I sistemi di gestione della sicurezza
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I sistemi di gestione della sicurezza
22 Sett. 2016 I sistemi di gestione della sicurezza e la nuova ISO 45001 Antonio Terracina Command and control (547/55 e 303/56) Approccio gestionale (d.lgs 277/91, 626/94) “Gestire correttamente” diventa un obbligo sanzionato in caso di reato (d.Lgs 81/08 & d.lgs 231/01) Infortuni mortali (tutte le attività) Anni 1951‐2004 4000 3000 2000 1000 0 1 95 1 1 95 6 1 96 1 1 96 6 1 97 1 1 97 6 1 98 1 1 98 6 1 99 1 1 99 6 2 00 1 INDUSTRY AND SERVICES 1976 Fonte: CER-INAIL 2000 1986 1996 2000 COMPETITIVITA’ RISCHIO MOTIVAZIONE PARTECIPAZIONE DEL PERSONALE LIVELLO TECNOLOGICO DEGLI IMPIANTI, MACCHINE, ATTREZZATURE HUMAN FACTOR LIVELLO DI PREPARAZIONE DELLE PERSONE ORGANIZZAZIONE EFFICIENZA DI MACCHINE, IMPIANTI ATTREZZATUTRE METODI DI LAVORO STRUTTURA ORGANIZZATIVA MONITORAGGIO CONTINUO DELL’ORGANIZZAZIONE GESTIONE PER PROCESSI LA CATENA DEL VALORE AGGIUNTO ED I RUOLI NELL'ORGANIZZAZIONE Contabilità delle prestazioni delle risorse umane Processi Direzionali Gestione infrastrutture dell’impresa Gestione delle risorse umane Sviluppo della tecnologia e del know-how Gestione amministrativa e finanziaria S.S.L. MARKETING PROGETTAZIONE Controllo di gestione LOGISTICA IN ENTRATA ED ACQUISTI ATTIVITA’ OPERATIVE DI PRODUZIONE LOGISTICA IN USCITA ASSISTENZA MARKETING E VENDITE Stato patrimoniale e flussi finanziari Attivo Passivo Costi per il futuro Impieghi di Fonti di risorse finanziarie risorse finanziarie Conto Economico Costi Ricavi Efficienza D. Lgs. 231/01 e il D. Lgs. 81/08 D. Lgs. 231/2001 Dir. 89/391 (D. Lgs. 81/08 e s.m.i.) RESPONSABILITA’ AMMINISTRATIVA DELL’ENTE PER I REATI COMMESSI DA AMMINISTRATORI, DIRIGENTI E/O DIPENDENTI NELL’INTERESSE O A VANTAGGIO DELL’ENTE. Art. 2 comma 1 lettera dd – definizione L’ENTE NON RISPONDE SE HA ADOTTATO ED EFFICAMENTE ATTUATO MODELLI DI ORGANIZZAZIONE E GESTIONE IDONEI A PREVENIRE REATI DELLA SPECIE DI QUELLO VERIFICATOSI. Art. 30 – Modelli di organizzazione e di gestione (MOG) Art. 300 – 25 septies D. Lgs. 231 Art. 51 comma 3 bis - Asseverazione D. Lgs. 231/01, art. 25-septies - Omicidio colposo o lesioni gravi o gravissime commesse con violazione delle norme sulla tutela della salute e sicurezza sul lavoro Art. 30 D. Lgs. 81/08 - Linee Guida SGSL/OHSAS 18001 Lett. Circolare Min. Lavoro 11.07.2011 vigilanza Sistema di gestione SGSL Risk assessment Policy Targets and goals Planning System improvement PLAN New targets and goals ACT New policy New planning ………… Sistema disciplinare monitoring Audit reporting CH EC K DO Procedures and operative instructions implementation Process, plants and work places improvement Information and training of workers Registration of data Documentation management ………….. EFFICACEMENTE ATTUATO D. Lgs. 231/2001 – ORGANISMO DI VIGILANZA 8 D. Lgs. 231/01 ‐ ORGANISMO DI VIGILANZA • INDIPENDENTE • COMPETENTE CHI LO NOMINA? A CHI RISPONDE? DEFINIRE COMPOSIZIONE PROCEDURE DI COMUNICAZIONE PROCEDURE DI AZIONE RITORNO DI INFORMAZIONE ATTUAZIONE MECCANISMO REVISIONE/SANZIONATORIO REATI CONTRO SSL MONOCRATICO - PLURISOGGETTIVO Odv – DL – ORGANO DIRIGENTE Le responsabilità di SSL e il D. Lgs. 231/01 AZIENDA - ENTE ALTA DIREZIONE ORGANO DIRIGENTE OdV Datore/i di lavoro Dirigenti Preposti Lavoratori Il PDCA per la crescita manageriale della SSL MIGLIORAMENTO CONTINUO •Nuovi modelli •Nuove modalità applicative • Verifica validità modelli applicati • Revisione Applicazione: • Sostegno: economico assicurativo • Consulenza/Assistenza Modelli: Condivisione Partecipazione PARTI SOCIALI • Linee guida • Modelli applicativi • Regolamenti ISTITUZIONI Struttura operativa: • Qualificazione professioni: Formazione certificazione Qualificare le professioni per il Sistema di Gestione della Safety RSPP Auditor Progettisti/consulenti Art. 32 D. Lgs 81/08 e Accordo del 7 Luglio 2016 UNI EN ISO 19011 ISO 17024:2004 CARATTERISTICHE PERSONALI/VOCAZIONE: motivazione, impegno, perseveranza, capacità di relazione, apertura mentale, intuizione, immaginazione creatività, maturità capacità di giudizio, obiettività, riservatezza, ecc. ETICA COMPORTAMENTALE:correttezza professionale, integrità morale Norma UNI Manager HSE (in progress) CONOSCENZE APPLICATIVE: 1. LEGGI APPLICABILI 2. PROCESSI PRODUTTIVI 3. RISCHI E TECNICHE DI PREVENZIONE 4. STANDARD E METODI DI GESTIONE AZIENDALE OHSAS 18001 Verso la ISO 45001 ISO 45001 – la storia Prima proposta di una norma ISO sugli SGSL negli anni 80 • Numerose bocciature • Pubblicazione delle BS 8800:96 e OHSAS 18001:99 • In Italia: linee guida UNI INAIL ed RT12 • Recentemente EA 3/2016 14 PERCHE’ UNO STANDARD INTERNAZIONALE: • Necessità di facile integrazione con altre parti del sistema di gestione su base ISO (9001 e 14001 in primis) • Univocità di gestione da parte del personale • Coinvolgimento di una grande varietà di Paesi e organizzazioni in tutto il mondo • Coinvolgimento di esperti ILO • Possibilità di mutuo riconoscimento delle buone pratiche a livello globale (omogeneizzazione di principi e definizioni) STRUTTURA AD ALTO LIVELLO • Struttura di Alto Livello e testo base ‐ ISO/IEC Directives Supplement, Supplemento ISO Consolidato 2013 • SCOPO: favorire l’integrazione tra sistemi • Testo, terminologia, e struttura comuni. Singoli schemi riportano poi le specificità 16 Il risk based thinking • L’organizzazione deve considerare i rischi connessi con il mancato funzionamento del SGSL‐‐‐‐‐ ma anche le opportunità, • Prevenire o almeno ridurre conseguenze impreviste o indesiderate • Assicurare il miglioramento continuo • Identificare una opportunità in termini di beneficio che può offrire un miglioramento delle prestazioni • (es: benchmarking, suggerimenti dai lavoratori, forme partecipative per i lavoratori, nuove tecnologie, progettazione dei cambiamenti, formazione addizionale ecc) Il PDCA nella 45001 18 STRUTTURA AD ALTO LIVELLO (HLS) 1.Scope 2.Normative References 3.Terms and Definition 4.Context of Organization 5.Leadership 6.Planning 7.Support (including resorces) 8.Operation • 9 Performance evaluation • 10 Improvement 19 ISO 45001 •Composta da: –Requisiti –Annex: Guida interpretativa (non guida all’implementazione) Integrabile con ISO 9000:15 e ISO 14001:15 20 PROGRAMMA Inizio progetto norma Oct 2013 CD Luglio 2014 DIS Feb. 2016 ISO 45001 DIS Bocciato DIS 2 Mag 2016 Feb. 2017 Giugno 2016 21 Nov. 2017 VOTO FINALE DEL DIS – MAG 16 NO: Italia, Francia, Germania, Spagna, Danimarca, Svezia, Irlanda, Belgio, Austria, Turchia, Argentina, USA, Canada, Australia, Jamaica, India 22 Elementi in discussione • • • • Requisiti legali FORMAZIONE Vs COMPETENZA Partecipazione e consultazione dei lavoratori Troppi «requisiti» diluiti nell’Annex 3000 commenti contro i 2500 del CD2 23 OBIETTIVO 24 I COSTI DELLA NON SICUREZZA I costi sostenuti dalle organizzazioni rappresentano il 45 – 60% del costo complessivo. • Costi diretti, conseguenti l’infortunio • Spese imputabili direttamente alle lesioni professionali: ‐ primi soccorsi ‐ trasporto della vittima ‐ sovvenzioni accordate all’infortunato e/o alla sua famiglia ‐ pratiche amministrative e giuridiche ‐ riduzione dell’efficienza del lavoratore inabile I COSTI DELLA NON SICUREZZA • Danni materiali collegati all’infortunio: ‐ ai materiali ‐ alle costruzioni ‐ agli equipaggiamenti di protezione ‐ al prodotto ‐ salari agli infortunati durante la loro assenza dal lavoro ‐ salari ad altri lavoratori ‐ rendimento iniziale del lavoratore che sostituisce l’infortunato ‐ formazione ‐ riduzione efficienza lavoratore inabile • Perdite economiche collegate a perdite di produzione: ‐ diminuzione di produzione per i danni a persone o cose I COSTI DELLA NON SICUREZZA • Costi indotti: • immagine • insoddisfazione del cliente per eventuali disservizi • insoddisfazione del personale • spese giuridiche L’European Agency for Safety and Health at Work stima che: Costi manifesti 1 Costi nascosti 11 Il software RIDUZIONE INFORTUNI I.Barra, G.Morinelli, A.Terracina. Ambiente & Sicurezza del sole24ore. N.6/12 29 STRUMENTI ECONOMICI 30 RIDUZIONE DEL PREMIO 31 GRAZIE PER L’ATTENZIONE [email protected]