APPROC - Moda

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APPROC - Moda
PROGETTO APPROC
SETTORE MODA
PELLETTERIA
1. CONTESTUALIZZAZIONE DEL SETTORE
A cura di Co.Se.F.I.
Associazione Industriali di Firenze
Coordinatore
Lorenzo Ricci
Ricercatrice
M. Grazia Simoni
Nota introduttiva
Questa prima parte della ricerca ha lo scopo di fornire al lettore una panoramica ed una visione dinamica del
settore.
Infatti insieme ai dati quantitativi, abbiamo corredato lo studio di osservazioni sulle dinamiche del settore raccolte
dalla più recente documentazione e dalle fonti privilegiate costituite da imprenditori rappresentanti di categoria ed
associazioni.
Grazie al loro contributo abbiamo potuto tracciare il percorso della pelletteria fiorentina che affonda le proprie
origini da un passato glorioso e vanta una grande tradizione nel territorio..
Grazie al knowhow acquisito dal tessuto imprenditoriale della zona si sono costruite reti di relazioni commerciali
con tutto il mondo.
Ma alcuni segnali deboli o consolidati avvertono che la situazione si sta evolvendo e gli imprenditori locali ne
hanno piena consapevolezza.
Tutti gli intervistati ravvedono la formazione delle proprie risorse umane come uno degli strumenti leva per
continuare a lavorare in innovazione e perseguire il “vantaggio competitivo” che M. Porter indica come unica salvezza del
made in Italy.
Ringraziamo dunque la preziosa collaborazione delle Aziende intervistate , i titolari e gli addetti per la loro piena
disponibilità ed esaustività.
Progetto Approc
1
1. CONTESTUALIZZAZIONE DEL SETTORE
INDICE
1 - Collocazione ISTAT
2 - Profilo strutturale
2.a - Il tessuto imprenditoriale della provincia di firenze e le industrie del cuoio e delle
calzature.
2.b - Andamento occupazionale.
2.c - Uno spaccato sulla pelletteria fiorentina
2.d - Localizzazione
3 - Il prodotto ed il mercato
4 - Analisi del settore: Pelletteria
4.a - Caratteristiche del prodotto
4. b - Modalità organizzative delle aziende di pelletteria
4. c - Tendenze evolutive pelletteria
4.c.1 - Introduzione di nuove tecnologie e avvento dell’informatica nella gestione di
processo.
4.c.2 - Crisi delle modalità di marketing e commercializzazione del prodotto
4.c.3 - Caratteristiche dei processi di lavoro
4.d - Fenomeni organizzativi e tipologia dell’indotto
4.d.1 – Dinamiche dei fenomeni organizzativi e tipologia dell’indotto4. e Innovazioni tecnologiche
4.e.1 - Introduzione di nuove tecnologie e avvento dell’informatica nella gestione di
processo.
4.e.2 - Progettazione con il sistema CAD
4.f - Innovazioni organizzative
4.f.1 - Crisi delle modalità di marketing e commercializzazione del prodotto
4.f.2 – Il fenomeno “cinese”
Progetto Approc
2
1 - COLLOCAZIONE ISTAT
Sotto la dicitura “ Le industrie del cuoio e delle calzature” viene compresa l’intera filiera produttiva del
processo di produzione : dalle industri conciarie per il trattattamento e la trasformazione della materia
prima , alla fabbricazione di prodotti di cuoio , pelle e similari .
Le attività economiche relative al settore sono pertanto classificate, a livello di divisione nell’ambito del
sistema ATECO 91 sotto il codice DC 19
La Pelletteria si trova all’interno del codice 19.2 sotto la dicitura “ fabbricazione articoli da viaggio,
borse, articoli da correggiaio e selleria”
2 - PROFILO STRUTTURALE 1
Il settore cuoio del cuoio e delle calzature della Provincia di Firenze conta , secondo i dati forniti dal
sistema informativo Excelsior di Unioncamere , 1698 unità produttive di cui il 30% classificate come
artigiane .
Riguardo alle dimensioni delle imprese del settore il panorama della provincia di Firenze rivela una
forte presenza di microimprese ( da 1 a 9 dipendenti )che costituiscono il 74.4 % del totale .e
occupano 4126 addetti
Le piccole imprese (aziende con un numero di dipendenti fino a 49 addetti ) sono il 23% delle aziende
del territorio ed in esse lavorano 6443 unità .
Le medie imprese ( da 50 a 249 dipendenti ) sono l’1,6 del totale imprese della provincia e occupano
2042 addetti
Le grandi imprese , con oltre 250 dipendenti sono solo 8 e in esse lavorano 1422 addetti
Tab 1
Unità provinciali
Provincia di Firenze, 2004
:
Aziende
Artigiano
1184
1184
Industrie del cuoio e delle calzature
Totale
(UP)artigiane
Non artigiano
514
514
e
non
artigiane
Totale
1698
1698
Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema informativo Excelsior, 2004
Tab.
2
Unità
Provincia di Firenze, 2004
provinciali
1
Dipendenti
Industrie del cuoio e
1265
delle calzature
Totale
1265
:
9 10
Dipendenti
Aziende(UP)
per
dimensione
49 50
249 >=
250
Totale
Dipendenti
Dipendenti
397
28
8
1698
397
28
8
1698
Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema informativo Excelsior, 2004
1
Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema informativo Excelsior, 2004
Progetto Approc
3
Tab
3
Provincia di Firenze, 2004
1 - 9 Dipendenti
10 - 49 Dipendenti
50 - 249 Dipendenti
>= 250 Dipendenti
Totale
Dipendenti
2003
per
Artigiano
Non artigiano
Totale
3168
2478
0
0
5646
958
3965
2042
1422
8387
4126
6443
2042
1422
14033
Dimensione
%
sul
totale
diendenti
29.4
45.9
14.6
10.1
100.0
Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema informativo Excelsior, 2004
2.a - Il tessuto imprenditoriale della Provincia di Firenze e le Industrie del cuoio e delle
calzature
Il panorama delle imprese presenti nel territorio della provincia di Firenze è caratterizzato
principalmente da aziende di servizi che occupano il 65,1 degli occupati .
Il settore della moda , che comprende le Industrie del cuoio e delle calzature( 6,2% degli addetti) e
le Industrie tessili e abbigliamento( 4,9% degli addetti), da lavoro a oltre 25.000 unità che
costituiscono l’11% degli occupati nelle imprese della provincia di Firenze.
(vd.Tabella 3 )
Progetto Approc
4
Tab 3
Dipendenti
2003
Provincia di Firenze, 2004
Settore
Trasporti,
credito
e
assicurazioni
Commercio
Industrie
estrattive,
energetiche, chimiche e dei
3 metalli
Costruzioni
4
Alberghi, ristoranti e servizi
turistici
5
Industrie meccaniche
6
Industrie del cuoio e delle
7 calzature
Sanità, istruzione e servizi
8 ricreativi
Servizi operativi
9
Industrie
tessili
e
10 dell'abbigliamento
1
2
11
12
13
Altre industrie manifatturiere
(alimentari, legno, carta)
Servizi avanzati
Studi professionali
Industrie vetroceramiche e
14 laterizi
Industrie della stampa ed
15 editoria
Industrie manifatturiere di
altri
prodotti per la casa
16
Totale
Progetto Approc
per
Microsettore
e
per
Dimensione
1
9 10 - 49 50 - 249 >=
250
Totale
Dipendenti Dipendenti Dipendenti Dipendenti
%
dipendenti
sul totale
4.260
15.046
4.390
10.354
11.751
4.709
20.048
8.534
40.449
38.643
17,8
17,0
3.933
8.466
5.471
4.587
2.730
1.284
8.436
1.797
20.570
16.134
9,1
7,1
5.946
2.202
4.134
3.595
1.698
3.107
3.319
5.671
15.097
14.575
6,7
6,4
4.126
6.443
2.042
1.422
14.033
6,2
3.461
2.449
2.921
2.338
4.025
4.153
3.339
2.915
13.746
11.855
6,1
5,2
3.363
4.651
2.876
259
11.149
4,9
3.496
2.501
4.452
3.905
2.134
290
1.712
1.163
-
677
1.258
-
9.790
7.056
4.742
4,3
3,1
2,1
653
1.077
678
777
3.185
1,4
1.012
1.377
507
174
3.070
1,4
924
66.290
1.233
58.900
261
42.696
158
58.784
2.576
226.670
1,1
100,0
5
2.b - Andamento occupazionale
Nell’anno 2003 il dati comparato fra le entrate e uscite dei dipendenti occupati nelle imprese del settore
cuoio e calzature registra un saldo pressocchè pari : 682 nuove assunzioni e 683 uscite .
Tab. 4 – Entrate e
Provincia di Firenze, 2004
Uscite
dipendenti
Industria
Artigiano
459
456
+3
ENTRATE
USCITE
Saldo
del
cuoio
Non artigiano
223
227
-4
e
della
pelle
Totale
682
683
-1
Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema informativo Excelsior, 2004
Per fornire qualche dato storico dell’andamento occupazionale , analizziamo i dati fornitici da
Unioncamere a partire dal database degli anni 2002, 2003, 2004 .
L’analisi dei dati rileva un trend decisamente negativo : se nel 2002 il saldo fra entrate e uscite registrava
un valore positivo di 467 assunzioni, il 2003 era già in calo ma comunque con segno più : infatti il saldo
fra entrate e uscite era + 290 . Il 2004 registra valori approssimativamente uguali fra le assunzioni e le
dimissioni.
( vd. tabb. 5 6 7 ) .
Entrate derivanti tra il
saldo fra entrate e uscite
FLUSSO OCCUPAZIONALE
Saldo annuale fra entrate e uscite
500
467
400
300
290
200
100
0
1
2002
2003
2004
Anno
Progetto Approc
6
Tab. 5 – Entrate e
Provincia di Firenze, 2004
1 - 9 Dipendenti
ENTRATE 509
USCITE
428
Saldo
+ 81
uscite
dipendenti
10 - 49 Dipendenti
96
200
- 104
Industria
del
50 - 249 Dipendenti
19
34
- 15
cuoio
e
della
>= 250 Dipendenti
58
21
+ 37
pelle
Totale
682
683
-1
Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema informativo Excelsior, 2004
Tab. 6 – Entrate e
Provincia di Firenze, 2003
1 - 9 Dipendenti
ENTRATE 274
USCITE
106
Saldo
+ 168
uscite
dipendenti
10 - 49 Dipendenti
159
53
+ 106
Industria
del
50 - 249 Dipendenti
22
26
-4
cuoio
e
della
>= 250 Dipendenti
33
13
+ 20
pelle
Totale
488
198
+ 290
Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema informativo Excelsior, 2003
Tab. 7– Entrate e uscite
Provincia di Firenze, 2002
1 - 9 Dipendenti
ENTRATE 456
USCITE
140
Saldo
+ 316
dipendenti
10 - 49 Dipendenti
143
16
+ 127
Industria
del
50 - 249 Dipendenti
45
49
-4
cuoio
e
della
>= 250 Dipendenti
64
36
+ 28
pelle
Totale
708
241
+ 467
Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema informativo Excelsior, 2002
2.c - Uno spaccato sulla pelletteria fiorentina
Quasi due terzi delle unità locali del settore, al censimento intermedio 1996, avevano meno di sei addetti; solo il 7% avevano
più di quindici addetti. Circa il 50% degli addetti era collocato nelle imprese con 3-15 addetti, un altro 10% nelle
microimprese personali (con non più di due addetti), circa un altro 10% nelle imprese con almeno 50 addetti e quasi il 30%
nelle piccole imprese con 16-49 addetti.
Il 60% delle imprese rispondenti all’indagine Irpet avevano un fatturato con meno di un miliardo di lire al 2001. Solo il
7,3% avevano un fatturato superiore ai 5 miliardi di lire.
La struttura per età delle imprese pellettiere denuncia una età piuttosto giovane del settore, con solo il 10% delle imprese
anteriore agli anni ’70. Il grosso delle imprese risale agli anni ’80 e ’90 (31,3% in ciascuno dei due decenni), ma poche fra le
aziende intervistate sono state fondate dopo il 1996, anno di punta quanto a creazione di impresa (8,1%). Irrisoria è, infatti,
la percentuale delle imprese fondate nei primi anni di questo decennio (1,6%).
Progetto Approc
7
Decennio di fondazione
% di imprese
Anni ‘50
2,4%
Anni ‘60
6,4%
Anni ‘70
24,0%
Anni ‘80
31,3%
Anni ‘90
31,3%
Anni ‘00
1,6%
Non risponde
2,4%
Imprese per anno di fondazione
Anni ‘50
Anni ‘60
Totale
2,4%
Di cui vendono 100,0%
su
mercato
finale
Di
cui 100,0%
acquistano da
terzi
Anni ‘70
Anni ‘80
Anni ‘90
6,4%
66,7%
24,0%
13,3%
31,3%
5,1%
31,3%
10,3%
Dal 2000 in Dato non
poi
disp.
1,6%
2,4%
0%
0%
75,0%
76,7%
48,7%
43,6%
100,0%
100,0%
La struttura occupazionale dell’intero universo delle imprese pellettiere fiorentine vede una concentrazione di addetti in
aziende di dimensioni molto piccole: su meno di 12mila addetti (nel sistema locale del lavoro fiorentino), oltre 10mila si
collocano in imprese con meno di 50 addetti, circa 7.500 si collocano in imprese con meno di 16 addetti.
2.d Localizzazione:
La filiera toscana della pelletteria è localizzata principalmente nella zona che comprende i comuni di
Impruneta, e quelli dell'area di Firenze Sud fino alla Val di Sieve.
In questa zona che si concentra quasi il 50% della produzione regionale di pelletteria.
Riguardo alle due principali industrie del settore, G. Gucci e Ferragamo governano un indotto
posizionato principalmente nell’area di Scandicci, Signa.
Sono presenti alcune unità produttive nel Mugello che sono significative nell’economia del tessuto
imprenditoriale locale.
3 - IL PRODOTTO ed IL MERCATO 2
2
Fonte : M.Batazzi, F. Botolotti, M.G. Simoni - Quale Innovazione del settore pelle - Franco Angeli -2005-
Progetto Approc
8
Analizzare i settori della pelletteria e delle calzature significa situarsi al crocevia di diversi sistemi
produttivi o, per meglio dire, di diversi approcci all’analisi dei sistemi di impresa.
Il sistema “sistema moda”, è infatti l’insieme dei settori delle due filiere del tessile-abbigliamento e della
pelle; quest’ultimo comprende in particolare la conceria, le calzature e, la pelletteria.
La logica dominante del prodotto del settore “pellettiero” è ormai quella del “lusso”: aggregato,
difficilmente definibile ed eterogeneo dal punto di vista settoriale 3, ma efficace come sintesi di tutti i
beni il cui consumo ha lo scopo di evocare e comunicare uno stile di vita che si vuole esclusivo.
Alti investimenti pubblicitari hanno il compito di veicolare una immagine di esclusività del prodotto
che si posiziona mediamente su una fascia di prezzo medio alta.
Certamente, non tutte le imprese fanno parte del sistema del lusso, ma le logiche che lo governano
hanno tuttavia un’influenza, diretta o indiretta, su tutto il settore .
La filiera pelle italiana nel suo complesso ha un giro d’affari di quasi 18 miliardi nel 2001, con quasi 170
mila addetti.
La pelletteria in senso stretto fattura 2,5 miliardi di fatturato,contro gli 8,7 delle calzature e i 6,7 della
concia.
Si tratta di un settore proiettato principalmente sulle esportazioni (oltre l’80% della produzione viene
esportata), fenomeno questo che tende a crescere nel tempo; tuttavia una quota crescente delle
esportazioni è in realtà costituita da riesportazioni, ovvero da beni prodotti in paesi terzi su
commissione di firme italiane e da queste riesportati.
Tab. 1.1 – Quota % esportazioni su produzione, Italia
1996
1997
1998
1999
2000
2001
75,4
75,2
64,7
65,6
76,4
82,2
Il crescente volume delle importazioni, quasi raddoppiate in cinque anni, può avere due differenti motivazioni: da una
parte la concorrenza delle nazioni emergenti (segnatamente la Cina), che fra l’altro ha ridotto in maniera sostanziale il valore
del saldo commerciale; dall’altra la crescente capacità delle imprese italiane di integrare nel proprio ciclo economico la
produzione di subfornitori dei paesi emergenti, in altre parole, il fenomeno della delocalizzazione.
3
Ne possono fare parte prodotti dei settori abbigliamento, pelletteria e calzature, ma anche gioielleria, profumi, occhialeria, cosmesi,
orologi; o, in una versione più allargata, molti beni di arredamento, alimentari, o la cantieristica da diporto, ecc.
Progetto Approc
9
Export 2003- Calzature e Pelletteria -
Oriente
Medio
5%
e altri
Australia
1%
Estr. Or.
11%
Europea
Unione
41%
America
Centro Sud
3%
America
Nord
17%
Africa
6%
Europa
Altri
9%
ex URSS
Peco
7%
Unione Europea
Altri Europa
Peco ex URSS
Africa
Centro Sud America
Medio Oriente
Estr. Or.
Australia e altri
Nord America
Tab. 1.2 – Principali indicatori settoriali
Volume fatturato
Export
Import
Saldo commerciale
Dipendenti
1996
2001
38.233
21.395
5.418
1.358
27.720
39.932
25.187
10.356
1.252
27.400
var. % 1996-2001
4,4
17,7
91,1
-7,8
-1,2
Fonte: Aimpes.
La qualità della produzione registra un certo innalzamento, come mostra la crescente incidenza
dell’export di prodotti in pelle rispetto a quelli succedanei: nei primi cinque mesi del 2003, i primi
costituivano il 70,4% del totale contro il 69,1% dello stesso periodo dell’anno precedente (dati Aimpes).
Progetto Approc
10
4 - ANALISI DEL SETTORE PELLETTERIA
4.a - Caratteristiche del prodotto
Il settore pelletteria si caratterizza da una vasta gamma di tipologie differenti, ognuna delle quali
risponde a diverse modalità di lavorazione e richiede professionalità distintive , difficilmente
“esportabili” su altre tipologie di prodotto .
Le principali “famiglie” di prodotto sono :
Borse
Valigie
Cartelle – Attache case
Servizi da scrittoio
Piccola Pelletteria ( Portafogli- Oggettistica in pelle ,…)
Cinture
All’interno di ognuna di queste “famiglie” si possono individuare ulteriori nicchie di produzione
derivate dal materiale impiegato ( coccodrillo, lucertola, struzzo, ) oppure da modalità di lavorazione
specialistiche ( borse da sera con ricami, perline, ecc, bauli da viaggio,…)
In ogni caso la pelletteria della Provincia di Firenze è caratterizzata da prodotti di qualità medio alta in
termini di materiali impiegati e di modalità di lavorazione
4. b - Modalità organizzative delle aziende di pelletteria
Le principali tipologie produttive si distinguono in :
imprese con marchio proprio – imprese conto terzi - imprese miste
Le imprese che vendono sul mercato finale il proprio marchio si avvalgono di una rete di fornitori e
sub-fornitori a cui delegano gran parte del processo produttivo e i mentre conservano all’interno i
processi più strategici ( sviluppo prodotto,ingegnerizzazione, taglio, marketing strategico ed operativo ).
Il processo di ricerca ed ideazione è poco presente sul territorio poiché soprattutto le grandi aziende
che fanno da motore per il settore pelletteria, si avvalgono di stilisti free-lance .
Le imprese che lavorano per conto di aziende con marchio proprio : sono specializzate in un processo
specifico ( produzione, taglio ) o in fasi di lavorazione ( scarnitura e preparazione, cucitura fodere )
Spesso sono monomadatarie cioè lavorano per un unico marchio.
Non presidiano i processi strategici (ideazione, marketing) ma avendo significative competenze
produttive sono in grado di partecipare allo sviluppo prodotto e all’ingegnerizzazione fornendo al
committente un valido e propositivo supporto tecnico.
Le imprese che vendono sul mercato finale e che lavorano per conto di aziende con marchio proprio
Il motivo di questa tipologia produttiva mista è spesso la necessità di compensare gli alti costi derivanti
dall’ideazione e commercializzazione dei propri prodotti con una tipologia di lavorazione ( terzisti ) a
minor dispendio economico .
Progetto Approc
11
4. c - Tendenze evolutive pelletteria
4.c.1 - Introduzione di nuove tecnologie e avvento dell’informatica nella gestione di processo.
L’introduzione di software applicativi legati al processo di progettazione, sviluppo prodotto,
ingegnerizzazione e taglio impongono la necessità di nuove conoscenze e competenze legate
soprattutto all’informatica e alla conduzione di macchinari. gestiti da software .
L’azienda ravvede e riconosce l’utilità di acquisire nuove tecnologie ma riconosce che le proprie risorse
umane non hanno le competenze necessarie riguardo al loro utilizzo
.
Attualmente si assiste ad un processo intermedio, di passaggio : dalla fase prettamente manuale, in
mancanza di professionalità “complete” , si sta gradatamente assistendo ad un fenomeno di
sdoppiamento delle figure interessate ai processi in rinnovamento :
per la modelleria : il modellista e l’operatore CAD
per il taglio laser : il controllo pellame e l’operatore di taglio
Si scindono le professionalità e le competenze , l’una legata alle conoscenze tecniche e specialistiche ,
l’atra legata alle conoscenze informatiche .
4.c.2 - Crisi delle modalità di marketing e commercializzazione del prodotto
Per spiegare questo fenomeno, tipicamente toscano, occorre menzionare alcuni dati storici :
La zona della provincia di Firenze è da sempre identificata come ottima produttrice di pelletteria di
pregio.
A partire dagli anni 70 , i compratori stranieri , europei, nordamericani ,giapponesi, che volevano
acquistare a Firenze la pelletteria di qualità , si sono avvalsi di buying office..
Il servizio offerto da quest’ultimi era la mediazione ed il collegamento con fornitori locali : portavano il
cliente dal fornitore ed insieme decidevano la collezione e la produzione .
Ne deriva che la maggioranza delle piccole e medie imprese di pelletteria dell’area fiorentina , per circa
trenta anni non ha avuto il problema di acquisire clienti ma si è concentrata nello sviluppare le proprie
competenze tecniche per migliorare il prodotto ed il rapporto qualità prezzo.
La crisi dei mercati tradizionali , lo sfavore nelle esportazioni derivate dall’euro, la comparsa di paesi
concorrenti come la Cina e i paesi dell’est europeo , hanno determinato un calo dalla richiesta e il
dirottamento dei compratori in altre aree.
Con la scomparsa dei buying office , viene meno una competenza del territorio : il marketing e la
commercializzazione del prodotto locale.
4.c.3 - Caratteristiche dei processi di lavoro
I processi di lavoro della pelletteria sono tradizionalmente legati alla manualità e le innovazioni
tecnologiche legate al processo sono per le fasi a monte o a valle dell’attività produttiva.
Come è detto in premessa ogni tipologia o famiglia di prodotto richiede una elevata specializzazione
che quasi preclude la possibilità di operare in tipologie differenti : chi sa fare borse non è in grado di
lavorare portafogli .
Quindi ad ogni tipologia di produzione corrisponde una differente competenza.
Le maggiori specializzazioni si trovano nella nicchie di produzione del coccodrillo : solo in Toscana si
conoscono le modalità di trattamento di una pelle di coccodrillo, i metodi di taglio e di lavorazione
Progetto Approc
12
4.d - Fenomeni organizzativi e tipologia dell’indotto
I processi produttivi decentrati in ambito regionale riguardano le fasi di scarnitura , montaggio e
cucitura del prodotto. Continua ad essere considerato strategico e vantaggioso detenere il taglio
internamente o perlomeno delegarlo a unità produttive fortemente collegate con il committente .
Un ruolo di rete importante è detenuto dalle case madri, le grandi griffes presenti sul territorio
fiorentino , che hanno un indotto forte , consolidato .
Sono fortemente legate alla casa madre non solo le aziende di produzione che in qualche caso sono un
reparto decentrato dell’azienda, ma anche i produttori di materie prime toscani, veneti, i forniture di
attrezzature e macchinari della provincia che lavorano sia con la casa madre che con i fornitori ad essa
collegati, le aziende fornitrici di accessori di normale uso ( lampo, filati, colori per costole, ecc)
Ovviamente la casa madre è forte di un grosso potere contrattuale e in qualche caso fa da garante
intermediario fra il fornitore di materia prima ed i propri lavoranti. .
E’ in forte diminuzione la figura del lavorante a domicilio che viene sostituita dalla costituzione di
micro imprese al di sotto di 9 addetti .
Le principali tipologie produttive si distinguono in :
imprese con marchio proprio – imprese conto terzi - imprese miste
Le imprese che vendono sul mercato finale il proprio marchio:
Tipologia 1 : si avvalgono di una rete di fornitori e sub-fornitori a cui delegano gran parte del processo
produttivo
mentre conservano all’interno i processi di
ideazione , sviluppo
prodotto,ingegnerizzazione, montaggio e rifinitura , marketing strategico ed operativo .
Tipologia 2 : Delocalizzano creando unità produttive all’estero (Croazia, Romania ) che eseguono le
fasi di taglio e giuntatura e spediscono in Italia il semilavorato che viene poi montato e rifinito .Oppure
fanno produrre alcune linee in Vietnam e in Cina.
Le imprese che lavorano per conto di aziende con marchio proprio : sono per lo più imprese che
tagliano e aggiuntano la tomaia . Spesso sono monomadatarie cioè lavorano per un unico marchio.
Non presidiano i processi strategici (ideazione, marketing) ma avendo significative competenze
produttive sono in grado di fornire al committente dei servizi aggiuntivi quali anche il controllo della
qualità dei terzisti delocalizzati all’estero.
Le imprese che vendono sul mercato finale e che lavorano per conto di aziende con marchio proprio
Questa tipologia di aziende è in grado di offrire a griffes specializzate in abbigliamento il now how
necessario per produrre scarpe per cui il loro rapporto è strettamente collegate.
4.d.1 – Dinamiche dei fenomeni organizzativi e tipologia dell’indotto 4
I modelli organizzativi del settore pelletteria si sono modificati nel tempo in funzione di molteplici
fattori che possiamo sommariamente indicare come legati al variare delle esigenze del mercato in
termini di accrescimento dei volumi produttivi, all’ espansione nelle diverse aree geografiche ,
all’introduzione di nuove tecnologie, alla necessità di decentramento di processi o di fasi del ciclo
produttivo.
4
Fonte : M.Batazzi, F. Botolotti, M.G. Simoni - Quale Innovazione del settore pelle - Franco Angeli -2005-
Progetto Approc
13
Questi elementi di “turbolenza” sull’impresa hanno generato una lenta trasformazione dei modelli
d’organizzazione interna e di rete attraverso numerosi passaggi intermedi fino alle attuali strutture che
inglobano ed in cui coesistono differenti tipologie di sistematizzazione di processo:
produzione artigiana ed industrializzazione del prodotto ,organizzazione a rete ed individualità
produttiva.
Il comparto della pelletteria nella provincia di Firenze, pur evolvendosi e mutandosi , ha mantenuto
inalterata nel tempo una sua ben precisa connotazione che colloca e delimita in questo territorio
l’appartenenza all’eccellenza qualitativa della lavorazione della pelle , oltre al design caratteristico del
made in Italy.
La presenza di numerosissime imprese, quasi 2000 unità locali secondo il dati ISTAT,configura il
territorio come un cluster , un sistema di PMI che possiede come tratto comune un “sapere” che deriva
dalla lunga tradizione pelletteria e che ancora oggi che fa di richiamo per gli operatori stranieri del
settore che qui hanno insediato le loro unità produttive.
4. e - Innovazioni tecnologiche
4.e.1 - Introduzione di nuove tecnologie e avvento dell’informatica nella gestione di processo.
L’introduzione di software applicativi legati al processo di progettazione, sviluppo prodotto,
ingegnerizzazione e taglio impongono la padronanza di nuove conoscenze e competenze legate
soprattutto all’informatica e alla conduzione di macchinari. gestiti da software .
L’azienda ravvede e riconosce l’utilità di acquisire nuove tecnologie e ne consegue la necessità che il
patrimonio di risorse umane che opera nell’impresa acquisisca una professionalità arricchita mediante
una formazione mirata.
La situazione attuale evidenzia un processo intermedio, di passaggio : non ci sono competenze che nel
proprio profilo prevedano competenze tecniche unite a conoscenze sull’utilizzo di software d’ausilio.
Quindi in mancanza di professionalità “complete” , si sta gradatamente assistendo ad un fenomeno di
sdoppiamento delle figure interessate ai processi in rinnovamento :
Facciamo degli esempi: la figura professionale del modellista del prossimo futuro dovrà comprendere
abilità nell’ambito della tecnica del modello prevedendo in questo l’utilizzo del CAD. Attualmente
affiancato al modellista tradizionale munito di trincetto generalmente non giovanissimo, si affianca
l’operatore CAD, giovane informatico che poco ne sa di modelleria ma sa utilizzare perfettamente il
Cad e le funzioni ad esso correlate.
Così vale per il taglio laser : un tecnico esperto esegue il controllo del pellame ed evidenzia imperfezioni
e utilizzo ottimale. Un giovane tecnico è addetto alla conduzione del macchinario e alle procedure
informatiche.
Attualmente l’avvento di innovazione tecnologica coincide con la scissione delle professionalità e delle
relative competenze; l’una legata alle conoscenze tecniche e specialistiche , l’altra legata alle conoscenze
informatiche .
Progetto Approc
14
4.e.2 - Progettazione con il sistema CAD
La progettazione modellistica degli articoli di pelletteria, eseguita con metodi tradizionali e di
conseguenza molto artigianali è sostituita dai vari sistemi CAD .
Oltre alla progettazione eseguibile mediante l’utilizzo di questo software può sopperire ad altre funzioni
:
generazione distinta base ( articoli, consumi e costi )
simulazione consumi e costi
taglio pelle e materiali per piccole produzioni ( CUT PLOTTER )
generazione files per fustellificio
sviluppo taglie
archivio documentazione ( collezione modelli con schizzi disegni foto )
Ognuna di queste funzioni del sistema Cad Cam e Cut Plotter corrispondono ad una competenza e a
più figure professionali presenti in varie fasi del processo.
Utilizzare tutte le funzioni di questo strumento informatico , significa ridisegnare l’architettura
dell’organizzazione aziendale .
4.f - Innovazioni organizzative
Da segnalare alcuni esempi eccellenti di costituzioni di consorzi di imprese per avere vantaggi
competitivi creando sinergie per l’acquisto di materie prime e per sviluppare attività di marketing e
promozione sui mercati emergenti.
4.f.1 - Crisi delle modalità di marketing e commercializzazione del prodotto
Per spiegare questo fenomeno, tipicamente toscano, occorre menzionare alcuni dati storici:
la zona della provincia di Firenze è da sempre identificata, all’estero ed in Italia, come fonte di
produzione di pelletteria di pregio.
A partire dagli anni 70, i compratori stranieri, europei, nordamericani,giapponesi, che intendevano
acquistare prodotti di pelletteria di qualità ,si avvalevano del canale intermediato dei buying office
fiorentini.
Il servizio offerto da quest’ultimi consisteva nella mediazione fra il compratore estero e l’azienda
produttrice locale. In sostanza portavano il cliente dal fornitore che rispondeva alle richieste del
committente ed insieme decidevano la collezione e la produzione .
Questo fenomeno ha fatto si che la maggioranza delle piccole e medie imprese di manifatture
dell’industria del cuoio, sia pelletteria che calzature, per circa trenta anni non si è posto il problema
dell’acquisizione del cliente. Le imprese della provincia di Firenze e zone limitrofe ha focalizzato i
propri sforzi nel perfezionare lo sviluppo del prodotto, affinando le proprie competenze tecniche per
migliorarlo ed ottimizzare il rapporto qualità prezzo.
La crisi dei mercati tradizionali, lo sfavore nelle esportazioni derivate dall’euro, la comparsa di paesi
concorrenti come la Cina e i paesi dell’est europeo , hanno determinato un calo dalla richiesta e il
dirottamento dei compratori in altre aree.
Ne è conseguita la scomparsa dei buying office e con la loro uscita di scena è venuta meno una
competenza del territorio : il marketing e la commercializzazione del prodotto locale.
Coloro che lavoravano per i buyer americani adesso sono terzisti a vari livelli : di Gucci, Prada e
Ferragamo, Valleverde e Bata.
Le attuale forme cooperativistiche o consorziali hanno la finalità di sopperire a questo deficit creando
sinergie e percorsi comuni.
Progetto Approc
15
Promuovere lo sviluppo del manifatturiero avanzato e l’aggregazione fra le imprese è uno degli obiettivi
delle associazioni di categoria che in questo modo intendono difendere il “made in Italy “
promuovendo marchi territoriali.
C’è da dire che la nostra Provincia stenta ancora a proseguire agevolmente ed unitariamente per questa
strada.
Altre regioni “gemelle” per tipologia produttiva, Marche e Veneto perseguono questa linea strategica da
molto tempo.
4.f.2 – Il fenomeno “cinese”
Non possiamo non fare accenno nel nostro studio di un fenomeno che da qualche anno interessa il
settore moda pelletteria ,calzature ,tessile nel pratese.
Le micro-imprese con titolarità e manodopera di origine cinese stanno sempre più crescendo nel
settore pelletteria
Secondo i dati reperiti alla Camera di Commercio dall’interrogazione del database Stock View (dati del
2°trimestre 2002 )su 2949 dei titolari d’impresa registrati 1477 sono di provenienza Cinese quindi,
secondo questi dati , il 50% dei titolari d’impresa di pelletteria sono cinesi.
La localizzazione delle imprese è la seguente :
Sesto Fiorentino : 828
Firenze 484
Campi Bisenzio 65
Fucecchio 29
Signa 22
Cerreto Guidi 17
Scandicci 7
Vinci 4
Castelfiorentino 3
Progetto Approc
16
PROGETTO APPROC
SETTORE MODA
PELLETTERIA CALZATURE
2. ANALISI DEL PROCESSO PRODUTTIVO
A cura di Co.Se.F.I.
Associazione Industriali di Firenze
Coordinatore
Lorenzo Ricci
Ricercatrice
M. Grazia Simoni
Progetto Approc
17
2. ANALISI DEL PROCESSO PRODUTTIVO
Indice:
2.1. – Introduzione metodologica
2.1.a - Tipologia ed inquadramento delle aziende intervistate
2.2. La filiera del sistema moda : la pelletteria
2.3. Nota metodologica : l’individuazione dei processi
2.4. Descrittivo del processo di pelletteria
2.5 - Nota metodologica : il sinottico di processo
Progetto Approc
18
2.1. – Introduzione metodologica
2.1.a - Tipologia ed inquadramento delle aziende intervistate
Ricordiamo che partner di questo progetto sono stati:
-
Co,se,fi. Agenzia formativa dell’associazione Industriali e espressione del tessuto
imprenditoriale delle imprese di piccole, medie e grandi dimensioni.
-
Ambiente Impresa di CNA espressione degli artigiani del settore .
Questa partnership, voluta dal progetto, ha avuto lo scopo di fornire un valore aggiunto allo
studio al fine di offrire una panoramica quanto più esaustiva e completa dell’espressione del
territorio, dando voce sia alle industri di grandi dimensioni che alle piccole imprese artigianali che
comunque sono una componente molto significativa dell’imprenditorialità della provincia di
Firenze.
Infatti la componente artigianale del manufatto di pelletteria è la base sulla quale si sono poi
venute a formare le grandi imprese.
Dagli intervistati abbiamo ricostruito un processo produttivo che nel caso della grande impresa è
“rarefatto” e strutturato e dove le singole fasi sono attribuibili ad un unico operatore
specializzato.
Nel caso delle aziende più piccole ed a carattere artigianale le fasi dei processi sono più aggregate
e spesso la figura dell’imprenditore le detiene e le presidia totalmente.
2.2. La filiera del sistema moda : la pelletteria
Potemmo rappresentare il sistema di imprese del territorio come una sorta di microcosmo che ha
al proprio centro l’azienda che vende il proprio prodotto sul mercato finale e dunque si avvale di
una srie di fornitori da cui acquista la materia prima e una serie di piccole imprese esterne a cui
commissiona lavorazioni.
Qui di seguito la rappresentazione grafica:
Progetto Approc
19
LA FILIERA DEL SISTEMA MODA
FORNITORE DI
MATERIE PRIME
FORNITORE DI
ACCESSORI
FORNITORE DI
SEMILAVORATI
AZIENDA CHE VENDE
SUL MERCATO FINALE
FORNITORE PRODOTTO FINITO
FORNITORE
DI COMPONENTI E/O LAVORAZIONI
Progetto Approc
20
2.3. Nota metodologica: l’individuazione dei processi
Lo studio è stato improntato su una prima analisi puntuale precisa e verificata analisi dei processi
produttivi secondo la metodologia suggerita da M. Porter. Vd. Schema
Per processo intendiamo un insieme organizzato di attività e di decisioni finalizzato a
realizzare un output definito a partire da input.
Per ogni singolo processo sono indicati i relativi processi di supporto che si trovano ad
operare.
L’analisi dei processi ci porterà poi a meglio identificare le figure professionali che operano
all’interno del singolo processo o che presidiano la singola fase o quelle figure professionali che
presidiano più processi totalmente o parzialmente.
I
SS LI
E
A
OC CIP
R
P IN
PR
CATENA DI PROCESSI
Progetto Approc
Acquisti
PROCESSO
Gestione risorse umane
SIMBOLI:
Amministrazione
Magazzino
PrototiPrototimaterie Produzione Logistica
Programpazione/
pazione/
Sviluppo
ProgramIdeazione
Produzione Logistica Marketing/
Sviluppo
prime
mazione
IndustriaVendite
IndustriaProdotto
mazione
e
Prodotto
e
lizzazione
lizzazione
spedizioni
componenti
I
ID
S
ES TO
C
O OR
PR PP
SU
21
2.4. DESCRITTIVO
PROCESSO PELLETTERIA
A cura di: M. Grazia Simoni
Aggiornato : Aprile 2005
INPUT DEL PROCESSO
PROCESSO
OUTPUT DEL PROCESSO
Scelte strategiche aziendali :
indirizzi sul segmento di
mercato di riferimento dell’azienda .
indicazioni sul profilo del
cliente finale :
stili di vita,occasioni d’uso,funzioni
d’uso
livello di caratterizzazione o
differenziazione rispetto alla
concorrenza
livello di qualità tecnica di
riferimento
STUDIO
RICERCA E IDEAZIONE
Identifica l’insieme delle attività che portano
alla formulazione di suggestioni/idee
guida/proposte per la messa a punto del
prodotto finale.
Indicazioni sulle strategie di
marketing in merito alla collezione
:
collocazione della fascia di
prezzo del prodotto (alta , media ,
bassa )
indicazione dei mercati
geografici di destinazione e quote
mirate
il profilo ,le occasioni d’uso,
delle funzioni d’uso dei consumatori
che si vogliono servire
le percentuali mix dei profili
dei consumatori diversi e delle relative
occasioni d’uso
le politiche di produzione,
tecnologiche e di terziarizzazione da
realizzare
tipo di distribuzione
Disegni tecnici per lo sviluppo della
collezione
corredati di indicazioni circa :
profilo o sagoma della forma
disegno del tacco
disegno della tomaia
lavorazioni
guarnizioni, ecc
Indicazioni fornite dalla rete vendita
e/o dal commerciale:
Dati storici delle vendite anni
precedenti o delle stagioni o eventi di
riferimento
Richieste rete vendita
commerciale.
Previsioni di vendita e/o
Progetto Approc
22
budget previsionali della collezione.
Input
Scelte strategiche
aziendali
Strategie di marketing
Indicazioni fornite dalla
rete vendita e/o
marketing operativo
STUDIO
RACCOLTA DELLE INFORMAZIONI PER LA DEFINIZIONE
DEI REQUISITI DELLA COLLEZIONE
Output
Linee guida
per la
realizzazione
della
collezione
Il processo di studio della collezione è la fase maggiormente critica dell’intero processo della
calzatura poiché in questo ambito si combinano scelte strategiche e di mercato, si prendono
decisioni il cui esito influenzerà l’andamento delle vendite della stagione di riferimento .
Nelle piccole e medie imprese questa attività è spesso frutto dell’esperienza del titolare che
individua linee e tendenze in relazione ai mercati in cui l’azienda esporta , che elabora in base alle
indicazioni ricevute dalla propria rete vendita , che verifica e confronta con le idee e suggestioni
ricevute partecipando a mostre e fiere specializzate nel settore .
Nelle aziende maggiormente strutturate il processo è più complesso: si combinano esigenze di
marketing strategico e marketing operativo (tutela del marchio e modalità di comunicazione)e
scelte di stile.
L’analisi del venduto e la valutazione degli scostamenti rispetto al previsionale è la prima attività
che porta al confronto, solitamente mediante un briefing di collezione, dei punti di vista e delle
esigenze delle funzioni aziendali di marketing strategico, marketing operativo.
I risultati di questo confronto sono raccolti da una figura professionale detta uomo prodotto o
merchandiser a seconda delle competenze possedute: l’uomo prodotto ha solitamente
provenienza tecnica e conosce meglio gli aspetti di costruzione del prodotto;
il merchandiser possiede una formazione di marketing ed è più orientato al cliente finale di cui si
fa tramite nel corso delle attività di collezione.
Il processo di studio dunque ha il compito far pervenire allo stilista e alla sua equipe le linee
guida della collezione( il “ mood”)e fornire indicazioni di carattere più operativo: dare
indicazione circa i volumi della collezione, le combinazioni forma fondo confermate per il nuovo
campionario, le destinazioni d’uso su cui puntare e da sviluppare ,il mix di prodotti da ideare per
linea , i modelli esistenti da sviluppare con nuova accessoristica,ecc
Gli attori sono molteplici ma la figura professionale che presidia la collezione e che ne scandisce i
tempi e le modalità di esecuzione, è l’uomo prodotto ( merchandiser in alcune organizzazioni)
che cura l’aspetto organizzativo e metodologico e affianca lo stilista di cui è il primo interlocutore
e di cui si fa interprete per le altre funzioni aziendali.
Progetto Approc
23
.Input
RICERCA
Linee guida per la
realizzazione della collezione
RICERCA DI IDEE E
MATERIALI COERENTE ALLE
LINEE GUIDA PER LA
REALIZZAZIONE DELLA
COLLEZIONE
Output
Materiale , idee e suggestioni
di supporto all’ideazione
In base alle indicazioni ricevute in fase di studio della nuova collezione, comincia l’attività di
ricerca che riguarda:
Tendenze
Materiali ( tessuti, pelli, pelle pregiata, accessori,ecc)
Innovazioni tecnologiche del prodotto
Innovazioni tecnologiche del processo
Nuove modalità di lavorazione
Prodotti della concorrenza attraverso riviste e materiale pubblicitario
visitando negozi o rivenditori del settore moda,partecipando fiere, esposizioni, mostre di
settore, visitando punti vendita, concerie,visionando prodotti delle aziende produttrici di
accessori.
Nella pelletteria sono molto importanti le nuove proposte delle concerie che presentano
in occasione di fiere ricorrenti materiali, colori e tipi di conce per la collezione.
E’ facilmente intuibile che le attività del processo analizzato non seguono una cronologia
definita a priori; spesso si sovrappongono o si combinano in maniera apparentemente
casuale per esempio con l’arrivo di un nuovo materiale di cui si vuol testare l’efficacia o
con la necessità di impiegare un accessorio innovativo,….
La sequenza delle attività non è preordinata ma è frutto di lavoro spesso frenetico
dovuto in parte ai tempi molto ristretti per la realizzazione di una collezione ed in parte
alla componente creativa che pervade e caratterizza il processo.
Progetto Approc
24
Input
Materiale , idee e
suggestioni di
supporto all’ideazione
3- IDEAZIONE STILISTICA
ELABORAZIONE “CREATIVA” DEL
MATERIALE DI SUPPORTO SCATURITO
DALLA RICERCA
Output
Schizzi e/o disegni
tecnici per lo sviluppo
della collezione
Attore incontrastato della fase ideazione e di realizzazione disegni è lo stilista che in qualche
realtà fornisce allo sviluppo prodotto veri e propri disegni con indicazioni tecniche precise circa
le misure della borsa o dell’oggetto di pelletteria,la lunghezza delle tracolle , il tipo di lavorazione
o indica particolarità circa ricami, filetti, bordature,costole, ecc
In altri contesti organizzativi, in genere nelle grandi aziende ,lo stilista si limita a fornire bozzetti
o particolari, utili per individuare lo stile ma poco funzionali per realizzare il prototipo.
In questo caso si affianca allo stilista creativo, lo stilista tecnico o disegnatore che elabora lo
schizzo e lo correda di elementi tecnici e quote.
Si possono verificare anche casi in cui è il modellista che interpreta lo schizzo e ne ricava un
modello per il taglio prototipo.
In ogni caso l’elaborazione creativa che porta al disegno è difficilmente definibile.
A tal proposito citiamo una definizione che ci sembra pertinente:
“ Creatività “ è unire elementi esistenti con connessioni nuove.
(Henri Poincaré)
Progetto Approc
25
INPUT DEL PROCESSO
PROCESSO
OUTPUT DEL
PROCESSO
.SVILUPPO PRODOTTO
Disegni quotati per lo
sviluppo della collezione
Identifica l’insieme delle attività attraverso le quali si perviene alla messa a punto
del campione/modello (incorpora, quindi, le attività di progettazione tecnica del
prototipo che tengono conto sia delle esigenze di stile che quelle funzionali)
corredati di indicazioni circa :
Campione
Modello
Scheda tecnica
dimensioni della borsa :altezza,
larghezza, misura della tracolla
indicazioni sul tipo di
lavorazione
richiesto:rimboccato , a costola
indicazioni sul materiale e
colori da realizzare
guarnizioni, accessori, ecc
Input
ATTIVITA’ CHIAVE
Output
Disegni quotati per lo
sviluppo della collezione
1REALIZZAZIONE MODELLO BASE
Modello base
Input
ATTIVITA’ CHIAVE
Output
2REALIZZAZIONE PROTOTIPO
( SALPA, FELTRINO,CANAPINO )
Prototipo
Modello base
Input
ATTIVITA’ CHIAVE
Output
Prototipo
Modello base
3– VALUTAZIONE PROTOTIPO
Prototipo approvato
Input
ATTIVITA’ CHIAVE
Output
Prototipo approvato
4 a -REALIZZAZIONE MODELLO TAGLIO E FODERA
Modello di taglio
esterno e fodera
Input
ATTIVITA’ CHIAVE
Output
Modello di taglio esterno e
fodera
5 a - PRODUZIONE CAMPIONE
Campione
Suggerimenti tecnici
Prima scheda
tecnica
Input
ATTIVITA’ CHIAVE
Output
Campione
Prima scheda tecnica
6–VALUTAZIONE CAMPIONE
Richiesta di
modifiche
Input
ATTIVITA’ CHIAVE
Output
5 b –REALIZZAZIONE CAMPIONE DEFINITIVO
Campione
modificato secondo
le richieste.
Input
ATTIVITA’ CHIAVE
Output
Campione modificato
secondo le richieste
4 b - REALIZZAZIONE MODELLO COMPLETO
DEFINITIVO
Campione
approvato
Modello taglio,
banco e infustiture
Scheda tecnica
Modello base
Richiesta di modifiche
Progetto Approc
26
definitiva
Input : schizzi e disegni
- Metodo tradizionale
Il modellista dallo schizzo rileva un modello base su cui taglia un prototipo in materiale leggero (
salpa, canapino )
Sottopone il prototipo al giudizio del titolare e dello stilista ed insieme ne variano, se necessario ,
la struttura.
Una volta approvato il prototipo, il modellista rileva il modello di base .
Fa tagliare il primo campione nel materiale indicato dal titolare o dallo stilista
Segue la produzione del campione , analizzandone le criticità e modificando se necessario il
modello.
Il modellista redige la scheda tecnica o indica sul modello
Fornisce indicazioni per la redazione della distinta base.
Metodo con utilizzo CAD CAM e PLOTTER per taglio
Utilizza questo strumento per le fasi di progettazione, modifica ,sviluppo modello banco fodere ,
taglio su carta, canapino e pelle .
-
Output : modello taglio, banco,fodere scheda tecnica e distinta base, campione
INPUT DEL PROCESSO
PROCESSO
OUTPUT DEL PROCESSO
INGEGNERIZZAZIONE
Campione approvato
Modello taglio, banco e infustiture
Scheda tecnica
definitiva
Input
Campione approvato
Modello taglio, banco e infustiture
Scheda tecnica
definitiva
Identifica l’insieme delle attività attraverso le quali si
perviene alla messa a punto del campione/modello
(incorpora, quindi, le attività di progettazione tecnica
del prototipo che tengono conto sia delle esigenze di stile
che quelle funzionali)
ATTIVITA’ CHIAVE
Campione industrializzato
Modello industrializzato
Scheda tecnica definitiva
Distinta base
Output
1* -REDAZIONE DISTINTA BASE
DETERMINAZIONE COSTI
Rilevazione distinta base sulla scorta
dei dati ricavati dalla scheda tecnica ,
consumi materiale e tempi di
lavorazione
Distinta base e costi di lavorazione
Input
ATTIVITA’ CHIAVE
Output
Distinta base
2 –ATTRIBUZIONE PREZZI DI
VENDITA *
Vd.processo: MARKETING
Input
ATTIVITA’ CHIAVE
Progetto Approc
Costi di lavorazione
Prezzi di vendita
Output
27
3 -PRODUZIONE DELLA
COLLEZIONE
Distinta base
Ordini del campionario
Assegnazione al fornitore
INPUT DEL PROCESSO
Campionario di vendita
Listino vendita
PROCESSO
OUTPUT DEL PROCESSO
VENDITA CAMPIONARIO*
Campionario di vendita
Listino vendita
Identifica l’insieme delle attività di promozione
del campionario attraverso reti vendita, mostre,
meeting per vedere i prodotti presentati in
collezione
Campioni venduti nei materiali, colori
* Vd. processo VENDITA
Campioni venduti nei materiali, colori
4 * - INDUSTRIALIZZAZIONE
CAMPIONI PER LA
PRODUZIONE
Sviluppo misure del modello
Fustelle o programma CAD per taglio
Ciclo di lavorazione
Assegnazione a fornitori esterni
Input: modello taglio, banco,fodere scheda tecnica e distinta base, campione
Redazione distinta base *
Determinazione costi e prezzi di vendita*
* Se utilizzati i software di ultima generazione queste fasi sono realizzate dal sistema CAD
-
Produzione campionario
Input: Ordine di lavorazione – modello completo , scheda tecnica , materiali ( pellami,
tessuti, accessori esplosi nelle quantità richieste dall’ordine )
L’ufficio acquisti immette in computer la distinta base e l’ordine
L’ufficio programmazione lancia in produzione il campionario
Il modellista ed il capofabbrica ne seguono la produzione
Il magazzino prodotti finiti riceve la merce
Il modellista ed il capofabbrica e un tecnico ne controllano la qualità
Output: Campionario da presentare alla vendita
-
Presentazione collezione e vendita *
Input: Campionario da presentare alla vendita
La rete vendita, il grossista o il distributore analizzano il campionario ed emettono gli ordini
relativamente ai prodotti e ai materiali di loro interesse
Output: ordini di produzione
articoli e materiali richiesti
Questo processo è esterno all’ingegnerizzazione e fa parte della vendita e marketing
Progetto Approc
28
INGEGNERIZZAZIONE :
Il processo di Ingegnerizzazione, che segue il processo di vendita del campionario è il
processo propedeutico alla produzione.
Si analizza il venduto sotto il profilo tecnico e si mettono a punto quegli strumenti e/o
accorgimenti tecnici al fine di rendere il prodotto replicabile agevolmente su larga scala,
ottimizzarne i tempi e le modalità di lavorazione e ridurre il lead time.
Dopo la selezione operata dai compratori , il modellista è in grado di concentrare la sua attività
sui modelli scelti mettendo a punto il modello in ogni particolare, sviluppare dime o utensili per
facilitare la produzione.
Il capofabbrica o il tecnico ingegnere individua la sequenza delle operazioni e bilanciare i carichi
di produzione fra le varie fasi.
In altre parole ci si attrezza perchè in produzione fili tutto liscio.
- Industrializzazione campioni per la produzione
Input: articoli e materiali richiesti
Dopo la selezione operata dai compratori , il modellista è in grado di concentrare la sua attività
sui modelli scelti mettendo a punto il modello e approntando gli strumenti per la produzione (
fustelle, dime, piazzature , ecc )
Output: - modello banco , taglio ed infustiture
campione definitivo
attrezzature per la produzione : fustelle ,dime piazzature
scheda tecnica
distinta base
PRODUZIONE :
Taglio a mano
Input: dal magazzino pellami arriva al tagliatore la pelle selezionata secondo le indicazioni
contenute dalla bolla di lavorazione : tipo di materiale nella scelta indicata , quantità per il lotto di
produzione richiesto
dalla modelleria : modello di taglio, scheda tecnica, fustelle, piazzature
--------------------------------------------------------------------------------------------------------------Taglio a mano : fasi
Progetto Approc
29
Il tagliatore distende la pelle sul banco di lavoro . Analizza la pelle osservandone le caratteristiche
e individuandone i difetti .
Piazza i modelli sopra la pelle evitando le difettosità , cercando di utilizzare l’intera pelle per
limitare gli scarti e individuando le parte della pelle più idonee al pezzo da tagliare ( quadranti
nella parte centrale, guarnizioni e riporti nelle fiancate )
Taglia la pelle utilizzando gli strumenti di taglio più idonei ( trincetto o forò di vari tipi )
Verifica che i pezzi tagliati siano della qualità richiesta.
Raccoglie ordinatamente i pezzi tagliati e li raggruppa per tipologia e per numero di pezzi così
come indicato nella bolla di lavorazione .
Indica in una scheda allegata alla bolla il consumo effettivo e il tempo di taglio.
--------------------------------------------------------------------------------------------------------------Conoscenze del tagliatore a mano :
tipologie di pelle
peculiarità delle tipologie di pelle
tipologie di trattamento della pelle
modalità di produzione
tecniche di produzione
Capacità del tagliatore a mano
sapere come utilizzare la pelle limitandone gli spechi
sapere come utilizzare il trincetto
sapere come individuare i difetti
-------------------------------------------------------------------------------------------------------------Taglio a fustella
Input: dal magazzino pellami arriva al tagliatore la pelle selezionata secondo le indicazioni
contenute dalla bolla di lavorazione : tipo di materiale nella scelta indicata , quantità per il lotto di
produzione richiesto
dalla modelleria : modello di taglio, scheda tecnica
dallo sviluppo prodotto : fustelle
--------------------------------------------------------------------------------------------------------------Taglio a fustella: fasi
Il tagliatore distende sul pianale della pressa la pelle sul banco di lavoro . Analizza la pelle
osservandone le caratteristiche e individuandone i difetti .
Piazza le fustelle sopra la pelle evitando le difettosità , cercando di utilizzare l’intera pelle per
limitare gli scarti e individuando le parte della pelle più idonee al pezzo da tagliare ( quadranti
nella parte centrale, guarnizioni e riporti nelle fiancate )
Aziona la pressa mediante due pulsanti . La pressa si abbassa e trancia la pelle
Il tagliatore verifica che i pezzi tagliati siano della qualità richiesta e elimina gli sfridi
Raccoglie ordinatamente i pezzi tagliati e li raggruppa per tipologia e per numero di pezzi così
come indicato nella bolla di lavorazione .
Indica in una scheda allegata alla bolla il consumo effettivo e il tempo di taglio.
--------------------------------------------------------------------------------------------------------------Output:
Pezzi tagliati e raggruppati per tipologia e per numero di pezzi così come indicato nella bolla di
lavorazione .
Consuntivo consumi e tempi di lavorazione
--------------------------------------------------------------------------------------------------------------Conoscenze del tagliatore a fustella :
tipologie di pelle
Progetto Approc
30
peculiarità delle tipologie di pelle
tipologie di trattamento della pelle
modalità di produzione
tecniche di produzione
presse da taglio
Capacità del tagliatore a fustella
sapere come utilizzare la pelle limitandone gli spechi
sapere come utilizzare la pressa
sapere come individuare i difetti
-----------------------------------------------------------------------------------------------------------Taglio laser :
Input: dal magazzino pellami arriva al tagliatore la pelle selezionata secondo le indicazioni
contenute dalla bolla di lavorazione : tipo di materiale nella scelta indicata , quantità per il lotto di
produzione richiesto
dalla modelleria : modello di taglio su programma CAD, scheda tecnica su CAD
Taglio laser : fasi *
Il tagliatore riceve la pelle e la controlla, stendendola su di un piano ben illuminato
Verifica le difettosità e le segna per il riconoscimento della macchina
Sposta la pelle sul pianale della macchina a taglio laser
Imposta il programma di taglio
Raccoglie i pezzi e li dispone ordinatamente
* da verificare
Output:
Pezzi tagliati e raggruppati per tipologia e per numero di pezzi così come indicato nella bolla di
lavorazione .
Consuntivo consumi e tempi di lavorazione
Percorso di professionalizzazione ideale :
Il tempo medio per formare un buon tagliatore è valutato dalle aziende intervistate intorno ai 2 ,
3 anni ed il percorso di professionalizzazione ideale parte dal taglio a mano dei componenti di
rinforzo interni al prodotto (salpe), poi le fodere in tessuto e infine le fodere in pelle .
In questo periodo l’operatore comincia a prendere dimestichezza con gli strumenti ( forò ,
trincetto )
Acquisisce la manualità necessaria ed è pronto per un ulteriore passaggio : il taglio della pelle .
Una ulteriore specializzazione consiste nell’essere in grado di tagliare la pelle di coccodrillo poiché
questa richiede tecniche di taglio diverse e competenze altrettanto peculiari.
Diversificazione delle competenze :
chi inizia a tagliare con la fustella non è in grado di tagliare a mano
---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------Scarnitura e preparazione
Progetto Approc
31
Input : Pezzi tagliati e raggruppati per tipologia e per numero di pezzi così come indicato nella
bolla di lavorazione
scheda tecnica
modello banco.
--------------------------------------------------------------------------------------------------------La fase successiva al taglio è la spaccatura della pelle che deve ridurre lo spessore della pelle
adattandolo all’utilizzo richiesto in lavorazione .
Il macchinario utilizzato per eseguire questa operazione è la spaccatrice che , mediante il
passaggio della pelle fra due lame “equalizza “lo spessore sull’intera superficie
Successivamente c’è la scarnitura : in questa fase la pelle viene “scarnita” mediante l’utilizzo di
macchine scarnitici : il risultato di questa operazione è quello di ridurre lo spessore dei
componenti in pelle solo lungo il perimetro per consentire all’operatore di banco di eseguire la
“rimboccatura” .
--------------------------------------------------------------------------------------------------------------Output: Pezzi tagliati e scarniti e raggruppati per tipologia e per numero di pezzi così come
indicato nella bolla di lavorazione
--------------------------------------------------------------------------------------------------------------Le figura professionale che presidia questa fase è lo scarnitore
Conoscenze:
macchine per scarnire
tipologie di pelle
peculiarità delle tipologie di pelle
tipologie di trattamento della pelle
modalità di produzione
tecniche di produzione
Capacità:
Valutare che la pelle tagliata sia della qualità richiesta.
Utilizzare le macchine ( spacciatrice e scarnitrice )per ottenere degli spessori conformi alle
indicazioni della scheda tecnica che accompagna i pezzi tagliati .
Raggruppare i pezzi prodotti per commessa o bolla di lavoro
Controllare le eventuali inesattezze
Porre rimedio alle mancanze di pezzi
Note : Il rapporto fra scarnitore e tagliatore è di 1 a 5
-----------------------------------------------------------------------------------------------------------Montaggio :
Input: Pezzi tagliati e scarniti e raggruppati per tipologia e per numero di pezzi così come
indicato nella bolla di lavorazione Pezzi tagliati e scarniti e raggruppati per tipologia e per
numero di pezzi così come indicato nella bolla di lavorazione
Modello di banco
Dime
Piazzature
-----------------------------------------------------------------------------------------------------------Indica la serie di attività di messa a punto e cucitura dei semilavorati componenti la borsa che poi
porterà all’assemblaggio finale e la realizzazione del pezzo finito
L’operaio accoppia i vari pezzi così come indicato sulla scheda tecnica ed il modello di banco.
Ogni componente ( tracolla, maniglia, quadrante, fondo, , fianchi ) viene cucito dalla
macchinista.
Progetto Approc
32
L’operaio di banco assembla i componenti cuciti realizzando due semilavorati : esterno ed
interno borsa.
La cucitrice esegue l’operazione di assemblaggio dell’esterno con la fodera, ultimando la
realizzazione del pezzo.
La borsa sarà poi rifinita , eliminando eventuali imperfezioni e controllata dal controllo qualità .
Output :
Pezzi prodotti , suddivisi per lotto di produzione così come da bolla di lavorazione
Magazzino prodotti finiti e spedizioni
Input : Pezzi prodotti , suddivisi per lotto di produzione così come da bolla di
lavorazione
Ordine cliente
--------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ---------L’addetto al magazzino prodotti finiti , riceve dalla produzione i lotti prodotti e li immagazzina
negli scaffali.
In base all’ordine del cliente, preleva il quantitativo richiesto , lo inscatola , compila la bolla
d’accompagnamento* e provvede alla spedizione
La distribuzione al cliente avviene attraverso corrieri convenzionati che arrivano giornalmente,
.
( I corrieri si spartiscono la distribuzione per aree : Nord (Nord-Est e Nord-Ovest), Centro e Sud. Italia
*La compilazione della bolla mediante computer, è legata al programma del magazzino materie prime,
accessori e alla distinta base . Per cui scaricando un prodotto finito si scaricano in automatico i quantitativi
dei pellami , accessori , infustiture, del tipo e nella quantità indicata in distinta base.
----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------Output.: pezzi ordinati al cliente
Bolla d’accompagnamento
--------------------------------------------------------------------------------------------------------------Processi di supporto : l’ufficio acquisti
L’ufficio acquisti effettua gli ordinativi di pellami, tessuti, accessori ed altro in base all’ordinativo
dei clienti , confrontato con l’esistenza di magazzino .
Più in dettaglio , ha questi compiti :
immissione le distinte base in computer
controllo che quello che la merce in arrivo sia conforme all’ordinativo nelle quantità e
qualità (interfacciandosi con il magazziniere materie prime )
inserimento bolla materiali in ingresso
immissione ordini clienti
verifica fra fabbisogno ed esistenza di magazzino
valutazione lotto minimo di magazzino e punto di riordino ( a scorta o in base
all’ordinato )
ordine al fornitore materie prime ed accessori
-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
L’intero processo produttivo è presidiato da tre figure chiave :
Progetto Approc
33
-
Capo tagliatore o responsabile del taglio
Capo fabbrica o responsabile del montaggio
Responsabile di qualità prodotti finiti e materie prime (insieme al rep. Taglio)
Le tre figure collaborano anche per la messa a punto del campionario e per la
determinazione della scheda tecnica
Ufficio commerciale o uff. vendite
Input : Ordine del cliente
Gestisce gli ordini in ingresso verificandone la consegna con la programmazione.
Invia lettera di conferma al cliente trattando i tempi di consegna
Controlla l’avanzamento ordini
Si interfaccia con la fatturazione, l’amministrazione, l’ufficio acquisti
Output : ordine alla produzione
Progetto Approc
34
2.5 - Nota metodologica : il sinottico di processo
Il sinottico qui presentato nasce da un originario flussogramma “standard”, articolato per colonne
all’interno delle quali si riporta un’ indicazione dei processi produttivi che a loro volta vengono esplosi in
successive fasi.
Vengono poi descritte le modalità organizzative e tecnologiche, nonché evidenziate le figure professionali
che insistono nelle singole fasi del processo.
Tale sinottico, come fornitoci dal gruppo di lavoro sulla metodologia, è stato sottoposto in sede di
intervista di secondo e primo livello ad esperti del settore nonché ai titolari di imprese del settore che con
la loro esperienza diretta hanno potuto correggere, validare ed arricchire.
Quadro sinottico dei simboli utilizzati nella descrizione dei processi
Simbolo
Specifiche
Indica lo svolgimento di una attività. Si noti che
un’insieme di attività logicamente concatenate l’una
all’altra costituiscono un processo.
Indica la produzione di un output documentale (una
scheda, un report, una relazione, etc.).
Indica l’unione logica e sequenziale tra due eventi
successivi.
Progetto Approc
35
RAPPRESENTAZIONE CICLO STANDARD PROCESSO
SCHEDA 1
DESCRIZIONE DEI PROCESSI
SETTORE:
PELLETTERIA
A cura d:
M.Grazia Simoni e Leonardo Cioccolani
Aggiornato: aprile 2005
Progetto Approc
36
SCHEDA 1 - RAPPRESENTAZIONE CICLO STANDARD SETTORI:
PELLETTERIA
Flussogramma
0.
OBIETTIVI STRATEGICI
Descrizione processo
Gli obiettivi strategici identificano le grandi
direttrici attraverso le quali
un’organizzazione/impresa intende perseguire (a
medio-lungo termine) la propria mission.
Input
1.
RICERCA/IDEAZIONE
Contestualizzazione della macro-fase del
processo
Tecnologie e modalità
organizzative
Modalità organizzative
Questa fase del processo standard
dovrebbe essere preliminare a tutte
le fasi successive, in quanto tutte le
azioni del ciclo produttivo dovrebbero
essere coerenti con gli obiettivi
strategici individuati e finalizzate al
raggiungimento della Vision/Mission
dell’impresa.
Sistema professionale
Titolare/i, imprenditore/i
Amministratori (membri del
CdA)
Direttore
Marketing strategico
Articolazione del processo
2
SVILUPPO PRODOTTO
3.
INGEGNERIZZAZIONE
4.
PRODUZIONE
5.
DISTRIBUZIONE
6.
MARKETING
VENDITA
Progetto Approc
Non sempre però questa macro-fase
è effettivamente presente in azienda
Per la singola impresa individuare i propri
e, infatti, le sue modalità
obiettivi strategici significa definire/individuare i
organizzative sono strettamente
seguenti elementi:
legate alle diverse tipologie
d’impresa.
−
Vision
Possiamo individuare due macro
−
Mission
gruppi di aziende:
Gli obiettivi strategici nel settore moda sono
−
aziende che vendono sul mercato
definiti soprattutto dallo Stile insieme con il
finale (con griffe propria)
marketing strategico per le griffe, mentre per le
−
aziende (di solito piccole) che non
altre aziende si parla di lavoro su lotti di ordini da
vendono sul mercato finale.
casa madre.
Nel primo caso la macro-fase di
definizione degli obiettivi strategici è
Output del processo:
sicuramente presente ed è condotta
gli imperativi strategici
direttamente dai vertici aziendali con
l’eventuale ausilio di consulenti
Definire gli imperativi strategici dell’impresa
esterni.
significa declinare la Mission e la Vision nei fattori Nel secondo caso la definizione degli
obiettivi strategici è delegata alla
critici di successo necessari al raggiungimento
casa madre e la piccola impresa è
delle strategie aziendali.
marginalmente coinvolta.
37
Progetto Approc
38
SCHEDA 1 - RAPPRESENTAZIONE CICLO STANDARD SETTORI:
PELLETTERIA
Flussogramma
0.
OBIETTIVI STRATEGICI
Descrizione PROCESSO
Identifica l’insieme delle attività che portano
alla formulazione di suggestioni/idee
guida/proposte per la messa a punto del
prodotto finale.
Input
1.
RICERCA/IDEAZIONE
2
SVILUPPO PRODOTTO
Scelte strategiche aziendali in particolare
indirizzi sull’area di mercato di collocazione
dell’azienda e di destinazione del prodotto
finale.
Indicazioni su fascia destinazione del prodotto
(alta, media, bassa), fasce di prezzo, tipologia
del cliente finale, ...
Tecnologie e modalità organizzative
RICERCA
La ricerca può essere effettuata mediante
banche dati di settore, pubblicazioni,
collane, internet, visita alle aziende , analisi
del materiale pubblicitario , visite presso
negozi o rivenditori , partecipazione a fiere,
esposizioni, mostre di settore, ecc
IDEAZIONE
L’ideazione è svolta attraverso una serie di
attività i cui strumenti principali sono
l’intuizione e la creatività supportate
dall’esperienza e dal know how di prodotto.
Sistema professionale
Stilista
Designer
Addetto ricerca e
sviluppo.
Uomo prodotto
Responsabile sviluppo
prodotto
Merchandiser
Articolazione processo
3.
INGEGNERIZZAZIONE
4.
PRODUZIONE
RICERCA su:
1. Tendenze
2. Materiali
3. Tecnologie applicate al prodotto
4. Tecnologie applicate al processo
5. Metodologie di lavorazione
6. Benckmarking
IDEAZIONE: creazione dello stile della
collezione.
5.
DISTRIBUZIONE
6.
MARKETING
VENDITA
Progetto Approc
Output
Schizzi , disegni, fotografie per lo sviluppo di
una nuova collezione corredati di indicazioni
circa:
- materiali e colori da utilizzare.
- tipo di lavorazione richiesta
- fascia di prezzo ( in situazioni particolari di
richieste specifiche del commerciale )
Linee guida per la realizzazione della
39
collezione
Progetto Approc
40
SCHEDA 1 - RAPPRESENTAZIONE CICLO STANDARD SETTORI:
PELLETTERIA
Flussogramma
0.
OBIETTIVI STRATEGICI
1.
RICERCA/IDEAZIONE
Descrizione PROCESSO
e output
Identifica l’insieme delle attività attraverso
le quali si perviene alla messa a punto del
campione/modello
Questa fase del processo riguarda la
concretizzazione delle indicazioni dello
stilista fornite al modellista mediante
schizzi, disegni, fotografie
Input
2.
SVILUPPO PRODOTTO
3.
INGEGNERIZZAZIONE
4.
PRODUZIONE
5.
DISTRIBUZIONE
Schizzi , disegni, fotografie per lo sviluppo
di una nuova collezione corredati di
indicazioni circa :
- materiali e colori da utilizzare.
- tipo di lavorazione richiesta
- fascia di prezzo (richieste specifiche del
commerciale )
Tecnologie e modalità organizzative
La principale tecnologia utilizzata è il
sistema CAD (Computer Aided Design),
con diversi livelli di sofisticazione.
Sistema professionale
Modellista
Operatore CAD CAM
Prototipista
Stilista
Tagliatore prototipi
Operaio di banco
prototipista
Cucitrice prototipista
FASI
1. Sviluppo modello
2. Realizzazione prototipo
3. Verifica ed approvazione del
prototipo
4. Realizzazione modello definitivo
5. Realizzazione campione base
6. Lancio in produzione campionatura
7. Realizzazione campionario
Output
6.
MARKETING
VENDITA
Progetto Approc
Cartamodello e campione.
41
SCHEDA 1 - RAPPRESENTAZIONE CICLO STANDARD SETTORI:
PELLETTERIA
Flussogramma
0.
OBIETTIVI STRATEGICI
1.
RICERCA/IDEAZIONE
Descrizione PROCESSO
e output
Identifica l’insieme delle attività di
progettazione tecnica del prototipo che
tengono conto sia delle esigenze di stile
che quelle funzionali ed elaborano la
documentazione tecnica (distinta base di
produzione, scheda prodotto, ecc.) che
contiene le “specifiche” tecniche per la
messa in produzione.
Tecnologie e modalità organizzative
Il sistema CAD.
Per le calzature, nello specifico per la
realizzazione delle forme:
il software Footwear, del programma RTT
(Interregional Technology Transfer), la
progettazione assistita da computer.
Sistema professionale
Tecnico di produzione
Modellista
Tagliatore
Analista T.M.
Input
2
SVILUPPO PRODOTTO
Cartamodello e Campione
FASI
3.
INGEGNERIZZAZIONE
4.
PRODUZIONE
5.
DISTRIBUZIONE
1.
2.
3.
4.
5.
Ingegnerizzazione del prodotto
Redazione documentazione tecnica
Redazione Distinta base
Costi
Assegnazione
Output
Modello sviluppato
Campione validato
Specifiche tecniche
Costi
6.
MARKETING
VENDITA
Progetto Approc
42
SCHEDA 1 - RAPPRESENTAZIONE CICLO STANDARD SETTORE:
PELLETTERIA
Flussogramma
0. OBIETTIVI
Descrizione PROCESSO
Identifica l’insieme delle attività associate alla
trasformazione degli input nella forma del prodotto
finale
Input
1.
RICERCA/IDEAZIONE
2
SVILUPPO PRODOTTO
Modello sviluppato
Prototipo (campione industrializzato)
Specifiche tecniche
FASI
3.
INGEGNERIZZAZIONE
4.
PRODUZIONE
PELLETTERIA
5.
DISTRIBUZIONE
6.
MARKETING
VENDITA
La produzione nella pelletteria si declina in:
1. Taglio dei componenti esteni , interni e
delle infustiture
2. Scarnitura : riduzione dello spessore della
pelle in zone specifiche per favorire la
lavorazione
3. Assemblaggio :
4. pre-assemblaggio di componenti
semilavorati
5. assemblaggio
6. Cucitura : dei semilavorati e di
assemblaggio
7. Collaudo :verifica della qualità del prodotto
8. Confezione : imballaggio
Tecnologie e modalità
organizzative
Taglio:
− manuale
− a fustella
− in continuo
− ad acqua
− laser
Scarnitici manuali e compurizzate
Spaccatrici
Incollatrici
Cucitura:
− in piano
− a braccio
− a colonna
Sistema professionale
Responsabile programmazione della produzione
Responsabile di produzione
Addetto ad operazioni di
progr.ne della produzione
Addetto ad operazioni di
coordinamento della
produzione (gestione
reparto/unità operativa)
Controllo qualità intermedia
Controllo qualità del prodotto
finito
Tecnico di produzione
Tagliatore
Scarnitore
Cucitrice
Operaio addetto al banco Montaggio
Output
Prodotto finito
Progetto Approc
43
SCHEDA 1 - RAPPRESENTAZIONE CICLO STANDARD SETTORI:
PELLETTERIA
Flussogramma
0.
OBIETTIVI STRATEGICI
Descrizione PROCESSO
Questo processo identifica l’insieme delle attività,
e la scelta dei canali, attraverso i quali il prodotto
arriva ai compratori/consumatori finali e/o
intermedi. L’obiettivo finale è quello di disegnare
la rete di distribuzione.
Input
1.
RICERCA/IDEAZIONE
Prodotto finito
Tecnologie e modalità organizzative
Sistema professionale
Responsabile commerciale
Addetto commerciale Italia
Addetto commerciale estero
Tecnico della distribuzione
commerciale
Esperto di logistica integrata
FASI
2
SVILUPPO PRODOTTO
3.
INGEGNERIZZAZIONE
4.
PRODUZIONE
5.
DISTRIBUZIONE
Il processo di distribuzione si articola nelle
seguenti fasi:
1. Sviluppo delle strategie di distribuzione
2. Individuazione dei punti vendita
3. Individuazione dei canali di trasporto
4. Pianificazione dei canali di distribuzione
fisica del prodotto
5. Gestione logistica della distribuzione
6. Monitoraggio delle dinamiche
distributive
7. Valutazione di canali alternativi per la
distribuzione
8. Valutazione/monitoraggio delle
strategie di distribuzione
9. Revisione delle politiche/strategie di
distribuzione
Output
Prodotto collocato nel punto vendita.
6.
MARKETING
VENDITA
Progetto Approc
44
SCHEDA 1 - RAPPRESENTAZIONE CICLO STANDARD SETTORI:
PELLETTERIA
Flussogramma
0.
OBIETTIVI STRATEGICI
1.
RICERCA/IDEAZIONE
2
SVILUPPO PRODOTTO
3.
INGEGNERIZZAZIONE
4.
PRODUZIONE
5.
DISTRIBUZIONE
6.
MARKETING
VENDITA
Progetto Approc
Descrizione PROCESSO
Identifica l’insieme delle attività orientate a procurare
i mezzi mediante i quali i compratori possono
acquistare il prodotto e sono indotti a farlo, quali la
pubblicità, la promozione, le forze di vendita, le
offerte, la determinazione dei prezzi.
Input
Prodotto collocato nel punto vendita.
FASI
Marketing del prodotto/i
1. Gestione del portafoglio prodotti
2. Definizione/sviluppo del ciclo di vita del
prodotto
3. Disegno e sviluppo delle strategie di:
prezzo, merchandising, iniziative per la
promozione, pubblicità
4. Sviluppo delle strategie di Pubbliche
relazioni
5. Gestione dell’obsolescenza del prodotto
6. Sviluppo delle strategie di Customer Service
7. Implementazione e controllo del Piano
Marketing
Vendita del prodotto/i
1. Sviluppo del Piano Vendite
2. Selezione/gestione degli intermediari
3. Costruzione e mantenimento delle relazioni
con i clienti
4. Gestione della vendita diretta
5. Gestione delle iniziative di vendita
promozionali
6. Gestione e chiusura dei contratti
7. Condivisione delle informazioni più
importanti e rilevanti sul cliente con tutta
l’organizzazione
8. Gestione del Merchandising
Tecnologie e modalità
organizzative
Sistema professionale
Responsabile marketing
Addetto al marketing
Responsabile comunicazione
Addetto pubblicità e pubbliche
relazioni
Addetto vendite Italia
Addetto vendite estero
Venditore-merchandiser
Venditore-merchandiser
qualificato
Promoter (merchandiser
puro)
45
Output
Prodotto venduto al cliente finale.
Progetto Approc
46
PROGETTO APPROC
SETTORE MODA
PELLETTERIA
3. PROFILI PROFESSIONALI
A cura di Co.Se.F.I. Associazione Industriali Firenze
Ambiente Impresa CNA
Coordinatori:
Lorenzo Ricci Co.se.fi.
Marco Griffi Ambiente Impresa CNA
Ricercatori:
M.Grazia Simoni - Co.se.fi.
Marco Bianchini - Ambiente Impresa CNA
Progetto Approc
47
3 . PROFILI PROFESSIONALI
Dopo aver individuato i processi e le figure professionali che li presidiano, con l’ausilio delle
interviste effettuate agli imprenditori sono stati individuati alcuni profili professionali che sono
stati l’oggetto dell’approfondimento della nostra analisi.
I criteri di scelta dei profili qui di seguito elencati è stata effettuata sulla base di criteri che li
legavano a particolari situazioni per cui si finalità della ricerca è stata quella di
Focalizzare i profili delle figure professionali del settore giudicate “critiche” per i seguenti
motivi:
fortemente richieste ma difficilmente reperibili
di importanza strategica
a rischio obsolescenza
Dunque si sono scelte le seguenti figure professionali:
-
Capofabbrica responsabile reparti produzione
Tecnico di qualità
Modellista
Prototipista
Addetto al taglio
Addetto al banco
Cucitrice
Progetto Approc
48
Progetto APPROC Co.se.fi.
PROFILO:
CAPOFABBRICA
DENOMINAZIONE :
CAPOFABBRICA RESPONSABILE DI PRODUZIONE
SETTORE: Pelletteria
FINALITÀ:
-
Assicura la gestione e il controllo delle risorse per l realizzazione della produzione
interna ed esterna garantendo efficienza produttiva, rispetto dei timing delle consegne e
gli obiettivi di costo/qualità.
-
Assegna, gestisce e coordina le risorse necessarie per la realizzazione della produzione valutando e
bilanciando i carichi di lavoro dei singoli reparti taglio, preparazione ,montaggio e cucitura,
coordinandone le attività e garantendo un efficiente flusso di lavoro.
Supporta tecnicamente l’attività degli operatori del taglio, preparazione ,montaggio e cucitura,
verificando la correttezza dell’esecuzione delle operazioni svolte e suggerendo migliorie tecniche.
Collabora con il modellista per l’esecuzione dei prototipi e si fa portavoce dei suggerimenti
tecnici e delle migliorie da apportare al prototipo.
Supervisiona l’attività di controllo della qualità dei materiali in ingresso destinata alla produzione.
Si rapporta con il responsabile del taglio e del magazzino pellame per problematiche legate alla
materia prima, pellami e tessuti.
Si rapporta con i fornitori di materie prime ed accessori per problematiche legate alla qualità del
materiale in ingresso.
In alcune realtà presidia alle operazioni legate alla produzione del campionario
-
CONTESTO LAVORATIVO:
Il capofabbrica è una figura tipica della piccola e media impresa che produce con marchio proprio o su
committenza
E’ il tecnico più esperto, quello che ha maggiori capacità organizzative e capacità gestionali.
Normalmente è la persona di fiducia del titolare al quale si rapporta frequentemente sia per la
pianificazione della produzione , sia per le problematiche legate allo sviluppo dei prototipi. In alcune
aziende presidia l’intero ciclo produttivo, dal taglio fino al controllo della qualità dei prodotti finiti.
In altri contesti non presidia le operazioni legate alla gestione delle materie prime in termini di controllo
qualità in ingresso e taglio, ma collabora strettamente con la figura che sovrintende le attività menzionate.
La sua connotazione è strettamente tecnica, fortemente legata alla conoscenza del prodotto e del processo.
La capacità di questa figura professionale nel gestire i processi di produzione deriva dalla conoscenza del
A cura di M. Grazia Simoni per Progetto APPROC Co.se.fi. Redatto : Aprile 2005
49
Progetto APPROC Co.se.fi.
ciclo produttivo e dalle specifiche tecniche legate alla costruzione del prodotto da cui ne deriva la propria
leadership.
La gestione delle risorse umane che pur è una sua responsabilità, è legata alle caratteristiche individuali e
misurata sulla capacità di portare a termine il processo produttivo in qualità ed nei tempi previsti.
COLLOCAZIONE ORGANIZZATIVA
Il capofabbrica si rapporta generalmente con il titolare di cui è generalmente l’uomo di fiducia e con il
quale pianifica le attività produttive e con il quale sviluppa i campionari.
Sovrintende i reparti di produzione ed coordina i relativi responsabili di reparto.
TENDENZE EVOLUTIVE:
Questa figura è importante specialmente nelle piccole e medie imprese che devono il loro successo anche
grazie alla perizia e alla capacità di affrontare e risolvere i problemi del proprio capofabbrica .
Insieme al responsabile del taglio, è una delle figure chiave della piccola impresa.
Questa figura è molto richiesta sul mercato del lavoro della pelletteria soprattutto nella misura in cui è
dotata di esperienza e doti tecniche significative.
In qualche caso è l’azienda stessa che forma il proprio capofabbrica, facendo crescere un operaio dal
proprio interno.
Le piccole imprese tendono a fidelizzare questa figura che al proprio interno diventa un punto di
riferimento certo e che in alcuni casi identificabile con la proprietà.
Nelle aziende familiari di seconda generazione dove i figli si sono ripartiti le responsabilità e le aree di
competenza, il capofabbrica può essere un figlio che segue la produzione sia sotto il profilo gestionale che
tecnico.
POSIZIONAMENTO SUL PROCESSO CON INDIVIDUAZIONE ATTIVITA’
INPUT DEL PROCESSO
PROCESSO
OUTPUT DEL PROCESSO
.SVILUPPO PRODOTTO
Identifica l’insieme delle attività
attraverso le quali si perviene alla
Scelta idee e schizzi per lo
Campione
messa a punto del campione/modello
sviluppo della collezione
Modello
(incorpora, quindi, le attività di
Scheda tecnica
progettazione tecnica del prototipo che
tengono conto sia delle esigenze di stile
che quelle funzionali)
Input
Attività chiave
Output
Prototipo
3– VALUTAZIONE
PROTOTIPO
Prototipo approvato
A cura di M. Grazia Simoni per Progetto APPROC Co.se.fi. Redatto : Aprile 2005
50
Progetto APPROC Co.se.fi.
INPUT DEL PROCESSO
PROCESSO
OUTPUT DEL PROCESSO
Campione approvato
Modello taglio, banco e
infustiture
Scheda tecnica
definitiva
INGEGNERIZZAZIONE
Campione industrializzato
Modello industrializzato
Scheda tecnica definitiva
Distinta base
Input
Campione approvato
Modello taglio, banco e
infustiture
Scheda tecnica
definitiva
Identifica l’insieme delle attività attraverso
le quali si perviene alla messa a punto del
campione/modello (incorpora, quindi, le
attività di progettazione tecnica del
prototipo che tengono conto sia delle
esigenze di stile che quelle funzionali)
Attività chiave
Output
1* DETERMINAZIONE
COSTI
Rilevazione distinta base sulla
scorta dei dati ricavati dalla
scheda tecnica , consumi
materiale e tempi di lavorazione
Input
Attività chiave
Distinta base
Ordini del campionario
Assegnazione al fornitore
3 –REALIZZAZIONE DELLA
COLLEZIONE
INPUT DEL PROCESSO
PROCESSO
Modello
completo(taglio,infustiture,banco)
Fustelle o programma CAD per
taglio
Scheda tecnica Distinta base
Ciclo di lavorazione
Assegnazione a fornitori esterni
Materie prime Accessori
PRODUZIONE
Identifica l’insieme delle attività di
trasformazione attraverso le quali si
perviene alla produzione del prodotto finito
Distinta base e costi di
lavorazione
Output
Campionario di vendita
Listino vendita
OUTPUT DEL PROCESSO
Prodotto finito confezionato
A cura di M. Grazia Simoni per Progetto APPROC Co.se.fi. Redatto : Aprile 2005
51
Progetto APPROC Co.se.fi.
1- COMPETENZA/ATTIVITA’ CHIAVE
DENOMINAZIONE: essere in grado di presiedere alla o essere in grado di :
VALUTARE IL PROTOTIPO*
N.
DESCRIZIONE: per mettere in atto la competenza occorre sapere come :
Verificare che le specifiche tecniche contenute nel modello e indicate nel disegno siano state effettivamente rispettate nella
realizzazione del prototipo.
Valutare sotto il profili tecnico il prototipo e valutare il possibile insorgere di difficoltà nel corso della produzione
Leggere ed interpretare le indicazioni contenute nel modello
Leggere le indicazioni della scheda tecnica abbinamento materiali colori
Valutare il la corretta esecuzione del prototipo
Proporre soluzioni tecniche
Fornire indicazioni tecniche per la correzione delle modalità di realizzazione del prototipo e valutare le correzioni effettuate
Sottoporre il prototipo alla valutazione del modellista/titolare
CONOSCENZE
Tipologie dei prodotti e modalità di
costruzione della borsa
Tipologia dei prodotti e modalità di
costruzione dell’azienda committente ( lavoro
in conto terzi )
Specifiche tecniche proprie dell’Azienda
committente( tipo cuciture, colore
costole,abbiamenti esterno fodera, ecc)
Tipi di cucitura
Modalità di montaggio
Modalità di costruzione della borsa.
Modalità di produzione e ciclo di lavoro delle
calzature
Pellami (tipologia e spessore)
Tessuti ( sintetici, velluti,sete,..)
Accessori ( ricami, guarnizioni,..)
N ABILITA’
N
Saper valutare il processo di montaggio della borsa
prototipo.
Saper dare indicazioni tecniche all’operatore che
produce la borsa prototipo.
Saper individuare il ciclo di lavorazione ottimale
della borsa partendo dai pezzi tagliati, scarniti e
preparati, secondo una sequenza di operazioni
appropriata alla costruzione della stessa.
Saper individuare le difettosità emerse o che
potrebbero verificarsi in produzione.
Saper proporre modalità di lavorazione alternative
sia nel processo di montaggio che di preparazione
o taglio.
* La valutazione del prototipo viene eseguita collegialmente dallo stilista per l’aspetto estetico,
dal modellista sotto il profilo tecnico funzionale e dal capofabbrica che ne valuta l’operatività in
produzione. La figura del capofabbrica interviene nel processo di sviluppo prodotto solo nelle
piccole realtà produttive, in aziende di carattere semi-familiare dove il capofabbrica è colui che
esegue il prototipo e/o che ne presiede all’esecuzione.
1- COMPETENZA/ATTIVITA’ CHIAVE
DENOMINAZIONE: essere in grado di presiedere alla o essere in grado di :
1 - DETERMINARE I COSTI DI PRODUZIONE *
A cura di M. Grazia Simoni per Progetto APPROC Co.se.fi. Redatto : Aprile 2005
52
N.
Progetto APPROC Co.se.fi.
DESCRIZIONE: per mettere in atto la competenza occorre sapere come :
- rilevare i dati relativi ai consumi forniti dal taglio,accessori ed infustiture
- valutare i tempi di lavorazione del prodotto
- aggregare i dati dei consumi con quelli dalla manodopera e ricavare un prezzo di produzione
- valutare il prezzo ottenuto confrontandolo con prodotti similari
- suggerire e far apportare migliorie tecniche volte alla riduzione dei costi
* Il capofabbrica è spesso chiamato a fornire i dati relativi al tempo impiegato nella realizzazione
del pezzo, mentre la redazione specifica della distinta base è curata da un addetto alla gestione
dei dati che non ha competenze valutative ma si limita a verificare che quanto riportato in
distinta base sia quanto presente nel pezzo finito e trasferisce i dati nel computer per la
valorizzazione.
CONOSCENZE
Tipologie dei prodotti e modalità di
costruzione della borsa
Tipologia dei prodotti e modalità di
costruzione dell’azienda committente ( lavoro
in conto terzi )
Specifiche tecniche proprie dell’Azienda
committente( tipo cuciture, colore
costole,abbiamenti esterno fodera, ecc)
Tipi di cucitura
Modalità di montaggio
Modalità di costruzione della borsa.
Modalità di produzione e ciclo di lavoro della
pelletteria
Pellami (tipologia e spessore)
Tessuti ( sintetici, velluti,sete,..)
Accessori ( ricami, guarnizioni,..)
N ABILITA’
Saper valutare il processo di montaggio della borsa
prototipo.
Saper individuare il ciclo di lavorazione ottimale della
borsa partendo dai pezzi tagliati, scarniti e preparati,
secondo una sequenza di operazioni appropriata alla
costruzione della stessa.
Saper comparare i costi ottenuti dalla valorizzazione
dei componenti il prodotto finito con altri similari e
verificare che quanto ottenuto dalla somma dei
componenti non sia fuori dalla fascia di prezzo
indicata o valutata come corretta.
Saper individuare le difettosità emerse o che
potrebbero verificarsi in produzione.
Saper proporre modalità di lavorazione alternative sia
nel processo di montaggio che di preparazione o taglio
e apporre migliorie per la riduzione dei costi
1- COMPETENZA/ATTIVITA’ CHIAVE
DENOMINAZIONE: essere in grado di presiedere alla o essere in grado di :
N.
3 –GARANTIRE LA REALIZZAZIONE DELLA COLLEZIONE
DESCRIZIONE: per mettere in atto la competenza occorre sapere come :
-
gestire e coordinare e controllare le attività necessarie per pervenire alla realizzazione del campionario
individuare il canale produttivo che garantisca il connubio qualità prezzo relativo al campione che si vuol produrre
illustrare, insieme al modellista, le caratteristiche tecniche del prodotto al lavorante esterno.
controllare la produzione della collezione sotto il profilo qualitativo
suggerire e far apportare migliorie tecniche volte alla riduzione dei costi
* la produzione del campionario è spesso affidata all’esterno, presso i façonisti ed il capofabbrica
gestisce e coordina i rapporti con i lavoranti esterni nella realizzazione del pezzo e ne verifica la
qualità in ingresso.
A cura di M. Grazia Simoni per Progetto APPROC Co.se.fi. Redatto : Aprile 2005
53
Progetto APPROC Co.se.fi.
CONOSCENZE
Tipologie dei prodotti e modalità di
costruzione della borsa
Tipologia dei prodotti e modalità di
costruzione dell’azienda committente ( lavoro
in conto terzi )
Specifiche tecniche proprie dell’Azienda
committente( tipo cuciture, colore
costole,abbiamenti esterno fodera, ecc)
Tipi di cucitura
Modalità di montaggio
Modalità di costruzione della borsa.
Modalità di produzione e ciclo di lavoro della
pelletteria
Pellami (tipologia e spessore)
Tessuti ( sintetici, velluti,sete,..)
Accessori ( ricami, guarnizioni,..)
N ABILITA’
Saper valutare il processo di montaggio della borsa.
Saper individuare il ciclo di lavorazione ottimale della
borsa partendo dai pezzi tagliati, scarniti e preparati,
secondo una sequenza di operazioni appropriata alla
costruzione della stessa.
Saper individuare il canale produttivo più idoneo per
perseguire la finalità della qualità e del prezzo,
scegliendo il fornitore più idoneo a produrre il
campione.
Saper individuare le difettosità emerse o che
potrebbero verificarsi in produzione .
Saper proporre modalità di lavorazione alternative sia
nel processo di montaggio che di preparazione o taglio
e apporre migliorie per la riduzione dei costi
2- COMPETENZA/ATTIVITA’ CHIAVE
N2/2
DENOMINAZIONE: essere in grado di presiedere alle operazioni inerenti alla pianificazione della produzione e alla
gestione delle risorse umane relative al processo di PRODUZIONE
DESCRIZIONE: per mettere in atto la competenza occorre sapere come :
-
Seguire, coordinare e gestire l’operato degli addetti al montaggio e alla cucitura, verificando che l’esecuzione
tecnica delle lavorazioni sia corretta e coerente con la qualità richiesta dall’azienda
Adoperarsi affinché che i vari reparti produttivi siano alimentati costantemente e nella quantità necessaria
per poter eseguire la produzione richiesta.
Individuare il giusto carico di lavoro per ogni operatore al fine di velocizzare il lead time
leggere ed interpretare le indicazioni della documentazione in accompagnamento alle partite di lavoro (
scheda tecnica e/o della bolla di lavoro e/o della distinta base)
Interfacciarsi con i responsabili del taglio per la qualità del prodotto tagliato
Interfacciarsi con l’addetto al servizio acquisti di materie prime ed accessori per raccogliere elementi ed
informazioni necessarie per definire la programmazione della produzione.
Individuare il canale produttivo, interno od esterno, utile per realizzare la produzione nei tempi e nella
qualità richiesta dal cliente..
Interfacciarsi con i servizi di programmazione della produzione per la determinazione del piani di
programmazione dei propri reparti
Controllare la qualità del processo di lavoro e del prodotto in corso di lavorazione .
CONOSCENZE
N ABILITA’
A cura di M. Grazia Simoni per Progetto APPROC Co.se.fi. Redatto : Aprile 2005
54
N
Progetto APPROC Co.se.fi.
Tipologie dei prodotti e modalità di
costruzione della borsa
Tipologia dei prodotti e modalità di
costruzione richieste dell’azienda
committente( terzisti)
Standard qualitativi dell’azienda in cui opera e
delle aziende committenti
Specifiche tecniche proprie dell’Azienda
committente( tipo cuciture, colore
costole,abbiamenti esterno fodera, ecc)
Tipi di cucitura
Modalità di montaggio
Modalità di costruzione della borsa.
Modalità di produzione e ciclo di lavoro
della pelletteriaPellami (tipologia e
spessore)
Tessuti ( sintetici, velluti,sete,..)
Accessori ( ricami, guarnizioni,..)
Strumenti ed attrezzature per la produzione.
Gestione del personale
Contratto di lavoro.
Norme antinfortunistiche
Legge 626 sulla sicurezza sul posto di lavoro.
Nozioni di pronto soccorso.
Tecniche di comunicazione
Tecniche gestionali
Saper dare indicazioni tecniche all’operatore
che produce la borsa.
Saper come montare una borsa partendo dai
pezzi tagliati, scarniti e preparati e
assemblando i componenti secondo una
sequenza di operazioni appropriata alla
costruzione della stessa.
Saper come alimentare le singole postazioni in
termini di carico di lavoro e mezzi per
produrre.
Saper valutare la gravità delle problematiche di
produzione e stabilire le modalità ed i tempi di
intervento.
Saper individuare l’origine e la causa della
problematica sollevata dall’operatore
Sapere come utilizzare i macchinari del
montaggio.
Assegnare le mansioni secondo il livello di
preparazione dell’operatore e l’esperienza
specifica.
Saper eseguire una manutenzione ordinaria dei
macchinari
Saper valutare la qualità del lavoro
dell’operatore e la qualità del semilavorato che
sta producendo.
Saper proporre modalità di lavorazione
alternative sia nel processo interno che in
quello dei gruppi esterni.
Saper coordinare le risorse a disposizione,
valutando priorità e mezzi
4.2 COMPORTAMENTI (riferiti all’insieme delle competenze)
Curare la precisione e la qualità
Lavorare in equipe in maniera costruttiva
Analizzare dati, informazioni, idee
Prospettare ipotesi e metodi di soluzione
Adattarsi alle urgenze e rispettare le scadenze
Comunicare in modo comprensibile e razionale
Essere disponibili a favorire chiarimenti e spiegazioni
ALTRE INFORMAZIONI INERENTI IL PROFILO
5.1 TRACCIATO DEL PROFILO
ORIGINE
AUTORE
M. Grazia Simoni
DATA CREAZIONE
30 01 2005
DATA MODIFICA
30 04 2005
15 05 2005
A cura di M. Grazia Simoni per Progetto APPROC Co.se.fi. Redatto : Aprile 2005
55
Progetto APPROC Co.se.fi.
5.2 NOTE
A cura di M. Grazia Simoni per Progetto APPROC Co.se.fi. Redatto : Aprile 2005
56
Progetto APPROC Co.se.fi.
SCHEDA 5, PROFILO DI FIGURA
PROFESSIONALE
1. INFORMAZIONI GENERALI
CUCITRICE
1.1 DENOMINAZIONE
1.2. ALTRE
DENOMINAZIONI
1.3 SETTORE/I
1.4 DESCRIZIONE
MODA (PELLETTERIA)
o Finalità: La cucitrice è la figura che si occupa della
cucitura delle parti da unire, a macchina o a mano, in
base alle indicazioni del cartamodello e ai pezzi
tagliati, preparati e assemblati che le forniscono le
figure che la precedono nel ciclo produttivo. Conosce
bene la pelle e le varie tipologie, nonché tessuti di
vario genere. Sa valutare la tipologia di pelle e la
tecnica di cucitura e gli attrezzi più adatti, in
collaborazione con il modellista. Applica inoltre gli
accessori ed esegue le rifiniture. La cucitrice lavora in
stretto contatto con il banco di assemblaggio in quanto
il lavoro di queste figure si intreccia.
o Riferimenti giuridici: nessuno
o Contesti lavorativi possibili: la cucitrice può
collocarsi in aziende artigiane o industriali. Le
specifiche caratteristiche e competenze la rendono
indispensabile all’interno del reparto.
1.5 BREVE DESCRIZIONE
(PREREQUISITI)
o Tendenze evolutive possibili: trattandosi di una figura
altamente specializzata opera generalmente soltanto
all’interno del proprio reparto. Può però svolgere
mansioni di assemblaggio insieme agli addetti al
banco. Innovazioni tecnologiche possono riguardare le
macchine cucitrici.
2000 caratteri in totale
Scuole di moda, artistiche; esperienza nel settore
200 caratteri in totale
2. DATI IDENTIFICATIVI DEL PROFILO
2.1 AREA
PROFESSIONALEi
2.2. DENOMINAZIONE
ISTAT ii
A cura di M. Grazia Simoni per Progetto APPROC Co.se.fi. Redatto : Aprile 2005
57
Progetto APPROC Co.se.fi.
2.3 CODICE ISTAT iii
2.4. ALTRE DENOMINAZIONI
ISTAT iv
A cura di M. Grazia Simoni per Progetto APPROC Co.se.fi. Redatto : Aprile 2005
58
Progetto APPROC Co.se.fi.
3. PROCESSI
Ogni box è dedicato ad un processo; compilarne tanti quanti sono i
processi su cui il profilo interviene eventualmente duplicando il modello
di box secondo le necessità
3.1 PROCESSO
Denominazione e breve descrizione: Cucire le parti seguendo le
indicazioni della scheda tecnica e del cartamodello
INPUT del processo:
cartamodello, scheda tecnica e
manufatto assemblato
OUTPUT del processo:
manufatto cucito
ATTIVITA’SVOLTE
Input dell’attivitàÆ
ATTIVITA’Æ v
cartamodello e manufatto Cucire le parti e gli accessori
assemblato
3.2 PROCESSO
Output dell’attivitàÆ
Manufatto cucito
Denominazione e breve descrizione:
INPUT del processo:
OUTPUT del processo
ATTIVITA’SVOLTE
ATTIVITA’Æ vi
Input dell’attivitàÆ
3.3 PROCESSO
Output dell’attivitàÆ
Denominazione e breve descrizione:
INPUT del processo:
OUTPUT del processo
ATTIVITA’SVOLTE
Input dell’attivitàÆ
ATTIVITA’Æ vii
Output dell’attivitàÆ
A cura di M. Grazia Simoni per Progetto APPROC Co.se.fi. Redatto : Aprile 2005
59
Progetto APPROC Co.se.fi.
4. COMPETENZE
Ogni box è dedicato ad una competenza; compilarne tanti quante sono le competenze, viii eventualmente
duplicando il modello di box secondo le necessità. Nella compilazione dapprima denominare e descrivere la
competenza, quindi indicare le conoscenze e le capacità ad essa collegate, successivamente associare i
comportamenti, inserendoli nella tabella 4.2 posta al termine di questa sezione della scheda di rilevazione.
Laddove necessario evidenziare le risorse esterne necessarie all’esercizio delle competenze, inserendo le
informazioni nella tabella 4.3, posta sempre al termine di questa sezione.
4.1.1 COMPETENZA/ATTIVITA’ CHIAVE
DENOMINAZIONE: essere in grado di …
Eseguire
La cucitura del manufatto già assemblato e di ulteriori elementi
Å Verbo di azione all’infinito Å Oggetto (output + eventuali specificazioni) – max 80 caratteri
- max 20 caratteri
DESCRIZIONE: per mettere in atto la competenza occorre sapere come…
Cucire le parti assemblate e gli accessori secondo le indicazioni del cartamodello, a macchina o a mano
Utilizzare le varie tipologie di macchine da cucire (tagliacuci, cucitaglia ecc.)
Individuare e utilizzare la macchina da cucire, gli aghi e i fili in base alle caratteristiche dei materiali da cucire (pelle, stoffe, accessori)
CONOSCENZE max 60 caratteri
N* ABILITA’ max 60 caratteri
Caratteristiche di pellami e affini
Abbinare secondo standard materiali (tessile, cuoio)
Elementi di merceologia (prodotti di pelletteria)
Individuare la localizzazione della cucitura per tomaie
Tecniche di rifinizione delle pelli
Definire le procedure per l`inserimento delle cuciture
Innovazioni tecnologiche nel settore pelletteria
Controllare rispetto standard di prototipi in sartoria
Procedure/metodi controllo qualità del processo produttivo
individuare le diverse parti che compongono il modello
Elementi di prevenzione infortuni
Usare tagliacuci
Elementi di igiene del lavoro
Usare cucitaglia
∗
Segnalare, con una X, se la competenza o l’elemento sono nuovi, ossia non presenti nella banca profili.
A cura di M. Grazia Simoni per Progetto APPROC Co.se.fi. Redatto : Aprile 2005
60
N∗
N*
Progetto APPROC Co.se.fi.
Individuare/correggere difetti e anomalie su capi cuciti
Cucire cerniere lampo
Sostituire gli accessori della macchina da cucire
Mettere a punto e regolare la macchina da cucire
Verificare le misure del modello cartaceo per cuciture
Eventuali note:
Eventuali note:
4.1.2 COMPETENZA/ATTIVITA’ CHIAVE
DENOMINAZIONE: essere in grado di …
Eseguire
Å Verbo di azione all’infinito Å Oggetto (output + eventuali specificazioni) – max 80 caratteri
- max 20 caratteri
DESCRIZIONE: per mettere in atto la competenza occorre sapere come…
N*
CONOSCENZE max 60 caratteri
N*
N*
Eventuali note:
ABILITA’ max 60 caratteri
Eventuali note:
4.1.3 COMPETENZA/ATTIVITA’ CHIAVE
DENOMINAZIONE: essere in grado di …
Eseguire
Å Verbo di azione all’infinito Å Oggetto (output + eventuali specificazioni) – max 80 caratteri
- max 20 caratteri
∗
Segnalare, con una X, se la competenza o l’elemento sono nuovi, ossia non presenti nella banca profili.
A cura di M. Grazia Simoni per Progetto APPROC Co.se.fi. Redatto : Aprile 2005
61
N∗
Progetto APPROC Co.se.fi.
DESCRIZIONE: per mettere in atto la competenza occorre sapere come…
CONOSCENZE max 60 caratteri
N*
ABILITA’ max 60 caratteri
Eventuali note:
N*
Eventuali note:
N*
4.2 COMPORTAMENTI (riferiti all’insieme delle competenze)
Adeguarsi a scelte comunicative d`immagine dell`Ente/Impresa
Condividere gli obiettivi strategici dell`azienda
Condividere gli obiettivi di qualità e di resa dell`azienda
Lavorare in èquipe in maniera costruttiva
Adattarsi alle urgenze e rispettare le scadenze
Individuare le priorità e porsi scadenze
Adottare rigore metodologico nello sviluppo proprio lavoro
Curare la precisione e la qualità
Avere abilità manuali e destrezza
Riconoscere competenze e ruoli all'interno dell'ente/azienda
4.3 RISORSE ESTERNE
Risorse esterne
A cura di M. Grazia Simoni per Progetto APPROC Co.se.fi. Redatto : Aprile 2005
62
Progetto APPROC Co.se.fi.
5. ALTRE INFORMAZIONI INERENTI IL PROFILO
5.1 TRACCIATO DEL PROFILO
ORIGINE
AUTORE
DATA CREAZIONE
5.2 NOTE
5.3 BIBLIOGRAFIA
FONTE
FONTE
A cura di M. Grazia Simoni per Progetto APPROC Co.se.fi. Redatto : Aprile 2005
63
DATA MODIFICA
Progetto APPROC Co.se.fi.
SCHEDA 5, PROFILO DI FIGURA
PROFESSIONALE
1. INFORMAZIONI GENERALI
MODELLISTA
1.1
DENOMINAZIONE
1.2. ALTRE
DENOMINAZIONI
1.3 SETTORE/I
1.4 DESCRIZIONE
MODA (PELLETTERIA)
o Finalità: Il Modellista è una figura altamente
qualificata che si occupa della realizzazione pratica
delle idee dello stilista tramite l’esecuzione di un
cartamodello (a mano o con tecnologie informatiche
applicate al modellismo), contenente le indicazioni di
lavorazione e assemblaggio, partendo dal disegno e
dall’idea progettuale dello stilista. Il modellista
verifica che l’idea sia realizzabile a livello pratico,
conoscendo materiali, tecniche di realizzazione, taglio,
assemblaggio, cucitura ecc. Il modellista segue il
processo produttivo e lavora a stretto contatto con tutte
le figure professionali coinvolte nella realizzazione.
Spesso è anche stilista e realizza l’idea progettuale,
propria o richiesta dal cliente. Ha la completa
conoscenza del processo produttivo, dei materiali
impiegati e delle tecniche di lavorazione; possiede
creatività e sa disegnare a mano o utilizzare software
specifici.
o Riferimenti giuridici: nessuno
o Contesti lavorativi possibili: Il modellista si colloca
in aziende artigianali o industriali. In base all’azienda
può occuparsi della realizzazione del modello oppure
avere il controllo sul ciclo produttivo fino a essere il
responsabile dell’intera azienda, spesso ricoprendo
anche il ruolo di stilista.
o Tendenze evolutive possibili: sono possibili crescite
di ruolo, in base al tipo di azienda e al numero di
addetti. Le aree aziendali coinvolte possono essere la
modelleria, lo stile, il commerciale, il controllo del
ciclo produttivo. Le competenze richieste riguardano la
capacità di eseguire il modello, capacità tecnica e
creativa, conoscenza completa del ciclo produttivo,
A cura di M. Grazia Simoni per Progetto APPROC Co.se.fi. Redatto : Aprile 2005
64
Progetto APPROC Co.se.fi.
1.5 BREVE DESCRIZIONE
(PREREQUISITI)
capacità di prendere decisioni, di svolgere mansioni
diverse, di di risolvere problemi. Il modellista che
lavora con software dovrà tenersi al passo con le
innovazioni tecnologiche e più in generale essere
attento alle richieste del mercato, ai cambiamenti
imposti dalla moda, all’applicazione di nuovi sistemi
di produzione, di utilizzo di nuove tecnologie e
materiali.
2000 caratteri in totale
Scuole di arte/modellismo, corsi di computer con software
legati al modellismo, esperienza pluriennale nel settore
(assemblaggio)
200 caratteri in totale
2. DATI IDENTIFICATIVI DEL PROFILO
2.1 AREA
PROFESSIONALEix
2.2. DENOMINAZIONE ISTAT x
2.3 CODICE ISTAT xi
2
2.4. ALTRE DENOMINAZIONI
ISTAT xii
A cura di M. Grazia Simoni per Progetto APPROC Co.se.fi. Redatto : Aprile 2005
65
Progetto APPROC Co.se.fi.
3. PROCESSI
Ogni box è dedicato ad un processo; compilarne tanti quanti sono i
processi su cui il profilo interviene eventualmente duplicando il modello
di box secondo le necessità
3.1 PROCESSO
Denominazione e breve descrizione: Ricavare il modello dal
bozzetto dello stilista
INPUT del processo: disegno
stilista/idea
OUTPUT del processo:
cartamodello
ATTIVITA’SVOLTE
Input dell’attivitàÆ
ATTIVITA’Æ xiii
Bozzetto con annotazioni Eseguire il modello
/ idea cliente
3.2 PROCESSO
Output dell’attivitàÆ
Cartamodello o fustelle con
scheda tecnica
Denominazione e breve descrizione: Effettuare
l’industrializzazione del modello (verifica di fattibilità, seguire il
processo produttivo)
INPUT del processo: Bozzetto / OUTPUT del processo:
idea cliente
prototipo
ATTIVITA’SVOLTE
Input dell’attivitàÆ
ATTIVITA’Æ xiv
Bozzetto con annotazioni Verificare la fattibilità del
/ idea cliente
prodotto e supervisionare la
realizzazione del prototipo
3.3 PROCESSO
Output dell’attivitàÆ
Prototipo
Denominazione e breve descrizione:
INPUT del processo:
OUTPUT del processo
ATTIVITA’SVOLTE
Input dell’attivitàÆ
ATTIVITA’Æ xv
Output dell’attivitàÆ
A cura di M. Grazia Simoni per Progetto APPROC Co.se.fi. Redatto : Aprile 2005
66
Progetto APPROC Co.se.fi.
4. COMPETENZE
Ogni box è dedicato ad una competenza; compilarne tanti quante sono le competenze, xvi eventualmente
duplicando il modello di box secondo le necessità. Nella compilazione dapprima denominare e descrivere la
competenza, quindi indicare le conoscenze e le capacità ad essa collegate, successivamente associare i
comportamenti, inserendoli nella tabella 4.2 posta al termine di questa sezione della scheda di rilevazione.
Laddove necessario evidenziare le risorse esterne necessarie all’esercizio delle competenze, inserendo le
informazioni nella tabella 4.3, posta sempre al termine di questa sezione.
4.1.1 COMPETENZA/ATTIVITA’ CHIAVE
DENOMINAZIONE: essere in grado di …
Eseguire
il cartamodello
Å Verbo di azione all’infinito Å Oggetto (output + eventuali specificazioni) – max 80 caratteri
- max 20 caratteri
DESCRIZIONE: per mettere in atto la competenza occorre sapere come…
interpretare correttamente le indicazioni del bozzetto (dello stilista)
individuare tutti gli elementi che compongono il manufatto (e relative dimensioni e localizzazione)
utilizzare strumenti per il disegno a mano e software specifici per il disegno informatico
disegnare il modello a mano o tramite CAD-CAM
predisporre la scheda tecnica
CONOSCENZE max 60 caratteri
N* ABILITA’ max 60 caratteri
Caratteristiche di pellami e affini
Verificare prodotti di pelletteria rispetto a standard
Tipologia delle pelli, categorie e criteri qualità
Rappresentare in scala il manufatto per borsetteria
Caratteristiche qualitative delle pelli (crosta e fiore)
Individuare la localizzazione della cucitura per tomaie
(borse/portafogli)
Caratteristiche della grana delle pelli (conceria)
Applicare tecniche per disegno cartamodelli
Elementi di merceologia (prodotti di pelletteria)
Eseguire le variazioni nel modello per migliore vestibilità
∗
Segnalare, con una X, se la competenza o l’elemento sono nuovi, ossia non presenti nella banca profili.
A cura di M. Grazia Simoni per Progetto APPROC Co.se.fi. Redatto : Aprile 2005
67
N∗
N*
Progetto APPROC Co.se.fi.
Innovazioni tecnologiche nel settore pelletteria
Sviluppo taglie sistema scalare per capi di abbigliamento
(borse/oggetti/portafogli)
Tecniche di progettazione modelli base per abbigliamento
(borse/oggetti/portafogli)
Disegno tecnico in settore abbigliamento
Tecniche di uso di sistemi CAD-CAM
Normativa vigente sulla sicurezza nei contesti lavorativi
Elementi di igiene del lavoro
Principi del disegno grafico
Disegno bidimensionale/tridimensionale per abbigliamento
Nozioni di disegno tecnico ed ornato
Elementi di grafica creativa
Elementi e tecniche di disegno artistico
Applicare tecniche per disegno esecutivo opera artigianale
Strumenti software per il disegno tecnico (CAD)
Applicare tecniche per disegno cartamodelli
Realizzare schizzi, disegni stilizzati di abiti per sfilate
Definire taglio, forme e linee del capo di abbigliamento
Definire le procedure per l`inserimento delle cuciture
Definire le procedure per il rilevamento fodere
Predisporre il cartone per la sala taglio
Produrre scheda prototipo di modello per capo abbigliamento
Trasporre dati del capo dal cartamodello al computer
Individuare le diverse parti che compongono il modello
Applicare tecniche per disegno esecutivo opera artigianale
Strumenti software per il disegno tecnico (CAD)
Applicare tecniche per disegno cartamodelli
Realizzare schizzi, disegni stilizzati di abiti per sfilate
Applicare tecniche per disegno cartamodelli
Eventuali note:
Eventuali note:
4.1.2 COMPETENZA/ATTIVITA’ CHIAVE
DENOMINAZIONE: essere in grado di …
Verificare e supervisionare
la fattibilità del prodotto e la realizzazione del prototipo
Å Verbo di azione all’infinito Å Oggetto (output + eventuali specificazioni) – max 80 caratteri
- max 20 caratteri
∗
Segnalare, con una X, se la competenza o l’elemento sono nuovi, ossia non presenti nella banca profili.
A cura di M. Grazia Simoni per Progetto APPROC Co.se.fi. Redatto : Aprile 2005
68
N∗
Progetto APPROC Co.se.fi.
DESCRIZIONE: per mettere in atto la competenza occorre sapere come…
individuare le pelli secondo la loro tipologia in base alle necessità del modello
individuare le tecniche di lavorazione che si adattano al modello e ai materiali utilizzati
effettuare il controllo di qualità sul prodotto
apportare modifiche dove si presentino difetti o si prevedano migliorie
aggiornarsi sulle lavorazioni e le tendenze
CONOSCENZE max 60 caratteri
N* ABILITA’ max 60 caratteri
Caratteristiche di pellami e affini
Controllare le pelli semilavorate rispetto a standard
Tipologie e caratteristiche macchine lavorazione pelli
Verificare migliorie applicate alla lavorazione delle pelli
Tipologia delle pelli, categorie e criteri qualità
Controllare fasi del processo di lavorazione pelli
Elementi di merceologia (prodotti di pelletteria)
Eseguire controllo qualità su abiti tagliati
Tecniche di rifinizione delle pelli
Verificare fattibilità modello abito per cuciture
Tecniche di lavorazione settoriali (scarnitura, levigazione)
Registrare scheda lavoraz.: tempi/risorse umane (capi abb.)
Innovazioni tecnologiche nel settore pelletteria
Definire e scegliere look/vision di una collezione di moda
Procedure/metodi controllo qualità del processo produttivo
Riconoscere e abbinare materiali e accessori (confezioni)
Normativa vigente sulla sicurezza nei contesti lavorativi
N*
Tecniche di rifinitura di abiti/pelli
Tecniche fabbric. con materiali malleabili ( tessuti, cuoio)
Tecniche di lavorazione e rifinitura delle pelli
Tecniche di rifinitura di abiti/pelli
Valenza ed uso delle attrezzature del reparto
Eventuali note:
Eventuali note:
N∗
4.1.3 COMPETENZA/ATTIVITA’ CHIAVE
DENOMINAZIONE: essere in grado di …
∗
Segnalare, con una X, se la competenza o l’elemento sono nuovi, ossia non presenti nella banca profili.
A cura di M. Grazia Simoni per Progetto APPROC Co.se.fi. Redatto : Aprile 2005
69
Progetto APPROC Co.se.fi.
Å Verbo di azione all’infinito Å Oggetto (output + eventuali specificazioni) – max 80 caratteri
- max 20 caratteri
DESCRIZIONE: per mettere in atto la competenza occorre sapere come…
CONOSCENZE max 60 caratteri
N*
Eventuali note:
ABILITA’ max 60 caratteri
N*
Eventuali note:
N*
4.1.4 COMPETENZA/ATTIVITA’ CHIAVE
DENOMINAZIONE: essere in grado di …
Å Verbo di azione all’infinito Å Oggetto (output + eventuali specificazioni) – max 80 caratteri
- max 20 caratteri
DESCRIZIONE: per mettere in atto la competenza occorre sapere come…
CONOSCENZE max 60 caratteri
N*
Eventuali note:
ABILITA’ max 60 caratteri
Eventuali note:
A cura di M. Grazia Simoni per Progetto APPROC Co.se.fi. Redatto : Aprile 2005
70
N*
Progetto APPROC Co.se.fi.
N*
4.2 COMPORTAMENTI (riferiti all’insieme delle competenze)
Adeguarsi a scelte comunicative d`immagine dell`Ente/Impresa
Condividere gli obiettivi strategici dell`azienda
Condividere gli obiettivi di qualità e di resa dell`azienda
Lavorare in èquipe in maniera costruttiva
Fornire indicazioni con cura e precisione
Prefigurare anche visivamente i risultati del proprio lavoro
Consapevolezza mission e impatto sociale del proprio lavoro
Adattarsi alle urgenze e rispettare le scadenze
Adottare rigore metodologico nello sviluppo proprio lavoro
Dimostrare adattabilità e flessibilità
Curare la precisione e la qualità
Avere abilità manuali e destrezza
Rapportarsi con altri nella forma prescritta dal ruolo
Riconoscere competenze e ruoli all'interno dell'ente/azienda
Curare il coordinamento con altri soggetti e istituzioni
Essere disponibili a fornire chiarimenti e spiegazioni
Essere diponibili a relazioni d'aiuto
A cura di M. Grazia Simoni per Progetto APPROC Co.se.fi. Redatto : Aprile 2005
71
Progetto APPROC Co.se.fi.
4.3 RISORSE ESTERNE
Competenze di riferimento
Risorse esterne
5. ALTRE INFORMAZIONI INERENTI IL PROFILO
5.1 TRACCIATO DEL PROFILO
ORIGINE
AUTORE
DATA CREAZIONE
DATA MODIFICA
5.2 NOTE
5.3 BIBLIOGRAFIA
FONTE
FONTE
PROFILO:
PROTOTIPISTA PELLETTERIA
DENOMINAZIONE
PROTOTIPISTA (montaggio )
SETTORE: Pelletteria
FINALITÀ:
-
Assicura la sviluppo del prototipo secondo le indicazioni tecniche fornitegli dal
modellista
Riceve il materiale tagliato e scarnito dai reparti interni;accessori e semilavorati dal magazzino ed
esegue il montaggio del pezzo in base alle indicazioni riportate dalla scheda tecnica e indicate sul
A cura di M. Grazia Simoni per Progetto APPROC Co.se.fi. Redatto : Aprile 2005
72
Progetto APPROC Co.se.fi.
-
modello.
Si fa portavoce di tutte le migliorie di ordine tecnico e di costruzione del prodotto che individua
nel montare il pezzo e individua le modalità di esecuzione.
CONTESTO LAVORATIVO:
Le aziende che sviluppano prototipi lo possono fare per il proprio marchio ed in questo caso hanno
anche al loro interno la modelleria e lo stile.
Altre aziende possono sviluppare prototipi per conto terzi ed in questo caso operano come un reparto
intermo della casa committente a cui si rapportano per sviluppare quanto richiesto. Questa modalità, il
decentramento dello sviluppo prototipi, è molto frequente nelle medie e grandi aziende di pelletteria,
poiché pur possedendo al proprio interno un reparto di prototipia , non riescono a far fronte alla mole di
lavoro derivata dallo produzione di una collezione e dunque si appoggiano ai propri lavoranti esterni che
poi, in produzione, possono essere coloro ai quali verrà affidata la produzione del modello sviluppato.
Nelle piccole imprese è il tecnico più esperto, quello che ha maggiori capacità di previsione delle
problematiche che possono derivare da una errata costruzione dl prodotto o dall’utilizzo di materiali non
idonei al modello che si vuol sviluppare.
La sua perizia è soprattutto di natura tecnica e fortemente legata alla conoscenza del prodotto e del
processo.
COLLOCAZIONE ORGANIZZATIVA
-
Si rapporta con il modellista da cui riceve indicazioni e a cui restituisce le proprie osservazioni.
Si rapporta con il tagliatore con il quale esamina la materia prima e di cui individua le criticità che
possono insorgere nel corso della lavorazione.
TENDENZE EVOLUTIVE:
Il saper costruire un pezzo partendo dal modello ed individuando il ciclo di lavorazione del prodotto è lo
stadio successivo all’operatore di banco e garantisce a questa figura professionale una maggiore tensione
sul mercato del lavoro.
Nelle percorso professionale che le grandi aziende individuano per lo sviluppo dei profili tecnici operativi
il prototipista costituisce un passaggio obbligato per poter accedere successivamente all’incarico di
modellista e /o di tecnico di produzione.
A cura di M. Grazia Simoni per Progetto APPROC Co.se.fi. Redatto : Aprile 2005
73
Progetto APPROC Co.se.fi.
POSIZIONAMENTO SUL PROCESSO CON INDIVIDUAZIONE ATTIVITA’
INPUT DEL PROCESSO
PROCESSO
OUTPUT DEL PROCESSO
Scelta idee e schizzi per lo
sviluppo della collezione
.SVILUPPO PRODOTTO
Identifica l’insieme delle attività attraverso le
quali si perviene alla messa a punto del
campione/modello (incorpora, quindi, le
attività di progettazione tecnica del prototipo
che tengono conto sia delle esigenze di stile che
quelle funzionali)
Campione
Modello
Scheda tecnica
Input
ATTIVITA’ CHIAVE
Output
Modello di taglio esterno e
fodera
5 a - PRODUZIONE PROTOTIPO
/ CAMPIONE
Campione
Suggerimenti tecnici
Prima scheda tecnica
OUTPUT DEL PROCESSO
INPUT DEL PROCESSO
PROCESSO
Sviluppo misure del modello
Fustelle o programma CAD per
taglio
Scheda tecnica Distinta base
Ciclo di lavorazione
Assegnazione a fornitori esterni
Materie prime / Accessori
PRODUZIONE
Identifica l’insieme delle attività di
trasformazione attraverso le quali si perviene
alla produzione del prodotto finito
Input
ATTIVITA’ CHIAVE
Prodotto finito confezionato
Output
3 -MONTAGGIO
Componenti borsa semilavorati
Borsa montata
A cura di M. Grazia Simoni per Progetto APPROC Co.se.fi. Redatto : Aprile 2005
74
Progetto APPROC Co.se.fi.
1- COMPETENZA/ATTIVITA’ CHIAVE
DENOMINAZIONE: essere in grado di presiedere alla o essere in grado di :
PRODURRE PROTOTIPO/ CAMPIONE
N.
DESCRIZIONE: per mettere in atto la competenza occorre sapere come :
Leggere ed interpretare le indicazioni contenute nel modello
Leggere le specifiche tecniche che corredano il modello e le eventuali ulteriori indicazioni riportate sul disegno dello stilista.
Analizzare i componenti del modello ed individuare il miglior metodo di realizzazione del pezzo.
Analizzare le materie prime, insieme al tagliatore e con lui valutare l’idoneità del materiale per il prototipo da produrre.
Supervisionare l’attività di taglio, scarnitura e preparazione del prototipo eseguita da operatori dello specifico reparto
produttivo
Montare il prototipo
Valutare le problematiche emerse e riferire al modellista.
Proporre alternative di costruzione e o di realizzazione e soluzioni tecniche appropriate
Suggerire modifiche al modello e verificarne l’efficacia insieme al modellista.
Sottoporre il prototipo alla valutazione del modellista/titolare
Modificare il prototipo secondo le indicazioni del modellista
CONOSCENZE
Tipologie dei prodotti e modalità di
costruzione della borsa
Tipologia dei prodotti e modalità di
costruzione dell’azienda committente ( lavoro
in conto terzi )
Specifiche tecniche proprie dell’Azienda
committente( tipo cuciture, colore
costole,abbinamenti esterno fodera, ecc)
Tipi di cucitura
Modalità di montaggio
Modalità di costruzione della borsa.
Modalità di produzione e ciclo di lavoro della
pelletteria
Pellami (tipologia e spessore)
Tessuti ( sintetici, velluti,sete,..)
Accessori ( ricami, guarnizioni,..)
N ABILITA’
N
Saper individuare il ciclo di lavorazione ottimale
della borsa partendo dai pezzi tagliati, scarniti e
preparati, secondo una sequenza di operazioni
appropriata alla costruzione della stessa.
Saper valutare il processo di montaggio della borsa
prototipo.
Saper fornire suggerimenti tecnici o migliorie al
modellista.
Saper individuare le difettosità emerse o che
potrebbero verificarsi in produzione.
Saper valutare l’operato del tagliatore, dello
scarnitore e della cucitrice nell’esecuzione delle
attività connesse alla messa a punto del prototipo
A cura di M. Grazia Simoni per Progetto APPROC Co.se.fi. Redatto : Aprile 2005
75
Progetto APPROC Co.se.fi.
1- COMPETENZA/ATTIVITA’ CHIAVE
N.
DENOMINAZIONE: essere in grado di presiedere alla o essere in grado di :
MONTARE UN PRODOTTO DI PELLETTERIA
DESCRIZIONE: per mettere in atto la competenza occorre sapere come :
Leggere ed interpretare le indicazioni contenute nel modello
Leggere le specifiche tecniche che corredano il modello e le eventuali ulteriori indicazioni riportate sul disegno dello stilista.
Analizzare i componenti del modello ed individuare il miglior metodo di realizzazione del pezzo.
Analizzare le materie prime, insieme al tagliatore e con lui valutare l’idoneità del materiale per il prototipo da produrre.
Montare il prototipo
Valutare le problematiche emerse e riferire al modellista.
Proporre alternative di costruzione e o di realizzazione.
Suggerire modifiche al modello e verificarne l’efficacia insieme al modellista.
Leggere le indicazioni della scheda tecnica abbinamento materiali colori
Valutare il la corretta esecuzione del prototipo
Proporre soluzioni tecniche
Fornire indicazioni tecniche per la correzione delle modalità di realizzazione del prototipo e valutare le correzioni effettuate
Sottoporre il prototipo alla valutazione del modellista/titolare
Modificare il prototipo secondo le indicazioni del modellista
CONOSCENZE
Tipologie dei prodotti e modalità di
costruzione della borsa
Tipologia dei prodotti e modalità di
costruzione dell’azienda committente ( lavoro
in conto terzi )
Specifiche tecniche proprie dell’Azienda
committente( tipo cuciture, colore
costole,abbinamenti esterno fodera, ecc)
Tipi di cucitura
Modalità di montaggio
Modalità di costruzione della borsa.
Modalità di produzione e ciclo di lavoro della
pelletteria
Pellami (tipologia e spessore)
Tessuti ( sintetici, velluti,sete,..)
Accessori ( ricami, guarnizioni,..)
N ABILITA’
N
Saper valutare il processo di montaggio della borsa
prototipo.
Saper fornire indicazioni tecniche al modellista
relativamente al montaggio del pezzo
Saper individuare il ciclo di lavorazione ottimale
della borsa partendo dai pezzi tagliati, scarniti e
preparati, secondo una sequenza di operazioni
appropriata alla costruzione della stessa.
Saper individuare le difettosità emerse o che
potrebbero verificarsi in produzione.
Saper proporre modalità di lavorazione alternative
sia nel processo di montaggio che di preparazione
o taglio.
4.2 COMPORTAMENTI (riferiti all’insieme delle competenze)
Curare la precisione e la qualità
Lavorare in equipe in maniera costruttiva
Analizzare dati, informazioni, idee
Prospettare ipotesi e metodi di soluzione
Adattarsi alle urgenze e rispettare le scadenze
Comunicare in modo comprensibile e razionale
Essere disponibili a favorire chiarimenti e spiegazioni
ALTRE INFORMAZIONI INERENTI IL PROFILO
5.1 TRACCIATO DEL PROFILO
ORIGINE
AUTORE
M. Grazia Simoni
DATA CREAZIONE
30 01 2005
DATA MODIFICA
30 04 2005
A cura di M. Grazia Simoni per Progetto APPROC Co.se.fi. Redatto : Aprile 2005
76
Progetto APPROC Co.se.fi.
15 06 2005
5.2 NOTE
A cura di M. Grazia Simoni per Progetto APPROC Co.se.fi. Redatto : Aprile 2005
77
Progetto APPROC Co.se.fi.
SCHEDA 5, PROFILO DI FIGURA
PROFESSIONALE
1. INFORMAZIONI GENERALI
TAGLIATORE
1.1 DENOMINAZIONE
1.2. ALTRE
DENOMINAZIONI
1.3 SETTORE/I
1.4 DESCRIZIONE
MODA (PELLETTERIA)
o Finalità: Il tagliatore è una figura specializzata nel
taglio del pellame partendo dai cartoni o dalle fustelle
preparate dal modellista, secondo le indicazioni del
cartamodello. Il taglio può essere eseguito a mano o
con macchine fustellatrici in base alla tipologia di
pellame (più o meno pregiato). Il taglio viene eseguito
anche in base alle caratteristiche del pellame perché il
pezzo tagliato sia uniforme all’aspetto e al tatto e privo
di difetti. Per questo l’addetto deve avere un’ottima
conoscenza del pellame. Spesso il tagliatore si occupa
anche della preparazione del pellame tagliato tramite
la sbassatura e la scarnitura. Questa figura opera in
stretto contatto con gli altri addetti alla produzione, in
particolare con il modellista.
o Riferimenti giuridici: nessuno
o Contesti lavorativi possibili: Il tagliatore si colloca in
aziende artigianali o industriali. Si tratta di una figura
altamente specializzata che si occupa prevalentemente
del taglio.
1.5 BREVE DESCRIZIONE
(PREREQUISITI)
o Tendenze evolutive possibili: in quanto spesso
inserito in aziende artigiane, oltre che per l’elevata
esperienza e competenza, il tagliatore può, in caso di
necessità, eseguire tutte le attività del lavoro al banco.
In campo tecnologico si presenta necessità di
aggiornamento nei casi di inserimento di nuovi
macchinari predisposti al taglio.
2000 caratteri in totale
Scuola o corsi di artigianato artistico, esperienza
pluriennale nel settore.
200 caratteri in totale
2. DATI IDENTIFICATIVI DEL PROFILO
A cura di M. Grazia Simoni per Progetto APPROC Co.se.fi. Redatto : Aprile 2005
78
Progetto APPROC Co.se.fi.
2.1 AREA
PROFESSIONALExvii
2.2. DENOMINAZIONE
ISTAT xviii
2.3 CODICE ISTAT xix
2.4. ALTRE DENOMINAZIONI
ISTAT xx
A cura di M. Grazia Simoni per Progetto APPROC Co.se.fi. Redatto : Aprile 2005
79
Progetto APPROC Co.se.fi.
3. PROCESSI
Ogni box è dedicato ad un processo; compilarne tanti quanti sono i
processi su cui il profilo interviene eventualmente duplicando il modello
di box secondo le necessità
3.1 PROCESSO
Denominazione e breve descrizione: eseguire il taglio delle pelli
secondo il cartamodello
INPUT del processo:
cartamodello
OUTPUT del processo: pelli
tagliate
ATTIVITA’SVOLTE
Input dell’attivitàÆ
Cartamodello, fustelle
ATTIVITA’Æ xxi
Eseguire il taglio e la
preparazione delle pelli
3.2 PROCESSO
Denominazione e breve descrizione:
INPUT del processo:
Output dell’attivitàÆ
Pelli tagliate e preparate
OUTPUT del processo
ATTIVITA’SVOLTE
ATTIVITA’Æ xxii
Input dell’attivitàÆ
3.3 PROCESSO
Output dell’attivitàÆ
Denominazione e breve descrizione:
INPUT del processo:
OUTPUT del processo
ATTIVITA’SVOLTE
Input dell’attivitàÆ
ATTIVITA’Æ xxiii
Output dell’attivitàÆ
A cura di M. Grazia Simoni per Progetto APPROC Co.se.fi. Redatto : Aprile 2005
80
Progetto APPROC Co.se.fi.
4. COMPETENZE
Ogni box è dedicato ad una competenza; compilarne tanti quante sono le competenze, xxiv eventualmente
duplicando il modello di box secondo le necessità. Nella compilazione dapprima denominare e descrivere la
competenza, quindi indicare le conoscenze e le capacità ad essa collegate, successivamente associare i
comportamenti, inserendoli nella tabella 4.2 posta al termine di questa sezione della scheda di rilevazione.
Laddove necessario evidenziare le risorse esterne necessarie all’esercizio delle competenze, inserendo le
informazioni nella tabella 4.3, posta sempre al termine di questa sezione.
4.1.1 COMPETENZA/ATTIVITA’ CHIAVE
N∗
DENOMINAZIONE: essere in grado di …
Eseguire
il taglio e la preparazione delle pelli
Å Verbo di azione all’infinito Å Oggetto (output + eventuali specificazioni) – max 80 caratteri
- max 20 caratteri
DESCRIZIONE: per mettere in atto la competenza occorre sapere come…
Utilizzare le macchine e gli strumenti a mano per il taglio, la sbassatura e la scarnitura
Tagliare e preparare la pelle secondo le indicazioni del cartamodello
Tagliare la pelle sfruttandone la maggior superficie possibile
Scegliere e tagliare la pelle evitando i punti difettosi, utilizzando parti uniformi, individuando l’elasticità secondo il pezzo che da cartamodello
andrà a comporre il manufatto
CONOSCENZE max 60 caratteri
N* ABILITA’ max 60 caratteri
N*
Processi di lavorazione dei pellami
Rifinire a mano e macchina materiali-valigeria/borsetteria
Caratteristiche di pellami e affini
Rifinire pelli conciate (taglio, levigatura, cucitura...)
Tipologia delle pelli, categorie e criteri qualità
Controllare le pelli semilavorate rispetto a standard
Elementi di merceologia (prodotti di pelletteria)
Verificare migliorie applicate alla lavorazione delle pelli
Tecnologia conciaria
Pianificare immissione stampi (lavorazione pelli)
Tecniche di rifinizione delle pelli
Indiv. difetti/irregolarità lungo bordo pelli (rifilitura)
∗
Segnalare, con una X, se la competenza o l’elemento sono nuovi, ossia non presenti nella banca profili.
A cura di M. Grazia Simoni per Progetto APPROC Co.se.fi. Redatto : Aprile 2005
81
Progetto APPROC Co.se.fi.
Innovazioni tecnologiche nel settore pelletteria
Norme d'uso e utensili da taglio per pelli
Tecniche di rifilatura delle pelli e ottimizzazione
Valutare/scegliere tecniche di rifilatura pelli
Individuare visivamente e al tatto difetti delle pelli
Riconoscere a vista/tatto qualità pelle risp. standard
Usare strum. taglio/rifilatura pelli (coltello pneum., lama)
Controllare al tatto lo spessore delle pelli
Raggruppare le pelli secondo criteri di qualità
Tagliare materiali tessili, sintetici, cuoio
Tagliare tessuti delicati (pelli)
Eventuali note
Eventuali note:
4.1.2 COMPETENZA/ATTIVITA’ CHIAVE
DENOMINAZIONE: essere in grado di …
Eseguire
Å Verbo di azione all’infinito Å Oggetto (output + eventuali specificazioni) – max 80 caratteri
- max 20 caratteri
DESCRIZIONE: per mettere in atto la competenza occorre sapere come…
N*
CONOSCENZE max 60 caratteri
N*
N*
Eventuali note:
ABILITA’ max 60 caratteri
Eventuali note:
N∗
4.1.3 COMPETENZA/ATTIVITA’ CHIAVE
DENOMINAZIONE: essere in grado di …
Eseguire
∗
Segnalare, con una X, se la competenza o l’elemento sono nuovi, ossia non presenti nella banca profili.
A cura di M. Grazia Simoni per Progetto APPROC Co.se.fi. Redatto : Aprile 2005
82
Progetto APPROC Co.se.fi.
Å Verbo di azione all’infinito Å Oggetto (output + eventuali specificazioni) – max 80 caratteri
- max 20 caratteri
DESCRIZIONE: per mettere in atto la competenza occorre sapere come…
CONOSCENZE max 60 caratteri
N*
ABILITA’ max 60 caratteri
Eventuali note:
N*
Eventuali note:
N*
4.2 COMPORTAMENTI (riferiti all’insieme delle competenze)
Condividere gli obiettivi strategici dell`azienda
Condividere gli obiettivi di qualità e di resa dell`azienda
Adattarsi alle urgenze e rispettare le scadenze
Curare la precisione e la qualità
Curare il margine economico ed evitare sprechi
Conformarsi a norme e disposizioni di sicurezza
Avere abilità manuali e destrezza
Rapportarsi con altri nella forma prescritta dal ruolo
Riconoscere competenze e ruoli all'interno dell'ente/azienda
4.3 RISORSE ESTERNE
Competenze di riferimento
Risorse esterne
A cura di M. Grazia Simoni per Progetto APPROC Co.se.fi. Redatto : Aprile 2005
83
Progetto APPROC Co.se.fi.
5. ALTRE INFORMAZIONI INERENTI IL PROFILO
5.1 TRACCIATO DEL PROFILO
ORIGINE
AUTORE
DATA CREAZIONE
DATA MODIFICA
5.2 NOTE
5.3 BIBLIOGRAFIA
FONTE
FONTE
A cura di M. Grazia Simoni per Progetto APPROC Co.se.fi. Redatto : Aprile 2005
84
Progetto APPROC Co.se.fi.
SCHEDA 5, PROFILO DI FIGURA
PROFESSIONALE
1. INFORMAZIONI GENERALI
ADDETTO AL BANCO
1.1 DENOMINAZIONE
1.2. ALTRE
DENOMINAZIONI
1.3 SETTORE/I
1.4 DESCRIZIONE
MODA (PELLETTERIA)
Finalità: L’addetto al banco pelletteria è una figura che,
partendo dal cartamodello e dai pezzi tagliati, si occupa di
tutte quelle operazioni che seguono il taglio e precedono, e
a volte seguono, la cucitura, ossia l’assemblaggio, la
rimboccatura, la tintura, l’incollaggio, la rifinitura e il
controllo dei prodotti lavorati. Ha conoscenze dei
macchinari, dei materiali, dei cicli di lavorazione e ha
ottime abilità manuali. Lavora in stretto contatto con la
cucitrice e con il modellista.
o Riferimenti giuridici: nessuno
o Contesti lavorativi possibili: l’addetto al banco si
colloca prevalentemente in aziende artigianali. Si tratta
di una figura essenziale in quanto esegue una serie di
mansioni manuali o attraverso l’utilizzo di macchinari
specifiche del laboratorio artigiano.
1.5 BREVE DESCRIZIONE
(PREREQUISITI)
o Tendenze evolutive possibili: l’addetto al banco
matura un’esperienza nel campo della pelletteria e
dell’assemblaggio che gli permettono di specializzare
le proprie competenze nelle altre professioni della
pelletteria (in particolare tagliatore e modellista).
2000 caratteri in totale
Scuola o corsi di artigianato artistico, esperienza nel
settore
200 caratteri in totale
2. DATI IDENTIFICATIVI DEL PROFILO
2.1 AREA
PROFESSIONALExxv
2.2. DENOMINAZIONE
ISTAT xxvi
2.3 CODICE ISTAT xxvii
A cura di M. Grazia Simoni per Progetto APPROC Co.se.fi. Redatto : Aprile 2005
85
Progetto APPROC Co.se.fi.
2.4. ALTRE DENOMINAZIONI
ISTAT xxviii
A cura di M. Grazia Simoni per Progetto APPROC Co.se.fi. Redatto : Aprile 2005
86
Progetto APPROC Co.se.fi.
3. PROCESSI
Ogni box è dedicato ad un processo; compilarne tanti quanti sono i
processi su cui il profilo interviene eventualmente duplicando il modello
di box secondo le necessità
3.1 PROCESSO
Denominazione e breve descrizione: eseguire attività al banco
relative all’assemblaggio (coloritura, lucidatura a mano del cuoio,
rifinitura).
INPUT del processo: pelli
tagliate
OUTPUT del processo:
manufatto assemblato
ATTIVITA’SVOLTE
Input dell’attivitàÆ
Cartamodello e pelli
tagliate
ATTIVITA’Æ xxix
Eseguire le fasi
dell’assemblaggio
3.2 PROCESSO
Denominazione e breve descrizione
INPUT del processo:
Output dell’attivitàÆ
Manufatto assemblato
OUTPUT del processo
ATTIVITA’SVOLTE
ATTIVITA’Æ xxx
Input dell’attivitàÆ
3.3 PROCESSO
Output dell’attivitàÆ
Denominazione e breve descrizione:
INPUT del processo:
OUTPUT del processo
ATTIVITA’SVOLTE
Input dell’attivitàÆ
ATTIVITA’Æ xxxi
Output dell’attivitàÆ
A cura di M. Grazia Simoni per Progetto APPROC Co.se.fi. Redatto : Aprile 2005
87
Progetto APPROC Co.se.fi.
4. COMPETENZE
Ogni box è dedicato ad una competenza; compilarne tanti quante sono le competenze, xxxii eventualmente
duplicando il modello di box secondo le necessità. Nella compilazione dapprima denominare e descrivere la
competenza, quindi indicare le conoscenze e le capacità ad essa collegate, successivamente associare i
comportamenti, inserendoli nella tabella 4.2 posta al termine di questa sezione della scheda di rilevazione.
Laddove necessario evidenziare le risorse esterne necessarie all’esercizio delle competenze, inserendo le
informazioni nella tabella 4.3, posta sempre al termine di questa sezione.
4.1.1 COMPETENZA/ATTIVITA’ CHIAVE
DENOMINAZIONE: essere in grado di …
Eseguire
l’assemblaggio del manufatto
Å Verbo di azione all’infinito Å Oggetto (output + eventuali specificazioni) – max 80 caratteri
- max 20 caratteri
DESCRIZIONE: per mettere in atto la competenza occorre sapere come…
Interpretare le indicazioni del cartamodello
Utilizzare strumenti, materiali e macchinari necessari all’assemblaggio del prodotto
Eseguire tutte le fasi dell’assemblaggio (montaggio, incollaggio, coloritura, lucidatura a mano del cuoio, rifinitura)
Eseguire il controllo di qualità
Correggere eventuali imperfezioni e difetti di lavorazione
CONOSCENZE max 60 caratteri
N* ABILITA’ max 60 caratteri
Processi di lavorazione dei pellami
Verificare prodotti di pelletteria rispetto a standard
Caratteristiche di pellami e affini
Montare modelli in catena (tomaie) (incollaggio)
Macchine presenti in rifinizione per colorare pelli
Controllare le pelli semilavorate rispetto a standard
Caratteristiche qualitative delle pelli (crosta e fiore)
Avviare/arrestare macchine per pelli
Caratteristiche tecnologie della lavor. pellami e affini
Termoincollare i tessuti (abiti/pelli)
Procedure d'uso di macchine lavorazione pelli
Elaborare soluzioni per rifinitura e colorazione pelli
∗
Segnalare, con una X, se la competenza o l’elemento sono nuovi, ossia non presenti nella banca profili.
A cura di M. Grazia Simoni per Progetto APPROC Co.se.fi. Redatto : Aprile 2005
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N∗
N*
Progetto APPROC Co.se.fi.
Elementi di merceologia (prodotti di pelletteria)
Tecniche di rifinizione delle pelli
Elementi di prevenzione infortuni
Elementi di igiene del lavoro
Uso di pigmenti e resine per rifinitura pelli
Tecniche di stampaggio delle pelli
Innovazioni tecnologiche nel settore pelletteria
Tipologie di colori per pelli
Tecniche di smerigliatura delle pelli
Tecniche di spazzolatura delle pelli
Tecniche di rifilatura delle pelli e ottimizzazione
Tipologie e caratteristiche macchine lavorazione pelli
Ipotizzare nuove procedure per prodotti e soluzioni (pelli)
Applicare dispositivi controllo processi lavorazione pelli
Verificare prodotti di pelletteria rispetto a standard
Individuare visivamente e al tatto difetti delle pelli
Riconoscere a vista/tatto qualità pelle risp. standard
Controllare al tatto lo spessore delle pelli
Raggruppare le pelli secondo criteri di qualità
Rifinire a mano e macchina materiali-valigeria/borsetteria
Rifinire pelli conciate (taglio, levigatura, cucitura...)
Eventuali note:
Eventuali note:
4.1.2 COMPETENZA/ATTIVITA’ CHIAVE
DENOMINAZIONE: essere in grado di …
Eseguire
Å Verbo di azione all’infinito Å Oggetto (output + eventuali specificazioni) – max 80 caratteri
- max 20 caratteri
DESCRIZIONE: per mettere in atto la competenza occorre sapere come…
N*
CONOSCENZE max 60 caratteri
N*
Tecniche di montaggio di metalli e acciaio
N*
ABILITA’ max 60 caratteri
Assemblare strutture in ferro
Eventuali note:
Eventuali note:
A cura di M. Grazia Simoni per Progetto APPROC Co.se.fi. Redatto : Aprile 2005
89
Progetto APPROC Co.se.fi.
4.1.3 COMPETENZA/ATTIVITA’ CHIAVE
DENOMINAZIONE: essere in grado di …
Eseguire
Å Verbo di azione all’infinito Å Oggetto (output + eventuali specificazioni) – max 80 caratteri
- max 20 caratteri
DESCRIZIONE: per mettere in atto la competenza occorre sapere come…
N∗
CONOSCENZE max 60 caratteri
N*
N*
Eventuali note:
ABILITA’ max 60 caratteri
Eventuali note:
N*
4.2 COMPORTAMENTI (riferiti all’insieme delle competenze)
Adeguarsi a scelte comunicative d`immagine dell`Ente/Impresa
Condividere gli obiettivi strategici dell`azienda
Condividere gli obiettivi di qualità e di resa dell`azienda
Essere disponibili a fornire chiarimenti e spiegazioni
Adattarsi alle urgenze e rispettare le scadenze
Adottare rigore metodologico nello sviluppo proprio lavoro
Avere abilità manuali e destrezza
Rapportarsi con altri nella forma prescritta dal ruolo
Riconoscere competenze e ruoli all'interno dell'ente/azienda
∗
Segnalare, con una X, se la competenza o l’elemento sono nuovi, ossia non presenti nella banca profili.
A cura di M. Grazia Simoni per Progetto APPROC Co.se.fi. Redatto : Aprile 2005
90
Progetto APPROC Co.se.fi.
4.3 RISORSE ESTERNE
Competenze di riferimento
Risorse esterne
5. ALTRE INFORMAZIONI INERENTI IL PROFILO
5.1 TRACCIATO DEL PROFILO
ORIGINE
AUTORE
DATA CREAZIONE
5.2 NOTE
5.3 BIBLIOGRAFIA
FONTE
FONTE
A cura di M. Grazia Simoni per Progetto APPROC Co.se.fi. Redatto : Aprile 2005
91
DATA MODIFICA
Progetto APPROC Co.se.fi.
1. INFORMAZIONI GENERALI
1.1
TECNICO DI QUALITA’ - TECNICO DI
PRODUZIONE
DENOMINAZIONE
1.2.
Ispettore di produzione
ALTRE DENOMINAZIONI
1.3
PELLETTERIA – Produzione Borse,
Valigeria, Piccola Pelletteria –
SETTORE
1.4
o Finalità:
DESCRIZIONE
- Garantisce che i processi messi in atto per
produrre articoli di pelletteria siano conformi ai
criteri qualitativi stabiliti e attesi dall’azienda,
regolando ed intervenendo sulle variabili
tecniche che possano influenzare il risultato
finale.
- Garantisce che siano applicati correttamente le
tecniche di costruzione del prodotto richieste
dall’azienda, intervenendo laddove ravvede la
necessità di apportare modifiche o migliorie al
processo.
- Opera su indicazioni tecniche generali relative
ai livelli standard di qualità dell’azienda ed in
base a dei capitolati qualitativi generali
- Opera su indicazioni fornite dalla
documentazione tecnica fornitagli in fase di
sviluppo prodotto ed ingegnerizzazione.
- Si rapporta con la modelleria di cui è
l’interlocutore presso i reparti produttivi, interni
ed esterni
- Si rapporta con i reparti produttivi o enti di
produzione di cui è il portavoce presso la
modelleria ed i servizi interni all’azienda
committente
o Contesti lavorativi possibili:
A cura di M. Grazia Simoni per Progetto APPROC Co.se.fi. Redatto : Aprile 2005
92
Progetto APPROC Co.se.fi.
Nelle grandi aziende questa figura è l’ispettore di
qualità o tecnico di produzione che controllo la
produzione dei lavoranti esterno sia come
prodotto finale che come processo di lavorazione
e che interviene qualora non siano rispettate le
normative disposte dall’azienda, le direttive
tecniche e gli standard qualitativi predeterminati
con il lavorante stesso.
Nelle piccole aziende è di solito il capofabbrica
che si assume anche il ruolo di tecnico del
prodotto sia della produzione interna sia di
quella effettuata presso lavoranti esterni
all’azienda.
Il capofabbrica è l’interlocutore tecnico a cui
fanno riferimento sia gli operai della produzione
che i façonisti.
La sua attività è svolta sia all’interno dell’azienda
con il controllo della merce rientrata sia presso i
lavoranti per la verifica qualitativa in corso
d’opera.
o
Tendenze evolutive possibili:
Attualmente il tecnico di produzione è un bravo
operatore di produzione che l’azienda ha scelto
di far crescere al proprio interno individuando
dei percorsi di professionalizzazione più o meno
complessi e formalizzati.
La figura del tecnico di produzione può
ulteriormente essere declinata nelle
specializzazioni derivate dalle diverse tipologie
produttive della pelletteria:borse, valige, piccola
pelletteria.
La specializzazione del tecnico di produzione è
derivata principalmente dalla sua origine
professionale. Ad esempio se il tecnico era un
bravo operaio di borse avrà maggiore
competenza nel valutare tecnicamente un
prodotto relativo a quella tipologia.
Ma la tendenza delle aziende è quella di creare
dei tecnici”polivalenti”in grado cioè di analizzare,
valutare e fornire suggerimenti in merito alla
costruzione di tutta la gamma degli articoli di
pelletteria.
Compito dell’azienda è quello di pianificare un
A cura di M. Grazia Simoni per Progetto APPROC Co.se.fi. Redatto : Aprile 2005
93
Progetto APPROC Co.se.fi.
percorso formativo del proprio tecnico che
arricchisca la conoscenza di base da cui
l’operatore parte , fino a formarlo su tutta la
gamma dei prodotti.
Qualche azienda per ragioni di organizzazione
interna, fa svolgere al proprio tecnico anche
l’attività di controllo dell’avanzamento della
produzione presso i lavoranti esterni ma non è
una pratica generalizzata poiché si preferisce far
gestire la produzione dal servizio
programmazione e controllo avanzamento della
produzione.
La tendenza evolutiva del tecnico di produzione
potrebbe essere quella di consulente tecnico
presso il fornitore esterno non solamente per le
tematiche in ordine alla costruzione dl prodotto
ma anche all’adozione di nuove tecniche e
tecnologie di processo, all’organizzazione del
lavoro nei propri reparti interni.
Una sorta di un tecnico che sia un sostegno al
fornitore esterno, che lo supporti nella crescita
imprenditoriale mediante l’apporto e la
trasmissione di conoscenze e di competenze
della casa madre.
Secondo questa ipotesi il ruolo del tecnico di
produzione sommerebbe alle competenze
tecniche possedute altre di tipo gestionale, alle
conoscenze relative al prodotto e al processo .
di più un ruolo di tecnico gestionale con
conoscenze relative al prodotto ma anche al
processo con competenze sull’impatto
sull’ambiente e con conoscenze dell’intero
sistema produttivo locale.
1.5
BREVE DESCRIZIONE
(PREREQUISITI)
200 caratteri in totale
2. DATI IDENTIFICATIVI DEL PROFILO
2.1 AREA
PROFESSIONALE xxxiii
2.2. DENOMINAZIONE
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94
Progetto APPROC Co.se.fi.
ISTAT xxxiv
2.3 CODICE ISTAT xxxv
2.4. ALTRE
DENOMINAZIONI ISTAT xxxvi
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95
Progetto APPROC Co.se.fi.
3. PROCESSI
INPUT DEL PROCESSO
PROCESSO
OUTPUT DEL PROCESSO
INGEGNERIZZAZIONE
Prototipo approvati
Modello
Scheda tecnica
definitivi
Input dell’attività
Identifica l’insieme delle
attività attraverso le quali si
perviene alla messa a punto
del campione/modello per la
produzione di serie
Campione industrializzato
Modello industrializzato
Scheda tecnica definitiva
Distinta base
ATTIVITA’
Output dell’attività
Campioni venduti nei
materiali, colori
4*INDUSTRIALIZZAZIONE
CAMPIONI PER LA
PRODUZIONE
Sviluppo misure del
modello
Fustelle o programma
CAD per taglio
Ciclo di lavorazione
Assegnazione a fornitori
esterni
INPUT DEL PROCESSO
PROCESSO
OUTPUT DEL PROCESSO
PRODUZIONE
Prodotto finito
qualitativamente conforme
Modello
taglio,infustiture,banco
Fustelle o programma
CAD per taglio
Scheda tecnica Distinta
base
Materie prime e accessori
Bolla di lavorazione
Identifica l’insieme delle
attività di trasformazione
attraverso le quali si
perviene alla produzione del
prodotto finito
Input
ATTIVITA’
Output
Campione validato
Scheda tecnica o
specifiche di qualità
Assegnazione
Ciclo di lavorazione
Campioni di
componenti
5 - CONTROLLO QUALITA’
DEL PROCESSO E DEL
PRODOTTO
Prodotto finito
controllato
A cura di M. Grazia Simoni per Progetto APPROC Co.se.fi. Redatto : Aprile 2005
96
Progetto APPROC Co.se.fi.
4. COMPETENZE
.
4.1.1 COMPETENZA/ATTIVITA’ CHIAVE
DENOMINAZIONE: essere in grado di
contribuire alla INDUSTRIALIZZAZIONE DEL PRODOTTO facendo realizzare al canale produttivo
individuato ( fornitore esterno ) un pezzo campione che costituirà il termine di paragone dell’intera
produzione
Å Verbo di azione
all’infinito - max 20
caratteri
∗
Å Oggetto (output + eventuali specificazioni) – max 80 caratteri
Segnalare, con una X, se la competenza o l’elemento sono nuovi, ossia non presenti nella banca profili.
A cura di M. Grazia Simoni per Progetto APPROC Co.se.fi. Redatto : Aprile 2005
97
N∗
Progetto APPROC Co.se.fi.
DESCRIZIONE: per mettere in atto la competenza occorre sapere come:
Valutare il campione e individuare il canale produttivo più idoneo sotto il profilo tecnico
Raccogliere tutte le informazioni e la documentazione di supporto alla realizzazione di un campione: scheda
tecnica,ordine di lavoro,abbinamento materiali colori, piano d’attività, informazioni specifiche…
Raccogliere tutte i mezzi di supporto alla realizzazione dei un campione: modello fustelle, cartoni, dime,semilavorati
campione.
Provvedere alla corretta trasmissione della documentazione tecnica e dei mezzi di supporto ai fornitori chiamati a
produrre un pezzo campione.
Assistere sotto il profilo tecnico i fornitori facendo da tramite fra modellista e fornitore
Seguire la produzione del pezzo campione, apportando migliorie e/o suggerimenti tecnici per la costruzione del
prodotto, interfacciandosi con il modellista
Validare, insieme al fornitore, il campione che costituirà il riferimento per tutta la produzione futura.
CONOSCENZE max 60 caratteri
N* ABILITA’ max 60 caratteri
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98
N*
Progetto APPROC Co.se.fi.
Saper leggere ed interpretare la documentazione
d’accompagnamento del prodotto (bolla di lavorazione, lista di
produzione, ordine al lavorante esterno) ed interpretare i
capitolati tecnici e di qualità dell’azienda in cui opera.
Tipologie dei prodotti e modalità di costruzione dei prodotti di
pelletteria
Tipologia dei prodotti della pelletteria
Leggere ed interpretare la documentazione tecnica che
accompagna il singolo modello di pelletteria
Modalità di costruzione relative alla tipologia dei prodotti.
Processi di lavorazione relativi alle varie tipologie di produzione
degli articoli di pelletteria
Interpretare un modello ricavandone le indicazioni per la
costruzione del prodotto.
Standard qualitativi dell’azienda in cui opera.
Apportare migliorie e/o suggerimenti tecnici per la costruzione
del prodotto.
Caratteristiche produttive dei fornitori esterni dell’azienda in cui
opera
Interfacciarsi con un fornitore esterno, interagendo al fine di
conseguire l’obiettivo comune di produrre in qualità.
Capacità produttive dei fornitori esterni in termini di volumi che il
lavorante è in grado di produrre in base alle sue risorse di mezzi
e di personale.
Verificare l’applicazione da parte del fornitore esterno delle
modalità di lavorazione richieste dalle specifiche tecniche
dell’azienda committente.
Tipi di cucitura
Pellami (tipologia e spessore)
Tessuti ( sintetici, velluti,sete,..)
Accessori ( ricami, guarnizioni,..)
Strumenti ed attrezzature per la produzione.
Gestione del personale
Fornire al lavorante o tecnico impegnato nelle operazioni di
produzione del pezzo,assistenza tecnica e suggerimenti che
consentano all’operatore di svolgere la propria attività in
conformità delle norme qualitative dell’azienda committente.
Contratto di lavoro.
Norme antinfortunistiche
Legge 626 sulla sicurezza sul posto di lavoro.
Nozioni di pronto soccorso.
Provvedere che l’operatore impegnato nella produzione o il
gruppo esterno delegato a produrre dall’azienda committente,
sia dotato di tutte le informazioni necessarie a produrre in
qualità
Tecniche di comunicazione
Tecniche gestionali
Provvedere che l’operatore impegnato nella produzione o il
gruppo esterno delegato a produrre dall’azienda committente
sia dotato di tutti i mezzi tecnici e di tutti i materiali che gli
consentano di produrre in qualità.
Convalidare un pezzo che diventi il riferimento della produzione.
A cura di M. Grazia Simoni per Progetto APPROC Co.se.fi. Redatto : Aprile 2005
99
Progetto APPROC Co.se.fi.
Eventuali note:
Eventuali note:
4.1.2 COMPETENZA/ATTIVITA’ CHIAVE
N*
DENOMINAZIONE: essere in grado di
controllare la qualità dei prodotti in corso d’esecuzione e del processo attraverso il quale si perviene alla
messa a punto del prodotto finito
Å Verbo di azione
Å Oggetto (output + eventuali specificazioni) – max 80 caratteri
all’infinito - max 20
caratteri
DESCRIZIONE: per mettere in atto la competenza occorre sapere come:
•
•
•
•
•
Individuare la produzione assegnata al lavorante esterno
Recarsi presso il lavorante esterno e controllare la lavorazione dei prodotti nel laboratorio, assistendo a tutte le fasi produttive e
valutandole sotto il profilo qualitativo:
taglio: qualità del pellame e colori, impiego dei materiali di sostegno, modalità di taglio e risultati ottenuti
Scarnitura: corretta esecuzione di spessori per rimbocchi, applicazione filetti, pieghe, ecc,
Preparazione: conformità dell’ applicazione rinforzi, accoppiatura componenti, incollaggi, coloritura costole, ecc
Cucitura: tipo di cucitura secondo le indicazioni della scheda tecnica e del colore richiesto dall’abbinamento indicato nella relativa
documentazione
Montaggio: fasi di assemblaggio semilavorati e costruzione del prodotto finito mediante tecniche specifiche (rovesciatura, ecc)
Controllare i pezzi finiti a campione per controllarne la corretta esecuzione.
Fornire suggerimenti od indicazioni per il corretta svolgimento della produzione
Relazionare il responsabile di produzione in merito alle problematiche emerse
CONOSCENZE max 60 caratteri
N* ABILITA’ max 60 caratteri
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100
N*
Progetto APPROC Co.se.fi.
Tipologie dei prodotti e modalità di costruzione dei prodotti di
pelletteria
Tipologia dei prodotti della pelletteria
Modalità di costruzione relative alla tipologia dei prodotti.
Processi di lavorazione relativi alle varie tipologie di produzione
degli articoli di pelletteria
Standard qualitativi dell’azienda in cui opera.
Caratteristiche produttive dei fornitori esterni dell’azienda in cui
opera
Capacità produttive dei fornitori esterni in termini di volumi che il
lavorante è in grado di produrre in base alle sue risorse di mezzi
e di personale.
Fornire al lavorante o tecnico impegnato nelle operazioni di
produzione del pezzo,assistenza tecnica e suggerimenti che
consentano all’operatore di svolgere la propria attività in
conformità delle norme qualitative dell’azienda committente.
Provvedere che l’operatore impegnato nella produzione o il
gruppo esterno delegato a produrre dall’azienda committente,
sia dotato di tutte le informazioni necessarie a produrre in
qualità
Provvedere che l’operatore impegnato nella produzione o il
gruppo esterno delegato a produrre dall’azienda committente,
sia dotato di tutte i mezzi tecnici e di tutti i materiali che gli
consentano di produrre in qualità.
Valutare la qualità del prodotto
Valutare la conformità del processo di esecuzione del prodotto.
Tipi di cucitura
Pellami (tipologia e spessore)
Tessuti ( sintetici, velluti,sete,..)
Accessori ( ricami, guarnizioni,..)
Strumenti ed attrezzature per la produzione.
Gestione del personale
Contratto di lavoro.
Norme antinfortunistiche
Legge 626 sulla sicurezza sul posto di lavoro.
Nozioni di pronto soccorso.
Tecniche di comunicazione
Tecniche gestionali
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101
Progetto APPROC Co.se.fi.
Eventuali note:
Eventuali note:
A cura di M. Grazia Simoni per Progetto APPROC Co.se.fi. Redatto : Aprile 2005
102
Progetto APPROC Co.se.fi.
N*
4.2 COMPORTAMENTI (riferiti all’insieme delle competenze)
Curare la precisione e la qualità
Lavorare in equipe in maniera costruttiva
Analizzare dati, informazioni, idee
Prospettare ipotesi e metodi di soluzione
Adattarsi alle urgenze e rispettare le scadenze
Comunicare in modo comprensibile e razionale
Essere disponibili a favorire chiarimenti e spiegazioni
4.3 RISORSE ESTERNE
Competenze di riferimento
Risorse esterne
5. ALTRE INFORMAZIONI INERENTI IL PROFILO
5.1 TRACCIATO DEL PROFILO
ORIGINE
AUTORE
M.Grazia Simoni
DATA CREAZIONE
Marzo 2005
A cura di M. Grazia Simoni per Progetto APPROC Co.se.fi. Redatto : Aprile 2005
103
DATA MODIFICA
Progetto APPROC Co.se.fi.
5.2 NOTE
5.3 BIBLIOGRAFIA
FONTE
FONTE
i
Secondo la versione del Decreto Ministro del lavoro 30 maggio 2001
Idem
iii
Idem
iv
Idem
v
Ad ogni attività, secondo il metodo di IL, corrisponde una competenza
vi
Idem
vii
Idem
viii
Ricordare che, secondo il metodo IL, ad ogni attività segnalata nei box inerenti i processi, al punto 3 della scheda di rilevazione, deve corrispondere una competenza.
ii
ix
Secondo la versione del Decreto Ministro del lavoro 30 maggio 2001
Idem
xi
Idem
xii
Idem
xiii
Ad ogni attività, secondo il metodo di IL, corrisponde una competenza
xiv
Idem
xv
Idem
xvi
Ricordare che, secondo il metodo IL, ad ogni attività segnalata nei box inerenti i processi, al punto 3 della scheda di rilevazione, deve corrispondere una competenza.
x
xvii
Secondo la versione del Decreto Ministro del lavoro 30 maggio 2001
A cura di M. Grazia Simoni per Progetto APPROC Co.se.fi. Redatto : Aprile 2005
104
Progetto APPROC Co.se.fi.
xviii
Idem
Idem
xx
Idem
xxi
Ad ogni attività, secondo il metodo di IL, corrisponde una competenza
xxii
Idem
xxiii
Idem
xxiv
Ricordare che, secondo il metodo IL, ad ogni attività segnalata nei box inerenti i processi, al punto 3 della scheda di rilevazione, deve corrispondere una competenza.
xix
xxv
Secondo la versione del Decreto Ministro del lavoro 30 maggio 2001
Idem
xxvii
Idem
xxviii
Idem
xxix
Ad ogni attività, secondo il metodo di IL, corrisponde una competenza
xxx
Idem
xxxi
Idem
xxxii
Ricordare che, secondo il metodo IL, ad ogni attività segnalata nei box inerenti i processi, al punto 3 della scheda di rilevazione, deve corrispondere una competenza.
xxvi
xxxiii
Secondo la versione del Decreto Ministro del lavoro 30 maggio 2001
Idem
xxxv
Idem
xxxvi
Idem
xxxiv
A cura di M. Grazia Simoni per Progetto APPROC Co.se.fi. Redatto : Aprile 2005
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