Libere, di Cristina Comencini atto unico Due donne, una più matura
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Libere, di Cristina Comencini atto unico Due donne, una più matura
Libere, di Cristina Comencini atto unico Due donne, una più matura, l’altra più giovane sono sedute sul palcoscenico. La più giovane ascolta una musica con gli auricolari, la più matura sfoglia senza interesse una rivista e di tanto in tanto occhieggia la più giovane. Dagli auricolari si sente una musica. Donna matura Scusa… La giovane non sente. L’altra le fa un segno per richiamare la sua attenzione. La ragazza toglie gli auricolari. Donna matura È forte… Donna giovane Cosa? Donna matura La musica… La ragazza la guarda stupita. Donna giovane L’ascolto sempre a questo volume… Donna matura Intendevo dire che è proprio forte questa musica… mi sembra di conoscerla… (le fa segno come volesse ascoltarla) Posso? La ragazza giovane, le tende l’ipod senza entusiasmo. L’altra ascolta. Donna matura Dio, certo che la conosco! Dio mio… (alla ragazza) È una canzone degli anni settanta… oddio come si chiamava? Donna giovane Non lo so. L’ho scaricata da internet, mi piaceva. Donna matura (canticchiando) ...Como la libertad, canta como si la libertad ....es suiyo convenir resuena para escapar... Ammutolisce e guarda la giovane che si è rimessa gli auricolari e si è isolata di nuovo. Nel silenzio, come un inizio, alla platea. Donna matura Una volta c’era uno spazio in cui le donne abbandonavano la reciproca ostilità e cercavano di costruire una differenza e una forza femminile… La ragazza giovane si toglie gli auricolari. Donna giovane C’era una volta… Donna matura Ridi? Donna giovane Le donne di una certa età… Donna matura Grazie. Donna giovane Le donne della tua generazione avevano problemi che noi non abbiamo più. E poi so dove vuoi arrivare. Donna matura Dove? Donna giovane Al femminismo, una cosa vecchia e sepolta. Un silenzio. Donna giovane Era a questo che volevi arrivare, vero? Donna matura Se non t’interessa… Donna giovane Vuoi sapere perché non mi interessa? Donna matura Molto. Donna giovane Perché le cose di cui parlavate, la libertà di essere se stesse, del proprio corpo, il lavoro, la maternità, la sessualità, tutte queste cose noi le abbiamo e non c’è più bisogno di parlarne. (una pausa) E non dirmi che le abbiamo per merito vostro… Donna matura Tu lo hai detto. Donna giovane Le abbiamo, ma non è servito a molto. Donna matura Ti giuro che non era la stessa cosa… quando ti svegliavi la mattina e pensavi: sono pazza a sentirmi così infelice, a non trovare niente nella mia vita che sia veramente mio, che sia ciò che voglio? Donna giovane Leggi i giornali o no? Ogni giorno una donna ammazzata, stuprata o da viva che vende il suo corpo per aprire un locale o per una parte in televisione… Il punto è questo, se proprio dobbiamo parlare – sei tu che hai cominciato – il punto è: a cosa ha portato quel famoso spazio tra donne che riesumavi all’inizio? Donna matura Sì, questo è il punto, ed è quello di cui volevo parlare con te. Donna giovane Allora facciamolo senza raccontarci frottole… Donna matura Posso raccontartene una sola? Donna giovane Una frottola? Donna matura Sì, una sola. (una pausa) Quelle sere, uscivo dalle riunioni, tardi, mi infilavo in macchina, guidavo, ero un’altra, con tutte quelle storie nella testa, a volte allungavo il percorso, non volevo rientrare subito a casa, ero troppo eccitata, la città era mia. Vite di donne così diverse, così simili, un sentimento potente, una storia sempre uguale dalla notte dei tempi e all’improvviso, mentre guidi, ne hai davanti agli occhi un’altra, sta cambiando proprio ora, proprio quella sera. Niente sarà più come prima… Donna giovane E ora guidi la sera, non vedi l’ora di tornare a casa da tuo marito, dai tuoi bambini e speri che nel garage nessuno ti accoppi. Donna matura Più o meno. (una pausa) Cosa è successo? Sono sempre io alla guida di quella macchina eppure mi sembra di avere perduto ogni forza, che tutto intorno a me vada avanti in un modo che non controllo, che non capisco. Vedo donne in televisione, e mi chiedo da che pianeta sono scese e io in quale abito? Con chi devo parlarne? Con le colleghe, abbiamo poco tempo, corrono come me per fare funzionare tutto, e certe non ce la fanno: non c’è un asilo decente per i bambini, vederli stare male non se ne parla, allora meglio restare a casa. Con le madri, gli argomenti sono le scuole e le babysitter. E il mio corpo, paura di invecchiare, il loro, tirato, deformato, ognuna lo usa come vuole, e siamo libere, sì siamo libere, di fare cosa? Donna matura Chi? Donna giovane Le donne che vendono il loro corpo. Donna matura No? Donna giovane Tante volte è l’unico modo per riuscire ad avere quello che vuoi. Perché non dovresti farlo? Mi fanno più schifo quelle si portano il telefonino dietro per fare foto e ricattare. Comunque credi che sia facile in Italia riuscire a farti valere… E poi gli uomini sono rimasti sempre lì, il rapporto con una donna non lo vogliono, il loro desiderio si accende quando la possono pagare… Donna matura E allora noi usiamo il nostro corpo a specchio con il loro desiderio: poca relazione, seduzione basata su cliché – essere giovane, disponibile, pronte a ogni gusto, maneggevoli, non impegnative… A questo è servita la nostra libertà? Donna giovane Sei moralista… Donna matura Eh no, questo non lo devi dire… io voglio, volevamo, una sessualità molto più piena. Credi che sputo sul sesso? Mi credi una monaca? Il sesso è il sale della terra! Non dobbiamo farcelo insegnare da nessuno… ma se è solo ripetizione feticista, bambole di plastica penetrate da quattordicenni di sessant’anni e più, non me ne frega niente. Che ne sanno loro di cosa può essere il sesso tra due persone alla pari? Niente. Perché gli uomini del nostro paese non hanno scritto, parlato, della miseria di quel sesso? Perché nessun uomo si chiede come mai sono ancora lì? Donna giovane Prendono il potere e trafficano in donne, come sempre. E quelli che non hanno il potere non dicono niente, forse li invidiano: beati loro che possono scopare liberamente. Donna matura Liberamente… Donna giovane Liberi loro, libere noi di farlo, liberi tutti. Un silenzio Donna giovane Non sai da quale pianeta sono scese quelle donne, eh? Te lo racconto io: una sera esci tardi dall’ufficio, t’infili in macchina, guidi nella città e pensi che male può farmi una volta, una sola volta, il mio corpo sarà quello di sempre, comunque non ho impegni stasera, uno sguardo allo specchietto, sei bella, le labbra senza pieghe, il seno teso, niente cellulite, fai un sacco di ginnastica, quanti anni durerà, e poi lo hai deciso, questa sera lo fai, e avrai quel posto e poi te lo scordi, ti sposi e non ci pensi più. Donna matura E dunque il corpo non ha limiti e ricordi… Sai la cosa che più mi ha colpito della storia di Noemi? Come si siano trasformati il suo viso e il corpo, dalla bella ragazza di quattordici anni, alla giovane replicante sorridente. Il suo viso dice: ho visto, sentito, mi hanno detto cose che sono chiuse dentro di me, non le avrete. La mia libertà, il mio agio, sono piantati in quel silenzio. Un silenzio. Donna giovane Il corpo ha ricordi… da ragazza il mio cresceva, seno, fianchi… di colpo ero grassa, chiudevo gli occhi davanti allo specchio, uno due e tre, tutto sarà cambiato quando li riaprirò, ci sarà una ragazza smilza, perfetta. Li riaprivo, sempre io davanti agli occhi, anzi non io, sempre lei, quella grassona che si era mangiata la bambina che piaceva a tutti… ho delle smagliature sul corpo, mi sono venute quando cercavo di svuotarmi di lei e di me… È stato difficile diventare una donna e non mi va di ricamarci sopra come fai tu. E poi chi se ne frega del vostro spazio, se tutto è cambiato ma siamo sempre lì, se non avete avuto il coraggio di… Donna matura … di? Donna giovane Non lo so, questo lo sai tu. Donna matura Di guidare la macchina veramente. Mettere semafori, cartelli e farli rispettare. Siamo rientrate a casa, e la mattina, ogni mattina, ognuna per sé a gareggiare con l’handicap. Lo specchio, un po’ di trucco, bambini fate presto, nella testa la lista delle cose da fare per la vita, per il lavoro, corri, corri e mettici anche un po’ di grazia, non avere l’aria stanca che invecchi presto, sorridi. Giocolieri, in equilibrio: bambini, uomo, casa, lavoro. Vediamo chi ce la fa a non cascare! Guarda la poverina lì nell’angolo, ha ceduto, e l’altra, dio mio a cosa si è ridotta. Non tutte hanno le palle, mi dispiace. Un silenzio Donna giovane Che fatica fai. Donna matura E tu? Donna giovane Non ho le palle, non partecipo alla corsa. Tanto è truccata e ci siete voi davanti, per noi il posto non c’è. La mia forza ha un limite, non voglio oltrepassarlo. Se non c’è tempo per crescere i figli, non li avrò. Se il lavoro vuole tutto il mio tempo, non glielo darò. Se l’amore non ama come sono, sarò sola. Se il mio corpo non regge il confronto, chi se ne frega. Donna matura Sei saggia. Donna giovane Triste. Donna matura E non t’interessa parlarne con altre? Donna giovane (ride) Sei sempre la solita, positiva, programmi, discuti… siamo figlie di tempi opposti. Ora, l’hai detto anche tu, ognuno gareggia per sé. E tu, cosa sapevi di me?, niente. Io neanche di te e dei tuoi tempi gloriosi. Abbandonare la reciproca ostilità, non so come sia possibile. Ho un’amica, una sola vera. Stiamo in silenzio e ci capiamo. Parliamo dei nostri ragazzi, del lavoro, andiamo al cinema. Una sera abbiamo litigato a morte, le avevo detto che non mi piaceva come la trattava il suo ragazzo, che mi sembrava che lei fosse troppo dipendente da lui. In un attimo siamo diventate due nemiche, nessuna comprensione, solidarietà, anni passati insieme, finito. Si era sentita giudicata, mi ha detto dopo, che non poteva sopportarlo. Si può essere amiche se non si sopportano le critiche? Non ci ho più riprovato, tra donne è così che va, ho pensato. E tu credi che sia possibile incontrarsi, parlare. Nello spazio di cui parlavi prima non vi scannavate su tutto? Donna matura No, è strano ma questa mi pare una delle cose più incredibili di tutta l’esperienza. Era caduta l’impossibilità del giudizio. Donna giovane Parla chiaro, non fare la difficile. Donna matura C’era una forma di attrazione reciproca, non so come spiegartelo. Come se l’altra fosse una proiezione anche di te, del tu corpo, dei tuoi pensieri. E non ti accorgevi di chi era giovane o di una certa età, come dici tu. C’era una donna, non so che fine abbia fatto, non ci siamo più riviste. Oggi diresti che era una vecchia, aveva più o meno sessanta anni, i capelli bianchi, li portava corti, aveva degli occhi bellissimi. Donna giovane Te ne eri innamorata? C’erano un sacco di lesbiche nel femminismo. Donna matura Come nella vita. No, non me ne ero innamorata, ma forse sì, mi piaceva come era arrivata a essere donna alla sua età. Se te ne parlo ora, mi mancano le parole, mi sembra che siano uscite dal vocabolario comune. Avrei voluto sapere come aveva fatto a invecchiare così, da dove veniva la grazia del suo corpo, la luce degli occhi profondi, la pelle segnata e trasparente, le mani, come si muovevano quando parlava… Se fossi un uomo, pensavo, sarei pazza di lei! Forse riuscivamo ad essere così perché non c’erano uomini tra noi. Lo abbiamo pensato, forse era anche vero, ma io oggi riflettendoci, rimpiango che non ci fossero. Non averne parlato anche con loro, di quello che scoprivamo di noi. Donna giovane Almeno un bignamino potevate farlo. Donna matura Lo avrebbero letto? Donna giovane Come una purga, ma forse alla fine si sarebbero divertiti e avrebbero avuto meno paura di noi. C’è un mucchio di ragazzi spaventati in giro. Donna matura Anche violenti. Donna giovane È la stessa cosa. Donna matura Sei intelligente. Donna giovane Grazie. Donna matura Nel mercato quotidiano delle donne, te l’ho detto prima, la cosa che più mi colpisce è l’analfabetismo sessuale degli uomini, il desiderio maschile sempre uguale, che non vuole conoscersi, non dialoga con se stesso, non evolve… mi sembra anche quello anni luce lontano da me. Donna giovane Sei proprio sicura che sapresti accettarlo, il desiderio degli uomini, se ragionasse su di sé, se si lasciasse andare alla verità di una confidenza? Donna matura Vai avanti, mi interessa. Donna giovane Quanto siamo legate anche noi a quell’analfabetismo sessuale? Parliamo, scaviamo, cambiamo, ma dall’uomo non vogliamo sempre la stessa cosa?, antica come il mondo, rassicurante: maschi/femmine, l’angoscia della prestazione, nostra/loro, e guai a chi me lo tocca. Sei veramente sicura che li vorresti qui con noi ora? Donna matura E cosa facciamo? Il mondo è fatto di due parti. Donna giovane Anche molte di più. Il mio ragazzo è speciale. Donna matura Sono contenta per te. Donna giovane Una volta mi ha detto una cosa. Avevamo appena fatto l’amore, eravamo quasi nel sonno. La testa sulla mia spalla, mi sussurra: il tuo corpo è dentro di me, ora è anche il mio. Mi è preso un colpo! L’ho svegliato, sai come facciamo noi quando vogliamo arrivare subito a capo di qualcosa e non molliamo anche se l’altro ci muore davanti. Donna matura Chiarissimo. Donna giovane Mi guardava con gli occhi che gli si chiudevano. “Che ho detto? Che ho detto di grave?” “Non me lo ricordo,” ripeteva. Donna matura Eh, che aveva detto poverino? Donna giovane Non scherziamo. Mi sei entrato dentro e dopo ti senti come me? Non mettermi in confusione, niente sfumature, ci sono cose che devono restare chiare, tu fai l’uomo e io faccio la donna. Si è addormentato sfinito, rinnegando tutto. Lo guardavo dormire, che incontro avevo mancato, che scoperte avrei potuto fare, di me, di lui, di noi due insieme. Questo è quello che volevo dire: siamo pronte a conoscere, ad amare la forza e la debolezza maschili. Donna matura Non lo so, comunque siamo sempre noi a chiedercelo. Donna giovane Già, anche questa fatica, oltre a tutte le altre. Donna matura Però è la fatica che è servita di più: niente è cambiato così tanto come la vita delle donne. Un silenzio Donna giovane Lavorare è difficile quando hai figli, vero? Donna matura Non voglio scoraggiarti. Donna giovane Una mia amica ha avuto il secondo figlio e ha mollato. Donna matura E tu, cosa vuoi fare? Veramente non vuoi più gareggiare? Donna giovane Vorrei non volerlo, ma la mia testa fabbrica modelli, soluzioni, mi sento capace più di molti altri, amo il mio lavoro, mi concentro ma tengo d’occhio tutto, capisco i colleghi, sono brava sai… Donna matura … e non avresti bisogno quella sera di guardarti nello specchietto retrovisore della macchina… Donna giovane Sì, ne ho bisogno, questo è il punto. Perché, con tutto quello che so fare non mi sento sicura?, non gli spacco il… scusa… Donna matura Figurati. Studio il mio viso nello specchietto ogni giorno, le rughe sulla fronte, intorno agli occhi, pieghe amare della bocca, tiro il viso verso le orecchie, sogno un’operazione che non avrò mai il coraggio di fare. Ho un marito, tre figli e non ho lasciato il lavoro anche quando dormivo due ore ogni notte. Ce l’ho fatta, eppure non mi sento sicura e non avrò mai lo sguardo luminoso di quella donna che mi piaceva tanto, i capelli corti, bianchissimi, perché? Donna giovane È chiaro, cerchi di entrare in una forma che non è la tua, spingi da un lato, dall’altro, ma è proprio che non ci stai. Donna matura Spiegati meglio. Donna giovane I tempi del lavoro, quelli della nostra vita, non corrispondono a quello che siamo. Lavoro velocemente, sono molto concentrata, come ti ho detto, non perdo tempo, non voglio passare in ufficio ore fuori dell’orario, non tutta la mia vita coincide col lavoro. A casa ho da fare. Ma tutto è organizzato in modo da non favorirti. Non credo sia solo una questione di chi ha figli – lì tutto diventa quasi impossibile – ma anche prima, senti che la tua vita non si chiude in un ufficio o in una casa in cui ti addormenti distrutta dalla fatica. Non sei nata per questo. Nessuno ha pensato alle tue di forme. Donna matura Anzi, ti dicono che altro modo non c’è per fare le cose, che quello è l’unico sistema per lavorare, produrre, creare. Ma tu ti accorgi che non è così, che ci sono mille perdite di tempo, che c’è un piacere perverso di rimanere sul posto, farsi vedere, essere sempre pronti al richiamo. E pensi, i colleghi lo possono fare perché c’è una donna a casa che gli organizza la vita, anzi lo fai anche tu, scappi, accudisci, pari ogni difficoltà e ti dici che forse è nell’ordine delle cose, che non si può cambiare, e non vuoi avere grane, discussioni. Sei così brava che ce la farai a fare tutto e non ti accorgi che ogni giorno rinunci a qualcosa, non ti accorgi neanche che lui ha sbattuto la porta e se ne è andato. Sei sola, con i figli, in ogni istante della tua vita, mai più nessuno a cui parlare di loro, di te… Cosa hai sbagliato? Hai lavorato troppo? Ti sei occupata troppo di loro? Troppo poco? Perché sei sola? Avremmo dovuto costruirle noi le forme… Donna giovane So dove vuoi arrivare, non ci sto… Donna matura Perché, aspetta, di cosa hai paura? Donna giovane Solo una parola è morta e sepolta più del femminismo ed è la politica. Un silenzio. Donna giovane Volevi arrivare a questo, vero? Donna matura Sei matta, non avrei avuto nemmeno il coraggio di pronunciarla quella parola… Donna giovane Meno male. Un silenzio Donna matura Però ogni tanto penso che non sarebbe male avere un posto nostro per riprendere il discorso interrotto tanti anni fa, anche piccolo, senza pretese, niente… una stanza, delle sedie, un tavolo, anche in piedi… Donna giovane Il solito spazio… Donna matura No, non lo chiamiamo così per carità… una parola che va molto è “rete”, io non ho capito esattamente cosa vuol dire… Donna giovane Ci si collega, si parla, si scrive, si commenta, si fanno circolare idee… Donna matura Andrebbe bene per te? Donna giovane Fatelo voi. Donna matura Eh, no, noi il culo… scusa Donna giovane Figurati. Donna matura Ce lo siamo già fatto. Anni di discussioni, analisi, l’inimicizia degli uomini, la paura di non essere amate, di andare troppo avanti e restare sole, la maternità acchiappata all’ultimo momento o persa per sempre. È stato bello, ma abbiamo pagato molti prezzi. La “rete” mi sembra più una cosa della tua generazione, siete voi che dovete metterla in moto più di noi. Non ti piace? Donna giovane Non lo so, il contatto fisico è importante, si vedono cose che non siamo capaci di dire. Donna matura Tu cosa vedi in me? Donna giovane In fondo mi piaci e vorrei anche che non fosse tutto finito… Lo spazio e tutto il resto… ma forse ce l’ho con te per avere lasciato tutto a metà, potrei essere tua figlia. Ci avete educato alla libertà, al rispetto di noi stesse, siamo andate nel mondo piene delle vostre aspettative. Solo che fuori non ne sapevano niente e tutto andava avanti nel solito vecchio modo. Donna matura Abbiamo almeno cercato di crescere i figli nel rispetto della donna. Donna giovane Questo è vero. Il mio ragazzo, te lo dicevo, è speciale. Quando commentiamo quello che succede nel mondo alle donne, ci sembra di essere due marziani. Ma penso che come noi ce ne sono tanti e allora perché non li vediamo sui giornali, in televisione? Perché negli altri paesi europei è diverso da qui e nessuno si permette di mettere le donne mezze nude, in reggicalze, sotto i tavoli, nella televisione di Stato? Perché chi ha figli deve lasciare il lavoro? Perché non si sono fatti gli asili nido? Perché ricade sulla donna tutto il peso dei figli, dei genitori anziani, dei malati? Perché se non resti fino alle dieci di sera in ufficio non fai carriera? E chi sono tutte quelle belle ragazze che ci dovrebbero rappresentare e fare i nostri interessi? Chi le ha scelte? Di cosa si è occupata la politica in Italia? Donna matura L’hai detta tu la parola. Donna giovane Sì, l’ho detta perché sono incazzata, tanto da non avere più le parole. Donna matura Cosa vuoi fare? Donna giovane Ora spero che questo medico mi riceva, così la smettiamo di parlare. E vorrei proprio non essere incinta perché non saprei come fare… Donna matura Dai, non me lo avevi detto! Donna giovane Ci siamo conosciute qui, mezz’ora fa… E poi il mio ragazzo, quello speciale, non vuole figli, ha paura che tutto cambi tra noi. Donna matura Perché? Donna giovane E me lo chiedi? Me l’hai raccontata tu la tua vita. Donna matura Vale la pena, in ogni caso, il bambino fa saltare tutte le cuciture, i rattoppi tra te e lui, ti ripiomba nei sensi di colpa, ti sembra che mai più sarai libera di testa come eri prima, che ti dividerai tra il lavoro e loro, tra loro e lui, tra te, loro, lui e la tua libertà. Ma ce l’hai fatta a gettare il cuore oltre il tempo che ti hanno destinato, ferreo, organizzato, conosciuto, circoscritto e sei già un proiettile lanciato verso un futuro che loro conosceranno anche per te. Donna giovane Mi chiamano… Donna matura Auguri! Donna giovane Grazie, ne ho bisogno… aspetta, dammi la tua mail, ti scrivo. E tieni, mentre aspetti, ti lascio la tua musica, la mia, la stessa… (le tende l’ipod).