Diapositiva 1 - Prime Glass Life Project
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Diapositiva 1 - Prime Glass Life Project
Progetto PRIMEGLASS - Project LIFE12 ENV/IT/001020 STAZIONE SPERIMENTALE DEL VETRO Murano (VE) Venerdì 26 Febbraio 2016 Tecniche primarie per la riduzione degli ossidi di azoto (NOx) in forni fusori per vetro: considerazioni generali e risultati ottenuti con il progetto “PRIME GLASS” Modelli fluidodinamici a servizio della progettazione Prof. Carlo Cravero – DIME Università degli Studi di Genova La Fluidodinamica Computazionale – CFD (Computational Fluid Dynamics) è ormai una tecnologia matura in molti settori industriali come strumento di ausilio alla progettazione Nella progettazione aeronautica la simulazione (CFD-FEM) è ammessa come strumento per la certificazione di nuovi prodotti o componenti ……. Da alcuni anni è attiva una collaborazione tecnico-scientifica tra Stara Glass Srl e Università di Genova per la verifica delle potenzialità della CFD applicata alla progettazione di componenti e sistemi per impianti di produzione del vetro. Tali applicazioni presentano alcune specificità legate a: - complessità geometrica (es. camere di rigenerazione e impilaggi) - flussi altamente tridimensionali con scambio termico e miscele di gas (fumi) - combustione - grandi difficoltà nella caratterizzazione sperimentale di dettaglio dei fenomeni Affinché la CFD possa essere uno strumento operativo ed utile nel processo industriale di sviluppo del prodotto fornendo informazioni utili al progettista in tempi ridotti è necessaria la messa a punto di modelli rappresentativi dei diversi aspetti considerati Il sistema in esame …… Nell’ambito del progetto Primeglass, la modellistica CFD, come strumento di indagine per il raggiungimento degli obiettivi dello studio, riguarda i seguenti aspetti principali: • Rappresentazione del comportamento del fluido • miscela di gas con proprietà termodinamiche variabili • Modellazione camere rigenerative • Simulazioni in fase fumi e fase aria e studio degli scambi termici con gli impilaggi • Messa a punto di sottomodelli per la simulazione di componenti e sistemi accoppiati (es. canalizzazioni di ricircolo fumi e camera rigenerativa) • Combustione I modelli messi a punto consentono di simulare e progettare i sistemi di riduzione delle emissioni proposti (ricircolo dei fumi, air staging) Comportamento del fluido Necessità di una corretta caratterizzazione delle proprietà termofisiche (aria o fumi) nel range di temperature di esercizio I gas combusti vengono trattati come una miscela di gas ideali Le proprietà di ciascuna specie vengono trattate in funzione della temperatura: Calore specifico Tabelle NIST Viscosità dinamica Sutherland's Formula Conducibilità termica Eucken Modified Model Densità [Kg m^-3] 1,4 1,2 Anche se il flusso è incomprimibile (numero di Mach trascurabile) è necessario tener conto delle variazioni di densità, associate alle variazioni di temperatura, nel termine di galleggiamento (buoyancy) 1 0,8 0,6 0,4 0,2 0 0 500 1000 1500 Temperatura [°C] 2000 Camere rigenerative La camera rigenerativa è un componente fondamentale nella soluzione impiantistica di forno rigenerativo Non è ipotizzabile l’utilizzo diretto della CFD nella configurazione reale di camera dotata degli impilaggi a causa dell’enorme richiesta di risorse in termini di celle di calcolo e quindi memoria RAM e CPU. E’ necessario lo sviluppo di un modello CFD che permetta di simulare: - le cadute di pressione - la distribuzione del flusso e la distribuzione di temperatura sia per la fase FUMI che per la fase ARIA - le soluzioni di ricircolo dei fumi; La zona centrale della camera dove sono installati gli impilaggi viene modellizzata come un dominio poroso dove, tramite termini sorgenti vengono modellati gli effetti di resistenza al flusso e di scambio termico Per caratterizzare dal punto di vista fluidodinamico il dominio poroso si immagina di effettuare un carotaggio ovvero si effettuano serie di simulazioni su un modulo 3D rappresentativo degli impilaggi con la loro reale geometria CAD Modello poroso: resistenza al flusso ( u ) + div(ρi u ) = grad ( p ) + div( ) + ( 0 ) S p t S pi ui Ci u ui 2 i aria fumi Modello poroso: scambio termico ( h ) + div(ρu ) = p div u + div(λ grad T) + Si t Sono stati messi a punto due diversi modelli per tener conto dello scambio termico nel dominio poroso tramite il termine sorgente Si nell’equazione dell’energia: • Modello di equilibrio: basato sull’assegnazione del flusso termico ricavato dalle distribuzioni di temperatura (top e bottom impilaggi) ottenute sperimentalmente o dall’esperienza progettuale; • Modello di non-equilibrio: non richiede la conoscenza delle temperature quindi non è accoppiato direttamente a dati sperimentali. Nel modello si assegna il coefficente di scambio termico (di validità più generale) da cui si ricava il flusso termico negli impilaggi. Permette di verificare l’effetto della forma dell’impilaggio anche sul flusso termico. Modello termico di equilibrio Il termine sorgente Si viene valutato assegnando la distribuzione di temperatura tra ingresso e uscita del modulo impilaggi: T2 m Si Cp (T )dT V T1 Dove m è la portata di fluido, V il volume degli impilaggi e T1 – T2 le temperature di ingresso e uscita della camera rigenerativa (variano a seconda della fase aria o della fase fumi) La distribuzione interna di temperatura viene assegnata lineare tra T1 e T2 Modello termico di non equilibrio • Condizione di scambio termico accoppiato all’interfaccia solido/fluido • Calcolo instazionario (inerzia nel processo di inversione) • Condizioni iniziali: i campi di T del calcolo all’equilibrio • Valutazione del coefficiente convettivo h in relazione alla forma dell’impilaggio qconv Tsolido T fluido Il termine Si è valutato localmente assegnando il coefficiente di scambio h 70 10 9 8 7 6 5 4 3 2 1 0 60 Aria h [W/m2K] h [W/m2K] h Fumi 50 40 30 20 10 0 0 10 20 z/d 30 40 0 10 20 z/d 30 40 Confronto tra i modelli di dominio poroso Fase Aria Fase Fumi Camera inferiore – rigeneratore - torrino Il modello del sistema è utilizzato sia per la fase aria sia per la fase fumi (studiate distintamente) applicando le opportune condizioni al contorno La camera inferiore è rappresentata con la geometria reale legata alla struttura dell’edificio Applicazioni Distribuzione di flusso al torrino Il modello del sistema permette lo studio di vari aspetti e costituisce un valido strumento di ausilio alla progettazione Studio e ottimizzazione ricircolo fumi Geometria della camera e uniformità di flusso al top impilaggi Sottomodelli Messa a punto di modelli per il calcolo di sistemi e componenti che si interfacciano con l’impianto tramite condizioni al contorno Canalizzazione fumi Diffusore fumi Profili in ingresso al modello camera rigenerativa COMBUSTIONE • • La simulazione CFD relativamente alla combustione ha due obbiettivi principali: • Messa a punto di un opportuno modello di fiamma diffusiva; • Valutazione dell'effetto del ricircolo sulla struttura/dinamica della fiamma e sulla produzione di NOx; Per mettere a punto il modello di fiamma si è proceduto utilizzando un caso ben documentato in letteratura (SANDIA); A seguito dell’esperienza maturata su casi di letteratura si è impostato il modello combustivo nel modo seguente: - modello di radiazione P1 (intensità di radiazione in una serie di armoniche sferiche ortogonali) - combustione non premiscelata: - steady diffusion flamelet; - meccanismo termodinamico: GRImech 3.0 (ottimizzato per modellare la combustione del gas naturale comprensivo di produzione degli NOx e incombusti); - generazione della tabella PDF (definizione dei reagenti) per la previsione delle specie chimiche. Modello di forno Il modello include il forno e i due torrini ed è discretizzato tramite una mesh ibrida (strutturata – non strutturata) congruente all’interfaccia La zona di mesh non strutturata della parte anteriore è infittita per risolvere con migliore accuratezza l’immissione del metano e la prima zona di accensione della fiamma. Mesh totale di circa 2.7 MCells Condizioni al contorno: - Ingresso aria: uniforme (4,94 Kg/s) ad una temperatura di 1485 K Superficie vetro fuso: Temperatura 1680 K ed emissività 0,87 Pareti forno, volta, coni, torrino fumi, torrino aria: 1680 K ed emissività 0,87 Inlet gas centrale, sinistro, destro: profilo di velocità tramite UDF (velocità max 80 m/s) a 300 K; Outlet: flow rate weighting. Profilo di velocità di CH4 in uscita dalla lancia Streamlines Velocità - Temperatura Mixture fraction CH4 O2 - CO Curve O2-CO al variare del rapporto di combustione (tenendo fisso la portata di combustibile e variando quella del comburente aria) 18000 1400 16000 1200 14000 1000 ppm CO CO 10000 NO 800 Potenza (CO) 8000 Lineare (NO) 600 6000 400 4000 200 2000 0 0,0000 0,0050 0,0100 0,0150 O2 0,0200 0 0,0250 mg/Nm3 NO 12000 Conclusioni • Diversi modelli fluidodinamici, tramite tecniche CFD, sono stati messi a punto e utilizzati in ambito progettuale per gli interventi strutturali ed impiantistici previsti nell’ambito del progetto PRIMEGLASS • Un modello di simulazione della combustione è stato messo a punto e già applicato a configurazioni reali di forni. E’ in corso l’analisi dell’effetto dei principali parametri costruttivi e di funzionamento sulla combustione a confronto con l’esperienza e l’evidenza sperimentale • L’attività di sviluppo a conclusione del progetto consiste nella verifica del modello di combustione in relazione alla previsione degli NOx ed alla sua applicazione per la previsione della riduzione di emissioni a seguito degli interventi progettuali a confronto con i dati sperimentali disponibili per i forni oggetto di intervento Validazione ricircolo fumi forno di Trezzano Combustione: fiamma diffusiva CH4/H2/N2 Setup sperimentale e dati di riferimento SANDIA Lab. Profili di temperatura Metodo Chem. Equilibrium Prodotti di combustione Metodo Chem. Equilibrium Metodo Flamelet