Tommaso Carlucci (Un povero diavolo)

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Tommaso Carlucci (Un povero diavolo)
Passioni nascoste di Tommaso Carlucci (1495 battute spazi inclusi).
In quegli anni di onorato servizio non aveva mai visto il Capo tanto
indemoniato. Aveva ancora vive nella mente le terribili parole che gli
aveva rivolto: “ Se non torni come prima ti anniento! Io ti ho creato ed io ti
distruggo! ”
Tutta colpa di quel Circolo per scrittori. Da quando lo frequentava
perdeva giorni in cerca dell’ispirazione, della parola giusta, della storia
perfetta. Guardava il mondo con altri occhi ed il suo lavoro ne aveva
risentito. Molto.
Non era il caso di sottovalutare la situazione, non a quel punto. Doveva
trovare nuovi clienti. Clienti di qualità.
Rubare i clienti sotto gli occhi della concorrenza – pensò – gli avrebbe
fatto riacquistare il prestigio perduto. Facile solo a dirsi, però! Esistevano
delle regole di mercato e lui stava per violarle. Doveva essere astutamente
diabolico per non farsi scoprire.
Uscì di casa ed in un attimo si ritrovò nella Piazza. Era una serata molto
ventosa, calzò dunque meglio il tricorno, lisciò i baffi e si avviò spedito
verso l’ingresso della Basilica. Notò due donne dal viso angelico e con
enormi cappelli che muovevano verso di lui. Inaspettatamente ebbe un
brivido, le forze gli vennero meno e tutto divenne indefinito. Le due figure
gli furono addosso. Lo colpirono ripetutamente fino a stenderlo. Non per
questo si fermarono. Era stato scoperto! Non ci mise molto a capirlo ma
non gli importava. “Picchiatemi, picchiatemi pure – pensò - tanto domani
avrò la mia storia da scrivere! La intitolerò “Un Povero Diavolo!”