servizio de L`Eco di Bergamo sulle polemiche suscitate dall`incidente

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servizio de L`Eco di Bergamo sulle polemiche suscitate dall`incidente
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L’ECO DI BERGAMO
MARTEDÌ 12 OTTOBRE 2010
Provincia
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L’ECO DI BERGAMO
MARTEDÌ 12 OTTOBRE 2010
A
Domenica a Brembilla un motociclista
bresciano, Davide Crotti, è morto durante un sorpasso, alla Cavalcata delle Alpi
orobiche. In 50 anni di storia della manifestazione non era mai accaduto.
a
Le reazioni dei sindaci
A
Indisciplinati
alla Cavalcata
«Tanta rabbia»
«Più controlli, ma non eliminiamola»
A
Troppi centauri a velocità proibite,
sorpassi azzardati e pericolosi, soprattutto lungo le valli. Ma la Cavalcata delle Valli orobiche organizzata
dal Motoclub di Bergamo resta una
manifestazione positiva, anche sotto un profilo turistico. Va forse fatta
maggiore sensibilizzazione sul rispetto del codice stradale e, magari,
va introdotto qualche controllo da
parte degli organizzatori. A dirlo sono alcuni dei sindaci dei comuni attraversati domenica dal raduno motociclistico che ha visto la partecipazione di 2.500 appassionati: da Azzano alla Valle Imagna, quindi Zogno, la
Val Serina, la Val del Riso e, per chi
proseguiva per il percorso lungo, fino a Clusone, Lovere, Sarnico. Attraverso Vertova e Alzano, invece, per
chi percorreva l’itinerario breve.
Il motoraduno di domenica visto dai centauri vip
«A Bracca a 200 l’ora». Proposti percorsi blindati
MARTA TODESCHINI
a Eccoli lì, nella foto piccola a fianco, pronti a dare di gas
e godersi il paesaggio delle valli.
Pantaloni in pelle o tessuto tecnico d’ordinanza, sorriso convinto perché c’è la foto pre-gita da
scattare, casco integrale tra le
mani. Pronti, via. Ma, all’arrivo,
solo tanta delusione e rabbia.
Difficile da esternare, perché
in questo caso si rischia di prendersela con i morti. Difficile, ma
da dire. Loro, quelli che l’aggettivo «vip» ha fatto mettere in prima fila, domenica alla Cavalcata
delle Valli orobiche –
giudici, professionisti
e autorità, tutti comunque motociclisti
veri – se parlano di
«dolore e vicinanza alla famiglia di Davide
Crotti», il centauro
morto a Brembilla
proprio alla Cavalcata,
durante un sorpasso,
non risparmiano però
parole dure a quanti hanno esagerato. «La mia Cavalcata è stata
una festa nelle nostre valli, tra
amici – commenta Ettore Tacchini, conosciuto nell’ambiente
forense anche come "l’avvocato
motociclista" –. O meglio, così
doveva essere, perché è stata guastata, e lo dico senza cinismo, dall’imbecillità di qualcuno che pensava di essere in pista». E snocciola particolari che fanno il paio
con i tanti messaggi giunti sul nostro sito web: «Ho visto centauri
che domenica superavano in curve cieche. A Brembilla qualcuno
viaggiava a 120 all’ora, tra Bracca
e Algua – aggiunge – in 4-5 sono
passati come fulmini: saranno
andati a 200. Fa tanta rabbia l’imbecillità».
Rispettare le regole
C’è anche chi ammette di non
essere caduto per poco: è il gip
Vittorio Masia, presidente dell’Associazione nazionale magistrati di Bergamo: «Ero anch’io
in prima fila sulla mia Vespa, mi
hanno stretto e c’è voluto del bello e del buono per non
cadere. Cosa penso
della Cavalcata? Gli
organizzatori ci hanno messo l’anima e il
cuore. Ma controllare
2.500 persone di cui
mille abusivi non è
impresa facile». E suggerisce dei correttivi,
come «limitare il percorso a 50 chilometri
su un percorso blindato, di modo
che la Polizia locale possa far rispettare le regole».
«Mi hanno
stretto,
ho rischiato
di cadere.
Sembrava
un Gp»
L’idea: un premio regolarità
Un’altra idea viene suggerita
dall’assessore regionale Daniele
Belotti: «Si potrebbe istituire un
premio regolarità, per chi arriva
a destinazione nei tempi stabiliti». Poi aggiunge: «L’incidente è
una tragedia, sempre: che differenza c’è se si fa con una pettorina addosso? Non è solo durante
OTIM
la Cavalcata che si smanetta».
Anche Sandro Dall’Ara, storico rivenditore di motociclette
e amico del Motoclub Bergamo,
era in prima fila. Anzi, era proprio lui a dettare, insieme alle
staffette di carabinieri e Polizia
stradale, la velocità di crociera,
«50 chilometri l’ora nei centri
abitati e al massimo 80-100 sui
rettilinei». Lui era là davanti. Cosa succedesse dietro, è riportato
da chi c’era, e «dà tanta delusione – aggiunge Dall’Ara –. Ma se
mi chiederanno di fare ancora da
apripista, il prossimo anno, io ci
sarò».
La Cavalcata delle Valli orobiche:
partita da Azzano ha attraversato
le valli Imagna, Brembana e Seriana
Il Motoclub
A
Correttivi?
Chiediamo
lumi, ma...
A
«Non riesco ancora a farmene una ragione. Ho pensato a correttivi, anzi,
chiedo lumi, ma se non si usa la testa,
l’incidente è dietro l’angolo. Sospendere la Cavalcata? Come fai a fermare un gruppo sgranato con i primi che
erano a Lovere e gli ultimi a Serina?
Andrea Gatti
I motociclisti vip, prima di partire per la Cavalcata
L’intervista
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«Quanto successo non è colpa degli
organizzatori. Loro, in genere, raccomandano sempre attenzione. D’altronde anche nel nostro comune abbiamo organizzato manifestazioni
motoristiche con diversi motoclub.
Servirebbero delle auto-staffetta, come abbiamo fatto noi, per controllare il comportamento dei motociclisti.
Certo, alla Cavalcata sono oltre 2.000,
quindi la soluzione è più difficile».
Una preghiera per Davide
Perché la filosofia della Cavalcata era nel 1961 quando è nata,
e rimane oggi, quella della passeggiata nel verde. Così ribadiscono dal Motoclub Bergamo
che la organizza, salvo poi aggiungere che «se non ci sono due
dita di testa, c’è ben poco da fare». Parole di Dall’Ara, ma anche
di Andrea Gatti, presidente del
Motoclub.
Ieri, quando gli abbiamo telefonato, era appena stato a
Brembilla, «per dire una preghiera – spiega – sul luogo dell’incidente. E devo dire che là c’erano
delle frenate da far paura». E usa
il plurale. Gatti se la prende con
quelli che hanno corso come fossero stati a una gara Gp, e con chi
non capisce che «la moto è molto pericolosa, bisogna usare la testa». Sempre. ■
La pista è più sicura
delle strade d’oggi
I
l motociclista, purtroppo, è
il più esposto ai rischi della
strada: che abbia torto o ragione, negli incidenti è quasi sempre lui a rimetterci». Con
i suoi quindici titoli mondiali,
Giacomo Agostini da Lovere ha
fatto la storia del motociclismo
italiano. Domenica non era alla
Cavalcata delle Valli orobiche e
non ha assistito all’accaduto, ma
Sono i partecipanti alla Cavalcata delle Valli orobiche
Proprio per l’alto numero di partecipanti,
gli organizzatori hanno deciso di non sospendere
la manifestazione e di continuare con la corsa,
cambiando il percorso.Tanti partecipanti, alcuni
troppo indisciplinati: lo denunciano i lettori sul sito
www.ecodibergamo.it
2.500
Incidente di Brembilla
L’aspetto sicurezza
una considerazione si sente di
farla: «Io correvo in pista, e posso dire che era molto più sicura
delle strade di oggi».
Agostini, molti lamentano un atteggiamento incosciente da parte di alcuni motociclisti. Condivide?
Anche in moto sicuramente c’è
chi sbaglia, ma la mia impressione, circolando sulle strade, è che
PRESIDENTE MOTOCLUB BERGAMO
a
Resta grave il centauro
caduto a Rovetta
a Resta grave il motociclista rimasto ferito domenica, verso
le 11,20, nel corso della Cavalcata
delle Valli orobiche, sulla tangenziale Clusone-Rovetta. A. A., 63 anni, di Fara Gera d’Adda, è ricoverato in terapia intensiva all’ospedale
di Seriate.
Il centauro, alla guida di una Yamaha di grossa cilindrata, stava
proseguendo in direzione di Rovetta insieme a un amico. I due, sep-
pure stessero percorrendo il tracciato previsto dalla Cavalcata organizzata dal Motoclub di Bergamo,
non erano però iscritti alla manifestazione. Erano insieme a un altro
gruppo di amici, regolarmente
iscritto, invece, al raduno motociclistico. Non è chiaro ancora cosa
sia successo: secondo quanto ricostruito dalla polizia locale dell’Unione dei comuni della Presolana,
pare che poco prima della rotato-
La Cavalcata in centro a Bergamo
te può capitare».
Giuliano Ghisalberti
SINDACO DI ZOGNO
«Purtroppo, in eventi con una partecipazione così alta, qualche esaltato
può esserci. Peraltro molti di questi,
non sono magari neppure iscritti al
raduno e semplicemente si aggregano. Ma la maggior parte mi è sembrata rispettosa del codice della strada. Forse potrebbe essere utile un
controllo da parte degli organizzatori, con la segnalazione dei comportamenti più pericolosi».
«Qualcuno andava ad alta velocità
e pure io mi sono arrabbiata. Così come si sono lamentati alcuni pedoni.
Ma non sarebbe neppure giusto cancellare il motoraduno per colpa di
qualche indisciplinato. Servono
maggiore responsabilità e sensibilizzazione. Andrebbero magari segnalati i motociclisti scorretti, in modo che non partecipino più ai successivi raduni. Se va bene chiudere un
occhio sul rumore provocato dal passaggio di centinaia di motociclisti,
non va bene chiuderlo sul mancato
rispetto del codice della strada».
Giovanni Fattori
Rosanna Manenti
VICESINDACO DI SERINA
SINDACO DI OLTRE IL COLLE
«Di fronte a un morto le reazioni sono forti ma dobbiamo ricordare che
in 50 edizioni è la prima volta che
succede. È vero che qualcuno esagera con la velocità e forse quanto successo potrà servire da monito a tutti gli altri: la Cavalcata non è una gara. Serve più attenzione e senso di
responsabilità».
«Il passaggio di centauri, per la verità,
non è stato particolarmente intenso.
Il centro paese, peraltro, nelle giornate di festa come quella di domenica
scorsa è sempre affollato e trafficato
e, quindi, i motociclisti devono comunque viaggiare a bassa velocità. Segnalazioni particolari di comportamenti
pericolosi non ci sono state».
Massimo Morstabilini
Franco Dometti
ASSESSORE DI CLUSONE
SINDACO DI SARNICO
Ivo Sauro Manzoni
ria che porta a San Lorenzo e fa
proseguire l’ex statale 671 verso Castione, le due moto si siano urtate.
Entrambi i motociclisti hanno
perso il controllo dei mezzi e sono
caduti. Ad avere la peggio A. A. che,
soccorso con un’ambulanza del
Corpo volontari Presolana, è stato
ricoverato a Seriate.
Ha riportato diverse fratture e
contusioni. Meno gravi le condizioni dell’amico, R. T., anche lui di Fara d’Adda e alla guida di una Yamaha: ricoverato all’ospedale di
Piario se la caverà in una ventina di
giorni. Sul posto anche la polizia locale dell’Unione, per i rilievi del caso. La strada è rimasta chiusa per
circa un’ora.
SINDACO DI SANT’OMOBONO
«Né io né i vigili abbiamo ricevuto
segnalazioni particolari o lamentele.
In centro al paese il passaggio è stato regolare, anche perché qui c’è traffico e non è possibile andare ad alte
velocità. Resta comunque una manifestazione valida, anche per il turismo. Purtroppo, con un numero così elevato di partecipanti, l’inciden-
a
spesso siano le auto a ignorare la
presenza delle due ruote. Proprio l’altro giorno sono stato sfiorato da una macchina che ha
cambiato bruscamente corsia, sono riuscito a evitarla per miracolo. Se anziché una
moto nello specchietto avesse visto un’altra auto, forse quel
guidatore sarebbe stato più attento.
dice della strada, o senza la necessaria concentrazione. Vedo
gente che in auto telefona, dà da
mangiare al bambino… Poi, purtroppo, queste cose si
pagano.
Che consigli dare ai sempre più numerosi appassionati di moto?
Servono buon senso e
attenzione da parte di
tutti: il pensiero della
sicurezza deve esserci
sempre. Ricordando
Quindi sulle strade manca un po’ di attenzione e
Giacomo Agostini che in moto si è più
esposti ai pericoli, e
tolleranza reciproca?
Di sicuro siamo in tanti a circo- che anche quando si ha ragione,
lare, l’aumento del traffico è sta- si rischia comunque di più rito esponenziale. La mia impres- spetto a chi è seduto in auto o al
sione è che tanti si mettono alla posto di guida di un camion.
guida senza conoscere bene il co- ■ F. M.
«Tanti montano in sella, ma non tutti sanno guidare»
a Tanti esprimono dispiacere per l’incidente costato
la vita a Davide Crotti e propongono soluzioni per garantire più
sicurezza. Quasi tutti denunciano l’atteggiamento «incosciente» di alcuni dei partecipanti.
Dopo la tragedia della Cavalcata,
in molti hanno scritto al nostro
sito www.ecodibergamo.it per
raccontare il loro punto di vista.
«L’incidente purtroppo non
mi ha sorpreso», è il commento
più frequente: «Abito poco distante dal luogo dell’incidente, e
appena appresa la notizia non mi
sono certo meravigliata. Ogni
volta che mi capitava di guardare la strada mi venivano i brividi, vedendo sorpassi a dir poco
azzardati, anche appena prima
della curva e contromano», scrive una lettrice. «Ero a pochi passi da quel ragazzo – racconta un
altro –. Dopo tante Cavalcate, sto
meditando se farne ancora. La
percentuale di chi ha moto sportive e motard è aumentata a dismisura, e anche quella di chi la
moto la compra senza essere in
grado di usarla. Ieri tutto questo
si vedeva bene». Per un centauro che pensa di lasciare, un altro
ammette di averlo già fatto: «Mi
rammarico per il giovane che ha
perso la vita, ma anch’io da appassionato motociclista ho "passato la mano" alla Cavalcata. Mi
ha spinto a non partecipare il
mio bimbo di 18 mesi: ha bisogno
di crescere con il suo papà».
«Domenica – scrive Fabio – ho
fatto un giro al passo della Presolana con la mia Harley e sono
rimasto scioccato nel vedere
molti partecipanti guidare al limite, anche con gare e inseguimenti in mezzo alle macchine».
Diversi interventi esprimono
comunque apprezzamento per
la manifestazione e gli organiz-
La partenza a Bergamo
zatori («Che paesaggi fantastici!»; «Organizzazione perfetta
nelle indicazioni e nei ristori»).
Non mancano le proposte per
provare a ridurre i rischi come
posti di blocco e forze dell’ordine in borghese per prevenire
comportamenti scorretti «da
parte di motociclisti che credono di essere a una gara di motoGp anziché a un raduno». «Andrebbero chiuse le strade al passaggio – conclude un altro – ho
trovato auto che invece di accostare continuavano imperterrite». Alla fine, però, la polemica
lascia spazio a un pensiero commosso per Davide: «Proviamo
solo a pensare che fosse un tipo
prudente, e che abbia perso la vita cavalcando la sua passione».
■ FAUSTA MORANDI