realismo – naturalismo - verismo
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realismo – naturalismo - verismo
La Francia è il paese-guida della letteratura della seconda metà del XIX secolo (1849-1890!!!) I due filoni della letteratura romantica, quello REALISTICO e quello LIRICO-SIMBOLICO si separano adesso definitivamente in due percorsi Naturalismo (riprende in parte il filone realistico) Simbolismo (riprende in parte il filone lirico-simbolico) Si colloca dunque nell’ambito di un MOVIMENTO PIÙ AMPIO, IL REALISMO Come tendenza il “realismo” esiste da sempre in letteratura (vd. anche Dante, Boccaccio, Manzoni) Come corrente specifica, il “Realismo” si afferma in Francia e poi in Europa dopo il 1848 e si caratterizza come fortemente antiromantico realismo romantico Balzac, Manzoni Rilievo alla soggettività e agli ideali dell’autore che interviene con suoi commenti nella narrazione Realismo 1848-49 No a soggettivismo romantico “Descrivere” dall’esterno non “narrare” partecipando OSSERVAZIONE DISTACCATA DELLA REALTÀ PARTECIPAZIONE DEL NARRATORE ALLE VICENDE I REALISTI ROMANTICI NARRANO: partecipano attivamente alle vicende, riconducono gli eventi particolari ad un disegno complessivo I REALISTI DEL 1848-’49 DESCRIVONO: si limitano ad osservare, rimanendo estranei all’oggetto della narrazione, mettono in risalto particolari oggettivi senza ricondurli ad un quadro generale 1857 esce il romanzo Madame Bovary di Gustave Flaubert Impersonalità (lo scrittore non prende posizione) 1865 esce il romanzo Germinie Lacertaux dei fratelli Edmond e Jules de Goncourt Organica proposta realistica NATURALISMO! nasce il n.b. 1: IL ROMANZO è il genere letterario guida dell’800, moderno e borghese, adatto alle masse e a veicolare messaggi di diverso tipo che siano comprensibili a più persone n.b. 2: gli anni ‘60-’70 sono quelli della Scapigliatura in Italia. Gustave Courbet, Gli spaccapietre, 1849 Honoré Daumier, Il vagone di terza classe, 1862 Ford Madox Brown, Il fieno (1855) 1858, Hyppolite Taine definisce Balzac “naturalista” (prima attestazione del termine) NATURALISMO < concezione deterministica che ispira questa poetica, secondo cui l’UOMO È DETERMINATO DALLA NATURA, dai suoi ISTINTI E BISOGNI MATERIALI, dall’AMBIENTE IN CUI VIVE, dal MOMENTO STORICO Componenti: positivismo, darwinismo, materialismo, determinismo (razza, ambiente sociale, momento storico) Movimento letterario naturalista: 1865-1870 Germinie Lacertux 1865, fratelli de Goncourt (analisi scientifica della psicologia distorta di una serva che conduce una doppia vita) Prefazione: nesso tra scienza medica e letteratura Anche il quarto stato protagonista della narrativa (soprattutto cittaidini in Zola) Superiorità del romanzo 1867: Émile Zola pubblica Thérèse Raquin, si dichiara scrittore naturalista 1868-1870, Émile Zola, ciclo dei Rougon Macquart (20 romanzi) la prefazione al romanzo La fortune des Rougon (La fortuna dei Rougon) ha il valore storico di MANIFESTO DEL NATURALISMO! Ereditarietà + ambiente = determinano la storia della famiglia nelle generazioni, come una lesione organica (influsso delle letture darwiniane) 1877, Zola pubblica l’ASSOMMOIR (“L’ammazzatoio”) poi recensito da Luigi Capuana in Italia, inaugurerà il verismo nel nostro paese 1880, Zola pubblica LE ROMAN EXPERIMENTAL in cui riassume la poetica del naturalismo: No alla fantasia e al sentimentalismo romantici Impersonalità Rifiuto canoni del “bello”: anche il brutto e volgare sono artistici Impostazione scientifica della narrazione: osservazione e sperimentazione Primato del romanzo - l’autore diventa uno scienziato sociale, che deve essere utile alla società - la letteratura si fa ancella della scienza Realismo sociale, realismo dei contenuti e realismo linguistico (anche linguaggio popolare) Accento sul metodo di rappresentazione e sui contenuti più che sulla forma RAPPRESENTA L’ESITO DEL NATURALISMO FRANCESE IN ITALIA! Proprio perché questa poetica è strettamente associata alla realtà e al contesto sociale, il Verismo presenta alcune differenze rispetto al Naturalismo. 1877 - Luigi Capuana recensisce entusiasta L’Ammazzatoio di Zola (sul Corriere della Sera) Capuana, Verga e alcuni scapigliati (Cameroni, Sacchetti) formano a Milano il movimento “verista” 1878, Rosso Malpelo, primo racconto verista di Verga 1879, Giacinta, primo romanzo verista di Capuana LA LEZIONE NATURALISTA VIENE ACCOLTA DA ALCUNI CRITICI ITALIANI (primo tra tutti Francesco De Sanctis), come un esempio di “BAGNO SALUTARE NELLA REALTÀ”, una reazione alle tendenze idealistiche italiane e ai sentimenti lacrimosi Verismo italiano rispetto al Naturalismo Concezione deterministica del comportamento umano Attenzione specialmente agli aspetti stilistici Impersonalità (metodo naturalistico) Omologia tra livelli sociologici e livelli formali (FORMA INERENTE AL SOGGETTO) Meno attenzione alla scientificità e all’impegno sociale (la letteratura non è ancella della società e gli autori sono per lo più proprietari terrieri ) Protagonista il quarto stato, soprattutto contadini (questione meridionale) INIZIO - 1878: esce ROSSO MALPELO, primo racconto verista di Verga FINE - 1889: esce IL PIACERE di D’Annunzio 1891: esce MYRICAE di Pascoli ha inizio il DECADENTISMO 1840 – nasce a Catania da famiglia benestante 1851 – frequenta la scuola di Antonino Abate (patriota siciliano) Legge Dumas padre (Il conte di Montecristo; I tre moschettieri) Prova a scrivere un primo romanzo dal titolo Amore e patria Dirige alcuni giornali patriottici dopo l’impresa dei 1000 1869-1872: si stabilisce a Firenze, capitale d’Italia (influenza della letteratura filantropico-sociale di Caterina Percoto; scrive Storia di una capinera e inizia Eva) 1872-1893: è a Milano, capitale letteraria ed economica, abitata dagli Scapigliati (frequenta i salotti e i caffè dove si incrontrano Boito, Praga; pubblica Eva, nella cui prefazione parla della nuova era di “Banche e Imprese” denunciando la crisi della letteratura e del letterato; pubblica Tigre reale, Eros e Nedda, corrispondenti a diverse fasi della sua poetica) 1877 – Luigi Capuana arriva a Milano e recensisce entusiasticamente L’Assommoir di Zola: inizia il Verismo in Italia che promuove la nascita del <romanzo moderno> 1878 – esce ROSSO MALPELO, primo racconto verista di Verga; inizia a immaginare il CICLO DEI VINTI e a scrivere I MALAVOGLIA 1878 – 1882: Verga è vicino alla Destra storica (promozione agricoltura contro gli industriali del nord) e collabora con Franchetti e Sonnino per l’inchiesta in Sicilia (dal 1882 si allontana da tutti gli ambienti) 1880: escono i racconti di VITA DEI CAMPI 1881: esce I MALAVOGLIA 1883: escono le NOVELLE RUSTICANE (siciliane) e PER LE VIE (milanesi) 1884: va in scena CAVALLERIA RUSTICANA (dramma) 1887: pubblica i racconti di VAGABONDAGGIO 1889: pubblica in volume il MASTRO-DON GESUALDO (qui si arresta il progetto dei VINTI) 1893-1920: torna a Catania, dove peggiorerà il suo pessimismo scettico; lavora soprattutto per le scene (La lupa; Dal tuo al mio) 1912 – 15: si dichiara nazionalista e interventista 1920: viene nominato senatore 1922: Verga muore, proprio quando inizia un momento più favorevole “Il romanzo moderno non ci sarebbe stato in Italia senza Verga” Verga vive sulla propria pelle la “perdita dell’aureola” (fine del protagonismo ideologico dei letterati) ed elabora una poetica adeguata al nuovo contesto La sua poetica conosce una vera evoluzione, di cui il VERISMO rappresenta un punto di arrivo a. STORIA DI UNA CAPINERA (1871) – romantico! b. EVA (1873) – crisi del romanticismo c. TIGRE REALE (1873-’75) – influsso Scapigliatura d. EROS (1875) – influsso del Naturalismo ma ancora non oggettivo e. VITA DEI CAMPI (8 novelle tra 1878-1880) – VERISMO! Storia di una capinera (1871): influsso della letteratura filantropico-sociale (Caterina Percoto) e del tardo romanticismo (Francesco dell’Ongaro) il romanzo epistolare parla della vicenda della monacazione coatta di Maria, povera e orfana di madre; durante un’estate col padre e la matrigna conosce Nino, un giovane di cui si innamora; Nino sposerà la sorellastra, fornita di una dote; Maria sfiorerà la follia, fino alla morte Denuncia sociale + storia intima Verga usa un fiorentino non raffinato, cominciando a sperimentare forme espressive più vicine alla realtà dei suoi personaggi Temi dell’esclusione sociale e del motivo economico Tema della “roba” sarà centrale nel Verga verista Eva (1873): la prefazione è considerata uno dei manifesti della Scapigliatura milanese (compare il tema della ballerina; denuncia l’atmosfera di Banche e imprese e la morte dell’arte) ma al contempo rappresenta il primo significativo passo verso la poetica verista: “Eccovi una narrazione - sogno o storia poco importa - ma vera, com'è stata e come potrebbe essere, senza retorica e senza ipocrisie. Voi ci troverete qualcosa di voi, che vi appartiene, che è frutto delle vostre passioni, e se sentite di dover chiudere il libro allorché si avvicina vostra figlia - [… ]avete il buon senso di supporre che ella non scorga scintillare l'ardore dei vostri desideri nelle lenti del vostro occhialetto - tanto meglio per voi, che rispettate ancora qualche cosa. Però non maledite l'arte che è la manifestazione dei vostri gusti. I greci innamorati ci lasciarono la statua di Venere; noi lasceremo il "cancan" litografato sugli scatolini dei fiammiferi. Non discutiamo nemmeno sulle proporzioni; l'arte allora era una civiltà, oggi è un lusso: anzi, un lusso da scioperati. La civiltà è il benessere; […] Viviamo in un'atmosfera di Banche e di Imprese industriali, e la febbre dei piaceri è la esuberanza di tal vita. Non accusate l'arte, che ha il solo torto di avere più cuore di voi, e di piangere per voi i dolori dei vostri piaceri. Non predicate la moralità, voi che ne avete soltanto per chiudere gli occhi sullo spettacolo delle miserie che create, - voi che vi meravigliate come altri possa lasciare il cuore e l'onore là dove voi non lasciate che la borsa, - voi che fate scricchiolare allegramente i vostri stivalini inverniciati dove folleggiano ebbrezze amare, o gemono dolori sconosciuti, che l'arte raccoglie e che vi getta in faccia”.