servizio de L`Eco di Bergamo sulle polemiche suscitate dall`incidente
Transcript
servizio de L`Eco di Bergamo sulle polemiche suscitate dall`incidente
30 L’ECO DI BERGAMO MARTEDÌ 12 OTTOBRE 2010 Provincia 31 L’ECO DI BERGAMO MARTEDÌ 12 OTTOBRE 2010 A Domenica a Brembilla un motociclista bresciano, Davide Crotti, è morto durante un sorpasso, alla Cavalcata delle Alpi orobiche. In 50 anni di storia della manifestazione non era mai accaduto. a Le reazioni dei sindaci A Indisciplinati alla Cavalcata «Tanta rabbia» «Più controlli, ma non eliminiamola» A Troppi centauri a velocità proibite, sorpassi azzardati e pericolosi, soprattutto lungo le valli. Ma la Cavalcata delle Valli orobiche organizzata dal Motoclub di Bergamo resta una manifestazione positiva, anche sotto un profilo turistico. Va forse fatta maggiore sensibilizzazione sul rispetto del codice stradale e, magari, va introdotto qualche controllo da parte degli organizzatori. A dirlo sono alcuni dei sindaci dei comuni attraversati domenica dal raduno motociclistico che ha visto la partecipazione di 2.500 appassionati: da Azzano alla Valle Imagna, quindi Zogno, la Val Serina, la Val del Riso e, per chi proseguiva per il percorso lungo, fino a Clusone, Lovere, Sarnico. Attraverso Vertova e Alzano, invece, per chi percorreva l’itinerario breve. Il motoraduno di domenica visto dai centauri vip «A Bracca a 200 l’ora». Proposti percorsi blindati MARTA TODESCHINI a Eccoli lì, nella foto piccola a fianco, pronti a dare di gas e godersi il paesaggio delle valli. Pantaloni in pelle o tessuto tecnico d’ordinanza, sorriso convinto perché c’è la foto pre-gita da scattare, casco integrale tra le mani. Pronti, via. Ma, all’arrivo, solo tanta delusione e rabbia. Difficile da esternare, perché in questo caso si rischia di prendersela con i morti. Difficile, ma da dire. Loro, quelli che l’aggettivo «vip» ha fatto mettere in prima fila, domenica alla Cavalcata delle Valli orobiche – giudici, professionisti e autorità, tutti comunque motociclisti veri – se parlano di «dolore e vicinanza alla famiglia di Davide Crotti», il centauro morto a Brembilla proprio alla Cavalcata, durante un sorpasso, non risparmiano però parole dure a quanti hanno esagerato. «La mia Cavalcata è stata una festa nelle nostre valli, tra amici – commenta Ettore Tacchini, conosciuto nell’ambiente forense anche come "l’avvocato motociclista" –. O meglio, così doveva essere, perché è stata guastata, e lo dico senza cinismo, dall’imbecillità di qualcuno che pensava di essere in pista». E snocciola particolari che fanno il paio con i tanti messaggi giunti sul nostro sito web: «Ho visto centauri che domenica superavano in curve cieche. A Brembilla qualcuno viaggiava a 120 all’ora, tra Bracca e Algua – aggiunge – in 4-5 sono passati come fulmini: saranno andati a 200. Fa tanta rabbia l’imbecillità». Rispettare le regole C’è anche chi ammette di non essere caduto per poco: è il gip Vittorio Masia, presidente dell’Associazione nazionale magistrati di Bergamo: «Ero anch’io in prima fila sulla mia Vespa, mi hanno stretto e c’è voluto del bello e del buono per non cadere. Cosa penso della Cavalcata? Gli organizzatori ci hanno messo l’anima e il cuore. Ma controllare 2.500 persone di cui mille abusivi non è impresa facile». E suggerisce dei correttivi, come «limitare il percorso a 50 chilometri su un percorso blindato, di modo che la Polizia locale possa far rispettare le regole». «Mi hanno stretto, ho rischiato di cadere. Sembrava un Gp» L’idea: un premio regolarità Un’altra idea viene suggerita dall’assessore regionale Daniele Belotti: «Si potrebbe istituire un premio regolarità, per chi arriva a destinazione nei tempi stabiliti». Poi aggiunge: «L’incidente è una tragedia, sempre: che differenza c’è se si fa con una pettorina addosso? Non è solo durante OTIM la Cavalcata che si smanetta». Anche Sandro Dall’Ara, storico rivenditore di motociclette e amico del Motoclub Bergamo, era in prima fila. Anzi, era proprio lui a dettare, insieme alle staffette di carabinieri e Polizia stradale, la velocità di crociera, «50 chilometri l’ora nei centri abitati e al massimo 80-100 sui rettilinei». Lui era là davanti. Cosa succedesse dietro, è riportato da chi c’era, e «dà tanta delusione – aggiunge Dall’Ara –. Ma se mi chiederanno di fare ancora da apripista, il prossimo anno, io ci sarò». La Cavalcata delle Valli orobiche: partita da Azzano ha attraversato le valli Imagna, Brembana e Seriana Il Motoclub A Correttivi? Chiediamo lumi, ma... A «Non riesco ancora a farmene una ragione. Ho pensato a correttivi, anzi, chiedo lumi, ma se non si usa la testa, l’incidente è dietro l’angolo. Sospendere la Cavalcata? Come fai a fermare un gruppo sgranato con i primi che erano a Lovere e gli ultimi a Serina? Andrea Gatti I motociclisti vip, prima di partire per la Cavalcata L’intervista GIACOMO AGOSTINI A srl SUL MERCATO DA OLTRE 30 ANNI. VASTA ESPERIENZA. Si eseguono: • Tranciatura fino a 400 Tonn. Con possibilità di alimentare nastri di sp. 5 mm fino a 550 mm di larghezza. • Imbutiture fino a 300 Tonn. Con decrescenza elettronica. • Prefori e precavettature su nastri utilizzati in profila. • Bordi e riccioli con omera. • Assemblaggi mediante rivettature e/o saldatura a proiezione. • I particolari possono essere completati: con qualsiasi trattamento chimico-galvanico, filettatura, svasatura, burattatura ecc. • Progettazione e realizzazione attrezzature. PEDRENGO (Bg) Zona Industriale 1 V.lo Gattamelata, 2/4 - Via Colleoni, 2-2a Tel. 035.661234 - Fax 035.655852 http://www.otim-srl.com - E-mail: [email protected] «Quanto successo non è colpa degli organizzatori. Loro, in genere, raccomandano sempre attenzione. D’altronde anche nel nostro comune abbiamo organizzato manifestazioni motoristiche con diversi motoclub. Servirebbero delle auto-staffetta, come abbiamo fatto noi, per controllare il comportamento dei motociclisti. Certo, alla Cavalcata sono oltre 2.000, quindi la soluzione è più difficile». Una preghiera per Davide Perché la filosofia della Cavalcata era nel 1961 quando è nata, e rimane oggi, quella della passeggiata nel verde. Così ribadiscono dal Motoclub Bergamo che la organizza, salvo poi aggiungere che «se non ci sono due dita di testa, c’è ben poco da fare». Parole di Dall’Ara, ma anche di Andrea Gatti, presidente del Motoclub. Ieri, quando gli abbiamo telefonato, era appena stato a Brembilla, «per dire una preghiera – spiega – sul luogo dell’incidente. E devo dire che là c’erano delle frenate da far paura». E usa il plurale. Gatti se la prende con quelli che hanno corso come fossero stati a una gara Gp, e con chi non capisce che «la moto è molto pericolosa, bisogna usare la testa». Sempre. ■ La pista è più sicura delle strade d’oggi I l motociclista, purtroppo, è il più esposto ai rischi della strada: che abbia torto o ragione, negli incidenti è quasi sempre lui a rimetterci». Con i suoi quindici titoli mondiali, Giacomo Agostini da Lovere ha fatto la storia del motociclismo italiano. Domenica non era alla Cavalcata delle Valli orobiche e non ha assistito all’accaduto, ma Sono i partecipanti alla Cavalcata delle Valli orobiche Proprio per l’alto numero di partecipanti, gli organizzatori hanno deciso di non sospendere la manifestazione e di continuare con la corsa, cambiando il percorso.Tanti partecipanti, alcuni troppo indisciplinati: lo denunciano i lettori sul sito www.ecodibergamo.it 2.500 Incidente di Brembilla L’aspetto sicurezza una considerazione si sente di farla: «Io correvo in pista, e posso dire che era molto più sicura delle strade di oggi». Agostini, molti lamentano un atteggiamento incosciente da parte di alcuni motociclisti. Condivide? Anche in moto sicuramente c’è chi sbaglia, ma la mia impressione, circolando sulle strade, è che PRESIDENTE MOTOCLUB BERGAMO a Resta grave il centauro caduto a Rovetta a Resta grave il motociclista rimasto ferito domenica, verso le 11,20, nel corso della Cavalcata delle Valli orobiche, sulla tangenziale Clusone-Rovetta. A. A., 63 anni, di Fara Gera d’Adda, è ricoverato in terapia intensiva all’ospedale di Seriate. Il centauro, alla guida di una Yamaha di grossa cilindrata, stava proseguendo in direzione di Rovetta insieme a un amico. I due, sep- pure stessero percorrendo il tracciato previsto dalla Cavalcata organizzata dal Motoclub di Bergamo, non erano però iscritti alla manifestazione. Erano insieme a un altro gruppo di amici, regolarmente iscritto, invece, al raduno motociclistico. Non è chiaro ancora cosa sia successo: secondo quanto ricostruito dalla polizia locale dell’Unione dei comuni della Presolana, pare che poco prima della rotato- La Cavalcata in centro a Bergamo te può capitare». Giuliano Ghisalberti SINDACO DI ZOGNO «Purtroppo, in eventi con una partecipazione così alta, qualche esaltato può esserci. Peraltro molti di questi, non sono magari neppure iscritti al raduno e semplicemente si aggregano. Ma la maggior parte mi è sembrata rispettosa del codice della strada. Forse potrebbe essere utile un controllo da parte degli organizzatori, con la segnalazione dei comportamenti più pericolosi». «Qualcuno andava ad alta velocità e pure io mi sono arrabbiata. Così come si sono lamentati alcuni pedoni. Ma non sarebbe neppure giusto cancellare il motoraduno per colpa di qualche indisciplinato. Servono maggiore responsabilità e sensibilizzazione. Andrebbero magari segnalati i motociclisti scorretti, in modo che non partecipino più ai successivi raduni. Se va bene chiudere un occhio sul rumore provocato dal passaggio di centinaia di motociclisti, non va bene chiuderlo sul mancato rispetto del codice della strada». Giovanni Fattori Rosanna Manenti VICESINDACO DI SERINA SINDACO DI OLTRE IL COLLE «Di fronte a un morto le reazioni sono forti ma dobbiamo ricordare che in 50 edizioni è la prima volta che succede. È vero che qualcuno esagera con la velocità e forse quanto successo potrà servire da monito a tutti gli altri: la Cavalcata non è una gara. Serve più attenzione e senso di responsabilità». «Il passaggio di centauri, per la verità, non è stato particolarmente intenso. Il centro paese, peraltro, nelle giornate di festa come quella di domenica scorsa è sempre affollato e trafficato e, quindi, i motociclisti devono comunque viaggiare a bassa velocità. Segnalazioni particolari di comportamenti pericolosi non ci sono state». Massimo Morstabilini Franco Dometti ASSESSORE DI CLUSONE SINDACO DI SARNICO Ivo Sauro Manzoni ria che porta a San Lorenzo e fa proseguire l’ex statale 671 verso Castione, le due moto si siano urtate. Entrambi i motociclisti hanno perso il controllo dei mezzi e sono caduti. Ad avere la peggio A. A. che, soccorso con un’ambulanza del Corpo volontari Presolana, è stato ricoverato a Seriate. Ha riportato diverse fratture e contusioni. Meno gravi le condizioni dell’amico, R. T., anche lui di Fara d’Adda e alla guida di una Yamaha: ricoverato all’ospedale di Piario se la caverà in una ventina di giorni. Sul posto anche la polizia locale dell’Unione, per i rilievi del caso. La strada è rimasta chiusa per circa un’ora. SINDACO DI SANT’OMOBONO «Né io né i vigili abbiamo ricevuto segnalazioni particolari o lamentele. In centro al paese il passaggio è stato regolare, anche perché qui c’è traffico e non è possibile andare ad alte velocità. Resta comunque una manifestazione valida, anche per il turismo. Purtroppo, con un numero così elevato di partecipanti, l’inciden- a spesso siano le auto a ignorare la presenza delle due ruote. Proprio l’altro giorno sono stato sfiorato da una macchina che ha cambiato bruscamente corsia, sono riuscito a evitarla per miracolo. Se anziché una moto nello specchietto avesse visto un’altra auto, forse quel guidatore sarebbe stato più attento. dice della strada, o senza la necessaria concentrazione. Vedo gente che in auto telefona, dà da mangiare al bambino… Poi, purtroppo, queste cose si pagano. Che consigli dare ai sempre più numerosi appassionati di moto? Servono buon senso e attenzione da parte di tutti: il pensiero della sicurezza deve esserci sempre. Ricordando Quindi sulle strade manca un po’ di attenzione e Giacomo Agostini che in moto si è più esposti ai pericoli, e tolleranza reciproca? Di sicuro siamo in tanti a circo- che anche quando si ha ragione, lare, l’aumento del traffico è sta- si rischia comunque di più rito esponenziale. La mia impres- spetto a chi è seduto in auto o al sione è che tanti si mettono alla posto di guida di un camion. guida senza conoscere bene il co- ■ F. M. «Tanti montano in sella, ma non tutti sanno guidare» a Tanti esprimono dispiacere per l’incidente costato la vita a Davide Crotti e propongono soluzioni per garantire più sicurezza. Quasi tutti denunciano l’atteggiamento «incosciente» di alcuni dei partecipanti. Dopo la tragedia della Cavalcata, in molti hanno scritto al nostro sito www.ecodibergamo.it per raccontare il loro punto di vista. «L’incidente purtroppo non mi ha sorpreso», è il commento più frequente: «Abito poco distante dal luogo dell’incidente, e appena appresa la notizia non mi sono certo meravigliata. Ogni volta che mi capitava di guardare la strada mi venivano i brividi, vedendo sorpassi a dir poco azzardati, anche appena prima della curva e contromano», scrive una lettrice. «Ero a pochi passi da quel ragazzo – racconta un altro –. Dopo tante Cavalcate, sto meditando se farne ancora. La percentuale di chi ha moto sportive e motard è aumentata a dismisura, e anche quella di chi la moto la compra senza essere in grado di usarla. Ieri tutto questo si vedeva bene». Per un centauro che pensa di lasciare, un altro ammette di averlo già fatto: «Mi rammarico per il giovane che ha perso la vita, ma anch’io da appassionato motociclista ho "passato la mano" alla Cavalcata. Mi ha spinto a non partecipare il mio bimbo di 18 mesi: ha bisogno di crescere con il suo papà». «Domenica – scrive Fabio – ho fatto un giro al passo della Presolana con la mia Harley e sono rimasto scioccato nel vedere molti partecipanti guidare al limite, anche con gare e inseguimenti in mezzo alle macchine». Diversi interventi esprimono comunque apprezzamento per la manifestazione e gli organiz- La partenza a Bergamo zatori («Che paesaggi fantastici!»; «Organizzazione perfetta nelle indicazioni e nei ristori»). Non mancano le proposte per provare a ridurre i rischi come posti di blocco e forze dell’ordine in borghese per prevenire comportamenti scorretti «da parte di motociclisti che credono di essere a una gara di motoGp anziché a un raduno». «Andrebbero chiuse le strade al passaggio – conclude un altro – ho trovato auto che invece di accostare continuavano imperterrite». Alla fine, però, la polemica lascia spazio a un pensiero commosso per Davide: «Proviamo solo a pensare che fosse un tipo prudente, e che abbia perso la vita cavalcando la sua passione». ■ FAUSTA MORANDI