Chi è - DITELO
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Chi è - DITELO
8 vita trentina 14 maggio 2006 I L PERSONAGGIO . C Sabato famiglie al Museo hi è Nato a Trento nel 1961,Roberto Gretter vive a Pergine con la moglie Rosanna e i figli Fabiola,Riccardo e Stefano. È tra i fondatori del gruppo “Le Sette Pieghe”, con sede a Pergine, unico gruppo locale trentino del CDO, il Centro Diffusione Origami (Busto Arsizio, VA) che raccoglie gli origamisti italiani (vedi www.origami-cdo.it). Ingegnere, lavora all’ITC-irst nella ricerca sui sistemi automatici di riconoscimento vocale. Roberto Gretter mostra il Black Forest Cuckoo Clock (“Orologio a cucù della Foresta Nera”), origami ideato da R.J. Lang (foto Gianni Zotta) er fare un toro, una sorta di ciambella a base di pentagoni, esagoni ed ettagoni, servono 555 quadrati di carta e 20 ore di lavoro.Per un orologio a cucù un unico foglio lungo 320 centimetri e largo 32, più 15 ore trascorse a piegare. Ma se preferite la carpa, lo scorpione, il dinosauro, il cobra oppure un più innocuo intreccio di tetraedri,la ricetta cambia.Non gli ingredienti, però, che sono sempre gli stessi:carta bianca o colorata, pieghe ed incastri; niente forbice e nessuna traccia di colla. E’ l’arte degli origami. Importata dall’Oriente quattordici secoli fa,in Italia conta oggi 400 appassionati che fanno riferimento al Centro Diffusione Origami di Busto Arsizio (Varese). Una decina gli origamisti trentini, per lo più nell’ambito de “Le Sette Pieghe”, gruppetto di appassionati di Pergine nato nel 1999 e che nelle proprie fila vanta il giovane più talentuoso: Alessandro Beber,14 anni. Uno dei sette fondatori (da cui il nome “Le Sette Pieghe”) è un ingegnere elettronico di 44 anni, padre di tre figli: Roberto Gretter. Nel suo ufficio-laboratorio all’ITC-irst di Povo studia come insegnare al computer a comprendere la voce umana.Il tempo libero lo trascorre invece ripetendo all’infinito mosse fatte di pieghe ed incastri,dalle quali nascono complicate ed affascinanti figure di carta. Ma non chiamatelo gioco.“Origami è piegare la carta,non carta piegata”, sottolinea Roberto Gretter.Come a dire che è anzitutto questione di testa, poi di mani. Con gli origami non si scherza.“Esiste una vera e propria geometria degli origami – spiega Gretter – basata su alcuni assiomi formulati da Humiaki Huzita, fisico giapponese trapiantato in Italia e recentemente scomparso. Partendo da un quadrato, ad esempio, con sole tre pieghe è possibile ottenere un triangolo equilatero. È una geometria più potente di quella euclidea, che permette di risolvere problemi irrisolvibili con le normali regole imparate a scuola: con gli origami, ad esempio, è possibile trisecare un angolo qualsiasi, cioè dividerlo in tre parti uguali”.Per questo gli origamisti perginesi sono spesso richiesti in classe, nell’attività didattica con le scuole. P ROBERTO GRETTER E LA MERAVIGLIOSA GEOMETRIA DELLE PIEGHE L’ingegnere degli origami Dalla carta nascono figure fantasiose. Una decina i trentini che si dedicano agli origami Sabato 13 maggio, in occasione della XIII Giornata internazionale della famiglia,il Forum trentino delle associazioni per la famiglia (vi aderiscono quasi una quarantina di sigle associative) propone un’originale iniziativa,al posto del tradizionale convegno. Sotto il titolo “Al Museo in famiglia” tutte le famiglie sono invitate a esplorare gratuitamente il Museo Tridentino di Scienze Naturali di via Calepina,partecipando dalle 16 alle 19 a visite guidate speciali: pillole di scienza,laboratori con bolle di sapone e origami (ne parliamo in questa pagina), per vivere in maniera originale la mostra “Matetrentino”. Esperti operatori e simpatici personaggi animeranno il pomeriggio in un allegro dialogo fra scienza, divertimento e spettacolo.Alle 18 si terrà la cerimonia di assegnazione al Museo del marchio “Family in Trentino”. Dalla Cina...con pazienza Origami è un termine che deriva dall'unione delle parole giapponesi ori (piegare) e kami (carta).È una tecnica che nasce in Oriente,probabilmente in Cina,pare attorno al II secolo dopo Cristo.Gli arabi portarono l'origami in Nord Africa oltre un millennio fa e di là in Spagna.Ora è diffuso in tutto il mondo.La regola fondamentale,in origami,è che non ci sono regole definitive.Ogni scuola può scegliersi le sue,più o meno rigide.I punti più discussi riguardano il taglio (quasi tutti gli origamisti lo evitano) e l'uso della colla (tollerata solo in via eccezionale). Tetraedri 5 tetraedri intrecciati realizzati a partire da 30 moduli rettangolari.Autore:Tom Hull (USA).Piegato da Alessandro Beber (14 anni). Carpa giapponese La tassellazione utilizzata per le squame viene eseguita prima di cominciare a piegare il pesce. Si realizza partendo da un foglio quadrato (lato 70 cm). Autore: R.J. Lang. Piegato da Roberto Gretter. Toro (Cerchio arcobaleno) Composto per lo più da esagoni, la curvatura è data da 10 pentagoni (esterni) a cui corrispondono 10 ettagoni (interni). Carta:555 moduli quadrati.Autore:Tom Hull (USA).Piegato da Roberto Gretter. Uno dei più grandi origamisti viventi, Robert J. Lang, è un ingegnere californiano già in forza alla NASA,l’ente spaziale americano, che utilizzando tecniche origami sta lavorando alla realizzazione di una lente di 100 metri di diametro da“piegare”in modo da poterla imbarcare nella stiva dello Shuttle per portarla nello spazio. Altro guru della scienza fatta di pieghe ed inca- stri è David Huffman, anch’egli americano,inventore della codifica del formato audio Mp3. Ogni figura costruita con gli origami ha due padri:l’autore,cioè chi l’ha inventata “brevettandone” la sequenza di mosse, e l’esecutore, ossia chi ha piegato quel particolare modello.“Il bello di quest’ambiente – spiega Roberto Gretter – è che non girano soldi. Ciascuno piega, in- Cobra Le scaglie sono formate da una tassellazione, piegata sul modello solo dopo aver realizzato la testa. Carta: un rettangolo 7x200 cm. Autore: David Derudas (Italia). Piegato da Roberto Gretter. venta e scambia per la sola soddisfazione di superarsi, di cimentarsi con nuove forme e modelli”. Ideata una nuova figura, l’autore ne pubblica in Internet il “crease pattern”, la mappa delle pieghe, cioè le tracce lasciate sul foglio quando si riapre la carta dopo averla piegata,assieme alle istruzioni, cioè la sequenza illustrata dalla prima all’ultima mossa. Roberto Gretter si schernisce,ma “tartaruga stellata”,“asino chi legge”e “carrozzina” sono sue creature. Qualche riga, nel grande libro degli origami,parla anche trentino. I più difficili? “Gli origami di movimento – riconosce Gretter – dall’orologio a cucù ai giochi di prestigio come il flexicubo doppia stella, un oggetto composto da 8 cubetti che, incernierati tra loro, possono muo- versi ruotando all'infinito, rivelando alla fine della loro corsa due stelle incastonate l'una nell'altra”. Un assaggio di quali meravigliose forme si possano costruire piegando la carta lo si trova al Museo di Scienze Naturali di via Calepina a Trento,dove nell’ambito della mostra Matetrentino è stato allestito uno spazio dedicato alla tecnica degli origami e dove ogni sabato e domenica fino al 18 giugno vengono proposti dei laboratori. Per quanti hanno voglia di toccare con mano,l’associazione “Le Sette Pieghe” si ritrova tutti i sabati sera,a partire dalle 20.30, presso la saletta al pianterreno della Biblioteca comunale di Pergine. La porta è sempre aperta. Anche a chi, pensando agli origami, ricorda solo i jet strappati alle pagine del quaderno, lanciati in picchiata tra i banchi di scuola. Davide Modena