La lettura critica delle riviste biomediche: il ruolo dell`Università Oggi

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La lettura critica delle riviste biomediche: il ruolo dell`Università Oggi
Oggi
Vol. 99, N. 12, Dicembre 2008
Pagg. 587-589
La lettura critica delle riviste biomediche: il ruolo dell’Università
Gian Franco Gensini, Andrea A. Conti
Riassunto. Indagini britanniche e statunitensi documentano che il tempo settimanalmente dedicato dai medici alla lettura critica delle riviste biomediche è limitato ed aumentabile, anche alla luce del fatto che i clinici necessitano sempre più spesso di informazioni sanitarie garantite ed aggiornate. Le competenze critiche di valutazione della
letteratura medica possono e devono essere insegnate in ambiente accademico. L’Università, ed in particolare la Facoltà medica, annovera, tra le sue missioni di fondo, la didattica, la ricerca e l’assistenza. Una didattica moderna, efficace ed efficiente, della lettura critica delle riviste biomediche rappresenta un elemento formativo-metodologico importante nella Facoltà medica, configurandosi, infatti, come strumento di analisi ragionata del profilo della ricerca biomedica e di sintesi ed incorporazione dei risultati di tale
ricerca nella pratica assistenziale quotidiana.
Parole chiave. Educazione continua in medicina, letteratura biomedica, Medicina basata sulle Evidenze, storia della medicina, Università.
Summary. The role of the University in the critical evaluation of biomedical literature.
British and US surveys document that the time dedicated weekly by physicians to the
critical evaluation of biomedical journals is limited and should be expanded. This in the
light of the fact that clinicians increasingly need controlled and updated medical information. The critical interest and competence in the evaluation of medical literature may
be taught at the University. Universities, and in particular Medical Schools, include,
among their tasks, education, research and health care. A modern and effective education
in the critical analysis of biomedical journals should represent an important methodological feature of Medical Schools, given that it can constitute an instrument for the reasoned analysis of the profile of biomedical research and for the synthesis and incorporation of research results into daily clinical practice.
Key words. Biomedical literature, clinical medicine, Evidence Based Medicine, history
of medicine, medical education, University.
«It is much simpler to buy books than to read them
and easier to read them than to absorb their contents.
Too many men slip early out of the habit of studious
reading, and yet that is essential...».
Sir William Osler, 1849-1919
Introduzione
In un suo stimolante testo del 1997, David Sackett, da molti considerato il padre della Evidence Based Medicine, documentò chiaramente che, mentre gli
studenti di medicina dedicavano tra 60 e 120 minuti
(intervallo della mediana) alla settimana alla lettura
della letteratura specialistica, gli specializzandi vi
consacravano da 0 a 30 minuti, laddove gli assistenti
riservavano a tale attività da 10 a 90 minuti1.
Questi numeri impongono una riflessione approfondita, se si considera che, come testimoniato
da fonti affidabili, i clinici necessitano di informazioni biomediche garantite ed aggiornate almeno
in due occasioni ogni tre pazienti che giungono alla loro osservazione professionale2. I dati finora citati risalgono agli anni ’80 e ’90, ed è pertanto ragionevole supporre che il carico di informazioni necessarie risulti oggi, parallelamente alla crescita
delle conoscenze biomediche, ancora maggiore.
Dipartimento di Area Critica Medico Chirurgica, Università; Fondazione Don Carlo Gnocchi, IRCCS S. Maria agli
Ulivi; Centro Italiano per la Medicina Basata sulle Prove, Firenze.
Pervenuto il 25 novembre 2008.
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Recenti Progressi in Medicina, 99, 12, 2008
L’esigenza di un aggiornamento completo e corretto costituisce quindi, oggi più che mai, un compito
deontologico del medico del terzo millennio. Purtroppo il tempo, una delle risorse più preziose, ma
meno disponibili, rappresenta un fattore limitante
la possibilità dell’aggiornamento professionale, e
pertanto l’ottimizzazione del tempo dedicato alla
lettura critica della letteratura biomedica diventa
imprescindibile.
In questa prospettiva appare particolarmente
apprezzabile l’articolo di Piatti e De Fiore, contenuto in questo numero della rivista (pagine 590-8),
articolo che ha, tra i suoi molti meriti, quello di fare il punto, in modo sintetico ed incisivo, sull’importanza, culturale, operativa e relazionale, che la
lettura delle riviste professionali ha per i medici e,
più in generale, per tutti gli operatori sanitari3. Gli
Autori, muovendo dalla consapevolezza che leggere è un elemento fondamentale della formazione
continua in sanità, sottolineano che il modello della ricerca di informazioni “al momento del bisogno”
dovrebbe essere rimpiazzato da nuovi paradigmi,
tra cui in particolare quello della sorveglianza attiva delle riviste biomediche nell’economia di una
gestione sempre più efficace ed efficiente delle conoscenze in sanità.
chiamato a dedicare spazi e risorse alla ricerca guidata, cartacea ed elettronica, della letteratura sanitaria.
“Cercare gli articoli” non è, in modo parziale e
riduttivo, ricorrere distrattamente ad un unico archivio elettronico, soltanto perché accessibile e gratuito. Recuperare con criterio la letteratura
biomedica è sapersi avvalere, in modo armonico
ed integrato, di diversi strumenti informatizzati,
per rimanere nel campo della ricerca elettronica
delle informazioni sanitarie. Oggi sono largamente disponibili banche dati sanitarie come pure journal club, meta-archivi ed anche motori di ricerca
di grande interesse. Uno dei più interessanti per il
medico, Google Scholar, è per l’appunto dedicato
alla ricerca di documenti di tipo accademico, consente di porre quesiti specifici e tende a garantire
l’accesso al testo integrale degli articoli biomedici,
e non solo al loro riassunto6.
Al proposito, “analizzare un articolo” non è
leggere frettolosamente la sezione dei metodi nel
summary; anche in questo passaggio della costruzione di un patrimonio solido e consapevole di
conoscenze biomediche, la Facoltà medica ha notevoli responsabilità nella formazione dei giovani. Indagini condotte negli ultimi dieci anni in
Gran Bretagna e negli Stati Uniti indicano chiaramente che le prospettive di lettura scientifica
Negli ultimi anni, come abbiamo avuto il piacedei medici di medicina generale britannici e degli
re di esplicitare in altre occasioni su queste stesse
internisti statunitensi intervistati risultavano in
pagine4, il quadro dei saperi in campo sanitario si
diversa misura migliorabili7,8. Nel tentativo di
è notevolmente articolato, arricchendo i tradizionali “sapere”, “saper fare” e “saper essere” con forfronteggiare, al contempo, la cronica mancanza di
me quali il “saper far fare” ed il “sapere continuatempo degli operatori sanitari, il British Medical
re a formarsi”. La lettura critica della letteratura
Journal ed altre riviste biomediche, anche sulla
biomedica risulta parte essenziale di quest’ultima
spinta della Evidence Based Medicine9, hanno initipologia di sapere, che può/deve essere insegnata
ziato a richiedere agli autori degli articoli “abed appresa. Il ruolo dell’Università, e segnatastract strutturati”, più articolati ed informativi, e
mente della Facoltà medica, in questo scenario, ririquadri di “punti chiave” che, a corredo della letsulta di grande rilievo. Gli studenti di oggi sono gli
tura integrale del testo, sempre necessaria, siano
operatori sanitari di domani e l’ambiente formatiin grado di esplicitare rapidamente, ma del tutto
vo accademico è chiamato a mettere a loro disposicorrettamente, il contenuto del lavoro. Un apzione gli strumenti per il cosiddetto “lifelong learproccio del genere viene oggi richiesto anche nelning”, integrando la trasmissione delle conoscenze
la didattica universitaria della lettura critica delbiomediche con la condivisione degli strumenti di
l’articolo scientifico, ed esercizi di scrittura delle
aggiornamento continuo5. Una matricola della Fadiverse sezioni dell’articolo risultano particolarmente utili ed attraenti sia per gli studenti del
coltà medica che si specializzi dopo la laurea ha di
corso di laurea che per gli specializzandi delle
fronte a sé più di dieci anni di studi. Se si considescuole mediche. L’ambiente universitario offre inra la velocità con cui le conoscenze biomediche si
fatti la possibilità di intervenire sia a livello premodificano e l’entità incrementale della letteratusia a livello post-laurea sulle capacità critiche dei
ra specialistica, un approccio metodologicamente
giovani in formazione con riferimento alla analisolido e diffusamente applicabile di ricerca, analisi e quindi alla sintesi ragionata delle evidenze
si e sintesi dei risultati degli articoli delle riviste
biomediche.
biomediche rappresenta una competenza di base
Con riferimento a queche la Facoltà medica ha
st’ultimo punto, la sintesi
la missione di condividere
da parte del discente
con gli studenti.
Una sintesi attiva e ragionata, che può e dedei risultati del lavoro
ve essere insegnata allʼUniversità nei suoi
riportato sulla rivista
La ricerca tempestiva
aspetti metodologici, è il processo di idenscientifica non consiste
ed appropriata delle fonti
tificazione degli elementi essenziali dello
nello scorrere brevebiomediche di riferimenstudio e, in modo concomitante, la valutamente le conclusioni del
to è il pre-requisito di
zione della quota di trasferibilità della ricertesto intero, o addirituna lettura critica miratura soltanto del riasta e produttiva, ed il corsunto.
so di laurea in medicina è
G.F. Gensini, A.A. Conti: La lettura critica delle riviste biomediche: il ruolo dell’Università
Leggere criticamente l’articolo biomedico significa infatti saper discernere anche quale e quanta
sia l’applicabilità del messaggio finale del testo
scientifico alla attività professionale quotidiana.
Seppure in questo passaggio l’esperienza individuale del lettore medico, maturata nel tempo, risulti estremamente preziosa, un valido approccio
valutativo deve essere proposto e condiviso precocemente nel corso degli studi medici per equipaggiare presto gli studenti in medicina con una “cassetta di attrezzi” metodologici che essi potranno/dovranno naturalmente arricchire progressivamente, ma che costituisca comunque una dotazione
critica di base sicura ed affidabile.
Piatti e De Fiore concludono la loro revisione
puntualizzando che leggere le riviste professionali risulta fondamentale per i medici in quanto è di ausilio per mettere a fuoco ciò che non conoscono, offre spunti conoscitivi che fungono da
inneschi per la ricerca e la personalizzazione di
ulteriori conoscenze, ed infine avvicina l’ambito
della ricerca al mondo della pratica professionale3.
Una didattica moderna, proattiva ed interattiva, della lettura critica delle riviste biomediche,
costituisce un elemento formativo-metodologico
importante nella Facoltà medica, proponendosi
come strumento di analisi ragionata del profilo
della ricerca biomedica e di sintesi ed incorporazione dei risultati di tale ricerca nella pratica
assistenziale quotidiana10.
Indirizzo per la corrispondenza:
Dott. Andrea Alberto Conti
Università
Dipartimento di Area Critica Medico Chirurgica
Viale Morgagni, 85
50134 Firenze.
E-mail: [email protected]
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Relativamente a questo ultimo punto, ed in conclusione, la Facoltà medica annovera, tra le sue missioni di fondo, la didattica, la ricerca e l’assistenza.
Ringraziamenti. Gli autori ringraziano la prof. Luisa Camaiora per la revisione linguistica del Summary.
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