giornalITIS - IIS "Vittorio Veneto"
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giornalITIS - IIS "Vittorio Veneto"
Numero 1 Anno 1 – 10 maggio 2014 dd/mm/yy Il giornalino della nostra scuola GiornalITISnews I.T.I.S. "Vittorio Veneto" Città della Vittoria via Camillo Benso Conte di Cavour 1, 31029, Vittorio Veneto (TV) IL MONDO IN CUI VIVIAMO I.T.S. "Vittorio Veneto" Città della Vittoria via Camillo Benso Conte di Cavour1, 31029, Vittorio Veneto (TV) PERCHE’ UN GIORNALINO? SOMMARIO Robotica Intervista al boss Serale News scolastiche Curiosità e tech Storia Letture e... Racconti Green school Interviste Progetto Bes Laboratorio Sport Musica e... Pag.2 Pag.3 Pag.4 Pag.4 Pag.5 Pag.8 Pag.9 Pag.12 Pag.16 Pag.17 Pag.19 Pag.21 Pag.22 Pag.24 Caporedattore Co-redattore Art-director Asse .exe Fendi98 Ogni istituto scolastico che si rispetti ne ha uno. Il materiale di cui è fatto non è determinante: byte o cellulosa non importa, ciò che conta è che ci sia. Certo, parliamo del giornale della scuola! Perché ci deve essere? Intanto perché come informatici siamo più bravi degli altri a impostare i nostri articoli, poi perché non siamo da meno nel buttare giù un pezzo (vero prof. di italiano?), infine quando siamo stati invitati a guardare i siti di alcune scuole del territorio, un po’ ci è spiaciuto essere l’Itis di Vittorio un istituto senza un mezzo di informazione non istituzionalizzato. Certo, “non” istituzionalizzato: quello che troverete non è stato deciso da nessun altro che da noi. So cosa potrete dire: io avrei fatto diversamente, guarda quel titolo che brutto colore, alcune notizie sono “vecchie”, l’impaginazione non è al top, bene! Siamo disposti ad accettare le critiche costruttive, per noi è stata la prima volta e speriamo di ripeterla il prossimo anno…insieme a voi. Più si è numerosi, più le idee brillano e diventano concrete! Un’ultima cosa: chi ha contribuito a quello che speriamo leggerete con piacere fa parte della II A, e ha ricevuto la collaborazione di alcuni compagni dell’Itis serale (grazie Straniero!)e di altri volontari di classi diverse. Buona lettura! Intervista Al Boss Cosa qualifica una scuola? Certamente i suoi studenti, ma anche gli insegnanti che vi lavorano e la persona che ha il compito di gestire tutte le attività che vi vengono svolte, nonché di tenere sotto controllo la “parte burocratica”, cioè il preside. Abbiamo voluto invitare il prof. Dal Mas Domenico per un‟intervista che abbiamo deciso di inserire in prima pagina, come fosse una sorta di presentazione della nostra scuola. Ecco cosa ne è uscito! Il professor Dal Mas è nostro preside da ormai due anni, purtroppo noi dell‟Itis non abbiamo molte occasioni di vederlo (o forse per fortuna, perché dimostra quanto siamo “virtuosi”!!), quando però lo abbiamo invitato si è dimostrato subito disponibile. (continua a pag 3) 1 R O B O T I C A La robotica è una scienza che studia i comportamenti degli esseri intelligenti e cerca di sviluppare delle metodologie che permettano ad una macchina (robot), dotata di opportuni dispositivi adatti a percepire l'ambiente circostante ed interagire con esso (sensori e attuatori), di eseguire dei compiti specifici. È una disciplina relativamente nuova, che affonda le sue radici nell'antico desiderio dell'uomo di costruire strumenti che possano liberarlo da compiti troppo faticosi, noiosi o pericolosi. La Robotica non è importante soltanto per imparare a costruire od usare i robot ma anche per imparare un metodo di ragionamento e sperimentazione: raccoglie tutte le competenze necessarie alla costruzione di macchine (meccanica, elettrotecnica, elettronica), di computer, di programmi, di sistemi di comunicazione, di reti. Promuove le attitudini creative negli studenti, nonché la loro capacità di comunicazione, cooperazione e lavoro di gruppo, favorisce negli studenti un atteggiamento di interesse e di apertura anche verso le tradizionali discipline di base (es. matematica, fisica, disegno tecnico, etc.) Anche se la robotica è una branca dell'ingegneria, in essa confluiscono approcci di molte discipline,come linguistica e psicologia, biologia, fisiologia, automazione,elettronica, informati-ca, matematica e meccanica. Il prof. Nuvoletta é venuto a parlarci del settore Robotica con il fine di informarci sulle possibilità di questa nuova scienza. Ci ha illustrato, mediante un Power Point, tutte le materie scolastiche che intervengono nella robotica e l‟attuale utilizzo nel campo ospedaliero e militare. A breve verrà realizzato il drone di salvataggio che servirà per individuare i punti più pericolosi in caso di incendio o terremoto. Nell‟ ambito della robotica ci sono anche dei campionati-concorsi che danno la possibilità di confrontarsi grazie all‟ FLL(FIRST® LEGO® League) organizzata appunto dalla Lego. La FLL quest‟ anno ha indetto un concorso al quale hanno aderito molte scuole di tutta l‟ Italia. Una di queste è stata la nostra : l‟ ITIS di Vittorio Veneto che con 8 ragazzi di 3 B e 3 C, e il professor Nuvoletta Vittorio al comando, dopo un lungo lavoro, sono riusciti ad arrivare fino alle semifinali del Nord est che si sono disputate domenica 2 febbraio 2014 presso l‟ istituto Salesiano “G.Bearzi” di Udine. In occasione della manifestazione, c‟è stato l‟incontro tra il pubblico e i vari settori del pronto intervento, Protezione Civile e pubblica sicurezza. Sul posto erano presenti mezzi e strumenti utilizzati durante le emergenze. Le 24 squadre di giovanissimi studenti (nessuno superava i 19 anni) ammesse alla Semifinale Nord Est Italia, hanno dato il meglio di loro e hanno creato un clima stimolante, pregno di cultura scientifica e rispettoso dell‟avversario. Si tratta di piccoli programmatori che hanno progettato e realizzato dei robot con la tecnica Lego Mindstorm. Con due mesi di anticipo rispetto alla gara, ciascuna squadra aveva ricevuto un percorso all‟interno del quale il proprio robot avrebbe dovuto superare delle prove in due minuti e mezzo. Dopo averci lasciati a bocca aperta con questa prima prova, i ragazzi hanno presentato e documentato le soluzioni robotiche da loro adottate per poter permettere ai robottini di superare gli ostacoli. E non è finita lì. A conclusione ciascun gruppo ha presentato 2 una ricerca su “La furia della natura”, ovvero delle analisi di cause e conseguenze di disastri naturali che proponevano, a conclusione, nuovi metodi per la salvaguardia dei territori popolati dall‟uomo. Otto le squadre ammesse alla finale italiana che si terrà il 14 e 15 Marzo al Museo Civico di Rovereto, la cui Fondazione è il referente italiano per la First Lego League. Il vincitore italiano parteciperà al World Festival ad Aprile negli Stati Uniti. (NickBoss e Asse) Intervista Al Boss Per rompere il ghiaccio ci ha raccontato un po‟ della sua vita e noi abbiamo fatto i curiosi sulla parte… scolastica! Basco: “Che scuola ha fatto, preside?” Preside: “Il liceo classico, è stata una scelta obbligata perché mi era stata consigliata dai professori , una volta non era mica come ora, che ci sono un sacco di occasioni per conoscere prima una scuola! Poi sono andato a fare l‟università e sono diventato insegnante. Inizialmente fare il supplente mi piaceva ma successivamente ho iniziato a lavorare in proprio e ho continuato per 15 anni (campo: assicurazioni)”. A questo punto una confessione clamorosa: “se dovessi tornare indietro, mi iscriverei ad una scuola più pratica, come l‟ITIS (wow!) o l‟IPSIA”. King: “Le manca l‟insegnamento? Immaginiamo che fare il preside sia un po‟ diverso..” Preside: “Mi manca davvero molto! Fare ed essere un insegnante mi ha aiutato a diventare quello che sono”. Poi gli abbiamo chiesto se sia più difficile gestire una scuola tecnica di un liceo. E lui ha risposto che una scuola tecnica comporta molte più responsabilità perchè all‟interno vi sono macchinari che vanno mantenuti in buono stato e, soprattutto, vi sono più pericoli per gli studenti e per i tecnici che lavorano con essi. Asse: “Preside, un parere sull‟iniziativa del giornalino?” Basco: “E‟ un‟ottima idea ed è un buon modo di confrontarsi scherzando costruttivamente”. Ci ha esortati proponendoci di mettere il giornalino sul sito. Abbiamo approfittato dell‟occasione per conoscere un po‟ il futuro della nostra scuola, i progetti, le opinioni dopo due anni di presidenza, e anche quali possibilità hanno i ragazzi di inserirsi presto nel mondo nel lavoro, soprattutto in un campo di loro interesse, aggiungendo pregi e difetti dell‟ITIS. Il preside ha risposto: “l‟ITIS è la scuola che si avvicina di più al mondo del lavoro. Al contrario dei licei e dei professionali, la nostra scuola indirizza i futuri periti verso il mondo del lavoro attraverso materie sia umanistiche che pratiche. Se devo aggiungere un difetto dico che vorrei una scuola più aperta, con meno lezioni teoriche e più lezioni lavorative impostate come stage” SP: “Preside, un commento sulla scuola italiana per il nostro giornale?” Questi i punti essenziali della risposta: maggiore collaborazione tra scuola e mondo produttivo, incentivi agli insegnanti con stipendi adeguati ai loro colleghi europei, infine il consiglio rivolto a studenti e docenti di tenere un rapporto aperto, rispettoso, senza dare per scontato nulla. Siccome la robotica è una parte che speriamo diventerà fondamentale della nostra scuola gli abbiamo chiesto un parere. Preside:“la robotica diventerà fondamentale per questa scuola e, in generale, in Italia, uno dei settori portanti. Ma non si aggiungerà come indirizzo perché le aziende chiedono lavoratori più versatili e non troppo specializzati”. Un altro argomento che ci interessa direttamente è il nostro futuro: che lavoro faremo? Conviene andare all‟università? Preside: “gli studenti con una laurea, anche se pensate il contrario, hanno più possibilità rispetto a quelli che non ce l‟hanno. Aggiungo che rispetto a una volta ora è più facile trovare lavoro: io ho fatto più di 20 colloqui, certo ormai non ci si deve limitare al nostro territorio, bisogna mettere in conto che il lavoro ci può aspettare anche lontano da casa. So che non è più facile trovare lavoro ma al momento ci sono 100000 posti di lavoro per tecnici in Italia, non sono pochi… In questi tempi di difficoltà bisogna avere speranze, bisogna tirarsi su le maniche e lavorare sodo!” (Basco,SPairlines,King98,Asse) 3 53R4L3 2.0 Come tutte le sere, dal lunedì al venerdì, siamo noi, gli studenti del serale, a frequentare le classi dell’Istituto.Siamo quelli che tutti definiscono “studenti – lavoratori”. Effettivamente rispetto agli studenti del diurno ci caratterizziamo per una particolarità: tutti abbiamo un lavoro. Per noi frequentare la scuola non è un obbligo, un’imposizione, ma una libera scelta, seppur faticosa, dettata da necessità personali o per fini lavorativi. Non è sempre facile, gli impegni sono tanti: famiglia, lavoro… ma l’obiettivo ci da la forza di affrontare anche le nottatacce sui banchi di scuola. E così, fra una lezione e l’altra, un caffè che ci aiuta a stare svegli e quattro chiacchere con i compagni d’avventura, anche noi impariamo. L’approccio allo studio nel nostro caso è leggermente diverso: per noi è importante essere presenti alle lezioni in quanto rappresentano l’unico momento di apprendimento .Quando capita di saltare qualche lezione abbiamo sempre la sicurezza che un compagno ha messo da parte per noi la fotocopia oppure ci invia in posta elettronica l’appunto fatto da lui. Diciamo che, per fortuna, il senso di solidarietà e collaborazione non ci manca. A volte qualche studente decide di mollare tutto. I motivi possono essere svariati, la strada è tutta in salita ed è facile farsi prendere dallo sconforto: è davvero difficile conciliare scuola e lavoro! In questi frangenti capiamo che la posizione in cui si trova un giovane a frequentare la scuola dell’obbligo è una posizione privilegiata. È una vera fortuna, anche se spesso non si capisce perché gli interessi che si hanno a quattordici anni sono, giustamente, diversi da quelli che si raggiungono con la maturità. La giovane età permette di assimilare a gran velocità ciò che noi impariamo con fatica, di avere disponibile il professore che approfondisce le sue lezioni curando la qualità dell’informazione e di avere il tempo a disposizione per poter ripassare e ristudiare le lezioni svolte a scuola.La nostra speranza è quella di non deludere chi, con tanta pazienza, ha scelto di insegnarci cose che facili non sono e, contemporaneamente, di raggiungere il nostro obiettivo: conseguire la maturità. Il problema che ci siamo posti è stato come raggiungerla: noi abbiamo scelto di percorrere questa strada, ovvero quanto mi impegno nello studio, tanto ottengo come risultati. (Straniero) NEWS DALLA SCUOL A Sempre meno alle macchinette Olimpiadi non solo nello sport Anche gli studenti pagano il prezzo della crisi, infatti dal 1 gennaio 2014 il prezzo di caffè, bibite e snack acquistati attraverso di distributori automatici è aumentato dall’ 4 al 10%. Questo aumento dei prezzi non è stato ben accetto da chi utilizza regolarmente i distributori automatici, infatti ha provocato il malcontento tra gli studenti che lo manifestano, ad esempio, cercando in qualsiasi modo di procurarsi bibite e snack gratis, anche con atti di vandalismo. (NON SI FA!!!) Sono una gara di soluzione di problemi matematici elementari, rivolta ai ragazzi delle scuole superiori di tutto il mondo. Le Olimpiadi Internazionali della Matematica vengono curata dall’Unione Matematica Italiana, in collaborazione con la Scuola Normale Superiore di Pisa. Le Olimpiadi della Matematica si svolgono regolarmente in Italia dal 1983, e sono quindila più antica e seguita gara di Matematica a livello nazionale. Attualmente, più di 1500 Istituti aderiscono ogni anno al Progetto Olimpiadi della Matematica, per un totale di I problemi della gara singola sono 6, tutti dimostrativi. Vi è poi una gara di Matematica a squadre del tutto indipendente, aperta al pubblico e di carattere ludico-promozionale. Il tutto è completato da una serie di conferenze di argomento matematico divulgativo. Si svolge nel primo fine settimana di Maggio. “Una bellissima esperienza, è straordinario come i ragazzi diano il meglio di loro stessi in queste occasioni, d’altra parte cosa c’è di meglio che imparare divertendosi?” Questo organizzate ogni anno in una nazione diversa, a partire dal 1959, e vedono la partecipazione di più di 80 nazioni. In Italia, la manifestazione è il commento della prof.ssa Sfoggia, che speriamo venga accolto anche come invito da altri insegnanti di altre materie (esistono anche le Olimpiadi di italiano…) 4 curiosità…news…curiosità…news…curiosità …news…curiosità…news…curiosità…news… L’ORRORE DAVVERO NON HA FINE! Sembra che alcuni biologi del campo di concentramento di Dachau stessero studiando la possibilità di trasmettere tifo o malaria (ma chissà se altre porcherie ancora…) attraverso le zanzare: una vera e propria arma batteriologica da lanciare sui Paesi nemici! Il tutto è stato rinvenuto negli archivi dell’Istituto di Entomologia della triste cittadina tedesca. ALLARME PER TUTTI GLI UTENTI DELLA SCUOLA! Sembra davvero così! Arrabbiarsi fa male alla salute: aumenterebbe di ben 5 volte il rischio di avere un infarto e di 3 volte il rischio di avere un ictus nelle due ore successive all’arrabbiatura. La notizia trapela da uno studio pubblicato sulla rivista European Heart Journal e guidato da esperti della Harvard University di Boston. Quindi ci permettiamo una domanda ai nostri stimati insegnanti: davvero pensate che ne valga la pena??? In fondo, solo per qualche compito non svolto o una firma dimenticata... JURRASSIC PARK GLOBALE? Ci avete mai pensato? Forse per aver visto qualche film o in una notte tormentata, dopo un’abbuffata di patatine fritte. Ora sembra non ci voglia poi tanto: tra le conseguenze del riscaldamento globale, infatti, ci potrebbe essere lo scongelamento di qualche virus preistorico! Per il Centro Nazionale della ricerca Scientifica di Marsiglia un virus gigante, battezzato Pithovirus, mai conosciuto fino ad oggi e diverso dai tradizionali, è rimasto in letargo per 30mila anni sotto il permafrost della Siberia e ora, con il progressivo scioglimento del terreno ghiacciato dell’Artico, potrebbe tornare. SAN FRANCISCO: I DRONI CONSEGNANO FARMACI! Entro luglio a San Francisco potrebbe esserci un servizio di consegna di farmaci via droni .Questa fantastica notizia viene annunciata dopo che una sentenza della corte federale ha dichiarato legali i droni commerciali. La compagnia, spiega il San Francisco Cronichles, avrà all'inizio 3-4 droni che svolgeranno le consegne in meno di 15 minuti per tutte le ore del giorno, volando a meno di 150 metri di altezza. Apripista nell'idea è stata Amazon, che però renderà operativo il servizio tra qualche anno. 5 PET THERAPY? NO, GRAZIE, PREFERISCO I SUPEREROI! Tutti voi sicuramente sapete cos’è la Petherapy: un aiuto alla terapia tradizionale che prevede la presenza di un animale, di solito un cane (ma anche cavalli, asini e gatti), detto con parole grosse è “una co-terapia che affianca una terapia tradizionale in corso. Lo scopo è quello di facilitare il medico nei casi in cui il paziente non dimostra collaborazione. La presenza di un animale permette in molti casi di consolidare un rapporto emotivo con il paziente e, tramite questo rapporto, stabilire sia un canale di comunicazione paziente-animale-medico sia stimolare la partecipazione attiva del paziente” (liberamente tratto da Wikipedia). Un cane, dunque, piuttosto di un cavallo come “infermieri” : soprattutto per piccoli pazienti con disturbi comportamentali, psicologici, emotivi. Gli animali aiutano a sentirsi meglio, liberando emozioni e rilassando. Ma ora arriva, come sempre dall’America, una novità: la “superherotherapy” Uno psicologo americano, Patrick O’Connor, ha sperimentato una nuova tecnica curativa: ai suoi piccoli pazienti ha fatto leggere fumetti DC e Marvel, chiedendo di immedesimarsi in un supereroe o addirittura spingendoli ad inventarsene uno. Risultato: tutti hanno dimostrato di avere una marcia, o un super potere, in più per affrontare le sfide quotidiane. «Vedersi come un supereroe aiuta a prendere coscienza di se stessi. Nei nostri laboratori spingiamo i ragazzi a creare anche una propria nemesi, un supernemico che rappresenta il lato oscuro. Il cosiddetto “villain” che permette di capire punti di forza e le debolezze». aggiunge Elisa Rocchi, presidente dell’associazione Barbablù di Cesena, che riunisce educatori e pedagoghi Lo psicologo americano ha inventato Comicspedia, un sito dove ad ogni supereroe viene associato un (super) problema: Batman ci parla della perdita di qualcuno che amiamo, i Fantastici Quattro della famiglia, gli X-Men, mutanti ed emarginati, aiutano a comprendere e accettare le diversità. Ma anche Star Wars, i videogame o Il signore degli anelli vanno bene per curarsi. O magari Harry Potter per superare un lutto. O anche solo per calmare l’ansia. Nel suo blog O’Connor consiglia di provare a creare un incantesimo per proteggersi dai cattivi pensieri, sembra quindi che la fantasia venga in soccorso all’uomo in difficoltà, basta poco in fondo per sentirsi (super) eroi anche se solo per un giorno...Possiamo allora concludere con un imperativo: potere all’immaginazione! Solo un paio di news che riguardano i nostri silenziosi compagni a quattro zampe (ma ve ne sono a migliaia sul web) a dimostrazione dell’importanza che hanno o che potrebbero avere per ciascun essere umano! Il video di un malato di Morbo di Alzheimer colpito da afasia ha fatto il giro del mondo: l'anziano riesce a ritrovare il dialogo solo con il cane di casa. Grazie all'associazione Medical Detection Dogs, un gruppo di cani capaci di rilevare i livelli di glucosio è stato consegnato ad alcuni pazienti diabetici, con risultati sorprendenti. 6 TECH NEWS Gli Italiani e la Tecnologia Per molti Italiani la tecnologia è ancora sconosciuta, infatti quattro persone su dieci sono tecnoesclusi, cioè non hanno mai navigato su internet né acceso un computer. E’ questo il risultato di una ricerca effettuata da Massimiano Bucchi dell’università di Trento e da Barbara Saracino dell’università di Firenze, pubblicata nell’annuario Scienza, tecnologia e società 2014, del centro studi Observa Science in Society. (fendi98) Facebook compra Whatsapp Whatsapp è stato acquistato da Facebook per 13.8 miliardi di euro, parte in contanti e parte in azioni vincolate per i dipendenti e i fondatori di Whatsapp. Tutto questo darà la facoltà a Facebook di aumentare l’utenza. La cifra record di questa operazione è giustificata dalla grandezza del patrimonio di conoscenze e di risorse umane. Secondo il creatore di Facebook ci sarà più di un miliardo di utenti e in questo modo si amplierà la capacità di comunicare con il mondo sviluppando i servizi base Internet in modo efficiente ed economico (Fendi 98) La stampa 3d La stampa tridimensionale viene usata per riprodurre giocattoli, pezzi di ricambio per le stazioni spaziali, armi, ma un giorno verrà utilizzata per riprodurre organi umani. La tecnica è già stata applicata nell’ambito dell'odontoiatria per costruire protesi. L’anno scorso ha permesso di ricostruire il 75% della struttura del cranio di un paziente, è nata anche l’idea di riprodurre organi umani: cosa ci dovremo aspettare? (Fendi 98) Informatica? Due chiacchiere col prof. De Nardi per ragionare di “informatica”. La materia ha un nome troppo generico in quanto sarebbe più corretto chiamarla “computer science” o al massimo “Programmazione”. Il termine “informatica” viene utilizzato in maniera pervasiva, tendendo ad impiegarlo in qualsiasi ambito riguardante il mondo dei computer. Dunque, è necessario delineare i confini nel quale ci troviamo quando parliamo di informatica. Restando nell'ambito della sola programmazione esiste un'infinità di linguaggi di programmazione diversi, ambienti diversi e applicazioni diverse. Possiamo applicare lo stesso discorso ai siti web che possono essere monotematici o multi canale, vi sono siti web nei quali troviamo risorse di tipo formativo e di approfondimento. Esistono sostanzialmente due tipi di sito web: siti per la diffusione di materiale formativo e siti per la condivisione e discussione. Tra i siti per la diffusione di materiale informativo sono da segnalare W3Schools, http://www.w3schools.com/Questo sito è multitematico, infatti ogni sezione è dedicata ad uno specifico linguaggio. Per ogni parola chiave o istruzione di un linguaggio è fornita una descrizione e alcuni esempi. Inoltre, come in molti altri siti, è possibile interagire con un ambiente virtuale che favorisce una corretta comprensione (vi è un simulatore). (.exe) 7 “La storia è la memoria di un popolo, e senza una memoria l’uomo è ridotto al rango di animale inferiore” Malcom X 27 Gennaio 1945-2014 “LA GIORNATA DELLA MEMORIA” - Abbattimento cancelli di Auschwitz – Il Giorno della Memoria è una ricorrenza internazionale celebrata il 27 gennaio di ogni anno come giornata in commemorazione delle vittime dell'Olocausto. In questo giorno si celebra la liberazione del campo di concentramento di Auschwitz, avvenuta il 27 gennaio 1945 ad opera delle truppe sovietiche dell'Armata Rossa. La “soluzione finale” di Hitler era ormai al termine, quando ricevette la notizia che l’Armata Rossa era entrata in Polonia e si dirigeva verso i campi di concentramento. Hitler conferisce l’ordine di uccidere tutti gli internati, ma nella notte tra 26 e il 27 gennaio fu costretto ad abbandonare i lager e gli ultimi ebrei imprigionati Grazie all’abbattimento di questi cancelli maledetti da parte dei Russi, i superstiti poterono finalmente riavere la loro libertà e anche un loro futuro. Da quel momento gli ebrei cercarono di ricostruirsi una vita, ma molti non ci riuscirono a causa del gran peso del tragico ricordo. Dopo questo episodio si è sempre cercato di commemorarlo con interviste ai superstiti, documentari ( per esempio il progetto “Per non dimenticare”), che però non possono riuscire ad riprodurre realmente l’entità della tragedia. Per aiutare a capire cosa è successo, sono stati creati non solo dei documenti pubblicati su Internet, ma anche delle app con all’interno vari video e testimonianze “su carta”. (Asse e Contestatore) IL GIORNO DEL RICORDO: 10 febbraio Cos‟è il Giorno del Ricordo? Alzi la mano chi lo sa, o pensa di saperlo…Anche per i comuni mortali, quindi, e per non lasciare al vento le parole di Malcom x, un po‟ di storia: tra il 1943 e il 1945 sono morti circa 5000 italiani, molti senza colpe! Dopo l‟armistizio del „43 l‟Istria, in mano ai partigiani, fece piazza pulita degli italiani per portare a termine il progetto di annessione dell‟intera Venezia Giulia alla Iugoslavia di Tito. Utilizzarono i campi di concentramento per eliminare gli italiani ma anche le foibe: cavità tipiche dell‟altopiano carsico (ve ne sono anche in Cansiglio). Da qui non tutti i corpi sono stati recuperati. Circa 400mila italiani poi lasciarono la loro casa, i loro morti e i loro ricordi pur di scampare alla persecuzione. Il Giorno del ricordo in Italia si celebra il 10 febbraio. Insieme alla Giornata della memoria, quindi, anche il giorno del ricordo diventa un‟occasione per riflettere sugli insegnamenti della storia, anche quella di casa nostra! (Asse e Contestatore) 8 Letture e… Una lettura sicuramente entusiasmante per coloro che apprezzano e seguono il genere fantasy; il mondo in cui la storia viene ambientata sembra soddisfare ampiamente tutte le aspettative del vasto numero di lettori che hanno scelto di sfogliarlo, sorprendendoli con storie che riprendono i punti di vista di più protagonisti, annodandoli a poco a poco fra loro e costruendo una storia perfettamente coerente, ricca di colpi di scena ed elementi a sfondo epico così vari da sfiorare il concetto di ignoto. Le storie dei personaggi, oltre ad essere particolarmente coinvolgenti, sono anche piene di indizi che riescono a comporre un‟immagine sempre più chiara del carattere e dell‟aspetto fisico del personaggio, nonchè del suo modo di relazionarsi con gli altri e prendere decisioni, facendoci credere di conoscere appieno la maniera in cui il nostro protagonista affronterà le varie complicazioni, per poi scombussolarci di nuovo le idee con soluzioni impreviste che tuttavia rispettano a pieno il ruolo del personaggio. Il tutto viene infine condito dalle spettacolari descrizioni delle battaglie, le quali riescono a lasciarci col fiato sospeso, presi dall‟impulsivo bisogno di conoscere il seguito. Quindi... buona lettura!! (.exe) Titolo originale: A Game of Thrones Autore: George R. R. Martin Anno di pubblicazione: 1996 Casa editrice Italiana: Arnoldo Mondadori Editore Genere: Romanzo Sottogenere: Fantasy Lingua originale: Inglese Serie: Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco The Big Bang Theory The Big Bang Theory: la critica mossa su questo telefilm, già arrivato alla sesta stagione di programmazione, sostiene l‟opinione di un‟immagine eccessivamente alienata del tipico geek/nerd, contribuendo alla ghettizzazione della categoria. “Se là fuori oramai ci credono tutti simili a Sheldon Cooper”, dice un amico dalla finissima intelligenza, “la colpa è soltanto di questa dannosissima sitcom”. Pur comprendendo le preoccupazioni di questo target di persone, non possiamo ignorare lo strepitoso successo ottenuto da The Big Bang Theory, un‟eccellente concentrazione di umorismo, sostanzialmente delicato e garbato, che non rema contro gli appassionati del genere. (Goku e .exe) 9 Capitan Harlock DATA USCITA: 01 gennaio 2014 GENERE: Animazione, Fantascienza, Avventura ANNO: 2013 REGIA: ShinjiAramaki SCENEGGIATURA: HarutoshiFukui, LeijiMatsumoto ATTORI: ShunOguri FOTOGRAFIA: KengoTakeuchi MONTAGGIO: ShinjiAramaki, RyujiMiyajima MUSICHE: TetsuyaTakahashi PRODUZIONE: ToeiAnimation Company, ToeiAnimation PAESE: Giappone DURATA: 115 min Per tutti gli amanti della grafica nello stile dei videogiochi asiatici, questo Gennaio ha fatto la sua comparsa nei cinema Capitan Harlok! Il film, sebbene non rispecchi a pieno la serie animata, rispetta la personalità originale del protagonista: un tenebroso cavaliere senza macchia, disposto a sacrificare casa e affetti pur di inseguire il suo sogno, abbigliamento e vascello stile dark, con tanto di teschio e cicatrice all‟occhio coperta dal perenne ciuffo di capelli! È l'anno 2977 e 500 miliardi di esseri umani dispersi nell'universo desiderano ardentemente fare ritorno sulla Terra, pianeta che ancora sentono come la propria casa ma che la Coalizione Gaia ha trasformato in una sorte di santuario a cui è proibito accedere. Harlock (Shun Oguri), il cui mito narra che da cento anni sia in rivolta contro le forze governative, è l'unico uomo rimasto a opporsi alla corrotta Coalizione. Erra nello spazio a bordo della sua Arcadia, che rispetto alla nave originale mantiene il teschio a prua e il ponte di legno a poppa, ma per il resto cambia molto in struttura, ora molto più imponente e dark. L'obiettivo di Harlock è distruggere i "nodi temporali" per tornare indietro nel tempo in un'epoca il cui la Terra era ancora abitata dall'uomo. Una nota grafica: i capelli di capitan Harlock sembrano soffici e da toccare , infatti Capitan Harlock è il primo film in Giappone a impiegare Faceware, ovvero un sistema di facial capture che ha consentito di catturare le espressioni del volto degli attori in tempo reale, analogamente a quanto fatto per film come Il Signore degli Anelli e Avatar. Gli appassionati della saga, uscita nel lontano 1979, purtroppo, potrebbero rimanere delusi da questo capitolo, visto il completo reboot della storia che tanto hanno amato. Se invece non avete ancora avuto modo di conoscere Capitan Harlock, questa potrebbe essere sicuramente un‟occasione da non perdere! (Goku e .exe) 10 Dopo lo strepitoso successo della settima generazione videoludica (Playstation 3, Xbox 360 e Nintendo WII per nominarne alcune fra le console più conosciute), ci troviamo di fronte all‟ormai evidente passaggio alla nuovissima next generation, dove Xbox one e Playstation 4 si contendono il primato. Le domande più frequenti tuttavia non cambiano: quali qualità grafiche saranno le migliori? Solitamente ognuno tende a difendere la console che preferisce, nessuno sembra rendersi conto di quanto i videogiochi stiano mutando. Dobbiamo tornare indietro di qualche anno per poter ricordare come era in origine il mondo videoludico realmente, dove la grafica non contava assolutamente nulla e dove la difficoltà stava alla base del gioco. Nella nuova generazione tutto questo è stato ribaltato: ci troviamo di fronte a videogiochi che di “gioco” non hanno assolutamente nulla; di fatto vediamo pubblicati titoli quali Final Fantasy XIII in cui il tempo di video è numericamente maggiore rispetto a quello di gioco, o ancora titoli come Call of Duty e Battlefield i quali da 8 anni a questa parte continuano ad intrattenerci con lo stesso stile di gioco che ogni anno accogliamo come l‟innovazione del momento, pur consapevoli di cosa ci aspetta: un FPS uguale al precedente (Sparatutto in Prima Persona). In questi anni all‟E3 (Conferenza videoludica di fama mondiale in cui vengono ogni anno presentate le console in prossima uscita) siamo stati riempiti di buoni propositi su giochi che promettevano una grafica sensazionale, ma diciamocelo: ci interessa veramente quanto nitidi siano i peli del nostro avatar? Al contrario il gioco continua a peggiorare, senza dare segni di innovazione. Inoltre, titoli davvero originali ma poco conosciuti finiscono sempre col venire ignorati e coperti dall‟attesissima uscita del nuovo capitolo di, udite udite, Call of Duty! Ricordiamo “The Last of Us”, forse l‟unico che riuscì ad attirare l‟attenzione dei videogiocatori, ma che dopo una breve campagna pubblicitaria con tutte le migliori intenzioni è stato lasciato nel dimenticatoio in seguito all‟annuncio di Call of Duty: Ghost e Battlefield 4! In questa breve introduzione a quello che poco di buono porterà l‟ottava generazione videoludica, mi sento in dovere di ricordare alcuni titoli della settima generazione degni di essere ripescati dal cestino del GameStop: -Mirror’sEdge uscì nel 2007 per console Playstation 3, Xbox 360 e computer. Dopo alcuni mesi di pubblicità subì recensioni negative dalle mille persone che ritengono un FPS dove non si spara come un gioco da scartare. Vivamente consigliata la rivalutazione. -The Last of Us se non l‟avete già provato è sicuramente il titolo migliore uscito in esclusiva Playstation 3, completo di gameplay e trama convolgenti. (.exe) 11 RACCONTI E POESIE Un mondo lontano, poche parole per sognare e riflettere: sono gli Haiku, poesie brevi che vengono dal Giappone. Solo tre versi per esprimere le proprie emozioni! Noi abbiamo scelto queste per voi. Testo Commento Vieni, andiamo, guardiamo la neve fino a restarne sepolti (Matsuo Bashō) Trovo che l‟autore si ispiri alla neve come ad una visione particolarmente attraente, tale da non riuscire a distoglierne lo sguardo, fino a rimanere sepolto, divenendo un tutt‟uno con essa. Non scordare noi camminiamo sopra l’inferno, guardando i fiori (Kobayashi Issa) In queste righe Kobayashi ricorda ad un suo coetaneo, o forse ad un ascoltatore generico che, sebbene l‟esistenza sia un inferno, si può guardare con occhi ottimisti, cogliendone solo gli aspetti migliori. Distesa di rugiada i semi dell’inferno sono gettati (Kobayashi Issa) Vi sono scorciatoie nel cielo Luna d’estate? (Den Sute-jo) Su una distesa di rugiada, sostanza immagine della vita, i semi dell‟inferno sono ancora lì, pronti a crescere e a rovinarne la purezza. L‟autore chiede alla luna d‟estate, immagine della bella stagione ormai terminata, se vi è un modo per poter raggiungere la prossima estate più in fretta con una sorta di scorciatoia. 12 “La portai con me” Fu esattamente la mattina dell’11 settembre 2025 in cui il mondo, come lo avevo conosciuto finora, cessò di esistere. Quella mattina cominciavo il mio terzo anno di liceo, ancora ignaro di ciò che sarebbe successo. La sveglia squillò alle sei e mezza, emettendo una piacevole melodia; ricordavo sempre di impostarla in maniera tale da non avere bruschi risvegli. Ancora in condizione di sonnambulismo, mi preparai, presi lo zaino e mi incamminai verso la scuola. Quando uscii di casa fui investito da una brezza d’aria gelida che mi svegliò del tutto. Passai la mattinata girarmi i pollici, non riuscivo a seguire le lezioni e il mio sguardo era rivolta al cielo limpido che si estendeva al di fuori della finestra. Fu nell’attimo in cui gettai gli occhi al cortile che qualcosa attirò la mia attenzione: un signore, sulla cinquantina, stava colpendo ripetutamente il cancello d’ingresso. Non capivo che intenzioni avesse ed in un primo momento pensai fosse solo ubriaco. Qualche minuto dopo lo raggiunsero due professori ed io, che voleva assistere alla scena, chiesi di uscire. Fu quando mi affacciai alla finestra del bagno che i miei occhi si congelarono e mi resi conto di essermi perso il fatto centrale. I due insegnanti stavano stesi a terra, circondati da pozze di sangue. Non capivo cosa fosse successo e, nel momento in cui stavo per distogliere lo sguardo per andare ad avvisare la classe, vidi i due individui rialzarsi. Nello stesso momento una bidella corse in loro soccorso, mentre io rimasi ad osservare e vidi quando uno dei due insegnanti addentò il braccio della bidella. Quella si accasciò tra urla e lamenti, mentre il braccio continuava a sanguinarle. E ad un tratto le urla cessarono e la donna non diede più segni di vita finché…non si rialzò anche lei! In quell’attimo entrò nel bagno Alice, una ragazza della seconda che si trovava sul mio piano: portava dei lunghi capelli rossi che le scendevano lungo tutta la schiena, tenendo una frangia che le copriva per intero la fronte sino alle sopracciglia, anch’esse rosse; nel suo magro viso risaltavano due enormi occhi azzurri, quasi fossero di ghiaccio, ma che parevano sciogliersi al suo solare sorriso condito da una gentilezza sconfinata. Non potei fare a meno di renderla partecipe dell’accaduto e, mentre lei si portava le mani alla bocca guardando attraverso la finestra, un avviso all’altoparlante risuonò in tutti i piani: -attenzione! è scoppiato un episodio di violenza nel cortile della scuola, vi preghiamo di rimanere in classe e seguire le istruzioni del…- si udirono alcuni suoni che indicavano la fine del messaggio vocale, poi il silenzio, seguito da gemiti e grida che fecero eco in tutta la scuola. Passarono alcuni secondi, prima che si scatenasse il panico, dunque presi Alice per un braccio e la invitai a seguirmi fuori prima che le scale e i corridoi diventassero un campo di battaglia. Una volta giunti nel cortile cominciai a farmi un’idea di quanto stesse succedendo e, per quanto surreale, era l’unica soluzione: una pandemia che faceva rianimare i morti, sebbene con capacità. fisiche molto limitate e con l’unico obiettivo di infettare. Stavamo attraversando la zona esterna dirigendoci verso il cancello, ad un tratto qualcuno mi afferrò con forza per il colletto della felpa e, come me, anche Alice e una voce sghignazzante esclamò “non si esce di scuola in orario di lezione”. Mi voltai di scatto, trovandomi davanti niente meno che il professore di italiano, caratterizzato dai classici abiti neri, capelli unti e occhiali a fondo di bottiglia. Capì che non era ancora stato infettato, ma allo stesso tempo, mi chiedevo se fosse diventato pazzo; a ripensarci non era mai stato del tutto normale e sapevo fin troppo bene di non andargli a genio. Ma perché stava facendo questo? Perché non capiva quello che stava succedendo!? Stetti meno di un secondo a 13 pensare, prima di ricevere un suo gancio destro e finire a terra. Alzai lo sguardo esterrefatto, vidi Alice ancor più spaventata e la mia espressione cambiò, mostrando chiari segni di impotenza. L’insegnante proseguì con un calcio al fianco sinistro, affermando che non gli ero mai stato molto simpatico; mi afferrò per il collo e mi fece alzare, per mandarmi a sbattere contro il cancello. Stavo lì, con la schiena rivolta verso le sbarre, il dolore delle botte non mi permetteva di reagire e la mia mente era ancora nel caos. Un altro pugno, questa volta dritto allo stomaco, mi fece chinare con un forte colpo di tosse. Ormai mi ero rassegnato ed una lacrima scendeva lungo il mio viso. Vidi l’insegnante caricare l’ennesimo colpo e chiusi gli occhi; quell’istante durò a lungo e non capii perché non si decidesse. Riaprii piano le palpebre e notai subito il mio aggressore steso a terra, poco più in là vi era Alice in piedi con un tubo d’acciaio alla mano. Un po’ confuso alzai gli occhi, incrociando i suoi, lei mi sorrise, gettò la spranga e mi abbracciò. Riuscimmo a raggiungere la stazione dei bus che aveva un piano all’aperto, sul tetto, dove ci fermammo blindando la porta d’accesso. erano presenti anche alcuni distributori di bibite e bevande che ci avrebbero permesso di sopravvivere. Rimanemmo là fino a sera nel tentativo di contattare i genitori, parenti o qualsiasi altra persona utile ma tutte le linee risultavano intasate. I lamenti nella città proseguirono tutta la notte, mentre io stavo disteso su una coperta ad ascoltarli. Verso le due di notte una testata nucleare espose nell’atmosfera parecchi chilometri sopra di me, emettendo un magnifico bagliore e provocando una reazione EMP che disattivò tutti gli apparecchi elettronici, probabilmente per interrompere le comunicazioni con la città e metterla in quarantena. Alice, che fino a quel momento era rimasta accanto a me, mi strinse forte, così quella notte mi addormentai, faccia a faccia col cielo, tenendo la mano alla ragazza che avevo deciso di portare con me. (La portai con me, di .exe) Teragram Uno strano, inspiegabile silenzio avvolgeva la classe. Benché fosse pomeriggio inoltrato, gli studenti non davano i soliti segni di irrequietezza, impazienti di fuggire nell‟afosa libertà della strada. Anzi, sembravano sprofondati in una sorta di denso letargo. Un letargo che si dilatava fino alla cattedra: e la professoressa scuoteva di continuo la lunga testa cavallina, come se volesse respingere il languore con quel gesto. C‟era nell‟aula una quiete anormale, a parte il monotono salmodiare di un esausto studente che veniva interrogato, e i secchi interventi della professoressa. Neppure un bisbiglio smuoveva quel silenzio: gli studenti erano fin troppo fiacchi per aver voglia di scambiarsi confidenze. Beatamente seduta vicino alla finestra aperta, Margaret si crogiolava al dorato contatto del sole sulla pelle nuda di braccia e gambe. Amava quei raggi, così amichevoli e generosi. Abbassò la testa per farsi carezzare la nuca, dove i suoi capelli fulvi erano tagliati cortissimi. Un profondo senso d‟appagamento le turbinava nelle vene, al ritmico pulsare del nuovo sangue che riempiva il suo corpo. Aveva il quaderno aperto sul banco e cominciò a scrivere, formando scrupolosamente ogni lettera: “Margaret, Margaret, Margaret.” Poi, siccome l‟operazione l‟annoiava (almeno per il momento: ma l‟avrebbe ripetuta più e più volte), invertì l‟ordine delle lettere. “Teragram, Teragram, Teragram.” E quindi si mise a disegnare: non disegni veri e propri, ma piccoli scarabocchi senza senso. No, forse un qualche senso ce l‟avevano, dopo tutto (lo sentiva oscuramente), un significato che adesso le sfuggiva. Prima o poi l‟avrebbe capito: è così che succede, in ogni processo d‟apprendimento, basta avere pazienza. E lei era così giovane! Aveva tutto il tempo di aspettare. Tutto il tempo del mondo. Uno dei quei disegnini – una stella a cinque punte- le dava un piacere particolare. Una grossa mosca iridescente, di un vivido verde-azzurro e oro, ronzava incuriosita sul banco, attratta dal succulento odore dell‟inchiostro. La scacciò via. “Io sono Margaret” si disse, eccitata dalla segreta conoscenza della propria identità. 14 “Ieri non ero Margaret, almeno non la stessa Margaret. E domani... chi lo sa cosa sarò, domani?” E di nuovo scrisse ”Margaret” e poi “Teragram”. -Margaret!- Non era il delizioso bisbiglio della sua voce interiore, veniva dall‟esterno, ed era una voce severa, perentoria, e decisamente brusca. Margaret!- ripetè la professoressa, alzando il tono -Ti dispiace dedicarmi almeno un po‟ della tua attenzione? Margaret sollevò gli occhi – grandi e verdi erano, e un tantino sporgenti – e fissò la donna. - Mi scusi – disse, con voce morbida e pastosa come panna montata. Ma non vi si avvertiva una reale contrizione, per la verità. La voce della professoressa s‟inasprì, bellicosamente:Stavamo parlando di Giovanna d‟Arco, Margaret. Ti avevo chiesto di dirmi quello che sai sul suo conto. Margaret rispose con imbronciata lentezza, spaziando le parole, come se tirarle fuori di bocca fosse un cimento che le era assolutamente odioso.Era una strega- disse.- E gli inglesi l‟hanno bruciata sul rogo. Abbassò la testa per ricevere di nuovo la carezza del sole sulla nuca, e socchiuse gli occhi, disponendosi a rituffarsi nell‟estasi del suo profondo appagamento psicofisico. La prof. continuò:– Lo dicevano loro che era una strega. Ma naturalmente non era una vera strega. Allora, Margaret, sì o no? Rispondi!Margaret scrutò l‟insegnante attraverso le palpebre socchiuse:-Certo che non era una vera strega, altrimenti non sarebbero riusciti a bruciarla- un sommesso gorgoglio di risatine serpeggiò nel coma generale dell‟aula. -Margaret! Che assurdità vai dicendo?-. - Ma …No. Mi sbagliavo. La strega continua a vivere, ma il corpo può benissimo bruciare! Perciò -concluse- Giovanna poteva anche essere una strega, tutto sommato. Non molto brava, però. Salì un brusio di risatine sonnolente. -Margaret- la voce della prof. tremava. E le tremava anche la parte inferiore della faccia. Per quanto magrissima, c‟era tutto un flaccidume di carne e pelle. Non era una vista gradevole e Margaret se ne sottrasse chiudendo gli occhi. – Le streghe non esistono! -aggiunse l‟insegnante- e Giovanna era una santaMargaret disse -La mia bis-bis-bis…non so quante volte bis avola era una strega , gli Inglesi hanno bruciato pure lei, anche se erano il suo popolo. La prof. aggrottò la fronte, con aria di disapprovazione e disse:Devo parlare con tua madre, devo avvertirla di come ti stai infarcendo la testa di storie simili. Margaret scacciò la mosca che le svolazzava intorno con insistenza. -e poi non è affatto morta! Potete bruciarla, una strega. Potete dire che non esiste. Ma né questo né quello può impedirle di esistere. Infine, messa a tacere dall‟insegnante, si ricompose. Il sole, davanti a lei, diventava sempre più caldo, intollerabilmente caldo, quasi bruciante. Margaret tentò di spostarsi dal suo raggio d‟azione, ma era come se fosse legata mani e piedi. Legata… Il calore del fuoco si faceva sempre più intenso, dolorosamente intenso. Le fascine accatastate ai suoi piedi erano in fiamme, adesso, e ben presto avrebbero lambito quella sua bellissima Il calore del fuoco si faceva sempre più intenso, dolorosamente intenso. Le fascine accatastate ai suoi piedi erano in fiamme, adesso, e ben presto avrebbero lambito quella sua bellissima pelle bianca di cui andava tanto orgogliosa. E avrebbe bruciato il suo bellissimo corpo. Avrebbe mai più riavuto un corpo come quello? Ogni spettatore sapeva che gli urli di una strega erano musica celestiale, da cui le persone timorose di Dio traevano godimento. Ma lei, Margaret di Brentleigh non avrebbe urlato, potesse dannarsi se gli dava questa soddisfazione. E rise piano tra sé per questa blasfema scelta di parole. -Cosa ti affligge, sgualdrinella?- chiese l’arciere più vicino, un uomo che spesso, quando era piccola, l’aveva ninnata sulle sue ginocchia, e ora fingeva di non conoscerla. 15 Credi forse di poter uccidere una strega con un miserabile fuoco?- -Ne ha già uccise tante, di streghe. Ucciderà anche te!- il corpo sì, ma non il resto di me! Mai. Badate, voi tutti! Attenti a voi e alle vostre mogli e ai vostri figli. E neppure le vostre bestie saranno al sicuro, perché la mia maledizione è su voi tutti, ora e per sempre! Una strega non muore mai! Vivrò ancora e ancora. Come ben sai anche tu, principe, che pur un tempo mi hai amata e unico mi hai toccata, io ho una figlia che ha il tuo stesso sangue, così come ha il mio. L’ho nascosta là dove nessuno potrà mai trovarla, per quante ricerche si facciano, e un giorno diventerà strega. Sì, e delle sue figlie un’altra sarà strega, e così per ogni generazione: sempre nascerà una bambina che, una volta donna, porterà la mia immagine. Così il mio spirito passerà attraverso i secoli, acquistando via via maggior potere e forza. Che cosa provi a essere il capostipite di una dinastia di streghe, mio signore? non ne sei compiaciuto? Le fiamme divamparono altissime, vertiginose, diventando uno strazio devastante su quel corpo, che era, purtroppo, umano. Fuoco…calore…sofferenza! Margaret cacciò un grido. -Margaret!allarmata, l‟insegnante accennò ad alzarsi.Che ti succede, bambina? Stropicciandosi gli occhi, Margaret sollevò la testa, come stordita. –Nulla, mi scusi. Il sole era così caldo che mi ha dato un capogiro. Ora il suo viso era immerso nella penombra. Lei era Margaret ma era anche qualcosa di più. Che fosse “qualcosa di più” l‟aveva capito da un certo tempo. Da quando, per la prima volta, era stata invasa da quella sensazione…così strana, così nuova, quasi spaventosa. Solo che adesso non la spaventava più. Ora sapeva che , una volta donna, sarebbe diventata una strega. Ma …quando sarebbe diventata una donna? L‟onnipresente moscone le saettava di nuovo intorno alla testa, ronzando con immutato ardore..“Bestiaccia!” gridò (ma in silenzio, nella propria mente, poiché aveva, se non proprio paura, almeno un po‟ di soggezione della professoressa) “Vorrei vederti morto!” L‟insetto cadde sul banco e lì rimase, rigido, inerte. Margaret ne punzecchiò il corpicciattolo con la punta della penna. Morto. Morto stecchito. -Margaret!intervenne la voce della professoressa…tagliente, ostile. –Margaret, sei di nuovo distratta! Era una brutta voce. Anche la professoressa era brutta: brutta e vecchia. Due cose cui non si doveva permettere di esistere. Perché Margaret amava le cose belle, le cose giovani. Margaret spalancò i grandi occhi verdi, e scrutò pensosamente la professoressa… (adattamento da Teragram di Evelyn E.Smith 16 “ Se fate qualcosa per il mondo; il mondo se ne accorge...” Un progetto realizzato dalla provincia di Treviso, con un solo scopo, ben preciso e molto mirato. Si tratta di invitare le generazioni future a comportamenti ecosostenibili, puliti e con l‟obbiettivo di ridurre maggiormente il dispendio di energia con semplici gesti. L‟iniziativa “Green School” ha preso piede in molte scuole che, con una piccola squadra di studenti, seguono una sorta di competizione a livello provinciale. Il progetto migliore frutterà all‟Istituto una premio in denaro, in realtà il montepremi, abbastanza sostanzioso, verrà suddiviso tra le prime 10 scuole. L‟anno scorso, anno di avvio dell‟iniziativa, il primo posto è stato conquistato dall‟ I.S.I.S. Palladio. Tra le aree in cui è suddiviso il progetto al primo posto vi è il „coinvolgimento”, ( gli altri sono: diffusione e riduzione consumi) così il 16 aprile noi dell‟Itis abbiamo pensato di ospitare due classi di terza media: un gruppo di studenti del biennio si è preso l‟incarico di presentare, con video e file multimediali, il progetto a ragazzi pochi più giovani di noi. Incentivare il risparmio energetico tra chi poi avrà nelle mani il futuro è l‟obbiettivo cardine dell‟iniziativa! Alcuni suggerimenti che possono fare la differenza? Spegnere le luci quando non si ha la necessità di utilizzo, non lasciare in stand-by i vari dispositivi (TV, decoder ecc.), usare il coperchio in fase di cottura e tanto altro che potrete trovare sul nostro sito (http://itisvvgreenschool.altervista.org/). Sono piccoli gesti che nascono da cattive abitudini, l‟importante è rendersene conto e condividere l‟informazione, e possibilmente l‟entusiasmo, anche tra chi studente non è. A questo progetto è stata affiancata anche l‟iniziativa “Mi illumino con meno”: non comprende solo le scuole ma anche ognuno di noi. Si può partecipare sostituendo le vecchie lampadine alogene con quelle a led o a risparmio energetico per ridurre i consumi ma mantenere lo stesso livello di utilizzo. Quindi approfittiamo degli scatoloni che ognuno di noi ha in classe per aiutare l‟ambiente! (Asse) 17 -INTERVISTEVuoi conoscere meglio i tuoi professori? Probabilmente rispondereste tutti di no, ma se si trattasse di argomenti non scolastici, tipo quelle cose che ce li farebbero mettere sotto una luce diversa? Qualche domanda ci è sembrata imbarazzante ma per una volta non siamo stati noi quelli costretti a rispondere.!!! Abbiamo scelto due professori e una collaboratrice, un paio di domande ispirandoci a Marcel Proust e al suo questionario e…via! Una sola precisazione: il questionario non fu inventato dal grande scrittore inglese (vissuto a cavallo tra XIX e XX sec.), lui rispose solamente alle domande, le quali hanno l‟unico scopo di far conoscere meglio l‟intervistato, non si nascondono dietro chiavi interpretative di alcun genere. Le nostre „cavie” sono state volentieri al gioco; hanno risposto, crediamo, in maniera sincera e forse si sono anche divertite. Ma ora basta chiacchiere, da chi iniziamo? Beh... dal nostro Vicepreside! 18 PROF. GIUSEPPE CARAMBIA Ha un soprannome? Attuale o che le è stato affibbiato da giovane? “Pippo”, lo è sin da quando sono giovane. In pratica è uno storpiamento di Giuseppe. Insegnare è stato da sempre il suo sogno nel cassetto? Per dire la verità il legame con l‟insegnamento si è formato per caso dopo l‟Università. Il tratto principale del suo carattere? Raggiungere l‟obiettivo prefissato in tutti i modi. In più voglio aggiungere di essere cocciuto e determinato. E quello che preferisce in una persona? La lealtà. Il suo principale difetto? Quando qualcuno vuole scontrarsi contro di me, io cerco di non contrattaccare e di trovare un accordo con lui in modo più pacifico. Il suo sogno di felicità? Viaggiare fino ad annoiarmi. Io amo visitare posti in cui non sono mai stato prima. Un sogno ricorrente? Comunicare con qualsiasi persona del mondo così da scavalcare gli ostacoli della lingua. Tre risposte secche: cibo, città e fiore preferiti. Sinceramente non amo solo un piatto, ma tutti i piatti tipici del posto: per esempio del Veneto , amo il “Coniglio in tecia” ma della Sicilia, specialmente di Palermo, amo “il cibo di strada” che è sì ricco di sostanza, ma buonissimo. La mia città preferita è Barcellona e il fiore che amo di più è la rosa. Libro preferito da sempre? La fattoria degli animali, di George Orwell. Film cult? Assolutamente Shining. Cosa canta sotto la doccia? Non canto perché... sono stonato, ahahaha! Qualche domanda scottante: crede in Dio? Si, sono credente. Pensa che sono andato a Messa ogni Santa Domenica fin da quando avevo 17-18 anni. Pro o contro i matrimoni gay? Pro. Stato d’animo attuale? Ho i miei pensieri, ma cerco di essere ottimista. Il suo motto? Avanti fino all‟ obiettivo finale. PROF.SSA CLARA DELLA PIETÀ Ha un soprannome? No, mi hanno sempre chiamato Clara. Insegnare è stato da sempre il suo sogno nel cassetto? Si, fin da quando ero alle scuole elementari. Il tratto principale del suo carattere? Sono cocciuta. E quello che preferisce in una persona? La sincerità. Il suo principale difetto? Beh... sempre la cocciutaggine. Il suo sogno di felicità? Vivere per sempre con il pieno affetto della mia famiglia. Un sogno ricorrente? Per ora non ho sogni. Tre risposte secche: cibo, città e fiore preferiti. Dolci, Londra e il fiore Non ti scordar di me. Libro preferito da sempre? Teorema del pappagallo. Film cult? Guerre stellari. Cosa canta sotto la doccia? Niente, non ho tempo per cantare! Ahahah! Qualche domanda scottante: crede in Dio? Se devo essere sincera non lo so. Pro o contro i matrimoni gay? Pro. Stato d’animo attuale? Felice. Il suo motto? Chi l‟ha dura la vince! Ahahah! LA COLLABORATRICE FUNNY Ha un soprannome? Attuale o che le è stato affibbiato da giovane? No, mi hanno sempre chiamato col mio nome. Aveva un suo sogno nel cassetto sul mestiere da fare da grande? Mi sarebbe piaciuto fare l‟interprete. Il tratto principale del suo carattere? Gli altri mi dicono che sono disponibile e simpatica. E quello che preferisce in una persona? La sincerità. Il suo principale difetto? Mi innervosisco facilmente. 19 Il suo sogno di felicità? Dunque..per essere realistica, direi che mi piacerebbe avere una casa più grande. Un sogno ricorrente? Non sono una persona che sogna ad occhi aperti, non saprei cosa rispondere. Tre risposte secche: cibo, città e fiore preferiti. Sicuramente la pasta, la città...direi Bologna, mentre il fiore che preferisco è la rosa. Libro preferito da sempre? In genere mi piacciono i romanzi. Film cult? Non ne ho. Cosa canta sotto la doccia? Non canto. Qualche domanda scottante: crede in Dio? Si, ma diffido della Chiesa come istituzione. Pro o contro i matrimoni gay? Sono favorevole, credo che ognuno abbia diritto di fare ciò che vuole. Stato d’animo attuale? Sono felice. Il suo motto? Vivi e lascia vivere. (Asse e King98 ) IL PROGETTO BES In questi giorni, all‟interno del nostro istituto, si è notata la presenza di scatoloni raffiguranti la scritta “BES”. Ma cos‟è il “bes”? E‟ un progetto della Sinistra Piave che intende potenziare l‟opera delle Istituzioni Scolastiche nel rispondere in modo adeguato ai Bisogni Educativi Speciali dei propri alunni. Per Bisogni Educativi Speciali si intendono quei momenti di difficoltà in cui ciascun alunno può trovarsi per i più svariati motivi, personali o dovuti alla relazione con l‟ambiente. Il BES si basa sul sostegno, sulla solidarietà e sulla sensibilizzazione; aiuta gli studenti ad esporsi ad avere più fiducia in se stessi e a far valere le proprie esigenze. A questo progetto hanno aderito diverse scuole, avendo i primi buoni risultati per la raccolta con il Da Collo, di Conegliano. L‟idea nasce da volontà sinergica di diversi enti e istituzioni del territorio, come C.T.I., ULSS7, Dirigenti Scolastici, Fondazione di Comunità Sinistra Piave, coinvolti direttamente nell‟opera educativa dei ragazzi o che per compito e vocazione agiscono nel sociale. Ci sarà una fase finale in cui saranno organizzate diverse attività (come sportelli di “Spazio Ascolto”, “Peer Education” e altre..) Quindi perché non rinunciare ad un piccolo vizio oggi per migliorare la vita al prossimo e anche a noi stessi un domani? La novità più interessante, secondo me, di questo progetto consiste nella volontà di coinvolgere anche noi ragazzi per migliorare la qualità della scuola attraverso un piccolo gesto, un euro. Vogliamo sempre che siano gli altri a darci di più, dimostriamo che non ci manca l‟attenzione e la partecipazione quando si tratta di cose importanti! (Asse e Volpe) 20 Questo articolo vuole essere un invito a mettersi in gioco, a fare qualcosa per chi, meno fortunato di noi, ha delle difficoltà a rapportarsi con il mondo che lo circonda. Io ho scelto di farlo nell‟ambito della disabilità ma il mondo del volontariato è ampio e riguarda un po‟ tutte le possibilità di aiutare qualcuno che vive una situazione di disagio: l‟assistenza, la sanità, il sostegno alla famiglia, la cura degli anziani, la disabilità, l‟immigrazione, le nuove povertà, la tutela ambientale, la cooperazione internazionale. Sono questi gli ambiti in cui si trova ad operare un volontario. Le associazioni nella provincia di Treviso sono più di 340. Cosa fa un volontario? Essenzialmente mette a disposizione di una associazione, un gruppo, una istituzione, una piccola parte del suo tempo che verrà utilizzato a seconda del bisogno, concordando tempi e modi di utilizzo. La mia esperienza è cominciata per caso (da qui il titolo), io ci ho provato senza convinzione, pensando che non ne sarei stato capace, invece dopo qualche piccola esperienza, ho scoperto un mondo che non conoscevo, dove il significato delle piccole cose è enorme e le persone che incontri hanno un valore aggiunto. Lo spirito che anima questi individui è fondato sulla convinzione che attraverso valori ormai non più di moda si possano educare tutti quelli che vengono a contatto con queste esperienze, con i fatti si dimostra come si può essere solidali con entusiasmo ed allegria: a volte bastano una carezza, due parole gentili per cambiare la giornata di una persona! Inoltre anche i volontari imparano qualcosa: la determinazione e la grinta con cui queste persone affrontano la vita. Il bilancio della mia esperienza è più che positivo: quello che ricevo è molto più di quello che io riesco a dare, quindi è un‟esperienza che mi sento di consigliare a tutti, anche per poco, anche una sola volta è già qualcosa. Questo mondo del volontariato è tutto vero, più vero del mondo che ci circonda dove, quando uno fa qualcosa, spesso lo fa per un secondo fine. (m.p.) 21 La nostra scuola possiede un ottimo laboratorio in cui si svolgono esperimenti sia di chimica che di fisica. Qui si progettano e si osservano dal vivo fenomeni studiati in classe o in ore extra-scolastiche. L‟attività di laboratorio è un importante supporto per la disciplina chimica; quello che si studia in teoria lo si va a dimostrare sperimentalmente anche in laboratorio, oppure si introduce un nuovo argomento partendo dall‟esperimento stesso. Il nostro luogo di ricerca è munito di strumenti di misura di massa, di volume, di temperatura, di lunghezza etc.., armadi nei quali sono presenti le sostanze che usualmente vengono utilizzate per dimostrazioni pratiche, sostanze tossiche e nocive (acidi, basi, solventi, etc..). Oltre a tutto questo, sono presenti: elettroscopi, elettrometri, la macchina di Van der Graaf, macchina di Wimshurst e molte altre ancora. In genere agli studenti piace andare in laboratorio, non solo perchè non vi sono libri e ci si può sgranchire le gambe lungo il tragitto: toccare con mano la realizzazione di quello che si è letto procura, dico la verità, una certa soddisfazione. Ecco a voi una delle nostre esperienze svolte nel laboratorio: la determinazione del colore delle sostanze prodotte e conseguente pH.I reagenti utilizzati in questa prova sono: acidi (uno di questi HCl), basi (per esempio NaOH) e neutri (acqua). Per ognuno di essi abbiamo coinvolto nella reazione quattro indicatori: il succo di cavolo rosso, l‟indicatore universale, la fenolftaleina e il piaccametro. E‟ stato molto divertente perché le sostanze da reagire sono diventate dopo l‟esperienza, tutte colorate. 22 E ora finalmente una dei pochi argomenti che piacerà molto ai ragazzi, lo Sport. E‟ da sempre sinonimo di felicità, spensieratezza e collaborazione. Lo sport unisce uomini e donne da tutto il mondo, senza fare distinzioni. Di seguito ci saranno degli approfondimenti su alcuni sport come le Olimpiadi Invernali, il calcio e il basket. I GIOCHI OLIMPICI Finora a questi giochi olimpici di Sochi, in Russia la nazionale italiana ha vinto 8 medaglie ( 2 argenti e 6 bronzi ), un grande risultato rispetto alle olimpiadi invernali precedenti che si sono svolte a Vancouver in Canada, dove abbiamo vinto 5 medaglie. I giochi olimpici invernali di Sochi non si sono ancora conclusi, quindi speriamo bene... I vincitori italiani delle 8 medaglie finora conquistate sono: Christof Innerofer, medaglia d‟argento nella discesa libera e vincitore della medaglia di bronzo nella supercombinata che consiste nella somme dei risultati di due prove, discesa libera e slalom speciale, inoltre abbiamo preso ben 3 medaglie con Arianna Fontana nello shor track femminile: medaglia d‟argento nello short track 500 metri, medaglia di bronzo nella distanza di 1500 metri, e inoltre abbiamo vinto il bronzo con la staffetta italiana femminile sempre sullo short track, di cui faceva parte anche Arianna Fontana Che meraviglia: lo slittinista Armin Zoeggler ha vinto la medaglia di bronzo nello slittino, preceduto da un tedesco e da un russo, per l‟azzurro è la sesta medaglia in sei olimpiadi, infine abbiamo vinto un altro bronzo nella staffetta maschile sul biathlon. La medaglia più recente è quella di Karolina Kostner, il bronzo nel pattinaggio di figura preceduta da un‟atleta russa e una coreana. Quindi tutto sommato la nazionale italiana non si comportando affatto male a questi giochi olimpici e speriamo in altre numerose medaglie. Il campionato dei Serie A si trova nel girone di ritorno, molte partite mancano ancora ma sicuramente non si può dire che sia già finito. Molte squadre nel mercato di Gennaio hanno cercato di rinforzarsi, aggiungendo giocatori alle rose per poter finire il campionato in crescendo. Grazie al lavoro fatto in questi anni, la Juventus comanda la classifica con 9 punti di vantaggio sulla Roma. Il Napoli segue al terzo posto, lasciandosi a discreta distanza Fiorentina e Inter. Per il momento le squadre che parteciperanno alla prossima Champions League sono: la Juventus, la Roma, e il Napoli; quest‟ultimo però, essendo al terzo posto dovrà fare i preliminari. Per quanto riguarda l‟Europa League al momento la Fiorentina sarebbe qualificata assieme alla vincitrice della Coppa Italia, l‟Inter invece dovrebbe qualificarsi. Molte squadre stanno giocando bene come Parma, Torino e Hellas Verona che sono delle autentiche sorprese di questo campionato, altre invece come Catania, Chievo Verona e Sassuolo rischiano di retrocedere in Serie B. Sicuramente il campionato non è chiuso anzi, è proprio nelle ultime battute che si vede chi è il più forte: nonostante la stanchezza c‟è chi riesce a dimostrare le proprie qualità migliori. 23 GiornalITIS Prima edizione Anno zero Dopo la pausa dell‟ All Star Week-end possiamo fare un bilancio sulla parte di stagione appena giocata. I leader dell‟ NBA guidati da Paul George sono gli Indiana Pacers che, grazie a una difesa quasi impenetrabile e un attacco spumeggiante si sono lasciati alle spalle tutte le altre 29 squadre. Sono seguiti direttamente dagli Oklahoma City Thunder trascinati da Kevin Durant ( forse l‟ MVP della stagione ) che, visto l‟infortunio del compagno Russell Westbrook ha avuto più libertà di gioco, dimostrando così le sue eccezionali qualità. Sicuramente non sono solo loro le uniche pretendenti al titolo finale, da sottolineare anche le buone prove di San Antonio, Houston e i campioni uscenti di Miami. SPORT VITTORIESE Certo…non solo calcio, ma si sa che gli italiani amano il pallone, quindi iniziamo da lì Anche perché il Vittorio, in serie D, sembra aver finalmente ritrovato una forma vincente. «Ancora 6 partite tutte da giocare, dobbiamo disputarle come si trattasse di altrettante finali. Sono fiducioso: con lo spirito mostrato a Castelfranco ci si puo salvare» così il ds Leiballi, anche se mette le mani avanti (per scaramanzia?) invitando tutti alla calma. E ora il nuoto: a Riccione si è tenuta la 43a edizione dei Campionati Italiani Primaverili Giovanili, da quest‟anno denominati Criteria Nazionali Giovanili, la più importante manifestazione nazionale in vasca corta. La Marca ha portato a casa ottimi risultati, con una manciata di medaglie dall‟oro all‟argento e al bronzo. Anche vittorio Veneto ha dato il suo contributo: a rimpinguare il medagliere, infatti, è stato anche Giovanni Coan, campione italiano in una gara di 1500 sl Juniores, che ha esaltato i colori della Nottoli: oltre al primo gradino del podio, poi, abbiamo centrato il bronzo con Mattia Zuin. Per finire, come si suol dire, in bellezza, un commento su una manifestazione cui ho partecipato direttamente: il pubblico si è divertito moltissimo, gli atleti che hanno gareggiato, anche nei momenti di pausa, hanno potuto mettersi in mostra, infine il crollo di un pregiudizio! Quale? Che solo ragazzi ai margini della società ballino la breackdance. Vi assicuro che ciò che ho visto allo Skill zone in quel weekend di marzo nella palestra della scuola Dante mi è sembrato solo dello sano sport unito a buona musica e tanto divertimento! E nessuno ha sentito la mancanza di tifo urlato, di bandiere e cori razzisti, o di poliziotti in stato di guerra… (di Nameless, PV98 e King31) 24 GiornalITIS Prima edizione Anno zero CONCORSO SCHOOLS INTERNATIONAL TALENTS 8 Marzo 2014, presso la vecchia scuola di musica a Ceneda, si sono tenute le selezioni regionali per il concorso “ Schools International Talent”, le categorie sono varie: musica, danza, moda e recitazione. Uno studente ITIS ha partecipato alle selezioni con un gruppo formato da studenti di altre scuole del vittoriese. Nella categoria “ musica” si può concorrere sia in singolo, suonando uno strumento o cantando, oppure in gruppo, portando cover oppure pezzi originali che vanno dal rock, blues, pop e jazz. Dopo aver passato le selezioni, il gruppo “ Rain Keeps Falling” formato da Daniele Franceschin (Liceo Classico Flaminio 16 anni), Alberto Boschiero (Liceo Classico Flaminio 16 anni), Umberto Zanette (Liceo Classico Flaminio 17 anni), Anna De Martin Monego (Liceo Scienze Umane 17 anni), Alex Feletto (Itis di Vittorio Veneto, 16 anni) parteciperà alla finale il 31 Maggio 2014 a Torino. BAND EMERGENTI DI VITTORIO VENETO Fool Cloud, un gruppo Hard/Progressive Rock formato da giovani ragazzi vittoriesi che hanno iniziato a suonare per puro divertimento, ha avuto un discreto successo suonando cover di canzoni famose e canzoni inedite. Hanno suonato due volte al pub GandS riempendolo di persone, ultimamente sono stati anche al Bar Duomo accompagnati dai Requiem e Noise Pollution. A breve uscirà il loro primo album intitolato 001, chissà sei questa band vittoriese ci sorprenderà. E PER FINIRE…SAN REMO 2014 Quest‟anno il festival di Sanremo è stato poco seguito dagli italiani rispetto agli anni precedenti, nonstante i concorrenti del calibro di Noemi, Giusy Ferreri, Francesco Renga e la vittoria di Arisa. Fabio Fazio mastica amaro per questa sua edizione di un Festival in netto calo d'ascolti e se la prende con il "calo di empatia" dicendo: «Penso sinceramente che l'anno scorso fossimo più simpatici, ci fosse più empatia con il pubblico, eravamo di per sé un evento. Quest'anno invece non più, e quindi é mancato l'effetto sorpresa con in più l'aggravante che ci siamo rifatti a noi stessi». Il presentatore ha commentato così durante la conferenza stampa conclusiva del Festival, riconoscendo quello che é stato un elemento di criticità o di dubbio nel pubblico televisivo per questa edizione del Festival di Sanremo. Certo è, commento questo dello scrivente, che ormai il modello San Remo ha stancato: troppo lungo, troppa pubblicità, troppo noiosi e prevedibili i presentatori, troppo rumore per un moscerino, insomma. Potremo mai liberarci di questa ammiraglia della RAI che ha fatto il suo tempo e ormai sta facendo la fine della più giovane Concordia? (el”L”e) 25 GiornalITIS Prima edizione Anno zero C’era una volta un coniglio che respirava dal cu**. Un giorno si è seduto ed è morto. Che cosa facevano i dodici apostoli? Una dozzina Giovane donna dona alla luce un bambino, l’Enel ringrazia. Una chitarra suona, ma nessuno le apre. Una bomba cade in un cimitero. Tutti morti. Cosa fa un serpente sopra un televisore? Striscia la notizia. INDOVINELLI 1) Quando serve viene buttata e quando non serve più viene recuperata. Che cos'è? 2) Un tale abita al ventesimo piano di un grattacielo. Al mattino, esce di casa, chiama l'ascensore al suo piano, scende al piano terra e va a lavorare. Al ritorno a casa, chiama l'ascensore al piano terra, scende al quinto piano, poi fa gli altri a piedi, ogni giorno. Solo CRUCIVERBA quando piove arriva direttamente al ventesimo. Dato che l'ascensore funziona perfettamente Com'è possibile? Soluzioni: 1) L'àncora! 2) ti arrangi! 26