IRIS ACCOGLIENZA Aprile 2014 - Iris Accoglienza Coop. Soc. ONLUS
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IRIS ACCOGLIENZA Aprile 2014 - Iris Accoglienza Coop. Soc. ONLUS
IRIS ACCOGLIENZA Aprile 2014 INSIEME Giornalino elaborato da ragazzi e operatori della Cooperativa IRIS ACCOGLIENZA Cooperati va Sociale O.N.L.U.S. Centro Socio Educativo Via S.Luigi Gonzaga, 8. 21013 Gallarate (VA) Tel. 0331.795229 Fax 0331.771559 C.F. e P. I.V.A. 02333200125 SOMMARIO Copertina realizzata dalla redazione Editoriale Pag. 3 Tutti pazzi per la scienza! Pag. 4 Che spasso il contrabbasso!! Pag. 6 I fantastici quadri Pag. 7 Uno scolapasta contro la siccità Pag. 8 I soliti ignoti Pag. 9 Un mondo viaggiante… Pag.10 Arte e dintorni Pag.11 Cucina Pag.12 Controcopertina realizzata dalla redazione Redazione Direttore: Luciano Cirino Redattori: Federico Apicella Rosa Di Stora Walter La Viola Giuseppe Mariniello Silvia Montoli Collaboratori Monica Consolaro Michele Innocenzi Francesco Legnaro Daniele Menarbin Capi redattori: Chiara Minervini Carla Zoia Sara Muffato Rita Pellizzato Riccardo Pignanelli Enrico Rinaldo Marco Rinaldo Claudio Brombara Copia gratuita stampata in proprio 2 Editoriale Ogni uomo è un romanzo All’interno del nostro Giornale è ormai tradizione consolidata dedicare spazio ad interviste. Nel corso degli anni obiettori di coscienza, volontari, tirocinanti, operatori, familiari hanno accettato di dire qualcosa di sé rispondendo ad alcune semplici domande poste dai nostri redattori. Sono sempre affascinato quando ascolto le persone raccontare ciò che fanno, pensano e sentono, ricordi, vicende, aneddoti… Sarà per questo che ho scelto un mestiere che permette a me di ascoltare i racconti delle persone e a loro di parlare della loro vita. Ognuno ha una storia da raccontare, ognuno potrebbe scrivere il romanzo della propria vita. Alcuni romanzi sono più avvincenti, avventurosi, ricchi di particolari, lunghi, altri sono più semplici, “tranquilli”, brevi. Ma ognuno ha una sua bellezza unica. Anche attraverso le piccole interviste che i redattori del nostro giornale propongono ai personaggi che di volta in volta scelgono si apre un mondo… Così, leggendo quelle che sono state proposte in questo numero, mi sono imbattuto in due personaggi che conosco, ma alcuni dettagli ne hanno arricchito il profilo che avevo in mente. Immagino il sig. X (non posso svelare l’identità, altrimenti “brucio” il quiz…) che ogni giorno si alza al suono della sveglia, si rade la barba, beve un caffè, saluta i suoi familiari e si reca al lavoro, dove entra in contatto con altre persone, fa ciò che gli compete e al termine della giornata torna a casa soddisfatto, racconta che cosa ha fatto, chiede agli altri familiari com’è andata la giornata, magari durante la cena... Immagino la signora Y da giovane, dietro la sua cattedra, ordinata e attrezzata di matite e pennarelli, contenta di poter fare il lavoro per il quale ha studiato, di poter affidare ai bambini le proprie conoscenze, e ora che è in pensione e si occupa dei familiari è lieta di incontrare ancora persone che la ricordano con affetto. Piccole scene che forse non corrispondono completamente alla realtà, che è più articolata e complessa di quanto possiamo immaginare, ma d’altra parte è proprio come quando si legge un libro o si ascolta una storia: le parole ci descrivono situazioni, ambienti, luoghi, personaggi, e noi ci lasciamo guidare dalle parole, costruendo un’immagine dopo l’altra, cercando di rappresentarci meglio che possiamo episodi accaduti, opinioni, emozioni. Non mi resta che invitare anche voi a leggere ciò che io ho già letto, per scrivere questo mio consueto Editoriale, cogliendo l’occasione per augurare, a nome di tutta la Redazione, una Buona Pasqua. Luciano Cirino 3 Tutti pazzi per la scienza! Lo sapete che l’aria ha un suo peso e che nel vuoto i corpi si gonfiano fino ad esplodere? Siete capaci di distillare la grappa? Vi siete mai chiesti perché il nostro intestino è così lungo? Sapete che il fuoco di S. Antonio si chiama così per colpa di una muffa? Noi abbiamo scoperto tutte queste e tante altre cose grazie ad un appuntamento scientifico che le varie scuole di Gallarate organizzano ogni anno in occasione della Settimana della Scienza. C’è un tema diverso ogni anno: noi abbiamo avuto occasione di partecipare a “Onde e suoni” nel 2008, “Alimentazione” nel 2011, “Reti” nel 2012 e “Small is Great” nel 2013. In base al tema le varie classi propongono le attività. Non si tratta tanto di lezioni, ma di provare a fare insieme gli esperimenti di biologia e di chimica; un anno dotati di occhialoni protettivi sembravamo anche noi degli scienziati pazzi! Per alcuni esperimenti abbiamo utilizzato oggetti quotidiani, altre volte, invece, attrezzature da laboratorio come una macchina “spara fulmini”, un distillatore, o sostanze chimiche che mescolate tra loro cambiano colore e fanno saltare i tappi delle provette. Abbiamo indagato con la tintura di iodio la presenza di amido nei cibi che mangiamo, trasformato lo zucchero in carbone, abbiamo sperimentato la lievitazione della pizza e osservato la crescita della muffa su cibi che man mano diventavano sempre più irriconoscibili. Abbiamo scoperto che nel vuoto non si sentono i suoni; verificato con la cartina tornasole se le sostanze sono acide, basiche o neutre; abbiamo osservato infine come sono composti gli inchiostri delle penne attraverso la cromatografia. Dopo la spiegazione siamo stati coinvolti in alcuni giochi: abbiamo capito come è bello imparare divertendosi. La Settimana della Scienza è un’occasione per scoprire e imparare ogni anno qualcosa di nuovo. Per quest’anno l’argomento della settimana della scienza è stato “On air, in air”, e noi, carichi di aspettative ed entusiasmo, siamo andati al Liceo Scientifico per assistere al laboratorio “Giochi di Leonardo e giochi di Maxwell”. Attraverso dei semplici giocatoli realizzati con oggetti di uso quotidiano siamo andati alla scoperta delle leggi della fisica che riguardano l’aria. Abbiamo dimostrato che, anche se noi non la vediamo, l’aria occupa uno spazio ed esercita una certa forza su tutti gli altri oggetti. 4 Con una pistola ad aria abbiamo abbattuto bicchieri di carta; con il getto d’aria di un asciugacapelli abbiamo fatto “volare” palline da ping pong; abbiamo creato un vortice in una bottiglia d’acqua… Abbiamo scoperto che ogni oggetto ha un suo baricentro che gli permette di rimanere in equilibrio. Ci siamo poi trasformati in occhialuti Harry Potter e fatto volare e muovere alcuni oggetti senza toccarli solo con l’aiuto di una bacchetta magica: la bacchetta, creava un campo magnetico tale da far muovere gli oggetti. Abbiamo imparato tutte queste e altre cose grazie a Federica, una studentessa del Liceo Scientifico “Leonardo da Vinci”. Rimanendo con “la testa per aria” qualche giorno dopo abbiamo partecipato ad altri laboratori presso la scuola media Ponti. Nel primo, accompagnati da studenti di terza media abbiamo imparato un sacco di cose sulla luce: ad esempio che il sole è la lampadina della Terra e dell’intero Sistema Solare; che la luce ha la forma di raggi e che, a seconda di cosa incontra, può attraversare (bicchiere di vetro), fermarsi e proiettare l’ombra (sagome di cartoncino) oppure riflettersi (specchio). Se poi un raggio di luce colpisce un prisma ecco l’arcobaleno!! Infatti nel prisma la luce si divide in tutte le sue parti e noi vediamo tutti i suoi colori: questo succede anche dopo la pioggia quando un raggio d i luce colpisce una goccia di acqua. Con un gruppo di ragazzi di prima media abbiamo dimostrato in laboratorio le varie leggi e proprietà dell’aria: l’aria ha un suo peso e occupa tutto lo spazio che trova espandendosi. Abbiamo imparato che ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria. Siamo rimasti affascinati da un esperimento in particolare: si prende un filo, si infila una cannuccia; si tiene il filo teso e la cannuccia ad un’estremità. Si gonfia un palloncino e senza chiuderlo con un nodo lo si attacca alla cannuccia. Si lascia andare: il palloncino si sgonfia e la cannuccia corre per tutto il filo: sembra un razzo! L’aria va da una parte e la cannuccia dall’altra!! Oltre a noi ad assistere ai vari esperimenti c’erano anche alcuni genitori curiosi di vedere in azione i propri figli. I ragazzi hanno trattato il tema dell’aria non solo con gli occhi da scienziati ma anche attraverso miti e leggende provenienti dal mondo. I miti scelti e raccontati avevano in comune il volo e la voglia dell’uomo di raggiungere il cielo. Abbiamo poi ammirato alcuni modellini di macchine volanti, reali e fantastiche, come aerei, elicotteri, mongolfiere e persino la casa di “Up”, girandole e pale eoliche. Si tratta di progetti realizzati durante le ore di tecnica. 5 Prima di salutarci i ragazzi ci hanno interrogato per vedere se eravamo stati attenti: noi abbiamo risposto ad un quiz realizzato alla lavagna interattiva, facendo bella figura. La Settimana della Scienza è un appuntamento istruttivo ed interessante che ci permette di soddisfare le nostre curiosità e rispolverare le nostre conoscenze! Appuntamento all’anno prossimo!! Che spasso il contrabbasso!! Giovedì 20 febbraio abbiamo avuto l’occasione di assistere gratuitamente alle prove di un concerto dell’orchestra filarmonica.In particolare abbiamo ascoltato alcuni brani tratti dalla sinfonia numero 2 di Schubert. È stato bello! Per Alcuni di noi si è trattato della prima volta ad un concerto di musica classica! Riccardo aveva invece l’orecchio già allenato perché a casa suo fratello Alessandro suona il piano e si esercita proprio con i brani di Schubert. Anche Ester, la sorella di Walter suona questo strumento. Per aiutarci a comprendere i vari “movimenti” il maestro Marcello Pennuto ha spiegato a noi e agli altri studenti presenti in sala i tempi, le variazioni sul tema e tutto il lavoro dei musicisti. Ci ha anche presentato gli strumenti che compongono un’orchestra: tra gli archi erano presenti i violini, la viola e il contrabbasso; tra i fiati c’erano le trombe che fanno parte della famiglia degli ottoni, e i clarinetti della famiglia dei legni. Poi ancora c’era il pianoforte e le percussioni. Il tutto si è svolto al Teatro del Popolo di Gallarate: Enrico ricorda comode poltroncine color verde salvia, mentre Giuseppe è rimasto colpito da come è stato ristrutturato e dalla pavimentazione. Vista la vicinanza e la bella giornata abbiamo pensato di andarci a piedi; con noi è venuta anche Claudia che poi ha ripreso e approfondito alcuni aspetti dell’esecuzione durante l’attività di musicoterapia. A Federico è piaciuto molto sentire i flauti (e l’odore di frittella lungo la strada) mente Silvia è rimasta affascinata dai violini. Sara ha scoperto una passione per la musica classica e da quel giorno gorgheggia. È stato commovente e fantastico e, anche se solitamente ascoltiamo altri generi musicali, ci piacerebbe tanto tornare. Speriamo di essere invitati di nuovo e poter assistere altri concerti di questo tipo. 6 I fantastici quadri A metà febbraio la stagione delle gite ci ha portato a visitare la mostra dal titolo “Ombre: opere da leggere” tenuta dal “Progetto Promozione Lavoro” presso il municipio di Olgiate Olona. Per la seconda volta abbiamo visto un’esposizione di questi artisti, vi ricordate la mostra “I cinque sensi”? Era loro! Ma come mai questo strano titolo? Tutte le opere esposte erano dei quadri realizzati su oggetti di riciclo di legno come le ante degli armadi vecchi e oltre al disegno avevano anche delle frasi da leggere. Silvia, ad esempio è rimasta colpita da un quadro che abbinava al disegno di un albero dai rami ingarbugliati che ospitava due piccole rondini in rilievo, le melodiose parole di una canzone di Domenico Modugno. A Giuseppe invece è piaciuta un’opera che “reppava” le parole di Caparezza: “Io non sono nero io non sono bianco io non sono attivo io non sono stanco io non provengo da nazione alcuna io, si, io vengo dalla luna”. Le frasi scritte non erano solo tratte dalle canzoni; Sara ha colto la frase di John Lennon: “Viviamo in un mondo in cui ci nascondiamo per fare l’amore, mentre la violenza e l’odio si diffondono alla luce del sole” che spiccava su una delle opere della mostra. I quadri esposti non erano poi realizzati solo con la tempera, ma avevano anche dei rilievi fatti di terracotta perciò, come ci ha spiegato Ornella, una educatrice del PPL più persone hanno collaborato alla realizzazione di un’unica opera. Il risultato finale ci è sembrato bello ed interessante. La mostra era allestita in un’unica sala e noi, divisi in piccoli gruppi, l’abbiamo girata liberamente…così facendo ciascuno di noi ha potuto notare particolari diversi: Federico, ad esempio, si è accorto che la luna era un soggetto ricorrente e ne ha contate ben dieci. Enrico è rimasto affascinato da un quadro con un omino metà bianco e metà nero…sembrava un tifoso della Juve! Rita, infine, ha trovato interessante un quadro che raffigurava degli alberi al tramonto perché era molto dettagliato. In conclusione tutti i quadri ci sono sembrati belli…se vi capita andate a vedere questa mostra. 7 Uno scolapasta contro la siccità Un venerdì mattina di gennaio siamo andati all’Auditorium di Cardano al Campo a vedere uno spettacolo teatrale dal titolo “Sarebbe bello” e vogliamo raccontarvelo. È la storia di un bambino che deve ancora nascere e, prima di nascere, guarda e ascolta, in una parola esplora il mondo. La prima cosa che vede dalla sua isola è la guerra: ci sono forti rumori di spari e di bombe, un uomo con un canone che spara a più non posso. Sembra un gioco ma tutti perdono, infatti carestia e siccità sono le vere conseguenze. Al bambino piace anche guardare il mare, immenso, azzurro, con i suoi pesci colorati .Che bello fare il bagno nel mare! Ma si accorge che l’uomo non ne ha cura e lo sporca con petrolio e immondizia e vedendo queste cose si rattrista. Cosa fanno tanti alberi ? una foresta! Il bambino la osserva…come è grande, piena di fiori, di piante e animali! Come è bello fare passeggiate e respirare aria pulita ! Ma…zac! un colpo secco e un albero viene abbattuto, poi un altro, poi un altro ancora, la grande foresta è ridotta ad un boschetto striminzito. Che desolazione! Sdraiandosi e alzando gli occhi al cielo il bambino si accorge della luna, così rotonda, luminosa…è davvero bella! passerebbe le ore a guardarla. Osservandola il bambino si accorge che la luna è stata ferita, qualcuno l’ha punta con una bandiera. Poverina! Ma cosa ti hanno fatto? Questo è davvero troppo! Bisogna fare qualcosa! Per la luna ferita decide di mettere, un cerotto, anzi due! Il bambino pianta nuovi alberi per rinfoltire la foresta...adesso sono piccolini ma diventeranno grandi. È bastato raccogliere l’immondizia e gettarla negli appositi bidoni per avere il mare di nuovo pulito. Per fare tornare la vita nel deserto porta una nuvola piena d’acqua e fa piovere sulla sabbia. Infine al posto degli aerei da guerra ci mette una giostra così ci si può divertire in compagnia. Finalmente il mondo è un bel posto per vivere, pensa il bambino preparandosi a venire alla luce. Questo spettacolo ci è piaciuto perché la scenografia è stata realizzata con semplici oggetti quotidiani: ad esempio uno scolapasta è diventato una nuvola, la ruota di una bicicletta faceva girare il mappamondo, un barattolo di caffè si è trasformato in un pericoloso cannone che sparava palline da ping pong, come fossero bombe. È stato bello andare a teatro e scoprire che sul palco si può rappresentare quello che non c’è nella realtà! 8 I soliti ignoti In questo numero abbiamo intervistato altri due genitori, una mamma e un papà. Riuscirete cari lettori, partendo da questi pochi indizi, a indovinare le due identità nascoste? Buona lettura!! (Per la soluzione capovolgere la pagina) 1Che lavoro fai?hai fatto? Sono il responsabile del protocollo, centralinista, fattorino e facevo il netturbino. Ho fatto l’insegnante. 2 Qual è/era l’aspetto più importante del tuo lavoro? L’aspetto più importante del mio lavoro è stare a contatto con le persone. L’aspetto per me più importante del mio lavoro era educare i miei alunni ed inseg nare loro le varie discipline. 3 Hai fatto un percorso di studi particolare? No, non ho fatto studi particolari. Dopo le scuole ho frequentato l’istituto magistrale e vari corsi di formazione e aggiornamento professionale. 4 Perché hai scelto di fare questo lavoro? Ho scelto questo lavoro perché mi si è presentata l’occasione di cambiamento e l’ho accettato. Ho scelto di fare questo lavoro perché mi piacciono i bambini. 5 Che emozioni provi/provavi grazie al tuo lavoro? Sono molto soddisfatto della mia preparazione. Provavo affetto verso i miei alunni e soddisfazione e gioia quando riuscivano a raggiungere gli obiettivi educativi che mi ero proposta. 6 Come si svolge/svolgeva una giornata tipo? Al mattino svolgo le mansioni da centralinista, al pomeriggio faccio l’addetto al Protocollo. Alle ore 8,00 ero a scuola in attesa dei miei alunni, al suono della campanella si entrava in classe, si diceva la preghiera, subito dopo si iniziavano le varie attività. A metà mattina si faceva la ricreazione e alla fine si riprendevano le attività fino alle 12.40. Il lunedì, il mercoledì, il venerdì si stava a mensa e si rientrava in classe fino alle ore 17.00. Nei pomeriggi di martedì e giovedì ritornavo a scuola per la programmazione. La sera correggevo i compiti e le verifiche. 7 Ci sono stati incidenti o problemi sul lavoro? No, mai. Fortunatamente non ho mai avuto problemi con le mie colleghe, né con i genitori, né con i miei alunni che ancora oggi mi telefonano o mi vengono a trovare. 8 Da quanti anni lavori? quanti anni hai lavorato? Lavoro da 30 anni. Ho lavorato per 39 anni. 9 Hai/avevi un armadietto? cosa contiene/conteneva? No, non ho nessun armadietto. Avevo un armadio nel quale i miei alunni riponevano i quaderni, ed io le guide didattiche che servivano per il disegno e le attività manuali. 10 Hai/avevi una scrivania? un timbro con il tuo nome? Ho una scrivania, ma non ho un timbro col mio nome. Avevo una cattedra su cui mettevo i portamatite con tante matite, pastelli, pennarelli e gomme che usavano i miei scolari. Nel cassetto mettevo i registri. 9 Un mondo viaggiante Isola d’Elba: un viaggio da imperatore Il bus di Iris Accoglienza è sempre in viaggio, la tappa di questa edizione di “Insieme” è l’Isola d’Elba. Il nostro Riccardo infatti qui ha trascorso le sue vacanze estive e, contentissimo di questa esperienza, ci accompagna a scoprila. L’Elba è un isola che si trova vicino alla Toscana, è bagnata da due mari: il Mar Ligure ed il Mar Tirreno. Siccome è un’isola non si può raggiungere solo con la macchina, Riccardo ci spiega che bisogna prendere un grande traghetto sul quale si sale con la macchina: il suo viaggio è andato bene, per un’ora ha guardato il mare. È curioso sapere che la sua popolazione aumenta molto in estate perché in molti vanno al mare all’Isola d’Elba. Infatti ci sono molte spiagge per ogni tipo di gusto, da quelle con la sabbia dorata a quelle con i sassolini…L’Isola d’Elba è davvero il posto giusto per trascorrere...“Un’Estate al Mare in stile balneare”. Spesso gli studenti, come siamo stati noi, sentono parlare dell’Isola d’Elba durante le ore di storia perché vi fu esiliato l’imperatore Napoleone Bonaparte che vi rimase dieci mesi…non se l’è passata poi tanto male infatti visse in due belle ville: Villa dei Mulini e Villa San Martino, situate vicino a Portoferraio ed entrambe visitabili dai turisti. A proposito di varietà di gusti, l’Isola d’Elba offre anche una ricchezza di piatti tipici, dalle specialità di mare da gustare sulla costa, alle specialità di terra da gustare nell’entroterra. Per un napoletano come Giuseppe la cucina di mare è la più gustosa, e a tutto il resto della redazione, anche se non siamo napoletani, sentir nominare il “Caciucco all’Elbana” o lo “Stoccafisso con le patate” viene l’acquolina in bocca. L’Isola d’Elba sembra proprio una meta bellissima. Noi di “Insieme” vi consigliamo di non lasciarvela sfuggire. Buon viaggio a tutti! 10 Papà Mariniello Mamma Pellizzato 11 Lavori/lavoravi vicino o lontano da casa? Lavoro abbastanza vicino a casa. Lavoravo vicino a casa. 12 Ti piace/piaceva fare questo lavoro? Si, perché mi permette di lavorare con molte persone. Mi è piaciuto moltissimo fare questo lavoro che mi ha dato tante soddisfazioni e mi ha permesso di conoscere bambini di nazionalità diverse. …E per chi è in pensione 13 Ora che sei in pensione cosa fai? Ora che sono in pensione mi dedico alla mia famiglia e alla cura di mia mamma che ha quasi 92 anni. Arte e dintorni Ed ecco altre opere realizzate da noi: Danzatori (misure 63 x 35) Per quest’opera abbiamo steso prima i colori su un foglio di plastica pesante e poi fatti stampare su un telo bianco. Per fare in modo che i colori “passassero” bene sulla tela abbiamo usato dei piccoli rulli. Una volta asciugato, si sono tracciate le linee con la matita ed in seguito riempiti gli spazi con della tempera. Importante particolare è la cornice, infatti oltre ad esser costruita nel nostro laboratorio è stata colorata come parte dell’opera stessa. Una volta colorata la cornice con tempere molto diluite, abbiamo fatto colare della vernice usando dei bastoncini. Ad un certo punto abbiamo osato di più utilizzando materiali che normalmente non servono per colorare tele, chessò tinte ad acqua per legno, colori in polvere per ceramica, vernici spray, olio alimentare, sali colorati, colle viniliche a cui si è aggiunto colore…insomma tutto un mondo di tinte e di tonalità e di materiali che la classica tempera non ci dava, ed ecco l’opera: Donna pensierosa su sfondo multicolore (misure 72 x 60) “Perché non creare degli stencil?” ci siamo chiesti ed ecco i risultati: Crocifisso in bianco nero (misure 50 x 40) Lo stencil è stato creato su un cartoncino. Per lo sfondo, i ragazzi, hanno riempito d’acqua un catino e vi hanno messo il colore. Successivamente hanno immerso la tela, strizzandola in più parti per ottenere le sfumature. Una volta asciugata la tela hanno riportato la figura dello stencil utilizzando uno speciale pennello e l’inchiostro di china. Ma ad un certo punto ecco che (ma ce lo aspettavamo) addirittura abbiamo un’artista (ci vuole l’apostrofo perché si tratta di una ragazza) che fa tutto da sola ed ecco una sua creazione: Fantasia di fiori (misure 55 x 35) Per questa invece, vista la sua complessità, non nego di aver contribuito personalmente…però ora che l’opera è finita, posso dire che il mio contributo è stato marginale, solo piccoli ritocchi…ed ogni volta che passo accanto, mi si rallegra il cuore…ma quanto tempo ci è voluto! Claudio con Carina, Francesco, Giuseppe, Marco P., Sara e Stefania 11 Cucina Lasagne sfiziose Ecco due gustose ricette direttamente dalle nostre attività di cucina. Ingredienti (per sei persone): 1 confezione di pasta fresca per lasagne 1 scamorza affumicata 1 confezione di pancetta a cubetti 5 zucchine grana padano o parmigiano reggiano olio extravergine d’oliva sale per la besciamella: 50g di burro 50 g di farina 500ml di latte Noce moscata q.b. Sale q.b. Pepe q.b. Procedimento: 1) 2) 3) 4) 5) 6) 7) 12 lavare bene le zucchine, toglierne l’inizio e la fine e grattugiarle a striscioline; In una padella antiaderente versare un po’ d’olio extravergine d’oliva e mettere a cuocere le zucchine per almeno 10/15 minuti; In una ciotola grattugiare a striscioline la scamorza affumicata; A parte preparare la besciamella: In un pentolino sciogliere il burro a fuoco lento; Togliere dal fuoco il pentolino con il burro caldo, aggiungere la farina e mescolare con una frusta fino ad ottenere un composto omogeneo; Aggiungere il latte continuando a mescolare; Rimettere il pentolino sul fuoco e continuare a mescolare fino a quando la besciamella sarà diventata densa; Insaporire con sale, pepe e noce moscata; Unire alla besciamella le zucchine saltate in padella e la pancetta a cubetti; In una teglia da forno rettangolare a bordi alti comporre la lasagna facendo degli strati di pasta all’uovo, composto di besciamella e zucchine, scamorza e infine parmigiano, fino a che non saranno finiti gli ingredienti; Cuocere in forno a 200º c per 25/30 minuti. Strudel noci e fichi Ingredienti: 2 rotoli di pasta sfoglia 3 mele 100 g marmellata di albicocche 150g fichi secchi 50 g biscotti secchi 1 limone 50 g burro zucchero a velo Attrezzatura: piatti ciotola coltello pela patate spremiagrumi grattugia cucchiaio di legno pennello da cucina posate teglia carta da forno schiaccianoci colino ciotolina Procedimento: Accendere il forno Sbucciare e tagliare le mele a pezzettini. Tagliare i fichi secchi e farli ammorbidire. Rompere le noci e farle a pezzetti, sbriciolare i biscotti. Grattugiare la scorza di limone dopo averlo lavato; quindi spremerne il succo. Aggiungere la marmellata e mescolare insieme tutti gli ingredienti. Preparare la teglia con la carta forno. Spennellare la sfoglia con il burro fuso. Mettere il composto, arrotolare e chiudere con il secondo rotolo. Spennellare con il burro fuso e fare alcuni tagli. Infornare a 200° per 30 minuti. Spolverare con zucchero velo e servire. Buon appetito!! 14