Indicazioni di voto dell`Ufficio presidenziale della SSIC Sezione Ticino

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Indicazioni di voto dell`Ufficio presidenziale della SSIC Sezione Ticino
Votazione popolare del 18 maggio 2014
Indicazioni di voto dell'Ufficio presidenziale
della SSIC Sezione Ticino
VOTAZIONE FEDERALE
NO
SÌ
all'Iniziativa sui salari minimi
all’acquisto dell’aereo da combattimento Gripen
Persone di riferimento:
ing. Vittorino Anastasia
Direttore
ing. Nicola Bagnovini
Vicedirettore
VOTAZIONE CANTONALE
SÌ
NO
all'amnistia fiscale cantonale
al coefficiente d’imposta cantonale
Vista la loro rilevanza sul piano economico e sociale, l'Ufficio
presidenziale della Società svizzera impresari costruttori Sezione
Ticino ha preso posizione su 4 dei 7 temi in votazione popolare il
prossimo 18 maggio.
NO
al salario minimo unico
L'iniziativa che mira ad introdurre un salario minimo unico per
tutti i lavoratori pari a 4’000.- Fr. al mese (22.- Fr. all'ora) non è
certamente nell'interesse né dei lavoratori, né dell'economia in
generale. Il salario minimo unico stabilito dallo Stato, oltretutto il
più alto del mondo, risulterebbe fatale dal punto di vista economico e sociale. A soffrirne maggiormente sarebbero proprio i
lavoratori meno qualificati e coloro che hanno appena terminato
gli studi o la formazione, in quanto non troverebbero più un impiego in un contesto economico delicato, contraddistinto da una
forte concorrenza estera e da una crescente globalizzazione. Il
salario minimo di 4’000 franchi per tutti comporterebbe, come
inevitabile conseguenza, la delocalizzazione della produzione
industriale con conseguente aumento della disoccupazione
locale. Nei casi migliori, la massa salariale delle aziende verrebbe ridistribuita abbassando gli stipendi medio/alti e assumendo
personale qualificato al posto dei più deboli. Pure l’intero sistema
svizzero di formazione professionale duale verrebbe messo in
pericolo, dato che l’interesse per l’apprendistato calerebbe se un
giovane a 16 anni, senza nessuna formazione professionale,
guadagnasse sin dal suo primo giorno di lavoro 4’000 Fr. al
mese.
Il settore della costruzione, sebbene non direttamente toccato da
questo salario minimo (già attualmente ben superiore ai 4’000
franchi/mese), respinge fermamente l’iniziativa per prediligere la via della trattativa tra partner sociali, fatta settore per
settore e considerando i molteplici fattori in gioco nel delicato equilibrio economico e sociale. L'Ufficio presidenziale della
SSIC Sezione Ticino è particolarmente scettico di fronte a ingerenze così spinte dello Stato nei confronti del mercato del lavoro,
che indebolirebbero di fatto la libertà di contrattazione e il partenariato sociale, che sono pur sempre elementi essenziali della
nostra ricchezza nazionale. La lunghissima esperienza della
SSIC nell'ambito dei contratti collettivi di lavoro (certamente tra
quelli socialmente più avanzati) dimostra questa tesi.
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SÌ
all’acquisto degli aerei da combattimento Gripen
Ogni Nazione deve poter contare su una corretta organizzazione
della sicurezza e il controllo dello spazio aereo rappresenta, in tal
senso, un tassello irrinunciabile. Se si pensa che sono attorno al
milione gli aerei che transitano ogni anno sopra il territorio svizzero, è più che giustificata la scelta di sostituire parte dei 54 aerei
da combattimento F-5 Tiger, ormai obsoleti, con 22 moderni
aviogetti. Lasciare scoperto lo spazio aereo svizzero sarebbe
come consentire il transito dei veicoli pesanti nella galleria del
San Gottardo (anch’essi ben oltre il milione all’anno) senza averne il controllo. Pure le ricadute economiche di questo progetto – quelle dirette in termini di controprestazioni interessanti per
imprese svizzere e ticinesi e quelle indirette legate alla credibilità
e all’indipendenza della nostra nazione – meritano di essere
considerate per questa votazione.
SÌ
Persone di riferimento:
ing. Vittorino Anastasia
Direttore
ing. Nicola Bagnovini
Vicedirettore
all'amnistia fiscale cantonale
L’amnistia fiscale è un valido strumento per favorire la reintroduzione di capitali non dichiarati nel circolo economico, con tutti i
benefici fiscali e gli investimenti che ne derivano. È chiaro che la
soluzione migliore sarebbe stata quella di attuare un’amnistia
federale ma, viste le difficoltà, occorre accontentarsi della soluzione cantonale.
La SSIC TI è dunque favorevole alla modifica della Legge
tributaria con la quale si offre la possibilità ai contribuenti che
vorranno far capo all'autodenuncia, esente da pena, di essere
tassati con un'aliquota del 30% per il recupero delle imposte
cantonali sottratte negli ultimi 10 anni.
NO
al coefficiente d’imposta cantonale
Le finanze del Canton Ticino sono problematiche e, per questo,
la SSIC TI è da molti anni schierata a favore della revisione dei
compiti dello Stato, finalizzata alla riduzione delle spese correnti
(compito delicato e impopolare, ma necessario). L’introduzione
del moltiplicatore cantonale d’imposta (un meccanismo di aumento automatico delle imposte ogni volta che il disavanzo cantonale supera il 4% annuo) va proprio nella direzione opposta al
freno alla spesa pubblica. Il freno ai disavanzi pubblici rappresenta infatti una soluzione troppo comoda (almeno politicamente)
per migliorare i bilanci, il tutto a detrimento delle persone e delle
aziende che già ora si assumono l'intero carico fiscale cantonale.
Il prossimo 18 maggio è dunque importante respingere la
modifica della Costituzione cantonale per evitare ulteriori
aumenti delle imposte a carico delle persone fisiche e giuridiche oltre che per non compromettere l’attrattiva della piazza
economica ticinese, già oggi confrontata da una crescente pressione internazionale.
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SSIC Sezione Ticino, 23 aprile 2014