Calibre LUC - Mille Miglia

Un quarto di secolo
di modelli Mille Miglia
La Maison Chopard è associata alla Mille Miglia dal 1988 e questa
partnership di lunga data ha dato vita a una collezione iconica, ricca di
numerosi insegnamenti. Flashback su 25 anni di modelli Mille Miglia.
Esistono collezioni che, in modo del tutto naturale, anno dopo anno, diventano un
riferimento nell’universo orologiero. La collezione Mille Miglia di Chopard ne fa parte.
Non solo i modelli Mille Miglia hanno scritto un importante capitolo degli orologi
sportivi, ma l’evoluzione che ha caratterizzato anno dopo anno la collezione, da ormai
un quarto di secolo, è ricca di insegnamenti.
Cominciamo con il ricordare il principio di base. Tutti gli anni, dal 1988, Chopard
presenta un modello Mille Miglia prodotto in edizione limitata e riservato ai
partecipanti alla celebre corsa italiana. Vi sono solo due eccezioni all’inizio
dell’avventura: il 1989 e il 1992, anni in cui sono stati proposti rispettivamente un
portachiavi e dei gemelli da polso. Dal 1997 in poi, oltre agli esemplari riservati ai
piloti in gara, gli orologi Mille Miglia sono stati commercializzati in edizioni limitate. Il
numero di esemplari della serie è sempre pari all’anno, il che significa che in
occasione della prossima edizione saranno proposti al pubblico 2014 cronografi Mille
Miglia in acciaio, oltre ai 410 esemplari riservati ai concorrenti.
Banco di prova e mutazioni
Oltre ai modelli analizzati individualmente, l’interesse della collezione Mille Miglia nel
suo insieme è la sua valenza di testimone dei tempi. È il riflesso dell’evoluzione di
un’industria che è profondamente cambiata e i cui prodotti oggi sono lontani anni
luce da quanto si faceva un quarto di secolo fa. Per convincersi, è sufficiente mettere
a confronto, uno accanto all’altro, il primo modello del 1988 e quello del 2014. Due
orologi, due cronografi, due mondi che da soli esprimono il cammino all’orologeria in
generale e da Chopard in particolare. “Motorizzazioni”, dimensioni, affidabilità,
caratteristiche tecniche e qualità dei materiali hanno subìto una significativa
evoluzione.
Le collezioni orologiere che propongono ogni anno un nuovo modello sono rare ed è
proprio questa qualità e questa ricchezza della collezione Mille Miglia che aggiunge
valore alla dimensione creativa dei segnatempo. L’edizione Mille Miglia realizzata per
la gara funge da banco di prova per i team tecnici e i designer di Chopard, proprio
come accade per le scuderie e l’industria automobilistica. Questa collezione è una
fucina di idee che si è evoluta nel tempo integrando nei propri codici genetici i
migliori sviluppi e rifiutando gli elementi meno convincenti. Un po’ come una specie
animale che subisce una mutazione e adotta alcuni codici piuttosto che altri, per
adattarsi all’evoluzione del tempo.
Un quart de siècle de modèles Mille Miglia - 1/3
Rimane il fatto che i modelli Mille Miglia rivelano una vera e propria coerenza
d’insieme. Una coerenza sottolineata da elementi che, in alcuni casi, hanno
caratterizzato i modelli per 25 anni, alla stregua delle automobili mitiche che hanno
attraversato le epoche mantenendo intatta la loro identità forte. Il colore rosso –
spesso associato al nero – e il logo a freccia dei Mille Miglia figurano senz’altro tra i
codici forte e immateriali della collezione. Il carattere sportivo dei modelli –
praticamente sempre cronografi –, la presenza di un tachimetro e l’utilizzo di
sostanze luminescenti per una migliore leggibilità del quadrante – come sui cruscotti
delle auto classiche – sono le altre caratteristiche che hanno segnato la collezione.
Le numerose “prime”
Numerose “prime” hanno accompagnato l’evoluzione della collezione Mille Miglia. Nel
1990, per esempio, per la prima volta, si ricorre a un movimento meccanico integrato
in un cronografo con rattrappante da gara in acciaio. Eccezion fatta per quell’anno, i
modelli Mille Miglia sono sempre stati orologi da polso. Il 1994 segna l’arrivo del
primo cinturino in caucciù che s’ispira al battistrada del celebre pneumatico Dunlop
Racing degli anni 1960, un elemento caratteristico ripreso successivamente in
numerosi modelli; l’integrazione totale del cinturino in caucciù alla cassa fa la sua
comparsa nel 2011. L’anno 1997 è ricordato per l’arrivo di due caratteristiche
fondamentali della collezione: l'utilizzo di movimenti meccanici (a carica automatica)
in tutti i modelli da quella data in poi e l’inizio della commercializzazione degli orologi,
proposti tutti gli anni in serie limitata. Altro elemento forte della collezione: dal 2000
in poi, tutti i movimenti meccanici a carica automatica sono cronometri certificati dal
COSC.
La collezione Mille Miglia comprende oggi due linee, Classic e GT XL. La prima s’ispira
alle auto più antiche che hanno partecipato alle gara Mille Miglia tra il 1927 e il 1940
mentre la seconda, più tecnica e di dimensioni importanti, trae la propria essenza
dalle auto più recenti che hanno corso tra il 1940 e il 1957.
Negli anni più recenti, sottolineiamo qualche particolare evoluzione stilistica: l'utilizzo
di una lunetta in alluminio anodizzato nero nel 2012, la scelta dei pulsanti a “fungo”
nel 2013 e il massiccio ritorno del rosso sul quadrante nello stesso anno.
Il modello del 2014 è realizzato in un’edizione limitata di 2014 esemplari in acciaio e
250 in oro rosa. Per la prima volta, gli esemplari dedicati ai partecipanti si
distinguono per la dicitura “Competitor” sul quadrante. Quest’ultima edizione è la
quintessenza di un quarto di secolo di collezione Mille Miglia. È un cronografo che,
pur ispirandosi alle auto più antiche che hanno partecipato alla Mille Miglia, evidenzia
un aspetto decisamente moderno e contemporaneo; con il suo carattere vintage (per
il quadrante, il cinturino in pelle e l'incisione sul fondello) ma anche puramente
orologiero (per il fondello con vetro zaffiro che lascia ammirare il movimento
Un quart de siècle de modèles Mille Miglia - 2/3
automatico), è un fedele discendente di una delle più ricche collezioni di orologi
sportivi della storia.
Un quart de siècle de modèles Mille Miglia - 3/3