APPROC - Moda
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PROGETTO APPROC SETTORE MODA PELLETTERIA 1. CONTESTUALIZZAZIONE DEL SETTORE A cura di Co.Se.F.I. Associazione Industriali di Firenze Coordinatore Lorenzo Ricci Ricercatrice M. Grazia Simoni Nota introduttiva Questa prima parte della ricerca ha lo scopo di fornire al lettore una panoramica ed una visione dinamica del settore. Infatti insieme ai dati quantitativi, abbiamo corredato lo studio di osservazioni sulle dinamiche del settore raccolte dalla più recente documentazione e dalle fonti privilegiate costituite da imprenditori rappresentanti di categoria ed associazioni. Grazie al loro contributo abbiamo potuto tracciare il percorso della pelletteria fiorentina che affonda le proprie origini da un passato glorioso e vanta una grande tradizione nel territorio.. Grazie al knowhow acquisito dal tessuto imprenditoriale della zona si sono costruite reti di relazioni commerciali con tutto il mondo. Ma alcuni segnali deboli o consolidati avvertono che la situazione si sta evolvendo e gli imprenditori locali ne hanno piena consapevolezza. Tutti gli intervistati ravvedono la formazione delle proprie risorse umane come uno degli strumenti leva per continuare a lavorare in innovazione e perseguire il “vantaggio competitivo” che M. Porter indica come unica salvezza del made in Italy. Ringraziamo dunque la preziosa collaborazione delle Aziende intervistate , i titolari e gli addetti per la loro piena disponibilità ed esaustività. Progetto Approc 1 1. CONTESTUALIZZAZIONE DEL SETTORE INDICE 1 - Collocazione ISTAT 2 - Profilo strutturale 2.a - Il tessuto imprenditoriale della provincia di firenze e le industrie del cuoio e delle calzature. 2.b - Andamento occupazionale. 2.c - Uno spaccato sulla pelletteria fiorentina 2.d - Localizzazione 3 - Il prodotto ed il mercato 4 - Analisi del settore: Pelletteria 4.a - Caratteristiche del prodotto 4. b - Modalità organizzative delle aziende di pelletteria 4. c - Tendenze evolutive pelletteria 4.c.1 - Introduzione di nuove tecnologie e avvento dell’informatica nella gestione di processo. 4.c.2 - Crisi delle modalità di marketing e commercializzazione del prodotto 4.c.3 - Caratteristiche dei processi di lavoro 4.d - Fenomeni organizzativi e tipologia dell’indotto 4.d.1 – Dinamiche dei fenomeni organizzativi e tipologia dell’indotto4. e Innovazioni tecnologiche 4.e.1 - Introduzione di nuove tecnologie e avvento dell’informatica nella gestione di processo. 4.e.2 - Progettazione con il sistema CAD 4.f - Innovazioni organizzative 4.f.1 - Crisi delle modalità di marketing e commercializzazione del prodotto 4.f.2 – Il fenomeno “cinese” Progetto Approc 2 1 - COLLOCAZIONE ISTAT Sotto la dicitura “ Le industrie del cuoio e delle calzature” viene compresa l’intera filiera produttiva del processo di produzione : dalle industri conciarie per il trattattamento e la trasformazione della materia prima , alla fabbricazione di prodotti di cuoio , pelle e similari . Le attività economiche relative al settore sono pertanto classificate, a livello di divisione nell’ambito del sistema ATECO 91 sotto il codice DC 19 La Pelletteria si trova all’interno del codice 19.2 sotto la dicitura “ fabbricazione articoli da viaggio, borse, articoli da correggiaio e selleria” 2 - PROFILO STRUTTURALE 1 Il settore cuoio del cuoio e delle calzature della Provincia di Firenze conta , secondo i dati forniti dal sistema informativo Excelsior di Unioncamere , 1698 unità produttive di cui il 30% classificate come artigiane . Riguardo alle dimensioni delle imprese del settore il panorama della provincia di Firenze rivela una forte presenza di microimprese ( da 1 a 9 dipendenti )che costituiscono il 74.4 % del totale .e occupano 4126 addetti Le piccole imprese (aziende con un numero di dipendenti fino a 49 addetti ) sono il 23% delle aziende del territorio ed in esse lavorano 6443 unità . Le medie imprese ( da 50 a 249 dipendenti ) sono l’1,6 del totale imprese della provincia e occupano 2042 addetti Le grandi imprese , con oltre 250 dipendenti sono solo 8 e in esse lavorano 1422 addetti Tab 1 Unità provinciali Provincia di Firenze, 2004 : Aziende Artigiano 1184 1184 Industrie del cuoio e delle calzature Totale (UP)artigiane Non artigiano 514 514 e non artigiane Totale 1698 1698 Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema informativo Excelsior, 2004 Tab. 2 Unità Provincia di Firenze, 2004 provinciali 1 Dipendenti Industrie del cuoio e 1265 delle calzature Totale 1265 : 9 10 Dipendenti Aziende(UP) per dimensione 49 50 249 >= 250 Totale Dipendenti Dipendenti 397 28 8 1698 397 28 8 1698 Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema informativo Excelsior, 2004 1 Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema informativo Excelsior, 2004 Progetto Approc 3 Tab 3 Provincia di Firenze, 2004 1 - 9 Dipendenti 10 - 49 Dipendenti 50 - 249 Dipendenti >= 250 Dipendenti Totale Dipendenti 2003 per Artigiano Non artigiano Totale 3168 2478 0 0 5646 958 3965 2042 1422 8387 4126 6443 2042 1422 14033 Dimensione % sul totale diendenti 29.4 45.9 14.6 10.1 100.0 Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema informativo Excelsior, 2004 2.a - Il tessuto imprenditoriale della Provincia di Firenze e le Industrie del cuoio e delle calzature Il panorama delle imprese presenti nel territorio della provincia di Firenze è caratterizzato principalmente da aziende di servizi che occupano il 65,1 degli occupati . Il settore della moda , che comprende le Industrie del cuoio e delle calzature( 6,2% degli addetti) e le Industrie tessili e abbigliamento( 4,9% degli addetti), da lavoro a oltre 25.000 unità che costituiscono l’11% degli occupati nelle imprese della provincia di Firenze. (vd.Tabella 3 ) Progetto Approc 4 Tab 3 Dipendenti 2003 Provincia di Firenze, 2004 Settore Trasporti, credito e assicurazioni Commercio Industrie estrattive, energetiche, chimiche e dei 3 metalli Costruzioni 4 Alberghi, ristoranti e servizi turistici 5 Industrie meccaniche 6 Industrie del cuoio e delle 7 calzature Sanità, istruzione e servizi 8 ricreativi Servizi operativi 9 Industrie tessili e 10 dell'abbigliamento 1 2 11 12 13 Altre industrie manifatturiere (alimentari, legno, carta) Servizi avanzati Studi professionali Industrie vetroceramiche e 14 laterizi Industrie della stampa ed 15 editoria Industrie manifatturiere di altri prodotti per la casa 16 Totale Progetto Approc per Microsettore e per Dimensione 1 9 10 - 49 50 - 249 >= 250 Totale Dipendenti Dipendenti Dipendenti Dipendenti % dipendenti sul totale 4.260 15.046 4.390 10.354 11.751 4.709 20.048 8.534 40.449 38.643 17,8 17,0 3.933 8.466 5.471 4.587 2.730 1.284 8.436 1.797 20.570 16.134 9,1 7,1 5.946 2.202 4.134 3.595 1.698 3.107 3.319 5.671 15.097 14.575 6,7 6,4 4.126 6.443 2.042 1.422 14.033 6,2 3.461 2.449 2.921 2.338 4.025 4.153 3.339 2.915 13.746 11.855 6,1 5,2 3.363 4.651 2.876 259 11.149 4,9 3.496 2.501 4.452 3.905 2.134 290 1.712 1.163 - 677 1.258 - 9.790 7.056 4.742 4,3 3,1 2,1 653 1.077 678 777 3.185 1,4 1.012 1.377 507 174 3.070 1,4 924 66.290 1.233 58.900 261 42.696 158 58.784 2.576 226.670 1,1 100,0 5 2.b - Andamento occupazionale Nell’anno 2003 il dati comparato fra le entrate e uscite dei dipendenti occupati nelle imprese del settore cuoio e calzature registra un saldo pressocchè pari : 682 nuove assunzioni e 683 uscite . Tab. 4 – Entrate e Provincia di Firenze, 2004 Uscite dipendenti Industria Artigiano 459 456 +3 ENTRATE USCITE Saldo del cuoio Non artigiano 223 227 -4 e della pelle Totale 682 683 -1 Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema informativo Excelsior, 2004 Per fornire qualche dato storico dell’andamento occupazionale , analizziamo i dati fornitici da Unioncamere a partire dal database degli anni 2002, 2003, 2004 . L’analisi dei dati rileva un trend decisamente negativo : se nel 2002 il saldo fra entrate e uscite registrava un valore positivo di 467 assunzioni, il 2003 era già in calo ma comunque con segno più : infatti il saldo fra entrate e uscite era + 290 . Il 2004 registra valori approssimativamente uguali fra le assunzioni e le dimissioni. ( vd. tabb. 5 6 7 ) . Entrate derivanti tra il saldo fra entrate e uscite FLUSSO OCCUPAZIONALE Saldo annuale fra entrate e uscite 500 467 400 300 290 200 100 0 1 2002 2003 2004 Anno Progetto Approc 6 Tab. 5 – Entrate e Provincia di Firenze, 2004 1 - 9 Dipendenti ENTRATE 509 USCITE 428 Saldo + 81 uscite dipendenti 10 - 49 Dipendenti 96 200 - 104 Industria del 50 - 249 Dipendenti 19 34 - 15 cuoio e della >= 250 Dipendenti 58 21 + 37 pelle Totale 682 683 -1 Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema informativo Excelsior, 2004 Tab. 6 – Entrate e Provincia di Firenze, 2003 1 - 9 Dipendenti ENTRATE 274 USCITE 106 Saldo + 168 uscite dipendenti 10 - 49 Dipendenti 159 53 + 106 Industria del 50 - 249 Dipendenti 22 26 -4 cuoio e della >= 250 Dipendenti 33 13 + 20 pelle Totale 488 198 + 290 Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema informativo Excelsior, 2003 Tab. 7– Entrate e uscite Provincia di Firenze, 2002 1 - 9 Dipendenti ENTRATE 456 USCITE 140 Saldo + 316 dipendenti 10 - 49 Dipendenti 143 16 + 127 Industria del 50 - 249 Dipendenti 45 49 -4 cuoio e della >= 250 Dipendenti 64 36 + 28 pelle Totale 708 241 + 467 Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema informativo Excelsior, 2002 2.c - Uno spaccato sulla pelletteria fiorentina Quasi due terzi delle unità locali del settore, al censimento intermedio 1996, avevano meno di sei addetti; solo il 7% avevano più di quindici addetti. Circa il 50% degli addetti era collocato nelle imprese con 3-15 addetti, un altro 10% nelle microimprese personali (con non più di due addetti), circa un altro 10% nelle imprese con almeno 50 addetti e quasi il 30% nelle piccole imprese con 16-49 addetti. Il 60% delle imprese rispondenti all’indagine Irpet avevano un fatturato con meno di un miliardo di lire al 2001. Solo il 7,3% avevano un fatturato superiore ai 5 miliardi di lire. La struttura per età delle imprese pellettiere denuncia una età piuttosto giovane del settore, con solo il 10% delle imprese anteriore agli anni ’70. Il grosso delle imprese risale agli anni ’80 e ’90 (31,3% in ciascuno dei due decenni), ma poche fra le aziende intervistate sono state fondate dopo il 1996, anno di punta quanto a creazione di impresa (8,1%). Irrisoria è, infatti, la percentuale delle imprese fondate nei primi anni di questo decennio (1,6%). Progetto Approc 7 Decennio di fondazione % di imprese Anni ‘50 2,4% Anni ‘60 6,4% Anni ‘70 24,0% Anni ‘80 31,3% Anni ‘90 31,3% Anni ‘00 1,6% Non risponde 2,4% Imprese per anno di fondazione Anni ‘50 Anni ‘60 Totale 2,4% Di cui vendono 100,0% su mercato finale Di cui 100,0% acquistano da terzi Anni ‘70 Anni ‘80 Anni ‘90 6,4% 66,7% 24,0% 13,3% 31,3% 5,1% 31,3% 10,3% Dal 2000 in Dato non poi disp. 1,6% 2,4% 0% 0% 75,0% 76,7% 48,7% 43,6% 100,0% 100,0% La struttura occupazionale dell’intero universo delle imprese pellettiere fiorentine vede una concentrazione di addetti in aziende di dimensioni molto piccole: su meno di 12mila addetti (nel sistema locale del lavoro fiorentino), oltre 10mila si collocano in imprese con meno di 50 addetti, circa 7.500 si collocano in imprese con meno di 16 addetti. 2.d Localizzazione: La filiera toscana della pelletteria è localizzata principalmente nella zona che comprende i comuni di Impruneta, e quelli dell'area di Firenze Sud fino alla Val di Sieve. In questa zona che si concentra quasi il 50% della produzione regionale di pelletteria. Riguardo alle due principali industrie del settore, G. Gucci e Ferragamo governano un indotto posizionato principalmente nell’area di Scandicci, Signa. Sono presenti alcune unità produttive nel Mugello che sono significative nell’economia del tessuto imprenditoriale locale. 3 - IL PRODOTTO ed IL MERCATO 2 2 Fonte : M.Batazzi, F. Botolotti, M.G. Simoni - Quale Innovazione del settore pelle - Franco Angeli -2005- Progetto Approc 8 Analizzare i settori della pelletteria e delle calzature significa situarsi al crocevia di diversi sistemi produttivi o, per meglio dire, di diversi approcci all’analisi dei sistemi di impresa. Il sistema “sistema moda”, è infatti l’insieme dei settori delle due filiere del tessile-abbigliamento e della pelle; quest’ultimo comprende in particolare la conceria, le calzature e, la pelletteria. La logica dominante del prodotto del settore “pellettiero” è ormai quella del “lusso”: aggregato, difficilmente definibile ed eterogeneo dal punto di vista settoriale 3, ma efficace come sintesi di tutti i beni il cui consumo ha lo scopo di evocare e comunicare uno stile di vita che si vuole esclusivo. Alti investimenti pubblicitari hanno il compito di veicolare una immagine di esclusività del prodotto che si posiziona mediamente su una fascia di prezzo medio alta. Certamente, non tutte le imprese fanno parte del sistema del lusso, ma le logiche che lo governano hanno tuttavia un’influenza, diretta o indiretta, su tutto il settore . La filiera pelle italiana nel suo complesso ha un giro d’affari di quasi 18 miliardi nel 2001, con quasi 170 mila addetti. La pelletteria in senso stretto fattura 2,5 miliardi di fatturato,contro gli 8,7 delle calzature e i 6,7 della concia. Si tratta di un settore proiettato principalmente sulle esportazioni (oltre l’80% della produzione viene esportata), fenomeno questo che tende a crescere nel tempo; tuttavia una quota crescente delle esportazioni è in realtà costituita da riesportazioni, ovvero da beni prodotti in paesi terzi su commissione di firme italiane e da queste riesportati. Tab. 1.1 – Quota % esportazioni su produzione, Italia 1996 1997 1998 1999 2000 2001 75,4 75,2 64,7 65,6 76,4 82,2 Il crescente volume delle importazioni, quasi raddoppiate in cinque anni, può avere due differenti motivazioni: da una parte la concorrenza delle nazioni emergenti (segnatamente la Cina), che fra l’altro ha ridotto in maniera sostanziale il valore del saldo commerciale; dall’altra la crescente capacità delle imprese italiane di integrare nel proprio ciclo economico la produzione di subfornitori dei paesi emergenti, in altre parole, il fenomeno della delocalizzazione. 3 Ne possono fare parte prodotti dei settori abbigliamento, pelletteria e calzature, ma anche gioielleria, profumi, occhialeria, cosmesi, orologi; o, in una versione più allargata, molti beni di arredamento, alimentari, o la cantieristica da diporto, ecc. Progetto Approc 9 Export 2003- Calzature e Pelletteria - Oriente Medio 5% e altri Australia 1% Estr. Or. 11% Europea Unione 41% America Centro Sud 3% America Nord 17% Africa 6% Europa Altri 9% ex URSS Peco 7% Unione Europea Altri Europa Peco ex URSS Africa Centro Sud America Medio Oriente Estr. Or. Australia e altri Nord America Tab. 1.2 – Principali indicatori settoriali Volume fatturato Export Import Saldo commerciale Dipendenti 1996 2001 38.233 21.395 5.418 1.358 27.720 39.932 25.187 10.356 1.252 27.400 var. % 1996-2001 4,4 17,7 91,1 -7,8 -1,2 Fonte: Aimpes. La qualità della produzione registra un certo innalzamento, come mostra la crescente incidenza dell’export di prodotti in pelle rispetto a quelli succedanei: nei primi cinque mesi del 2003, i primi costituivano il 70,4% del totale contro il 69,1% dello stesso periodo dell’anno precedente (dati Aimpes). Progetto Approc 10 4 - ANALISI DEL SETTORE PELLETTERIA 4.a - Caratteristiche del prodotto Il settore pelletteria si caratterizza da una vasta gamma di tipologie differenti, ognuna delle quali risponde a diverse modalità di lavorazione e richiede professionalità distintive , difficilmente “esportabili” su altre tipologie di prodotto . Le principali “famiglie” di prodotto sono : Borse Valigie Cartelle – Attache case Servizi da scrittoio Piccola Pelletteria ( Portafogli- Oggettistica in pelle ,…) Cinture All’interno di ognuna di queste “famiglie” si possono individuare ulteriori nicchie di produzione derivate dal materiale impiegato ( coccodrillo, lucertola, struzzo, ) oppure da modalità di lavorazione specialistiche ( borse da sera con ricami, perline, ecc, bauli da viaggio,…) In ogni caso la pelletteria della Provincia di Firenze è caratterizzata da prodotti di qualità medio alta in termini di materiali impiegati e di modalità di lavorazione 4. b - Modalità organizzative delle aziende di pelletteria Le principali tipologie produttive si distinguono in : imprese con marchio proprio – imprese conto terzi - imprese miste Le imprese che vendono sul mercato finale il proprio marchio si avvalgono di una rete di fornitori e sub-fornitori a cui delegano gran parte del processo produttivo e i mentre conservano all’interno i processi più strategici ( sviluppo prodotto,ingegnerizzazione, taglio, marketing strategico ed operativo ). Il processo di ricerca ed ideazione è poco presente sul territorio poiché soprattutto le grandi aziende che fanno da motore per il settore pelletteria, si avvalgono di stilisti free-lance . Le imprese che lavorano per conto di aziende con marchio proprio : sono specializzate in un processo specifico ( produzione, taglio ) o in fasi di lavorazione ( scarnitura e preparazione, cucitura fodere ) Spesso sono monomadatarie cioè lavorano per un unico marchio. Non presidiano i processi strategici (ideazione, marketing) ma avendo significative competenze produttive sono in grado di partecipare allo sviluppo prodotto e all’ingegnerizzazione fornendo al committente un valido e propositivo supporto tecnico. Le imprese che vendono sul mercato finale e che lavorano per conto di aziende con marchio proprio Il motivo di questa tipologia produttiva mista è spesso la necessità di compensare gli alti costi derivanti dall’ideazione e commercializzazione dei propri prodotti con una tipologia di lavorazione ( terzisti ) a minor dispendio economico . Progetto Approc 11 4. c - Tendenze evolutive pelletteria 4.c.1 - Introduzione di nuove tecnologie e avvento dell’informatica nella gestione di processo. L’introduzione di software applicativi legati al processo di progettazione, sviluppo prodotto, ingegnerizzazione e taglio impongono la necessità di nuove conoscenze e competenze legate soprattutto all’informatica e alla conduzione di macchinari. gestiti da software . L’azienda ravvede e riconosce l’utilità di acquisire nuove tecnologie ma riconosce che le proprie risorse umane non hanno le competenze necessarie riguardo al loro utilizzo . Attualmente si assiste ad un processo intermedio, di passaggio : dalla fase prettamente manuale, in mancanza di professionalità “complete” , si sta gradatamente assistendo ad un fenomeno di sdoppiamento delle figure interessate ai processi in rinnovamento : per la modelleria : il modellista e l’operatore CAD per il taglio laser : il controllo pellame e l’operatore di taglio Si scindono le professionalità e le competenze , l’una legata alle conoscenze tecniche e specialistiche , l’atra legata alle conoscenze informatiche . 4.c.2 - Crisi delle modalità di marketing e commercializzazione del prodotto Per spiegare questo fenomeno, tipicamente toscano, occorre menzionare alcuni dati storici : La zona della provincia di Firenze è da sempre identificata come ottima produttrice di pelletteria di pregio. A partire dagli anni 70 , i compratori stranieri , europei, nordamericani ,giapponesi, che volevano acquistare a Firenze la pelletteria di qualità , si sono avvalsi di buying office.. Il servizio offerto da quest’ultimi era la mediazione ed il collegamento con fornitori locali : portavano il cliente dal fornitore ed insieme decidevano la collezione e la produzione . Ne deriva che la maggioranza delle piccole e medie imprese di pelletteria dell’area fiorentina , per circa trenta anni non ha avuto il problema di acquisire clienti ma si è concentrata nello sviluppare le proprie competenze tecniche per migliorare il prodotto ed il rapporto qualità prezzo. La crisi dei mercati tradizionali , lo sfavore nelle esportazioni derivate dall’euro, la comparsa di paesi concorrenti come la Cina e i paesi dell’est europeo , hanno determinato un calo dalla richiesta e il dirottamento dei compratori in altre aree. Con la scomparsa dei buying office , viene meno una competenza del territorio : il marketing e la commercializzazione del prodotto locale. 4.c.3 - Caratteristiche dei processi di lavoro I processi di lavoro della pelletteria sono tradizionalmente legati alla manualità e le innovazioni tecnologiche legate al processo sono per le fasi a monte o a valle dell’attività produttiva. Come è detto in premessa ogni tipologia o famiglia di prodotto richiede una elevata specializzazione che quasi preclude la possibilità di operare in tipologie differenti : chi sa fare borse non è in grado di lavorare portafogli . Quindi ad ogni tipologia di produzione corrisponde una differente competenza. Le maggiori specializzazioni si trovano nella nicchie di produzione del coccodrillo : solo in Toscana si conoscono le modalità di trattamento di una pelle di coccodrillo, i metodi di taglio e di lavorazione Progetto Approc 12 4.d - Fenomeni organizzativi e tipologia dell’indotto I processi produttivi decentrati in ambito regionale riguardano le fasi di scarnitura , montaggio e cucitura del prodotto. Continua ad essere considerato strategico e vantaggioso detenere il taglio internamente o perlomeno delegarlo a unità produttive fortemente collegate con il committente . Un ruolo di rete importante è detenuto dalle case madri, le grandi griffes presenti sul territorio fiorentino , che hanno un indotto forte , consolidato . Sono fortemente legate alla casa madre non solo le aziende di produzione che in qualche caso sono un reparto decentrato dell’azienda, ma anche i produttori di materie prime toscani, veneti, i forniture di attrezzature e macchinari della provincia che lavorano sia con la casa madre che con i fornitori ad essa collegati, le aziende fornitrici di accessori di normale uso ( lampo, filati, colori per costole, ecc) Ovviamente la casa madre è forte di un grosso potere contrattuale e in qualche caso fa da garante intermediario fra il fornitore di materia prima ed i propri lavoranti. . E’ in forte diminuzione la figura del lavorante a domicilio che viene sostituita dalla costituzione di micro imprese al di sotto di 9 addetti . Le principali tipologie produttive si distinguono in : imprese con marchio proprio – imprese conto terzi - imprese miste Le imprese che vendono sul mercato finale il proprio marchio: Tipologia 1 : si avvalgono di una rete di fornitori e sub-fornitori a cui delegano gran parte del processo produttivo mentre conservano all’interno i processi di ideazione , sviluppo prodotto,ingegnerizzazione, montaggio e rifinitura , marketing strategico ed operativo . Tipologia 2 : Delocalizzano creando unità produttive all’estero (Croazia, Romania ) che eseguono le fasi di taglio e giuntatura e spediscono in Italia il semilavorato che viene poi montato e rifinito .Oppure fanno produrre alcune linee in Vietnam e in Cina. Le imprese che lavorano per conto di aziende con marchio proprio : sono per lo più imprese che tagliano e aggiuntano la tomaia . Spesso sono monomadatarie cioè lavorano per un unico marchio. Non presidiano i processi strategici (ideazione, marketing) ma avendo significative competenze produttive sono in grado di fornire al committente dei servizi aggiuntivi quali anche il controllo della qualità dei terzisti delocalizzati all’estero. Le imprese che vendono sul mercato finale e che lavorano per conto di aziende con marchio proprio Questa tipologia di aziende è in grado di offrire a griffes specializzate in abbigliamento il now how necessario per produrre scarpe per cui il loro rapporto è strettamente collegate. 4.d.1 – Dinamiche dei fenomeni organizzativi e tipologia dell’indotto 4 I modelli organizzativi del settore pelletteria si sono modificati nel tempo in funzione di molteplici fattori che possiamo sommariamente indicare come legati al variare delle esigenze del mercato in termini di accrescimento dei volumi produttivi, all’ espansione nelle diverse aree geografiche , all’introduzione di nuove tecnologie, alla necessità di decentramento di processi o di fasi del ciclo produttivo. 4 Fonte : M.Batazzi, F. Botolotti, M.G. Simoni - Quale Innovazione del settore pelle - Franco Angeli -2005- Progetto Approc 13 Questi elementi di “turbolenza” sull’impresa hanno generato una lenta trasformazione dei modelli d’organizzazione interna e di rete attraverso numerosi passaggi intermedi fino alle attuali strutture che inglobano ed in cui coesistono differenti tipologie di sistematizzazione di processo: produzione artigiana ed industrializzazione del prodotto ,organizzazione a rete ed individualità produttiva. Il comparto della pelletteria nella provincia di Firenze, pur evolvendosi e mutandosi , ha mantenuto inalterata nel tempo una sua ben precisa connotazione che colloca e delimita in questo territorio l’appartenenza all’eccellenza qualitativa della lavorazione della pelle , oltre al design caratteristico del made in Italy. La presenza di numerosissime imprese, quasi 2000 unità locali secondo il dati ISTAT,configura il territorio come un cluster , un sistema di PMI che possiede come tratto comune un “sapere” che deriva dalla lunga tradizione pelletteria e che ancora oggi che fa di richiamo per gli operatori stranieri del settore che qui hanno insediato le loro unità produttive. 4. e - Innovazioni tecnologiche 4.e.1 - Introduzione di nuove tecnologie e avvento dell’informatica nella gestione di processo. L’introduzione di software applicativi legati al processo di progettazione, sviluppo prodotto, ingegnerizzazione e taglio impongono la padronanza di nuove conoscenze e competenze legate soprattutto all’informatica e alla conduzione di macchinari. gestiti da software . L’azienda ravvede e riconosce l’utilità di acquisire nuove tecnologie e ne consegue la necessità che il patrimonio di risorse umane che opera nell’impresa acquisisca una professionalità arricchita mediante una formazione mirata. La situazione attuale evidenzia un processo intermedio, di passaggio : non ci sono competenze che nel proprio profilo prevedano competenze tecniche unite a conoscenze sull’utilizzo di software d’ausilio. Quindi in mancanza di professionalità “complete” , si sta gradatamente assistendo ad un fenomeno di sdoppiamento delle figure interessate ai processi in rinnovamento : Facciamo degli esempi: la figura professionale del modellista del prossimo futuro dovrà comprendere abilità nell’ambito della tecnica del modello prevedendo in questo l’utilizzo del CAD. Attualmente affiancato al modellista tradizionale munito di trincetto generalmente non giovanissimo, si affianca l’operatore CAD, giovane informatico che poco ne sa di modelleria ma sa utilizzare perfettamente il Cad e le funzioni ad esso correlate. Così vale per il taglio laser : un tecnico esperto esegue il controllo del pellame ed evidenzia imperfezioni e utilizzo ottimale. Un giovane tecnico è addetto alla conduzione del macchinario e alle procedure informatiche. Attualmente l’avvento di innovazione tecnologica coincide con la scissione delle professionalità e delle relative competenze; l’una legata alle conoscenze tecniche e specialistiche , l’altra legata alle conoscenze informatiche . Progetto Approc 14 4.e.2 - Progettazione con il sistema CAD La progettazione modellistica degli articoli di pelletteria, eseguita con metodi tradizionali e di conseguenza molto artigianali è sostituita dai vari sistemi CAD . Oltre alla progettazione eseguibile mediante l’utilizzo di questo software può sopperire ad altre funzioni : generazione distinta base ( articoli, consumi e costi ) simulazione consumi e costi taglio pelle e materiali per piccole produzioni ( CUT PLOTTER ) generazione files per fustellificio sviluppo taglie archivio documentazione ( collezione modelli con schizzi disegni foto ) Ognuna di queste funzioni del sistema Cad Cam e Cut Plotter corrispondono ad una competenza e a più figure professionali presenti in varie fasi del processo. Utilizzare tutte le funzioni di questo strumento informatico , significa ridisegnare l’architettura dell’organizzazione aziendale . 4.f - Innovazioni organizzative Da segnalare alcuni esempi eccellenti di costituzioni di consorzi di imprese per avere vantaggi competitivi creando sinergie per l’acquisto di materie prime e per sviluppare attività di marketing e promozione sui mercati emergenti. 4.f.1 - Crisi delle modalità di marketing e commercializzazione del prodotto Per spiegare questo fenomeno, tipicamente toscano, occorre menzionare alcuni dati storici: la zona della provincia di Firenze è da sempre identificata, all’estero ed in Italia, come fonte di produzione di pelletteria di pregio. A partire dagli anni 70, i compratori stranieri, europei, nordamericani,giapponesi, che intendevano acquistare prodotti di pelletteria di qualità ,si avvalevano del canale intermediato dei buying office fiorentini. Il servizio offerto da quest’ultimi consisteva nella mediazione fra il compratore estero e l’azienda produttrice locale. In sostanza portavano il cliente dal fornitore che rispondeva alle richieste del committente ed insieme decidevano la collezione e la produzione . Questo fenomeno ha fatto si che la maggioranza delle piccole e medie imprese di manifatture dell’industria del cuoio, sia pelletteria che calzature, per circa trenta anni non si è posto il problema dell’acquisizione del cliente. Le imprese della provincia di Firenze e zone limitrofe ha focalizzato i propri sforzi nel perfezionare lo sviluppo del prodotto, affinando le proprie competenze tecniche per migliorarlo ed ottimizzare il rapporto qualità prezzo. La crisi dei mercati tradizionali, lo sfavore nelle esportazioni derivate dall’euro, la comparsa di paesi concorrenti come la Cina e i paesi dell’est europeo , hanno determinato un calo dalla richiesta e il dirottamento dei compratori in altre aree. Ne è conseguita la scomparsa dei buying office e con la loro uscita di scena è venuta meno una competenza del territorio : il marketing e la commercializzazione del prodotto locale. Coloro che lavoravano per i buyer americani adesso sono terzisti a vari livelli : di Gucci, Prada e Ferragamo, Valleverde e Bata. Le attuale forme cooperativistiche o consorziali hanno la finalità di sopperire a questo deficit creando sinergie e percorsi comuni. Progetto Approc 15 Promuovere lo sviluppo del manifatturiero avanzato e l’aggregazione fra le imprese è uno degli obiettivi delle associazioni di categoria che in questo modo intendono difendere il “made in Italy “ promuovendo marchi territoriali. C’è da dire che la nostra Provincia stenta ancora a proseguire agevolmente ed unitariamente per questa strada. Altre regioni “gemelle” per tipologia produttiva, Marche e Veneto perseguono questa linea strategica da molto tempo. 4.f.2 – Il fenomeno “cinese” Non possiamo non fare accenno nel nostro studio di un fenomeno che da qualche anno interessa il settore moda pelletteria ,calzature ,tessile nel pratese. Le micro-imprese con titolarità e manodopera di origine cinese stanno sempre più crescendo nel settore pelletteria Secondo i dati reperiti alla Camera di Commercio dall’interrogazione del database Stock View (dati del 2°trimestre 2002 )su 2949 dei titolari d’impresa registrati 1477 sono di provenienza Cinese quindi, secondo questi dati , il 50% dei titolari d’impresa di pelletteria sono cinesi. La localizzazione delle imprese è la seguente : Sesto Fiorentino : 828 Firenze 484 Campi Bisenzio 65 Fucecchio 29 Signa 22 Cerreto Guidi 17 Scandicci 7 Vinci 4 Castelfiorentino 3 Progetto Approc 16 PROGETTO APPROC SETTORE MODA PELLETTERIA CALZATURE 2. ANALISI DEL PROCESSO PRODUTTIVO A cura di Co.Se.F.I. Associazione Industriali di Firenze Coordinatore Lorenzo Ricci Ricercatrice M. Grazia Simoni Progetto Approc 17 2. ANALISI DEL PROCESSO PRODUTTIVO Indice: 2.1. – Introduzione metodologica 2.1.a - Tipologia ed inquadramento delle aziende intervistate 2.2. La filiera del sistema moda : la pelletteria 2.3. Nota metodologica : l’individuazione dei processi 2.4. Descrittivo del processo di pelletteria 2.5 - Nota metodologica : il sinottico di processo Progetto Approc 18 2.1. – Introduzione metodologica 2.1.a - Tipologia ed inquadramento delle aziende intervistate Ricordiamo che partner di questo progetto sono stati: - Co,se,fi. Agenzia formativa dell’associazione Industriali e espressione del tessuto imprenditoriale delle imprese di piccole, medie e grandi dimensioni. - Ambiente Impresa di CNA espressione degli artigiani del settore . Questa partnership, voluta dal progetto, ha avuto lo scopo di fornire un valore aggiunto allo studio al fine di offrire una panoramica quanto più esaustiva e completa dell’espressione del territorio, dando voce sia alle industri di grandi dimensioni che alle piccole imprese artigianali che comunque sono una componente molto significativa dell’imprenditorialità della provincia di Firenze. Infatti la componente artigianale del manufatto di pelletteria è la base sulla quale si sono poi venute a formare le grandi imprese. Dagli intervistati abbiamo ricostruito un processo produttivo che nel caso della grande impresa è “rarefatto” e strutturato e dove le singole fasi sono attribuibili ad un unico operatore specializzato. Nel caso delle aziende più piccole ed a carattere artigianale le fasi dei processi sono più aggregate e spesso la figura dell’imprenditore le detiene e le presidia totalmente. 2.2. La filiera del sistema moda : la pelletteria Potemmo rappresentare il sistema di imprese del territorio come una sorta di microcosmo che ha al proprio centro l’azienda che vende il proprio prodotto sul mercato finale e dunque si avvale di una srie di fornitori da cui acquista la materia prima e una serie di piccole imprese esterne a cui commissiona lavorazioni. Qui di seguito la rappresentazione grafica: Progetto Approc 19 LA FILIERA DEL SISTEMA MODA FORNITORE DI MATERIE PRIME FORNITORE DI ACCESSORI FORNITORE DI SEMILAVORATI AZIENDA CHE VENDE SUL MERCATO FINALE FORNITORE PRODOTTO FINITO FORNITORE DI COMPONENTI E/O LAVORAZIONI Progetto Approc 20 2.3. Nota metodologica: l’individuazione dei processi Lo studio è stato improntato su una prima analisi puntuale precisa e verificata analisi dei processi produttivi secondo la metodologia suggerita da M. Porter. Vd. Schema Per processo intendiamo un insieme organizzato di attività e di decisioni finalizzato a realizzare un output definito a partire da input. Per ogni singolo processo sono indicati i relativi processi di supporto che si trovano ad operare. L’analisi dei processi ci porterà poi a meglio identificare le figure professionali che operano all’interno del singolo processo o che presidiano la singola fase o quelle figure professionali che presidiano più processi totalmente o parzialmente. I SS LI E A OC CIP R P IN PR CATENA DI PROCESSI Progetto Approc Acquisti PROCESSO Gestione risorse umane SIMBOLI: Amministrazione Magazzino PrototiPrototimaterie Produzione Logistica Programpazione/ pazione/ Sviluppo ProgramIdeazione Produzione Logistica Marketing/ Sviluppo prime mazione IndustriaVendite IndustriaProdotto mazione e Prodotto e lizzazione lizzazione spedizioni componenti I ID S ES TO C O OR PR PP SU 21 2.4. DESCRITTIVO PROCESSO PELLETTERIA A cura di: M. Grazia Simoni Aggiornato : Aprile 2005 INPUT DEL PROCESSO PROCESSO OUTPUT DEL PROCESSO Scelte strategiche aziendali : indirizzi sul segmento di mercato di riferimento dell’azienda . indicazioni sul profilo del cliente finale : stili di vita,occasioni d’uso,funzioni d’uso livello di caratterizzazione o differenziazione rispetto alla concorrenza livello di qualità tecnica di riferimento STUDIO RICERCA E IDEAZIONE Identifica l’insieme delle attività che portano alla formulazione di suggestioni/idee guida/proposte per la messa a punto del prodotto finale. Indicazioni sulle strategie di marketing in merito alla collezione : collocazione della fascia di prezzo del prodotto (alta , media , bassa ) indicazione dei mercati geografici di destinazione e quote mirate il profilo ,le occasioni d’uso, delle funzioni d’uso dei consumatori che si vogliono servire le percentuali mix dei profili dei consumatori diversi e delle relative occasioni d’uso le politiche di produzione, tecnologiche e di terziarizzazione da realizzare tipo di distribuzione Disegni tecnici per lo sviluppo della collezione corredati di indicazioni circa : profilo o sagoma della forma disegno del tacco disegno della tomaia lavorazioni guarnizioni, ecc Indicazioni fornite dalla rete vendita e/o dal commerciale: Dati storici delle vendite anni precedenti o delle stagioni o eventi di riferimento Richieste rete vendita commerciale. Previsioni di vendita e/o Progetto Approc 22 budget previsionali della collezione. Input Scelte strategiche aziendali Strategie di marketing Indicazioni fornite dalla rete vendita e/o marketing operativo STUDIO RACCOLTA DELLE INFORMAZIONI PER LA DEFINIZIONE DEI REQUISITI DELLA COLLEZIONE Output Linee guida per la realizzazione della collezione Il processo di studio della collezione è la fase maggiormente critica dell’intero processo della calzatura poiché in questo ambito si combinano scelte strategiche e di mercato, si prendono decisioni il cui esito influenzerà l’andamento delle vendite della stagione di riferimento . Nelle piccole e medie imprese questa attività è spesso frutto dell’esperienza del titolare che individua linee e tendenze in relazione ai mercati in cui l’azienda esporta , che elabora in base alle indicazioni ricevute dalla propria rete vendita , che verifica e confronta con le idee e suggestioni ricevute partecipando a mostre e fiere specializzate nel settore . Nelle aziende maggiormente strutturate il processo è più complesso: si combinano esigenze di marketing strategico e marketing operativo (tutela del marchio e modalità di comunicazione)e scelte di stile. L’analisi del venduto e la valutazione degli scostamenti rispetto al previsionale è la prima attività che porta al confronto, solitamente mediante un briefing di collezione, dei punti di vista e delle esigenze delle funzioni aziendali di marketing strategico, marketing operativo. I risultati di questo confronto sono raccolti da una figura professionale detta uomo prodotto o merchandiser a seconda delle competenze possedute: l’uomo prodotto ha solitamente provenienza tecnica e conosce meglio gli aspetti di costruzione del prodotto; il merchandiser possiede una formazione di marketing ed è più orientato al cliente finale di cui si fa tramite nel corso delle attività di collezione. Il processo di studio dunque ha il compito far pervenire allo stilista e alla sua equipe le linee guida della collezione( il “ mood”)e fornire indicazioni di carattere più operativo: dare indicazione circa i volumi della collezione, le combinazioni forma fondo confermate per il nuovo campionario, le destinazioni d’uso su cui puntare e da sviluppare ,il mix di prodotti da ideare per linea , i modelli esistenti da sviluppare con nuova accessoristica,ecc Gli attori sono molteplici ma la figura professionale che presidia la collezione e che ne scandisce i tempi e le modalità di esecuzione, è l’uomo prodotto ( merchandiser in alcune organizzazioni) che cura l’aspetto organizzativo e metodologico e affianca lo stilista di cui è il primo interlocutore e di cui si fa interprete per le altre funzioni aziendali. Progetto Approc 23 .Input RICERCA Linee guida per la realizzazione della collezione RICERCA DI IDEE E MATERIALI COERENTE ALLE LINEE GUIDA PER LA REALIZZAZIONE DELLA COLLEZIONE Output Materiale , idee e suggestioni di supporto all’ideazione In base alle indicazioni ricevute in fase di studio della nuova collezione, comincia l’attività di ricerca che riguarda: Tendenze Materiali ( tessuti, pelli, pelle pregiata, accessori,ecc) Innovazioni tecnologiche del prodotto Innovazioni tecnologiche del processo Nuove modalità di lavorazione Prodotti della concorrenza attraverso riviste e materiale pubblicitario visitando negozi o rivenditori del settore moda,partecipando fiere, esposizioni, mostre di settore, visitando punti vendita, concerie,visionando prodotti delle aziende produttrici di accessori. Nella pelletteria sono molto importanti le nuove proposte delle concerie che presentano in occasione di fiere ricorrenti materiali, colori e tipi di conce per la collezione. E’ facilmente intuibile che le attività del processo analizzato non seguono una cronologia definita a priori; spesso si sovrappongono o si combinano in maniera apparentemente casuale per esempio con l’arrivo di un nuovo materiale di cui si vuol testare l’efficacia o con la necessità di impiegare un accessorio innovativo,…. La sequenza delle attività non è preordinata ma è frutto di lavoro spesso frenetico dovuto in parte ai tempi molto ristretti per la realizzazione di una collezione ed in parte alla componente creativa che pervade e caratterizza il processo. Progetto Approc 24 Input Materiale , idee e suggestioni di supporto all’ideazione 3- IDEAZIONE STILISTICA ELABORAZIONE “CREATIVA” DEL MATERIALE DI SUPPORTO SCATURITO DALLA RICERCA Output Schizzi e/o disegni tecnici per lo sviluppo della collezione Attore incontrastato della fase ideazione e di realizzazione disegni è lo stilista che in qualche realtà fornisce allo sviluppo prodotto veri e propri disegni con indicazioni tecniche precise circa le misure della borsa o dell’oggetto di pelletteria,la lunghezza delle tracolle , il tipo di lavorazione o indica particolarità circa ricami, filetti, bordature,costole, ecc In altri contesti organizzativi, in genere nelle grandi aziende ,lo stilista si limita a fornire bozzetti o particolari, utili per individuare lo stile ma poco funzionali per realizzare il prototipo. In questo caso si affianca allo stilista creativo, lo stilista tecnico o disegnatore che elabora lo schizzo e lo correda di elementi tecnici e quote. Si possono verificare anche casi in cui è il modellista che interpreta lo schizzo e ne ricava un modello per il taglio prototipo. In ogni caso l’elaborazione creativa che porta al disegno è difficilmente definibile. A tal proposito citiamo una definizione che ci sembra pertinente: “ Creatività “ è unire elementi esistenti con connessioni nuove. (Henri Poincaré) Progetto Approc 25 INPUT DEL PROCESSO PROCESSO OUTPUT DEL PROCESSO .SVILUPPO PRODOTTO Disegni quotati per lo sviluppo della collezione Identifica l’insieme delle attività attraverso le quali si perviene alla messa a punto del campione/modello (incorpora, quindi, le attività di progettazione tecnica del prototipo che tengono conto sia delle esigenze di stile che quelle funzionali) corredati di indicazioni circa : Campione Modello Scheda tecnica dimensioni della borsa :altezza, larghezza, misura della tracolla indicazioni sul tipo di lavorazione richiesto:rimboccato , a costola indicazioni sul materiale e colori da realizzare guarnizioni, accessori, ecc Input ATTIVITA’ CHIAVE Output Disegni quotati per lo sviluppo della collezione 1REALIZZAZIONE MODELLO BASE Modello base Input ATTIVITA’ CHIAVE Output 2REALIZZAZIONE PROTOTIPO ( SALPA, FELTRINO,CANAPINO ) Prototipo Modello base Input ATTIVITA’ CHIAVE Output Prototipo Modello base 3– VALUTAZIONE PROTOTIPO Prototipo approvato Input ATTIVITA’ CHIAVE Output Prototipo approvato 4 a -REALIZZAZIONE MODELLO TAGLIO E FODERA Modello di taglio esterno e fodera Input ATTIVITA’ CHIAVE Output Modello di taglio esterno e fodera 5 a - PRODUZIONE CAMPIONE Campione Suggerimenti tecnici Prima scheda tecnica Input ATTIVITA’ CHIAVE Output Campione Prima scheda tecnica 6–VALUTAZIONE CAMPIONE Richiesta di modifiche Input ATTIVITA’ CHIAVE Output 5 b –REALIZZAZIONE CAMPIONE DEFINITIVO Campione modificato secondo le richieste. Input ATTIVITA’ CHIAVE Output Campione modificato secondo le richieste 4 b - REALIZZAZIONE MODELLO COMPLETO DEFINITIVO Campione approvato Modello taglio, banco e infustiture Scheda tecnica Modello base Richiesta di modifiche Progetto Approc 26 definitiva Input : schizzi e disegni - Metodo tradizionale Il modellista dallo schizzo rileva un modello base su cui taglia un prototipo in materiale leggero ( salpa, canapino ) Sottopone il prototipo al giudizio del titolare e dello stilista ed insieme ne variano, se necessario , la struttura. Una volta approvato il prototipo, il modellista rileva il modello di base . Fa tagliare il primo campione nel materiale indicato dal titolare o dallo stilista Segue la produzione del campione , analizzandone le criticità e modificando se necessario il modello. Il modellista redige la scheda tecnica o indica sul modello Fornisce indicazioni per la redazione della distinta base. Metodo con utilizzo CAD CAM e PLOTTER per taglio Utilizza questo strumento per le fasi di progettazione, modifica ,sviluppo modello banco fodere , taglio su carta, canapino e pelle . - Output : modello taglio, banco,fodere scheda tecnica e distinta base, campione INPUT DEL PROCESSO PROCESSO OUTPUT DEL PROCESSO INGEGNERIZZAZIONE Campione approvato Modello taglio, banco e infustiture Scheda tecnica definitiva Input Campione approvato Modello taglio, banco e infustiture Scheda tecnica definitiva Identifica l’insieme delle attività attraverso le quali si perviene alla messa a punto del campione/modello (incorpora, quindi, le attività di progettazione tecnica del prototipo che tengono conto sia delle esigenze di stile che quelle funzionali) ATTIVITA’ CHIAVE Campione industrializzato Modello industrializzato Scheda tecnica definitiva Distinta base Output 1* -REDAZIONE DISTINTA BASE DETERMINAZIONE COSTI Rilevazione distinta base sulla scorta dei dati ricavati dalla scheda tecnica , consumi materiale e tempi di lavorazione Distinta base e costi di lavorazione Input ATTIVITA’ CHIAVE Output Distinta base 2 –ATTRIBUZIONE PREZZI DI VENDITA * Vd.processo: MARKETING Input ATTIVITA’ CHIAVE Progetto Approc Costi di lavorazione Prezzi di vendita Output 27 3 -PRODUZIONE DELLA COLLEZIONE Distinta base Ordini del campionario Assegnazione al fornitore INPUT DEL PROCESSO Campionario di vendita Listino vendita PROCESSO OUTPUT DEL PROCESSO VENDITA CAMPIONARIO* Campionario di vendita Listino vendita Identifica l’insieme delle attività di promozione del campionario attraverso reti vendita, mostre, meeting per vedere i prodotti presentati in collezione Campioni venduti nei materiali, colori * Vd. processo VENDITA Campioni venduti nei materiali, colori 4 * - INDUSTRIALIZZAZIONE CAMPIONI PER LA PRODUZIONE Sviluppo misure del modello Fustelle o programma CAD per taglio Ciclo di lavorazione Assegnazione a fornitori esterni Input: modello taglio, banco,fodere scheda tecnica e distinta base, campione Redazione distinta base * Determinazione costi e prezzi di vendita* * Se utilizzati i software di ultima generazione queste fasi sono realizzate dal sistema CAD - Produzione campionario Input: Ordine di lavorazione – modello completo , scheda tecnica , materiali ( pellami, tessuti, accessori esplosi nelle quantità richieste dall’ordine ) L’ufficio acquisti immette in computer la distinta base e l’ordine L’ufficio programmazione lancia in produzione il campionario Il modellista ed il capofabbrica ne seguono la produzione Il magazzino prodotti finiti riceve la merce Il modellista ed il capofabbrica e un tecnico ne controllano la qualità Output: Campionario da presentare alla vendita - Presentazione collezione e vendita * Input: Campionario da presentare alla vendita La rete vendita, il grossista o il distributore analizzano il campionario ed emettono gli ordini relativamente ai prodotti e ai materiali di loro interesse Output: ordini di produzione articoli e materiali richiesti Questo processo è esterno all’ingegnerizzazione e fa parte della vendita e marketing Progetto Approc 28 INGEGNERIZZAZIONE : Il processo di Ingegnerizzazione, che segue il processo di vendita del campionario è il processo propedeutico alla produzione. Si analizza il venduto sotto il profilo tecnico e si mettono a punto quegli strumenti e/o accorgimenti tecnici al fine di rendere il prodotto replicabile agevolmente su larga scala, ottimizzarne i tempi e le modalità di lavorazione e ridurre il lead time. Dopo la selezione operata dai compratori , il modellista è in grado di concentrare la sua attività sui modelli scelti mettendo a punto il modello in ogni particolare, sviluppare dime o utensili per facilitare la produzione. Il capofabbrica o il tecnico ingegnere individua la sequenza delle operazioni e bilanciare i carichi di produzione fra le varie fasi. In altre parole ci si attrezza perchè in produzione fili tutto liscio. - Industrializzazione campioni per la produzione Input: articoli e materiali richiesti Dopo la selezione operata dai compratori , il modellista è in grado di concentrare la sua attività sui modelli scelti mettendo a punto il modello e approntando gli strumenti per la produzione ( fustelle, dime, piazzature , ecc ) Output: - modello banco , taglio ed infustiture campione definitivo attrezzature per la produzione : fustelle ,dime piazzature scheda tecnica distinta base PRODUZIONE : Taglio a mano Input: dal magazzino pellami arriva al tagliatore la pelle selezionata secondo le indicazioni contenute dalla bolla di lavorazione : tipo di materiale nella scelta indicata , quantità per il lotto di produzione richiesto dalla modelleria : modello di taglio, scheda tecnica, fustelle, piazzature --------------------------------------------------------------------------------------------------------------Taglio a mano : fasi Progetto Approc 29 Il tagliatore distende la pelle sul banco di lavoro . Analizza la pelle osservandone le caratteristiche e individuandone i difetti . Piazza i modelli sopra la pelle evitando le difettosità , cercando di utilizzare l’intera pelle per limitare gli scarti e individuando le parte della pelle più idonee al pezzo da tagliare ( quadranti nella parte centrale, guarnizioni e riporti nelle fiancate ) Taglia la pelle utilizzando gli strumenti di taglio più idonei ( trincetto o forò di vari tipi ) Verifica che i pezzi tagliati siano della qualità richiesta. Raccoglie ordinatamente i pezzi tagliati e li raggruppa per tipologia e per numero di pezzi così come indicato nella bolla di lavorazione . Indica in una scheda allegata alla bolla il consumo effettivo e il tempo di taglio. --------------------------------------------------------------------------------------------------------------Conoscenze del tagliatore a mano : tipologie di pelle peculiarità delle tipologie di pelle tipologie di trattamento della pelle modalità di produzione tecniche di produzione Capacità del tagliatore a mano sapere come utilizzare la pelle limitandone gli spechi sapere come utilizzare il trincetto sapere come individuare i difetti -------------------------------------------------------------------------------------------------------------Taglio a fustella Input: dal magazzino pellami arriva al tagliatore la pelle selezionata secondo le indicazioni contenute dalla bolla di lavorazione : tipo di materiale nella scelta indicata , quantità per il lotto di produzione richiesto dalla modelleria : modello di taglio, scheda tecnica dallo sviluppo prodotto : fustelle --------------------------------------------------------------------------------------------------------------Taglio a fustella: fasi Il tagliatore distende sul pianale della pressa la pelle sul banco di lavoro . Analizza la pelle osservandone le caratteristiche e individuandone i difetti . Piazza le fustelle sopra la pelle evitando le difettosità , cercando di utilizzare l’intera pelle per limitare gli scarti e individuando le parte della pelle più idonee al pezzo da tagliare ( quadranti nella parte centrale, guarnizioni e riporti nelle fiancate ) Aziona la pressa mediante due pulsanti . La pressa si abbassa e trancia la pelle Il tagliatore verifica che i pezzi tagliati siano della qualità richiesta e elimina gli sfridi Raccoglie ordinatamente i pezzi tagliati e li raggruppa per tipologia e per numero di pezzi così come indicato nella bolla di lavorazione . Indica in una scheda allegata alla bolla il consumo effettivo e il tempo di taglio. --------------------------------------------------------------------------------------------------------------Output: Pezzi tagliati e raggruppati per tipologia e per numero di pezzi così come indicato nella bolla di lavorazione . Consuntivo consumi e tempi di lavorazione --------------------------------------------------------------------------------------------------------------Conoscenze del tagliatore a fustella : tipologie di pelle Progetto Approc 30 peculiarità delle tipologie di pelle tipologie di trattamento della pelle modalità di produzione tecniche di produzione presse da taglio Capacità del tagliatore a fustella sapere come utilizzare la pelle limitandone gli spechi sapere come utilizzare la pressa sapere come individuare i difetti -----------------------------------------------------------------------------------------------------------Taglio laser : Input: dal magazzino pellami arriva al tagliatore la pelle selezionata secondo le indicazioni contenute dalla bolla di lavorazione : tipo di materiale nella scelta indicata , quantità per il lotto di produzione richiesto dalla modelleria : modello di taglio su programma CAD, scheda tecnica su CAD Taglio laser : fasi * Il tagliatore riceve la pelle e la controlla, stendendola su di un piano ben illuminato Verifica le difettosità e le segna per il riconoscimento della macchina Sposta la pelle sul pianale della macchina a taglio laser Imposta il programma di taglio Raccoglie i pezzi e li dispone ordinatamente * da verificare Output: Pezzi tagliati e raggruppati per tipologia e per numero di pezzi così come indicato nella bolla di lavorazione . Consuntivo consumi e tempi di lavorazione Percorso di professionalizzazione ideale : Il tempo medio per formare un buon tagliatore è valutato dalle aziende intervistate intorno ai 2 , 3 anni ed il percorso di professionalizzazione ideale parte dal taglio a mano dei componenti di rinforzo interni al prodotto (salpe), poi le fodere in tessuto e infine le fodere in pelle . In questo periodo l’operatore comincia a prendere dimestichezza con gli strumenti ( forò , trincetto ) Acquisisce la manualità necessaria ed è pronto per un ulteriore passaggio : il taglio della pelle . Una ulteriore specializzazione consiste nell’essere in grado di tagliare la pelle di coccodrillo poiché questa richiede tecniche di taglio diverse e competenze altrettanto peculiari. Diversificazione delle competenze : chi inizia a tagliare con la fustella non è in grado di tagliare a mano ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------Scarnitura e preparazione Progetto Approc 31 Input : Pezzi tagliati e raggruppati per tipologia e per numero di pezzi così come indicato nella bolla di lavorazione scheda tecnica modello banco. --------------------------------------------------------------------------------------------------------La fase successiva al taglio è la spaccatura della pelle che deve ridurre lo spessore della pelle adattandolo all’utilizzo richiesto in lavorazione . Il macchinario utilizzato per eseguire questa operazione è la spaccatrice che , mediante il passaggio della pelle fra due lame “equalizza “lo spessore sull’intera superficie Successivamente c’è la scarnitura : in questa fase la pelle viene “scarnita” mediante l’utilizzo di macchine scarnitici : il risultato di questa operazione è quello di ridurre lo spessore dei componenti in pelle solo lungo il perimetro per consentire all’operatore di banco di eseguire la “rimboccatura” . --------------------------------------------------------------------------------------------------------------Output: Pezzi tagliati e scarniti e raggruppati per tipologia e per numero di pezzi così come indicato nella bolla di lavorazione --------------------------------------------------------------------------------------------------------------Le figura professionale che presidia questa fase è lo scarnitore Conoscenze: macchine per scarnire tipologie di pelle peculiarità delle tipologie di pelle tipologie di trattamento della pelle modalità di produzione tecniche di produzione Capacità: Valutare che la pelle tagliata sia della qualità richiesta. Utilizzare le macchine ( spacciatrice e scarnitrice )per ottenere degli spessori conformi alle indicazioni della scheda tecnica che accompagna i pezzi tagliati . Raggruppare i pezzi prodotti per commessa o bolla di lavoro Controllare le eventuali inesattezze Porre rimedio alle mancanze di pezzi Note : Il rapporto fra scarnitore e tagliatore è di 1 a 5 -----------------------------------------------------------------------------------------------------------Montaggio : Input: Pezzi tagliati e scarniti e raggruppati per tipologia e per numero di pezzi così come indicato nella bolla di lavorazione Pezzi tagliati e scarniti e raggruppati per tipologia e per numero di pezzi così come indicato nella bolla di lavorazione Modello di banco Dime Piazzature -----------------------------------------------------------------------------------------------------------Indica la serie di attività di messa a punto e cucitura dei semilavorati componenti la borsa che poi porterà all’assemblaggio finale e la realizzazione del pezzo finito L’operaio accoppia i vari pezzi così come indicato sulla scheda tecnica ed il modello di banco. Ogni componente ( tracolla, maniglia, quadrante, fondo, , fianchi ) viene cucito dalla macchinista. Progetto Approc 32 L’operaio di banco assembla i componenti cuciti realizzando due semilavorati : esterno ed interno borsa. La cucitrice esegue l’operazione di assemblaggio dell’esterno con la fodera, ultimando la realizzazione del pezzo. La borsa sarà poi rifinita , eliminando eventuali imperfezioni e controllata dal controllo qualità . Output : Pezzi prodotti , suddivisi per lotto di produzione così come da bolla di lavorazione Magazzino prodotti finiti e spedizioni Input : Pezzi prodotti , suddivisi per lotto di produzione così come da bolla di lavorazione Ordine cliente --------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ---------L’addetto al magazzino prodotti finiti , riceve dalla produzione i lotti prodotti e li immagazzina negli scaffali. In base all’ordine del cliente, preleva il quantitativo richiesto , lo inscatola , compila la bolla d’accompagnamento* e provvede alla spedizione La distribuzione al cliente avviene attraverso corrieri convenzionati che arrivano giornalmente, . ( I corrieri si spartiscono la distribuzione per aree : Nord (Nord-Est e Nord-Ovest), Centro e Sud. Italia *La compilazione della bolla mediante computer, è legata al programma del magazzino materie prime, accessori e alla distinta base . Per cui scaricando un prodotto finito si scaricano in automatico i quantitativi dei pellami , accessori , infustiture, del tipo e nella quantità indicata in distinta base. ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------Output.: pezzi ordinati al cliente Bolla d’accompagnamento --------------------------------------------------------------------------------------------------------------Processi di supporto : l’ufficio acquisti L’ufficio acquisti effettua gli ordinativi di pellami, tessuti, accessori ed altro in base all’ordinativo dei clienti , confrontato con l’esistenza di magazzino . Più in dettaglio , ha questi compiti : immissione le distinte base in computer controllo che quello che la merce in arrivo sia conforme all’ordinativo nelle quantità e qualità (interfacciandosi con il magazziniere materie prime ) inserimento bolla materiali in ingresso immissione ordini clienti verifica fra fabbisogno ed esistenza di magazzino valutazione lotto minimo di magazzino e punto di riordino ( a scorta o in base all’ordinato ) ordine al fornitore materie prime ed accessori ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- L’intero processo produttivo è presidiato da tre figure chiave : Progetto Approc 33 - Capo tagliatore o responsabile del taglio Capo fabbrica o responsabile del montaggio Responsabile di qualità prodotti finiti e materie prime (insieme al rep. Taglio) Le tre figure collaborano anche per la messa a punto del campionario e per la determinazione della scheda tecnica Ufficio commerciale o uff. vendite Input : Ordine del cliente Gestisce gli ordini in ingresso verificandone la consegna con la programmazione. Invia lettera di conferma al cliente trattando i tempi di consegna Controlla l’avanzamento ordini Si interfaccia con la fatturazione, l’amministrazione, l’ufficio acquisti Output : ordine alla produzione Progetto Approc 34 2.5 - Nota metodologica : il sinottico di processo Il sinottico qui presentato nasce da un originario flussogramma “standard”, articolato per colonne all’interno delle quali si riporta un’ indicazione dei processi produttivi che a loro volta vengono esplosi in successive fasi. Vengono poi descritte le modalità organizzative e tecnologiche, nonché evidenziate le figure professionali che insistono nelle singole fasi del processo. Tale sinottico, come fornitoci dal gruppo di lavoro sulla metodologia, è stato sottoposto in sede di intervista di secondo e primo livello ad esperti del settore nonché ai titolari di imprese del settore che con la loro esperienza diretta hanno potuto correggere, validare ed arricchire. Quadro sinottico dei simboli utilizzati nella descrizione dei processi Simbolo Specifiche Indica lo svolgimento di una attività. Si noti che un’insieme di attività logicamente concatenate l’una all’altra costituiscono un processo. Indica la produzione di un output documentale (una scheda, un report, una relazione, etc.). Indica l’unione logica e sequenziale tra due eventi successivi. Progetto Approc 35 RAPPRESENTAZIONE CICLO STANDARD PROCESSO SCHEDA 1 DESCRIZIONE DEI PROCESSI SETTORE: PELLETTERIA A cura d: M.Grazia Simoni e Leonardo Cioccolani Aggiornato: aprile 2005 Progetto Approc 36 SCHEDA 1 - RAPPRESENTAZIONE CICLO STANDARD SETTORI: PELLETTERIA Flussogramma 0. OBIETTIVI STRATEGICI Descrizione processo Gli obiettivi strategici identificano le grandi direttrici attraverso le quali un’organizzazione/impresa intende perseguire (a medio-lungo termine) la propria mission. Input 1. RICERCA/IDEAZIONE Contestualizzazione della macro-fase del processo Tecnologie e modalità organizzative Modalità organizzative Questa fase del processo standard dovrebbe essere preliminare a tutte le fasi successive, in quanto tutte le azioni del ciclo produttivo dovrebbero essere coerenti con gli obiettivi strategici individuati e finalizzate al raggiungimento della Vision/Mission dell’impresa. Sistema professionale Titolare/i, imprenditore/i Amministratori (membri del CdA) Direttore Marketing strategico Articolazione del processo 2 SVILUPPO PRODOTTO 3. INGEGNERIZZAZIONE 4. PRODUZIONE 5. DISTRIBUZIONE 6. MARKETING VENDITA Progetto Approc Non sempre però questa macro-fase è effettivamente presente in azienda Per la singola impresa individuare i propri e, infatti, le sue modalità obiettivi strategici significa definire/individuare i organizzative sono strettamente seguenti elementi: legate alle diverse tipologie d’impresa. − Vision Possiamo individuare due macro − Mission gruppi di aziende: Gli obiettivi strategici nel settore moda sono − aziende che vendono sul mercato definiti soprattutto dallo Stile insieme con il finale (con griffe propria) marketing strategico per le griffe, mentre per le − aziende (di solito piccole) che non altre aziende si parla di lavoro su lotti di ordini da vendono sul mercato finale. casa madre. Nel primo caso la macro-fase di definizione degli obiettivi strategici è Output del processo: sicuramente presente ed è condotta gli imperativi strategici direttamente dai vertici aziendali con l’eventuale ausilio di consulenti Definire gli imperativi strategici dell’impresa esterni. significa declinare la Mission e la Vision nei fattori Nel secondo caso la definizione degli obiettivi strategici è delegata alla critici di successo necessari al raggiungimento casa madre e la piccola impresa è delle strategie aziendali. marginalmente coinvolta. 37 Progetto Approc 38 SCHEDA 1 - RAPPRESENTAZIONE CICLO STANDARD SETTORI: PELLETTERIA Flussogramma 0. OBIETTIVI STRATEGICI Descrizione PROCESSO Identifica l’insieme delle attività che portano alla formulazione di suggestioni/idee guida/proposte per la messa a punto del prodotto finale. Input 1. RICERCA/IDEAZIONE 2 SVILUPPO PRODOTTO Scelte strategiche aziendali in particolare indirizzi sull’area di mercato di collocazione dell’azienda e di destinazione del prodotto finale. Indicazioni su fascia destinazione del prodotto (alta, media, bassa), fasce di prezzo, tipologia del cliente finale, ... Tecnologie e modalità organizzative RICERCA La ricerca può essere effettuata mediante banche dati di settore, pubblicazioni, collane, internet, visita alle aziende , analisi del materiale pubblicitario , visite presso negozi o rivenditori , partecipazione a fiere, esposizioni, mostre di settore, ecc IDEAZIONE L’ideazione è svolta attraverso una serie di attività i cui strumenti principali sono l’intuizione e la creatività supportate dall’esperienza e dal know how di prodotto. Sistema professionale Stilista Designer Addetto ricerca e sviluppo. Uomo prodotto Responsabile sviluppo prodotto Merchandiser Articolazione processo 3. INGEGNERIZZAZIONE 4. PRODUZIONE RICERCA su: 1. Tendenze 2. Materiali 3. Tecnologie applicate al prodotto 4. Tecnologie applicate al processo 5. Metodologie di lavorazione 6. Benckmarking IDEAZIONE: creazione dello stile della collezione. 5. DISTRIBUZIONE 6. MARKETING VENDITA Progetto Approc Output Schizzi , disegni, fotografie per lo sviluppo di una nuova collezione corredati di indicazioni circa: - materiali e colori da utilizzare. - tipo di lavorazione richiesta - fascia di prezzo ( in situazioni particolari di richieste specifiche del commerciale ) Linee guida per la realizzazione della 39 collezione Progetto Approc 40 SCHEDA 1 - RAPPRESENTAZIONE CICLO STANDARD SETTORI: PELLETTERIA Flussogramma 0. OBIETTIVI STRATEGICI 1. RICERCA/IDEAZIONE Descrizione PROCESSO e output Identifica l’insieme delle attività attraverso le quali si perviene alla messa a punto del campione/modello Questa fase del processo riguarda la concretizzazione delle indicazioni dello stilista fornite al modellista mediante schizzi, disegni, fotografie Input 2. SVILUPPO PRODOTTO 3. INGEGNERIZZAZIONE 4. PRODUZIONE 5. DISTRIBUZIONE Schizzi , disegni, fotografie per lo sviluppo di una nuova collezione corredati di indicazioni circa : - materiali e colori da utilizzare. - tipo di lavorazione richiesta - fascia di prezzo (richieste specifiche del commerciale ) Tecnologie e modalità organizzative La principale tecnologia utilizzata è il sistema CAD (Computer Aided Design), con diversi livelli di sofisticazione. Sistema professionale Modellista Operatore CAD CAM Prototipista Stilista Tagliatore prototipi Operaio di banco prototipista Cucitrice prototipista FASI 1. Sviluppo modello 2. Realizzazione prototipo 3. Verifica ed approvazione del prototipo 4. Realizzazione modello definitivo 5. Realizzazione campione base 6. Lancio in produzione campionatura 7. Realizzazione campionario Output 6. MARKETING VENDITA Progetto Approc Cartamodello e campione. 41 SCHEDA 1 - RAPPRESENTAZIONE CICLO STANDARD SETTORI: PELLETTERIA Flussogramma 0. OBIETTIVI STRATEGICI 1. RICERCA/IDEAZIONE Descrizione PROCESSO e output Identifica l’insieme delle attività di progettazione tecnica del prototipo che tengono conto sia delle esigenze di stile che quelle funzionali ed elaborano la documentazione tecnica (distinta base di produzione, scheda prodotto, ecc.) che contiene le “specifiche” tecniche per la messa in produzione. Tecnologie e modalità organizzative Il sistema CAD. Per le calzature, nello specifico per la realizzazione delle forme: il software Footwear, del programma RTT (Interregional Technology Transfer), la progettazione assistita da computer. Sistema professionale Tecnico di produzione Modellista Tagliatore Analista T.M. Input 2 SVILUPPO PRODOTTO Cartamodello e Campione FASI 3. INGEGNERIZZAZIONE 4. PRODUZIONE 5. DISTRIBUZIONE 1. 2. 3. 4. 5. Ingegnerizzazione del prodotto Redazione documentazione tecnica Redazione Distinta base Costi Assegnazione Output Modello sviluppato Campione validato Specifiche tecniche Costi 6. MARKETING VENDITA Progetto Approc 42 SCHEDA 1 - RAPPRESENTAZIONE CICLO STANDARD SETTORE: PELLETTERIA Flussogramma 0. OBIETTIVI Descrizione PROCESSO Identifica l’insieme delle attività associate alla trasformazione degli input nella forma del prodotto finale Input 1. RICERCA/IDEAZIONE 2 SVILUPPO PRODOTTO Modello sviluppato Prototipo (campione industrializzato) Specifiche tecniche FASI 3. INGEGNERIZZAZIONE 4. PRODUZIONE PELLETTERIA 5. DISTRIBUZIONE 6. MARKETING VENDITA La produzione nella pelletteria si declina in: 1. Taglio dei componenti esteni , interni e delle infustiture 2. Scarnitura : riduzione dello spessore della pelle in zone specifiche per favorire la lavorazione 3. Assemblaggio : 4. pre-assemblaggio di componenti semilavorati 5. assemblaggio 6. Cucitura : dei semilavorati e di assemblaggio 7. Collaudo :verifica della qualità del prodotto 8. Confezione : imballaggio Tecnologie e modalità organizzative Taglio: − manuale − a fustella − in continuo − ad acqua − laser Scarnitici manuali e compurizzate Spaccatrici Incollatrici Cucitura: − in piano − a braccio − a colonna Sistema professionale Responsabile programmazione della produzione Responsabile di produzione Addetto ad operazioni di progr.ne della produzione Addetto ad operazioni di coordinamento della produzione (gestione reparto/unità operativa) Controllo qualità intermedia Controllo qualità del prodotto finito Tecnico di produzione Tagliatore Scarnitore Cucitrice Operaio addetto al banco Montaggio Output Prodotto finito Progetto Approc 43 SCHEDA 1 - RAPPRESENTAZIONE CICLO STANDARD SETTORI: PELLETTERIA Flussogramma 0. OBIETTIVI STRATEGICI Descrizione PROCESSO Questo processo identifica l’insieme delle attività, e la scelta dei canali, attraverso i quali il prodotto arriva ai compratori/consumatori finali e/o intermedi. L’obiettivo finale è quello di disegnare la rete di distribuzione. Input 1. RICERCA/IDEAZIONE Prodotto finito Tecnologie e modalità organizzative Sistema professionale Responsabile commerciale Addetto commerciale Italia Addetto commerciale estero Tecnico della distribuzione commerciale Esperto di logistica integrata FASI 2 SVILUPPO PRODOTTO 3. INGEGNERIZZAZIONE 4. PRODUZIONE 5. DISTRIBUZIONE Il processo di distribuzione si articola nelle seguenti fasi: 1. Sviluppo delle strategie di distribuzione 2. Individuazione dei punti vendita 3. Individuazione dei canali di trasporto 4. Pianificazione dei canali di distribuzione fisica del prodotto 5. Gestione logistica della distribuzione 6. Monitoraggio delle dinamiche distributive 7. Valutazione di canali alternativi per la distribuzione 8. Valutazione/monitoraggio delle strategie di distribuzione 9. Revisione delle politiche/strategie di distribuzione Output Prodotto collocato nel punto vendita. 6. MARKETING VENDITA Progetto Approc 44 SCHEDA 1 - RAPPRESENTAZIONE CICLO STANDARD SETTORI: PELLETTERIA Flussogramma 0. OBIETTIVI STRATEGICI 1. RICERCA/IDEAZIONE 2 SVILUPPO PRODOTTO 3. INGEGNERIZZAZIONE 4. PRODUZIONE 5. DISTRIBUZIONE 6. MARKETING VENDITA Progetto Approc Descrizione PROCESSO Identifica l’insieme delle attività orientate a procurare i mezzi mediante i quali i compratori possono acquistare il prodotto e sono indotti a farlo, quali la pubblicità, la promozione, le forze di vendita, le offerte, la determinazione dei prezzi. Input Prodotto collocato nel punto vendita. FASI Marketing del prodotto/i 1. Gestione del portafoglio prodotti 2. Definizione/sviluppo del ciclo di vita del prodotto 3. Disegno e sviluppo delle strategie di: prezzo, merchandising, iniziative per la promozione, pubblicità 4. Sviluppo delle strategie di Pubbliche relazioni 5. Gestione dell’obsolescenza del prodotto 6. Sviluppo delle strategie di Customer Service 7. Implementazione e controllo del Piano Marketing Vendita del prodotto/i 1. Sviluppo del Piano Vendite 2. Selezione/gestione degli intermediari 3. Costruzione e mantenimento delle relazioni con i clienti 4. Gestione della vendita diretta 5. Gestione delle iniziative di vendita promozionali 6. Gestione e chiusura dei contratti 7. Condivisione delle informazioni più importanti e rilevanti sul cliente con tutta l’organizzazione 8. Gestione del Merchandising Tecnologie e modalità organizzative Sistema professionale Responsabile marketing Addetto al marketing Responsabile comunicazione Addetto pubblicità e pubbliche relazioni Addetto vendite Italia Addetto vendite estero Venditore-merchandiser Venditore-merchandiser qualificato Promoter (merchandiser puro) 45 Output Prodotto venduto al cliente finale. Progetto Approc 46 PROGETTO APPROC SETTORE MODA PELLETTERIA 3. PROFILI PROFESSIONALI A cura di Co.Se.F.I. Associazione Industriali Firenze Ambiente Impresa CNA Coordinatori: Lorenzo Ricci Co.se.fi. Marco Griffi Ambiente Impresa CNA Ricercatori: M.Grazia Simoni - Co.se.fi. Marco Bianchini - Ambiente Impresa CNA Progetto Approc 47 3 . PROFILI PROFESSIONALI Dopo aver individuato i processi e le figure professionali che li presidiano, con l’ausilio delle interviste effettuate agli imprenditori sono stati individuati alcuni profili professionali che sono stati l’oggetto dell’approfondimento della nostra analisi. I criteri di scelta dei profili qui di seguito elencati è stata effettuata sulla base di criteri che li legavano a particolari situazioni per cui si finalità della ricerca è stata quella di Focalizzare i profili delle figure professionali del settore giudicate “critiche” per i seguenti motivi: fortemente richieste ma difficilmente reperibili di importanza strategica a rischio obsolescenza Dunque si sono scelte le seguenti figure professionali: - Capofabbrica responsabile reparti produzione Tecnico di qualità Modellista Prototipista Addetto al taglio Addetto al banco Cucitrice Progetto Approc 48 Progetto APPROC Co.se.fi. PROFILO: CAPOFABBRICA DENOMINAZIONE : CAPOFABBRICA RESPONSABILE DI PRODUZIONE SETTORE: Pelletteria FINALITÀ: - Assicura la gestione e il controllo delle risorse per l realizzazione della produzione interna ed esterna garantendo efficienza produttiva, rispetto dei timing delle consegne e gli obiettivi di costo/qualità. - Assegna, gestisce e coordina le risorse necessarie per la realizzazione della produzione valutando e bilanciando i carichi di lavoro dei singoli reparti taglio, preparazione ,montaggio e cucitura, coordinandone le attività e garantendo un efficiente flusso di lavoro. Supporta tecnicamente l’attività degli operatori del taglio, preparazione ,montaggio e cucitura, verificando la correttezza dell’esecuzione delle operazioni svolte e suggerendo migliorie tecniche. Collabora con il modellista per l’esecuzione dei prototipi e si fa portavoce dei suggerimenti tecnici e delle migliorie da apportare al prototipo. Supervisiona l’attività di controllo della qualità dei materiali in ingresso destinata alla produzione. Si rapporta con il responsabile del taglio e del magazzino pellame per problematiche legate alla materia prima, pellami e tessuti. Si rapporta con i fornitori di materie prime ed accessori per problematiche legate alla qualità del materiale in ingresso. In alcune realtà presidia alle operazioni legate alla produzione del campionario - CONTESTO LAVORATIVO: Il capofabbrica è una figura tipica della piccola e media impresa che produce con marchio proprio o su committenza E’ il tecnico più esperto, quello che ha maggiori capacità organizzative e capacità gestionali. Normalmente è la persona di fiducia del titolare al quale si rapporta frequentemente sia per la pianificazione della produzione , sia per le problematiche legate allo sviluppo dei prototipi. In alcune aziende presidia l’intero ciclo produttivo, dal taglio fino al controllo della qualità dei prodotti finiti. In altri contesti non presidia le operazioni legate alla gestione delle materie prime in termini di controllo qualità in ingresso e taglio, ma collabora strettamente con la figura che sovrintende le attività menzionate. La sua connotazione è strettamente tecnica, fortemente legata alla conoscenza del prodotto e del processo. La capacità di questa figura professionale nel gestire i processi di produzione deriva dalla conoscenza del A cura di M. Grazia Simoni per Progetto APPROC Co.se.fi. Redatto : Aprile 2005 49 Progetto APPROC Co.se.fi. ciclo produttivo e dalle specifiche tecniche legate alla costruzione del prodotto da cui ne deriva la propria leadership. La gestione delle risorse umane che pur è una sua responsabilità, è legata alle caratteristiche individuali e misurata sulla capacità di portare a termine il processo produttivo in qualità ed nei tempi previsti. COLLOCAZIONE ORGANIZZATIVA Il capofabbrica si rapporta generalmente con il titolare di cui è generalmente l’uomo di fiducia e con il quale pianifica le attività produttive e con il quale sviluppa i campionari. Sovrintende i reparti di produzione ed coordina i relativi responsabili di reparto. TENDENZE EVOLUTIVE: Questa figura è importante specialmente nelle piccole e medie imprese che devono il loro successo anche grazie alla perizia e alla capacità di affrontare e risolvere i problemi del proprio capofabbrica . Insieme al responsabile del taglio, è una delle figure chiave della piccola impresa. Questa figura è molto richiesta sul mercato del lavoro della pelletteria soprattutto nella misura in cui è dotata di esperienza e doti tecniche significative. In qualche caso è l’azienda stessa che forma il proprio capofabbrica, facendo crescere un operaio dal proprio interno. Le piccole imprese tendono a fidelizzare questa figura che al proprio interno diventa un punto di riferimento certo e che in alcuni casi identificabile con la proprietà. Nelle aziende familiari di seconda generazione dove i figli si sono ripartiti le responsabilità e le aree di competenza, il capofabbrica può essere un figlio che segue la produzione sia sotto il profilo gestionale che tecnico. POSIZIONAMENTO SUL PROCESSO CON INDIVIDUAZIONE ATTIVITA’ INPUT DEL PROCESSO PROCESSO OUTPUT DEL PROCESSO .SVILUPPO PRODOTTO Identifica l’insieme delle attività attraverso le quali si perviene alla Scelta idee e schizzi per lo Campione messa a punto del campione/modello sviluppo della collezione Modello (incorpora, quindi, le attività di Scheda tecnica progettazione tecnica del prototipo che tengono conto sia delle esigenze di stile che quelle funzionali) Input Attività chiave Output Prototipo 3– VALUTAZIONE PROTOTIPO Prototipo approvato A cura di M. Grazia Simoni per Progetto APPROC Co.se.fi. Redatto : Aprile 2005 50 Progetto APPROC Co.se.fi. INPUT DEL PROCESSO PROCESSO OUTPUT DEL PROCESSO Campione approvato Modello taglio, banco e infustiture Scheda tecnica definitiva INGEGNERIZZAZIONE Campione industrializzato Modello industrializzato Scheda tecnica definitiva Distinta base Input Campione approvato Modello taglio, banco e infustiture Scheda tecnica definitiva Identifica l’insieme delle attività attraverso le quali si perviene alla messa a punto del campione/modello (incorpora, quindi, le attività di progettazione tecnica del prototipo che tengono conto sia delle esigenze di stile che quelle funzionali) Attività chiave Output 1* DETERMINAZIONE COSTI Rilevazione distinta base sulla scorta dei dati ricavati dalla scheda tecnica , consumi materiale e tempi di lavorazione Input Attività chiave Distinta base Ordini del campionario Assegnazione al fornitore 3 –REALIZZAZIONE DELLA COLLEZIONE INPUT DEL PROCESSO PROCESSO Modello completo(taglio,infustiture,banco) Fustelle o programma CAD per taglio Scheda tecnica Distinta base Ciclo di lavorazione Assegnazione a fornitori esterni Materie prime Accessori PRODUZIONE Identifica l’insieme delle attività di trasformazione attraverso le quali si perviene alla produzione del prodotto finito Distinta base e costi di lavorazione Output Campionario di vendita Listino vendita OUTPUT DEL PROCESSO Prodotto finito confezionato A cura di M. Grazia Simoni per Progetto APPROC Co.se.fi. Redatto : Aprile 2005 51 Progetto APPROC Co.se.fi. 1- COMPETENZA/ATTIVITA’ CHIAVE DENOMINAZIONE: essere in grado di presiedere alla o essere in grado di : VALUTARE IL PROTOTIPO* N. DESCRIZIONE: per mettere in atto la competenza occorre sapere come : Verificare che le specifiche tecniche contenute nel modello e indicate nel disegno siano state effettivamente rispettate nella realizzazione del prototipo. Valutare sotto il profili tecnico il prototipo e valutare il possibile insorgere di difficoltà nel corso della produzione Leggere ed interpretare le indicazioni contenute nel modello Leggere le indicazioni della scheda tecnica abbinamento materiali colori Valutare il la corretta esecuzione del prototipo Proporre soluzioni tecniche Fornire indicazioni tecniche per la correzione delle modalità di realizzazione del prototipo e valutare le correzioni effettuate Sottoporre il prototipo alla valutazione del modellista/titolare CONOSCENZE Tipologie dei prodotti e modalità di costruzione della borsa Tipologia dei prodotti e modalità di costruzione dell’azienda committente ( lavoro in conto terzi ) Specifiche tecniche proprie dell’Azienda committente( tipo cuciture, colore costole,abbiamenti esterno fodera, ecc) Tipi di cucitura Modalità di montaggio Modalità di costruzione della borsa. Modalità di produzione e ciclo di lavoro delle calzature Pellami (tipologia e spessore) Tessuti ( sintetici, velluti,sete,..) Accessori ( ricami, guarnizioni,..) N ABILITA’ N Saper valutare il processo di montaggio della borsa prototipo. Saper dare indicazioni tecniche all’operatore che produce la borsa prototipo. Saper individuare il ciclo di lavorazione ottimale della borsa partendo dai pezzi tagliati, scarniti e preparati, secondo una sequenza di operazioni appropriata alla costruzione della stessa. Saper individuare le difettosità emerse o che potrebbero verificarsi in produzione. Saper proporre modalità di lavorazione alternative sia nel processo di montaggio che di preparazione o taglio. * La valutazione del prototipo viene eseguita collegialmente dallo stilista per l’aspetto estetico, dal modellista sotto il profilo tecnico funzionale e dal capofabbrica che ne valuta l’operatività in produzione. La figura del capofabbrica interviene nel processo di sviluppo prodotto solo nelle piccole realtà produttive, in aziende di carattere semi-familiare dove il capofabbrica è colui che esegue il prototipo e/o che ne presiede all’esecuzione. 1- COMPETENZA/ATTIVITA’ CHIAVE DENOMINAZIONE: essere in grado di presiedere alla o essere in grado di : 1 - DETERMINARE I COSTI DI PRODUZIONE * A cura di M. Grazia Simoni per Progetto APPROC Co.se.fi. Redatto : Aprile 2005 52 N. Progetto APPROC Co.se.fi. DESCRIZIONE: per mettere in atto la competenza occorre sapere come : - rilevare i dati relativi ai consumi forniti dal taglio,accessori ed infustiture - valutare i tempi di lavorazione del prodotto - aggregare i dati dei consumi con quelli dalla manodopera e ricavare un prezzo di produzione - valutare il prezzo ottenuto confrontandolo con prodotti similari - suggerire e far apportare migliorie tecniche volte alla riduzione dei costi * Il capofabbrica è spesso chiamato a fornire i dati relativi al tempo impiegato nella realizzazione del pezzo, mentre la redazione specifica della distinta base è curata da un addetto alla gestione dei dati che non ha competenze valutative ma si limita a verificare che quanto riportato in distinta base sia quanto presente nel pezzo finito e trasferisce i dati nel computer per la valorizzazione. CONOSCENZE Tipologie dei prodotti e modalità di costruzione della borsa Tipologia dei prodotti e modalità di costruzione dell’azienda committente ( lavoro in conto terzi ) Specifiche tecniche proprie dell’Azienda committente( tipo cuciture, colore costole,abbiamenti esterno fodera, ecc) Tipi di cucitura Modalità di montaggio Modalità di costruzione della borsa. Modalità di produzione e ciclo di lavoro della pelletteria Pellami (tipologia e spessore) Tessuti ( sintetici, velluti,sete,..) Accessori ( ricami, guarnizioni,..) N ABILITA’ Saper valutare il processo di montaggio della borsa prototipo. Saper individuare il ciclo di lavorazione ottimale della borsa partendo dai pezzi tagliati, scarniti e preparati, secondo una sequenza di operazioni appropriata alla costruzione della stessa. Saper comparare i costi ottenuti dalla valorizzazione dei componenti il prodotto finito con altri similari e verificare che quanto ottenuto dalla somma dei componenti non sia fuori dalla fascia di prezzo indicata o valutata come corretta. Saper individuare le difettosità emerse o che potrebbero verificarsi in produzione. Saper proporre modalità di lavorazione alternative sia nel processo di montaggio che di preparazione o taglio e apporre migliorie per la riduzione dei costi 1- COMPETENZA/ATTIVITA’ CHIAVE DENOMINAZIONE: essere in grado di presiedere alla o essere in grado di : N. 3 –GARANTIRE LA REALIZZAZIONE DELLA COLLEZIONE DESCRIZIONE: per mettere in atto la competenza occorre sapere come : - gestire e coordinare e controllare le attività necessarie per pervenire alla realizzazione del campionario individuare il canale produttivo che garantisca il connubio qualità prezzo relativo al campione che si vuol produrre illustrare, insieme al modellista, le caratteristiche tecniche del prodotto al lavorante esterno. controllare la produzione della collezione sotto il profilo qualitativo suggerire e far apportare migliorie tecniche volte alla riduzione dei costi * la produzione del campionario è spesso affidata all’esterno, presso i façonisti ed il capofabbrica gestisce e coordina i rapporti con i lavoranti esterni nella realizzazione del pezzo e ne verifica la qualità in ingresso. A cura di M. Grazia Simoni per Progetto APPROC Co.se.fi. Redatto : Aprile 2005 53 Progetto APPROC Co.se.fi. CONOSCENZE Tipologie dei prodotti e modalità di costruzione della borsa Tipologia dei prodotti e modalità di costruzione dell’azienda committente ( lavoro in conto terzi ) Specifiche tecniche proprie dell’Azienda committente( tipo cuciture, colore costole,abbiamenti esterno fodera, ecc) Tipi di cucitura Modalità di montaggio Modalità di costruzione della borsa. Modalità di produzione e ciclo di lavoro della pelletteria Pellami (tipologia e spessore) Tessuti ( sintetici, velluti,sete,..) Accessori ( ricami, guarnizioni,..) N ABILITA’ Saper valutare il processo di montaggio della borsa. Saper individuare il ciclo di lavorazione ottimale della borsa partendo dai pezzi tagliati, scarniti e preparati, secondo una sequenza di operazioni appropriata alla costruzione della stessa. Saper individuare il canale produttivo più idoneo per perseguire la finalità della qualità e del prezzo, scegliendo il fornitore più idoneo a produrre il campione. Saper individuare le difettosità emerse o che potrebbero verificarsi in produzione . Saper proporre modalità di lavorazione alternative sia nel processo di montaggio che di preparazione o taglio e apporre migliorie per la riduzione dei costi 2- COMPETENZA/ATTIVITA’ CHIAVE N2/2 DENOMINAZIONE: essere in grado di presiedere alle operazioni inerenti alla pianificazione della produzione e alla gestione delle risorse umane relative al processo di PRODUZIONE DESCRIZIONE: per mettere in atto la competenza occorre sapere come : - Seguire, coordinare e gestire l’operato degli addetti al montaggio e alla cucitura, verificando che l’esecuzione tecnica delle lavorazioni sia corretta e coerente con la qualità richiesta dall’azienda Adoperarsi affinché che i vari reparti produttivi siano alimentati costantemente e nella quantità necessaria per poter eseguire la produzione richiesta. Individuare il giusto carico di lavoro per ogni operatore al fine di velocizzare il lead time leggere ed interpretare le indicazioni della documentazione in accompagnamento alle partite di lavoro ( scheda tecnica e/o della bolla di lavoro e/o della distinta base) Interfacciarsi con i responsabili del taglio per la qualità del prodotto tagliato Interfacciarsi con l’addetto al servizio acquisti di materie prime ed accessori per raccogliere elementi ed informazioni necessarie per definire la programmazione della produzione. Individuare il canale produttivo, interno od esterno, utile per realizzare la produzione nei tempi e nella qualità richiesta dal cliente.. Interfacciarsi con i servizi di programmazione della produzione per la determinazione del piani di programmazione dei propri reparti Controllare la qualità del processo di lavoro e del prodotto in corso di lavorazione . CONOSCENZE N ABILITA’ A cura di M. Grazia Simoni per Progetto APPROC Co.se.fi. Redatto : Aprile 2005 54 N Progetto APPROC Co.se.fi. Tipologie dei prodotti e modalità di costruzione della borsa Tipologia dei prodotti e modalità di costruzione richieste dell’azienda committente( terzisti) Standard qualitativi dell’azienda in cui opera e delle aziende committenti Specifiche tecniche proprie dell’Azienda committente( tipo cuciture, colore costole,abbiamenti esterno fodera, ecc) Tipi di cucitura Modalità di montaggio Modalità di costruzione della borsa. Modalità di produzione e ciclo di lavoro della pelletteriaPellami (tipologia e spessore) Tessuti ( sintetici, velluti,sete,..) Accessori ( ricami, guarnizioni,..) Strumenti ed attrezzature per la produzione. Gestione del personale Contratto di lavoro. Norme antinfortunistiche Legge 626 sulla sicurezza sul posto di lavoro. Nozioni di pronto soccorso. Tecniche di comunicazione Tecniche gestionali Saper dare indicazioni tecniche all’operatore che produce la borsa. Saper come montare una borsa partendo dai pezzi tagliati, scarniti e preparati e assemblando i componenti secondo una sequenza di operazioni appropriata alla costruzione della stessa. Saper come alimentare le singole postazioni in termini di carico di lavoro e mezzi per produrre. Saper valutare la gravità delle problematiche di produzione e stabilire le modalità ed i tempi di intervento. Saper individuare l’origine e la causa della problematica sollevata dall’operatore Sapere come utilizzare i macchinari del montaggio. Assegnare le mansioni secondo il livello di preparazione dell’operatore e l’esperienza specifica. Saper eseguire una manutenzione ordinaria dei macchinari Saper valutare la qualità del lavoro dell’operatore e la qualità del semilavorato che sta producendo. Saper proporre modalità di lavorazione alternative sia nel processo interno che in quello dei gruppi esterni. Saper coordinare le risorse a disposizione, valutando priorità e mezzi 4.2 COMPORTAMENTI (riferiti all’insieme delle competenze) Curare la precisione e la qualità Lavorare in equipe in maniera costruttiva Analizzare dati, informazioni, idee Prospettare ipotesi e metodi di soluzione Adattarsi alle urgenze e rispettare le scadenze Comunicare in modo comprensibile e razionale Essere disponibili a favorire chiarimenti e spiegazioni ALTRE INFORMAZIONI INERENTI IL PROFILO 5.1 TRACCIATO DEL PROFILO ORIGINE AUTORE M. Grazia Simoni DATA CREAZIONE 30 01 2005 DATA MODIFICA 30 04 2005 15 05 2005 A cura di M. Grazia Simoni per Progetto APPROC Co.se.fi. Redatto : Aprile 2005 55 Progetto APPROC Co.se.fi. 5.2 NOTE A cura di M. Grazia Simoni per Progetto APPROC Co.se.fi. Redatto : Aprile 2005 56 Progetto APPROC Co.se.fi. SCHEDA 5, PROFILO DI FIGURA PROFESSIONALE 1. INFORMAZIONI GENERALI CUCITRICE 1.1 DENOMINAZIONE 1.2. ALTRE DENOMINAZIONI 1.3 SETTORE/I 1.4 DESCRIZIONE MODA (PELLETTERIA) o Finalità: La cucitrice è la figura che si occupa della cucitura delle parti da unire, a macchina o a mano, in base alle indicazioni del cartamodello e ai pezzi tagliati, preparati e assemblati che le forniscono le figure che la precedono nel ciclo produttivo. Conosce bene la pelle e le varie tipologie, nonché tessuti di vario genere. Sa valutare la tipologia di pelle e la tecnica di cucitura e gli attrezzi più adatti, in collaborazione con il modellista. Applica inoltre gli accessori ed esegue le rifiniture. La cucitrice lavora in stretto contatto con il banco di assemblaggio in quanto il lavoro di queste figure si intreccia. o Riferimenti giuridici: nessuno o Contesti lavorativi possibili: la cucitrice può collocarsi in aziende artigiane o industriali. Le specifiche caratteristiche e competenze la rendono indispensabile all’interno del reparto. 1.5 BREVE DESCRIZIONE (PREREQUISITI) o Tendenze evolutive possibili: trattandosi di una figura altamente specializzata opera generalmente soltanto all’interno del proprio reparto. Può però svolgere mansioni di assemblaggio insieme agli addetti al banco. Innovazioni tecnologiche possono riguardare le macchine cucitrici. 2000 caratteri in totale Scuole di moda, artistiche; esperienza nel settore 200 caratteri in totale 2. DATI IDENTIFICATIVI DEL PROFILO 2.1 AREA PROFESSIONALEi 2.2. DENOMINAZIONE ISTAT ii A cura di M. Grazia Simoni per Progetto APPROC Co.se.fi. Redatto : Aprile 2005 57 Progetto APPROC Co.se.fi. 2.3 CODICE ISTAT iii 2.4. ALTRE DENOMINAZIONI ISTAT iv A cura di M. Grazia Simoni per Progetto APPROC Co.se.fi. Redatto : Aprile 2005 58 Progetto APPROC Co.se.fi. 3. PROCESSI Ogni box è dedicato ad un processo; compilarne tanti quanti sono i processi su cui il profilo interviene eventualmente duplicando il modello di box secondo le necessità 3.1 PROCESSO Denominazione e breve descrizione: Cucire le parti seguendo le indicazioni della scheda tecnica e del cartamodello INPUT del processo: cartamodello, scheda tecnica e manufatto assemblato OUTPUT del processo: manufatto cucito ATTIVITA’SVOLTE Input dell’attivitàÆ ATTIVITA’Æ v cartamodello e manufatto Cucire le parti e gli accessori assemblato 3.2 PROCESSO Output dell’attivitàÆ Manufatto cucito Denominazione e breve descrizione: INPUT del processo: OUTPUT del processo ATTIVITA’SVOLTE ATTIVITA’Æ vi Input dell’attivitàÆ 3.3 PROCESSO Output dell’attivitàÆ Denominazione e breve descrizione: INPUT del processo: OUTPUT del processo ATTIVITA’SVOLTE Input dell’attivitàÆ ATTIVITA’Æ vii Output dell’attivitàÆ A cura di M. Grazia Simoni per Progetto APPROC Co.se.fi. Redatto : Aprile 2005 59 Progetto APPROC Co.se.fi. 4. COMPETENZE Ogni box è dedicato ad una competenza; compilarne tanti quante sono le competenze, viii eventualmente duplicando il modello di box secondo le necessità. Nella compilazione dapprima denominare e descrivere la competenza, quindi indicare le conoscenze e le capacità ad essa collegate, successivamente associare i comportamenti, inserendoli nella tabella 4.2 posta al termine di questa sezione della scheda di rilevazione. Laddove necessario evidenziare le risorse esterne necessarie all’esercizio delle competenze, inserendo le informazioni nella tabella 4.3, posta sempre al termine di questa sezione. 4.1.1 COMPETENZA/ATTIVITA’ CHIAVE DENOMINAZIONE: essere in grado di … Eseguire La cucitura del manufatto già assemblato e di ulteriori elementi Å Verbo di azione all’infinito Å Oggetto (output + eventuali specificazioni) – max 80 caratteri - max 20 caratteri DESCRIZIONE: per mettere in atto la competenza occorre sapere come… Cucire le parti assemblate e gli accessori secondo le indicazioni del cartamodello, a macchina o a mano Utilizzare le varie tipologie di macchine da cucire (tagliacuci, cucitaglia ecc.) Individuare e utilizzare la macchina da cucire, gli aghi e i fili in base alle caratteristiche dei materiali da cucire (pelle, stoffe, accessori) CONOSCENZE max 60 caratteri N* ABILITA’ max 60 caratteri Caratteristiche di pellami e affini Abbinare secondo standard materiali (tessile, cuoio) Elementi di merceologia (prodotti di pelletteria) Individuare la localizzazione della cucitura per tomaie Tecniche di rifinizione delle pelli Definire le procedure per l`inserimento delle cuciture Innovazioni tecnologiche nel settore pelletteria Controllare rispetto standard di prototipi in sartoria Procedure/metodi controllo qualità del processo produttivo individuare le diverse parti che compongono il modello Elementi di prevenzione infortuni Usare tagliacuci Elementi di igiene del lavoro Usare cucitaglia ∗ Segnalare, con una X, se la competenza o l’elemento sono nuovi, ossia non presenti nella banca profili. A cura di M. Grazia Simoni per Progetto APPROC Co.se.fi. Redatto : Aprile 2005 60 N∗ N* Progetto APPROC Co.se.fi. Individuare/correggere difetti e anomalie su capi cuciti Cucire cerniere lampo Sostituire gli accessori della macchina da cucire Mettere a punto e regolare la macchina da cucire Verificare le misure del modello cartaceo per cuciture Eventuali note: Eventuali note: 4.1.2 COMPETENZA/ATTIVITA’ CHIAVE DENOMINAZIONE: essere in grado di … Eseguire Å Verbo di azione all’infinito Å Oggetto (output + eventuali specificazioni) – max 80 caratteri - max 20 caratteri DESCRIZIONE: per mettere in atto la competenza occorre sapere come… N* CONOSCENZE max 60 caratteri N* N* Eventuali note: ABILITA’ max 60 caratteri Eventuali note: 4.1.3 COMPETENZA/ATTIVITA’ CHIAVE DENOMINAZIONE: essere in grado di … Eseguire Å Verbo di azione all’infinito Å Oggetto (output + eventuali specificazioni) – max 80 caratteri - max 20 caratteri ∗ Segnalare, con una X, se la competenza o l’elemento sono nuovi, ossia non presenti nella banca profili. A cura di M. Grazia Simoni per Progetto APPROC Co.se.fi. Redatto : Aprile 2005 61 N∗ Progetto APPROC Co.se.fi. DESCRIZIONE: per mettere in atto la competenza occorre sapere come… CONOSCENZE max 60 caratteri N* ABILITA’ max 60 caratteri Eventuali note: N* Eventuali note: N* 4.2 COMPORTAMENTI (riferiti all’insieme delle competenze) Adeguarsi a scelte comunicative d`immagine dell`Ente/Impresa Condividere gli obiettivi strategici dell`azienda Condividere gli obiettivi di qualità e di resa dell`azienda Lavorare in èquipe in maniera costruttiva Adattarsi alle urgenze e rispettare le scadenze Individuare le priorità e porsi scadenze Adottare rigore metodologico nello sviluppo proprio lavoro Curare la precisione e la qualità Avere abilità manuali e destrezza Riconoscere competenze e ruoli all'interno dell'ente/azienda 4.3 RISORSE ESTERNE Risorse esterne A cura di M. Grazia Simoni per Progetto APPROC Co.se.fi. Redatto : Aprile 2005 62 Progetto APPROC Co.se.fi. 5. ALTRE INFORMAZIONI INERENTI IL PROFILO 5.1 TRACCIATO DEL PROFILO ORIGINE AUTORE DATA CREAZIONE 5.2 NOTE 5.3 BIBLIOGRAFIA FONTE FONTE A cura di M. Grazia Simoni per Progetto APPROC Co.se.fi. Redatto : Aprile 2005 63 DATA MODIFICA Progetto APPROC Co.se.fi. SCHEDA 5, PROFILO DI FIGURA PROFESSIONALE 1. INFORMAZIONI GENERALI MODELLISTA 1.1 DENOMINAZIONE 1.2. ALTRE DENOMINAZIONI 1.3 SETTORE/I 1.4 DESCRIZIONE MODA (PELLETTERIA) o Finalità: Il Modellista è una figura altamente qualificata che si occupa della realizzazione pratica delle idee dello stilista tramite l’esecuzione di un cartamodello (a mano o con tecnologie informatiche applicate al modellismo), contenente le indicazioni di lavorazione e assemblaggio, partendo dal disegno e dall’idea progettuale dello stilista. Il modellista verifica che l’idea sia realizzabile a livello pratico, conoscendo materiali, tecniche di realizzazione, taglio, assemblaggio, cucitura ecc. Il modellista segue il processo produttivo e lavora a stretto contatto con tutte le figure professionali coinvolte nella realizzazione. Spesso è anche stilista e realizza l’idea progettuale, propria o richiesta dal cliente. Ha la completa conoscenza del processo produttivo, dei materiali impiegati e delle tecniche di lavorazione; possiede creatività e sa disegnare a mano o utilizzare software specifici. o Riferimenti giuridici: nessuno o Contesti lavorativi possibili: Il modellista si colloca in aziende artigianali o industriali. In base all’azienda può occuparsi della realizzazione del modello oppure avere il controllo sul ciclo produttivo fino a essere il responsabile dell’intera azienda, spesso ricoprendo anche il ruolo di stilista. o Tendenze evolutive possibili: sono possibili crescite di ruolo, in base al tipo di azienda e al numero di addetti. Le aree aziendali coinvolte possono essere la modelleria, lo stile, il commerciale, il controllo del ciclo produttivo. Le competenze richieste riguardano la capacità di eseguire il modello, capacità tecnica e creativa, conoscenza completa del ciclo produttivo, A cura di M. Grazia Simoni per Progetto APPROC Co.se.fi. Redatto : Aprile 2005 64 Progetto APPROC Co.se.fi. 1.5 BREVE DESCRIZIONE (PREREQUISITI) capacità di prendere decisioni, di svolgere mansioni diverse, di di risolvere problemi. Il modellista che lavora con software dovrà tenersi al passo con le innovazioni tecnologiche e più in generale essere attento alle richieste del mercato, ai cambiamenti imposti dalla moda, all’applicazione di nuovi sistemi di produzione, di utilizzo di nuove tecnologie e materiali. 2000 caratteri in totale Scuole di arte/modellismo, corsi di computer con software legati al modellismo, esperienza pluriennale nel settore (assemblaggio) 200 caratteri in totale 2. DATI IDENTIFICATIVI DEL PROFILO 2.1 AREA PROFESSIONALEix 2.2. DENOMINAZIONE ISTAT x 2.3 CODICE ISTAT xi 2 2.4. ALTRE DENOMINAZIONI ISTAT xii A cura di M. Grazia Simoni per Progetto APPROC Co.se.fi. Redatto : Aprile 2005 65 Progetto APPROC Co.se.fi. 3. PROCESSI Ogni box è dedicato ad un processo; compilarne tanti quanti sono i processi su cui il profilo interviene eventualmente duplicando il modello di box secondo le necessità 3.1 PROCESSO Denominazione e breve descrizione: Ricavare il modello dal bozzetto dello stilista INPUT del processo: disegno stilista/idea OUTPUT del processo: cartamodello ATTIVITA’SVOLTE Input dell’attivitàÆ ATTIVITA’Æ xiii Bozzetto con annotazioni Eseguire il modello / idea cliente 3.2 PROCESSO Output dell’attivitàÆ Cartamodello o fustelle con scheda tecnica Denominazione e breve descrizione: Effettuare l’industrializzazione del modello (verifica di fattibilità, seguire il processo produttivo) INPUT del processo: Bozzetto / OUTPUT del processo: idea cliente prototipo ATTIVITA’SVOLTE Input dell’attivitàÆ ATTIVITA’Æ xiv Bozzetto con annotazioni Verificare la fattibilità del / idea cliente prodotto e supervisionare la realizzazione del prototipo 3.3 PROCESSO Output dell’attivitàÆ Prototipo Denominazione e breve descrizione: INPUT del processo: OUTPUT del processo ATTIVITA’SVOLTE Input dell’attivitàÆ ATTIVITA’Æ xv Output dell’attivitàÆ A cura di M. Grazia Simoni per Progetto APPROC Co.se.fi. Redatto : Aprile 2005 66 Progetto APPROC Co.se.fi. 4. COMPETENZE Ogni box è dedicato ad una competenza; compilarne tanti quante sono le competenze, xvi eventualmente duplicando il modello di box secondo le necessità. Nella compilazione dapprima denominare e descrivere la competenza, quindi indicare le conoscenze e le capacità ad essa collegate, successivamente associare i comportamenti, inserendoli nella tabella 4.2 posta al termine di questa sezione della scheda di rilevazione. Laddove necessario evidenziare le risorse esterne necessarie all’esercizio delle competenze, inserendo le informazioni nella tabella 4.3, posta sempre al termine di questa sezione. 4.1.1 COMPETENZA/ATTIVITA’ CHIAVE DENOMINAZIONE: essere in grado di … Eseguire il cartamodello Å Verbo di azione all’infinito Å Oggetto (output + eventuali specificazioni) – max 80 caratteri - max 20 caratteri DESCRIZIONE: per mettere in atto la competenza occorre sapere come… interpretare correttamente le indicazioni del bozzetto (dello stilista) individuare tutti gli elementi che compongono il manufatto (e relative dimensioni e localizzazione) utilizzare strumenti per il disegno a mano e software specifici per il disegno informatico disegnare il modello a mano o tramite CAD-CAM predisporre la scheda tecnica CONOSCENZE max 60 caratteri N* ABILITA’ max 60 caratteri Caratteristiche di pellami e affini Verificare prodotti di pelletteria rispetto a standard Tipologia delle pelli, categorie e criteri qualità Rappresentare in scala il manufatto per borsetteria Caratteristiche qualitative delle pelli (crosta e fiore) Individuare la localizzazione della cucitura per tomaie (borse/portafogli) Caratteristiche della grana delle pelli (conceria) Applicare tecniche per disegno cartamodelli Elementi di merceologia (prodotti di pelletteria) Eseguire le variazioni nel modello per migliore vestibilità ∗ Segnalare, con una X, se la competenza o l’elemento sono nuovi, ossia non presenti nella banca profili. A cura di M. Grazia Simoni per Progetto APPROC Co.se.fi. Redatto : Aprile 2005 67 N∗ N* Progetto APPROC Co.se.fi. Innovazioni tecnologiche nel settore pelletteria Sviluppo taglie sistema scalare per capi di abbigliamento (borse/oggetti/portafogli) Tecniche di progettazione modelli base per abbigliamento (borse/oggetti/portafogli) Disegno tecnico in settore abbigliamento Tecniche di uso di sistemi CAD-CAM Normativa vigente sulla sicurezza nei contesti lavorativi Elementi di igiene del lavoro Principi del disegno grafico Disegno bidimensionale/tridimensionale per abbigliamento Nozioni di disegno tecnico ed ornato Elementi di grafica creativa Elementi e tecniche di disegno artistico Applicare tecniche per disegno esecutivo opera artigianale Strumenti software per il disegno tecnico (CAD) Applicare tecniche per disegno cartamodelli Realizzare schizzi, disegni stilizzati di abiti per sfilate Definire taglio, forme e linee del capo di abbigliamento Definire le procedure per l`inserimento delle cuciture Definire le procedure per il rilevamento fodere Predisporre il cartone per la sala taglio Produrre scheda prototipo di modello per capo abbigliamento Trasporre dati del capo dal cartamodello al computer Individuare le diverse parti che compongono il modello Applicare tecniche per disegno esecutivo opera artigianale Strumenti software per il disegno tecnico (CAD) Applicare tecniche per disegno cartamodelli Realizzare schizzi, disegni stilizzati di abiti per sfilate Applicare tecniche per disegno cartamodelli Eventuali note: Eventuali note: 4.1.2 COMPETENZA/ATTIVITA’ CHIAVE DENOMINAZIONE: essere in grado di … Verificare e supervisionare la fattibilità del prodotto e la realizzazione del prototipo Å Verbo di azione all’infinito Å Oggetto (output + eventuali specificazioni) – max 80 caratteri - max 20 caratteri ∗ Segnalare, con una X, se la competenza o l’elemento sono nuovi, ossia non presenti nella banca profili. A cura di M. Grazia Simoni per Progetto APPROC Co.se.fi. Redatto : Aprile 2005 68 N∗ Progetto APPROC Co.se.fi. DESCRIZIONE: per mettere in atto la competenza occorre sapere come… individuare le pelli secondo la loro tipologia in base alle necessità del modello individuare le tecniche di lavorazione che si adattano al modello e ai materiali utilizzati effettuare il controllo di qualità sul prodotto apportare modifiche dove si presentino difetti o si prevedano migliorie aggiornarsi sulle lavorazioni e le tendenze CONOSCENZE max 60 caratteri N* ABILITA’ max 60 caratteri Caratteristiche di pellami e affini Controllare le pelli semilavorate rispetto a standard Tipologie e caratteristiche macchine lavorazione pelli Verificare migliorie applicate alla lavorazione delle pelli Tipologia delle pelli, categorie e criteri qualità Controllare fasi del processo di lavorazione pelli Elementi di merceologia (prodotti di pelletteria) Eseguire controllo qualità su abiti tagliati Tecniche di rifinizione delle pelli Verificare fattibilità modello abito per cuciture Tecniche di lavorazione settoriali (scarnitura, levigazione) Registrare scheda lavoraz.: tempi/risorse umane (capi abb.) Innovazioni tecnologiche nel settore pelletteria Definire e scegliere look/vision di una collezione di moda Procedure/metodi controllo qualità del processo produttivo Riconoscere e abbinare materiali e accessori (confezioni) Normativa vigente sulla sicurezza nei contesti lavorativi N* Tecniche di rifinitura di abiti/pelli Tecniche fabbric. con materiali malleabili ( tessuti, cuoio) Tecniche di lavorazione e rifinitura delle pelli Tecniche di rifinitura di abiti/pelli Valenza ed uso delle attrezzature del reparto Eventuali note: Eventuali note: N∗ 4.1.3 COMPETENZA/ATTIVITA’ CHIAVE DENOMINAZIONE: essere in grado di … ∗ Segnalare, con una X, se la competenza o l’elemento sono nuovi, ossia non presenti nella banca profili. A cura di M. Grazia Simoni per Progetto APPROC Co.se.fi. Redatto : Aprile 2005 69 Progetto APPROC Co.se.fi. Å Verbo di azione all’infinito Å Oggetto (output + eventuali specificazioni) – max 80 caratteri - max 20 caratteri DESCRIZIONE: per mettere in atto la competenza occorre sapere come… CONOSCENZE max 60 caratteri N* Eventuali note: ABILITA’ max 60 caratteri N* Eventuali note: N* 4.1.4 COMPETENZA/ATTIVITA’ CHIAVE DENOMINAZIONE: essere in grado di … Å Verbo di azione all’infinito Å Oggetto (output + eventuali specificazioni) – max 80 caratteri - max 20 caratteri DESCRIZIONE: per mettere in atto la competenza occorre sapere come… CONOSCENZE max 60 caratteri N* Eventuali note: ABILITA’ max 60 caratteri Eventuali note: A cura di M. Grazia Simoni per Progetto APPROC Co.se.fi. Redatto : Aprile 2005 70 N* Progetto APPROC Co.se.fi. N* 4.2 COMPORTAMENTI (riferiti all’insieme delle competenze) Adeguarsi a scelte comunicative d`immagine dell`Ente/Impresa Condividere gli obiettivi strategici dell`azienda Condividere gli obiettivi di qualità e di resa dell`azienda Lavorare in èquipe in maniera costruttiva Fornire indicazioni con cura e precisione Prefigurare anche visivamente i risultati del proprio lavoro Consapevolezza mission e impatto sociale del proprio lavoro Adattarsi alle urgenze e rispettare le scadenze Adottare rigore metodologico nello sviluppo proprio lavoro Dimostrare adattabilità e flessibilità Curare la precisione e la qualità Avere abilità manuali e destrezza Rapportarsi con altri nella forma prescritta dal ruolo Riconoscere competenze e ruoli all'interno dell'ente/azienda Curare il coordinamento con altri soggetti e istituzioni Essere disponibili a fornire chiarimenti e spiegazioni Essere diponibili a relazioni d'aiuto A cura di M. Grazia Simoni per Progetto APPROC Co.se.fi. Redatto : Aprile 2005 71 Progetto APPROC Co.se.fi. 4.3 RISORSE ESTERNE Competenze di riferimento Risorse esterne 5. ALTRE INFORMAZIONI INERENTI IL PROFILO 5.1 TRACCIATO DEL PROFILO ORIGINE AUTORE DATA CREAZIONE DATA MODIFICA 5.2 NOTE 5.3 BIBLIOGRAFIA FONTE FONTE PROFILO: PROTOTIPISTA PELLETTERIA DENOMINAZIONE PROTOTIPISTA (montaggio ) SETTORE: Pelletteria FINALITÀ: - Assicura la sviluppo del prototipo secondo le indicazioni tecniche fornitegli dal modellista Riceve il materiale tagliato e scarnito dai reparti interni;accessori e semilavorati dal magazzino ed esegue il montaggio del pezzo in base alle indicazioni riportate dalla scheda tecnica e indicate sul A cura di M. Grazia Simoni per Progetto APPROC Co.se.fi. Redatto : Aprile 2005 72 Progetto APPROC Co.se.fi. - modello. Si fa portavoce di tutte le migliorie di ordine tecnico e di costruzione del prodotto che individua nel montare il pezzo e individua le modalità di esecuzione. CONTESTO LAVORATIVO: Le aziende che sviluppano prototipi lo possono fare per il proprio marchio ed in questo caso hanno anche al loro interno la modelleria e lo stile. Altre aziende possono sviluppare prototipi per conto terzi ed in questo caso operano come un reparto intermo della casa committente a cui si rapportano per sviluppare quanto richiesto. Questa modalità, il decentramento dello sviluppo prototipi, è molto frequente nelle medie e grandi aziende di pelletteria, poiché pur possedendo al proprio interno un reparto di prototipia , non riescono a far fronte alla mole di lavoro derivata dallo produzione di una collezione e dunque si appoggiano ai propri lavoranti esterni che poi, in produzione, possono essere coloro ai quali verrà affidata la produzione del modello sviluppato. Nelle piccole imprese è il tecnico più esperto, quello che ha maggiori capacità di previsione delle problematiche che possono derivare da una errata costruzione dl prodotto o dall’utilizzo di materiali non idonei al modello che si vuol sviluppare. La sua perizia è soprattutto di natura tecnica e fortemente legata alla conoscenza del prodotto e del processo. COLLOCAZIONE ORGANIZZATIVA - Si rapporta con il modellista da cui riceve indicazioni e a cui restituisce le proprie osservazioni. Si rapporta con il tagliatore con il quale esamina la materia prima e di cui individua le criticità che possono insorgere nel corso della lavorazione. TENDENZE EVOLUTIVE: Il saper costruire un pezzo partendo dal modello ed individuando il ciclo di lavorazione del prodotto è lo stadio successivo all’operatore di banco e garantisce a questa figura professionale una maggiore tensione sul mercato del lavoro. Nelle percorso professionale che le grandi aziende individuano per lo sviluppo dei profili tecnici operativi il prototipista costituisce un passaggio obbligato per poter accedere successivamente all’incarico di modellista e /o di tecnico di produzione. A cura di M. Grazia Simoni per Progetto APPROC Co.se.fi. Redatto : Aprile 2005 73 Progetto APPROC Co.se.fi. POSIZIONAMENTO SUL PROCESSO CON INDIVIDUAZIONE ATTIVITA’ INPUT DEL PROCESSO PROCESSO OUTPUT DEL PROCESSO Scelta idee e schizzi per lo sviluppo della collezione .SVILUPPO PRODOTTO Identifica l’insieme delle attività attraverso le quali si perviene alla messa a punto del campione/modello (incorpora, quindi, le attività di progettazione tecnica del prototipo che tengono conto sia delle esigenze di stile che quelle funzionali) Campione Modello Scheda tecnica Input ATTIVITA’ CHIAVE Output Modello di taglio esterno e fodera 5 a - PRODUZIONE PROTOTIPO / CAMPIONE Campione Suggerimenti tecnici Prima scheda tecnica OUTPUT DEL PROCESSO INPUT DEL PROCESSO PROCESSO Sviluppo misure del modello Fustelle o programma CAD per taglio Scheda tecnica Distinta base Ciclo di lavorazione Assegnazione a fornitori esterni Materie prime / Accessori PRODUZIONE Identifica l’insieme delle attività di trasformazione attraverso le quali si perviene alla produzione del prodotto finito Input ATTIVITA’ CHIAVE Prodotto finito confezionato Output 3 -MONTAGGIO Componenti borsa semilavorati Borsa montata A cura di M. Grazia Simoni per Progetto APPROC Co.se.fi. Redatto : Aprile 2005 74 Progetto APPROC Co.se.fi. 1- COMPETENZA/ATTIVITA’ CHIAVE DENOMINAZIONE: essere in grado di presiedere alla o essere in grado di : PRODURRE PROTOTIPO/ CAMPIONE N. DESCRIZIONE: per mettere in atto la competenza occorre sapere come : Leggere ed interpretare le indicazioni contenute nel modello Leggere le specifiche tecniche che corredano il modello e le eventuali ulteriori indicazioni riportate sul disegno dello stilista. Analizzare i componenti del modello ed individuare il miglior metodo di realizzazione del pezzo. Analizzare le materie prime, insieme al tagliatore e con lui valutare l’idoneità del materiale per il prototipo da produrre. Supervisionare l’attività di taglio, scarnitura e preparazione del prototipo eseguita da operatori dello specifico reparto produttivo Montare il prototipo Valutare le problematiche emerse e riferire al modellista. Proporre alternative di costruzione e o di realizzazione e soluzioni tecniche appropriate Suggerire modifiche al modello e verificarne l’efficacia insieme al modellista. Sottoporre il prototipo alla valutazione del modellista/titolare Modificare il prototipo secondo le indicazioni del modellista CONOSCENZE Tipologie dei prodotti e modalità di costruzione della borsa Tipologia dei prodotti e modalità di costruzione dell’azienda committente ( lavoro in conto terzi ) Specifiche tecniche proprie dell’Azienda committente( tipo cuciture, colore costole,abbinamenti esterno fodera, ecc) Tipi di cucitura Modalità di montaggio Modalità di costruzione della borsa. Modalità di produzione e ciclo di lavoro della pelletteria Pellami (tipologia e spessore) Tessuti ( sintetici, velluti,sete,..) Accessori ( ricami, guarnizioni,..) N ABILITA’ N Saper individuare il ciclo di lavorazione ottimale della borsa partendo dai pezzi tagliati, scarniti e preparati, secondo una sequenza di operazioni appropriata alla costruzione della stessa. Saper valutare il processo di montaggio della borsa prototipo. Saper fornire suggerimenti tecnici o migliorie al modellista. Saper individuare le difettosità emerse o che potrebbero verificarsi in produzione. Saper valutare l’operato del tagliatore, dello scarnitore e della cucitrice nell’esecuzione delle attività connesse alla messa a punto del prototipo A cura di M. Grazia Simoni per Progetto APPROC Co.se.fi. Redatto : Aprile 2005 75 Progetto APPROC Co.se.fi. 1- COMPETENZA/ATTIVITA’ CHIAVE N. DENOMINAZIONE: essere in grado di presiedere alla o essere in grado di : MONTARE UN PRODOTTO DI PELLETTERIA DESCRIZIONE: per mettere in atto la competenza occorre sapere come : Leggere ed interpretare le indicazioni contenute nel modello Leggere le specifiche tecniche che corredano il modello e le eventuali ulteriori indicazioni riportate sul disegno dello stilista. Analizzare i componenti del modello ed individuare il miglior metodo di realizzazione del pezzo. Analizzare le materie prime, insieme al tagliatore e con lui valutare l’idoneità del materiale per il prototipo da produrre. Montare il prototipo Valutare le problematiche emerse e riferire al modellista. Proporre alternative di costruzione e o di realizzazione. Suggerire modifiche al modello e verificarne l’efficacia insieme al modellista. Leggere le indicazioni della scheda tecnica abbinamento materiali colori Valutare il la corretta esecuzione del prototipo Proporre soluzioni tecniche Fornire indicazioni tecniche per la correzione delle modalità di realizzazione del prototipo e valutare le correzioni effettuate Sottoporre il prototipo alla valutazione del modellista/titolare Modificare il prototipo secondo le indicazioni del modellista CONOSCENZE Tipologie dei prodotti e modalità di costruzione della borsa Tipologia dei prodotti e modalità di costruzione dell’azienda committente ( lavoro in conto terzi ) Specifiche tecniche proprie dell’Azienda committente( tipo cuciture, colore costole,abbinamenti esterno fodera, ecc) Tipi di cucitura Modalità di montaggio Modalità di costruzione della borsa. Modalità di produzione e ciclo di lavoro della pelletteria Pellami (tipologia e spessore) Tessuti ( sintetici, velluti,sete,..) Accessori ( ricami, guarnizioni,..) N ABILITA’ N Saper valutare il processo di montaggio della borsa prototipo. Saper fornire indicazioni tecniche al modellista relativamente al montaggio del pezzo Saper individuare il ciclo di lavorazione ottimale della borsa partendo dai pezzi tagliati, scarniti e preparati, secondo una sequenza di operazioni appropriata alla costruzione della stessa. Saper individuare le difettosità emerse o che potrebbero verificarsi in produzione. Saper proporre modalità di lavorazione alternative sia nel processo di montaggio che di preparazione o taglio. 4.2 COMPORTAMENTI (riferiti all’insieme delle competenze) Curare la precisione e la qualità Lavorare in equipe in maniera costruttiva Analizzare dati, informazioni, idee Prospettare ipotesi e metodi di soluzione Adattarsi alle urgenze e rispettare le scadenze Comunicare in modo comprensibile e razionale Essere disponibili a favorire chiarimenti e spiegazioni ALTRE INFORMAZIONI INERENTI IL PROFILO 5.1 TRACCIATO DEL PROFILO ORIGINE AUTORE M. Grazia Simoni DATA CREAZIONE 30 01 2005 DATA MODIFICA 30 04 2005 A cura di M. Grazia Simoni per Progetto APPROC Co.se.fi. Redatto : Aprile 2005 76 Progetto APPROC Co.se.fi. 15 06 2005 5.2 NOTE A cura di M. Grazia Simoni per Progetto APPROC Co.se.fi. Redatto : Aprile 2005 77 Progetto APPROC Co.se.fi. SCHEDA 5, PROFILO DI FIGURA PROFESSIONALE 1. INFORMAZIONI GENERALI TAGLIATORE 1.1 DENOMINAZIONE 1.2. ALTRE DENOMINAZIONI 1.3 SETTORE/I 1.4 DESCRIZIONE MODA (PELLETTERIA) o Finalità: Il tagliatore è una figura specializzata nel taglio del pellame partendo dai cartoni o dalle fustelle preparate dal modellista, secondo le indicazioni del cartamodello. Il taglio può essere eseguito a mano o con macchine fustellatrici in base alla tipologia di pellame (più o meno pregiato). Il taglio viene eseguito anche in base alle caratteristiche del pellame perché il pezzo tagliato sia uniforme all’aspetto e al tatto e privo di difetti. Per questo l’addetto deve avere un’ottima conoscenza del pellame. Spesso il tagliatore si occupa anche della preparazione del pellame tagliato tramite la sbassatura e la scarnitura. Questa figura opera in stretto contatto con gli altri addetti alla produzione, in particolare con il modellista. o Riferimenti giuridici: nessuno o Contesti lavorativi possibili: Il tagliatore si colloca in aziende artigianali o industriali. Si tratta di una figura altamente specializzata che si occupa prevalentemente del taglio. 1.5 BREVE DESCRIZIONE (PREREQUISITI) o Tendenze evolutive possibili: in quanto spesso inserito in aziende artigiane, oltre che per l’elevata esperienza e competenza, il tagliatore può, in caso di necessità, eseguire tutte le attività del lavoro al banco. In campo tecnologico si presenta necessità di aggiornamento nei casi di inserimento di nuovi macchinari predisposti al taglio. 2000 caratteri in totale Scuola o corsi di artigianato artistico, esperienza pluriennale nel settore. 200 caratteri in totale 2. DATI IDENTIFICATIVI DEL PROFILO A cura di M. Grazia Simoni per Progetto APPROC Co.se.fi. Redatto : Aprile 2005 78 Progetto APPROC Co.se.fi. 2.1 AREA PROFESSIONALExvii 2.2. DENOMINAZIONE ISTAT xviii 2.3 CODICE ISTAT xix 2.4. ALTRE DENOMINAZIONI ISTAT xx A cura di M. Grazia Simoni per Progetto APPROC Co.se.fi. Redatto : Aprile 2005 79 Progetto APPROC Co.se.fi. 3. PROCESSI Ogni box è dedicato ad un processo; compilarne tanti quanti sono i processi su cui il profilo interviene eventualmente duplicando il modello di box secondo le necessità 3.1 PROCESSO Denominazione e breve descrizione: eseguire il taglio delle pelli secondo il cartamodello INPUT del processo: cartamodello OUTPUT del processo: pelli tagliate ATTIVITA’SVOLTE Input dell’attivitàÆ Cartamodello, fustelle ATTIVITA’Æ xxi Eseguire il taglio e la preparazione delle pelli 3.2 PROCESSO Denominazione e breve descrizione: INPUT del processo: Output dell’attivitàÆ Pelli tagliate e preparate OUTPUT del processo ATTIVITA’SVOLTE ATTIVITA’Æ xxii Input dell’attivitàÆ 3.3 PROCESSO Output dell’attivitàÆ Denominazione e breve descrizione: INPUT del processo: OUTPUT del processo ATTIVITA’SVOLTE Input dell’attivitàÆ ATTIVITA’Æ xxiii Output dell’attivitàÆ A cura di M. Grazia Simoni per Progetto APPROC Co.se.fi. Redatto : Aprile 2005 80 Progetto APPROC Co.se.fi. 4. COMPETENZE Ogni box è dedicato ad una competenza; compilarne tanti quante sono le competenze, xxiv eventualmente duplicando il modello di box secondo le necessità. Nella compilazione dapprima denominare e descrivere la competenza, quindi indicare le conoscenze e le capacità ad essa collegate, successivamente associare i comportamenti, inserendoli nella tabella 4.2 posta al termine di questa sezione della scheda di rilevazione. Laddove necessario evidenziare le risorse esterne necessarie all’esercizio delle competenze, inserendo le informazioni nella tabella 4.3, posta sempre al termine di questa sezione. 4.1.1 COMPETENZA/ATTIVITA’ CHIAVE N∗ DENOMINAZIONE: essere in grado di … Eseguire il taglio e la preparazione delle pelli Å Verbo di azione all’infinito Å Oggetto (output + eventuali specificazioni) – max 80 caratteri - max 20 caratteri DESCRIZIONE: per mettere in atto la competenza occorre sapere come… Utilizzare le macchine e gli strumenti a mano per il taglio, la sbassatura e la scarnitura Tagliare e preparare la pelle secondo le indicazioni del cartamodello Tagliare la pelle sfruttandone la maggior superficie possibile Scegliere e tagliare la pelle evitando i punti difettosi, utilizzando parti uniformi, individuando l’elasticità secondo il pezzo che da cartamodello andrà a comporre il manufatto CONOSCENZE max 60 caratteri N* ABILITA’ max 60 caratteri N* Processi di lavorazione dei pellami Rifinire a mano e macchina materiali-valigeria/borsetteria Caratteristiche di pellami e affini Rifinire pelli conciate (taglio, levigatura, cucitura...) Tipologia delle pelli, categorie e criteri qualità Controllare le pelli semilavorate rispetto a standard Elementi di merceologia (prodotti di pelletteria) Verificare migliorie applicate alla lavorazione delle pelli Tecnologia conciaria Pianificare immissione stampi (lavorazione pelli) Tecniche di rifinizione delle pelli Indiv. difetti/irregolarità lungo bordo pelli (rifilitura) ∗ Segnalare, con una X, se la competenza o l’elemento sono nuovi, ossia non presenti nella banca profili. A cura di M. Grazia Simoni per Progetto APPROC Co.se.fi. Redatto : Aprile 2005 81 Progetto APPROC Co.se.fi. Innovazioni tecnologiche nel settore pelletteria Norme d'uso e utensili da taglio per pelli Tecniche di rifilatura delle pelli e ottimizzazione Valutare/scegliere tecniche di rifilatura pelli Individuare visivamente e al tatto difetti delle pelli Riconoscere a vista/tatto qualità pelle risp. standard Usare strum. taglio/rifilatura pelli (coltello pneum., lama) Controllare al tatto lo spessore delle pelli Raggruppare le pelli secondo criteri di qualità Tagliare materiali tessili, sintetici, cuoio Tagliare tessuti delicati (pelli) Eventuali note Eventuali note: 4.1.2 COMPETENZA/ATTIVITA’ CHIAVE DENOMINAZIONE: essere in grado di … Eseguire Å Verbo di azione all’infinito Å Oggetto (output + eventuali specificazioni) – max 80 caratteri - max 20 caratteri DESCRIZIONE: per mettere in atto la competenza occorre sapere come… N* CONOSCENZE max 60 caratteri N* N* Eventuali note: ABILITA’ max 60 caratteri Eventuali note: N∗ 4.1.3 COMPETENZA/ATTIVITA’ CHIAVE DENOMINAZIONE: essere in grado di … Eseguire ∗ Segnalare, con una X, se la competenza o l’elemento sono nuovi, ossia non presenti nella banca profili. A cura di M. Grazia Simoni per Progetto APPROC Co.se.fi. Redatto : Aprile 2005 82 Progetto APPROC Co.se.fi. Å Verbo di azione all’infinito Å Oggetto (output + eventuali specificazioni) – max 80 caratteri - max 20 caratteri DESCRIZIONE: per mettere in atto la competenza occorre sapere come… CONOSCENZE max 60 caratteri N* ABILITA’ max 60 caratteri Eventuali note: N* Eventuali note: N* 4.2 COMPORTAMENTI (riferiti all’insieme delle competenze) Condividere gli obiettivi strategici dell`azienda Condividere gli obiettivi di qualità e di resa dell`azienda Adattarsi alle urgenze e rispettare le scadenze Curare la precisione e la qualità Curare il margine economico ed evitare sprechi Conformarsi a norme e disposizioni di sicurezza Avere abilità manuali e destrezza Rapportarsi con altri nella forma prescritta dal ruolo Riconoscere competenze e ruoli all'interno dell'ente/azienda 4.3 RISORSE ESTERNE Competenze di riferimento Risorse esterne A cura di M. Grazia Simoni per Progetto APPROC Co.se.fi. Redatto : Aprile 2005 83 Progetto APPROC Co.se.fi. 5. ALTRE INFORMAZIONI INERENTI IL PROFILO 5.1 TRACCIATO DEL PROFILO ORIGINE AUTORE DATA CREAZIONE DATA MODIFICA 5.2 NOTE 5.3 BIBLIOGRAFIA FONTE FONTE A cura di M. Grazia Simoni per Progetto APPROC Co.se.fi. Redatto : Aprile 2005 84 Progetto APPROC Co.se.fi. SCHEDA 5, PROFILO DI FIGURA PROFESSIONALE 1. INFORMAZIONI GENERALI ADDETTO AL BANCO 1.1 DENOMINAZIONE 1.2. ALTRE DENOMINAZIONI 1.3 SETTORE/I 1.4 DESCRIZIONE MODA (PELLETTERIA) Finalità: L’addetto al banco pelletteria è una figura che, partendo dal cartamodello e dai pezzi tagliati, si occupa di tutte quelle operazioni che seguono il taglio e precedono, e a volte seguono, la cucitura, ossia l’assemblaggio, la rimboccatura, la tintura, l’incollaggio, la rifinitura e il controllo dei prodotti lavorati. Ha conoscenze dei macchinari, dei materiali, dei cicli di lavorazione e ha ottime abilità manuali. Lavora in stretto contatto con la cucitrice e con il modellista. o Riferimenti giuridici: nessuno o Contesti lavorativi possibili: l’addetto al banco si colloca prevalentemente in aziende artigianali. Si tratta di una figura essenziale in quanto esegue una serie di mansioni manuali o attraverso l’utilizzo di macchinari specifiche del laboratorio artigiano. 1.5 BREVE DESCRIZIONE (PREREQUISITI) o Tendenze evolutive possibili: l’addetto al banco matura un’esperienza nel campo della pelletteria e dell’assemblaggio che gli permettono di specializzare le proprie competenze nelle altre professioni della pelletteria (in particolare tagliatore e modellista). 2000 caratteri in totale Scuola o corsi di artigianato artistico, esperienza nel settore 200 caratteri in totale 2. DATI IDENTIFICATIVI DEL PROFILO 2.1 AREA PROFESSIONALExxv 2.2. DENOMINAZIONE ISTAT xxvi 2.3 CODICE ISTAT xxvii A cura di M. Grazia Simoni per Progetto APPROC Co.se.fi. Redatto : Aprile 2005 85 Progetto APPROC Co.se.fi. 2.4. ALTRE DENOMINAZIONI ISTAT xxviii A cura di M. Grazia Simoni per Progetto APPROC Co.se.fi. Redatto : Aprile 2005 86 Progetto APPROC Co.se.fi. 3. PROCESSI Ogni box è dedicato ad un processo; compilarne tanti quanti sono i processi su cui il profilo interviene eventualmente duplicando il modello di box secondo le necessità 3.1 PROCESSO Denominazione e breve descrizione: eseguire attività al banco relative all’assemblaggio (coloritura, lucidatura a mano del cuoio, rifinitura). INPUT del processo: pelli tagliate OUTPUT del processo: manufatto assemblato ATTIVITA’SVOLTE Input dell’attivitàÆ Cartamodello e pelli tagliate ATTIVITA’Æ xxix Eseguire le fasi dell’assemblaggio 3.2 PROCESSO Denominazione e breve descrizione INPUT del processo: Output dell’attivitàÆ Manufatto assemblato OUTPUT del processo ATTIVITA’SVOLTE ATTIVITA’Æ xxx Input dell’attivitàÆ 3.3 PROCESSO Output dell’attivitàÆ Denominazione e breve descrizione: INPUT del processo: OUTPUT del processo ATTIVITA’SVOLTE Input dell’attivitàÆ ATTIVITA’Æ xxxi Output dell’attivitàÆ A cura di M. Grazia Simoni per Progetto APPROC Co.se.fi. Redatto : Aprile 2005 87 Progetto APPROC Co.se.fi. 4. COMPETENZE Ogni box è dedicato ad una competenza; compilarne tanti quante sono le competenze, xxxii eventualmente duplicando il modello di box secondo le necessità. Nella compilazione dapprima denominare e descrivere la competenza, quindi indicare le conoscenze e le capacità ad essa collegate, successivamente associare i comportamenti, inserendoli nella tabella 4.2 posta al termine di questa sezione della scheda di rilevazione. Laddove necessario evidenziare le risorse esterne necessarie all’esercizio delle competenze, inserendo le informazioni nella tabella 4.3, posta sempre al termine di questa sezione. 4.1.1 COMPETENZA/ATTIVITA’ CHIAVE DENOMINAZIONE: essere in grado di … Eseguire l’assemblaggio del manufatto Å Verbo di azione all’infinito Å Oggetto (output + eventuali specificazioni) – max 80 caratteri - max 20 caratteri DESCRIZIONE: per mettere in atto la competenza occorre sapere come… Interpretare le indicazioni del cartamodello Utilizzare strumenti, materiali e macchinari necessari all’assemblaggio del prodotto Eseguire tutte le fasi dell’assemblaggio (montaggio, incollaggio, coloritura, lucidatura a mano del cuoio, rifinitura) Eseguire il controllo di qualità Correggere eventuali imperfezioni e difetti di lavorazione CONOSCENZE max 60 caratteri N* ABILITA’ max 60 caratteri Processi di lavorazione dei pellami Verificare prodotti di pelletteria rispetto a standard Caratteristiche di pellami e affini Montare modelli in catena (tomaie) (incollaggio) Macchine presenti in rifinizione per colorare pelli Controllare le pelli semilavorate rispetto a standard Caratteristiche qualitative delle pelli (crosta e fiore) Avviare/arrestare macchine per pelli Caratteristiche tecnologie della lavor. pellami e affini Termoincollare i tessuti (abiti/pelli) Procedure d'uso di macchine lavorazione pelli Elaborare soluzioni per rifinitura e colorazione pelli ∗ Segnalare, con una X, se la competenza o l’elemento sono nuovi, ossia non presenti nella banca profili. A cura di M. Grazia Simoni per Progetto APPROC Co.se.fi. Redatto : Aprile 2005 88 N∗ N* Progetto APPROC Co.se.fi. Elementi di merceologia (prodotti di pelletteria) Tecniche di rifinizione delle pelli Elementi di prevenzione infortuni Elementi di igiene del lavoro Uso di pigmenti e resine per rifinitura pelli Tecniche di stampaggio delle pelli Innovazioni tecnologiche nel settore pelletteria Tipologie di colori per pelli Tecniche di smerigliatura delle pelli Tecniche di spazzolatura delle pelli Tecniche di rifilatura delle pelli e ottimizzazione Tipologie e caratteristiche macchine lavorazione pelli Ipotizzare nuove procedure per prodotti e soluzioni (pelli) Applicare dispositivi controllo processi lavorazione pelli Verificare prodotti di pelletteria rispetto a standard Individuare visivamente e al tatto difetti delle pelli Riconoscere a vista/tatto qualità pelle risp. standard Controllare al tatto lo spessore delle pelli Raggruppare le pelli secondo criteri di qualità Rifinire a mano e macchina materiali-valigeria/borsetteria Rifinire pelli conciate (taglio, levigatura, cucitura...) Eventuali note: Eventuali note: 4.1.2 COMPETENZA/ATTIVITA’ CHIAVE DENOMINAZIONE: essere in grado di … Eseguire Å Verbo di azione all’infinito Å Oggetto (output + eventuali specificazioni) – max 80 caratteri - max 20 caratteri DESCRIZIONE: per mettere in atto la competenza occorre sapere come… N* CONOSCENZE max 60 caratteri N* Tecniche di montaggio di metalli e acciaio N* ABILITA’ max 60 caratteri Assemblare strutture in ferro Eventuali note: Eventuali note: A cura di M. Grazia Simoni per Progetto APPROC Co.se.fi. Redatto : Aprile 2005 89 Progetto APPROC Co.se.fi. 4.1.3 COMPETENZA/ATTIVITA’ CHIAVE DENOMINAZIONE: essere in grado di … Eseguire Å Verbo di azione all’infinito Å Oggetto (output + eventuali specificazioni) – max 80 caratteri - max 20 caratteri DESCRIZIONE: per mettere in atto la competenza occorre sapere come… N∗ CONOSCENZE max 60 caratteri N* N* Eventuali note: ABILITA’ max 60 caratteri Eventuali note: N* 4.2 COMPORTAMENTI (riferiti all’insieme delle competenze) Adeguarsi a scelte comunicative d`immagine dell`Ente/Impresa Condividere gli obiettivi strategici dell`azienda Condividere gli obiettivi di qualità e di resa dell`azienda Essere disponibili a fornire chiarimenti e spiegazioni Adattarsi alle urgenze e rispettare le scadenze Adottare rigore metodologico nello sviluppo proprio lavoro Avere abilità manuali e destrezza Rapportarsi con altri nella forma prescritta dal ruolo Riconoscere competenze e ruoli all'interno dell'ente/azienda ∗ Segnalare, con una X, se la competenza o l’elemento sono nuovi, ossia non presenti nella banca profili. A cura di M. Grazia Simoni per Progetto APPROC Co.se.fi. Redatto : Aprile 2005 90 Progetto APPROC Co.se.fi. 4.3 RISORSE ESTERNE Competenze di riferimento Risorse esterne 5. ALTRE INFORMAZIONI INERENTI IL PROFILO 5.1 TRACCIATO DEL PROFILO ORIGINE AUTORE DATA CREAZIONE 5.2 NOTE 5.3 BIBLIOGRAFIA FONTE FONTE A cura di M. Grazia Simoni per Progetto APPROC Co.se.fi. Redatto : Aprile 2005 91 DATA MODIFICA Progetto APPROC Co.se.fi. 1. INFORMAZIONI GENERALI 1.1 TECNICO DI QUALITA’ - TECNICO DI PRODUZIONE DENOMINAZIONE 1.2. Ispettore di produzione ALTRE DENOMINAZIONI 1.3 PELLETTERIA – Produzione Borse, Valigeria, Piccola Pelletteria – SETTORE 1.4 o Finalità: DESCRIZIONE - Garantisce che i processi messi in atto per produrre articoli di pelletteria siano conformi ai criteri qualitativi stabiliti e attesi dall’azienda, regolando ed intervenendo sulle variabili tecniche che possano influenzare il risultato finale. - Garantisce che siano applicati correttamente le tecniche di costruzione del prodotto richieste dall’azienda, intervenendo laddove ravvede la necessità di apportare modifiche o migliorie al processo. - Opera su indicazioni tecniche generali relative ai livelli standard di qualità dell’azienda ed in base a dei capitolati qualitativi generali - Opera su indicazioni fornite dalla documentazione tecnica fornitagli in fase di sviluppo prodotto ed ingegnerizzazione. - Si rapporta con la modelleria di cui è l’interlocutore presso i reparti produttivi, interni ed esterni - Si rapporta con i reparti produttivi o enti di produzione di cui è il portavoce presso la modelleria ed i servizi interni all’azienda committente o Contesti lavorativi possibili: A cura di M. Grazia Simoni per Progetto APPROC Co.se.fi. Redatto : Aprile 2005 92 Progetto APPROC Co.se.fi. Nelle grandi aziende questa figura è l’ispettore di qualità o tecnico di produzione che controllo la produzione dei lavoranti esterno sia come prodotto finale che come processo di lavorazione e che interviene qualora non siano rispettate le normative disposte dall’azienda, le direttive tecniche e gli standard qualitativi predeterminati con il lavorante stesso. Nelle piccole aziende è di solito il capofabbrica che si assume anche il ruolo di tecnico del prodotto sia della produzione interna sia di quella effettuata presso lavoranti esterni all’azienda. Il capofabbrica è l’interlocutore tecnico a cui fanno riferimento sia gli operai della produzione che i façonisti. La sua attività è svolta sia all’interno dell’azienda con il controllo della merce rientrata sia presso i lavoranti per la verifica qualitativa in corso d’opera. o Tendenze evolutive possibili: Attualmente il tecnico di produzione è un bravo operatore di produzione che l’azienda ha scelto di far crescere al proprio interno individuando dei percorsi di professionalizzazione più o meno complessi e formalizzati. La figura del tecnico di produzione può ulteriormente essere declinata nelle specializzazioni derivate dalle diverse tipologie produttive della pelletteria:borse, valige, piccola pelletteria. La specializzazione del tecnico di produzione è derivata principalmente dalla sua origine professionale. Ad esempio se il tecnico era un bravo operaio di borse avrà maggiore competenza nel valutare tecnicamente un prodotto relativo a quella tipologia. Ma la tendenza delle aziende è quella di creare dei tecnici”polivalenti”in grado cioè di analizzare, valutare e fornire suggerimenti in merito alla costruzione di tutta la gamma degli articoli di pelletteria. Compito dell’azienda è quello di pianificare un A cura di M. Grazia Simoni per Progetto APPROC Co.se.fi. Redatto : Aprile 2005 93 Progetto APPROC Co.se.fi. percorso formativo del proprio tecnico che arricchisca la conoscenza di base da cui l’operatore parte , fino a formarlo su tutta la gamma dei prodotti. Qualche azienda per ragioni di organizzazione interna, fa svolgere al proprio tecnico anche l’attività di controllo dell’avanzamento della produzione presso i lavoranti esterni ma non è una pratica generalizzata poiché si preferisce far gestire la produzione dal servizio programmazione e controllo avanzamento della produzione. La tendenza evolutiva del tecnico di produzione potrebbe essere quella di consulente tecnico presso il fornitore esterno non solamente per le tematiche in ordine alla costruzione dl prodotto ma anche all’adozione di nuove tecniche e tecnologie di processo, all’organizzazione del lavoro nei propri reparti interni. Una sorta di un tecnico che sia un sostegno al fornitore esterno, che lo supporti nella crescita imprenditoriale mediante l’apporto e la trasmissione di conoscenze e di competenze della casa madre. Secondo questa ipotesi il ruolo del tecnico di produzione sommerebbe alle competenze tecniche possedute altre di tipo gestionale, alle conoscenze relative al prodotto e al processo . di più un ruolo di tecnico gestionale con conoscenze relative al prodotto ma anche al processo con competenze sull’impatto sull’ambiente e con conoscenze dell’intero sistema produttivo locale. 1.5 BREVE DESCRIZIONE (PREREQUISITI) 200 caratteri in totale 2. DATI IDENTIFICATIVI DEL PROFILO 2.1 AREA PROFESSIONALE xxxiii 2.2. DENOMINAZIONE A cura di M. Grazia Simoni per Progetto APPROC Co.se.fi. Redatto : Aprile 2005 94 Progetto APPROC Co.se.fi. ISTAT xxxiv 2.3 CODICE ISTAT xxxv 2.4. ALTRE DENOMINAZIONI ISTAT xxxvi A cura di M. Grazia Simoni per Progetto APPROC Co.se.fi. Redatto : Aprile 2005 95 Progetto APPROC Co.se.fi. 3. PROCESSI INPUT DEL PROCESSO PROCESSO OUTPUT DEL PROCESSO INGEGNERIZZAZIONE Prototipo approvati Modello Scheda tecnica definitivi Input dell’attività Identifica l’insieme delle attività attraverso le quali si perviene alla messa a punto del campione/modello per la produzione di serie Campione industrializzato Modello industrializzato Scheda tecnica definitiva Distinta base ATTIVITA’ Output dell’attività Campioni venduti nei materiali, colori 4*INDUSTRIALIZZAZIONE CAMPIONI PER LA PRODUZIONE Sviluppo misure del modello Fustelle o programma CAD per taglio Ciclo di lavorazione Assegnazione a fornitori esterni INPUT DEL PROCESSO PROCESSO OUTPUT DEL PROCESSO PRODUZIONE Prodotto finito qualitativamente conforme Modello taglio,infustiture,banco Fustelle o programma CAD per taglio Scheda tecnica Distinta base Materie prime e accessori Bolla di lavorazione Identifica l’insieme delle attività di trasformazione attraverso le quali si perviene alla produzione del prodotto finito Input ATTIVITA’ Output Campione validato Scheda tecnica o specifiche di qualità Assegnazione Ciclo di lavorazione Campioni di componenti 5 - CONTROLLO QUALITA’ DEL PROCESSO E DEL PRODOTTO Prodotto finito controllato A cura di M. Grazia Simoni per Progetto APPROC Co.se.fi. Redatto : Aprile 2005 96 Progetto APPROC Co.se.fi. 4. COMPETENZE . 4.1.1 COMPETENZA/ATTIVITA’ CHIAVE DENOMINAZIONE: essere in grado di contribuire alla INDUSTRIALIZZAZIONE DEL PRODOTTO facendo realizzare al canale produttivo individuato ( fornitore esterno ) un pezzo campione che costituirà il termine di paragone dell’intera produzione Å Verbo di azione all’infinito - max 20 caratteri ∗ Å Oggetto (output + eventuali specificazioni) – max 80 caratteri Segnalare, con una X, se la competenza o l’elemento sono nuovi, ossia non presenti nella banca profili. A cura di M. Grazia Simoni per Progetto APPROC Co.se.fi. Redatto : Aprile 2005 97 N∗ Progetto APPROC Co.se.fi. DESCRIZIONE: per mettere in atto la competenza occorre sapere come: Valutare il campione e individuare il canale produttivo più idoneo sotto il profilo tecnico Raccogliere tutte le informazioni e la documentazione di supporto alla realizzazione di un campione: scheda tecnica,ordine di lavoro,abbinamento materiali colori, piano d’attività, informazioni specifiche… Raccogliere tutte i mezzi di supporto alla realizzazione dei un campione: modello fustelle, cartoni, dime,semilavorati campione. Provvedere alla corretta trasmissione della documentazione tecnica e dei mezzi di supporto ai fornitori chiamati a produrre un pezzo campione. Assistere sotto il profilo tecnico i fornitori facendo da tramite fra modellista e fornitore Seguire la produzione del pezzo campione, apportando migliorie e/o suggerimenti tecnici per la costruzione del prodotto, interfacciandosi con il modellista Validare, insieme al fornitore, il campione che costituirà il riferimento per tutta la produzione futura. CONOSCENZE max 60 caratteri N* ABILITA’ max 60 caratteri A cura di M. Grazia Simoni per Progetto APPROC Co.se.fi. Redatto : Aprile 2005 98 N* Progetto APPROC Co.se.fi. Saper leggere ed interpretare la documentazione d’accompagnamento del prodotto (bolla di lavorazione, lista di produzione, ordine al lavorante esterno) ed interpretare i capitolati tecnici e di qualità dell’azienda in cui opera. Tipologie dei prodotti e modalità di costruzione dei prodotti di pelletteria Tipologia dei prodotti della pelletteria Leggere ed interpretare la documentazione tecnica che accompagna il singolo modello di pelletteria Modalità di costruzione relative alla tipologia dei prodotti. Processi di lavorazione relativi alle varie tipologie di produzione degli articoli di pelletteria Interpretare un modello ricavandone le indicazioni per la costruzione del prodotto. Standard qualitativi dell’azienda in cui opera. Apportare migliorie e/o suggerimenti tecnici per la costruzione del prodotto. Caratteristiche produttive dei fornitori esterni dell’azienda in cui opera Interfacciarsi con un fornitore esterno, interagendo al fine di conseguire l’obiettivo comune di produrre in qualità. Capacità produttive dei fornitori esterni in termini di volumi che il lavorante è in grado di produrre in base alle sue risorse di mezzi e di personale. Verificare l’applicazione da parte del fornitore esterno delle modalità di lavorazione richieste dalle specifiche tecniche dell’azienda committente. Tipi di cucitura Pellami (tipologia e spessore) Tessuti ( sintetici, velluti,sete,..) Accessori ( ricami, guarnizioni,..) Strumenti ed attrezzature per la produzione. Gestione del personale Fornire al lavorante o tecnico impegnato nelle operazioni di produzione del pezzo,assistenza tecnica e suggerimenti che consentano all’operatore di svolgere la propria attività in conformità delle norme qualitative dell’azienda committente. Contratto di lavoro. Norme antinfortunistiche Legge 626 sulla sicurezza sul posto di lavoro. Nozioni di pronto soccorso. Provvedere che l’operatore impegnato nella produzione o il gruppo esterno delegato a produrre dall’azienda committente, sia dotato di tutte le informazioni necessarie a produrre in qualità Tecniche di comunicazione Tecniche gestionali Provvedere che l’operatore impegnato nella produzione o il gruppo esterno delegato a produrre dall’azienda committente sia dotato di tutti i mezzi tecnici e di tutti i materiali che gli consentano di produrre in qualità. Convalidare un pezzo che diventi il riferimento della produzione. A cura di M. Grazia Simoni per Progetto APPROC Co.se.fi. Redatto : Aprile 2005 99 Progetto APPROC Co.se.fi. Eventuali note: Eventuali note: 4.1.2 COMPETENZA/ATTIVITA’ CHIAVE N* DENOMINAZIONE: essere in grado di controllare la qualità dei prodotti in corso d’esecuzione e del processo attraverso il quale si perviene alla messa a punto del prodotto finito Å Verbo di azione Å Oggetto (output + eventuali specificazioni) – max 80 caratteri all’infinito - max 20 caratteri DESCRIZIONE: per mettere in atto la competenza occorre sapere come: • • • • • Individuare la produzione assegnata al lavorante esterno Recarsi presso il lavorante esterno e controllare la lavorazione dei prodotti nel laboratorio, assistendo a tutte le fasi produttive e valutandole sotto il profilo qualitativo: taglio: qualità del pellame e colori, impiego dei materiali di sostegno, modalità di taglio e risultati ottenuti Scarnitura: corretta esecuzione di spessori per rimbocchi, applicazione filetti, pieghe, ecc, Preparazione: conformità dell’ applicazione rinforzi, accoppiatura componenti, incollaggi, coloritura costole, ecc Cucitura: tipo di cucitura secondo le indicazioni della scheda tecnica e del colore richiesto dall’abbinamento indicato nella relativa documentazione Montaggio: fasi di assemblaggio semilavorati e costruzione del prodotto finito mediante tecniche specifiche (rovesciatura, ecc) Controllare i pezzi finiti a campione per controllarne la corretta esecuzione. Fornire suggerimenti od indicazioni per il corretta svolgimento della produzione Relazionare il responsabile di produzione in merito alle problematiche emerse CONOSCENZE max 60 caratteri N* ABILITA’ max 60 caratteri A cura di M. Grazia Simoni per Progetto APPROC Co.se.fi. Redatto : Aprile 2005 100 N* Progetto APPROC Co.se.fi. Tipologie dei prodotti e modalità di costruzione dei prodotti di pelletteria Tipologia dei prodotti della pelletteria Modalità di costruzione relative alla tipologia dei prodotti. Processi di lavorazione relativi alle varie tipologie di produzione degli articoli di pelletteria Standard qualitativi dell’azienda in cui opera. Caratteristiche produttive dei fornitori esterni dell’azienda in cui opera Capacità produttive dei fornitori esterni in termini di volumi che il lavorante è in grado di produrre in base alle sue risorse di mezzi e di personale. Fornire al lavorante o tecnico impegnato nelle operazioni di produzione del pezzo,assistenza tecnica e suggerimenti che consentano all’operatore di svolgere la propria attività in conformità delle norme qualitative dell’azienda committente. Provvedere che l’operatore impegnato nella produzione o il gruppo esterno delegato a produrre dall’azienda committente, sia dotato di tutte le informazioni necessarie a produrre in qualità Provvedere che l’operatore impegnato nella produzione o il gruppo esterno delegato a produrre dall’azienda committente, sia dotato di tutte i mezzi tecnici e di tutti i materiali che gli consentano di produrre in qualità. Valutare la qualità del prodotto Valutare la conformità del processo di esecuzione del prodotto. Tipi di cucitura Pellami (tipologia e spessore) Tessuti ( sintetici, velluti,sete,..) Accessori ( ricami, guarnizioni,..) Strumenti ed attrezzature per la produzione. Gestione del personale Contratto di lavoro. Norme antinfortunistiche Legge 626 sulla sicurezza sul posto di lavoro. Nozioni di pronto soccorso. Tecniche di comunicazione Tecniche gestionali A cura di M. Grazia Simoni per Progetto APPROC Co.se.fi. Redatto : Aprile 2005 101 Progetto APPROC Co.se.fi. Eventuali note: Eventuali note: A cura di M. Grazia Simoni per Progetto APPROC Co.se.fi. Redatto : Aprile 2005 102 Progetto APPROC Co.se.fi. N* 4.2 COMPORTAMENTI (riferiti all’insieme delle competenze) Curare la precisione e la qualità Lavorare in equipe in maniera costruttiva Analizzare dati, informazioni, idee Prospettare ipotesi e metodi di soluzione Adattarsi alle urgenze e rispettare le scadenze Comunicare in modo comprensibile e razionale Essere disponibili a favorire chiarimenti e spiegazioni 4.3 RISORSE ESTERNE Competenze di riferimento Risorse esterne 5. ALTRE INFORMAZIONI INERENTI IL PROFILO 5.1 TRACCIATO DEL PROFILO ORIGINE AUTORE M.Grazia Simoni DATA CREAZIONE Marzo 2005 A cura di M. Grazia Simoni per Progetto APPROC Co.se.fi. Redatto : Aprile 2005 103 DATA MODIFICA Progetto APPROC Co.se.fi. 5.2 NOTE 5.3 BIBLIOGRAFIA FONTE FONTE i Secondo la versione del Decreto Ministro del lavoro 30 maggio 2001 Idem iii Idem iv Idem v Ad ogni attività, secondo il metodo di IL, corrisponde una competenza vi Idem vii Idem viii Ricordare che, secondo il metodo IL, ad ogni attività segnalata nei box inerenti i processi, al punto 3 della scheda di rilevazione, deve corrispondere una competenza. ii ix Secondo la versione del Decreto Ministro del lavoro 30 maggio 2001 Idem xi Idem xii Idem xiii Ad ogni attività, secondo il metodo di IL, corrisponde una competenza xiv Idem xv Idem xvi Ricordare che, secondo il metodo IL, ad ogni attività segnalata nei box inerenti i processi, al punto 3 della scheda di rilevazione, deve corrispondere una competenza. x xvii Secondo la versione del Decreto Ministro del lavoro 30 maggio 2001 A cura di M. Grazia Simoni per Progetto APPROC Co.se.fi. Redatto : Aprile 2005 104 Progetto APPROC Co.se.fi. xviii Idem Idem xx Idem xxi Ad ogni attività, secondo il metodo di IL, corrisponde una competenza xxii Idem xxiii Idem xxiv Ricordare che, secondo il metodo IL, ad ogni attività segnalata nei box inerenti i processi, al punto 3 della scheda di rilevazione, deve corrispondere una competenza. xix xxv Secondo la versione del Decreto Ministro del lavoro 30 maggio 2001 Idem xxvii Idem xxviii Idem xxix Ad ogni attività, secondo il metodo di IL, corrisponde una competenza xxx Idem xxxi Idem xxxii Ricordare che, secondo il metodo IL, ad ogni attività segnalata nei box inerenti i processi, al punto 3 della scheda di rilevazione, deve corrispondere una competenza. xxvi xxxiii Secondo la versione del Decreto Ministro del lavoro 30 maggio 2001 Idem xxxv Idem xxxvi Idem xxxiv A cura di M. Grazia Simoni per Progetto APPROC Co.se.fi. Redatto : Aprile 2005 105