Comportamento e comunicazione
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Comportamento e comunicazione
Il corteggiamento è uno dei comportamenti in cui gli uccelli mettono in mostra (esibiscono) il loro piumaggio ornamentale o altri ornamenti con atteggiamenti particolari. In genere sono i maschi il sesso più vivacemente colorato come vediamo in questi esempi. 1. Fregata maggiore maschio in corteggiamento 2. Paradisea di Wallace in posa aggressiva 3. Pinguino di Adelia in cerimonia di saluto 4. Cicogne in saluto 5. Fagiani di monte maschi nell’arena di combattimento 6. Combattenti maschi nell’arena (si noti che collare e ciuffi sono colorati diversamente in ogni maschio) 1 Comportamento e comunicazione Pettirosso 2 3 Per comunicazione si intende il trasferimento di informazioni da un «trasmittente» a un «ricevente» e nella loro vita di relazione gli uccelli come l’uomo e gli altri mammiferi usano un raffinato sistema di comunicazione servendosi di segnali emessi e ricevuti dagli organi di senso. Sino a qualche decennio fa si riteneva che l’esperienza del mondo circostante, (l’«umwelt» degli etologi) fosse essenzialmente simile alla nostra, essendo i sensi e gli organi relativi più sviluppati quelli della vista e dell’udito. Come per noi umani il mondo appare soprattutto un mosaico di forme, colori e suoni poi di odori, sapori e sensazioni tattili. Anzi alcuni sensi come l’olfatto paiono addirittura meno sviluppati dei nostri corrispondenti e di cui non siamo dei campioni. In linea di massima ciò è vero ma oggi sappiamo che la vista (anche dei colori) e l’udito sono più sviluppati dei nostri, che alcune specie di uccelli hanno un olfatto altamente sviluppato e infine che essi rispondono a segnali che a noi sfuggono come certi segnali elettrici e del campo magnetico. Gli uccelli comunicano tra di loro per mezzo di atti caratteristici che rendono disponibile e possibilmente inequivocabile l’informazione. 3 4 5 4 Questi atti vengono universalmente conosciuti con un termine inglese: display, anche se i corrispondenti termini tedesco, francese e italiano sono: imponieren, parade e parata. I displays degli uccelli servono come segno di riconoscimento, per comunicare intenzioni locomotorie come attacco, fuga, movimento, immobilità o altre intenzioni come il desiderio di accoppiarsi, di giocare o di affermare il possesso di qualcosa o qualcuno. Dato il mondo sensoriale degli uccelli la maggior parte dei segnali codificati nei displays sono di tipo visivo e acustico spesso esibiti in precise successioni temporali (di repertori usati in diversi contesti). Il coordinamento e l’elaborazione delle informazioni, oltre che la loro ricezione avviene nel sistema nervoso di cui il cervello è la massima espressione. A questo punto occorre sapere che l’evoluzione del cervello negli uccelli ha preso una strada diversa da quello dei mammiferi. Sede delle manifestazioni intelligenti è lo strato dell’iperstriato del cervello anteriore mentre nei mammiferi le funzioni «superiori» sono localizzate nella corteccia. Negli uccelli più intelligenti come i corvi l’iperstriato è particolarmen- Predatore (Gufo reale) 5 te sviluppato. Recentemente sono stati individuati i centri di controllo dell’elaborato repertorio vocale (canto) dei passeriformi. Anche negli organi di senso e nelle strutture cerebrali che li controllano predomina l’adattamento evolutivo dominante negli uccelli: il volo. Molto grandi sono gli occhi e nel cervello dominano i lobi ottici. Ma per volare con maestria occorrono equilibrio e altissima capacità di controllo motorio ed ecco che il cervelletto (sede di questi controlli) è la seconda struttura del sistema nervoso centrale di maggiori dimensioni. Pur essendo notevolmente dipendenti dalla vista gli uccelli hanno occhi molto meno mobili dei nostri, posti lateralmente sul capo e quindi, di regola con una visione binoculare limitata e quasi solo anteriormente. Fanno eccezione alcune specie come la Beccaccia che vedono bene anche posteriormente. Molti uccelli dai pinguini ai passeri esaminano gli oggetti vicini con un occhio solo per volta girando rapidamente il capo. Molti rapaci notturni hanno occhi posti frontalmente e godono di un’ottima visione binoculare (stereoscopica). Questi uccelli debbono spesso usare anche l’udito per identificare le prede al buio e, come nel 6 Barbagianni, hanno i due orecchi posti su piani diversi e percepiscono i suoni stereofonicamente localizzandone la provenienza e la distanza con precisione. Spesso dotati di elaborate vocalizzazioni e nei passeriformi di un vero canto gli uccelli hanno orecchi interni relativamente semplici ma sensibili ad una gamma di frequenze diversa dalla nostra. Il siringe, complesso organo della fonazione è l’analogo della nostra laringe. Prede (Passero e Beccaccia) 1 2 Figura al centro: confini territoriali di 4 maschi di Pettirosso, stabiliti dopo combattimenti rituali (a fianco) proclamati ostentando il piumaggio rosso-mattone della fronte, della gola e del petto. La vista è il senso più perfezionato che gli uccelli posseggono. La retina è, infatti, estremamente ricca di coni e bastoncelli e, inoltre, è presente uno speciale organo, il «pettine», che, ricco com’è di vasi sanguigni, pare abbia la funzione di serbatoio nutritivo. Grazie a questa particolare struttura, la visione degli uccelli è più nitida di quella di ogni altro vertebrato superiore, uomo compreso. I disegni tratteggiati mostrano schematicamente quanto è percepito dall’occhio dell’uccello (a sinistra) e dell’uomo (a destra). 1. 2. 3. 4. 5. Cornea Cristallino Retina Pettine Nervo ottico La posizione degli occhi appare collegata alle abitudini alimentari e all’ambiente in cui vivono le varie specie. I predatori hanno gli occhi collocati in posizione frontale, per consentire un più ampio campo di visione binoculare, utile per meglio localizzare le prede. Gli occhi di queste ultime, al contrario, sono collocati lateralmente e ne deriva un campo di visione monoculare molto vasto, tale da rendere controllabile tutto lo spazio circostante per scorgere tempestivamente i nemici. La Beccaccia, che vive in fitti boschi, possiede occhi spostati così lateralmente da consentirle una visione binoculare anche posteriore, caratteristica che facilita l’avvistamento dei nemici anche durante la ricerca di cibo sul terreno e agevola la fuga in caso di pericolo, permettendole di alzarsi rapidamente in volo senza urtare i rami. Anche l’udito è ben sviluppato negli uccelli. Taluni Strigiformi, come il Barbagianni, posseggono una disposizione asimmetrica degli orecchi che consente loro una sorta di «udito stereoscopico», utile per localizzare la preda anche al buio più completo. Beninteso, se la preda rimane perfettamente immobile, senza produrre il minimo rumore, il rapace non è in grado di individuarla. Il maschio della Zonotrichia leucophrys apprende a cantare durante i primi giorni di vita, e nella primavera successiva è in grado di emettere il canto proprio della specie (primo spettrogramma). Se, in questi primi cento giorni di vita, il giovane viene tenuto isolato dai suoi simili, nella primavera sucessiva emetterà un canto incompleto (secondo spettrogramma). Egli, inoltre, affina le qualità del proprio canto udendosi cantare: il terzo spettrogramma mostra quale sia il canto di un maschio divenuto sordo prima di iniziare a cantare. Alcuni uccelli tropicali, particolarmente le averle del genere Laniarius, sono in grado di eseguire duetti tra maschio (blu) e femmina (rosa) e il risultato è così perfetto che pare trattarsi del canto di un unico uccello. La funzione del duetto è quella di mantenere il contatto tra i componenti della coppia nella fitta vegetazione delle zone che frequenta e di fungere anche da richiamo territoriale. Quando, infatti, uno dei due componenti è assente, l’altro è in grado di eseguire da solo tutto il brano musicale.