Dicembre 2005 GPS e GPS TrackMaker 13 Guida all

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Dicembre 2005 GPS e GPS TrackMaker 13 Guida all
Sezione di Perugia “G. Bellucci”
GPS e GPS Track Maker
Guida all’integrazione
Ideata e prodotta da Leandro Fagiolini
Revisione tecnica di Marco Fagiolini
Rilasciata sotto i termini della licenza GNU FDL (http://www.gnu.org/copyleft/fdl.html)
Novembre 2005
1a e 4a di copertina: catena himalayana ripresa da Google Maps®
Sommario
Introduzione
Perché utilizzare un programma PC a supporto del GPS
Programmi PC
Gli strumenti
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Mappe e topografia
Qualche notizia sul Map Datum
Configurazione del GPS e di Track Maker
Acquisizione della mappa
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GPS Track Maker Versione 13
Configurazione di base
Linee e spazi
Il reticolo UTM
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Inserimento e calibrazione di una mappa
Calibrazione della mappa
Ricerca dei punti noti
I dati che identificano un punto
La calibrazione
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WayPoints e rotte
Inserimento dei WP
Inserimento dei WP in funzione delle rotte
Inserimento delle rotte
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Trasferimento dei dati da Track Maker al GPS
Utilizzo della rotta
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Trasferimento di un percorso dal GPS a Track Maker
Premessa
Trasferimento dei dati in Track Maker
Inserimento e calibrazione della mappa
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La traccia
Nota sulla Traccia
Utilizzo della traccia
Inserimento della mappa
Il verso della traccia
Le quote altimetriche
La continuità della traccia
Inserimento dei dati mancanti
Percorso con continuità di traccia
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Altimetria
Riscontro dei dati altimetrici
Visualizzazione del profilo altimetrico e delle distanze
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Conclusioni
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Introduzione
Questa guida all’impiego del PC a supporto dei ricevitori GPS viene formulata
allo scopo di fornire una informazione di base a tutti coloro che dispongono di
un ricevitore GPS portatile e desiderano ampliare le potenzialità dello strumento,
semplificandone e velocizzandone l’uso con l’ausilio di specifici programmi.
La guida parte dall’ipotesi che sia già abbastanza buona la conoscenza del
ricevitore GPS (d’ora in poi denominato semplicemente ‘GPS’).
Ciò che viene qui descritto rappresenta una sintesi delle esperienze personali
di impiego di un GPS Garmin ETREX Vista e di un programma PC che estende le
funzionalità operative e amministrative del GPS stesso. Quindi ogni riferimento
tecnico e specifico che compare qui d’ora in avanti, è da imputarsi al GPS Garmin
ETREX Vista (o simili) ed al programma Track Maker.
Perché utilizzare un programma PC a supporto del GPS
Il GPS è un magnifico strumento che
permette la triangolazione della posizione
assunta dal ricevitore grazie ai dati ricevuti
dai 24 satelliti che ruotano intorno al nostro
pianeta. Ci servirà quindi per ritrovare un
percorso di cui abbiamo perso la memoria o
riferimenti, per assenza di copertura visiva
(ad esempio cause atmosferiche quali nebbia
o neve), o che non conosciamo affatto.
Se invece abbiamo a disposizione uno strumento
quale un PC e un programma specializzato, il catalogare,
archiviare dati e rintracciarli, diventa semplicissimo. Per
inserire WP e impostare delle rotte per un percorso si
impiegano pochi minuti ed è possibile ricostruire delle
tracce inserendo anche parametri non riscontrati dallo strumento.
Un altro vantaggio nell’uso del computer per la creazione di WP e tracce è
quello di potersi appoggiare ad una carta topografica di qualsiasi tipo (cioè, non
necessariamente vettoriale e specifica per il GPS). Generalmente chi produce
apparecchi GPS fornisce un supporto cartografico digitale accurato limitato alle
sole aree urbane.
Tutto questo diventa realizzabile quindi con i programmi PC il cui utilizzo
segna la differenza, perché amplifica notevolmente le potenzialità del GPS.
Programmi PC
Diventa
m e n o
funzionale
q u a n d o
vogliamo catalogare o archiviare questi dati per
poi utilizzarli al momento opportuno, oppure
modificarli per disporre di altre informazioni che
aiutino a formare un quadro più completo di un
percorso di montagna. O, ancora, quando su
questi dati vogliamo costruire una rotta per un
nuovo percorso individuato sulla mappa.
Ad esempio, per costruire una rotta direttamente con il GPS (ammesso di
essere in grado dalle mappe di rilevare correttamente
i dati necessari), non solo dobbiamo digitare ben 16
caratteri per comporre un Way Point (d’ora in poi
‘WP’) ma, dato che il GPS non incorpora una tastiera
numerica, siamo anche obbligati a farlo scorrendo i
listati di numeri e lettere. Tenendo poi conto che per
avere una buona definizione di percorso è necessario
immettere dai 20 ai 30 WP, è facile valutare quante
digitazioni è necessario effettuare! Le operazioni poi
di ricostruzione di una traccia non sono assolutamente
possibili.
GPS e Track Maker - Guida all’integrazione
Il programma trattato in questa guida è denominato “GPS Track Maker”.
Uno fra i tanti disponibili sul mercato. E’ un programma gratuito (freeware),
scaricabile da Internet, semplice ed immediato, con qualche limite, ma
sufficiente per fare training e predisporre compiutamente i dati necessari per
programmare una rotta o verificare il tracciato di un percorso memorizzato
durante una escursione.
Gli strumenti
Per far girare questo programma è necessario disporre di un PC con sistema
operativo minimo Windows98 e con una disponibilità di RAM, per una gestione
soddisfacente delle mappe, non inferiore ai 256MB.
GPS e Track Maker - Guida all’integrazione
Serve inoltre il cavetto che collega il PC al GPS, che per l’ETREX Vista
della Garmin viene dato in dotazione. Per gli altri modelli che non lo hanno, va
richiesto ad un rivenditore specializzato.
Non è consigliato costruirselo da soli, dato che il connettore al GPS non è
di facile reperibilità.
Mappe e topografia
Per costruirsi un percorso, è necessario disporre, come base essenziale,
di una carta topografica possibilmente scala 1:25000 con reticolo chilometrico
UTM (proiezione Universale Traversa di Mercatore), Map Datum definito (per le
nostre zone European 50 (Italy) o altrimenti il più universale sistema americano
WGS84) e l’indicazione sulla carta delle coordinate chilometriche Est (easting) o
longitudine e Nord (northing) o latitudine.
Qualche notizia sul Map Datum
Si può dire, semplificando, che ogni carta topografica viene elaborata
secondo un Map Datum che non è altro che la rappresentazione in pianta del
territorio, con tutti i suoi riferimenti, secondo una
specifica convenzione. Nella creazione di ogni
mappa, essendo la terra assimilabile ad una ellissi,
vengono scelti due raggi fondamentali. Questi due
raggi rappresentano il sistema di referimento della
mappa, detto anche Map Datum, sulla base dei
quali viene creata la mappa.
Per inserire il Map Datum della mappa a cui
si fa riferimento nel GPS, si segue la seguente
procedura:
dal menù Setup selezionare Unità ed in ultimo, su Map Datum, individuare
e confermare la voce interessata.
La stessa operazione dovrà essere eseguita in Track Maker, dove alla voce
options si dovrà inserire il Map Datum della carta presa a riferimento. Per questa
operazione vedremo in seguito quale sequenza seguire per portare a buon fine
l’inserimento del dato.
Acquisizione della mappa
Dalla Carta topografica si dovrà scegliere la porzione di superficie interessata
dall’itinerario di una escursione. Normalmente il percorso di una giornata rientra
in un formato A4 dim. 21 x 29 cm. (formato protocollo), quindi con uno scanner
collegato al computer si procede ad acquisire l’immagine (72dpi sono sufficienti
per una corretta visualizzazione a video, 150dpi se intendete poi stampare la
mappa) in un file formato JPG e quindi (per dare un suggerimento operativo) in
una cartella dove archiviare tutte le mappe scansionate.
Nell’operazione di scansione, fare bene attenzione a tenere la carta
topografica ben aderente al piano in vetro, con le linee dei reticoli in posizione
parallela rispetto ai bordi esterni di riferimento dello Scanner ed orientata a
Nord: questo per trovarla successivamente ben definita e pronta all’uso così
come l’avete impostata senza dover poi fare aggiustamenti, sempre possibili,
con programmi di fotoritocco tipo Photo Paint, Paint Shop, GIMP o Photoshop.
Per calcolare la posizione, il sistema di
posizionamento satellitare GPS utilizza il Map
Datum che è stato precedentemente inserito nello
strumento. Di conseguenza, per determinare con il
GPS la posizione su di una mappa, si deve conoscere
il Map Datum della mappa che si sta utilizzando e
predisporre conseguentemente il GPS.
Nei casi in cui gli itinerari di una escursione risultassero più ampi del formato
A4 si dovrà ricorrere ad uno Scanner di maggiori dimensioni o, altrimenti, con
l’impiego di un programma di fotoritocco, si dovranno collegare le varie porzioni
di mappa come in un collage.
Configurazione del GPS e di Track
Maker
Per lavorare con una certa precisione, occorre configurare il GPS con il
Datum con cui è stata elaborata la carta geografica con cui stiamo navigando.
Datum disponibili (un numero considerevole).
Prima di rilevare i dati in una escursione con il
GPS o elaborarli con i programmi PC dobbiamo
inserire, nelle apposite voci, il Datum (Es.
European50 o WGS84) uniformandoli a quelli
della carta topografica.
Nei GPS e nei programmi PC che li gestiscono, si trovano gli elenchi di tutti i Map
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E’ bene tenere presente che ogni scansione (specie quindi se si
tratta di più immagini in collage) incrementerà la grandezza del
file che andremo poi a salvare.
GPS e Track Maker - Guida all’integrazione
GPS Track Maker Versione 13
E’ possibile scaricare Track Maker dal sito http://www.gpstm.com/
selezionando il link download area.
Con le mappe inserite nell’archivio del nostro PC, con il GPS dotato di cavetto
di collegamento e con il programma installato nel PC, possiamo cominciare a
Units dove impostiamo le unità di misura
delle distanze: Length Units generalmente
in mt. ed il valori altimetrici Altitude sempre
in mt., Local Time Zone (distanza temporale
da Greenwich) 1h
lavorare.
Coordinates dove definiamo il tipo di
reticolo adottato per le nostre mappe: UTM.
Per selezionare questo sistema, selezionare
prima Rectangular Grids
All’avvio del programma si trovano due barre di strumenti, una orizzontale e
una verticale. Queste barre replicano graficamente i comandi selezionabili dalla
barra menù (dei noti ‘File’, ‘Edit’ etc.).
• Nella prima barra orizzontale sono presenti le icone con le
funzionalità dirette.
Datum da definirsi in base alla mappa
in uso.
• Nella seconda riga si trovano alcuni selettori a cascata per lo
zoom, per la ricerca dei WP e per il tracciamento di un punto sul
reticolo.
• Nell’unica colonna a sinistra, troviamo le icone degli utensili per
modificare ed inserire dati.
Configurazione di base
Sulla barra dei menù: click 1sin su Tools, click 1sin su Options.
Si apre una finestra GPS Track Maker Options con varie voci disposte su tabs
orizzontali.
Le modifiche richieste per allinearsi alle indicazioni che seguiranno sono:
Il Map Datum dovrà essere individuato sull’apposita area, generalmente
presente in ogni mappa topografica, riservata a tutte le notizie di ordine generale
come: scala di rappresentazione e simbologie varie. Purtroppo in molte carte
manca questo riferimento. In genere, il Datum di riferimento per le mappe che
sono di derivazione IGM, le famose tavolette scala 1:25000, è “European 50”.
E’ bene sapere che comunque, in Track Maker come nel GPS, un Map
Datum risulta già impostato. Sta a noi adeguarlo di volta in volta a
quello della mappa a cui ci riferiamo per la nostra escursione.
Se le impostazioni non dovessero corrispondere, potrebbero
verificarsi errori macroscopici sulle misurazioni, addirittura
dell’ordine di centinaia di metri.
GPS e Track Maker - Guida all’integrazione
GPS e Track Maker - Guida all’integrazione
Linee e spazi
Alla apertura del programma, si presenta un reticolo a tutta pagina che
rappresenta in zone, sviluppate in un piano, l’intera superficie del nostro
pianeta.
Le linee verticali sono contraddistinte da numeri in progressione da ovest
verso est e le linee orizzontali sono caratterizzate da lettere dell’alfabeto in
successione da sud a nord.
Pertanto ogni zona o quadrante compresa tra queste linee sarà identificata
da una lettera e da un numero.
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GPS e Track Maker - Guida all’integrazione
Ad esempio, la parte che comprende l’Italia è individuata principalmente da
2 zone: la T32 e la T33. Fanno eccezione la Sicilia e parte della Calabria, che
si trovano in zona S33 e la parte meridionale della Sardegna che intercetta la
zona S32.
Il reticolo UTM
Nel sistema con reticolo UTM che abbiamo preso come riferimento con
le nostre carte topografiche, le misurazioni sono in metri. La longitudine,
denominata “easting” si misura da ovest ad est e per convenzione, in ogni zona,
è stata stabilita l’origine a 500 km da est al punto centrale di ogni meridiano. La
latitudine si misura da sud a nord e viene denominata “northing”. Per l’emisfero
boreale è stabilita l’origine nell’Equatore, mentre per l’emisfero australe l’origine
è definita a 10.000 km a sud dell’Equatore.
Il reticolo UTM che riscontriamo sulle mappe non è altro che la porzione di
una zona dove le linee verticali ed orizzontali che compaiono, disposte ad una
distanza l’una dall’altra (nei due sensi) di 1 km. o 1000 mt., sono identificate
da valori di misure espresse in mt. e che si riferiscono alle origini sopra
menzionate.
Si tralascia in questa guida ogni altra considerazione riguardante tutte le
problematiche inerenti agli errori derivanti dalle approssimazioni che si fanno
per passare da un sistema di misurazione in piano, virtuale, a quello geodetico
reale.
Inserimento e calibrazione di una mappa
Andremo ora ad inserire la rappresentazione grafica della mappa (l’immagine
che avremo acquisito con lo scanner o mediante altra fonte) per poi relazionarla
correttamente al sistema di coordinate in uso (calibrazione).
Per inserire la mappa, sulla linea delle icone individuate e cliccate
sull’icona
(Insert Map Image).
Comparirà una finestra dove andremo a ricercare e selezionare il file
che vogliamo importare come mappa.
Apriamo con l’apposito comando apri e l’immagine della mappa
comparirà sul nostro schermo.
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GPS e Track Maker - Guida all’integrazione
Calibrazione della mappa
A questo punto dobbiamo fare una operazione della massima importanza
per la buona riuscita dell’utilizzo della mappa e cioè la calibrazione, rendendola
conforme al reticolo in uso.
Prima di procedere in questa operazione dobbiamo individuare 2 punti noti
della mappa possibilmente posti in posizione diagonale uno in alto a sinistra e
l’altro in basso a destra.
Ricerca dei punti noti
Per punto noto si intende un riferimento sufficientemente preciso
(generalmente l’incrocio di due linee di reticolo, altrimenti una vetta o un
qualsiasi riferimento sufficientemente preciso) di cui sono note le coordinate
(zona, easting e northing).
Nel caso di una porzione di mappa acquisita mediante scansione, dobbiamo
riprendere la mappa originale per individuare questi dati (nel caso invece di un
punto notevole le coordinate potrebbero essere note a priori).
La zona si trova nella pagina della mappa dove sono indicate le simbologie
ed il Map Datum (se vengono presenti) altrimenti si trova in una mappa globale
con sovraimpresso il tracciato dei continenti (vedere il grafico riportato nel
paragrafo precedente).
Easting e northing si individuano sui bordi perimetrali della mappa.
I valori che troviamo, espressi in metri, sono definiti in corrispondenza delle
linee di reticolo chilometrico e si compongono di 6 cifre per l’easting (bordi
superiore ed inferiore della mappa orientata a nord) e 7 cifre per il northing
(bordi laterali destro e sinistro della mappa sempre orientata a nord).
Le misure fanno riferimento al reticolo chilometrico e quindi le ultime tre cifre
del valore che leggiamo risulterà pari a 000 in quanto lo spazio che intercorre
tra una linea e l’altra del reticolo è esattamente 1 Km. = 1000 metri.
I dati che identificano un punto
Una volta che sono state acquisite le coordinate dei due punti scelti,
potremmo rappresentarli così:
GPS e Track Maker - Guida all’integrazione
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WayPoints e rotte
1 - punto in alto a sinistra
Zona (33T),
Easting (350000),
Northing (4762000).
Inserimento dei WP
I WP nella mappa si inseriscono con estrema facilità e cioè cliccando sull’icona
2 - punto in basso a destra
Zona (33T),
Easthing (355000),
Northing (4755000).
(Pencil), che si trova sulla colonna degli utensili. Il puntatore diverrà una
matita che segue i movimenti del mouse, con questa si individua sulla mappa
il punto che vogliamo inserire e quindi cliccando creiamo un WP memorizzando
zona, easting e northing.
La calibrazione
Riprendiamo quindi Track Maker e andiamo a cercare un’altra icona
vicina a quella dell’inserimento mappe:
(MapAdjust Tool). Con
click 1sin comparirà un incrocio di linee di color ciano , mobili con il
mouse, con un puntatore nell’incrocio di queste.
Per ogni WP possiamo ottenere tutte le sue proprietà cliccando con il tasto
destro in prossimità del punto e, fatti salvi i dati che automaticamente vengono
immessi dal programma per effetto della posizione del punto che abbiamo
individuato (quali le coordinate), tutte le altre informazioni possono essere
inserite nelle apposite caselle indicate di seguito a titolo di promemoria, quali,
ad esempio:
Andiamo così ad ingrandire, dopo aver individuato ed usato la
selezione zoom tra le icone della zona centrale, la parte della mappa
dove sappiamo si trova il punto da calibrare.
• la quota altimetrica (Altitude)
Facciamo collimare l’incrocio di reticolo che abbiamo preso come
riferimento con quello delle righe mobili e quindi click 1sin. Compare
una finestra con 3 dati da inserire:
• la numerazione progressiva (Name)
1 - la zona di appartenenza zone (es. 33T);
2 - la coordinata est in mt. Easting,
3 - la coordinata Nord in mt. Northing.
Dopo avere inserito i dati click 1sin su OK per conferma.
• la data e ora (Date)
• il titolo (Description), inserendo prima nella striscia a scorrere
sotto OK la dicitura Symbol With comment.
Inoltre si può cambiare il simbolo inserendone, a piacimento, uno tra
quelli che compaiono nell’elenco a sinistra. Da tener presente che poi, nella
rappresentazione sulla porzione di mappa, compariranno: il simbolo, il nome e
la descrizione che abbiamo digitato.
Facciamo la stessa operazione per inserire l’altro punto noto,
nell’angolo diagonalmente opposto, e quindi dopo avere confermato
con OK anche il secondo punto, otteniamo la mappa calibrata.
Salviamo ora il file dandogli un titolo. A questo punto abbiamo una
porzione di mappa su cui poter lavorare come vogliamo.
Possiamo considerare che ogni punto indicato in questa mappa è individuabile
con le sue coordinate e quindi, seguendo un tracciato di sentiero, possiamo
inserire tutti i WP che vogliamo per poi utilizzarli per una rotta da seguire.
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GPS e Track Maker - Guida all’integrazione
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Inserimento dei WP in funzione delle rotte
Qualche suggerimento per inserire i WP in funzione dell’utilizzo delle rotte.
Il nome della rotta dovrà risultare comune per l’intero percorso.
L’individuazione dei vari WP lungo un sentiero (al fine di utilizzare poi questa
sequenza di punti per creare rotte), non deve essere fatta a caso, ma rispettando
alcune logiche, anche soggettive, che possano favorire, quando andiamo ad
utilizzarli, la chiara individuazione di un percorso.
Se così non fosse possiamo modificarlo evidenziando e digitando con la
tastiera la rotta corretta.
Possiamo anche dargli un titolo a piacimento (non superiore a 12 caratteri)
che comparirà ed identificherà la rotta sul GPS.
La frequenza dei punti, che potrebbe essere variabile in ordine alla distanza,
deve tener conto:
E’ possibile effettuare un ulteriore controllo dai titoli nella finestra sul righello
di comando in basso a destra Tracks and Routes.
• dei cambi di direzione (ogni cambio di direzione di una certa
importanza deve essere inserito)
• dell’individuazione dei punti di quota più caratteristici (le vette o
i punti di flesso più bassi, i punti di passaggio come le selle o le
forche, la presenza di costruzioni)
• di ogni punto notevole che potrebbe essere materialmente
riscontrato sul terreno.
Ora si può procedere con l’inserimento delle rotte che uniscono tutti i WP
immessi seguendo la sequenza del percorso.
Per la stessa escursione possiamo impostare più rotte.
Ad esempio:
• 1° Rotta dalla partenza alla vetta del monte
• 2° Rotta Il rientro seguendo un percorso alternativo all’andata
• 3° Un rientro rapido diverso dal precedente.
Questo perché le condizioni del tempo in montagna possono cambiare con
estrema rapidità e, quando possibile, avere una via di fuga veloce potrebbe
risultare molto importante.
Inserimento delle rotte
Per l’inserimento della rotta, si clicca sull’icona corrispondente al
tracciamento delle rotte, posizionata sulla colonna degli utensili
(Create Routes) in alto a sinistra, quindi tenendo premuto il tasto
sinistro del mouse si collegano i WP l’uno di seguito all’altro.
Quando tutti i WP della rotta che vogliamo creare sono collegati da spezzate
(tratto punto, colorate) andiamo a controllare che il titolo che identifica la rotta
sia comune sull’intero percorso.
Trasferimento dei dati da Track Maker al GPS
Quando l’operazione di inserimento rotta nel PC è completata, si possono
trasferire sul GPS tutti i WP e le rotte costruite.
L’operazione di trasferimento è veramente semplice e di estrema rapidità.
Si collega il cavo di comunicazione ad una porta del computer e
naturalmente al GPS. Con entrambi gli strumenti accesi sulla barra dei
menù di Track Maker si seleziona Interface -> Garmin Interface.
Per farlo basta avvicinare il puntatore del mouse ad ogni singola
spezzata e, quando questa si evidenzia al passaggio del puntatore,
con un click del tasto destro compare una finestra (Edit Route) nella
quale troviamo: I WP alle estremità della spezzata, la distanza in mt.
tra questi, il nome della rotta (Es. Route 1).
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GPS e Track Maker - Guida all’integrazione
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alla velocità di percorrenza, ed altro.
Per esperienza personale preferisco consultare (nei soli momenti in cui lo
ritengo necessario) il semplice ed immediato metodo Navigation, abbinato ad
una fotocopia volante, ma sempre a portata di mano, della porzione di mappa
scannerizzata, con riportati i WP, le rotte e i dati che servono e che solo una
carta topografica può avere.
Questo mi permette di seguire passo-passo i WP in successione avendo a
riferimento una mappa 1:25000 con tutti i dati necessari.
Selezionare la porta corretta tra quelle disponibili ed elencate sotto
Available Comm Ports, quindi cliccare su Product ID: questa operazione
attiverà alcuni pulsanti. Cliccare su Send to GPS e selezionare, sempre
con un click il tasto delle rotte (Routes) e i WP (Waypoints). Nel giro
di qualche secondo il trasferimento è completato. Si chiude a questo
punto l’operazione cliccando su Exit.
Per sicurezza verifichiamo sul GPS l’avvenuto trasferimento dei WP e
Rotte. Se troviamo che tutto è a posto, possiamo utilizzare il GPS con la rotta
inserita.
Utilizzo della rotta
Quando intendiamo utilizzare un percorso di rotta dal GPS possiamo scegliere
due metodi di navigazione:
1° Seguendo la pagina Map che ci mostra graficamente la nostra
posizione corrente, con un puntatore mobile, su una mappa di
sole vie di comunicazione e località più importanti.
Per coloro che volessero seguire questa
modalità operativa è necessario stampare le
porzioni di mappe dal programma e per farlo,
bisogna prima inquadrare l’intera immagine
che vogliamo stampare sullo schermo del
monitor, quindi impostare la scala di stampa
nell’apposita finestra sul righello di comando
in basso a sinistra, andare su File, scorrere in
basso sino a trovare Print, quindi Print screen
e successivamente individuare attraverso
Imposta stampante tutti i parametri che si
ritengono necessari.
Per verificare poi che la stampa abbia
rispettato la scala impostata (serve per
valutare le distanze) controlliamo che le linee
di reticolo UTM siano distanziate da una
corretta misura di scala.
Ad esempio, se leggiamo una mappa con
una scala 1:25000, la distanza tra 2 linee
consecutive del reticolo, pari ad 1 km. o 1000 mt. dovrà risultare pari a 4 cm.
Eventuali correzioni, per stampe non rispondenti ai valori di scala, si possono
impostare andando su Tools, quindi Options e da qui su Printer.
2° Con la pagina Navigation che ci suggerisce, con una freccia
inserita in un cerchio ruotante nel suo asse, quale direzione
seguire, da qualsiasi punto in cui ci troviamo, per raggiungere il
WP successivo a quello precedente di una stessa rotta.
Per entrambi i metodi abbiamo poi a disposizione tutta una serie di dati
riscontrabili: dai valori di altitudine alle distanze che ci separano al prossimo WP,
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GPS e Track Maker - Guida all’integrazione
GPS e Track Maker - Guida all’integrazione
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Trasferimento di un percorso dal GPS a Track Maker
Premessa
Capita spesso di fare escursioni seguendo un sentiero noto o anche ben
segnalato, che non ci crea incertezze nel procedere. Comunque ci portiamo il
GPS attivo in semplice ricezione senza averlo caricato di una rotta.
Ce lo portiamo per evitare magari che, a causa di qualche banco di nebbia
improvviso, non ritroviamo la via del ritorno ed allora lo strumento potrebbe farci
comodo. Oppure ci interessa avere a disposizione la memoria di un percorso
che in qualche occasione potrebbe essere utilizzato come la funzione Track Back
(percorso a ritroso).
In questi casi procediamo con il nostro GPS lasciandolo libero di segnare
la traccia ed ogni tanto, secondo le logiche dei cambi di direzione e dei punti
caratteristici, segniamo dei WP.
A fine escursione ci troveremo con un tracciato e dei WP da poter utilizzare
per eventuali successive ripetizioni del percorso.
Potremo lasciare la memoria del tracciato nel GPS ed utilizzarla quando
servirà. Dobbiamo sapere però che l’archiviazione dei vari percorsi nello
strumento non è molto razionale, specie se non li abbiamo identificati con un
titolo, recuperarne uno specifico non è poi così facile. Se poi ne abbiamo molti,
il rischio è quello di andare in esubero di memoria (che non è non illimitata!).
Trasferimento dei dati in Track Maker
Dato che l’uso di un PC permette di ottenere un modo più razionale per
catalogare e ritrovare anche un gran numero di percorsi, anche i più disparati,
ci conviene di volta in volta trasferire i dati, registrati dal GPS, nel PC, lasciando
sempre libera la memoria del primo.
Dopo aver collegato il GPS al PC con l’apposito cavetto, e con entrambi
gli strumenti attivi, si apre una nuova area di lavoro in Track Maker,
selezionando, dalla barra dei menù File -> New File.
Si torna su Interface -> Garmin Interface; click su Product ID e
quindi un altro click su Request from GPS per renderlo attivo, infine
sui pulsanti relativi ai dati che ci interessa importare, in questo caso
solo i WP (Waypoints) e Tracce (Tracklongs), se le rotte non sono state
impostate, oppure più semplicemente, cliccare su All per importare
tutti i dati disponibili.
Compariranno rapidamente sul nostro monitor tutti i WP e le linee di Tracce
memorizzate che descrivono il percorso della nostra escursione inserendosi
direttamente in modo conforme al reticolo del programma.
Inserimento e calibrazione della mappa
Per verificare il corretto inserimento di questi dati su una mappa, non
facciamo altro che riprendere la scansione della mappa usata nella precedente
procedura di inserimento rotte. Ora, disponendo di WP, possiamo procedere con
l’operazione di calibratura, alternativa alla precedente, utilizzando questi punti
noti.
Se rivediamo la finestra della calibrazione troviamo, oltre a Zone, Easting,
Northing anche una ulteriore finestra posizionata nella parte bassa che indica
Waipoints Comments dove troviamo l’elenco completo dei WP scaricati dal
GPS.
Basta scorrere ed evidenziare nell’apposita finestra quelli che riteniamo
possano essere presi a riferimento e sempre con i soliti 2 punti (con i WP per
ogni punto inseriamo zona e coordinate in una soluzione unica) calibriamo la
mappa.
Il trasferimento da GPS a PC è ugualmente semplice, come l’operazione di
inserimento descritta nel capitolo precedente.
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GPS e Track Maker - Guida all’integrazione
GPS e Track Maker - Guida all’integrazione
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La traccia
Una situazione che con l’uso del GPS risulterà nella maggior parte dei
casi evidente, è quella della discontinuità della traccia. Ciò è dovuto al fatto,
noto a tutti gli utilizzatori di questo strumento, che purtroppo non sempre il
collegamento con i satelliti risulta continuo. Le
situazioni in cui il GPS potrebbe non ricevere sono
delle più disparate. Ad esempio, il fogliame dei boschi
spesso non consente il passaggio del segnale, oppure
può accadere che quando ci troviamo in gole strette
tra pareti di roccia, difficilmente si collega più di un
satellite: con un solo segnale non riusciamo ad avere
la giusta localizzazione del punto in cui ci troviamo.
Nota sulla Traccia
Riporto qui qualche nota per ricordare e puntualizzare la funzione di traccia
e come essa si crea nel GPS.
Se andando per una escursione lasciamo attivo il GPS anche per la
funzione traccia, tenendo in posizione esposta la parte interessata dall’antenna
dello strumento (nell’ETREX Vista è interna e posta nella parte superiore
dell’apparecchio) lo stesso registrerà la nostra posizione, durante il nostro
procedere, ad intervalli regolari (a seconda di come lo avremo impostato),
inserendo tutti i dati relativi a: zona, coordinate, altimetria, velocità di percorso,
data e ora.
Perciò, quando si esamina sul programma PC una
traccia trasferita dal GPS, notiamo spesso interruzioni
o linee incontrollate, che chiaramente non hanno
alcun giustificato riferimento al percorso effettuato.
Questi dati vengono rappresentati su Track Maker con una serie di spezzate
poste una di seguito all’altra (traccia) e formanti una poligonale, che segue con
una buona approssimazione il percorso che abbiamo seguito e che possiamo
riscontrare anche sulla pagina Map del piccolo schermo del GPS.
In questi casi si deve procedere ad un
aggiustamento della traccia cercando di ricostruirla
con tutti i parametri possibili, in particolare con la
quota altimetrica, che si riesce ad individuare solo
esaminando attentamente la carta con le quote indicate e le curve di livello.
Alle estremità di ogni singola spezzata, di lunghezza varia, troviamo dei
punti che contengono tutti i dati di riferimento sopra menzionati.
Quindi, la traccia rappresenta la memoria più completa di un percorso di
escursione ed è possibile ricostruirla, anche nelle parti mancanti che servono,
con Track Maker, in quanto zona e coordinate sono già impostate; mentre le
quote altimetriche vengono inserite attraverso i dati di mappa e i dati di cui
disponiamo.
Anche la data e l’ ora possono essere inseriti pur non essendo fondamentali.
Riguardo invece alla velocità media di percorso, bisogna calcolarla con il rapporto
spazio/tempo, ma ciò al solo fine di soddisfare una curiosità, perché di fatto non
è necessaria per le funzioni che andremo ad utilizzare.
Utilizzo della traccia
La ricostruzione della traccia con Track Maker ci permette di utilizzare una
opzione del programma chiamata Altitude Profile o profilo altimetrico, dal quale,
in un piano cartesiano tramite proiezione in pianta, vengono evidenziate con
un diagramma le distanze percorse (come ascisse) e le altimetrie (ordinate).
Inoltre, con una traccia intera del percorso, possiamo utilizzare nel GPS la
funzione Track Back, che ci permette di fare un percorso a ritroso anche senza
WP.
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GPS e Track Maker - Guida all’integrazione
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Inserimento della mappa
Per la ricostruzione della traccia la procedura è la seguente:
• prima di tutto si deve inserire la mappa, come strumento di ausilio
per il tracciamento, specie in situazioni dove ci sono ampi tratti
di traccia mancanti
• si procede quindi ad eliminare i tratti non conformi (spezzate
esterne al percorso), evidenziando con il puntatore del mouse
la linea interessata e quindi agendo direttamente sul pulsante
cancella della tastiera del PC.
Il verso della traccia
Le correzioni di traccia devono sempre procedere seguendo il verso
del percorso sul sentiero che si è fatto.
Si parte dalle tracce esistenti che riteniamo pertinenti e che per sicurezza
controlliamo (sia per il verso di percorrenza che per i valori delle quote altimetriche)
confrontando i valori di quota indicati a quelli riportati sulla mappa.
Per controllare il verso basta avvicinare il puntatore del mouse alla traccia
per far comparire una piccola finestra indicante il verso, il nome della traccia
interessata, la velocità media, la data e l’ora in cui è stata registrata.
Se il verso della traccia non dovesse corrispondere a quello effettivo si
potrà invertire con un click su
sulla fila orizzontale delle icone.
(Reverse Tracklongs Routes) posto
Le quote altimetriche
Il controllo delle quote viene eseguito avvicinando il puntatore del
mouse alla traccia e cliccando con il tasto destro: compare una finestra
(Edit Track) con le proprietà della traccia, tra le quali risultano indicate
le quote altimetriche di inizio e fine tratto di spezzata interessata.
Se non corrispondono ai valori di mappa, possono essere cambiati
evidenziando il dato errato e immettendo con la tastiera quello
corretto.
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La continuità della traccia
Quando troviamo una interruzione di traccia per un tratto in cui non c’è
stata continuità di collegamento con i satelliti e vogliamo ripristinarla, per farlo
seguiremo la seguente procedura.
Click su
(Pencil) e tenendo premuto il pulsante sinistro, partendo
dall’estremità della traccia finale esistente, si creano nuove spezzate di
varia lunghezza, che corrispondono al tratto di percorso da ricostruire
ed indicato sulla mappa.
Procedendo in questa operazione secondo il metodo sopra indicato, vediamo
che la nuova traccia da noi costruita prende subito il colore (stesso numero di
traccia e quota altimetrica) di quella a cui ci siamo attaccati.
Inserimento dei dati mancanti
Le nuove tracce (spezzate) che abbiamo inserito, prendono i valori di zona e
coordinate direttamente con la posizione che tali spezzate assumono nel reticolo
UTM predefinito dal programma; mentre altri riferimenti, come titolo e quota
altimetrica, vengono acquisiti dalle tracce a cui ci siamo collegati.
Mentre il titolo assunto resta invariato e rimane valido, il valore della quota
altimetrica si modifica lungo il tracciato e quindi va cambiato nel suo procedere
con il dato che riusciamo ad individuare tramite le curve di livello ed i valori
certi di quota riportati sulla mappa, corrispondenti alla posizione della nuova
traccia.
Per modificare il valore di quota avviciniamo il puntatore del mouse
al tratto di spezzata dove vogliamo inserire i nuovi dati altimetrici.
Appena questa si evidenzia, cliccando con il tasto destro compare una
finestra (Edit Track) dove troviamo i dati inseriti relativi ai Track Point
1 e Track Point 2 con zona e coordinate riferite alle estremità della
spezzata ed i valori di quota Altitude mancanti oppure non corretti.
Dobbiamo solo inserire, con la tastiera evidenziando le rispettive
finestre, i dati mancanti o correggere quelli sbagliati con i valori che
abbiamo individuato esaminando attentamente la mappa.
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Quando da un tratto di traccia nuova ci ricolleghiamo ad uno esistente,
chiudendo magari un percorso, vediamo che, nel momento in cui questa
operazione di connessione si realizza, compare una finestra che ci chiede se
vogliamo dare continuità alla traccia per il titolo o se vogliamo che restino
distinte l’una dall’altra. A noi la scelta di confermare o meno il collegamento.
Percorso con continuità di traccia
Nella messa a punto della traccia è importante realizzare la continuità del
tratto che ci interessa (stesso titolo individuabile con una linea dello stesso
colore) che potrebbe corrispondere all’intera escursione oppure al percorso di
andata, magari distinto da quello di ritorno.
La verifica di quanto sopra può essere riscontrata avvicinando il puntatore
del mouse ad un tratto di traccia: si evidenzierà, oltre al verso del percorso, la
velocità di movimento, la data e l’ora di rilevamento e anche il titolo di Traccia.
Es. Track 001.
Dopo aver messo a punto la traccia in unica linea per ogni percorso ed
aver inserito tutte le quote mancanti sulle varie porzioni di tratto, possiamo
riscontrare il profilo altimetrico in mt. e la percorrenza in proiezione in pianta
in km.
Per farlo clicchiamo sul selettore a cascata Tracks and Routes, presente
sulla seconda riga del righello di comando e con il puntatore mouse
andiamo a selezionare con un doppio click il titolo della traccia che ci
interessa. Questa azione evidenzierà la traccia sullo schermo con tutti
i punti intermedi ad ogni tratto che la compone.
Proprio sopra il selettore a cascata Tracks and Routes troviamo l’icona:
Altitude Profile. Con un click sulla suddetta icona si aprirà il profilo:
Una ulteriore verifica si potrà fare esaminando i nomi delle tracce nell’apposita
finestra del righello Tracks and Routes
Se ne troviamo più di quelli impostati, significa che inavvertitamente ne
abbiamo creati per errore ed allora su questi tratti atipici si avvicina il puntatore
del mouse click 1des si apre la finestra Edit Track e sul Tracklong Name si
sostiuisce il nome uniformandoli ad un’unica traccia.
Altimetria
Riscontro dei dati altimetrici
Spesso le altimetrie registrate dal GPS non
corrispondono a quelle della carta: chiaramente
l’errore è dello strumento che, basandosi per la
rilevazione dei dati su valori di pressione barometrica,
se non viene tarato di continuo con un valore noto,
potrebbe fornire dati non corretti anche nel corso
della stessa giornata, specie con cambiamenti di
tempo e quindi di pressione.
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Visualizzazione del profilo altimetrico e
delle distanze
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Conclusioni
Con questa ultima operazione ritengo di aver dato sufficienti informazioni
per approcciare al connubio tra GPS e GPS Track Maker.
Chiaramente nel programma si trovano molte altre opzioni che si possono
utilizzare solo con una più approfondita conoscenza, che dipende dalla curiosità
e dalla volontà di ciascuno di noi.
Un’ulteriore risorsa per gli escursionisti dotati di ricevitore GPS è quella
offerta dal sito de “I corridori” (http://www.icorridori.org), dove si potranno
trovare, oltre alle informazioni dettagliate di una considerevole quantità di
escursioni, anche le relative tracce caricabili nel ricevitore GPS.
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