giornalITIS - IIS "Vittorio Veneto"

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giornalITIS - IIS "Vittorio Veneto"
Numero 1 Anno 1 – 10 maggio 2014
dd/mm/yy
Il giornalino della nostra scuola
GiornalITISnews
I.T.I.S. "Vittorio Veneto" Città della Vittoria via Camillo Benso Conte di Cavour 1, 31029, Vittorio Veneto (TV)
IL MONDO
IN CUI VIVIAMO
I.T.S. "Vittorio Veneto" Città della Vittoria via Camillo Benso Conte di Cavour1, 31029,
Vittorio Veneto (TV)
PERCHE’ UN GIORNALINO?
SOMMARIO
Robotica
Intervista al boss
Serale
News scolastiche
Curiosità e tech
Storia
Letture e...
Racconti
Green school
Interviste
Progetto Bes
Laboratorio
Sport
Musica e...
Pag.2
Pag.3
Pag.4
Pag.4
Pag.5
Pag.8
Pag.9
Pag.12
Pag.16
Pag.17
Pag.19
Pag.21
Pag.22
Pag.24
Caporedattore
Co-redattore
Art-director
Asse
.exe
Fendi98
Ogni istituto scolastico che si rispetti ne ha uno. Il materiale di cui è fatto non è
determinante: byte o cellulosa non importa, ciò che conta è che ci sia. Certo,
parliamo del giornale della scuola! Perché ci deve essere? Intanto perché come
informatici siamo più bravi degli altri a impostare i nostri articoli, poi perché
non siamo da meno nel buttare giù un pezzo (vero prof. di italiano?), infine
quando siamo stati invitati a guardare i siti di alcune scuole del territorio, un
po’ ci è spiaciuto essere l’Itis di Vittorio un istituto senza un mezzo di
informazione non istituzionalizzato. Certo, “non” istituzionalizzato:
quello che troverete non è stato deciso da nessun altro che da noi. So cosa
potrete dire: io avrei fatto diversamente, guarda quel titolo che brutto colore,
alcune notizie sono “vecchie”, l’impaginazione non è al top, bene! Siamo
disposti ad accettare le critiche costruttive, per noi è stata la prima volta e
speriamo di ripeterla il prossimo anno…insieme a voi. Più si è numerosi, più le
idee brillano e diventano concrete!
Un’ultima cosa: chi ha contribuito a quello che speriamo leggerete con piacere
fa parte della II A, e ha ricevuto la collaborazione di alcuni compagni dell’Itis
serale (grazie Straniero!)e di altri volontari di classi diverse.
Buona lettura!
Intervista Al Boss
Cosa qualifica una scuola? Certamente i suoi studenti, ma anche gli
insegnanti che vi lavorano e la persona che ha il compito di gestire
tutte le attività che vi vengono svolte, nonché di tenere sotto controllo
la “parte burocratica”, cioè il preside. Abbiamo voluto invitare il prof.
Dal Mas Domenico per un‟intervista che abbiamo deciso di inserire in
prima pagina, come fosse una sorta di presentazione della nostra
scuola. Ecco cosa ne è uscito!
Il professor Dal Mas è nostro preside da ormai due anni, purtroppo noi
dell‟Itis non abbiamo molte occasioni di vederlo (o forse per fortuna,
perché dimostra quanto siamo “virtuosi”!!), quando però lo abbiamo
invitato si è dimostrato subito disponibile.
(continua a pag 3)
1
R
O
B
O
T
I C A
La robotica è una scienza che studia i comportamenti degli esseri intelligenti e cerca di
sviluppare delle metodologie che permettano ad una macchina (robot), dotata di opportuni
dispositivi adatti a percepire l'ambiente circostante ed interagire con esso (sensori e
attuatori), di eseguire dei compiti specifici.
È una disciplina relativamente nuova, che affonda le sue radici nell'antico desiderio dell'uomo
di costruire strumenti che possano liberarlo da compiti troppo faticosi, noiosi o pericolosi. La
Robotica non è importante soltanto per imparare a costruire od usare i robot ma anche per
imparare un metodo di ragionamento e sperimentazione: raccoglie tutte le competenze
necessarie alla costruzione di macchine (meccanica, elettrotecnica, elettronica), di computer,
di programmi, di sistemi di comunicazione, di reti. Promuove le attitudini creative negli
studenti, nonché la loro capacità di comunicazione, cooperazione e lavoro di gruppo, favorisce
negli studenti un atteggiamento di interesse e di apertura anche verso le tradizionali
discipline di base (es. matematica, fisica, disegno tecnico, etc.) Anche se la robotica è una
branca dell'ingegneria, in essa confluiscono approcci di molte discipline,come linguistica e
psicologia, biologia, fisiologia, automazione,elettronica, informati-ca, matematica e
meccanica. Il prof. Nuvoletta é venuto a parlarci del settore Robotica con il fine di informarci
sulle possibilità di questa nuova scienza. Ci ha illustrato, mediante un Power Point, tutte le
materie scolastiche che intervengono nella robotica e l‟attuale utilizzo nel campo ospedaliero
e militare. A breve verrà realizzato il drone di salvataggio che servirà per individuare i punti
più pericolosi in caso di incendio o terremoto. Nell‟ ambito della robotica ci sono anche dei
campionati-concorsi che danno la possibilità di confrontarsi grazie all‟ FLL(FIRST® LEGO®
League) organizzata appunto dalla Lego. La FLL quest‟ anno ha indetto un concorso al quale
hanno aderito molte scuole di tutta l‟ Italia. Una di queste è stata la nostra : l‟ ITIS di Vittorio
Veneto che con 8 ragazzi di 3 B e 3 C, e il professor Nuvoletta Vittorio al comando, dopo un
lungo lavoro, sono riusciti ad arrivare fino alle semifinali del Nord est che si sono disputate
domenica 2 febbraio 2014 presso l‟ istituto Salesiano “G.Bearzi” di Udine. In occasione della
manifestazione, c‟è stato l‟incontro tra il pubblico e i vari settori del pronto intervento,
Protezione Civile e pubblica sicurezza. Sul posto erano presenti mezzi e strumenti utilizzati
durante le emergenze. Le 24 squadre di giovanissimi studenti (nessuno superava i 19 anni)
ammesse alla Semifinale Nord Est Italia, hanno dato il meglio di loro e hanno creato un clima
stimolante, pregno di cultura scientifica e rispettoso dell‟avversario. Si tratta di piccoli
programmatori che hanno progettato e realizzato dei robot con la tecnica Lego Mindstorm.
Con due mesi di anticipo rispetto alla gara, ciascuna squadra aveva ricevuto un percorso
all‟interno del quale il proprio robot avrebbe dovuto superare delle prove in due minuti e
mezzo. Dopo averci lasciati a bocca aperta con questa prima prova, i ragazzi hanno
presentato e documentato le soluzioni robotiche da loro adottate per poter permettere ai
robottini di superare gli ostacoli. E non è finita lì. A conclusione ciascun gruppo ha presentato
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una ricerca su “La furia della natura”, ovvero delle analisi di cause e conseguenze di disastri
naturali che proponevano, a conclusione, nuovi metodi per la salvaguardia dei territori
popolati dall‟uomo. Otto le squadre ammesse alla finale italiana che si terrà il 14 e 15 Marzo
al Museo Civico di Rovereto, la cui Fondazione è il referente italiano per la First Lego League.
Il vincitore italiano parteciperà al World Festival ad Aprile negli Stati Uniti.
(NickBoss e Asse)
Intervista Al Boss
Per rompere il ghiaccio ci ha raccontato un po‟ della sua vita e noi abbiamo fatto i curiosi sulla parte…
scolastica! Basco: “Che scuola ha fatto, preside?” Preside: “Il liceo classico, è stata una scelta obbligata
perché mi era stata consigliata dai professori , una volta non era mica come ora, che ci sono un sacco
di occasioni per conoscere prima una scuola! Poi sono andato a fare l‟università e sono diventato
insegnante. Inizialmente fare il supplente mi piaceva ma successivamente ho iniziato a lavorare in
proprio e ho continuato per 15 anni (campo: assicurazioni)”. A questo punto una confessione
clamorosa: “se dovessi tornare indietro, mi iscriverei ad una scuola più pratica, come l‟ITIS (wow!) o
l‟IPSIA”. King: “Le manca l‟insegnamento? Immaginiamo che fare il preside sia un po‟ diverso..”
Preside: “Mi manca davvero molto! Fare ed essere un insegnante mi ha aiutato a diventare quello che
sono”. Poi gli abbiamo chiesto se sia più difficile gestire una scuola tecnica di un liceo. E lui ha risposto
che una scuola tecnica comporta molte più responsabilità perchè all‟interno vi sono macchinari che
vanno mantenuti in buono stato e, soprattutto, vi sono più
pericoli per gli studenti e per i tecnici che lavorano con essi.
Asse: “Preside, un parere sull‟iniziativa del giornalino?” Basco:
“E‟ un‟ottima idea ed è un buon modo di confrontarsi scherzando
costruttivamente”. Ci ha esortati proponendoci di mettere il
giornalino sul sito. Abbiamo approfittato dell‟occasione per
conoscere un po‟ il futuro della nostra scuola, i progetti, le
opinioni dopo due anni di presidenza, e anche quali possibilità
hanno i ragazzi di inserirsi presto nel mondo nel lavoro,
soprattutto in un campo di loro interesse, aggiungendo pregi e
difetti dell‟ITIS. Il preside ha risposto: “l‟ITIS è la scuola che si
avvicina di più al mondo del lavoro. Al contrario dei licei e dei
professionali, la nostra scuola indirizza i futuri periti verso il
mondo del lavoro attraverso materie sia umanistiche che
pratiche. Se devo aggiungere un difetto dico che vorrei una
scuola più aperta, con meno lezioni teoriche e più lezioni
lavorative impostate come stage” SP: “Preside, un commento
sulla scuola italiana per il nostro giornale?” Questi i punti
essenziali della risposta: maggiore collaborazione tra scuola e
mondo produttivo, incentivi agli insegnanti con stipendi adeguati
ai loro colleghi europei, infine il consiglio rivolto a studenti e
docenti di tenere un rapporto aperto, rispettoso, senza dare per
scontato nulla. Siccome la robotica è una parte che speriamo diventerà fondamentale della nostra
scuola gli abbiamo chiesto un parere. Preside:“la robotica diventerà fondamentale per questa scuola e,
in generale, in Italia, uno dei settori portanti. Ma non si aggiungerà come indirizzo perché le aziende
chiedono lavoratori più versatili e non troppo specializzati”. Un altro argomento che ci interessa
direttamente è il nostro futuro: che lavoro faremo? Conviene andare all‟università? Preside: “gli
studenti con una laurea, anche se pensate il contrario, hanno più possibilità rispetto a quelli che non ce
l‟hanno. Aggiungo che rispetto a una volta ora è più facile trovare lavoro: io ho fatto più di 20 colloqui,
certo ormai non ci si deve limitare al nostro territorio, bisogna mettere in conto che il lavoro ci può
aspettare anche lontano da casa. So che non è più facile trovare lavoro ma al momento ci sono 100000
posti di lavoro per tecnici in Italia, non sono pochi… In questi tempi di difficoltà bisogna avere
speranze, bisogna tirarsi su le maniche e lavorare sodo!”
(Basco,SPairlines,King98,Asse)
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53R4L3 2.0
Come tutte le sere, dal lunedì al venerdì, siamo noi, gli studenti del serale, a frequentare le classi dell’Istituto.Siamo quelli che
tutti definiscono “studenti – lavoratori”.
Effettivamente rispetto agli studenti del diurno ci caratterizziamo per una particolarità: tutti abbiamo un lavoro. Per noi
frequentare la scuola non è un obbligo, un’imposizione, ma una libera scelta, seppur faticosa, dettata da necessità personali o
per fini lavorativi.
Non è sempre facile, gli impegni sono tanti: famiglia, lavoro… ma l’obiettivo ci da la forza di affrontare anche le nottatacce sui
banchi di scuola. E così, fra una lezione e l’altra, un caffè
che ci aiuta a stare svegli e quattro chiacchere con i compagni d’avventura, anche noi impariamo.
L’approccio allo studio nel nostro caso è leggermente diverso: per noi è importante essere
presenti alle lezioni in quanto rappresentano l’unico momento di apprendimento .Quando capita di saltare qualche lezione
abbiamo sempre la sicurezza che un compagno ha messo da parte per noi la fotocopia oppure ci invia in posta elettronica
l’appunto fatto da lui. Diciamo che, per fortuna, il senso di solidarietà e collaborazione non ci manca.
A volte qualche studente decide di mollare tutto. I motivi possono essere svariati, la strada è tutta in salita ed è facile farsi
prendere dallo sconforto: è davvero difficile conciliare scuola e lavoro! In questi frangenti capiamo che la posizione in cui si
trova un giovane a frequentare la scuola dell’obbligo è una posizione privilegiata. È una vera fortuna, anche se spesso non si
capisce perché gli interessi che si hanno a quattordici anni sono, giustamente, diversi da quelli che si raggiungono con la
maturità. La giovane età permette di assimilare a gran velocità ciò che noi impariamo con fatica, di avere disponibile il
professore che approfondisce le sue lezioni curando la qualità dell’informazione e di avere il tempo a disposizione per poter
ripassare e ristudiare le lezioni svolte a scuola.La nostra speranza è quella di non deludere chi, con tanta pazienza, ha scelto
di insegnarci cose che facili non sono e, contemporaneamente, di raggiungere il nostro obiettivo: conseguire la maturità. Il
problema che ci siamo posti è stato come raggiungerla: noi abbiamo scelto di percorrere questa strada, ovvero quanto mi
impegno nello studio, tanto ottengo come risultati.
(Straniero)
NEWS
DALLA
SCUOL A
Sempre meno alle macchinette
Olimpiadi non solo nello sport
Anche gli studenti pagano il prezzo della crisi, infatti dal
1 gennaio 2014 il prezzo di caffè, bibite e snack
acquistati attraverso di distributori automatici è
aumentato dall’ 4 al 10%. Questo aumento dei prezzi
non è stato ben accetto da chi utilizza regolarmente i
distributori automatici, infatti ha provocato il
malcontento tra gli studenti che lo manifestano, ad
esempio, cercando in qualsiasi modo di procurarsi bibite
e snack gratis, anche con atti di vandalismo.
(NON SI FA!!!)
Sono una gara di soluzione di problemi matematici
elementari, rivolta ai ragazzi delle scuole superiori di tutto
il mondo. Le Olimpiadi Internazionali della Matematica
vengono curata dall’Unione Matematica Italiana, in
collaborazione con la Scuola Normale Superiore di Pisa. Le
Olimpiadi della Matematica si svolgono regolarmente in
Italia dal 1983, e sono quindila più antica e seguita gara di
Matematica a livello nazionale. Attualmente, più di 1500
Istituti aderiscono ogni anno al Progetto Olimpiadi della
Matematica, per un totale di I problemi della gara singola
sono 6, tutti dimostrativi. Vi è poi una gara di Matematica
a squadre del tutto indipendente, aperta al pubblico e di
carattere ludico-promozionale. Il tutto è completato da
una serie di conferenze di argomento matematico
divulgativo. Si svolge nel primo fine settimana di Maggio.
“Una bellissima esperienza, è straordinario come i ragazzi
diano il meglio di loro stessi in queste occasioni, d’altra
parte cosa c’è di meglio che imparare divertendosi?”
Questo organizzate ogni anno in una nazione diversa, a
partire dal 1959, e vedono la partecipazione di più di 80
nazioni. In Italia, la manifestazione è il commento della
prof.ssa Sfoggia, che speriamo venga accolto anche come
invito da altri insegnanti di altre materie (esistono anche
le Olimpiadi di italiano…)
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curiosità…news…curiosità…news…curiosità
…news…curiosità…news…curiosità…news…
L’ORRORE DAVVERO NON HA FINE!
Sembra che alcuni biologi del campo di concentramento di
Dachau stessero studiando la possibilità di trasmettere tifo o
malaria (ma chissà se altre porcherie ancora…) attraverso le
zanzare: una vera e propria arma batteriologica da lanciare sui
Paesi nemici! Il tutto è stato rinvenuto negli archivi dell’Istituto di
Entomologia della triste cittadina tedesca.
ALLARME PER TUTTI GLI
UTENTI DELLA SCUOLA!
Sembra davvero così! Arrabbiarsi fa male alla salute: aumenterebbe di ben 5 volte il
rischio di avere un infarto e di 3 volte il rischio di avere un ictus nelle due ore
successive all’arrabbiatura. La notizia trapela da uno studio pubblicato sulla rivista
European Heart Journal e guidato da esperti della Harvard University di Boston.
Quindi ci permettiamo una domanda ai nostri stimati insegnanti: davvero pensate
che ne valga la pena???
In fondo, solo per qualche compito non svolto o una firma dimenticata...
JURRASSIC PARK GLOBALE?
Ci avete mai pensato? Forse per aver visto qualche film o in una notte tormentata, dopo un’abbuffata di patatine
fritte. Ora sembra non ci voglia poi tanto: tra le conseguenze del
riscaldamento globale, infatti, ci potrebbe essere lo
scongelamento di qualche virus preistorico! Per il Centro
Nazionale della ricerca Scientifica di Marsiglia un virus gigante,
battezzato Pithovirus, mai conosciuto fino ad oggi e diverso dai
tradizionali, è rimasto in letargo per 30mila anni sotto il
permafrost della Siberia e ora, con il progressivo scioglimento
del terreno ghiacciato dell’Artico, potrebbe tornare.
SAN FRANCISCO: I DRONI CONSEGNANO FARMACI!
Entro luglio a San Francisco potrebbe esserci un servizio di consegna di
farmaci via droni .Questa fantastica notizia viene annunciata dopo che una
sentenza della corte federale ha dichiarato legali i droni commerciali. La
compagnia, spiega il San Francisco Cronichles, avrà all'inizio 3-4 droni che
svolgeranno le consegne in meno di 15 minuti per tutte le ore del giorno,
volando a meno di 150 metri di altezza. Apripista nell'idea è stata Amazon,
che però renderà operativo il servizio tra qualche anno.
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PET THERAPY? NO, GRAZIE, PREFERISCO I SUPEREROI!
Tutti voi sicuramente sapete cos’è la Petherapy: un aiuto alla terapia tradizionale che prevede la presenza di un
animale, di solito un cane (ma anche cavalli, asini e gatti), detto con parole grosse è “una co-terapia che affianca una
terapia tradizionale in corso. Lo scopo è quello di facilitare il medico nei casi in cui il paziente non dimostra
collaborazione. La presenza di un animale permette in molti casi di consolidare un rapporto emotivo con il paziente
e, tramite questo rapporto, stabilire sia un canale di comunicazione paziente-animale-medico sia stimolare la
partecipazione attiva del paziente” (liberamente tratto da Wikipedia). Un cane, dunque, piuttosto di un cavallo come
“infermieri” : soprattutto per piccoli pazienti con disturbi comportamentali, psicologici, emotivi. Gli animali aiutano a
sentirsi meglio, liberando emozioni e rilassando.
Ma ora arriva, come sempre dall’America, una novità: la “superherotherapy”
Uno psicologo americano, Patrick O’Connor, ha sperimentato una nuova tecnica curativa: ai suoi piccoli pazienti ha
fatto leggere fumetti DC e Marvel, chiedendo di immedesimarsi in un supereroe o addirittura spingendoli ad
inventarsene uno. Risultato: tutti hanno dimostrato di avere una marcia, o un super potere, in più per affrontare le
sfide quotidiane.
«Vedersi come un supereroe aiuta a prendere coscienza di se stessi. Nei nostri laboratori spingiamo i ragazzi a creare
anche una propria nemesi, un supernemico che rappresenta il lato oscuro. Il cosiddetto “villain” che permette di
capire punti di forza e le debolezze». aggiunge Elisa Rocchi, presidente dell’associazione Barbablù di Cesena, che
riunisce educatori e pedagoghi
Lo psicologo americano ha inventato Comicspedia, un sito dove ad ogni supereroe viene associato un (super)
problema: Batman ci parla della perdita di qualcuno che amiamo, i Fantastici Quattro della famiglia, gli X-Men,
mutanti ed emarginati, aiutano a comprendere e accettare le diversità.
Ma anche Star Wars, i videogame o Il signore degli anelli vanno bene per curarsi. O magari Harry Potter per superare
un lutto. O anche solo per calmare l’ansia. Nel suo blog O’Connor consiglia di provare a creare un incantesimo per
proteggersi dai cattivi pensieri, sembra quindi che la fantasia venga in soccorso all’uomo in difficoltà, basta poco in
fondo per sentirsi (super) eroi anche se solo per un giorno...Possiamo allora concludere con un imperativo: potere
all’immaginazione!
Solo un paio di news che riguardano i nostri silenziosi compagni a quattro zampe (ma ve ne
sono a migliaia sul web) a dimostrazione dell’importanza che hanno o che potrebbero avere
per ciascun essere umano!

Il video di un malato di Morbo di Alzheimer colpito da afasia ha fatto il giro del
mondo: l'anziano riesce a ritrovare il dialogo solo con il cane di casa.

Grazie all'associazione Medical Detection Dogs, un gruppo di cani capaci di
rilevare i livelli di glucosio è stato consegnato ad alcuni pazienti diabetici, con
risultati sorprendenti.
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TECH NEWS
Gli Italiani e la Tecnologia
Per molti Italiani la tecnologia è ancora sconosciuta,
infatti quattro persone su dieci sono tecnoesclusi, cioè
non hanno mai navigato su internet né acceso un
computer. E’ questo il risultato di una ricerca effettuata
da Massimiano Bucchi dell’università di Trento e da
Barbara Saracino dell’università di Firenze, pubblicata
nell’annuario Scienza, tecnologia e società 2014, del
centro studi Observa Science in Society.
(fendi98)
Facebook compra
Whatsapp
Whatsapp è stato acquistato da Facebook per 13.8
miliardi di euro, parte in contanti e parte in azioni
vincolate per i dipendenti e i fondatori di Whatsapp.
Tutto questo darà la facoltà a Facebook di
aumentare l’utenza. La cifra record di questa
operazione è giustificata dalla grandezza del
patrimonio di conoscenze e di risorse umane.
Secondo il creatore di Facebook ci sarà più di un
miliardo di utenti e in questo modo si amplierà la
capacità di comunicare con il mondo sviluppando i
servizi base Internet in modo efficiente ed
economico
(Fendi 98)
La stampa 3d
La stampa tridimensionale viene usata per riprodurre giocattoli, pezzi di ricambio
per le stazioni spaziali, armi, ma un giorno verrà utilizzata per riprodurre organi
umani. La tecnica è già stata applicata nell’ambito dell'odontoiatria per costruire
protesi. L’anno scorso ha permesso di ricostruire il 75% della struttura del cranio
di un paziente, è nata anche l’idea di riprodurre organi umani: cosa ci dovremo
aspettare?
(Fendi 98)
Informatica?
Due chiacchiere col prof. De Nardi per ragionare di “informatica”.
La materia ha un nome troppo generico in quanto sarebbe più corretto chiamarla
“computer science” o al massimo “Programmazione”.
Il termine “informatica” viene utilizzato in maniera pervasiva, tendendo ad impiegarlo in
qualsiasi ambito riguardante il mondo dei computer. Dunque, è necessario delineare i
confini nel quale ci troviamo quando parliamo di informatica. Restando nell'ambito della
sola programmazione esiste un'infinità di linguaggi di programmazione diversi, ambienti
diversi e applicazioni diverse.
Possiamo applicare lo stesso discorso ai siti web che possono essere monotematici o
multi canale, vi sono siti web nei quali troviamo risorse di tipo formativo e di
approfondimento.
Esistono sostanzialmente due tipi di sito web: siti per la diffusione di materiale formativo
e siti per la condivisione e discussione.
Tra i siti per la diffusione di materiale informativo sono da segnalare W3Schools,
http://www.w3schools.com/Questo sito è multitematico, infatti ogni sezione è dedicata ad
uno specifico linguaggio. Per ogni parola chiave o istruzione di un linguaggio è fornita
una descrizione e alcuni esempi. Inoltre, come in molti altri siti, è possibile interagire con
un ambiente virtuale che favorisce una corretta comprensione (vi è un simulatore).
(.exe)
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“La storia è la memoria di un popolo, e senza una memoria l’uomo è ridotto
al rango di animale inferiore”
Malcom X
27 Gennaio 1945-2014
“LA GIORNATA DELLA
MEMORIA”
- Abbattimento cancelli di
Auschwitz –
Il Giorno della Memoria è una
ricorrenza internazionale celebrata
il 27 gennaio di ogni anno come
giornata in commemorazione delle
vittime dell'Olocausto. In questo
giorno si celebra la liberazione del
campo di concentramento di
Auschwitz, avvenuta il 27 gennaio
1945 ad opera delle truppe
sovietiche dell'Armata Rossa. La
“soluzione finale” di Hitler era
ormai al termine, quando ricevette
la notizia che l’Armata Rossa era
entrata in Polonia e si dirigeva
verso i campi di concentramento.
Hitler conferisce l’ordine di
uccidere tutti gli internati, ma
nella notte tra 26 e il 27 gennaio
fu costretto ad abbandonare i lager e gli ultimi ebrei
imprigionati
Grazie all’abbattimento di questi cancelli maledetti da
parte dei Russi, i superstiti poterono finalmente
riavere la loro libertà e anche un loro futuro. Da quel
momento gli ebrei cercarono di ricostruirsi una vita,
ma molti non ci riuscirono a causa del gran peso del
tragico ricordo. Dopo questo episodio si è sempre
cercato di commemorarlo con interviste ai superstiti,
documentari ( per esempio il progetto “Per non
dimenticare”), che però non possono riuscire ad
riprodurre realmente l’entità della tragedia. Per
aiutare a capire cosa è successo, sono stati creati non
solo dei documenti pubblicati su Internet, ma anche
delle app con all’interno vari video e testimonianze “su
carta”.
(Asse e Contestatore)
IL GIORNO DEL RICORDO: 10 febbraio
Cos‟è il Giorno del Ricordo? Alzi la mano chi lo sa, o pensa di saperlo…Anche per i comuni
mortali, quindi, e per non lasciare al vento le parole di Malcom x, un po‟ di storia: tra il 1943
e il 1945 sono morti circa 5000 italiani, molti senza colpe! Dopo l‟armistizio del „43 l‟Istria, in
mano ai partigiani, fece piazza pulita degli italiani per portare a termine il progetto di
annessione dell‟intera Venezia Giulia alla Iugoslavia di Tito. Utilizzarono i campi di
concentramento per eliminare gli italiani ma anche le foibe: cavità tipiche dell‟altopiano
carsico (ve ne sono anche in Cansiglio). Da qui non tutti i corpi sono stati recuperati. Circa
400mila italiani poi lasciarono la loro casa, i loro morti e i loro ricordi pur di scampare alla
persecuzione. Il Giorno del ricordo in Italia si celebra il 10 febbraio. Insieme alla Giornata
della memoria, quindi, anche il giorno del ricordo diventa un‟occasione per riflettere sugli
insegnamenti della storia, anche quella di casa nostra!
(Asse e Contestatore)
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Letture e…
Una lettura sicuramente entusiasmante per coloro
che apprezzano e seguono il genere fantasy; il
mondo in cui la storia viene ambientata sembra
soddisfare ampiamente tutte le aspettative del vasto
numero di lettori che hanno scelto di sfogliarlo,
sorprendendoli con storie che riprendono i punti di
vista di più protagonisti, annodandoli a poco a poco
fra loro e costruendo una storia perfettamente
coerente, ricca di colpi di scena ed elementi a
sfondo epico così vari da sfiorare il concetto di
ignoto.
Le storie dei personaggi, oltre ad essere
particolarmente coinvolgenti, sono anche piene di
indizi che riescono a comporre un‟immagine sempre
più chiara del carattere e dell‟aspetto fisico del
personaggio, nonchè del suo modo di relazionarsi
con gli altri e prendere decisioni, facendoci credere
di conoscere appieno la maniera in cui il nostro
protagonista affronterà le varie complicazioni, per
poi scombussolarci di nuovo le idee con soluzioni
impreviste che tuttavia rispettano a pieno il ruolo
del personaggio.
Il tutto viene infine condito dalle spettacolari
descrizioni delle battaglie, le quali riescono a
lasciarci col fiato sospeso, presi dall‟impulsivo
bisogno di conoscere il seguito.
Quindi... buona lettura!!
(.exe)
Titolo originale: A Game of Thrones
Autore: George R. R. Martin
Anno di pubblicazione: 1996
Casa editrice Italiana: Arnoldo
Mondadori Editore
Genere: Romanzo
Sottogenere: Fantasy
Lingua originale: Inglese
Serie: Le Cronache del Ghiaccio e del
Fuoco
The Big Bang Theory
The Big Bang Theory: la critica mossa su questo telefilm, già arrivato alla sesta stagione
di programmazione, sostiene l‟opinione di un‟immagine eccessivamente alienata del
tipico geek/nerd, contribuendo alla ghettizzazione della categoria.
“Se là fuori oramai ci credono tutti simili a Sheldon Cooper”, dice un amico dalla
finissima intelligenza, “la colpa è soltanto di questa dannosissima sitcom”.
Pur comprendendo le preoccupazioni di questo target di persone, non possiamo ignorare
lo strepitoso successo ottenuto da The Big Bang Theory, un‟eccellente concentrazione di
umorismo, sostanzialmente delicato e garbato, che non rema contro gli appassionati del
genere.
(Goku e .exe)
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Capitan Harlock
DATA USCITA: 01 gennaio 2014
GENERE: Animazione, Fantascienza, Avventura
ANNO: 2013
REGIA: ShinjiAramaki
SCENEGGIATURA: HarutoshiFukui, LeijiMatsumoto
ATTORI: ShunOguri
FOTOGRAFIA: KengoTakeuchi
MONTAGGIO: ShinjiAramaki, RyujiMiyajima
MUSICHE: TetsuyaTakahashi
PRODUZIONE: ToeiAnimation Company,
ToeiAnimation
PAESE: Giappone
DURATA: 115 min
Per tutti gli amanti della grafica nello stile dei videogiochi asiatici, questo Gennaio ha fatto
la sua comparsa nei cinema Capitan Harlok! Il film, sebbene non rispecchi a pieno la serie
animata, rispetta la personalità originale del protagonista: un tenebroso cavaliere senza
macchia, disposto a sacrificare casa e affetti pur di inseguire il suo sogno, abbigliamento e
vascello stile dark, con tanto di teschio e cicatrice all‟occhio coperta dal perenne ciuffo di
capelli! È l'anno 2977 e 500 miliardi di esseri umani dispersi nell'universo desiderano
ardentemente fare ritorno sulla Terra, pianeta che ancora sentono come la propria casa
ma che la Coalizione Gaia ha trasformato in una sorte di santuario a cui è proibito
accedere. Harlock (Shun Oguri), il cui mito narra che da cento anni sia in rivolta contro le
forze governative, è l'unico uomo rimasto a opporsi alla corrotta Coalizione. Erra nello
spazio a bordo della sua Arcadia, che rispetto alla nave originale mantiene il teschio a
prua e il ponte di legno a poppa, ma per il resto cambia molto in struttura, ora molto più
imponente e dark. L'obiettivo di Harlock è distruggere i "nodi temporali" per tornare
indietro nel tempo in un'epoca il cui la Terra era ancora abitata dall'uomo. Una nota
grafica: i capelli di capitan Harlock sembrano soffici e da toccare , infatti Capitan Harlock è
il primo film in Giappone a impiegare Faceware, ovvero un sistema di facial capture che
ha consentito di catturare le espressioni del volto degli attori in tempo reale,
analogamente a quanto fatto per film come Il Signore degli Anelli e Avatar.
Gli appassionati della saga, uscita nel lontano 1979, purtroppo, potrebbero rimanere
delusi da questo capitolo, visto il completo reboot della storia che tanto hanno amato.
Se invece non avete ancora avuto modo di conoscere Capitan Harlock, questa potrebbe
essere sicuramente un‟occasione da non perdere!
(Goku e .exe)
10
Dopo lo strepitoso successo della settima generazione videoludica (Playstation 3, Xbox 360 e
Nintendo WII per nominarne alcune fra le console più conosciute), ci troviamo di fronte
all‟ormai evidente passaggio alla nuovissima next generation, dove Xbox one e Playstation 4
si contendono il primato. Le domande più frequenti tuttavia non cambiano: quali qualità
grafiche saranno le migliori? Solitamente ognuno tende a difendere la console che preferisce,
nessuno sembra rendersi conto di quanto i
videogiochi stiano mutando. Dobbiamo tornare
indietro di qualche anno per poter ricordare
come era in origine il mondo videoludico
realmente, dove la grafica non contava
assolutamente nulla e dove la difficoltà stava
alla base del gioco. Nella nuova generazione
tutto questo è stato ribaltato: ci troviamo di
fronte a videogiochi che di “gioco” non hanno
assolutamente
nulla;
di
fatto
vediamo
pubblicati titoli quali Final Fantasy XIII in cui il
tempo di video è numericamente maggiore
rispetto a quello di gioco, o ancora titoli come Call of Duty e Battlefield i quali da 8 anni a
questa parte continuano ad intrattenerci con lo stesso stile di gioco che ogni anno accogliamo
come l‟innovazione del momento, pur consapevoli di cosa ci aspetta: un FPS uguale al
precedente (Sparatutto in Prima Persona). In questi anni all‟E3 (Conferenza videoludica di
fama mondiale in cui vengono ogni anno presentate le console in prossima uscita) siamo stati
riempiti di buoni propositi su giochi che promettevano una
grafica sensazionale, ma diciamocelo: ci interessa
veramente quanto nitidi siano i peli del nostro avatar? Al
contrario il gioco continua a peggiorare, senza dare segni
di innovazione. Inoltre, titoli davvero originali ma poco
conosciuti finiscono sempre col venire ignorati e coperti
dall‟attesissima uscita del nuovo capitolo di, udite udite,
Call of Duty! Ricordiamo “The Last of Us”, forse l‟unico
che riuscì ad attirare l‟attenzione dei videogiocatori, ma
che dopo una breve campagna pubblicitaria con tutte le
migliori intenzioni è stato lasciato nel dimenticatoio in seguito all‟annuncio di Call of Duty:
Ghost e Battlefield 4!
In questa breve introduzione a quello che poco di buono porterà l‟ottava generazione
videoludica, mi sento in dovere di ricordare alcuni titoli della settima generazione degni di
essere ripescati dal cestino del GameStop:
-Mirror’sEdge uscì nel 2007 per console Playstation 3, Xbox 360 e computer. Dopo alcuni
mesi di pubblicità subì recensioni negative dalle mille persone che ritengono un FPS dove non
si spara come un gioco da scartare. Vivamente consigliata la rivalutazione.
-The Last of Us se non l‟avete già provato è sicuramente il titolo migliore uscito in esclusiva
Playstation 3, completo di gameplay e trama convolgenti.
(.exe)
11
RACCONTI E POESIE
Un mondo lontano, poche parole per sognare e riflettere: sono gli Haiku, poesie brevi che
vengono dal Giappone. Solo tre versi per esprimere le proprie emozioni! Noi abbiamo
scelto queste per voi.
Testo
Commento
Vieni, andiamo,
guardiamo la neve
fino a restarne sepolti
(Matsuo Bashō)
Trovo che l‟autore si ispiri alla
neve come ad una visione
particolarmente attraente, tale da
non riuscire a distoglierne lo
sguardo, fino a rimanere sepolto,
divenendo un tutt‟uno con essa.
Non scordare
noi camminiamo
sopra l’inferno,
guardando i fiori
(Kobayashi Issa)
In queste righe Kobayashi ricorda
ad un suo coetaneo, o forse ad un
ascoltatore generico che, sebbene
l‟esistenza sia un inferno, si può
guardare con occhi ottimisti,
cogliendone solo gli aspetti
migliori.
Distesa di rugiada
i semi dell’inferno
sono gettati
(Kobayashi Issa)
Vi sono scorciatoie
nel cielo
Luna d’estate?
(Den Sute-jo)
Su una distesa di rugiada,
sostanza immagine della vita, i
semi dell‟inferno sono ancora lì,
pronti a crescere e a rovinarne la
purezza.
L‟autore chiede alla luna d‟estate,
immagine della bella stagione
ormai terminata, se vi è un modo
per poter raggiungere la prossima
estate più in fretta con una sorta
di scorciatoia.
12
“La portai con me”
Fu esattamente la mattina dell’11 settembre
2025 in cui il mondo, come lo avevo
conosciuto finora, cessò di esistere. Quella
mattina cominciavo il mio terzo anno di
liceo, ancora ignaro di ciò che sarebbe
successo. La sveglia squillò alle sei e mezza,
emettendo una piacevole melodia; ricordavo
sempre di impostarla in maniera tale da non
avere bruschi risvegli. Ancora in condizione
di sonnambulismo, mi preparai, presi lo
zaino e mi incamminai verso la scuola.
Quando uscii di casa fui investito da una
brezza d’aria gelida che mi svegliò del tutto.
Passai la mattinata girarmi i pollici, non
riuscivo a seguire le lezioni e il mio sguardo
era rivolta al cielo limpido che si estendeva
al di fuori della finestra. Fu nell’attimo in cui
gettai gli occhi al cortile che qualcosa attirò
la mia attenzione: un signore, sulla
cinquantina, stava colpendo ripetutamente il
cancello
d’ingresso.
Non
capivo
che
intenzioni avesse ed in un primo momento
pensai fosse solo ubriaco. Qualche minuto
dopo lo raggiunsero due professori ed io, che
voleva assistere alla scena, chiesi di uscire.
Fu quando mi affacciai alla finestra del bagno
che i miei occhi si congelarono e mi resi
conto di essermi perso il fatto centrale. I due
insegnanti stavano stesi a terra, circondati
da pozze di sangue. Non capivo cosa fosse
successo e, nel momento in cui stavo per
distogliere lo sguardo per andare ad avvisare
la classe, vidi i due individui rialzarsi. Nello
stesso momento una bidella corse in loro
soccorso, mentre io rimasi ad osservare e
vidi quando uno dei due insegnanti addentò
il braccio della bidella. Quella si accasciò tra
urla e lamenti, mentre il braccio continuava
a sanguinarle. E ad un tratto le urla
cessarono e la donna non diede più segni di
vita finché…non si rialzò anche lei! In
quell’attimo entrò nel bagno Alice, una
ragazza della seconda che si trovava sul mio
piano: portava dei lunghi capelli rossi che le
scendevano lungo tutta la schiena, tenendo
una frangia che le copriva per intero la
fronte sino alle sopracciglia, anch’esse rosse;
nel suo magro viso risaltavano due enormi
occhi azzurri, quasi fossero di ghiaccio, ma
che parevano sciogliersi al suo solare sorriso
condito da una gentilezza sconfinata. Non
potei fare a meno di renderla partecipe
dell’accaduto e, mentre lei si portava le mani
alla bocca guardando attraverso la finestra,
un avviso all’altoparlante risuonò in tutti i
piani: -attenzione! è scoppiato un episodio di
violenza nel cortile della scuola, vi
preghiamo di rimanere in classe e seguire le
istruzioni del…- si udirono alcuni suoni che
indicavano la fine del messaggio vocale, poi
il silenzio, seguito da gemiti e grida che
fecero eco in tutta la scuola. Passarono
alcuni secondi, prima che si scatenasse il
panico, dunque presi Alice per un braccio e
la invitai a seguirmi fuori prima che le scale
e i corridoi diventassero un campo di
battaglia.
Una volta giunti nel cortile cominciai a farmi
un’idea di quanto stesse succedendo e, per
quanto surreale, era l’unica soluzione: una
pandemia che faceva rianimare i morti,
sebbene con capacità. fisiche molto limitate
e con l’unico obiettivo di infettare. Stavamo
attraversando la zona esterna dirigendoci
verso il cancello, ad un tratto qualcuno mi
afferrò con forza per il colletto della felpa e,
come me, anche Alice e una voce
sghignazzante esclamò “non si esce di scuola
in orario di lezione”. Mi voltai di scatto,
trovandomi davanti niente meno che il
professore di italiano, caratterizzato dai
classici abiti neri, capelli unti e occhiali a
fondo di bottiglia. Capì che non era ancora
stato infettato, ma allo stesso tempo, mi
chiedevo se fosse diventato pazzo; a
ripensarci non era mai stato del tutto
normale e sapevo fin troppo bene di non
andargli a genio. Ma perché stava facendo
questo? Perché non capiva quello che stava
succedendo!? Stetti meno di un secondo a
13
pensare, prima di ricevere un suo gancio
destro e finire a terra.
Alzai lo sguardo esterrefatto, vidi Alice ancor
più spaventata e la mia espressione cambiò,
mostrando chiari segni di impotenza.
L’insegnante proseguì con un calcio al fianco
sinistro, affermando che non gli ero mai
stato molto simpatico; mi afferrò per il collo
e mi fece alzare, per mandarmi a sbattere
contro il cancello. Stavo lì, con la schiena
rivolta verso le sbarre, il dolore delle botte
non mi permetteva di reagire e la mia mente
era ancora nel caos. Un altro pugno, questa
volta dritto allo stomaco, mi fece chinare con
un forte colpo di tosse. Ormai mi ero
rassegnato ed una lacrima scendeva lungo il
mio
viso.
Vidi
l’insegnante
caricare
l’ennesimo colpo e chiusi gli occhi;
quell’istante durò a lungo e non capii perché
non si decidesse. Riaprii piano le palpebre e
notai subito il mio aggressore steso a terra,
poco più in là vi era Alice in piedi con un
tubo d’acciaio alla mano. Un po’ confuso
alzai gli occhi, incrociando i suoi, lei mi
sorrise, gettò la spranga e mi abbracciò.
Riuscimmo a raggiungere la stazione dei bus
che aveva un piano all’aperto, sul tetto, dove
ci fermammo blindando la porta d’accesso.
erano presenti anche alcuni distributori di
bibite e bevande che ci avrebbero permesso
di sopravvivere. Rimanemmo là fino a sera
nel tentativo di contattare i genitori, parenti
o qualsiasi altra persona utile ma tutte le
linee risultavano intasate.
I lamenti nella città proseguirono tutta la
notte, mentre io stavo disteso su una
coperta ad ascoltarli.
Verso le due di notte una testata nucleare
espose nell’atmosfera parecchi chilometri
sopra di me, emettendo un magnifico
bagliore e provocando una reazione EMP che
disattivò tutti gli apparecchi elettronici,
probabilmente
per
interrompere
le
comunicazioni con la città e metterla in
quarantena.
Alice, che fino a quel momento era rimasta
accanto a me, mi strinse forte, così quella
notte mi addormentai, faccia a faccia col
cielo, tenendo la mano alla ragazza che
avevo deciso di portare con me.
(La portai con me, di .exe)
Teragram
Uno strano, inspiegabile silenzio avvolgeva la classe. Benché fosse pomeriggio inoltrato, gli
studenti non davano i soliti segni di irrequietezza, impazienti di fuggire nell‟afosa libertà della
strada. Anzi, sembravano sprofondati in una sorta di denso letargo. Un letargo che si dilatava
fino alla cattedra: e la professoressa scuoteva di continuo la lunga testa cavallina, come se
volesse respingere il languore con quel gesto. C‟era nell‟aula una quiete anormale, a parte il
monotono salmodiare di un esausto studente che veniva interrogato, e i secchi interventi della
professoressa. Neppure un bisbiglio smuoveva quel silenzio: gli studenti erano fin troppo fiacchi
per aver voglia di scambiarsi confidenze. Beatamente seduta vicino alla finestra aperta,
Margaret si crogiolava al dorato contatto del sole sulla pelle nuda di braccia e gambe. Amava
quei raggi, così amichevoli e generosi. Abbassò la testa per farsi carezzare la nuca, dove i suoi
capelli fulvi erano tagliati cortissimi. Un profondo senso d‟appagamento le turbinava nelle vene,
al ritmico pulsare del nuovo sangue che riempiva il suo corpo. Aveva il quaderno aperto sul
banco e cominciò a scrivere, formando scrupolosamente ogni lettera: “Margaret, Margaret,
Margaret.” Poi, siccome l‟operazione l‟annoiava (almeno per il momento: ma l‟avrebbe ripetuta
più e più volte), invertì l‟ordine delle lettere. “Teragram, Teragram, Teragram.” E quindi si mise
a disegnare: non disegni veri e propri, ma piccoli scarabocchi senza senso. No, forse un qualche
senso ce l‟avevano, dopo tutto (lo sentiva oscuramente), un significato che adesso le sfuggiva.
Prima o poi l‟avrebbe capito: è così che succede, in ogni processo d‟apprendimento, basta avere
pazienza. E lei era così giovane! Aveva tutto il tempo di aspettare. Tutto il tempo del mondo.
Uno dei quei disegnini – una stella a cinque punte- le dava un piacere particolare. Una grossa
mosca iridescente, di un vivido verde-azzurro e oro, ronzava incuriosita sul banco, attratta dal
succulento odore dell‟inchiostro. La scacciò via. “Io sono Margaret” si disse, eccitata dalla
segreta conoscenza della propria identità.
14
“Ieri non ero Margaret, almeno non la stessa
Margaret. E domani... chi lo sa cosa sarò,
domani?” E di nuovo scrisse ”Margaret” e poi
“Teragram”. -Margaret!- Non era il delizioso
bisbiglio della sua voce interiore, veniva
dall‟esterno, ed era una voce severa,
perentoria,
e
decisamente
brusca.
Margaret!- ripetè la professoressa, alzando il
tono -Ti dispiace dedicarmi almeno un po‟
della tua attenzione? Margaret sollevò gli
occhi – grandi e verdi erano, e un tantino
sporgenti – e fissò la donna. - Mi scusi –
disse, con voce morbida e pastosa come
panna montata. Ma non vi si avvertiva una
reale contrizione, per la verità. La voce della
professoressa
s‟inasprì,
bellicosamente:Stavamo parlando di Giovanna d‟Arco,
Margaret. Ti avevo chiesto di dirmi quello
che sai sul suo conto. Margaret rispose con
imbronciata lentezza, spaziando le parole,
come se tirarle fuori di bocca fosse un
cimento che le era assolutamente odioso.Era una strega- disse.- E gli inglesi l‟hanno
bruciata sul rogo. Abbassò la testa per
ricevere di nuovo la carezza del sole sulla
nuca, e socchiuse gli occhi, disponendosi a
rituffarsi nell‟estasi del suo profondo
appagamento psicofisico. La prof. continuò:–
Lo dicevano loro che era una strega. Ma
naturalmente non era una vera strega.
Allora, Margaret, sì o no? Rispondi!Margaret scrutò l‟insegnante attraverso le
palpebre socchiuse:-Certo che non era una
vera strega, altrimenti non sarebbero riusciti
a bruciarla- un sommesso gorgoglio di
risatine serpeggiò nel coma generale
dell‟aula. -Margaret! Che assurdità vai
dicendo?-. - Ma …No. Mi sbagliavo. La strega
continua a vivere, ma il corpo può benissimo
bruciare! Perciò -concluse- Giovanna poteva
anche essere una strega, tutto sommato.
Non molto brava, però. Salì un brusio di
risatine sonnolente. -Margaret- la voce della
prof. tremava. E le tremava anche la parte
inferiore della faccia. Per quanto magrissima,
c‟era tutto un flaccidume di carne e pelle.
Non era una vista gradevole e Margaret se
ne sottrasse chiudendo gli occhi. – Le
streghe
non
esistono!
-aggiunse
l‟insegnante- e Giovanna era una santaMargaret disse -La mia bis-bis-bis…non so
quante volte bis avola era una strega , gli
Inglesi hanno bruciato pure lei, anche se
erano il suo popolo. La prof. aggrottò la
fronte, con aria di disapprovazione e disse:Devo parlare con tua madre, devo avvertirla
di come ti stai infarcendo la testa di storie
simili. Margaret scacciò la mosca che le
svolazzava intorno con insistenza. -e poi non
è affatto morta! Potete bruciarla, una strega.
Potete dire che non esiste. Ma né questo né
quello può impedirle di esistere. Infine,
messa
a
tacere
dall‟insegnante,
si
ricompose. Il sole, davanti a lei, diventava
sempre più caldo, intollerabilmente caldo,
quasi bruciante. Margaret tentò di spostarsi
dal suo raggio d‟azione, ma era come se
fosse legata mani e piedi. Legata…
Il calore del fuoco si faceva sempre più intenso, dolorosamente intenso. Le fascine accatastate ai suoi piedi
erano in fiamme, adesso, e ben presto avrebbero lambito quella sua bellissima Il calore del fuoco si faceva
sempre più intenso, dolorosamente intenso. Le fascine accatastate ai suoi piedi erano in fiamme, adesso, e
ben presto avrebbero lambito quella sua bellissima pelle bianca di cui andava tanto orgogliosa. E avrebbe
bruciato il suo bellissimo corpo. Avrebbe mai più riavuto un corpo come quello? Ogni spettatore sapeva che
gli urli di una strega erano musica celestiale, da cui le persone timorose di Dio traevano godimento. Ma lei,
Margaret di Brentleigh non avrebbe urlato, potesse dannarsi se gli dava questa soddisfazione. E rise piano
tra sé per questa blasfema scelta di parole. -Cosa ti affligge, sgualdrinella?- chiese l’arciere più vicino, un
uomo che spesso, quando era piccola, l’aveva ninnata sulle sue ginocchia, e ora fingeva di non conoscerla. 15
Credi forse di poter uccidere una strega con un miserabile fuoco?- -Ne ha già uccise tante, di streghe.
Ucciderà anche te!- il corpo sì, ma non il resto di me! Mai. Badate, voi tutti! Attenti a voi e alle vostre mogli e ai vostri figli. E
neppure le vostre bestie saranno al sicuro, perché la mia maledizione è su voi tutti, ora e per sempre! Una
strega non muore mai! Vivrò ancora e ancora. Come ben sai anche tu, principe, che pur un tempo mi hai
amata e unico mi hai toccata, io ho una figlia che ha il tuo stesso sangue, così come ha il mio. L’ho nascosta
là dove nessuno potrà mai trovarla, per quante ricerche si facciano, e un giorno diventerà strega. Sì, e delle
sue figlie un’altra sarà strega, e così per ogni generazione: sempre nascerà una bambina che, una volta
donna, porterà la mia immagine. Così il mio spirito passerà attraverso i secoli, acquistando via via maggior
potere e forza. Che cosa provi a essere il capostipite di una dinastia di streghe, mio signore? non ne sei
compiaciuto? Le fiamme divamparono altissime, vertiginose, diventando uno strazio devastante su quel
corpo, che era, purtroppo, umano.
Fuoco…calore…sofferenza!
Margaret cacciò un grido. -Margaret!allarmata, l‟insegnante accennò ad alzarsi.Che ti succede, bambina? Stropicciandosi gli
occhi, Margaret sollevò la testa, come
stordita. –Nulla, mi scusi. Il sole era così
caldo che mi ha dato un capogiro. Ora il suo
viso era immerso nella penombra. Lei era
Margaret ma era anche qualcosa di più. Che
fosse “qualcosa di più” l‟aveva capito da un
certo tempo. Da quando, per la prima volta,
era stata invasa da quella sensazione…così
strana, così nuova, quasi spaventosa. Solo
che adesso non la spaventava più. Ora
sapeva che , una volta donna, sarebbe
diventata una strega. Ma …quando sarebbe
diventata
una
donna?
L‟onnipresente
moscone le saettava di nuovo intorno alla
testa,
ronzando
con
immutato
ardore..“Bestiaccia!” gridò (ma in silenzio,
nella propria mente, poiché aveva, se non
proprio paura, almeno un po‟ di soggezione
della professoressa) “Vorrei vederti morto!”
L‟insetto cadde sul banco e lì rimase, rigido,
inerte.
Margaret
ne
punzecchiò
il
corpicciattolo con la punta della penna.
Morto.
Morto
stecchito.
-Margaret!intervenne
la
voce
della
professoressa…tagliente, ostile. –Margaret,
sei di nuovo distratta! Era una brutta voce.
Anche la professoressa era brutta: brutta e
vecchia. Due cose cui non si doveva
permettere di esistere. Perché Margaret
amava le cose belle, le cose giovani.
Margaret spalancò i grandi occhi verdi, e
scrutò pensosamente la professoressa…
(adattamento da Teragram di Evelyn E.Smith
16
“ Se fate qualcosa per il mondo; il mondo se ne accorge...”
Un progetto realizzato dalla provincia di Treviso, con un solo scopo, ben preciso e molto
mirato. Si tratta di invitare le generazioni future a comportamenti ecosostenibili, puliti e con
l‟obbiettivo di ridurre maggiormente il dispendio di energia con semplici gesti. L‟iniziativa
“Green School” ha preso piede in molte scuole
che, con una piccola squadra di studenti,
seguono una sorta di competizione a livello
provinciale.
Il progetto migliore frutterà all‟Istituto una
premio in denaro, in realtà il montepremi,
abbastanza sostanzioso, verrà suddiviso tra le
prime 10 scuole. L‟anno scorso, anno di avvio
dell‟iniziativa,
il
primo
posto
è
stato
conquistato dall‟ I.S.I.S. Palladio.
Tra le aree in cui è suddiviso il progetto al
primo posto vi è il „coinvolgimento”, ( gli altri
sono: diffusione e riduzione consumi) così il 16
aprile noi dell‟Itis abbiamo pensato di ospitare
due classi di terza media: un gruppo di
studenti del biennio si è preso l‟incarico di
presentare, con video e file multimediali, il progetto a ragazzi pochi più giovani di noi.
Incentivare il risparmio energetico tra chi poi avrà nelle mani il futuro è l‟obbiettivo cardine
dell‟iniziativa!
Alcuni suggerimenti che possono fare la differenza? Spegnere le luci quando non si ha la
necessità di utilizzo, non lasciare in stand-by i vari dispositivi (TV, decoder ecc.), usare il
coperchio in fase di cottura e tanto altro che potrete trovare sul nostro sito
(http://itisvvgreenschool.altervista.org/). Sono piccoli gesti che nascono da cattive abitudini,
l‟importante è rendersene conto e condividere l‟informazione, e possibilmente l‟entusiasmo,
anche tra chi studente non è.
A questo progetto è stata affiancata anche l‟iniziativa “Mi illumino con meno”: non comprende
solo le scuole ma anche ognuno di noi. Si può partecipare sostituendo le vecchie lampadine
alogene con quelle a led o a risparmio energetico per ridurre i consumi ma mantenere lo
stesso livello di utilizzo. Quindi approfittiamo degli scatoloni che ognuno di noi ha in classe
per aiutare l‟ambiente!
(Asse)
17
-INTERVISTEVuoi conoscere meglio i tuoi professori? Probabilmente rispondereste tutti di no, ma se si
trattasse di argomenti non scolastici, tipo quelle cose che ce li farebbero mettere sotto una
luce diversa? Qualche domanda ci è sembrata imbarazzante ma per una volta non siamo
stati noi quelli costretti a rispondere.!!!
Abbiamo scelto due professori e una collaboratrice, un paio di domande ispirandoci a Marcel
Proust e al suo questionario e…via!
Una sola precisazione: il questionario non fu inventato dal grande scrittore inglese (vissuto a
cavallo tra XIX e XX sec.), lui rispose solamente alle domande, le quali hanno l‟unico scopo di
far conoscere meglio l‟intervistato, non si nascondono dietro chiavi interpretative di alcun
genere.
Le nostre „cavie” sono state volentieri al gioco; hanno risposto, crediamo, in maniera sincera
e forse si sono anche divertite.
Ma ora basta chiacchiere, da chi iniziamo? Beh... dal nostro Vicepreside!
18
PROF. GIUSEPPE CARAMBIA
Ha un soprannome? Attuale o che le è stato affibbiato da giovane? “Pippo”, lo è sin da
quando sono giovane. In pratica è uno storpiamento di Giuseppe.
Insegnare è stato da sempre il suo sogno nel cassetto? Per dire la verità il legame con
l‟insegnamento si è formato per caso dopo l‟Università.
Il tratto principale del suo carattere? Raggiungere l‟obiettivo prefissato in tutti i modi. In
più voglio aggiungere di essere cocciuto e determinato.
E quello che preferisce in una persona? La lealtà.
Il suo principale difetto? Quando qualcuno vuole scontrarsi contro di me, io cerco di non
contrattaccare e di trovare un accordo con lui in modo più pacifico.
Il suo sogno di felicità? Viaggiare fino ad annoiarmi. Io amo visitare posti in cui non sono
mai stato prima.
Un sogno ricorrente? Comunicare con qualsiasi persona del mondo così da scavalcare gli
ostacoli della lingua.
Tre risposte secche: cibo, città e fiore preferiti. Sinceramente non amo solo un piatto,
ma tutti i piatti tipici del posto: per esempio del Veneto , amo il “Coniglio in tecia” ma della
Sicilia, specialmente di Palermo, amo “il cibo di strada” che è sì ricco di sostanza, ma
buonissimo. La mia città preferita è Barcellona e il fiore che amo di più è la rosa.
Libro preferito da sempre? La fattoria degli animali, di George Orwell.
Film cult? Assolutamente Shining.
Cosa canta sotto la doccia? Non canto perché... sono stonato, ahahaha!
Qualche domanda scottante: crede in Dio? Si, sono credente. Pensa che sono andato a
Messa ogni Santa Domenica fin da quando avevo 17-18 anni.
Pro o contro i matrimoni gay? Pro.
Stato d’animo attuale? Ho i miei pensieri, ma cerco di essere ottimista.
Il suo motto? Avanti fino all‟ obiettivo finale.
PROF.SSA CLARA DELLA PIETÀ
Ha un soprannome? No, mi hanno sempre chiamato Clara.
Insegnare è stato da sempre il suo sogno nel cassetto? Si, fin da quando ero alle scuole
elementari.
Il tratto principale del suo carattere? Sono cocciuta.
E quello che preferisce in una persona? La sincerità.
Il suo principale difetto? Beh... sempre la cocciutaggine.
Il suo sogno di felicità? Vivere per sempre con il pieno affetto della mia famiglia.
Un sogno ricorrente? Per ora non ho sogni.
Tre risposte secche: cibo, città e fiore preferiti. Dolci, Londra e il fiore Non ti scordar di
me. Libro preferito da sempre? Teorema del pappagallo.
Film cult? Guerre stellari.
Cosa canta sotto la doccia? Niente, non ho tempo per cantare! Ahahah!
Qualche domanda scottante: crede in Dio? Se devo essere sincera non lo so.
Pro o contro i matrimoni gay? Pro.
Stato d’animo attuale? Felice.
Il suo motto? Chi l‟ha dura la vince! Ahahah!
LA COLLABORATRICE FUNNY
Ha un soprannome? Attuale o che le è stato affibbiato da giovane? No, mi hanno
sempre chiamato col mio nome.
Aveva un suo sogno nel cassetto sul mestiere da fare da grande? Mi sarebbe piaciuto
fare l‟interprete.
Il tratto principale del suo carattere? Gli altri mi dicono che sono disponibile e simpatica.
E quello che preferisce in una persona? La sincerità.
Il suo principale difetto? Mi innervosisco facilmente.
19
Il suo sogno di felicità? Dunque..per essere realistica, direi che mi piacerebbe avere una
casa più grande.
Un sogno ricorrente? Non sono una persona che sogna ad occhi aperti, non saprei cosa
rispondere.
Tre risposte secche: cibo, città e fiore preferiti. Sicuramente la pasta, la città...direi
Bologna, mentre il fiore che preferisco è la rosa.
Libro preferito da sempre? In genere mi piacciono i romanzi.
Film cult? Non ne ho.
Cosa canta sotto la doccia? Non canto.
Qualche domanda scottante: crede in Dio? Si, ma diffido della Chiesa come istituzione.
Pro o contro i matrimoni gay? Sono favorevole, credo che ognuno abbia diritto di fare ciò
che vuole.
Stato d’animo attuale? Sono felice.
Il suo motto? Vivi e lascia vivere.
(Asse e King98 )
IL PROGETTO BES
In questi giorni, all‟interno del nostro
istituto, si è notata la presenza di
scatoloni raffiguranti la scritta “BES”.
Ma cos‟è il “bes”? E‟ un progetto della
Sinistra Piave che intende potenziare
l‟opera delle Istituzioni Scolastiche
nel rispondere in modo adeguato ai
Bisogni Educativi Speciali dei propri
alunni. Per Bisogni Educativi Speciali
si intendono quei momenti di
difficoltà in cui ciascun alunno può
trovarsi per i più svariati motivi,
personali o dovuti alla relazione con
l‟ambiente.
Il BES si basa sul sostegno, sulla
solidarietà e sulla sensibilizzazione;
aiuta gli studenti ad esporsi ad avere
più fiducia in se stessi e a far valere
le proprie esigenze. A questo
progetto
hanno
aderito diverse
scuole, avendo i primi buoni risultati per la raccolta con il Da Collo, di Conegliano. L‟idea
nasce da volontà sinergica di diversi enti e istituzioni del territorio, come C.T.I., ULSS7,
Dirigenti Scolastici, Fondazione di Comunità Sinistra Piave, coinvolti direttamente nell‟opera
educativa dei ragazzi o che per compito e vocazione agiscono nel sociale.
Ci sarà una fase finale in cui saranno organizzate diverse attività (come sportelli di “Spazio
Ascolto”, “Peer Education” e altre..)
Quindi perché non rinunciare ad un piccolo vizio oggi per migliorare la vita al prossimo e
anche a noi stessi un domani? La novità più interessante, secondo me, di questo progetto
consiste nella volontà di coinvolgere anche noi ragazzi per migliorare la qualità della scuola
attraverso un piccolo gesto, un euro. Vogliamo sempre che siano gli altri a darci di più,
dimostriamo che non ci manca l‟attenzione e la partecipazione quando si tratta di cose
importanti!
(Asse e Volpe)
20
Questo articolo vuole essere un invito a
mettersi in gioco, a fare qualcosa per chi,
meno fortunato di noi, ha delle difficoltà a
rapportarsi con il mondo che lo circonda. Io
ho scelto di farlo nell‟ambito della disabilità
ma il mondo del volontariato è ampio e
riguarda un po‟ tutte le possibilità di aiutare
qualcuno che vive una situazione di disagio:
l‟assistenza, la sanità, il sostegno alla
famiglia, la cura degli anziani, la disabilità,
l‟immigrazione, le nuove povertà, la tutela
ambientale, la cooperazione internazionale.
Sono questi gli ambiti in cui si trova ad
operare un volontario. Le associazioni nella
provincia di Treviso sono più di 340. Cosa fa
un volontario? Essenzialmente mette a
disposizione di una associazione, un gruppo,
una istituzione, una piccola parte del suo
tempo che verrà utilizzato a seconda del
bisogno, concordando tempi e modi di
utilizzo. La mia esperienza è cominciata per
caso (da qui il titolo), io ci ho provato senza
convinzione, pensando che non ne sarei
stato capace, invece dopo qualche piccola
esperienza, ho scoperto un mondo che non
conoscevo, dove il significato delle piccole
cose è enorme e le persone che incontri
hanno un valore aggiunto. Lo spirito che
anima questi individui è fondato sulla
convinzione che attraverso valori ormai non
più di moda si possano educare tutti quelli
che vengono a contatto con queste
esperienze, con i fatti si dimostra come si
può essere solidali
con entusiasmo ed
allegria: a volte bastano una carezza, due
parole gentili per cambiare la giornata di una
persona! Inoltre anche i volontari imparano
qualcosa: la determinazione e la grinta con
cui queste persone affrontano la vita. Il
bilancio della mia esperienza è più che
positivo: quello che ricevo è molto più di
quello che io riesco a dare, quindi è
un‟esperienza che mi sento di consigliare a
tutti, anche per poco, anche una sola volta è
già qualcosa. Questo mondo del volontariato
è tutto vero, più vero del mondo che ci
circonda dove, quando uno fa qualcosa,
spesso lo fa per un secondo fine. (m.p.)
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La nostra scuola possiede un ottimo laboratorio in cui si svolgono esperimenti sia di chimica
che di fisica. Qui si progettano e si osservano dal vivo fenomeni studiati in classe o in ore
extra-scolastiche. L‟attività di laboratorio è un importante supporto per la disciplina chimica;
quello che si studia in teoria lo si va a dimostrare sperimentalmente anche in laboratorio,
oppure si introduce un nuovo argomento partendo
dall‟esperimento stesso. Il nostro luogo di ricerca è
munito di strumenti di misura di massa, di volume,
di temperatura, di lunghezza etc.., armadi nei quali
sono presenti le sostanze che usualmente vengono
utilizzate per dimostrazioni pratiche, sostanze
tossiche e nocive (acidi, basi, solventi, etc..). Oltre
a tutto questo, sono presenti: elettroscopi,
elettrometri, la macchina di Van der Graaf,
macchina di Wimshurst e molte altre ancora.
In genere agli studenti piace andare in laboratorio,
non solo perchè non vi sono libri e ci si può
sgranchire le gambe lungo il tragitto: toccare con
mano la realizzazione di quello che si è letto
procura, dico la verità, una certa soddisfazione.
Ecco a voi una delle nostre esperienze svolte nel
laboratorio: la determinazione del colore delle
sostanze prodotte e conseguente pH.I reagenti
utilizzati in questa prova sono: acidi (uno di questi HCl), basi (per esempio NaOH) e neutri
(acqua). Per ognuno di essi abbiamo coinvolto nella reazione quattro indicatori: il succo di
cavolo rosso, l‟indicatore universale, la fenolftaleina e il piaccametro. E‟ stato molto divertente
perché le sostanze da reagire sono diventate dopo l‟esperienza, tutte colorate.
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E ora finalmente una dei pochi argomenti che piacerà molto ai ragazzi, lo Sport. E‟ da sempre
sinonimo di felicità, spensieratezza e collaborazione. Lo sport unisce uomini e donne da tutto il
mondo, senza fare distinzioni.
Di seguito ci saranno degli approfondimenti su alcuni sport come le Olimpiadi Invernali, il calcio
e il basket.
I GIOCHI OLIMPICI
Finora a questi giochi olimpici di Sochi, in Russia la nazionale italiana ha vinto 8 medaglie ( 2
argenti e 6 bronzi ), un grande risultato rispetto alle olimpiadi invernali precedenti che si sono
svolte a Vancouver in Canada, dove abbiamo vinto 5 medaglie.
I giochi olimpici invernali di Sochi non si sono ancora conclusi, quindi speriamo bene... I vincitori
italiani delle 8 medaglie finora conquistate sono: Christof Innerofer, medaglia d‟argento nella
discesa libera e vincitore della medaglia di bronzo nella supercombinata che consiste nella
somme dei risultati di due prove, discesa libera e slalom speciale, inoltre abbiamo preso ben 3
medaglie con Arianna Fontana nello shor track femminile: medaglia d‟argento nello short track
500 metri, medaglia di bronzo nella distanza di 1500 metri, e inoltre abbiamo vinto il bronzo con
la staffetta italiana femminile sempre sullo short track, di cui faceva parte anche Arianna
Fontana
Che meraviglia: lo slittinista Armin Zoeggler ha vinto la medaglia di bronzo nello slittino,
preceduto da un tedesco e da un russo, per l‟azzurro è la sesta medaglia in sei olimpiadi, infine
abbiamo vinto un altro bronzo nella staffetta maschile sul biathlon. La medaglia più recente è
quella di Karolina Kostner, il bronzo nel pattinaggio di figura preceduta da un‟atleta russa e una
coreana. Quindi tutto sommato la nazionale italiana non si comportando affatto male a questi
giochi olimpici e speriamo in altre numerose medaglie.
Il campionato dei Serie A si trova nel girone di ritorno, molte partite mancano ancora ma
sicuramente non si può dire che sia già finito. Molte squadre nel mercato di Gennaio hanno
cercato di rinforzarsi, aggiungendo giocatori alle rose per poter finire il campionato in crescendo.
Grazie al lavoro fatto in questi anni, la Juventus comanda la classifica con 9 punti di vantaggio
sulla Roma. Il Napoli segue al terzo posto, lasciandosi a discreta distanza Fiorentina e Inter. Per
il momento le squadre che parteciperanno alla prossima Champions
League sono: la Juventus, la Roma, e il Napoli; quest‟ultimo però,
essendo al terzo posto dovrà fare i preliminari. Per quanto riguarda
l‟Europa League al momento la Fiorentina sarebbe qualificata
assieme alla vincitrice della Coppa Italia, l‟Inter invece dovrebbe
qualificarsi. Molte squadre stanno giocando bene come Parma, Torino
e Hellas Verona che sono delle autentiche sorprese di questo
campionato, altre invece come Catania, Chievo Verona e Sassuolo
rischiano di retrocedere in Serie B. Sicuramente il campionato non è
chiuso anzi, è proprio nelle ultime battute che si vede chi è il più
forte: nonostante la stanchezza c‟è chi riesce a dimostrare le proprie
qualità migliori.
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GiornalITIS Prima edizione Anno zero
Dopo la pausa dell‟ All Star Week-end possiamo fare un
bilancio sulla parte di stagione appena giocata. I leader
dell‟ NBA guidati da Paul George sono gli Indiana Pacers
che, grazie a una difesa quasi impenetrabile e un attacco
spumeggiante si sono lasciati alle spalle tutte le altre 29
squadre. Sono seguiti direttamente dagli Oklahoma City Thunder trascinati da Kevin Durant (
forse l‟ MVP della stagione ) che, visto l‟infortunio del compagno Russell Westbrook ha avuto più
libertà di gioco, dimostrando così le sue eccezionali qualità. Sicuramente non sono solo loro le
uniche pretendenti al titolo finale, da sottolineare anche le buone prove di San Antonio, Houston
e i campioni uscenti di Miami.
SPORT VITTORIESE
Certo…non solo calcio, ma si sa che gli italiani amano il pallone, quindi iniziamo da lì Anche
perché il Vittorio, in serie D, sembra aver finalmente ritrovato una forma vincente. «Ancora 6
partite tutte da giocare, dobbiamo disputarle come si trattasse di altrettante finali. Sono
fiducioso: con lo spirito mostrato a Castelfranco ci si puo salvare» così il ds Leiballi, anche se
mette le mani avanti (per scaramanzia?) invitando tutti alla calma.
E ora il nuoto: a Riccione si è tenuta la 43a edizione dei Campionati Italiani Primaverili Giovanili,
da quest‟anno denominati Criteria Nazionali Giovanili, la più importante manifestazione
nazionale in vasca corta. La Marca ha portato a casa ottimi risultati, con una manciata di
medaglie dall‟oro all‟argento e al bronzo. Anche vittorio Veneto ha dato il suo contributo: a
rimpinguare il medagliere, infatti, è stato anche Giovanni Coan, campione italiano in una gara di
1500 sl Juniores, che ha esaltato i colori della Nottoli: oltre al primo gradino del podio, poi,
abbiamo centrato il bronzo con Mattia Zuin.
Per finire, come si suol dire, in bellezza, un commento su una manifestazione cui ho partecipato
direttamente: il pubblico si è divertito moltissimo, gli atleti che hanno gareggiato, anche
nei momenti di pausa, hanno potuto mettersi in mostra, infine il crollo di un pregiudizio!
Quale? Che solo ragazzi ai margini della società ballino la breackdance. Vi assicuro che
ciò che ho visto allo Skill zone in quel weekend di marzo nella palestra della scuola Dante
mi è sembrato solo dello sano sport unito a buona musica e tanto divertimento! E
nessuno ha sentito la mancanza di tifo urlato, di bandiere e cori razzisti, o di poliziotti in
stato di guerra…
(di Nameless, PV98 e King31)
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GiornalITIS Prima edizione Anno zero
CONCORSO SCHOOLS INTERNATIONAL TALENTS
8 Marzo 2014, presso la vecchia scuola di musica a Ceneda, si
sono tenute le selezioni regionali per il concorso “ Schools
International Talent”, le categorie sono varie: musica, danza,
moda e recitazione.
Uno studente ITIS ha partecipato alle selezioni con
un
gruppo formato da studenti di altre scuole del vittoriese. Nella
categoria “ musica” si può concorrere sia in singolo, suonando
uno strumento o cantando, oppure in gruppo, portando cover
oppure pezzi originali che vanno dal rock, blues, pop e jazz.
Dopo aver passato le selezioni, il gruppo “ Rain Keeps Falling” formato da Daniele Franceschin
(Liceo Classico Flaminio 16 anni), Alberto Boschiero (Liceo Classico Flaminio 16 anni), Umberto
Zanette (Liceo Classico Flaminio 17 anni), Anna De Martin Monego (Liceo Scienze Umane 17
anni), Alex Feletto (Itis di Vittorio Veneto, 16 anni) parteciperà alla finale il 31 Maggio 2014 a
Torino.
BAND EMERGENTI DI VITTORIO VENETO
Fool Cloud, un gruppo Hard/Progressive Rock formato da giovani ragazzi vittoriesi che hanno
iniziato a suonare per puro divertimento, ha avuto un discreto successo suonando cover di
canzoni famose e canzoni inedite.
Hanno suonato due volte al pub GandS riempendolo di persone, ultimamente sono stati anche al
Bar Duomo accompagnati dai Requiem e Noise Pollution. A breve uscirà il loro primo album
intitolato 001, chissà sei questa band vittoriese ci sorprenderà.
E PER FINIRE…SAN REMO 2014
Quest‟anno il festival di Sanremo è stato poco seguito dagli
italiani rispetto agli anni precedenti, nonstante i concorrenti
del calibro di Noemi, Giusy Ferreri, Francesco Renga e la
vittoria di Arisa. Fabio Fazio mastica amaro per questa sua
edizione di un Festival in netto calo d'ascolti e se la prende
con il "calo di empatia" dicendo: «Penso sinceramente che
l'anno scorso fossimo più simpatici, ci fosse più empatia
con il pubblico, eravamo di per sé un evento. Quest'anno
invece non più, e quindi é mancato l'effetto sorpresa con in
più l'aggravante che ci siamo rifatti a noi stessi». Il
presentatore ha commentato così durante la conferenza
stampa conclusiva del Festival, riconoscendo quello che é
stato un elemento di criticità o di dubbio nel pubblico
televisivo per questa edizione del Festival di Sanremo.
Certo è, commento questo dello scrivente, che ormai il modello San Remo ha stancato: troppo
lungo, troppa pubblicità, troppo noiosi e prevedibili i presentatori, troppo rumore per un
moscerino, insomma. Potremo mai liberarci di questa ammiraglia della RAI che ha fatto il suo
tempo e ormai sta facendo la fine della più giovane Concordia?
(el”L”e)
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GiornalITIS Prima edizione Anno zero
C’era una volta un coniglio che respirava dal cu**. Un giorno si è seduto ed è morto.
Che cosa facevano i dodici apostoli? Una dozzina
Giovane donna dona alla luce un bambino, l’Enel ringrazia.
Una chitarra suona, ma nessuno le apre.
Una bomba cade in un cimitero. Tutti morti.
Cosa fa un serpente sopra un televisore? Striscia la notizia.
INDOVINELLI
1) Quando serve viene buttata e quando non serve più viene recuperata. Che cos'è?
2) Un tale abita al ventesimo piano di un grattacielo. Al mattino, esce di casa, chiama l'ascensore al suo piano,
scende al piano terra e va a lavorare. Al ritorno a casa, chiama l'ascensore al piano terra, scende al quinto
piano, poi fa gli altri a
piedi, ogni giorno. Solo
CRUCIVERBA
quando piove arriva
direttamente al
ventesimo. Dato che
l'ascensore funziona
perfettamente Com'è
possibile?
Soluzioni:
1) L'àncora!
2) ti arrangi!
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