messico - Mercati a confronto

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messico - Mercati a confronto
MESSICO
Informazioni Generali
Gli Stati Uniti Messicani (Messico) (in Spagnolo: Estados Unidos Mexicanos, México) sono uno
Stato Federale dell'America settentrionale. Confinano a nord con gli Stati Uniti d'America e a
sud-est con il Guatemala e il Belize, si affaccia sull'Oceano Pacifico a ovest e sul Golfo del
Messico e sul Mar dei Caraibi a est. È il Paese più settentrionale dell'America Latina e
costituisce la più grande e la più popolata Nazione ispanofona del mondo.
Superficie: 1.964.375 kmq
Capitale: Città del Messico (17,8 milioni di abitanti)
Altre città principali
Guadalajara: 3,7 milioni di abitanti
Monterrey: 3,2 milioni di abitanti
Popolazione: 107,5 milioni di abitanti (stima a metà 2006 del Consejo Nacional de Población)
Clima: Tropicale al sud, temperato sugli altipiani, secco a nord.
Lingua: La lingua ufficiale del Paese è lo spagnolo, tuttavia sono parlate più di 60 lingue
indigene.
Moneta: La moneta ufficiale del Messico è il Pesos (Ps)
- tasso di cambio medio mensile settembre 2007: 15,3312 Ps per 1 euro;
- tasso di cambio medio annuale 2006: 13,6943 Ps per 1 euro.
Sistema politico
Il Messico è una Repubblica Federale, composta da 31 Stati federati, più il Distretto Federale
della capitale (Mexico City). Gli Stati si dividono allo stesso tempo in municipalità.
Ogni Stato ha un Governatore che è eletto per un periodo di sei anni, ha una propria
legislatura locale ed un proprio regime fiscale, anche se a livello nazionale dipendono dalle
Leggi federali e dalla Legge costituzionale.
I Presidenti municipali sono eletti ogni tre anni.
È in vigore un sistema di Governo presidenziale, in cui il Congresso è costituzionalmente molto
forte. Il Presidente è eletto per sei anni e non può essere rieletto; a lui spetta il compito di
nominare i componenti del gabinetto, “Gabinete politico”. Il Congresso è organizzato in forma
bicamerale. I 128 membri del Senato sono eletti per 6anni: 64 sono eletti con il sistema
maggioritario, 32 con il sistema minoritario e 32 con il sistema proporzionale. La Camera dei
Deputati è, invece, composta da 500 membri eletti per tre anni (300 membri sono eletti con il
sistema maggioritario e i 200 restanti con il sistema di rappresentanza proporzionale).
Presidente: Felipe Calderòn del PAN, in carica dal 1° dicembre 2006.
Governatore della Banca Centrale: Guillermo Ortiz Martínez.
Partiti Politici
Al governo è il partito di centro-destra "Partido Acciòn Nacional".
All’opposizione: Partido de la Revoluciòn Démocratica(PRD), Partido Revolutionario
Institucional(PRI), Partido Verde Ecologista de México (PVEM), Convergencia, Partido del
Trabajo (PT), Partido Nueva Alianza (Panal), Alternativa.
Principali indicatori economici
Indicatore
PIL a prezzi correnti (bn Pesos)
Tasso di crescita reale (%)
Inflazione (%)
Bilancia commerciale (bn US$)
Esportazioni
Importazioni
Saldo
Tasso di cambio Peso/US$ (media annuale)
Debito estero (bn US$)
Riserve internazionali, escluso oro (bn US$)
2005
8.366,2
2,8
4,0
2006
9.155,5
4,8
3,6
2007
9.609,8
2,9
3,9
214,2
221,8
-7,6
10,90
167,2
74,1
250,3
256,1
-5,8
10,90
164,8
76,3
263,7
277,6
-13,9
11,01
169,1
81,1
Fonte: EIU, Economist Intelligence Unit: Country Report, ottobre 2007.
Rischio paese
Ad ottobre 2007, il Messico è collocato dalla Sace nella 2° categoria (su una scala che va da 0,
minor rischio, a 7, maggior rischio) e nella classe A, per il quale non si prevede “nessuna
restrizione”. Il paese rientra nella 1^ categoria Consensus.
Congiuntura
L’amministrazione Calderón insediatasi a dicembre dello scorso anno ha posto come obiettivi
prioritari di politica economica una serie di riforme strutturali, le quali investono ambiti cruciali
quali mercato del lavoro, sistema pensionistico, sistema fiscale e settore energetico.
Attualmente, sono già state approvate una riforma del sistema pensionistico pubblico ed
un’ampia riforma fiscale, avente come scopo l’innalzamento degli introiti non petroliferi del 2%
del PIL nel corso del mandato presidenziale.
Nel secondo trimestre del 2007 il PIL del paese è cresciuto del 2,8%, registrando una lieve
crescita rispetto al 2,6% realizzato nel trimestre precedente, sebbene ancora ben al di sotto
dei livelli raggiunti nel 2006. L’accelerazione è stata sostenuta dalla domanda domestica, la
quale ha mostrato capacità di recupero, a fronte di un settore estero in regressione, con una
crescita passata dal 3,1% al 4,5% tra il primo ed il secondo trimestre dell’anno, determinata
da un aumento degli investimenti e del consumo privato. Di converso, il consumo pubblico
continua ad essere in continua contrazione dopo il picco del 2006 legato al periodo elettorale,
anche se la crescita delle spesa della nuova amministrazione fa presumere una futura benché
lieve ripresa. Invece, gli ultimi indicatori suggeriscono che una ulteriore forte crescita delle
altre componenti della domanda domestica, nei prossimi trimestri, possa essere piuttosto
improbabile.
Dal lato dell’offerta i dati indicano una lieve ripresa nel secondo trimestre del 2007, sostenuta
da una forte crescita (3,8%) del settore agricolo. Più modesti sono stati i risultati dell’industria,
caratterizzata da una ripresa del comparto manifatturiero nel corso del secondo trimestre a
fronte di un continuo rallentamento del settore edile. I servizi hanno fatto registrare una solida
crescita rimasta invariata al 3,7% tra i primi due trimestri dell’anno, apportando un contributo
al PIL in termini di 2,4 punti percentuali.
La maggior parte degli indicatori disponibili, relativi ai mesi di giugno e luglio 2007,
suggeriscono una crescita moderata ma continua, dopo il netto calo registrato tra la fine del
2006 e l’inizio dell‘anno in corso. A luglio la crescita della produzione industriale è salita
all’1,8% dopo essere rimasta inferiore all’1% per tutto il primo semestre del 2007. Anche i dati
relativi al commercio estero risultano essere prevalentemente positivi.
Dal punto di vista dell’impiego tale trend economico ha determinato un forte calo nella
creazione di posti di lavoro, la cui media è passata dal 2,8% del 2006 all’1,7% del primo
semestre del 2007. In diminuzione risulta essere anche il numero dei lavoratori registrato
presso lo Instituto Mexicano del Seguro Social (IMSS). Ad agosto 2007 il numero dei lavoratori
a tempo indeterminato è sceso ulteriormente toccando il minimo del 79,8%, di converso è
aumentato il tasso di disoccupazione passato dal 3,56% di giugno al 3,63% di luglio.
L’inflazione dei prezzi al consumo risulta essere ancora superiore al limite del 2-4% stabilito
dal Banco de México. Il dato relativo ai 12 mesi, nel mese di agosto, era fermo al 4,03%
influenzato principalmente dai prezzi dei generi alimentari, la cui crescita in termini annuali è
risultata pari al 7,1%. Ciò è stato parzialmente controbilanciato da un graduale trend
deflazionistico nei servizi registrato negli ultimi mesi.
Su base mensile la parte centrale dell’inflazione è rimasta inferiore allo 0,4% sin dal mese di
febbraio. La contrazione della crescita economica potrebbe aumentare a contenere la
pressione, inoltre, il contenuto aumento dei salari non ha influenzato le aspettative
sull’inflazione.
Un rischio potenziale è, invece, rappresentato dalla inflazione dei prezzi al produttore che nel
periodo compreso tra maggio ed agosto 2007 ha registrato una media dello 0,6% a fronte
dello 0,2% dei primi cinque mesi dell’anno, anche se in termini annuali era ancora ferma al
3,2%, rispetto al 6,4% dell’anno precedente. Per quel che riguarda il settore estero, seguendo
i trend che hanno caratterizzato la bilancia commerciale, il deficit delle partite correnti si è
ridotto lievemente tra il primo ed il secondo trimestre del 2007, mentre si è ampliato
significativamente in termini annuali.
Prospettive future
Le previsioni relative alla crescita dell’economia americana, che assorbe la quota principale
delle esportazioni messicane, indicano solo una lieve ripresa per il periodo 2008-09. Il settore
in cui dovrebbe essere più debole è quello del consumo privato, poiché il congelamento del
mercato abitativo colpisce a livello finale la domanda al consumo. Lo sgretolarsi della liquidità
potrebbe pesare sugli investimenti e la produzione industriale, che incidono molto
sull’economia messicana.
Rispetto all’ultima recessione del 2001, la ripresa relativa al periodo 2008-09 è prevista di lieve
entità e la stima di crescita per il 2007 si aggira sul 2,9%, con un rialzo nella seconda metà
dell’anno rispetto al 2,7% del primo semestre. Una accelerazione della crescita dovrebbe,
invece, registrarsi nel corso del 2008, sostenuta dal volume delle esportazioni il cui contributo
al settore esterno dovrebbe migliorare, controbilanciando il continuo rallentamento della
domanda domestica. Quest’ultima dovrebbe cominciare a riprendersi solo nel 2009, sostenuta
per lo più da un rialzo degli investimenti fissi. Allo stesso tempo è previsto un contributo del
settore esterno negativo a causa di un aumento nella crescita delle importazioni.
Variazioni a rialzo rispetto a tali previsioni di crescita sono ipotizzabili nel caso di una piena
realizzazione delle riforme strutturali previste, ma nel breve termine il rischio prevalente è che
l’andamento dell’economia statunitense possa indurre quella messicana ad una crescita più
debole del previsto.
Nel corso di quasi tutto il 2007 l’inflazione annuale dei prezzi al consumo è rimasta molto
vicina al limite stabilito dalla banca centrale messicana, Banxico,(2-4%) chiudendo al 4% nel
mese di agosto. Diversamente è accaduto per l’inflazione centrale, da cui sono esclusi i prezzi
dell’energia e dei prodotti agricoli, che dopo aver raggiunto un picco tra gennaio e febbraio
2007, è andata progressivamente riducendosi fino ad arrivare al 3,8% nel mese di luglio.
Mentre, per quanto riguarda i prezzi al produttore, ad agosto l’inflazione annuale è scesa
significativamente al 3,2% dal picco dell’8,6% di metà 2006.
In base al quadro tracciato da Banxico, le aspettative del mercato nei confronti dell’inflazione
sono rimaste invariate. Partendo dall’assunto che la domanda salariale rimanga invariata, per il
periodo di previsione è atteso un graduale trend deflazionistico. Dopo una chiusura del 2007 al
3,7%, nel 2008 si attende una inflazione media del 3,7%, una sua graduale diminuzione al
3,5% alla fine del 2008 ed una media del 3,4% nel 2009.
I dati relativi ai primi sette mesi del 2007 sono in linea con l’attesa di un sensibile aumento del
deficit commerciale nell’arco del periodo previsionale. La crescita dei proventi delle
Indicatore
2008
2009
PIL (var. %)
3,2
3,5
Inflazione (%)
3,7
3,4
Bilancia commerciale (bn US$)
Esportazioni fob
279,3
297,7
Importazioni fob
301,4
326,3
Saldo
-22,1
-28,6
Fonte: EIU, Economist Intelligence Unit: Country Report, ottobre 2007
esportazioni ha rallentato al 4,8%, riflettendo l’indebolimento della domanda d’importazione
statunitense ed il calo della produzione petrolifera messicana, inoltre, è stata superata dalla
crescita della spesa all’importazione che si aggira intorno al 10%, portando la bilancia
commerciale ad un deficit di 6 miliardi di dollari, mentre nello stesso periodo dell’anno
precedente aveva registrato un surplus di 3,5 miliardi. Sebbene per la fine del 2007 sia attesa
una ripresa della crescita dei proventi esportativi, sarà comunque superata dalla spesa
all’importazione, determinando un deficit commerciale nell’arco dell’intero anno pari all’1,6%
del PIL. È, inoltre, prevista una sua crescita al 2,5% nel 2008 ed al 3% nel 2009.
Per altre voci delle partite correnti si prevede invece una loro stabilizzazione in termini di
percentuale del PIL. In generale il deficit delle partite correnti dovrebbe ampliarsi dall’1,1% del
PIL del 2007 al 2,7% di fine 2009.
Settori produttivi
Nello scorso decennio, la componente agricola del PIL è diminuita dal 7% al 4%, rimanendo
però alta la percentuale di forza lavoro impiegata nel settore (20%). La quota dei servizi è
salita dal 65% al 71%, mentre il settore minerario è passato dal 3% degli anni ‘80 all'1% dello
scorso decennio. Quest’ultimo dato, però, non rende affatto la reale importanza della
produzione petrolifera per l’economia e le finanze del paese. Sebbene le esportazioni si siano
diversificate di molto, le finanze pubbliche rimangono strettamente legate al settore petrolifero
che conta per un valore compreso tra un quarto ed un terzo delle entrate fiscali.
Le attività economiche sono concentrate a Città del Messico, dove si produce più del 20% del
PIL; di grande importanza in tal senso è anche l’Estado del México che, altamente
industrializzato, realizza una quota del 10%. I sei Stati al confine settentrionale ospitano la
maggior parte delle industrie manifatturiere, in particolare quelle "maquiladoras"
(assemblaggio ai fini della riesportazione), le quali producono beni che poi vengono venduti
negli Stati Uniti.
Gli Stati dell’area del Golfo del Messico hanno una forte vocazione turistica iniziata negli anni
‘70, e la stessa zona di Veracruz si contraddistingue per la produzione agricola e petrolifera. Il
sud-est del paese, invece, ha un’economia ancora piuttosto povera e prevalentemente
agricola.
Contributo dei diversi settori economici alla formazione del PIL
(composizione %)
Settore
2006
Agricoltura
3,9
Industria
26,7
Manufatti e Settore minerario
19,6
Costruzioni
5,7
Servizi
69,4
Fonte: EIU, Economic Intelligence Unit: Country Report, ottobre
2007
Materie prime
Il Messico è dotato di abbondanti risorse minerarie. Tale settore è stato liberalizzato nei primi
anni ‘90 attraverso un forte innalzamento della durata delle concessioni, e la privatizzazione
delle miniere più importanti. Il paese è il secondo produttore di argento, le cui miniere si
trovano nel territorio degli Stati di Chihuahua e di Zacatecas; rilevante è anche la produzione
di fluorite, celestite e solfato di sodio. Inoltre, è uno dei principali produttori di bismuto,
grafite, antimonio, arsenico, barite, zolfo e rame. Il Messico si colloca al quinto posto tra i
paesi produttori di petrolio, il che lo rende il terzo fornitore degli Stati Uniti dopo il Canada e
l’Arabia Saudita.
Il settore petrolifero e quello del gas sono totalmente controllati dallo Stato attraverso la
Pemex. Nonostante l’alto livello dei prezzi petroliferi, la Pemex ha chiuso in perdita d’esercizio
dal 1998, questo per via della forte pressione fiscale alla quale è sottoposta da parte del
governo federale. Da allora il primo anno in cui la società è riuscita a realizzare un profitto è
stato il 2006, ciò grazie ad una riduzione della imposizione fiscale sulle vendite scesa dal 63%
al 55%. La manovra non è stata comunque in grado di garantire alla Pemex autonomia di
investimento, il che la rende dipendente da fonti di finanziamento esterne. Di recente è stato
annunciato un investimento di circa 6 milioni di dollari nel complesso di Ku-Maloob-Zaap, tale
da portare nel 2010 il livello di produzione a 800.000 barili al giorno, rispetto agli attuali
350.000. Anche le riserve di gas sono tali da collocarlo al settimo posto nell‘emisfero
occidentale, nonostante ciò, gli alti consumi fanno sì che le importazioni superino il livello di
produzione.
Energia - Dal 1938, anno in cui è stato nazionalizzato il settore petrolifero, lo Stato ha il
controllo del settore energetico. Alla fine del 2006 la capacità effettiva di generazione di
energia elettrica era di 48,7 GW. In base alla legislazione attualmente vigente la fornitura di
energia è di quasi esclusiva competenza dello Stato e dominata da due enti pubblici: la
Comisión Federal de Electricidad (CFE), la quale si occupa della distribuzione a livello nazionale
e la Luz y Fuerza del Centro (LyFC), che gestisce la distribuzione a Città del Messico. Nel 1992
è stata riconosciuta una limitata apertura del mercato a produttori indipendenti, i quali nel
2006 rappresentavano il 22% della capacità istallata.
Il consumo di elettricità si sta espandendo ad un ritmo superiore rispetto alla crescita del PIL.
La domanda energetica è cresciuta ad un tasso medio annuale del 5,7% nel periodo compreso
tra il 1995 ed il 2004, mentre il PIL è aumentato in media del 2,7%. Tale richiesta ha
determinato la necessità di nuovi investimenti nel settore; è attualmente in corso la
realizzazione di un aumento della capacità produttiva di 7,2 GW, finanziata per due terzi da
Proyectos de Infraestructura Diferidos en el Registro del Gasto (Pidiregas) e per la parte
restante dal settore pubblico.
Per quanto riguarda i sistemi di produzione energetica si registra una crescente enfasi verso gli
impianti a cicli combinati, mentre diminuiscono gli investimenti negli impianti termoelettrici ed
idroelettrici. I vantaggi del ciclo combinato sono dati dalla possibilità di installazione degli
impianti in modo più rapido ed economico, e dalla produzione di energia più pulita.
L’inconveniente di questo orientamento produttivo è dato dal fatto che il sistema a ciclo
combinato comporta un crescente utilizzo del gas naturale in un momento in cui la Pemex non
riesce a fronteggiare la domanda, determinando un aumento delle importazioni.
Agricoltura
L’agricoltura contribuisce per il 4% al PIL messicano, ma occupa il 14% dei lavoratori del
Paese. La varietà climatica del Messico permette diverse colture e l’allevamento del bestiame
(soprattutto bovini). I principali prodotti agricoli sono costituiti da mais, sorgo, fagioli, caffè,
frutta, verdura, carne bovina e suina, pollame ed alcuni prodotti caseari. La produzione è
concentrata negli stati di Jalisco, Nayarit, Guanajuato, Michoacan, Colina e Sinaloa. Tra i
prodotti destinati all‘esportazione figurano frutta, verdura, caffè e cotone. La produzione
organica destinata alla esportazione è in fase crescente, con una estensione territoriale di
100.000 ettari, la maggior parte della quale è rappresentata dal caffè ed è destinata al
mercato statunitense. Sebbene si tratti ancora di un mercato di nicchia, il settore ha elevate
potenzialità di sviluppo, grazie alla standardizzazione e alla certificazione internazionale
prevista dalla recente legge adottata in materia. Dal 1994, da quando è in vigore il NAFTA, il
settore conosce un periodo di miglioramento: la produzione si è diversificata e le esportazioni
sono cresciute. Tuttavia, i prodotti che fanno da traino a questo incremento sono rappresentati
da frutta e verdura, a discapito dei beni che hanno ottenuto maggiore attenzione dal Programa
de Apoyos Directos al Campo (Procampo) che avrebbe dovuto provvedere allo sviluppo delle
coltivazioni di cotone, riso, mais e soia, tra gli altri. Il governo intende incoraggiare gli
investimenti privati nel settore agricolo, attraverso il trasferimento del terreno di proprietà
pubblica agli agricoltori che già lo coltivano. Il programma ha come scopo il raggiungimento di
una remunerazione fissa per ettaro a circa 3,5 milioni di agricoltori di colture di base. I
produttori agricoli messicani si trovano a fronteggiare problemi di indebitamento e di una
produzione in diminuzione, infatti, sebbene abbia una significativa produzione destinata
all‘esportazione, il paese dipende dalle importazioni per soddisfare i propri bisogni interni. Tra i
prodotti importati figurano la carne bovina, farina e latte, e cibo in scatola.
Altro supporto è stato offerto alla piccole attività agricole che operano nelle zone più rurali del
Paese, affinché possano essere competitive nel mercato privatizzato in seguito alla firma del
NAFTA.
Uno dei programmi più importanti è il Programa de Certificación de Derechos Ejidales y
Titulación de Solares (Procede) rivolto ai “ejidatarios”, piccoli coltivatori che potrebbero
utilizzare i prestiti concessi per accrescere la produttività dei loro possedimenti, che
ammontano al 63% delle territorio messicano. Nel 2002 è stata creata la Financiera Rural con
lo scopo di concedere credito agli agricoltori più poveri, finalizzato all'aquisto di macchinari ed
attrezzature atti ad incrementare la produttività.
L’eccessivo sfruttamento ha rallentato la crescita delle foreste, e si è resa necessaria una
riforma per fermare il disboscamento di 23 Stati e l’istituzione di Comisión Nacional Forestal
(Conafor).
Il settore ittico, invece, risulta sotto-utilizzato.
Industria
L’industria messicana ha ricevuto un forte impulso dall'istituzione del NAFTA, accordo che gli
riconosce una posizione preferenziale nell’accesso al mercato statunitense. Questo ha
determinato la proliferazione della Maquiladora (assemblaggio finalizzato alle riesportazione)
verso gli USA. La maggior parte delle industrie che svolgono questa attività si è stabilita sulla
fascia territoriale al confine tra i due paesi con aree produttive suddivise per settori: elettronica
a Guadalajara, componentistica automobilistica nel corridoio industriale di Saltillo-Monterrey,
produzione di televisori nell’area di Tijuana-Mexicali, impianti tessili negli Stati di Puebla e
Tlaxcala.
Circa il 75% della produzione industriale è concentrata in tre settori portanti:
- alimenti e tabacco (25%);
- macchinari ed attrezzature (33%);
- petrolchimica, gomma e plastica (20%).
Sono, invece, in declino i settori del tessile e dell’abbigliamento.
Il tessile e l’abbigliamento, così come la computeristica e l’elettronica, settori ad alta
concentrazione di manodopera, stanno subendo la massiccia concorrenza della Cina nei
rapporti commerciali con gli Stati Uniti.
Il comparto automobilistico risulta essere il più dinamico e di maggiore importanza in termini di
produzione, impiego, investimenti ed esportazioni. Gli stabilimenti sono concentrati negli Stati
in prossimità del confine statunitense ed in quelli attorno a Città del Messico. All’interno del
NAFTA, il Messico è divenuto un punto importante nelle esportazioni dei veicoli verso Canada e
Stati Uniti. Molti produttori europei e giapponesi utilizzano il paese come base per
l’esportazione verso gli USA, investimenti che potrebbero essere ulteriormente sostenuti dai
recenti accordi di libero scambio conclusi con l’Unione europea ed il Giappone.
La posizione geografica sta trasformando il paese da produttore di manufatti a basso costo in
parte integrante del sistema produttivo e distributivo dell’industria statunitense.
Al comparto industriale fa capo anche il settore edile, che nel 2005-06 ha apportato
all’economia messicana circa il 5% del PIL ed ha impiegato circa il 7-8% dei suoi occupati.
Dopo la crisi attraversata nel 2001, che ha nettamente indebolito il settore, il Governo ha
implementato una serie di azioni volte a supportarlo: numerosi sono stati i programmi di
investimento in infrastrutture ed in costruzioni abitative. Nel 2001 l’amministrazione Fox aveva
emanato il National Housing Plan per deregolamentare il settore ed incrementare la vendita di
terreni edificabili. Il governo ha incrementato il Fondo de la Vivienda de l'Instituto de
Seguridad y Servicios Sociales de los Trabajadores del Estado (Fovissste), ovvero un fondo per
la costruzione di abitazioni per i lavoratori pubblici; anche, il Fondo Nacional de Vivienda para
los trabajadores (Infonavit), ente pubblico che riceve i contributi per la costruzione di alloggi
da parte di tutti i lavoratori del settore privato, si è attivato nell'accelerare la concessione di
ipoteche.
Servizi
Dopo la crisi del peso avutasi nel 1994, il settore bancario è in fase di stabilizzazione. La
crescita dei consumi ed il clima di fiducia verso l’imprenditoria stanno facendo crescere la
domanda dei servizi finanziari, mentre il miglioramento della capacità di valutazione nella
concessione del credito e la cornice legale stanno facendo sì che le banche abbiano un
atteggiamento di minore riluttanza nella concessione di prestiti al settore privato. Dopo più di
un decennio di stagnazione, è in corso una esplosione nella concessione di prestiti ipotecari ed
al consumo. Il processo di crescita e di stabilizzazione macroeconomica hanno fatto crescere il
mercato dei capitali, benché il settore rimanga sottosviluppato rispetto agli standard
internazionali, con un credito bancario al settore privato pari al 13% del PIL molto rimane da
fare per migliorare ed estendere l‘intermediazione finanziaria soprattutto quella rivolta alle
piccole e medie imprese.
Con il processo di liberalizzazione del commercio e l’approvazione dell’accordo NAFTA, anche il
commercio al dettaglio ha attirato e ricevuto capitali stranieri.
Numerose società estere sono penetrate nel mercato messicano con una diversificata serie di
punti vendita, dall’iper-mercato al discount; in alcuni casi acquistando o unendosi ai distributori
locali. Questa nuova concorrenza ha spinto gli operatori locali a modernizzarsi, a sviluppare
maggiormente i servizi aggiuntivi ed a tentare di penetrare maggiormente le aree rurali del
Paese.
Negli ultimi anni, i ricavi di tale comparto sono cresciuti grazie anche ad una serie di
circostanze positive, quali la crescita dei salari reali, la crescita del credito al consumo e la
maggiore concorrenza.
Nel settore del commercio al dettaglio Walmex (nome con il quale il gigante americano WalMart ha aperto in Messico nel 1991) ha una posizione dominante con il 25% delle vendite totali
del 2004, i suoi maggiori concorrenti sono Gigante, Soriana e Comercial Mexicana.
Particolarmente importante risulta anche il comparto turistico.
Anche il settore informatico si sta velocemente espandendo: nel 2006 sono stimati 18,7 milioni
di accessi domestici alla rete, anche il livello di diffusione della banda larga rimane molto
basso.
Infrastrutture
In base ai dati relativi al 2005 la rete stradale messicana si estende per 355.796 km ed è
asfaltata solo per un terzo della sua estensione, mentre le arterie principali coprono 14.874
km. Le strade classificate in condizioni “buone o accettabili” sono aumentate dal 60% al 72%
nell’arco del periodo 2000-2003. Per migliorare questo stato di cose, negli anni ‘80 è iniziata
una politica di affidamento in concessione delle rete, data l’importanza di traffico che vi
transita. Tale via di comunicazione è, infatti, la più utilizzata per il trasporto mercantile interno,
con un dato pari all’85%. Nel 2006 il numero dei veicoli di proprietà privata era di 149 ogni
1.000 abitanti, una percentuale elevata rispetto sia agli standard regionali che a quelli dei
mercati emergenti. Nonostante questi dati, uno scarso coordinamento sia a livello dei singoli
stati che federale ha determinato un limitato intervento in termini di pianificazione di sviluppo
della rete e problemi di manutenzione. La conseguenza di ciò è stata la presenza di un sistema
stradale ed autostradale ancora inadeguato nelle regioni più remote del paese.
La rete marittima è costituita da 108 porti, tra cui i più grandi sono quelli di Manzanillo, Làzaro
Càrdenas e Salina Cruz sulla costa del Pacifico, ed il porto del Golfo di Veracruz, dove viene
movimentata la maggior parte delle importazioni e delle esportazioni di automobili.
Il trasporto ferroviario ha un’incidenza molto bassa rispetto al totale, solo il 10% delle merci
viaggia su rotaia e pochi sono i servizi passeggeri. La rete è suddivisa in tre tronchi regionali
gestiti da società private, che sono rispettivamente la Noreste, la Pacìfico-Norte e la Sureste;
ad essi vanno aggiunti altri quattro piccoli segmenti gestiti, anch’essi, da privati. L’estensione
della rete è rimasta sostanzialmente invariata nel corso dell’ultimo decennio a 26.662 km.
Di grande importanza è, invece, il sistema aeroportuale. Il Messico conta 35 aeroporti, tutti
privatizzati ad esclusione dell’aeroporto di Città del Messico “Benito Juàrez”, il più grande del
paese, dove sono in corso lavori di ampliamento. Sono presenti 3 grandi gruppi: Aeropuertos
del Sureste che comprende 9 aeroporti, Aeropuertos del Pacìfico con 12 e gli Aeropuertos del
Centro-Norte con 13.
Il traffico aereo ha registrato 30 milioni di passeggeri sui voli interni solo nel 2004,
raggiungendo così il secondo posto per entità, in America Latina. Le compagnie aeree che
coprono rotte verso il Messico sono numerose; quelle nazionali più importanti sono: la
Aeroméxico e la Mexicana che coprono una vasta rete di servizio interno e le principali città
degli Stati Uniti. Nel 2005 è stata aperta la Click Mexicana, prima compagnia aerea low-cost,
cui l’anno successivo hanno fatto seguito la Avolar, Azteca, Interjet, Volaris e VivaAerobus.
A giugno del 2007 l‘amministrazione Calderón ha lanciato il Programma Nazionale per le
Infrastrutture relativo al quinquennio 2007-12, in cui è prevista la realizzazione di obiettivi
quali:
- costruzione o modernizzazione di 20.000 km di autostrade e strade rurali ed una
manutenzione autostradale intesa a portare la percentuale delle strade in buone condizioni,
quali definite dagli standard internazionali, dal 72% al 90%;
- espansione della rete ferroviaria di circa 1.500 km;
- sviluppo di progetti ferroviari suburbani, soprattutto nell’area di Città del Messico;
- espansione dei porti del Pacifico e caraibici in cui sono inclusi quelli di Manzanillo, Lázaro
Cárdenas, Veracruz e Tuxpan;
- costruzione di almeno tre nuovi aeroporti e l’espansione dei servizi esistenti;
- incremento della copertura telefonica e di internet, in particolare uno degli obiettivi specifici
è quello di far salire il numero degli utilizzatori di internet da 20 a 70 milioni.
Per quanto riguarda le telecomunicazioni, la principale società telefonica è la Telmex,
privatizzata nel 1990. La diffusione della telefonia fissa varia significativamente a seconda delle
regioni, anche se il dato generale rileva un aumento sia delle linee, che dell’accesso ai servizi
telefonici. Gli alti costi della telefonia fissa legati alla posizione dominante della Telmex, sono
stati la causa principale dell’esplosione della telefonia mobile, sebbene il suo sviluppo sia basso
rispetto agli standard dei paesi OCSE ed, in misura minore, delle maggiori economie della
regione. La sua diffusione è passata da 29,1 utenti per 100 abitanti del 2003 a 54,4 nel 2006.
La diffusione domestica dei PC è cresciuta sensibilmente nell’ultimo decennio, rimanendo
comunque piuttosto bassa rispetto agli standard OCSE, il dato del 2006 era di 130 ogni 1.000
abitati. Gli utilizzatori di internet erano, alla fine del 2006, 18,7 milioni, rispetto ai 5 milioni del
2000; anche in questo caso, nonostante la crescita registratasi, si tratta di dati piuttosto bassi
se confrontati a quelli OCSE. Nello stesso anno anche la penetrazione della banda larga era
piuttosto limitata con 2,6 utenti ogni 100 abitanti. Data la limitata diffusione dei PC e delle
carte di credito il commercio elettronico è ancora in una fase embrionale.
Turismo
Il Messico, grazie al proprio patrimonio culturale ed alle bellezze naturali che lo
contraddistinguono, è tra le dieci principali mete turistiche mondiali e la prima in America
Latina.
Data l’importanza del settore in termini di persone impiegate, quantificabile al 10% del totale,
negli anni ‘90 il Governo ha avviato una politica di promozione del turismo, in particolare verso
settori di nicchia come quelli della cultura e dell’eco-sostenibilità; mentre, recentemente è
stata intrapresa una campagna in favore del turismo proveniente dai paesi UE. Nonostante ciò
il Messico è ancora fortemente dipendente dal mercato statunitense che da cui proviene tra
l’80-85% dei visitatori.
Gli attacchi terroristici agli Stati Uniti del 2001 hanno fatto registrare un duro colpo al turismo
messicano, non solo in termini di calo generale delle presenze, ma anche di flusso dei
“viaggiatori giornalieri”, diminuiti per via delle rigide misure di sicurezza applicate al confine tra
i due paesi. Da allora l’obiettivo del settore è stato recuperare il proprio ruolo di meta naturale
dei turisti nord-americani, i quali rappresentano il 90% dei turisti giornalieri, ed incoraggiare la
maggiore permanenza dei visitatori con una maggiore capacità di spesa. Un sostegno in tal
senso è venuto dalla campagna promozionale “Closer Than Ever”, grazie alla quale nel 2006 gli
introiti del turismo messicano sono aumentati del 3%, per una cifra record di 12,2 miliardi di
dollari.
Privatizzazioni
A metà degli anni ‘80 è stata intrapresa una vasta politica di privatizzazione delle aziende
statali, le quali sono passate da 1.155 nel 1982 a 215 nel 1994. In seguito alla crisi del peso
nel 1994 lo Stato ha riassunto il controllo di determinati settori. I settori come quello
energetico e le industrie elettriche sono rimasti di proprietà e gestione statale. La rete stradale
è stata privatizzata per la prima volta nel corso dell’amministrazione Salinas de Gortari,
periodo in cui vennero affidate 53 concessioni per la costruzione e l’incasso del pedaggio delle
principali strade del paese, concessioni la cui durata prevista era di 30 anni. Nel 1997 una
combinazione di diversi elementi portò alla revoca di 23 concessioni; il governo Fox ha
rilanciato il programma di privatizzazione basato su concessioni trentennali, ma a tutto il 2004
la procedura di rilascio delle medesime ancora non era stata avviata. Le ferrovie nazionali
(Ferronales) sono state smembrate in società a carattere regionale e date in concessione a
privati per 50 anni, tra il 1997 ed il 1998. Invece, sono stati esclusi da questa politica i rami
morti della rete ed il tratto che percorre l’istmo di Tehuantepec per via della posizione
strategica del territorio.
Nel settore portuale la privatizzazione è stata lanciata nel 1995, interessando sia
l’amministrazione generale di un porto che la gestione di servizi specifici al suo interno. In
entrambi i casi la forma è quella di concessioni aventi una durata di 50 anni. Gli investitori
stranieri possono possedere quote massime del 49% nel caso di società che si occupano della
gestione del porto nel suo complesso, mentre si può arrivare fino al 100% nel caso di società
fornenti servizi portuali.
Anche in ambito aeroportuale tale processo è stato avviato nel 1995, ed ha interessato 34
aeroporti su 35. In base alla legge che lo disciplina, la partecipazione con capitale straniero è
consentita massimo per il 49%, salvo il caso in cui la Comisiòn Nacional de Inversiones
Extranieras autorizzi una percentuale maggiore.
Un processo inverso ha interessato le compagnie aeree; nel 1995 lo Stato ha creato il
consorzio Cintra per salvare le principali compagnie dalla bancarotta, in seguito alla crisi del
peso del 1994. Dopo dieci anni le società appartenenti al consorzio sono state rimesse in
vendita, giunta a buon fine per la Mexicana nel 2005, mentre l’offerta è ancora in corso per
l’Aeromexico, da cui attualmente il consorzio ha mutuato il nome.
Nel 1990 è stata privatizzata la società telefonica nazionale Teléfonos de México (Telmex).
Investimenti esteri
Per quanto riguarda gli investimenti esteri, esistono dei settori in cui gli investitori stranieri
possono possedere fino al 100% delle azioni di un’impresa costituita in Messico. In altri settori,
invece, le azioni sono riservate totalmente o parzialmente allo Stato o a soggetti messicani,
altre ancora sono aperte agli stranieri con quote di partecipazione variabili. Tuttavia, le
limitazioni previste sono destinate ad essere gradualmente rimosse in ottemperanza con gli
accordi commerciali stipulati con l’Unione Europea e con il Nafta.
Attività riservate allo Stato:
- settore petrolifero e degli idrocarburi;
- settore petrolchimico di base;
- elettricità;
- energia nucleare;
- poste;
- minerali radioattivi;
- servizi telegrafici e radiotelegrafici;
- supervisione e vigilanza di porti aeroporti ed eliporti;
- emissione di moneta e coniazione.
Le
-
attività riservate agli investitori messicani sono:
il trasporto di passeggeri e cargo di merci (viene inclusa anche l’amministrazione di essi);
la distribuzione e vendita di benzina;
televisione e radio (eccetto la TV via cavo che può essere partecipata fino al 49% del
capitale);
credit unions;
istituti di banche di sviluppo;
servizi professionali e tecnici definiti da provvedimenti legali.
Ad
-
oggi esistono quattro categorie di società nelle quali si può investire in diversa porzione:
10% nelle cooperative di produzione;
25% società di trasporto aereo specializzate e nazionali e servizi aerei di navetta;
49% la maggior parte delle restanti categorie.
Esistono inoltre attività per le quali si può richiedere l’autorizzazione della Commissione
Nazionale per gli Investimenti Esteri affinché l’investimento estero partecipi in una porzione
maggiore del 49%. Esse sono:
- servizi portuali;
- servizi per la navigazione;
- amministrazione di air terminal;
- istruzione privata;
- servizi legali;
- servizi di informazione creditizia;
- istituzioni per la qualificazione di capitali e simili;
- agenzie assicurative;
- servizi di telefonia cellulare;
- costruzione di dotti per il trasporto di petrolio e derivati;
- perforazione di pozzi petroliferi e giacimenti di gas;
- realizzazione di opere pubbliche.
Il governo messicano tenta di attirare e favorire i capitali stranieri con una serie di incentivi
che sono rappresentati anche da deduzioni fiscali che variano dal 50% all’84%, in base
all’ambito di attività. A queste si aggiungono: la possibilità di godere del credito per l’acquisto
di rifornimento diesel da impiegare nelle imprese, negli allevamenti e nelle miniere e la
possibilità di utilizzare anche dei programmi di agevolazione finanziaria gestiti dallo Stato.
Questi programmi si concretizzano nelle attività de Nacional Financiera (Nafinsa) e del Banco
Nacional de Comercio Exterior (Bancomext).
Dal 2002 è in vigore il Sistema de Apertura Rápida de Empresa—SARE, il quale consente di
completare la registrazione di imprese aventi basso impatto pubblico nell’arco di 1-3 giorni.
Al 2006 gli Stati Uniti erano il principale investitore con una quota pari al 63,7%, seguiti da
Paesi Bassi (7,9%), Francia (4,8%) e Gran Bretagna (4,7%). Nello stesso anno i principali
settori verso i quali sono confluiti gli IDE sono stati quello manifatturiero con il 61,3% del
totale, i servizi con il 32,1% ed i trasporti e le telecomunicazioni con il 2,5%.
Zone franche
In Messico esistevano due tipi di zone franche: le zone limitrofe (le cui agevolazioni sono
cessate alla fine del 2003) ed i magazzini sotto vincolo doganale (o depositi fiscali), ad oggi
ancora rintracciabili nel Paese. Infatti, negli ultimi anni le autorità messicane hanno incentivato
più che le zone franche, la costituzione di “maquiladoras”, ovvero di imprese che si occupano
dell’importazione di componenti base dei diversi prodotti, per poter poi assemblarli e
riesportarli finiti; ad esempio, alcuni elementi potrebbero essere importati dalla Cina,
assemblati e confezionati in Messico e venduti in America, senza pagare tasse doganali (grazie
anche all’accordo NAFTA vigente).
Queste attività sono subordinate ad una precisa regolamentazione, in vigore dal 1 giugno
1998: Decreto par el Fomento y Operation de la Maquiladora de expoetacion, con il quale si
dispone, tra l’altro, un trattamento fiscale preferenziale da estendere anche alle imprese
straniere che operano con le maquilatoras e l’impossibilità di acquistare dei terreni per
l’implementazione di tali attività vicino ai confini (in realtà, questo limite viene aggirato
posizionandosi su terreni affittati dalle maquilatoras e non direttamente posseduti da esse).
Le opportunità offerte con tali zone risultano essere molto apprezzate dagli investitori locali ed
esteri, grazie, anche, alla posizione geografica del Messico molto vicina agli USA, ovvero ad un
mercato di sbocco potenzialmente molto grande per le imprese di tutto il mondo.
In base alle cifre del Instituto Nacional de Estadística Geografía e Informática, a maggio del
2007, le persone impiegate negli impianti di assemblaggio erano aumentate dello 0,9%
annuale, la maggior parte delle quali impiegata in lavori di rifinitura di prodotti elettronici e
componenti di automobili.
Normativa societaria
Le forme societarie previste dal Messico sono:
-
Società di capitale
Società anonima;
Società anonima a capitale variabile;
Società a responsabilità limitata.
Società di persone;
Società in accomandita per azioni;
Società in nome collettivo;
Società in accomandita semplice;
Filiali e uffici di rappresentanza.
La società anonima è la più diffusa perché, come per le SpA italiane, ha piena autonomia
patrimoniale (ovvero netta separazione tra il patrimonio dei soci e quello dell’organizzazione)
ed, inoltre, può essere costituita da un capitale, relativamente ridotto (circa 50.000Ps). Il
capitale è rappresentato da azioni nominative che sono cedibili senza nessuna formalità. In
Messico non esiste una distinzione tra assemblea e consiglio di amministrazione.
La società anonima a capitale variabile è la modalità organizzativa preferita dagli investitori
stranieri, poiché consente maggiore flessibilità nella gestione del capitale.
I procedimenti burocratici sono espletati in due mesi e, in alcune zone come Aguascalientes e
Medicali, sono presenti degli enti (SARE) che accelerano i tempi di istituzione dell’attività.
La società a responsabilità limitata può costituirsi con un capitale minimo di 3.000Ps, suddiviso
in parti sociali; la partecipazione a tale capitale, non può essere rappresentata da titoli di
credito trasferibili. Il numero dei soci non può essere superiore a 50; la cessione di quote o
l’immissione di un nuovo socio deve essere approvata.
La società in accomandita per azioni è composta da uno o da più soci accomandatari; il
socio accomandatario, tuttavia, non può amministrare la società o rappresentarla.
La società in nome collettivo è formata da soci ricoperti da responsabilità illimitata e
solidale. Nessun socio può cedere la sua quota senza l’approvazione degli altri soci.
La società in accomandita semplice è gestita con le stesse modalità della società in
accomandita per azioni.
L’apertura in Messico di una filiale di una società straniera risulta molto complicato e costoso;
è molto più semplice e consigliabile creare una propria società nel Paese. Una volta ottenuto il
permesso da parte del segretario agli affari esteri, davanti ad un notaio, due soci devono
depositare un documento che contenga:
- i nomi e le nazionalità dei fondatori;
- nome, sede ed oggetto sociale dell’impresa;
- statuto, elenco soci e loro contributo;
- descrizione delle modalità organizzative e identità dei manager aziendali.
Generalmente il 20% del capitale sociale va versato contestualmente ed il rimanente
ammontare entro un anno.
In Messico è prevista la presenza di uffici di rappresentanza.
Per quel che riguarda le attività bancarie, finanziarie ed assicurative, gli investitori esteri
possono usare il personale di rappresentanza per promuovere le attività commerciali svolte
dall’impresa straniera. Per le rappresentanze di imprese che svolgono attività diverse da quelle
sopraelencate, la differenza con la filiale è rappresentata dal fatto che l’ufficio di
rappresentanza non può generare reddito, ma è abilitato solo come show-room, per
l’assistenza tecnica, per le ricerche di mercato. In termini fiscali, tali uffici godono di un regime
semplificato.
La Legge sul mercato dei titoli, entrata in vigore nel 2006, ha introdotto una nuova forma
societaria: la Sociedad Anònima Promotora de Inversiòn (SAPI), per la quale è previsto un
regime particolare che esenta tale tipo di società da alcuni obblighi sanciti nella Ley General de
Sociedades Mercantiles che non ha riconosciuto determinati diritti corporativi ed economici ad
investitori e azionisti. La SAPI è una società costituita come "sociedad anonima" in base alla
Ley General de Sociedades Mercantiles che però, si sottopone volontariamente al regime legale
stabilito nella nuova Legge sul mercato dei titoli (LMV). Tale tipo di società non sarà soggetta
al controllo della Comision Nacional Bancaria y de Valores (CNBV), a meno che non si tratti di
SAPI che abbiano registrato titoli nel Registro Nazionale dei Titoli (RNV) della CNBV. Inoltre in
base alla nuova legge, le SAPI non sono tenute a registrare le loro azioni nel RNV per la loro
emissione o la loro offerta, a meno che non si tratti di un'offerta pubblica. Una SAPI può
diventare "pubblica" registrando le proprie azioni nel Registro Nazionale dei Titoli e quotando le
stesse nella Borsa Messicana dei Titoli, senza la necessità di effettuare un'offerta pubblica, ma
presentando semplicemente una dichiarazione d'iscrizione alla CNBV e fornendo un prospetto
dettagliato agli investitori. La dichiarazione d'iscrizione deve contenere:
- una dichiarazione finanziaria dell'emittente;
- un'opinione legale di un consulente indipendente riguardante la costituzione e l'esistenza
legale dell'emittente, la legalità dei titoli da offrire, la validità e la legalità della risoluzione
adottata dall'Assemblea Generale degli azionisti e dal Consiglio di Amministrazione
dell'emittente che approva l'offerta pubblica dei titoli e la delega delle persone che agiscono
per nome e per conto dell'emittente;
- qualsiasi altra informazione che la CNBV ritiene necessaria.
Il prospetto deve contenere le seguenti informazioni:
- informazioni riguardanti la registrazione dei titoli, il tipo di titoli offerto, l'emmittente e il
suo business, la storia finanziaria dell'emittente, la distribuzione e l'utilizzo dei profitti;
- i termini e le condizioni del "Plan de Trasformaciòn" e l'indicazione che le azioni offerte dalla
Sociedad Anònima Promotora de Inversiòn bursatil potranno essere acquistate solo da
investitori istituzionali qualificati, qualsiasi investitore che affermi di avere la capacità di
valutare l'investimento.
Altri obblighi cui è tenuta la società per diventare "pubblica" sono i seguenti:
- avere almeno un direttore indipendente come membro del Consiglio di Amministrazione;
- contare su di una comitato formato da membri del Consiglio di Amministrazione per aiutare
quest'ultimo a compiere le pratiche corporative applicabili alle Sociedad Anònima
Promotora de Inversiòn bursatil;
- modificare la denominazione sociale in Sociedad Anònima Promotora de Inversiòn bursatil;
- adottare il cosidetto "Plan de Trasformacion", un piano di tre anni che permetta di adottare
gradualmente il regime legale applicabile alle società anonime borsistiche, e modificare lo
statuto sociale affinchè la struttura azionaria si adegui al regime applicabile a tale tipo di
società.
Mercato del lavoro
In Messico esiste un bacino molto ampio di manodopera che, tuttavia, nella maggior parte dei
casi, risulta poco o non specializzata e/o qualificata. Infatti, molte imprese che desiderano del
personale tecnico si rivolgono ad agenzie o alle camere di commercio per reperire personale
anche all’estero.
Per risolvere tale problema le autorità messicane hanno varato, già nel lontano 1978, una
regolamentazione volta a favorire la formazione all’interno delle imprese, fornendo loro la
possibilità di dedurre questi costi dalle tasse.
La legislazione lavorativa è stata, ultimamente, oggetto di interesse e di dibattito politico.
Tuttavia, rimane ancora in vigore la legge federale del 1969 che disciplina il mercato del lavoro
a partire dai giorni di ferie fino alla regolamentazione delle associazioni di lavoratori.
Più del 30% degli occupati messicani aderisce ad un’associazione che, generalmente, si forma
nelle imprese con un minimo di 20 dipendenti; tali gruppi si riferiscono, tuttavia, ad organismi
più grandi quali Confederation of Mexican Workers e National Workers Union, le più grandi nel
Paese.
Teoricamente gli standard della qualità del lavoro messicano risultano eccellenti, in virtù anche
della ratifica, da parte delle autorità, degli standard e dei criteri dell’ILO.
Quindi esiste un sistema di assicurazione sociale che dovrebbe garantire la sicurezza e
l’incolumità di tutti i lavoratori, ma, nonostante ciò, anche bambini di 14 anni lavorano e non
tutti godono dei benefici assicurativi. Ciò accade malgrado le imprese debbano contribuire ad
una serie di fondi ed organizzazioni che hanno lo scopo di migliorare ed assicurare la qualità
della vita dei lavoratori. Ad esempio, le compagnie devono contribuire con il 5% del salario del
dipendente a Infonavit, ovvero l’istituto nazionale per le abitazioni dei lavoratori e con il 2% al
sistema dei fondi-pensione. Esiste, anche, un istituto per la sicurezza sociale messicana (IMSS)
che si occupa di coprire i costi di malattia, maternità ed infortuni; ad esso contribuiscono tutti i
lavoratori del settore pubblico e privato con il 15% del loro stipendio. A tal proposito, è
necessario ricordare che il salario minimo giornaliero viene stabilito dalla Commissione
Nazionale per il Minimo Salario che è composta da rappresentanti del mondo business, dei
lavoratoti e del governo; l’ammontare del salario viene modificato, quasi annualmente, ed è
diversificato per regioni: ad oggi oscilla tra i 50,57 Ps ed i 47,60 Ps. La giornata lavorativa è
compresa tra le 6.00 e le 20.00, per un totale di 48 ore settimanali; ogni 6 giorni il lavoratore
ha diritto ad un giorno di riposo regolarmente pagato ed la domenica viene pagato il 25% in
più. La Legge Federale Lavorativa determina, inoltre, la durata della giornata lavorativa in base
alle fasce orarie:
- fascia notturna: dalle ore 20:00 alle ore 06:00, con un massimo di 42 ore settimanali;
-
fascia composita: include le fasce giornaliere e notturne. Si possono includere al massimo 3
ore e mezzo della fascia notturna, altrimenti si passa direttamente alla fascia notturna; in
questi casi è previsto un massimo di 45 ore settimanali.
Gli straordinari vengono retribuiti con il doppio della paga normale nelle prime nove 9 ore di
straordinario settimanali e il triplo se si supera questo limite.
È previsto anche un bonus natalizio, pari a 15 giorni di salario che deve essere consegnato
entro il 20 Dicembre.
Dopo un anno di lavoro il lavoratore ha diritto a 6 giorni di ferie, incrementabili di 2 giorni per
ognuno dei tre anni di servizio successivi, consecutivamente le ferie vengono aumentate di 2
giorni ogni cinque anni di servizio.
Disciplina doganale
La disciplina doganale messicana è molto cambiata negli ultimi anni anche grazie all’adesione
ad aree di libero scambio, come il NAFTA, e grazie agli accordi siglati con vari Stati, ad
esempio l’accordo con l’Unione Europea. Infatti, le iniziative governative messicane puntano
sulla politica di penetrazione nei mercati di libero scambio; oltre al NAFTA il Messico è riuscito
a sviluppare negli anni ’90 rapporti commerciali in esenzione doganale con la Costa Rica e
alcuni Paesi sudamericani (Venezuela, Colombia, Bolivia e Cile). Facendo parte del NAFTA, nel
2003 il Messico ha eliminato ogni barriera tariffaria nel commercio con Stati Uniti e Canada.
Tra i trattati rilevanti ai fini dello sviluppo delle relazioni commerciali è entrato in vigore il
Trattato di Libero Commercio tra il Messico e l’Unione Europea.
Il Messico ha omologato le classificazioni del proprio regime di importazioni a quello dei Paesi
più industrializzati, contenuto nel “Sitema Armonizzato per la Classificazione delle Merci”.
L`attuale imposta doganale media è di circa del 15% sul valore aggiunto (IVA) che, tuttavia,
scende al 10% per i prodotti provenienti dai Paesi limitrofi (entro 20 km dal confine), ma i
Paesi con cui esistono accordi commerciali possono godere di esenzioni totali o parziali.
Per le importazioni temporanee di componenti, materie prime e macchinari destinati a
programmi “maquila”, non vi sono obblighi di pagamento di alcun onere doganale di
importazione.
Gli incentivi alle esportazioni adottati dal Messico si possono riassumere nei seguenti
strumenti:
- il Programa de Importación Temporal para Producir Artículos de Exportación (Pitex), che
consente l’esenzione doganale per le importazioni temporanee di materie prime, parti,
macchinari ed attrezzature impiegate per la manifattura di esportazioni;
- il Banco Nacional de Comercio Exterior (Bancomext), che fornisce credito all’esportazione a
tassi inferiori rispetto a quelli applicati dalle banche commerciali;
- infine, la maquiladora per la quale non è previsto il pagamento di dazi all’importazione,
anche qualora i prodotti impiegati provengano da paesi con i quali non esistano accordi
tariffari preferenziali, gli esportatori possono richiedere l’applicazione di tariffe inferiori o
l’esenzione dal pagamento usufruendo del Programa de Promoción Sectorial (Prosec)
oppure attraverso specifica autorizzazione del Segretariato dell’Economia.
Per quanto attiene alle licenze di importazione, si è assistito ad una loro progressiva abolizione,
rimanendo in vigore solo per un numero molto limitato.
L‘esistenza di molti accordi di libero scambio ha determinato anche la trasformazione delle
quote all‘importazione in quote sui livelli delle tariffe, ciò sta a significare che alle importazioni
si applicano tariffe preferenziali fino ad un certo limite di volume superato il quale scattano
tariffe superiori. Un vero e proprio regime di quote persiste, invece, per prodotti sensibili quali
il mais e nei confronti di quei paesi che non godono di accesso commerciale preferenziale nei
confronti del Messico.
Tutti i prodotti, sia interni che importati, devono essere conformi alle NOM (normas oficiales
Mexicanas) le quali oltre a riferirsi ai prodotti in quanto tali, stabiliscono standard ambientali e
norme in materia di salute, sicurezza ed energia ad essi correlati. Tutti i prodotti importati
devono essere quindi conformi alla certificazione NOM rilasciata unicamente da laboratori
autorizzati (Sistema Nacional de Acreditamiento de Laboratorios de Pruebas) presenti solo in
Messico. Etichette adesive recanti il numero di certificazione NOM, devono essere applicate a
tutti i prodotti circolanti nel paese, sia la certificazione che le etichette devono essere scritte in
spagnolo.
Il ricordato accordo Messico-UE ha prodotto significativi risultati in termini di progressiva
riduzione dei dazi doganali all’importazione e, pertanto, tale aspetto non sembra determinare
particolari criticità, ad eccezione tuttavia di quei comparti che, proprio per volontà messicana,
non sono stati inseriti nell’accordo e che, quindi, non ne godono dei benefici (ad esempio,
prodotti tessili).
Nonostante l’importazione di prodotti dalle regioni con cui il Paese ha preso degli accordi sia
agevolata ed implichi delle semplificazioni anche burocratiche, permane la necessità di
ottenere delle autorizzazioni e dei permessi per alcuni beni da parte di autorità economiche e/o
sanitarie, il che costituisce delle barriere non tariffarie.
Ulteriori elementi di difficoltà derivano dal ritardo del sistema infrastrutturale messicano - che
penalizza, elevandone i costi al consumo, il sistema della distribuzione locale, dalla complessità
della burocrazia locale - che spesso determina incremento di costi e tempi per l’operatore
estero, dal frequente ritardo dei pagamenti delle commesse ed, in alcuni casi, dall’eccessivo
sbilanciamento a favore dell’imprenditore locale da parte del sistema giudiziario messicano in
caso di controversie.
Sistema fiscale
In Messico il sistema fiscale viene rivisto ogni anno tra novembre e dicembre. Lo scorso giugno
il governo ha presentato una proposta di riforma fiscale (approvata con emendamenti nel mese
di settembre) nella quale, è inclusa la previsione di una tassa societaria unica alternativa
denominata Contribución Empresarial a Tasa Única (CETU) e di una tassa sui depositi bancari.
La CETU dovrebbe essere introdotta nell’arco di due anni, con l’applicazione di un’aliquota del
16% nel 2008 e del 19% nel 2009. In pratica dovrebbe funzionare come tassazione minima
ed, allo stesso tempo, alternativa rispetto alla imposta sui redditi societari la cui aliquota
rimane fissata al 28%, in tal modo le società potranno scegliere di essere sottoposte alla
tassazione del 28%, cui si applicano tutte le deduzioni del caso, oppure pagare un’aliquota
fissa del 19%. Con l’introduzione della CETU è, inoltre, prevista l’abolizione dell’attuale imposta
del 2% sull‘attivo di bilancio.
Per quanto riguarda i depositi bancari è stata prevista una imposizione del 2% per cifre
superiori ai 20.000 pesos mensili, che sarà però deducibile dall’imposta sul reddito. Nella
proposta rientravano, inoltre, degli aggiustamenti dell’IVA.
Il sistema fiscale tutela le aziende che svolgono attività agricole, di allevamento, di silvicoltura
e pesca, applicando loro una riduzione del 50%. Gli utili di impresa, per le restanti aziende
(persone giuridiche), dal 1° gennaio 2007 vengono tassati al 28%. Le aziende, inoltre, sono
soggette al pagamento di una tassa Federale sull’attivo di bilancio dell’ordine dell’1,2%, è
applicabile dal 4° esercizio, è dovuta se la società non ha profitti tassabili o se tale tassa
dovesse essere superiore alla tassa sugli utili. Sono soggette a tale tassazione anche le banche
e le istituzioni finanziarie. A queste tasse si devono aggiungere le imposizione dei singoli Stati
che generalmente sono molto più ridotte e, di conseguenza, vengono considerati dei costi
insignificanti di cui, comunque, si deve tener conto.
Per le persone fisiche, le aliquote vanno dal 3% per i redditi che arrivano fino a 496,07Ps
mensili fino al 28% per i redditi che superano i 8.601,51Ps mensili, all’interno di un sistema
che prevede la suddivisione dei redditi in 5 diversi scaglioni.
Il pagamento di tali tasse è effettuato direttamente sul salario o sulle altre forme di reddito
individuale.
Per gli stranieri presenti in Messico da più di 183 giorni, le imposte sono calcolate solo sul
reddito ottenuto nel Paese; in questo caso sono previsti tre scaglioni: 0%, 15% e 30%.
Per quanto riguarda il pagamento dell’IVA esso è dovuto sullo scambio di beni e di servizi in
misura del 15%. Sono esentati dal pagamento: prestazioni mediche, fertilizzanti, generi
alimentari, edifici rurali e residenziali, macchinari ed attrezzature utilizzati in agricoltura, pesca
ed allevamento, medicinali, trasferimenti di quote e determinati servizi quali istruzione e
trasporto pubblico.
Alla fine del 2005 il Parlamento ha esentato i servizi di call center dal pagamento dell‘IVA.
Anche le esportazioni godono della stessa esenzione. Mentre i produttori di beni destinati
all‘esportazione e di macchinari ed attrezzature impiegate in agricoltura ed allevamento
possono ottenere credito o rimborso delle tasse ad ogni livello della produzione. Le forniture
per la maquiladoras sono esentate a patto che siano presenti determinate condizioni.
L‘aliquota è invece del 10% per lo scambio di beni e servizi da parte di società che si trovano
entro 20 km dai confini statunitense e guatemalteco, oppure negli Stati messicani di Baja
California e Baja California Sur.
Una speciale tassa sulla produzione ed i servizi si applica ai produttori e grossisti di alcuni beni
che includono: bevande leggere ed alcoliche, tabacco e petrolio. Tale tassa colpisce diversi
livelli di produzione e vendita ma non il consumatore finale, la sua entità varia a seconda del
prodotto specifico.
Le case mobili ed altri determinati tipi di veicolo sono soggetti a tasse addizionali di vendita.
L‘accisa sulle auto nuove è dovuta in una misura che varia dal 2% al 17% a seconda del valore
dell‘automobile, rimane comunque non dovuta per le compatte a basso costo.
L‘acquisto di proprietà immobiliari è tassato al 2% del valore dell‘immobile.
Dal 12 marzo 1995 è in vigore la Convenzione con l’Italia, per evitare le doppie imposizioni in
materia di imposte sul reddito e per prevenire l’evasione fiscale.
Sistema creditizio e finanziario
Negli ultimi anni si sono determinati notevoli cambiamenti nel settore finanziario messicano;
innanzitutto è stato creato un fondo per eliminare i debiti con immissioni di capitale ed
aumento delle azioni "Fondo Bancario de Protecciòn de Ahorro" (Fobaproa), che a fine ’98 è
stato sostituito dall’Instituto para la Protecciòn de Ahorro (IPAB); esso, tuttavia, ha apportato
numerose passività alle casse statali, un deficit che è stato ridotto attraverso la vendita di
proprietà immobiliari e grazie al sostegno di altre banche.
Alla fine del 1996, sono entrate a far parte del sistema bancario alcune banche straniere:
Citybank, Banco Bilbao Vizcaya, Santander, Bank of Nova Scotia che hanno acquisito quote
azionarie di banche locali. Sono inoltre entrate sul mercato: Chase Manhattan, J.P. Morgan,
Bank of Tokyo, Société Generale, ABN, ING.
Dalla fine del 2002, invece, tutte le banche più importanti sono controllate da capitali stranieri,
ad eccezione del Banco Mercantil del Norte (Banorte).
Infatti, nel febbraio del 2004 è stata approvata dalla Comisión Nacional Bancaria y de Valores
(CNBV) l’acquisizione da parte di un istituto spagnolo nei confronti di una banca commerciale.
Tale situazione è dovuta, anche, alla crisi che il settore bancario commerciale sta
attraversando oramai dal 1995.
Nel 2006 la percentuale dei prestiti non esigibili delle banche commerciali era scesa al 2,1%
rispetto al 5,1% del 2001. Uno dei principali fattori di ripresa del sistema bancario è stato
l’afflusso di capitale straniero iniziato dal 1998, anno in cui sono state abolite le restrizioni
vigenti in materia. Le quattro banche straniere che hanno compiuto delle acquisizioni tra il
2000 ed il 2004, costituiscono ora i principali gruppi bancari del paese. In ordine di beni esse
sono: BBVA-Bancomer (spagnola), Banamex (di proprietà della statunitense Citigroup), HSBC
(britannica) e Banco Santander Mexicano (BSCH; Spagna). Dal 2006 il controllo del sistema
bancario in termini di attivo, da parte di società straniere, supera l’80% che costituisce una
delle percentuali più elevate dell’America Latina. La Mercantil del Norte (Banorte) resta una
delle principali banche nazionali con una quota di mercato che si aggira intorno all’8%.
Il sistema finanziario è formato da:
- Banco de México: banca centrale che ha il potere e l’autonomia nella formulazione della
politica monetaria nazionale;
Banche commerciali e di sviluppo: istituti di credito che possono occuparsi di sviluppo o
possono essere banche d’affari; solo questi istituti possono ricevere depositi dal settore
pubblico e quindi estendere crediti basati su di essi;
- Banche di sviluppo: istituite per il raggiungimento di determinati obiettivi, per esempio la
Nafinsa (Nacional Financiera) dedicata alla piccola media impresa e Bancomext (Banco
Nacional de Comercio exterior) e Banco Nacional de Obras y Servicios Públicos (Banobras)
che si occupa dei lavori pubblici.
Ad esse si è aggiunta nel 2002 Financiera Rural per sostituire il Banco Nacional de Crédito
Rural (Banrural).
Attualmente sono presenti sei banche di sviluppo il cui attivo, a dicembre 2006, equivaleva al
3,9% del PIL. Le banche di sviluppo operano anche come intermediario finanziario per le
Sociedades Financieras de Objeto Limitado (sofoles), istituzioni che non raccolgono depositi,
specializzate in prestiti ipotecati e credito alle piccole e medie imprese, le quali sono cresciute
di importanza nell’elargizione del credito interno.
Nel 2001 l'amministrazione Fox ha istituito due nuove banche: la Sociedad Hipotecaria Federal
(SHF) ed il Banco del Ahorro Nacional y Servicios Financieros (BANSF).
A tali istituti si affiancano Sociedades Financieras de Objeto Limitado (Sofoles) società
finanziarie, Administradoras de Fondos para el Retiro (Afores) società che gestiscono fondi
pensionistici individuali, Sociedades de Inversión Especializadas en Fondos para el Retiro
(Siefores) società che gestiscono fondi pensionistici di manager.
In aumento anche i prestiti effettuati da istituti di credito ai consumatori ed agli operatori
commerciali; tanto da giungere a rappresentare una somma pari al 16,8% del PIL nazionale.
Il mercato obbligazionario, che ha registrato una certa crescita dal 2000, si mantiene di
dimensioni abbastanza limitate contribuendo al PIL in misura del 2% (2003-06). Solo le grandi
società di blue-chip, in grado di concedere tassi più elevati, sono in grado di finanziarsi
attraverso l’emissione di prestiti obbligazionari.
Per quanto riguarda il mercato dei capitali, è presente un’unica borsa valori: la Bolsa Mexicana
de Valores (BMV), la quale ha un buon andamento ed è seconda per importanza in America
Latina (dopo quella brasiliana), di piccole dimensioni rispetto agli standard internazionali, ma
interessata negli ultimi anni da una performance notevole. Negli ultimi tre anni l’indice BMV è
aumentato ad una media annuale del 45% in termini di dollari ed alla fine del 2006 ha chiuso a
26.448. Inoltre, nello stesso periodo la capitalizzazione del mercato è aumentata del 42%
annuale.
Nonostante vi siano listate 132 società, l’Indice de Precios y Cotizaciones (IPC) è dominato da
quattro titoli che contano per il 50%, essi sono: América Telecom, Teléfonos de México
(Telmex), Grupo Bimbo, una delle più grandi società di panificazione del Messico e dell‘America
Latina; e la catena di supermercati Wal-Mart de México (Walmex).
Nel 2001 è stata emanata una nuova legge per regolare il mercato dei titoli ed è stato attivato
un nuovo strumento di raccolta del credito sul mercato dei capitali: il certificado bursàtil, ad
uso di imprese private ed enti pubblici. Una nuova riforma del mercato dei capitali si è avuta
con la legge emanata a metà del 2006 con la quale è stata creata una nuova forma societaria,
la Sociedad Anónima Promotora de Inversión (SAPI), avente lo scopo di favorire il listaggio
delle imprese di medie dimensioni ed incoraggiare per questa via una maggiore attività di
scambio.
-
Principali trattati
Accordo generale di cooperazione
E’ stato riconfermato dal 1995
Accordo di cooperazione tecnica e scientifica Firmato il 14 settembre 1997
Strumenti comunitari di cooperazione
Tra il Messico e l’Unione Europea è entrato in vigore l’Accordo di Associazione Economica,
Concertazione Politica e Cooperazione, firmato l’8 dicembre 1999, segnando una nuova tappa
nelle relazioni tra le due aree. In termini generali, l’accordo prevede una serie di misure e
norme che concedono agli operatori economici dei Paesi firmatari un trattamento preferenziale
idoneo a competere e collaborare nei mercati in maniera piú aperta e favorevole. Tutti i
prodotti industriali saranno liberi da dazi doganali entro il 2007.
L’UE è il primo investitore straniero in America Latina, il primo finanziatore nella regione e il
primo partner commerciale di numerosi Paesi, in particolare quelli del Mercosur. Il dialogo
politico con i Paesi della regione è stato intensificato con l'organizzazione di quattro vertici UEAmerica Latina/Caraibi: a Rio de Janeiro nel 1999, a Madrid nel 2002, a Guadalajara nel 2004,
a Vienna nel 2006. In occasione di quest’ultimo vertice, la Commissione ha messo a punto un
nuovo piano per consolidare il partenariato strategico fra l’UE e l’America Latina ed ha proposto
una strategia che favorisca ulteriormente:
- il dialogo politico tra le due aree, stimolando gli scambi economico-commerciali e gli
investimenti;
- l’integrazione regionale e la lotta alle disuguaglianze, adeguando maggiormente la sua
politica di cooperazione e di aiuto allo sviluppo alle realtà latino-americane.
La strategia volta a rilanciare il partenariato tiene conto delle nuove realtà politiche, sociali ed
economiche dei due partner in base alle quali è possibile definire i settori d'azione prioritari.
Uno dei temi principali nel quadro della politica degli aiuti e di cooperazione allo sviluppo per il
periodo 2007-2013 è la promozione della coesione sociale considerata un ambito di interesse
comune, in quanto è lo strumento per combattere la povertà e le disuguaglianze e per favorire
l'integrazione sociale tramite la combinazione della crescita economica e dell'occupazione, della
parità e della solidarietà.
Nell’ambito della nuova programmazione 2007-2013, la Commissione UE propone diverse
misure volte a:
- focalizzare gli aiuti e la cooperazione su settori specifici, fra cui la lotta contro la povertà
come obiettivo principale. Inoltre sarà assicurato un miglior coordinamento degli aiuti
europei a seconda del consenso europeo relativo alla politica di sviluppo;
- tener conto del ruolo specifico di alcuni attori della regione come Brasile e Messico
instaurando dialoghi politici e sfruttando maggiormente il potenziale degli accordi di
associazione;
- aumentare la visibilità delle due regioni e la comunicazione, al fine di intensificare la
reciproca comprensione, soprattutto nel settore della cooperazione culturale.
L'organizzazione di una settimana europea in America Latina rappresenterebbe un ulteriore
contributo alla realizzazione di tale obiettivo;
- instaurare un partenariato strategico rafforzato mediante una rete di accordi di
associazione e di libero scambio, coinvolgendo tutti i paesi della regione, e approfondire gli
accordi esistenti con Messico e Cile;
- rendere più mirato il dialogo politico, in funzione degli interlocutori, per aumentare il peso
delle due regioni sulla scena internazionale;
- avviare dialoghi sulla coesione sociale e l’ambiente per ridurre stabilmente le disparità e
promuovere lo sviluppo sostenibile. La Commissione propone di organizzare ogni due anni
un Forum sulla coesione sociale e una riunione dei ministri dell’ambiente, in preparazione
dei vertici UE-America Latina/Caraibi;
- contribuire alla creazione di un quadro stabile e prevedibile per aiutare i paesi latinoamericani ad attirare un maggior volume di investimenti europei che contribuiranno, a
termine, allo sviluppo economico. La Commissione incoraggia la Banca europea per gli
investimenti a varare uno «strumento per l’America Latina» al fine di promuovere,
mediante la concessione di prestiti, l’interconnettività delle reti infrastrutturali;
- mantenere l’impegno della Commissione a sostenere i paesi dell’America Latina nella lotta
alla droga e alla corruzione;
- migliorare la comprensione reciproca attraverso l’istruzione e la cultura. La Commissione
considera prioritaria la creazione di uno spazio comune per l’istruzione superiore e
s'impegna a far accogliere presso le università europee studenti e docenti dell’America
latina, soprattutto mediante lo sviluppo di scambi universitari con i programmi Alßan , Alfa
e Erasmus Mundus.
Per maggiori informazioni:
http://europe.eu.int/comm/europeaid/projects/amlat/oreal_en.htm.
Progetti multilaterali
Il Messico è beneficiario di finanziamenti da parte di numerosi organismi finanziari
internazionali: Banca mondiale, IFC e Banca Interamericana di Sviluppo.
La Banca mondiale, attraverso la IBRD (International Bank for Reconstruction and
Development) finanzia progetti e fornisce assistenza tecnica ai Paesi in via di sviluppo,
attraverso l’emissione sui mercati finanziari internazionali di obbligazioni ed in alcuni casi
fornisce anche garanzie parziali di rischio o di credito a finanziatori privati (con una controgaranzia da parte del governo)in relazione a specifici progetti di sviluppo.
I prestiti IBRD hanno in genere un periodo di garanzia di 5 anni, sono rimborsabili in un arco di
tempo compreso fra i 15 e i 20 anni e vengono accordati al governo, agenzie governative o
istituzioni dai governi stessi. Il tasso di interesse richiesto dalla banca è calcolato sulla base del
costo medio della raccolta, fonte primaria di finanziamento delle operazioni di prestito. I
prestiti IBRD si indirizzano prevalentemente verso alcuni settori:
- Programmi per lo sviluppo umano (istruzione, sanità, nutrizione, settore demografico,
settore sociale);
- Protezione dell’ambiente;
- Sviluppo del settore privato e del settore finanziario;
- Sostegno alle riforme economiche.
Per l’assistenza ai Paesi più poveri la Banca Mondiale opera attraverso l’IDA (International
Development Association) finanziata in larga misura dai contributi dei Paesi membri più ricchi.
Essa rappresenta la maggior fonte finanziaria per i Paesi più poveri del mondo, il cui reddito
pro capite non supera una determinata soglia. I crediti IDA sono concessi, solo ai governi, a
condizioni molto vantaggiose: senza interessi, hanno una durata di 35 o 40 anni ed un periodo
di tolleranza di dieci anni. Obiettivi prioritari dell’assistenza finanziaria IDA sono:
- i servizi sociali di base (nutrizione, sanità, istruzione primaria, risorse idriche,
ammortizzatori sociali di base);
- l’allargamento della base della crescita economica (sostegno alle riforme macroeconomiche
e strutturali;
- il sostegno alla corretta amministrazione del settore pubblico;
- la protezione dell’ambiente, anche attraverso iniziative trasversali in settori quali lo
sviluppo rurale, urbano e dei trasporti.
L’IFC (International Finance Corporation) è un’istituzione del Gruppo Banca Mondiale, ma ha
una sua distinta entità giuridica e finanziaria. Ruolo primario dell’IFC è promuovere lo sviluppo
del settore privato nei Paesi in via di sviluppo, a tal fine concede prestiti direttamente alle
imprese private, agisce come investitore diretto nel capitale di rischio ed offre una vasta serie
di servizi di consulenza alle imprese private ed ai governi. A differenza dell´IBRD e dell´IDA,
l´IFC non richiede garanzie governative di rimborso. La Società Finanziaria Internazionale
concentra la propria attività sui seguenti obiettivi:
- assistenza alle piccole e medie imprese, da attuarsi soprattutto attraverso intermediari
finanziari;
- sviluppo dei mercati nazionali di capitale;
- privatizzazione e ristrutturazione delle imprese statali;
- sostegno agli investimenti privati nelle infrastrutture (in particolare, telecomunicazioni e
settore energetico);
- maggiore equilibrio nella distribuzione regionale degli investimenti;
- potenziamento dei servizi di consulenza.
I principali prodotti offerti dall’IFC sono:
prodotti finanziari (finanziamenti a lungo termine, partecipazioni azionarie, servizi
finanziari);
- mobilizzazione di risorse (co-finanziamenti, fondi di investimento, sottoscrizioni);
- servizi di consulenza (finanziari, settoriali, tecnico-legali, ricerca partner nei Paesi in via di
sviluppo).
Le iniziative dell’IFC possono vedere coinvolte anche le imprese dei Paesi sviluppati come
partners in accordi di collaborazione imprenditoriale, joint-ventures o come fornitrici di beni e
servizi. I progetti attivi della Banca Mondiale e degli organismi che ad essa fanno capo sono:
Innovation for Competitiveness 1st phase APL Mexico:
Waste Management and Carbon Offset Project Housing and Urban Technical Assistance Project
MX Basic Education Dev Phase III
State Judicial Modernization Project
Mexico Savings & Rural Finance (BANSEFI) Project - Phase II
MX-Decentralized Infrastructure Reform and Development Loan
Community Forestry II (PROCYMAF II)
Integrated Irrigation Modernization Project
MX Rural Finance Development Structural Adjustment Loan
Introduction of Climate Friendly measures in Transport
Savings and Credit Sector Strengthening and Rural Microfinance Capacity Building
Tax Administration Institutional Development Project
Consolidation of the Protected Areas System Project (GEF)
Land Conservation Mechanisms (GEF-MSP)
Basic Health Care Project (03)
Methane Gas Capture and Use at a Landfill - Demonstration Project
FEDERAL HIGHWAY MAINTENANCE PROJECT
Indigenous and Community Biodiversity Conservation Project (GEF)
Mexico Mesoamerican Biological Corridor Project (GEF)
-
La Banca Interamericana di sviluppo (IADB) è stata creata nel 1959 per sostenere lo sviluppo
sociale ed economico dei Paesi dell’America latina e dei Caraibi. Il gruppo IDB, di cui fanno
parte il PSD (Dipartimento peri il Settore Privato), l’IIC (Società Inter-americana di
Investimento) e il MIF (Fondo Multilaterale di Investimento), opera per sostenere lo sviluppo
economico della regione, supportando o surrogando gli investimenti privati dove è difficoltoso
reperire o attrarre capitali, e garantendo l’assistenza tecnica necessaria per predisporre,
finanziare e avviare dei progetti di sviluppo.
Essa finanzia progetti in alcune aree prioritarie: sviluppo economico e sociale (educazione,
sanità, riforme sociali e sviluppo urbano), sostegno al settore agricolo ed a quello industriale,
progetti infrastrutturali, protezione dell’ambiente.
Tra le nuove aree di attività vi è il sostegno al settore privato, con finanziamenti diretti senza
garanzie governative.
L’obiettivo strategico del Gruppo è quello di facilitare la creazione e la crescita di un tessuto
imprenditoriale privato in grado di contribuire allo sviluppo economico della regione, dotato
delle capacità e degli strumenti per operare e competere sul mercato mondiale. La Società
interamericana d’Investimento (IIC – Inter-American Investment Corporation).
L’IIC
appartiene al Gruppo della Banca Interamericana di sviluppo ed è stata creata con l’obiettivo di
facilitare il trasferimento di capitali privati e di tecnologia verso l’America Latina. A tale scopo
la società intraprende investimenti sotto forma di prestiti e di partecipazione di capitale.
Beneficiari dei finanziamenti e dei servizi dell’IIC sono le PMI dei Paesi in Via di Sviluppo (PVS)
membri dell’Istituto, possono anche essere coinvolte imprese dei paesi sviluppati come
partners in accordi di collaborazione imprenditoriale o come fornitrici di beni e servizi. Gli
investimenti sono diretti a progetti di piccole e medie dimensioni, la redditività deve essere
positiva e la quota di maggioranza deve essere preferibilmente detenuta da soci latino
americani. Tra i progetti finanziati da tale organismo quello che mettere a disposizione circa
2mil US$ per accrescere le operazioni di factoring per le piccole e medie imprese cilene che
soddisfano i criteri fissati dall’IIC.
Date Posted: 5/6/2005
Project Name: FactorLine S.A II
Project Number: CH2962B-01
Expected Board Approval Date: 6/8/2005
Company and/or Sponsoring: FactorLine S.A
Business Sector: Financial
Informazioni di viaggio
Prefissi internazionali
00 52 prefisso per il Paese
5 Mexico City
74 Acapulco
14 Chihuahua
99 Merida
47 Léon
Fuso orario: 6 ore indietro rispetto all’orario del Meridiano di Greenwich; 7 ore indietro
rispetto all’Italia (8 ore indietro con l’orario legale)
Visto: E' necessario il passaporto, con validità residua di almeno tre mesi al momento
dell’ingresso nel Paese. Il visto non è necessario per turismo fino a 90 giorni di permanenza nel
Paese. All’arrivo nel Paese il turista deve compilare un formulario (FTM) disponibile presso le
Autorità locali, i principali aeroporti e le diverse compagnie aeree.
Il visto é obbligatorio per tutti coloro che si recano nel Paese per motivi diversi da turismo
(studio, affari ecc.) e va richiesto presso le Rappresentanze Diplomatico-Consolari del Messico
in Italia (Roma e Milano).
Per quanto concerne le attività di osservatori internazionali e quelle di carattere umanitario, è
obbligatorio richiedere un apposito “titolo di soggiorno” (FM3). In base a recenti disposizioni,
inoltre, in caso di domanda per un permesso “FM3” e di successivo diniego da parte
dell’Autorità messicana, l’interessato dovrà attendere tre mesi prima di poterlo richiedere.
Formalità valutarie: É consentito introdurre beni per un valore equivalente a 300 US$ a
persona; beni il cui valore eccede tale importo e fino a 1.300 US$, saranno sottoposti al
pagamento di una tassa variabile (pagabile in aeroporto) in funzione del Paese di provenienza.
Beni di valore superiore a 1.300 US$ a persona sono trattenuti in deposito presso la dogana.
Non esiste, invece, alcuna restrizione per l’introduzione di somme di denaro fino a 10.000 US$.
Settimana lavorativa
UFFICI PUBBLICI: dal Lunedì al Venerdì
BANCHE: dal Lunedì al Venerdì
ATTIVITÀ COMMERCIALI: dal Lunedì al Sabato
Carte di credito: Le principali carte di credito accettate sono: VISA, American Express, Master
Card, Diners
Festività
1° gennaio (Capodanno);
6 gennaio (Epifania);
2 febbraio («Dia de la Candalaria» processioni e feste per la benedizione delle candele);
5 febbraio (Anniversario della Costituzione);
24 febbraio (Festa della Bandiera);
21 marzo (Nascita di Benito Juarez e Festival dell’equinozio di Primavera);
(Domenica delle Palme);
(Domenica di Pasqua);
1° maggio (Festa del Lavoro);
5 maggio («Cinco de mayo» battaglia di Puebla);
10 giugno (Festa del Corpus Domini);
29 giugno (San Pietro e Paolo);
15/16 luglio (Nostra Signora di Monte Carmelo);
15/16 agosto (Festa dell’Assunzione della Vergine Maria);
1 settembre (Messaggio del Presidente allo Stato dell’Unione);
16 settembre (Festa dell’Indipendenza);
22 settembre (Equinozio d’Autunno);
12 ottobre («Dia de la Raza» in ricordo di Cristoforo Colombo);
1° novembre (Tutti i santi);
20 novembre (Anniversario della Rivoluzione);
12 dicembre (Festa della Vergine di Guadalupe);
25 dicembre (Natale).
Principali indirizzi utili
«Gli indirizzi ed i numeri di telefono riportati in questa sezione sono tratti da fonti ufficiali
italiane e/o da fonti ufficiali del Paese. E’ tuttavia possibile un certo margine di non
corrispondenza dovuto al lento aggiornamento delle fonti da parte delle diverse istituzioni ed al
frequente variare delle numerazioni telefoniche nei paesi di riferimento.»
Ambasciate e Consolati in Italia
Ambasciata del Messico - Ufficio Consolare
Amb.: Rafael Tavar y De Teresa
Via Lazzaro Spallanzani, 16 - 00161 Roma
Tel. (06) 441151 Fax (06) 4403876
[email protected]
www.sre.gob.mx/italia
Consolato a Milano
Via dei Cappuccini, 4 - 20122 Milano
Tel. 0276020541 02784435 - Fax 0276021949
Circoscrizione: Tutto il territorio della Repubblica Italiana, eccetto Lazio
Ambasciate e Consolati all'estero
Acapulco - Vice consolato onorario
V. Cons. On. Perla Gutierrez Cavagna
Tel. : 005274833875
Ambasciata d'Italia e Ufficio commerciale
Min. Plen. Felice SCAUSO
Paseo de las Palmas, 1994 - 11000 Mexico, D.F
Tel. 0052 5555963655 - Fax 55 55967710 /55 55962472
[email protected]
www.ambcittadelmessico.esteri.it/
Consolato Onorario a Cancun
Cons. On. Augusto Pastaccini
Alcatraces n. 39 - Spermanzana 22 - Cancún, Quintana Roo, C.P. 77500
Tel: 00529988841261
Fax: 00529981474912
[email protected]
Guadalajara (Jalisco) - Consolato onorario
Console onorario: RAMELLA GONZALES LINA
Av. Lopez Mateos Norte, 790 - 1 piso - Fracc. Ladron de Guevara - Guadalajara, Jalisco, C.P.
44680
Tel: 00523336161700
Fax: 00523336162092
[email protected]
Mazatlan - Agenzia consolare onoraria
Tel 005269 813171
Monterrey (Nuevo Leòn) - Consolato onorario
Cons. On. SIBELLI LUIGI
Hidalgo n. 250 pte, Col. Centro, C.P. 64000, Monterrey, Nuevo Leòn,
Tel. : 00528181220248
Fax: 00528181220210
[email protected]
Oaxaca - Agenzia consolare onoraria
A. Cons. On. Esperanza de la Concepciòn Gonzalez Greganti
Macedonio Alcalà, 400 - Col. Centro, Oaxaca, Oaxaca, C.P. 68000
Tel. : 00529515200592
[email protected]
Tampico (Tamaulipas) - Consolato onorario
console onorario: DI COSTANZO ZARAGOZA JUAN
Avenida Madera 502 Oriente -Col. Unidad Nacional - Ciudad Madero, Tamps., C.P. 89410
Tel. : 00528332240404
Fax: 00528332240404 int. 171
[email protected]
Tijuana - Agenzia consolare onoraria
Agente consolare onorario: MAGONI CAMILLO
Santa Maria n. 155 -Col. Gabilondo - Tijuana B.C.N., C.P. 22000
Tel. : 00526646853031
Fax: 00526646864248
[email protected]
Veracruz (Veracruz) - Consolato onorario
Console onorario: AQUINO CLAUDIO
Chalchihuecan 316-2 - Fraccionamiento Reforma, Veracruz, Veracruz C.P. 91919
Tel. : 00522299378676
Fax: 00522299378676
[email protected]
Vice Consolato Onorario a Puebla
V. Cons. On. Graziano Barbaglio
Tehuacan Norte, 30 - Col. La Paz - Puebla, Puebla C.P. 72160
Tel. : 00522222310400
Fax: 00522222485296
[email protected]
Camera di Commercio Italiana
Camara de Comercio Italiana en Mexico
Presidente Mazarik 490, Ofna. 801, Col. Polanco 11550, México DF, entre Séneca y Platón.
TEL. (0052) 55 5282 2500, FAX. 5282 2500 EXT. 102
[email protected]
www.camaraitaliana.com.mx
Istituto Nazionale per il Commercio Estero - I.C.E
Instituto Italiano para el Comercio Exterior
CAMPOS ELISEOS N. 345 EDIFICIO OMEGA
PISO VII COLONIA POLANCO - 11560 MEXICO D.F.
Tel.(005255) 52808425 / 52813928 / 52813943 / 52813950
Fax.(00525 5) 52802324
Responsabile: Andrea Ferrari
[email protected]
www.ice.it/estero2/cittamessico/default2.htm
Rappresentanza Unione Europea
Delegazione della Commissione Europea
Av. Paseo de la Reforma 1675
Col. Lomas de Chapultepec - 11000 Mexico D.F.
Tel. (+52 5) 5403345 al 47 - Fax (+ 52 5) 5406564
[email protected]
www.delmex.cec.eu.int
Ministeri
Secretaria de Comercio y Fomento Industrial (Secofi Ministero dello Sviluppo
economico)
Av. Paseo de Tecamachalco, 6
Col. Lomas de Tecamachalco - Mexico D.F.
Tel: (+ 52-5) 229 61 00
DG de Servicios a la exportación Tel: (+52-5) 229 61 93 Fax (+52-5) 449 90 28 /08
DG de Industria Tel : (+52-5) 229 61 00
Secretaria de Comunicaciones y Transportes (SCT)
Bldg.C, floor 1 - Ala Oriente
Xola y Avenida Universidad Col. Narvarte
03028 Mexico, D.F.
Tel: (+ 52-5) 519-4468/ 530-7390 - Fax: (+ 52-5) 519-48-71
www.sct.gob.mx
Secretaria de Educacion Publica (SEP)
Argentina 28 Centro Histórico,
C.P. 06029, México
[email protected]
www.sep.gob.mx
Secretaria de Energia (SE)
Avenida Insurgentes No. 890, Col. del Valle
03100 Mexico, D.F.
Tel: +52 (55) 5000 6000
www.sener.gob.mx
Secretaria de Medio Ambiente, Recursos Naturales y Pesca (SEMARNAP)
Lateral Anillo Perifèrico Sur No. 4209
Fracc. Jardines en la Montaña
14210 Mexico, D.F.
Tel: (+ 52-5)628-0602/ al 0605 - Fax: (+ 52-5)628-0644 / 0643
SHCP Secretaría de Hacienda y Crédito Público
Palacio Nacional, Plaza de la Constitución s/n Col. Centro
C.P. 06000 Del. Cuauhtémoc
www.hacienda.gob.mx
SRE Secretaría de Relaciones Exteriores
Ave. Juárez #20, Col. Centro, CP 06010, Cuauhtémoc
Tel: 3686 - 5100
www.sre.gob.mx
Camere di Commercio locali
Camara Nacional de Comercio, Servicios y Turismo de la Ciudad de Mexico
Paseo de la Reforma 42
Colonia Centro - 06048 México D.F.
Tel: (+ 52-5) 592-2677/2665 - Fax: (+ 52-5) 705-5310/7412
www.ccmexico.com.mx
Camara Nacional de la Industria de la Transfomacion
Avenida San Antonio No. 256 Col. Ampliacion Napoles
03849 Mexico, D.F.
Tel: (+ 52-5) 563-61-12 - Fax: (+ 52-5) 598-58-88
www.canacintra-digital.com.mx
CANIETI (Camara Nacional de la Industria Electronica, de Telcomunicaciones e
Informatica)
Culiacan 71, esq. Baja California
Hipodromo Condesa - 06100 México D.F.
Tel. (+ 52 5) 2640808 con 12 linee - Fax (+ 52 5) 2640466
www.canieti.org
Confederacion de Camaras Industriales de
(CONCAMIN)
Av. Manuel Ma. Contreras No. 133, Col. Cuauhtémoc
06500 Mexico, D.F.
Tel: 51407800 Fax: 51407831
www.concamin.org.mx
Confederacion de Camaras Nacionales
(CONCANACO- SERVITUR)
Balderas 144 - CP.06079 México D.F.
Tel: (55) 5722 9300
[email protected]
www.concanaco.com.mx
de
los
Estados
Comercio,
Associazioni
AMAP (Asociacion Mexicana de Agencias de Publicidad)
Cerrada de Palomas N.36-A Col. Reforma Social
03100 México D.F.
Tel. (+ 52 5) 2623-0561 al 64
[email protected]
www.amap.com.mx
AMCEL (Asociacion Mexicana de Telefonia Celular)
Cofre de Perote 205 Torre D Depto. 201
Col. Lomas de Chapultepec - Mexico D.F.
Tel. (+ 52 5) 5203033 - Fax (+ 52 5) 5404021
AMEXTEL (Asociacion Mexicana de Telematica)
Aragon 195 - Mexico D.F.
Tel. (+ 52 5) 3273702 - Fax (+ 52 5) 3273728
AMIS (Asociacion Mexicana de Institutciones de Seguros AC)
Francisco I Madero n. 21
Unidos
Servicios
Mexicanos
y
Turismo
Col Tlacopac, San Angel
Mexico D.F. 01040
Tel. (+ 52 5) 6626161 - Fax (+ 52 5) 6628036
[email protected]
www.amis.org.mx
AMITI (Asociacion Mexicana de la Industria de Tecnologias de Informacion)
Av. Paseo de la Reforma #295 - 6to piso. Col. Cuauhtémoc. Ciudad de México
Tel. 5207 0409 Fax 5207 6016
[email protected]
www.amiti.org.mx
Asociacion Mexicana de Bancos
16de Septiembre n. 27 - Centro Historico
06000 México D.F.
Tel. (+ 52 5) 5100773 / 5100605 - Fax (+ 52 5) 7224350
Asociacion Mexicana de Desarrolladores Turisticos
Viad. Rìo Becerra 11 - Colonia Nàpoles
03810 México D.F.
Tel. (+ 52 5) 6877196 / 6694630 - Fax (+ 52 5) 6877196
Asociacion Mexicana de Hoteles y Moteles
Balderas 33-414
Col. Centro, C.P. 06040 México, D.F.
Tel. 01 55 55 10 8614 / 01 55 55 10 9062
Fax. 01 55 55 10 8874
www.hotelesmexicanos.org
Asociacion Mexicana de Hoteles y Moteles de la Ciudad de Mexico
Thiers, 83 - Colonia Anzures
11590 México D.F.
Tel. (+ 52 5) 2036946 / 2030466 - Fax (+ 52 5) 2037246
Asociacion Mexicana de Publicidad Exterior
San Lorenzo 153 Desp. 103 Col del Valle
03100 México D.F.
Tel. 5575 -6179
Fax 5559-1523
[email protected]
www.ampe.com.mx
Asociacion Mexicana de Sistemas Integrales de Seguridad (AMISIS)
Av. Rio Joaquin n. 5805 - 2° Piso
Colonia Popo - +480 México D.F.
Tel. (+ 52 5) 2542032
Asociacion Nacional de Importadores y Exportadores de la Republica Mexicana, A.C.
(ANIERM)
ANIERM Representación Veracruz
1ro. de Mayo No. 1242, entre Alacio Pérez y Francisco Javier Mina, Col. Flores Magón
C.P. 91900, Veracruz, Ver. México
[email protected]
www.aniermveracruz.org
Istituti e Enti
Comision Nacional Bancaria y de Valores
Insurgentes Sur n. 1971
Colonia Guadalupe Inn
01020 México DF
Tel. 14-54-60-00
[email protected]
www.cnbv.gob.mx
Eurocento De Cooperacion Empresarial
European Community Business Council
Homero N° 256 - Piso 2 - Colonia Polanco
11570 México D.F.
Tel. (+ 52 5) 250533 - Fax (+ 52 5) 2033549
IMPI (Instituto Mexicano de la Propiedad Industrial)
Periferico Sur 3106, 7° Piso
Colonia Jardines del Pedregal
01900 México D.F.
[email protected]
www.impi.gob.mx
Istituto Italiano di Cultura
Avenida Francisco Sosa 77
Col. Villa Coyoacán 04000 México, D.F.
Tel. (+52.55) 55.54.00.44 Fax 55.54.66.62
[email protected]
www.iic.org.mx
Principali Istituti Bancari locali
BANAMEX
Isabel la Católica 44. Col. Centro Histórico. Del. Cuauhtémoc.
C.P. 06000, México, Distrito Federal, México
www.banamex.com
BANCOMER
Av. Universidad N° 1200, Col. Xoco, 03339 Mèxico D.F.
Tel. (+52 5) 6213301
www.bancomer.com.mx
Bancomext (Banca del Governo messicano per
investimenti)
Periferico Sur 4333
Col. Jardines en la Montana - 14210 Mexico D.F.
Tel. (+ 52 5) 2299182/4499000 - Fax (+ 52 5) 4499038
www.bancomext.com
promuovere
BITAL
Paseo de la Reforma N° 156, Col. Juàrez, 06600, Mèxico D.F.
Tel. (+52 5) 7212222
INVERLAT
www.scotiabankinverlat.com
Mexican Investment Board (Consiglio messicano per gli Investimenti)
Paseo de la Reforma, 955
Lomas de Chapultepec - 11000 Mexico D.F.
Tel. (+ 52 5) 3289929 - Fax (+ 52 5) 3289930
www.investinmexico.com.mx
esportazioni
e
Nacional Financiera Snc (Nafin Banca del Governo messicano per promuovere lo
sviluppo industriale e gli investimenti)
Insurgentes Sur 1971, Col. Guadalupe Inn, CP 01020 México D.F.
Tel. 01 800 Nafinsa (623 4672)
[email protected]
www.nafin.com
Santander Mexicano
Paseo de la Reforma N° 211-213, Col. Cuahutèmoc, 06500 Mèxico D.F.
Tel. 6293000
www.santander.com.mx
SERFIN , Centro Corporativo Santa Fè
Prol. Paseo de la Reforma N° 500, Col. Lomas Santa Fè., 01210, Mexico D.F.
Tel. (+52 5) 2578000
Ufficio Commerciale Messicano in Italia (BANCOMEXT)
Via Abbondio Sangiorgio, 12 - 20445 Milano
Tel. 02-3108-381
Fax. 02-3453-7838
[email protected]
www.bancomext.com
Principali Istituti Bancari italiani
Banca Commerciale italiana
Città del Messico
Tel. (+ 52 5) 5334727
Banca di Roma
Montes Urales, 723 - P.H.2 Città del Messico
Tel. (+ 52 55) 52824608