Il Manifesto dei 10, Maggio 2016
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Il Manifesto dei 10, Maggio 2016
SPECIALE NARDO’ IL BENE COMUNE I TESORI DI NARDO’ : SITI DEL PALEOLITICO UNICI AL MONDO LA PALUDE DEL CAPITANO, BENE RARO LA COLONNA DELL’IMMACOLATA POTREBBE SGRETOLARSI PIAZZA SALANDRA IN PIENO DEGRADO, RACCOLTE 101 FIRME AMBIENTE E SALUTE - LE BOMBE ECOLOGICHE ABITANO A NARD0’ POLITICA - LETTERA DI PERICLE AGLI ATENIESI, NOI AD ATENE FACCIAMO COSI’, A NARDO’ COME SI FA? - SUDDITI O CITTADINI? - INTERVISTE A TOTUCCIO CALABRESE, CRISTIAN CASILI E PIPPI MELLONE - MEZZO ETTARO DI TERRA PAGATO 2MILIARDI E 700MILIONI DELLE VECCHIE LIRE - VAGLIO E RISI VANNO AL PASSO DEI GAMBERONI, MASSIMO DE MARCO E PIPPI MELLONE VOLANO - RIFIUTI, GLI ALTRI DIVENTANO RICCHI, A NARDO’ POVERI, PARAGONE NARDO-FUMANE (VERONA) Foto di Andrea Rizzo I tesori di Nardò Intervista alla professoressa Filomena Ranaldo dell’Università di Siena, esperta del Paleolitico La città può diventare ricca con i suoi “tesori” IsitidelPaleoliticodiNardòsonounicialmondo Ineretinipossiedonounpatrimonioarchitettonico,naturalistico,carsico,archeologicoestoricoculturale immenso. È un concentrato unico in Europa, conosciuto dagli esperti di tutto il mondo. Da sfruttare per creare occupazione col turismo culturale. Presentato il museo della Preistoria al chiostro di S.Antonio. Il Gruppo speleologico corona un sogno. I “dentini” sono la più antica euro-testimonianza di Niccolò Marras I cittadini di Nardò non si rend ono conto della ricchezza che hanno a disposizione sul loro territorio e per questo motivo, forse, non la curano e la proteggono male. Le decisioni del l e amministrazioni politiche non hanno fatto altro che peggiorare la situazione. È fondamentale che questa ricchezza non capiti nelle mani di politici ignoranti, incapaci e senza scrup oli. Nardò, col suo patrimonio, potrebbe creare migliaia di post i di lavoro e non avere alcun disoccupato. Questo patrimonio si suddivide in patrimonio architettonico (basta pensare a Piazza Salandra), patrimonio naturalistico (Porto Selv aggio, la Palude del Cap itano), patrimonio carsic o (le grotte), patrimonio archeologico (le grotte e i villaggi neolitici) e il patrimonio storico culturale. Per capire meglio l’importanza di tutto questo abbiamo intervistato la prof essoressa Filomena Ran aldo dell’Università di Siena che sta facendo a Nardò una campagna di scavi. Possiamo chiamare questo patrimonio di Nardò “I tesori di Nardo”? Assolutamente sì, sono dei veri e propri tesori, mi trovo a Nardò da qualche anno perché ho cominciato a studiare dei manufatti della Grott a del Cavallo e ho comin ciato a studiare questo post o. Non c’era solo la Grott a del Cavallo, non c’è solo un sito interessante ma è un complesso di siti. dell’Uluzziano di Grotta del Cavallo, ormai fam osissimo. Il famoso dentino rientra in questo? I dentini. Sì, so n o loro. Quei due dentini sono la più antica testimonianza della presenza dell ’Homo sapiens in Europa, Questa cosa la sappiamo dal Filomena Ranaldo spiega i fossili di 73 milioni di anni fa ai boy scout di Nardò 2011, dopo che i due dentini All’interno del parco di Por- p iens che è il nostro diretto sono stati ristudiati. Erano to Selvaggio c’è una serie di antenato in Europa. stati trovati negli anni ‘60 dal grotte quasi tutte frequentate Parliamo di 30mila anni professor Palma di Cesnola. dall ’uomo del Paleolitico e, fa? In un primo momento erano sebbene frequentate dal Pa- Stiamo parlando di 45mila stati attribuiti a Neandertal leolitico ce ne siano in tanti anni fa. anche se il professore in un posti, tante e tutte così ravvi- L’Homo sapiens si era evo- art icolo espresse delle risercin ate e poi frequentate in al- luto in Africa circa 200mila ve sull’attribuzione a questo cune fasi specifiche del Pa- ann i fa. Inizia grosso modo periodo. Nel 2011 sono stati l eolitico non è così frequente intorno a 100mila anni fa a rist udiati da Stefano Benazzi in cordata con numerosi dipart imenti tra i quali il mio che studia l’Uluzziano di Grott a del Cavallo. I dentini son o stati così attribuiti all’Homo sapiens (43mila anni fa), c’è stata quindi una rettifica. Ma la cosa importante a Nardò, dal punto di vista dello studio, è che molte altre grott e vicine tra loro e vicine all a Grotta del Cavallo conLa baia di Uluzzo e sullo sfondo la Grotta del Cavallo teng ono degli strati con manuf atti e testimonianze di trovarne così numerose. Se a migrare in Medio Oriente; alt ri elementi dell’Uluzziano questo aggiungiamo che 45mila anni fa arriva nel o in evoluzione con l’Uluzquest e frequentazioni in cont inente Euroasiatico. ziano di Grotta del Cavallo. molt i casi testimoniano le Al momento la testimo- Scav o dal 2011 Grotta Serra più antiche frequentazioni nianza più antica di questo Cic ora A e ho deciso di ridell ’uomo, tra le più antiche arr ivo nel continente Euroa- prend ere in mano quello scain Salento e soprattutto, testi- siatico si trova proprio qua a vo proprio perché uno degli mon iano la più antica fre- Nard ò, con dei resti antro- strat i paleolitici ritenuti in quent azione dell’Homo sa- pici legati che sono quelli segue a pag. 4 3 I tesori di Nardò È un ambiente naturale che è oggetto di studi di tanti ambientalisti, è un sito protetto La Palude del Capitano, bene raro Raffaele Onorato, speleosub Invece di renderla meta di visite turistiche organizzate così come Castro fa con la Zinzulusa, il sindaco Risi voleva sbancarla perfar passare la condotta fognaria con i reflui di Porto Cesareo. Qui vive un pesce rarissimo, una sorta di fossile vivente di Raffaele Onorato Qualunque comune avesse avuto la fortuna di avere una tale gemma nel suo territorio, non solo l’avrebbe protetta come un autentico tesoro, ma l’avrebbe messa a frutto, rendendola meta di visite turistiche organizzate, così come il Comune di Castro fa con la Grotta Zinzulusa. Nardò, invece, stenta a comprendere il valore della Palude del Capitano, che resta sempre esposta agli attacchi di vandali e speculatori. In passato c’erano l’abusivismo edilizio (di cui restano ancora ben visibili gli indelebili sfregi), pescatori e cacciatori di frodo. Oggi ci sono i gitanti della domenica, con i loro “avanzi” di plastica, ed Enti, sempre a caccia di lauti appalti, che sventrerebbero volentieri il delicatissimo territorio della Palude per farci passare dentro una condotta fognaria, come quella per portare i reflui di Porto Cesareo! La Palude del Capitano (nella foto aerea) è un bene raro che resta in vita solo grazie all’incessante attività di salvaguardia delle associazioni ambientaliste. È inconcepibile che le Amministrazioni comunali che si sono succedute in questi ultimi decenni abbiamo limitato il loro intervento a sporadiche e discontinue opere di “tutela” e “valorizzazione” senza riuscire a far uscire il sito dallo stato di abbandono nel quale, praticamente, langue. La Palude del Capitano è un ambiente naturale che, per le sue caratteristiche del tutto particolari, è stato oggetto di studio per molti naturalisti. Il professore Parenzan (1983), nella sua ciclopica opera "Puglia Marittima", fornisce una serie di informazioni riguardo al sistema carsico che ha originato la cavità allagata in questione. Il sito attualmente, oltre ad essere tutelato dalla normativa comunitaria (S.I.C.), è prospiciente alla zona “A” dell’Area Marina Protetta di Porto Cesareo ed è inserito nel Catasto delle Grotte e delle Aree Carsiche della Regione Puglia. Un recente studio, condotto dall’Università del Salento e dal Centro di Speleologia Sottomarina Apogon, di Nardò, ha consentito di appurare che l’ecosistema acquatico della Palude del Capitano è ben più vario di quanto era finora noto. Esso si basa su delicati equilibri biologici. solo nelle due isole maggiori, Sicilia e Sardegna. Lo specchio d’acqua salmastra, inoltre, attira la sosta di diverse specie di uccelli migratori. Associando tutti questi aspetti biologici e carsici, e l’interesse per le innumerevoli e rare specie vegetali, acquatiche e di superficie, il sito della Palude del Capitano può essere tranquillamente definito più unico che raro. Questi, tuttavia, sono sottoposti a continui disturbi, principalmente di natura antropica, che ne mettono a dura prova la capacità di resistenza e recupero. La popolazione acquatica della laguna salmastra gode di condizioni ambientali pressoché costanti nell'intero arco dell'anno ed in tali situazioni ogni variazione di origine alloctona può minarne seriamente la stabilità. Senza citare la grande varietà di forme di vita, menzioneremo, per le forme animali, l’Aphanius fasciatus, un rarissimo pesciolino d’acqua salmastra che, secondo alcuni studiosi, rappresenta uno dei pochi sopravvissuti alla crisi del Messiniano. Un fossile vivente, insomma. Fra le specie di maggior interesse fitogeografico c’è il Sarcopoterium spinosum, rarissima pianta che risultava assente dalla penisola italiana e segnalata La Palude del Capitano è un rilevante fenomeno carsico costituito da varie risorgive a forma di dolina colme di acqua salmastra, localmente dette “spunnulate”, che presentano una vegetazione caratteristica. La Palude fa parte del parco di Porto Selvaggio. La leggenda narra di un vecchio lupo di mare (un capitano che aveva base a Taranto) che, in cerca di un posto in cui riposare dopo una vita di vagabondaggi tra un porto e l’altro, alla fine scelse questo tratto di costa per costruirvi la propria casa. I ruderi della Casa del Capitano sono ancora sulla laguna. La palude è popolata da pesci (si pescavano i cefali), uccelli e rare specie vegetali. Le “spunnulate” sono cavità generate dal crollo della volta di grotte sotterranee. Periodico mensile indipendente a tutela della libertà dei cittadini, del lavoro, della salute, dello sviluppo E-mail: [email protected] sostenibile, della meritocrazia, dei diritti dei cittadini e della legalità. ilmanifestodei10 Editore: Associazione culturale I guardiani del faro. Via Anime, 10 - 73048 - Nardò (Lecce) N.0 Maggio Direttore responsabile: Massimo Vaglio Condirettore: Niccolò Marras 2016 Perché 10? Il 10 indica nel calcio genialità e fantasia e nella scuola indica la meritocrazia, così come la perfezione e la condotta di vita esemplare è indicata nei Dieci Comandamenti. Il manifesto dei 10 è una pubblicazione che nasce dalla nuova associazione culturale senza scopo di lucro denominata I guardiani del faro, guardiani del corretto vivere civile, nel rispetto degli altri e della legalità. Il Faro rappresenta i principi ideali (da proteggere) a cui i cittadini si devono ispirare. I tesori di Nardò di Niccolò Marras segue da pag. 2 sono andata a Siena perché a Siena c’era una importante scuola del Paleolitico. questa grotta contiene le testi- Cosa ha trovato a Nardò? monianze della fase più evo- Ho trovato un tesoro. luta dell’Uluzziano che manca Cosa c’è nel museo? anche a Grotta del Cavallo, C’è una storia geologica che quindi è un momento di pas- parte dal cretaceo, e nello spesaggio molto interessante e cifico dal Maastrichtiano, con molto importante, passaggio i pesci fossili che risalgono a dall’Uluzziano all’Aurigna- 73milioni di anni fa, e la storia ziano, come viene definito da- archelogica con l’avvento delgli studiosi. Altre testimo- l’uomo di Neandertal con le nianze Aurignaziane (modo di sue culture e, a seguire, l’uomo produrre strumenti su pietra) in anatomicamente moderno Salento non ce ne sono. (Sapens sapiens) fino ai vilNardò quindi rappresenta laggi neolitici di 7mila anni fa. un unico in Europa per que- Cosa fa a Taranto? sta concentrazione? Mentre scavavo grotta BernarIl Paleolitico che si trova a dini, nella scorsa campagna di Nardò ha sicuramente delle scavo, il Comune di Nardò forti peculiarità, da tutto il che aveva rimesso a posto quemondo ci sono studiosi che si sta struttura di Sant’Antonio e interessano ai ritrovamenti pa- aveva già tentato un progetto leolitici neretini. ...in tutto il di allestimento, che L’anno scorso abbianon era stato appromo riaperto un altro mondo ci sono vato dalla soprintenscavo del professor studiosi che si denza perché manBorzatti (1966) che è interessano ai cavano delle cose, grotta Mario Bernar- ritrovamenti Mino Natalizio è vedini perché anche lì la paleolitici nuto a parlarmi dicensequenza in parte ridomi che da tem- po percorre la sequenza neretini... stavano tentando di di Grotta del Cavallo. Sarà molto interessante riuscire a mettere insieme i dati perché la domanda è cambiata molto negli anni. All’epoca quando il professor Borzatti e il professor Palma di Cesnola scavavano il Paleolitico neretino, Palma di Cesnola ha definito l’Uluzziano, la domanda principale era capire in qualche maniera la cronologia in questi strati e, se c’è una continuità o meno con lo strato sottostante e con quello sovrastante. Ora grazie a queste ricerche passate abbiamo già acquisito quei dati e ci possiamo permettere di fare delle domande nuove: come ad ogni livello vivevano; ci facciamo più domande su come utilizzavano il territorio, organizzavano il territorio. Da dove viene? Vengo dall’Università di Siena, dal Dipartimento di Scienze ambientali. È nata a Siena? No sono nata in Puglia, sono della provincia di Taranto e mettere in piedi questa cosa perché c’era un finanziamento vecchio. “La struttura, mi diceva, siamo riusciti a portarla a termine e il progetto di allestimento al momento non è andato bene, dacci qualche consiglio e vediamo di fare qualcosa”. Sono partita da lì. Prima ho fatto la conoscenza col materiale archeologico conservato per tanti decenni dal Gruppo speleologico e su quello abbiamo fatto un primo progetto di allestimento, ma è con la soprintendenza che lo stiamo sviluppando, soprintendenza di Taranto ancora oggi. Sono loro che ci stanno seguendo e che ci stanno dando una mano per completare questo allestimento con i materiali che per tanti anni sono stati scavati qua a Nardò. Si può sviluppare un turismo culturale? Questo io lo sto già toccando con mano grazie a questo museo così come lo abbiamo progettato insieme al Gruppo 4 rità di rappresentare una finestra su questo parco e siccome questo posto, dal punto di vista archeologico, ha delle specificità sue proprie, va bene così. È un museo del ter ritorio, speciale perché è molto speciale per il Paleolitico che c’è qui, Filomena Ranaldo, protagonista dell’allestinon è una comento museale e del progetto integrato fra il locale, museo e il Paleolitico di Porto Selvaggio, il- sa lustra i reperti all’Ing. Gianni Carluccio, re- quindi la sponsabile dell’archivio Tito Schipa di Lecce scommessa è Il successo viene dal fatto che che si possa lavorare su questa ho presentato un progetto un strada. Le premesse ci sono po’ fuori dai canoni; non avevo tutte, io mi sento di garantirlo. del materiale di scavo e il so- Questo progetto potrebbe printendente ha detto “prova a far arrivare studiosi e turisti fare questa cosa, a sensibiliz- da tutto il mondo? zare sull’importanza e la con- Assolutamente sì. Non ci sono servazione del contesto e in solo i reperti archeologici, c’è qualche maniera a far funzio- una collezione di fossili meranare questa struttura che è nel vigliosa che il professor Belcentro di Nardò e a ricollegarla monte ha in al parco di Porto Selvaggio”. parte fatto stuPer me e per tutti noi che ci ab- diare. Ora anbiamo lavorato non è un posto cora mancano chiuso dove uno viene a vede- tante informare delle cose. Questa è una fi- zioni, ma sono nestra sul parco. tanti gli studiosi Organizzare quindi delle coinvolti per l’allestimento di escursioni mettendo insieme questo museo. parco e museo e creare un Per tutta la parte dei fossili sto movimento turistico cultu- avendo il supporto del profesrale destagionalizzato? sor Belmonte e per altri aspetti Questo progetto ha tutto il po- sto avendo il supporto del protenziale perché funzioni in fessor Sansò. L’allestimento di questa maniera, perché lo stia- questo museo, data la rilevanza mo costruendo per di questo territorio, mi ...Sarei questo, ovviamente se veramente ha obbligata a concontinua la linea che frontarmi con disciplitutti insieme abbiamo onorata di ne che io mastico medato e che la prossima diventare no, non sarebbe stato amministrazione con- cittadina corretto non farlo. È tinui questo tipo di la- onoraria, amo bello quindi mettere voro. molto questo insieme tutti questi La città dovrebbe studiosi di più disciposto... farla cittadina onopline intorno a un uniraria! co progetto. Ne sarei veramente onorata, a- Auspichiamo quindi l’arrivo doro questo posto, amo molto di turisti di qualità! questo posto. È un posto con Arrivano, arrivano, noi stiamo un grande potenziale. avendo già un riscontro da Con la soprintendenza abbia- quando abbiamo presentato mo deciso di non raccontare questo progetto di allestitutta l’archeologia, ci sono già mento. I turisti che vengono tanti musei molto importanti qui ora sono stupefatti, è un che lavorano molto bene nel progetto bello è un racconto Salento, questo ha la peculia- che mette in valore Nardò. speleologico, insieme all’amministrazione e insieme alla soprintendenza che in questo senso è stata molto sensibile. 5 AMBIENTE E SALUTE I veleni che respiriamo e che ingeriamo sono definiti “distruttori endocrini” Le bombe ecologiche abitano a Nardò Massimo Vaglio di Massimo Vaglio La discariche di Castellino, di amianto Rei e la Vora delle Colucce sono le più pericolose per la salute dei cittadini neretini. Tonnellate di polietilene sono bruciate sui campi producendo diossina. Pesticidi, erbicidi e concimi di sintesi ci contaminano. Respiriamo e mangiamo veleni, la tiroide è la più colpita. Il cancro ci sta distruggendo delle più grandi discariche d’amianto d’Europa, senza ardò, pur non essendo neppure avviare, come logiuna città industrializ- ca avrebbe imposto, una zata accusa le proble- contestuale campagna per matiche ambientali di bonificare la città che rimane distretti più industrializzati. tuttora pesantemente asseSenza voler giustificare o diata da manufatti di eternit monetizzare il danno, nei in fase di disgregazione. luoghi industrializzati i citta- Altra bomba ecologica è la dini pagano sì lo scotto in “Vora delle Colucce” che ritermini sanitari e ambientali, ceve i reflui, non sempre ama allo stesso tempo ne rice- deguatamente depurati di 27 vono anche dei benefici eco- comuni, e come se non banomici. stasse, il sindaco uscente e il Al contrario, Nardò, grazie suo predecessore hanno firall’insipienza di chi l’ha mato dei protocolli per ricegovernata si è conquistata in vere nelle nostre acque questo ultimo ventennio il anche i reflui fognari di ruolo di ricettacolo di ...Nardò è un Porto Cesareo, favoattività pesantemente ricettacolo di rendo di fatto un aginquinanti senza che guerrito competitor attività la popolazione, oltre pesantemente turistico e mettendo a ai pesantissimi disagi, inquinanti rischio il mare e conottenesse un minimo seguentemente l’ecosenza di ristoro economico guadagnarci nomia turistica della o, come è avvenuto in nostra nulla... altri contesti della città. stessa provincia, la realizza- Ma le problezione di opere di com- matiche ampensazione ambientale e di bientali sono opere pubbliche a fini sociali tante, troppe, culturali e ricreativi. Non che risulta solo, con colpevole inerzia persino diffigli stessi amministratori cile elencarle hanno permesso che la so- e anche le atcietà che ha fatto strame di tività agricole ne sono causa. legalità nella gestione della Ettari ed ettari di terreno contestatissima discarica di ricoperti di plastica, quasi inCastellino abbandonasse di cartati a doppio involto, uno fatto il sito senza procedere bianco e uno nero. Certaalla sua messa in sicurezza. mente un aspetto della città La discarica, ricordiamo, ol- che lavora, che produce, ma tre ad ammorbare la città con non è tutto oro quello che i suoi miasmi mefitici ha ri- luccica, queste colture intencevuto rifiuti anche di dubbia sive, stanno portando procaratterizzazione da ogni gressivamente alla completa d’Europa. salinizzazione della falda, Non pago di ciò, il nostro nostra unica risorsa idrica, e sindaco uscente, senza con- pesticidi, erbicidi e concimi sultare alcun organo cittadi- di sintesi stanno contamino statutariamente preposto, nando seriamente l’ambienha firmato l’autorizzazione te, per non parlare delle per l’apertura nelle sue im- tonnellate di polietilene molmediate vicinanze di una te delle quali vengono tutto- N ra smaltite a mezzo combustione direttamente nei campi spandendo diossina ed altri composti letali. Diversi studi scientifici han- un’enorme casistica di disfunzioni della tiroide tanto che ormai da anni, il farmaco più venduto non è l’aspirina bensì l’eutirox, ovvero la tiroxina (ormoni tiroidei) e si affacciano sempre più casi di infertilità maschile, no evidenziato come alcuni sofferenza fetale e tipi di tuprodotti chimici, tra cui i mori correlati all’esposizione pesticidi e i fumi che si spri- ai distruttori endocrini. gionano dalla combustione La zona più pesantemente delle sostanze plastiche, pos- contaminata è quella porsono interferire con il nor- zione a Nord del territorio, male funzionamento del comunale, tra C/da Rò de sistema endocrino grazie, si Galeta e C/da Pittuini, che fa per dire, alla loro capacità essendo caratterizzata daldi mimare l’effetto degli or- l’ultradecennale presenza di moni sull’organismo. Tutte un elevato numero di serre queste sostanze sono state condotte in massima parte da definite nella terminologia coltivatori di Leverano, prescientifica senta le matrici: acqua di fal“distruttori da, terreno e aria pesanendocrini”. temente inquinate. Non sta Questi rap- a me trarre conclusioni sulpresentano l’insulsaggine e l’inefficacia una classe di chi ci ha amministrati in molto etero- questi anni, anche perché genea di mo- tutti sappiamo fare due più lecole che due, non mi risulta cohanno effetti munque, che a fronte di quenocivi anche in bas- ...il farmaco sti dati più che sissime concentra- più venduto è all’armanti sia stata zioni poiché, en- l’eutirox, avviata alcuna indatrando nell’organi- gli ormoni gine epidemiologica smo mimano l’azione tiroidei... specifica o siano stati degli ormoni naturali. adottati seri provvediUn distruttore endocrino tec- menti nonostante le decennicamente è un “agente eso- nali segnalazioni di asgeno in grado di interferire sociazioni ambientaliste, con la produzione, il rilascio, Rangers d’Italia in primis, il trasporto, il metabolismo, segnalazioni regolarmente il legame, l’azione e l’elimi- riportate anche mezzo stamnazione degli ormoni natu- pa e che alcuni anni addietro rali responsabili del man- sortirono anche l’avvio di tenimento dell’omeostasi un’indagine ministeriale, che nell’organismo e della rego- confermò l’emergenza senza lazione dei processi di svi- però affrontarne minimaluppo”. Per quanto ci mente le cause. riguarda, Nardò possiede I cittadini devono muoversi! I tesori di Nardò 6 Il parere di Giovanni Giangreco sulle vibrazioni sonore Storico dell’arte, ex funzionario della soprintendenza di Lecce, Brindisi e Taranto Giovanni Giangreco ha restaurato la Colonna dell’Immacolata nel 1989 La colonna dell’Immacolata potrebbe sgretolarsi Ad altissimo rischio le statue e le pensiline. Già una statua è stata decapitata col pallone. La legge che tutela le aree monumentali, a Nardò non è applicata. Grave il menefreghismo della giunta Risi. L’assessore Maurizio Leuzzi non è ascoltato L’intervista La musica sparata ad altissimo volume in Piazza Salandra a Nardò fa bene ai monumenti quali la Colonna dell’Immacolata? La tolleranza dell’uomo ai suoni è bassissima, l’orecchio umano non tollera gli alti volumi. La stessa cosa vale per gli animali. Le pietre e i conci messi uno sull’altro risentono moltissimo delle vibrazioni sonore, infatti a Roma a Piazza San Giovanni c’è l’ordine preciso di fare il concerto in una certa maniera. È tutto fatto in modo da contenere queste vibrazioni. Le alte vibrazioni possono sgretolare la Colonna dell’Immacolata di Nardò? Quella Colonna è del 1769 e la conosco benissimo perché l’ho restaurata io nel 1989, stava in condizioni critiche, proprio malmessa, abbiamo dovuto usare un sacco di precauzioni per restaurarla. Le vibrazioni arrecano danno principalmente alle cose che non hanno base come per esempio le pensiline in particolare quelle lesionate che sono tre, quattro volte più sensibili e più a rischio rispetto a quelle che hanno una base solida. Anche tutte le statue che stanno sulla colonna o sopra il Sedile possono subire danni dalle vibrazioni? Si, si, sono a grande rischio e potrebbero crollare. Ecco perché nei centri storici e, a maggior ragione in una piazza così delicata come Piazza Salandra, si possono fare solo concerti di musica classica dove non si usano gli alti volumi. All’estero fanno usare anche delle casse speciali proprio perché non creano queste alte vibrazioni. Il Liceo artistico di Nardò, sabato 28 maggio ha trasformato la piazza in un bel centro di creatività. Il “salotto buono”, ammirato da turisti e cineasti, non merita che vi pascolino le pecore. Piazza Salandra è in pieno degrado Raccolte 101 firme per un esposto alla Procura e alla Prefettura. È un pessimo biglietto da visita I mali che affliggono “il salotto buono” di Nardò, oltre ai decibel sparati al massimo, vanno dallo spaccio e consumo di droga, ai furti, agli atti di vandalismo e bullismo, ai cassonetti incendiati, alle prepotenze di moto e auto che non rispettano l’isola pedonale, all’illegalità diffusa e a coloro che usano i portoni come orinatoi. Abitanti e turisti vivono male. Il peggio avviene dopo le 23 quando la piazza è terra di nessuno. I 101 hanno chiesto un presidio di polizia e vigili fino alle 3 di notte. La piazza è abbandonata, spesso diventa un campo di pallone rompere i lampioni. E poi, fili pendenti e bagni chiusi, bidoni della spazzatura a ridosso del Sedile per deturpare l’immagine di un luogo un tempo definito “bello”. N.M. 7 Politica ed elezioni amministrative 2016 Pericle nel suo “Discorso agli ateniesi”. nel 431 a.c., 2.445 anni fa, spiega cos’è la democrazia. “Noi ad Atene facciamo così”! A Nardò come si fa? È un discorso che non ha bisogno di commenti. Mette in evidenza la libertà, la giustizia, i meriti, la legge uguale per tutti, la meritocrazia, il rifiuto delle raccomandazioni, non si usa il pubblico per i propri affari privati, ci si aiuta, si rispettano le leggi. La democrazia favorisce i molti, non i pochi. Chi non si interessa allo Stato non è considerato innocuo ma inutile. di Pericle, morto 2.445 anni fa che ricevono offesa. E ci è stato anche insegnato di rispettare quelle leggi non Il discorso agli Ateniesi, Pericle lo ha scritte che risiedono nell’universale tenuto nel 431 a.c. ed è ancora attualis- sentimento di ciò che è giusto e di ciò simo, anzi potremmo definirlo all’a- che è buon senso. vanguardia visti i mali italiani. Qui ad Atene noi facciamo così. “Qui il nostro governo favorisce i molti Un uomo che non si interessa allo Stato invece dei pochi: e per questo viene noi non lo consideriamo innocuo, ma chiamato democrainutile; e benché in zia. Qui ad Atene pochi siano in grado noi facciamo così. di dare vita ad una Le leggi qui assicupolitica, beh tutti rano una giustizia qui ad Atene siamo eguale per tutti nelle in grado di giudiloro dispute private, carla. Noi non conma noi non ignosideriamo la disriamo mai i meriti cussione come un dell’eccellenza. ostacolo sulla via Quando un cittadella democrazia. dino si distingue, alNoi crediamo che la lora esso sarà, a felicità sia il frutto preferenza di altri, della libertà, ma la chiamato a servire libertà sia solo il lo Stato, ma non cofrutto del valore. Inme un atto di privisomma, io proclalegio, come una rimo che Atene è la compensa al merito, scuola dell’Ellade e e la povertà non coche ogni ateniese Pericle stituisce un impecresce sviluppando dimento. in sé una felice versatilità, la fiducia in Qui ad Atene noi facciamo così. sé stesso, la prontezza a fronteggiare La libertà di cui godiamo si estende qualsiasi situazione ed è per questo che anche alla vita quotidiana; noi non la nostra città è aperta al mondo e noi siamo sospettosi l’uno dell’altro e non non cacciamo mai uno straniero. infastidiamo mai il nostro prossimo se Qui ad Atene noi facciamo così”. al nostro prossimo piace vivere a modo suo. Noi siamo liberi, liberi di vivere Pericle, è stato un politico, oratore e proprio come ci piace e tuttavia siamo militare ateniese attivo durante il pesempre pronti a fronteggiare qualsiasi riodo d’oro della città, tra le Guerre pericolo. Un cittadino ateniese non tra- persiane e la Guerra del Peloponneso. scura i pubblici affari quando attende Ha governato alle proprie faccende private, ma so- Pericle si trovò solo a guidare a un prattutto non si occupa dei pubblici af- tempo il suo partito e la politica atefari per risolvere le sue questioni pri- niese, ciò che fece per oltre trent'anni vate. (461-429) fondando il proprio potere Qui ad Atene noi facciamo così. sulla annuale, libera rielezione nel conCi è stato insegnato di rispettare i ma- siglio degli strateghi. Nel 431fece il gistrati, e ci è stato insegnato anche di suo famoso discorso agli ateniesi. rispettare le leggi e di non dimenticare Nacque a Colargo nel 495 a.C. circa e mai che dobbiamo proteggere coloro morì ad Atene nel 429 a.C. Il popolo meridionale dorme Sudditi o cittadini? di Niccolò Marras Il “Discorso” di Pericle, fatto oltre due millenni fa, cozza con la mentalità di buona parte degli individui del Sud. Un tipo, parlando ad alta voce con un amico diceva a Nardò: “Un onesto non può fare politica”. Ma oggi c’è proprio bisogno degli onesti per tentare di mettere un argine alla corruzione morale, sociale, politica ed economica. La società è malata, non solo di cancro, ma nella testa. Questo modo di pensare sull’onestà è piuttosto diffuso nella società meridionale. Al Sud la gente è schiava di una mentalità che crede che rubando o raccomandandosi possa andare avanti. A partire dal 1860, da quando i piemontesi hanno conquistato il ricco Regno di Napoli le cose sono peggiorate. I meridionali, per sopravvivere al dominio dell’invasore che li aveva schiavizzati, sono andati ad elemosinare ciò che li spettava di diritto o a rubare. Con l’avvento della democrazia (non quella di Pericle), la gente ha capito che aveva dei diritti in quanto cittadini. Al Sud, invece, si è rimasti sudditi, schiavi; la gente non crede che qualcosa li spetti di diritto, come una concessione edilizia se non è contro legge, o i servizi di fogna ed acqua, o l’assistenza sanitaria, o la scuola, o addirittura un certificato. Al Nord, al contrario, i cittadini si battono per i loro diritti ed ottengono ciò non hanno i meridionali. Succede poi che i meridionali vadano alle università del Nord per studiare o negli ospedali del Nord per curarsi, lasciando lì tanti soldi. È da questo atteggiamento remissivo che si è generata una classe politica perversa e ladrona, dove la promessa non mantenuta è normale. Si creano solo illusioni. Qui la gente vende il voto e insieme ad esso la propria libertà. Al Sud i politici in genere non fanno quasi mai gli interessi di tutti, ma solo quelli dei ladroni. La meraviglia è quando si vota Salvini che, quando era consigliere comunale, voleva vietare a Milano i mezzi pubblici ai negri e ai meridionali. Più schiavi di così! Politica ed elezioni amministrative 2016 nardò, le opposizioni denunCiano il MarCio poliTiCo Che dissangua la CiTTà 8 Mezzo ettaro di terra pagato 2miliardi e 700milioni di vecchie lire la feroce battaglia elettorale si è basata anche sugli sperperi e i danni economici ai cittadini da parte delle amministrazioni di risi e di Vaglio negli ultimi 22 anni. si calcolano maggiori esborsi pagati da tutti, di circa 7milioni di euro, 14 miliardi di lire. denunce di Totuccio Calabrese, uscito dalla maggioranza, di Cristian Casili (M5s) e di pippi Mellone (alleanza per il cambiamento). di niccolò Marras “A pensar male si fa peccato ma ci si indovina”, è il vecchio detto di Andreotti che è sempre attuale. Ebbene, dopo una vicenda che si è trascinata per 20 anni, il Comune partendo da un’offerta al proprietario del terreno di 20 milioni, rifiutati, è costretto oggi a pagare, con una sentenza definitiva, la strabiliante somma di 1milione e 360mila euro, equivalenti a circa 2 miliardi e 700 milioni delle vecchie lire. Perché a pensar male? È probabile che qualcuno abbia suggerito al proprietario, oggi gli eredi, di non accettare e di andare a sentenza, tanto il Comune avrebbe pagato. C’è un manovratore, chi è? Su questo argomento e sulla tasse interviene Totuccio Calabrese. ToTuCCio Calabrese Il consigliere comunale uscente, sull’aumento ingiustificato delle tasse è un fiume in piena. Denuncia la mala amministrazione per i danni causati e, quando non ne ha potuto più è uscito dalla maggioranza. Racconta come si è arrivati a tale somma: “Gli altri a cui erano stati espropriati i terreni avevano accettato. Questo signore perché non ha accettato? Non gli sono mai stati offerti 30-40mi- lioni per chiudere! Dopo dieci anni arrivò la prima sentenza in cui il Comune fu condannato a pagare 190mila euro ma si fece opposizione e dopo 20 anni si è arrivati a questa cifra assurda”. il sindaco risi si è vantato di aver trovato una soluzione, o no? Totuccio Calabrese incalza: “Ha concordato tre rate da 400mila euro e una subito da 160mila euro”. Beh, se questo è un affare... Come mai si è arrivato a tanto? “Già con le 190mila euro da pagare, che erano somme enormi, all’appello i legali non si sono presentati, non si sono costituiti. Non si sapeva chi era quello che doveva dare all’ufficio legale il compito di costituirsi, alla fine è stata fatta la commissione d’inchiesta che ha individuato chi fossero gli eventuali responsabili”. Chi sono? Stanno lì scritti e ce l’ha il sindaco in attesa che si pronunci la Procura della Corte dei Conti, ma questo è avvenuto due anni fa; la Procura neanche su questo è ancora intervenuta per capire e chiudere questa vicenda. Il sindaco ci ha chiamati per informarci di questa sentenza quando non c’era più tempo per fare appello al Consiglio di Stato, era l’ultima possibilità per rivolgersi a qualcuno. Gli avvocati hanno notificato al Comune il centodiciannovesimo giorno, su 120 disponibili, l’ultimo giorno Tasse e debiTi fuori bilanCio previsto dalla legge per ricorrere”. L’ultimo giorno ci chiamano per affrontare questo “Questi debiti sono il frutto di fatture non pagate, spiega Calabrese, si tratta di lavori assegnati per urgenze senza aver fatto una convenzione, senza aver stabilito il costo dell’opera. tasse solo tasse Se in Italia gli italiani pagano almeno 907 euro sopra la media Ue (fonte Cgia), a Nardò, i neretini sono i più tartassati del Salento problema, e come si poteva Al contrario si riceveva poi fare?”. la fattura e non si poteva I debiti fuori bilancio e dire niente, perché non era l’aumento stratosferico stato pattuito alcunché e il delle tasse sono stretta- Comune non ha pagato. I mente correlate. creditori poi hanno chiesto I debiti ammontavano ini- di essere saldati e non azialmente a oltre 5milioni vendo ricevuto una rispodi euro, oggi si è giunti, in- sta si sono rivolti agli avcludendo il milione e vocati e così sono aumen360mila euro del tati i costi e si è arterreno e i 700mila ... il Comune rivati ai 6milioni e euro dati alla Parsec faceva fare i 360mila euro”. per la gestione dei lavori senza “Abbiamo dato tributi, a circa 7 mi- pattuire il mandato al sindaco lioni (14miliardi Risi di individuare i costo... delle vecchie lire). responsabili dei La giunta Risi per pagare i maggiori costi e presentare debiti ha spremuto i citta- il conto a chi li aveva dedini. terminati, ma non ne sapIl problema è che questi piamo nulla”. debiti, negli anni, li hanno Il tutto è stato denunciato causati gli amministratori alla Corte dei Conti ma andel Palazzo di Città per la cora dopo tanto tempo non loro incapacità a gover- si ha alcuna risposta. Pernare, denuncia il consi- ché la Corte non è intervegliere Calabrese. nuta? segue a pag. 10 Politica ed elezioni amministrative 2016 L’usato, il vecchio, nemmeno tanto garantito, si scontra con le nuove generazioni e un modo nuovo di fare politica 9 Vaglio e Risi vanno al “passo dei gamberoni” Massimo De Marco e Pippi Mellone volano L’opposizione ha fatto capire ai cittadini come è stata gestito male la macchina comunale negli ultimi decenni. Il Pd ha fatto ricorso alla politica degli annunci, di scuola renziana, piena di promesse elettorali. Vaglio, alleato di quel Fitto, che ha chiuso l’ospedale di Nardò, cerca i voti dei neretini per costruire il suo ospedale a Scorrano, vicino Maglie. Le precedenti amministrazioni hanno speso male i fondi europei di Niccolò Marras Perché dei “gamberoni”? Beh, si dice andare al passo del gambero, cioè due passi indietro e uno avanti. A Nardò, l’ex sindaco Vaglio e il sindaco uscente Risi, hanno ridotto la città in uno stato così pietoso, così arretrato rispetto a tante altre città, che si può affermare che sono andati “quattro passi indietro ed uno avanti”, come dei grandi gamberi. Se prima di questa campagna elettorale la gente non sapeva come stavano le cose, ora lo sanno. L’opposizione del Movimento5Stelle e di Andare Oltre con le liste Da sin. Massimo De Marco e Cristian Casili di Alleanza per il cambiamento non solo hanno denunciato gli sprechi, la cattiva gestione, la povertà culturale e i privilegi per pochi, le tasse enormi, ma, soprattutto, hanno messo in evidenza una grave carenza amministrativa che ha fatto precipitare la città in un baratro. Molto indietro rispetto anche ad altre città della provincia di Lecce, abissale poi la distanza col capoluogo salentino. Dal punto di vista della comunicazione, è sembrato che nessuno dei due ex si rendesse conto della gravità della situazione ed hanno anche sottovalutato l’opposizione facendo una campagna elettorale vecchia, datata. Ma l’opposizione è il nuovo. Sono quei cittadini stufi di tanto malgoverno e che vogliono cambiare le cose, per il bene di tutti e sono rappresentati dal Movimento5Stelle e da Andare oltre e Alleanza per il cambiamento Vaglio e Risi hanno dimostrato anche una carenza di spiritualità e di quei valori evangelici che guidano i popoli e le genera- zioni, i deboli, gli infermi. Cosa hanno fatto per l’ospedale, cosa hanno fatto contro la ludopatia, la dipendenza dal gioco che massacra tanta gente? Cosa hanno fatto per l’ambiente e per combattere i tumori? Non hanno mai presentato un progetto di nessun genere per progredire. La spiegazione forse è da cercare nelle dichiarazioni di Papa Francesco il 31 dicembre del 2015 che aveva detto che “nei progetti degli uomini c’è una insaziabile sete di potere”. È per questo motivo che Vaglio si è ricandidato? È per questo che l’avvocato Marcello Risi non torna a fare il suo mestiere? Perché questi non hanno lavorato per il bene di tutti? I fatti, in questa campagna elettorale, li hanno raccontati Massimo De Marco (candidato sindaco) e Cristian Casili, consigliere regionale del Movimento 5Stelle e Pippi Mellone (candidato sindaco) con Graziano De Tuglie e i loro collaboratori. L’opposizione non solo ha fatto denunce, ma ha anche indicato come risanare il Comune e fatto delle proposte concrete per far sviluppare la città. Il Movimento5Stelle, forte dei suoi parlamentari a Roma, Bruxelles e gli otto consiglieri a Bari, ha indicato come sfruttare i fondi europei da utilizzare nei vari settori, dall’agricoltura al turismo e così via. Come creare occupazione, risparmiando sulle spese comunali e investendo. Cristian Casili ha smentito l’ex sindaco Vaglio sulla discarica di Castellino che ha sostenuto di averla chiusa: “ Per chiudere la discarica si deve passare tecnicamente da una fase di post gestione e di messa in sicurezza, precisa il consigliere regionale, cosa che non è stata fatta né col governo Vaglio né col governo Risi. Dal 2007 quella discarica ha continuato a sputare veleni e in quella discarica abbiamo scoperto insieme ad Arpa che in falda c’è l’arsenico uno degli elementi più tossici in natura, fuori dai limiti di legge, e nei mesi precedenti è stato trovato anche il nichel. Quella discarica dal punto di vista del danno alla salute pubblica è attivissima”. “Per chiuderla - dice Cristian Casili - co- sterà 5milioni di euro che avrebbe dovuto pagare il gestore ma che pagherà il cittadino con dei fondi regionali”. Pippi Mellone, oltre a denunciare l’inettitudine di una classe politica che ha fatto chiudere l’ospedale, il pronto soccorso, il tribunale, la discarica mai messa in sicurezza, parla dello scandalo dei “lumini” al cimitero dove la ditta Borgia fa pagare 24 euro all’anno contro la metà negli altri paesi. Oltre a questo, denuncia anche l’affare di 13 milioni di euro che Risi voleva concludere con Aqp per lo scarico a mare dei reflui di Porto Cesareo. A queste denunce, Pippi Mellone aggiun- Da sin. Pippi Mellone e Graziano De Tuglie ge gli sprechi e le spese folli come i 400mila euro più 250mila di premi di produzione ai dirigenti, la fidejussione di Torre Inserraglio di 915mila euro non incassata, la banca dati per la riscossione dei tributi sparita e le spese del sindaco di 4,600 euro per il telefonino. E non finisce qui. Massimo De Marco, parla dell’accordo con la società Parsec quale supporto per la riscossione dei tributi. Alla Parsec, dove lavora la figlia di un consigliere, andranno 700mila euro in tre anni. La Parsec sta mandando cartelle a tutti e chi ha già pagato, se non dimostra di averlo fatto, ripaga. È il disastro della riscossione tributi. Il candidato sindaco dei 5Stelle, dirigente comunale a Casarano, Neviano, Ugento, Botrugno , Santa Cesarea Terme e Supersano sottolinea come si può creare occupazione risparmiando ad esempio facendo rinascere la scuola di Agraria e trasformarla in scuola dei mestieri. Politica ed elezioni amministrative 2016 PArAgONe FrA LA rACCOLTA DIFFereNzIATA A FumANe (VerONA) e A NArDò 10 rifiuti, gli altri diventano ricchi, a Nardò poveri Il piccolo paese vicino Verona raggiunge una differenziata del 79,76 per cento. È definito il “comune riciclone”. Il successo è legato all’educazione ambientale dei cittadini e alla convenienza a riciclare. Le bollette in questo modo si riducono drasticamente. Se la ditta Bianco non fosse “un postificio” si risparmierebbero 700mila euro di Niccolò Marras R ifiuti! È una parola magica, che fa arricchire nel Veneto e in mezza europa, ma è anche una sorta di bestemmia a Nardò. La popolazione fa la raccolta differenziata ma non riceve alcun compenso, al contrario di come avviene in un paesino del Veneto sotto i 10mila abitanti: Fumane. Dai dati di Legambiente 2014-2015, il Veneto nel 2015 si è classificato al primo posto fra le regioni italiane per la raccolta differenziata, 67 per cento, la Puglia, su 20 regioni, è quartultima con l’1,9%. Fumane, questo paesino, è chiamato il “paese riciclone”, nel 2010 si è classificato primo per la raccolta, mentre, nel 2015 secondo. Le percentuali di raccolta differenziata che fa Fumane sono impressionanti: il 79,76 per cento. un consigliere comunale ci dice che il successo del “paese riciclone” è dovuto a quattro fattori: 1) all’educazione ambientale dei cittadini, ad opera del Comune, per la riduzione delle discariche; 2) alla gestione oculata dei rifiuti; 3) all’utile che si genera riciclando, utile che è distribuito ai cittadini. 4) merito dei cittadini. A Fumane, un negozio di abbigliamento di 150 mq. dovrebbe pagare 240 euro ma ne paga solo 100 euro di Tari. Vedremo poi perché. A Nardò, un negozio di abbigliamento di 140 mq. paga 515 euro, a Fumane pagherebbe 224 euro. un parrucchere con 52 mq. a Fumane pagherebbe 116,48, segue da pag. 8 Mezzo ettaro... Da questi debiti fuori bilancio, ora pagati, è scaturito un aumento delle tasse portate alle massime aliquote ma Totuccio Calabrese denuncia: “Ora io dico, caro sindaco sei stato costretto a portare le aliquote delle tasse al massimo per pagare questi debiti, ora che i debiti sono stati pagati, perché non hai ridotto le aliquote per far mentre, a Nardò ne paga 240. un bar, caffé con 84 mq. a Nardò paga 1.200 euro, ma a Fumane pagherebbe 402,20 euro. una pizzeria, con 150 mq., a Fumane paga 901,50 euro ma a Nardò ne paga 1.500. Come si può notare c’è un abisso fra le tariffe di Fumane e quelle della ditta Chiesa parrocchiale di Fumane Bianco di Nardò. ma si diceva del negozio di abbigliamento di Fumane di 150 mq. che paga solo 100 euro. Come mai? La risposta è nascosta nell’impegno del cittadino a portare i cartoni in discarica e ricevere quindi un compenso. Ha così un risparmio di altri 140 euro. La domanda è: gli esercenti commerciali di Nardò vorrebbero risparmiare somme così notevoli? La risposta che tutti hanno dato è: ovviamente! Quindi, non è l’esercente o il cittadino, per le abitazioni private, che non vuole risparmiare, bensì è il Comune e la ditta Bianco che non lo mettono in condizione di risparmiare. Dice la signora Antonella di Nardò: “Sei pagare meno tasse ai cittadini? Che democrazia è se non si rispettano i regolamenti?”. Contro l’aumento delle tasse avvenuto nel Consiglio comunale del 28 aprile tutta l’opposizione è uscita dall’aula, Totuccio Calabrese è uscito dalla maggioranza ed è passato all’opposizione. La conferma dell’aumento è stato approvato da 13 consiglieri col solo voto contrario di Calabrese. La stessa procedura, di non o sette anni fa, quando la ditta Bianco cominciò a fare la differenziata per la plastica e il vetro, passavano da casa e ci davano i sacchetti con i codici a barre, gratis. Col lettore li misuravano e a fine anno avevamo uno sconto in bolletta di 20-30 euro. Poi, dopo due anni non se ne è fatto più nulla. Passavano per la plastica ogni settimana, mentre, per il vetro ogni 15 giorni”. Perché non si è fatto più e si è arrivati a queste bollette che, rispetto a Fumane, sono stratosferiche e fanno imbestialire i neretini? La risposta sembra averla data Pippi Mellone candidato sindaco di Andare Oltre e Alleanza per il cambiamento in un suo comizio: “La ditta Bianco è un postificio a disposizione del Comune”. Sono posti per poco tempo che creano solo precarietà e servitù. In questo modo nessuno è in grado di formare una famiglia, comprare una casa o avere un domani la pensione. È il ricatto della vecchia politica, che l’opposizione vorrebbe spazzare via. Massimo De Marco, candidato sindaco per il Movimento5Stelle sostiene che portando la differenziata attuale da poco più del 19 per cento al 50- 60 per cento (36% in media nella provincia di Lecce) si potrebbero risparmiare almeno 700mila euro all’anno, sarebbero utili per creare posti di lavoro e infrastrutture sportive. ecco perché la vecchia politica ha fatto fare a Nardò quattro passi indietro e uno in avanti mentre gli altri, come Fumane, hanno fatto passi da gigante. fare i preventivi e mettersi d’accordo prima sembra che avvenga anche con la ditta Bianco. “Il piano finanziario della ditta Bianco è sempre arrivato sei mesi dopo di lavoro, pertanto non è stato mai possibile determinare prima il totale da pagare, ma la ditta ci ha sempre messi davanti al fatto compiuto dicendoci a quanto ammontavano le rate da pagare. Non è mai stato possibile discutere nemmeno per migliorare il servizio né per vedere se la ditta Bianco rispettava il capitolato d’appalto”. Come mai le tariffe sono così alte a Nardò? Non è mai fatto un controllo. Il 28 aprile, l’assessore all’Ambiente, Francesca De Pace ci informa di aver fatto diversi incontri con la ditta Bianco e le ho chiesto: “Di questi incontri il Consiglio comunale quando è stato informato? Che cosa avete convenuto?”. Non c’è risposta, i cittadini non devono sapere cosa avviene nel “Palazzo”.