1. AREA FONOLOGICA ATTIVITA` ORALE: si lavora sulla

Transcript

1. AREA FONOLOGICA ATTIVITA` ORALE: si lavora sulla
1. AREA FONOLOGICA
ATTIVITA’ ORALE: si lavora sulla percezione e discriminazione uditiva
ATTIVITA’ SCRITTA: si lavora sulla percezione visiva accompagnata a discriminazione uditiva
1. Gioco: arriva un treno carico di: dire una lettera e il bambino deve dire tutte le parole che
conosce con quella lettera
2. Cambia l’iniziale
3. Togli l’iniziale
4. Togli la finale
5. mostrare esempi di coppie di parole in rima (naso, vaso) e nono in rima (cane, letto): si
presentano altre coppie si chiede se le parole hanno un suono simile o no
6. Cambia una lettera all’interno di parola
7. Catena di parole partendo dall’ultima lettera o dall’ultima sillaba di quella precedente (es.
Casa-arancio-orti-indice-erba; casa-sabato-toro-rosa)
8. mostrare tre figure e chiedere di identificare le due che fanno rima
9. Mi salta in mente: dire una lettera e trovare parole che iniziano con quella lettera che
facciano parte di diverse categorie (cose, animali, fiori, città, nomi di persona, sport, nomi
di personaggi famosi, colori)
10. Lettura di coppie di lettere con caratteri diversi (lettere con suono diverso o con suono
uguale, una maiuscola e una minuscola che devono differire visivamente) es. A-a ; E-a
11. “Famiglie di parole”: trovare tutte le parole che si differenziano solo per il fonema iniziale
(es. sasso, basso, passo, tasso, pane,cane,)
12. Inventare rime: mostrare due figure non in rima, dire una parola che fa rima con una delle
due fig. presentate il bambino deve indovinare quale fa rima, presentare quattro parole,
tre rimano una no, ma scartata l’intrusa
13. Memory: si preparano che raffigurano degli oggetti, il nome di ogni oggetto fa rima con
quella raffigurato in un’altra carta. Disporre le carte coperte a rettangolo. A turno si
scoprono due carte cercando di trovare quelle che fanno rima
14. Inventare allitterazioni: parole che contengono la stessa consonante o sillabe uguali:
15. riconoscimento di suoni isolati: creare delle personalità sonore: chiamando ad es. /s/ il
suono del “serpente Sebastiano”, /u/ l’ululato del lupo, /z/ l’ape che ronza.
16. conteggio di parole in una frase: leggere ad alta voce una frase, il bambino per ogni parola
udita fa un trattino su un foglio, o riempi un rettangolino di una striscia orizzantale
partendo da sx.
17. conteggio delle sillabe di una parola: : inizialmente far battere le mani, percuotere il tavolo
o marciare sul posto per ogni sillaba del proprio nome, di un oggetto presente nella stanza
o delle parole che sono nel racconto preferito che l’adulto sta leggendo. (inizio parole di 2
sillabe). Poi mettere un segno nella stringa di rettangolini orizzontali che si forniscono al
bambino per ogni sillaba udita
18. sintesi di suoni: fondere il suono iniziale con il resto della parola “Comincia con /l/ finisce
per uce mettila insieme e viene luce”. fare la dimostrazione alcune volte quando il
meccanismo sarà chiaro il bambino dirà la parola intera
19. fondere tra loro le sillabe delle parole
20. assemblare i singoli fonemi: pupazzo parla in modo buffo e pronuncia i nomi, per singoli
fonemi, di oggetti nascosti dentro un sacchetto che il bambino deve indovinare
21. pronunciare ad es: m-e-l-a il bimbo deve fondere mela
22. abbinamento suono-parola:
23. fare vedere un’immagine e chiedere:”Questa è una /v-v-v/-ela o una /m-m-m/-ela?”
24. “C’é una /m/ in mela?
25. “Con che suono comincia “mela”, con /m/, /p/, o /b/?
26. identificazione della posizione dei suoni (iniziale, finale, intermedia: ordinate in questo
ordine con difficoltà crescente)
27. mostrare l’immagine di un treno composto de locomotiva, carrozza passeggeri e vagone
merci. Sotto i tre elementi disegnare un rettangolo suddiviso in tre riquadri: uno sotto la
locomotiva, uno sotto la carrozza, uno sotto il vagone. Spiegare al bambino che le parole
possiedono suoni iniziali, intermedi e finali proprio come il treno. Dare una dimostrazione
pronunciando una parola composta da tre suono /a//g//o/ e indicando il riquadro
corrispondente a ciascun suono.. Proporre altre parole con tre suoni
28. scomposizione di parole in fonemi:
29. cominciare dalla produzione di fonemi isolati (vd. “personalità sonore”)
30. sulla parte sx di un cartoncino disegnare una figura corrispondente ad una parola semplice.
A fianco si prepara una matrica contenente un riquadro per ogni fonema della parola.
L’adulto pronuncia lentamente la parola, fonema per fonema, e contemporaneamente per
ogni fonema spinge un dischetto nel riquadro. Il bambino pronuncerà inizialmente la
parola insieme all’adulto e successivamente farà la stessa cosa da solo. Con il tempo
scompare il disegno e la matrice e il bambino scompone la parola autonomamente.
31. associazione lettera-suono
32. comincia con lo stesso suono della carta che è in cima al mazzo e il bambino riconosce
questo il mazzo è suo.
33. “Che cosa manca?” all’inizio o alla fine di una parola. (es. “Che cosa manca in uovo che
puoi sentire in nuovo?”)
34. “Dimmi pala senza /p/” presentare i due blocchi scritti in due cartoncini di colore diverso:
userò due blocchi per dire mela; il blocco rosso dice mel il blocco giallo dice /a/; cosa dice il
primo blocco se tolgo il secondo.
*esercizi adatti si trovano in E. Perrotta e M.Bignola, Giocare con le parole, Erickson.
T.Malaguti, Insegnare a leggere e a scrivere con il metodo FOL,
Erickson.
2. AREA VISIVO-LESSICALE
ANALISI ORTOGRAFICA - PERCEZIONE VISIVA:
1. software didattici (basati sull’individuazione rapida di somiglianza e differenze visive). Si veda
tachistoscopio
2. confronto fra sillabe, fra parole che differiscono per un grafemi
3. identificazione di parola tra più visivamente simili*
es. barca
banca
indica banca
panca
4. identificazione di parola tra non parole visivamente simili*
es. barca
darca
barsa
*
molti esercizi di questa tipologia sono inclusi anche nel testo Malaguti, Insegnare a leggere e
scrivere con il metodo FOL.
5. Esplorazione da sx a dx: si può fare anche con le lettere o con le parole proponendo un
arrampicamento visivo
Costituzione gruppi: PICCOLO GRUPPO
(minimo 2/3 alunni – massimo 5/6 alunni)
Organizzazione: i laboratori possono essere svolti o durante le ore di compresenza (ove possibile)
dei due insegnanti della classe o da insegnanti esterni grazie a ore aggiuntive.
ATTIVITA’ :
 Giochi di fusione e analisi (durata 20 minuti)
Fusione di suoni o sillabe
Riconoscimento di una parola pronunciata sillaba per sillaba o lettera per lettera.
Analisi di suoni o sillabe
Scomposizione di una parola nelle sillabe o nei fonemi che la compongono
I processi di fusione ed analisi devono essere automatici affinché il bambino possa eseguire il
processo di transcodifica da fonema a grafema e viceversa
Fusione: ciascun bambino gioca a turno:
La maestra scandisce il suono delle singole lettere componenti la parola: es. MELA dice M.E.L.A.; il
bambino deve dire i suoni e comporre la parola. (ORALE)
E’ POSSIBILE UTILIZZARE LE STESSE PAROLE PER FARE ESERCIZI DI ANALISI
Analisi: ciascun bambino gioca a turno:
La maestra pronuncia la parola; il bambino deve compiere l’analisi dicendo tutte le lettere che la
compongono (ORALE); nel caso di errori farla scrivere e ripetere l’analisi.
Attenzione: per coinvolgere l’intera classe e contemporaneamente
aumentare le occasioni di allenamento, i compagni scrivono le parole
dettate e controllano la propria scrittura con la risposta del compagno.
Infine, durante la realizzazione di questa attività le insegnanti hanno rispettato una gradualità di
difficoltà nella presentazione delle parole stesse nel rispetto delle seguenti fasi:
1. parole semplici (alfabetiche);
2. parole (ortografiche) doppie - digrammi;
3. parole (lessicali) omofone non omografe
Le insegnanti hanno utilizzato alcune pagine tratte da
Il Metodo FOL, Erickson.
E’ sicuramente un ottima strategia per avere liste di PAROLE
già costruite e graduate.
Attenzione:
le schede del FOL sono molto utili ma devono essere utilizzate
dall’insegnante per eseguire esercizi orali, per lavorare esclusivamente
sulla componente fonologica.
Anche le schede di analisi fonemica contenute nel testo devono essere
utilizzate con la stessa modalità.
Si possono fare anche giochi di analisi e fusione di NON-PAROLE.
Il Metodo FOL, Erickson contiene anche liste di NON PAROLE per le quali
vale quanto detto sopra.
 “Arriva un bastimento carico di…”
Esempio:
Lettera isolata
Arriva un bastimento carico di b… (banane, borse, biglie, ecc)
Difficoltà ortografiche
Arriva un bastimento carico di chi... (chiavi, chitarre, chiodi)
 Cambio della lettera iniziale/finale
In questa prova le insegnanti hanno riscontrato molta fatica nei bambini ed è per questa ragione
che si è voluta realizzare una condivisione di strategie.
E’ da sottolineare che per sviluppare un pensiero strategico è necessario
seguire le seguenti fasi:
1. Sviluppare conoscenze di tipo dichiarativo
(Ho utilizzato questa strategia: conosco questa strategia)
2. Insegnare un repertorio di strategie
(ascolto le strategie degli altri… condivido le diverse strategie)
3. Sviluppare conoscenze di tipo procedurale
(Scambio di strategie: applico questa strategie in questo modo; come mi
sono trovato)
4. Sviluppare conoscenze di tipo pragmatico (applico questa strategia in
contesti diversi (“ponte”); uso questa strategia perché…)
 Completamento di parole

Data una sillaba iniziale trovare la parola scegliendo la sillaba giusta tra le sillabe di
completamento.
Esempio:
LA
TO
MA
DI

Date le sillabe iniziali trovare fra esse qual è la sillaba che unita alla sillaba finale compone
una parola di senso compiuto.
Esempio:
DI
LA
TO
CO
Anche in questo caso le insegnanti, durante il laboratorio, hanno lavorato molto con le
strategie (vedi sopra).
 Giochi sull’iniziale/finale/intermedia
Date un certo numero di parole trovare quelle che variano solo per l’iniziale:
esempio:
NASO
VASO
SOLE
Per questo esercizio possono essere utilizzate le seguenti modalità:
Orale: l’insegnante comunica oralmente le 3 parole, sempre oralmente i
bambini devono dire quali sono le due parole che hanno solo la lettera
iniziale diversa.
Scrittura: l’insegnante invece di comunicare oralmente le parole le
presenta scritte e i bambini devo dire quali sono le parole che hanno solo la
lettera iniziale differente
Immagine: l’insegnante invece di utilizzare delle parole in questo caso
utilizza le immagini corrispondenti, i bambini guardandole devono dire
quale di queste immagini hanno solo l’iniziale diversa.
Tra le 3 proposte esistono differenze sostanziali:
1. la proposta orale stimola esclusivamente l’area fonologica;
2. la proposta scritta stimola l’area visuopercettiva (non è esercizio
fonologico);
3. l’immagine richiede un recupero, in memoria, della parola e vi è un
processo di auto dettatura fonologica.
Pertanto in un laboratorio fonologico sono preferibili la forma orale e
l’immagine.
Altre attività realizzabili:
Per bambini che hanno difficoltà nella conversione fonema-grafema (es. pronunciando “F” non
individuano il grafema F immediatamente) si suggeriscono le seguenti attività:
ALFABETIERE DI PERSONALITA’ SONORE
Punti di forza:
L’immagine
ha una doppia valenza:
FONOLOGICA: il fonema iniziale della parola corrisponde al fonema della
LETTERA
VISIVA: la forma dell’immagine ricorda il grafema corrispondente al
fonema.
Le immagini seguenti sono state liberamente tratte e adattate da:
C. Cornoldi e Gruppo MT, La prevenzione e il trattamento delle difficoltà di lettura e scrittura, OS
Si consiglia il testo completo, nel quale sono inserite anche schede di esercitazione
A
B
C
D
E
F
G
I
L
M
N
O
P
Q
R
T
U
V
Z
CRUCINCROCI O CASELLARI
1.
2.
3.
4.
Dettare la parola “CANE”
Invitare i bambini a ripetere le parole dettate facendo analisi: “C.A.N.E.” e successivamente
dire la parola intera
Invitare i bambini a inserire le parole nei crucincroci
Fare correzione chiedendo di fare analisi di ogni parola inserita
I crucincroci risultano particolarmente indicati anche per favorire la correttezza ortografica,
consentendo un controllo meta cognitivo dell’errore.
Da usare in particolare (classi II e III) per:
1. doppie
2. difficoltà ortografiche
CASELLARIO 6
CASELLARIO 5
CASELLARIO 4
LABORATORIO VISUO-PERCETTIVO
1. PERCEZIONE VISIVA
Indicati per chi ha problemi percettivi che si evidenziano anche nelle altre abilità scolastiche.
In particolare sono consigliati come attività iniziale sui prerequisiti ad inizio I elementare.
Percezione delle somiglianze: date due o più figure chiedere in cosa si assomigliano
Percezione delle forme: dire quali figure sono uguali per forma (inizialmente considerare anche
l’aspetto della dimensione)
Giochi percettivi:
trova le parti mancanti
ricostruzione di immagini
copiare figure:
Es. con materiale (fiammiferi, stecchini, shiangai) fare una figura il bambino deve farla uguale.
Es. con materiale il bambino deve riprodurre una figura disegnata
Es. il bambino deve riprodurre graficamente una figura disegnata
Es. ricostruire con punti di riferimento una figura disegnata
ritrovare una figura stimolo tra altre
giochi percettivi con lettere:
Es.
individuare lettera stimolo tra altre.
individuare lettera stimolo tra lettere orientate in modo diverso.
2. ORGANIZZAZIONE SPAZIALE
adattare le attività percettive inserendo gli orientamenti spaziali
LABORATORIO GRAFO-MOTORIO
1. DISGRAFIA: INTERVENTO GRAFO – MOTORIO
1)
PERCORSI: GRANDE-MEDIO-PICCOLO
LABIRINTI : GRANDE-MEDIO-PICCOLO
2)
PARALLELE
3)
-
===============
10 cm.
foglio A3
appeso al muro (seduto di fronte)
con pennarello tipo Carioca
spirali in senso antiorario
braccio teso-movimento del polso
ES. PER MOVIMENTO POLSO
sotto il gomito una pila di libri
movimento circolare del polso in senso antiorario
4)
USO DELLO STAMPATELLO MAIUSCOLO
5)
PREGRAFISMI
6)
GIOCHI DI MANUALITA’ FINE (infilare, sbottonare e abbottonare)
7)
MANIPOLAZIONI: pongo, creta (puntare molto sul movimento delle
dita) “IMPASTARE “
Testo di riferimento:
Fantuzzi P. e Tagliazucchi S., Laboratorio grafo-motorio, Erickson
2.DISORTOGRAFIA (Scuola Primaria e Secondaria):
1° livello: Intervento fonologico (vd. anche AREA FONOLOGICA in lettura)
analisi di parole (orale, scritta)
mela  m.e.l.a.
fusione di sillabe, di lettere (orale) m.e.l.a. mela
ripetizione di parole
ripetizione di non parole
trova l’iniziale: date 2 immagini indicare quella il cui nome inizia con
1.
R


2. orale:
LU
LUNA
LETTO
3.
B
BANANA
PANTOFOLA
 aumentare gli stimoli tra i quali scegliere
In particolare la proposta 1. Si può ampliarla anche con un numero consistente di stimoli.
4. Alza la mano quando senti una parola che inizia con …. (leggere una sequenza di parole)
Stessa proposta al contrario:
5. Quale immagine non inizia con ….
6. Cerca l’estranea: tutte queste immagini iniziano tutte con la lettera…. Tranne una trovala.
7. Alza la mano tutte le volte che senti una parola che non inizia con
 aumentare i suoni da individuare:
8. trovare tutte le figure il cui nome inizia con ….o con ….
9. Orale: alza la mano tutte le volte che dico una parola che inizia con … o con …
10. Arriva un bastimento carico di…. (lettera, sillaba)
Arriva un bastimento carico di b
Arriva un bastimento carico di ba
11. Trova delle parole che iniziano come un’altra.
Trova delle parole che iniziamo come mela
12. Cambia l’iniziale
Pane-cane-rane-sane
13. Cambia la finale
14. Catena di parole
Mela-lama-marmellata-tana-nave-vela
15. Date 3 immagini, 2 nomi rimano, trovale
16. Date 3 parole, 2 rimano, trovale
Per le proposte visive (scegli tra immagini) testo di riferimento:
Perrotta, Giocare con le parole, Erickson.
Ferraboschi e Meini, Recupero in ortografia (interviene anche sui suoni simili)
2° livello: autocorrezione ortografica
Trova gli errori:
1. senza n° di errori - correzione collettiva per tutti
2. con n° di errori – correzione collettiva per tutti
3. senza n° di errori – correzione collettiva solo per quelli trovati
fasi da rispettare:
I- trova l’errore; II - dare la parola corretta; III - analisi della parola corretta; IV - esempi di parole
con uguale grafia
Es.
Chi ha scritto questa storia ha commesso molti errori, trovali e sottolineali con un colore.
Il piccolo robot.
Da quando i banbini erano andati ha squola il picolo robot non aveva più moso un paso. Viveva le
giornate seduto in un ciestino di vimmini tra automobili e orsachiotti di pessa, fiori di vetro, peschi
di latta e barce a vela. Tommaso ed Alicie entravano e uscivano sensa guardarlo. Il picolo Robot
affondo sempre di piu nel ciestino di vimini. Sopra le sue spale cera un esercito di uomini ragnio,
una flota di navi spaziali, un paese dei Puffi, un veccio arco e una canna da pescia. Il picolo Robot
non si muoveva piu. Non era una cuestione di pile. Quando Tommaso ed Alicie gli schiaciarono il
botoncino, tuto si acciese: i grandi occhi azurri, il cascho rosso, le mani biance, le scarpe giale… e le
ganbe si mosero alegramente come per una dansa.
3° livello: ortografia-grammatica
o CLOZE
Spazi bianchi da riempire: il bambino è spinto a porsi domande sulla costruzione della frase.
Contemporaneamente si può fare il ripasso dell’analisi grammaticale, senza troppe sovrastrutture
linguistiche soffermandosi su: nome, verbo, aggettivo, pronome, avverbio, preposizione, articolo
DISCRIMINAZIONE DI PAROLE OMOFONE NON OMOGRAFE
Ferraboschi e Meini, Recupero in ortografia, Trento, Erickson.
LABORATORI PER III-IV-V della Scuola Primaria e Scuola Secondaria
di I grado
Alcuni esempi di esercizi presentati nel percorso formativo:
PER LO STUDIO
1. Schemi
Narrativo
Storia
Geografia
Risoluzione dei problemi matematici
Letterario
2. Anticipazioni
Sui titoli
Sulle immagini
3. Domande anticipate
4. Sottolineature progressive con più riletture
5. Individuazione delle parole chiave
es. di mappe narrative:
TITOLO DEL TESTO:-------------------------------------------Protagonisti

Ambientazione

Problema

fatti principali
1.-------------------------------------------------------------------------------------------------------------
2.------------------------------------------------------------------------------------------------------------3.------------------------------------------------------------------------------------------------------------4.-------------------------------------------------------------------------------------------------------------

Esito
Oppure:
Racconto
Personaggi
AmbientaZione
Problema
Fatti
Esito
 analizzare e confrontare gli elementi strutturali di due testi simili: presentare agli alunni una
griglia con gli elementi strutturali di due testi da mettere a confronto
Racconto
Personaggi
AmbientaZione
Problema
Fatti
Esito
1° racc.
2° racc.
 analizzare e manipolare gli elementi strutturali del testo: chiedere agli alunni di modificare un
elemento strutturale (sottolineare come la modificazione di un solo elemento incida anche sugli
altri)
Schematizzazione cooperativa
La schematizzazione cooperativa si basa su due principi fondamentali:
A. l’apprendimento cooperativo: consiste nel fare lavorare insieme un piccolo gruppo di alunni in
modo tale che dallo scambio di idee su di un racconto comprendano meglio il significato.
B. schematizzazione del racconto: I racconti hanno una struttura interna costituita da
protagonisti, ambientazione, problema, fatti principali ed esito. Molti bambini apprendono tale
struttura automaticamente. Gli alunni con difficoltà di apprendimento necessitano invece di un
insegnamento specifico.
La schematizzazione cooperativa avviene secondo le seguenti fasi:
I. fornire agli alunni una mappa narrativa che rappresenti graficamente gli elementi strutturali del
racconto:
protagonisti (persona, animale, cosa di cui tratta principalmente la storia)
ambientazione (dove e quando avvengono i fatti raccontati)
problema (cosa deve fare o risolvere il protagonista)
fatti principali (le cose più importanti che accadono per risolvere il problema)
esito (se il problema viene risolto o no)
II. insieme viene analizzata la mappa narrativa per permettere agli alunni di prendervi
dimestichezza
III. la classe viene divisa in gruppi di 3-5 alunni e l’insegnante nomina in ogni gruppo le “guide”,
alunni incaricati di guidare il gruppo su un elemento della storia (cioè uno per il protagonista,
uno per l’ambientazione,...).
IV. si assegna a ciascun gruppo il compito di “analizzare il racconto” assegnato rispettando le fasi
seguenti:
1) lettura del racconto: le metodologie adottate per la lettura possono essere diverse:
 lettura silenziosa individuale
 lettura in coppie
 lettura ad alta voce dell’insegnante
 lettura di un compagno a voce alta
 l’insegnante può il giorno precedente all’esercitazione assegnare il brano a casa per favorire chi
è in difficoltà
2) identificazione degli elementi strutturali: rilettura silenziosa rapida del racconto per
individuare gli elementi strutturali
3) schematizzazione del racconto (15-20 minuti):
 La “guida” dovrà dare per prima la risposta relativa all’elemento di cui è mediatore, la risposta
deve sempre essere motivata. Successivamente deve stimolare i compagni ad esprimere la loro
opinione. Il gruppo deve raggiungere un accordo, in caso in cui ciò non sia possibile l’ultima
parola spetta alla guida, che deve registrare la risposta del gruppo. La guida riferirà alla classe la
risposta del gruppo. Per facilitare la guida le verrà fornito un cartoncino con le indicazioni da
seguire.
es. di cartoncino per le guide
PROTAGONISTI
Dire: secondo me i protagonisti sono------------perché
Chiedere: chi sono secondo te i protagonisti? Quali prove hai?
Discutere: discutiamo le risposte e decidiamo quella del gruppo
Registare: nella mappanarrativa sotto la voce protagonista scriverò-----------------Riferire: secondo il nostro gruppo i protagonisti sono------------------------ L’insegnante inizialmente assegna agli alunni in difficoltà la guida degli elementi più semplici
(protagonista, ambientazione)
4) discussione del racconto (20-30 minuti): l’insegnante conduce una discussione con tutta la
classe sugli elementi del racconto, riflettendo su una serie di questioni: le loro risposte sono
corrette? possono dimostrare l’esattezza facendo riferimento al testo? i gruppi hanno dato
risposte diverse che potrebbero esser comunque giuste? come può succedere?
L’esercitazione può esser proposta dalla seconda elementare finale alla prima media .
Occorrono circa 4-5 esercitazioni, tenute in giorni diversi della durata di circa 45 minuti perché il
metodo venga appresa in modo automatico.
La schematizzazione cooperativa può essere preceduta da altre attività quali: il riassunto dei
paragrafi e del brano, la suddivisione in sequenze, l’identificazione dell’idea principale, fare
previsioni, l’individuazione di cause ed effetti.
I ruoli di guida vengono scambiati a rotazione ogni settimana.
OBIETTIVI DEL METODO DELLA SCHEMATIZZAZIONE COOPERATIVA:
1. fornire agli alunni gli strumenti per identificare gli elementi di un testo
2. fornire agli alunni gli strumenti per comprendere un testo
3. fornire la possibilità di una verifica immediata della correttezza della propria comprensione
4. fare acquisire la consapevolezza che tutti possono dare il loro contributo per l’individuazione
della risposta corretta
5. i bambini con difficoltà di apprendimento possono comunque rivestire ruoli di rilievo nella
classe
6. gli alunni imparano a muoversi critiche in modo costruttivo
7. gli alunni imparano a rispettare i turni stabiliti
8. aumento della collaborazione tra gli alunni
9. maggior coesione all’interno della classe
COMPITI DELL’INSEGNANTE DURANTE LA CONDUZIONE DELLA DISCUSSIONE
1. incoraggiare gli alunni a esprimere le loro opinioni, anche quando differiscono dalla
maggioranza
2. sottolineare la positività delle risposte, mettendo in luce il fatto che diverse risposte possono
essere comunque corrette
3. moderare la discussione per limitarne i tempi
4. incoraggiare la classe a motivare le affermazioni facendo uso del testo
5. mettere in luce che i fatti principali sono strettamente collegati e che si possono suddividere in
sequenze
COGLIERE L’INFORMAZIONE PRINCIPALE:
(Vd. Ferraboschi e Meini, Produzione del testo scritto, Erickson.
Vd. Recupero e sostegno linguistico, Idea Principale, Erickson.)
SINTETIZZARE I TESTI
La capacità di sintesi può essere stimolata in modi diversi:
 Riassumere la sostanza di un brano usando il numero minimo di parole necessarie: fare ripetere
agli alunni un brano (all’inizio anche una singola frase o un paragrafo) con parole proprie. Poi:
1. invitarlo a scrivere il riassunto usando un numero massimo di parole definito, che potrà
diminuire progressivamente
2. Invitarlo a scrivere una sola frase per l’intero brano sintetizzando i singoli paragrafi
 Riassumere con una procedura di sintesi: riassumere i singoli paragrafi, integrare e condensare
le sintesi dei paragrafi tenendo presenti le seguenti regole:
1. eliminare i dettagli irrilevanti
2. eliminare le informazioni ripetute
3. sostituire con un solo termine elenchi ed azioni
4. identificare o inventare una frase che definisce l’argomento
5. collegare le informazioni importanti
Questo metodo rispetto al precedente è governato da leggi precise che gli studenti devono
gradatamente apprendere.
 ordinare le informazioni in una gerarchia. Occorre prestare attenzione alla struttura del testo
(titoli, divisione in capitoli, sezioni e paragrafi). Durante la prima lettura si presterà attenzione ai
titoli. Poi si fa una rilettura dei singoli paragrafi individuando in ognuno argomento principale,
idee principali, informazioni secondarie.
PORSI DOMANDE
L’insegnante pone delle domande agli alunni, guidandoli nel localizzare le informazioni importanti
(Es. Di che cosa parla il racconto? Dove si svolge questa storia? Qual è il problema nella vicenda
narrata? Cosa succede nella storia? Come viene risolto il problema? Il protagonista è soddisfatto di
come si è risolto il problema?).
 scrivere le domande alla lavagna prima dell’inizio della lettura, poi l’insegnante legge ad alta
voce e dimostra come si individua la risposta alla domanda
 scrivere le domande alla lavagna prima dell’inizio della lettura, durante la quale gli alunni
dovranno individuare le risposte sottolineando il brano
 in gruppo gli alunni possono leggere un brano e inventare le domande più opportune per esso
(questa esercitazione deve seguire quelle precedenti perché occorre aver capito il metodo)
 trovare le relazioni tra domanda e risposta: le risposte alle domande possono essere esplicite,
implicite o da elaborare. Le domande devono essere classificate in base al tipo di risposta. Si
risponde alle domande e l’insegnante deve chiedere agli alunni come sono giunti alle risposte
non esplicite. Insegnare ad integrare le risposte contenute nel testo con le nozioni che gli alunni
già possiedono.
TORNARE INDIETRO NEL TESTO
In particolare i cattivi lettori non tornano indietro nel testo per individuare gli elementi importanti.
L’insegnante mostra agli alunni come tornare in dietro nei diversi tipi di testo per identificare le
informazioni richieste: occorre scorrere rapidamente il testo per individuare la sezione dove
probabilmente è contenuta l’informazione ricercata, questa andrà analizzata e letta. Allenare gli
alunni con brani brevi.
SEMPLIFICAZIONE E ADATTAMENTO DEL TESTO
Molti testi scolastici possono risultare di difficile comprensione per gli alunni con difficoltà di
apprendimento, in quanto non possono rispondere ai bisogni e allo stile percettivo individuali.
La semplificazione del testo si basa sui seguenti criteri:
 la comprensione è strettamente connesso alla soglia e alla modalità percettiva dell’alunno
 l’attenzione è dipendente dal tipo di stimolo proposto
 l’attenzione dipende dal grado di motivazione
 l’attenzione dipende dal grado di intensità dello stimolo
Partendo da tali premesse, il metodo della semplificazione del testo cerca di favorire l’attenzione
dell’alunno riorganizzando il testo secondo i suoi stili percettivi e le sue esigenze.
Il testo in primo luogo deve essere: interessante, motivante, comprensibile.
La semplificazione avviene in queste fasi:
1. analisi delle modalità percettive dell’alunno
2. analisi degli elementi di rilevanza mnestica e motivazionale presenti nel testo
3. analisi degli elementi principali del testo: idee principali o parole-chiave
4. analisi delle difficoltà presenti nel testo
5. scelta dei criteri di evidenziazione percettiva dei concetti essenziali

I. affiancare al testo originario delle cornici ingrandite contenenti il concetto principale e/o una
immagine significativa
II. eliminare le parti superflue
III. integrare l’idea principale con altre informazioni importanti (attenzione al sovraccaricarico di
nozioni superflue)
IV. usare un linguaggio chiaro
V. evidenziare le parole-chiave
VI. ingrandire se occorre il carattere
VII.ridurre il testo in breve periodi che riferiscano solo i concetti principali
VIII.usare delle immagini (scelte da materiale che possa stimolare l’attenzione o la curiosità degli
alunni)