Scheda di approfondimento

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Scheda di approfondimento
EVENTO COLLATERALE ALLA 12° EDIZIONE DI
PROGETTO MANAGERIALE
CON IL SUPPORTO DI
CATALOGO
Scheda di approfondimento
Hermann Nitsch e il Teatro
AMO Arena Museo Opera – Palazzo Forti
Via A. Forti 1, Verona (Italia)
Opening: 15 Ottobre, ore 19 (ingresso da Volto Due Mori 4)
Tra i Collateral di ArtVerona 2016, una mostra al Museo AMO, proveniente dal Theater Museum di
(Vienna) e dal Museo Villa Stuck (Monaco), ripercorre il legame tra Hermann Nitsch, la sua
sperimentazione drammatica e la storia del teatro contemporaneo
Da una collaborazione tra Comune di Verona, Veronafiere-ArtVerona, AMO Arena Museo Opera –
Palazzo Forti, Atelier Hermann Nitsch, Nitsch Foundation di Vienna, Museo Hermann NitschArchivio Laboratorio per le Arti Contemporanee di Napoli e con il supporto di Boxart di Verona
nasce una straordinaria opportunità per il pubblico italiano, quella di esaminare in maniera esplicita il
nucleo drammatico, le qualità sceniche e la contestualizzazione dell’o.m. theater (Teatro delle Orge
e dei Misteri) di Hermann Nitsch dentro la storia del teatro, in modo da offrire una visione più estesa
e comprensiva dell’opera dell’artista nel suo intero.
Il focus della mostra, curata da Hubert Klocker, direttore della Friedrichshof Collection
(Zurndorf/Vienna), si concentra sul significato e sulla necessità dell’esperienza diretta maturata
attraverso la partecipazione all’evento drammatico, e allo stesso tempo sul fatto che gli elementi
individuali dell’opera dell’azionista viennese – soprattutto la pittura e il disegno, ma anche la musica e la
letteratura – siano subordinati all’elemento drammatico e performativo di base della poetica di Nitsch nel
suo complesso.
“Ospitare all’Arena Museo Opera una mostra dell’artista contemporaneo Hermann Nitsch” dichiara
Francesco Girondini, direttore del Museo AMO “sottolinea ancora di più il fine che si è dato questo
museo fin dalla sua apertura: divulgare la conoscenza dell’opera lirica, nello specifico l’attività artistica
realizzata in oltre un secolo di vita dalla Fondazione Arena e, nel contempo, aprire la propria indagine
espositiva in ambiti collaterali, proponendo al pubblico mostre di artisti che nella loro vita hanno
spinto la propria ricerca artistica in forme espressive diverse ma affini, come la musica o il teatro così
come per l’appunto ha fatto Hermann Nitsch”.
In esposizione bozzetti, foto di scena, costumi ideati da Nitsch per alcune delle più celebri
rappresentazioni da lui dirette come regista, scenografo e costumista: Hérodiade di Jules Massenet alla
Staatsoper di Vienna (1995), il Satyagraha di Philipp Glass al Festspielhaus di St. Pölten (2001), e il Faust
di Robert Schumann per l’Opernhaus di Zurigo (2007).
L’evento è stato selezionato dalla XII edizione di ArtVerona, tra i suoi Collateral, che quest’anno hanno
come tema portante il genio di Wolfgang Amadeus Mozart.
A proposito del celebre connazionale Nitsch scrive: «Mozart è stato maestro di tutti i toni e i colori
della composizione in maniera allegra ed esuberante. Egli è riuscito a esprimere ugualmente il giubilo e il
tragico. Io amo Le nozze Figaro così come la sua Sinfonia “Jupiter”, e alla stessa maniera amo la Sinfonia in
Sol Minore o il suo Requiem. Con il Requiem, Mozart raggiunge il suo apice. L’arte ha finalmente un esito
metafisico. Con il Requiem Mozart è riuscito a rendere allegra una trasfigurazione, la morte diventa una
rinascita, una risurrezione. Tutto lo spettro della luce germoglia da una profonda malinconia. Le guerre
atomiche si spera siano annullate così, fin dall’inizio…».
Anche a Hermann Nitsch si deve la composizione di un Requiem, per la seconda moglie Beate König,
scomparsa prematuramente. Quella musica è diventata la colonna sonora dell’Azione n. 56 dell’artista
viennese.
La “Sinfonia per Verona” composta da Nitsch sarà invece al centro di un grande concerto in programma
nella Giornata del Contemporaneo Sabato 15 Ottobre 2016 all’Auditorium del Palazzo della Gran
Guardia (Piazza Bra, 1 – 37121 Verona), dalle ore 21.00, e verrà eseguita dall’Orchestra
Filarmonica di Verona.
A dirigere, sarà invece Andrea Cusumano, Assessore alla Cultura di Palermo, e direttore d’orchestra di
innumerevoli performance dell’artista.
HERMANN NITSCH E IL TEATRO
AMO Arena Museo Opera - Palazzo Forti
Via A. Forti 1, Verona (Italia) - In occasione dell’opening: ingresso da Volto Due Mori 4
Apertura al pubblico: 15 Ottobre 2016 – 8 Gennaio 2017
Orari: lunedì 14.30 – 19.30 / martedì - domenica 9.30 – 19.30 (Chiusura biglietteria alle ore 18.30).
Tel-Fax: +39 045 80 30 461 - Mail: [email protected]
Immagini
1- Costume per Erodiade, in Hérodiade di Jules Massenet interpretata alla
premiere da Agnes Baltsa. Produzione: Hermann Nitsch, 1995 ©ART
for ART, Wien
2- Hermann Nitsch, Manoscritto, penna rossa e blu a sfera su carta, 1965
©Österreichische Ludwig Stiftung Wien
3- Hermann Nitsch, Oedipus (Edipo), 1970/2014, partitura su relitto,
tempera, feltro e rossetto; Hermann Nitsch, Oedipus (Edipo); 1990,
scultura in gesso, garza, colore a olio ©Sammlung Hummel, Wien
4- Hermann Nitsch, Azione n.122. Burgtheater Wien, 2005 Film: Peter
Kasperak ©Film Stills: Peter Kasperak, Hubert Klocker
5- Hermann Nitsch, Azione n.50, 1975, Foto dell’edizione speciale Das
Orgien Mysterien Theater, Verona: Archivio Conz, 1977 ©Sammlung
Friedrichshof, Zurndorf
Estratto dalla Prefazione in catalogo di Hubert Klocker, curatore della mostra ExistenzFest
a Villa Stuck di Monaco e direttore della Sammlung Friedrichshof, Zurndorf/Vienna
«Hermann Nitsch ha lavorato alla teoria e alla realizzazione del Teatro delle Orge e dei Misteri (Orgien
Mysterien Theater) dal 1957. Esso è un dramma epico, per la cui esecuzione completa l’artista ha
disegnato un’architettura speciale e un’area performativa, imperniata sul suo luogo di lavoro e di
residenza, il Castello di Prinzendorf.
Dal 1963 in avanti Nitsch ha presentato gli elementi essenziali della sua rappresentazione, scanditi in una
“Festa dell’esistenza” di 6 giorni sotto forma di numerose Azioni. Egli è stato in grado di adattare la sua
struttura aperta a una varietà di spazi che gli sono stati resi disponibili, dalle cantine a un anfiteatro
romano, fino al palcoscenico del Burgtheater. Con l’impegnativa opera che ha intrapreso fin dall’inizio
degli Anni Settanta, Nitsch è arrivato ad occupare una posizione centrale nella storia di una nozione
espansa di arte, che include i suoi sviluppi multimediali.
In accordo con il carattere sinestetico della sua arte, la struttura drammatica del o. m. theater è
organizzata attorno a un esteso corpo di opere di arte visiva, musica e letteratura, in cui l’artista è stato
capace di sviluppare i motivi e la simbologia del suo linguaggio pittorico e materiale, così come
l’estensione spaziale di esso e dettagliate “partiture di azione”. Sulla scorta di ciò, è sorto un esteso lavoro
teoretico in cui Nitsch ha proposto studi sulla contestualizzazione storica e sullo sviluppo storicoculturale della sua opera, nonché l’evidenza storica della sua ricezione nel campo dell’analisi psicologica e
della conoscenza neurofisiologica.
Il motivo centrale e il tema dell’arte di Hermann Nitsch è la rappresentazione della trascendenza del
tragico –e in ultima istanza della morte-, attraverso un processo catartico di presa di coscienza. Questa
volontà è correlata anche al fatto di essere nato in una Vienna, che ha subito ogni sorta di conflitti politici
e culturali nel XX secolo, dallo splendore imperiale e l’apocalittico declino fino alla difficile ricostruzione
cultural-politica dopo il 1945. Nato nell’anno dell’annessione dell’Austria, e quindi al tempo in cui
l’Austria cessava di essere uno stato indipendente, Nitsch ha vissuto i raid aerei e la battaglia per Vienna,
esperienze traumatiche che pure certamente hanno influenzato il suo lavoro. Come un artista della prima
avanguardia austriaca post-bellica e dell’Azionismo Viennese, egli ha dato un importante e ancora oggi
controverso contributo, non solo al processo di ridefinizione del ruolo dell’arte contemporanea, ma anche
a molte dispute fondamentali e a discussioni relative allo sviluppo di un’atmosfera sociale, culturale e
politica aperta e liberale nella Seconda Repubblica d’Austria.
La storia della nascita della sua “celebrazione dell’esistenza”, non solo corre parallela, in modo
indipendente, alla rivoluzione performativa delle arti visive, ma costituisce anche parte integrante di essa.
In questo contesto, l’o.m. theater, con tutta la sua complessità, deve essere tratteggiato come un’opera
particolarmente densa e sfidante. Nitsch ricopre inoltre una posizione internazionalmente influente
attraverso il suo coinvolgimento dell’Azionismo Viennese.
Partendo dal primo, spettacolare lavoro pittorico nel campo dell’astrazione gestuale, Nitsch ha sviluppato,
dal 1960 in poi, un evento non-verbale, i cui primi schizzi drammatici erano composti ancora usando
linguaggio e testo, che nel corso degli anni ciò si è espanso in un gigantesco collage di mitologia.
Dalla metà degli anni Sessanta le sue Azioni hanno ricevuto attenzione, non solo nel campo delle arti
visive, ma contemporaneamente anche come parte della sperimentazione e della performance teatrale,
che stava tentando di estendere radicalmente l’arte. Questi sviluppi avrebbero presto avuto un impatto
sulla pratica della produzione scenica nei teatri tradizionali.
Tutto ciò illustra quanto il linguaggio della forma e dell’estetica nella teoria e nella pratica del teatro di
Nitsch abbia fornito anche una base adeguata per le produzioni teatrali che egli ha anticipato e che egli è
stato successivamente invitato a intraprendere dagli anni ‘90 in poi. Nitsch ha raggiunto successi
impressionanti non solo come regista di opere che non sono state ideate da lui, come ad esempio
nell’ambito della produzione dell’Erodiade di Jules Massenet alla State Opera di Vienna, o del Faust di
Robert Schumann all’Opera House di Zurigo, ma anche con l’esperimento di un adattamento dell’o.m.
theater per il moderno illusionistico boccascena del Burgtheater di Vienna. Più di recente, nel 2011,
Nitsch è stato il regista, direttore delle scene e dei costumi del San Francesco d’Assisi di Olivier Messiaen
alla Bavarian State Opera di Monaco».
Hermann Nitsch – Cenni biografici
L’origine della forma espressiva di Nitsch (Vienna, 1938), drammaturgo, compositore, filosofo oltre che
artista visivo, è complessa, ma riconducibile innanzi tutto a un atto di ribellione contro il silenzio
devastante che caratterizzava l’Austria all'indomani della seconda guerra mondiale; quasi un’esortazione
a Nitsch verso la sua zampillante, catartica esplosione di vis creativa, in una forma epica e
apparentemente brutale. Per cogliere il senso e l’intensità della vita - ha teorizzato Nitsch - è necessario
essere consapevoli delle estremità emozionali che ne definiscono i confini: dall'esaltazione estatica alla
sofferenza ferina.
Le opere di Hermann Nitsch sono incluse in numerose collezioni: oltre al Mart di Rovereto, il
Metropolitan Museum of Art, il MoMa, il Guggenheim New York, il Museum of Contemporary Art Denver e
la Tate Modern di Londra.
Nel 2007, il governo austriaco ha dedicato all’artista l’Hermann Nitsch Museum di Mistelbach nei pressi
della sua residenza a Prinzendorf. Nel 2008 apre a Napoli il Museo Hermann Nitsch - Archivio Laboratorio
per le Arti Contemporanee.