Marzo 2005 - Parrocchie.it

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Marzo 2005 - Parrocchie.it
La comunicazione per la comunione
INFORMATORE PARROCCHIALE
MANE NOBISCUM DOMINE
Anno dell’Eucaristia
PARROCCHIA dei S.S. NAZARO e CELSO in BAREGGIO
Anno XIV - N° 3 Marzo 2005
«Un solo pane, un solo corpo»
La Chiesa è il corpo di Cristo: si cammina “con Cristo” nella
misura in cui si è in rapporto “con il suo corpo”.
A creare e fomentare questa unità Cristo provvede con l’effusione dello Spirito Santo. E lui stesso non cessa di promuoverla
attraverso la sua presenza eucaristica. In effetti è proprio
l’unico pane eucaristico che ci rende un corpo solo.
GIOVANNI PAOLO II
Dalla Lettera Apostolica Mane Nobiscum Domine
PARROCCHIA SANTI NAZARO E CELSO
Decanato di Magenta, Zona Pastorale di Rho,
Diocesi di Milano
Sede: Piazza Cavour, 37 - Telefono 02.9013317
www.parrocchiabareggio.it
E-mail: [email protected]
Sacerdoti:
don Gerolamo Castiglioni parroco
Tel. e Fax 02.9013317
don Giovanni Beltramini coadiutore
Tel. 02.90362399
don Giuseppe Morstabilini coadiutore
Tel. 02.9013270 - Fax 02.9027287
Sante Messe: Feriali ore 8 - 18
Giovedì ore 8 - 9 - 18
Festive ore 8 - 9.30 - 11 - 18
Prefestiva sabato sera ore 18
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Editoriale
VIVERE LA PASQUA
Vivere la Pasqua è partecipare
alla vittoria sul male, sul
peccato, sulla morte!
Mio Dio che mattina, quel
giorno di Pasqua, quando la
Maddalena incontra, lei per
prima, il Signore Risorto,
proprio lei che era stata
giudicata una delle ultime a
“meritare” la vita nuova della
grazia, della libertà, della
propria umanità redenta.
E tutto questo è anche per
ciascuno di noi.
Ci sono dei momenti della
nostra vita nei quali le circostanze ci pesano, ci soffocano,
vorremmo scappare via, forse
incominciamo a dubitare.
Ma anche gli apostoli prima
della Pasqua, prima della
Risurrezione di Cristo erano
come noi.
Ma poi…l’imponenza della
presenza di Cristo Risorto li ha
confortati e confermati come è
accaduto a Emmaus: “ci ardeva
il cuore nel petto mentre conversava con noi lungo il
cammino”.
Immaginate Pietro con tutto il
suo rimorso addosso o
Tommaso pieno di dubbi…
Ma come noi possiamo sperimentare che Cristo è risorto
oggi?
Lo si vede dal fatto che c’è il
popolo di Dio. Il segno della
vittoria di Cristo è il suo
popolo. Attraverso l’appartenenza a questo popolo, che è la
Chiesa, io faccio esperienza che
la mia vita viene cambiata:
risorge!
E’ perché Cristo ci fa sperimentare la sua vittoria nella nostra
carne, perché noi vediamo
gente cambiata che comprendiamo la Risurrezione!
La debolezza di noi cristiani è
che non siamo uniti nella carità,
nella lotta contro il male.
Fare davvero Pasqua significa
appartenere a questa unità.
Avremo più forza per combattere il male e compiere quelle
opere buone che danno gloria al
Padre nostro che è nei cieli.
Don Gerolamo
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Vita della Parrocchia
A che punto siamo del nostro cammino?
ORIENTAMENTI PASTORALI A PARTIRE DALLA LETTERA
DELL’ARCIVESCOVO SULL’EUCARISTIA
La vita di una comunità parrocchiale
rischia di confondere la fedeltà alla
propria tradizione cristiana con l’abitudine con cui si ripetono certi gesti o si
vivono alcune celebrazioni.
Dalla fedeltà scaturisce un rinnovato
slancio missionario, dall’abitudine
deriva la gestione dell’esistente.
All’inizio di questo anno pastorale il
nostro Arcivescovo ci ha scritto una
lettera sull’Eucaristia e il Giorno del
Signore, nuova tappa del percorso
pastorale triennale “Mi sarete
testimoni”. In essa sta l’intero
contenuto della programmazione
pastorale di quest’anno, volto a riscoprire il dinamismo missionario proprio
della MESSA
E
DELLA
DOMENICA.
La lettera, dal titolo “L’Eucaristia della
domenica accenda in noi il fuoco della
missione”, è stata distribuita a tutti i
consiglieri pastorali ed è stata presentata alla comunità e ai catechisti nel mese
di settembre. E’ stata poi meditata negli
incontri di CATECHESI PER ADULTI
sinora svolti.
Per raggiungere il “traguardo” indicato
dall’Arcivescovo di essere sempre più
“una comunità eucaristica in stato di
missione” vengono indicati a ciascuno
di noi e ad ogni parrocchia quattro
sentieri sui quali indirizzare un
cammino comune.
Camminare insieme significa che
queste indicazioni non sono facoltative
o interessano solo alcuni parrocchiani,
ma rappresentano un orientamento
autorevole per tutti coloro che vogliono
vivere una comunione ecclesiale!
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Anche i ragazzi dell’Oratorio e le loro
famiglie debbono sentirsi coinvolti.
Inoltre durante la Quaresima questi
quattro sentieri saranno ulteriormente
ripresi dai sacerdoti durante l’omelia.
Richiamiamo ora i quattro sentieri e
sintetizziamo le riflessioni che sino ad
ora sono emerse dal Consiglio
Pastorale e nel corso della Catechesi
per adulti, per cercare di tradurre nella
vita concreta della nostra Parrocchia le
indicazioni dell’Arcivescovo.
• PROMUOVERE E ASSICURARE
L’ALTA QUALITA’ CELEBRATIVA
DELL’EUCARISTIA
Questo punto interessa innanzitutto il
sacerdote che celebra ma anche i
diversi ministeri (lettore, cantore…) e
tutta l’assemblea dei partecipanti.
Si è rilevato come, a volte, non ci sia
uniformità, da parte dei celebranti, nell’eseguire una certa gestualità liturgica
e non ci sia, da parte dei fedeli, una
comune modalità di comportamento
negli atteggiamenti e movimenti da
avere durante i diversi momenti della S.
Messa (il segno di croce, la genuflessione, pregare in piedi, inginocchiati…). Inoltre occorre che i fedeli
prendano maggior consapevolezza che
la celebrazione dell’Eucaristia è
un’azione comunitaria, di tutta l’assemblea ecclesiale; la Messa non è “del
sacerdote” ma semplicemente la
presiede. Vi sono parti della celebrazione in cui tutti devono essere parte
attiva; quanti, però, dei partecipanti
cantano, rispondono alle invocazioni,
pregano comunitariamente? E quanti si
siedono sulle prime panche?
Vita della Parrocchia
A che punto siamo del nostro cammino?
• EDUCARE ALLA COSCIENZA
DELLA
“GRAZIA”
E
DEL
“COMPITO” MISSIONARI DELL’EUCARISTIA
Cosa significa partecipare alla S.
Messa? Questa domanda, su cui si è
riflettuto in uno degli incontri di
catechesi per adulti, ha trovato una
possibile risposta nella necessità di
educarci maggiormente alla coscienza
che è una grazia poter partecipare alla
S. Messa. La partecipazione alla Messa
è il gesto più importante della vita
cristiana il cui frutto maturo è la nostra
testimonianza di fede negli ambienti in
cui viviamo. Siamo chiamati a “far
vedere” Gesù con la nostra testimonianza di vita. Troppi ancora,
purtroppo, considerano l’Eucaristia un
semplice precetto da assolvere che
esaurisce il suo valore una volta usciti
di chiesa. Eppure Cristo ci invita a partecipare alla sua mensa per continuare
la sua missione diventando suoi
testimoni.
• FARSI CARICO DI CHI E’ ASSENTE
DALLA MESSA
Questo sia nei confronti di coloro che
l’hanno abbandonata sia di coloro che non
vi possono partecipare perché ammalati o
anziani che non escono di casa.
Nel primo caso occorre innanzitutto
interrogarsi sui motivi dell’abbandono
(noia, disinteresse, mancata educazione
cristiana, assenza di incontri importanti
che rendono affascinante la proposta
cristiana …) cercando poi di renderli
partecipi della vita della Chiesa invitandoli a qualche incontro e comunque
cercando di essere per loro testimoni di
Cristo con il nostro esempio di vita.
Detto questo la grazia di Dio ha i suoi
tempi che non decidiamo noi. Dio può
servirsi di alcuni per convertire altri ma
secondo modi e circostanze che solo Lui sa.
Nel caso invece di persone anziane e
ammalati si pone il problema di farle
comunque sentire ancora partecipi della
vita della nostra comunità. Un modo
potrebbe essere quello di portare la S.
Comunione proprio alla domenica
magari accompagnata anche dal
foglietto della S. Messa.
Ma quanti sono disponibili per questo?
I ministri straordinari eucaristici sono
sufficienti per raggiungere tutti i nostri
ammalati e anziani (circa 100)? E
quando iniziare a farlo?
• RISCOPRIRE E RILANCIARE IL
SENSO VERO DELLA DOMENICA
Qual è il senso vero della Domenica?
La Domenica è il giorno della fede e
quindi giorno privilegiato per l’annuncio e l’ascolto della Parola di Dio; è il
giorno dell’Eucaristia e quindi giorno
della partecipazione alla S. Messa; è
giorno della carità nel segno di una
comunione fraterna.
Questo quarto sentiero è stato esemplificato dalla diocesi mettendo in risalto
l’esperienza della Parrocchia di
Cassago Brianza. Questa proposta di
animazione domenicale chiamata “LE
DOMENICHE DI EMMAUS” e
rivolta a tutte le famiglie, prevede che
ogni mese e mezzo ci si ritrovi in
Oratorio e si viva la giornata in
comunità partecipando, al mattino,
alla S. Messa, quindi al pasto in
comune e, nel pomeriggio, ad un
incontro di riflessione tenuto dal
Sacerdote, alla merenda e a una
preghiera conclusiva.
Potrebbe essere anche per la nostra
Parrocchia uno spunto da cui prendere
qualche suggerimento non dimenticando l’esperienza fatta da noi, qualche
anno fa, del PERCOSO delle
FAMIGLIE.
Sempre in vista della seconda tappa del
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Vita della Parrocchia
A che punto siamo del nostro cammino?
percorso pastorale triennale, lo scorso
28 novembre nella nostra Diocesi è
stata proposta un’indagine conoscitiva
sulla frequenza alla S. Messa domenicale da parte dei fedeli. I risultati di tale
indagine, relativi alla nostra Parrocchia
e pubblicati sull’Informatore di gennaio
2005, indicano una partecipazione
inferiore al 20%. Le fasce d’età con
minore presenza di fedeli risultano
essere quelle dei ragazzi che hanno
terminato l’iniziazione cristiana, 13-17
anni e quella dei giovani, 18-25. Questi
dati comunque andranno ulteriormente
analizzati in Parrocchia, tra le due
Parrocchie di Bareggio e nel Decanato
di Magenta.
La Commissione Liturgica del
Consiglio Pastorale è inoltre coinvolta
in un’altra indagine sulla qualità celebrativa dell’Eucaristia.
Infine, a livello parrocchiale, la
tematica eucaristica di quest’anno
pastorale, già oggetto di riflessione, lo
scorso novembre, durante le Sante
Quarantore, sarà ripresa ulteriormente
nel corso del Quaresimale.
Anche l’Informatore Parrocchiale, uno
degli strumenti di comunicazione a
disposizione della nostra comunità, a
pagina 2 propone, di mese in mese,
brevi pensieri sull’Eucaristia tratti dal
Magistero della Chiesa.
Comune di Bareggio - Assessorato alla Cultura in collaborazione
con la Consulta per la Cultura presentano la mostra
L’Avvenimento secondo GIOTTO
La Cappella degli Scrovegni
dal 13 MARZO al 3 APRILE
Chiesuola di S. Maria della Neve, via C. Battisti – Bareggio
Sabato 12 marzo ore 21- presentazione multimediale della mostra
presso Centro Polifunzionale, via Gallina
Relatore prof. Roberto Filippetti
Orari apertura:
tutti i giorni 9-12.30/16-19 sabato apertura serale 21-22.30
Pasqua e lunedì dell’Angelo 16-19.30
VISITE GUIDATE SU PRENOTAZIONE (tel. 0290258221)
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Vita dellaParrocchia
Testimonianza
LA TESTIMONIANZA CRISTIANA DI MASSIMO OLDANI
Giovedì 17 febbraio si sono
svolti i funerali del nostro
parrocchiano
Massimo
Oldani che ha lasciato la
moglie e i cinque figli per
fare ritorno alla casa del
Padre.
Il Parroco durante l’omelia
ha indicato in Massimo
Oldani la testimonianza di un
cattolico, adulto nella fede,
teneramente severo perché ogni cosa
venisse fatta bene “come Dio
comanda”, uno dei parrocchiani più
fedeli alla catechesi per gli adulti finchè
Presepe eseguito dagli “Amici del
presepe” allestito nella nostra Chiesa
Parrocchiale, lo scorso dicembre, in
occasione del S. Natale.
le forze fisiche glielo hanno
permesso.
Presidente delle Acli negli anni
settanta, cultore delle tradizioni
cristiane e della storia locale.
Ai funerali ha partecipato
anche il nipote sacerdote, don
Carlo, che alla fine della S.
Messa ha ricordato ai nipoti la
grande eredità di fede del loro
nonno. Presenti al funerale
diversi lavoratori dell’Atisa Aero
Termica Italiana dove Massimo Oldani
aveva lavorato.
Ripercorrendo con fede l’itinerario del
Redentore dalla povertà del Presepio
all’abbandono della Croce, comprendiamo meglio il mistero del suo amore che
redime l’umanità. Il Bambino, adagiato
da Maria nella mangiatoia, è l’UomoDio che vedremo inchiodato sulla Croce.
Lo stesso Redentore è presente nel sacramento dell’Eucaristia. Nella stalla di
Betlemme si lasciò adorare, sotto le
povere apparenze di un neonato, da
Maria, da Giuseppe e dai pastori;
nell’Ostia consacrata lo adoriamo sacramentalmente presente in corpo, sangue,
anima e divinità e a noi si offre come
cibo di vita eterna. La santa Messa
diviene allora il vero appuntamento
d’amore con Colui che ha dato tutto se
stesso per noi. Non esitate a rispondergli
quando vi invita “al banchetto di nozze
dell’Agnello”. Ascoltatelo, preparatevi in
modo adeguato e accostatevi al
Sacramento dell’Altare, specialmente in
quest’Anno dell’Eucaristia che ho voluto
indire per tutta Chiesa.
GIOVANNI PAOLO II
Vita della Parrocchia
Lettera dal Mozambico
PADRE ELIO GRESELIN CI SCRIVE…
Carissimi
sacerdoti
Gerolamo,
Giovanni e Giuseppe e amici tutti di
Bareggio,
sono padre Elio che vi ha importunati
durante alcune domeniche di ottobre
2004 con i suoi progetti di Centro
Giovanile di Alto Molócuè. Ricevo la
vostra generosa risposta, frutto della
vostra carità e benevolenza durante il
tempo di Avvento. Anche i nostri
giovani e ragazzi hanno voluto solidarizzare con i giovani e ragazzi che
andranno a riempire questa opera. Io la
penso in grande, tipo Oratorio
Milanese, con svariate attività religiose,
ricreative e inventive per creare
comunione tra le famiglie e la gente.
Nella nostra Assemblea Nazionale di
Pastorale ( Maputo 16-23 gennaio
2005) tra le tante cose belle che ci
siamo detti a livello di Mozambico é
proprio mettere la nostra attenzione su
due punti forti che sono oggi le grandi
vittime della società civile perduta
dietro a valori effimeri: i giovani e la
famiglia. Sono i due grossi obiettivi che
noi vogliamo sostenere in questa opera.
La costruzione é già avviata nei suoi
lavori di recinzione e costruzione della
casa dei padri e delle riunioni: due
costruzioni parallele che vorremmo
Via Concordia 15
20010 Bareggio (Milano)
Tel. e Fax 02.90.362.185
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concludere come struttura muraria e
tetto, verso luglio o agosto per poi
pensare a renderle abitabili e che la
comunità dei padri si possa trasferire lì
e iniziare il suo programma sia
pastorale che di animazione vocazionale e promozionale di prevenzione.
Il vostro aiuto si colloca in questo
primo obiettivo di costruzione e stiamo
approfittando della vostra offerta.
Spero potervi mandare quanto prima
una foto se riesco a trovare il tempo di
andare fino ad Alto Molócuè.
Ricordo la gioia di vivere con voi la
fede e l'amore alla comunità in
Bareggio: la festa dell'oratorio, la
promessa dei ragazzi, la visita agli
anziani nella loro bella e accogliente
casa, la processione del SS.mo
Sacramento per le vie del paese, gli
incontri con amici e la visita ai nostri
defunti nel camposanto. Vi ringrazio di
tutto. Grazie per quanto avete fatto e
continuerete a volere bene a questa
missione che, mediante la mia persona
é anche vostra. Vi affido alla Madonna
e a san Giuseppe .
Con affetto e simpatia
p. Elio Greselin
Vita della Chiesa
La S. Messa per i 50 anni di Comunione e Liberazione
“SIATE DONO PER TUTTA LA CHIESA”
In diecimila hanno gremito il Duomo,
mercoledì 9 febbraio. Diecimila
“ciellini” riuniti per la Messa celebrata
dall’Arcivescovo Dionigi Tettamanzi
nei cinquant’anni di Comunione e
Liberazione. Ma è anche la tradizione
che vuole annuale l’incontro con il
Pastore ambrosiano degli appartenenti
al movimento fondato proprio a Milano
da monsignor Luigi Giussani.
E “il carisma” impresso al movimento
da “don Gius” era palpabile tra le
navate strapiene della cattedrale.
C’erano gli iscritti alla Fraternità di Cl,
che l’11 febbraio ha festeggiato il
23esimo anniversario del riconoscimento pontificio, concesso nel 1982,
ma c’erano anche giovani e giovanissimi, non iscritti alla Fraternità, ma
appartenenti al movimento. A tutti
Tettamanzi ha ricordato di possedere
“un dono da custodire e da promuovere
per il bene di tutta la Chiesa”. Cl ha una
sua specificità, ha aggiunto, che è sintetizzata già a partire dal suo stesso
nome: “La comunione, frutto della
carne di Cristo, passa attraverso la sua
Chiesa. Non può non avere il sigillo
della “cattolicità”. E “liberazione - ha
proseguito il porporato – dice
l’impegno dell’uomo a fare della libertà
una forza di servizio agli altri”.
Sull’altare, accanto al cardinale, don
Juliàn Carròn, il teologo spagnolo
voluto al proprio fianco da Giussani e
indicato come il suo successore alla
guida del movimento, don Stefano
Alberto, “don Pino” per i suoi, e don
Gerolamo Castiglioni, assistente
diocesano della Fraternità.
Guardando alla folla raccolta nella cattedrale ambrosiana, il vescovo ha
rivolto il pensiero “all’intera chiesa
milanese, alle molteplici aggregazioni,
alle più diverse realtà”. E come già ha
fatto una volta l’anno scorso, ha richiamato tutti “al servizio quotidiano nella
Chiesa e per la Chiesa”. Il servizio qui
svolto dai cristiani, ha spiegato
Tettamanzi, “si esprime in modalità
diverse, in riferimento alla varietà dei
carismi, doni, vocazioni, uffici, responsabilità”. E questa trova la strada per
affermarsi ed esaltarsi “solo se si fa
complementare all’insieme, al tutto
unitario della Chiesa”.
La comunione con le comunità parrocchiali, allora, “è una componente
necessaria di quella comunione che
deve essere vissuta all’interno delle
aggregazioni ecclesiali, tra di loro,
nella Chiesa locale e universale. La
comunione è così fatta che o si dà tutta
intera o non si dà affatto”.
Annalisa Guglielmino
tratto da Avvenire del 10 febbraio
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Vita della Chiesa
Scuola e religione
L’INSEGNAMENTO DELLA RELIGIONE…
"L'insegnamento della religione sia
ovunque riconosciuto ed abbia un ruolo
adeguato nel progetto educativo degli
Istituti scolastici": è l'auspicio espresso
da Giovanni Paolo II nel Messaggio ai
partecipanti alla Sessione Plenaria della
Congregazione
per
l'Educazione
Cattolica l'1 febbraio 2005.
Ne parlo perché non ho soltanto l'impressione, ma ho addirittura la certezza che
l'insegnamento della religione sia abbondantemente snobbato, oltre che nelle
scuole statali, anche nelle scuole cattoliche.
Si era soliti dire - in un tempo passato,
che non vale la pena di rimpiangere, ma
che deve essere comunque riscoperto
nelle sue positività, senza preconcetti e
senza indebite denigrazioni - che l’insegnamento scolastico della religione era
"principio e coronamento di ogni insegnamento". L'espressione aveva un
preciso significato e dava le direttrici
operative, grazie alle quali la scuola da
fatto puramente culturale veniva invitata
ad essere anche fatto esistenziale, educativo e formativo. Infatti non è possibile
educare la gioventù, formarla moralmente, istruirla senza plagiarla, se non si fa
riferimento a princìpi e valori che vadano
al di là della pura e semplice visione illuministica e razionalistica della vita.
Là dove mancano l'afflato spirituale e
l'apporto soprannaturale, non è data possibilità di crescita veramente umana: e la
Sicurezza
Elettronica
Service s.n.c.
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gioventù istruita (si fa per dire) senza trascendenza non può essere educata alla
libertà, intesa non come licenza di fare
quello che si vuole, ma come capacità di
fare ciò che è giusto e buono.
Il non esserci resi conto di questo, da
troppo tempo ormai ha portato la nostra
gioventù ad essere sempre più lontana
dalla vita spirituale vissuta con convinzione e coerenza, con conseguenze terrificanti in campo morale, di cui tutti - pur
che si sia attenti alla realtà - non
possiamo non esserci accorti.
Il correttivo al disastro sta in un insegnamento rigoroso e serio, culturalmente alto
e motivante, spiritualmente avvincente e
persuasivo della religione, intesa come
"religione" nel senso pieno del termine e
non mistificata sotto altre definizioni, quali
potrebbero essere "storia delle religioni",
"cultura religiosa" o quant'altro.
Quest'ultima precisazione coinvolge nella
responsabilità i dirigenti delle scuole
d'ogni ordine e grado, i docenti della disciplina religiosa, i genitori che sono tenuti a
incentivare la partecipazione attiva dei loro
figli alle lezioni, gli studenti che debbono
essere aiutati a rendersi ragione dell'importanza del fatto religioso nella loro vita.
Voglia Iddio che tutti si capisca quanto
sopra e che l'auspicio del Santo Padre
abbia a realizzarsi nella concretezza delle
aule scolastiche.
Don Carlo Calori
Sicurezza Elettronica
S e r v i c e s.n.c.
Attualità
Scienza e fecondazione
L'INIZIO DELL’ESISTENZA? E' L'ATTO DELLA FECONDAZIONE
Come il professor Boncinelli ed altri
ricercatori intervenuti sul Corriere nel
dibattito sulla fecondazione in vitro, mi
sono sentito interpellato dalla domanda
che ricorre con insistenza: che cosa
sanno e dicono gli scienziati sull’inizio
della nostra vita individuale?
Senza chiarire anzitutto un aspetto di
metodo scientifico, ogni ricorso alla
biologia per sapere quando ha inizio la
vita di un individuo umano è privo di
valore conoscitivo e, dunque, eventualmente decisivo in ordine alla questione
del rispetto e della tutela di questa vita
giovanissima. La scienza moderna non
si fonda sul sapere di rari cultori di
arcane discipline, ma sul complesso
delle conoscenze consolidate, validate
e condivise dalla comunità internazionale dei ricercatori attraverso gli
strumenti della letteratura scientifica (le
migliaia di riviste scientifiche sulle
quali appaiono i risultati dei lavori
degli studiosi, le rassegne ed i manuali
di riferimento). Come «una rondine
non fa primavera», così non è l'affermazione di questo o di quello scienziato che fa la scienza. Neppure se è un
premio Nobel.
Negli Stati Uniti, dove la stima per la
scienza non fa certo difetto, alcuni
vincitori del Nobel si sono visti
bocciare i propri progetti di ricerca, o
respingere una richiesta di contributi
per una valutazione negativa di alcune
loro affermazioni da parte di anonimi
colleghi senza fama ed onori, ma tra di
loro concordi nel riconoscere che la
realtà era diversa da come prospettata
dall'insigne studioso. Questa procedura
viene chiamata "recensione anonima" o
"recensione alla pari", perché mette
tutti sullo stesso piano (una sorta di
democrazia della scienza), e viene
ormai applicata in tutto il mondo scientifico. Alla fine ciò che conta è la forza
delle evidenze osservazionali e sperimentali e dell'esercizio corretto della
ragione, non il nome di chi fa un'affermazione. Non ha dunque nessun senso
(tanto meno scientifico) citare a
sostegno delle proprie tesi uno, dieci o
cinquanta premi Nobel soprattutto se la
maggior parte di questi ultimi non è
uno studioso che si è occupato specificamente della materia in questione.
L'ipse dixit appartiene ad altre forme di
sapere e ad altri tempi.
Da dove dunque è corretto attingere le
informazioni biologiche necessarie per
poter affermare o negare che la vita di
ciascuno di noi è iniziata nella forma di
un embrione umano e che quest'ultimo
si è costituito attraverso la fusione di
due cellule germinali, l'ovocita maturo
e lo spermatozoo? Come ogni altra
informazione di tipo scientifico essa
deve venire ricercata leggendo con
competenza e confrontando con
pazienza le migliaia e migliaia di lavori
osservazionali e sperimentali e le
centinaia di rassegne e di manuali di
riferimento scritti da studiosi di tutto il
mondo, che sono passati al vaglio della
"recensione alla pari" e sono stati
ritenuti metodologicamente corretti per
la realtà che descrivono. Proviamo,
come esercizio esemplificativo, a interrogare il complesso degli studi, dei
manuali di riferimento e dei testi di
insegnamento a livello universitario diversi per lingua e luogo di edizione per conoscere che cosa la scienza attraverso oltre un secolo di indagini afferma a proposito dell’inizio della
vita di un nuovo essere vivente, un
individuo appartenente ad una data
specie (compresa quella umana) che si
11
Attualità
Scienza e fecondazione
riproduce sessualmente. La risposta è
certa e unanime: la vita di un nuovo
organismo vivente (o essere vivente o
individuo vivente: la biologia non
distingue tra questi tre termini, come
invece fanno alcuni filosofi) ha inizio
con un processo chiamato fecondazione, che consiste nella fusione tra lo
spermatozoo e la cellula-uovo. Non è
questo lo spazio idoneo per citare tutte
le pagine delle riviste internazionali e
dei volumi che si trovano nelle biblioteche scientifiche di università e centri
di ricerca, che riportano una amplissima e consistente documentazione di
tale affermazione. Ne ricordiamo una
per tutti. Per il sito web della più vasta
biblioteca biomedica del mondo, la
National Library of Medicine di
Bethesda (Usa), è stato scelto come
manuale che riassume il saper più
aggiornato nel campo della embriologia
il volume Developmental Biology del
professor Scott F. Gilbert, il testo di
biologia dello sviluppo maggiormente
diffuso nelle università americane e
giunto in pochi anni alla sesta edizione.
Il capitolo 7, nel quale viene illustrato
come inizia la vita individuale di un
essere vivente sessuato, ha per titolo:
"Fertilization: Beginning a new
organism". La fecondazione è l'inizio
di un nuovo organismo. Non uno o
alcuni giorni dopo la fecondazione, non
con l'impianto nell'endometrio dell'utero, non passate due settimane, ma
quando i due gameti "fuse togheter"
(Gilbert, inizio del capitolo citato), si
fondono per dare origine all'embrione
unicellulare o zigote. L'espressione
"one-cell embryo" (embrione unicellulare) si ritrova in numerosissimi lavori
di biologia dello sviluppo animale e
umana, a testimonianza della consapevolezza dei ricercatori che l'embrione
inizia ad esistere già allo stadio di una
singola cellula, derivante dalla fusione
dell'ovocita e dello spermatozoo.
Il professor Boncinelli ha ragione
quando afferma che "dal punto di vista
biologico non c’è in sostanza nessuna
discontinuità dal concepimento alla
nascita e oltre". E' ciò che tutta la
scienza sull'embrione da sempre
conosce e insegna. E giustamente sottolinea che ogni "spartiacque" successivo
alla fecondazione è una "convenzione
umana". Non ci si appelli dunque alla
scienza - né, tantomeno, a uno, dieci o
cinquanta premi Nobel - per forzare le
decisioni dei cittadini in merito ad una
scelta convenzionale che nulla ha di
scientifico, ma si affronti con coraggio
e libertà la vera questione che è in
gioco: vi sono ragioni adeguate per
ritenere che non ogni essere umano sia
una persona umana come noi, meritevole di rispetto e di tutela?
Roberto Colombo
docente di Neurobiologia e Genetica
dell'Università Cattolica di Milano
Pir o v ano Radio TV
riparazione: TVC - VCR - HIFI - DVD
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Cine Teatro S. Luigi
Calendario della Programmazione
CINEFORUM 2004-2005 TERZO CICLO
Sabato 5 e domenica 6 marzo:
IL MERCANTE DI VENEZIA
di Micheal Radford
Quanto mai attuale questa riduzione
cinematografica dell'opera di William
Shakespeare realizzata da Michael
Radford ("Il postino").
In un tempo di aspri e drammatici
scontri culturali e religiosi la voce di
Shylock l'usuraio ebreo che presta soldi
ad un mercante veneziano richiedendo
non un interesse ma stabilendo come
penale, per il mancato pagamento, una
libbra di carne del mercante che spesso
lo aveva insultato e sbeffeggiato, è un
inno alla tolleranza ed alla reciproca
accettazione.
Il film ha le caratteristiche della
mega produzione. Vi partecipano
attori notissimi come Al Pacino,
Jeremy Irons, Joseph Fiennes.
Curate le ambientazioni (gli esterni
girati a Venezia), preziosi i costumi e
le scenografie
(Daniele Sesti, www.filmup.it).
FILM PER RAGAZZI E FAMIGLIE
in programmazione nel mese di Marzo
IL GIRO DEL MONDO IN 80 GIORNI
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SHARK TALE
le date sono in via di definizione
SABATO 2 APRILE, ore 21
cine tetro San Luigi
la Compagnia Teatrale
IL PENTAGONO presenta
“STRESS”
Testo brillante di DAVIDE DANIELI
Regia di Leo Resconi
Circolo Culturale La Lucerna
Circolo Culturale Bareggio
organizzano una visita guidata a
TORINO - alla mostra
“Gli impressionisti e la neve”
con gita in battello sul Po
DOMENICA 13 MARZO 2005
Partenza ore 7.55 da p.zza Cavour
ore 8 da S. Martino
Prenotazione presso Cartoleria “Tre Sorelle”
Piante e Fiori
Via 4 Novembre 57 - Tel. Fax 029013398 - BAREGGIO
Accurate creazioni floreali per ogni ricorrenza
Addobbi floreali e allestimenti completi per matrimoni, possibilità noleggio auto d’epoca
Vasto assortimento di confezioni con fiori finti e stabilizzati
Servizio Faxiflora per spedizioni in tutto il mondo
E inoltre... Qualità, cortesia ed esperienza
13
Vita della Parrocchia
ALCUNI MOMENTI DELLA FESTA DELLA FAMIGLIA
ANAGRAFE PARROCCHIALE
DEFUNTI
BATTESIMI
MARCIANISE ANTONIO
PRAVETTONI MARIA
GALIMBERTI ONORINA
DURANTE ROSALIA
BERTIN SCHELMISERENO
OLDANI GIUSEPPE EGIDIO
AMADASI NAIDE
CARETTONI ESTERINA
SIMIRAGLIA FELICIA
MACCALLI GIACOMINA
CATTANEO LUIGIA
OLDANI MASSIMO
MONTAVOCI WANDA
50
94
93
72
79
82
79
84
89
79
93
75
79
PARAZZINI MARCO
CUTTITTA NICOLO’
CARIOTI SOFIA ELENA
LOMBARDI SOFIA
BASSANI AURORA
BONFIGLIO IRENE
COZZI NICOLO’
COSANI ALESSANDRO
DE LAURO GIORGIO
MATRIMONI
BONOMO CRISTIAN / BELTRAMI ALESSANDRA
CUCCHETTI
LUCIANO
GRUPPI SERGIO
IMBIANCATURE VERNICIATURE
LAVORI DI EDILIZIA
RISTRUTTURAZIONI FACCIATE
APPARTAMENTI
Impianti Elettrici Civili ed Industriali
C.so Italia, 28/36 – Bareggio
Tel. 02.902.76424
Cell. 335.143.36.50
Via Trieste. 19 - 20010 Bareggio (MI)
14
Tel. e Fax 02.9013521 - Cell. 349.0572134
MESE DI MARZO
16
Sante
8 Re Giuseppe
18 Mario e Mariuccia
17
Gio
8 Stringhetti Emilio
9 S. Messa
18 Invernici Guglielma
18
Ven
8 Lodi e Riflessione
15 VIA CRUCIS
21 QUARESIMALE
19
8 Baroni Mario, Restelli Maria
18 Luigi e Roberto
Mer
1
Mar
2
Mer
3
Gio
4
Ven
5
Sab
6
Dom
7
Lun
8
Mar
9
Mer
10
Gio
11
Ven
12
Sab
13
Dom
14
Lun
15
Mar
8 Bonfanti Luigia, Restelli Pietro
18 Colombo Rosa
8 Re Silvio, Erminia e figli
18 Pirovano Tiziano, Colombo Dario
8 Pezzoni Luigia
9 S. Messa
18 Lovati Alessandra e Maria
8 Lodi e riflessione
15 VIA CRUCIS
21 QUARESIMALE
8 Beretta Carlo, Folli Teresa
18 Pierino, Cesarina, Amelia
e Maddalena Samarati
Sab
Quaranto
8 Clemente e Alessandrina
9.30 Mercadante Pasquale e Enzo
Dom 11 Marnati Enrico e Carsenzuola Maria
18 Bartolomeo Carmela
S. BATTESIMO
20
21
Lun
8 Marchetti Bambina e Linda
18 Fiazza Dante
22
8 Lonati Alessandro e fam.
18 Assunta e Raffaele
8 Nella
18 def. Fam. Costa Angelico
23
8 Pedroli Carolina, Pirovano Alberto
18 Cavalli Ettore e Rita
8 Luraghi Maria, Clerici Carlo
18 Carchidi Maria
24
8 De Andreis Giuseppina, Cislaghi Guido
18 Luigi, Maria e suor Cesarina
25
8 Salviti Giuseppe
9 S. Messa
18 Pigliafreddo Franco
26
8 Lodi e Riflessione
15 VIA CRUCIS
21 QUARESIMALE
27 S. PASQUA NELLA RESURREZIONE
Dom DEL SIGNORE
18 Baggini Teresa
8 Cozzi Angelo e Giuseppina
18 Baroni Mario, Restelli Maria
28
8
9.30
11
18
8
9.30
11
18
Magistrelli Carlo
Bettanin Gino
Lonati Fiorentina
Piacenza Mimmo e Simone
Fam. Dughi Giovanni
Tina e Antonio
Freri Luigi e Fam.
Fossati Giovanni
Mar
Mer
Gio ore 20.45 MESSA IN COENA DOMINI
ore 15 MEMORIA DELLA PASSIONE
Ven ore 20.45 VIA CRUCIS PER LE VIE
DEL PAESE
CONFESSIONI
Sab ore 20.45 VEGLIA PASQUALE
Lun
SANT’ANGELO
8 Pigliafreddo Enrico, Isolina, Luigi, Giovanni
10 Beltrami Alfonso
1130 matr. Bonomo Cristian/Beltrami Alessandra
29
8 Ruggiero Francesco
18 Sena Sonia
8 Girotti Delfina e Luigi
18 Tagliabue Fabio e Concetta
30
Mer
8 Mannello Maria
18 Lonati Giuseppe, Maria e Gina
8 Cremaschi Marino
18 Raffaele e Cecilia
31
8 Naide Amadasi
9 S. Messa
18 Azzolini Dino
Mar
Gio
15