Ma la dipendenza resta". - Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario

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Ma la dipendenza resta". - Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario
L'analisi
Ma la dipendenza resta
Silvio Garattini
on si ripeterà mai a sufficienza quanto sia
importante smettere di fumare. E vero che
si viene accusati di essere noiosi e ripetitivi,
ma si spera che almeno qualcuno degli oltre 12 milioni di fumatori si metta in testa che fumare determina una forte probabilità di accorciare la propria vita.
A causa di tumori, soprattutto del
polmone, insufficienze respiratorie e
danni cardiovascolari inclusi infarto
miocardico e ictus. Sono ben 70.000
all'anno i morti ascrivibili al fumo: è
come se una città di provincia sparisse
ogni anno! Recentemente, annunciata
con grande clamore mediatico come
valido aiuto per chi vuole smettere di
fumare, è comparsa la sigaretta
elettronica, che è stata accolta con
grande favore dai fumatori, tanto che s:
ritiene sia già stata utilizzata da circa
due milioni di fumatori. Riserve al
riguardo sono state formulate da chi si
occupa di prevenzione e salute pubblica.
All'inizio dell'anno è stato reso
pubblico un rapporto dell'Istituto
Superiore di Sanità che ha indotto
l'allora ministro della Salute Balduzzi a
formulare un giudizio negativo. Non si
può che essere d'accordo per una serie di
ragioni. In primo luogo non esistono
dati controllati con test scientifici
adeguati che permettano di stabilire se
la sigaretta elettronica sia in grado, in
quale misura e per quanto tempo, di
disintossicare dall'abuso del tabacco. In
secondo luogo non esistono dati per i
vari tipi di sigaretta elettronica. In
alcuni casi infatti queste sigarette
liberano nicotina; ma in altri casi si
utilizzano sostanze chimiche che danne
la sensazione di aspirare menta,
vaniglia, fragola o altro. In terzo luogo
non vi sono studi che attestino la
sicurezza dei prodotti impiegati,
incluso lo studio di eventuali danni a
lungo termine. Infine, occorre
sottolineare che la sigaretta elettronica
ha anche lo svantaggio di mantenere la
gestualità del fumare, una delle
N
componenti che mantengono nel tempc
l'abitudine e quindi la difficoltà di
abbandonare la sigaretta. Fra l'altro
sembra che si stia creando una nuova
moda, per cui anche chi non fuma
utilizza la sigaretta elettronica. Questo
accade soprattutto nei giovani e ciò
facilita la possibilità di divenire
tossicodipendenti senza aver fumato
alcuna sigaretta.
Ce n'è a sufficienza per ritenere che il
commercio di questo nuovo gadget
debba essere sottoposto all'attenzione
dell'Aifa e si richieda alle ditte
produttrici di presentare adeguate
informazioni per evitare che la sigaretta
elettronica porti più danni che benefici.
Andrebbe comunque vietata la
possibilità di fumare nei luoghi
pubblici, di farne oggetto di pubblicità
e, altrettanto importante, ne andrebbe
proibita la vendita ai minori. Resto,
perciò, fermamente convinto che, tra le
pratiche da mettere in atto per smettere
di fumare, al primo posto si debba
mettere la volontà individuale.
Poiché tuttavia spesso la volontà è
"debole", si possono acquisire risultati
positivi partecipando a gruppi di
disintossicazione - promossi
specialmente dalla Lega Italiana per la
lotta ai tumori - dove si può usufruire di
corsi di emulazione e di controllo
reciproco. Esistono anche mezzi
farmacologici fra cui principalmente si
ricorre all'impiego della nicotina, la
sostanza chimica responsabile per la
dipendenza da tabacco. Esistono varie
preparazioni, sotto forma di
chewing-gum e cerotto, contenenti
nicotina in varie dosi. Questi preparati
permettono di sopportare la mancanza
di nicotina dovuta all'abbandono del
tabacco. Si evita in questo modo di
respirare tutte le sostanze cancerogene
e irritanti che si sprigionano dalla
combustione della sigaretta. Esistono,
infine, anche farmaci da utilizzare per
via orale, ma questi trattamenti non
sono privi di effetti tossici e soprattutto
il loro effetto è limitato nel tempo.