23/11/2013-Corale a Cristo Re - Parrocchia Cristo Re

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23/11/2013-Corale a Cristo Re - Parrocchia Cristo Re
SPETTACOLI
GIORNALE DI BRESCIA SABATO 23 NOVEMBRE 2013
Implosion
Notte di musica
a Boario Terme
BOARIO TERME Ilcount-down è cominciato e Boario Terme si prepara
alla notte più... esplosiva dell’inverno.
È in programma per questa sera (sabato 23 novembre) al Centro congressi di Boario Terme la nona edizione
di «Implosion Night», l’appuntamento musicale organizzato da «Eventi
Carpe Diem» che porterà nella struttura di via Galassi almeno tremila giovani provenienti dalla Vallecamonica e dall’Alto Sebino bresciano e bergamasco (inizio ore 22 ingresso 18 euro - info www.eventicarpediem.eu).
Sul palco saliranno «Antonio Filippini & The Stalkers» (nella foto) che precederanno il concerto-tributo a Max
Pezzali e agli 883 dei «Cisco Band».
Per gli appassionati di musica elettronica ci sarà spazio al giovane dj bresciano Nicola Veneziani, promessa
dell’house-music che ha mixato alcuni lavori per David Guetta, R3hab e
Benny Benassi.
Juri Carera e Mr. Fudo saranno i«mattatori» dell’area techno.
gabo
Negramaro Il successo è una storia semplice
La band salentina ha entusiasmato gli oltre quattromila accorsi ieri al PalaGeorge
L’apice del concerto il duetto Sangiorgi-Renga sulle note di «Sangue impazzito»
■ Le strade del rock italiano
si incrociano. Passano ancora da qui, sotto casa, si mischiano e si rincorrono come
«Sangue impazzito». Due voci virtuose, agitate tra le altezze limpide, si trovano, si rincorrono, reinterpretano un
brano che segnò una generazione. La memoria arriva al
’93,ai Timoriadi «Viaggio senza tempo».
Eppure siamo lontani, almeno temporalmente, nella
Montichiari che ieri sera ha
accolto con oltre ottomila
braccia al cielo, i Negramaro,
in concerto al PalaGeorge per
raccontare dieci anni di vita
trascorsa su un palcoscenico,
riassunti in una «Storia semplice».
Un viaggio musicale che, in
uno dei tanti momenti acustici, ha condotto Giuliano Sangiorgi, voce della band salentina, e Francesco Renga, ospite-padrone di casa, a condividere strofe e ritornelli di «Sangue impazzito».
È la sorpresa - fulminea ma
profonda- più bella della serata. Anche per Sangiorgi: «Per
me che ho iniziato ascoltando te, Francesco», ammette
prima di salutare l’ex Timoria, che regala al pubblico
un’altra emozione con la sanremina «La tua bellezza».
Con alle spalle tutta la band,
il cantante di Nardò, fisico
con il pubblico e sempre proteso verso la platea, affronta
invece la solidità della scaletta, attaccata con «Ti è mai successo?», ultimo dei singoli dati alle stampe ad accompagnare il best of «Una storia
semplice».
I successi di questa decade di
rock, mediterraneo e cantautorale ma costantemente ammaliato dalle sirene dei mari
freddi d’Albione, arrivano
presto, intensi, perfettamente eseguiti: «Nuvole e lenzuola», «Meraviglioso», contemporaneo omaggio a Modugno.
La sostanza sonora non manca mai. Anzi aumenta nell’in-
cedere elettronico di «Via le
mani dagli occhi» che si allarga distorta su code quasi crossover, seguita da «Solo tre minuti», uno di questi trascorso
in silenzio per avvicinarsi alla
tragedia sarda di questi giorni e alle sue vittime.
Un riff di chitarra si ingarbuglia in un richiamo hendrixiano: «Foxy lady» fa da intro a
«Mentre tutto scorre», ad un
certo punto tribale, poi marziale, nella marcia oscura di
timpani e tamburi.
«Ottobre
rosso»
lascia
nell’aria riverberi vocali sui
quali Sangiorgi, prima scatenato poi quieto sui tasti, gioca in continuazione, attendendo la partecipazione del
pubblico. Sono loro a raccogliere «Parlami d’amore», rapendo Sangiorgi tra le braccia delle prime file.
Epilogo quasi in stile rave con
«Una storia semplice», proposta anche in versione remix,
title track e bagaglio riempito
lungo un cammino cominciato, dieci anni fa, nel 2003.
Alessandro Carboni
Giuliano Sangiorgi cantante dei Negramaro ieri sera al PalaGeorge di Montichiari (Reporter)
Classica Chitarristi in concerto per ricordare Fia
Tampalini e altri a S. Giovanni. Due giovani pianisti al Polo Diocesano
Giulio Tampalini è
tra i chitarristi
che suonano
in San Giovanni
■ Il Centro culturale Il Chiostro, in collaborazione con l’AssociazioneIsola, propone stasera alle 21 al Teatro San Giovanni, contrada San Giovanni 12 in città, un
concerto in ricordo del maestro
Gianluigi Fia (a 10 anni dalla
scomparsa), con i chitarristi Paola Donati, Jacopo Dutti, Giulio
Tampalini ed Alessandro Bono.
Ingresso libero.
Gianluigi Fia (1938-2003), che tra
l’altro frequentò i corsi di Andrès
Segovia all’Accademia Chigiana
di Siena, dal 1971 fu docente di
Chitarra al Conservatorio «Marenzio» di Brescia, dove formò
numerosissimi allievi che si sono
fatti onore come concertisti ed in-
segnanti. Nel 1973 Fia fondò gli
«Incontri Chitarristici di Gargnano», i corsi estivi affidati ad Oscar
Ghiglia e Ruggero Chiesa ed il famoso «Concorso internazionale
di chitarra» di Gargnano.
Grazie all’attività di Fia, persona
cara e di valore oltre che stimatissima, i compositori bresciani
hanno scritto lavori per chitarra,
come Margola, Facchinetti, Ugoletti. Stasera apre il concerto Paola Donati con una «Fantasia» di
Dowland, seguita da Jacopo Dutti con il «Preludio» n. 2 di Villa-Lobos e due brani di Barrios Mangoré. Tampalini interpreta la
grande «Ciaccona» BWV 1004 di
J. S. Bach, infine Bono il «Nottur-
no» di Margola, quindi «Invenzione» di Facchinetti e «Preludio» di
Ugoletti, entrambi dedicati a
Gianluigi Fia.
Nell’Aula magna del Polo Culturale Diocesano, via Bollani 20 in
città, alle 21, per gli «Incontri con
la musica», si esibisce il Duo formato dai giovani pianisti bresciani Valentina Bergomi e David Battiato; ingresso libero. Vario e bellissimo il programma, che offre:
«Sonata» per pianoforte a 4 mani
di Poulenc, «Sonata» in Re maggiore per 2 pianoforti K.448 di Mozart, 16 Walzer op.39 per pianoforte a 4 mani di Brahms e «Scaramouche» per due pianoforti di
f. c.
Darius Milhaud.
«Camuniarama» Sul palco e in cd indie-rock dai monti
La Latteria Molloy ospiterà il 30 novembre il festival dedicato alla scena musicale della valle
■ Dicono che la conformazione delle
valli si rifletta sulla mentalità delle persone che ci vivono. Le quali, dal canto loro,
confermano: «Serviva un modo per uscire dalla Val Camonica», motiva Franco
Bruna ripercorrendo la genesi di «Camuniarama» - compilation da lui stesso concepita, prodotta e registrata al suo «Bahnof Zoo Studio» - da cui scaturirà l’omonimo festival in cartellone sabato 30 novembre alla Latteria Artigianale Molloy
(via Marziale Ducos 2/b, in città; ingresso 5 €, eccezionalmente aperto a tutti
senza tessera Arci; info: www.latteriaartigianalemolloy.it).
Thee Jones Bones
in una foto
d’archivio
Sedici tracce, 15 inediti - o comunque
versioni riviste e riarrangiate di brani già
esistenti, eccezion fatta per «S. Drino» di
Alessandro Ducoli - per sole 150 copie
stampate. Una radiografia della Valle Camonica, letteralmente. Franco Bruna ha
infatti confezionato ogni copia (disponibile per l’acquisto la serata del 30 o richiedibile via mail a bahnof.zoo360@gmail.
com, info: http://bahnofzoo.bandcamp.
com; il ricavato sarà devoluto in beneficenza) come fosse un referto ospedaliero. Il quale referto funge poi da copertina
del cd: «Ho chiesto ai musicisti che ho
coinvolto, tutte persone con cui ho con-
diviso qualcosa al di là della musica, di
farmi avere loro radiografie».
Un disco intimo. Personale, fino all’osso. E un album fotografico, sequenza di
istantanee di vita vissuta. Con le quali
s’intreccia l’esistenza di Paolo Mazzucchelli, autore del libro «Skossa-diario,
1989-2014», due decenni e mezzo di
rock camuno presentati in apertura di serata. Dalle 21.45 saliranno invece sul palco Thee Jones Bones, Fraulein Rottenmeier, Endolacaille, Staggerman, Re Tarantola, Superinvaders, Alessandro Ducoli,
Jena, Lalla, Das ed Elf. Gruppi più noti,
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Cori
Il «Cristo Re»
Vox Lucis
e il «Verdi»
■ Tre concerti corali. Nella
Parrocchia di Cristo Re, via
Filzi 5 a Borgo Trento, alle
20,45 si esibisce la Corale parrocchiale Cristo Re, diretta da
Gérard Colombo, solisti Nadia Engheben soprano, Franco Assoni organo, Marco Bizzarini (note introduttive e pianoforte), Alberto Bardelloni
tromba, Alessandro Galli organo, Giuliano Galli violoncello. In programma: «Kyrie
eleison» di Fauré, «Bist du bei
mir» di Stoelzel, «Con voce festiva» di A. Scarlatti, «Jesus
bleibet meine Freude» (Cantata 147) di J. S. Bach, «Sonata» n.1 di Viviani e celebri brani di Caldara, Haendel, Mozart, «Ave Maria» di A. Galli fino a «In solitaria stanza» di
Verdi, «Beau soir» di Debussy
e «Libera me» (da «Requiem») di Fauré.
A Cellatica, nel Santuario della Madonna della Stella alle
21, l’Associazione culturale Il
Florilegio, per la rassegna «Arte nell’Arte in tempo dell’Avvento», propone un concerto
per la presentazione dei lavori di restauro delle pareti del
presbiterio e della tela del Romanino. Ne sono protagonisti il Coro Polifonico «Vox lucis» di Villongo (Bg), diretto
da Armando Rossi, soliste Brigida Garda ed Elena Gallo soprani, Veronica Delorenzi
contralto, gli organisti Emma
Trevisani e Dario Bonardi.
Eseguono pagine di Da Victoria, Bach, Haendel e Mozart.
A Manerbio, infine, nella Parrocchiale San Lorenzo alle
20.45, concerto del Coro lirico bresciano «Giuseppe Verdi», diretto da Edmondo Mosé Savio, solisti Giulia Priori
ed Angelica Paletti soprani,
Alessandra Dosselli mezzosoprano, Narcisse Monga baritono ed il pianista Emanuele
Troga.
Oltre a brani di Boito, Franck,
Gounod, Mozart, Rossini e
Verdi, sono proposti due pezzi del manerbiese Andrea
Tambalotti nel 40° dalla
f. c.
scomparsa.
alcuni con alle spalle percorsi di rilievo, a
fianco di band emergenti.
«Non è un caso - osserva Alberto Belgesto, direttore artistico della Latteria Molloy - ma risponde alla volontà di offrire lo
spaccato di un’area che ha molto da dire
musicalmente». Ma che, di contro, talvolta sembra «accontentarsi di esistere», interviene Jean-Luc Stote, direttore musicale di Radio Onda d’Urto che trasmetterà la registrazione della serata domenica
22 dicembre dalle 17 alle 19. Meno attenti alle mode dei colleghi cittadini, gli artisti della Val Camonica «rischiano di perdersi», conclude Stote. Con «Camuniarama», ora, la scena incoronata dai monti
sogna di espandersi, trasformando il festival in un format da replicare in tutta
Italia.
Raffaella Mora