11 - Fondazione Di Liegro
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07/11/2015 VOLONTARI E FAMIGLIE IN RETE PER LA SALUTE MENTALE Edizione 2015 Nei meandri del cervello: dallo sviluppo del cervello alla nascita della mente allargata A cura del dr. Josè Mannu, responsabile scientifico della Fondazione, psichiatra, psicoterapeuta, responsabile della Comunità Terapeutica Urbania ASLRM B Materiale didattico di proprietà della Fondazione Internazionale Don Luigi Di Liegro onlus, realizzato per il corso “Volontari e famiglie in rete per la salute mentale” edizione 2015 7 novembre 2015 La mente dentro il cervello • Nel tracciare una definizione di processi mentali e processi cerebrali esistono tre scuole fondamentalmente: – Quella che identifica i processi mentali con quelli cerebrali – Quella che distingue i due nel senso che sostiene che diversi processi cerebrali possono produrre uguali processi mentali – Una terza scuola di pensiero sostiene che i processi mentali comprendono quelli cerebrali e quelli che avvengono fuori dal cervello 1 07/11/2015 CHOMSKY FOUCAULT Il dilemma tra natura umana e condizione umana Foucault e io stiamo scavando una galleria nella stessa montagna ma da due direzioni diverse … Ritengo cioè, che ogni atto di creatività scientifica dipenda da due fattori: uno è rappresentato da un certo insieme di strutture costitutive della mente umana; l’altro è formato da alcune condizioni sociali e intellettuali. (Chomsky) Ipotesi della mente allargata • L’ipotesi della mente allargata è molto semplice: la nostra mente non è contenuta dentro la scatola cranica o dentro il nostro corpo ma si espande nel mondo circostante (Levy, 2007) • La mente include cioè una serie di risorse che non sono limitate al sistema di connessioni neuronali ma comprende anche le modalità utilizzate per entrare in rapporto con il mondo • Possiamo sostenere che la mente rappresenta l’insieme di: cervello - corpo - mondo circostante La mente allargata: conseguenze • La mente è intrinsecamente “incarnata”, ovvero intimamente connessa all’attività sensomotoria della persona (Gallese, 2008) • In secondo luogo, è intrecciata all’ambiente fisico immediatamente circostante, ed è da esso co-creata; infine, essa si costruisce in base all’interazione con la mente altrui. • Una mente quindi intrinsecamente aperta all’intersoggettività, e costruita dall’interazione con il corpo e con la mente degli altri. 2 07/11/2015 Cosa si prova ad essere un pipistrello Extended cognition La persona priva di vista utilizzando il bastone, cessa di sperimentare il bastone. Sperimenta l’oggetto toccato dal bastone. Il bastone è parte della realizzazione della percezione del mondo da parte della persona La mente fuori dal cervello • L’azione sulle strutture esterne o sugli oggetti esterni che vengono resi usufruibili dalla persona sono parte di ciò che è la cognizione (Rowlands, 2010) • Quando una persona priva di vista scopre un oggetto di fronte a lei, dove avviene questa scoperta?: sicuramente in parte nel cervello, poi anche nel corpo, ma poi anche nel bastone e nell’interazione tra il bastone e il mondo 3 07/11/2015 Tra il 1594 e il 1597, nel Globe Theatre, un famoso attore Edward Alleyn riusciva a recitare in circa 71 ruoli diversi di cui 52 o 53 erano nuovi per lui. Inoltre gli attori non avevano il testo completo delle parti da recitare. Per capire come riuscivano gli attori a confrontarsi con queste difficoltà bisogna tener presente il fatto che la rappresentazione non era un fatto individuale ma sociale. Retreat di York La natura come veicolo: il situazionismo • Separandosi dai rapporti con le persone, il folle entra in contatto con la natura dove è immerso il Retreat • La natura, nella nostra cultura, ha il ruolo di “creatore” come descritto dai mistici della “cabbala” 5000 anni fa (Spinoza: “Etica”) • Il recupero del rapporto con la natura-creatore dovrebbe essere il mezzo attraverso cui la persona recupera la salute • In realtà l’operazione che prevale è l’isolamento della persona dal punto di vista interumano 4 07/11/2015 Il principale requisito nella conoscenza delle malattie mentali è un’accurata definizione dei diversi processi patologici. Per la soluzione di questo problema uno dovrebbe avere, da un lato, conoscenza dei cambiamenti fisici che avvengono nella corteccia e dall’altro i sintomi mentali associati con essa …. … Se noi possedessimo una conoscenza completa di questi tre ambiti: anatomia patologica, sintomatologia o etiologia, noi avremmo una classificazione uniforme e standard delle malattie mentali Le due facce della persona LA CONDIZIONE UMANA: IL LIBERO ARBITRIO Libet negli anni ‘80 aveva scoperto che registrando i segnali elettroencefalografici di soggetti, mentre questi eseguivano a loro piacimento un compito semplice (ad esempio, piegare un dito), in una regione, conosciuta come area motoria supplementare (SMA), si osservavano dei potenziali elettrici (potenziali di prontezza), alcune centinaia di millisecondi prima di avvertire la "sensazione di volere". L'anticipo sistematico dell'attività cerebrale rispetto a una decisione assunta in un momento liberamente scelto dal soggetto fu considerata la prova del fatto che il cervello decide di compiere il movimento prima che il soggetto decida consapevolmente di effettuare il movimento. L’esperimento di Libet 5 07/11/2015 Il caso Phineas Gage: il problema del libero arbitrio e della responsabilità “Gage era bizzarro, insolente, capace a volte delle più grossolane imprecazioni (da cui in precedenza era stato del tutto alieno), poco riguardoso nei confronti dei compagni, insofferente di vincoli e consigli che contrastassero I suoi desideri, a volte tenacemente ostinato, e però capriccioso e oscillante, sempre pronto a elaborare molti programmi di attività future che abbandonava non appena li aveva delineati sebbene li avesse programmati in maniera che altri giudicavano estremamente fattibili. Un bambino nelle sue manifestazioni e capacità intellettuali ma con le passioni animali di un adulto robusto. Prima del danno, sebbene non avesse frequentato le scuole, possedeva una mente ben equilibrata, ed era visto da coloro che lo conoscevano come una persona accorta, abile uomo d’affari, molto energico e costante nell’eseguire tutti I suoi programmi operativi. A questo proposito la sua mente era radicalmente cambiata, in maniera così marcata che I suoi amici e parenti dicevano che “non era più Gage”” John Harlow 1868 La corteccia prefrontale si configura come elemento cruciale del comportamento motivato, e infatti lesioni di questa struttura danneggiano la motivazione: il comportamento diventa privo di scopo, caotico, i soggetti possono apparire apatici e incapaci di attribuire valore a cose, persone, eventi. Nell’uomo, la sua maturazione (e quella delle funzioni da essa dipendenti, inclusa la capacità di controllo sugli stati motivazionali), si completa soltanto intorno ai 18 anni 6 07/11/2015 Alcuni numeri del cervello Il cervello umano contiene più di 160 trilioni di connessioni sinaptiche. Queste connessioni sinaptiche originano da miliardi di neuroni. Tutti noi abbiamo questi neuroni e queste connessioni ma il “modo” in cui avvengono queste connessioni dipende dall’ambiente Ogni neurone riceve informazioni da centinaia o migliaia di altri neuroni e invia informazioni ad altrettanti neuroni Attualmente si utilizza la risonanza magnetica funzionale nella ricerca la cui risoluzione massima è di 1 mm cubico 1 mm cubico contiene 300 milioni di connessioni sinaptiche Quindi anche nell’osservazione più accurata vi è una enorme quantità di circuiti alcuni dei quali si trovano al di fuori della possibilità di osservazione Cervello e neuroplasticità • Il cervello è una rete dinamica mutabile. Peculiarità che gli permette di aggiornarsi continuamente in funzione delle necessità comunicative e computazionali. • A chi andava a scuola 20 o 30 anni fa veniva insegnato che i circuiti del cervello sono permanenti, ovvero che quando raggiungiamo l’età adulta abbiamo un certo numero di cellule cerebrali organizzate in schemi o circuiti neurali fissi, e man mano che invecchiamo li perdiamo. Pensavamo che sotto molti punti di vista saremmo inevitabilmente diventati come i nostri genitori, poiché potevamo usare soltanto alcuni schemi neurali ereditati geneticamente da loro. Oggi sappiamo che questo è un errore: ciascuno di noi è un lavoro in corso per tutta la vita. Neuroplasticità e sviluppo • Nei primi tre anni di vita vi è una crescita rapida, geneticamente determinata delle connessioni sinaptiche (l’emisfero destro è quello dominante) • Nel periodo preadolescenziale la rapida crescita delle sinapsi dei primi tre anni ritorna in questo periodo: questo eccesso di connettività può ridurre la velocità di elaborazione delle informazioni • Nell’adolescenza l’enorme crescita sinaptica subisce un rimodellamento con distruzione programmata delle connessioni inutilizzate (la potatura “pruning” che avviene intorno ai 20 anni e secondo alcuni arriva fino ai 25 anni) 7 07/11/2015 Neuroplasticità ed evoluzione • • In un bambino di due o tre anni il numero delle sinapsi per ciascun neurone è di circa 15.000 (Gopnick, et al., 1999). Questo numero è circa il doppio rispetto al numero delle sinapsi presenti nel neurone di un cervello adulto. Nel processo di crescita avviene quella che viene definita “potatura delle sinapsi” fenomeno particolarmente evidente all’età di 20 anni. Le esperienze soggettive determinano quali connessioni saranno rafforzate e quali potate; le connessioni che sono state più utilizzate verranno conservate. I neuroni debbono avere una funzione per sopravvivere. Senza questa funzione i neuroni muoiono attraverso un processo chiamato apoptosi in cui il neurone che non trasmette o non riceve informazioni, muore. Le connessioni inefficaci o deboli sono “potate” allo stesso modo in cui un giardiniere pota una pianta per darle la forma desiderata. È la neuroplasticità che permette il processo di potatura delle connessioni, permettendo al cervello di adattarsi all’ambiente di vita. Potatura della grigia e mielinizzazione del cervello • Mentre si riduce la sostanza grigia, aumenta quella bianca con la mielina. • L’aumento della mielina rende le informazioni tra neuroni più rapide • La mielinizzazione è più marcata in alcune aree: nel fascio che unisce l’area di Broca con quella di Wernicke, i fasci connessi al movimento, il lobo parietale: interpretazione degli stimoli e frontale: concentrazione Adolescenti • La melatonina si alza nella notte due ore più tardi che negli adulti e si abbassa la mattina due ore più tardi che negli adulti • Il sistema della ricompensa: incentivi, motivazione, rischio, gratificazione, godimento, umore sono controllati dal sistema dopaminico. 8 07/11/2015 La sostanza dell’adolescenza: la dopamina • Le vie nervose che utilizzano la dopamina come mediatore sono tre: un’area del tronco encefalico detta “tegmento” (ATV), un grappolo di cellule chiamate “nucleo accumbens” e l’enorme corteccia prefrontale. • La via nervosa che collega l’accumbens con l’ATV è più antica che motiva alla ricerca di cibo, sessualità, rischio • La via che coinvolge anche il lobo prefrontale è più recente, si forma ai 18 anni ed è quella che fa valere il nostro intelletto per ottenere cose desiderabili • Il circuito della ricompensa si forma prima della corteccia prefrontale con la quale si collega in tarda adolescenza. Il periodo adolescenziale è non il periodo dell’impulsività ma quello della ricerca del rischio. Le due facce della persona LA NATURA UMANA: I NEURONI SPECCHIO 9 07/11/2015 “I neuroni specchio sono adiacenti ai neuroni motori e si attivano quando il soggetto si limita ad osservare il comportamento di un’altra persona che, per esempio, allunga una mano per prendere un bicchiere. Lo schema di eccitazione indotto nell’osservatore imita esattamente lo schema motorio che egli stesso attiverebbe per raggiungere il bicchiere. In altri termini, le informazioni visive che riceviamo quando osserviamo le azioni degli altri vengono schematizzate, nel nostro cervello, in rappresentazioni motorie equivalenti, grazie all’attività di questi neuroni specchio” (Rizzolati, 2006). I neuroni specchio • Per la nostra corteccia motoria, anche adulta, guardare e agire sono quindi esattamente la stessa cosa • Tuttavia la cosa interessante è che nella gestione del movimento non esiste il neurone che muove il pollice, ma esiste il neurone che attiva la “presa di precisione” e questo neurone si attiva “prima” che la mano tocchi l’oggetto Guardare e toccare • I neuroni specchio si attivano sullo scopo dell’azione, non sul movimento e l’attivazione è indipendente dall’oggetto, cioè il neurone che risponde alla “presa di precisione” risponde sia che si prenda una nocciolina o un chiodo mentre non risponde se lo sperimentatore prende in mano un grosso barattolo (“presa a mano piena”) Guardare cosa 10 07/11/2015 Nell’uomo l’area del linguaggio si attiva durante l’osservazione di azioni Nell’uomo quest’area si attiva anche durante l’osservazione di azioni mimate Sembra quindi che la differenza fondamentale tra il sistema specchio dell’uomo e quello della scimmia sia proprio la possibilità per quello dell’uomo di riconoscere come azioni anche le azioni mimate (“fare finta” di prendere qualcosa che non c’è) e le azioni intransitive (non dirette verso un oggetto: disegnare figure geometriche nello spazio con un braccio) L’osservazione del movimento determina una modulazione ciclica dell’eccitabilità dei muscoli Specificità del cervello umano I concetti da non dimenticare VEDERE E SENTIRE RELAZIONI Vedere relazioni: il concetto di comparazione 11 07/11/2015 Ruolo della musica nella socialità • Già Darwin intuì che i più rilevanti aspetti adattativi della musica siano costituiti da fattori legati all’interazione sociale: l’uomo è un animale fortemente sociale come abbiamo visto • La musica è un’esperienza essenzialmente sociale, collegata a cerimonie, rituali, lavori di gruppo e vita quotidiana • Elemento identitario di aggregazione dei giovani soprattutto a partire dagli anni ‘60/70 Il priming nella musica • Il priming determina delle aspettative cioè delle anticipazioni sugli eventi musicali che si stanno per verificare sulla base di quelli che li hanno preceduti • Un’emozione positiva è connessa al fatto che il compositore soddisfi queste aspettative • Le aspettative sono frutto delle regolarità acquisite attraverso l’esposizione alla musica del mondo culturale in cui si vive 12 07/11/2015 Effetto Mozart • 84 studenti, divisi in tre gruppi, furono sottoposti all’ascolto di tre musiche diverse: il primo ascoltò un ritornello, il secondo una sinfonia di Mozart e il terzo silenzio • Il gruppo “Mozart”, sottoposto a test di ragionamento spaziale ottenne un punteggio superiore di 10 punti rispetto agli altri. L’effetto durò per 15 minuti dopo l’ascolto • La musica mozartiana è in grado di favorire l’organizzazione dei circuiti neuronali, rafforzando i processi cognitivi e creativi dell’emisfero destro La musica di Wolfgang Amadeus Mozart (1756-1791 ) aiuta ad organizzare i circuiti neuronali di alimentazione nella corteccia cerebrale, soprattutto rafforzando i processi creativi dell’emisfero destro associati al ragionamento spazio-temporale. La nostra società si preoccupa troppo dell’intelligenza: esami di ammissione all’Università, colloqui di lavoro privilegiano il pensiero lineare dell’emisfero sinistro; tali abilità sono essenziali, ma possono non essere così basilari come la capacità di ascoltare e di parlare. Se sussiste l’incapacità di saper ascoltare si può verificare l’incapacità di progredire verso sofisticate tecniche di apprendimento. Sviluppare un ascolto corretto è il segreto per accedere all’ ‘effetto Mozart’ . Afasia e musica • E’ relativamente frequente l’osservazione di soggetti afasici che non riescono a pronunciare nulla di intellegibile, ma sono invece in grado di produrre canzoni riconoscibili; tutti questi casi portano un certo sostegno all’ipotesi di una generica dominanza dell’emisfero destro per quanto concerne le capacità musicali 13 07/11/2015 I concetti da non dimenticare LA COSTANZA Il bisogno di costanza “il colore di una superficie cambia di poco o nulla anche quando la superficie è vista con illuminanti differenti. Una superficie verde rimarrà verde sia che la vediamo all’alba, al crepuscolo oppure a mezzogiorno in una giornata nuvolosa o di sole. Eppure se misurassimo la quantità di luce rossa, verde o blu riflessa dalla foglia in queste condizioni differenti, scopriremmo notevoli variazioni” Non esistono colori bensì colori costanti (Semir Zeki) Il recovery Avere persone su cui fare affidamento Avere una routine quotidiana Avere dei posti dove passare il tempo Affrontare un giorno alla volta Avere delle persone su cui fare riferimento Considerare la spiritualità come fonte di possibile sostegno • Recuperare la speranza • • • • • • 14 07/11/2015 I concetti da non dimenticare IL COLORE E LE RELAZIONI Colori e ambiente • In architettura i colori hanno spesso la funzione di unire parti diverse o di definire confini tra parti che altrimenti non si differenzierebbero • Spesso sono trascurati eppure i colori spesso denotano un paese, basti pensare alle case colorate di Ponza o alle case bianche di Ibiza o al rosso pompeiano ecc I colori di Newton Newton scoprì che i colori sono una proprietà della luce e mediante un prisma di quelli che si vendevano nei mercatini inglesi elaborò la teoria della luce bianca suddivisa in sette colori: rosso, arancione, giallo, verde, blu, indaco e violetto . La scelta di sette colori non poggiava su basi scientifiche, ma filosofiche, in particolare sulla teoria sofistica della connessione tra colori, note musicali (sette), pianeti (allora erano ritenuti essere sette) e giorni della settimana (sempre sette) 15 07/11/2015 I colori di Goethe Al contrario di Newton Goethe propose una teoria dei colori “soggettiva”, della persona che guarda. Che i colori siano una proprietà della luce è vero come è altrettanto vero che i colori esistono nella misura in cui esiste la persona che li vede “Se a un occhio è presentata una casa con un profilo verde su fondo rosso e all’altro una casa con un profilo rosso su fondo verde, il soggetto percepisce solo il colore giallo poiché i due colori si cancellano a vicenda” (Zeki, 2010) Colori e simboli • Il colore contiene un aspetto cognitivo e uno emotivo. La sola descrizione razionale in realtà compie un’operazione che limita la portata simbolica del colore • Il simbolo connette l’emozione individuale con quella collettiva • Il colore non esiste di per sé ma associato ad una simbologia sociale e personale 16 07/11/2015 Un uomo criticò Picasso perché creava arte poco realistica. Picasso gli chiese: «Mi può mostrare dell'arte realistica?» L'uomo gli mostrò la foto della moglie. Picasso osservò: «Quindi sua moglie è alta cinque centimetri, bidimensionale, senza braccia né gambe, e senza colori tranne sfumature di grigio?» 17