il percorso delle acque reflue il percorso delle acque reflue

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il percorso delle acque reflue il percorso delle acque reflue
Corso Base Depurazione
IL CICLO DELL’ACQUA
Precipitazioni : neve, pioggia
Evaporazione : laghi, traspirazione delle piante
Il vapore acque si condensa e forma
le nuvole
L’acqua evapora degli
oceani
Prelievo dalla natura
per diversi utilizzi
Pioggia sugli oceani
Ritorno alla natura
L’acqua si infiltra nelle
rocce
e scorre nel sottosuolo per raggiungere
gli oceani
Per i ruscellamenti di superficie, l’acqua raggiunge i torrenti e
fiumi per tornare verso l’oceano dove si accumula.
Depurazione delle
acque reflue
La captazione
Il trattamento/pompaggio
Lo stoccaggio
La distribuzione
Sporcamento
Raccolta delle acque
reflue
Restituzione
dell’acqua
GLI UTILIZZI DELL’ACQUA
Per i suoi utilizzi, l’uomo porta una perturbazione al ciclo
dell’acqua. Per esempio, prelevando una certa quantità
dell’acqua.
d’acqua da un fiume o da un pozzo per innaffiare il suo
giardino,
l’uomo
corta
circuita
il
ciclo
normale
dell’acqua, e inquina l’acqua (fertilizzanti, ….).
Tutto l’utilizzo dell’acqua necessita di un prelievo seguito
da una restituzione : è il CONSUMO
CONSUMO..
L’uomo ha bisogno di prelevare l’acqua per i suoi
fabbisogni :
GLI UTILIZZI DELL’ACQUA
IN AGRICOLTURA :
Cosi per l’irrigazione il consumo varia
da un anno all’altro in funzione delle
condizioni meteorologiche e del tipo di
coltura..
coltura
NELL’INDUSTRIA
Nonostante gli sviluppi in questo settore,
i fabbisogni rimangono stabili, grazie
alle tecniche di risparmio d’acqua ed
alla lotta contro l’inquinamento
l’inquinamento..
GLI UTILIZZI DELL’ACQUA
DOMESTICI :
GLI UTILIZZI DELL’ACQUA
INOLTRE CI SONO GLI UTILIZZI A FINE RICREATIVI :
IL PERCORSO DELLE ACQUE REFLUE
Tutta l’acqua che utilizziamo è
raccolta nella rete fognaria sotto
forma di acque reflue. Di norma,
queste acque sono collettate per
È la nozione di depurazione
essere trattate.
dell’acqua, il cui scopo è quello
di
trattare
sufficientemente
le
acque reflue (sporche) affinché
lo scarico nei corsi d’acqua o nel
mare
non
degradi
la
qualità
IL PERCORSO DELLE ACQUE REFLUE
Arrivo delle acque reflue :
Le acque domestiche e industriali sono
raccolte nelle reti fognarie che li portano
fino agli impianti di trattamento delle
acque reflue : i depuratori
IL PERCORSO DELLE ACQUE REFLUE
Il sollevamento :
Quando il rilievo naturale non è adatto, le
acque reflue sono sollevate tramite
coclee di Archimede o pompe.
IL PERCORSO DELLE ACQUE REFLUE
La grigliatura :
L’acqua attraversa uno sgrigliatore che
ferma i corpi galleggianti ed i rifiuti più
grossi.
IL PERCORSO DELLE ACQUE REFLUE
La dissabbiatura – disoleatura :
Le sabbie e la ghiaia si depositano sul fondo
delle vasche, mentre i grassi più leggeri
risalgono grazie ad un’insufflazione d’aria e
sono raccolti in superficie.
IL PERCORSO DELLE ACQUE REFLUE
La sedimentazione primaria :
I solidi in sospensione si depositano sul fondo
della vasca. Sono i fanghi primari. Sono poi
recuperati tramite raschiatura ed inviati negli
ispessitori.
IL PERCORSO DELLE ACQUE REFLUE
La vasca di aerazione :
L’acqua rimane in una vasca a “fanghi attivi”
(che contiene batteri aerobi). Questi batteri
consumano l’inquinamento e agglomerandosi,
formano dei fanghi chiamati fanghi biologici. Per
permettere la vita dei batteri aerobi, si insuffla
dell’aria nella vasca.
IL PERCORSO DELLE ACQUE REFLUE
La chiarificazione :
L’acqua depurata è separata dal fango
tramite decantazione all’interno di vasche
chiamate sedimentatori.
IL PERCORSO DELLE ACQUE REFLUE
Uscita – restituzione al fiume :
L’acqua depurata può ora essere scaricata in
natura.
IL PERCORSO DELLE ACQUE REFLUE
La disidratazione :
I fanghi ancora liquidi sono disidratati
passando su filtri o centrifughe. Questa
solidificazione facilita il loro trasporto ed il
loro futuro utilizzo.
IL PERCORSO DELLE ACQUE REFLUE
Lo smaltimento:
I fanghi disidratati sono prima stoccati per
poi essere smaltiti in inceneritori, discarica
o quando lo permettono, valorizzati in
agricoltura.
IL PERCORSO DELLE ACQUE REFLUE
PER RIASSUMERE
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Gli impianto MBBR (Moving Bed Biofilm Reactor) utilizzano, come il processo a
fanghi attivi, l'intero volume di una vasca. Viene definito un sistema a biofilm
poiché la biomassa si sviluppa su supporti che si muovono liberamente all'interno
del reattore con un grado di riempimento che può andare dal 70% (MBBR
classico) al 30% (MBBR ibrido), i supporti vengono trattenuti all'interno del
reattore grazie ad una griglia posta in uscita al reattore stesso. Il sistema può
essere impiegato sia per processi aerobici che anossici. Nei processi aerobici, i
supporti vengono mantenuti in sospensione grazie al movimento creato da dei
diffusori d'aria, mentre nei processi anossici, da un miscelatore.
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La conoscenza del sistema a fanghi attivi viene convenzionalmente acquisita
dall’osservazione e monitoraggio del processo mediante analisi chimico-fisiche o
biologiche effettuate in laboratori o in situ: analisi di laboratorio e/o in situ sui reflui in
entrata e uscita e sui fanghi, cono Imhoff e calcolo dello SVI e/o altri indici di
sedimentabilità del fango; caratterizzazione della biomassa tramite indagini al
microscopio.
I bilanci di massa di COD, solidi, N e P, rappresentano sia uno strumento per
verificare la congruenza dei dati acquisiti nonché per effettuare valutazioni di vario
tipo es. stima della produzione dei fanghi, calcolo degli indici di performance
depurativa etc…
La determinazione dei parametri cinetici e stechiometrici viene effettuata, attraverso
metodologie abbastanza complesse (respirometria) al fine di calcolare le velocità di
processo depurativo.
I bilanci di massa ed i parametro cinetici e stechiometrici costituiscono il punto di
partenza per l’applicazione di modelli avanzati di simulazione (ASM1, ASM2, ASM2d,
ASM3 etc…, dove ASM sta per Activated Sludge Models).
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Obiettivo della depurazione delle acque reflue mediante processi
biologici è la rimozione degli inquinanti ovvero di quelle sostanze
contenute nelle acque e che scaricate nell’ambiente danno origine a
conseguenze indesiderate.
Tra gli altri sono di particolare rilevanza i seguenti:
• sostanza organica (disciolta e particolata)
• solidi sospesi
• azoto e fosforo
• metalli
• microrganismi (in particolare quelli patogeni).
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Preliminare
Primari
Secondari
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PROCESSO A
BASSO CARICO
DISINFEZIONE
Terziari (avanzati)
EFFLUENTE
EFFLUENTE
DISINFEZIONE
DISINFEZIONE
FITODEPURAZIONE
GRIGLIATURA
TRITURAZIONE
DISSABBIAMENTO
SEDIMENTAZIONE
PROCESSI AD ALTO CARICO
FANGHI ATTIVI
LETTI PERCOLATORI
DISCHI BIOLOGICI
RIMOZIONE AZOTO
NITRIFICAZIONE - DENITRIFICAZIONE
SCAMBIO IONICO
CLORAZIONE BREAK POINT
STRIPPAGGIO GAS
FITODEPURAZIONE
SEDIMENTAZIONE
SECONDARIA
RIMOZIONE FOSFORO
PRECIPITAZIONE CHIMICA
FITODEPURAZIONE
TRATTAMENTO FANGHI
BIOLOGICI
ISPESSIMENTO
DIGESTIONE
DISIDRATAZIONE
NON BIOLOGICI
ISPESSIMENTO
CONDIZIONAMENTO
DISIDRATAZIONE
SMALTIMENTO
RIMOZIONE SOLIDI SOSPESI
COAGULAZIONE CHIMICA
FILTRAZIONE
TRATTAMENTO A MEMBRANA
FITODEPURAZIONE
RIMOZIONE METALLI
E COMPOSTI ORGANICI
ADSORBIMENTO CARBONI ATTIVI
STRIPPAGGIO
OSSIDAZIONE AVANZATA
RIMOZIONE SOLIDI DISCIOLTI
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La trasformazione delle sostanze organiche in biomassa (fango),
ovvero in materiale sedimentabile, richiede, necessariamente che
il trattamento biologico sia seguito da una fase di separazione
solido-liquido.
Tale fase è rappresentata da una sedimentazione (denominata
secondaria) che permette di rimuovere i microrganismi ottenendo
in questo modo un effluente limpido con significative riduzioni
del BOD in ingresso. I fanghi rimossi, spesso combinati con quelli
primari, sono quindi destinati ai successivi trattamenti di
stabilizzazione prima del loro smaltimento.
K
Le modalità impiantistiche di trattamento, nel caso dei processi
biologici, sono molto numerose.
I processi biologici possono essere classificati almeno in
base ai due seguenti criteri:
• presenza/assenza di ossigeno;
• fase in cui si trova la biomassa (dispersa o adesa).
i sistemi a massa sospesa: le colonie di microrganismi destinati alla
depurazione (fiocchi di fango) si trovano in sospensione all’interno
dell’acqua da trattare
sistemi a massa adesa: i microrganismi aderiscono, sotto forma
di pellicola biologica, ad un substrato di vario tipo.
Sono presenti anche situazioni ibride: le pellicole biologiche aderiscono
ad un supporto (massa adesa), ma i supporti sono mantenuti in
sospensione nell’acqua da trattare.
K
Processi aerobici (presenza di ossigeno libero)
Biomassa sospesa
Processi a fanghi attivi, lagune aerate,
digestione aerobica
Biomassa adesa
Filtri percolatori, biodischi, reattori a letto
fisso
Processi anossici (presenza di ossigeno legato)
Biomassa sospesa
Denitrificazione a biomassa sospesa
Biomassa adesa
Denitrificazione a biomassa adesa
Processi anaerobici (assenza di ossigeno)
Biomassa sospesa
Biomassa adesa
Processo anaeorbico, digestione
anaerobica
Letto anaerobico (fisso o mobile)
K
•Rimozione dei principali inquinanti ad opera dei trattamenti secondari
Percentuale di rimozione dei parametri
BOD
COD
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N-org.
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Letti percolatori
(supporti di pietrisco)
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Letti percolatori
(supporti in plastica)
65 - 85
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8 - 12
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Fanghi attivi
Biodischi
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•Rotospazzole
•Il trasferimento dell’ossigeno avviene principalmente sulla superficie
della massa liquida per effetto del movimento e della turbolenza
indotta dall’agitatore meccanico, che pone in contatto con l’atmosfera
ampie superfici liquide. Sono utilizzati prevalentemente in vasche di
ossidazione di tipo “carousel”.
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•L’aria immessa dai compressori è dispersa da opportuni diffusori nella
massa liquida sotto forma di minute bollicine d’aria attraverso le quali
avviene il passaggio dell’ossigeno. I massimi rendimenti sono
realizzabili con i sistemi a “bollefini”, più adatti a impianti mediograndi per via della manutenzione connessa al loro possibile
intasamento.
•La suddivisione tradizionale in funzione del diametro prevede:
•Bolle fini diam. medio <3mm
•Bolle medie diam. medio > 3mm<6mm
•Bolle grosse diam. medio>6mm
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• Areatori radiali a canali allungati
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Aeratori sommersi ad aria pressurizzata
Il sistema funziona completamente immerso nel liquido e direttamente
appoggiato sul fondo delle vasca. E’ costituito da un motoriduttore
sommergibile supportato da un diffusore-basamento dotato di piedi per
l’appoggio sul fondo. All’albero lento del motoriduttore è direttamente
collegata una girante a geometria stellare. La rotazione della girante
all’interno del diffusore determina l’aspirazione dell’acqua dalla parte
superiore ed una caduta di pressione nella parte inferiore collegata al
condotto di aspirazione.
L’effetto autoaspirante è di entità
tale da richiedere l’immissione
di aria pressurizzata.
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Aeratori /Miscelatori
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Regolazione capacità di ossigenazione aerazione superficiale
La regolazione della capacità di ossigenazione può essere conseguita:
- Con temporizzatori, facendo variare la durata di funzionamento
delle turbine;
- Giocando sul numero di turbine in funzione;
- Variando il numero di giri del motore di azionamento;
- Variando il verso di rotazione della turbina;
- Variando il livello liquido della vasca;
- Variando la quota di immersione della turbina.
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•
Regolazione capacità di ossigenazione
•
aerazione ad aria insufflata
La regolazione della capacità di ossigenazione può essere conseguita:
- Con temporizzatori facendo variare la durata di funzionamento dei
compressori;
- Giocando sul numero di compressori posti contemporaneamente in
funzione in parallelo;
- Con valvola di regolazione della portata d’aria sulla condotta di
mandata (per sole soffianti centrifughe e ventilatori);
- Con orientamento variabile delle pale dei diffusori delle soffianti
centrifughe;
- Con by-pass a monte dei compressori di una parte di aria insufflata
(nei compressori volumetrici);
- Variando il numero di giri dei motori di azionamento.
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Negli impianti di trattamento delle acque reflue le soffianti devono
garantire un’ ampio intervallo di portate di aria entro un modesto
intervallo di pressione per diverse condizioni ambientali. Una
soffiante può generalmente lavorare in modo efficiente entro un
limitato intervallo di condizioni operative. La necessaria variazione
delle portate di aria e della relativa prevalenza, in fase di
progettazione devono essere previsti sistemi per la regolazione delle
soffianti. I sistemi che possono essere impiegati per la regolazione
delle soffianti risultano i seguenti:
•(1) diminuzione della pressione o introduzione di un bypass vallemonte;
•(2) inserimento di una strozzatura;
•(3) impiego di un diffusore regolabile;
•(4) regolazione del numero di giri;
•(5) adozione di più unita in parallelo.
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L'inserimento di una strozzatura e l'impiego di diffusori regolabili
possono essere realizzati soltanto nelle soffianti centrifughe, mentre
nel caso di soffianti volumetriche si usa più comunemente la
regolazione del numero di giri. La diminuzione della pressione e
l'inserimento di un bypass rappresentano anche un metodo efficace
per il controllo dei fenomeni di instabilità nelle soffianti centrifughe, i
quali hanno luogo quando la soffiante si trova a operare
alternativamente da portata nulla a pieno regime, producendo
vibrazioni e fenomeni di surriscaldamento.
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V: volume di fluido presente nel reattore
x: ascissa in senso longitudinale
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ingresso e in uscita dal reattore
CAi(t) e CAu(t): relative concentrazioni
V: volume di fluido presente nel reattore
In questo tipo di reattore ci sono condizioni approssimativamente
uguali in tutto il volume.
Vasche a pistone
Vasche a completo
mescolamento
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Il substrato è caratterizzabile indirettamente attraverso il suo
equivalente in ossigeno o in carbonio
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•Cosa accade ai microrganismi durante i processi a
fanghi attivi
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P
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•Cosa accade al substrato durante i processi a
fanghi attivi
Diminuzione. Il substrato viene utilizzato dai microrganismi per cui la
sua concentrazione (massa/unità di volume) diminuisce durante il
trattamento.
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Q = portata
V = volume
X = concentrazione microrganismi
S = concentrazione substrato
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Qw, X
Reattore
(vasca di ossidazione)
Con estrazione fango dal reattore
Sedimentatore
Q, S0
X, Vr,S
Reattore
(vasca di ossidazione)
Qe, S, Xe
Qr, Xr, S
Con estrazione fango dalla linea di
ricircolo
Sedimentatore
Q, S0
X, Vr,S
Qe, S, Xe
Qr, Xr, S
QW, Xr
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time =30 min
SVI = 380 mL/g
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