Morì a 9 mesi, l`inchiesta
Transcript
Morì a 9 mesi, l`inchiesta
-MSGR - 05_LATINA - 31 - 01/08/16-N: Latina METEO Viterbo Rieti ROMA Frosinone Latina [email protected] www.ilmessaggero.it Lunedì 1 Agosto 2016 Redazione: Piazza del Mercato, 11 T 0773/663235 F 0773/663282 Calcio, serie B Latina, adesso il mercato guarda solo alle uscite Sabaudia Chiesa profanata dai ladri, cartello del parroco: inagibile per furto Mafia Capitale Abbruzzino a pag. 37 Pierini a pag. 35 Forlivesi a pag. 33 Dopo venti mesi chiesta l’archiviazione per Forlenza Il leader pontino delle cooperative: «È finito un lungo periodo di gogna Mia moglie? Giudicatela per quello che è lei e che farà come assessore» Morì a 9 mesi, l’inchiesta Palio la rivincita di Porta Romana `La Procura chiede il rinvio a giudizio per la pediatra della bimba di Sezze e per quattro medici del Goretti. Contestato l’omicidio colposo, la piccola morì al Gemelli nel 2014 CORI Una bambina di appena nove mesi morta dopo un’odissea durata un paio di giorni e cinque medici chiamati a risponderne davanti ai giudici. La Procura della Repubblica di Latina ha infatti chiesto il rinvio a giudizio di una pediatra e di quattro operatori sanitari in servizio presso l’ospedale di Latina: per tutti l’accusa è omicidio colposo. La vicenda risale ai primi giorni di marzo 2014 quando i genitori della piccola, una coppia residente a Sezze, avevano telefonato al pediatra di base segnalando che la figlia aveva un po’ di febbre: la dottoressa aveva consigliato di somministrare della tachipirina ma non aveva ritenuto necessario visitarla neppure il giorno successivo quando la situazione era peggiorata, al punto tale da indurre i genitori a chiamare un’ambulanza che aveva trasportato d’urgenza la bimba al Goretti. Qui era stata ricoverata senza però che si determinasse un miglioramento, al contrario nel tardo pomeriggio i sanitari - in servizio presso i reparti di Pediatria e Anestesia e terapia intensiva – erano stati costretti a intervenire per un arresto cardiaco, rianimandola e intubandola per trasferirla al policlinico “Gemelli” di Roma, struttura dotata di un reparto di terapia intensiva neonatale. Ganelli a pag. 33 Terracina, uomo chiede aiuto e poi scompare Aprilia Furti in mezza Italia, maxi condanna Un decennio di furti in mezza Italia, tanti “alias” e una pesante condanna da scontare. I carabinieri del reparto territoriale di Aprilia hanno notificato a una donna di etnia rom l’ordine di esecuzione «per espiazione di pena ed ammissione provvisoria al regime di detenzione domiciliare» emesso dalla procura della Repubblica presso il tribunale di Roma. La signora, 36 anni, ha cumulato pene per la bellezza di 14 anni e 11 mesi. La donna dovrà restare presso la propria abitazione dove dovrà espiare il cumulo residuo di pene. Il Goretti di Latina Volley, il formiano a Rio Formia, paziente psichiatrica si lancia dalla finestra della comunità che la ospita I CASI Una richiesta di aiuto arrivata dalla sorella che vive a Terracina, dopo che aveva perso le tracce del fratello di 36 anni dal pomeriggio di sabato. Poi, domenica mattina iI vigili del fuoco hanno trovato l’auto dell’uomo in un’area di sosta della carreggiata Nord dell’Auostrada del sole, in prossimità dello svincolo di Fabro. Ma dell’uomo, per ora, nessuna traccia. Le ricerche sono state estese in tutto il territorio circostante, anche con l’aiuto dei cani molecolari. La donna ha riferito che l’uomo si sarebbe dovuto recare in alta Italia, ma non è riuscita più a contattarlo, con il telefono cellulare che risulta spento. Secondo le prime informazioni l’uomo - che ha dei problemi di salute mentale - avrebbe contattato lui stesso i carabinieri chiedendo aiuto ma poi si sarebbe allontanato dal suo veicolo. L’apprensione a Borgo Hermada, dove risiede la famiglia, è alta. I militari della stazione di Fabro, coadiuvati da quelli della compagnia di Orvieto, non escludono ipotesi su cosa possa essere accaduto e procedono con le indagini e le ricerche a tutto campo. A Formia, invece, una paziente con problemi psichiatrici si è lanciata dal primo piano della comunità all’interno della qua- le era ospitata. I sanitari hanno chiesto l’intervento del 118 e pochi minuti dopo è arrivata l’eliambulanza che ha trasportato la donna al pronto soccorso dell’ospedale “Santa Maria Goretti” di Latina. Le condizioni della paziente sono molto gravi, la prognosi è riservata. Accertamenti in corso sulla sorveglianza della comunità dove la signora era ospite, dato che le sue condizioni di salute potevano far presagire anche il tentativo di compiere un estremo gesto com’è avvenuto nel pomeriggio di ieri. © RIPRODUZIONE RISERVATA Porta Romana si prende la sua meritata rivincita. La vittoria che le era sfuggita per un anello nella disputa di giugno, sabato sera, proprio per un anello, l’ha fatta sua. Il rione giallo-celeste di Cori ha conquistato il Palio di Sant’Oliva 2016, realizzato dall’artista Luana Milita (con sopra scritto il monito: «l’uomo leale è giusto anche verso il suo antagonista»), portando a 13 il numero complessivo dei drappi vinti nel corso della sua storia. Eppure la gara sembrava destinata ad altro epilogo, in favore di Porta Ninfina che, staccando inizialmente le rivali, correva verso una doppietta, avendo già portato a casa il Palio della Madonna del Soccorso. E invece i cavalieri di Porta Romana - Sergio, Benedetto e Alessandro Fiaschetti e Americo Magliozzi, vero mattatore della serata - hanno con tenacia rimontato nel corso delle 36 carriere, ribaltando il risultato finale con 7 anelli presi, uno in più di Porta Ninfina. Mentre Porta Signina ha chiuso con 5 anelli. La sfida, come RIMONTA E VITTORIA DI UN SOLO ANELLO DOPO LA BEFFA DI GIUGNO Rossini corona il sogno olimpico Parla pontino l’Olimpiade di Rio de Janeiro, grazie anche al formiano Salvatore Rossini, “libero” della Nazionale di volley. Per lui un anno da incornciare tra vittorie con il Modena e la nascita del figlio. Gionti a pag. 37 tradizione vuole, è stata preceduta dalla cerimonia dell’Accensione della Luma per mano del Podestà e dalle esibizioni degli Sbandieratori Leone Rampante e Storici Sbandieratori delle Contrade. I colori e gli sfottò delle tre tifoserie sugli spalti gremiti hanno fatto il resto. Il successo ottenuto è stato poi degnamente festeggiato - al grido di «Per Aspera ad Astra», il motto della Porta - a piazza Romana, dove il fontanone attendeva cavalieri, priori e i contradaioli per il tradizionale “bagno della vittoria”. Così la macchina del tempo messa in moto dal Carosello Storico dei Rioni di Cori riporta via, in attesa del 2017, popolani e nobildonne, armigeri e paggetti, cavalieri e damigelle che, prima della corsa all’anello, hanno sfilato attraverso il paese, alla luce delle fiaccole, per raggiungere il campo di gara di Stoza tra gli applausi del pubblico. Ora gli abiti rinascimentali vengono riposti e questa scatola magica si chiude di nuovo finché, tra un anno, coresi e visitatori torneranno a chiedersi chi saranno i priori, che abito indosseranno le priore, chi vincerà il Palio. E tutto ricomincerà. Alessandra Tabolacci © RIPRODUZIONE RISERVATA -TRX IL:31/07/16 21:28-NOTE: