Ce m e nto pigm e ntato
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Ce m e nto pigm e ntato
Espulsione del copri ferro perdita di elementi tridimensionali in forma di scaglie che si staccano dalla massa del calcestruzzo causata dalla corrosione delle barre d’armatura. In genere su strutture armate ciò dipende dalla morfologia del manufatto, dallo spessore del copriferro, dalla carbonatazione del calcestruzzo e dal grado di corrosione del copri ferro. Delaminazione perdita di materiale lungo un piano parallelo alla superficie causata dalla corrosione delle armature. La delaminazione può essere causata, come si è detto dalla corrosione del calcestruzzo abbinata alla carbonatazione dello stesso. Danni da corrosione delle barre d’armatura questi danni si possono manifestare in diversi modi: tracce di ruggine, fessurazioni, delaminazioni ed espulsioni. Incrostazione deposito stratiforme compatto e generalmente aderente al substrato si definisce concrezione quando il deposito è sviluppato preferenzialmente in una sola direzione non coincidente con la superficie lapidea e assume forma stalagmitica o stalattitica (Uni 11182 del 2006). Anche in strutture in cemento armato spesso questo deposito assume colorazioni biancastre. Colatura traccia ad andamento verticale frequentemente se ne riscontrano numerose ad andamento parallelo. Generalmente di colorazione più scura della superficie (apporto di materia) o più chiara (rimozione di materia, dilavamento). Crosta modificazione dello strato superficiale del materiale lapideo. Di spessore variabile, generalmente dura, distinguibile dalle parti sottostanti per le caratteristiche morfologiche e spesso per il colore. Può distaccarsi spontaneamente dal substrato che, in genere, si presenta disgregato e/o polverulento (Uni 11182 del 2006). Distacco soluzione di continuità tra strati di un intonaco, sia tra loro che rispetto al substrato, che prelude in genere, alla caduta degli stessi (Uni 11182 del 2006). Cavillatura o fessurazione non strutturale o crack soluzione di continuità del materiale che implica lo spostamento reciproco delle parti (Uni 11182 del 2006). Le fessure possono avere andamento parallelo tra di loro, irregolare o diagonale. In genere sono di limitato spessore ma talora possono addirittura risultare difficilmente visibili a occhio nudo. In tutti i casi la causa di queste fessure non è strutturale ma derivano, per lo più, dal tipo di materiale usato, dal dosaggio dei componenti, dalla stagionatura, dalla diminuzione di volume del materiale in prossimità della superficie, per la riduzione del contenuto di umidità o per il processo di carbonatazione, dall’eventuale differenza di dilatazione termica tra i diversi strati (Di Biase, 2009) GLOSSARIO Sui modellati in malta cementizia che caratterizzano il complesso del giardino sono state ostruite le cavillature presenti nei manufatti, mediante malta a base cementizia ad alta resistenza e resine sintetiche con inerti pigmentati di analoga finitura a quelli presenti. Nonostante ciò per avere uniformità estetica delle superfici si è reso necessario un intervento di ripresa cromatica. Per saperne di più: Sull’intervento si veda www.decorartegenova.it – [email protected]; per il degrado si veda C. Di Biase, Il degrado del calcestruzzo. Nell’architettura del Novecento, ed. Maggioli, Santarcangelo di Romagna, 2009. come, al collaudo del tempo, queste strutture non solo non siano eterne come si pensava ma, addirittura, sembrino essere ancora più vulnerabili di quelle tradizionali (o meglio alcune di esse sembrano essere più sensibili al degrado di alcune di tipo tradizionale). Di fronte a questo stato di fatto la comunità scientifica e gli operatori più sensibili si stanno muovendo con studi, sperimentazioni e applicazioni per intervenire in quello che è stato definito «il restauro del moderno», partendo appunto dal presupposto che molte opere pregevoli del XX secolo necessitano d’interventi di restauro, indispensabili per arrestarne il degrado e consentire quindi che queste opere possano essere tramesse al futuro. L’intervento qui proposto si inserisce in questa linea. Come si evince dal caso esaminato, gli studi precedenti il restauro, gli accorgimenti in cantiere, la sensibilità nel valutare l’intervento più adeguato e le valutazioni di possibili controindicazioni sono del tutto simili a quelle che devono essere attivate in ogni restauro di struttura storica. Ciò che cambia è il materiale di base su cui si agisce: il cemento armato, il calcestruzzo cementizio. La conoscenza, in particolare, dei fenomeni di degrado di questo materiale è pertanto indispensabile proprio, come dimostrato dall’intervento, per condurre un intervento di restauro adeguato. 54 Daniela Pittaluga Ssbap già Scuola di specializzazione in restauro dei monumenti Università di Genova C enni su villa Grock Fu lo stesso Grock a guidare il progetto firmato dal tecnico Armando Brignole e questo spiega l’originalità di questa villa difficilmente definibile. Più che tentare di ricondurla a uno stile è invece opportuno considerarla una sorta di autoritratto, espressione di una personalità straordinaria, giocosa e creativa. È tuttavia riconoscibile anche nell’esterno l’influenza del Liberty di cui gli interni costituiscono un esempio rigoroso. Acquisita dalla Provincia di Imperia nel 2002, la villa è stata aperta per la prima volta al pubblico il 17 gennaio 2010. Il completo recupero dei piani nobili, nel pieno rispetto delle loro caratteristiche originarie, ne rivela lo splendore e la raffinata ricchezza già intuibile dalla fantasiosa struttura dei giardini. A conclusione del restauro della restante porzione (interrato e seminterrato) Villa Grock sarà destinata a diventare un importante centro culturale: sede di mostre, convegni ed eventi di carattere internazionale e di una mostra permanente dedicata alla vita e all’arte dell’artista di cui porta il nome. I giardini sono progettati in ogni minima parte: dai percorsi, ai ponticelli alle fontane e ai ninfei, agli elementi plastici, cornici, balaustre, capitelli, colonne e lesene si affiancano superfici dipinte secondo il gusto liberty. Gli elementi architettonici e decorativi presenti nel giardino sono costituiti da malte cementizie pigmentate variamente. Settori operativi Oggetto di questa scheda sono gli interventi sugli elementi decorativi in malta cementizia di villa Grock a Imperia. Cemento pigmentato Conservazione Integrazioni Oggetto Lavori di recupero e riqualificazione del Giardino di Villa Grock a Imperia II lotto Progetto Interreg III, Jardins Des Alpes Esecuzione del restauro Decorarte s.a.s. (impresa Os2a ai sensi del d.m. 3.8.2000 n. 294 applicativo del Dpr 25.1.2000 n. 34) Alta sorveglianza Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici della Liguria (Sbapl) Grock. Chi era? Adrien Wettach, nato a Reconvilier, (Svizzera), il 10 gennaio del 1880, consacrato «Re dei clown» all’Olympia di Parigi nel 1919, fu una vera e propria star internazionale dall’inizio del Novecento fino al suo addio alle scene nel 1954. Artista straordinario: giocoliere, equilibrista, acrobata, in grado di suonare un gran numero di strumenti musicali, ammaliò il pubblico di tutto il mondo trasformando il suo rotondo nome d’arte «Grock» in autentica leggenda. Conobbe Imperia per caso, facendo visita ai suoceri in villeggiatura nel 1920, e ne rimase così colpito da acquistare una casa con terreno, inizialmente destinata alle vacanze. Proprio in quel luogo venne costruita la villa che ancora oggi domina la collina di Oneglia e che divenne residenza stabile del clown fino al 1959. Fu in quell’anno che Grock si spense, qui dove la casa e il giardino restano orgogliosamente a testimoniare il segno del loro eclettico proprietario, trasmettendone ancora con forza il malinconico, celeberrimo sorriso. Il restauro dei sontuosi giardini che circondano la residenza, di cui si fa cenno in questa scheda, è stato completato nel 2006. Gli elementi architettonici e decorativi I giardini di villa Grock sono accuratamente progettati in ogni minima parte: dai percorsi, ai ponticelli alle fontane e ai ninfei. La ricchezza di forme e l’abbinamento tra i materiali non sono inferiori a quelli della residenza. Anche le lavorazioni superficiali effettuate sui diversi elementi concorrono a creare giochi di luce particolare. Agli elementi plastici, cornici, balaustre, capitelli, colonne e lesene si affiancano superfici dipinte secondo il gusto liberty. Gli elementi architettonici e decorativi presenti nel giardino sono costituiti da malte cementizie pigmentate variamente. Le linee guida del progetto di restauro Nei giardini vi sono sia elementi costruttivi completamente esposti agli agenti atmosferici sia elementi semiprotetti in ambienti interni. Di conseguenza il grado d’intensità dei degradi è, in alcuni casi, molto diverso. Nel progetto di restauro si sono quindi distinte le operazioni da eseguirsi calibrando gl’interventi in relazione all’intensità del degrado registrato. Stato del degrado I fenomeni di degrado più frequenti sono: ■ cavillature superficiali; ■ deposito superficiale incoerente e coerente; ■ mancanze; ■ lacune nella decorazione; ■ distacchi sia dell’intonaco dal supporto sia della pellicola pittorica dall’intonaco; ■ presenza di ridipinture a secco in cattive condizioni; ■ carbonatazione del calcestruzzo; ■ espulsione dei copri ferri; ■ delaminazione. si è fissata la superficie da trattare con materiale idoneo, al fine di ottenere un’uniformità di assorbimento. È stata fondamentale per ottenere un buon risultato la reintegrazione pittorica che è stata effettuata con sovrapposizioni di velature a più colori seguita, dove necessario, da una ricostruzione, con campiture tratteggiate e puntinate, che hanno reso l’effetto materico della brossatura dei manufatti storici. A conclusione dell’intervento si è steso un protettivo finale congruo al materiale utilizzato per la reintegrazione pittorica. ■ consolidamento e chiusura delle fessure più evidenti; ■ apertura delle fessurazioni con l’utilizzo di piccole spatole, consolidamento con materiale tipo Primal B60 e chiusura delle stesse con malte conformi al materiale esecutivo originale rispettandone la granulometria, come risultato dalle analisi chimiche; ■ ricostruzione delle parti, dove è venuta a mancare la coesione tra il supporto e l’intonaco causandone il distacco, con malta a base di grassello di calce e con l’inserimento di inerti, quali sabbia di fiume o polvere di marmo per imitare la granulometria originale (il grassello di calce è stato utilizzato in presenza d’intonaci a base di calce). Operazioni di pulitura Neutralizzazione dei sali consistente in una prima fase di pulitura a secco (bisturi) e/o con l’impiego d’impacchi di carbonato d’ammonio e in bassa diluizione, facendo appropriati intervalli per facilitarne la fuoriuscita e successiva immissione di bario idrossido. Reintegrazione pittorica e fissaggio finale Studio della gamma cromatica in riferimento ai colori originali e reintegrazione pittorica, con l’utilizzo di pigmenti naturali seguendo le cromie storiche, infine fissaggio finale con vaporizzazione di resina acrilica a bassa concentrazione (soluzione tipo composta da Primal B60 e acqua distillata). Riflessioni a margine dell’esperienza Il cemento per molto tempo è stato considerato un materiale molto resistente a ogni tipo di degrado, oggi, questa convinzione è venuta meno. Quasi un secolo di strutture in cemento armato hanno messo in evidenza La ricostruzione delle parti nelle quali è venuta a mancare la coesione tra il supporto e l’intonaco causandone il distacco, è avvenuta con malta a base di grassello di calce e con l’inserimento di inerti, quali sabbia di fiume o polvere di marmo per imitare la granulometria originale (il grassello di calce è stato utilizzato in presenza d’intonaci a base di calce). Interventi di consolidamento ■ ristabilimento della coesione della pellicola pittorica mediante ripetute applicazioni, con intervalli appropriati, di consolidanti (tipo composto di Primal B60 e acqua distillata); ■ ristabilimento dell’adesione tra supporto murario e intonaco mediante iniezioni di consolidanti, tipo Leit o Ledan Tb1 nelle zone adiacenti alla porzione distaccata; Interventi preliminari Documentazione fotografica da effettuarsi sia nelle zone danneggiate sia in quelle in buono stato conservativo. Rilievo grafico con l’utilizzo di cartoni da spolvero degli elementi decorativi ripetibili, da utilizzarsi nelle zone in cui la decorazione non è più leggibile per deterioramento. Analisi conservativa costituita dal controllo manuale della corretta adesione degli intonaci al supporto murario, dei distacchi in genere e in prossimità delle fessurazioni, delle lacune e della solidità della pellicola pittorica. Rimozione di eventuali depositi superficiali e ridipinture a secco in situazione di cattiva coesione e adesione. Gli interventi Durante il restauro in corso sui modellati in malta cementizia che caratterizzano il complesso del giardino di Villa Grock sono state ostruite le cavillature presenti nei manufatti. Le suddette stuccature sono state effettuate con malta a base cementizia ad alta resistenza e resine sintetiche con inerti pigmentati di analoga finitura a quelli presenti. Nonostante ciò per avere uniformità estetica delle superfici si è reso necessario un intervento di ripresa cromatica. In prima analisi si è intervenuti con un puntuale ciclo di pulizia tramite pennelli a setole morbide e con l’utilizzo di gomme Wishab. Dopodiché La reintegrazione pittorica è stata effettuata con sovrapposizioni di velature a più colori seguita, dove necessario, da una ricostruzione, con campiture tratteggiate e puntinate, che hanno reso l’effetto materico della brossatura dei manufatti storici. A conclusione dell’intervento si è steso un protettivo finale congruo al materiale utilizzato per la reintegrazione pittorica.