E - Circolo Culturale il Borgo

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E - Circolo Culturale il Borgo
politica
il borgo 134
Sommario
politica
pag. 2
scuola materna
pag. 8
Cicciolo d’Oro
pag. 9
cultura
pag. 10
volontariato e solidarietà
pag. 15
lettere al Borgo
pag. 22
sport
pag. 23
le vie di Campagnola
pag. 26
la buona tavola
pag. 27
circolo culturale Il Borgo
pag. 28
• nell’anno 2010 un saldo positivo non inferiore
a euro 128.000,00 (uguale a 2007)
In caso di mancato rispetto del patto di stabilità
interno 2009 – 2011 nei confronti dell’ente
inadempiente si applicano le sanzioni sotto
riportate:
• riduzione dei contributi ordinari dovuti dal
Ministero dell’Interno in misura pari allo
sforamento del saldo programmatico e,
comunque, per un importo non superiore al
5% dei contributi medesimi;
• limite degli impegni per spese correnti in
misura non superiore all’importo annuale
minimo assunto in uno degli ultimi tre anni;
• divieto di ricorrere all’indebitamento (ricorso
a mutui);
• divieto di assunzione di personale a qualsiasi
titolo, con qualsivoglia tipologia contrattuale,
ivi compresi i co.co.co, nonché stipulare
contratti di servizio con soggetti privati;
• riduzione del 30%, rispetto all’ammontare
risultante al 30 giugno 2008, delle indennità
di funzione e dei gettoni di presenza degli
amministratori
• blocco dell’incremento del fondo risorse
decentrate.
Le sanzioni sono applicate nell’anno successivo
a quello dell’inadempienza.
Questo si aggiunge alla significativa contrazione
della spesa corrente, derivante anche dalle
minori entrate per trasferimenti da parte dello
Stato e della Regione, che si scontrano con le
maggiori richieste che esprime una Comunità
che registra un costante aumento demografico
e dalla crisi economica che crea difficoltà a
tante famiglie, che chiedono al Comune interventi
di sostegno.
Le ripercussioni più devastanti le abbiamo sulla
parte della spesa in conto capitale.
L’avevamo premesso nel programma di legislatura
che molte delle opere incluse avrebbero potuto
essere realizzate solo previa modifica del “patto”che al momento non è ancora avvenuta- i cui
vincoli sono nel frattempo diventati più
penalizzanti, anche in seguito alla crisi che
stiamo vivendo.
Perché?
Come sopraindicato sulla parte investimenti il
“patto” incide sulla cassa: significa che, tanto
si è incassato nell’anno solare, tanto si può
spendere nello stesso anno solare. Accade perciò
che i 2 milioni di euro che il Comune aveva
accantonato negli anni scorsi per realizzare la
riselciatura della Piazza e altre opere, non
possono essere utilizzati;
accade che non è possibile ricorrere al prestito
attraverso la contrazione di mutui, che
permetterebbero, ad esempio, di investire nelle
energie rinnovabili.
Questi investimenti nelle fonti energetiche
alternative avrebbero permesso all’Ente di
produrre risparmi sufficienti al pagamento delle
rate dei mutui stessi.
Accade anche che il ritardo nel trasferire ai
Comuni contributi su opere realizzate in anni
precedenti, anche se ai fini del bilancio
costituiscono un credito, fino a quando non
sono incassati, non possono essere nemmeno
impegnati.
Per il nostro Comune l’importo dei crediti
ammonta 180/190 mila euro.
Situazione debitoria temporanea dell’Ente
verso imprese, fornitori e professionisti
Sempre a causa del patto di stabilità Interno,
l’Amministrazione è costretta a dover rinviare
i pagamenti di lavori o forniture - pur avendo
i denari disponibili e appositamente
impegnati- per un importo che si aggira sui
480 mila euro.
Pur avendo messo al corrente i fornitori che il
ritardo del pagamento non è per inadempienza
o per mancanza dei soldi necessari, diventa
indispensabile pagare chi ha lavorato o fornito
beni e ridurre detto importo, ma per poter fare
ciò occorre portare a casa i contributi che ci
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devono gli Enti superiori e bilanciare i flussi
di spesa, anche su investimenti strutturali
necessari.
Accade poi che i tagli dello Stato a Regioni e
Province, si ripercuotono, a cascata sui Comuni
e che le poche fonti d’entrata che potevamo
utilizzare per opere pubbliche, come ad esempio
gli oneri di urbanizzazione, con la crisi economica
si sono ridotti drasticamente:
nel 2007 ...664.503,00 euro
nel 2008 ...319.710,00 euro
nel 2009 stimati ...236.837,00 euro
Inoltre, così come evidenziato nel documento
dei Sindaci reggiani, pubblicato su questo
periodico, le forti diminuzioni dei trasferimenti
da parte dello Stato, mettono in reale difficoltà
anche l’ordinaria gestione dei servizi erogati ai
Cittadini.
Un esempio per tutti è rappresentato dall’ICI
1° casa, imposta eliminata, per cui il Governo
aveva promesso di compensare il minore gettito
(per il nostro Comune 493 mila euro), di cui al
momento pare sarà trasferito – stando ai dati
del Ministero - solo il 77%.
Succede così che i progetti già realizzati, ad
esempio la riselciatura della Piazza, la
ristrutturazione di una parte dell’Asilo Nido,
di alcuni spazi della Casa Protetta, non
potranno essere appaltati.
Non potranno essere messi in opera alcuni
tratti importanti di piste ciclopedonali,
saranno ridotte di oltre il 50% le somme
destinate alle manutenzioni ordinarie di strade
e alla pubblica illuminazione; saranno altresì
rinviati altri progetti come la ristrutturazione
della ex biblioteca, destinata ad ospitare
servizi della Polizia Municipale del Distretto,
il completamento della rete delle ciclabili, il
campus scolastico educativo.
Questo per gli investimenti.
Per la parte corrente dovremo intervenire
drasticamente sulle spese – necessarie e non
superflue – per raggiungere il pareggio di
bilancio.
Ada e Vito Rustichelli
Nel 17° e 18° anniversario della scomparsa
va il ricordo dei famigliari tutti.
Mauro Pedrazzoli
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S
ettecentosette, a tanto ammonta il
numero di votanti alle Primarie del
2009 per l’elezione del nuovo
segretario nazionale del Partito
Democratico presso il Comune di Campagnola
Emilia.
Un risultato straordinario, aldilà di ogni più
rosea aspettativa ed è questo il vero dato
politico della tornata elettorale.
Se il risultato di Bersani era per i più
scontato, di contro non lo era certo il numero
di presenti. Anche a Campagnola ben prima
delle ore 20, difatti, si è dovuto far ricorso
a fotocopie non essendo bastate le schede
forniteci dall’organizzazione nazionale.
Passando al dato politico di Campagnola,
diciamo che abbiamo rispecchiato più o meno
il dato nazionale e la stessa assemblea degli
iscritti fatta un mese prima.
La dote di Bersani secondo me è questa, o
meglio questi numeri anche di Campagnola,
numeri che non ci si può mai permettere di
dare per scontato.
Bersani ha ottenuto 320 preferenze, contro
le 269 di Franceschini e le 109 di Marino.
Potrebbe sembrare un partito diviso ma così
non è e non sarà né a Roma né a Campagnola.
Ci siamo confrontati ed ora è giusto che chi
ha avuto il maggior numero di preferenze
indichi la strada, secondo il mio parere non
da solo, ma facendo la giusta sintesi delle
tre mozioni.
Dal canto nostro, come Circolo, abbiamo
accompagnato l’elezione del segretario con
la sottoposizione di un questionario, a chi
voleva, sul futuro del Pd da consegnare
idealmente al nuovo segretario entro Natale.
Sono emersi dati molto interessanti, alcune
conferme ma anche alcune sorprese. Nei 236
questionari che sono stati depositati nell’urna
vi sono tutte le amarezze e le speranze che
anche il popolo del Pd di Campagnola ha
maturato negli ultimi tempi. Restituiremo
questi dati, una volta assemblati, il 1 di
Dicembre in Aula Rodari (n.d.a. Non so se
quando uscirà il giornale sarà già stata fatta
o meno) dove speriamo sia presente di un
folto pubblico di motivati elettori del Pd.
Marco Pedrazzoli
Segretario PD Campagnola Emilia
È stata qui la festa? Sì!
L
a sensazione che le cose fossero andate
bene l’avevamo già a conclusione de
“La Festa”, ma adesso che i freddi
numeri sono stati esaminati, lo
possiamo finalmente dire: anche quest’anno
quello che si può considerare l’evento
dell’estate del nostro Comune presenta un
bilancio complessivo più che soddisfacente.
All’importante funzione sociale che “La Festa”
svolge, rappresentando l’appuntamento
politico dell’anno e, perché no, anche uno
Responsabili della pubblicazione: Silvia
Bompani, Matteo Bocciolesi
Redazione: Iljc Pedrazzoli, Ilaria Maioli,
Federica Sueri, Andrea Melegari, Nicodemo
Balestrieri, Sara Bezzecchi, Mauro Pedrazzoli,
Fabrizio Rossetti
Responsabile pubblicità: Ermete Oliva
Progetto grafico: Mauro Savazza
La redazione ringrazia quanti hanno
collaborato alla realizzazione di questo
numero.
Il contenuto degli articoli firmati esprime
l’opinione dell’autore e non necessariamente
quello della redazione.
Spedizione gratuita
Finito di stampare il 27 novembre 2009.
dei principali eventi culturali del nostro
Comune, si aggiungono ora i dati relativi a
presenze, fatturato e utile finale che ci
confortano e ripagano degli sforzi fatti da
tutte quelle decine di volontari che per 3
mesi hanno lavorato alla sua realizzazione.
Sembra ieri quando verso le 6 di sera di
giovedì 16 luglio abbiamo capito che ce
l’avevamo fatta: potevamo inaugurare la prima
delle 17 serate di Festa (e sottolineiamo 17
serate) perchè tutto sommato ogni cosa era
al suo posto.
E quest’anno ci siamo trovati di fronte alla
scommessa più importante: ripensare il settore
ristoranti con l’unione dei due storici
“Giordano” e “Scoglio” nel nuovo “Terra &
Mare”, collocato peraltro all’interno della Sala
2000 con il conseguente potenziamento della
“Bisteccheria”, unico ristorante in esterno.
Per non parlare dell’impatto che ci
aspettavamo avrebbe avuto l’attuale crisi
economica sulle entrate totali (ormai tante
famiglie sono obbligate a ridurre molte spese
non necessarie), crisi che ci ha portato a
prendere la decisione di non aumentare i
prezzi dei ristoranti anche per quest’anno,
ed è il terzo consecutivo.
Da quel giovedì sera quindi siamo partiti pieni
di speranza, ma senza alcuna certezza, che
le nostre scelte sarebbero state accolte con
favore; poi col passare delle serate è cresciuta
la sensazione che le cose andassero bene.
Vedere l’area della festa piena di persone,
tra cui molti non campagnolesi; sentire dire
da chi esce da uno dei ristoranti “comunque
qui a Campagnola si mangia sempre molto
bene”, non può che renderci soddisfatti del
lavoro svolto.
Arrivando poi ai freddi numeri esposti sotto
nella tabella è da sottolineare che il
“fatturato” complessivo de “La Festa” risulta
superiore ai 200.000 euro, con una riduzione
degli incassi complessivi del solo 6,76%,
mentre l’area ristorazione (che comprende
bar e ristoranti) registra comunque un positivo
-8,29%.
L’utile finale, pari al 10,23% e quindi sui
valori dello scorso anno, ci permette, dal
punto di vista economico, di guardare con
più serenità alla realizzazione di tutte quelle
attività che il nostro partito ha in progetto
per i prossimi mesi e di poter programmare
alcuni investimenti necessari a rendere ancor
più bella “La Festa” che verrà.
In conclusione il nostro ringraziamento più
grande va a tutte quelle persone, e sono circa
200, che per settimane hanno volontariamente
dedicato il loro tempo alla realizzazione di
un evento che molti Comuni vicini ci
invidiano, ed hanno ragione!
ENTRATE TOTALI
202.243,29 euro - 6,76%
ENTRATE AREA RISTORAZIONE
146.371,22 euro - 8,29%
PRESENZE PRESSO RISTORANTI
6.832 persone
USCITE COMPLESSIVE
181.558,64 euro -6,15%
UTILE FINALE
20.684,65 euro
Pari al 10,23% del fatturato
Mauro Oppizzi
Tesoriere PD Campagnola Emilia
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Un senso a questa storia
“V
asco… Vasco ognuno lo prende
come vuole. Per me prima di
tutto è uno di Zocca, un
emiliano. Dicevano i puristi che
Verdi era bandistico. Dicevano che Pavarotti
era approssimativo. Potrebbero dire che Vasco
è largamente imperfetto. Va bene. Ma come
mai tutti e tre ti entrano in testa come
pallottole? Da dove arrivano quella efficacia,
quella capacità di far stare una idea o una
emozione in poco posto? Ho sempre pensato
che ci fosse qualcosa di contadino in tutto
questo, qualcosa che sapeva di terra. La
semplicità grezza ed essenziale dei contadini
emiliani, dei loro modi di dire, del loro modo
breve e forte di afferrare un oggetto o un
concetto. Vasco, dunque; un emiliano tuttavia
diverso dagli altri emiliano-romagnoli dello
show. Non di quelli fra la via Emilia e il West,
non di quelli letterari o politici, non di quelli
stralunati che hanno respirato il Po.
Semplicemente un vero romantico, di quelli
che ti accarezzano con la mano rugosa e
trasformano la rabbia o il dramma in
malinconia. Qualcuno ha messo Vasco fra i
cattivi maestri. Lo metterei piuttosto fra i
terapeuti. C’è gente seria a Zocca. Gente che
sa che per aiutarti a vivere deve metterci
comunque un raggio di sole…”. (P.L. Bersani).
Ebbene sì, sono parole di Pierluigi Bersani,
nuovo Segretario Nazionale del Partito
Democratico, raccolte in un suo intervento
sul libro “Il Mondo che vorrei” di Vasco Rossi.
Le ho trovate “illuminanti”, perché è bello
potere pensare, al di là delle polemiche sterili
sull’ipotetica “diversità” tra iscritti ed elettori,
che il popolo delle primarie PD abbia votato
Bersani ritrovando in lui le stesse
caratteristiche che Bersani ritrova in Vasco
Rossi. Un mix di semplicità contadina, grezza
ed essenziale e nello stesso tempo romantica
e calorosa. Uno stile con al centro la vicinanza
ai problemi veri delle persone e del paese,
dicendo con franchezza le cose che non
vanno, ma senza mai togliere la “mano che
accarezza”.
Bersani ha già dimostrato – come
amministratore e come ministro - di essere
capace di ascoltare, di fare, di affrontare i
problemi che i cittadini vivono
quotidianamente. E oggi, di fronte alla grave
crisi economica che stiamo vivendo, tema
che il neo-segretario ha già messo al primo
posto dell’agenda politica del PD, abbiamo
finalmente la possibilità di vedere all’opera
un partito che parla dei problemi di chi perde
il lavoro e delle imprese che rischiano di
chiudere. Con Pierluigi Bersani, quindi,
riprendendo i versi di Vasco Rossi e lo stesso
slogan utilizzato durante la campagna delle
Primarie, abbiamo la possibilità di “dare un
senso a questa storia”, alla storia del PD ed
alla sua forza di essere alternativa vera di
governo del paese.
Ovviamente le aspettative sono tante; la
storia recente del PD parla di sconfitte
politiche e di difficoltà nella costruzione del
partito (lo dicono gli elettori, e gli elettori,
per chi fa politica non sbagliano mai).
Tuttavia la speranza di potere fere bene c’è.
Soprattutto se Bersani saprà valorizzare le
persone, tante, che lo hanno sostenuto.
Certo, nelle compagnie grandi può esserci
chi è più o meno simpatico - qualcuno a
volte è anche un po’ ingombrante - ma con
molta obiettività e serenità sappiamo che
nel PD, anche a livello locale, nelle
amministrazioni e nei circoli, stanno
cominciando a trovare spazio e responsabilità
tanti giovani e tante donne, risorse delle
quali il PD di oggi non può fare assolutamente
a meno. Senza contare che, continuando sul
“filone dell’emilianità”, attorno alla figura
di Bersani sono confluite anche persone molto
vicine a Romano Prodi e all’esperienza
dell’Ulivo, probabilmente accantonata troppo
in fretta.
Non da ultimo va ricordato che tra i principali
sostenitori (prima) e collaboratori (adesso)
di Bersani ci sono anche Rosi Bindi ed Enrico
Letta, rappresentanti importanti di una delle
identità politico-culturale fondatrici del PD,
quella del cattolicesimo democratico e nello
stesso tempo personaggi politici che già
hanno avuto modo di mettersi in gioco in
prima persona (nelle precedenti primarie),
persino di fronte alla certezza di perdere,
per testimoniare le loro idee senza
opportunismi. Anche e soprattutto di queste
persone il PD ha bisogno.
Dunque risorse umane importanti per costruire
un partito con delle idee. In questi venti
mesi di vita del Pd purtroppo abbiamo faticato
molto ad affrontare i temi veri, spesso presi
dalla paura della discussione e del confronto,
con il risultato che spesso, anziché rafforzare
le nostre idee, le abbiamo “annacquate” fino
a renderle, a volte, indistinte. Con Bersani
invece l’augurio che ci dobbiamo fare è di
ridare forza alle nostre identità fondanti,
discutendo e confrontandoci, con l’obiettivo
di generare un’unica nuova identità con
elementi programmatici chiari, vincenti sul
piano dell’alternativa all’attuale maggioranza
che governa l’Italia.
Adesso dunque tocca a Bersani, ma tocca
anche a tutti gli iscritti e a tutti gli elettori
del PD. Non a caso ho volutamente
“dimenticato” di parlare di “bersaniani” e
“franceschiniani”, perché, come ha già detto
e fatto capire Bersani, si tratterà di dare
forza e gambe ad una partito che certamente
non può permettersi di dare peso alle correnti.
Credo che per il Pd sia l’ultima occasione:
portiamo con noi una grande responsabilità,
che va oltre noi stessi: quella di ridare al
paese un’opposizione forte che possa essere
davvero partito di governo. E’ il momento di
scommettere. Non è il momento di giocare
in difesa, di avere paura magari per difendere
qualche vecchio recinto troppo stretto dove
possiamo cullarci come anime belle. Il prezzo,
altrimenti, lo pagheranno le generazioni
future.
Coraggio: diamo un senso a questa storia!
Giorgio Galli
Circolo PD di Campagnola Emilia
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il borgo 134
politica
I confini della vita tra scienza ed etica: una riflessione
C
i sono temi sui quali è difficile dibattere,
poiché sviluppano domande alle quali
è difficile dare una risposta sola. Ci sono
interrogativi pesanti che raramente ci
poniamo, perché ci toccano profondamente, ci
disturbano e per i quali vorremmo una ricetta
veloce, un’aspirina che ci tolga quel cerchio alla
testa in pochi minuti.
Ragionare sulla morte, o meglio, sulla fine della
vita presuppone da parte nostra l’accettazione
del limite umano, la consapevolezza della “data
di scadenza“, insomma, il nostro essere tutti
soggetti “ terminali “.
In una società proiettata in avanti verso un
prolungamento della vita anche e soprattutto
in termini di qualità, ricordarsi di non essere
eterni può sembrare un paradosso; l’eccesso di
fiducia nella tecnologia ha prodotto nelle persone
un’insana illusione nell’eterna giovinezza, nel
procrastinare il più possibile il momento fatidico
semplicemente non invecchiando più.
Il corpo umano non è perfetto, ma è perfettamente concepito per percorrere un ciclo biologicamente straordinario, fatto di mutamenti
progressivi più o meno armoniosi a seconda
della cura che gli dedichiamo.
La medicina ha la grande responsabilità e il
merito anche di assistere la “macchina umana”
nei momenti di defezione, fare il miglior tagliando possibile e riportarla all’interno del ritmo del
mondo più in forma di prima: ma se la revisione
non funziona? Siamo pronti ad accettare che
qualcosa di irreversibile sìa successo? Riusciamo
a comprendere ciò che i medici cercano di
comunicarci? E se anche così fosse, siamo
davvero pronti ad andarcene?
“ Questa sera quando uscirete di qui non avrete
in mano, purtroppo, nessuna ricetta né le risposte
a tutte le vostre domande, ma se continuerete
a farvene beh, sarà una cosa buona!” Questa
affermazione della dottoressa Annamaria Marzi
mi trova completamente d’accordo: avere il
coraggio di porsi delle domande ci aiuta a capire
cosa vogliamo non solo per la nostra vita “attiva”,
ma anche per l’attesa di “morire”.
Molti hanno visto andarsene persone care come
genitori, mariti e mogli, a volte purtroppo figli
e figlie giovani fra dolori e sofferenze. Alcuni
si portano ancora dentro il dubbio se poteva
andare diversamente, il rimpianto per aver
permesso al dolore e all’emozione di offuscare
il giudizio, se era stato fatto tutto il possibile:
spesso, al dolore della perdita, si aggiunge lo
strazio di aver attraversato da soli questa agonìa,
senza la serenità di aver vissuto un’esperienza
“normale”, che prima o poi “capita a tutti”.
Se la vita è accettata da tutti, perché nella
malattia il periodo che precede la morte è
qualcosa di “anormale”, che relega le persone
in un ghetto invisibile, del quale si parla bisbigliando?
Il dibattito sulla fine della vita e le implicazioni
etiche, mediche e legali che comporta è entrato
di prepotenza nella politica accendendo le coscienze, restituendo la
medesima al suo ruolo più vero, il
servizio alle persone.
Di fronte al dramma di un coma o uno
stato vegetativo, di fronte ad una
patologia irreversibile la gente ha
paura: si sente sola e chiede aiuto.
Lo chiede ai medici, che devono dare
delle risposte; lo chiede alla comunità,
che deve rispettare il suo stato di
ammalato senza ledere la sua dignità;
lo chiede alla famiglia, che ha il diritto
di avere vicino a sé fino alla fine.
“ Quando una persona si ammala, non
c’è solo il suo corpo da curare, ma
anche la sua mente e la sua anima.
Come medici credo abbiamo il dovere
di considerare sempre il paziente nella
sua interezza, ascoltando i suoi dubbi
e le sue paure, confrontandoci costantemente con la sua famiglia.”
Normalmente tendiamo a delegare
agli ospedali la responsabilità di
gestire per intero la malattia, dimenticando quanto sìa oneroso mentre
invece, secondo il dottor Giancarlo
Tavasanis “ la maggior parte delle
cure può essere effettuata benissimo
anche a casa, una volta terminata la fase acuta
di una malattia e su questo bisognerebbe puntare.
Manca ancora però la preparazione necessaria
ai medici e tutta la struttura organizzativa.”
Andarsene serenamente, dignitosamente così
come si è vissuto: insieme alla famiglia e vicini
alla comunità che ci riconosce persone nella
malattia così come nella salute. Poter decidere
autonomamente come morire, cambiando anche
idea, così come per tutta la vita si è deciso di
vivere è un atto, a mio parere, di grande civiltà,
di autodeterminazione necessaria alla coscienza,
che restituisce agli uomini e alle donne il senso
profondo dell’esistenza come quel ciclo eterno
ed immutabile che ci rende liberi.
Federica Sueri
politica
il borgo 134
pagina a cura del Gruppo Consiliare “Democratici Insieme per Campagnola”
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Per chiarezza e obiettività
N
elle ultime settimane su alcuni siti
internet e su alcuni periodici che fanno
riferimento al Gruppo Consiliare PdlLega Nord sono stati pubblicati articoli
ed interventi di commento alle ultime
interrogazioni in Consiglio Comunale. Riteniamo
doveroso fornire alcune precisazioni con
l’obiettivo di dare ai Cittadini una corretta
informazione, fondata su risposte, dati e
documenti oggettivi (quali i verbali delle
sedute del Consiglio Comunale) e con l’intento
di lasciare definitivamente ad altri l’onere
della polemica.
Giochi recentemente installati nell’area
parco di via Magnani.
- L’interrogazione del Gruppo PDL-Lega si
riferisce ad una delibera dell’Aprile 2009,
quando era in carica un’altra
Amministrazione, e quindi non di
competenza di quella attuale. Come Gruppo
Consiliare “Democratici Insieme” ci sembra
alquanto inopportuno tirare in ballo “le
promesse elettorali dei Democratici fatte
in campagna elettorale”, poichè l’attuale
nostro Gruppo ha iniziato il proprio mandato
nel giugno di quest’anno e, quindi, non è
competente in merito alle scelte, peraltro
assolutamente limpide e legittime (e nei
termini previsti dal Regolamento Comunale),
della precedente Amministrazione.
- La “ditta locale” menzionata ha sempre
costituito un importante punto di
riferimento per gli acquisti del nostro
Comune (nell’ordine di varie decine di
migliaia di euro!). Basta dare un’occhiata
nei nostri parchi e considerare che nel 2008
da questa sono stati acquistati 8 giochi,
tra cui un’altalena posizionata, tra l’altro,
nella stessa area di via Magnani.
- Non è assolutamente possibile effettuare
un paragone, sulla base dei costi, tra i
prodotti in questione, poiché quelli installati
risultano radicalmente diversi per quanto
riguarda i materiali di costruzione (metallo
e plastiche anziché legno), che tra l’altro
ne garantiscono una manutenzione
praticamente nulla nel corso del tempo. A
tal proposito ci teniamo anche a ribadire
che all’Amministrazione Comunale non sono
mai arrivate offerte di “manutenzione
gratuita”.
Sicurezza stradale di via Magnani.
- Le perizie delle autorità competenti hanno
accertato che via Magnani non può ritenersi
oggi una strada pericolosa in quanto il
traffico in essa esistente è un traffico
esclusivamente interno, probabilmente
intenso in determinate fasce orarie e/o
serate, conseguente alle attività sportive
e/o ricreative che si svolgono nelle strutture
presenti. Inoltre la risposta
all’interrogazione fornita dal Sindaco in
Consiglio Comunale ha giustamente
ricordato che al termine dell’intervento di
urbanizzazione, ancora in corso su via
Magnani, la viabilità della zona sarà
modificata, grazie anche ad interventi, già
previsti e progettati, che consentiranno
una ancora maggiore sicurezza.
Distributori automatici all’interno del
Palazzetto dello Sport.
- La cura e la conduzione del Palazzetto sono
effettuate dalle Società sportive, che
assolvono il compito di presidio e custodia.
Da ciò deriva ovviamente che tutte le scelte
(quindi anche l’introduzione di eventuali
distributori automatici) debbono,
doverosamente, essere prese principalmente
dalle Società sportive stesse, che meglio
di ogni altro soggetto sono a conoscenza
delle esigenze dei fruitori della struttura.
- A differenza di quanto si afferma,
erroneamente, nell’opuscolo del gruppo di
minoranza, da parte delle sopraccitate
Società sportive non sono MAI giunte né
all’Amministrazione Comunale, né
all’Assessorato allo Sport, richieste ufficiali
di installazione di distributori automatici,
peraltro onerosi da gestire, non tanto sul
piano dell’attivazione, quanto soprattutto
sul piano della custodia, perché oggetto
spesso di atti vandalici ed effrazioni, con
conseguenti danni a porte e vetrate.
Rampa da skateboard presente nel
“campetto”.
- L’Ufficio Tecnico Comunale ha già effettuato,
tempo fa, una valutazione sulla sicurezza
della struttura, attestandone sì lo stato di
usura, ma non la pericolosità. Inoltre, già
prima
della
presentazione
dell’interrogazione, l’Ufficio Tecnico aveva
provveduto a valutare diversi preventivi per
interventi di manutenzione, che però ad
oggi risultano molto onerosi.
L’Amministrazione ha già iniziato anche a
valutare eventuali diversi provvedimenti.
Ci permettiamo, inoltre, di sottolineare
come il gruppo di minoranza sollevi problemi
di costi e di risparmio riguardo i giochi di
via Magnani, ma non si ponga lo stesso
tipo di problema in questo caso.
In conclusione, oltre alle suddette precisazioni,
vorremmo ricordare a tutti i cittadini che è
sempre possibile, per tutti, in ogni momento,
ottenere informazioni trasparenti ed oggettive
sulle scelte operate dell’Amministrazione
Comunale. Le sedute del Consiglio Comunale
sono rigorosamente pubbliche. Anche quelle
in cui si presentano le interrogazioni; in quella
sede il Sindaco fornisce risposte “pubbliche”
e verbalizzate. Chi non potesse partecipare ai
Consigli Comunali può inoltre sempre fare
richiesta delle varie delibere (oltre che dei
verbali) all’Ufficio Segreteria del Comune.
Inoltre, entro il primo semestre del 2010, con
l’implementazione di un nuovo software
acquistato dall’Ente, tutti questi documenti
saranno disponibili anche sul sito internet del
Comune di Campagnola Emilia:
www.comune.campagnola-emilia.re.it.
Il Gruppo Consigliare
Democratici Insieme per Campagnola Emilia
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il borgo 134
politica
pagina a cura del Gruppo Consiliare “Democratici Insieme per Campagnola”
Il governo pensa al ponte sullo
stretto e taglia lo stretto necessario
S
tiamo entrando in una fase molto
delicata ed importante per il lavoro dei
Consigli Comunali. Nei prossimi mesi
dovremo infatti arrivare all’approvazione
del Bilancio di Previsione 2010, forse l’atto
più importante per ogni Amministrazione
Comunale. Mai come quest’anno però si avverte
la criticità di tale lavoro, sempre più ostacolato
dai tagli previsti dall’attuale Governo nei
confronti degli Enti locali.
A tal proposito, vorremmo ricordare e ribadire
con forza il nostro sostegno alle iniziative che
i Sindaci della Provincia di Reggio Emilia
hanno intrapreso contro questa politica di
governo, sempre più incapace di comprendere
(o forse è meglio parlare di finta
incomprensione) che tagliare
indiscriminatamente le risorse fondamentali
dei Comuni comporta seriamente il rischio di
chiusura dei servizi pubblici e quindi un danno
“vitale” ai Cittadini.
Cosa sta succedendo in sostanza ?
Succede che proprio in un momento di crisi
economica che attanaglia le famiglie - si
prevedono, a livello nazionale, 4 milioni di
posti di lavoro a rischio - l’attuale linea del
Governo Berlusconi affonda i Bilanci dei Comuni
fissando parametri irraggiungibili sul patto di
stabilità e tagli insopportabili ai trasferimenti
dallo Stato verso i Comuni stessi.
Ecco i punti principali oggetto del nostro grido
d’allarme, sui quali vorremmo fissare
l’attenzione di tutti i nostri concittadini:
1. La mancata restituzione per oltre 10
milioni di euro di ICI.
Non siamo disposti a passare sopra alle
false promesse. Dopo l’abolizione dell’ICI
sulla prima casa, questi erano i soldi
comunque promessi come rimborso dallo
Stato ai Comuni. Si tratta di risorse
indispensabili per fare funzionare i Servizi
ai Cittadini (a Campagnola significa ad
esempio far funzionare: Asilo Nido, Servizi
Sociali, Uffici Comunali, Trasporti scolastici,
ecc..) e per far partire le opere pubbliche.
Ad oggi: non è arrivato un euro!!. I servizi
rischiano seriamente di essere tagliati o,
in alcuni casi, chiusi!!!
2. I tagli al fondo sociale nazionale
(praticamente un dimezzamento) che si
ripercuotono proprio sui Cittadini più in
difficoltà.
3. I tagli sulla sicurezza: al di là delle
proclamazioni e delle misure d’immagine quando non dannose - del Governo, si
confermano le pesanti riduzioni di budget
alle Forze dell’ Ordine, che il 28 ottobre,
con le loro organizzazioni sindacali, hanno
manifestato in piazza a Roma contro una
situazione sempre più insostenibile. La
sicurezza delle città viene messa a
repentaglio per esigenze di bilancio ed ai
Sindaci mancano i mezzi per intervenire o
persino la possibilità di ampliare gli organici
di Polizia Locale. Non si può pensare di
sostituire ai professionisti dell’ordine
pubblico i volontari delle ronde.
4. I tagli sulla scuola, che oltre a danneggiare
il futuro dei nostri ragazzi - e a lasciare a
casa 24.000 persone proprio in un momento
di grave crisi occupazionale - ancora una
volta ricadono direttamente sui bilanci
degli Enti Locali, chiamati a farsi carico
dei tagli sugli insegnanti d’appoggio e sulla
sicurezza e vigilanza negli edifici scolastici.
5. Il blocco degli investimenti da parte dei
Comuni a causa e per mezzo del Patto di
Stabilità, che tiene chiusi in cassa milioni
di euro in provincia di Reggio Emilia. Soldi
buoni che non possono essere spesi e
investiti producendo lavoro, servizi e
benessere, con tempi estremamente più
rapidi rispetto a faraoniche grandi opere come il Ponte sullo Stretto ¬che daranno
benefici (forse) in un decennio.
Nelle prossime settimane dunque i Sindaci,
ma anche Assessori e Consiglieri Comunali,
andranno in piazza a manifestare questo disagio
crescente, chiedendo soprattutto, con urgenza
e responsabilità:
a) La totale restituzione dell’ICI, come da
impegni del Governo.
b) Il ripristino dei fondi per il Fondo Sociale
Nazionale
c) Il ripristino di stanziamenti necessari
alla sicurezza delle città e al buon
funzionamento della scuola pubblica
d) Il riesame dei criteri del Patto di
Stabilità, al fine di permettere ai Comuni
di investire e di garantire le erogazioni
e i servizi necessari ad affrontare un
momento particolarmente duro per le
nostre comunità, in cui sono migliaia le
famiglie da sostenere per un tempo
indeterminato.
Anche a Campagnola Emilia stiamo definendo
l’organizzazione di alcuni momenti pubblici
nei quali presentare ai Cittadini “lo stato
dell’arte” rispetto alle promesse finora
mancate. Sicuramente ci potrete trovare in
varie occasioni in Piazza Roma, durante il
mercato del sabato. Potranno essere
occasioni per approfondire la problematica
e confrontarci sulle possibili via d’uscita.
E’ proprio il caso di dire e di invocare: “Non
pensiamo al Ponte sullo Stretto, quando manca
lo stretto necessario”!!!
Il Gruppo Consigliare
Democratici Insieme per Campagnola Emilia
scuola materna
il borgo 134
8
Disputandum Est
“S
ai che noi abbiamo tagliato con le
forbici delle parole dai giornali? Poi
le abbiamo incollate su un foglio
bianco e le abbiamo attaccate su un
pannello in sezione!”
“Dai!? Noi invece abbiamo guardato dei pezzi
di film. C’era anche quello del bimbo che perde
l’aereo!”
“No, noi abbiamo parlato delle regole: quelle
che ci sono a scuola, e anche quelle che ci sono
a casa.”
Potrebbero benissimo essere parole dette dai
bambini al termine della giornata scolastica…
In realtà a parlare sono i genitori della scuola
Anselperga, che il giorno seguente l’incontro
di sezione si sono raccontati le attività svolte
la sera prima.
La storia è questa: gli insegnanti, durante
l’assemblea dei genitori, oltre a parlare della
situazione del gruppo, delle varie ipotesi progettuali, e delle immancabili “varie ed
eventuali”, hanno proposto anche un tema di
dibattito.
Hanno stabilito un tempo per la discussione,
hanno dato il calcio d’inizio, e come a “Porta
a porta” (o a “Ballarò”, per par condicio) hanno
partecipato al confronto in veste di moderatori.
Le famiglie presenti hanno fatto il resto.
Quelle della sezione “3 anni” si sono cimentate
in un collage di parole chiave che rappresentassero per loro il periodo di ambientamento
passato nei primi mesi all’Anselperga.
Il risultato è tuttora in sezione, visibile a tutti,
ed è soprattutto frutto di un lavoro di squadra
e di riflessioni aperte che hanno portato alla
luce ansie, timori, ma anche eccitazione e
aneddoti riguardanti un periodo così delicato
com’è l’inserimento in una nuova realtà scolastica.
Il tema toccato dalla sezione “4 anni” è stato
quello “spinoso” delle regole; un argomento
sempre d’attualità e per il quale è importantissimo avere un limpido scambio di informazioni
tra scuola e famiglia.
La consapevolezza reciproca, infatti, di come
insegnanti e genitori gestiscano il complicato
mondo dell’educazione è fondamentale affinchè
i bambini vivano in equilibrio e coerenza il
loro percorso di crescita.
Mamme e papà della sezione “5 anni” si sono
confrontati riguardo al tema dell’aggressività
in tutte le sue forme: fisica, verbale, comportamentale o psicologica.
Il primo input è stato suggerito da alcune
scene tratte da film, e subito dopo aver archiviato qualche richiesta di pop-corn e coca cola,
la discussione si è articolata per un’ora circa,
fornendo ottimi spunti su cui riflettere e lavorare.
A prescindere dagli argomenti trattati durante
queste serate pensiamo che una scuola partecipata, in cui vi sia uno scambio sincero di
opinioni, idee, e conoscenze tra bambini,
famiglie e insegnanti, possa creare una eccezionale struttura educativa che tenga conto
dei molteplici punti di vista, competenze e
valori di cui è formata la nostra società.
Quali temi potremmo quindi affrontare nei
prossimi incontri di sezione?
Passione verso i battaglieri “Gormiti”?!
Repulsione verso le terribili verdure?!!!
In effetti qualsiasi tema è valido, purchè possa
essere utile ad una crescita comune e possa
fornire il pretesto per una piacevole serata in
cui stare insieme per far star bene i “nostri”
bambini.
Gli insegnanti
della scuola d’infanzia Anselperga
9
il borgo 134
Cicciolo d’Oro
Cicciolo: 10° anno
E
bbene sì: siamo arrivati alla decima
edizione. Chi lo avrebbe mai detto che
il “Cicciolo d’Oro” avrebbe riscosso
tutto questo successo!
Visto che sono passati alcuni anni dalla prima
edizione, ci fa piacere ricordare come è nata
questa manifestazione.
Per alcuni anni a dicembre sono venuti a
trovarci a Campagnola gli amici di Tenno,
rallegrandoci con i loro cori e con le loro
specialità culinarie. Quando per motivi organizzativi non sono più riusciti a venire, ci
siamo chiesti che cosa si potesse inventare
in loro sostituzione, dal momento che i
cittadini avevano dimostrato di apprezzare
queste serate. Si è così pensato a
un’alternativa che ci permettesse di non
perdere le nostre tradizioni. Ecco come è
nata l’idea di fare i ciccioli. Il primo grosso
problema fu, tuttavia, convincere i masadôr
a venire in piazza a preparare i ciccioli: cosa
molto difficile a causa della loro diffidenza
a misurarsi con gli altri e della loro abitudine
a lavorare solo in casa dei contadini.
La prima edizione con tredici norcini, veri e
propri pionieri, si è svolta il pomeriggio di
venerdì 29 dicembre 2000. Purtroppo verso
le sedici è cominciato a piovere e allora tutti
si sono riparati sotto il portico, dove si è
formata una cortina di fumo: ma la soddisfazione di vedere in mezzo a tanto fumo così
tanta gente curiosa di vedere come si facevano i ciccioli è stata grande. Il bel risultato
ci ha dato coraggio per la seconda edizione
e con essa è nata l’idea di fare un grosso
torchio per produrre una forma di ciccioli da
guinness. Questa volta la giornata è stata
stupenda non solo dal punto di vista meteorologico, ma anche per il numero di presenze
in piazza. Il resto è ormai storia…
Se la cucina Scavolini è la più amata dagli
italiani, “Il Cicciolo d’Oro” è la manifestazione
più copiata nei paesi e nelle province limitrofe
alla nostra. Una bella soddisfazione per
Campagnola! La quale, tuttavia, ci impone
ogni anno nuove sfide e lo stimolo continuo
a inventare sempre qualcosa di diverso e di
innovativo. Sebbene si debba sottolineare
che, per quanto si impegnino, le copie non
sono mai uguali all’originale…
Per l’edizione dell’anno scorso parlano i
numeri: 101 paioli in gara, 220 norcini, 50
quintali di grasso, una produzione di 5 quintali di ciccioli distribuiti gratuitamente a
tutti i presenti, una presenza stimata di
15.000 persone e una settantina di bancarelle
tra abbigliamento e alimentari provenienti
da tutta Italia. Un’altra cosa che ci ha dato
molta soddisfazione è stata la partecipazione
di 100 volontari e di 80 sponsor, che hanno
rappresentato la spina dorsale della festa:
senza il loro aiuto, infatti, non sarebbe stata
gestibile una manifestazione così impegnativa! Naturalmente sono sempre ben accette
le nuove leve che vogliono entrare a far parte
della banda del Cicciolo…
Un’ulteriore soddisfazione di questa decima
edizione è che entro il 13 dicembre il “Cicciolo
d’Oro” avrà la Denominazione di Origine
Comunale (DE.C.O.). Questo vuol dire che
Campagnola avrà il suo Cicciolo e che nessuno
potrà copiarlo, un altro riconoscimento che
si aggiunge a quello del Cicciolo Reggiano
già avuto dalla regione Emilia Romagna. Chi
l’avrebbe mai detto che il “Cicciolo d’Oro”
avrebbe mosso così tanta gente, ottenuto
così tanti riconoscimenti e un successo così
grande!
Ma ora veniamo al Cicciolo di quest’anno.
Come dicevamo, siamo giunti alla decima
edizione e per festeggiare degnamente questo
anniversario ci sarà una grande festa in piazza
con molte novità e la consueta allegria.
Inoltre, i primi tre classificati di quest’anno
avranno l’onore di ricevere in premio delle
sculture del nostro apprezzato artista Cesare
Ferrari.
Vi aspettiamo, perciò, numerosi in piazza il
13 dicembre. Non mancate!
Il consiglio
del “Cicciolo D’oro”
cultura
il borgo 134
10
Boldini nella Parigi degli impressionisti
Ferrara, Palazzo dei Diamanti
20 settembre 2009 – 10 gennaio 2010
C
hi era Boldini che si trasferì da Firenze
a Parigi nel 1871? Come si sviluppò la
sua personalità da quel momento al 1886,
durante il periodo aureo della rivoluzione
impressionista? Cosa rimase di quelle esperienze
in seguito, quando Boldini divenne uno dei più
celebri ritrattisti dell’alta società? Sono queste
le domande principali alle quali vuole rispondere
questa mostra.
A Parigi, tra il 1871 e il 1886, prima di divenire
uno dei più contesi ritrattisti del bel mondo,
Boldini si era distinto come artista poliedrico,
capace di dare vita a opere di ogni tipo: dalle
scene di genere alle vedute di città, dai paesaggi
agli interni di atelier, dai nudi ai ritratti.
Tuttavia, in seguito, il successo come ritrattista
fu tale da far dimenticare, almeno fino ad anni
recenti, la sua attività precedente con la quale,
al pari dei colleghi impressionisti, ma con uno
stile diverso e personale, Boldini si impose
come uno dei protagonisti della rappresentazione
della vita moderna.
A differenza delle rassegne precedenti, tutte
antologiche, l’esposizione, organizzata da Ferrara
Arte e dal Clark Art Institute di Williamstown
è composta da novanta capolavori provenienti
da ogni parte d’Italia e del mondo, farà emergere
tutta la complessità e il fascino della personalità
boldiniana in quel quindicennio cruciale che
condusse l’artista, dopo l’esperienza macchiaiola,
alla piena maturazione avvenuta negli anni
Novanta, di quelle doti di ritrattista che da
allora in avanti lo resero celebre nel mondo.
Ad accogliere il visitatore è un prologo dedicato
Autoritratto mentre osserva un dipinto
agli anni fiorentini, un’esperienza fondamentale
per la formazione di Boldini che porta con sé
premesse importanti per il futuro sviluppo della
sua pittura. Un esempio, il bellissimo
“Autoritratto mentre osserva un dipinto”,
proveniente dalla Galleria d’Arte Moderna di
Palazzo Pitti.
Nel 1871, appena giunto a Parigi, Boldini si
dedica da subito alla realizzazione di quadri di
genere allora molto richiesti dalla ricca borghesia
europea e soprattutto americana; ai dipinti di
questa fase è dedicata una significativa sezione
della rassegna.
Accanto alla produzione di genere Boldini
realizzò, a partire dalla metà degli anni Settanta,
una serie di vedute di città che colpirono
profondamente i contemporanei e con le quali
diede una sua personale interpretazione della
realtà della vita moderna. In queste opere
l’artista registra la vita che scorre nelle piazze
parigine o nelle vie della città. Sono dipinti di
un “realismo” singolare, l’artista ferrarese basa
ogni sua creazione sullo studio attento, talvolta
ostinato, “del vero”.
Fanno parte di queste ricerche anche gli studi
dedicati all’universo femminile. In questi ritratti
Boldini indaga talvolta quel mondo con grande
sensibilità e con passionalità trattenuta,
ritraendo donne in attività quotidiane o in
momenti di intimità, come nella “Lettera
mattutina”.
Boldini non registrò solo la realtà urbana, si
spinse anche nelle campagne, lungo la Senna
o sulla Manica, lavorando a vedute e paesaggi
con figure che costituiscono la sua personale
interpretazione della pittura en plen air. Tra
gli esempi di questa produzione vi sono dipinti
di grande fascino come la “Grande strada a
Combes-la-Ville” del Philadelphia Museum of
Art, un’opera del 1873 contraddistinta da una
straordinaria sensibilità per la luce.
Come Edgar Degas, anche Boldini fu attratto
in questi anni dai teatri e dai caffè-concerto
di Parigi. Appassionato melomane fin dagli anni
della giovinezza, Boldini frequentò assiduamente
gli ambienti della musica e del teatro anche
per studiare i personaggi che li animavano e
creare uno straordinario racconto della vita
notturna parigina. Fra tutti “La cantante
mondana”.
Un’intera sezione della mostra è dedicata al
tema tutto boldiniano delle vedute d’atelier.
Riprendendo l’indagine iniziata a Firenze, quando
l’atelier era uno dei fondali prediletti dei suoi
ritratti, Boldini sviluppa un interesse preciso
per questo soggetto attorno alla metà degli
anni Ottanta. Da questo momento la sua
attenzione si focalizza, sempre più
prepotentemente, sugli oggetti della sua casa
e del suo studio. Se inizialmente queste vedute
costituiscono solo lo scenario nel quale l’artista
ambienta le visite degli amici “amatori”, dei
pittori o delle modelle, come nel bellissimo
“Donna in nero”, a poco a poco gli ambienti e
gli oggetti in essi contenuti divengono i
protagonisti stessi di questo universo “privato”.
Il pittore disegna e dipinge mobili, strumenti
di lavoro, suppellettili contraddistinti da un
valore affettivo particolare, o ancora quadri a
lui cari, custoditi gelosamente per anni nel suo
atelier creando, con grande originalità, una
sorta di “diario per immagini” della sua vita e
della sua opera.
La mostra approfondisce, infine, l’evoluzione
dello stile di Boldini nel genere del ritratto,
dalle effigi ufficiali, a quelle che raffigurano
amici e colleghi. Dopo l’esperienza fiorentina,
Boldini si dedica con rinnovato slancio al ritratto
attorno alla fine degli anni Settanta, decidendo
Suonatrice di chitarra
11
il borgo 134
cultura
alla fine di dedicarvisi completamente. L’artista
attinge a piene mani all’arte dei grandi maestri
del passato studiati, oltre che a Parigi, durante
i ripetuti soggiorni in Olanda, Italia, Inghilterra
e Spagna , facendo propri i loro insegnamenti,
sperimenta una grande varietà di soluzioni
compositive.
Sono proprio le opere di quersta fase, in
particolare alcuni tra i più celebri ritratti degli
anni Novanta , a comporre l’epilogo della mostra.
Le sue grandi effigi furono notate per l’originalità
compositiva, la sensualità, per il dinamismo
delle linee e la sapienza tecnica doti che, unite
ad una acuta capacità di introspezione
psicologica, permettono a Boldini di imporsi
come indiscusso innovatore di questo genere
pittorico. Alcuni tra i suoi più affascinanti
ritratti femminili, come “Lady Colin Campbell”
della National Portrait Gallery di Londra e
“Madame Max “ del Musée d’Orsay di Parigi
sono capolavori assoluti, con i quali Boldini
definì l’ideale femminile del tempo: un perfetto
connubio di eleganza, sensualità e inquietudine.
Federica Sueri
Ritratto di Diego Martelli
Gli appuntamenti del Natale
Inverno in mostra
L’Assessorato alla Cultura del Comune di Campagnola Emilia vi invita
ai prossimi appuntamenti:
10/10/2009 – 14/03/2010
“Da Rembrandt a Gauguin a Picasso.
L’incanto della pittura. Capolavori
dal Museum of Fine Arts di Boston”
Castel Sismondo, Rimini
GIOVEDÌ 10 DICEMBRE, alle ore 21,00 presso la Chiesa Parrocchiale
di Cognento si esibirà in musiche di Antonio Vivaldi il Coro Polifonico
“La Corbella” diretta dal maestro Paola Tognetti e accompagnato
all’organo da Davide Burani
4/12/2009 – 27/06/2010
“Inca. Origini e misteri della civiltà
dell’oro”
Museo di Santa Giulia, Brescia
9/10/2009 – 17/01/2010
“Chagall e il mediterraneo”
Palazzo Blu, Pisa
2/10/2009 – 24/01/2010
“Caravaggio - Bacon”
Galleria Borghese, Roma
GIOVEDÌ 17 DICEMBRE alle ore 21,00 presso la Chiesa Parrocchiale
di Campagnola Emilia si potrà apprezzare il Concerto del
“REgospelCORO”, composto da circa 35 voci, sotto la direzione del
Maestro Navid Mirzadeh, accompagnato da pianoforte e batteria,
con un repertorio di canti gospel e natalizi tradizionali.
Per i bambini invece riparte il “Laboratorio di narrazioni Pan”:
MERCOLEDÌ 23 DICEMBRE alle ore 16,30 presso la Biblioteca comunale
ci sarà lo spettacolo “Un Natale un po’ speciale” con l’attrice Chiara
Marinoni (iscrizioni obbligatoria allo 0522 753358 – massimo 25
posti disponibili).
27/11/2009 – 7/03/2010
“Corot e l’arte moderna.”
Palazzo della Gran Guardia, Verona
cultura
il borgo 134
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Le vorremmo tutte libere e felici...
25 novembre 2009
Giornata internazionale contro la violenza
sulle donne
S
econdo l’Organizzazione Mondiale della
Sanità la prima causa di morte nelle
donne fra i sedici e i cinquant’anni, è
rappresentata dalle botte degli uomini,
con un aumento dei casi del 23% nel 2006 (fonte
“Consumatori” marzo 2009).
Secondo un’indagine ISTAT dello stesso anno,
a tutt’oggi la più recente condotta su venticinquemila donne di età compresa fra i sedici e i
settant’anni, risulta che circa una donna su tre
ha subìto una violenza fisica o sessuale. Molte
donne le subiscono ripetutamente, sìa fisiche
che psicologiche. (fonte “Noi donne “ novembre
2009).
“Panorama“ dedicava una copertina alla
“mattanza delle donne“ nella primavera del 2007;
in un’inchiesta sconvolgente, stilava il bollettino
di un massacro che fece cinquantasette vittime
nei soli primi mesi di quell’anno.
Sono passati tre anni da quando il mensile “Noi
donne“ segnalava (marzo 2006) le uccisioni di
giovani donne a Ciudad Juarez nel Messico,
chiamando quel fenomeno “femminicidio“, termine adottato dalle donne centro-americane per
vedere riconosciuti e rispettati i propri diritti
umani, primo fra tutti il diritto ad una vita libera
da qualsiasi forma di razzismo o di violenza. Ma
cosa vuol dire esattamente “ femminicidio“?
Risponde Gianna Morselli, Presidente
dell’Associazione “Vivere Donna “ Onlus di Carpi:
per femminicidio deve intendersi ogni pratica
violenta, sìa fisica che psicologica che attenta
all’integrità, alla libertà e alla vita della donna,
con il fine di annientarne l’identità attraverso
l’assoggettamento fisico o psicologico, fino alla
sottomissione o alla morte della vittima.”
Nel giugno 2008, l’O.N.U. approva all’unanimità
la risoluzione 1820, nella quale si dice che “ lo
stupro e le altre forme di violenza sessuale
possono rappresentare un crimine di genere, un
crimine contro l’umanità o un elemento del
genocidio. “.
Quando questo numero del Borgo sarà arrivato
nelle vostre case, si sarà conclusa a Brescia la
“ Staffetta delle Donne “ contro la violenza alle
donne, partita il 25 novembre di un anno fa da
Niscemi in Sicilia, attraversando tutto il Paese
come un vento dolente, potando con sé le ombre
delle donne violentate e massacrate in tutto il
mondo non da estranei, ma da famigliari e
parenti.
E’ questo infatti l’elemento-chiave per capire
quanto il fenomeno sìa paragonabile ad un
cancro, tanto tenace quanto difficile da estirpare:
la sua radice culturale, un codice antico, un
concetto primitivo del rapporto tra i sessi fatto
di possesso, dominio e controllo.
Più le donne danno dimostrazione di indipendenza
e di autonomia più, per certi uomini, rappresenta
una provocazione inaccettabile, una rottura
nell’ordine naturale delle cose che vuole appunto
che le “cose“, cioè le donne, si comportino
come tali e non esiste che un oggetto si ribelli
al suo padrone, no?
Il Consiglio Europeo aveva sottolineato, in un
documento di qualche anno fa, come “la violenza
sulle donne sìa il più grave problema strutturale
della nostra società“.
Un problema delle donne? “Col cavolo! – tuona
Lella Costa durante la presentazione a Novellara
del suo lavoro teatrale “Ragazze” – è un problema
degli uomini che, guarda caso, scaricano sulle
donne! Non venitemi a chiedere, per favore, di
scendere in piazza, protestare, fare sit-in: ci
vadano loro in piazza, sono LORO che ci devono
mettere la faccia. Noi, care signore, ci agitiamo
per niente. Non serve a nulla se non sono gli
uomini a prendersi carico del loro lato oscuro e
riconoscerlo come parte integrante della loro
natura; accèttino, gli uomini di buona volontà
che la violenza sulle donne è un loro problema,
fàcciano un gazebo in piazza e allora sì, andrò
a firmare perché, càspita, la vittima sono io!!“
“La società italiana ha fatto pochissimo per
fermare la violenza sulle donne; – spiega la
scrittrice Dacia Maraini – la nostra è una società
arretrata, paternalistica e androcentrica, cioè
incentrata sull’uomo. E nemmeno se ne vergogna
anzi, lo considera naturale. Per fortuna ci sono,
oltre alle donne, anche uomini che sentono il
problema“.
Sono un uomo e vedo la violenza maschile
intorno a me. Vedo anche, però, il desiderio
di cambiamento di molti uomini.
Scelgo di guardare in faccia quella violenza
e di ascoltare quel desiderio di cambiamento.
So che quel desiderio è una risorsa per sradicare quella violenza.
Di fronte alle storie di mariti che chiudono
le mogli in casa o le ammazzano di botte, di
fidanzati che uccidono le proprie ragazze per
gelosìa, di uomini che aggrediscono o stuprano
13
il borgo 134
donne in un parco o in un garage, non penso
“sono matti, ubriachi o immigrati!”, non mi
viene da dire: “quella se l’è cercata!”. Tutto
questo MI riguarda, CI riguarda. (…)
La libertà delle donne, nel lavoro, nelle scelte
di vita, nella sessualità, non sono una minaccia
per noi uomini e nemmeno una concessione
da far loro per dovere. Sono un’opportunità
per vivere insieme una vita più libera e ricca.
(…) ( associazione “maschile Plurale” testo
unico in occasione della giornata internazionale
contro la violenza alle donne )
Giornali e televisione tendono a sviare l’argomento
cercando un capro espiatorio, raccontando di
aggressioni e stupri da parte di stranieri, come
se rappresentassero l’unico pericolo dal quale
guardarsi; è certo un aspetto del problema che
non va trascurato, ma basta una piccola indagine
per scoprire che la maggior parte delle donne
italiane viene molestata, stuprata, uccisa da
italiani, spesso compagni di vita.
La violenza intrafamiliare rappresenta il 69% del
totale, ma di questo non si parla quasi. Perché?
“ Perché la famiglia è un tabù. – dice la Maraini
– Anche la Chiesa la dipinge come un luogo
sicuro e felice, ma non è né l’uno né l’altro. Se
non prendiamo di petto l’argomento famiglia
senza finzioni, senza censure, senza nascondersi
dietro le immagini facili e false, non capiremo
nulla del nostro tempo e della convivenza fra i
sessi. Ci ostiniamo a percorrere delle strade
antiche, a credere nei luoghi comuni e finiamo
per non conoscere il mondo che ci circonda.
cultura
(…) Il vero cambiamento deve avvenire dentro
le persone (…), è giusto inasprire le pene per
chi stupra o sevizia, ma se non si fa un lavoro
culturale che scenda in profondità, cominciando
dalla scuola primaria, non si risolverà mai il
problema. “
“ Abbiamo ritenuto doveroso offrire uno spunto
di riflessione su ciò che la regione EmiliaRomagna fa per combattere questa terribile
esperienza che colpisce molte donne; – spiegano
Laura Salsi e Gabriella Ercolini, consigliere
regionali del Partito Democratico – il Servizio
Politiche per la Sicurezza e la Polizia Locale della
Regione hanno presentato una ricerca su questo
tema, cercando di cogliere meglio il manifestarsi
del fenomeno nella nostra Regione; verrà pubblicato nei Quaderni delle Città Sicure, al fine
di proporvi uno strumento aggiuntivo per poter
riflettere insieme e combattere il fenomeno.”
“ Nella nostra Regione si cerca innanzitutto di
sostenere attivamente i centri antiviolenza:–
scrive su “Noi Donne” di novembre Rosella Selmini
del Servizio Sicurezza – nonostante il fenomeno
rimanga purtroppo in massima parte sommerso,
le donne emiliano-romagnole sono al di sopra
della media nazionale per numero di denunce.
(…) Riguardano in massima parte i partners in
situazioni come separazioni o rotture sentimentali: sono loro infatti, i più recidivi. La ricerca
conferma che il luogo dove si consuma più
frequentemente la violenza è la casa.(…) Tenuto
conto di altre variabili, possiamo ipotizzare che
più le donne sono consapevoli, istruite, autonome
e magari in conflitto con l’ex partner, più corrono
il rischio di affrontare un’esperienza violenta.
Va detto – continua la Selmini – che le donne
emiliano-romagnole considerano “violenze”
comportamenti che in altri contesti culturali
verrebbero accettati come normalità all’interno
della via di coppia. (…) La sensibilità a riconoscere la violenza come tale è il primo passo verso
una vita più libera e autonoma nei comportamenti. Per questo motivo la Regione ha avviato
da alcuni anni dei progetti sperimentali legati
alla prevenzione: campagne di educazione nelle
scuole fin dall’infanzia, educazione al rispetto
di genere fra gli adolescenti, educazione al
rispetto della differenza tra i sessi per i giovani
maschi, nonché il sostegno nel momento
dell’emergenza con la collaborazione delle Polizie
Locali.”
La soluzione quindi è culturale con l’educazione,
civica nel riconoscimento degli spazi di libertà
ed autonomìa delle donne, formando uomini in
gradi di rispettarli. Una sfida per la società, un
impegno per tutti noi.
Per la Conferenza Permanente
delle Donne Democratiche
Federica Sueri
Numeri ed indirizzi utili:
Numero verde nazionale contro la violenza: 1522
Vivere Donna Onlus - Carpi: 059 653851
vivere [email protected]
www.maschileplurale.it
cultura
il borgo 134
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L’arte sulla pelle: festa del tatuaggio a Campagnola
«E
ntra come sei, come un amico,
come un vecchio nemico. E giuro
che non ho una pistola.» (”Come
as you are”, Nirvana), questo era
l’invito che salutava i visitatori del KAOS, acronimo per “Campagnola On the Skin”, piccolo
festival del tatuaggio svoltosi il 25 Ottobre a
Campagnola. Può un’ amante dei tatuaggi non
andarci? Assolutamente no, perciò la domenica
designata mi sono trovata alla Sala 2000, dove
di è svolto l’evento. Subito mi vengono incontro
le due organizzatrici: Elisa Murgia ed Elisa
Savignano, 21 e 20 anni, di Campagnola l’una
e Canolo l’altra, in bilico tra l’esaurimento
nervoso e la gioia per essere finalmente arrivate
al traguardo (ci hanno messo circa sei mesi a
organizzare il tutto). L’idea, mi hanno detto,
nasce da «interesse personale e perché volevamo
lanciare un messaggio: che il tatuaggio è arte
e non moda. Volevamo coinvolgere la gente in
qualcosa di nuovo, mostrare una realtà spesso
non considerata nei piccoli centri, mostrare una
forma d’arte per cui non si organizzano eventi
a livello locale come si fa invece per musica e
pittura. È stata un’occasione per metterci in
gioco e una sfida per sfatare i pregiudizi».
Le due ragazze hanno organizzato un evento
che si è basato sull’ intercomunicazione tra
tatuaggi e musica: una decina di tatuatori (la
maggior parte della nostra provincia ma c’era
anche chi è venuto da Milano, Bergamo, Suzzara)
hanno esposto le loro opere e hanno tatuato
sul posto, perfettamente pulito come alcuni
visitatori hanno positivamente notato, per
mostrare ai curiosi come lavorano e magari
invogliare qualcuno a farsi, in un futuro prossimo,
un tatuaggio. Contemporaneamente una serie
di gruppi musicali – da band di giovani della
zona che cominciano a farsi le ossa fino a
“Skratch your mind” e “The Maniacs” – che
hanno provveduto a vivacizzare l’atmosfera. Non
sono mancati nemmeno una bancarella di oggettistica e scattanti baristi che hanno abbeverato i molti assetati. Alle pareti si potevano
notare foto di persone tatuate e attrezzi del
mestiere scattate da una delle due organizzatrici,
E le due ideatrici sono soddisfatte del loro
festival? «Sì perché crediamo sia passato il
messaggio, perché nonostante gli ostacoli e
anche se all’inizio ad alcuni siamo sembrare non
credibili, abbiamo dimostrato la serietà del
progetto e soprattutto è una soddisfazione
personale difficilmente provata prima».
Un applauso va alle “due Elise” che hanno creato
un successo nonostante fosse la prima volta che
organizzavano un evento di questo tipo e hanno
ideato e orchestrato tutto con le loro sole forze,
o quasi: «Ci teniamo a ringraziare tutti quelli
che ci hanno supportato e aiutato, in particolare
Pal, Santa, Berry, il Black, Muschia e Ambrisa».
Forse l’unico punto debole sono stati il poco
sostegno e partecipazione da chi di dovere, nel
contribuire a costruire un evento che può essere
ampliato e può portare visibilità al paese. Dal
canto mio tanti complimenti e la speranza che
l’anno prossimo le nostre due ragazze propongano
un bis che, con l’esperienza fatta in questa
prima edizione, potrà essere ancor più di successo.
Camilla Catellani
Elisa Savignano, che studia Comunicazione
didattica d’arte all’ Accademia di Bologna:
«Volevo mostrare come i tatuaggi siano espressione di noi stessi e degli aspetti che non
sveleremmo in nessun altro modo; come diventano parte integrante del corpo e della vita che
questo vive. Volevo far capire che è una forma
d’ arte accessibile a tutti, basta mettersi
nell’ottica di essere mentalmente e culturalmente
aperti e ricettivi». La convention si è svolta per
tutta la giornata ed ha riscosso un ottimo
successo, si sono viste persone di ogni età,
appassionati di tatuaggi e profani dell’argomento;
l’atmosfera era rilassata e festosa, i presenti si
sono complimentati per l’idea e la riuscita
dell’evento e c’è stato chi ha mostrato di gradire
l’idea di una prossima edizione sia tra il pubblico
che tra gli addetti ai lavori.
15
il borgo 134
volontariato & solidarietà
Un libro per ricordare
E’
con piacere che abbiamo ricevuto
la notizia che Istoreco e ANPI
Provinciale, in collaborazione con
l’Amministrazione comunale di
Guastalla, hanno presentato il libro di Giannetto Magnanini dal titolo “Attilio Gombia:
un comunista dimenticato”. Ci sentiamo
infatti coinvolti ed interessati perché il
protagonista era un bracciante della bassa
reggiana, uno di noi, un nostro compagno,
che ha lottato per il riscatto e
l’emancipazione dei lavoratori già prima
dell’insorgenza del fascismo, per poi continuare a lottare nella Resistenza. Attilio
Gombia nacque il 16 giugno 1902 a Guastalla
in una famiglia di braccianti e ancora ragazzo
partecipò alle manifestazioni “per il pane
e la pace” durante la I guerra mondiale, per
poi aderire nel 1918 alla Federazione Giovanile Socialista e nel 1920 diventare un
dirigente della Camera del Lavoro di Guastalla.Con il congresso di Livorno del 1921
aderì al Partito Comunista d’Italia e fondò
la Federazione Giovanile Comunista del suo
Comune. Attilio Gombia diventò promotore
di lotte dei mezzadri e dei braccianti in
provincia di Reggio Emilia, emergendo per
popolarità tra i dirigenti comunisti della
federazione reggiana dei tempi. Durante il
fascismo subì numerosi arresti e dopo il
1943, sotto il nome di “Ascanio”, organizzò
la Resistenza armata nel Triveneto. Nel libro
non si tralasciano le terribili vicende delle
torture da lui subite ad opera dei nazifascisti
della banda Carità nel novembre del 1944
e delle errate valutazioni sulla sua funzione
politica nei sette mesi successivi alla liberazione. Nonostante i numerosi riconoscimenti, morì in povertà nel 1969 a Parma.
Desideriamo quindi ringraziare ed esprimere
i nostri sentiti complimenti all’autore Giannetto Magnanini per l’opera, accuratamente
documentata sulla realtà sociale del periodo,
sincera, realistica ed espressa con onestà
intellettuale.
ANPI di Campagnola Emilia
Gaetano Davolio
I prossimi appuntamenti del Centro Sociale
DICEMBRE 2009
GENNAIO 2010
Sabato 5
Sabato 12
Sabato 19
Sabato 26
Giovedì 31
Sabato 2
Sabato 9
Sabato 16
Sabato 23
Sabato 30
Alida Ferraresi
Katty & Orchestra Piva
Gigio Valentino
Mister Domenico
Veglionissimo con I Millennio
Luca Bergamini
Tradizional
G.Azzali
Lidia Ban
Fabio e la sua orchestra
Per informazioni e prenotazioni, telefonare allo 0522669037 il venerdì e sabato dalle 10,00 alle 12,30. E’ gradita la prenotazione.
Vi ricordiamo infine le altre attività: al martedì Tombola, al mercoledì Danza Latina, al giovedì Scala 40, al venerdì Balli Country.
volontariato & solidarietà
il borgo 134
16
All’Avis il sangue è sicuro
O
gni tanto pubblicano sui giornali articoli
scandalistici su trasfusioni di sangue
infetto, che mettono in allarme i cittadini. Riteniamo quindi importante
sottolineare che all’AVIS per ogni unità raccolta, sia essa di sangue intero, plasma o
piastrine o altri emocomponenti, vengono
effettuati accertamenti di laboratorio, atti a
valutarne l’idoneità a essere trasfusa, e precisamente:
• Emocromo completo per lo studio di globuli
rossi, globuli bianchi e piastrine
• Transaminasi ALT (per lo studio del fegato)
• Sierodiagnosi per la lue o sifilide
• HIV Ab 1-2 (per l’AIDS)
• HBs Ag (per l’epatite B)
• HCV Ab e ricerca di costituenti virali dell’HCV
(per l’epatite C)
• Controlli e determinazione del gruppo sanguigno e del fattore Rh
Secondo le normative vigenti in campo trasfusionale infatti, nessuna unità può essere distribuita se non è stata prima testata per le
evidenziabili malattie virali a oggi trasmissibili.
Inoltre il donatore periodico, oltre agli esami
sopra riportati, ogni anno viene sottoposto ai
seguenti esami: creatininemia, glicemia, proteinemia, sideremia, colesterolemia, trigliceridemia, ferritinemia.
Oggi la sicurezza trasfusionale si basa sul
ricorso a donatori periodici e consapevoli,
sull’esecuzione dei test disponibili per la rilevazione dei principali agenti infettivi trasmissibili e sul buon uso del sangue.
Importante e responsabile è poi l’autoesclusione
dalla donazione. Fermo restando i controlli
effettuati su ciascuna unità prelevata e l’aiuto
del medico trasfusionista, vincolato dal segreto
professionale, a chiarire e valutare le specifiche
situazioni, è doveroso autoescludersi per chi
abbia nella storia personale:
• assunzione di droghe
• rapporti sessuali ad alto rischio di malattie
infettive trasmissibili (ad es. rapporti occasionali, a pagamento, con persone sconosciute, promiscui)
• epatite o ittero
• malattie veneree
• positività per il test della sifilide (TPHA o
VDRL)
• positività per il test AIDS (anti-HIV 1)
• positività per il test dell’epatite B (HBsAg)
• positività per il test dell’epatite C (antiHCV)
• rapporti sessuali con persone nelle condizioni
incluse nell’elenco.
L’autoesclusione dalla donazione avviene senza
dover dare spiegazioni a nessuno.
Possiamo quindi stare tranquilli: il sangue
donato dai soci AVIS è sicuro!
Approfittiamo di questa pubblicazione per fare
i nostri migliori auguri di un SERENO NATALE
ed un FELICE ANNO NUOVO a tutti e speriamo
che molti, tra i buoni propositi per il nuovo
anno, aggiungano anche la donazione di sangue
a favore di tante persone sofferenti.
Se poi siete riusciti a non esagerare nel cenone
di Capodanno, vi aspettiamo per la raccolta
del sangue intero, che si terranno SABATO 2
GENNAIO 2010 e DOMENICA 3 GENNAIO 2010;
se non riuscite in queste date c’è anche
DOMENICA 17 GENNAIO 2010. Tutto il nostro
staff di volontari (medici, infermieri, tecnici,
collaboratori) vi aspetta presso i Poliambulatori
della Casa Protetta Baccarini, dalle ore 7,30
alle ore 11,00 sia per la raccolta di sangue,
sia per effettuare gli esami annuali, sia per
dare maggiori informazioni.
Per il Consiglio Direttivo
Avis Campagnola Emilia
Silvia Bompani
Rino Carnevali
Il ricordo della tua bontà
è sempre vivo tra di noi.
La moglie Marisa, i figli Luciano e
Tiziano, le nuore Patrizia e Alessandra
e il nipote Nicolas.
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il borgo 134
volontariato & solidarietà
I progetti dell’Anffas
L’
ANFFAS, associazione nazionale famiglie
di persone con disabilità intellettive
e/o relazionali da oltre cinquant’anni
si pone al servizio dei più deboli per
garantirne l’integrazione e i diritti. È presente
nel distretto dei comuni di Correggio, S. Martino
in Rio, Rio Saliceto, Campagnola Emilia, Rolo e
Fabbrico da quasi vent’anni. La sua sede è a
Correggio in viale V.Veneto 34 (tel 0522641503).
Con questo spazio messo a disposizione dai
Comuni di cui sopra e che ringraziamo di cuore,
intendiamo colloquiare con i cittadini ed in
particolare con coloro che hanno problemi di
disabilità. Partiamo dal presupposto che “mettersi
insieme” sia la strada giusta per raggiungere gli
obbiettivi che ci prefiggiamo, in una situazione
non di isolamento ma di condivisione con tutti.
Sarà uno spazio dedicato a “cosa sta facendo
l’ANFFAS per...”. Perciò andiamo a incominciare.
ANFFAS, da anni ha tessuto relazioni con UNINUOTO per garantire l’accesso alla piscina di
Correggio alle persone disabili. Siamo convinti
dei benefici che questa attività garantisce a
tutti, ma soprattutto a chi ha problemi motori,
per il carattere riabilitativo e ludico
dell’acquaticità. Essa è stata rivolta, in un primo
tempo, agli associati ANFFAS, poi estesa a tutti.
La nostra prima e grande soddisfazione è stata
quella di inserire i nostri ragazzi in un contesto
sociale aperto, seguiti da un istruttore personale.
La costruzione della piscina scoperta ne ha
migliorato l’accesso, ma restano problemi per
coloro che non si muovono autonomamente,
soprattutto per entrare ed uscire dalla vasca.
ANFFAS ha contattato i responsabili della struttura
proponendo la donazione di un sollevatore per
risolvere questo problema. Esso verrebbe donato
utilizzando i fondi raccolti attraverso iniziative
di volontariato (feste, cene, ecc...), donazioni
ricevute, attività di tesseramento. Restiamo in
attesa di riscontro da parte della piscina, che
prima deve fare alcune opportune modifiche
interne. ANFFAS, che nel 2010 compirà vent’anni
di presenza sul nostro territorio, vuole, tra le
altre cose, organizzare una gita con i nostri
associati e non solo. Stiamo guardandoci intorno
per decidere come, dove, quando... perciò ogni
suggerimento è gradito!
ANFFAS è una famiglia di famiglie. Se hai
bisogno, se hai dei suggerimenti, proposte,
se vuoi associarti chiama: 0522 641503,
[email protected]
Luisa Bagni
Dai un’impronta ecologica al tuo
Natale: regala un albero!
M
ancano ormai pochi giorni all’arrivo del Natale
e della sua magia capace ancora di emozionare
grandi e piccini. Ma quanti consumi si nascondono
dietro al Natale?
L’ambiente è il primo a pagarne le conseguenze! I consumi
di energia arrivano alle stelle e grandi quantità di CO2
vengono immesse nell’atmosfera.
Quest’anno, grazie a Legambiente e AzzeroCO2, ciascuno di noi può dare
un’impronta ecologica al proprio Natale piantando un albero nel BosCO2
di Natale.
Un dono che non rimarrà sulla carta: un originale regalo di Natale e allo
stesso tempo un contributo reale alla riduzione della CO2, tra i principali
gas serra responsabili del riscaldamento globale.
Puoi aderire al progetto con un contributo di 40 euro che ci permetterà
di mettere a dimora un nuovo albero e di creare il nostro BosCO2 di
Natale.
Riceverai via posta un attestato/biglietto di auguri che attesta l’acquisto
dell’albero che potrai tenere per te o regalare a una persona cara.
La CO2 assorbita dagli alberi piantumati verrà calcolata sulla base dei
Good Practice Guidance for Land Use, Land-Use Change and Forestry
(GPGLULUCF) della IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change)
e iscritta sotto forma crediti di riduzione delle emissioni in un registro
tenuto dal Parco, che ne garantirà la trasparenza e la tracciabilità.
Legambiente e AzzeroCO2 con l’ente parco definiranno
le procedure di gestione delle aree realizzate per garantirne
anche la manutenzione.
Chi vorrà, potrà visitare l’area verde e verificare lo sviluppo
del progetto.
Gli interventi di riforestazione del BosCO2 di Natale
verranno realizzati in Piemonte nel Parco fluviale del
Po e dell’Orba, secondo lo standard sviluppato dal Comitato Parchi per
Kyoto.
Contribuisci anche tu all’iniziativa!
Speciale Aziende, per informazioni:
• Legambiente Onlus Tel. 06 86268316-7-8
[email protected]
• AzzeroCO2
Tel. 06 48900948
[email protected]
www.legambiente.eu/documenti/2009/1023_boscoNatale/index.php
volontariato & solidarietà
il borgo 134
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La miglior difesa sei tu
È
iniziata la campagna di vaccinazione
contro il virus A H1N1 e, a questo
scopo, la Croce Rossa Italiana ha messo
a punto un piccolo vademecum di
procedure di igiene da seguire per ridurre il
rischio di contrarre o trasmettere l’influenza.
La migliore difesa dal virus sono infatti le
persone stesse, come dice il titolo della
campagna di prevenzione: “La migliore difesa
sei tu”. Il vademecum è consultabile sul sito
nazionale della CRI e sarà diffuso da tutti i
Comitati locali dell’associazione. Le regole
di sopravvivenza sono semplici e si possono
sintetizzare in queste tre massime: lavarsi
le mani, gettare rifiuti, coprirsi la bocca.
L’influenza è un’infezione virale che si trasmette da persona a persona, principalmente
quando si tossisce o si starnutisce oppure
Domenico Branà
Nel 7° anniversario della tua scomparsa
ti ricordano ti ricordano con affetto
la moglie, i figli e le figlie, i generi e
le nuore assieme ai nipoti
un sacchetto chiuso dopo l’uso e lavarsi le
mani.
tramite il contatto diretto o indiretto con
secrezioni respiratorie di individui infetti,
depositate sulle mani o sulle superfici
Durante un’influenza è possibile ridurre le
possibilità di contagio per voi e per i vostri
familiari seguendo alcune semplici regole.
LAVA LE MANI: Lavarsi o disinfettarsi
frequentemente le mani
Lavarsi o disinfettarsi
spesso le mani contribuisce
a proteggersi dal virus.
Lavarsi le mani a fondo con
acqua e sapone, specialmente dopo aver tossito o
starnutito. Anche l’uso di
gel alcolici per la disinfezione delle mani
riduce la presenza del virus influenzale sulle
mani contaminate, sebbene il lavaggio con
acqua e sapone sia più efficace. Il lavaggio
delle mani non deve limitarsi a una risciacquata veloce; deve avere una durata di almeno
40 secondi ogni volta.
COPRI LA BOCCA: Mantenere un’adeguata
igiene respiratoria
Se si è malati, coprirsi naso
e bocca con un fazzoletto
quando si tossisce o si
starnutisce; oppure tossire
o starnutire coprendo naso
e bocca con l’avambraccio
invece che con le mani.
L’igiene respiratoria serve ad evitare che
altre persone siano esposte alle secrezioni
nasali e orali potenzialmente infettive
dell’individuo colpito. Il fazzoletto va gettato
in un cestino chiuso. Gettare i fazzoletti in
SEPARA I MALATI
I soggetti che presentano
uno o più dei seguenti
sintomi: febbre, tosse, mal
di gola, dolori diffusi, mal
di testa, brividi e spossatezza potrebbero aver
contratto il virus dell’influenza o un altro
virus. In alcuni casi la sintomatologia associata all’infezione da virus dell’influenza A
(H1N1) comprende anche diarrea e vomito.
Rimanere a casa dal lavoro o da scuola e
limitare il contatto con altre persone se si
è malati. La persona ammalata dovrebbe
dormire da sola e utilizzare un bagno separato
da quello utilizzato dal resto della famiglia
ed essere accudita solo da un famigliare
(sempre lo stesso). All’insorgenza dei sintomi
non recatevi in ospedale o dal medico ma
contattate telefonicamente il vostro medico
di famiglia.
MANTIENI LE DISTANZE: Evitare il contatto
ravvicinato con individui
malati
Arieggiate frequentemente
la stanza dove lavorate o
vivete aprendo le finestre.
Mantenersi ad una distanza
di almeno un metro da
chiunque presenti sintomi influenzali ed
evitare i luoghi affollati. Quando non sia
possibile mantenere tale distanza, ridurre al
minimo il tempo trascorso a stretto contatto
con i soggetti che potrebbero essere infetti.
Quando non sia possibile evitare il contatto
con persone malate o le situazioni di affollamento, ridurre al minimo il tempo trascorso
in tali situazioni. Non visitare persone malate
se non è strettamente necessario.
GETTA I RIFIUTI
I fazzoletti di carta utilizzati durante la tosse
19
il borgo 134
e gli starnuti, gli asciugamani di carta utilizzati
dopo il lavaggio delle mani
e le mascherine di carta
sono tutti da considerare
oggetti contaminati. Devono essere gettati dopo
l’uso in cestini dotati di un coperchio, possibilmente con apertura a pedale o basculante. Per lo smaltimento i sacchetti devono
essere chiusi e possono quindi essere gettati
come normali rifiuti. Gli oggetti di casa
(tavoli scrivanie e altre suppellettili) devono
essere lavati spesso. La biancheria deve
essere lavata ad alta temperatura.
COME RICONOSCERE L’INFLUENZA
La nuova influenza A/H1N1 è un infezione
virale acuta dell’apparato
respiratorio con sintomi
fondamentalmente simili a
quelli
classici
dell’influenza: febbre ad
esordio rapido, tosse, mal
di gola, malessere generale.
Nell’attuale fase la diagnosi di influenza da
virus A/H1N1 è basata sul solo criterio clinico
e viene definita come un’affezione respiratoria acuta ad esordio brusco ed improvviso
con la compresenza di una triade di sintomi
ovvero: febbre ≥ a 38°C; un sintomo respiratorio tra i seguenti: tosse, mal di gola,
congestione nasale e naso che cola; un
sintomo sistemico tra i seguenti: cefalea,
malessere generalizzato, sensazione di febbre
(sudorazione, brividi), astenia.
Per i bambini è importante considerare
che:
1. I più piccoli non sono in grado di descrivere la sintomatologia sistemica, che invece
si può manifestare con irritabilità, pianto,
inappetenza;
2. Nel lattante l’influenza è spesso accompagnata da vomito e diarrea e solo eccezionalmente da febbre;
3. Occhi arrossati e congiuntivite sono caratteristici dell’influenza nei bambini in età
prescolare, in caso di febbre elevata;
4. Nel bambino di 1-5 anni la sindrome
influenzale si associa frequentemente a laringotracheite e bronchite e a febbre elevata.
volontariato & solidarietà
Per gli anziani è importante considerare
che:
1. La sintomatologia dell’influenza può avere
caratteristiche diverse rispetto al giovane
adulto per la presenza di altre malattie, per
la ridotta risposta immunitaria e infiammatoria, per la ridotta risposta febbrile, per
l’alto rischio di disabilità e per la diversa
percezione del dolore;
2. La pratica vaccinale protratta per anni
può attenuare sostanzialmente l’entità dei
sintomi;
3. La sintomatologia, specie nel grande
anziano, è spesso subdola con febbre non
elevata, incapacità a mantenere la postura,
sonnolenza, incoordinazione motoria, incontinenza sfinteriale;
4. Le malattie pre-esistenti possono peggiorare con compromissione funzionale (scompenso metabolico del diabete, insufficienza
c a rd ia c a , i ns u f f ic i e n z a r e s p i r a t o r i a ) .
La via di trasmissione più diffusa del virus
dell’influenza AH1N1 è quella diretta da uomo
a uomo per via aerea, attraverso le gocce di
saliva di chi tossisce o starnutisce, e per via
indiretta, attraverso il contatto con mani
contaminate dalle secrezioni respiratorie. Il
periodo di contagiosità va da -1 a + 7 giorni
dall’inizio della sintomatologia negli adulti,
ed è un po’ più lungo nei bambini (ai fini
pratici si considera il limite di 10 giorni
dall’inizio dei sintomi). Non è necessario né
consigliabile recarsi in ospedale per avere
la conferma della diagnosi di influenza. Il
ricovero in ospedale sarà deciso dal medico
di famiglia sulle base delle condizioni cliniche
del paziente e la sua storia clinica.
USO DELLA MASCHERINA
Può essere utile che la
persona con sintomi indossi
una mascherina di tipo
chirurgico per impedire la
diffusione delle goccioline
nell’ambiente. La mascherina perde la sua efficacia se non è utilizzata correttamente.
L’uso di mascherine protettive da parte di
soggetti colpiti da sintomi influenzali può
contribuire a contenere secrezioni respiratorie
quando si tossisce o si starnutisce e a ridurre
il rischio di infezione tra le persone a stretto
contatto con il malato. Questa misura potrebbe rivelarsi utile nelle seguenti situazioni:
negli spostamenti tra l’abitazione e l’ospedale
dopo l’insorgenza dei sintomi; quando si è
assistiti da familiari o altre persone presso
la propria abitazione; in tutti i casi in cui
è inevitabile avere contatti ravvicinati con
soggetti sani. La mascherina è efficace solo
se utilizzata correttamente in caso contrario
può diventare sorgente di contaminazione.
Porre la maschera sul viso in modo che copra
naso e bocca, ben aderente al volto in modo
da ridurre ogni spazio libero tra il bordo
della maschera e il viso. Non toccare la
maschera mentre la indossate. Quando togliete la maschera o la toccate per gettarla
via lavatevi le mani. Cambiate la maschera
quando diventa umida e utilizzatela solo una
volta. Gettatela in un sacchetto della spazzatura chiuso.
Annalisa Gorini
Volontaria del Soccorso Croce Rossa
Fabbrico - Rolo - Campagnola Emilia
Concetta Dini Guerzoni
Nel 2° anniversario della tua scomparsa
è sempre vivo tra in noi il tuo sorriso.
Con immutato affetto, il marito Remo,
la figlia Cinzia con Mirko e il nipote
Andrea.
volontariato & solidarietà
il borgo 134
20
Ecco, prendi Sanny come esempio...
S
ono un ragazzo di 22 anni, diplomato
da poco in ragioneria. Fino a due anni
fa ero solo un lavoratore metalmeccanico
qualificato. Questa voglia di riprendere
gli studi, dopo tre anni di lavoro, mi è venuta
in un periodo in cui la mia morosa fece uno
stage estivo in una grande impresa: vedere lei
che, nello stesso momento in cui io andavo in
officina andava in ufficio, mi ha fatto rimboccare
le maniche e ottenere il diploma nell’arco di due
anni (normalmente se ne impiegano cinque).
Ora sto lavorando ancora in officina, ma nel
frattempo sto cercando un lavoro più idoneo al
mio titolo di studio.
Da poco ho iniziato a fare volontariato
nell’associazione AVIE di Campagnola, come
interprete tra gli insegnanti che insegnano la
lingua italiana e gli stranieri che parlano la mia
stessa lingua. Sono un ragazzo indiano di religione
sikh, nato in Punjab nel nord dell’India. Gli
stranieri ai quali facevo riferimento sono indiani
e/o pakistani. Queste persone hanno bisogno
dell’aiuto di noi giovani per integrarsi nella
società italiana. Spero che altre persone si offrano
volontarie per svolgere mansioni simili alle mie
per poter concretizzare l’idea di essere figuraponte tra le diverse culture, mettendosi a disposizione, per la conoscenza sia della lingua
d’origine degli immigrati che dell’italiano, anche
del comune e delle scuole.
Parlando della mia esperienza personale, fare
volontariato mi fa sentire utile alla società, mi
Piazza Roma
1982
(foto Gruppo Fotografico
“P. Morgotti”)
sento appagato nell’aiutare le persone in difficoltà.
Tutti abbiamo del tempo libero nella nostra vita,
non sprechiamolo solo ad oziare davanti alla TV,
ma andiamo a fare qualcosa di buono per le
persone bisognose. Ricordiamoci che prima o poi
tutti abbiamo bisogno dell’aiuto di qualcuno e
che, al posto degli stranieri in Italia che non
conoscono l’italiano, potremmo trovarci noi.
Singh Sanny
Ho letto in anteprima lo scritto di Sanny, perché
è venuto a chiedermi: “Prof, può controllare
se ci sono errori?”
Che piacevole sorpresa! Nessun errore e… che
progressi! Non ho potuto fare a meno di ripensare a questo mio ex alunno della scuola media,
alle tappe del suo non facile inserimento nella
classe con i compagni e gli insegnanti, alla
faticosa integrazione, ai progressi compiuti
fino al conseguimento della licenza media e
alla decisione, dopo alcuni anni, di riprendere
gli studi per ottenere un diploma. Appena
arrivato nella mia classe, in prima media, come
tanti altri alunni stranieri sapeva poche parole
di italiano; era sempre triste, molto diffidente
nei confronti dei compagni. Si dimostrava spesso
scontroso, arrabbiato, talvolta aggressivo per
difendersi da presunte o reali provocazioni ed
esclusioni, il che rendeva sempre più problema-
tico il suo rapporto con i compagni e gli insegnanti. Ne ho parlato in classe con i ragazzi
cercando di ascoltare il parere di tutti e di
trovare insieme il modo per accogliere questo
compagno in difficoltà. Solo quando si è reso
conto che volevamo aiutarlo, ha cominciato a
cambiare atteggiamento e a fidarsi pian piano
di me, poi anche degli altri insegnanti e dei
compagni che, nel frattempo, avevano imparato
a essere più attenti e disponibili con lui. Ha
accettato il consiglio di rivolgersi alla psicologa
della scuola, che gli è stata di grande aiuto per
superare i conflitti con i compagni e altri
problemi personali legati all’integrazione (pensate solo alla difficoltà di conciliare le tradizioni
di famiglia con lo stile di vita dei coetanei
italiani). Insomma, alla fine della terza media,
l’alunno introverso, diffidente e scontroso era
diventato un ragazzo più corretto e collaborativo,
allegro, con più fiducia in se stesso e negli
altri: era iniziato quel processo di integrazione
reale, per cui le differenze sono accettate,
rispettate, valorizzate e non motivo di incomprensione ed emarginazione. Da allora Sanny
non si è fermato, ha continuato a “crescere” e
questi sono i risultati. Grazie, Sanny, della tua
testimonianza: sia di incoraggiamento a chi è
tentato di fermarsi di fronte alle oggettive
difficoltà iniziali, rinunciando a un traguardo
che sembra irraggiungibile.
Elisa Valla
21
il borgo 134
volontariato & solidarietà
Due ottici in Madagascar
A
d Ambositra (a 300 kilometri dalla
capitale Antananarivo) è operativo da
40 anni il Centro “Akanin’ny Marary”,
che significa “ospedale vicino alla
sofferenza”, una struttura che gode del sostegno
della fondazione Raul Follerau, in cui sono state
curate le persone colpite dalla lebbra, poi i
malati di tubercolosi e negli anni è diventato
un centro di sanità “Foyer Sainte Marie” dove
i pazienti, che hanno subito amputazione degli
arti inferiori, sono forniti di protesi e assistiti
nella riabilitazione, nonché poi aiutati a trovare
lavoro. Al Centro di sanità lavorano gli stessi
ex pazienti come meccanici protesisti, in un
laboratorio allestito di tutto punto per fare
gambe artificiali, scarpe ortopediche, stampelle
e bastoni treppiedi.
Io sono partito per il Madagascar nel luglio del
2006, con mia zia Maria Cristina Barilli, ottico
e farmacista, partecipando ad un piccolo progetto
per la formazione di lavoro di preparatori di
occhiali, allo scopo di creare una possibilità di
occupazione per persone disabili.
L’iniziativa è partita per interessamento di due
oculisti della nostra zona, il dottor Lino De
Marinis e la dr.ssa Cristiana Cantù che sono stati
più volte in Madagascar come volontari,
appoggiandosi al centro Missionario Diocesano
di Reggio Emilia. I due medici avevano chiesto
agli ottici della provincia del materiale, dei
macchinari e delle attrezzature che permettessero
loro di porre le basi per fornire un servizio di
oculistica continuativo. Sono stati spediti occhiali
usati, montature, astucci, lenti e macchinari,
anche per interessamento dell’Istituto per Ottici
Ipsia “Galvani” di Reggio Emilia.
Durante la permanenza nell’isola gli oculisti
hanno effettuato visite presso il centro sanitario
e nei villaggi della bross (la foresta), anche
ottanta al giorno, girando con la jeep e fornendo
occhiali pronti, compatibilmente con le
gradazioni astigmatiche alte e frequenti, data
la morfologia degli occhi a mandorla dei
malgasci.
Il nostro referente ad Ambositra, Luciano Lanzoni
aveva individuato come studenti tre persone
motivate (due uomini ed una donna di circa
trent’anni) e ci aveva attrezzato il laboratorio,
anche con mezzi di fortuna. Una difficoltà
iniziale è stata la comprensione della lingua,
perché le persone a cui abbiamo fatto lo stage
parlavano Malgascio e pochissimo il francese;
tuttavia, dopo 15 giorni dedicati al laboratorio
è stato approntato il primo occhiale su
prescrizione. Il primo intervento si è concluso
alla fine di luglio 2006. Siamo tornati a settembre
del 2007 al fine di organizzare un negozio per
la vendita e la riparazione di occhiali da vista
e da sole. La gestione è concepita come una
specie di franchising, ma molto più elementare:
i conduttori forniranno un servizio commerciale
ed artigianale utilizzando materiale che arriva
in donazione al Foyer, corrispondendo
all’economato dell’Ospedale l’importo indicato
in un listino. I locali sono stati messi a
disposizione dal Comune di Ambositra, nel cuore
del mercato stabile, in convenzione con il Foyer
che pagherà un affitto di 50 euro all’anno. La
clientela prevista per questo nostro piccolo
centro ottico è poco abbiente e spesso trascura
la propria salute per mancanza di mezzi
economici, per le distanze che separano i villaggi
dai centri sanitari e anche per le malattie
debilitanti tipiche, come l’ipovitaminosi (vitamina
A), la malaria, le infezioni batteriche complicate
dalle scarse norme igieniche.
Eravamo quindi pronti per l’inaugurazione: il
giorno prima dell’evento i collaboratori del Foyer
ci hanno fatto trovare una grande insegna con
la scritta “CRISSAND OPTIQUE” che sta per:
Cristina, Cristiana, Andrea Ottica. Con la
benedizione di Monpere Antoine, direttore
dell’Ospedale, alla presenza dei funzionari e dei
rappresentanti del Comune, abbiamo aperto
ufficialmente la nuova attività il 22 settembre
2007.
Andrea Barilli
lettere al Borgo
Gentile Direttore,
le invio la seguente mail nella speranza che
venga pubblicata sulla prossima edizione del
Borgo nella nuova sezione dedicata alle lettere,così potrò avere modo di leggere la risposta,
per avere un chiarimento che penso meriti due
parole.
Leggendo infatti lo “Statuto” del suo periodico,
risulta quanto segue:
“Art. 3 - L’Associazione è apartitica e non ha fini
di lucro.”
Se nulla ho da commentare sulla seconda parte
dell’affermazione, qualche dubbio sinceramente
mi viene sulla parte che ho sottolineato.
Anche volendo tralasciare il fatto che nel periodo
che ha preceduto la scorsa campagna elettorale,
nei tre incontri svolti sul tema della crisi economica, sono intervenuti quasi esclusivamente
esponenti del centrosinistra (con tanto di ex
ministri e sindacalisti), stupisce come sia palese
lo schieramento del suo periodico e di conseguenza del suo Circolo Culturale.
Basti pensare il totale appoggio e le pagine
riservate alla Lista Democratici-Insieme e la
totale assenza di spazio riservato all’altra lista
G
ent. Sig. Benassi,
rispondo alla sua lettera partendo
dalla distinzione tra il “Circolo
Culturale Il Borgo”, che ha come
presidente il sottoscritto Mauro Pedrazzoli,
ed il periodico “Il Borgo”, composto da una
propria redazione. Ritengo opportuno
ricordare che il giornale è stato fondato nel
1983 come voce del Partito Comunista locale,
che nel tempo si è poi evoluto in altre
formazioni. Nel 2007 il “Circolo culturale Il
il borgo 134
presente alle elezioni amministrative, nonché
gli svariati interventi del/per il PD che il suo
giornale ha più volte pubblicato.
O in modo ancora più inequivocabile le pubblicità
per le campagne tesseramenti per suddetto
partito.
Ovviamente è assolutamente legittimo che un
giornale abbia uno schieramento politico, come
d’altronde avviene per il periodico “Campagnola
Nuova”, ma sicuramente stona con la dichiarazione di “apartitismo” che è espresso nello
Statuto.
La domanda che viene spontanea con una tale
definizione di “apartitismo” è quindi la seguente:
pubblichereste un articolo sul vostro periodico
filogovernativo o di critica al PD o
all’Amministrazione Comunale?
La ringrazio in anticipo per la sua sicura risposta
e la saluto cordialmente.
Andrea Benassi
Borgo” si è rifondato ed il giornale è diventato
il suo organo di informazione. In merito
all’articolo da lei menzionato, segnalo che
l’aggettivo “apartitico” si riferisce al fatto
che l’Associazione non appartiene ad alcun
partito (infatti i soci non sono obbligati ad
avere alcuna tessera), ma questo non
impedisce che abbia un proprio orientamento
e che si riconosca nell’ambito del centrosinistra. Infatti l’art. 3 prosegue affermando
che “l’Associazione ha per finalità la gestione
22
Antonio Carpi
La moglie Anna, le figlie
Renata e Giuliana, i parenti
tutti lo ricordano.
di pubblicazioni e riviste periodiche a
carattere politico-culturale ai fini di divulgare
una corretta informazione e di favorire la
circolazione delle idee e dei valori
democratici”. Per maggiori chiarimenti, le
rinnoviamo l’invito ad un confronto diretto
presso la nostra sede.
Il Presidente del
Circolo Culturale “Il Borgo”
Mauro Pedrazzoli
Comunicazione della nascita del
Comitato di Quartiere Sud-Est
Il giorno 7 ottobre 2009 sono stati convocati
in assemblea generale e pubblica per eleggere
i membri del Comitato i cittadini residenti nelle
vie: Curiel, Risorgimento (lato est da via Curiel
a via Marconi), Zavaroni, Guaitolini, Vettigano
(da incrocio con i viali di circonvallazione fino
a via Bezzecchi), Pivetta, De Curtis, De Sica,
Valli, Magnani, Montanari, F.lli Rosselli, Piron,
Battini, Don Borghi, F.lli Cervi, F.lli Manfredi,
Bellesia, Marconi (lato est), Grande (fino ad
incrocio SP Carpi-Guastalla), Moruzzi, Morante,
Deledda, Pasolini, Pavese.
I cittadini presenti ed aventi diritto al voto
sono stati 31, che hanno eletto nr. 7 Consiglieri
i quali, in successiva riunione, hanno formato
il Comitato direttivo e distribuite le cariche:
Presidente - Alberto Veronesi; Vice presidente
- Simona Orlando; Segretario - Domenico Mori;
Consiglieri - Daniela Bertoli, Giulio Casoni,
V e rd i a n a M e l l o n e , R o b e r t o Z a n o n i .
Gli scopi del Comitato di Quartiere Sud-Est,
come da Statuto interno, sono i seguenti:
1) Portare a conoscenza della Pubblica Amministrazione eventuali problemi di vario genere
– segnalati dai cittadini – che si dovessero
presentare
2) Organizzare momenti ludici che possano
coinvolgere gli abitanti del Quartiere.
Il Comitato del Quartiere Sud-Est è quindi già
attivo e a disposizione dei Cittadini e delle
Autorità.
Il Presidente
Alberto Veronesi
23
il borgo 134
sport
Seat Gibicar fuori dalla zona rossa
e il palazzetto si riempie
G
razie alle brillanti prestazioni degli
atleti di Barozzi al palazzetto c’è sempre
più pubblico.
Sette punti in cinque partite sono un buon
bottino per la Seat Gibicar che nel campionato
di B2 maschile, dopo appunto la quinta giornata, si trova al settimo posto in classifica.
Per il momento la zona rossa è tenuta a debita
distanza ma bisogna stare attenti. Si tratta di
un campionato ostico e molto equilibrato nel
quale basta una sconfitta per ritrovarsi nella
zona calda.
Ma visto che per ora il problema non sussiste
è meglio non fasciarsi la testa prima di averla
sbattuta.
Il restyling fatto sulla squadra ad inizio anno
sta portando i suoi frutti non solo in campo
ma anche sugli spalti dove, sabato dopo sabato,
ci sono seduti sempre più tifosi. E un palazzetto
pieno non è solo un vezzo ma anche una bella
carica per i giocatori che scendono sul parquet
(anche se a Campagnola non c’è il parquet,
questa parola si usa nel linguaggio comune
della pallavolo).
Passiamo allora a parlare dei giocatori, questi
giocatori che nonostante abbiano un lavoro
diurno si impegnano ad allenarsi più volte alla
settimana per, diciamocelo, passione.
La priorità, non foss’altro per una questione
di anzianità, va ai quattro confermati dallo
scorso anno, Riccardo Vaccari, Marco Bulgarelli,
Giuliano Malaguti e Fabio Mattioli che stanno
giocando bene e si stanno confermando essere
atleti di categoria.
Per i nuovi arrivati andiamo invece in ordine
di ruolo: gli alzatori. Andrea Brianti è nel suo
ruolo indispensabile e il suo, per così chiamarlo
“secondo”, Alberto Bellei non fa rimpiangere
il primo. Due giocatori che nelle partite si
alternano e che riescono a servire passaggi
eccelsi agli attaccanti.
I fari si spostano poi sui centrali Marco
Borciani e Massimo Tacconi che, purtroppo, a
causa di infortuni e influenze, ahimè questo
è il periodo, non sono sempre stati a disposizione del trainer Barozzi. Giocatori che quando
sono in campo fanno la differenza proprio nel
reparto difensivo recuperando palloni a destra
e a manca.
Se si parla di difesa non bisogna però dimenticare il libero Matteo Managlia ed il giovane
classe 1992 Stefano Davolio che stanno facendo
un ottimo lavoro. Fra i due è Managlia quello
ad avere le maggiori presenze ma nella volta
in cui Davolio è stato chiamato in causa non
lo ha fatto rimpiangere.
Infine abbiamo il reparto offensivo con gli
schiacciatori Alessio Bianchi e Salvatore Oliverio
e l’opposto Francesco Prato. Ogni volta, un
po’ per tutti, gli score decretano numeri importanti che hanno portato la Seat Gibicar al
settimo posto in classifica.
Ma chi è o chi sono i più decisivi? Personalmente Marco Barozzi ed Andrea Pullini che
non giocano al sabato ma durante la settimana
fanno un lavoro di preparazione e studio
dell’avversario da manuale.
Allora a tutti coloro che amano lo sport non
resta che dire di venire al palazzetto dello
sport il sabato sera per vedere come si gioca
a volley. Poi si può perdere ma l’importante
è giocare bene.
Santa Lucia in piscina
D
omenica 13 dicembre grande festa in
Piscina a Novellara.
A partire dalle ore 15,00 e fino alle 18,00
l’impianto comunale sarà aperto al
pubblico straordinariamente per festeggiare
insieme l’arrivo di S. Lucia.
Uninuoto e Coopernuoto insieme ai loro istruttori
organizzeranno giochi in acqua, a squadre e
individuali con premiazioni ai vincitori dei tornei.
Tutto il materiale didattico sarà a disposizione
dei bambini che potranno utilizzarlo a loro
piacimento.
Inoltre ci saranno sedute di baby gym in vasca
piccola a ritmo di musica con le imitazioni degli
animali.
Per le mamme e i papà grande divertimento con
momenti di attività motoria in vasca modello
discoteca.
L’ingresso è assolutamente gratuito per i minori
fino a 18 anni. Per gli altri accesso a tariffa
scontata.
Quindi giochi, musica, premi e simpatia per tutti
nell’attesa delle imminenti feste natalizie; una
domenica pomeriggio insolita all’insegna del
divertimento in un ambiente sempre divertente
e accogliente.
Vi aspettiamo tutti numerosi e... sorridenti.
Anna Torelli
Mara Bianchini
sport
il borgo 134
24
O.S.G.B. Campagnola Calcio
Esordienti ‘98-’99
I
l tutto è iniziato quando l’amico Vittorio Gambarati si è presentato a casa
mia e mi ha chiesto di collaborare per
questo gruppo di ragazzi.
Ho accettato volentieri e con entusiasmo
l’incarico per due motivi fondamentali:
1° i ragazzi sono numerosi (23) e tutti di
Campagnola (FANTASTICO!!!)
2° ho la possibilità di tornare finalmente
in O.S.G.B. dopo aver trascorso diversi anni
in altre società (2 nella Riese, 5 nella Dorando Pietri , 2 a Fabbrico) per “seguire”
la crescita di alcuni “miei” ragazzi ora
rientrati in prima squadra a Campagnola.
Inizia l’avventura!
Mi viene presentato il Mister: Andrea Ligabue
è un bravo ragazzo, un buon allenatore ed
è sempre disponibile… non abbiamo problemi ad instaurare fin da subito un ottimo
feeling ed una coesione d’intenti in quello
che chiameremo “il ns progetto”.
Il ns progetto:
in una prima fase abbiamo lavorato assiduamente sull’aspetto comportamentale/disciplinare, sull’immagine, sul significato
del “gruppo”, sul rispetto del compagno
ecc. ...abbiamo sollecitato con comunicazioni e questionari l’interesse dei genitori
e dei ragazzi per avere sempre più collaborazione, partecipazione e condivisione.
A questo punto, soddisfatti di “chi siamo e
cosa facciamo” ci siamo chiesti “ dove
stiamo andando”… e allora abbiamo iniziato
la seconda fase lavorando maggiormente
sul contenuto tecnico/strategico, ponendoci
come obbiettivo primario non l’eventuale
vittoria sul campo ma una graduale “crescita”
di TUTTO il gruppo (turn over convocazioni
più allargato, future spiegazioni di strategia
su lavagna magnetica, ecc.).
L’ impressione è che i ragazzi siano molto
contenti di far parte di questo “gruppo”,
ce lo dimostra la numerosa partecipazione
agli allenamenti, e che, rispetto ad inizio
stagione, stiano migliorando sotto ogni
aspetto. La mia esperienza nel settore mi
dice che ci siamo organizzati molto bene….che stiamo lavorando nella giusta
direzione e che avremo nel futuro degli
ottimi risultati.
Un msg ai genitori: in O.S.G.B. i Vs ragazzi
sono i buone mani…
Un msg ai ragazzi: entrate in campo concentrati, con entusiasmo ma sempre sorridenti perché comunque vada sarà sempre
un successo!!!
O.S.G.B. Campagnola
Il dirigente Tiziano Salati
25
il borgo 134
sport
Sciotaim: l’anno della maturità
E’
iniziato il nostro secondo campionato
di promozione.
Sarà un campionato difficilissimo per
noi a causa dell’ottimo risultato ottenuto l’anno scorso; tutti i nostri avversari avranno
il massimo rispetto nei nostri confronti e vorranno tutti vendicare le sconfitte subite lo scorso
campionato dalla matricola Sciotaim; dovremo
stare doppiamente concentrati e dare sempre il
200%.
in classifica e siamo abbastanza soddisfatti.
O meglio, siamo soddisfatti per gli 8punti, un
pò meno per il gioco espresso, ma siamo all’inizio
e non siamo ancora al top della forma; a tratti
ci manca un pò di cattiveria agonostica, ma
crediamo che col passare delle settimane e con
il lavoro costante riusciremo a raggiungere i
nostri standard nelle prestazioni.
Siamo consapevoli di questo e saremo pronti!
Dopo 6 partite abbiamo 8 punti, siamo quarti
Marco Pirondini
Noi ci proviamo
E’
iniziato un nuovo campionato per
l’Under 19 Sciotaim. Ed è iniziato alla
grande! Due vittorie nelle prime due
partite giocate, un inizio migliore di
stagione non si poteva sperare. La nostra squadra,
parlo da giocatore, è formata da un gruppo di
ragazzi, che è soprattutto un gruppo di amici,
che giocano insieme da diversi anni qui a
Campagnola. I risultati purtroppo sono sempre
stati scarsi, forse a causa della debole prepara-
zione tecnica dei giocatori o della disorganizzazione della squadra. Ma quest’anno la società
Sciotaim ci ha dato un’opportunità importantissima per migliorare come giocatori e come
squadra, prendendoci sotto la propria responsabilità e affidandoci un nuovo allenatore, Stefano
Notari, che tra l’altro allena la prima squadra e
ha già dato prova delle sue capacità. Un’occasione
ghiottissima per noi che finalmente abbiamo la
possibilità di diventare a tutti gli effetti una
vera squadra. Per questo ringraziamo con tutto
il cuore tutti i membri dello Sciotaim che ci
hanno dato la loro fiducia e credono in noi. La
nostra voglia di giocare è sempre stata ed è
tantissima e siamo pronti a fare del nostro
meglio per affrontare il campionato che ci si
presenta davanti nel migliore dei modi. Forza
Sciotaim!
Giacomo Rossi
Il minibasket di Sciotaim
F
inalmente, tra mille difficoltà, è iniziata
la Scuola Basket Sciotaim!
Il gruppo non è molto folto, ad oggi i
bambini sono una decina e alcuni di loro svolgono
parallelamente altre attività come il calcio e il
nuoto. Sono, in ogni caso, tutti accomunati da
un forte entusiasmo, trascinati dal loro allenatore, Ugo Lusetti, che è diventato un loro idolo
e un esempio.
Le iscrizioni non sono terminate, tutt’altro!
Rinnovo l’invito a tutti i bambini e bambine
nati negli anni 2001, 2002 e 2003 a partecipare
agli allenamenti, anche solo per una prova, e
a respirare l’entusiasmo di chi ha già cominciato
da alcuni mesi. Invito anche i genitori perché
possano vedere come possono divertirsi i loro
figli con la pallacanestro!
Gli appuntamenti in palestra sono il lunedì dalle
17.00 alle 18.30 e il giovedì dalle 17.40 alle
18.40.
Un ringraziamento particolare a Lorenzo Pignagnoli che, sacrificando il suo tempo libero e
dividendosi anche fra i suoi allenamenti con
Sciotaim Under 19, riesce a farsi trovare presente
per aiutare Lusetti in palestra con i suoi bambini.
Simone Morini
A.S.D. Basket Campagnola E.
D
opo la deludente stagione 2008/09,
conclusasi in ogni caso con una tranquilla
salvezza anche se ai play out, e dopo i
dubbi dell’estate, riparte una nuova
stagione per la società storica di basket a
Campagnola. Diverse le novità di quest anno,
dal punto di vista tecnico dolorose sono state
le partenze del bomber Parmiggiani Pier Paolo
passato a Mirandola e soprattutto quella di Sueri
Gabriele, una delle bandiere del basket Campagnola, che dopo tanti anni di militanza ha deciso
di passare ai cugini dello Sciotaim Hanno deciso
di lasciare la squadra anche Zaccarelli Iarno
(Sciotaim amatori), e Manzini Federico (Mirandola). A tutti loro va comunque un ringraziamento
per quello che hanno dato in questi anni sia
dal punto di vista umano che sportivo.
Altra novità importante è la cessazione
dell’attività agonistica di Nanetti Marco che
assume le vesti di vice allenatore e che affiancherà il confermato coach Alberto Vacondio.
Importanti i “colpi” di mercato messi da loro a
segno nell’estate come i giovani Rondini Paolo,
play l’anno scorso a Luzzara in serie D, Nasi
Luca promettente guardia proveniente dalle
giovanili di Cavriago e Folloni Francesco, guardia
in cerca di riscatto proveniente da Reggiolo.
Inoltre si sono registrati i graditissimi ritorni,
dopo un anno negli amatori a Correggio, di
Griminelli Gianluca, che porterà la sua esperienza
e il suo fisico sotto i tabelloni, di Palladino
Christian, e dopo vari anni di militanza a Gualtieri
di Cescatti Nicola.
Dopo sei giornate di campionato la squadra di
capitan Giannini si trova al secondo posto in
classifica appaiata ai cugini di sciotaim con 4
vittorie e 2 sconfitte a dimostrazione del buon
livello tecnico generale di basket a Campagnola.
Obiettivo comunque di quest anno della società
del presidente Carpi Roberto e del ds Foroni
Rinaldo, è quello di ottenere una tranquilla
salvezza magari con qualche giornata di anticipo
in modo da riscattare la pessima stagione passata.
Raffaele Giannini
le vie di Campagnola
il borgo 134
26
Via Anna Magnani
A
ntidiva per eccellenza, Anna Magnani
è stata una figura chiave del neorealismo
italiano, interpretando con stile inimitabile il personaggio della popolana
focosa e sboccata, ma allo stesso tempo sensibile
e generosa, incarnazione dei valori genuini di
un’Italia minore. Nata a Fano nel 1908, da padre
ignoto, da piccola si trasferisce con la madre
ad Alessandria d’Egitto e viene allevata dalla
nonna materna. Tornata a Roma alla fine della
Prima Guerra Mondiale, Anna decide di studiare
recitazione. Nel gennaio del 1927 inizia a
frequentare con Paolo Stoppa la scuola di recitazione Eleonora Duse diretta da Silvio D’Amico.
Tra il 1929 e il 1932 fa parte della compagnia
Vergani-Cimara, diretta da D. Niccodemi, recita
nell’avanspettacolo di Totò e interpreta il ruolo
della verduraia romana in Campo de’ Fiori con
Aldo Fabrizi. Nel 1934 passò alla rivista, lavorando
poi, a partire dal 1941, in una fortunatissima
serie di spettacoli con Totò. In campo cinematografico il suo debutto è segnato dal film del
1934 La cieca di Sorrento di Nunzio Malasomma,
nonostante nel 1928 fosse già apparsa, in un
ruolo marginale, nella pellicola Scampolo di
Augusto Genina. Il 3 ottobre 1935 sposa il
regista Goffredo Alessandrini. Dopo numerosi
film in cui interpreta parti di cameriera o cantante, riesce ad imporsi per le sue eccezionali
doti di interprete spiccatamente drammatica.
Ed è Vittorio De Sica nel 1941 ad offrirle per la
prima volta la possibilità di costruire un personaggio non secondario, quello di Loretta Prima,
artista di varietà, nel film Teresa Venerdì. Il 23
ottobre 1942 dà alla luce il suo unico figlio,
Luca, frutto di una relazione col giovane attore
Massimo Serato, il quale l’abbandona non appena
lei rimane incinta. Raggiunge la fama mondiale
nel 1945 e vince il suo primo Nastro d’Argento
grazie all’interpretazione nel film manifesto del
Neorealismo, Roma città aperta di Roberto Rossellini, con Aldo Fabrizi e Marcello Pagliero. Nel
film Anna Magnani è protagonista di una delle
sequenze più celebri della storia del cinema: la
corsa dietro un camion tedesco, nel quale è
rinchiuso il marito, al termine della quale il suo
personaggio (la ‘Sora Pina’, ispirato alla figura
di Teresa Gullace) viene ucciso dai mitra nazisti.
Nel 1947 vince il suo secondo Nastro d’Argento
e il premio per la miglior attrice alla Mostra
internazionale d’arte cinematografica di Venezia
per il film L’onorevole Angelina diretto da Luigi
Zampa. Nel 1948 interpreta il suo ultimo film
con Roberto Rossellini, prima della rottura della
loro relazione: L’amore, diviso in due atti. Il
primo (ispirato al dramma in atto unico di Jean
Cocteau “La voce umana”) è un lungo monologo
al telefono di una donna abbandonata dal
compagno; il secondo è la storia di una popolana
che si accoppia con un giovane Federico Fellini
credendolo San Giuseppe: per lei è il terzo Nastro
d’Argento. Nel 1951 interpreta la protagonista
del film di Luchino Visconti, sceneggiato da
Cesare Zavattini, Bellissima con Walter Chiari,
Corrado, Alessandro Blasetti, e vince il suo
quarto Nastro d’Argento. Il quinto ed ultimo
Nastro d’Argento le sarà conferito per il film
Suor Letizia - Il più grande amore. Il 21 marzo
1956 è la prima interprete italiana nella storia
degli Academy Awards a vincere il Premio Oscar
come migliore attrice protagonista, conferitole
per l’interpretazione di Serafina Delle Rose nel
film La rosa tatuata, del 1955, con Burt Lancaster,
per la regia di Daniel Mann. Un altro prestigioso
riconoscimento internazionale, miglior attrice
al Festival di Berlino, le viene conferito nel
1958 per l’interpretazione del film Selvaggio è
il vento di George Cukor. Per lo stesso ruolo,
sempre nel 1958, vince anche il suo primo David
di Donatello come migliore attrice e verrà nominata per la seconda volta al premio Oscar,
che però va a Joanne Woodward per “La donna
dai tre volti”. Nel 1959 vince il suo secondo
David di Donatello per il film Nella città l’inferno
con la regia di Renato Castellani, interpretato
con l’amica Giulietta Masina: la pellicola è
ambientata in un carcere femminile, in cui
l’ingenua Lina impara dalla “veterana” Egle i
segreti per una vita di successo. Nel 1962 è la
protagonista di Mamma Roma di Pier Paolo
Pasolini, regista con il quale aveva instaurato
un rapporto conflittuale. Entrambi rimasero
insoddisfatti dal risultato ottenuto: mentre lei
disse :”Pasolini mi ha usata”, lui sosteneva che
lei era stata “troppo borghese”. Comunque,
nonostante le loro incomprensioni, che comunque
non andarono ad intaccare la stima reciproca,
il film ottiene un grande successo di pubblico
e di critica. Nel 1971 si cimenta con la televisione, fino a quel momento guardata da lei con
sospetto. Con la regia di Alfredo Giannetti
interpreta un ciclo di tre mini-film intitolato
Tre Donne: La Sciantosa, 1943: un incontro e
L’automobile. Diverso il discorso per ...Correva
l’anno di grazia 1870, sempre per la regia di
Giannetti, che viene distribuito nelle sale cinematografiche prima di passare in televisione.
Nel 1972 la sua ultima apparizione cinematografica, nel cameo fortemente voluto da Federico
Fellini per il suo film Roma. Di notte una dolente
Anna Magnani, attraversa i vicoli di Roma.
Risponde a Fellini e, ridendo, chiude il portone
davanti alla macchina da presa. Si spegne a
Roma il 26 settembre 1973, all’età di 65 anni,
stroncata da un tumore al pancreas, assistita
fino all’ultimo dal figlio Luca e da Rossellini.
Le sue spoglie riposano nel piccolo cimitero di
S. Felice Circeo (Latina), nei pressi della sua
villa del Circeo che lei amava tantissimo.
27
il borgo 134
la buona tavola
Gnocchi di zucca
Ingredienti per 4 persone: 500 gr di polpa di zucca, 200 gr farina, 1 uovo, 100 gr di burro, 5 foglie di salvia, ricotta salata.
Sbucciate la zucca, lessatela in poca a acqua e riducetela in purea. Unite l’uovo e la farina mescolando con energia aiutandovi con una frusta finché
si formeranno delle bollicine nell’impasto. Portate a bollore abbondante acqua salata. Con un cucchiaino formate dei piccoli gnocchi di
forma regolare che getterete nell’acqua bollente Dopo averne fatti una decina aspettate che vengano a galla, raccoglieteli con un mestolo forato e
metterli subito da parte dopo averli passati in acqua gelata per bloccare la cottura. Continuate così fino all’esaurimento dell’impasto. Per servire,
rimetteteli in acqua bollente salata per 2 o 3 minuti, scolarli e porli nei piatti. Condite con il burro fuso insieme alla salvia e cospargeteli con
abbondante ricotta salata grattugiata.
Porcini ripieni
Ingredienti per 4 persone: 12 grossi funghi porcini, 150 gr di parmigiano grattugiato, la mollica di un panino raffermo,
1 uovo + 1 tuorlo, 1 spicchio d’aglio, maggiorana, origano, sale, pepe, olio, latte
I porcini non andrebbero lavati: se sono sani e ne conoscete la provenienza è meglio eliminare le parti rovinate, nettarli bene con un telo umido e
poi asciugarli.
Pulite bene i funghi: staccate le cappelle dai gambi e tritate questi ultimi. Bagnate la mollica di pane col latte e strizzatela bene. Passate al mixer
i gambi dei funghi, sale, pepe ed aglio: in una terrina
unite al composto l’uovo e il tuorlo, 1 cucchiaio d’olio, il formaggio e le erbe aromatiche. Aggiustate di sale e pepe ed usatelo per farcire le cappelle
dei funghi: livellate il ripieno con un coltello umido. Disponetele in una pirofila unta, irrorate con un filo d’olio e cuocete in forno preriscaldato a
120° per 45’. Servite ben caldo.
Arrosto di bufala
Ingredienti per 4 persone: 800 gr di polpa di bufala, una fetta di lardo oppure 50 gr di pancetta, 50 gr di burro, un litro e mezzo di latte (preferibilmente
di bufala). (l’arrosto è possibile farlo anche senza lardo e pancetta eseguendo lo stesso procedimento)
Lardellate la carne, praticate alcune incisioni nella carne con un coltello appuntito e steccate con la pancetta o il lardo tagliato a pezzetti. Fate
fondere il burro in una casseruola non troppo grande, regolatevi con il pezzo di carne, fate rosolare la carne in modo uniforme, aiutatevi con un
cucchiaio di legno, per 4 o 5 minuti. Appena sarà colorita, salatela e iniziate a bagnare con il latte e sempre cuocendo a fuoco basso e a recipiente
coperto per circa un’ora, versando a poco a poco il latte rimasto. Terminate la cottura con attenzione e a fuoco basso, togliere dal fuoco e affettare
la carne, disponetela in piatto da portata e condite con il fondo di cottura, eventualmente fatto restringere a fiamma alta e a recipiente scoperto
e servite caldo. Per dare una nota aromatica a questa preparazione si può aggiungere qualche foglia di salvia e del pepe bianco.
Pere al vino rosso
Ingredienti per 4 persone: 8 pere ben mature ma sode, 1,5 lt
2 chiodi di garofano, 2 grani di pepe, cannella, sale.
di vino rosso, 280 gr. di zucchero di canna, 2 fette di limone,
In un tegame capiente, portare a bollore il vino con lo zucchero e le fette di limone, fare bollire fino a ridurlo di circa la metà. Sbucciare le pere,
eliminare le infiorescenze mantenendo intatti i piccioli.
Calare delicatamente le pere nel vino, aggiungere un poco di cannella, i chiodi di garofano, il pepe e un pizzico di sale. Riportare a bollore, cuocere
per 15 minuti circa a fuoco lento. Togliere le pere dal tegame, alzare la fiamma per addensare lo sciroppo di vino. Adagiare le pere nei piatti e
bagnare con lo sciroppo. Servire con gelato alla vaniglia o pasticcini .
circolo culturale Il Borgo
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Lo sapevate che...
In queste ultime dolci serate autunnali, nella cucina della sala 2000, si è tenuto un corso di pasticceria.
Per sei serate, ci siamo ritrovate in 14 signore a seguire passo per passo il mago della pasticceria, il Sig. Giuseppe,
detto “Pino” imparando tanti segreti e trucchi.
Come da una magica alchimia dai soliti banali ingredienti, uova, zucchero, farina e burro, dalle sue mani ne uscivano
sempre delle meraviglie, morbide, gonfie e stupefacenti prelibatezze.
Abbiamo appreso così tutte le nozioni di base per ottenere anche a casa, torte, pasta sfoglia, pasta frolla, pasta
briseé, pan di spagna, brioss, biscotti, creme e tanto altro.
Tra tanti profumi, che richiamavano anche altra gente incuriosita, alcune di noi, armate di grembiule, si dilettavano
ad aiutare Pino nelle varie preparazioni, mettendo molto volentieri, le “mani in pasta”.
Abbiamo passato delle serate davvero piacevoli, tra risate, assaggi e tanti preziosi insegnamenti, portando a casa
ogni volta prelibatezze molto apprezzate anche da mariti e figli che aspettavano alzati il nostro ritorno!
Che bella esperienza, un grazie di cuore al maestro Pino, da tutte le partecipanti!!!
Grazie anche al Sig. Luigi che si è prestato come addetto al forno e ad Elena per le preziose e utilissime dispense
che conserveremo sempre in ricordo di queste “dolcissime” serate!
Buon appetito a tutti!
Pro-Loco
Giovedì 24 dicembre, dalle 14.30, in Piazza Roma, appuntamento natalizio organizzato
dalla ProLoco di Campagnola Emilia e dal Circolo Culturale Il Borgo. Aspettiamo con
tè caldo, cioccolata, vin brulé e intrattenimento per i grandi e per i piccini l’arrivo
in slitta di Babbo Natale che porterà i regali a tutti i bambini!