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12/04/2011 La rosa nera | L'informazione libera Numero 21 del 05/04/2011 HOME LA REDAZIONE CONTATTI ARCHIVIO martedì 12 aprile Stop all’aumento di un euro al cinema il governo ha varato un decreto che reintegra il Fus (Fondo unico per lo spettacolo) di 149 milioni… Leggi... Editoriale Mostra 0 | 5 | 10 | 15 Articoli Ultimo Articolo Tutti gli Articoli Le accozzaglie sicule portano i primi deludenti risultati e Bersani ha paura! Che c’è da festeggiare per noi del SUD dopo 150 anni di offese, abusi e ruberie? Ora Berlusconi e Napolitano cercano la via diplomatica per frenare la Francia L’estremismo islamico è una invenzione di Gheddafi? E’ di queste ultime ore un sondaggio che arriva dalla Sicilia, e che mette in discussione uno dei punti strategici del PD Sport Mostra Tag Fini recita nei panni del padrino don Mariano, su testo di Sciascia ne ” Il giorno della civetta” 0 | 5 | 10 | 15 Articoli Ultimo Articolo Tutti gli Articoli La campagna mediatica AntiNapoli Stelle o stalle: 8 crocevia per il successo Spuntano Il Napoli e il numero tre. I numeri dicono “sì” agli azzurri Napoli, adesso ieri e domani. Chi vuoi diventare da grande? come i funghi giornalisti, dirigenti e persone del settore che stanno conducendo la loro campagna anti-Napoli Politica Tag Mostra Salernitana: quale il futuro dei granata? 0 | 5 | 10 Ultimo Articolo Tutti gli Articoli LONDRA invia nuovi caccia per intensificare raid aerei e invita ad assumere privati per addestrare ribelli! L’altra Unità | 15 Articoli Tag Crisi libica: l’ennesima guerra spettacolo Nucleare, tre italiani su quattro dicono “no” alle nuove centrali Il dietrofront del Veneto “Festeggiamo il tricolore” La RAF di Cameron aumenta la sua capacità offensiva contro il Rais di Tripoli http://www.larosanera.it/ 1/3 12/04/2011 La rosa nera | L'informazione libera Ritrovaci su Facebook Mostra Attualità 0 | 5 | 10 | 15 Articoli Ultimo Articolo Tutti gli Articoli Tutti al museo! (e non solo) Arriva la primavera: si apre la stagione dei flirt Mostra Mi piace Tag Ti piace. La Rosa Nera Il nuovo editoriale di Politica. Correte a leggerlo. Le accozzaglie sicule portano i primi deludenti risultati e Bersani ha paura! | La rosa nera www.larosanera.it L'informazione libera Earth Hour 2011: spegnere le luci per difendere il pianeta Torna in Italia la settimana della Cultura, giunta alla sua tredicesima edizione: oltre 3.000 appuntamenti previsti in aree archeologiche, musei e monumenti del nostro Paese La Nera La Rosa Nera Giappone: una nuova Chernobyl? Sos Nasa: gli alieni sono tra noi. Hoover scopre fossili microscopici extraterrestri 07 aprile alle ore 15.29 La Rosa Nera Leggete tutti il nuovo articolo di Sport del Direttore che parla della campagna mediatica Anti-Napoli che sta avvenendo 0 | 5 | 10 | 15 La campagna mediatica Anti-Napoli | La rosa nera www.larosanera.it L'informazione libera Articoli Ultimo Articolo Tutti gli Articoli Tag Criminalità: pubblicata la “mappa dei reati” XVI Giornata in ricordo delle vittime delle mafie Da Nord a Sud le città maggiormente colpite da reati sono le metropoli ad elevata densità di popolazione. Più sicuri i piccoli centri Il Mostro di Firenze, un anatema che uccide 07 il ll 15 10 A 137 persone piace La Rosa Nera. 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C.F. 95094790631 - Registrazione Tribunale di Napoli n. 86 del 26.10.2010 per la diffusione elettronica e cartacea http://www.larosanera.it/ 3/3 12/04/2011 Le accozzaglie sicule portano i primi d… Numero 21 del 05/04/2011 HOME LA REDAZIONE CONTATTI ARCHIVIO Le accozzaglie sicule portano i primi deludenti risultati e Bersani ha paura! Sezioni Attualità GIOVEDÌ, 07 APRILE 2011 11:13 Cinema NESSUN COMMENTO E’ di queste ultime ore un sondaggio che arriva dalla Sicilia, e che mette in discussione uno dei punti principali della strategia del segretario del PD voluta da Massimo D’Alema, quello della costruzione di una alternativa democratica con il cosiddetto patto delle opposizioni o alleanza costituzionale o meglio ancora Nuovo grande Ulivo. E così mentre i vertici del Pd continuano a ripetere che l’unica cosa certa per il futuro del Partito democratico sia appunto quella di costruire, a qualunque costo, una “grande coalizione” che riesca a coinvolgere tutte le forze dell’opposizione, capita che dall’unica regione d’Italia in cui la super mega alleanza è stata davvero sperimentata arrivino segnali poco incoraggianti dagli elettori democratici. “Se si votasse oggi per il Parlamento nazionale – si legge tra le righe della rilevazione del sondaggio Demopolis effettuata tra il 26 marzo e il 31 marzo 2011 – il Partito democratico otterrebbe in Sicilia il 18 per cento dei consensi, smarrendo per strada 250 mila voti e quasi otto punti percentuali rispetto alle ultime Politiche dell’aprile 2008”. E' vero che? Economia Editoriale La Nera La Rosa Napoli Notizie Flash Piano e Forte Politica Sport Who's who Un po’ perché il sondaggio arriva dalla Sicilia (regione in cui da poco meno di un anno un buon pezzo del Partito democratico fa parte di una grande alleanza che raggruppa oltre all’Mpa di Raffaele Lombardo anche pezzi di Futuro e libertà e dell’Udc); un po’ perché negli ultimi tempi il tema del “patto delle opposizioni” è stato riproposto in modo insistito da due tra i massimi teorici dell’argomento (Dario Franceschini, il 27 marzo, e Massimo D’Alema, il 29 marzo); un po’ perché, per via delle elezioni amministrative, la Santa alleanza è improvvisamente tornata ancora una volta di moda, ma qualcuno comincia a temere che sarà un nuovo grande inganno per la sinistra italiana. “In un certo senso – ammette Giuseppe Fioroni – quella rilevazione è stata un colpo notevole per il nostro partito e credo che oggi sia molto difficile non chiedersi se non sia il caso di mettere da parte quella strana formula che da qualche tempo il nostro partito utilizza forse con troppa disinvoltura. La Sicilia, a proposito di Santa alleanza, non si può certo dire che costituisca per noi un’esperienza di successo, e proprio non si capisce perché il nostro partito debba continuare a percorrere delle strade che sembra siano destinate a farci sbattere, alla fine, solo contro un palo”. “Dovrebbe essere ormai chiaro – spiega Alessandro Maran, vicecapogruppo del Pd alla Camera e membro di Modem – che l’eccessivo utilizzo di questa maledetta formula del ‘tutti insieme’, dell’Union sacrée contro Berlusconi, sia uno dei fattori che impediscono ai riformisti italiani di utilizzare la crisi di credibilità di Berlusconi per mettere in campo con successo un’iniziativa di sfondamento nel campo avversario. E l’idea che anche in vista delle amministrative il nostro mantra debba essere necessariamente quello di promuovere a tutti i costi una ‘grande alleanza’ non credo che possa essere di grande incoraggiamento per i nostri elettori”. Questo sondaggio potrebbe innescare una rottura tra la maggioranza del Pd e la minoranza di Veltroni e Fioroni. Come spiega al Foglio l’ex ministro dell’Istruzione, “bisogna che una volta per tutte sia chiaro che più che una granda alleanza qui, a noi, serve un grande coraggio d’innovazione. In Sicilia – dice Fioroni – io sono dell’idea che la nostra alleanza dovrebbe essere sottoposta a un referendum popolare; perché a me dalla testa non me lo toglie nessuno che continuare ad andare in giro proponendo un giorno sì e l’altro pure progetti il cui cuore politico è una specie di: ‘noi ci alleiamo con chi ci sta’ non è esattamente l’ideale per un partito, come il nostro, che vuole e può essere davvero alternativo a questo centrodestra”. “Per quanto mi riguarda – dice al Foglio anche Matteo Renzi, sindaco di Firenze – resto convinto che in qualsiasi contesto l’idea della Santa alleanza sia oltre che un errore clamoroso anche un progetto perdente. Non credo che ci si possa continuare a nascondere dietro frasi del tipo ‘ehi ragazzi, siamo in una fase di emergenza democratica e dobbiamo stare tutti insieme’ perché, se ci si pensa bene, rafforzare il sentimento del Berlusconi contro tutti e trasformare la contesa politica in un derby che fa solo il gioco del presidente del Consiglio equivale né più né meno a darsi una bella martellata in mezzo alle gambe. E francamente, non so voi, ma qui non ne sentiamo proprio il bisogno”. Vincenzo Branca http://www.larosanera.it/?p=2241 1/2 12/04/2011 Mi piace Le accozzaglie sicule portano i primi d… A 3 persone piace questo elemento. Di' che piace anche a te, prima di tutti i tuoi amici. Edit this entry. This entry was posted on giovedì, aprile 7th, 2011 at 11:13 and is filed under Editoriale. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed. You can leave a response, or trackback from your own site. Edit this entry. Lascia un commento Loggato come webmaster. Esci » INVIA LINEA DI CONFINE LINK 2 LINK 3 LINK 4 LINK 5 THE BEATALL Editore: A.C.S.P. C.F. 95094790631 - Registrazione Tribunale di Napoli n. 86 del 26.10.2010 per la diffusione elettronica e cartacea http://www.larosanera.it/?p=2241 2/2 12/04/2011 La campagna mediatica Anti-Napoli | … Numero 21 del 05/04/2011 HOME LA REDAZIONE CONTATTI ARCHIVIO La campagna mediatica Anti-Napoli Sezioni GIOVEDÌ, 07 APRILE 2011 12:50 NESSUN COMMENTO Pierpaolo Marino li chiamava i “soloni del calcio” ovvero i cosiddetti moralisti da due soldi che sparano a zero su qualsiasi cosa vada contro i loro interessi e non possono essere definiti diversamente. In questo periodo, dei sopracitati soloni, ne stanno spuntando un bel po’. Da Adriano Galliani, punta dell’iceberg, a giornalisti di basso livello, di quasi certa provenienza leghista, che stanno scrivendo pezzi da centocinquanta colonne sullo “scandalo” in merito alle dichiarazioni di simpatia che il Ct azzurro Cesare Prandelli ha espresso verso il Napoli. Ciò che viene da domandarsi è? Ma perché tanto rumore? E’ bene ricordare che quando in panchina sedeva l’ex ct azzurro e attuale selezionatore dell’Irlanda, Giovanni Trapattoni, si parlava un giorno si e un giorno di come la lotta per lo scudetto fosse un gioco tra le solite “grandi”. E come dimenticare di Marcello Lippi che mandava ogni giorno messaggi d’amore alla sua Juventus e alla squadra che a lungo lo corteggiò, il Milan. La storia degli allenatori della nazionale italiana è fatta di messaggi d’amore verso le solite tre squadre a strisce. Del resto lo stesso Prandelli, nonostante il campionato disastroso della Juventus continua a chiamarne dai cinque ai sette giocatori. E allora di nuovo la domanda. Perché tutto questo scandalo? L’ex viola ha espresso semplicemente la sua ammirazione verso una società che attraverso investimenti mirati, la scelta dell’allenatore giusto e un ambiente (i tifosi) che fa la differenza riesce ad essere a tutt’oggi la seconda forza del campionato. Proprio non si riesce a capire dove, quindi, i suddetti soloni vedano delle irregolarità nei confronti del campionato. I moralisti stanno crescendo come i funghi e tutt’a un tratto tutti vogliono le tecnologie in campo solo perché l’arbitro Banti non ha dato un gol a Brocchi, proprio come successe con Maggio qualche domenica fa, ed anche con Cavani contro il Brescia. DUE GOL FANTASMA…eppure nessun caos mediatico. Se ci si ferma a pensare si diventa matti. Attualità Cinema E' vero che? Economia Editoriale La Nera La Rosa Napoli Notizie Flash Piano e Forte Politica Sport Who's who Parafrasando Orwell “Tutti le squadre sono uguali, ma alcune sono più uguali delle altre” e non solo a livello mediatico. Il presidente della Lazio, Claudio Lotito in settimana ha dichiarato che è troppo facile ripartire da zero, eliminare i debiti e non pagare, cosa che invece sta facendo lui. L’accademico latino dovrebbe però ricordare che il Napoli è stato fatto fallire per un totale di debiti che ammontava a circa settanta milioni ed è dovuto ripartire dalla C pagandone comunque la metà (De Laurentiis, come molti ricorderanno, per acquisire il titolo sportivo sborsò più di trenta milioni che andarono alla fallimentare), mentre la Lazio “per questioni di ordine pubblico”, dichiarazioni alla lettera del Presidente pluri-conflitto d’interesse Berlusconi, si salvò dal fallimento evitando la vergogna della C, evitando gli sputi, evitando la distruzione di una squadra ed evitando di spendere tanti soldi. Difatti i 140 milioni di debiti della squadra laziale sono stati spalmati in così tanti anni, che probabilmente neanche le progenie a venire riusciranno a vedere il conto biancoceleste sanato. Ma di tutto questo ovviamente ci si dimentica. Napoli è la città della munnezza, così come voluto dai governi del nord, e tale deve restare in qualsiasi ambito. Perciò grande scandalo è se un Commissario Tecnico, che tra l’altro comunque è restio a convocare in azzurro i calciatori napoletani, esprime apprezzamenti verso una società che ha saputo fare il suo percorso vincente un passo alla volta, dimostrando che il danaro è importante ma non è l’unico elemento (ma forse nelle zone nordiche hanno dimenticato quali possono essere altri valori oltre al vil danaro). Perciò noi napoletani brindiamo a voi soloni del calcio, non prendetevela troppo se i vostri soldi non vi danno la felicità, in fondo ci sono anche altre cose nella vita, no? Un’ultima riflessione sul calcio giocato è d’obbligo: il campionato ovviamente non è ancora finito e quindi i conti si faranno alla fine. Il Napoli è secondo e necessita di quattro punti in più rispetto al Milan per arrivare al sogno. Con molta probabilità non succederà, ma se dovesse succedere… i napoletani vi inviteranno ancora a brindare con loro perché in fondo: NOI AMIAMO TUTTI. Marco Branca Mi piace A Marco Branca, Briony Tallis e altri 14 piace questo elemento. Edit this entry. This entry was posted on giovedì, aprile 7th, 2011 at 12:50 and is filed under Sport. You can follow any responses to this http://www.larosanera.it/?p=2248 1/2 12/04/2011 La campagna mediatica Anti-Napoli | … entry through the RSS 2.0 feed. You can leave a response, or trackback from your own site. Edit this entry. Lascia un commento Loggato come webmaster. Esci » INVIA LINEA DI CONFINE LINK 2 LINK 3 LINK 4 LINK 5 THE BEATALL Editore: A.C.S.P. C.F. 95094790631 - Registrazione Tribunale di Napoli n. 86 del 26.10.2010 per la diffusione elettronica e cartacea http://www.larosanera.it/?p=2248 2/2 12/04/2011 LONDRA invia nuovi caccia per intens… Numero 21 del 05/04/2011 HOME LA REDAZIONE CONTATTI ARCHIVIO LONDRA invia nuovi caccia per intensificare raid aerei e invita ad assumere privati per addestrare ribelli! Sezioni Attualità VENERDÌ, 08 APRILE 2011 08:56 Cinema NESSUN COMMENTO La Raf, sta convertendo quattro caccia Typhoon alle operazioni aria-terra, così da poter aumentare la propria capacità di fuoco sugli obiettivi militari del rais, mentre, allo stesso tempo, il governo chiederà alle nazioni arabe che sostengono la coalizione di occuparsi dell’addestramento degli insorti. Magari delegando il compito ad agenzie private che si avvalgono dei servigi di ex Sas o di altre forze speciali occidentali – tutto insomma pur di evitare lo stallo fra lealisti e ribelli. Secondo fonti interne al Gabinetto, citate dal Guardian, uno dei paesi che potrebbe rendersi disponibile ad addestrare i ribelli in prima persona è la Giordania. “Hanno i migliori ufficiali e probabilmente il miglior esercito della regione”, ha spiegato la fonte. L’operazione non sarà però breve: ci potrebbe volere infatti almeno un mese per portare gli insorti al punto di saper gestire una manovra offensiva capace di scalfire le truppe fedeli a Gheddafi. E' vero che? Economia Editoriale La Nera La Rosa Napoli Notizie Flash Piano e Forte Politica Sport Who's who “I ribelli – ha proseguito la fonte – non stanno avanzando. Si limitano a guidare i mezzi in fondo alla strada poi, quando vedono le armi, fanno inversione e tornano indietro”. Il senso è chiaro: finché i rivoluzionari non mostreranno di saper fare meglio la guerra è molto difficile che i raid aerei da soli potranno essere sufficienti a scalzare da Tripoli la famiglia Gheddafi. E i ribelli non sembrano capaci di far pendere l’ago della bilancia molto oltre. Eppure anche a Bengasi i nervi iniziano a farsi tesi. Abdel-Fattah Younis, capo delle operazioni militari degli insorti, ha ad esempio criticato la lentezza a intervenire della Nato e i pochi progressi fatti a Misurata. Che la dipartita degli Usa dal fronte inizi a farsi sentire? Sia come sia – e la Nato su questo punto respinge le critiche al mittente – la Gran Bretagna ha di fatto raccolto il testimone dei cugini d’oltre oceano. Coi quattro Typhoon convertiti all’azione diretta la Raf ha infatti a Gioia del Colle 16 velivoli pronti alla guerra su 20 – i restanti hanno ora compiti di polizia dei cieli, ovvero far rispettare la no-fly zone. Che poi è esattamente ciò che fanno la maggior parte dei ‘volenterosi’. Oltre a Francia e Regno Unito, sostiene il Guardian, solo Danimarca, Canada e Norvegia hanno deciso di prendere parte ai bombardamenti. Le operazioni belliche si stanno per altro complicando. “I nostri avversari stanno imparando”, ha detto un’altra gola profonda del governo. “Il regime ora sta usando camion simili a quelli dei ribelli e posiziona i suoi tank vicino a edifici civili: distruggerli significa correre un grosso rischio”. Mi piace Di' che ti piace questo elemento prima di tutti i tuoi amici. Edit this entry. This entry was posted on venerdì, aprile 8th, 2011 at 08:56 and is filed under Politica. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed. You can leave a response, or trackback from your own site. Edit this entry. Lascia un commento Loggato come webmaster. Esci » INVIA http://www.larosanera.it/?p=2252 1/2 12/04/2011 LINEA DI CONFINE LONDRA invia nuovi caccia per intens… LINK 2 LINK 3 LINK 4 LINK 5 THE BEATALL Editore: A.C.S.P. C.F. 95094790631 - Registrazione Tribunale di Napoli n. 86 del 26.10.2010 per la diffusione elettronica e cartacea http://www.larosanera.it/?p=2252 2/2 12/04/2011 Tutti al museo! (e non solo) | La rosa … Numero 21 del 05/04/2011 HOME LA REDAZIONE CONTATTI ARCHIVIO Tutti al museo! (e non solo) Sezioni MERCOLEDÌ, 06 APRILE 2011 13:46 NESSUN COMMENTO Il MiBAC (Ministero per i Beni e le Attività Culturali) anche quest’anno ripropone l’opportunità di visitare gratuitamente tutti i luoghi statali dell’arte. Ritorna la Settimana della Cultura, giunta alla tredicesima edizione, all’insegna delle bellezze artistiche, culturali e archeologiche italiane dal 9 al 17 Aprile 2011; per nove giorni molte città metteranno a disposizione i propri monumenti gratuitamente alla collettività. Gli appuntamenti previsti sono circa 3000 in tutta Italia, sarà possibile accedere a aree archeologiche, biblioteche, musei, monumenti e a tutti i siti culturali presenti sul territorio nazionale in maniera del tutto gratuita; per l’occasione Una veduta della Reggia di Caserta, patrimonio culturale saranno organizzati rappresentazioni dell'Unesco, accessibile gratuitamente a partire dal 9 Aprile teatrali, concerti e spettacoli in luoghi suggestivi e, per rendere ancora più speciale l’esperienza, i visitatori avranno la possibilità di partecipare a laboratori didattici, a giornate di incontro e di conoscenza attraverso convegni. Per poter conoscere i 3000 appuntamenti offerti si consiglia di consultare il sito dei beni culturali. In Campania tra gli eventi di maggiore spicco segnaliamo l’apertura del Castello Lancellotti (Lauro) ad Avellino, del Palazzo Reale con l’annesso Parco e Giardino Inglese a Caserta, del Museo Archeologico, Nazionale e di Capodimonte a Napoli. Attualità Cinema E' vero che? Economia Editoriale La Nera La Rosa Napoli Notizie Flash Piano e Forte Politica Sport Who's who Per l’occasione, concepito anche uno spot promozionale della Settimana della Cultura, così spiegato dal MiBAC: “La campagna parte da un presupposto universalmente riconosciuto: i cittadini italiani hanno una fortuna immensa sotto al proprio naso. Un patrimonio artistico che non ha nessuno al mondo. A questa immensa fortuna, se ne aggiunge un’altra – grandissima – che durerà per 9 giorni: tutto questa ricchezza sarà gratuita. Non c’è un prezzo da pagare per vederla. Sarà quindi come trovare una straordinaria fortuna per terra, per nove giorni di seguito. Perché ogni b iglietto di ogni museo o sito d’arte italiano sarà come regalato, trovato, piovuto da chissà dove.” Ad arricchire maggiormente il calendario degli appuntamenti previsti durante la Settimana della cultura, quest’anno parteciperanno all’iniziativa anche il FAI (Fondo Ambiente Italiano) e Legambiente. La FAI offre l’ingresso gratuito Mercoledì 13 Aprile al: Castello di Masino a Caravino (To), alla Villa e Collezione Panza (Varese), all’Abbazia di San Fruttuoso a Camogli (Ge), al Parco di Villa Gregoriana a Tivoli (Rm) e al Giardino della Kolymberta (Ag). Legambiente promuove due eventi: il 9 Aprile la visita guidata nell’area paesaggistico-archeologica di Tuvixeddu, promosso da Legambiente Sardegna, e il 16 Aprile ripropone la rievocazione del viaggio inaugurale della tratta ferroviaria, avvenuta nel lontano 1888, attraverso il viaggio in treno Cagliari-Isili nell’ambito del progetto: “Il treno: lab oratorio itinerante di mob ilità sostenib ile e valorizzazione del paesaggio e dell’amb iente della Sardegna”, promosso da Legambiente Sardegna, Comune di Isili e Arst-FdS. La Settimana della cultura rappresenta un’occasione davvero imperdibile per avvicinarsi alla più grande ricchezza del nostro Paese: il nostro patrimonio artistico e culturale. Simona Esposito Mi piace A 3 persone piace questo elemento. Di' che piace anche a te, prima di tutti i tuoi amici. Edit this entry. This entry was posted on mercoledì, aprile 6th, 2011 at 13:46 and is filed under Attualità. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed. You can leave a response, or trackback from your own site. Edit this entry. Lascia un commento Loggato come webmaster. Esci » http://www.larosanera.it/?p=2232 1/2 12/04/2011 Tutti al museo! (e non solo) | La rosa … INVIA LINEA DI CONFINE LINK 2 LINK 3 LINK 4 LINK 5 THE BEATALL Editore: A.C.S.P. C.F. 95094790631 - Registrazione Tribunale di Napoli n. 86 del 26.10.2010 per la diffusione elettronica e cartacea http://www.larosanera.it/?p=2232 2/2 12/04/2011 Criminalità: pubblicata la “mappa dei … Numero 21 del 05/04/2011 HOME LA REDAZIONE CONTATTI ARCHIVIO Criminalità: pubblicata la “mappa dei reati” Sezioni MARTEDÌ, 05 APRILE 2011 20:26 Attualità NESSUN COMMENTO Da Nord a Sud le città maggiormente colpite da reati sono le metropoli ad elevata densità di popolazione. Più sicuri i piccoli centri Molto a lungo gli italiani hanno ritenuto che la delinquenza fosse un problema esclusivo del Sud della penisola, nonostante oggi risulti evidente che la piaga della criminalità sia estesa su tutto il territorio nazionale. Proprio mentre l’Europa riflette sull’emergenza criminalità, in seguito alla presentazione del Global Risk Report 2011 (che ha fissato a 311 miliardi di euro l’ammontare del giro affaristico delle mafie nei 27 paesi dell’Unione Europea), l’Italia scopre che, ad accomunare Nord e Sud, c’è un elemento certo: la criminalità si espande ovunque e, in modo particolare, nelle metropoli laddove la densità di popolazione risulta più elevata così come la concentrazione di infrastrutture o attività produttive. È quanto emerge dalla ricerca “L’apporto della sicurezza pub b lica alla creazione del Pil”, presentata dal Sole 24 ore e A.n.f.p. (Associazione nazionale funzionari di polizia) e curata da Maurizio Fiasco, i cui risultati sono stati ottenuti attraverso l’elaborazione dei dati del Ministero dell’Interno relativi al primo semestre del 2010. Cinema E' vero che? Economia Editoriale La Nera La Rosa Napoli Notizie Flash Piano e Forte Politica Sport Who's who Nei primi sei mesi dell’anno scorso, infatti, sono stati denunciati quasi un milione e trecentomila reati, di cui circa 138mila a Milano e 116mila a Roma. Rapportando il numero di reati alla densità di popolazione, Milano, Torino e Bologna risultano le città meno sicure della penisola, poiché vi sono stati compiuti circa 30 delitti ogni mille abitanti. Nella “classifica” Roma si piazza al settimo posto; tuttavia, se a Milano la percentuale di reati commessi si è ridotta del 5% rispetto alle annate precedenti, nella capitale si riscontra un aumento del 4% delle azioni criminose. Tra le città più sicure figurano soprattutto piccole realtà del Sud, quali Potenza e Matera; Belluno è, invece, la perla del Nord: risulta evidente che i piccoli centri sono quelli in cui si vive meglio e dove i reati sono in percentuale decisamente più bassa rispetto al resto delle città italiane; va tuttavia sottolineato che, rispetto agli anni precedenti, la percentuale di reati commessi si presenta più alta non soltanto in tutta Italia – nel primo semestre del 2008 e del 2009 si erano registrati rispettivamente cali dell’8 e 6%, nel 2010 soltanto dello 0,2% – ma anche in queste piccole “oasi di benessere”: a Matera, ad esempio, la percentuale di crimini, pur mantenendosi ancora molto bassa, è lievitata all’incirca del 22%. Spiccano, tra questi, anche dati positivi, quelli di Asti e Pordenone, che rilevano un calo sostanziale delle percentuali di reati commessi sul territorio, rispettivamente -16% e -12%. Ben diverso è il discorso per i reati che impattano sull’economia: in questo caso, infatti, è Napoli, ad ottenere il primo posto in classifica per reati quali usura, ricettazione, riciclaggio, contraffazione, frodi, truffe informatiche. Napoli, seguita a ruota da Bologna – che si becca anche il primo posto per i furti agli esercizi commerciali – Trieste, La Spezia e Genova. Napoli, ancora e sempre, città dei “pacchi” e delle truffe. I reati più comuni in città sembrano incidere in modo significativo sul commercio e sulla produttività, pertanto inibiscono lo sviluppo economico del territorio impattando direttamente sulle imprese e sugli esercizi commerciali. “Nella nostra ricerca sulla relazione tra sicurezza, Pil e b enessere – ha dichiarato Enzo Letizia, segretario nazionale dell’Anfp – è emerso, dalle analisi sul settore del credito alle imprese, che la criminalità ha effetti negativi sul costo del denaro. In particolare le frodi, le truffe, la b ancarotta fraudolenta, l’estorsione, l’associazione a delinquere in genere e l’associazione a delinquere di stampo mafioso influenzano in modo significativo i tassi d’interesse per la concessione del credito: le imprese ub icate nelle zone con una forte presenza di criminalità pagano un tasso d’interesse mediamente più elevato dello 0,50 rispetto a quelle che operano nelle zone a b assa criminalità.” Napoli si trova, dunque, tra le metropoli maggiormente assediate dalla criminalità proprio per le caratteristiche e le molteplici forme che questa assume sul territorio cittadino: le falle nel sistema economico sembrano essere talmente ampie da impedire un concreto decollo dell’“economia legale” locale. Alla luce di questa ricerca sembrano essere, ancora una volta, penalizzate le realtà minori, le piccole e medie imprese che, a differenza delle “grandi” non accedono a fonti di credito nazionali. È, dunque, sulla realtà locale che bisogna incidere se si intende dare una speranza di riscatto ad una città come Napoli: “Solo un sistema unitario di sicurezza pub b lica può fronteggiare fenomeni di tale caratura e profilo – ha continuato Enzo Letizia – perché la criminalità è ab ilissima nell’inserirsi nei limiti delle competenze territoriali degli enti locali, conquistando rocche e campanili di ogni tipo quando commette i reati contro l’economia”. Sara Di Somma http://www.larosanera.it/?p=2183 1/2 12/04/2011 Mi piace Criminalità: pubblicata la “mappa dei … A 2 persone piace questo elemento. Di' che piace anche a te, prima di tutti i tuoi amici. Edit this entry. This entry was posted on martedì, aprile 5th, 2011 at 20:26 and is filed under La Nera. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed. You can leave a response, or trackback from your own site. Edit this entry. Lascia un commento Loggato come webmaster. 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Usanze dettate dal Corano, ma che non trovano fondamento in Gli strumenti utilizzati per le MGF nessuna religione o interpretazione di testi. Sembra che sia stata tramandata direttamente dall’antico Egitto, ma la “barbarie” sembra non voler trovare una fine. Attualità Cinema E' vero che? Economia Editoriale La Nera La Rosa Napoli Notizie Flash Piano e Forte Politica Sport Who's who Esiste un po’ di confusione sull’argomento, sui “tagli” effettuati. Si parte da una piccolissima incisione nella parte alta del clitoride (pratica conosciuta con il nome di “sunna”), per poi passare dalla clitoridectomia all’infibulazione vera e propria. La seconda, come suggerito dal termine, prevede l’asportazione del clitoride nella sua totalità, insieme – in alcuni casi – alla recisione delle piccole labbra. Questa pratica va a sostituire quella della “circoncisione faraonica”, abolita nel 1946, ovvero della amputazione del clitoride con l’infibulazione. La chiusura del clitoride e delle piccole labbra viene eseguita con filo di svariato materiale, ma anche da spine di acacia o palma. Il tutto, quindi, viene ridotto ad un piccolo foro per l’urina e il ciclo mestruale (comportando notevoli dolori alla donna). Tutto a freddo. Senza anestesia. Senza pulizia. Bambine innocenti tra i tre e gli otto anni. Gli insegnamenti di Maometto non hanno mai parlato di queste pratiche oscene e senza dignità. Mal interpretazioni degli uomini che devono “defibulare” la donna senza aiuto esterno alla coppia. Una prova di virilità che vieta alla donna di condurre una vita sessuale soddisfacente. Oltre ovviamente a tutte le sofferenze che comporta. Il parto è pericoloso per madre e figlio perché tutto l’apparato non cresce come dovrebbe. Oltre il danno, la beffa: la donna viene ricucita dopo il parto. Si dice che “chi non conosce il b ene, non può riconoscere il male”. Forse è questo il motivo per cui la vittima diventa carnefice. Il più delle volte è, infatti, la madre ad accompagnare la figlia verso questa meschinità. Per noi europei sembrano cose così lontane e assurde, quasi leggende metropolitane sulle credenze e pratiche di altre religioni. Noi accettiamo passivamente l’argomento. Siamo a conoscenza dell’esistenza delle MGF – le condanniamo, anche – ma continuiamo la nostra vita senza porci alcun problema. Invece è una problematica che ci riguarda da vicino. “In Italia, ogni anno ci sono 2000-3000 b amb ine a rischio di essere infib ulate. Siamo a conoscenza anche di casi in cui, dopo un viaggio nei Paesi d’origine, alcune b amb ine sono state infib ulate. Su questo gli insegnanti possono svolgere un’azione di sentinella, osservando i comportamenti e i camb iamenti d’umore delle b amb ine”. E’ l’allarme lanciato da Aldo Morrone, direttore dell’Istituto Nazionale per la promozione della salute delle popolazioni migranti e per il contrasto delle malattie della povertà. Si parla di trentacinquemila donne in Italia. “Decidi tu che segno lasciare” è lo slogan della nuova campagna mondiale promossa da “Non c’é pace senza Giustizia” per ottenere una risoluzione dell’Onu contro le mutilazioni genitali femminili. “Il nostro ob iettivo è ottenere dall’ organismo che rappresenta tutto il mondo la messa al b ando di una pratica che viola i diritti universali“, ha evidenziato la vicepresidente del Senato Emma Bonino nel corso della presentazione della campagna. Finalmente anche l’Occidente partecipa attivamente affinché tutto questo abbia una fine. Roberta Santoro Mi piace A una persona piace questo elemento. Di' che piace anche a te, prima di tutti i tuoi amici. Edit this entry. This entry was posted on martedì, aprile 5th, 2011 at 20:27 and is filed under La Rosa. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed. You can leave a response, or trackback from your own site. Edit this entry. 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Let England Shake vede la nostra Polly Jean alle prese con la sua ultima passione, quell’autoharp presente e mai a caso in molti dei pezzi (12) che compongono il disco. Esperienza e delicatezza al servizio di un tema particolarmente forte, l’Afghanistan devastato dalle ultime vicende, ripreso e messo a fuoco in una mostra del fotografo Seamus Murphy, mostra che deve aver particolarmente colpito la Harvey. E gli La copertina del disco influssi si sentono tutti in un disco nervoso e tagliente, un concept (o quasi) con pause e riprese continue, un disco veloce (solo 40 minuti) e terribilmente intenso. La title track, Let England Shake, apre il disco in maniera apparentemente vivace, per poi sfociare nel cuore del discorso con The Last Living Rose e The Words That Maketh Murder, quest’ultimo particolarmente intenso come linee melodiche e suoni. La voce eterea della Harvey apre la splendida On Battleship Hill, mentre torniamo al cantautorato più vicino al recente passato con All And Everyone. Cinema E' vero che? Economia Editoriale La Nera La Rosa Napoli Notizie Flash Piano e Forte Politica Sport Who's who La battaglia prende piede nella seconda parte del disco. In The Dark Places suona la fanfara e con Bitter Branches siamo nel vivo dello scontro, avvolti da un crescendo teatrale che crea attesa e infiamma gli animi di chi ascolta. Madre Terra sembra piangere i suoi figli caduti in battaglia con le due “gospel/oriented” Hanging In The Wire e Written On The Forehead, due brani dove il falsetto della Harvey si conciliano perfettamente con i numerosi cori gospel, due brani estremamente onirici e sentiti per interpretazione. La guerra volge al termine con The Colour Of The Earth, che rappresenta l’alba di una nuova civiltà nata dalle macerie degli scontri, un finale degno di un capolavoro del genere. Con Let England Shake PJ Harvey (o Polly Jean) esce vittoriosa nei confronti di quei detrattori che giudicano un artista solo in base al numero delle copie di dischi che riesce a vendere, una vera rosa nel deserto. La collaborazione con John Parish risulta efficace e sentita (tre dischi su tre riusciti benissimo). Le nuove sperimentazioni compositive con l’autoharp convincono, ma restando ancorati al disco in questione, un modo di scrivere musica che forse rivedremo in futuro, chissà. Marco Della Gatta Mi piace A una persona piace questo elemento. Di' che piace anche a te, prima di tutti i tuoi amici. Edit this entry. This entry was posted on martedì, aprile 5th, 2011 at 21:10 and is filed under Piano e Forte. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed. You can leave a response, or trackback from your own site. Edit this entry. Lascia un commento Loggato come webmaster. 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Come quello che si ascolta camminando per il centro storico del capoluogo abruzzese che oggi, a due anni dal sisma, è ancora un luogo vuoto, triste, e inaccessibile. Al di là delle barriere, la vita per gli aquilani è ripresa a scorrere. Ma ancora oggi ‘ricostruzione’ è una parola assai lontana dal loro futuro. L’Aquila due anni dopo è una città ancora in bilico tra immobilismo e voglia di rinascere. E adesso tutto questo diventa un film per il cinema. Cinema E' vero che? Economia Editoriale La Nera La Rosa Napoli Notizie Flash Piano e Forte Politica Sport Who's who Tarramutu di Paolo Pisanelli In concomitanza col secondo anniversario del terremoto dell’Abruzzo, infatti, uscirà in 20 sale Ju Tarramutu, docufilm di Paolo Pisanelli autoprodotto da Officina Visioni, Big Sur e PMI. In questi due anni tanti e diversi sono gli sguardi posatisi su L’Aquila ferita. Ma a differenza della maggior parte di essi, di quel dramma Ju Tarramutu ci racconta la parte più vera, privilegiando le storie personali della gente comune alla denuncia militante stile Michael Moore (vedi Draquila di Sabina Guzzanti). “Un viaggio nei territori della città più mistificata d’Italia”, recita il sottotitolo del film. Per 15 mesi, Paolo Pisanelli ha girato in lungo e in largo L’Aquila e i paesi limitrofi scavando con l’occhio della telecamera nelle esperienze, emozioni e sensazioni di chi ha vissuto sulla pelle il terremoto, seguendo l’evoluzione stessa della città e dei suoi abitanti, dal dramma alla rivolta delle carriole, dallo smarrimento iniziale alla rabbia contro gli sprechi, le speculazioni, e le risate intercettate di imprenditori “sciacalli”, dalla rassegnazione alla voglia di “riprendersi la città”. Niente interviste ai politici né agli esperti. Pisanelli fa parlare gli aquilani veri, non quelli che fingendo di esserlo, vanno in televisione a tessere le lodi del governo. Lo spazio del film diventa così una sorta di agorà pubblica da cui far alzare forte la voce della gente di L’Aquila, protagonista involontaria del teatrino mediatico messo in piedi sulle macerie della città abruzzese. Perché di questa terra, vittima prima del sisma e poi del cinismo della politica-spettacolo che punta i riflettori sui drammi per ottenere consensi, si è detto e scritto di tutto. Ma mai nessuno si è preoccupato di mostrarci l’altra L’Aquila, non quella vista nei Tg, ma quella che fatica a riprendersi e che si sente abbandonata dalle istituzioni. I problemi, come il documentario di Pisanelli ci mostra, non sono affatto risolti. Gran parte di ciò che è crollato quel maledetto 6 aprile del 2009 non ha un progetto di ricostruzione. E le persone sono ancora disperse tra gli alberghi e quei quartieri dormitorio che sono i progetti C.a.s.e., senza sapere quando potranno far ritorno nelle loro abitazioni. La lentezza di enti e amministrazione impedisce ai cittadini di ripartire. Ma nonostante questo c’è ancora speranza. Di vedere un giorno L’Aquila ferita tornare a volare, ancora più bella di prima. Mi piace A 13 persone piace questo elemento. Di' che piace anche a te, prima di tutti i tuoi amici. Edit this entry. This entry was posted on martedì, aprile 5th, 2011 at 20:28 and is filed under Cinema. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed. You can leave a response, or trackback from your own site. Edit this entry. Lascia un commento Loggato come webmaster. Esci » http://www.larosanera.it/?p=2172 1/2 12/04/2011 Ju Tarramutu, L’Aquila due anni dopo … INVIA LINEA DI CONFINE LINK 2 LINK 3 LINK 4 LINK 5 THE BEATALL Editore: A.C.S.P. C.F. 95094790631 - Registrazione Tribunale di Napoli n. 86 del 26.10.2010 per la diffusione elettronica e cartacea http://www.larosanera.it/?p=2172 2/2 12/04/2011 Gatto: gli antipulci per cani gli sono fa… Numero 21 del 05/04/2011 HOME LA REDAZIONE CONTATTI ARCHIVIO Gatto: gli antipulci per cani gli sono fatali Sezioni MERCOLEDÌ, 06 APRILE 2011 18:53 Attualità 1 COMMENTO Amanti degli animali state all’erta: se intendete trasformare la vostra abitazione o il vostro giardino in un rifugio per gli amici a quattro zampe, o se la vostra casa è già talmente invasa di pets da fare invidia a uno zoo, sappiate che, se è vero che cani e gatti spesso non vanno d’accordo, a complicare i loro rapporti ci si mettono anche gli antiparassitari. Già, perché molti dei prodotti attualmente in commercio, che si rivelano utilissimi per evitare al vostro cane i fastidi di zecche, pulci e zanzare, contengono d’altra parte una sostanza che si rivela altamente tossica per i gatti. Se è vero che spesso cani e gatti non vanno Il principio attivo sotto accusa è la permetrina, un composto chimico di sintesi appartenente alla antipulci, utili per i cani, letali per i gatti famiglia dei piretroidi, largamente utilizzato in agricoltura come insetticida, e destinato anche all’utilizzo domestico: nonostante si tratti di una sostanza indubbiamente nociva, la permetrina si ritrova in numerosissimi prodotti destinati al giardinaggio, negli insetticidi, negli spray antiacaro, negli antipulci per cani e addirittura negli antipidocchi per uso umano. Ma, se umani – e cani – tollerano abbastanza bene gli effetti dannosi della sostanza, lo stesso non può dirsi per i felini, per i quali l’avvelenamento può verificarsi anche semplicemente per “contatto”, e in molti casi si rivela letale. A confermare questi dati è uno studio del Veterinary Poisons Information Service di Londra (2007), che ha analizzato retrospettivamente 286 casi di avvelenamento dei felini domestici in seguito al contatto, diretto o indiretto, con la permetrina, contatto che, nell’oltre 10% dei casi, conduceva alla morte del gatto, dopo quasi due giorni di convulsioni e spasmi dolorosi per la povera creatura. d'accordo, a complicare i loro rapporti arrivano gli Cinema E' vero che? Economia Editoriale La Nera La Rosa Napoli Notizie Flash Piano e Forte Politica Sport Who's who La causa dell’intolleranza felina a una sostanza che, seppur tossica, non comporta particolari problemi agli umani e ai cani, sarebbe dovuta alle caratteristiche fisiologiche di questa specie, che presenta una carenza di glucuronil-transferasi, un enzima presente nel fegato dei mammiferi, che, combinandosi in una reazione di sintesi con le sostanze tossiche, aiuta l’organismo a smaltirle – generalmente attraverso le urine – in un processo di detossificazione. Più semplicemente, la mancanza di quest’enzima non permette all’organismo dei felini di espellere la sostanza, che quindi permane all’interno del corpo, in pratica avvelenandolo. Il problema si presenta quando in casa convivono cani e gatti, perché anche un semplice contatto indiretto con un cane trattato con permetrina può bastare a provocare l’intossicazione di un gatto: è sufficiente che il micio si avvicini al pelo del cane, o semplicemente si sdrai nella sua cuccia, perché la sostanza entri in circolo nel suo organismo. Inoltre, proprio la caratteristica che rende la permetrina sintetica così efficace nella lotta a pulci e insetti, ovvero la permanenza della sua capacità di azione fino a 72 ore, è quella che si rivela subdolamente pericolosa per il gatto: non basta allontanarlo solo nel momento in cui l’antipulci viene somministrato al cane, né far arieggiare la stanza dopo una sostanziosa spruzzata di insetticida; e la cosa peggiore è che raramente i prodotti presenti in commercio riportano l’indicazione della tossicità della sostanza per i felini. A chiunque può accadere di andare al supermercato e comperare un insetticida per la casa o per il giardino, oppure un antiparassitario per cani (che viene venduto senza ricetta e senza nessun tipo di informazione da parte dei negozianti, che, secondo alcune testimonianze recuperate in rete, ne suggeriscono addirittura l’uso per gli stessi gatti) senza sapere che per il micio di casa può rivelarsi fatale. Lo stesso vale per i “bugiardini” contenuti all’interno delle confezioni di antipulci: pochissimi (uno di questi è Advantix, che avverte anche di non far avvicinare i gatti ai cani in trattamento con il prodotto) riportano l’indicazione di tossicità per i felini, e anche laddove è presente è di solito inserita negli “avvertimenti”, non evidenziata e di carattere generico (“Non usare sui gatti”), quindi può sfuggire a un lettore poco attento o a un acquirente poco informato. http://www.larosanera.it/?p=2236 1/3 12/04/2011 Gatto: gli antipulci per cani gli sono fa… Una confezione di antipulci per cani su cui viene chiaramente segnalata l'inadeguatezza del prodotto per i gatti Una mancanza che sembra “mirata”, da parte delle case farmaceutiche produttrici, che, pur di vendere il prodotto, ne sottolineano in alcuni casi la totale innocuità per tutti gli “animali a sangue caldo”, trascurando il fatto che anche i gatti rientrano ampiamente in questa descrizione; mentre gli avvelenamenti, e in alcuni casi le morti, accidentali dei mici continuano. E, se in caso di contatto avvenuto l’unica possibilità è quella di intervenire tempestivamente, portando il gatto dal veterinario per sottoporlo a una lavanda gastrica e a lavaggi della cute, e sperare, la scelta migliore resta quella della prevenzione: l’antipulci a base di permetrina può infatti essere sostituito con un prodotto combinato, efficace sia per cani che per gatti, o ancora meglio, con un antiparassitario naturale, mentre per gli insetticidi bisogna prestare la massima attenzione, ricordandosi di controllare quali sono i principi attivi contenuti. Nella speranza che le aziende produttrici si sensibilizzino al problema, decidendosi una volta per tutte, anche a fronte di una perdita nelle vendite, a esporre chiaramente sulle confezioni le indicazioni relative alla pericolosità dei prodotti che commerciano, per evitare agli animali e ai loro padroni ingiuste sofferenze. Giuliana Gugliotti Mi piace A Maria Rosaria Gugliotti e altri 5 piace questo elemento. Edit this entry. This entry was posted on mercoledì, aprile 6th, 2011 at 18:53 and is filed under E' vero che?. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed. You can leave a response, or trackback from your own site. Edit this entry. 1 Commento Gatto: gli antipulci per cani gli sono fatali | Linea di confine 9 aprile 2011 at 11:20 (Edit) [...] gentile concessione di Giuliana Gugliotti tratto da La Rosa Nera Etichette: antipulci, cani, Gatti, [...] Rispondi Lascia un commento Loggato come webmaster. Esci » INVIA http://www.larosanera.it/?p=2236 2/3 12/04/2011 LINEA DI CONFINE Gatto: gli antipulci per cani gli sono fa… LINK 2 LINK 3 LINK 4 LINK 5 THE BEATALL Editore: A.C.S.P. C.F. 95094790631 - Registrazione Tribunale di Napoli n. 86 del 26.10.2010 per la diffusione elettronica e cartacea http://www.larosanera.it/?p=2236 3/3 12/04/2011 Paul McCartney, più vivo da morto | L… Numero 21 del 05/04/2011 HOME LA REDAZIONE CONTATTI ARCHIVIO Paul McCartney, più vivo da morto Sezioni MARTEDÌ, 05 APRILE 2011 20:27 Attualità NESSUN COMMENTO Il rock è leggenda. Mitico, leggendario rock; sarebbe ben poca cosa senza le sue leggende. Il rock si nutre di leggende, e quella che più affascina i consumatori del rock è una leggenda nella leggenda, la storia della morte di Paul McCartney nella già leggendaria storia dei Beatles. Paul McCartney nasce a Liverpool il 18 Giugno 1942: dopo un’infanzia serena, vissuta nelle orme di un padre, appassionato melomane, trombettista e pianista, due avvenimenti segneranno la sua adolescenza: l’amicizia con un suo vicino di casa, futuro amico e illustre Paul McCartney a confronto in due immagini: com'era negli anni collega, alias George Harrison, e la '60 e com'è oggi precoce morte della madre, una tragedia personale che l’avvicinerà all’altrettanto orfano John Lennon, portando, un immenso dolore che conduce a un inaspettato traguardo, alla nascita dei Beatles. Illuminato compositore, nei suoi primi anni di attività Paul McCartney omaggerà la musica di perle immortali come Michelle e Yesterday, pezzi che riuscirono a catapultare una band di quattro ragazzini nell’Olimpo dei geni della musica. E geni lo erano davvero, i quattro Beatles, per riuscire in meno di un decennio a rivoluzionare completamente il mondo musicale. Già, i quattro: se già è difficile concepire l’idea che quattro artisti del calibro di John, Paul, George e Ringo abbiano potuto incontrarsi e lavorare insieme, ancora più difficile è accettare l’esistenza, seppur non confermata, di un quinto impareggiabile talento, un “quinto Beatle” che, chiamato a sostituire Paul McCartney, avrebbe segnato il percorso della musica con altrettante pietre miliari come Hey Jude e Let it b e. Cinema E' vero che? Economia Editoriale La Nera La Rosa Napoli Notizie Flash Piano e Forte Politica Sport Who's who La leggenda della prematura morte di Paul McCartney circola da quarant’anni, e ancora gli appassionati, irriducibili rockettari, amano discuterne quando sono a corto di pettegolezzi: si racconta che, in una burrascosa notte del Novembre 1966, Paul, uscito dalla sala prove dopo un litigio con gli altri tre Beatle, si schiantò, alla guida della sua Aston Martin, – forse a causa dell’asfalto sdrucciolevole, forse distratto dall’eccessivo entusiasmo di una giovane autostoppista incinta, in fuga da un fidanzato bigotto che non voleva lasciarla abortire, la “famosa” Lovely Rita, nello scoprire di essere stata “caricata” da mr. Paul McCartney – contro un albero (altri dicono contro un camion, che, coincidenze della vita, era guidato da un cugino di Brian Epstein, manager dei Beatles), restando ucciso, alcuni ritengono addirittura decapitato, nell’impatto. I Beatles erano all’epoca all’apice di un successo che l’annuncio della violenta morte del loro bassista avrebbe inevitabilmente compromesso: rimasti in tre, decisero di mettere tutto a tacere, seppellirono Paul in gran segreto e si misero in cerca di un rimpiazzo. La scelta ricadde, dopo lunghe ricerche, su un ex-poliziotto e aspirante cantante dell’Ontario, tale Billy Campbell, che, forte di una certa somiglianza col defunto Paul, sarebbe stato “educato” dagli altri tre a suonare e cantare come il morto, e “ritoccato” da un chirurgo plastico per attenuare le differenze rispetto all’“originale”. I sostenitori della PID (Paul Is Dead theory) ritengono che fu questa la causa dell’abbandono del palcoscenico da parte dei Beatles, che in effetti non si esibirono più live dopo la presunta morte del loro bassista. Da allora tuttavia, addolorati dalla perdita dell’amico e tormentati dal rimorso di averne ingiustamente taciuto la scomparsa, i Beatles avrebbero tentato di “far sapere al mondo la verità” disseminando i propri testi e le copertine dei dischi di criptici messaggi che, decriptati, condurrebbero all’unica deduzione possibile per i teorici della cospirazione: che Paul McCartney sia deceduto in quel Novembre 1966, e che da allora a recitare la sua parte, e soprattutto a comporre testi immortali come Hey Jude, ci sia stato un sosia. Fin qui le ipotesi. Ma il capitolo più interessante della leggenda, almeno per gli amanti del complotto e della crittografia, è sicuramente quello dell’analisi dei “segni” che i Beatles avrebbero disseminato un po’ qui un po’ là per comunicare velatamente la avvenuta morte di Paul McCartney. I segnali individuati sono innumerevoli, elencarli tutti è impossibile: dagli ambigui testi che narrano di incidenti stradali e vita dopo la morte, alle strofe di canzoni che, ascoltate al contrario, veicolerebbero all’orecchio sempre la stessa litania, “Paul is dead”, alle caleidoscopiche, allucinate immagini di copertina dei loro album che conterrebbero indizi grafici di una morte violenta e accidentale, tutte le bizzarrie semantiche, tutta la genialità, a tratti quasi satanica, dell’opera beatlesiana post 1966 (qualcuno, facendo, per questioni di tempistica, risalire l’incidente al 1965, ha rintracciato ambigui indizi addirittura in Revolver e Rub b er Soul, i cui pezzi furono in entrambi i casi composti e depositati prima dell’incidente!) sono state identificate come indiscutibili segnali dell’avvenuta morte di Paul McCartney. Due copertine in particolare sembrano ricche di messaggi in codice: andiamo a vederle. Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club band http://www.larosanera.it/?p=2201 1/4 12/04/2011 Paul McCartney, più vivo da morto | L… La copertina dell'album suddetto Uscito nel Giugno 1967, poco dopo la presunta scomparsa di Paul, con la sua copertina ricca di dettagli, l’album è stato una vera e propria miniera d’oro per i cercatori di indizi. L’idea di fondo è che tutti i personaggi reali e mitologici raffigurati stiano prendendo parte al funerale di Paul McCartney. Ai loro piedi ci sarebbe la bara, ricoperta di composizioni floreali che hanno attirato non poco l’attenzione: i fiori gialli, in basso a destra, rappresenterebbero così composti un basso mancino, come quello che utilizzava Paul, a cui manca una delle quattro corde, a simboleggiare la perdita di uno dei membri; oppure, guardando più attentamente si può leggere in quella stessa composizione la scritta “Paul?”. I fiori rossi compongono invece la scritta “Beatles” con l’aggiunta di una “O” finale, che trasformerebbe il nome del gruppo in una frase: “BE AT LESO”, dove “Leso” è diminutivo di Lesotho, località in Africa in cui sarebbe stato seppellito il vero Paul. Infine, per citare solo un ultimo degli altri innumerevoli indizi rintracciati dai mitomani, ponendo uno specchio orizzontalmente, come a voler tagliare a metà la scritta “LONELY HEARTS”, si ottiene un’altra scritta: “1ONE IX HE DIE”, che starebbe a indicare la data della morte di Paul, 11 Novembre, senza contare che nel brano d’apertura dell’album, Paul canta le vicende di un certo Billy Shears, che è stato interpretato come un gioco di parole per affermare “Billy is here”, ovvero, “Billy – alias William Campbell, sosia e sostituto di Paul – è qui”. Dettaglio della copertina riflesso allo specchio Abbey Road La foto descriverebbe la processione funebre di Paul McCartney Esce nel 1969, poco dopo la diffusione della leggenda. La famosa copertina ritrae i quattro Beatles a passeggio sulle strisce pedonali di Abbey Road, dove avevano sede gli omonimi studi di registrazione. La prospettiva della foto suggerisce secondo i teorici della PID l’idea di una processione funebre, in cui John Lennon, vestito di bianco, assume il ruolo di officiante, Ringo, in completo nero, sarebbe l’impresario delle pompe funebri, Paul, senza scarpe e con gli occhi chiusi, il morto, e George, coi jeans in tenuta da lavoro, il becchino. Un’interpretazione senza dubbio suggestiva, senza contare la tanto discussa targa del maggiolino bianco parcheggiato sulla sinistra in cui si legge: 28IF, che starebbe a significare che Paul avrebbe avuto 28 anni (in realtà all’epoca ne aveva 27) “se”, “if”, fosse stato ancora vivo, e senza contare l’interpretazione alquanto dubbia delle tre lettere successive, LMW, decodificate come “Linda McCartney weeps” o “wedow”, cosa impossibile visto che, se fosse vera l’ipotesi della morte, Linda non avrebbe mai conosciuto il “vero” Paul McCartney, ma avrebbe sposato il suo sosia. Infine, sul retro di copertina, la S di “Beatles” è spezzata, come a simboleggiare una rottura, e subito accanto, sul muro sembra essere proiettata l’ombra di un teschio. Intervistato in proposito, Paul McCartney (ovviamente il presunto sostituto) avrebbe dichiarato di essersi tolto le scarpe per il troppo caldo, e di aver scattato a piedi nudi le ultime foto; mentre per quanto riguarda il proprietario del maggiolino, i Beatles dichiararono che fu impossibile reperirlo, per questo l’auto con l’ambigua targa comparirebbe nella copertina del loro disco. Altri indizi “grafici”: http://www.larosanera.it/?p=2201 2/4 12/04/2011 Paul McCartney, più vivo da morto | L… La "doppia" copertina di Yesterday and Today: la prima, ritenuta troppo cruenta, fu sostituita con la seconda immagine, in cui Paul McCartney siede in un baule che rappresenterebbe una bara La copertina di "A Collection of Beatles Oldies (But Goldies!)": un'auto coi fari accesi sembra "investire" la testa del personaggio rappresentato, che sarebbe McCartney Dettaglio del poster contenuto nel White Album: questo sarebbe il volto di Billy Campbell prima dei ritocchi di chirurgia plastica Immagine contenuta nel libretto dell'album Magical Mistery Tour: in primo piano si legge la scritta "I w as", mentre dietro McCartney due bandiere inglesi appaiono piegate come in segno di lutto I sostenitori della PID adducono anche altri indizi a sostegno della loro causa: e se da un lato è vero che la musica dei Beatles subì, proprio in quegli anni cruciali, notevoli cambiamenti (ascritti all’ingresso del sosia), abbandonando i ritmi spensierati e ballabili del primo periodo in favore di sperimentazioni psichedeliche e meno fruibili a un orecchio poco esperto, è anche vero che proprio in quello stesso periodo Paul iniziò a gettare le basi per quella che ancora oggi è un’invidiabile carriera da solista, e che fu l’unico a proporre agli altri, ricevendone risposta negativa, un ritorno sui palcoscenici: che Billy http://www.larosanera.it/?p=2201 3/4 12/04/2011 Paul McCartney, più vivo da morto | L… Campbell si fosse montato la testa e fosse tanto sicuro di riuscire a ingannare anche un pubblico di migliaia di fans? La questione resta aperta, nonostante le successive, ironiche smentite dello stesso Paul McCartney (“Sono morto? Perché sono sempre l’ultimo a sapere le cose?” dichiarò in un’intervista dell’epoca), che dopo 27 anni dalla sua presunta morte (1993), ha pubblicato un album dal titolo “Paul Is Live”, saltellando in copertina sulle stesse strisce di Abbey Road, sullo sfondo lo stesso maggiolino, sulla cui targa però si legge “51 Is”, cioè “51 è”. L'ironica copertina dell'album da solista di McCartney, Paul is live Smentite confermate dalle recenti dichiarazioni del meccanico (italiano) che aggiustò la Aston Martin di McCartney – ora di proprietà di un collezionista – dopo l’incidente, e che dopo quarant’anni e più ha affermato che i danni riportati dalla vettura, pur confermando un urto, non erano tali da far pensare a un incidente mortale. Allo stesso modo, nonostante abbiano fatto tanto scalpore, non possono essere considerati attendibili i risultati di una ricerca condotta da due italiani (l’informatico Francesco Gavazzeni e il medico legale, Gabriella Carlesi) con il metodo della craniometria, che però facilmente può trarre in inganno quando si confrontano delle fotografie, che per prospettiva e luce non potranno mai essere uguali. Tuttavia, il mistero persiste (ci sarebbe da far luce anche sulla figura di Bettina Huber, figlia illegittima di McCartney la quale ritiene che il padre, pur essendo ancora in vita, abbia effettivamente un sosia) e i segnali lasciati dai Beatles sono veramente troppi per pensare che siano tutti casuali: l’ipotesi più plausibile è che gli stessi Beatles abbiano cavalcato l’onda della leggenda, che inevitabilmente nasce intorno alla vita delle rockstar, avvolgendole in aloni circonfusi di mistero, alimentando i sospetti con piccoli accorgimenti: lo stesso motivo che avrebbe dovuto decretarne l’oblio, la presunta morte di Paul, ne alimentò invece la gloria. Più geniali di così! Giuliana Gugliotti Mi piace A Cesare Taglialatela e altri 12 piace questo elemento. Edit this entry. This entry was posted on martedì, aprile 5th, 2011 at 20:27 and is filed under Who's who. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed. 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L’appuntamento è fissato per giovedì in una sede «neutrale» e, al momento, il candidato sindaco del centrodestra ha incassato solo la disponibilità di Agostino Nuzzolo, Mario Raffa, Pasquale Belfiore, Michele Saggese e Diego Guida, quest’ultimo da sempre vicino all’ex presidente di Confindustria Antonio D’Amato che gli affidò un incarico di responsabilità. Cinema E' vero che? Economia Editoriale La Nera La Rosa Napoli Notizie Flash Un’adesione bassa che dimostra evidentemente come non tutti gli assessori siano d’accordo con la linea del sindaco Rosa Russo Iervolino. In attesa del vertice, Lettieri presenta 12 dei 72 punti del programma. Al fianco del candidato sindaco del centrodestra sette giovani, tra i 25 e i 30 anni, che lo hanno supportato con proposte e suggerimenti. Piano e Forte Politica Sport Who's who Il primo punto prevede l’approvazione di una legge obiettivo: «Senza una misura nazionale straordinaria – spiega l’imprenditore – non possiamo riaccendere i motori. Il governo deve varare una legge che consenta, anche in deroga, interventi per semplificare le procedure amministrative e riconoscere Napoli come un patrimonio nazionale da riqualificare». Poi inaugura un filo diretto con i cittadini: «Li riceverò ogni mercoledì mattina – annuncia – e nei primi tre mesi visiterò tutte le scuole pubbliche». Il candidato è pronto a dar vita ad una task force di trenta impiegati comunali che gireranno per il territorio a caccia di disagi e problemi da risolvere. Previsti il potenziamento dei poteri alle Municipalità e la valorizzazione dei dipendenti dell’ente. E ancora i cittadini potranno seguire on line i lavori del Consiglio e delle commissioni. Lettieri dichiara guerra ai cantieri eterni: «Ci sarà un cronoprogramma delle opere pubbliche, consultabile su Internet». Per ridurre i costi della politica, l’imprenditore intende bloccare la nascita di gruppi consiliari con meno di tre unità e dar vita ad un’unica holding delle società miste: «Oggi le partecipate perdono 70-80 milioni di euro all’anno. Potremmo investire questi fondi in servizi per il territorio». Tra le priorità anche una delibera di indirizzo per vendere i beni non strategici, un concorso annuale per mettere in pratica le idee dei cittadini e l’istituzione di un comitato di tre garanti: «Saranno – dice – personalità autorevoli e indipendenti, coordinate da un ex procuratore generale della Repubblica, che avranno il compito di vigilare sulla trasparenza e la legalità degli atti». Ma chi sono i giovani che hanno contribuito alla stesura del programma? Liliana Desiata, Manfredi Nappi, Emanuela Palomba, Gabriella Punziano, Brunella Rispoli, Lorenzo Santamaria e Valerio Volpicelli sono tutti laureati, ognuno con una propria competenza, con passioni e sogni nel cassetto. Ciò che li accomuna è «l’amore per Napoli»: «Siamo convinti che la nostra città possa avere un futuro. Per questo abbiamo deciso di restare qui. L’obiettivo è costruire una città che non metta in fuga i suoi abitanti e che magari possa richiamare i tanti costretti a fare le valigie». Intanto proseguono le manifestazioni elettorali del centrodestra: si è tenuta ieri pomeriggio l’inaugurazione del comitato del consigliere comunale del Pdl Stanislao Lanzotti, in via San Pasquale. All’iniziativa sono intervenuti, tra gli altri, il coordinatore regionale del Pdl Nicola Cosentino, il presidente della Provincia di Napoli Luigi Cesaro, l’europarlamentare Erminia Mazzoni, il vicecapogruppo al Senato del Pdl Gaetano Quagliariello. L’obiettivo di dar vita ad una «città normale» fissato da Lettieri è condiviso dallo stesso Lanzotti: «È necessario – chiarisce – accorpare le aziende partecipate e mettere a reddito i circa 20mila cespiti di proprietà del Comune». Fonte: ilmattino.it Mi piace Di' che ti piace questo elemento prima di tutti i tuoi amici. Edit this entry. This entry was posted on martedì, aprile 12th, 2011 at 11:29 and is filed under Napoli. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed. You can leave a response, or trackback from your own site. Edit this entry. http://www.larosanera.it/?p=2259 1/2 12/04/2011 Lettieri, 5 assessori a rapporto | La ros… Lascia un commento Loggato come webmaster. Esci » INVIA LINEA DI CONFINE LINK 2 LINK 3 LINK 4 LINK 5 THE BEATALL Editore: A.C.S.P. C.F. 95094790631 - Registrazione Tribunale di Napoli n. 86 del 26.10.2010 per la diffusione elettronica e cartacea http://www.larosanera.it/?p=2259 2/2 12/04/2011 L’aumento del costo della casa | La ro… Numero 21 del 05/04/2011 HOME LA REDAZIONE CONTATTI ARCHIVIO L’aumento del costo della casa Sezioni LUNEDÌ, 11 APRILE 2011 10:03 Attualità NESSUN COMMENTO L’O.N.F. (Osservatorio Nazionale della Federconsumatori) ha elaborato le previsioni sulle variazioni dei costi per l’affitto e per il mantenimento della casa dal 2001 ad oggi. I costi sono stimati prendendo in considerazione un appartamento di 90 metri quadrati in una zona semicentrale di una grande area metropolitana. Il confronto appare impressionante spostando il termine di paragone al 2001: a) per la casa in affitto i costi sono cresciuti del +83%, ovvero +707,15 euro al mese, pari a 8.485,80 euro l’anno; b) per la casa di proprietà i costi sono aumentati del +33%, ovvero +241,35 euro al mese, pari a 2.896,20 euro l’anno. Secondo l’analisi relativa ai costi per l’acquisto del suddetto appartamento, si è passati da 15 anni di stipendio necessari nel 2001 a 18 anni nel 2011. Ad aggravare la situazione economica del contribuente vi sono gli ulteriori rincari previsti per le spese connesse alla casa, dalla luce al riscaldamento, dal gas alla nettezza urbana. In media, rispetto al 2010, vi è un aggravio del +4%, pari a 57,80 euro al mese, per chi ha un appartamento in affitto e del +7%, pari a 64,90 euro al mese, per chi ha un appartamento di proprietà. A registrare i maggiori disagi sono soprattutto le giovani coppie che vogliono emanciparsi o che vogliono mettere su famiglia. In tale ottica si vanno a spiegare per l’appartamento in affitto il fenomeno degli affitti in nero, sanzionato a norma di Legge. Nello stesso ambito si possono evidenziare allacciamenti abusivi delle linea elettrica, sistemi di riscaldamento non a norma, vari escamotage per evitare il pagamento della tarsu. Tutti fenomeni perseguiti a norma di Legge. Per tali motivi è opportuno da un lato ridurre il costo dell’abitazione, soprattutto per i ceti più deboli, dotando il Paese di un serio piano per l’edilizia residenziale e, dall’altro, sostenere il potere di acquisto delle famiglie, attraverso una detassazione per il reddito fisso. Si richiede urgentemente l’intervento del Legislatore. Raffaele Dell’Aversana Mi piace Cinema E' vero che? Economia Editoriale La Nera La Rosa Napoli Notizie Flash Piano e Forte Politica Sport Who's who Di' che ti piace questo elemento prima di tutti i tuoi amici. Edit this entry. This entry was posted on lunedì, aprile 11th, 2011 at 10:03 and is filed under Economia. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed. You can leave a response, or trackback from your own site. Edit this entry. Lascia un commento Loggato come webmaster. Esci » INVIA LINEA DI CONFINE LINK 2 LINK 3 LINK 4 LINK 5 THE BEATALL Editore: A.C.S.P. C.F. 95094790631 - Registrazione Tribunale di Napoli n. 86 del 26.10.2010 per la diffusione elettronica e cartacea http://www.larosanera.it/?p=2256 1/2 12/04/2011 http://www.larosanera.it/?p=2256 L’aumento del costo della casa | La ro… 2/2