Sesto Calende Informazioni 02-05

Transcript

Sesto Calende Informazioni 02-05
Sesto Calende
informazioni
Sped. abb. post 45 (art. 2, comma 20/b, Legge 662/96) - Taxe perçue - Aut. Fil. PT Varese - maggio 2005 - Anno XXVI - N. 2
www.comune.sesto-calende.va.it
il periodico del cittadino
Ricordare: eventi
e memoria storica
Una delle difficoltà redazionali per un giornale come questo è il suo rapporto
con la contemporaneità; la notizia, che comunque sia deve essere data e commentata, finisce con l’essere travolta dagli eventi e con l’essere inevitabilmente “trascorsa” quando il periodico esce.
Eventi nazionali ed internazionali costituiscono un momento di crescita e di
confronto anche per la vita di un paese come Sesto. Non si può non parlarne,
ma che cosa si può dire che non sia già stato detto?
La contemporaneità all’evento è partecipazione; è soprattutto presenza con
tutto il carico di emozioni, sentimenti, valori che ciò comporta.
La storia, però, è anche l’insieme delle storie personali di chi ha vissuto un
certo evento; il vantaggio di parlarne quando la notizia è decantata e sostituita
da altre notizie è la possibilità di passare dal
«C’ero anch’io» all’«Io ricordo».
Quando questo giornale entrerà nelle case
dei sestesi, sarà passato almeno un mese dalla
morte di Giovanni Paolo II; ricordarne la figura umana e storica ed il testamento spirituale che ci ha lasciato, anche con la sofferenza
degli ultimi tempi, è un atto dovuto e voluto.
Un atto dovuto come testimonianza d’affetto e riconoscenza ad un Santo, un atto voluto
nella convinzione che la partecipazione più
significativa sia quella della memoria storica.
Ricordare è una scelta, che mette in gioco
valori individuali e collettivi, motivazioni differenti e non sempre universalizzabili; scegliere di ricordare la partecipazione dell’umanità alla morte di papa Giovanni Paolo II significa anche scegliere di collocarsi in un momento della storia, senza dimenticare che il
nostro vivere la storia è fatto di esperienze,
come quella dei ragazzi (pagina 15) che sono
stati a Roma in quei giorni.
Si dirà che l’afflato religioso che anima il
racconto dei giovani dell’oratorio non è comune a tutti i giovani e che ci sono diverse fedi religiose, ma rimane un vissuto che viene
comunicato agli altri: non la storia, bensì storie nella storia. Ricordava Lévinas: «Chi parla con chiarezza dell’attualità? Chi si esprime col cuore sugli uomini? Chi mostra loro il
suo volto?».
E, se l’esperienza raccolta sul campo dai media è partecipazione al fatto, il ricordo anche
di un passato “prossimo” è già testimonianza:
non valutazione storica o esegesi di un evento, ma documento del vissuto di alcune persone.
Altri possono, a distanza di tempo, porsi in maniera diversa, ma io desidererei
che ci si aprisse alla cultura della memoria che non è il rito della commemorazione o l’esaltazione del presenzialismo, bensì il dialogo tra persone che leggono il presente e lo collocano nella storia, in primo luogo quella personale, e allora l’evento esce dal mito…
FRANCO BELLINGERI
Quale
memoria?
La serie di ricorrenze che stiamo vivendo in questo 2005 (il sessantesimo anniversario dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, della Liberazione, della fine della Seconda guerra mondiale) ci
spinge a guardarci alle spalle, a domandarci quale senso ha oggi riflettere sul passato. Così pure alcune iniziative, come la recente modifica della Costituzione Italiana o il dibattito sull’opportunità
di inserire un richiamo alle radici cristiane nella Costituzione Europea, sono state uno stimolo a ripensare come ci si debba porre di fronte alla storia e in che modo sia giusto guardare al passato.
Certo il nostro è un tempo “smarrito”: abbiamo perso la fiducia nelle «magnifiche sorti e progressive» dell’umanità. E questa incertezza, che permea le aspettative per il futuro e che mina la serenità del presente, ci toglie anche la sicurezza del nostro passato, rende traballanti quei valori su cui era
stata costruita la nostra società, distrugge gli schemi con cui interpretavamo l’esperienza storica.
Ne è derivato da un lato il relativismo: non ci sono stati né buoni né cattivi, tutti vengono messi
sulle stesso piano, i valori dipendono da chi ha vinto e allora possono essere ribaltati ed il vincitore del momento
può cambiare l’interpretazione della storia. Si vuole giudicare il passato con i criteri dell’oggi. Oppure ci può essere la cristallizzazione dei valori del passato, il ricordo
diventa celebrazione di un mito, la commemorazione rimane un rituale. In entrambi i casi si verifica una perdita
della reale identità storica di una comunità. Come dunque
servirci della memoria, soprattutto come raccontarla ai
giovani, se sono nostri nipoti o nostri figli o nostri allievi?
Come comunicare con una generazione diversa? Come la
scuola “pluralista” può formare una coscienza storica
“comune” a tutti i cittadini? Ed infine, quanto conta la
consapevolezza delle proprie radici per la capacità di costruire il proprio futuro?
Queste riflessioni, che possono sembrare un po’astratte,
sono poi quelle che si pone un nonno mentre racconta ai
nipoti che cosa ha fatto da giovane, o un padre quando dice ai figli: «Io a scuola dovevo comportarmi così…», o un
anziano quando osserva i giovani e li vede disprezzare e
buttar via quelle cose e quei valori per cui ha lavorato e
combattuto tutta una vita. In pratica quali sono le cose importanti da comunicare ai nostri figli? Quale filo sottile
ma resistente può unire i Sestesi degli Anni ’50 o ’60 ai
ragazzi di oggi? Una cosa mi sembra importante: non lasciamo che siano gli altri a decidere per noi, non permettiamo che siano solo la tv o i mass media a selezionare
quanto della nostra epoca vogliamo tramandare. Ricordiamo questa frase che Etty Hillesum, giovane ebrea
olandese, ha scritto prima di partire per il campo di concentramento di Auschwitz: «È vero: ci portiamo dentro
proprio tutto: Dio e il cielo, e l’inferno, e la terra e la vita
e la morte, e i secoli, tanti secoli. Uno scenario, una rappresentazione mutevole delle circostanze esteriori, ma
abbiamo tutto in noi stessi… e si deve cominciare da noi stessi ogni giorno da capo».
Per continuare insieme queste riflessioni proponiamo alcune iniziative:
• 26 maggio, ore 21.00, sala consiliare, “La questione della memoria nella nostra generazione”,
incontro con il professor Fausto Ciuffi (Istituto storico di Modena, Fondazione Fossoli);
• in data da destinarsi, incontro-dibattito sulla Costituzione, aperto a tutti ma soprattutto agli studenti delle scuole superiori.
L’assessore alla Cultura
ELENA PEDRETTI
Sesto Amministrazione
Sesto Scuole
Sesto Giovani
Sesto Istituzioni
Il Bilancio 2005
Ricordando Bertola
A Roma per il Papa
L’Asilo Nido
L’Amministrazione è riuscita, nonostante le difficoltà poste dalla Finanziaria, ad
effettuare la stesura del Bilancio rispettando gli obiettivi di programmazione.
SERVIZI E TABELLE A PAGINA 4
Per tutti era «il Prof». Nello Bertola,
fondatore della “Sesto 76” di atletica, ci
ha lasciati il 19 marzo all’età di soli 64 anni. Il ricordo di alcuni amici ed allievi.
SERVIZI A PAGINA 7
Una testimonianza “diretta” dei giovani
dell’Oratorio di Sesto Calende, scesi a Roma per essere presenti alle esequie solenni
di Giovanni Paolo II.
SERVIZIO A PAGINA 15
L’Asilo Nido “Il Piccolo Principe” compie 25 anni: un’istituzione ed un servizio,
una famiglia che continua ad operare e
che cresce.
SERVIZIO A PAGINA 15
Cronaca amministrativa
Cronaca politica dei “piccoli”… ma non minore
Ovvero che cosa è successo nell’ultimo Consiglio comunale
e che cosa è stato deciso per Sesto Calende
Consiglio comunale del 30 marzo 2005
Il Consiglio comunale dei ragazzi ha una sua vita “politica”, fatta di studi e discussioni:
quella che gli adulti chiamerebbero “l’attività delle Commissioni”. La classe quinta del plesso
dei Mulini ce ne offre un esempio: è il lavoro della Commissione intercultura.
Italia-Albania: scuola primaria a confronto
È il 25 febbraio 2005.
Siamo un gruppo di alunni della quinta elementare dei Mulini di Sesto Calende. Abbiamo
intervistato Endrison Kishta, un nostro compagno di origine albanese, per conoscere meglio l’organizzazione della scuola primaria nel suo Paese.
Questa iniziativa fa parte del “Progetto intercultura” promosso dal nostro istituto per avvicinare a noi l’esperienza degli alunni di altri Stati. Questo ci aiuterà a rendere più unite
ed amiche le prossime generazioni.
- A quale età i bambini iniziano ad andare a scuola?
«A sei anni i piccoli incominciano a frequentare le lezioni».
- Ricordi qualche particolare esperienza?
«Non ho avuto esperienze dirette perché i miei genitori si sono trasferiti in Italia quando avevo solo quattro anni».
- Eri andato alla scuola materna?
«Siccome mia mamma non lavorava, preferì tenermi a casa e coccolarmi. Forse è per
questo che sono un po’viziato».
- Gli insegnanti della primaria sono severi?
«Mi sono informato presso i miei genitori e vi posso garantire che i maestri sono molto
severi. Danno castighi impegnativi agli allievi svogliati: ad esempio, chi non fa i compiti deve rimanere a scuola anche il pomeriggio, mentre gli altri vanno a casa. In alcuni casi, salta il pasto ed esegue più volte i compiti non svolti. Qualche volta, uno scapaccione
arriva all’improvviso».
- Ci puoi spiegare altri dettagli della vita scolastica?
«L’orario giornaliero è di quattro ore dal lunedì al venerdì. Si insegnano le stesse materie che studiamo noi in Italia. Bisogna, però, fare una parentesi per quanto riguarda
l’insegnamento della religione cattolica, introdotto solo negli ultimi anni in quanto prima vietato dal regime comunista».
«La primaria comprende quattro anni: nella prima c’è un insegnante per tutte le materie; negli anni successivi, ogni disciplina ha il proprio docente. In ogni classe il numero
massimo è di 20 alunni. La divisa consiste in un grembiule nero ed una bandana rossa da
legare al collo. Si studiano anche il russo ed il francese. I laboratori scientifici sono molto attrezzati».
CLASSE QUINTA SCUOLA ELEMENTARE “GIACOMO MATTEOTTI”
2
Il Consiglio comunale del 30 marzo si è
aperto con una sentita commemorazione
del professor Nello Bertola da parte dell’assessore Varalli, seguita con commossa partecipazione sia dai familiari sia dagli studenti presenti. Quindi, si sono succeduti i
capigruppo Caielli e Moroni che ne hanno
dato un ricordo personale sottolineando
l’importanza della persona nel campo dell’atletica sestese. Successivamente il sindaco è passato a congratularsi per la liberazione della giornalista Giuliana Sgrena, ricordando però anche con cordoglio la perdita
dell’ispettore Nicola Calipari.
Dopo l’approvazione del verbale della seduta precedente, si è passati alla presa d’atto dell’insediamento dei Comitati di quartiere, nonché all’approvazione definitiva
dell’istituzione a Corpo di Polizia municipale del servizio di Polizia locale. A questa
delibera, che dà maggiore autonomia alla
Polizia comunale, ha dato il suo plauso il
capogruppo di minoranza Moroni rivendicandone la proposta; il capogruppo di maggioranza Caielli, condividendo la proposta,
ha sottolineato il legame tra autonomia e responsabilità.
Si è passati poi all’approvazione del Bilancio di previsione per l’anno 2005 e, con
delibera disgiunta, del Programma triennale delle opere pubbliche; da principio il sin-
daco con delega per il Bilancio ha attaccato
la Finanziaria perché va a colpire le autonomie locali che in realtà hanno rispettato il
“Patto di stabilità” come da previsioni.
Quindi ogni assessore, con il supporto della
presentazione in PowerPoint curata dall’assessore alla Comunicazione Carabelli,
ha illustrato il programma per l’anno 2005:
sono state ricordate fra l’altro la nuova sistemazione del Museo, che si arricchisce
di nuovi pezzi, e la programmazione del
“Convegno sull’immigrazione” da parte
dell’assessorato ai Servizi sociali. Riconoscimenti al lavoro della Giunta dai consiglieri di maggioranza, con interventi di Gumier, Carletto e Caielli che, a nome del
gruppo, ha espresso il voto favorevole. Da
parte della minoranza astensione della Lega, Gattico, e voto contrario del capogruppo della lista “Il Sestese”, Moroni.
Infine il Consiglio si è chiuso dopo un animato scambio di opinioni sull’interpellanza
firmata da Stefano Crespi riguardante la recente approvazione della legge costituzionale sulla devolution, che, secondo il consigliere della maggioranza comunale che se
ne è fatto portavoce, risulta essere un attacco alla Costituzione atto a disgregare le fondamenta della democrazia repubblicana ed
unitaria.
RAFFAELE CARLETTINI
Avviso
Il Comune ha affidato la gestione del servizio idrico integrato (acquedotto, fognatura e depuratore) alla società AMSC SPA di Gallarate. Pertanto, a partire dal prossimo ciclo di letture dei contatori (giugno-luglio 2005) gli utenti non riceveranno più
la cartolina per l’auto-lettura, in quanto la lettura sarà effettuata da personale incaricato da AMSC e munito di apposito tesserino di riconoscimento.
Per chiarimenti sulle operazioni di lettura gli utenti potranno rivolgersi al numero 0331.772973.
Ufficio informazioni accoglienza turistica
Durante il periodo estivo (dal 1° maggio al 30 settembre) l’Ufficio informazioni accoglienza turistica (IAT) del Comune di Sesto Calende, sito negli uffici della Pro Loco in
viale Italia, seguirà i seguenti orari d’apertura, sette giorni su sette:
9.30-12.00 e 14.30-17.00
dove sarà a disposizione materiale turistico informativo inerente alla cittadina di Sesto
Calende, la provincia, la regione, il Lago Maggiore e le varie iniziative.
Per qualsiasi informazione contattateci allo 0331.923329 oppure visitate il nostro sito
www.prosestocalende.it o scriveteci a [email protected].
L’Amministrazione
Metano: le novità previste Il Centro Natatorio in dirittura di arrivo:
nel nuovo contratto
piscine coperte e scoperte, solarium, idromassaggio e sauna
In data 6 aprile 2005 il Comune di Sesto Calende, in seguito a gara aperta a tutte le ditte appartenenti ai Paesi dell’Unione Europea, ha individuato il gestore dell’erogazione del gas metano sul territorio di Sesto Calende.
Hanno partecipato alla gara 13 società ed è stata riconosciuta vincitrice l’AGES SpA.
L’offerta dell’AGES SpA prevede il versamento annuale al
Comune di una quota pari al 82 per cento dei ricavi ottenuti dalla stessa per il servizio di distribuzione del gas metano,
calcolati da un parametro definito “margine di distribuzione”, che per l’anno 2005 vale circa 340.000,00 euro, nonché la realizzazione di estensioni della rete nelle zone non
servite, per un valore complessivo di 900.000,00 euro.
Il contratto ha una durata di 12 anni e prevede che nei confronti degli utenti vengano praticate condizioni diverse rispetto a quello precedente.
Oltre all’aumento dei metri lineari gratuiti previsti nel costo di allacciamento, sono fissati i costi per qualunque intervento debba essere realizzato a carico del privato; inoltre
è l’AGES SpA stessa che si deve assumere l’onere di richiedere le necessarie autorizzazioni per l’esecuzione degli allacciamenti agli enti interessati.
L’AGES SpA è tenuta a tener aperto uno sportello a Sesto
Calende per 30 ore settimanali.
Inoltre dovrà attenersi alla “Carta dei servizi”, che regola
i rapporti con gli utenti e prevede rimborsi economici agli
stessi nel caso le tempistiche di preventivazione e/o realizzazione degli interventi non vengano rispettate.
*****
• ESTENSIONI RETE IN NUOVE ZONE - Gli interventi di
estensione della rete che la ditta ha proposto di eseguire
hanno lo scopo di completare l’opera di integrale metanizzazione del territorio comunale intrapresa a partire dall’anno 2000.
In attesa del cronoprogramma ufficiale (che quindi potrebbe prevedere priorità di intervento diverse), che verrà
presentato nelle prossime settimane contestualmente alla
sottoscrizione del contratto, illustriamo in sintesi gli investimenti che l’AGES SpA si propone di realizzare nei prossimi sei anni:
◊ completare la metanizzazione della frazione di Lisanza,
realizzando nuove reti al servizio dei residenti nelle vie
Cucchino, Casello, Lavaggione, Angera (fronte stradale
opposto a quello percorso dall’attuale linea di distribuzione) e Del Golfo;
◊ procedere alla metanizzazione della frazione di Lentate;
◊ procedere alla metanizzazione della frazione Cocquo;
◊ estendere la rete oggi in esercizio a servizio dei residenti di via Quartiere;
◊ estendere la rete oggi in esercizio a servizio dei residenti di via Tortorino;
◊ estendere la rete oggi in esercizio a servizio dei residenti di via Golasecca;
◊ estendere la rete oggi in esercizio a servizio del complesso industriale in località “Quadra”;
◊ estendere la rete oggi in esercizio a servizio dei residenti lungo la Strada statale del Sempione per la parte non ancora interessata dal servizio.
*****
• E PER LE AREE NON PREVISTE NEL CRONOPROGRAMMA?
- Il nuovo contratto prevede servizi più favorevoli rispetto
al contratto scaduto.
Per esempio: l’estensione gratuita della rete è oggi prevista per un utente ogni 50 metri (vecchio contratto: un utente ogni 20 metri); a fronte di formale richiesta del cittadino,
l’AGES SpA è tenuta a dar inizio all’intervento entro un mese dall’ottenimento di tutti i permessi.
Il diritto di allacciamento ha un costo di 200,00 euro fino
a un massimo di 15 metri (il vecchio contratto prevedeva
un massimo di 12 metri): il costo dei metri aggiuntivi è di
37,00 euro il metro.
*****
• INFORMAZIONE AL CITTADINO - Il contenuto del contratto, per quanto riguarda tutti gli aspetti logistici ed economici, nonché della “Carta dei servizi”, sarà reso pubblico con
opportuni strumenti di informazione.
Qualsiasi mancato rispetto delle condizioni stabilite dovrà essere segnalato all’Ufficio tecnico comunale.
DANIELA ROVELLI
CLAUDIO CARABELLI
Il 2005 sarà, per
il settore opere
pubbliche, un anno denso di impegni. Tra questi,
nell’area Sport,
primeggia l’avvio
dell’intervento di
realizzazione della
tanto attesa piscina comunale.
Non è certo facile spiegare in breve in che cosa
consisterà questo
complesso intervento che, prima
di tutto, si caratterizza sulle altre
opere pubbliche
per le modalità di
realizzazione.
La modalità utilizzata, istituita
con la Legge numero 109/94, è
chiamata “project
financing” e prevede la possibilità,
per le Amministrazioni, di indire gare per ricercare
promotori finanziari per la realizzazione di opere di
interesse pubblico.
Tali promotori partecipano alla gara
indetta dall’Amministrazione,
proponendo ciascuno un progetto
preliminare dell’opera comprendente
sia aspetti tecnico-costruttivi sia un’analisi dei costi di realizzazione, gestione e manutenzione dell’opera. L’Amministrazione comunale valuta i progetti e la loro fattibilità e sceglie il progetto
sulla base del quale, per il tramite di
procedura negoziata, si aggiudicano la
realizzazione e la concessione in uso
dell’opera per un periodo prestabilito,
allo scadere del quale l’opera diventa di
proprietà comunale.
Ma veniamo un po’a raccontare di noi
e del nostro Centro natatorio. Nell’estate scorsa è stata indetta una seconda gara, dopo che alla prima era stata presentata una sola offerta giudicata non concretizzabile. Entro il 31 dicembre sono
pervenute due offerte, una da parte della
“Sangalli srl” di Villa Raverio di Besana in Brianza e l’altra dalla “MC Prefabbricati srl” di Cardano al Campo: offerte che, nel corso dei primi mesi dell’anno (la legge prevede quattro mesi di
tempo perché i progetti siano esaminati), sono state valutate da una commissione costituita da funzionari comunali
e amministratori, che ha portato alla
scelta della proposta della “MC Prefabbricati srl” per un importo di 6.700.000
euro (contro i 5.900.000 euro della
“Sangalli srl”).
Tale proposta è stata ritenuta più reale
in termini finanziari e nell’insieme più
rispondente all’esigenza funzionale e
alla volontà di avere un progetto che
ben si inserisse nel contesto urbano esistente, andando ad integrarsi con il già
esistente impianto sportivo. L’area interessata dall’intervento sarà, infatti,
quella ad est del Campo sportivo comunale, tra la via Burona e la via Lombardia.
L’opera in progetto prevede lavori ed
opere per la costruzione di un impianto
natatorio coperto e scoperto e nasce dall’esigenza di soddisfare sia la crescente
richiesta ludico-sportiva in senso amatoriale, sia quella delle attività agonistiche natatorie e, con esse, le manifestazioni sportive conseguenti. Sarà possibile quindi, all’interno della struttura,
svolgere attività di “scuola nuoto”, nonché corsi di ginnastica in acqua, ed effettuare allenamenti sportivi ed agonistici delle varie discipline acquatiche.
All’interno dell’impianto sarà possibile
svolgere manifestazioni sportive pubbliche, trovandosi al suo interno anche
una tribuna con circa 200 posti a sedere.
L’intervento si inserisce, come già detto, nella vasta area a fianco degli attuali
campi da tennis e calcio, ed è sulla base
di questa adiacenza progettuale che parte l’idea del progetto che si caratterizza,
pur garantendo un’autonomia dei vari
spazi, nell’armonia con l’esistente per
creare una vera “cittadella dello sport”.
Altro elemento che caratterizza l’opera
è l’attenzione dedicata sia alla sezione
estiva sia a quella invernale. L’opera sarà infatti utilizzabile per 12 mesi l’anno
e comprende un vasto parco esterno,
con piscine scoperte e solarium. Una
zona dedicata al “benessere” sarà presente anche nella struttura coperta con
idromassaggi, sauna e bagno turco. Infine un’area ristorante, in posizione baricentrica, farà da collegamento e unione
dei due impianti. Per quanto riguarda gli
accessi alla struttura, ancora in fase di
definizione, si prevede la realizzazione
di una strada che porterà all’ingresso
principale da via Lombardia e di accessi pedonali da via Burona e dall’attuale
strada sterrata a est del lotto oggetto dell’intervento. I parcheggi saranno realizzati lungo questa strada d’accesso e saranno inoltre potenziati i parcheggi sulla via Lombardia.
È in programma ora una fase di negoziazione con il promotore finanziario
che permetterà all’Amministrazione comunale di apportare modifiche e correzioni al progetto, per meglio adattarlo
alle esigenze della nostra cittadina. Successivamente sarà la volta della gara
(con diritto di prelazione al promotore
del progetto) che porterà alla concessione dell’opera. I tempi di realizzazione
sono auspicabili in circa due anni e porteranno alla realizzazione di un impianto unico per dimensione nella provincia
di Varese e Novara.
Siamo convinti del fatto che quest’opera permetterà a Sesto di diventare riferimento per lo sport della zona, creando un centro che crediamo diventerà un
nuovo punto d’incontro dove tutti, giovani e meno giovani, potranno trovare
occasioni di svago.
assessorato ai Lavori pubblici
architetto RUGGERO BARBIERI
ingegner SARA PIZZOLATO
3
Speciale Bilancio
Speciale “Bilancio di previsione 2005”
GESTIONE CORRENTE (CIFRE IN EURO)
CONSUNTIVO 2003
ASSESTATO 2004
PREVISIONE 2005
Nella seduta del Consiglio comunale del 30 marzo 2005 è stato deliberato il Bilancio di
previsione, così come il Piano triennale delle opere pubbliche.
Il Bilancio ed il Piano triennale sono stati approvati con il voto favorevole dei consiglieri di “ Insieme per Sesto”, l’astensione del consigliere della Lega ed il voto contrario dei
consiglieri della lista “ Il Sestese”.
Nella sua relazione il sindaco ha sottolineato i gravi condizionamenti posti dalla Legge
finanziaria, rivendicando il merito di essere riusciti a garantire servizi ed investimenti, rispettando i vincoli del “Patto di stabilità” e senza limitare gli spazi di attuazione del piano programmatico. Gli assessori, supportati dalla presentazione multimediale, hanno illustrato il proprio programma analiticamente.
Gli interventi a favore hanno ripreso il discorso critico sulla Legge finanziaria, i cui limiti sono stati resi meno riduttivi dal lavoro della Giunta.
Nessuna osservazione salvo la dichiarazione di voto da parte del consigliere della Lega,
mentre dal consigliere Moroni, assieme alla dichiarazione di voto sfavorevole, sono stati
avanzati sfumati riferimenti alla necessità di pianificazioni e di controlli di gestione.
ENTRATE
Trasferimenti-Compartecipazione IRPEF
ICI-Imposta comunale sugli immobili
Addizionale IRPEF
Altre entrate tributarie
Tributi e/o trasferimenti
1.102.000
2.112.000
433.000
199.000
3.846.000
1.041.000
2.146.000
455.000
197.000
3.839.000
969.000
2.260.000
457.000
196.000
3.882.000
Contributi specifici da Stato-Regione-Provincia
Canoni occupazione spazi, aree pubbliche, Demanio
Tassa per raccolta nettezza urbana
Proventi acquedotto/fognatura
Canone metano
Sanzioni e parcheggi
Altre entrate extratributarie
Corrispettivi di servizi
213.000
191.000
896.000
500.000
—207.000
1.011.000
3.018.000
195.000
202.000
910.000
531.000
—397.000
1.061.000
3.296.000
215.000
309.000
900.000
—150.000
702.000
852.000
3.128.000
Dalla relazione del sindaco
Oneri di urbanizzazione destinati alla gestione corrente
TOTALE ENTRATE CORRENTI
0
6.864.000
91.000
7.226.000
0
7.010.000
USCITE
Costi del personale
Acquisti di beni, servizi e altri oneri
Rimborso di mutui (quota capitale più interessi)
TOTALE USCITE CORRENTI
2.267.000
3.342.000
944.000
6.553.000
2.413.000
3.838.000
975.000
7.226.000
2.561.000
3.095.000
994.000
6.650.000
Avanzo economico di parte corrente
TOTALE A PAREGGIO
311.000
6.864.000
—7.226.000
360.000
7.010.000
Aver posto con la Finanziaria 2005 un
vincolo sull’incremento delle spese
correnti e degli investimenti, a prescindere dalle specifiche risorse che il Comune ricava dalle proprie entrate di natura impositiva e tariffaria, ha posto un
iniquo gravame a carico degli enti locali.
Con un’applicazione assolutamente indifferenziata del principio del “tetto di spesa” sulla media dei Bilanci
2001/2003, aumentata del 10 per cento,
applicata ai Comuni, sono stati disattesi
tutti i principi che stanno alla base di un
serio ordinamento federalista della nostra Repubblica! I Comuni garantiscono almeno il 30 per cento degli investimenti dell’intero Paese, e contenere in
modo indifferenziato queste azioni rappresenta una scelta di politica economica in netto contrasto con le effettive necessità di sviluppo!
La Corte dei Conti ha recentemente
certificato che il 97 per cento dei Comuni nel corso del 2003 ha rispettato il
“Patto di stabilità”. Questo è sicuramente sinonimo di gestione sana ed efficiente, mentre per l’ennesima volta
l’autonomia finanziaria sancita dalla
Costituzione è stata mortificata!
L’Amministrazione è riuscita ad effettuare la stesura del Bilancio di previsione 2005 cercando di raggiungere gli
obiettivi previsti mediante la scelta di:
◊ esternalizzare alcuni servizi (servizio idrico affidato alla società pubblica
del Comune di Gallarate-AMSC);
◊ ridefinire le modalità di contabilizzazione di partite di Bilancio.
Con l’uscita del servizio idrico si sono
4
creati spazi nella gestione corrente e negli investimenti.
Con il previsto introito del canone per
la gestione della rete del gas metano
nessuna quota degli oneri di urbanizzazione verrà destinata alle spese correnti, e tali introiti verranno utilizzati
unicamente per finanziare opere pubbliche.
Gli investimenti previsti dal Piano triennale delle opere pubbliche ammontano a 2.815.000 euro,
oltre a 810.000 euro per acquedotti e fognature che saranno effettuati dalla municipalizzata che
gestirà il servizio idrico.
TIPOLOGIA INTERVENTO ANNO 2005
• ACQUE BIANCHE E DIFESA AMBIENTALE
- interventi sul reticolo idrico minore
• MOBILITÀ E ARREDO URBANO
-interventi su viabilità e parcheggi
-verde e arredo urbano
• SCUOLE E ASILI
- rifacimento serramenti nei plessi scolastici
• IMPIANTI SPORTIVI
- acquisto area Centro natatorio
300.000
• EDIFICI COMUNALI
-ampliamento museo e formazione URP
150.000
• CIMITERI
-restauri e ampliamenti cimiteri
650.000
• MANUTENZIONI VARIE
-manutenzioni straordinarie e fondo per progettazioni
350.000
250.000
• TOTALE
150.000
965.000
I rimanenti 300.000 euro di avanzo verranno utilizzati per altri investimenti di minore
entità, non compresi nel Piano triennale delle opere pubbliche e qui di seguito elencati:
TIPOLOGIA INTERVENTO
Sistemazione aree demaniali
Seconda rata scuolabus
Completamento elaborazione dati
Attrezzature Polizia municipale
Sistemazione parcheggio nord FS
Quota comunale FRISL nord cimitero
Pista skateboard
Allargamento innesto via Motte
Semaforo via Pasturazza
Sistemazione Ufficio segreteria
Sistemazione archivio comunale
Acquisizione azioni AMSC
TOTALE
2.815.000
Le spese correnti di natura straordinaria vengono finanziate da entrate non ricorrenti, riconducibili agli arretrati dell’ICI ed al credito IVA dell’anno passato:
TIPOLOGIA INTERVENTO
CIFRA (IN EURO)
50.000
40.000
30.000
30.000
30.000
30.000
25.000
20.000
15.000
10.000
10.000
10.000
300.000
Questi investimenti verranno così finanziati:
◊ euro 900.000 da acquisizione di nuovi mutui;
◊ euro 540.000 da FRISL regionale, senza interessi;
◊ euro 875.000 dagli oneri di urbanizzazione;
◊ euro 440.000 da proventi derivanti dalla
pre-vendita e concessione di loculi cimiteriali, nonché da specifici contributi in conto
capitale;
◊ euro 60.000 quale parziale utilizzo dell’avanzo economico.
SPESA (IN EURO)
Piani, progetti, software Ufficio tecnico
Servizi assistenziali specifici
Beni e contributi attività culturali
Pulizie straordinarie
Compensi incentivanti
Affitti spazi esterni
Beni e contributi attività sportive
Liti e risarcimenti
Centri formazione professionale
Esumazioni straordinarie
Beni e servizi per scuole
142.000
71.600
35.500
25.000
25.000
24.000
20.000
17.000
16.000
15.000
18.900
TOTALE
410.000
Sesto Dentro: quartieri e natura
Luoghi e località, natura e storia
Parliamo di Oriano, ma parliamo anche di natura: due occasioni ci spingono a questa commistione, perché
ad Oriano (dove ha sede il Centro del Parco del Ticino) il 10 aprile è stato inaugurato il Centro ornitologico
per il rilascio della cicogna nera e perché ad Oriano si trasferirà la Sezione naturalistica del Museo Civico.
Oriano: Museo Naturalistico
Gocce di natura
e progetto Cicogna nera
Ci sono novità che riguardano la Sezione naturalistica del nostro piccolo, ma prezioso Museo civico di Sesto Calende. In seguito alla delibera
numero 19 del Consiglio comunale del 23 aprile 2003 è stata stipulata una
convenzione tra il Consorzio del Parco Lombardo della Valle del Ticino e
il nostro Comune per il recupero dell’edificio, già adibito a scuola materna di Oriano, finalizzato al progetto di ricerca e ripopolamento ornitologico “Cicogna nera”.
In base a tale convenzione verranno separate le due sezioni del Museo
civico, quella Archeologica e quella Naturalistica, che oggi sono situate
nel palazzo comunale. Troveranno posto nella struttura di Oriano le raccolte della Sezione naturalistica, nata per l’esigenza culturale di valorizzare i molteplici aspetti naturalistici del territorio sestese che è di per sé un
“museo a cielo aperto”; nelle sue vetrine sono esposti campioni di provenienza locale organizzati in una dimensione
scientifica.
Si possono infatti osservare: l’importante raccolta dei fossili marini pliocenici ritrovati a Cheglio, frazione di Taino, per la quale è stato presentato un progetto di rifacimento della vetrina
con la realizzazione di un censimento fotografico degli esemplari esposti e la produzione di un
supporto multimediale; la xiloteca, vetrina in cui
sono esposti piccoli tronchi di piante o arbusti locali; la vetrina delle “galle”, curiose escrescenze
che si formano sui tessuti in accrescimento delle
piante, come reazione all’attacco di un organismo parassita; le vetrine ornitologiche con uccelli abituali frequentatori delle rive del Ticino; la
vetrina dei nidi; i plastici geologici della zona
prealpina lombardo-piemontese; la colonna pedologica che rappresenta il profilo del suolo fino
ad un metro di profondità; i campioni mineralogici fra cui l’“oro del Ticino” e, come testimonianza di tempi più o meno lontani, la vetrina che
ricostruisce le fasi dell’allevamento del “bigat”
(termine sestese per indicare il baco da seta) e la
gigantesca sezione dell’olmo che per quasi 200
anni ha sovrastato la via dell’Olmo, diventata,
grazie ad indicazioni poste sui cerchi annuali del
tronco, una sorta di “libro di storia” locale (1786
istituzione del mercato settimanale, 1801-1805
costruzione della Strada statale del Sempione,
1857-1865 ferrovia a cavalli dell’Ipposidra, eccetera).
La Commissione di gestione del Museo, unica per entrambe le sezioni,
nel corso del suo mandato ha curato l’aspetto espositivo delle raccolte, indubbiamente importante, ma ha cercato soprattutto di proporsi come elemento di stimolo culturale verso l’esterno, perseguendo e ricercando il
contatto con il pubblico, animando iniziative come mostre tematiche,
escursioni sul territorio, conferenze/dibattito, collaborazioni con le scuole
attraverso progetti che nel tempo sono diventati strumenti didattici e divulgativi. È in questa chiave di lettura che va interpretato ad esempio il
progetto “Ciceroni in erba”, che ha visto gli alunni delle scuole medie cimentarsi, previo un corso di preparazione con frequenza in orario non scolastico, come guide museali autonome nell’illustrare ai visitatori il percorso museale.
Questa è stata l’interpretazione del ruolo della Sezione naturalistica fino
ad oggi. Quale sarà il suo futuro?
In base alla convenzione stipulata fra il Comune e il Parco del Ticino si
delineano per la Sezione naturalistica nuovi scenari.
Quali sono i termini della convenzione? Il Comune, proprietario dell’immobile ubicato in Piazza Bobbio, in base all’articolo 2 della convenzione
concede al Parco della Valle del Ticino, in comodato gratuito, l’edificio
ex-scuola materna da tempo abbandonato. Il comodato avrà una durata di
20 anni con possibilità di rinnovo ed è finalizzato al progetto di studio e ricerca ornitologica “Cicogna nera”, nonché allo svolgimento di attività didattiche e scientifiche complementari.
Da parte sua il Parco si impegna a realizzare i lavori di recupero edilizio
e di adeguamento normativo mediante finanziamenti provenienti dal Consorzio del Parco Lombardo della Valle del Ticino e dalla Fondazione CARIPLO. Per tutta la durata della convenzione il Parco si assumerà tutti gli
oneri di gestione e manutenzione dell’immobile ed avrà la facoltà di delegare ad altri soggetti la gestione di parte delle sue attività.
Il trasferimento ad Oriano delle raccolte naturalistiche del Museo Civico
è previsto per la primavera 2006 con l’obiettivo di continuare ed incrementare le attività didattiche e scientifiche rivolte agli studenti.
ANNA MARIA COLOMBO
Cari lettori, questa volta vi scrivo di due luoghi
stupendi per trascorrere tempo immersi nel verde
ed avere la possibilità di ammirare differenti tipologie ambientali, e molte interessanti presenze floro-faunistiche.
Questo, inoltre, è il periodo migliore per una visita, in quanto la primavera aiuta a gustare questi
splendidi gioielli, rendendoli ancora più incantevoli e variopinti. Desidero inoltre ringraziare il dottor
Andrea Viganò, responsabile dell’Oasi LIPU Palude Brabbia, per il contributo alla realizzazione di
questo numero della rubrica.
Come al solito, chi desiderasse informazioni può rivolgersi in Biblioteca o telefonare al numero
0331.920351.
• QUEL GIOIELLO DEL LIVELLO - Molti sestesi non sono
nemmeno a conoscenza della
sua esistenza,
ma lui è sempre
là, stoico, a cercare di sopravvivere immutato, pur tra mille
pericoli e minacce di ogni tipo… Non mi
sto riferendo ad
una entità soprannaturale, o
ad un eroe d’altri tempi, ma al
bosco del Livello, sito immediatamente a
nord del ben
più noto Sass di
Preja Buia e poco a ovest del Fosso della Capricciosa. Bosco misto di aghifoglie e latifoglie (in prevalenza pini silvestri, querce e castagni), è solcato
da ampi fossi di origine antropica che, in seguito a
copiose piogge, particolarmente quelle primaverili, si riempiono d’acqua garantendo un ottimo sito
riproduttivo a varie specie di anfibi. Purtroppo queste grosse pozze piovane si prosciugano anche in
tempi brevi, e spesso le ovature non fanno nemmeno in tempo a schiudersi, compromettendo seriamente il successo riproduttivo di questi animali.
Ma il Livello ha dovuto affrontare molte altre minacce: il complesso residenziale che, per fortuna o
purtroppo (come cantava Gaber), è rimasto incompleto e abbandonato alle non sempre amorevoli cure della Natura; il Quagliodromo, che poco più a
valle contribuisce ad appestare la falda freatica (da
cui si alimenta l’acquedotto di Sesto) con il piombo utilizzato per i pallini dei fucili; e infine, il più
banale e più diffuso problema dei rifiuti che ormai
nei nostri boschi spuntano molto più dei funghi.
Ciononostante i boschi del Livello resistono ancora, conservando (quasi) intatto il loro splendore,
sorvegliati dalle poiane (Buteo buteo) che ancora
vi nidificano…
• L’OASI LIPU DELLA PALUDE BRABBIA - La Palude Brabbia, area umida di interesse internazionale secondo la “Convenzione di Ramsar”, è dal 1983
Riserva naturale orientata della Regione Lombardia, con ente gestore la Provincia di Varese. Dal
1993, per il tramite di convenzione, la Provincia di
Varese ha affidato alla LIPU (Lega italiana protezione uccelli) una buona porzione della Riserva,
divenuta Oasi LIPU.
La Palude Brabbia, collocata tra i laghi di Varese
e Comabbio, si estende su circa quattro chilometri
quadrati e ospita una vegetazione molto varia alternata a fossi di vecchia origine, chiamati “chiari” e
derivati dall’estrazione della torba (un combustibile fossile simile al carbone). La superficie della Riserva si divide tra cinque Comuni tra i quali Inarzo,
via d’accesso principale alla palude e sede del Centro Visite.
In origine la palude era un grande golfo del Lago
di Varese; il lento ritiro delle acque, dovuto alla formazione del fiume Bardello che dal Lago di Varese
si immette nel Lago Maggiore, originò, dove la
profondità era minore, un esteso acquitrino paludoso, invaso dalla vegetazione palustre. Oggi le acque scorrono verso nord, dal Lago di Comabbio al
Lago di Varese, grazie al canale Brabbia che attraversa la palude.
La Riserva è suddivisa in tre zone di protezione
indicate con le prime lettere dell’alfabeto. La zona
A ospita la vegetazione più rara e gli specchi d’acqua più ampi; per proteggere i suoi abitanti è vietato l’ingresso ai visitatori. La zona B comprende
ambienti trasformati dall’uomo ed è visitabile lungo appositi sentieri. La zona C, con sentieri aperti
al pubblico, è la fascia più esterna e funge da protezione alla Riserva. Fra gli ambienti che è possibile
incontrare ricordiamo gli stagni (“chiari”) con lenticchie d’acqua e ninfee, il canneto con la cannuccia di palude, i boschi di ontano nero (chiamati “alnete”), e le boscaglie di salice cenerino e salice
bianco.
Le dimensioni e la diversità ambientale della palude ne hanno fatto la casa di specie animali molto
rare, come la moretta tabaccata (Aythya nyroca)
(un’anatra tuffatrice) e la lucertola vivipara (Zootoca vivipara). Inoltre almeno 100 specie di uccelli
sono osservabili ogni anno. È presente anche una
garzaia, cioè una colonia nidificante di aironi con
un centinaio di nidi. In palude vivono anche la puzzola (Mustela putorius) e il porciglione (Rallus
aquaticus), un curioso uccello simbolo dell’Oasi
che vive nel folto del canneto, conosciuto in dialetto come il “grugnit”.
Gli anfibi sono numerosi, presenti con almeno sei
specie. Da segnalare l’abbondante presenza della
rana di Lataste (Rana latastei), una rana rossa molto particolare che vive solo nella pianura padanoveneta, per la cui sopravvivenza sono molto importanti i boschetti di ontano nero presenti in Riserva. Un’altra rana rossa abita la palude, pur essendo
meno numerosa: la rana agile (Rana dalmatina).
Anche il tritone crestato (Triturus carnifex) e il
tritone punteggiato (Triturus vulgaris meridionalis) vivono nella riserva, nei cui fossi e stagni si riproducono e alimentano in primavera. Facile è
l’osservazione di questi curiosi anfibi presso gli
stagni didattici dell’Oasi, mentre con un po’ di fortuna in autunno li si incontra sui sentieri che utilizzano per spostarsi verso le zone dove passeranno
l’inverno. All’inizio della primavera, sempre su
questi sentieri, è di scena la migrazione dei rospi
(Bufo bufo) che dai boschi circostanti si portano
negli stagni della palude per riprodursi.
Facile da sentire ma non da vedere è la raganella
(Hyla intermedia), capace, grazie alle ventose di
cui le sue dita sono dotate, di arrampicarsi sugli alberi e lì cacciare gli insetti. Il suo canto è udibile
dalla primavera all’autunno mentre a maggio e giugno le notti sono piene del canto delle rane verdi
(Rana esculenta complex), che numerosissime si
accalcano negli stagni.
Insomma, amanti della natura, non vi resta che fare una visita alla Palude Brabbia, per avere l’opportunità di avvicinarvi a quanto di più interessante rimane del nostro territorio.
LUCIO
5
Fatti ed eventi
Eventi estivi
Lamberto Caimi a Sesto
È pronto il calendario di “Sesto Estate 2005” con gli
eventi nati dalla sinergia Comune-Associazione Pro Sesto Calende. La mancanza dell’Associazione commercianti tra i sostenitori dell’“Estate” sestese ha reso quest’anno piuttosto scarna la serie di eventi proposti per i
mesi estivi, ma gli sforzi dell’Amministrazione comunale e della Pro loco daranno la possibilità alla nostra cittadina di essere una piacevole meta per le sere d’estate.
Grazie anche ad alcuni imprenditori che hanno capito
l’importanza turistica di Sesto Calende, la nostra “Estate”
non morirà… ed attraverso queste pagine allarghiamo
l’invito per sostenere le iniziative programmate a tutti coloro vogliano inserire il proprio nome tra gli sponsor delle manifestazioni.
Gli sponsor verranno segnalati nei manifesti e nelle locandine che pubblicizzano le iniziative.
“Sesto Estate 2005” prenderà il via il 20 giugno, con l’apertura della stagione cinematografica all’aperto.
Le proiezioni si terranno nel cortile della Biblioteca. Le
altre manifestazioni sono previste nel centro storico a partire dalle ore 21.00:
◊ venerdì 24 giugno, concerto degli “Alice Castle”,
musica celtica con strumenti antichi;
◊ sabato 25 giugno, in occasione dell’Open night del
Museo, nel cortile della Biblioteca performance poeticomusicale che precederà la proiezione del film “Alexander”;
◊ le domeniche 26 giugno, 3 luglio, 10 luglio e 17 luglio saranno dedicate ai concerti della “Gioventù musica-
Alcuni, appassionati di cinema, ricorderanno film come “Il
posto” e “I fidanzati” di Ermanno Olmi, “Cuore di cane”,
“Oh Serafina”, “Venga a prendere un caffé… da noi” di Alberto Lattuada, “Storie di vita e malavita” di Carlo Lizzani,
“La morte risale a ieri sera” di Duccio Tessari, per citare i più
famosi di cui Lamberto Caimi ha curato la fotografia.
Non solo: Caimi ha collaborato anche con altri registi, fra i
quali si ricordano Nello Risi, Eriprando Visconti, Pino Tosini
e Gianfranco De Bosio.
Vari sono i documentari di cui ha curato la fotografia. Due,
in mediometraggio, raffinati documenti di memoria e affezione a Milano li ha realizzati come regista: “Ona strada bagnada”, viaggio nel ricordo dell’ultimo “pilota” di barconi
del Naviglio Grande, e “Desmentegass” (che sarà proiettato
il 20 maggio alle ore 21.00, nella Sala conferenze del Municipio) che rievoca i bombardamenti di Milano dell’agosto
1943 attraverso la rivisitazione di fotografie eseguite da Franco Rizzi e poi dimenticate per quasi mezzo secolo (il Rizzi,
all’epoca dei bombardamenti, era pendolare tra Milano e Sesto Calende).
“Desmentegass”, contrariamente al suo significato letterale
(“dimenticarsi”), vuole far ricordare con immagini fotografiche che scandiscono i tempi di un viaggio attraverso la memoria.
Dopo la proiezione del documentario, Caimi si intratterrà
con i presenti rispondendo a domande sulle sue esperienze
professionali. Per gli appassionati di cinema è una buona occasione. Appuntamento quindi al 20 maggio, ore 21.00.
FOTOCINEVIDEOCLUB “VERBANO”
le” all’oratorio di San Vincenzo;
◊ venerdì 1° luglio, “Ritmo cantabile” (concerto Corpo
musicale “G. Colombo”);
◊ venerdì 8, venerdì 15 e venerdì 22 luglio, “La Pita
d’Oro”, terza rassegna sestese del teatro di strada;
◊ domenica 10 luglio, concerto del cantautore brianzolo Francesco Magni;
◊ sabato 16 luglio, concerto del “New Orleans Jazz
Quartet”;
◊ sabato 23 luglio, spettacolo pirotecnico.
ROSSANA GIROTTO
Club Alpino Italiano
Sabato 19 febbraio si è svolta nella sede del
CAI di Sesto Calende una cena rustica per festeggiare i 60 anni di vita sociale. In questa
occasione è stato consegnato un riconoscimento ai presidenti che si sono susseguiti alla
guida del club.
Vi portiamo inoltre a conoscenza del programma relativo alle uscite CAI sino ad agosto 2005:
• 8 maggio - Monte Carnizzolo, punto panoramico sulla Brianza e sui laghi;
• 22 maggio - Cinque Terre, da San Benedetto a Riomaggiore;
• 29 maggio - Gran Balconata del Cervino,
percorso panoramico;
• 5 giugno - Croce del Cavallo, vetta tra Valle Anzasca e Introna;
• 12 giugno - Traversata Rimella, sulle orme
degli antichi alpigiani Walser;
• 19 giugno - Laghi del Paione, tre splendidi
laghetti dell’alta Val Bognanco;
• 3 luglio -Traversata Julier Pass–Lej da
Segl, valli dell’Oberengadina;
• 9-10 luglio - Punta d’Arbola, cima che ha
legato parecchie generazione di soci nei 60
anni;
Parliamo di musica
• 16-17 luglio - Fletschorn - Alpinistica;
• 17 luglio - Macugnaga-Colle del Turlo,
collegamento Walser tra Alagna e Macugnaga;
• 24 luglio - Giro dei 3 passi, Passo San Giacomo, Passo Corno, Passo Griess;
• 31 luglio - Traversata Pizzo Diei-Monte
Cistella, Valli Antigorio e Divedro;
• 7-10 agosto - “Trekking” delle Dolomiti
del Brenta;
• 21 agosto - Sentiero Beltrami, Valle Strona
e Val Rumianca, sulle orme della Resistenza;
• 28 agosto - Giro alla base della parete Est
del Monte Rosa.
Per gli amici che vogliono fare escursionismo e trekking in sicurezza, il Club alpino italiano di Sesto, in collaborazione con altre sezioni della zona, organizza il 15° “Corso di
Escursionismo”, che si terrà nei mesi di maggio e di giugno con lezioni teoriche il giovedì.
Gli argomenti trattati saranno meteorologia,
soccorso, cartografia ed altro, mentre la domenica si terranno lezioni pratiche. Per chiarimenti e delucidazioni la sede è sempre aperta il martedì e venerdì dalle ore 21.00.
IL CONSIGLIO DEL CLUB ALPINO ITALIANO
Nove gli anni di tradizione musicale alle
spalle. Nove i CD pubblicati a partire dal
1995 sino ad oggi. 40 gli elementi totali e una
non quantificabile voglia di continuare a fare
bene. Di chi stiamo parlando? Del Corpo musicale “G. Colombo” di Sesto Calende, naturalmente. Forse troppo poco conosciuta dal
popolo sestese (e questo è un male, concedetemelo), questa Banda dalle grandi potenzialità artistiche è un vero e proprio patrimonio
della nostra città.
A pochi giorni dall’uscita del loro ultimo
CD, che come i precedenti racchiude il “Concerto di Natale”, è forse d’obbligo tracciare
l’evoluzione del repertorio, florido, vasto e
capace di spaziare dal classico al moderno
della banda. Ci troviamo di fronte ad un gruppo omogeneo, lungi però dall’essere monotono o ripetitivo. Innovativo anche nelle copertine, che hanno visto protagoniste foto tra
le più suggestive opere del pittore Montonati
di Sesto, il Corpo musicale “G. Colombo”
esegue con maestria e precisione brani di musica classica spaziando da “suite” composte
nel ’500, sino a brani più recenti, di fine ’800,
come il “Bolero” di Maurice Ravel oppure
opere di Samuel Barber. Proprio qui sta la
grande forza innovativa del gruppo: nella capacità di sapersi rinnovare, di rischiare anche
su campi che non sono propriamente quelli
tipici per una banda, provando e riprovando
per poter proporre al pubblico un repertorio
sempre nuovo e ricco di spunti stimolanti.
Paralleli al lavoro concertistico più propriamente classico, la banda ha anche pubblicato
due album intitolati “Musica e colori” e “Antologia moderna”, dal taglio più moderno ed
incisivo, che tanto per intenderci ripropongono anche arrangiamenti di James Brown.
Insomma, come dice Dario Benaglia, portavoce della “G. Colombo”: «Il vantaggio di
una banda musicale compatta e unita come
la nostra è quello di poter spaziare con soddisfazione tra diversi generi, senza che ci si
stanchi mai di fare musica».
Io suono musica completamente differente
dalla loro da diversi anni, ma credo che non
esistano parole migliori per descrivere il lavoro di un musicista. Datemi retta, non trascurateli, sono una banda davvero eccezionale.
MATTEO ZANON
6
Via Dell’Olmo, n. 19 - Sesto Calende (VA)
Tel. 0331 913081 - e-mail: [email protected]
SESTO CALENDE
Nuovi appartamenti trilocali con vista fiume.
Possibilità box.
A partire da
Euro 139.000
CADREZZATE
Vic. centro, nuova villa singola con 3 camere,
doppi servizi, ampio interrato e giardino.
Euro 310.000
SESTO CALENDE
In residence di recente costruzione,
appartamento trilocale
con doppi servizi,
terrazzo e box.
Ottimamente mantenuto.
Euro 170.000
LISANZA
Casa indipendente
con camino, 2 camere,
2 bagni, taverna,
veranda, doppio box
e giardino.
Euro 270.000
LISANZA
Appartamento bilocale
completamente ristrutturato
con taverna, terrazzino
e giardino privato.
Euro 100.000
OSMATE
Zona tranquilla e verde,
in costruzione,
appartamento bilocale
con box e giardinetto privato.
Euro 100.300
La pagina delle scuole
«Salve Prof»
Salve Prof,
oggi i suoi ragazzi sono qui per onorarla. Senza di lei ci sentiamo orfani,
è sempre stato il nostro punto di riferimento e adesso ci mancherà tantissimo. Non è stato solo il nostro allenatore: è stato molto di più, è stato un
amico, un confidente e anche un secondo papà, per ognuno di noi ha sempre trovato le parole giuste al momento giusto, accompagnandoci per mano anche nei momenti più difficili.
Non ha mai preteso da noi l’impossibile, ma ci ha sempre insegnato a dare del nostro meglio, con costanza e con passione, la stessa passione che
ha sempre messo in tutto ciò che faceva. Non ci sono parole adeguate per
descriverla: lei era ed è il nostro Prof, e noi siamo stati gli ultimi ragazzi che ha allenato, probabilmente i più fortunati, perché dietro a quel
carattere forte che ha sempre avuto ci ha donato la dolcezza e la saggezza che solo il passare
degli anni ti può regalare.
Se è mancata l’occasione, oggi siamo qui anche per dirle un «Ti vogliamo bene» che per noi
è sempre stato scontato, ma proprio ora vorremmo urlarlo con tutta la nostra forza. Il campo di atletica non potrà più essere lo stesso senza di lei: sarà molto difficile per noi correre in
quella pista senza poterla immaginare a bordo
campo, con il cronometro in mano e con il suo
fedelissimo libro aperto sul tavolino.
La salutiamo, Prof: resterà sempre nei nostri
cuori, perché noi siamo e ci sentiremo sempre i
suoi ragazzi.
I RAGAZZI DI NELLO
La pagina riservata alle scuole sestesi è dedicata su questo numero al ricordo di Nello Bertola; lo vogliamo ricordare
come il “Prof” dello striscione e delle riconoscenti parole delle sue allieve e cioè come uomo “di scuola”
e “della scuola” che tanta parte ha avuto nella storia delle scuole sestesi. “Di scuola” come professore
di generazioni di ragazzi e ragazze, divenuti poi genitori di altri allievi del “Prof” e a loro volta, in taluni casi,
insegnanti e promotori sportivi; “della scuola” come colui che ha creduto fin dall’inizio nella funzione educativa
dello sport e dei “Giochi della Gioventù” (oggi “Giochi sportivi studenteschi”) con risultati ineguagliati
che hanno aperto una stagione mai chiusa dello sport scolastico sestese, comune a tutti gli istituti del paese.
Lo ricordiamo soprattutto con una bellissima pagina scritta dalle sue allieve e letta al suo funerale,
ma anche con il ricordo di chi ha avuto la fortuna di essergli vicino.
Ricordando il mio amico Nello
Decidere di scrivere queste note non mi è stato facile, anche
se lo ritenevo giusto. Quello che ho provato al momento della notizia, e che tuttora sento, non si può tradurre in parole,
ma resta dentro e ci resterà per sempre.
Forse potrà attenuarsi se, col tempo, saprò davvero continuare quello che assieme per tanti anni abbiamo portato
avanti. Ovviamente rispettando ciascuno il proprio compito:
Nello con la sua passione e con la sua capacità, che gli hanno
permesso di dare alla “Sesto 76” tanti splendidi risultati ed
io, come un’ombra, per fornirgli tutti i
supporti organizzativi necessari.
Sono passati 29 anni da quando, vedendo il mio impegno nei “Giochi della gioventù”, mi hai avvicinato e mi hai lanciato l’idea di fondare una società di atletica.
Abbiamo trovato altri amici e abbiamo
raccolto la tua idea.
Tanti ragazzi, tanti genitori e tanti dirigenti sono passati ed hanno fatto, ciascuno per il proprio ruolo, la loro parte, portando alla “Sesto 76” allori, idee e contributo, ma solo noi due abbiamo risposto
sempre “presente” all’appello.
Assieme abbiamo girato l’Italia regalando esperienze bellissime a tanti gio-
vani, insegnando loro che cosa significano impegno, amicizia, correttezza e vivere insieme.
Assieme abbiamo affrontato momenti difficili e anche incomprensioni, ma poiché l’ideale era comune, siamo sempre
riusciti a superarli e a tornare sereni a trovarci in pista dove
parlavamo di tutto e non solo di atletica.
Ultimamente parlavamo del ventennale e ricordavamo la
grande partecipazioni dei nostri ex-atleti, la festa riuscitissima ed eravamo proiettati verso il trentennale che, l’avevi
detto tu, doveva segnare la fine della tua
attività di tecnico, per restare in società
come dirigente.
Ma purtroppo la vita è fatta così, oggi
ci siamo e facciamo progetti, domani
possiamo non esserci più. Vorrei dire
ancora tante cose, ricordare risultati,
raccontare aneddoti, ma sarebbe qualcosa di interminabile e che non tutti capirebbero.
Ciao, Nello: hai lasciato un grande
vuoto ed eravamo completamente impreparati a questo momento. Non potrò
mai dimenticare gli anni passati assieme
e cercherò per quanto possibile, di dare
continuità a questa storia.
ROMANO
In memoria di Nello Bertola
Sabato 19 marzo è improvvisamente mancato, a
soli 64 anni, il professor Nello Bertola. La sua
scomparsa ha suscitato incredulità e profonda
commozione, sia tra i giovani atleti sia tra le persone adulte, e questi sentimenti sono stati visibili il
giorno dei funerali e in occasione della commemorazione, effettuata nel corso del Consiglio comunale del 30 marzo nella sala consiliare.
Il professor Bertola, amante dello sport, ha iniziato la propria attività come praticante nelle discipline di atletica leggera, basket, pallanuoto ed
infine nel calcio. Nel 1965, ancora studente, iniziò
ad insegnare educazione fisica alla Scuola media
statale di Sesto Calende; contemporaneamente ottenne nel 1968 la laurea all’ISEF, così da poter suggellare la sua attività di insegnante fino al 1984.
Negli Anni ’70, grazie alla opportunità creatasi
con l’avvento nella scuola dei “Giochi della gioventù”, il professor Bertola diede corso alla sua
capacità di preparatore atletico, iniziando quell’attività che ha reso la sua figura importante anche a
livello nazionale. Nel 1976, grazie al suo entusiasmo ed all’impegno di alcuni genitori, nasce la società di atletica “Sesto 76”; da allora, fino al giorno della sua scomparsa, ne resta ininterrottamente
l’allenatore e segue i ragazzi e le ragazze che nel
corso degli anni si sono dedicati a questo sport,
portandoli a risultati anche a livello nazionale che
molti ancora invidiano.
Bertola continuava a seguire i suoi ragazzi anche
quando, ultimate le categorie giovanili della “Sesto 76”, passavano nella categoria Allievi ed entravano negli organici delle società più importanti
della Lombardia, pur continuando ad allenarsi a
Sesto.
Oggi, alle persone che frequentano il Centro
sportivo risulta difficile non vedere più la sua figura che con grande umanità impartiva i consigli ai
suoi ragazzi, dei quali, oltre ad essere l’allenatore,
era un grande amico. Per questo penso che la scelta della Giunta comunale di intitolare a suo nome
gli impianti di atletica leggera del Centro sportivo
sia il miglior ricordo per un uomo che ha avuto
una passione immensa per lo sport e che all’atletica leggera ha dedicato gran parte del suo tempo.
SERGIO NORBIATO
7
Libri e film: a Sesto e per Sesto
Il nostro collaboratore Raffaele Carlettini ha
presentato a Varese il 16 aprile scorso il suo nuovo volume di poesie dal titolo “Pellegrinaggio
in Terra”, edito da Helicon. Insieme con il pittore Ruggero Pezzaga di Romentino (Novara),
Carlettini propone la presentazione itinerante
con quadri e liriche «È bello ciò che è bello, non
è bello ciò che piace», piacevoli divagazioni
sull’ironia ed il bello.
“Pellegrinaggio in Terra”, titolo che è un
omaggio a Pablo Neruda, è una conferma ed insieme una scoperta della poetica di Raffaele
Carlettini. Conferma delle sue doti liriche allenate sulle traduzioni dei grandi nomi inglesi e
francesi, del suo amore per la Storia e per la Resistenza e della sua passione per la “questione irlandese”. Scoperta di una ironia intelligente
(spesso auto-ironia), che taglia la dolcezza di
una poesia, e di una sensibilità romantica e maschile che guarda alla sensualità dei versi. Non
manca, in queste poesie, la voglia di rivelarsi, di
svelarsi, che solitamente è il motore che ci spinge a scrivere («… Oggi cerco risposte d’aspro
poeta»).
“Fare il poeta” può essere facile, essere poeta è
sinceramente difficile. In questo caso, l’intelligenza aiuta…
ROSSANA GIROTTO
Una nuova
pubblicazione
per il poeta
sestese
Raffaele
Carlettini
Una festa per nuovi Consigliato da un alunno delle elementari
“Il principe meccanico”
e vecchi lettori
È stata anche quest’anno una giornata festosa e divertente la
“Festa della Biblioteca”, il 20 marzo.
Una domenica no-stop, dal mattino alla sera con una carrellata di iniziative che hanno visto una costante affluenza di
grandi e piccoli. Il filo conduttore era quello del racconto, in
tutte le sue varianti (anche quelle non verbali). Ci si poteva
muovere in tutti gli spazi della Biblioteca, del cortile e delle
sale adiacenti, per trovare qualcosa da ascoltare, fare o vedere. In Biblioteca, con un ingresso “rifatto” come lo avrebbe
immaginato il grande Mirò, un laboratorio sull’arte del pittore condotto, sotto la guida di Paola Zarini e di Gabriela Pagliari, dai ragazzi delle scuole che si erano preparati frequentando un apposito corso. E poi tanti angoli per ascoltare letture “diverse”: Paola Grimaldi con un angolo “preistorico” per
il suo racconto “Trapassato e remoto”,
Maria Rabozzi che
offre il tè e le sue
storie orientali. Intanto, nel cortile e
sul lungofiume, Tiziana Salina incanta
i bimbi con le sue
improvvisazioni tra
gli alberi prima trasformati con semplicissimi ma suggestivi
materiali. E prima del picnic (abilmente preparato dall’Associazione Pensionati Sestesi) un tuffo nel giornalismo e nella
scienza con il direttore di Focus Junior.
E intanto gli amici dell’UNITRE non smettono mai di leggere (e andranno avanti sino a sera): un esperimento riuscito di
una maratona di poesie, racconti, brani di romanzi…
Dopo il rifocillamento, il laboratorio di Giovanni Chinosi
per costruire burattini di ceramica. Intanto altri “racconti a
raffica” per grandi e piccoli: Serena Nardi con racconti di J.
Harris, Rossana Girotto con la sua ultima opera per bambini,
ancora Tiziana Salina con un racconto di Stefano Benni divertente e commovente e Fata Morgana con due bellissime
storie di Dahl. E durante tutto questo i “Ciceroni in erba” della scuola media “Bassetti” raccontano il Museo a tutti quelli
che lo vogliono visitare.
Solo nel tardissimo pomeriggio tutto finisce e si torna a casa con un bel libro preso in prestito in Biblioteca.
Consigliato da un allievo delle medie
“Virus”
di Andreas Steinhofel
di Molly Brown
Questa storia fantastica parla di un
bambino di nome Max. Ai suoi genitori non importava niente di quello che
faceva e a volte si dimenticavano di
preparargli da mangiare.
A Max piaceva molto la metropolitana. Un giorno ci andò, ma si era dimenticato il portafoglio. Un uomo lo chiamò e gli diede un biglietto d’oro per andare sulla metropolitana. Quando salì,
si ritrovò in un posto tutto grigio dove
c’era un uomo che piangeva in un mare di lacrime. L’uomo diede a Max una
boccetta piena di lacrime.
Max continuò a camminare e si trovò
davanti alla casa di una signora di nome Marlene. Dopo che ebbero parlato
Marlene gli diede una piuma di piccione; poi prese una tela di ragno e un cubetto di ghiaccio. Questi oggetti, chiamati “gli sprizzacuore”, dovevano servire per aiutarlo nelle sue prove. Dopo
alcune avventure arrivò ad un castello
e entrando si ritrovò davanti il “Principe Meccanico”. Il principe disse a Max
che per cambiare il suo destino doveva
arrivare alla sala delle anime dove erano custoditi i cuori di tutti i bambini abbandonati dai loro genitori proprio come lui. Ma doveva arrivare prima degli
uccelli di ferro, altrimenti avrebbe dovuto pagare un pegno terribile. Max
chiese l’aiuto del suo migliore amico
Jan ed insieme affrontarono tante avventure.
Questa storia è scritta con molta fantasia ma a volte la trama è difficile da
seguire ed il ritmo è piuttosto lento.
ANDREA CREMONA
Ho letto “Virus” con entusiasmo: sono difatti un appassionato di computer. Parla di
sei persone ed un robot che vivono nel
2078. Questo robot è davvero eccezionale
perché si comporta in tutto e per tutto come
un essere umano: pensa, dorme, russa,
mangia e ride, oltre a lavorare in fabbrica
come sorvegliante. Una macchina con sentimenti umani!
Un giorno un virus letale per le persone
entra nei computer di Christian, Ken e Sally
e li uccide tutti e tre. Carol, impaurita, si rifugia nella vecchia casa dove c’è il laboratorio e si inietta l’antivirus. Così si salva e
salva il robot trasmettendogli un antivirus.
Carol, che aveva ereditato il robot Albert
dai suoi genitori, era molto affezionata al
robot fin da piccola. Albert, a sua volta, era
molto affezionato a Carol, al punto di offrirsi di lavorare nell’azienda come sorvegliante. Dopo due giorni, misteriosamente, il virus viene eliminato dai computer dell’azienda e la situazione torna normale. Viene
il sospetto che proprio Albert abbia eliminato di sua spontanea volontà il virus durante il suo lavoro di sorveglianza. Perché
mai?
Albert è un robot con sentimenti umani e
vuole proteggere Carol. Un robot fantastico
come Albert oggi esiste solo in un mondo
fantascientifico, ma chissà che possa avverarsi in un domani: vorrei proprio esserci!
“Virus” è un romanzo che mi è piaciuto perché mi sono immedesimato nei personaggi
e nelle diverse situazioni, come in un libro
giallo, anche se è di fantascienza. Lo consiglio a tutti i miei amici perché è un libro avvincente.
GUGLIELMO CESTARI
Consigliato da uno studente delle superiori
“Diario dal Cile”
di Paolo Hutter
Nei primi giorni dell’agosto 1973 Paolo
Hutter, giovane militante di Lotta Continua, arrivò nel Cile di Salvador Allende.
Nel giro di pochi giorni venne coinvolto
nel clima politico del Paese: oltre che dello
sciopero ad oltranza della Destra, volto a
destabilizzare l’economia, diventò testimone dei vari Consigli di fabbrica, della gestione di queste ultime “dal basso”, dei comizi, delle riunioni di partito.
Dalle pagine del suo diario vengono trasmessi la partecipazione ed il grande entusiasmo della popolazione cilena per un processo di trasformazione sociale rimasto
unico nella storia di quel Paese, le paure per
un golpe che sembrava imminente ma che
in seguito arrivò inatteso (strani paradossi
storici), l’allegria e la voglia di vita dei cittadini cileni.
L’11 settembre ci fu poi il colpo di Stato
ed il 15 l’incarcerazione di Paolo nell’“Estado nacional” di Santiago, luogo tristemente famoso per le torture e per le fucilazioni, dove trovò però grandissima solidarietà da parte degli altri prigionieri.
Significativo, da questo punto di vista, il
pezzo che descrive l’arrivo di un altro italiano all’“Estado”. In seguito, Paolo Hutter
fu liberato e riportato in Italia.
Nel 2003, però, Hutter torna in Cile per i
30 anni dalla distruzione della “Moneda” e
trova un Paese totalmente cambiato: la
grande passione politica degli anni di Salvador Allende non c’è più, e la popolazione
- sia per effetto del dopo-dittatura sia a causa della società moderna che predilige l’esaltazione del singolo rispetto alla comunità - preferisce concentrarsi sui problemi familiari.
Ma anche i temi della politica sono nel
frattempo cambiati.
Ecco che il libro, pubblicato dalla casa
editrice “Il Saggiatore”, diventa qualcosa
di più che una semplice testimonianza storica: esso si trasforma in strumento di analisi di due ere, una caratterizzata da una coscienza e partecipazione politica di massa,
l’altra in cui l’elemento fondante è l’accentuazione dell’individualismo concentrato
solo verso l’accumulazione del capitale attraverso il lavoro.
Per il lettore una difficile, ma importante
riflessione.
VALERIO TODESCHINI
8
Cartoleria - Articoli Regalo - Fax - Fotocopie a colori - Servizio stampa rapida Timbri espresso Battitura testi
Rilegatura spirale dorsi plastica / ibiclick Libreria Plastificazione documenti Copertine per Libri
CENTRO MULTISERVIZI INTERNET
Si prenotano libri Scolastici / Universitari / Varia
Tel. e Fax 0331921272 E-mail: [email protected]
Via Piave, 62 - zona Abbazia - 21018 Sesto Calende (VA)
- Serramenti e Persiane in alluminio
- Serramenti tinta legno
- Portoncini d’ingresso
- Verande e giardini d’inverno
- Tapparelle e Cassonetti
- Facciate continue
- Pareti mobili
- Sostituzioni serramenti senza opere murarie
Sesto Forum
A proposito di tasse, servizi e welfare
Caro direttore,
bene ha fatto la redazione a scegliere il tema del rapporto tra tasse e servizi come primo argomento della nuova rubrica “Sesto Forum”, proponendo come chiave di lettura il brano di Raniero La Valle, in cui spiega
che lo Stato moderno si regge sul patto coi cittadini che prevede lo scambio tra servizi erogati e contribuzione fiscale. Senza di ciò non vi sarebbero né democrazia né uguaglianza dei diritti, ai quali concorre anche il principio di progressività, sancito dalla Costituzione che chiama tutti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva.
Principi sacrosanti e indiscussi? Forse un tempo. Oggi questi principi sono messi in forse da chi tende a presentare la tassazione come un attentato
alla ricchezza e alla libertà. Un modo di vedere le cose che si presenta come nuovo, ma tanto nuovo non è. Esso ricorda molto le idee della Destra
ottocentesca secondo cui molla del progresso è solo la ricchezza individuale e non l’aspirazione comune al benessere, alla libertà dal bisogno, alla conoscenza e alla sicurezza sociale. Lo Stato perciò non deve gravare
sulla ricchezza dei singoli per occuparsi troppo di poveri e svantaggiati, ai
quali provvederà semmai la beneficenza dei ricchi!
È da questa ideologia (a parte più scoperti calcoli elettorali) che muovono la politica fiscale dell’attuale Governo e la promessa riduzione a due
sole aliquote dell’IRE (già nota come IRPEF), che mira a ridurre, e di molto,
le tasse dei ricchi e ricchissimi, lasciando inalterate quelle dei redditi medi
e bassi.
L’amico Piscetta (si veda il numero 1/2005 di “Sesto Calende informazioni”, pagina 10, ndr.) descrive questa promessa come «modello
ideale» (anche se per ora solo ipotizzato).
Ideale? Ma se è per questo si può fare di meglio: senza scomodare i grandi tagliatori di tasse & servizi pubblici (Reagan, Bush, la Thatcher), anche
la povera Repubblica della Georgia ci può bagnare il naso. Il “Corriere
della Sera” citava qualche settimana fa il ministro dell’Economia di quel
Paese, in giro per l’Europa a promuovere il proprio modello fiscale basato
su una aliquota fiscale unica, al 20 per cento. Un bel traguardo! E alla domanda che gli veniva posta su come nel suo Paese affrontassero il problema del welfare, il bravo ministro georgiano rispondeva candidamente:
«Welfare? Che cos’è il welfare?».
ROBERTO CAIELLI
Nel numero precedente si è parlato di tasse e servizi. Ci è pervenuta la proposta di discutere
la Legge di modifica costituzionale - tema aperto in Consiglio comunale dalla “mozione Crespi” che richiama il principio della salvaguardia della Costituzione da cui è nata la Repubblica italiana;
attendiamo contributi sul tema per il prossimo numero, ricordando fra l’altro che è aperto
il forum on-line sul sito comunale.
Sul tema proposto nel precedente numero è arrivata alla redazione una nota scritta. La pubblichiamo
nella speranza che il forum diventi un momento di confronto e di crescita partecipativa
su questo o altri temi indicati dai lettori. Con questo spirito il forum raccoglie anche un contributo
di “Amnesty International”, che apre uno spazio fondamentale di riflessione e di presa di coscienza.
“Amnesty International” per i diritti delle donne e delle bambine
Da più di un anno “Amnesty International” ha lanciato
una campagna mondiale dal titolo “Mai più violenza sulle donne” e dedicata alle donne e alle bambine del nostro
pianeta. Di questo tema ho avuto il piacere di discutere
con la cittadinanza il 9 marzo scorso alla Sala consiliare
del Comune di Sesto Calende, in una conferenza organizzata dall’assessorato alla Cultura.
La violenza contro le donne non è confinata ad una singola area geografica o ad un particolare sistema politico
o economico. La violenza domestica, in particolare, riguarda donne di ogni classe sociale, razza, religione ed
età, accomunate dal subire sofferenze simili in tutto il
mondo per mano degli uomini con i quali condividono le
proprie vite. Secondo il Consiglio d’Europa, la violenza
domestica è la principale causa di morte e disabilità per
le donne fra i 16 ed i 44 anni, superiore - per numero di
casi di decesso e cattiva salute - ad altre cause quali tumore o incidenti stradali.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha reso
noto nel 2002 che circa il 70 per cento delle donne vittime di omicidio è stato ucciso per mano dei propri partner
uomini.
Sono molte le forme di violenza, da parte degli Stati,
della comunità e della famiglia, che colpiscono le donne
e le bambine. L’infanticidio e l’aborto selettivo di bambine femmine privano un numero inimmaginabile di
donne - più di 60 milioni secondo la stima di Amartya
Sen, premio Nobel 1998 in Economia - della vita stessa.
Lo stupro e l’abuso sessuale da parte di parenti o altri uomini, appartenenti alle forze di sicurezza o a gruppi armati di opposizione, sono inflitti a milioni di donne e ragazze ogni anno.
Le gravidanze forzate, gli aborti forzati, i vari abusi ed
uxoricidi collegati alla dote hanno come vittime in modo
specifico le donne. Durante i conflitti armati, la violenza
nei confronti delle donne è spesso usata come arma di
guerra, con l’obiettivo di disumanizzare le donne e perseguitare la comunità a cui appartengono.
Le giovani donne sono soggette a violenza sessuale
non solo in quanto donne ma anche perché giovani e vulnerabili. In alcune comunità le ragazze sono soggette a
rapporti sessuali forzati a causa della credenza che i rapporti sessuali con una vergine curino un uomo dall’HIV/
AIDS. Recenti statistiche che emergono dagli studi dell’UNAIDS hanno mostrato che nell’Africa subsahariana
le ragazze fra i 15 ed i 19 anni hanno probabilità sei vol-
te maggiore di essere HIV-positive rispetto ai ragazzi della stessa fascia di età, a causa di stupri, coercizione ed
impossibilità a negoziare pratiche sessuali più sicure.
Neanche l’età costituisce una protezione dalla violenza:
in alcuni Paesi, quali ad esempio lo Zimbabwe, si registra un numero crescente di abusi nei confronti delle donne più anziane, in particolare le vedove, accusate di essere responsabili del crescente diffondersi di casi di HIV/
AIDS.
Le radici della violenza contro le donne risiedono nella
discriminazione, che a sua volta è rafforzata dall’umiliazione che le donne subiscono per effetto degli abusi. Il
fallimento di uno Stato nell’assicurare alle donne eguali
opportunità nel campo dell’educazione, del diritto ad un
alloggio ed all’alimentazione, dell’occupazione e dell’accesso alle istituzioni, contribuisce a rendere le donne
più povere e socialmente emarginate, e quindi più vulnerabili alla tortura ed alla violenza.
La violenza contro le donne è universale, ma non inevitabile. “Amnesty International”, con questa campagna, ha mobilitato un milione e mezzo di soci e sostenitori in tutto il mondo, ha unito le proprie voci a quelle
delle attiviste ed attivisti per i diritti delle donne nel mondo: per dare voce alle vittime, per sollecitare i Governi e
la comunità internazionale a prendere provvedimenti per
la tutela delle donne e ad assicurare i responsabili delle
torture e delle violenze alla giustizia.
Ognuno può darci una mano in questo: chiunque fosse
interessato a conoscere maggiormente le attività di “Amnesty International” e chiunque della zona sestese, magari già associato ad AI, volesse sapere di più sulle attività locali dell’associazione, può rivolgersi ai volontari
del “Gruppo Italia 120” di “Amnesty International”. Si
ritrovano il mercoledì sera, alle 21.30, nella loro sede di
via San Carlo 26 ad Arona; attualmente, tra le altre iniziative, stanno organizzando una conferenza sul tema
dell’asilo politico. Hanno bisogno di altri volontari con
la voglia come la loro di indignarsi e fare qualcosa contro le violazioni dei diritti umani che purtroppo continuano ad essere una realtà, in tutto il mondo.
Per qualsiasi informazione potete contattare Angelarita
Miglietta (telefono 347.7042558) o scrivere all’e-mail
[email protected] o visitare il sito WWW.AMNESTY.IT.
GIANFRANCO DOGNINI
vicepresidente della Sezione italiana
“Amnesty International”
9
PRODUZIONE DETERGENTI LIQUIDI
E IN POLVERE
PER RISTORANTI E COMUNITÀ
MATERIALE DI PULIZIA, CARTACEO,
ANTINFORTUNISTICO
Sesto Forum
Si rammenta che, per iscriversi al forum on-line
bisogna digitare nell’home page
del sito comunale su Sestoinformazioni:
comparirà la scritta
Forum con la redazione
su cui occorre digitare per poi seguire
le istruzioni. Il forum on-line
è parte organica al periodico
che potrà essere scaricato dalla stessa pagina
Dai nostri lettori
Una lettera di una cittadina (che, pur
firmandosi, gradisce l’anonimato) annota: «I contenitori dei rifiuti sull’Alzaia sono stracolmi e intorno agli
stessi sacchetti del supermercato pieni di scarti alimentari delle abitazioni… Vorrei non dover più assistere
a questo spettacolo e che il Comune
possa prendere in mano la situazione».
*****
• Ringraziamenti ai cittadini sestesi
«così sensibili alla raccolta fondi per
il “Rifugio Animali Abbandonati” di
Legnano, tuttora in corso…».
La lettera prosegue con partecipe
commozione: «Mi scuso se scrivo con
tanta passione; ma, vivendo direttamente la realtà del canile, si riscoprono valori elementari che farebbero
tanto bene ad ognuno di noi: solidarietà, affetto e - perché no? - la felicità di aiutarli».
La lettera, a firma di Sonia Olgiati, si
conclude con un invito: «Se qualcuno volesse aiutarci o portare a passeggio i cagnolini o visitare il sito
HTTP://WWW.PROTEZIONEANIMALI.IT può
mettersi in contatto» (numero telefonico: 0331.921356).
Bimbi di Chernobyl
10
Anche per il 2005 lo SPI/CGIL Sindacato Pensionati Italiani di Sesto Calende riconferma la decisione di sostegno
fattivo all’iniziativa del “Comitato di
Accoglienza bambini di Chernobyl” di
Sesto Calende.
Siamo consapevoli e soddisfatti dell’apprezzamento espresso dal Sindaco
di Sesto Calende con un proprio scritto
inviato recentemente alla nostra organizzazione.
Soddisfazione, giacché avere riscontro di apprezzamento, per chi ogni
giorno lavora nella ferma convinzione
di essere al servizio dei più deboli, ci
rende financo un tantino tronfi d’orgoglio.
Si sappia che la nostra organizzazione plaude senza riserva alcuna a coloro
che, istituzionalmente e no, praticano
iniziative di solidarietà concreta.
Personalmente, partecipando a Torino all’apertura della “Mostra Bielorussa di pittura-scultura e dei disegni dei
bambini”, in quelle espressioni sono
rappresentate non solo la tristezza e la
malinconia ma anche la gioia e la speranza: la speranza e la gioia - già! - di
poter partecipare alla fantastica storia
della vita.
Quest’ultima considerazione più di
ogni altra è la motivazione che genera
la decisione del nostro sostegno.
PAOLO BARBONI
segretario provinciale SPI/CGIL
“Sesto sicura 2005”: intervista al comandante
della Polizia locale su traffico e sicurezza in generale
Con la “Proposta numero 27” del 4 febbraio
2005, approvata dal Consiglio comunale, il Servizio di Polizia locale è diventato Corpo di Polizia
locale. “Sesto Calende informazioni” ha intervistato il responsabile del Corpo, comandante Giuseppe Trapella.
- Comandante Trapella, che cosa cambia?
«Si è ritenuto che, attraverso la trasformazione
in “Corpo”, fosse possibile regolamentare la gestione del servizio con regole proprie, diverse da
quelle degli altri servizi comunali, in maniera da
ottenere la massima efficacia ed efficienza».
- Da chi dipende il Corpo di Polizia locale?
«Il Corpo dipende dal sindaco per la politica di
servizio, ma è autonomo per la gestione».
- Nell’anno 2004 sono stati denunciati 212
furti, quattro rapine, traffico di droga. In centro ed in periferia traffico impazzito: Sesto città
poco sicura?
«In realtà, rispetto ad alcune realtà limitrofe Sesto sta meglio… Sarebbe bello poter dire che a
Sesto non c’è delinquenza e che il traffico è sotto
controllo. A questo riguardo, con la trasformazione in Corpo, è stato possibile elaborare il Progetto
sicurezza 2005-Sesto sicura».
- In che cosa consiste?
«Allo scopo di ottenere più elevati standard di sicurezza per i cittadini, ed in ossequio alla Direttiva
regionale numero 7/17179 del 16 aprile 2004, è
stato presentato alla Giunta regionale il “Progetto
sicurezza” comprendente una richiesta di finanziamento per il potenziamento del Corpo. L’obiettivo è quello di ottenere un incremento di dotazioni e di strumenti operativi. Si prevede pertanto
l’acquisto di un’autovettura attrezzata per il pronto
intervento equipaggiata con computer, stazione radio e telecamera. Poi anche un nuovo scooter, telecamere per la videosorveglianza contro vari tipi di
reato, giubbotti antiproiettile ed altro ancora».
- Con queste dotazioni che cosa potrete fare
nel senso di una maggior sicurezza?
«Il finanziamento regionale permetterà anche un
incremento dell’orario giornaliero con un servizio
serale/notturno in vari giorni e in base alle necessità».
- Quali altre novità sono previste?
«Mentre i vigili rimangono sette, compreso il
comandante, l’Amministrazione comunale è in
procinto di assumere alcuni ausiliari del traffico
per il controllo delle soste».
- Questo vi scaricherebbe un po’, che cosa potrete fare in più?
«Potremo aumentare la presenza sul territorio,
che permetterebbe, ad esempio, una tempestività
di intervento in caso di richiesta da parte dei cittadini. Spesso infatti il cittadino si rivolge alla Polizia locale per segnalare furti, persone sospette, abbandono rifiuti, emissioni di fumo, eccetera. Importante sarà anche la disponibilità di installare le
telecamere mobili per prevenire reati. A giorni
avremo un’installazione della prima telecamera».
- E importante sarà verificare che tutto ciò
avvenga realmente. Che cos’altro di significativo?
«Tra i compiti della Polizia locale c’è anche
quello di promuovere, nei giovani, comportamenti stradali corretti attraverso l’istituzione di appositi corsi di educazione stradale nelle scuole».
- Scuole elementari, medie e superiori?
«Alle superiori no. Per le medie, in particolare, i
corsi si concludono con prove pratiche su strada
con biciclette e motorini. Un vigile davanti con la
moto, poi le bici e i motorini, chiude un altro vigile».
- Avete anche altri compiti, ad esempio per il
mercato settimanale?
«Sì, nel giorno del mercato si deve fare il controllo dell’occupazione del suolo pubblico e la misurazione delle distanze regolamentari, poi l’assegnazione dei posti liberi agli spuntisti e la riscossione immediata del dovuto, con rilascio ricevuta.
Questo impegna due persone dalle ore 7.30».
- E gli extracomunitari, sono un problema?
«Quando troviamo qualche clandestino dobbiamo portarli a Gallarate per l’identificazione, per le
foto, per la schedatura…».
- Tornando al servizio, ci sarà un maggior controllo del traffico e quindi dei numerosi comportamenti scorretti… del mancato rispetto dei
limiti di velocità, delle precedenze, delle distanze di sicurezza. Comportamenti attualmente
molto diffusi perché non sanzionati.
«Che non siano sanzionati non è vero. Tenga
conto del fatto che il numero di contravvenzioni è
molto alto, varie migliaia all’anno. Inoltre il vigile
contesta il mancato rispetto delle regole, ma non ha
il compito di insegnarle».
- Il numero molto alto di infrazioni pare sia
dovuto ai Photo Red perché, se poi guardiamo il
traffico sulle strade, i comportamenti scorretti
si vedono: uso del telefono mentre si guida,
bambini in macchina non regolarmente seduti
ed allacciati… segno che il deterrente è scarso…
«Ma noi li fermiamo, li sanzioniamo. Alcuni dicono: “Vi nascondete per fregare la gente”; altri
dicono: “Non ci siete mai”. Io preferisco la prevenzione: se in un giorno, con la nostra presenza,
riusciamo ad evitare un solo incidente abbiamo
raggiunto l’obiettivo e, per questo, è importante essere visibili sul territorio».
- Ma tutti quei Photo Red…
«Riguardo ai Photo Red volevo precisare che, è
vero, le infrazioni a semaforo rosso sono numerose
ma, ormai, tutte a carico di non residenti, segno che
i sestesi hanno capito e, quindi, si realizza anche la
prevenzione. Chi viene per l’oblazione esordisce
sempre con un “Sono passato con il giallo” e frasi
simili. Poi riconosce il proprio veicolo nella foto:
ruote anteriori sulla linea bianca d’arresto e… semaforo rosso: qualsiasi alibi crolla!».
- Per i limiti di velocità in città ed in periferia,
spesso non chiari, come ci si deve regolare?
«Si deve innanzi tutto tenere presente che tutto il
territorio di Sesto Calende è coperto dal limite di
velocità di 50 chilometri l’ora, senza ambiguità.
Così è, ad esempio, sulla strada per Angera, per
Taino, per Lentate, per Vergiate. Ci si deve aspettare dappertutto il controllo mediante autovelox. Tra
l’altro ne avremo presto in dotazione un nuovo tipo, un sistema sofisticato e provvisto di telecamera».
- A proposito di segnaletica, veniamo al segnale di arresto (stop) su via Veneto, per chi esce
dalle scuole elementari e medie. C’è un cartello
blu con freccia bianca che indica l’obbligo di
andare diritto: solo verso il Sempione…
«No, ci sono due direzioni ammesse: verso la
SS33 e verso via Gramsci. È solo vietata la conversione “ad U” per salire sul sovrappasso ferroviario».
- Ma quando c’è il vigile, all’uscita dalle scuole, fa girare tutti…
«No, deve far girare solo lo scuolabus, verificherò come fanno…».
- Forse servirebbe un cartello diverso… in
pratica delle tre direzioni quella a sinistra è vietata, è anche un incrocio pericoloso…
«Sì, ed il traffico sul sovrappasso è molto intenso».
- Una piaga di Sesto, di cui ormai non si lamenta più nessuno (evidentemente ci abituiamo
anche alle peggiori situazioni), sono i semafori.
Si verificano tempi esagerati di attesa per l’attraversamento, fino a due minuti di rosso: come
è possibile?
«Guardi, il programma che gestisce i semafori
non fa passare più di 900 veicoli l’ora per evitare
colonne in centro, anche per limitare l’inquinamento, per cui il primo semaforo funziona come
porta».
- Quindi due minuti di verde per la SS33 vuol
dire che si sta smaltendo la colonna che non è
stata fermata fuori ed e arrivata in centro?
«Probabilmente c’era una colonna talmente pesante… C’è un campionamento dei transiti ogni 10
minuti. Il verde ha un minimo di 10 secondi…».
- 10 secondi per attraversare?
«Mah, dovrei andare a vedere dentro al ”libro
mastro”, nel computer».
- I pulsanti gialli funzionano?
«Con questo sistema il pulsante si attiva alla fine
del ciclo».
- Quindi non sono utili, o si fanno funzionare
o si tolgono.
«Ma no, funzionano, li faremo controllare alla
società di manutenzione».
- Sarebbe possibile una zona pedonale, cioè
una zona a traffico limitato, tra la SS33 ed il Ticino?
«Mancherebbero tanti parcheggi, possiamo immaginare le proteste… La domenica, d’estate,
chiudiamo viale Italia fino a piazza De Cristoforis
e non tutti sono d’accordo. Se riuscissimo ad avere parcheggi esterni, chiudere veramente il centro
potrebbe essere un’idea, però bisognerebbe dare a
tutti la possibilità di parcheggiare. Inoltre bisognerebbe discutere con i residenti, che sono i più interessati…».
L’intervista termina qui, e ringraziamo il comandante Trapella per la disponibilità. Aggiungiamo che abbiamo visionato il Progetto Sesto sicura. È un progetto che contiene asserzioni impegnative, note anche alla Giunta ed al Consiglio
comunale, e che crea aspettative importanti, in
parte condizionate dai tempi e dai modi del finanziamento regionale. Se il “Progetto” manterrà ciò
che promette potremo dichiararci soddisfatti di
come sono stati impegnati i nostri soldi.
BEPPE BALZARINI
Questo periodico
è associato
all’Unione Stampa
Periodica Italiana
Gli articoli per il prossimo numero
devono essere consegnati in redazione
alla sede della
Biblioteca comunale
entro il 15 giugno 2005
Sesto Calende
informazioni
DIRETTORE RESPONSABILE
ELIGIO CHIERICHETTI, sindaco
DIRETTORE DI REDAZIONE
FRANCO BELLINGERI
COMITATO DI REDAZIONE
GIUSEPPE BALZARINI
LUCIO BALZARINI
LAURA BRIVIO
RAFFAELE CARLETTINI
ROSSANA GIROTTO
GABRIELE LUONI
FRANCESCA MINCHIOTTI
VALENTINA MONTANARI
ILARIA SCARTON
VALERIO TODESCHINI
MATTEO ZANON
GRAFICA
DANIELE GAZZI
SEGRETERIA
UFFICIO BIBLIOTECA
REALIZZAZIONE E STAMPA
SO.G.EDI. srl - via Seneca 12
21052 Busto Arsizio (Va)
tel. 0331.302590 - e-mail: [email protected]
Registrazione Tribunale Busto Arsizio
numero 3/79 dell’11 maggio 1979
Sesto Incontro
Elezioni, lettere dai Comitati di quartiere
Dal vicepresidente del Comitato di quartiere Mulini e dal presidente del Comitato
di Oriano-Oneda sono state inviate alcune note a commento dell’articolo apparso
sulla Prealpina, che riportava affermazioni attribuite al capogruppo della lista “Il
Sestese” a proposito delle elezioni tenutesi il 27 febbraio ultimo scorso. Essendone
stata chiesta la pubblicazione, le inseriamo nella pagina dei lettori, anche come
momento di confronto aperto ad eventuali chiarimenti o repliche.
*****
«Faccio riferimento alle dichiarazioni del capogruppo della lista “Il Sestese”,
Silvano Moroni, pubblicate sul Vostro quotidiano del 22 marzo 2005, riguardanti i
presunti inutilità e disinteresse dei cittadini nei confronti dei Comitati di quartiere recentemente costituiti. Mi stupisce che queste dichiarazioni siano rilasciate
da una persona che aveva apprezzato e sostenuto questa esperienza. Personalmente mi ritengo offeso dalle velate accuse di “brogli” elettorali sulla costituzione dei seggi e sulla regolarità dello svolgimento e dei risultati delle elezioni. Le
consultazioni elettorali si sono svolte nelle massime trasparenza e buona fede da
parte di tutti i partecipanti (eletti, non eletti, elettori e scrutatori), che si sono
impegnati esclusivamente su base volontaria, mettendo a disposizione il proprio
tempo e le proprie energie per la buona riuscita delle stesse.
Giroverba sestese
C A D
B
A
O
R A
S
M
R A
R
M P
I
V
R L
G
A L
R
S
L
Le parole sottoelencate (tutte tranne sei) devono essere inserite nello schema partendo da una delle lettere stampate (possono essere scritte verso destra, verso siniF stra, verso l’alto o verso il basso); dalla lettera stampata può avere inizio una sola
E parola, che può comprendere anche più lettere stampate o appartenenti ad altre parole.
Riordinando le iniziali delle parole rimaste, si otterrà il nome di una località di Sesto Calende.
O
B
affrontata, non senza contrasti, in un quadro più complesso a livello nazionale.
Nel nostro piccolo, credo sia utile prendere atto che chi partecipa in modo onesto
e rispettoso alla vita nella nostra cittadina, sia sotto il profilo abitativo sia sotto
quello contributivo, meriti considerazione anche da chi, come me, a Sesto è nato
ed abita da 60 anni. Invito quindi - se lo riterrà opportuno - Silvano Moroni a partecipare alle attività dei nostri Comitati; la sua esperienza e il suo contributo critico saranno sicuramente preziosi per tutti noi».
FRANCO BOLLA, vicepresidente Comitato quartiere Mulini
*****
Il presidente del Comitato di Quartiere “Oriano-Oneda”, con comunicazione
dell’8 aprile 2005, ha inviato la seguente nota: «Con queste poche righe noi
componenti del Comitato di Quartiere di Oriano-Oneda condividiamo coralmente e sottoscriviamo quanto espresso per il tramite di lettera scritta dal signor Franco Bolla, in particolare per aver difeso da accuse “ingiuste e gratuite”
tutte le persone che hanno contribuito alla costituzione dei seggi elettorali e
per aver ben descritto l’operato che i comitati di quartiere si prefiggono di ottenere».
COMITATO DI QUARTIERE ORIANO-ONEDA
(con la collaborazione di William De Gisi e di Alessio Scaiola)
T
M
A questo proposito va un ringraziamento al vicesindaco Claudio Carabelli per
l’impegno profuso nel sostegno di questa iniziativa.
Il dato dell’affluenza alle urne, seppur basso, è risultato in crescita rispetto alle precedenti consultazioni e, forse, un maggior impegno nella promozione dell’iniziativa anche da parte delle “opposizioni” all’attuale Giunta avrebbe portato a
risultati migliori. Uno dei motivi che mi ha portato a partecipare a questa esperienza (e credo sia così anche per altri) è la convinzione che i problemi di una comunità non siano né di Destra né di Sinistra, sono problemi e basta; ben venga
qualsiasi iniziativa che permette siano portati alla luce dai cittadini che li affrontano quotidianamente. Non so se siano espressione degli elettori, ma voglio puntualizzare che i Comitati non vogliono essere organizzazioni politiche pro o contra
questa Giunta, ma solo un tramite tra i cittadini e chi li amministra. Chiunque lo
ritiene opportuno può partecipare alle riunioni periodiche e portare il proprio
contributo, che sarà sicuramente utile per la nostra crescita. Ritengo personalmente inutile e dannosa qualsiasi strumentalizzazione politica della gestione dei
Comitati.
In ultima analisi, vorrei brevemente accennare alla questione degli stranieri: si
possono avere diverse idee sulla delicata questione dell’immigrazione che viene
ABBAZIA ADAMELLO ADUA ALLEA ALT ALZAIA ANGERA
BARACCA BOGNI CADIBONA COLOMBO CROCERA DANTE
EDICOLA FALCETTA FERRARIN GRAMSCI ISONZO LENTATE
LISANZA LOMBARDIA MADDALENA MANZONI MONTELLO
NINO/BIXIO ONEDA ORIANO OLMO PIAVE REPUBBLICA
RISORGIMENTO ROMA ROSSELLI RUBENS SARA STAZIONE
TOGNOLI VIA VICOLO
SOLUZIONE DEL CRUCIVERBA
PROPOSTO NELLO SCORSO NUMERO
DI “SESTO CALENDE INFORMAZIONI”.
O M
A
P I
E
P R
A
G
D A
U S
V
A
R
E
S
I
N
A
L
B
U C A
S
R
C A
I A B
I
U I N
E
N
I C
T
A
S S
U I
T A
A
N E
A T
I C
F
G
O E
A
L I
N
V
A L
L E T
E
U R
G E S A
U L A
R
N F
A
U
D O N
T U C C
C H
11
Spazio aperto
I successi dello Sci Club Un ciclone bianco-azzurro
di Sesto Calende
Sesto 76 Ginnastica
un Regionale tutto d’oro
Domenica 13 marzo in Valle d’Aosta,
e precisamente nella località sciistica di
Pila, si è svolta la quinta edizione della
“Spondamagra”. Si tratta di una gara riservata agli Sci Club della nostra zona,
zona definita “magra” solo ed esclusivamente per motivi ironici. Allo slalom gigante hanno partecipato ben 12 Sci Club;
quello di Sesto Calende, alla prima adesione e con soltanto 11 partecipanti, è
riuscito ad “accaparrarsi” un ambito terzo posto. Tutto questo grazie all’entusiasmo di alcuni atleti e alla bravura delle
piccole promesse dello sci sestese.
Primo posto allo Sci Club di Taino con
35 partecipanti, e secondo posto al Sangiano. Per la categoria “Cuccioli” femminile sono salite sul podio Arianna
Cerri e Martina Gardinetti; per la categoria “Cuccioli” maschile sono saliti sul
podio Marco Costa, Enrico Bonan e Lorenzo Simone, mentre quarto si è classificato Giacomo Corinti. Per la categoria
“Allievi” ha vinto Nicolò Pennati e
quinto si è classificato Sergio Costa,
mentre per la categoria “Veterani” si è
distinto Massimo Cerri e si è classificato
Franco Costa; infine, per la categoria
“Amatori”, si è classificato Stefano Bonan.
La giornata è stata illuminata da un sole splendido e dal sorriso simpatico e divertito dei bambini che hanno gareggiato per il nostro Sci Club.
SCI CLUB SESTO CALENDE
Domenica 20 marzo, stavamo partendo per Lissone quando abbiamo saputo che il nostro Nello
ci aveva improvvisamente e tanto immaturamente lasciati. Per me e Valeria che con lui abbiamo
passato, per motivi diversi, una vita, è stato un
viaggio tristissimo e pieno di ricordi. Ma la vita
continua e ci siamo detti che stavamo affrontando
una gara fondamentale per la qualificazione alla
finale nazionale e quindi dovevamo trasmettere
alle nostre bimbe tutta la serenità necessaria per
ottenere un grosso risultato da dedicare a Nello:
certamente la cosa che gli avrebbe fatto più piacere. E così è stato, mai in tutti questi anni avevamo
raggiunto un risultato così eclatante. Erano in gara 23 squadre per tre titoli regionali: percorsi motori, corpo libero e somma totale delle due specialità.
La prima squadra si è aggiudicata tutti e tre gli
ori. La seconda squadra ha ottenuto il bronzo nel
corpo libero e nel totale e il quinto posto nei percorsi. Al momento della premiazione abbiamo diviso la gioia con le nostre bimbe e abbiamo rivissuto il ricordo di simili momenti passati con Nello. Siamo veramente felici di potergli dedicare
questo trionfo che certamente e come sempre
avrebbe condiviso.
Queste le formazioni che sono tutte di bimbe
delle elementari:
● prima squadra: Giulia Berretta, Laura Besozzi, Katia Gallina, Giulia Pallaro, Giulia Segalini, Elena Tonello, Gaia Venturelli;
● seconda squadra: Isabelle Bielli, Francesca
Frascaroli, Eleonora Manzoli, Sofia Merlo, Michela Pellegatta, Lorena Schiavi, Michela Santo.
VALERIA e ROMANO
distribuzione prodotti e servizi
12
Alle 9.30 di giovedì 24 marzo un bellissimo pullman è pronto sul
piazzale antistante il Campo sportivo di Sesto Calende per portare
le squadre di calcio Allievi e Giovanissimi dell’Unione sportiva
Sestese in Toscana, e precisamente a Viareggio, dove dovranno
sfidarsi al secondo torneo internazionale a categorie (da Allievi a
“Primi calci”) “Pisa World Cup”.
Previsioni del tempo pessime. Vacanze di Pasqua all’insegna
delle nuvole e della pioggia. Ragazzi ancora assonnati, e con tanta
voglia di stare insieme cinque giorni, salgono sul pullman. Accompagnatori e allenatori, premurosi e attenti, controllano che tutto sia
a posto, che i ragazzi siano tutti presenti e che abbiano tutto. I bagagli sono caricati, i ragazzi pure… tutto a posto… si parte!
All’arrivo in Toscana, il primo appuntamento è per la sfilata della sera a Pisa, dalla piazza dei Miracoli al centro storico della città.
Si abbatte una pioggia inclemente. Ma, vista l’allegria degli animi,
si può pensare con ottimismo: sfilata bagnata, gara fortunata. Non
è stato così per tutti, perché gli Allievi, dopo aver battuto la selezione russa CSKA di Mosca (3-0), sono stati eliminati dalla squadra
che si sarebbe classificata al primo posto nel torneo. Di questo però non si vuole parlare: sono cose che succedono.
Per la squadra dei Giovanissimi non è stato così. Infatti:
◊ venerdì mattina, 25 marzo, prima partita - US Sestese-Fortitudo Golden Boys Palermo (Scuola calcio Totò Schillaci) 1-0;
◊ venerdì pomeriggio, 25 marzo, seconda partita - US SesteseAC Giovanile Rezzato di Brescia 1-2;
◊ sabato mattina, 26 marzo, terza partita - US Sestese-Bosto
Varese 1-1.
Il sabato pomeriggio si gioca a Torre del Lago. Si devono disputare tre incontri di 20 minuti ognuno. Il tifo dagli spalti è aumentato perché, nel frattempo, sono giunti alcuni genitori che, con la
squadra degli Allievi, fanno un tifo spietato. Il morale è alto, la voglia di vincere è tanta: si pensa che, se si vince qui, si va a Pisa per
il primo e per il secondo posto. I ragazzi ci credono, e:
◊ prima partita - US Sestese-AC Giovanile Rezzato di Brescia
(per lo spareggio): si arriva ai rigori, vittoria!;
◊ seconda partita - US Sestese-Scuola calcio di Verona: 1-0.
Vittoria! Vincere è bello, si vuole continuare;
◊ terza partita - US Sestese-Freccia azzurra Pisa: si arriva sempre ai rigori. Dopo due rigori parati dal portiere avversario si susseguono discussioni animate in tribuna, attacchi verso l’arbitro per
scorrettezze, ma la ragione è dalla nostra. Vittoria! Vittoria! Non è
possibile, siamo in finale. I ragazzi sono al settimo cielo. Si va a Pisa, allo stadio comunale “Anconetani”.
Pisa, ore 18.40. US Sestese-Pietrasanta. Si devono giocare due
tempi da mezz’ora ciascuno. Fine primo tempo: 0-0. Nel secondo
tempo le occasioni non ci mancano, ma un’occasione favorevole
per l’avversario crea un’azione da goal. La palla è in rete. Peccato,
la partita si chiude 1-0 per il Pietrasanta. Non importa, la coppa del
secondo posto (foto) è nelle mani della squadra dei Giovanissimi.
In pochi l’avrebbero creduto possibile. Di proposito non si sono
volute citare azioni, prodezze o errori fatti, non si sono citati i nomi, se non in elenco a fianco della formazione: questo perché il valore di questa coppa va dato all’unione della squadra, alla voglia di
divertirsi insieme, alle critiche fatte da nessuno contro nessuno; all’importanza di avere un bravo allenatore, molto riservato, anche
severo quando serve e con un buon carisma sui ragazzi; all’importanza di avere dirigenti accompagnatori seri e sempre pronti a districarsi abilmente in ogni situazione, a risolvere i problemi per
l’interesse della società.
Un «grazie»particolare a tutti i ragazzi, per l’entusiasmo che hanno avuto, per la capacità di credere in loro stessi e per il buon comportamento che hanno saputo tenere in campo e fuori dal campo.
SILVIA CARDANI GIOVANELLA
Speciale Comitati di quartiere
Ritornano i Comitati, un prezioso tramite
fra cittadino e Amministrazione comunale
Lo scorso 27 febbraio, nei quartieri le cui
liste avevano raggiunto il numero sufficiente di candidati, si sono svolte le elezioni.
Il 22 marzo il capogruppo della lista “Il
Sestese” Silvano Moroni, intervistato sul
quotidiano La Prealpina, parla di poca utilità e scarso interesse da parte dei cittadini
nei confronti di questo genere di elezioni.
La replica dei responsabili di quartiere,
pubblicata su questo giornale, sottolinea
come l’affluenza sia stata maggiore rispetto agli anni precedenti.
Analizziamo i dati. Nelle cinque zone
rappresentate (Sesto centro, Abbazia, Lentate, Oriano/Oneda e Mulini) il quorum del
10 per cento per la validità della votazione
è stato raggiunto. Le cifre dicono anche
che a Sesto Centro, su 2.032 elettori, 278 si
sono presentati alle urne, a Lentate hanno
imbucato la scheda 100 su 297, ai Mulini
286 su 1.567, all’Abbazia 299 su 1.806 e
dei 1.020 residenti di Oriano/Oneda hanno
votato in 128. La centoventinovesima sarei potuta essere io… e invece non ho mai
partecipato a una mezza riunione.
«È un sacrificio impegnarsi all’interno
di un Comitato - dice Bruno Giacomelli,
presidente di Oriano/Oneda -. Abbiamo
tutti poco tempo tra lavoro e famiglia, ma
il senso civico e il sentimento di rispetto
per il nostro territorio sono più forti della
stanchezza».
Lui fa il restauratore, ha una bellissima
bimba bionda e prima della nostra intervi-
sta (sarò perdonata dal non voto per questo?) ha fatto una corsa per vincerla, questa
stanchezza serale. «Il Comitato è un’opportunità per il singolo di unire la propria
voce ad altre voci, il segnale di un’Amministrazione attenta ai problemi delle diverse realtà che compongono il territorio sestese».
In questo senso la novità è la creazione di
una figura specifica, all’interno dell’assessorato, per la gestione dei rapporti con i comitati. «Qualche rivalità?», domando per
sciogliere un po’ di gossip nel burocratese.
«Assolutamente no - risponde Bruno -. Ci
sono collaborazione piena tra i vari Comitati e sostegno reciproco sulle problematiche comuni».
Mi spiace un po’che siano sempre queste
problematiche, dalla viabilità ai rifiuti, dalle buche nelle strade ai locali che fanno
baccano, ad occupare il tempo dei rappresentanti.
Inventiamoci qualche festa, qualche iniziativa, possibile che tra tutti non riusciamo a farci venire un’idea divertente, invece di lamentarci sempre dei semafori?
Bruno dice che nel 2003 hanno organizzato un concerto, ma la più “festereccia”
rimane Lentate.
Comunque sia, i ragazzi del quartiere
Oriano/Oneda si trovano ogni primo venerdì del mese alla scuola materna di Oriano. La riunione è aperta a tutti. Accorrete
numerosi.
FRANCESCA MINCHIOTTI
L’anagrafe (aggiornata al 27 aprile 2005)
NATI
ROSSI ADA, nata il 18.02.2005
ZANETTI LUCA VITTORIO, nato il 24.02.2005
DIGOSCIU MATTEO, nato il 13.03.2005
FACCHIN ELENA, nata il 24.03.2005
EL ATFY KARIM HANY, nato il 24.03.2005
PILATI MICHELANGELO, nato il 23.03.2005
SIENA EMMA, nata il 31.03.2005
SARUBBI GIANFELICE, nato il 07.04.2005
BACCHETTA ALESSANDRO, nato il 30.03.2005
FORMAGGIO ALESSANDRA, nata l’11.04.2005
MASEDU MATTIA, nato il 10.04.2005
PARINI LUCA, nato il 16.04.2005
MATRIMONI
COSTA CLAUDIO-SVYATOGOR OLENA, coniugati il 19.03.2005
Apriamo una pagina sui Comitati di quartiere, dando un resoconto delle elezioni tenutesi a febbraio
ed incominciando una serie di interviste ai presidenti che saranno contattati personalmente.
L’ordine è puramente casuale e, siccome in un’altra pagina del giornale si è parlato di Oriano,
si è iniziato da quel quartiere.
Si pregano i Comitati di far pervenire i propri contributi scritti o le richieste di servizio redazionale.
Gli eletti nei Comitati di quartiere
Questi gli eletti nei Comitati di quartiere:
◊ Comitato Abbazia - Presidente: G. Giuseppina Migliorini; vicepresidente: Mauro
Zeni; segretario: Fabio Bertinelli.
◊ Comitato Lentate - Presidente: Eraldo Debernardi; vicepresidente: non eletto; segretario: Margherita Fabris.
◊ Comitato Mulini - Presidente: Silvano Pallavera; vicepresidente: Franco Bolla; segretario: Vanessa Cavaleri.
◊ Comitato Oriano/Oneda - Presidente: Bruno Giacomelli; vicepresidente: Luca Bragagnolo; segretario: Umberto Varalli.
◊ Comitato Sesto Centro - Presidente: Nildo Barisone; vicepresidente: Angelo Veronesi; segretario: Giovanni Demicheli.
CRISTOFOLETTI MAURO-BASSETTI CAMILLA, coniugati il 24.03.2005
SABBION MARCO-CARDANI LORENZA, coniugati il 12.03.2005
MIHAI ADRIAN SORIN-TOMA MARIANA, coniugati il 09.04.2005
DELLA SALA BRUNO-MELI FRANCESCA, coniugati il 09.04.2005
SANTINAMI PAOLO-VILLANUEVA DE CASTRO AIMEE, coniugati il 24.02.2005
BIASION ANGELO PAOLO-FORMENTIN MIRELLA, coniugati il 24.04.2005
DECEDUTI
SIMONE GAETANO, nato il 09.11.1925, deceduto il 07.02.2005
SANTINI TERESA, nata il 20.06.1910, deceduta il 26.02.2005
BONA PALMA MARIA, nata il 07.06.1915, deceduta il 14.02.2005
STABARIN MARGHERITA GIOVANNA, nata il 15.11.1913,
deceduta il 04.03.2005
MADELLA MAURO, nato il 09.05.1953, deceduto il 26.02.2005
BONA EZIO LUIGI, nato il 25.11.1948, deceduto il 09.03.2005
COLOMBO GIOVANNI CARLO, nato il 28.04.1914, deceduto il 02.03.2005
SIMONOTTI LUIGI, nato il 25.01.1933, deceduto il 15.03.2005
CIRILLO RENATO, nato il 27.08.1935, deceduto il 06.03.2005
BALDISSERA ELENA ANGELA, nata il 7.11.1909, deceduta il 18.03.2005
FERDEGHINI FRANCO, nato il 09.10.1936, deceduto il 11.03.2005
GHIRINGHELLI RENATO, nato il 15.03.1936, deceduto il 01.03.2005
GINOCCHI MAURIZIO, nato il 10.12.1943, deceduto il 22.03.2005
BESOZZI CESARINA, nata il 07.06.1919, deceduta il 01.03.2005
MALTAGLIATI MARIA, nata il 28.06.1917, deceduta il 29.03.2005
CAVALLERO DENIS, nata il 15.06.1947, deceduta il 17.03.2005
DALLA ROSA MARIA CLEMENTINA, nata il 02.07.1910,
deceduta il 18.03.2005
BARONE STEFANO, nato il 14.12.1934, deceduto il 05.04.2005
VISCONTE GIUSEPPE, nato il 01.01.1931, deceduto il 05.04.2005
SALINA RINA IDA, nata il 03.01.1911, deceduta il 18.04.2005
MENZAGO CLAUDIO, nato il 16.12.1935, deceduto il 09.04.2005
COMUNE DI SESTO CALENDE
Nati dal 1° gennaio 2005 al 31 marzo 2005
Deceduti dal 1° febbraio 2005 al 31 marzo 2005
Immigrati dal 1° febbraio 2005 al 31 marzo 2005
Emigrati dal 1° febbraio 2005 al 31 marzo 2005
TOTALE ABITANTI AL 31 MARZO
M
F
5
12
44
40
5
9
36
38
4.963
5.302
TOTALE
10
21
80
78
10.265
13
Luoghi di Sesto
Per conoscere, scoprire
o magari riscoprire
La gestione
del territorio
14
Analizzando l’etimologia della parola “territorio” curiosamente ci si
accorge che lo stesso etimo sta alla
radice della parola “terrore”, sensazione che gli uomini provavano nelle epoche antiche, quando da cacciatori raccoglitori si contendevano,
errando negli spazi appartenenti ad
altri uomini o ad altri animali, le risorse naturali che la natura spontaneamente offriva.
Quando però gli uomini hanno cominciato con l’agricoltura a lavorare la terra e a farla fruttare, il possesso del territorio trovò una forma di
legittimazione, nel senso che esso
era tale in quanto gli uomini lo avevano reso produttivo e abitabile attraverso la costruzione di villaggi
o città e l’apertura di campi coltivati.
Ciò naturalmente non è bastato per
assicurare il possesso del territorio,
che ha sempre dovuto essere difeso,
soprattutto nelle epoche in cui la
competizione per il possesso degli
spazi fu più violenta e accesa.
Oggi le minacce che incombono
sui nostri territori sono altre, un indiscriminato uso delle risorse naturali e degli spazi nel corso del tempo
ha compromesso i rapporti di reciproca convivenza tra uomo e ambiente ed ecco allora alluvioni catastrofiche, frane e disastri ecologici.
Per nostra fortuna nelle società civili i territori non si difendono più
armi alla mano, ma con strumenti
urbanistici per gestire, prevenire e
vigilare: si chiamano Piani regolatori comunali, Piani territoriali di coordinamento, Piani paesaggistici regionali, ai quali sempre più spesso si
abbina il concetto di sviluppo sostenibile, vale a dire «quello sviluppo
in grado di soddisfare i bisogni dell’attuale generazione senza compromettere il soddisfacimento dei
bisogni delle future generazioni»
(Rapporto Brundtland, 1987).
Tuttavia a discapito di quanto sopra, gironzolando per il territorio del
nostro Comune e dei suoi confini,
all’interno del limite settentrionale
del Parco del Ticino, incontro squallidi edifici abbandonati nei magnifici boschi della località Cascina Livello, complessi industriali proliferare nella Piana della Lenza (a valle
della quale si trova una delle principali fonti idropotabili del nostro Comune), il monumento naturale del
“Sass de la Preja Buia” abbandonato a se stesso, privo di pannelli esplicativi ma ricco di moderni graffiti,
l’area archeologica del Monsorino
derubata dai massi che costituiscono i recinti tombali, minata da strade, ponti autostradali e aerei.
Concludo con una raccomandazione: non pensate di poter costruire
in libertà una semplice tettoia per ricoverare l’auto… potrebbe deturpare il paesaggio!
CRISTIANO NERICCIO
Il Livello
All’inizio il bosco si riprese gli orti, laggiù,
in fondo alla strada, là, proprio dove ora s’intravedono i ruderi di quella prima casa.
Vi entrò di prepotenza, lasciando solo qualche traccia di quello che c’era.
Qualche pezzo di recinzione costruita in rami di castagno piantati nel terreno fitti fitti e
ancora uniti con legature in salice, una vasca
ora piena di terra e foglie dove si raccoglieva
l’acqua per irrigare gli orti, un pilastro in granito appena abbozzato che, ancora pochi anni
or sono, reggeva un cancelletto in tavole
grezze, ora scardinato.
Poi cominciò l’opera di devastazione delle
case. Dapprima, qualche anta di finestra che
sbatteva con violenza durante i temporali si
scardinò. alcune caddero a terra, altre rimasero appese ad un cardine, quasi in bilico, dando l’idea chiara dell’abbandono.
Poi falde di tetto, quelle a nord, dove il gelo
con più insistenza aggrediva le travi portanti,
cedettero. Dentro, al primo piano del fabbricato, dove prima c’era un letto, o una culla,
dove prima si riposava, si sognava, si faceva
l’amore o si aspettava immobili per l’ultimo
viaggio, cominciarono a germogliare semi di
ghianda.
A quel punto il degrado prese a correre. Ormai si potevano vedere solo parti delle vecchie costruzioni, lasciando intuire quello che
prima doveva esserci. Un aiuto alla rovina lo
avevano dato pure i ragazzini, che salivano
dalle strade nel bosco e si divertivano ad accelerare l’opera del tempo. Anche la strada
principale di accesso, che s’inerpicava su per
la collina, a tratti incassata tra pareti coperte
di felci e muschio e con un tetto in rami di castagno, cominciò a scomparire, coperta da
frane sempre più importanti.
Ormai il passaggio era permesso solo a piedi e con molta fatica.
Così quel luogo s’isolò dal resto del mondo,
mentre procedeva in silenzio la sua rovina.
Solo in autunno, nel periodo della caccia e dei
funghi, qualcuno passava ancora di là. Pochi
s’inoltravano nella foresta di rovi che ormai
avvolgeva tutto.
Non rimase però a lungo isolato quel luogo.
Pochi anni dopo l’abbandono, il Livello riprese vita.
Una mattina arrivò l’ordine per telefono, da
lontano. Giù, a valle, all’inizio della vecchia
strada ormai impraticabile, di fianco alla
chiesetta di san Vincenzo, ben schierata stava
una fila di moderni mezzi meccanici. Ruspe,
pale meccaniche, camion per il trasporto della terra. Erano pronti ad intervenire.
Tutti gli autisti erano a terra, davanti ai mezzi, in semicerchio, mentre qualcuno stava loro impartendo ordini e direttive, qualcuno vestito bene, che veniva da fuori. In breve, dall’altra parte della strada, sotto un giovane pino di fianco alla chiesetta, si radunò un piccolo gruppo di persone, che osservava in silenzio. Qualche contadino che passava, un pensionato con il cane e qualche ragazzo. Cercavano di capire che cosa stava per succedere,
che cosa stava per cominciare.
Allora, come oggi, come sempre del resto, il
“progresso” non ha bisogno di giustificazioni, di consensi, marcia con gambe sue, autonome al volere ed alle decisioni della gente.
Solo pochi “eletti”, pochi privilegiati possono capirlo e quindi prevederne lo sviluppo.
Discreta, la gente guardava e non capiva!
Che cosa stavano facendo?
Intanto il personaggio che sembrava essere
il capo aveva finito di parlare. Si era rimesso
il cappello, facendo qualche passo indietro,
per poi attraversare la strada e sistemarsi lontano dal gruppo di curiosi. Si era quindi aggiustato il cappello e, infilate le mani in tasca,
guardava i mezzi che stavano per muoversi.
Inesorabile, la prima macchina, una ruspa,
con uno sbuffo di fumo nero che fece saltare
il tappo sopra il tubo di scappamento, iniziò a
muoversi. Subito, proseguì dritta, a tagliare il
primo pezzo di strada, sezionando il terreno
morbido come burro e distruggendo quello
che era l’inizio della strada che saliva al Livello. La strada, mentre prima s’infilava di
soppiatto nel bosco, quasi educata e rispettosa verso l’ambiente nel quale stava per entrare, ora con uno squarcio, come una ferita viva, si apriva la via. Era come se stessero violentando il passato, era come se tutto, ma
proprio tutto, fosse definitivamente finito.
Chiuso!
Era come se la storia avesse voltato pagina.
Continuarono imperterriti, chi poteva dir loro qualcosa! Solo il vecchio si commosse e
pianse, in silenzio, fregandosi gli occhi come
se fossero stati irritati dalla polvere sollevata
dai mezzi al lavoro. Sapeva bene che non lo
avrebbe consolato né capito nessuno!
Arrivarono veloci al primo d’alcuni massi
di serpentino verde che, come gli altri, portavano sulla pelle il passaggio degli uomini;
molti anni prima avevano graffiato e inciso i
loro simboli magici su quella superficie squamosa, lucida e verde. Lo lasciarono sulla destra; fortuna sua fu quella di non intralciare la
via dritta tracciata dal geometra del cantiere.
Poi al sasso della Preja Buia c’era da decidere che fare: spaccare e passare vicino o aggirarlo? Era una pietra antica, con una sua
storia, non osarono, aggirarono l’ostacolo.
Poi via, dritti a salire. Veloci, precisi, inesorabili, e continuarono, distruggendo dove serviva, in breve furono su. Quando arrivarono
alla vecchia magnolia, che segnava la fine
della salita, girarono i mezzi verso sinistra, ed
entrati tra i ruderi delle case, iniziarono a demolire.
Demolirono tutto, anche quello che poteva
servire, un ricordo, una traccia di memoria di
quello che era stato.
Si comportarono con la cultura di un esercito in conquista: estirpare ogni segno del passato, per costruire un nuovo futuro. Non lasciarono nulla.
A dir la verità qualcosa lasciarono… quando un anno dopo l’impresa fallì.
Fu lasciato tutto com’era! Costruzioni al tetto senza tamponature o finiture, materiale abbandonato in baracche, attrezzature da lavori
in locali chiusi a lucchetto, assi da carpentiere
con chiodi sporgenti lasciate dappertutto,
quasi fossero fuggiti all’improvviso.
Persino la gru si dimenticarono!
A volte, passando vicino al cantiere abbandonato, vedevi ragazzini giocare in cima alla
gru, dentro la cabina di comando, mentre il
vento ruotava lentamente il grande braccio
senza vita.
Non ci volle molto perché tutto di nuovo
tornasse in rovina. Alle mura ci pensarono i
ragazzi, mentre tutto il resto, tegole, mattoni,
travi, attrezzature varie, gru compresa, sparirono nottetempo, senza lasciare traccia.
E tornarono i rovi e il bosco. Ma non era più
come prima, prima dell’intervento devastatore del cemento armato. Prima era quasi una
rovina naturale, tranquilla, con un suo fascino, che dava sfogo ai ricordi, che creava un
senso di dolcezza, di calma pacata. A volte,
passando, capitava di toccare una pietra, un
pezzo di ferro trovato per caso a terra, una
vecchia pompa dell’acqua, ancora attaccata
al muro tra quelle porte che un tempo erano
ingressi di cucina. Capitava di entrare curiosando tra i ruderi e vedere ancora i resti di graticci dove un tempo si allevavano i bachi da
seta. Pensavi alle storie che ci stavano dietro,
al lavoro, al sudore, al dolore, alle speranze di
qualche giovane che credeva che un giorno
tutto sarebbe cambiato. Pensavi a chi quegli
oggetti, li aveva costruiti, dando loro la vita
con il solo uso di semplici attrezzi, magari tra
bestemmie ed urla.
Oggi invece, di fronte a queste rovine, ci si
sente come di fronte ad uno specchio. Anche
noi così, lì buttati senza senso alcuno, senza
più un passato, e soprattutto senza un futuro
credibile.
A volte il ricorso alla memoria è l’unico filo
che ci lega al futuro.
8 febbraio 1969-8 febbraio 2005
dalla Sardegna
MAURIZIO MARETTI
Il nido ha festeggiato
i suoi primi 25 anni di attività
Sabato 30 aprile, in una cornice di gioia, il
nido “Il Piccolo Principe” ha aperto le porte
alla cittadinanza. Il personale ha accolto autorità, ex-colleghi, genitori, nonni, bimbi e
tanti cittadini e li ha guidati nei vari spazi
studiati a misura di bambino.
Era bello osservare lo stupore nei volti degli adulti mentre guardavano i diversi ambienti e si rendevano conto di quanti stimoli
vengono offerti quotidianamente ai piccolissimi, la serenità e la spontaneità dei bimbi
che frequentano il nido, che si sedevano nei
loro angoli preferiti, giocavano e chiacchieravano incuranti della gente che passava loro accanto, la freschezza di giovani coppie
con carrozzine al seguito che parlavano tra
loro, la tranquillità di alcune mamme sedute
sul divano che allattavano, la curiosità di ragazzi, bimbi ormai cresciuti, che si cercavano nelle foto messe in mostra in una cameretta trasformata in sala-buffet per l’occasione. C’era poi chi faceva giocare i bambini all’aperto: una grande famiglia che si è
riunita intorno alle educatrici e al personale.
È proprio a tutte loro che l’assessore alla
Cultura, Elena Pedretti, ha rivolto un «Grazie» a nome di tutta la comunità perché con
grande dedizione, affiatamento, voglia di
confrontarsi e di mettersi in gioco hanno saputo arricchire la qualità del servizio, a cominciare dall’ambiente stesso che è stato reso sempre più accogliente, con tanti spazi
specializzati che offrono ai piccoli molte
sollecitazioni e al tempo stesso creano un’atmosfera gioiosa e familiare. Al personale
l’assessore ha donato un piccolo segno che
permetterà a tutte di ricordare i momenti che
hanno condiviso con i bambini.
Elena Pedretti ha poi fatto un tuffo nel passato e precisamente al 1° maggio 1980, giorno dell’inaugurazione del nido, voluto “fortemente” dall’Amministrazione comunale
guidata da Luigi Besozzi con l’assessore ai
Servizi sociali, Andrea Bagaglio, e sostenuto economicamente, anno dopo anno, con
interventi di manutenzione, di miglioramento degli arredi interni ed esterni, di appoggio
all’aggiornamento delle educatrici che in
questi ultimi anni hanno partecipato al progetto “Reggio Children” attraverso giornate
di studio e scambi di esperienza con altri nidi della zona ed hanno elaborato progetti
formativi per promuovere tutte le potenzialità dei bambini.
Un momento significativo del pomeriggio
è stata la proiezione di ore di vita al nido:
quanto impegno, stupore, gioia nel volto dei
piccoli artisti che dipingevano, incollavano,
travasavano, si tuffavano sui tappetoni!
Che dire poi del rinfresco preparato dalle
cuore e aiuto-cuoche: ottimo! Significativo
è stato l’aiuto dei genitori che hanno collaborato alla preparazione della festa.
Questa giornata ha permesso di far vedere
a tutti quanto “Il Piccolo Principe” sia un
servizio di ottimo livello, un nido pensato
come luogo educativo che risponde alle esigenze del bambino e delle famiglie.
Terminata la festa si ricomincia con entusiasmo. Educatrici, Amministrazione comunale, assessorato alla Cultura e Comitato di
gestione si impegneranno costantemente a
migliorare il nido secondo le esigenze che
via via emergeranno.
TIZIANA BRUSA
presidente del Comitato di gestione
Sesto Giovani
una testimonianza
Appena giunta la notizia della morte del Papa non ci sono stati dubbi: in un modo o nell’altro noi ragazzi dell’oratorio dovevamo
assolutamente vederlo! Dovevamo stare vicino per l’ultima volta a Giovanni Paolo II, il
nostro Papa!
Senza troppe certezze siamo partiti alla volta di Roma. Appena giunti a Roma siamo rimasti senza parole! Le stazioni erano gremite di gente, le metropolitane affollatissime, le
piazze stracolme di giovani! Il clima che si
respirava non era certo quello di un funerale!
Era come se fosse in corso una “Giornata
mondiale della gioventù”! Gente di tutte le
nazionalità! Milioni di persone uniti in unico
grido: «Giovanni Paolo»! Più volte è risuonato nelle piazze questo nome! Insomma: il
nome del Papa era dappertutto! Maxischermi, manifesti, cartelloni, bandiere, magliette,
cappellini!
San Pietro non penso abbia mai visto in tanti anni uno scorrere così intenso di giovani e
fedeli in preghiera!
La coda per entrare nella basilica era veramente infinita. Per fortuna siamo riusciti ad
evitarne un po’…
Dopo non molto tempo eravamo davanti alla salma del Papa! La commozione è stata
forte. A stento siamo riusciti a trattenere le
lacrime e subito la mente ha ripercorso tutti
gli incontri e tutte le esperienze che ognuno
di noi aveva vissuto con lui, con Giovanni
Paolo II!
E lui era lì, davanti a noi, senza vita, ma vivo più che mai nei nostri cuori ardenti! In
quell’occasione abbiamo potuto stare al suo
fianco solo per pochi istanti, ma non sapevamo ancora che cosa ci sarebbe accaduto di lì
a poco…
Raccolti in preghiera abbiamo recitato una
decina del Rosario, invocando l’intercessione di Maria! Ecco un altro momento intenso
e commovente! Gli occhi serrati, le mani
giunte, e un filo di voce che ripeteva quella
preghiera tanto cara al Papa: l’“Ave Maria”.
La giornata seguente si è iniziata all’alba,
con la sveglia alle 6.00 per poter raggiungere
al più presto il Circo Massimo.
Nonostante fosse così presto abbiamo avuto qualche difficoltà nel trovare un posto dove “accamparci”. L’attesa è stata molto coinvolgente; alcuni gruppi di giovani polacchi
hanno iniziato un “cerchio di gioia”.
Dopo due ore di inaspettata allegria i maxischermi hanno attirato l’attenzione della moltitudine di giovani radunati.
Un applauso incessante ha accompagnato
l’entrata della bara del Santo Padre e l’allegria ha ceduto il posto alla commozione.
L’immagine del Vangelo sfogliato dal vento ha fatto ripensare alla grandezza e alla profondità di Giovanni Paolo II, lui che non si è
mai fermato di fronte alle difficoltà e nemmeno di fronte alla morte!
Come Gesù ha donato la sua vita per noi,
anche lui ha sofferto e lottato fino alla fine!
Ha portato l’annuncio del Vangelo in tutto il
mondo e ha donato a noi giovani la forza di
continuare a sperare in Gesù Cristo!
I GIOVANI DELL’ORATORIO
15