Troppe disattenzioni nella fase difensiva

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Troppe disattenzioni nella fase difensiva
Troppe disattenzioni
nella fase difensiva
/ numeri spiegano chiaramente il ko
di Gianluca CIRILLO
Ritornare tra le mura amiche per due turni consecutivi,
dopo una bella vittoria in trasferta, per tentare una mini striscia di risultati positivi: era questa la "mission" per coach Sacchetti e il suo gruppo, arriva invece una pessima sconfitta sia
per la classifica sia per il modo
in cui è maturata.
Sul piano della consapevolezza, la New Basket, ha fatto
un passo indietro laddove sul
piano squisitamente tattico, i
passi falsi sono più d'uno.
Brescia si limita all'ordinaria amministrazione, impostando una difesa mista per scollegare M'Baye dalla squadra: coach Andrea Diana riesce nel suo
intento e Brindisi non riesce così a far fronte alla novità di non
poter sempre contare sul suo
francese tuttofare.
Inizia così il caos brindisino, con lunghi momenti di buio
e fiammate di "ragione" cestistica. Una partita fatta di strappi
non può e non deve diventare
anche a Brindisi il marchio di
fabbrica per coach Sacchetti.
Certo, il tecnico di Altamura
possiede l'alibi di non avere un
regista nel pieno delle proprie
facoltà, considerate le pessime
condizioni di Phil Goss, ma
molte responsabilità della sconfitta interna con Brescia sembrano essere figlie di scelte errate
orchestrate in panchina.
Le statistiche, come sempre,
non dicono tutto, ma spiegano
in modo chiaro cosa è successo.
Perdere ben sedici palloni dà l'idea di un chiaro segnale di assenza di regia, così come concedere 11 rimbalzi offensivi agli
avversari rappresenta un vizio
consolidato, in altre parole scarsa propensione al taglia fuori e,
più in generale, scarsa attenzione alla fase difensiva (91 punti
concessi sono davvero tanti).
Aj English, dunque, non è
un play e farlo passare come tale crea un problema di identità,
sia a lui sia ai compagni: i suoi
15 punti sono del tutto ininfluenti nell'economia della gara, soprattutto se si considerano
gli otto tentativi dall'arco (con
solo due bersagli) e i momenti
del match in cui questi otto tiri
sono stati tentati.
Phil Goss resta in condizioni fisiche del tutto precarie: recuperare il prima possibile il
play Nic Moore, quindi, è obiettivo non più rimandabile. L'accanimento nel tiro della distanza comincia ad assumere contorni patologici: 4 su 9 nel primo
quarto, 3 su 7 nel secondo, zero
su 5 nel terzo e 3 su 8 nell'ulti-
mo periodo. Sacchetti deve costruire delle alternative allorquando le squadre avversarie cominceranno a limitare il francese Amath M'Baye, terminale affidabile ma che non può reggere da solo l'intera responsabilità
dell'attacco New Basket e queste alternative non possono essere solo il tiro dalla lunga distanza.
Brindisi un vero fenomeno
lo possiede e risponde al nome
di Kris Joseph: l'ala canadese
deve essere messa nelle condizioni di esprimere tutto il proprio potenziale, magari cercando di creare una sinergia con
Durand Scott.
Il parco lunghi, invece, merita un altro discorso dato che
Carter e Agbelese non sono riusciti finora ad incidere con continuità (con così tanti tiratori,
un pivot di scuola slava avrebbe fatto comodo).
IL PUNTO
Perse 16 palle:
rimonta difficile
• La New Basket non
riesce a fronteggiare le
difese miste approntate da
Brescia per limitare
M'Baye. Phil Goss, in
cabina di regia, non offre
sufficienti garanzie e così
tocca ad AJ English far
ragionare la squadra, ma
anziché gestire i palloni
delicati, sparacchia a salve
dall'arco. Su quattro quarti
solo il secondo è salvabile
per intensità difensiva, tutto
il resto sono marcature e
rotazioni che saltano. Sedici
palle perse in una sola
partita poi non equivalgono
mai ad una vittoria.
DELUSI
Non è bastato,
stavolta, il
sostegno dei
tifosi dell'Enel
Brindisi per
riuscire ad
ottenere un
altro successo,
dopo la vittoria
interna con
Torino e quella
esterna con
Cremona