Giselle - Balletto di Roma

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Giselle - Balletto di Roma
Comunicato Stampa
Giselle: un balletto in due atti, per due coreografi
Per le nuove produzioni 2016, Balletto di Roma sceglie di affiancare alla serata
mista a tema presentata con il titolo di Paradox, un titolo classico della storia della
danza, e di affidarlo a due coreografi molto diversi tra di loro…
Dopo la nuova produzione Paradox, dedicata al tema del genere, ancora temi e titoli
importanti per il Balletto di Roma, che decide di affrontare un grande classico della storia
del balletto: Giselle.
Unendo così le proprie anime, quella del balletto, che ricorre anche nel nome, e quella
della danza contemporanea, che fa parte da sempre del DNA della compagnia, Balletto di
Roma porta in scena - con il sostegno dell’ambasciata dei Paesi Bassi a Roma e del Forum
Austriaco di Cultura, e parte del Fast Forward Project supported by Fonds Podium
Kunsten Performing Arts Fund olandese - il 16 luglio a Civitanova Danza in prima
nazionale e il 26 luglio nell’ambito di Operaestate Festival Veneto a Bassano del Grappa,
il titolo che combina il balletto solare e festoso del primo atto al tipico ballet blanc
romantico del secondo.
“D’un classico ogni rilettura è una lettura di scoperta come la prima, e ogni prima
lettura è in realtà una rilettura”, diceva Italo Calvino a proposito dei libri, ed è una
affermazione che vale anche nel caso di grandi classici della storia della danza come
Giselle, che è stata presentata in molte significative versioni e che presenta molti spunti e
curiosità nascoste sia nel plot narrativo, sia nella sua genesi musicale e coreografica e nei
richiami alle tradizioni e alle leggende tanto care all’Europa romantica. Per approfondire e
trovare nuove chiavi di lettura per tutti gli aspetti di Giselle, Balletto di Roma ha deciso di
affidare questo titolo ai due autori contemporanei Itamar Serussi Sahar e Chris Haring;
un doppio remake in cui quindi la tragica trama sapientemente si confonde con gli
ingredienti della danza di oggi e con le strutture di pensiero della quotidianità
contemporanea.
Il primo atto è affidato alla danza materica e intensa di Itamar Serussi, ex
danzatore della Batsheva Dance Company, che dal 2006 ha portato avanti
autonomamente il proprio stile personale; uno stile che sperimenta i limiti fisici attraverso
l’umorismo e l’improvvisazione, creando lavori giocosi ed eleganti, in sinergia con gli
interpreti, che conquistano spettatori in tutta Europa (Francia, Slovenia, Inghilterra,
Austria…) e che hanno convinto la compagnia Scapino Ballet, presso cui è resident
choreographer. Serussi sceglie di approfondire nel primo atto il tema dell’amore, che
porterà in scena grazie alla sua abilità di tessere relazioni senza la necessità di un palese
contatto fisico tra i danzatori, con una danza che porta lo spettatore a vedere con
naturalezza un immaginario, traducendo i famosi passi a due e gli assoli di Giselle in una
danza che è un invito alla curiosità e all’immaginazione.
Il secondo atto è assegnato invece a Chris Haring, Leone d’Oro alla Biennale di
Venezia 2007 e già danzatore in compagnie come DV8 e Tanz Hotel, e coreografo della
compagnia Liquid Loft, che riunisce oltre a danzatori anche artisti visivi e compositori, e
con cui i danzatori di Balletto di Roma hanno già iniziato a lavorare lo scorso febbraio e
con cui hanno continuato a ricercare il loro secondo atto nelle prime settimane di maggio
2016, prima di lavorare in sala prove con Serussi.
La sua è una danza multimediale, in grado di creare contemporaneamente mondi reali e
fittizi che, tra tecnologie ed espedienti meta-teatrali, perdono il loro naturale confine e
mettono in discussione la definizione stessa di realtà: non c’è un confine tra questi mondi,
proprio come non c’è tra il mondo dei vivi e delle Willi, e come non c’è una fine all’amore
tra Giselle e il principe Albrecht. Ma non è questo il tema scelto da Haring come filo
conduttore: “L’argomento che ho scelto come principale in Giselle è il tema della vendetta,
della rivalsa di una donna su un uomo. È molto interessante perché è un punto di vista
anche femminista, molto legato all’attualità” afferma Haring “Anche nel libretto originale di
Theophile Gautier c’è un’ispirazione da un breve passaggio dal De l’Allemagne di Heine in
cui si parla allo stesso modo di questi esseri evanescenti”.
A collaborare con i coreografi anche due compositori, Richard Van Kruysdijk e
Andreas Berger, che lavorano sullo score originale per renderlo più contemporaneo e per
aggiungere la traduzione in musica i movimenti dei coreografi e dei danzatori, e anche le
loro voci… “Avere il compositore in sala è fonte di ispirazione: è come se il corpo
diventasse lui stesso uno strumento” raccontano i danzatori dopo le prime settimane di
lavoro.
Per la prima volta, Giselle coinvolge team internazionali di collaboratori, con
identità artistiche originali e distinte, portatori di approcci creativi diversi, coordinati da
Peggy Olislaegers, direttrice artistica e direttrice generale del Dutch Dance Festival,
dramaturg anche per Alessandro Sciarroni e Rambert Company, e apprezzata dramaturg
per molti altri artisti sia di danza che di teatro, oltre che insegnante. È lei che, insieme al
direttore artistico Roberto Casarotto, già dal primo incontro hanno rimesso in discussione il
grande classico, chiedendosi e chiedendo al team “che cos’è veramente Giselle?
L’incarnazione del Romanticismo ottocentesco, oppure dell’amore romantico in generale?
E cosa significa il gesto di Giselle di morire per amore, ai nostri giorni?” E ancora: “chi
sono le Willi? Eteree creature dei boschi, spinte dal desiderio di vendetta a tornare nel
mondo dei vivi nottetempo? Oppure la personificazione di due mondi paralleli, uno reale e
uno fittizio, un “al di qua” e un aldilà? E se sono spinte da sete di vendetta, cosa
intendiamo per vendetta?”
Domande che non coinvolgono solo il team dietro le quinte, ma anche i danzatori in
scena: “La Giselle classica mi fa pensare all’amore per eccellenza, quell’amore che
sconfina oltre la vita, e continua dopo la morte. L’amore eterno. La nostra Giselle,
sembrerebbe seguire la stessa linea, ma lavorando con diversi coreografi…chissà!”,
racconta una delle danzatrici, che porta aventi il binomio amore e morte dell’originale, ma
con una porta aperta sullo sviluppo targato Balletto di Roma.
E mentre il rapporto con la Giselle primigenia è ancora in corso, apre nuove prospettive il
lavoro in sala, come quello sull’interpretazione: “non sarà utile solo per questa produzione,
ma ce lo porteremo anche in altre coreografie, perché ci ha fatto affrontare i nostri limiti,
dando stimoli nuovi e facendoci ‘sciogliere’ tantissimo” continuano i danzatori.
Una nuova sfida per la compagnia, già nota per le sue inedite riproposizioni di titoli
classici, riletti in chiave contemporanea o attraverso inediti punti di vista, che questa volta
si trova a lavorare con due coreografi apparentemente opposti, proprio come i “due mondi”
di Giselle, cui Balletto di Roma vuole dedicare un doppio inno coreografico.
Credits
GISELLE
Spettacolo in due atti
Coreografie
ITAMAR SERUSSI SAHAR e CHRIS HARING/LIQUID LOFT
Concept Development
PEGGY OLISLAEGERS
Musiche originali ispirate alla partitura di Adolphe Adam
Rielaborazioni musicali
RICHARD VAN KRUYSDIJK, ANDREAS BERGER
con i danzatori del Balletto di Roma
CON IL SOSTEGNO DELL’AMBASCIATA DEL REGNO DEI PAESI
BASSI A ROMA
PART OF THE FAST FORWARD PROJECT SUPPORTED BY
FONDS PODIUM KUNSTEN NL - PERFORMING ARTS
FUND NL
CON IL SOSTEGNO DEL
FORUM AUSTRIACO DI CULTURA
Tour
16 Lug 2016 - Civitanova Danza 2016 PRIMA NAZIONALE
Civitanova Marche, Teatro Rossini
26 Lug 2016 - Operaestate Festival Veneto
Bassano del Grappa, Teatro al Castello Gobbi
14 Dicembre 2016
Trento, Teatro Sociale
03 Febbraio 2017
Cesena, Teatro Bonci