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CURVA NORD: ANDRIA
Quest'oggi riceviamo la visita degli Andriesi. I biancoblu’ rappresentano in pieno l'emblematica
tifoseria meridionale che nel passato ha dato filo da torcere a fior fior di tifoserie di primissimo
piano,senza però mai essere stata sulla ribalta,vuoi per la presenza ravvicinata di altre tifoserie
pugliesi massicce (Leccesi,Baresi,Foggiani),vuoi per la continua militanza in categorie "minori" e
quindi con conseguente rivalità con pugliesi minori (Trani,Martina,Monopoli).
Nel passato la tifoseria andriese si è scontrata con tifoserie di alto livello quali i nostri gemellati
vicentini( e di conseguenza con i pescaresi),i veronesi,i tarantini (i quali sottrassero nel 2000
uno striscione ai biancoblu’),i leccesi (ai quali rubarono INCUBO),gli avellinesi (che persero lo
striscione degli Allucinati),i foggiani (dato il gemellaggio degli andriesi con i barlettani),i cesenati
(rivalità che nasce nel 1992 con scontri in autogrill) e i catanesi.
Da un po' di anni a questa parte gli andriesi altalenando dalla C1 alla C2,si sono trovati a
fronteggiare tifoserie di diverso piano,tornando
quest'anno a vedere nel girone A della C1
tifoserie di nome come noi,Pisani,Comaschi ecc
ecc. La storia della curva andriese è incentrata
sulla vita e sulla morte della NBG (New Blue
Generation),gruppo di tutto rispetto che nel
passato è stata il fulcro della curva pugliese. Con
lo scioglimento del gruppo,numerosi gruppetti si
sono affacciati per l'egemonia in curva con l'unico
risultato di frammentare e indebolire la curva
stessa;ciò fino alla nascita nel 1998 della Brigata
Fidelis, gruppo che accoglie al suo interno
diversi esuli della ex NBG,e nuove leve. Al "Degli
Ulivi" di Andria (12.000 spettatori di capienza)
sono poche le tifoserie che assiepano la curva ospiti in buon numero, e di sicuro all'andata i
pugliesi si resero conto con gran fastidio ed irritazione che i 120 cremonesi che raggiunsero
Andria lo fecero ben coscienti del loro valore. Fu una partita come tante altre (sconfitta 1-0),ma
la centuria cremonese si comportò egregiamente di fronte a una tifoseria che si raggruppò al
centro della curva facendo un ottima figura nel primo tempo (gran ritmo nei cori,scanditi da una
o piu’ grancasse) e scadendo paurosamente nel secondo ricordandoci di essere polentoni (e fiero
di esserlo N.d.A.) e sottolineando i lavori notturni delle nostre madri. Peccato che all'esterno non
si vide nessuno..........Ultras Andria e Brigata Fidelis sono i gruppi principali della curva
pugliese affiancati dagli Implacabili 1991,dagli Hellish Group e dal Vecchio NGB.
Fondamentali al nord le sezioni Milano e Varese, che rimpolpano le fila nelle numerose trasferte
in polentonia.
Gemellaggi: Salernitani,Veneziani,Barlettani,Lancianesi
Amicizie: Cosentini,Baresi,Lucchesi,Reggini,Palermitani
Rivalità:Avellinesi,Casertani,Catanesi,Perugini,Vicentini,Veronesi,Pescaresi,Leccesi,Tranesi,Mon
opolesi,Foggiani,Cesenati,Nocerini,Tarantini,Ternani.
Cosa ne pensamo di loro:
Era da anni che le nostre strade non si incrociavano:l'accoglienza dei biancoblu’ ad Andria è
stata ancora piu’ fastidiosa purché inizialmente ci hanno omaggiato della loro fanzine per poi
fare mezzora di tifo prettamente meridionale (condito da molteplici esplosioni di bombe). Solo
dopo, all'improvviso, si sono scatenati nell'insulto gratuito dimostrando di essere molto piu’
razzisti di noi (spesso additati di esserlo in quanto del nord).Ciò che è da notare è che questo
esempio di scarsa mentalità è stato portato non dai distinti ma dalla curva di casa.
Ciò sta a significare che a Cremona dobbiamo dimostrare che anche noi sappiamo dare il
benvenuto agli ospiti. (Maffo)
(continua da pag.1)
2
e qui ne vedremo e sentiremo delle belle, anzi,vi INVITO da me a vedere il
tutto, però dovete venire con :figurine del papa (per scambi tra le
pubblicità della serie..)e album, video registratore (si sa mai che il mio si
guasti!) per duplicare il tutto e poi vendere le cassette contraffatte fuori da
chiese, conventi, ostelli ecc ecc ,un pacco di panini imbottiti stile stazioni
dei treni da BOLOGNA in giù (cioè di gomma e pieni solo intorno al pane..
della serie INCULADA!) acqua in mezze bottiglie, rigorosamente di
rubinetto, che anche in questo caso riutilizzeremo..o romolo per ulteriori
iniziative, libri delle poesie del Papa (MAGARI QUELLO CHE IL
QUOTIDIANO LA PROVINCIA STA DI CONTINUO RISTAMAPANDO …..poesie
scritte sia dal Papa e nella maggior parte dei casi dalla signorina
MORANDI…diffide docet!!) e bisogna indossare la maglietta del Papa, che
nel 1996 il gruppo Sanitarium sfornò (maglietta con il Papa che mentre si
fumava un…diceva “vedo il paradiso”…) oppure una della migliaia che
possiamo trovare in svariati negozi, con scritte strane da stadio o da
palazzetto ….o COSI’ O STATE FUORI!!!!PAPA BOYS SEZ CREMONA!!
Scherzi o quasi a parte, vi sono altre cose che non vanno taciute al
PUEBLO (CON IL DITO ALZATO) !Esempio Luca di Montezemolo che ha detto “il Papa era
ferrarista e la Ferrari è con il Papa….oppure i potenti del mondo in prima fila ai funerali con
strette di mano più false di giuda, poi smentite seccamente (mancavano Cina e Russia..strano!)
o Zeman (l’allenatore boero..boemo che odia l’epo) che qualcuno dice eroe perché si è fatto la
fila nei giorni del saluto al Papa, credo che Zeman sia fatto pure di carne e ossa per cui 2 passi
in più fan bene alla circolazione. Anche in Polonia, specialmente in Polonia la morte del pontefice
ha scosso le persone, arrivando addirittura alla sospensione di un sentitissimo derby giocato
venerdì sera (quando noi si era a Busto) e interrotto dai capi ultras delle 2 tifoserie alla notizia
del aggravarsi delle condizioni del Papa, per poi andare tutti in piazza assieme con sciarpe e
colori diversi solamente in silenzio a “pregare”. Anche in Polonia comunque il dopo Papa è già
iniziato ,domenica in un'altra partita non si contano feriti, danni e malumori…
Insomma ragazzi e soprattutto (hem..) ragazze possiamo dire che se ne sono viste e sentite di
tutti i gusti, colori e dimensioni e chi più ne ha.. ne metta; di certo che a ROMA hanno seguito le
indicazioni che il Papa disse alcuni anni fa, le parole esatte furono ”ao semo romani, demose
dafa!” E LORO PRONTI!! Trovare, cercare una fine alla misericordia umana, alla vergogna, tirare
una somma della vigliaccherie umane è quasi impossibile, visto che la marea di sciacalli
striscianti non è mai satura. .potrebbe anche essere l’ora che la peste torni a fare visita alla
gente cattiva che ci circonda quotidianamente (non so sotto che forma logicamente…è un
paragone!) ma non colpendo a caso, ma bensì arrivando mirata su sto esseri senza scrupoli e
virtù!!!! Lunedì mattina però in città l’argomento principe era il rigore sbagliato da Prisca, nei
bar, nelle osterie, nelle locande, sulla metropolitane (linea blu) in comune , insomma ovunque si
sparava quasi a zero sul bomber non vi dico di certi epitaffi (che poi nemmeno so cosa vuol
dire!). Dico solo che un RIGORE LO SBAGLIA CHI LO TIRA E UNO SBAGLIATO NON POTRA’
CERTO FARMI CAMBIARE L’AFFETTO, LA STIMA E LA RICONOSCENZO PER UN UOMO CHIAMATO
JACK! E ALLA MASSA DI IPOCRITI INVERTEBRATI SENZA SPINA DORSALE QUANDO SERVIVA (E
SERVIRA’) SENZA VERI IDEALI CHIEDO SOLO DI STRA ZITTI CHE FANNO PIU’ BELLA FIGURA.
Chiudo con 2 considerazioni gente della sud e non solo: PRISCIA E’ MEGLIO DI UNA STRISCIA
ha scritto qualcuno di noi su un 2 aste e che solo chi STRISCIA NON INCIAMPA MAI ed è per
questo che vi dico sempre la mia a testa alta sempre pronto AD INCIAMPARE!!
C’e’ una linea sottile che divide un morto da un vivo: io non ho ancora capito da che parte della
linea mi trovo… e dedico agli eroi perdenti, ai randagi soli, ai ladri di fuoco alle anime spalancate
diventate porti, la mia vita.
E adesso fuori la voce CURVA SUD, LA STORIA CI ASPETTA!!!
PRISCIANDARO SINDACO!!
(Massimo 63)
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TELEVISIONE
Rientrato a casa dopo aver smesso con il calcio che conta, il presidentissimo della squadra del
mio paese Giancarlo Brait, tra una fetta di salame, 2 risate e un buon bicchiere di vino mi
convinse ad allenare una squadra di bambini.
Iniziai quell’avventura quasi spaventato e con grande emozione (è si, perché con i bambini non
si scherza) ma con il cuore aperto e carico d’entusiasmo capii subito che in mezzo a tanta
innocenza la mia anima non era a rischio (perché a differenza degli adulti, se tu non li freghi loro
non ti fregheranno mai) e stavo talmente bene che in un attimo decisi che quello sarebbe
diventato il mio mestiere e quei miei 16 diavoletti non ci misero molto a catturarmi, e io che
potevo essere il padre di tutti, mi sentivo soltanto uno di loro.
Quei due giorni che settimanalmente ci allenavamo, dalla voglia di rivederli andavo al campo un
ora prima. Nutrivo un grande affetto per tutti loro, ma uno in particolare sembrava uscito dal
libro cuore ,ed era quello che amavo di più . Con il musetto tutto puntinato di lentiggini e 2 occhi
dolci e sorridenti che parevano 2 lanterne quel diavoletto biondo di soli 8 anni mi aveva
calamitato il cuore. Si chiamava Gianni, non era del paese, ed era il più piccolo di 5 fratelli che
avevano solamente un anno di differenza tra di loro.
Dal suo vestire dimesso e dalla bicicletta con cui veniva al campo che sembrava un vecchio
catorcio avevo capito che proveniva da una famiglia disagiata.
Quando i suoi compagni commentavano i programmi televisivi che avevano visto il giorno prima,
lui se ne stava in disparte e se qualcuno gli chiedeva cosa gli piaceva in tivu’, prontamente
tergiversava raccontando qualche panzanata dei suoi fratelli.
Non impiegai molto ad intuire che a casa sua mancava la televisione, ma non chiesi nulla per
non metterli a disagio .
Nonostante fosse molto socievole, era allo stesso tempo riservato.
Un giorno arrivò al campo a piedi, disse che lo avevano accompagnato e timidamente mi chiese
se finito l’allenamento lo potevo riportare a casa,non aspettai neanche un secondo per
rispondere si. Finalmente l’occasione che inseguivo da tempo :rendermi conto di dove quel
diavoletto biondo viveva.
Terminato l’allenamento salimmo in auto e ci avviammo verso casa . Era taciturno, parlava solo
per darmi indicazioni necessarie.
Giunti sul posto, nel cortile di casa trovai la mamma che gentilmente mi ringraziò e mi invitò ad
entrare, il resto della famiglia era già seduto a tavola in attesa della cena. Appena dissi
permesso, tutti scattarono in piedi e mi salutarono. Stringendosi un po’, mi fecero accomodare
in mezzo a loro e togliendomi da un leggero imbarazzo il papà insistette perché restassi a
condividere la grande frittata che stava per essere portata in tavola . Fu una serata
indimenticabile, quel gran vociare tra una forchettata e l’altra mi aveva aperto le porte del
paradiso:mai ricordavo di essere stato così bene.
Intanto come immaginavo constatai che in quella casa non esisteva televisore, così come non vi
erano altre stanze oltre alle camere da letto e la grande cucina che ci ospitava . A tarda sera me
ne andai promettendo che sarei tornato a trovarli, era un piacere più mio che loro, io ero solo,
loro invece una grande famiglia ricca d’amore.
Dopo quella serata in famiglia ne seguirono altre, diventammo amici .
Intanto il natale era alle porte e quale occasione migliore per permettermi di contraccambiare
tutto il calore e accontentare tutti.
Acquistai la magica scatola nera e pregai il rivenditore di recapitarla e installarla nel più breve
tempo possibile all’indirizzo che gli avevo lasciato.
Alcuni giorni dopo andai a casa loro. Schierati composti davanti alla tv, erano tutti profumati,
pettinati e vestiti a festa, come fossero a una cerimonia importante.
Per poco, per lo stupore di tanta ingenuità e bontà non mi saltarono le coronarie. (continua a
pag. 5)
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(segue da pag. 4)
Salutandoli,silenziosamente mi fecero cenno di accodarmi. Attesi un po’, poi a voce bassa chiesi:
”dove andate, da qualche parte, oppure è l’anniversario di qualche vostra ricorrenza” ?!.
Come per paura che qualcuno origliasse, mi zittirono bonariamente. Poi, dopo aver spento il
televisore, mi confidarono che non era educato farsi vedere in disordine da quelli della
televisione, perché dentro quella magica scatola erano sempre cosi impeccabili ed educati, e a
volte anche li salutavano.
Per poco, per lo stupore di tanta ingenuità e bontà non mi saltarono le coronarie.
Avrei voluto isolarli dal mondo intero e anche da me che incoscientemente avevo contribuito a
far disperdere la vera magia dei discorsi, soppiantandola con quella volgarissima scatola nera
dispensatrice di solitudine, silenzio e illusioni…
Tratto dal libro “Una vita in fuori gioco”. .di Ezio Vendrame.. ex calciatore (tra l’altro )del
VICENZA .
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LETTERE..AL DIRETTORE
Ad inizio settimana e’ apparsa una lettera sul quotidiano locale ove un tizio (non riportiamo il
nome per rispetto all’ intelligenza umana) che si spaccia per abitante a Crema e presente dal
’49 (mah!!!, fonti certe dicono che non c’era a Cremonese – River Plate nel ‘55) si sente deluso
dalla nostra amata Curva, dai distinti ecc e dice che andrà a vedere il rugby. Numerosi i lazzi ,
sollazzi e soffritti apparsi sul Forum ove e’ anche riportato l’importante “scritto” che ha subito la
giusta gogna da molti utenti , mentre altri han preferito ignorare questa pantomima fintobuonista. A tal proposito eccovi una replica giuntaci via e-mail
“Per prima cosa un saluto a tutti i presenti in curva Sud, scrivo questa lettera in risposta
a quanto scritto dal signor Giovanni Amato sulla curva sud di Cremona sul quotidiano La
Provincia. Partendo dal presupposto che chi l’ha scritto non sa minimamente cosa voglia
dire essere un ultrà, credo che sia inutile e banale aggrapparsi sempre ai tifosi per
giustificare i problemi di questo calcio sempre più malato. Le cause dei mali del calcio
dei giorni d’oggi vanno penso, viste sotto un’altra ottica:
-le televisioni a pagamento che col passare degli anni svuotano centinaia di stadi;
-il caro-biglietto: un biglietto nel settore popolare varia dai 10 ai 30 euro (guarda caso
con mediaset premium costa quanto un pacchetto di sigarette una partita);
-le cifre stratosferiche degli ingaggi dei giocatori;
-la quasi totale assenza dei giocatori bandiera nelle squadra, e ce ne sarebbero tante
altre!
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Inoltre visto che era il giorno del lutto del Papa(a
Busto Arsizio tre minuti di silenzio) e lo sport era
stato giustamente sospeso, bisogna domandarsi
perché altri programmi futili e superflui sono stati
trasmessi solo ed esclusivamente per i loro ascolti:
QUESTA E’ MALEDUCAZIONE!
Speriamo che gli spalti del rugby col passare del
tempo siano gremiti di persone perché se tanta gente la pensa come lei meglio rimanere
in pochi, maleducati, colorati che difendono i propri colori.
Meglio riflettere, prima di dire castronerie.
Spesso sembra che la gente abbia due fette di salame sugli occhi o così si vuol far
sembrare e poi basta cazzo con queste menate!Un coro dice:
SE TOGLIETE PURE NOI, CHE RISPETTIAMO LE TRADIZIONI, E GLI STADI GLI
RIEMPIAMO CON I CORI E GLI STRISCIONI, RESTERETE SOLO VOI CON LE VOSTRE
TELEVISIONI SOLTANTO ALLORA POTRETE CAPIRE CHE IL CALCIO E’ FATTO DI
EMOZIONI.
AVANTI ULTRAS!”
(Pedro uno della Sud).
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FROSINONE
Lezione da voyeur, lezione da voyeur
Ore quattro e trenta di domenica mattina, alla
spicciolata cominciano ad arrivare tutti. I primi sono
quelli del “dritto”, li si riconosce dall’andatura un po’
storta, dall’alito vinoso, dagli occhi crepati, dal fatto
che un altro sta guidando la loro macchina perché
non hanno più una patente… poi ci sono anche quelli
che tirano il pacco: “che cazzo vai a fare a letto, dai
che facciamo serata…” e poi si presentano con le
caccole di sonnocolla agli angoli degli occhi. Comunque è rappresentata tutta la provincia, da
Crema a Tornata (leggi Calvatone), c’è anche qualcuno di città (menade...).
Rapidamente, non appena arrivato, si carica il pullman del solito armamentario e di qualche
cosuccia per il viaggio, l’ormai noto insulto al Terzo Mondo. Alle cinque e mezza, comincia ad
albeggiare, e ce lo ricorda il galletto dello Zini che attacca a dare la sveglia, si può partire. Il
viaggio scorre via liscio, fra aromi di incenso e fumo, birre, vini e canti propiziatori. Qualcuno
cerca anche di dormire ma
obiettivamente è difficile trovare
una posizione comoda quando si
devono tenere le ginocchia in
bocca perché non c’è spazio e
l’impianto di aspirazione (gli
ormai dimenticati finestrini) non
può
essere
attivato
per
l’avversità
delle
condizioni
meteorologiche… piuia denter.
Non capisco perché gli autisti si
siano stupiti quando gli abbiamo
rivelato che, in realtà, eravamo
il comitato scientifico per la
stesura dell’inserto alla guida del
Gambero Rosso, Italia in Autogrill… “di questa partita n on ce ne frega un cazzo” .
Sembrerebbe normale, ma, visto che per noi non lo è, va sottolineato, si arriva con un giusto
anticipo allo stadio che consente di attaccare gli striscioni preparare le bandiere distribuire i
fumogeni/torce con calma. Bel tifo nel primo tempo! La fumogenata iniziale è da paura (eh sì,
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bisogna stare attenti ad accendere i fumogeni: ogni tanto fanno i capricci) anche le sciarpate
coinvolgono tutti e i cori sono potenti tanto da coprire i ciociari, dai quali francamente ci si
aspettava qualche cosa di più (chissà cosa c’era scritto su quello striscione ai piedi della
coreografia del secondo tempo! Sangue emmerda?). Nel secondo tempo il caffè Borghetti e il gol
del Frosinone tagliano le gambe; a quel punto sembra che tutti O QUASI, si siano fatti
seicentocinquanta Km per vedersi, semplicemente vedersi, una partita di fubal.
Il Priscia sbaglia il rigore ma… se ne va, la capolista se ne va…
Ringraziamo il dipendente del Min. degli Interni che, immolando la sua stessa persona alla
Gandalf, “fuggite, sciocchi”, ci lascia
partire. I finestrini, finalmente utili, ci
consentono
di
lanciare
qualche
gratuito insulto (bonjour, bonjour
finesse, bonjour, bonjour finesse) alle
poche persone lungo il percorso verso
l’autostrada, fintanto che, imboccata
la stessa ci si dirige finalmente verso
nord.
La prima ora è di abbioccamento,
serve quindi una sosta all’autogrill per
la ricarica. Difatti alla partenza,
dimenticata la partita ci si diverte
come o più che all’andata. Partono
infatti gli insulti senza senso rivolti a
mezzo pullman, i cori, altrettanto
assurdi, le seconde mille birre, il riso
freddo e il salame rans; “affiancati a
quel pullman che gli facciamo vedere
l’uccello”.
Poi quando si è in coda a Firenze scappa anche la pipì, e se si è maschietti non c’è problema, si
apre la porta e si piscia, altrimenti come si fa? Scatta l’orgoglio voyeur e i mille e mille modi da
usare, senza dimenticare il “periscopio” brevettato e presto in vendita nei migliori sexy shop.
Ma quale può essere la passione di quarantacinque persone che si fanno due turni di lavoro su
un pullman?
Il buco del culo e e è una passione o o… il buco del culo è la passione
(Sbir)
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GROSSETO 01-05-2005
La partita in maremma (bucaiola o maiala) è di fondamentale importanza per
cercare di tornare da dove sette (7) anni fa siamo arrivati: non prendete
impegni, disdite matrimoni, banchetti, rompete amori secolari e abitudini
divine domenicali, gite fuori grotta o fuori porta, aprite i cassetti dei ricordi,
prendete con voi quelli a cui stanno a cuore le nostri sorti e i colori grigio rossi,
mettetevi una sciarpa al collo (una qualunque..) riempite la borsina o lo zaino
di cibo, bere e voglia di vincere che DOMENICA 01.05.2005 SI VA A
GROSSETO!!!!
TUTTI ASSIEME PER UN UNICO OBBIETTIVO
UN OBBIETTIVO STAORDINARIO.
DOBBIAMO CAMMINARE ASSIEME QUELLA DOMENICA
SENZA SE O MA ….
COME UNA BOMBA ESPLODERA’ LA TERRA E IL MAR.
ISCRIZIONI APERTE DA MARTEDI 26 APRILE PRESSO LA PERGOLA IN VIA TONANI
OPPURE AL BAR CACTUS DI CASTELLEONE.
TUTTI IN TOSCANA….OVVIA!!!!!
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