Articolo tratto da © Amigos da Terra – Amazônia Brasileira – www

Transcript

Articolo tratto da © Amigos da Terra – Amazônia Brasileira – www
SOCIETÀ È ACCUSATA DI REGISTRARE AL CATASTO GARIMPEIROS PER L’ESTRAZIONE ILLEGALE NELLA
RISERVA ROOSVELT –MT- 11/04/2002
Luogo: Cuiabá
Fonte: Diário de Cuiabá (Mato Grosso)
Link: http://www.diariodecuiaba.com.br
La polizia pensa che questa società stesse emettendo delle autorizzazioni che davano il diritto di estrarre i
diamanti nella riserva. La Polizia Federale sta investigando le attività dell’Unione Nazionale dei Garimpeiros del
Brasile (UNGB), accusata di registrare al catasto i garimpeiros, dietro pagamento, per svolgere operazioni illegali
nella Riserva Indigena Roosvelt, nei confini tra il Mato Grosso e Rondônia. L’altro ieri, la PF ha messo in atto una
perquisizione, con conseguente arresto, nella filiale dell’azienda che si trova a Cacoal (RO), e ora procede alle analisi
dei documenti trovati nell’ufficio locale.
Il sospetto è che la UNGB registrava nel catasto i garimpeiros ed emettesse dei permessi che presumibilmente
consentirebbero l’accesso nei territori indigeni per l’estrazione dei diamanti nelle terre degli indios Cinta-larga.
"Ancora non abbiamo i risultati delle analisi fatte ai documenti sequestrati, ma abbiamo ricevuto consistenti
denunce nelle quali si diceva che la società riceveva tra i 10 mila R$ e i 15 mila R$ per l’iscrizione al catasto di
macchinari, ha dichiarato il soprintendente incaricato della Polizia Federale di Rondônia, Severino Moreira.
Il soprintendente aggiunge che la promessa sarebbe stata quella che le concessioni avrebbero consentito l’accesso
all’area, nonostante fosse finita l’operazione congiunta che, attualmente, si sforza per far sparire i garimpos dalla
regione. Secondo il suo parere, la società con sede a Boa Vista, conta con l’appoggio del CNPJ – e, ora, la PF
controlla se la UNGB possiede una registrazione statale. Moreira afferma anche che l’Unione è tuttora funzionante,
poiché non esiste una decisione giudiziaria che determini la sua chiusura. Inoltre, nessun membro dell’associazione è
stato messo sotto gli arresti.
Le ricerche fanno parte di una operazione congiunta, che vede partecipe anche la Fondazione Nazionale dell’Indio
(FUNAI) e l’Istituto Brasiliano dell’Ambiente e delle Risorse Rinnovabili (IBAMA). L’iniziativa ha come obiettivo
quello di chiudere una volta per tutte il discorso delle attività garimpeiras che si trovano all’interno del territorio
indigena.
L’operazione è attiva sin dal 26 marzo e, secondo il soprintendente incaricato, non esiste una data di scadenza. Fino
ad ora più di 60 persone sono state colte in flagrante delitto – per estrarre senza possedere l’autorizzazione – e
altre tre mila se ne sono andate volontariamente dall’area. Severino Moreira spiega che il garimpo illegale si estende
per circa 70 chilometri lungo i corsi d'acqua Lages e Rio das Dantas, all’interno di un’area che riunisce quattro
riserve indigene. Si tratta di una regione di difficile accesso e che rende difficoltose le attività di coloro che sono
coinvolti nell’operazione.
Oltre i 4 milioni di ettari che stanno sotto il nome generico di Riserva Roosvelt – comprendendo i due stati – include
anche la Riserva Serra Morena, Reserva Aripunã e il Parco Indigena Aripuanã. Quest’ultimo, secondo Moreira, è il
posto dove si effettua l’estrazione illegale di diamanti.
Severino Moreira aggiunge che le attività garimpeiras all’interno delle aree dei Cinta-larga avvengono con la
connivenza degli imprenditori di Cacoal, di Juína e degli altri municipi della regione – e anche di alcuni
rappresentanti indigeni locali. Il soprintendente incaricato soggiunge che la legislazione classifica come clandestina
– e, pertanto, criminale – ogni attività garimpeira e l’acquisto di pietre preziose senza licenza.
Carla Pimentel
Articolo tratto da © Amigos da Terra – Amazônia Brasileira – www.amazonia.org.br