia Terme Grand Hotel Lametia T. 1 aprile 11 novembre 2 dicembre 7 Continua dalla prima pagina La SIARED al suo 4º Congresso Nazionale tenta di proporre un dialogo tra quanti operano attivamente e quotidianamente in questo settore e tra quelli che se ne interessano in modo discontinuo od occasionale. La conoscenza della realtà esistente in Italia potrà permettere di formulare un programma che miri a superare le attuali barriere e disuguaglianze di trattamento esistenti. L’indagine è stata coordinata dalla dr.ssa Adriana Paolicchi di Pisa con la collaborazione di tutti i Delegati Scientifici, membri del Consiglio Direttivo della SIARED, e dei Presidenti Regionali dell’AAROI. L’apertura ufficiale del Congresso avverrà nel tardo pomeriggio di lunedì 19 giugno ed oltre al saluto delle autorità si avrà, come nelle passate edizioni anche quello del Presidente della Società Francese di Anestesia e Rianimazione, la quale quest’anno partecipa quale società straniera ospite. Le sessioni scientifiche avranno inizio alle ore 14:30 di lunedì 19 giugno e proseguiranno sino a mercoledì 21 alle ore 13:30, ora in cui è prevista la chiusura dei lavori congressuali. Il lunedì e il mercoledì prevedono due eventi (rispettivamente uno di pomeriggio e l’altro di mattina) composti ciascuno da una sessione plenaria e da 3 sessioni parallele, mentre il martedì prevede due eventi, uno al mattino ed uno al pomeriggio, con le stesse modalità degli altri due giorni. Nella sessione plenaria verrà introdotto il tema principale che verrà sviluppato nelle sessioni parallele seguendo specifiche linee di approfondimento. Le sessioni parallele, la partecipazione alle quali sarà a numero limitato, lasceranno ampio spazio alla discussione e forniranno la possibilità di un confronto diretto tra relatori e partecipanti. Il martedì pomeriggio, quale ulteriore sessione parallela accreditata, ci sarà anche un seminario sul dolore cronico con il contributo scientifico della SICD. Anche con questa Società inizia una fase di collaborazione che si spera possa essere sviluppata negli anni a venire. Alle varie sessioni, e in particolare alle sessioni plenarie, parteciperanno relatori italiani e stranieri esperti e qualificati per lo specifico argomento che viene trattato. Nelle giornate in cui saranno presenti relatori stranieri, che parleranno tutti in inglese, è stata prevista la traduzione simultanea per favorire al massimo la comprensione e la comunicazione. Durante la prima giornata di Congresso un interesse particolare è stato riservato alle grandi emergenze e alle catastrofi per cui sono stati invitati specialisti in materia sia italiani sia stranieri. Si avrà la possibilità di entrare nello specifico delle grandi catastrofi umane, di quelle naturali che spesso sono fuori dal controllo, cercando di comprendere ciò che veramente è possibile fare, evitando di cadere negli artifizi dettati dal bisogno dei media di fare clamore ed attrarre l’attenzione. Le sessioni parallele forniranno le esperienze a confronto maturate in Italia in campo dell’emergenza a tutti i livelli, il trattamento del politraumatizzato nell’adulto e nel bambino il quale, per alcune particolari peculiarità, è più fragile e più esposto ai danni maggiori derivanti dai traumi, sessione, quest’ultima, che si svolge con il contributo scientifico della SARNePI. La mattina del martedì sarà affrontato il vasto argomento dei trapianti d’organo visto non soltanto dal lato del reperimento di organi e quindi del reperimento del donatore e del suo mantenimento, per il quale esiste già un progetto nazionale. Verrà anche svolta da parte degli esperti nel settore un’analisi accurata sui reali risultati che si possono ottenere, a breve e a lungo termine, nel paziente trapiantato e sulla qualità di vita dopo il trapianto. Verranno presi in esame le realtà italiane esistenti, sia nell’ambito adulto sia nell’ambito pediatrico, al fine di fare il punto sull’evoluzione di questo affascinante ambito operativo e su quanto acquisito e maturato negli ultimi anni. Nelle sessioni parallele, oltre allo specifico settore del paziente donatore d’organi, con particolare riferimento agli avanzamenti terapeutici realizzati per il paziente in attesa del prelievo, verrà preso in esame il trattamento pre, intra e postoperatorio del trapiantato. Inoltre si affronteranno le peculiarità anestesiologiche soprattutto alla luce delle maggiori richieste in campo chirurgico. Nel pomeriggio di martedì verrà affrontato il tema dell’assistenza anestesiologica al parto, in collaborazione con il CIAO. Verrà presentata la realtà perinatale nei paesi in via di sviluppo, tra i quali l’India emerge come modello rappresentativo per i contrasti che si evidenziano nelle realtà locali in seguito alla rapida crescita economica del Paese e al suo nuovo ruolo nel contesto dell’economia mondiale. Verranno anche affrontati i problemi dell’aborto e delle conflittualità che caratterizzano l’opera degli anestesisti e la revisione delle possibili indicazioni dell’anestesia locoregionale e dell’anestesia generale nel taglio cesareo a rischio materno-fetale. Le sessioni parallele spazieranno dalla teratogenicità degli anestetici impiegati nella madre sul feto alle modalità di anestesia sicura per la gravida non ancora al termine; dalla prevenzione e sicurezza nel blocco parto alla rianimazione materno-fetale, con particolare riguardo alla protezione del neonato prematuro estremo e alle sindromi materne che, nel caso in cui si realizzino, ancora oggi presentano elevati livelli di morbilità e mortalità. La mattina di mercoledì sarà dedicata al campo specifico del paziente neurochirurgico e neurologico che coinvolge spesso gli anestesisti rianimatori che operano non solo specificamente nell’ambito ma anche quelli che ne vengono a contatto solo periodicamente. In modo particolare si considerano i trattamenti intensivi possibili, le nuove frontiere della neuroradiologia interventistica e i supporti necessari per un adeguato trattamento del paziente con danno neurologico di competenza non neurochirurgica. Verrà fatta una revisione organica delle possibilità esistenti, le nuove possibilità di trattamento e i futuri indirizzi sia nel trattamento del paziente acuto sia nel paziente cronico. Ampi spazi sono stati destinati alla presentazione delle Comunicazioni Libere e dei Poster. È questa l’occasione per far conoscere la propria esperienza oltre che per mettere in luce realtà culturali ed operative che per ristrettezze di mezzi restano isolate e spesso sconosciute. Tutti i poster accettati saranno presentati in un apposito spazio espositivo presso il quale sarà anche possibile discutere con gli Autori dei lavori. Una ricca ed ampia zona espositiva è prevista vicino all’area Poster e potrà essere visitata facilmente da quanti parteciperanno al Congresso. L’esposizione fornirà la migliore occasione per valutare le nuove proposte del mercato e gli avanzamenti tecnologici per il prossimo futuro. Anche quest’anno è stato riservato un momento particolare dedicato alla presentazione da parte delle Aziende espositrici, di un loro dispositivo leader e delle loro caratteristiche operative. Questo momento riteniamo sia utile per favorire un maggior contatto tra gli operatori sanitari e i produttori di apparecchiature scientifiche, presidi sanitari e farmaci di comune impiego. Napoli all’inizio della stagione estiva speriamo che completi l’opera di grande ospitalità che in genere la caratterizza. La bellezza della natura e dei monumenti storici di cui la città è ricca, il carattere estroverso dei suoi abitanti e la mitezza del clima in questo particolare periodo dell’anno, fanno si che Napoli rappresenti sempre un luogo ideale per un piacevole e sereno incontro sia all’interno dei lavori congressuali sia nelle ore libere. Invito tutti alla partecipazione, iscritti e non iscritti alla SIARED, e ci proponiamo di assicurarvi il miglior benvenuto unito alla nostra più cordiale ospitalità. L’apporto personale, scientifico o umano, di ogni partecipante potrà far si che il Congresso continui ad essere un punto di riferimento nazionale per gli specialisti della nostra disciplina. Vi aspettiamo e in tanti a Napoli. Arrivederci. Giuseppe A. Marraro Weekend precongressuale a Ischia Il Comitato Organizzatore del 4º Congresso Nazionale della SIARED, che si svolgerà a Napoli dal 19 al 21 giugno 2006, ha ritenuto di fare cosa gradita a tutti coloro che si iscriveranno al Congresso programmando un Week End precongressuale presso l’Hotel Villa Carolina di Forio d’Ischia. Il costo per i tre giorni che precedono il Congresso, con arrivo a Forio d’Ischia venerdì 16 giugno e partenza per Napoli lunedì 19 giugno, è di 80 euro al giorno per persona e comprende: a) la sistemazione in camera doppia b) la prima colazione c) la cena Per usufruire di questa offerta speciale bisognerà necessariamente iscriversi al Congresso.Per informazioni e prenotazioni rivolgersi a: MALIGA ORGANIZZAZIONE EVENTI Tel. 081.7678468 – Tel. e Fax 081.7282538 – e-mail: [email protected] 8 Presidente Abstract per Poster e Comunicazioni libere Giuseppe Marraro Umberto Vincenti Il Congresso prevede la presentazione di contributi scientifici riguardanti l’Anestesia, la Rianimazione, l’Emergenza, il Dolore, la Terapia Iperbarica e le Scienze affini. Gli Abstract, per partecipare alla selezione dei lavori, da presentare oralmente, devono giungere improrogabilmente entro il 30 aprile 2006 per motivi strettamente organizzativi (richiesta al Ministero della Salute di validazione della Sessione). Gli Abstract, sia per le Comunicazioni libere che per i Poster, dovranno essere trasmessi a mezzo posta elettronica all’indirizzo: [email protected] redatti in modo conforme alle specifiche indicate nel modulo disponibile on-line nel sito www.siared.it. I contributi accettati come Poster dovranno avere le dimensioni di cm 100 di base per cm 120 d’altezza e dovranno essere affissi, a cura degli Autori, negli appositi spazi numerati a partire dalle ore 13:00 del 19 giugno e dovranno essere rimossi al termine del Congresso. Saranno accettati solo Abstract presentati da Autori regolarmente iscritti al Congresso. Sono previste visite guidate alla presenza degli Autori. L’accesso all’area Poster sarà possibile durante tutta la durata del Congresso. Comitato Scientifico Traduzione simultanea Gian Battista Anguissola - Cesare Arienta - Vincenzo Carpino Enrico Croce - Antonio Fantoni - Antonino Gullo Pasquale Mastronardi - Alberto Pesci - Nicola Pirozzi. È previsto un servizio di traduzione simultanea durante le sessioni con gli ospiti stranieri. Vice Presidente Vincenzo Carpino Consiglieri Tiziano Rosafio (Abruzzo) - Marcello Ricciuti (Basilicata) Annibale Musitano (Calabria) - Marco Ingrosso (Campania) Paolo Gregorini (Emilia Romagna) Luciano Silvestri (Friuli, Venezia Giulia) - Nicola Pirozzi (Lazio) Salvatore Palermo (Liguria) - Carlo Capra (Lombardia) Raffaella Pagni (Marche) - Romeo Flocco (Molise) Gian Maria Bianchi (Piemonte, Valle D’Aosta) Gaetano Perchiazzi (Puglia) - Giovanni Maria Pisanu (Sardegna) Emanuele Scarpuzza (Sicilia) - Adriana Paolicchi (Toscana) Franco Auricchio (Prov. Bolzano) - Maurizio Azzolini (Prov. di Trento) - Alcide Moroni (Umbria) - Giampiero Giron (Veneto) Segretario Comitato Organizzatore Elio Recchia - Benedetta Finelli - Giuseppe Galano - Mario Guariglia Marco Ingrosso - Vittoriano L’Abbate - Roberto Mannella. Coordinamento di Segreteria Claudio Spada Segreteria Organizzativa Via XX Settembre, 98/E – 00187 Roma Tel. 06 47825272 – Fax 06 47882016 e-mail: [email protected] - web: www.siared.it Sede del Congresso Centro Congressi – Città della Scienza – Napoli Iscrizione L’iscrizione al Congresso deve essere effettuata compilando in ogni sua parte la scheda allegata da inviare a: Segreteria Nazionale S.I.A.R.E.D.-A.A.R.O.I. – Via XX Settembre, 98/E – 00187 Roma, unitamente alla copia del relativo bonifico bancario. Si ricorda che il 10 giugno 2006 scade il termine per la pre-iscrizione. Dopo tale data sarà possibile iscriversi solo in sede congressuale. Quote di iscrizione Crediti ECM Per i cinque eventi congressuali è stato richiesto al Ministero della Salute l’accreditamento ECM per la figura professionale “Medico” disciplina di riferimento “Anestesia e Rianimazione”. La scelta degli eventi ECM della corrispondente sessione a cui partecipare dovrà essere effettuata utilizzando la scheda di iscrizione allegata al programma e scaricabile dai siti www.aaroi.it e www.siared.it. Per accedere alle sale in cui si svolgono gli eventi ECM bisognerà utilizzare la Smart Card AAROI. Per i Colleghi non in possesso della Smart Card AAROI è previsto il rilascio di una card provvisoria da ritirare presso la Segreteria e da restituire al termine dei lavori congressuali. Certificazione dei Crediti ECM Poiché i Crediti possono essere assegnati solo dopo la correzione delle schede di apprendimento, la certificazione dei Crediti ottenuti dai singoli partecipanti sarà spedita dalla Segreteria Organizzativa entro tre mesi dalla fine del Congresso. Attestato di partecipazione L’attestato di partecipazione sarà rilasciato a tutti gli iscritti che ne faranno richiesta alla Segreteria, al termine dei lavori scientifici. Entro il 30 aprile 2006 + Soci AAROI, Specializzandi ed Accompagnatori: 200,00 euro + Soci SIARED: 300,00 euro + Non Soci: 400,00 euro Dopo il 30 aprile 2006 + Soci AAROI, Specializzandi ed Accompagnatori: 250,00 euro + Soci SIARED: 350,00 euro + Non Soci: 450,00 euro. Centro proiezioni L’iscrizione al Congresso dà diritto a: + Kit congressuale + Partecipazione ai lavori scientifici + Partecipazione agli eventi ECM e rilascio dei crediti formativi + Atti del Congresso + Attestato di partecipazione + Coffee break durante i lavori + Buffet di benvenuto di lunedì 19 giugno 2006 + Colazione di lavoro di martedì 20 giugno 2006 + Cena sociale e spettacolo di martedì 20 giugno 2006 + Parcheggio dell’auto nel piazzale antistante il Centro Congressi Segreteria organizzativa Nell’Anfiteatro del Centro Congressi, sarà allestito un maxischermo per la visione delle partite dei mondiali di calcio. È possibile effettuare le presentazioni direttamente da computer con programma PowerPoint. Il materiale dovrà essere consegnato al Centro proiezioni almeno un’ora prima dell’inizio della sessione per verificarne la corretta presentazione e dovrà essere ritirato al termine della stessa. Atti del Congresso Tutti i contributi scientifici presentati al Congresso verranno pubblicati negli Atti che saranno distribuiti in sede congressuale. Prenotazione alberghiera La prenotazione alberghiera si effettua compilando la scheda allegata da inviare a: Maliga Organizzazione Eventi Via Epomeo, 63b – 80126 Napoli Tel. 081 7678468 - Tel. e fax 081 7282538 e-mail: [email protected] Area espositiva Per tutta la durata del Congresso sarà allestita un’area espositiva di circa 1.000 mq alla quale parteciperanno Aziende Farmaceutiche, Aziende produttrici di Apparecchiature Elettromedicali e Case Editrici Scientifiche. 14:45-15:15 - Lettura introduttiva David Lockey (Londra - UK) Londra: 7 luglio 2005 – disastro umano 15:15-15:45 - Lettura introduttiva Marta di Gennaro (Roma) Asia: 26 dicembre 2004 lo tsunami – disastro naturale 15:45-16:15 - Lettura introduttiva Tom Jefferson (Roma) Cosa abbiamo appreso dalla SARS in vista dell’influenza aviaria – disastro non controllabile 16:15-16:30 - Pausa caffè Sessione parallela 1 (Aula “Archimede”) 16:30-19:30 - Esperienze a confronto nell’organizzazione e gestione dell’emergenza in Italia Antonio Morra (Torino) - Esperienza del 118 e dell’elisoccorso di Como Mario Landriscina, Franco Foti (Como) - Organizzazione e gestione del Soccorso Sanitario nei cantieri TAV e VAV dell’Appennino Tosco-Emiliano Giuseppe Grana e Marco Vigna (Bologna), Domenico De Luca (Firenze) - Il registro interospedaliero dei traumi gravi Giuseppe Nardi (Roma), Stefano Di Bartolomeo (Udine) - La risposta ospedaliera: anello debole della catena dei soccorsi? Tiziano Rosafio (Chieti) Sessione parallela 2 (Aula “Averroè”) 16:30-19:30 - Il grande politraumatizzato Giuseppe Citerio (Monza) S.I.A.R.E.D. Via XX Settembre, 98/E - 00187 Roma Tel. 06 47825272 – Fax 06 47882016 e-mail: [email protected] - La sindrome da schiacciamento Scadenze da ricordare + 30 aprile 2006 - Invio abstract per Poster e Comunicazioni Libere. + 30 aprile 2006 - Iscrizione al Congresso con quota ridotta. + 15 maggio 2006 - Prenotazione alberghiera. + 10 giugno 2006 - Scadenza del termine per la pre-iscrizione. - Il trauma midollare Informazioni e aggiornamenti relativi al Congresso sui siti: www.siared.it - www.aaroi.it Romeo Flocco (Campobasso) - Il trauma cranico Manuela Cormìo (Monza) Sergio Aito (Firenze) - Il trauma toracico Carmelo Denaro (Catania) - L’anestesia e la sedazione nell’emergenza extraospedaliera Giovanni Maria Pisanu (Cagliari) Sessione parallela 3 (Aula “Saffo”) Cancellazione In caso di rinuncia pervenuta per iscritto entro il 30 aprile 2006 sarà rimborsato il 50% della quota di iscrizione versata. Dopo tale data non si effettuerà alcun rimborso. Sessione plenaria (Sala “Newton”) In collaborazione con la Società di Anestesia Rianimazione Neonatale e Pediatrica Italiana (SARNePI) IN PRIMA LINEA SEMPRE IN TUTTE LE EMERGENZE 16:30-19:30 - Il politrauma in età pediatrica Ida Salvo (Milano) - L’emergenza neonatale: il trauma da parto Petra Huppi (Berna - Svizzera) LUNEDÌ 19 GIUGNO 10:00 - Apertura della Segreteria per accreditamento dei partecipanti Evento ECM LE GRANDI EMERGENZE E LE CATASTROFI Crediti ECM richiesti per l’evento 14:30-14:45 - Registrazione dei partecipanti - Le peculiarità del trauma pediatrico Nicola Pirozzi (Roma) - La gestione delle vie aeree nel bambino Simonetta Baroncini (Bologna) - L’anestesia e la sedazione nell’emergenza extraospedaliera Andrea Messeri (Firenze) 19:30-19:45 - Test verifica apprendimento e schede valutazione evento 9 09:00-09:30 - Lettura introduttiva 13:30-14:30- Colazione di lavoro Vincenzo Branca (Milano) MARTEDÌ 20 GIUGNO - POMERIGGIO Evento ECM L’ASSISTENZA ANESTESIOLOGICA AL PARTO In collaborazione con il Club Italiano di Anestesia in Ostetricia (CIAO) Crediti ECM richiesti per l’evento 14:30-14:45 - Registrazione dei partecipanti Sessione plenaria (Sala “Newton”) 14:45-15:15 - Lettura introduttiva Soonu Udani (Mumbai, India) La condizione della gravida e del neonato in India 15:15-15:45 - Lettura introduttiva Danilo Celleno (Roma) MARTEDÌ 20 GIUGNO - MATTINA Evento ECM IL TRAPIANTO D’ORGANI Crediti ECM richiesti per l’evento 08:15-08:30 - Registrazione dei partecipanti Sessione plenaria (Sala “Newton”) 08:30-09:00 - Lettura introduttiva Alessandro Nanni Costa (Roma) Stato dell’arte alla luce dei reali dati epidemiologici 09:00-09:30 - Lettura introduttiva Martin Langer (Milano) Problemi anestesiologici nel paziente da trapiantare 09:30-10:00 - Lettura introduttiva Patrizio Vitulo (Palermo) Il post operatorio a breve e a lungo termine del trapiantato 10:00-10:15 - Pausa caffè Sessione parallela 1 (Aula “Archimede”) 10:15-13:15 - Il donatore d’organi: generalità Paolo Pettinao (Cagliari) - Il mantenimento del paziente in attesa del prelievo Cristiano Martini (Lecco) - Nuove prospettive nel mantenimento del polmone Sergio Pintaudi (Catania) - Il donatore marginale: fin quando si può donare? Serafina Berardi (Potenza) Sessione parallela 2 (Aula “Averroè”) 10:15-13:15 - Insufficienza d’organo end-stage e trapianto di organo solido: problematiche anestesiologiche Paolo Feltracco (Padova) - L’anestesia per chirurgia generale successiva al trapianto Eugenio Serra (Padova) - Il punto di vista chirurgico Alessandro Bertani (Palermo) Sessione parallela 3 (Aula “Saffo”) 10:15-13:15 - Il trapianto in età pediatrica - Il trapianto di cuore Roberto Picardo (Roma) - Il trapianto di fegato Walter Sonzogni (Bergamo) - Il trapianto di midollo Franco Locatelli (Pavia) - L’anestesia per chirurgia generale successiva al trapianto Nicola Zadra (Padova) 13:15-13:30 - Test verifica apprendimento e schede valutazione evento Antonino Gullo (Catania) La medicina perioperatoria nel paziente neurochirugico 10:00-10:15 - Pausa caffè Sessione parallela 1 (Aula “Archimede”) 10:15-13:15 - Problematiche perioperatorie nel paziente neurochirurgico Antonino Gullo (Catania) - Ipotensione ed ipertensione intra e postoperatoria Paolo De Vivo (San Giovanni Rotondo, Fg) - La protezione cerebrale e la dialisi cerebrale 15:45-16:15 - Lettura introduttiva - Anestesia nel paziente neurochirurgico L’interruzione di gravidanza: il ruolo dell’anestesista 20:30 - Buffet di benvenuto 09:30-10:00 - Lettura introduttiva Anestesia generale ed anestesia locoregionale nel taglio cesareo a rischio materno e fetale Pasquale Mastronardi (Napoli) 20:00 - Cerimonia inaugurale Gemellaggio tra S.I.A.R.E.D. e una Società Scientifica Internazionale affine Le nuove possibilità diagnostiche e la neuroradiologia interventistica 16:15-16:30 - Presentazione dell’indagine conoscitiva: “La partoanalgesia in Italia: indagine conoscitiva per un programma organizzato ... superando le disuguaglianze” Adriana Paolicchi (Pisa), Consiglio Direttivo SIARED 16:30-16:45 - Pausa caffè Sessione parallela 1 (Aula “Archimede”) 16:45-19:30 - L’anestesia generale in gravidanza (escluso il parto) Alberto Rutili (Firenze) - Problematiche anestesiologiche legate alla sicurezza della gravidanza Vincenzo Lanza, Giuseppina Di Fiore (Palermo) - La teratogenicità dei farmaci anestetici Antonio Clavenna (Milano) - La parto-analgesia: un progetto regionale Enzo Valtancoli (Forlì) Sessione parallela 2 (Aula “Averroè”) 16:45-19:30 - La rianimazione materno-fetale - L’eclampsia Maria Grazia Frigo (Roma) - La Sindrome di Mendelson Roberto Wetzl (Aosta) - L’arresto cardiaco e sue problematiche nella gravida Carlo Capra (Saronno, Va) - Il neonato asfittico, il neonato high risk e il prematuro estremo Giuseppe Marraro (Milano) Sessione parallela 3 (Aula “Saffo”) 16:45-19:30 - Prevenzione e sicurezza nel blocco parto - Struttura, requisiti, ecc. secondo norme ministeriali Vittoriano L’Abbate (Napoli) - Problematica di chi rianima e che cosa fa Elena Galassini (Milano) - Il ruolo dell’anestesista-rianimatore negli ospedali con ostetricia ma senza neonatologia Donata Ripamonti (Milano) - Il triage della gravida dall’accettazione alla sala parto Danilo Celleno (Roma) 19:30-19:45 - Test verifica apprendimento e schede valutazione evento 21:30 - Cena sociale e spettacolo MERCOLEDÌ 21 GIUGNO Evento ECM IL PAZIENTE CON PROBLEMATICHE NEUROCHIRURGICHE E NEUROLOGICHE Crediti ECM richiesti per l’evento 08:15-08:30 - Registrazione dei partecipanti Sessione plenaria (Sala “Newton”) 08:30-09:00 - Lettura introduttiva Vincenzo D’Angelo (San Giovanni Rotondo, Fg) Nuove frontiere in neurochirurgia Alfredo Del Gaudio (San Giovanni Rotondo, Fg) Francesco Procaccio (Verona) - La ventilazione protettiva polmonare Marco Luchetti (Milano) Sessione parallela 2 (Aula “Averroè”) 10:15-13:15 - Assistenza al paziente neurologico e neurochirurgico - L’assistenza respiratoria dalla terapia intensiva all’assistenza domiciliare Marco Ingrosso (Napoli) - La rottura di trachea post-intubazione: etiologia e terapia Paolo Gregorini (Bologna) - La tracheotomia e le sue indicazioni nella gestione del lungodegente Antonio Fantoni (Milano) - Problematiche anestesiologiche nel trattamento chirurgico dell’epilessia farmaco resistente nell’età evolutiva Marco Caruselli (Ancona) - Specificità anestesiologiche-rianimatorie nell’anziano Alcide Moroni (Foligno, Pg) Sessione parallela 3 (Aula “Saffo”) 10:15-13:15 - La riabilitazione del paziente neuroleso - Il paziente con danno cerebrale non neurochirurgico (include la trombolisi nell’ospedale senza neurochirurgia) Luciano Silvestri (Gorizia) - La ventilazione non invasiva nel paziente neuroleso Cesare Gregoretti (Torino) - I sistemi per la mobilizzazione delle secrezioni (tosse artificiale) Vittorio Antonaglia (Trieste) - La riabilitazione del grave neuroleso Enea Cominelli (Firenze) 13:15-13:30 - Test verifica apprendimento e schede valutazione evento 13:30 - Chiusura del Congresso MARTEDÌ 20 GIUGNO - POMERIGGIO Evento ECM ALGOLOGIA: UNA SCIENZA IN EVOLUZIONE Seminario in collaborazione con la Società Italiana Clinici del Dolore (SICD) Crediti ECM richiesti per l’evento Sessione parallela (Sala “Newton”) 16:45-17:15 - La diagnosi in medicina del dolore Sergio Mameli (Cagliari) 17:15-17:45 - Decisionalità e scelte terapeutiche nel trattamento del dolore Guido Orlandini (Tortona , Al) 17:45-18:15 - Metodiche terapeutiche in algologia Luigi Follini (Parma) 18:15-18:45 - Cause di fallimento della terapia farmacologia postoperatoria Giovanni Maria Pisanu (Cagliari) 18:45-19:15 - Role playing su casi clinici guidati 19:15-19:30 - Test verifica apprendimento e schede valutazione evento 10 P er l’anestesista è indispensabile un periodico aggiornamento su indicazioni terapeutiche o presidi presenti sul paziente al momento dell’anestesia. L’uso diffuso dei pacemaker e dei defibrillatori impiantabili ne è un classico esempio. L’acquisizione di conoscenze, anche limitate, relative alle problematiche che tali presidi possono evidenziare nel perioperatorio e la necessità di stabilire un contatto adeguato con i cardiologi relativo alla loro gestione, è assolutamente indispensabile. La scelta di proporvi questa review è nata esclusivamente dalla piacevole constatazione di avervi trovato, leggendola, numerosi informazioni utili nella pratica clinica. Si pensa che nel Regno Unito vi siano circa 300.000 soggetti portatori di pacemaker permanente, e circa 300 nuovi impianti per milione di abitanti ogni anno. Inoltre vi è un numero crescente di soggetti che ricevono impianti di cardioversione/defibrillazione (ICD). Ne sono state inserite circa 1000 tra il 1998-1999, ma il loro numero è aumentato rapidamente ogni anno. Questo articolo si propone una revisione delle problematiche anestesiologiche di un paziente portatore di uno di questi strumenti. INDICAZIONE PER L’INSERIMENTO DI UN PACEMAKER PERMANENTE Le linee guida del Collegio Americano di Cardiologia per l’impianto del pacemaker prevedono 3 classi d’indicazione; dalla classe Iº (indicazione universalmente accettata) alla classe IIIº (esiste un’evidenza contraria alla procedura). Le indicazioni di classe Iº per il posizionamento permanente del pacemaker sono riportate in tabella 1. Nel Regno Unito la maggior parte dei pacemaker sono inseriti per molte forme di blocco atrio-ventricolare acquisito indicate nelle prime due condizioni riportate nella tabella 1. Molti arresti sono dovuti a patologia del seno o a fibrillazione/flatter con bradicardia associata. TECNOLOGIA E FUNZIONI DEL PACEMAKER Il pacemaker contiene una batteria (di solito allo ioduro di litio) e un microprocessore che contiene, a sua volta, sia la memoria permanente che temporanea. Di solito viene inserito sottocute sotto la clavicola sinistra con uno o due fili che conducono attraverso gli elettrodi la corrente al miocardio e riportano indietro le informazioni al paTabella 1 – Indicazioni per il posizionamento permanente di un pacemaker secondo il Collegio Americano di cardiologia. + Blocco di IIIº grado acquisito associato a bradicardia, altre aritmie, e periodi di asistolia, malattie neuro-muscolari, dopo ablazione con catetere della giunzione atrio-ventricolare. + Blocco cardiaco sintomatico di IIº grado acquisito indipendentemente dal tipo e della localizzazione. + Blocco cronico bifascicolare e trifascicolare se compare ad intermittenza il blocco di IIIº grado o se compare un blocco di 2º grado di tipo IIº. + Blocco atrio-ventricolare intranodale post-infartuale e associato blocco di branca o presenza di un blocco di 2º o 3º grado persistente e sintomatico. + Disfunzione del nodo del seno con bradicardia sintomatica e frequenti pause del seno o pause croniche asintomatiche. + Persistente tachicardia ventricolare per la quale è stata dimostrata in modo certo l’efficacia del pacemaker. cemaker. Tutti i pacemaker moderni presentano una certa programmabilità dall’esterno con modificazioni della frequenza cardiaca, carica d’energia, sensibilità, modalità operative e altre funzioni. Su richiesta dell’operatore molti possono fornire informazioni sul ritmo e sugli eventi negativi. La corrente che passa dall’anodo al catodo può determinare la depolarizzazione del miocardio se l’energia applicata eccede la soglia di eccitabilità delle cellule locali. Molte condizioni possono modificare l’energia necessaria a superare la soglia di eccitabilità comprese le reazioni fibrotiche attorno alla punta del catetere comunemente causa di un aumento della soglia nelle prime 6 settimane dopo l’impianto. Inoltre l’possiemia, l’ipercapnia, l’acidosi le alterazioni elettrolitiche e i farmaci (soprattutto antiaritmici) possono influenzare la soglia d’eccitabilità. I primi pacemaker erano unipolari con gli elettrodi che operavano come catodi e il pacemaker agiva come anodo. I moderni strumenti sono bipolari con l’anodo e il catodo in stretta vicinanza. Questo permette di ridurre il rischio che la funzione del pacemaker sia disturbata da artefatti elettrici o ambientali. Vi sono diversi modi con cui il pacemaker realizza la modulazione della frequenza. Normalmente si utilizza la vibrazione piezoelettrica di un cristallo per misurare la vibrazioni corporee come indice per aumentare la frequenza. Tuttavia queste possono essere in grado di rispondere ad una fonte di vibrazione esterna e la sua risposta all’esercizio non è sempre proporzionale al lavoro eseguito. La sua accuratezza è migliorata con l’uso integrato dell’accelerometro. Altre modalità di adattamento della frequenza fanno riferimento alla ventilazione minuto, all’intervallo Q-T, alla temperatura, alla saturazione in ossigeno e alla contrattilità cardiaca. CLASSIFICAZIONE DEI PACEMAKER La Società del Nord America di pacemaker e elettrofisiologia (NASPE) e il gruppo britannico del pacemaker ed elettrofisiologia hanno messo a punto un codice generico basato su un sistema di 5 lettere. Le funzioni base antibradicardia sono descritte dalle prime 3 lettere, la programmabilità, (compresa la modulazione della frequenza) dalla quarta lettera mentre la funzione anti-tachiaritmia dalla quinta lettera (tabella 2). Occorre rilevare che l’operatore può programmare la maggior parte dei pacemaker moderni in diversi modi. PROBLEMI E RISCHI IN AMBITO OSPEDALIERO Con la prevalenza in molti pacemaker di elettrodi bipolari, le modificazioni d’interferenza delle fonti elettromagnetiche si sono sensibilmente ridotte. Tuttavia, la possibile risposta alle interferenze elettromagnetiche esterne (normalmente frequenze radio o parte dello spettro delle microonde), è costituita da non corretta inibizione o induzione della stimolazione, stimolazioni asincrone o danni permanenti del circuito del pacemaker. I telefoni mobili possono essere una delle fonti di interferenza elettromagnetica e non devono essere posizionati direttamente sullo strumento. Tuttavia non c’è alcuna evidenza clinicamente significativa di problemi dovuti al loro uso nei soggetti portatori di pacemaker. La fonte più importante di rischio potenziale di danno da radiazioni elettromagnetiche in ospedale è lo scanner della risonanza magnetica. La risonanza magnetica è controindicata nei pazienti portatori di Anestesia nei pa di pacemaker e pacemaker. I problemi riferiti nei soggetti esposti agli esami comprendevano l’inibizione dell’elettrostimolatore, rapida induzione dell’elettrostimolatore dal segnale di radio frequenza e combustione della punta degli elettrodi. PROBLEMI DIRETTAMENTE CORRELATI ALLA CHIRURGIA E ALL’ANESTESIA L’interferenza elettromagnetica in sala operatoria può essere dovuta principalmente all’uso del manipolo del coagulatore. Normalmente il pacemaker può rispondere a questa interferenza sia con l’inibizione (se l’interferenza viene interpretata coma attività cardiaca) o può convertirsi ad una modalità di stimolazione a frequenza fissa. La litotrissia può essere usata nei soggetti portatori di pacemaker, ma il litotritore si deve trovare ad almeno 6 pollici di distanza dal pacemaker. Durante la litotrissia deve essere controllata la frequenza con l’ECG e deve essere disattivata la modulazione della frequenza. La posizione del paziente, il brivido, le modificazioni della morfologia cardiaca e la ventilazione in pressione positiva possono causare uno spostamento degli elettrodi che può determinare perdita della rilevazione dell’attività cardiaca o innalzamento della soglia di elettrostimolazione. Gli stimolatori nervosi periferici e gli stimolatori elettrici nervosi transcutanei (TENS) possono potenzialmente interferire con l’attività del pacemaker. Tuttavia in molti casi sono strumenti sicuri se lo stimolatore è posizionato ad una buona distanza dal pacemaker e non si trova su un vettore parallelo a quello della corrente del pacemaker. La defibrillazione è teoricamente una delle cause di alterata programmazione del pacemaker e di un suo danneggiamento.In pratica, evitando che gli elettrodi del defibrillatore siano molto vicini al pacemaker, il rischio di disfunzioni è minimo. TRATTAMENTO ANESTESIOLOGICO DEI PAZIENTI CON PACEMAKER La sicurezza del paziente portatore di pacemaker deve iniziare con un’accurata visita preoperatoria e una valutazione di tutti i referti clinici. Riveste una particolare importanza l’ indicazione relativa all’inserimento del pacemaker, la data di inserimento e i controlli più recenti. Deve essere rilevata la modalità di funzionamento del pacemaker. Se il pacemaker è dotato della funzione di modulazione della frequenza, questa deve essere disattivata prima dell’anestesia. Se il pacemaker può essere convertito da modo di funzionamento unipolare a bipolare, quest’ultima modalità deve essere selezionata per le ragioni discusse preceden- temente. Un’anamnesi diretta del paziente può fornire utili indicazioni su episodi recenti di cattivo funzionamento del pacemaker come la comparsa di capogiri, sincopi o insufficienza cardiaca. Talvolta questi pazienti possono manifestare sintomi di insufficienza cardiaca. Qualsiasi sintomo che evidenzi un deterioramento delle condizioni cardiache del paziente deve essere trattato prima di iniziare l’anestesia. Valutazioni di routine 1. ECG a 12 derivazioni; valutare sull’attività presente ogni segno d’attività cardiaca o di evidenza di cattura elettrica (come complessi di attività cardiaca intrinseca seguiti da spike del pacemaker). 2. Rx del torace; evidenzia la posizione del pacemaker, l’integrità dei fili e la posizione degli elettrodi (punti particolarmente importanti per la rottura dei fili sono alla giunzione con il pacemaker, dove i fili entrano nella succlavia o quando i fili passano sotto la prima costa). Inoltre la radiografia del torace può mettere in evidenza un’insufficienza cardiaca. 3. Elettroliti; Le alterazioni elettrolitiche possono determinare un’incapacità di catturare il ritmo cardiaco per cui devono essere corrette prima dell’intervento. Devono essere attivati tutti i monitoraggi prima dell’induzione. L’ECG, la pulsiossimetria con pletismografia e pressione non invasiva rappresentano il monitoraggio minimo. Deve essere presa in seria consi- Tabella 2 – Codifica generico (NBG) dei pacemaker. Posizione della lettera I II III IV V CATEGORIA Camera di stimolazione Camera sensibile Risposta al sensore Programmabilità e modulazione della frequenza Funzione anti-tachiaritmia + Sindrome di ipersensibilità del seno carotideo. 0 = nessuna 0 = nessuna 0 = nessuna 0 = nessuna 0 = nessuna + Soggetti con miocardiopatia ipertrofica o dilatativa con alterata funzione del nodo del seno o un blocco atrio-ventricolare come descritto sopra. A = atrio A = atrio T = trgherato P = programmabile semplice P = stimolazione V = ventricolo V = ventricolo I = inibito M = multiprogrammabile S = shock D = doppio (A+V) D = doppio (A+V) D = doppio (T+I) C = comunicante D = (P+S) + Dopo un trapianto di cuore se persiste una bradiaritmia sintomatica. LETTERA R = modulazione di frequenza 11 azienti portatori presidi analoghi torace in posizione antero-posteriore. La cattura dell’attività cardiaca normalmente si può ottenere con una corrente di circa 80 mA. In alternativa può essere utilizzato un elettrostimolatore temporaneo transesofageo o intravenoso, entrambi comunque richiedono un periodo di preparazione prima di ottenere una stimolazione efficace. derazione la possibilità di un monitoraggio invasivo della pressione arteriosa per avere un ulteriore evidenza battito per battito della cattura della funzione meccanica del cuore. La pressione venosa centrale e il cateterismo dell’arteria polmonare possono essere usati se indicati; in tal caso occorre fare molta attenzione al loro posizionamento se recente per il rischio di spostamento degli elettrodi e perdita della capacità di cattura elettrica. La tecnica d’induzione e di mantenimento dell’anestesia dipende dalle circostanze cliniche. Tuttavia in generale l’uso della succinilcolina deve essere evitato per ridurre le modificazioni del livello alto di sensibilità dopo le fascicolazioni. Il rischio maggiore si ha con elettrodi di stimolazione unipolare. La succinilcolina può essere somministrata in un paziente con un pacemaker attivato somministrando una dose di miorilassante non depolarizzante che previene le fascicolazioni prima della dose di succinilcolina. E’ fondamentale un’accurata valutazione dell’ECG dopo il posizionamento del paziente o dopo l’inizio della ventilazione meccanica per essere sicuri che il pacemaker funziona normalmente. Elettrocoagulatore Nei limiti del possibile, durante l’intervento deve essere utilizzato solo l’elettrocoagulatore bipolare. Se si rende necessario l’uso del coagulatore monopolare, allora il coagulatore e le piastre devono essere posizionate il più lontano possibile dal pacemaker e la linea di corrente che va dal bisturi alla piastra deve avere un percorso perpendicolare rispetto ai cavi del pacemaker. Deve essere disponibile a portata di mano un sistema alternativo di stimolazione cardiaca. Piano d’emergenza Per tutti i pazienti sottoposti ad anestesia devono essere disponibili piani d’emergenza in caso di alterato funzionamento del pacemaker. Un sistema grossolano ma sempre efficace di stimolazione cardiaca è quello di dare un colpo energico sulla regione precordiale (stimolazione percussiva). Può essere utilizzata l’infusione ev. di isoprenalina per migliorare la frequenza e il ritmo. Tuttavia il sistema più rapido ed efficace di riserva è l’uso di un pacemaker transtoracico con elettrodi esterni posizionati uno vicino alla clavicola destra e l’altro alla punta del cuore, o sul lato sinistro del Magnete Non bisogna posizionare il magnete sul pacemaker durante l’intervento. Ha un effetto imprevedibile sulla programmazione dei moderni pacemaker con possibili rischi. I precedenti stimolatori non programmabili che avevano a disposizione un magnete che determinava una frequenza di stimolazione fissa “modalità magnete” nell’eventualità di perdita di sensibilità o di aumentata sensibilità. Tutti i moderni pacemaker sono da considerare come programmabili. Di particolare interesse è il “case report” di alterato funzionamento di un pacemaker determinato da una piastra magnetica utilizzata per trattenere i ferri chirurgici posizionato sopra il pacemaker. Gli anestesisti devono controllare la presenza di ogni fonte magnetica attorno al paziente. Trattamento postoperatorio Il funzionamento del pacemaker deve essere controllato da tecnici esperti dopo l’intervento soprattutto se ci sono state complicanze nel perioperatorio. In questa occasione è possibile riattivare il sensore di modulazione della frequenza e ristabilire le modalità specifiche di stimolazione. NUOVI SVILUPPI La tecnologia dei pacemaker è in continuo miglioramento per l’efficienza delle batterie unitamente alle modalità innovative per ridurne l’uso. È in aumento inoltre la quantità di memoria temporanea recuperabile. Inoltre le indicazioni per l’elettrostimolazione sono in aumento. Attualmente una particolare area di interesse riguarda la prevenzione della fibrillazione atriale e il trattamento dell’insufficienza cardiaca congestizia. DEFIBRILLATORI IMPIANTABILI Il primo defibrillatore impiantabile (ICD) è stato inserito nel 1980 ed è stato posto in commercio nel 1986. Inizialmente ingombranti e capaci solo di eseguire delle scariche elettriche, si sono evoluti in strumenti piccoli e sofisticati in grado di eseguire diverse funzioni. Lo strumento costa circa 20.000 euro e il numero di impianti varia nelle diverse nazioni (ad esempio 17 per milione per anno nel Regno Unito contro 197 per milione negli Stati Uniti). Indicazione all’inserimento L’Istituto Nazionale per l’Eccellenza Clinica (NICE) rico è ventricolare, la camera antitachicardia è ventricolare, la camera di rilevazione ECG antitachicardia e di elettrostimolazione antibradicardia è ventricolare. Le 4 lettere possono essere sostituite con il codice del pacemaker NBG. In questo esempio VVE-VVIR (tabella 3). consiglia di portare il numero degli impianti a 50 per mille abitanti per anno, quando la terapia farmacologica da sola non è in grado di evitar la tachicardia ventricolare clinicamente significativa o per ridurre la morte cardiaca improvvisa. Nel Regno Unito le indicazioni per l’inserzione di ICD associata alla terapia si raccomanda per: n fibrillazione ventricolare o in sopravvissuti a morte cardiaca improvvisa; n tachicardia ventricolare che determina sincope non dovute a infarto miocardico o ad altre cause correggibili; n tachicardia ventricolare con sintomatologia ridotta con frazione ventricolare sinistra <35%; n soggetti con precedente infarto del miocardio con frazione d’eiezione<35%, asintomatica con comparsa di tachicardia ventricolare/fibrillazione ventricolare indotta con gli studi elettrofisiologici; n sindrome del QT lungo con frequenti sincopi o con una storia famigliare di morte cardiaca improvvisa; n sindrome di Brugada che si presenta con tachicardia ventricolare/fibrillazione atriale o con sincope inducibile da tachicardia ventricolare con gli studi elettrofisiologici; n displasia del ventricolo destro con frequenti episodi di tachicardia ventricolare/fibrillazione ventricolare o nei soggetti con storia famigliare di morte cardiaca improvvisa; n miocardiopatia ipertrofica con frequente tachicardia ventricolare/fibrillazione ventricolare in assenza di cause reversibili o con una storia famigliare di morte cardiaca improvvisa. Effetti ambientali, problemi e rischi Gli elettrodi stimolanti sono bipolari e pertanto meno sensibili all’interferenza esterna rispetto agli unipolari. Non sono stati riportati casi di interferenza alla funzione di defibrillazione da parte dei telefoni cellulari, sebbene per prudenza non devono essere posti sopra l’ICD. La RMN è controindicata e la litotrissia può causare danni. Trattamento anestesiologico Le indicazioni e la storia del posizionamento dell’ICD devono essere ben approfondite. È necessario un contatto preoperatorio con il centro che gestisce il paziente e deve essere noto l’effetto dell’inserimento del magnete; con un pacemaker permanente molti di questi pazienti possono subire un deterioramento della funzione ventricolare sinistra. La terapia antiaritmica e anti insufficienza cardiaca deve essere continuata e le alterazioni elettrolitiche compresa la ipomagnesemia devono essere corrette nel preoperatorio. Altri esami sono dati dall’ECG e dall’Rx preoperatorio. La funzione di defibrillazione e antitachicardia dell’ICD deve essere disattivata nel preoperatorio se deve essere usato l’elettrobisturi per evitare che l’ICD interpreti erroneamente come fibrillazione ventricolare con una conseguente scarica elettrica. Questo è soprattutto importante nei pazienti sottoposti a litotrissia o elettroshock terapia. I pazienti non devono essere trattati con la TENS. La scelta della tecnica d’anestesia e il monitoraggio devono essere adeguati per le condizioni cardiache e mediche del paziente e per l’intervento programmato. È indispensabile evitare gli stimoli capaci di aggravare l’aritmia (ipossia, ipercapnia, acidosi, ipokaliemia) e la depressione miocardica. In condizioni di precaria funzione ventricolare sinistra in presenza di un pacemaker ventricolare è indispensabile un pulsiossimetro con pletismografia per confermare la funzione contrattile. Un defibrillatore esterno deve essere disponibile nel preoperatorio. Idealmente questo deve essere collegato con piastre adesive se è possibile una defibrillazione esterna senza interferire con l’operatività chirurgica. Se il vettore del defibrillatore esterno è perpendicolare a quello del defibrillatore interno l’ICD si espone alla minima corrente d’induzione. In pratica questo va dall’apice cardiaco a sotto la clavicola destra. Le misure di rianimazione devono essere eseguite normalmente. Nel postoperatorio il paziente deve essere trattato in terapia intensiva dove può essere eseguito un monitoraggio continuo ed essere disponibile tutto l’occorrente per una completa rianimazione. La programmazione dell’ICD deve essere controllata dopo l’intervento e lo strumento deve essere riattivato. Componenti, tecnologia, impianti e applicazione del magnete Un ICD è costituito da un sistema di elettrodi inseriti per via venosa, un generatore di stimoli, una batteria al litio, condensatori, microprocessore e memoria per fornire la sequenza degli eventi recenti. In aggiunta alla funzione di defibrillazione, l’ICD può essere provvisto di un elettrostimolatore bipolare antibradicardia (identico al pacemaker permanente) e un elettrostimolatore antitachicardia per bloccare la tachicardia ventricolare. Quando la frequenza cardiaca supera un determinato punto di cut-off e per la durata di un tempo stabilito, viene somministrata una scarica di defibrillazione. Nello strumento sono incorporati vari algoritmi per evitare inutili ellettroscariche e permettere di differenziare la tachicardia sopraventricolare, la fibrillazione atriale, la tachicardia sinusale dalla fibrillazione ventricolare. Il vettore di defibrillazione va dal ventricolo destro alla vena cava superiore o alla superficie esterna del defibrillatore. Una scarica riduce di circa un mese la vita della batteria. In media le batterie al litio devono durare 8-9 anni. Non esiste una standardizzazione dei prodotti per l’applicazione di un magnete sopra il defibrillatore. Nei vecchi strumenti il magnete era in grado di disabilitare la funzione di defibrillazione e antitachicardia. Tuttavia con le nuove generazioni di defibrillatori vi può essere un effetto imprevedibile con l’applicazione del magnete. Ci deve essere una stretta consulenza con il cardiologo del servizio del proprio presidio ospedaliero per valutare se può essere usato un magnete durante la chirurgia. La combinazione di un magnete e di elettrocoagulatore può modificare la programmazione dell’ICD. Sviluppi futuri Gli ICD capaci di defibrillare le tachiaritmie atriali e più recentemente defibrillatori atriali e ventricolari sono prossime ad essere commercializzati. I risultati di studi in corso e futuri potranno cambiare le indicazioni all’impianto di ICD. Classificazione I defibrillatori sono classificati secondo la codificazione del NASPE/BPEG. Normalmente i codici dell’ICD possono essere VVEV se la camera di sca- Tabella 3 – I codici NASPE/BPEG dei defibrillatori. Posizione I II III IV CATEGORIA Camera di scarica Camera di stimolazione anti-tachicardia Rilevazione tachicardia Camera di stimolazione anti-bradicardia 0 = nessuna 0 = nessuna E = elettrocardiogramma 0 = N uno A = atrio A = atrio H = emodinamica A = Atrio V = ventricolo V = ventricolo V = Ventricolo D = doppia (A&V) D = doppia (A&V) D = doppia (A&V) 12 I sistemi di calcolo e le variabili pensionistiche F elici i dipendenti pubblici, ed in particolare i medici ospedalieri del passato, che allorquando decidevano di andare in pensione, per sapere di quanto sarebbe stato l’importo del trattamento loro dovuto, semplicemente moltiplicavano l’ultimo stipendio in godimento per un coefficiente prestabilito e avevano il risultato richiesto. Da qualche anno non è più così. L’intervento di ben quattro riforme previdenziali in dieci anni, una serie di norme e limitazioni introdotte in numerose leggi finanziarie e di settore, hanno praticamente sconvolto il campo pensionistico e il quieto vivere di una volta. Intanto i sistemi di calcolo della pensione sono ben tre. In effetti sarebbero a rigor di logica solamente due, retributivo e contributivo, ma poiché è prevista anche un’ipotesi intermedia possiamo convenire sul numero di tre. Per ora, sia chiaro, in quanto non è detto che possano avvenire, in futuro ulteriori variazioni e modifiche. I tre sistemi si applicano nel seguente modo: 1) retributivo: per chi ha almeno 18 anni di contributi (comprensivi eventualmente dei riscatti) entro il 1995; 2) contributivo: per chi ha contributi versati, per la prima volta, dopo il 1995; 3) misto: per chi ha meno di18 anni di contributi versati entro il 1995. Per poter ottenere il trattamento pensionistico d’anzianità occorrono, per coloro che ricadono nel sistema retributivo, almeno 35 anni di contribuzione e 57 anni d’età. L’età richiesta, dal 1º gennaio 2008, sarà elevata a 60 anni, dal 2010 a 61, e a 62 dal 2014. In assenza dell’età prescritta si può andare in pensione con 40 anni di contribuzione (39 nel 2006 e nel 2007). Per ottenere il trattamento pensionistico di vecchiaia occorrono 65 anni, per gli uomini e 60 per le donne. Il sistema retributivo si chiama così perché la pensione è direttamente influenzata dalla retribuzione, sia l’ultima che quella degli ultimi anni. La pensione pertanto verrà ad essere determinata dalla somma di più quote: quota A: riferimento all’ultimo stipendio in godimento al momento del pensionamento per le anzianità maturate a tutto il 1992; quota B: sulla base della media degli stipendi degli ultimi dieci anni di servizio per le anzianità maturate a partire dal 1º gennaio 1993 in poi. Il moltiplicatore cui fare riferimento per calcolare l’importo pensionistico, coefficiente di rendimento, era, fino al 1995 differenziato a seconda gli anni maturati, con un incremento percentualistico elevato specie per le anzianità da 35 a 40 anni di contribuzione. Il sistema consentiva, con 40 anni di contribuzione di raggiungere il 100 per cento dell’importo retributivo in godimento. Dal 1995 i coefficienti sono stati rideterminati al 2 per cento per anno. Questo fa si che per poter calcolare la pensione si debba procedere ad una serie di operazioni che comprendono il calcolo del coefficiente da applicare alla retribuzione pensionabile alla cessazione e alla retribuzione media dell’ultimo periodo decennale. Dalla somma delle due quote di pensione si ricaverà l’importo pensionistico annuale. In forma semplicistica ed anche rozza, possiamo prevedere per un pensionato al 31 dicembre 2005, con 35 anni di contribuzione, e una retribuzione pensionabile alla cessazione di circa 65.000 euro, applicando un coefficiente di 0,75 (0,55 quota A // 0,20 quota B), un trattamento pensionistico intorno ai 50 mila euro lordi annuo. La pensione, che è esclusivamente di vecchiaia, liquidata con il sistema contributivo deve rispettare alcuni parametri diversi. Anche in questo caso l’età minima richiesta è di 57 anni: almeno fino al 31 dicembre 2007, prevedendo l’ultima riforma previdenziale l’accrescimento dell’età a 65 anni per gli uomini e 60 per le donne. Ma il lavoratore deve avere almeno 5 anni di contributi e l’importo pensionistico deve avere raggiunto una misura minima pari all’importo dell’asse- gno sociale Inps (428 euro circa mensili per il 2006) maggiorato del 20 per cento. Per calcolare la pensione si deve fare riferimento al totale delle contribuzioni (montante) versate in tutta la vita lavorativa, ed opportunamente rivalutate con i coefficienti dell’Istat, rapportandole a dei coefficienti moltiplicatori che variano a secondo l’età del richiedente il trattamento. Anche in questo caso in forma orientativa, a fronte di un montante di 1 milione di euro e di un’età del richiedente di 59 anni (coefficiente di trasformazione 5,006) avremo un trattamento pensionistico annuo lordo di circa 50 mila euro. Il sistema misto prevede delle ulteriori condizioni diversificate. I criteri d’età e di contribuzione per accedere al pensionamento sono gli stessi di quelli previsti per le pensioni retributive, ma per il calcolo della pensione avremo che i periodi fino al 1995 saranno calcolati con il sistema retributivo, mentre i periodi dal 1996 a quello del pensionamento saranno calcolati con il sistema contributivo. Per rispondere alla giusta curiosità o interesse dei lettori dovremmo anche parlare della riduzione delle aliquote di rendimento in relazione al variare degli importi della retribuzione. In pratica il 2% di aliquota fissa prevista per il sistema retributivo si riduce percentualmente a fronte di importi di retribuzioni più elevati: da 37 mila a 50 mila euro diviene 1,50% ; da 50 mila a 63 euro 1,25% , da 63 mila a 72 mila euro 1%, e per importi maggiori di 72 mila euro 0,90%, ovvero anche dell’aggiornamento delle retribuzioni, prese a riferimento per il calcolo della quota B della pensione per la media degli ultimi dieci anni, in misura corrispondente alla variazione dell’indice dei prezzi. Ma sono tutti calcoli e condizioni che complicano ancora di più un settore che, invece, avrebbe bisogno di semplificazioni e maggiore chiarezza: “... ma del doman non v’è certezza ...”. Claudio Testuzza Coefficienti di rendimento del sistema retributivo ANNI DI CONTRIBUZIONE 10 20 25 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 VALORI 31 45 55 67 70 73 76 79 82 85 89 92 96 100 n.b. Per le anzianità contributive maturate dal 1° gennaio 1995 il coefficiente è del 2% costante Coefficienti di trasformazione del sistema contributivo ANNI DI ETÀ AL PENSIONAMENTO VALORI 57 58 59 60 61 62 63 64 65 4,720 4,860 5,006 5,163 5,334 5,514 5,706 5,911 6,136 Manualetto pratico e teorico del come scrivere bene 1. Evita le allitterazioni, anche se allettano gli allocchi. 2. Non è che il congiuntivo va evitato, anzi, che lo si usi quando necessario. 3. Evita le frasi fatte: è minestra riscaldata. 4. Esprimiti siccome ti nutri. 5. Non usare sigle commerciali & abbreviazioni etc. 6. Ricorda (sempre) che la parentesi (anche quando pare indispensabile) interrompe il filo del discorso. 7. Stai attento a non fare ... indigestione di puntini di sospensione. 8. Usa meno virgolette possibili: non è “fine”. 9. Non generalizzare mai. 10. Le parole straniere non fanno affatto bon ton. 11. Sii avaro di citazioni. Diceva giustamente Emerson: “Odio le citazioni. Dimmi solo quello che sai tu”. 12. I paragoni sono come le frasi fatte. 13. Non essere ridondante; non ripetere due volte la stessa cosa; ripetere è superfluo (per ridondanza s’intende la spiegazione inutile di qualcosa che il lettore ha già capito). 14. Solo gli stronzi usano parole volgari. 15. Sii sempre più o meno specifico. 16. La litote è la più straordinaria delle tecniche espressive. 17. Non fare frasi di una sola parola. Eliminale. 18. Guardati dalle metafore troppo ardite: sono piume sulle scaglie di un serpente. 19. Metti, le virgole, al posto giusto. 20. Distingui tra la funzione del punto e virgola e quella dei due punti: anche se non è facile. 21. Se non trovi l’espressione italiana adatta non ricorrere mai all’espressione dialettale: peso el tacòn del sbrego. 22. Non usare metafore incongruenti anche se ti paiono “cantare”: sono come un cigno che deraglia. 23. C’è davvero bisogno di domande retoriche? 24. Sii conciso, cerca di condensare i tuoi pensieri nel minor numero di parole possibile, evitando frasi lunghe o spezzate da incisi che inevitabilmente confondono il lettore poco attento affinché il tuo discorso non contribuisca a quell’inquinamento dell’informazione che è certamente (specie quando inutilmente farcito di precisazioni inutili, o almeno non indispensabili) una delle tragedie di questo nostro tempo dominato dal potere dei media. 25. Gli accenti non debbono essere nè scorretti nè inutili, perchè chi lo fà sbaglia. 26. Non si apostrofa un’articolo indeterminativo prima del sostantivo maschile. 27. Non essere enfatico! Sii parco con gli esclamativi! 28. Neppure i peggiori fans dei barbarismi pluralizzano i termini stranieri. 29. Scrivi in modo esatto i nomi stranieri, come Beaudelaire, Roosewelt, Nietzsche, e simili. 30. Nomina direttamente autori e personaggi di cui parli, senza perifrasi. Così faceva il maggior scrittore lombardo del XIX secolo, l’autore del 5 maggio. 31. All’inizio del discorso usa la captatio benevolentiae, per ingraziarti il lettore (ma forse siete così stupidi da non capire neppure quello che vi sto dicendo). 32. Cura puntiliosamente l’ortograffia. 33. Inutile dirti quanto sono stucchevoli le preterizioni. 34. Non andare troppo sovente a capo. Almeno, non quando non serve. 35. Non usare mai il plurale majestatis. Siamo convinti che faccia una pessima impressione. 36. Non confondere la causa con l’effetto: saresti in errore e dunque avresti sbagliato. 37. Non costruire frasi in cui la conclusione non segua logicamente dalle premesse: se tutti facessero così, allora le premesse conseguirebbero dalle conclusioni. 38. Non indulgere ad arcaismi, apax legomena o altri lessemi inusitati, nonché deep structures rizomatiche che, per quanto ti appaiano come altrettante epifanie della differanza grammatologica e inviti alla deriva decostruttiva – ma peggio ancora sarebbe se risultassero eccepibili allo scrutinio di chi legga con acribia ecdotica – eccedano comunque le competenze cognitive del destinatario. 39. Non devi essere prolisso, ma neppure devi dire meno di quello che una frase compiuta deve avere. 14 Malati di tumore: 15 giorni per ottenere l’invalidità S olo poche parole, un semplice comma inserito nella legge di conversione del decreto legge 4/2006 in materia di organizzazione e funzionamento della pubblica amministrazione (la legge 9 marzo 2006, n. 80, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 59 dell’11 marzo 2006) e la qualità della vita di centinaia di migliaia di malati di cancro migliora. D’ora in poi chi si ammalerà di cancro non dovrà più attendere un anno o anche più per vedersi riconosciuto lo stato di invalidità e di handicap in situazione di gravità derivante dalla malattia. In soli quindici giorni dalla presentazione della domanda alla ASL i malati di cancro potranno usufruire dei benefici socioeconomici garantiti dallo Stato per la gestione della malattia e che, in parte, riguardano anche coloro i quali si prendono cura di chi si è ammalato: il Parlamento, infatti, ha approvato in via definitiva la norma che stabilisce che l’accertamento dello stato di handicap in situazione di gravità dell’invalidità superiore al 50% (condizioni normalmente riconosciute ai malati di tumore in fase acuta) deve avvenire entro 15 giorni dalla domanda presentata presso la ASL. La nuova legge ha previsto, inoltre, che l’accertamento da parte della commissione di prima istanza sarà immediatamente efficace, senza che il malato debba attendere, come prima, l’ul- teriore deliberazione di secondo grado della commissione medica periferica. Fino a oggi era necessario un doppio passaggio e l’intero procedimento non doveva di norma superare i nove mesi, ma mediamente l’attesa era di circa un anno e talvolta anche di più. Nei pazienti oncologici, come noto, diversamente da altre forme di E negli Stati Uniti il medico visita per e-mail invalidità, la fase acuta della malattia e delle terapie antineoplastiche, di norma, non si protrae continuativamente per oltre un anno: in genere, dopo alcuni mesi, il tumore sì è stabilizzato, ed è tenuto sotto controllo mediante apposito follow up o terapia adiuvante, oppure può aver già fatto il suo corso. Le lungaggini burocratiche per l’invalidità si tramutavano di fatto in negazione del diritto, cosa che rappresentava un’evidente contraddizione in termini. Per queste ragioni la FAVO (Federazione delle Associazioni di Volontariato in Oncologia) che raggruppa più dell’80% delle oltre 650 organizzazioni attive sul territorio nazionale, si è fatta promotrice della modifica legislativa, sulla base di innumerevoli segnalazioni dei malati di cancro che lamentavano l’inutilità dei benefici connessi allo stato invalidante la cui concessione giungeva quando la fase critica della malattia era oramai superata. La necessità di accedere in tempi brevi alle provvidenze concesse alle persone rese invalide dalla patologia oncologica (pensione di inabilità, assegno di invalidità, indennità di accompagnamento) è in re ipsa e il ritardo della corresponsione può causare notevole disagio, solo parzialmente risarcibile dalla maggiorazione della somma con gli interessi legali dalla data di presentazione della domanda. Quanto poi ai permessi retribuiti per assentarsi dal lavoro, validi per il malato (tre giorni al mese o due ore al giorno oltre ai trenta giorni di congedo per cure connesse allo stato invalidante), ma anche per un familiare che si prende cura del malato (tre giorni al mese) l’impossibilità di tempestiva fruizione non era in alcun modo recuperabile. Per chi avesse fatto ricorso a ferie, permessi, giorni di malattia, magari rischiando di perdere il lavoro, non c’era modo dì avere, successivamente, un risarcimento, né economico né tantomeno in termini di giornate lavorative. Per questo la norma appena approvata è di fondamentale importanza, perché consente ai malati di curarsi in tranquillità e, al tempo stesso, di conservare l’attività lavorativa e, nei limiti del possibile, le proprie abitudini di vita. Questo traguardo è stato raggiunto grazie al grande impegno della FAVO e del Ministro della Funzione pubblica Mario Baccini e in particolare del sottosegretario Learco Saporito che si sono attivamente impegnati affinché l’emendamento fosse approvato dal Parlamento che, per una volta senza contrapposizioni, ha dato compatto una risposta positiva alle richieste dei cittadini malati di cancro, riconoscendo l’importanza della questione e l’opportunità della modifica legislativa richiesta per abbreviare un iter burocratico. Elisabetta Iannelli Come destinare il 5 per mille Sempre più medici americani visitano i pazienti via e-mail. I messaggi sono rimborsati dalla mutua come normali visite in ambulatorio. E il trend è incoraggiato dai datori di lavoro: invece di assentarsi dagli uffici per farsi visitare dai medici, i dipendenti ottengono le risposte desiderate (e le prescrizioni per le medicine) senza allontanarsi dalla scrivania. Ormai relegate alla preistoria le visite a domicilio, i medici americani vedono nelle visite e-mail un modo comodo per ridurre l’affollamento delle sale d’attesa, dove i pazienti sono spesso rassegnati a lunghe code: l’ora dell’appuntamento è nella maggior parte dei casi puramente indicativa. Per i dottori la visita via e-mail presenta notevoli vantaggi economici: il tempo necessario per scrivere un messaggio via Internet è di gran lunga inferiore a quello di una visita in ambulatorio. Dalla visita via e-mail sono esclusi solo i nuovi pazienti: la prima consultazione deve sempre avvenire in ambulatorio. Ma i contatti successivi possono essere effettuati per posta elettronica. I pazienti descrivono, infatti, per iscritto in modo notevolmente più accurato i loro sintomi avendo tempo per pensare e per spiegare. Alcuni pazienti elogiano il maggior grado di intimità che viene raggiunto con i medici nei messaggi scritti: il linguaggio dei dottori è spesso più informale. Altro aspetto positivo, dal punto di vista di molti pazienti, è quello della rapidità delle risposte. Con le visite normali gli appuntamenti sono dati solo alcuni giorni dopo. Con le e-mail le risposte giungono quasi sempre in giornata, spesso nel giro di poche ore. La visita via e-mail è particolarmente utile per i pazienti affetti da malattie croniche, come il diabete o l’asma, dove occorre un contatto frequente. Mentre raggiungere il medico per telefono può essere spesso difficile (in un’era di segreterie automatiche che creano filtri insormontabili), il messaggio e-mail offre accesso istantaneo. Non tutti i problemi si prestano alle visite per posta. Ma l’uso dei messaggi e-mail per i casi di routine consente ai medici di dedicare più tempo in ambulatorio a chi ha veramente bisogno di una visita reale anziché virtuale. La compagnia di assicurazione sanitaria “Blue Shield California” rimborsa i medici con 25 dollari a messaggio e-mail, la stessa somma di una visita in ambulatorio. Numerose altre mutue, in tutta l’America, stanno seguendo questo trend dopo che alcuni studi hanno mostrato che le visite elettroniche migliorano la produttività dei medici e dei pazienti. Alcune compagnie di software hanno anche creato programmi ad alta sicurezza per consentire ai medici di consultare i loro archivi elettronici e inviare diagnosi e prescrizioni e-mail ai pazienti senza il timore di intrusioni esterne. La legge finanziaria 2006 ha previsto, a titolo sperimentale, solo per il 2006, la destinazione, in base alla scelta del contribuente, di una quota pari al 5 per mille dell’imposta sul reddito delle persone fisiche a finalità di sostegno del volontariato, onlus, associazioni di promozione sociale e di altre fondazioni e associazioni riconosciute; finanziamento della ricerca scientifica e delle università; finanziamento della ricerca sanitaria; attività sociali svolte dal comune di residenza del contribuente. Nel sito della Agenzia delle Entrate (www.agenziaentrate.it) sono disponibili gli elenchi definitivi dei soggetti ammessi alla destinazione della quota. Da ricordare che la scelta di destinazione del 5 per mille e quella dell’8 per mille, di cui alla legge n. 222 del 1985, non sono in alcun modo alternative fra loro. 15 MERCEDES SLK 55 AMG Muscoli e cavalli per chi cerca emozioni forti G li appassionati di Formula 1 l’hanno vista spesso (forse anche troppo) seguendo le corse nelle ultime due stagioni. La più sportiva, potente e speciale delle SLK in listino è infatti dal 2004 la “safety car” ufficiale nell’ambito dei Gran Premi del Mondiale di F.1. Guidata da Bernd Maylander, ha il non facile compito di rallentare per qualche giro di pista le monoposto che hanno 900 (e passa) cavalli di potenza e che vanno forte anche quando devono andare piano. Solo alleggerita di un centinaio di kg rispetto alla SLK 55 AMG di serie e dotata di un impianto di scarico aperto, la “safety car” Formula 1 dispone dello stesso motore e delle medesime caratteristiche meccaniche della vettura che può essere acquistata da chiunque sia disposto a pagarla 68.520 euro. Realizzata partendo dalla base della nota roadster con tetto rigido apribile, diventa in questa versione un mezzo dalle caratteristiche del tutto particolari, poiché associa alla carrozzeria compatta un motore V8 di 5.5 litri, con 360 cavalli e 52 kgm di coppia. Impossibile trovarle delle concorrenti dirette. Questa spider compatta ma ipervitaminizzata negli attributi, è capace di regalare emozioni decisamente forti al volante. COM’È FATTA La linea di base della SLK 55 AMG è quella ormai conosciuta, con l’inconfondibile prolungamento del cofano nella calandra che inalbera la grande stella a tre punte, un vezzo stilistico che fa il verso al musetto della McLaren-Mercedes di F1 nonché alla supercar stradale SLR. La versione AMG è riconoscibile per alcuni particolari specifici, cominciando dal più accentuato spoiler sotto le prese d’aria anteriori e dagli sfiati dell’aria davanti alle ruote anteriori, per far defluire il calore prodotto dal V8 5.5. Nella zona posteriore si nota lo spoiler aggiunto sulla sommità del cofano bagagli che, secondo i tecnici AMG, riduce la portanza del 36%. Sono specifici anche i doppi terminali di scarico sdoppiati, grintosi da vedere ma soprattutto da ascoltare. Attraverso le razze dei cerchi in lega da 18 pollici (con pneumatici 225/40 davanti e 245/35 dietro) si possono altresì notare le pinze di colore alluminio con tanto di scritta AMG in bella evidenza che agiscono sui dischi auventilanti e forati. Immutata, rispetto alle altre SLK, la funzionalità del tettuccio rigido ripiegabile, che permette di passare dalla configurazione coupé a quella roadster (e viceversa) in soli 22 secondi e con la semplice pressione di un tasto di abitacolo. COME VA La notevole elasticità e l’ampio respiro sono tra le doti migliori del motore “made in AMG”. L’otto cilindri si lascia utilizzare senza problemi ai regimi inferiori cominciando a spingere seriamente da 3000 giri e, ancora più intensamente, da 4000. Il tutto accompagnato da un rombo inconfondibile che è vera musica per le orecchie di chi ama le auto sportive. Le prestazioni sono di grandissimo rilievo, pur con la velocità massima autolimitata. I 253,3 km/h di punta si raggiungono in pochissimo spazio, visto anche che dal km con partenza da fermo si esce già a 231,8 km orari. In accelerazione, il tempo da 0 a 1000 me- tri è migliore di quanto dichiara la Casa: 23”46 contro 23”8. Notevole anche lo spunto, con i 4”95 registrati da 0 ai 100 orari che sono vicinissimi ai 4”9 dichiarati. Anche le riprese sono eccellenti, grazie alla presenza della trasmissione automatica. In “drive” sono sufficienti 2”94 per rilanciarsi da 80 a 120 km/h mentre bastano 21”95 per percorrere 1000 metri in ripresa da 40 km/h! Come logica vuole, i consumi non risultano contenuti. Nella marcia urbana non siamo andati oltre 6,1 km/litro, mentre in autostrada, a 130 km/h, abbiamo percorso solo 8,5 km/l. Nella guida sportiva è facile far scendere la percorrenza a 5-5,5 km/litro, con un’autonomia di conseguenza ridotta. Sulle strade aperte, i limiti di tenuta di strada sono elevatissimi. il controllo di stabilità è solo parzialmente disinseribile e questa è forse una pecca per il tipo di vettura. Nei percorsi misti, ricchi di curve e controcurve, il sistema può ritenere imminente un’uscita di strada anche se questa poi non si verificherebbe, impedendo di sfruttare davvero al limite le possibilità del mezzo. Diciamo questo con la dovuta premessa che con l’ESP parzialmente disinserito bisogna comunque fare attenzione a dosare la pressione sul pedale dell’acceleratore per non incorrere in brusche reazioni da parte del retrotreno. Con 360 cavalli e 52 kgm di coppia a disposizione, il sovrasterzo di potenza è infatti in agguato, particolarmente nei bruschi cambi di direzione con l’acceleratore schiacciato. L’inserimento in curva, da parte sua, è molto buono mentre, sempre con l’ESP disinserito, non si notano reazioni pericolose nelle fasi di rilascio, anche violento, dell’acceleratore. Se inserito completamente, il controllo di stabilità svolge puntualmente il suo lavoro stroncando ogni possibile eccesso di confidenza. Lo sterzo è abbastanza preciso e diretto, in particolare alle velocità inferiori, una volta impostata la curva. Sul veloce si desidera invece una maggiore precisione del comando, forse troppo servoassistito in questi frangenti. Non eccessiva la manovrabilità in spazi ristretti. Il cambio è praticamente inappuntabile se usato come un automatico. Per facilitare la guida sportiva, la AMG ha studiato comandi manuali con l’inserimento e la scalata sequenziale delle sette marce a disposizione. Sono ottime le scelte di evitare il “kick down” e di non passare automaticamente al rapporto superiore una volta raggiunto il regime di inserimento del limitatore. E invece molto meno funzionale il tempo di esecuzione delle cambiate in inserimento nella modalità manuale. In questo caso va meglio in fase di scalata, con innesti del rapporto inferiore solleciti e d’aiuto alla frenata. Quest’ultima, da parte sua, è su livelli di eccellenza, visto che bastano 92 metri per fermarsi a 160 km/h e che a 100 km/h ci si arresta in soli 36,7 metri. Questi risultati fanno perdonare una certa rumorosità dell’impianto, dovuta alla sua struttura e ai dischi forati. Impostazione sportiva, con assetto rigido, e rumore del motore limitano un po’ il comfort di bordo, come si può notare dai 70,3 db registrati già a 100 km/h di velocità. A tetto chiuso si comincia inoltre ad avvertire qualche fruscio aerodinamico a partire dai 150-160 km/h. A vettura aperta gli spifferi d’aria sono però ridotti, con l’eventuale contributo dell’ “airscarf” che aiuta nelle passeggiate invernali a capo scoperto. LA MECCANICA L’otto cilindri a V di 5.5 litri sviluppato dalla AMG riprende alcune soluzioni dei propulsori da competizione, come i pistoni forgiati in alluminio, gli iniettori dell’olio per raffreddare i pistoni e il condotto di aspirazione dell’aria a geometria variabile. La preparazione comprende un assetto studiato per le necessità della Mercedes trasformabile: quindi ammortizzatori telescopici, molle e barre antirollio sono dotati di specifica taratura. Particolare cura è stata dedicata alla messa a punto dell’impianto frenante, che comprende dischi flottanti autoventilanti da 340 mm all’anteriore, dove sono installate pinze a 6 pompanti mentre dietro sono da 330 mm con pinze a 4 pompanti. La soglia di intervento di ABS, ESP e ASR, è programmata in modo da favorire il piacere della guida sportiva. Tra le differenze dalla SLK standard va notata la presenza di un radiatore supplementare dell’olio che fruisce di appositi sfiati dell’aria nella parte laterale dello spoiler anteriore. GLI INTERNI I sedili ben sagomati, specifici della versione AMG, offrono una posizione ideale, ulteriormente migliorata dalle regolazioni elettriche con memoria, che è un optional montato sulla vettura in prova. E a richiesta (482 euro) anche il sistema “airscarf”: premendo un tasto sulla consolle centrale, si attivano le bocchette d’aerazione poste sui poggiatesta dei sedili; da esse fuoriesce un flusso d’aria calda diretta verso il collo del guidatore e del passeggero, che consente quindi di viaggiare a tetto aperto anche d’inverno. La strumentazione è specifica del modello: la grafica è ben leggibile, il contagiri sulla destra. Le pagine del computer di bordo, leggibili fra i due strumenti principali, aggiungono informazioni utili e possono essere sfogliate tramite i pulsanti presenti sul volante multifunzione. La plancia riprende quella di altre versioni della SLK. Sul modello in prova lo schermo nella consolle centrale è più piccolo, con navigatore satellitare a pittogrammi. I comandi sono ben disposti e a portata di mano, se si eccettuano quelli del tergicristallo, su una leva a sinistra del volante. Le finiture sono di alto livello, con particolari in alluminio che si aggiungono alle plastiche, alla pelle e ai tessuti degli interni.