7 novembre 2014 - Il Giornale dell`Arte

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7 novembre 2014 - Il Giornale dell`Arte
VEDERE A
TORINO E DINTORNI
IL GIORNALE DELL’ARTE
SUPPLEMENTO A «IL GIORNALE DELL’ARTE» N. 347 NOVEMBRE 2014
Torino, 6-9 novembre, Pala Alpitour Isozaki, via Filadelfia 82, orario 11-20
UMBERTO ALLEMANDI & C.
N. 7, NOVEMBRE 2014-GENNAIO 2015
TUTTA L’ARTE DA VEDERE DA NOVEMBRE A GENNAIO
Per Torino l’arte è il talismano anticrisi
Per Olga Gambari, il critico ospite di questa edizione, Torino si accende
per la settimana del contemporaneo, ma in realtà ha sempre meno
progettazione collettiva, risorse pubbliche e interlocutori istituzionali
La settimana di
ContemporaryTorino è il
momento che scandisce l’anno
della popolazione dell’arte cittadina
consentendo di fare il punto e al
contempo progettare guardando
in avanti. Fiere, mostre ed eventi
esplodono con un orario continuato e
spesso compulsivo su tutta la mappa
della città. Quest’anno Artissima
scommette su un artista che è anche
un personaggio, Maurizio Cattelan,
affidandogli la cura del progetto di «OneTorino», mostra
esterna agli spazi dell’Oval che si svolge solo a Palazzo
Cavour, a differenza degli altri anni in cui aveva invece una
struttura diffusa. Cattelan parte all’attacco già nel titolo,
«Shit and die», con un progetto che rilegge la storia di Torino
attraverso reperti museali abbinati a opere contemporanee,
con effetto mediatico assicurato. Parallelamente convivono
le fiere The Others, diventata ormai una manifestazione
culturale molto attenta anche alla musica e alla performance,
Paratissima, che continua la sua mission di vetrina
democratica e acritica, FlashBack che l’anno scorso già
al suo debutto ha centrato l’obiettivo unendo antico e
contemporaneo, e Photissima, che cerca il rilancio dopo una
passata edizione trascurabile. La potenza muscolare di questa
settimana vuole anche essere un talismano contro la fragilità
del sistema che soffre per la riduzione delle risorse pubbliche
(ma rimangono attive la Fondazione CRT per l’Arte e
la Compagnia di San Paolo, sempre più determinanti
nelle politiche culturali), la difficoltà di relazionarsi con gli
interlocutori istituzionali e la mancanza di una progettazione
collettiva che crei davvero un piano strategico per ripartire.
Non interessa né rincuora sapere che le altre città italiane
sono messe anche peggio: Torino deve continuare ad
aspirare a essere un punto di riferimento in Europa per l’arte
contemporanea.
Intanto siamo ancora in attesa che prenda forma la
superfondazione (che dovrebbe accorpare tutte le realtà
torinesi dedicate all’arte contemporanea in un’unica struttura
capace di mettere in rete servizi e risorse), ormai leggenda
metropolitana invocata da pochi e temuta da molti. Per
la Regione se ne occuperà il nuovo assessore alla Cultura
Antonella Parigi, che per questo ruolo ha lasciato la
direzione del Circolo dei Lettori.
Politiche, teorie di sistema, ma quello che rimane sono i
contenuti: quello che si fa, quello che si vede. E a Torino negli
ultimi dodici mesi si sono viste molte cose, mostre da grandi
numeri e altri progetti importanti. Semi gettati nel terreno.
Alla Gam la mostra sul maestro impressionista Renoir ha
raccolto naturalmente folle oceaniche; ora si punta su un
altro nome famoso, l’artista pop Roy Lichtenstein, per
intercettare il grande pubblico, quello che si spera vada anche
a vedersi le belle collezioni di Otto e Novecento così come
le opere dei giovani artisti torinesi della rassegna «Vitrine».
Una vetrina appunto, che da anni attua una mappatura del
territorio senza però dare agli emergenti maggiore spazio e
supporto istituzionale, il che rappresenterebbe una spinta
fondamentale alla loro carriera. Esaustiva e interessante la
mostra in corso sull’artista inglese Cecily Brown. Si sviluppa
intanto tra la Gam e la Fondazione Ferrero di Alba la
grande mostra dedicata alla figura internazionale del pittore
piemontese Felice Casorati. Tra un anno la Galleria d’arte
moderna renderà omaggio a Carol Rama, rappresentante
dell’anima eccentrica torinese, ospitando l’ultima tappa di
un’antologica che girerà l’Europa. Parallelamente uscirà il
catalogo dell’opera omnia della grande artista, promosso
dalla Fondazione Sardi per l’Arte.
Tornando a quello che si è visto a Torino quest’anno, la
mostra sulla Confraternita dei Preraffaelliti a Palazzo
Chiablese è stata un altro blockbuster della stagione, con
opere meravigliose uscite eccezionalmente dalla Tate per
lavori in corso nel museo londinese.
Vanno inoltre ricordate iniziative come Stupinigi Fertile, un
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affascinante progetto di rivalutazione dell’area della
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A sinistra, Olga Gambari. Qui sopra, lo spazio Bunker con i murales di Dome e Pixel Pancho © Marcello Goggio
Sommario
TORINO
Lo sguardo di Olga Gambari
su Torino e dintorni Artissima La Fondazione Crt Le mostre prodotte da Artissima Paratissima The Others Luci d’artista e notte bianca
Flashback Le mostre della Gam Le avanguardie russe
a palazzo Chiablese Le collezioni dei designer
nella Pinacoteca Agnelli Le mostre della Fondazione
Sandretto Re Rebaudengo
Il Museo Ettore Fico Le mostre del Castello di Rivoli La Natività a Palazzo Madama
e nella Pinacoteca Albertina L’arte cinese e Hokusai al Mao 3
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La Galleria Sabauda Il Museo Egizio Quadrone e Van Loo
nella Fondazione Accorsi-Ometto
Le mostre di Palazzo Madama Le case d’asta di Torino e Vercelli Galleria Paola Meliga Galleria Raffaella De Chirico Galleria Biasutti & Biasutti Noire Contemporary Art Gallery Galleria Paolo Tonin La notte delle gallerie Tag La collettiva del Pav Galleria Mazzoleni I Masbedo nella Fondazione Merz Galleria Giampiero Biasutti Galleria Opere scelte Galleria Aversa Galleria Giamblanco Galleria Laura Rocca Galleria Luigi Caretto Galleria Elena Salamon VEDERE A TORINO
Società editrice Umberto Allemandi & C., via Mancini 8, 10131 Torino, tel. 011.8199111 fax 011.8193090
«vedere a torino» è una testata edita da «il giornale dell’arte» nell’ambito della linea di periodici «Vedere a...»
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Claudia Carello, art director
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Roto3 Industria Grafica Spa Castano Primo (Mi)
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San Secondo di Pinerolo (To)
San Sebastiano nella Fonazione
Cosso 14
Tortona (To)
Fondazione C.R. Tortona 14
Venaria (To)
Le mostre nella Reggia di Venaria 14
Alba (Cn)
Felice Casorati nella Fondazione
Ferrero 14
Cuneo
Andy Warhol nella galleria Skema 5
e nella Fondazione Delfino
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Bard (Ao)
Fotografie nel Forte di Bard 14
Calendario 14
IL GIORNALE DELL’ARTE
Il Giornale non risponde dell’autenticità delle attribuzioni
delle opere riprodotte, in particolare del contenuto delle
inserzioni pubblicitarie. Le opinioni espresse negli articoli
firmati e le dichiarazioni riferite dal giornale impegnano
esclusivamente i rispettivi autori. Si consiglia di verificare
telefonicamente oppure on line gli orari delle manifestazioni.
www.ilgiornaledellarte.com
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Artissima vende tutto, anche performance
Alla XXI edizione 194 gallerie, 50 curatori, 5 premi e una nuova sezione
«I Only Want You To Love Me» di Miles Aldridge
© Galerie Alex Daniels - Reflex Amsterdam and Miles Aldridge
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reggia sabauda che ha proposto performance di linguaggi
diversi tutte ispirate dalla storia della palazzina e del suo parco.
Nelle altre Residenze sabaude continua a trovare casa la
fotografia storica delle grandi agenzie internazionali, con
focus su protagonisti del Novecento: Palazzo Madama ha
proposto Tina Modotti ed Eve Arnold, Palazzo Reale
Werner Bischof, mentre la Reggia di Venaria ha ancora in
corso la mostra «A occhi aperti. Quando la Storia si è fermata
in una foto», una carrellata di scatti famosi che hanno
plasmato la nostra memoria collettiva.
A Palazzo Madama sta inoltre per aprire una mostra sul
tema della Natività e del Presepe, un progetto condiviso,
come doppia sede e curatela, con l’Accademia Albertina di
Belle Arti, che si sviluppa attraverso le opere di un centinaio
di artisti dal Medioevo all’arte contemporanea, con pezzi
seicenteschi in arrivo da Napoli.
Il Castello di Rivoli, che vanta una collezione permanente
di 300 importanti opere da tutto il mondo e una biblioteca
con 40mila volumi e 700 video, ha iniziato i festeggiamenti
per i suoi trent’anni caratterizzati da 163 rassegne, centinaia
di eventi teatrali, musicali e performativi e svariate attività
educative messe in piedi da un dipartimento che è diventato
un modello. La direttrice Beatrice Merz ha organizzato una
serie di appuntamenti, tra cui l’esposizione che ha permesso
di riscoprire l’artista concettuale Jan Dibbets, culminati nella
mostra «Intenzione manifesta», che declina l’idea di disegno
nelle interpretazioni di decine di artisti, e nel progetto sitespecific «MAdRE» di Sophie Calle.
Alla Fondazione Merz il lavoro di confronto tra la figura
di Mario Merz e l’arte contemporanea è stato portato avanti
con due grandi mostre di Alfredo Jaar e dei Masbedo
(ancora in corso), che hanno entrambe trasformato in luogo
visionario l’ex centrale elettrica Lancia. Negli spazi esterni
la manifestazione estiva «Meteorite in giardino» ha dato vita
ad affollate serate in cui artisti e musicisti hanno collaborato
a progetti ibridi dal vivo. È aperto all’ambito dell’arte visiva
e a quello della composizione musicale anche il premio
istituito quest’anno dalla Fondazione che ha registrato un
grande numero di partecipanti e che sosterrà la produzione
di partiture e progetti nelle città di Torino e di Zurigo.
Con grande vitalità la Fondazione Sandretto Re
Rebaudengo continua a proporre mostre di taglio
diverso, collaborando spesso con altre realtà legate all’arte
contemporanea internazionale. Tra gli appuntamenti ormai
storici il progetto «Residenze per Giovani Curatori», «Da
Guarene all’Etna. Altro dalle immagini», una ricognizione
del mondo della fotografia, e «Greater Torino», dedicato ad
artisti del territorio. Anche la Fondazione Sandretto ha messo
a punto un nuovo premio, il «Serpentine Grant», attivato
insieme alla Serpentine Gallery di Hans Ulrich Obrist e rivolto
ai giovani emergenti. Tra le mostre dell’anno è stata molto
apprezzata «Soft Picture», una collettiva sull’uso del tessuto
nell’arte contemporanea mentre attualmente si possono
vedere le inedite pitture di Isa Genzken.
Alla Pinacoteca Agnelli una serie di artisti con le loro
collezioni hanno esplorato territori limitrofi a quelli
dell’arte, sconfinando nella moda e nel design: a cominciare
dall’israeliano Ron Arad, poi il fotografo Mario Testino e
ora Martino Gamper, ancora una figura a metà tra l’artista
e il designer che ha esposto tra il resto alla Tate di Londra e al
MaXXI di Roma. Questo nuovo segmento identificato come art
design è stato anche al centro della manifestazione Turna, che
ha portato nel Quadrilatero artisti presentati da alcune delle
gallerie italiane di riferimento, da Rossana Orlandi a Paola
Colombari. Una strada aperta anni fa da Operae, festival che
si consolida sul versante dell’autoproduzione indipendente.
In un periodo in cui si fatica a mantenere quello che già esiste,
ha sorpreso e messo di buon umore l’apertura del nuovo
MEF, museo dedicato a Ettore Fico, pittore piemontese la cui
Fondazione, diretta da Andrea Busto, ha preso sede in un ex
spazio industriale e presenterà mostre di arte contemporanea,
e non solo, che dialogheranno con opere di Fico.
Buone notizie, poi, per il Pav, il Parco di Arte Vivente ideato
da Piero Gilardi, l’anno scorso accusato di costare troppo
e avere pochi visitatori tanto che la sua esistenza era stata
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TORINO. La 21ma edizione di Artissima è la terza diretta da Sarah Cosulich Canarutto, che può vantare
nel primo anno del suo mandato, il 2012, la 5a posizione della kermesse fondata nel 1994 da Roberto Casiraghi nella classifica mondiale delle fiere di arte contemporanea stilata da Skate’s Art Market Research
di New York. La fiera è organizzata da Artissima srl, società che afferisce alla Fondazione Torino Musei
della quale è presidente Patrizia Asproni. Il marchio è della Regione Piemonte, della Provincia e della
Città di Torino. I suoi principali sostenitori sono la Camera di commercio, la Compagnia di San Paolo e la
Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT. Il costo complessivo per il 2014 è di 2,5 milioni di
euro, un investimento in linea con gli anni precedenti che è stato capace di generare una ricaduta economica complessiva sul territorio di 3,6 milioni di euro, di cui 1 milione in ristorazione, pernottamento e
shopping (fonte: analisi di mercato fatta dalla Camera di Commercio di Torino nel 2013 riferita al 2012). La
giovane triestina, classe 1974, ha mantenuto la struttura voluta dal suo predecessore Francesco Manacorda, arricchendola con alcune novità. Cresce il numero delle gallerie: 194 provenienti da 34 Paesi (57 le
Sarah Cosulich
italiane), contro le 190 del 2013 e le 172 dell’anno precedente. Aumentano i premi, da 3 a 5, e le sezioni,
Canarutto © Enrico Fignani da 5 a 6; 50 i curatori coinvolti. Nella Main Section si contano 124 gallerie consolidate (82 straniere);
il costo per l’affitto dello stand è di 225 € al metro quadro. Qui troviamo le gallerie degli 8 membri del
comitato di selezione: Isabella Bortolozzi (Berlino), Paolo Capata (Roma), Guido Costa (Torino), Peter Kilchmann (Zurigo), Norma
Mangione (Torino), Pedro Mendes (San Paolo), Gregor Podnar (Berlino, Lubiana) e Jocelyn Wolff (Parigi). Accanto a loro nella Main
Section figurano Exit di Hong Kong, Josh Lilley di Londra, Franco Noero di Torino, Massimo Minini di Brescia, Lia Rumma di Milano e Napoli e la Galleria Continua di San Gimignano, Pechino e Les Moulins. Nella sezione New Entries ci sono invece 19 gallerie
con meno di cinque anni di attività e invitate per la prima volta, tra queste Car Drde di Bologna, Instituto de Visiòn di Bogotà e Rod
Barton di Londra. Il costo degli stand è di 165 euro al metro quadro, al progetto più meritevole e innovativo andranno i 5mila euro
del premio Guido Carbone. Al suo debutto è Per4m, una sezione commerciale dedicata esclusivamente alla performance, una
novità assoluta per le fiere in generale che hanno sempre trattato questo genere da un punto di vista culturale e mai di mercato.
Vi partecipano 16 artisti rappresentati da altrettante gallerie, il migliore si aggiudicherà i 10mila euro del Prix K-way Per4m. Qui,
tra gli altri, si possono vedere e acquistare i lavori di Tom Johnson (Guido Costa Project, Torino), Nico Vascellari (Monitor, Roma)
e Leah Capaldi (Vitrine, Londra). La sezione Present Future propone invece le personali di 20 artisti emergenti rappresentati da
21 gallerie (3 italiane) selezionate da un comitato di professionisti coordinato da Luigi Fassio. In palio c’è il Premio illy Present
Future (10mila euro più una personale al Castello di Rivoli in concomitanza con la prossima Artissima). Di indirizzo museale è
Back to the Future dove sono allestiti i lavori di 25 artisti rappresentati da 24 gallerie (4 italiane) attivi tra gli anni ’60, ’70 e ’80
e ingiustamente dimenticati, tra questi Ugo La Pietra (Camera16, Milano) e Hans Peter Feldmann (Richard Saltoun, Londra), scelti
da un team di curatori guidato da Eva Fabbris. Il migliore stand si aggiudicherà i 5mila euro del nuovo Premio Sardi per l’Arte
Back to the Future. Infine la sezione Art Editions, con 6 gallerie specializzate in stampe e libri d’artista. Anche quest’anno sono
previsti il premio Fondazione Ettore Fico (15mila euro a uno tra tutti gli artisti in fiera), Walkie Talkies, un ciclo di visite guidate da 20 curatori internazionali, lo spazio Musei in Mostra, dedicato alla promozione delle attività espositive ed educative delle
principali istituzioni di arte contemporanea del territorio e lo shopping della Fondazione Crt, con 250mila euro a disposizione
di Castello di Rivoli e Gam. UniCredit, main partner della manifestazione, presenta infine nel salotto al primo piano dell’Oval
tre fotografie, tratte dalla propria collezione di oltre 4mila scatti, di Olivo Barbieri, Luigi Ghirri e Paolo Ventura. q Jenny Dogliani
Artissima 50 Oval-Lingotto Fiere, via Nizza 294, ven-sab-dom 12-20, tel. 011/19744106, www.artissima.it. Dal 7 al 9 novembre
messa in dubbio dal mancato rinnovo di finanziamenti
pubblici, suscitando le ire anche di «Le Monde». La curatela
viene presa in mano da Marco Scotini che prosegue
l’attività del museo incentrata sulla relazione tra la natura e
l’arte contemporanea. Continua la sua programmazione di
mostre tematiche anche la Fondazione 107, altro ex spazio
industriale che quest’anno ha parlato di tappeti e cieli e ora
presenta «De Generation of Painting», ricca rassegna di artisti
internazionali che mettono al centro della pratica artistica il
processo pittorico.
Ai bordi delle iniziative più ufficiali ve ne sono alcune
indipendenti e fuori dagli schemi, dei fiori selvaggi intercettati
dal pubblico quasi per caso che restituiscono ancora l’idea
di una Torino vitale e autonoma nella produzione creativa.
Di questo lato underground del sistema dell’arte cittadino è
ormai un’icona riconosciuta il collettivo Diogene, la cui sede
è un vecchio tram parcheggiato in Barriera di Milano dove
sono ospitati artisti internazionali in residenza per il concorso
«Bivaccourbano»: un progetto nato in sordina e ora sostenuto da
sponsor privati e pubblici, dotato anche di una borsa di ricerca
la cui ultima edizione è andata alla londinese Jaimini Patel.
Merita anche passare ogni tanto al Bunker, un grosso spazio
recuperato in via Bologna che è stato trasformato in una tela
en plein air per street artist di tutto il mondo e in un luogo
aperto a eventi artistici vari come la sfilata del collettivo
Batna, un gruppo di artiste e stiliste che crea defilé come
mostre viventi. Insieme a loro vi sono molti stilisti che
mescolano nel dna diversi segmenti artistici, una nouvelle
vague di nomi che da sottobosco potrebbe diventare una
nuova offensiva della creatività torinese. Ma c’è bisogno di un
disegno politico-culturale che punti su di loro come risorsa.
Chi si ricorda che una volta Torino era capitale della moda?
Va ancora ricordata la neonata iniziativa autogestita e
dinamica di Akka studi aperti, che organizza giornate
di visita agli atelier di artisti cittadini in cui sono ospitati
anche colleghi provenienti da altre città, secondo una
pratica ormai ben diffusa in Europa. La città diventa
luogo sociale e familiare grazie all’arte. Una nuova idea di
cittadinanza consapevole e attiva è stata anche la miccia
di We Traders. Cedo crisi, offro città, un altro progetto
particolare, itinerante tra diverse città europee, accolto
da Toolbox, spazio di coworking che ben si prestava a
presentare pratiche di appartenenza e condivisione dello
spazio urbano comune. Sono tutti modi di vedere la crisi di
questi anni anche come un fattore propulsivo, di crescita,
di maturazione e di elaborazione di nuove dinamiche di
relazione, ideazione e produzione, ambito artistico incluso.
E per creare nuove prospettive e fornire nuovi strumenti è
nata la prima edizione di Amiex, voluta dalla presidente
della Fondazione Torino Musei Patrizia Asproni, che
l’ha presentata come il primo marketplace europeo tra
il mondo della cultura e quello dell’impresa, il luogo per
sviluppare lo scambio e la coproduzione di eventi culturali e
mostre. Le presenze e il livello degli incontri sono stati però
quelli di una prova generale e hanno sollevato soprattutto un
gran dibattito attorno alla questione della cultura: impresa
che deve fare reddito o ambito da sostenere senza obiettivi di
profitto? Manager o direttori artistici?
Fuori dai confini cittadini sono sempre attivi alcuni
capisaldi del territorio. La Cittadellarte-Fondazione
Pistoletto di Biella concentra la sua programmazione
nell’edizione di «Arte al centro», storica rassegna di
mostre che ipotizza vari tipi di dialogo e collaborazione
tra l’arte e i diversi ambiti della società. Al Filatoio di
Caraglio il collettivo a.titolo lavora a mostre-laboratorio
che analizzano la produzione artistica come percorso e
non come semplice esposizione. Ne è stato un esempio
«Les sentiers battus sont pleins de fictions endormies. I
sentieri battuti sono pieni di visioni addormentate», la
riflessione sull’idea di confine condotta con otto giovani
artisti, italiani e francesi. Negli stessi spazi si è tenuta
anche una mostra di grande successo sulla figura di Escher
«L’enigma Escher. Paradossi grafici tra arte e geometria»,
con oltre 130 opere del visionario disegnatore olandese. Ad
Ameno l’associazione culturale Asilo Bianco (nata nel 2005
per volontà di un gruppo di artisti tra cui Enrica Borghi
Ndr) innesta infine sul territorio stimoli internazionali
che vanno dall’arte alla letteratura attraverso mostre e
residenze. Loro lo chiamano «Osservatorio permanente
sulla cultura contemporanea». q Olga Gambari
I lasciti di Artissima
C’è una Fondazione dietro
il sistema dell’arte piemontese
TORINO. La Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT è uno dei principali promotori e sostenitori non
solo di Artissima ma di tutto il sistema dell’arte piemontese, comprese Paratissima e le aperture collettive delle
gallerie associate Tag e Contemporary Art Torino Piemonte.
A 14 anni dalla nascita dispone di una collezione del valore
superiore a 35 milioni di euro, con oltre 720 opere di 180
artisti tra i quali Alberto Burri, Emilio Vedova, Karel Appel,
Lucio Fontana e Yves Klein, selezionate da un comitato
scientifico composto da Nicholas Serota, Manolo Borja-Villei
e Rudi Fuchs. Molte di queste sono in deposito al Castello
di Rivoli e alla Gam, le due istituzioni alle quali la Fondazione concede ogni anno un sostanzioso budget per l’acquisizione di nuove opere da scegliere tra gli stand di Artissima.
La fiera sarà inoltre una vetrina per i progetti di formazione
promossi dall’ente di origine bancaria nel 2014-15, che saranno presentati nello spazio Musei in Mostra e attraverso
alcuni incontri. Si parte da «Zonarte», il network dei dipartimenti educativi delle principali istituzioni di arte contemporanea del territorio, e si prosegue con «Resò Traveling Box»,
un programma di residenza per artisti ispirato all’idea di
museo in valigia di Duchamp e alle «Time capsules» di Andy
Warhol, realizzato in collaborazione con istituzioni, accademie e scuole di design del Cairo, Nuova Dehli, Cali e Rio
de Janeiro. «Resò-Lab» è un nuovo programma di scambio
che debutta con una residenza di due artisti e un curatore
ucraino nella Fondazione Cittadellarte di Biella, e «Campo»,
il corso per giovani curatori organizzato ogni anno in collaborazione con la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo.
Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT
via XX Settembre 31, tel. 011/5065604, www.fondazioneartecrt.it
Sbagliato non sbagliare
TORINO. La X edizione di Paratissima s’intitola «Not wrong,
but creative» e include 600 artisti e «para-artisti» suddivisi
in 4 sezioni (pittori, scultori, fotografi, illustratori, registi, stilisti e designer), una selezione di gallerie di arte contemporanea e di street art (ciascuna con 5 autori e prezzi inferiori
ai 5mila euro) e la mostra «The Dark side of the beauty»,
con Enzo Cucchi, Nan Goldin, Alighiero Boetti, Nicola Bolla,
Enrico Colombotto Rosso, Rainer Fetting, Francesco Sena
e Paolo Grassino (nella foto, la sua installazione «Ciò che
resta» del 2013). Paratissima 2014 si svolge per 5 giorni
nel Palazzo delle Esposizioni (il cambio di sede è dovuto all’inagibilità della sede tradizionale dell’ex M.O.I.) ed è dedicata
al tema dell’errore come strumento di progresso e perfezionamento. Le sezioni sono ParaPhotò che, curata da Davide Gigli in collaborazione con Visual Scuola di Fotografia,
presenta le fotografie di 30 autori; ParaDesign, organizzata
dall’Associazione Argent de Posh e dedicata alle creazioni di
designer autoprodotte o legate ad aziende artigianali (qui si
trovano anche i dieci progetti del Different Design Contest
lanciato da Carlsberg per la produzione di un nuovo fusto di
birra); ParaVideo, curata da Matteo Giachino e Lorenzo Robino e comprendente videoarte, cortometraggi e documentari;
e ParaFashion, con le collezioni di vestiti, accessori e gioielli
disegnate da aspiranti stilisti. La manifestazione sarà scandita da molteplici iniziative, tra cui l’esposizione finale del
corso per curatori N.I.C.E., in cui otto allieve presenteranno
sette mostre dedicate ad artisti di Paratissima. Sono inoltre
in programma i workshop di ParaFuture, con creativi quali
Pao e Guido Harari ed esperti come Massimo Sirelli docente
dello Ied di Torino. ParaSkopje è invece una mostra di dieci
talenti emergenti della città macedone di Skopje, partner di
Paratissima. Tre sculture di animali fantastici di Nicolò Borgese, Renato Sabatino e Nazareno Biondo sono esposte insieme alle fotografie di altre 12 creature misteriose prodotte
per il bioparco Zoom. Infine ci sono il Premio Collini (2.500
euro al migliore artista di Paratissima), la collaborazione con
il Premio Terna, che prevede l’esposizione di alcune opere
vincitrici dell’ultima edizione, e una personale di Simone Benedetto, vincitore del Toro d’Acciaio a Paratissima 2013.
Paratissima 23 Torino Esposizioni corso Massimo D’Azeglio 15, tel.
011/2073075, www.paratissima.it. Dal 5 al 9 novembre
La mostra curata da Maurizio Cattelan
e quella del Premio Illy Present Future sono
prodotte dalla fiera e aperte fino a gennaio
TORINO. Attratto dalla città e dalla possibilità di raccontarne la storia,
Maurizio Cattelan ha accettato di curare la seconda edizione di «One
Torino», il progetto espositivo prodotto da Artissima e ideato da Sarah
Cosulich Canarutto. La mostra s’intitola «Shit and Die», ispirato da
«One Hundred Live and Die», un’opera di Bruce Nauman del 1984 in
Myriam Ben Salah, Maurizio Cattelan e Marta Papini
cui l’artista americano traduceva in una serie di scritte al neon alcuni
Foto di PierpaoloFerrari-CMYK
stati fisiologici ed esistenziali dell’uomo. Insieme a Myriam Ben Salah e a Marta Papini, Cattelan ha esplorato angoli nascosti, mercatini, collezioni private, archivi, musei e Università torinesi scovando una moltitudine di oggetti, più o meno bizzarri, legati a diverse vicende cittadine. Documenti e manufatti
di vario genere sono messi in relazione con dipinti e installazioni di 50 artisti internazionali affermati o emergenti, da
Martin Creed a Enzo Cucchi, Valie Export, Pascale Marthine Tayou, Roman Signer, Ewa Juszkiewicz, Carol Rama,
Lynda Benglis e altri. Il progetto espositivo è un viaggio dal particolare all’universale, dalle vicissitudini degli abitanti
di un preciso contesto geografico alle grandi domande dell’umanità, dove la morte, per esempio, da fatto di cronaca si
trasforma in metafora del dubbio e del fallimento. Un processo analogo a quello compiuto da Fatma Bucak in «Symphony
of fear», un video girato al Cairo nella primavera del 2014 in cui un gruppo di persone provenienti da diverse classi sociali
racconta e mette in scena le proprie paure ed esperienze traumatiche attraverso l’uso di oggetti. L’opera dell’artista turca
è esposta nella seconda mostra legata ad Artissima insieme alle sculture in ceramica e tessuto della francese Caroline
Achaintre, che mescola il linguaggio modernista al gusto esotico e primitivo. Le due giovani artiste sono le vincitrici ex
equo del Premio illy Present Future 2013 con il quale si sono aggiudicate la personale al Castello di Rivoli.
Palazzo Cavour 15 via Cavour 8, tel. 011/530690. «Shit and Die». Dal 6 novembre all’11 gennaio
Castello di Rivoli piazzale Mafalda di Savoia, mar-ven 10-17, sab-dom 10-19, tel. 011/9565222, www.castellodirivoli.org.
«Illy Present Future Exhibition: Fatma Bucak e Caroline Achaintre». Dal 7 novembre all’11 gennaio
Nel Carcere sono più liberi di sperimentare
Ottanta espositori e tre nuove sezioni alla quarta edizione di The Others
TORINO. The Others è la creazione notturna di Roberto Casiraghi, già fondatore di Artissima e The Road to Contemporary Art. La vera out-sider delle
fiere italiane di arte contemporanea quest’anno spegne la quarta candelina
e cresce insieme al numero di progetti ed espositori (80 contro i 60 della
scorsa edizione) selezionati dalla direttrice artistica Olga Gambari in collaborazione con Roberta Pagani e Stefano Riba. Un nuovo piano espositivo e tre sezioni inedite sono dedicati a musica, video e performance.
Aumentano gli sponsor: la Fondazione CRT si aggiunge alla Compagnia di
San Paolo e alla Regione Piemonte oltre i contributi di La Stampa, Tuborg,
Kappa, Gondrand e altri. La kermesse che coniuga mercato e non profit
concentrandosi sulla creatività emergente e sperimentale si apre a nuove
aree geografiche. Ciascuno dei partecipanti (centri, scuole, gallerie, associazioni, collettivi ed editori) avrà a disposizione una cella in uno dei
quattro piani dei bracci delle ex Carceri per presentare una mostra o un
progetto. Il titolo della quarta edizione «The Wild Side» allude alla predilezione per linguaggi e ricerche in costante metamorfosi che sfuggono a definizioni, generi e circuiti ufficiali. Tra le gallerie che partecipano quest’anno
ci sono Dimora Artica di Milano, con la macabra ironia di Daniele Carpi, Luigi Massari e Nicol Vizoli; Nopx di Torino, con le visioni notturne e
lunari di Johan Osterholm; Die Mauer di Prato, con le sperimentazioni
cromatiche di Raffaello Gori e Carlo Colli; Kyr Royal Gallery di Valencia,
con i dipinti surreali e fantastici di Jose Luis Serzo; Territories Partage di
Marsiglia, Nardone Gallery di Bruxelles, Must Gallery di Lugano e Ufo
Fabrik di Bolzano e altri ancora. Saranno quattro notti fitte di mostre, performance, concerti e djset e non mancheranno un’area di ristoro, un piccolo
cinema temporaneo e cinque premi dedicati al mondo delle accademie e
al migliore progetto curatoriale, artista under 30, fotografia e opera. Domenica 9 sarà organizzato un workshop per bambini e saranno infine coinvolti
curatori e collezionisti in un programma di visite guidate.
«Hit Me One More Time» di The Bounty Killart,
2014 © Galleria Metroquadro
The Others 2 ex Carcere Le Nuove, via Paolo Borsellino 3, gio-dom 18-1, tel. 011/850660, www.theothersfair.com. Dal 6 al 9 novembre
Le notti illuminate dall’arte
TORINO. Si inaugura il primo novembre la XVII edizione di «Luci d’Artista», storico progetto della Città di Torino ideato da
Fiorenzo Alfieri, realizzato e finanziato da Fondazione Teatro Regio, Iren energia, Compagnia di San Paolo e Fondazione
CRT con un budget di circa 700mila euro. Una ventina di opere luminose decorano piazze e strade cittadine fino a metà
gennaio. Alcune di esse sono state rese più efficienti da un punto di vista energetico, sostituendo le luci al neon con luci al
led. Accanto ai lavori di Michelangelo Pistoletto, Giulio Paolini, Rebecca Horn e altri «L’energia che unisce si espande nel
blu» di Marco Gastini è stata ripensata per la Galleria Umberto I di Porta Palazzo, «Il vento solare» di Luigi Nervo quest’anno invade con i suoi raggi la facciata di Porta Nuova, le «Palle di Neve» di Enrica Borghi sono quasi raddoppiate, «Regno dei
fiori» di Nicola De Maria è ricostruito in piazza Carignano e «Luce Fontana Ruota» di Gilberto Zorio sempre nel Laghetto di
Italia ’61. Alla Città di Torino fa capo anche la Notte bianca delle arti contemporanee di sabato 8 novembre dalle 21 alle
24, con l’inaugurazione delle opere murarie realizzate in Barriera di Milano da 13 street-artist e l’apertura straordinaria di
musei, centri, associazioni e gallerie (info su www.contemporarytorinopiemonte.it).
VEDERE A TORINO | 5
«Ritratto della famiglia di Antonio
Greppi», di Ludwig Guttenbrunn, 1780
© Galleria Mehringer-Benappi, Monaco-Torino
Anche l’antico
è contemporaneo
Per la seconda edizione
Flashback sceglie il Pala Isozaki
TORINO. Ha debuttato lo scorso anno nella Promotrice delle
Belle Arti con 30 gallerie, più di 11mila visitatori e un soddisfacente volume di affari. Ideata e diretta da Stefania Poddighe e Ginevra Pucci, Flashback, la fiera che mescola arte antica,
moderna e contemporanea sulla scia di Frieze Masters a Londra, si sposta per la seconda edizione negli spazi del Pala Alpitour
Isozaki. 32 espositori italiani e internazionali intendono attirare l’attenzione di esperti, collezionisti e appassionati di arte contemporanea presenti in città nel secondo weekend di novembre (il numero dei partecipanti è aggiornato al momento in cui è stato
l’articolo). «La seconda edizione, spiegano le direttrici, è ricca di novità, a partire dalla nuova sede che rappresenta l’evoluzione e il consolidarsi
della manifestazione. L’allestimento si adegua con rigore agli spazi, ed è ancora più essenziale dello scorso anno, il risultato di un lavoro di sottrazione
in cui l’opera risulti l’unica, vera protagonista. Visitare Flashback significa compiere un viaggio nel tempo tra alternanza di epoche e stili. Pittura,
scultura e arti decorative dai primordi alla modernità concorrono a creare il magico atlas dell’arte». Tra i partecipanti figura Matteo Lampertico di Milano, che tratta maestri di ieri come Luca Cambiaso, Bernardino Luini, il Legnanino, Carlo Antonio Tavella e Joos van
Cleve, e di oggi come Alighiero Boetti, Franz Kline, Henri Matisse, Lyonel Feninger, George Grosz, Sol LeWitt e Arshile Gorky. Sulla
stessa scia sono i colleghi e concittadini Matteo e Lorenza Salamon di Salamon&C, che propongono disegni e dipinti antichi dal
XIV al XIX secolo di Guercino, Spinello Aretino, Giovanni Bellini, Piero di Cosimo, Guido Cagnacci, il Canaletto, Francesco Guardi e Girolamo Induno e autori moderni e contemporanei tra cui Mark Aglinton e Jessica Carroll. Alla produzione del XX secolo
guardano invece le gallerie torinesi Biasutti&Biasutti, che si occupa tra l’altro dell’archiviazione delle opere di Piero Gilardi, e
Mazzoleni, con Giacomo Balla, Arnaldo Pomodoro, Agostino Bonalumi, Victor Vasarely e altri. Oggetti di antichità e antiquariato
provenienti dall’Asia sono proposti da Galleria Schreiber Collezioni di Torino e da Giuseppe Piva di Milano. Tra le presenze
dall’estero Magazin Royal di Vilvoorde, Moretti di Londra, Firenze e New York e Photographica Fineart Gallery di Lugano.
Flashback. L’arte è tutta contemporanea 51 Pala Alpitour Isozaki, via Filadelfia 82, gio-dom 11-20, tel. 011/1946424, www.falshback.to.it. Dal 6 al
9 novembre (inaugurazione su invito il 5 novembre)
L’autista greco che salvò migliaia
di opere delle Avanguardie russe
Le ossessioni
del designer collezionista
TORINO. Provengono dal Museo
Statale d’Arte Contemporanea di
Salonicco le 300 opere realizzate
in Russia nel primo trentennio del
’900 esposte per la prima volta in
Italia. Fanno parte della collezione di George Costakis che, nato
a Mosca da genitori greci, salvò
dall’ostracismo del regime stalinista opere dei movimenti rivoluzionari nati in Russia nel secolo
scorso. La prima presentazione in
Italia fu fatta dalla rivista torinese
«Bolaffiarte». Nel 1977, dopo aver
lasciato parte della collezione alla Galleria Tret’jakov, lasciò
Mosca, dove aveva lavorato come autista, e si trasferì in Grecia portandosi dietro 1.277 opere che furono acquisite dallo
Stato greco nel 2000, a dieci anni dalla morte. La mostra è curata da Maria Tsantsanoglou e Angeliki Charistou e presenta
dipinti, acquerelli, gouache, disegni e opere di arte applicata
suddivisi in sezioni tematiche e cronologiche (catalogo Skira).
Una vera e propria enciclopedia dell’avanguardia che va dal
Nuovo Impressionismo e Simbolismo rappresentati dalle opere di inizio ’900 di Kazimir Malevic e Ivan Kljun al Cubo-Futurismo sviluppato nel 1912-16 da Ljubov Popova e Aleksej
Morgunov, dalla scuola di Cultura Organica degli anni ’20 di
Michail Matjušin, Ksenia e Boris Ender al Suprematismo di
Kazimir Malevic e Ljubov Popova di fine anni ’10/inizio anni
’20, dal Costruttivismo elaborato nello stesso periodo da
Aleksandr Rodcenko ed El Lissitzky al Cosmismo di Michail
Plaksin e Ivan Kudrjašev, dal Proiezionismo di Solomon Nikritin, all’Elettro-Organismo di Kliment Red’ko, fino alla Nuova
Rappresentazione di Solomon Nikritin con cui si entra negli
anni ’30. (Nella foto, «Ritratto» di Kazimir Malevic, 1910 ca ©
Museo Statale di Arte Contemporanea di Salonicco).
TORINO. Martino Gamper, artista e designer nato a Merano nel 1971, è il curatore
della mostra con cui la Pinacoteca Agnelli
prosegue la sua indagine nell’ambito del
collezionismo. Organizzata in collaborazione con le Serpentine Galleries di Londra
(dove è stata esposta la scorsa primavera)
e il Museion di Bolzano (dove sarà dal 12
giugno al 13 settembre 2015), la rassegna
presenta oggetti e manufatti di ogni genere
e provenienza raccolti da amici e colleghi di
Gamper come Enzo Mari, Paul Neale, Max
Lamb & Gemma Holt, Jane Dillon, Daniel
Eatock e Michael Anastassiades, oltre a
cataloghi, librerie, contenitori e mobili di collezioni private torinesi, ma anche di Ikea e Dexion, con l’obiettivo di analizzare
il modo in cui disponiamo, cataloghiamo e conserviamo le
cose. «Sedie, tavoli e scaffali, spiega Martino Gamper, sono le
parti principali di un ambiente domestico. Ho voluto creare la
sensazione di essere in un archivio. Quando cominci a vagare
diventano una linea del tempo, una specie di film». Il percorso
include produzioni industriali e pezzi unici realizzati dagli anni
’30 a oggi di designer come Gio Ponti, Ettore Sottsass, Gaetano Pesce, Ercol, Franco Albini e Charlotte Perriand. Oggetti funzionali accanto a vere e proprie reliquie, come i cucchiai
di legno di Jason Evans, le bussole dei Troika o le statuette
etniche di Ron Arad, che rivelano ispirazioni e ossessioni
dei designer collezionisti. In mostra vi sono anche opere di
Martino Gamper. Autodidatta e falegname di professione, è
approdato al mondo del design nel 1994, quando Matteo
Thun ne ha riconosciuto e incoraggiato il talento. Nei suoi
lavori spesso recupera parti di vecchi mobili per trasformarle
in nuovi elementi di arredo, mettendo in luce il rapporto transitorio tra forma e funzionalità, creazione artistica e design.
(Nella foto, Martino Gamper © Angus Mill).
Palazzo Chiablese 16 piazzetta San Giovanni, sab-lun/mer-gio 1019,30, ven 10-22,30, tel. 011/5790095, www.mostracostakis.it.
«Avanguardia russa da Malevic a Rodcenko», fino al 15 febbraio
Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli 22 via Nizza 230/103, mardom 10-19, tel. 011/0062713, www.pinacoteca-agnelli.it. «Martino
Gamper: design is a state of mind», fino al 22 febbraio
Pop, carboncino
e lady Brown
Alla Gam Lichtenstein, Casorati,
Brown, Colosimo e Aguila
«Untitled» di Cecily Brown, 2012
TORINO. Insieme a Andy Warhol è forse il più noto artista
pop che l’America abbia regalato al mondo. È famoso per
le immagini tratte dai comics e per l’uso dei punti Ben Day,
benché ha dichiarato più volte: «Ho dipinto fumetti e puntini
per soli due anni. Possibile che nessuno si sia mai accorto che ho
fatto altro?». Partendo da tale osservazione Danilo Eccher ha
selezionato 235 dipinti e disegni di Roy Lichtenstein, la
produzione più intima e meno nota dell’artista newyorkese
nato nel 1923 e spentosi nel 1997. Sono gli schizzi e le prime
realizzazioni di quelli che in un secondo tempo sarebbero
diventati i suoi capolavori di grande formato. Il percorso mette
in luce l’evoluzione delle tecniche e dello stile di Lichtenstein
e le commistioni con il mondo letterario, consumistico e
cinematografico che ne alimentarono l’immaginario. Ai
grandi maestri della pittura europea s’ispira invece Cecily
Brown, nata a Londra nel 1969 e residente a New York dal
1993. I suoi lavori hanno raggiunto quotazioni importanti,
nel 2007 Christie’s ha venduto per 1,6 milioni di dollari l’olio
su tela «The pyjama game». In mostra 50 pezzi tra dipinti di
grandi dimensioni, opere su carta e monotipi. Curata
da Danilo Eccher la rassegna documenta la carica espressiva
della sua pittura dolce, sofferente e aggressiva, che si rifà
a El Greco, Bosch e Velázquez. Le sue figure, tratte dai libri
illustrati per l’infanzia e dall’iconografia erotica, sembrano
sciogliersi in una densa materia cromatica. Definiti e sobri
sono invece i soggetti disegnati a carboncino e a matita
nera di Felice Casorati esposti nella Wunderkammer in un
percorso curato da Virginia Bertone e Riccardo Passoni che
si svolge in concomitanza con la mostra del grande maestro
nella Fondazione Ferrero di Alba (cfr. p. 14). Il confronto tra
artista e società civile nell’interpretazione della quotidianità è
al centro del lavoro di Felipe Aguila, protagonista dell’ultimo
appuntamento di «Vitrine 2014», il ciclo espositivo curato
da Anna Musini dedicato alla ricerca emergente piemontese.
L’artista nato a Santiago del Cile nel 1977 e residente a Torino,
presenta un’installazione con videoproiezioni e fotografie nelle
quali strade e passanti ripresi dall’alto si alternano a immagini
di stelle e pianeti, manifestando il punto di vista universale
di Aguila. A Gianni Colosimo, infine, è dedicata la mostra
che chiude «Surprise 2014», la serie dedicata agli artisti attivi
a Torino negli anni ’70. Nato in provincia di Crotone nel 1953
Colosimo si è laureato in Storia del Teatro nella città sabauda,
dove ha iniziato a realizzare performance e happening. La
mostra, curata da Maria Teresa Roberto, presenta dipinti e
oggetti che facevano da cornice alle sue esibizioni. q JD
Gam 8 via Magenta 31, mar-dom 10-18, tel. 011/4429518, www.gamtorino.
it. «Roy Lichtenstein», fino al 25 gennaio; «Cecily Brown» e «Felice Casorati»
fino all’1 febbraio; «Felipe Aguila» e «Gianni Colosimo», fino al 6 gennaio
MAIORES NOSTRI
F A B I O
B U C C I A R E L L I
October 30 - November 30, 2014 | opening: October 30 | 6 - 10 pm
via della Rocca, 19 / via Giolitti, 52 Torino
VEDERE A TORINO | 6
© Cecily Brown. Courtesy Gagosian
Gallery. Foto di Robert Mckeever
Una veduta della mostra di Ettore
Fico nelle sale del Mef
© bg all EF 30
Che cosa significa
dipingere oggi
Ettore Fico convive
con Alis/Filliol
TORINO. La pittura, tutt’altro che abbandonata dalle nuove generazioni di artisti e collezionisti, è la protagonista esclusiva della
corrente stagione espositiva nella Fondazione Sandretto Re
Rebaudengo, a incominciare da David Ostrowski. Nato a Colonia nel 1981, allievo di Albert Oehlen, è uno dei giovani più
promettenti sulla scena internazionale. Il suo linguaggio astratto
si nutre di esperimenti, cancellature, errori e casualità che confluiscono tutti nell’opera finale. Il suo successo è arrivato con la
«Serie F», centrale nella mostra. Si tratta di un nucleo di dipinti
iniziato nel 2011 in seguito a un incendio che bruciò e danneggiò le tele conservate nello studio, segnandole con bruciature e
macchie di fuliggine. Da allora i suoi lavori sono ottenuti tramite
la sedimentazione di strati di sporco, polvere e vernice spray,
una sorta di deriva in cui l’artista perde la capacità di esercitare un controllo fisico e intellettuale sull’azione pittorica. Su un
simile versante concettuale e minimalista si collocano i dipinti
di Isa Genzken, nata a Berlino nel 1948, nota principalmente
«Bingo» di Oscar Murillo,
per il lavoro scultoreo. La personale ne presenta il ciclo «Basic
2013 © Foto di Nick Ash, Berlin.
research» realizzato tra il 1989 e il 1991, quando ancora era spoCourtesy Oscar Murillo e Isabella
sata con il grande pittore tedesco Gerhard Richter, da cui si
Bortolozzi Galerie, Berlino
separò nel 1993. Si tratta di oli su tela monocromatici eseguiti
con la tecnica del frottage che riproducono la superficie ruvida del pavimento dello studio
dell’artista, mero spettatore della formazione delle immagini. Ad analizzare la pittura come
pratica autoreferenziale, scollegata dalla rappresentazione del mondo e della psiche, è la collettiva «Beware wet paint». Prodotta in collaborazione con l’ICA di Londra presenta 11 artisti internazionali. Uno fra tutti Christopher Wool, considerato il più importante pittore
americano vivente. Suoi i «word paintings», sorta di lettering sospeso tra rappresentazione e
astrazione, immagine e linguaggio; i lavori dominati da scarabocchi e abrasioni, frutto di un
gesto violento e distruttivo, e le serigrafie tratte da suoi dipinti che danno luogo a un’analisi
metalinguistica. Tra le opere degli altri artisti gli stendardi di Oscar Murillo, composti da
pezzi di tela dipinti lasciati impolverare nello studio e poi cuciti insieme, i collage di Parker
Ito, che hanno come soggetto immagini tratte dal web elaborate digitalmente, i disegni di
Diego Pimentao, segni ripetuti ossessivamente come traccia di una performance eseguita in
presenza del pubblico e, ancora, i lavori di Pamela Rosenkranz, Ned Vena, Nathan Hylden,
Nikolas Gambaroff, Jeff Elrod, Isabelle Cornaro e Korakrit Arunanondchai. q JD
TORINO. È stato inaugurato il 21 settembre in Barriera di Milano,
nei locali dell’ex complesso industriale Incet ristrutturato
dall’architetto Alex Cepernich. Il bellissmo spazio è il punto
di riferimento per la conservazione, la divulgazione e lo studio
della pittura di Ettore Fico (1917-2004), ma è anche un centro
propulsore della creatività contemporanea con incursioni
nell’arte antica. Il Museo Ettore Fico è diretto da Andrea
Busto e presieduto da Ines Sacco Fico, moglie dell’artista
cui è dedicato. La mostra inaugurale non poteva che essere
dedicata al maestro piemontese allievo di Luigi Serralunga.
Con oltre 200 dipinti, tempere, acquerelli e incisioni, la
vasta antologica ne ripercorre le tappe biografiche e artistiche
dagli anni di prigionia ad Algeri durante la guerra, a quelli
trascorsi in Liguria, Costa Azzurra e a Castiglione Torinese,
suo amato rifugio. Le composizioni di figure e nature morte,
realizzate con colori vivaci e luminosi, rivelano lo studio di
Cézanne, Braque, Monet, Bonnard e Matisse, ma non mancano
i risvolti inediti, caratterizzati negli anni della maturità da
forme astratte e geometriche e da una pennellata materica
e informale. Un processo di totale disgregazione della figura
umana avviene nelle sculture di Alis/Filliol, il duo piemontese
composto da Andrea Respino (1976) e Davide Gennarino
(1979). Nei loro lavori volti e corpi sembrano sciolti e corrosi
sotto l’effetto di acidi. I colori contribuiscono a conferire
ai soggetti un aspetto extraterrestre. Si tratta di esseri
antropomorfi in trasformazione, di esperimenti ibridi di specie
aliene, di ombre che evocano paure primordiali. Nel bar del
museo, infine, sono esposte le fotografie dei lavori di Street art
realizzati sui marciapiedi del quartiere da Alessandro Bulgini.
Nella Fondazione Sandretto David Ostrowski,
Isa Genzken e undici artisti
Fondazione Sandretto Re Rebaudengo 7 via Modane 16, gio 20-23, ven-dom 12-19, tel. 011/3797600, www.
fsrr.org). «David Ostrowski», fino al 28 febbraio; «Isa Genzken. Basic research paintings, 1989-1991» e «Beware
wet paint» fino al primo febbraio
La madre di Sophie Calle è il mare. Inoltre disegni di
illustri artisti da Picasso ai contemporanei
TORINO. Le sale affrescate del secondo piano del Castello di Rivoli
sono lo scenario della personale
della francese Sophie Calle. Curata da Beatrice Merz, la mostra
presenta due progetti degli ultimi
anni, «Rachel, Monique» e «Voir la
mer», uniti da un’analogia tra mare
e madre. «Voir la mer» è una videoinstallazione realizzata a Istanbul
in cui Sophie Calle mostra per la
prima volta il mare a un gruppo di
persone di tutte le età e ne registra la reazione. «Rachel, Monique» è un work in progress
iniziato con la videoripresa della morte della madre. Esposta per la prima volta nella Biennale di Venezia del 2007, tale opera si è arricchita negli anni di oggetti e fotografie appartenuti alla mamma dell’artista, desiderosa di comparire nel suo lavoro. Il mare profondo e
la morte della madre esprimono la paura dell’ignoto; l’acqua e il grembo materno, invece,
l’origine della vita e la sua ciclicità. Nata a Parigi nel 1953, Sophie Calle accostava negli
anni ’70 l’impegno politico alla passione per la fotografia. Tra i suoi primi esperimenti vi
sono le «Filateurs parisiennes» (1978-79), in cui seguiva di nascosto degli sconosciuti con
la macchina fotografica costruendo un diario con scatti e riflessioni sulla natura umana. Da
allora il suo linguaggio diretto e provocatorio non ha mai smesso di manipolare e studiare
le emozioni allo stato puro. All’evoluzione della tecnica del disegno e al suo impiego in svariati campi, come per esempio nella pratica dell’autocontrollo, guarda invece la rassegna
collettiva curata da Beatrice Merz in collaborazione con Marianna Vecellio. Sono esposti
artisti «storici» come Picasso, Klee, Morandi, Boccioni e Miró e contemporanei da William
Kentridge a Matthew Barney, da Nan Goldin a Chen Zhen, a Lara Favaretto, a Giulio Paolini, presenti, questi ultimi, con schizzi e progetti di opere che non sempre sono poi state
realizzate. (Nella foto, «Voir la mer» di Sophie Calle, 2011 © Adagp, Paris, 2014. Foto di
Florian Kleinefenn. Courtesy Galerie Perrotin).
Castello di Rivoli piazzale Mafalda di Savoia, mar-ven 10-17, sab-dom 10-19, tel. 011/9565222,
www.castellodirivoli.org). «Sophie Calle. Madre», fino al 15 febbraio; «Intenzione manifesta. Il disegno
in tutte le sue forme», fino al 25 gennaio
Leonardo & C.
Il Mef propone arte moderna
e creatività contemporanea
Mef, Museo Ettore Fico 10 via Francesco Cigna 114, mer-mar/ven-dom
11-19, gio 11-22, tel. 011/853065, www.museofico.it. «Ettore Fico nelle
collezioni. Opere dal 1930 al 2004» fino all’8 febbraio; «Alis/Filliol» e
«Alessandro Bulgini» dal primo novembre all’8 febbraio
Ettore
Fico
TORINO. La Natività è il
tema della mostra curata
da Guido Curto, Enrica
Pagella e Aurora Spinosa
per Palazzo Madama e
Pinacoteca Albertina. Dal
29 novembre al 25 gennaio
saranno esposti dipinti
e opere di arte applicata
dal Medioevo al Barocco,
presepi napoletani, lavori
di studenti e docenti delle
Accademie di Belle Arti di
Torino e Napoli e opere di
30 artisti contemporanei.
Nella Pinacoteca fino al 16
novembre anche sculture in
ceramica di 16 artisti lituani
contemporanei.
OPERE DAL1930
AL 2004
DECORO
URBANO
IN BARRIERA
DI MILANO
Alis/
Filliol
ZOGO
da mercoledì a domenica ore 11 - 19
giovedì ore 11 - 22
via Francesco Cigna, 114 - Torino
www.museofico.it
con il contributo di:
Natale ieri-oggi
NELLE
COLLEZIONI
Alessandro
Bulgini
TORINO. Sono 80 opere su
carta di estremo pregio
quelle che la Biblioteca
Reale ha messo in mostra
fino al 15 gennaio con il
titolo «Leonardo e i tesori
del re». Nel salone su
disegno di Pelagio Palagi,
nel caveau realizzato dalla
Consulta e nel nuovo spazio
espositivo inaugurato per
l’occasione, sono esposti
disegni di Perugino,
Raffaello, Carracci, Van
Dyck e Rembrandt con
opere celebri del Maestro
di Vinci: l’Autoritratto, il
Ritratto di fanciulla e il
Codice sul volo degli uccelli.
21 SETTEMBRE 2014
8 FEBBRAIO 2015
con il patrocinio di:
VEDERE A TORINO | 7
La facciata restaurata della Manica Nuova di
Palazzo Reale che ospiterà la Galleria Sabauda
© Ernani Orcorte
Cavalli e cavalloni
TORINO. Il 2014 in Cina è l’anno del Cavallo, uno degli
animali più importanti nella storia dell’uomo, simbolo di
nobiltà e potenza, protagonista di leggende e battaglie.
Il cavallo è uno dei soggetti più raffigurati nell’arte della
Cina antica e imperiale, dalle bardature dei carri della dinastia Shang (1600-1046 a.C.) e Zhou (1046-256 a.C.)
alle statuette funerarie della dinastia Han (206 a.C.-220
d.C.) e Tang (618 d.C.-907 d.C.). Lo rivela una mostra
del Mao con una cinquantina di opere (statue in terracotta e bronzo, vasi e accessori) suddivise in sezioni e
tematiche che documentano secoli di guerre attraverso
lo sviluppo della cavalleria leggera e pesante; la ricerca
lungo la Via della Seta dei magnifici cavalli celesti (una
razza originaria dell’Asia centrale); l’impiego dell’animale nelle attività di caccia, gioco e svago e l’evoluzione
della sua iconografia (nella foto, una statuetta Shaanxi
del II secolo a.C.). Accompagna il percorso un catalogo
curato da Marco Guglielminotti Trivel per Silvana editoriale. Non lontano dalla Cina sorge la città giapponese di
Kanagawa, resa celebre dalla «Grande onda» di Hokusai,
raffigurata nella prima stampa della serie «Le 36 vedute del monte Fuji» pubblicata nel 1834 ca. Il Mao ne
possiede un esemplare (non della prima di tiratura) che
è esposto insieme a una selezione di
xilografie della seconda metà dell’Ottocento con soggetti tratti dal teatro
Kabuki, realizzate per la maggior parte
dall’incisore Utagawa Kunisada con la
tecnica ukiyo-e (un genere
di stampa su blocchi di
legno). ❑ JD
Mao 9 via San Domenico
9/11, mar-dom 10-18, tel.
011/4436927, www.maotorino.it. «Immortalare l’attimo.
L’onda di Hokusai e gli attori di
Kunisada» fino al 31 dicembre;
«Cavalli celesti. Raffigurazioni
equestri nella Cina antica», dal
20 novembre al 22 febbraio
La Regia Pinacoteca Sabauda
diventa Polo Reale
Il 4 dicembre la Galleria Sabauda riapre
definitivamente nella Manica Nuova di Palazzo Reale
TORINO. La Galleria Sabauda fu istituita nel 1832 da re Carlo Alberto in Palazzo Madama e
nel 1865 si spostò nel Palazzo Collegio dei Nobili, sede anche dell’Accademia delle Scienze.
Negli anni Novanta è stata individuata come sede ideale la Manica Nuova del Palazzo Reale di Torino, edificata tra il 1899 e il 1903 dall’architetto Emilio Stramucci per lasciare l’intera
vecchia sede al rinnovato Museo Egizio. Gli interventi di restauro sono iniziati nel 2010 e
hanno coinvolto il piano terra, l’androne e il collegamento con il museo Archeologico.
Il 4 aprile 2012 a due settimane dalla chiusura della Pinacoteca nel Collegio dei Nobili era
stato inaugurato il piano terreno della nuova sede, con una mostra temporanea di 94 dipinti
e sculture scelti tra i capolavori della collezione. Nel 2013 sono seguiti i lavori del primo e
secondo piano, del sottotetto e della facciata. Il riallestimento è in fase conclusiva e verrà
inaugurato il prossimo 4 dicembre. Su quattro piani è distribuita, in parte restaurata per
l’occasione, la collezione della Galleria Sabauda che comprende oltre 5mila opere datate
dal XIV al XX secolo (tra cui 900 dipinti, 180 sculture, arazzi e oreficerie, 60 mobili, 33
merletti e 22 arazzi) e una raccolta grafica di oltre 6mila pezzi acquisita tra Otto e Novecento. Tra i capolavori, solo per citarne alcuni, «Madonna in trono con bambini e angeli»
di Duccio di Buoninsegna, «Marte e Venere con Amore» del Veronese», «Ritorno del figliol
prodigo» del Guercino e «Il trionfo di Aureliano» di Giovan Battista Tiepolo. Durante i lavori
tale patrimonio ha trovato ospitalità nel deposito (visitabile) della Cavallerizza del Castello
di Moncalieri, messo a disposizione dall’Arma dei Carabinieri e adeguato con impianti
per la tutela delle opere. Si compie così il progetto che proietta la Pinacoteca torinese in un
sistema articolato con le collezioni di Palazzo Reale, Armeria Reale, Biblioteca Reale,
Palazzo Chiablese e Museo di Antichità denominate Polo Reale. ❑ JD
Galleria Sabauda 66 Polo di Palazzo Reale, via XX Settembre 86, mar-dom 8,30-19,30, tel. 011/5641729,
www.galleriasabauda.beniculturali.it
Tre principesse e un iperrealista
TORINO. I ritratti delle tre figlie di Carlo Emanuele III di Savoia e Polissena d’Assia («Maria Luisa Gabriella», «Maria
Felicita Vittoria» ed «Eleonora Maria Teresa»), dipinti nel
1733 da Louis Michel Van Loo con colori sfumati e luminosi che richiamano la scuola veneta del ’500, sono
esposti per la prima volta insieme nella sala da pranzo
del museo. Le altre stanze sono dedicate a uno dei protagonisti della pittura piemontese e italiana del XIX secolo:
Giovanni Battista Quadrone. Giuseppe Luigi Marini è il
curatore della mostra che celebra il 170mo anniversario
della nascita del maestro, avvenuta a Mondovì (Cn) nel
1844. Appassionato di caccia e sport, Quadrone aveva
come soggetti privilegiati cani, uomini e battute di caccia,
che sapeva raffigurare con dovizia di particolari e grande
abilità tecnica (nella foto, «Teste di cani» del 1891). Allievo
di Gaetano Ferri all’Accademia Albertina di Torino, maturò
nel tempo l’inclinazione a indagare l’aspetto psicologico
dei personaggi, di cui riusciva a cogliere espressioni, pose
e gesti carichi di significato. Ad aprire l’esposizione sono i
quadri giovanili d’ispirazione romantica come «L’agguato»
e «Un giullare», dove non mancano citazioni colte e riferimenti letterari. Negli anni successivi la sua produzione
è dominata dalle scene di vita contadina, di cui lasciò
brillanti esempi. Nei lavori degli anni ’90, invece, si fece
strada una dimensione quasi onirica, come emerge dai
numerosi quadri dedicati ai saltimbanchi e al circo. Quadrone morì a Torino nel 1898.
T
Fondazione Accorsi-Ometto 11 via Po 55, mar-ven 10-13/14-18,
sab-dom 10-13/14-19, tel. 011/837688, www.fondazioneaccorsiometto.it. «Louis Michel Van Loo. Le tre principessine di casa Savoia», fino al 9 novembre; «Giovanni Battista Quadrone. Un iperrealista nella pittura piemontese dell’800», fino all’11 gennaio
VEDERE A TORINO | 8
DIREZIONE
REGIONALE
PER I BENI
CULTURALI E
PAESAGGISTICI
DEL PIEMONTE
Come rinasce
l’Egizio
TORINO. Fondato nel
1824 da Carlo Felice di
Savoia per ospitare la
raccolta di 5mila oggetti
acquisita da Bernardino
Drovetti, il Museo delle
Antichità Egizie conta
oggi 32.500 pezzi (tra
statue, vasellame, reperti
architettonici, mummie,
sarcofaghi, suppellettili,
gioielli e papiri) la maggior
parte dei quali è custodita
nei depositi ed è a
disposizione di studiosi e
ricercatori: un’imponente
collezione seconda solo
al museo del Cairo. Dal
2011 l’antica istituzione
torinese è al centro di
un ambizioso progetto di
restauro, ampliamento
e modernizzazione che
porterà il primo aprile
2015 al completamento
del Nuovo Museo Egizio.
Per ogni oggetto esposto
saranno ricostruiti il
contesto storico da
cui proviene e gli scavi
archeologici in cui è stato
rinvenuto. Tutto ciò grazie
all’ausilio di supporti
tecnologici (tablet, tavole
multimediali e google
glass). Una sezione sarà
dedicata alla storia del
museo, ospitato sin
dalla sua fondazione nel
secentesco Collegio dei
Nobili. La prima fase
dei lavori è terminata
nell’agosto 2013 con la
creazione del nuovo Piano
Ipogeo. Situato nel livello
sotterraneo si estende
per mille metri quadri, è
regolarmente visitabile
e ospita il percorso
«Immortali. L’arte e i
saperi degli antichi Egizi»,
con mille reperti della
collezione che illustrano la
vita quotidiana e religiosa
di questa antica civiltà.
Il 10 novembre alle 18
il museo ospiterà una
conferenza tenuta dal
professore Elias, egittologo
di fama internazionale. Il
26 novembre alle 18,30,
invece, vi è l’ultimo
appuntamento con «Le
passeggiate del direttore»,
visite guidate da Christian
Greco, direttore del museo
dal 21 febbraio scorso
e vincitore del premio
Ghislieri 2014. ❑ JD
Museo Egizio
12 via Accademia delle
Scienze 6, mar-dom 8,3019,30, tel. 011/5617776,
www.museoegizio.it
Una ceramica Lenci di Mario Sturani
Ospiti di Madama Reale nel Palazzo Madama
Tra le svariate iniziative del Museo Civico d’arte antica le fotogiornaliste
del National Geographic e le ceramiche Lenci
TORINO. Un’ospite d’eccezione accoglie i visitatori in
Palazzo Madama: la padrona di casa in persona, Maria
Giovanna Battista di Savoia-Nemours, seconda
Madama Reale, sposa di Carlo Emanuele II, reggente
dello stato alla sua morte. Un’attrice ne veste i panni e
racconta la storia di colei che ammodernò il palazzo e affidò
a Filippo Juvarra la costruzione dello scalone, ne illustra le
giornate, i sogni e i progetti colti e ambiziosi. Al femminile
è anche la collettiva che celebra i 125 anni di National
Geographic (compiuti nel 2013) con una selezione di scatti
degli ultimi 10 anni di un gruppo di fotogiornaliste diverse
per provenienza geografica, culturale e ambiti d’interesse
ma egualmente testimoni di fatti epocali, delle meraviglie
della natura e di che cosa significhi essere uomini nel
XXI secolo. Sono esposte immagini che vanno dall’Africa
selvaggia al Jersey shore, firmate da undici donne tra cui
Maggie Steber, Jodi Cobb, Beverly Joubert, Erika Larsen
e Diane Cook. Tutte torinesi, invece, le ceramiche Lenci,
un’eccellenza della produzione manifatturiera cittadina
del secolo scorso. Una mostra ne presenta i pezzi realizzati
in collaborazione con il pittore Mario Sturani tra gli
anni Venti e Trenta, provenienti da collezioni locali. A
gennaio un percorso celebrerà poi il 70mo anniversario
della liberazione di Auschwitz, con video, installazioni,
immagini e testi ispirati al racconto di dieci pagine di
Primo Levi intitolato «Carbonio». Un piccolo allestimento
fotografico svelerà i segreti di Casa Mollino di Torino
e di Casa Fortuny di Venezia.
Palazzo Madama,
19 piazza Castello,
mar-sab 10-18, dom 10-19,
tel. 011/4433501,
www.palazzomadamatorino.
it. «Women of vision. Le grandi
fotografie di National Geographic»
fino all’11 gennaio;
«Torino arte e industria.
Nuove ceramiche Lenci»,
fino al 25 giugno; «Vita
da Regina. Madama racconta»,
fino a marzo; «Carbonio.
Un viaggio con primo Levi»,
dal 24 gennaio all’1 marzo;
«Mollino e Fortuny»
dal 27 gennaio al 31 maggio
All’asta crateri apuli, Sottsass e Paperino
TORINO E VERCELLI. Dopo un’asta di arredi, dipinti antichi e oggetti d’arte, con una parte
dedicata a cimeli di Niccolò Paganini, tenutasi il 25 settembre, Bolaffi ha in programma dal
12 al 26 novembre una sessione solo online dedicata ai manifesti d’epoca, i «fondi oro del
XX secolo», come tradizionalmente li definiscono. Tra i lotti principali tre poster pubblicitari
cinematografici, tutti del 1948: per «Ladri di biciclette», di Vittorio De Sica (2.500 euro);
per «Amore» di Roberto Rossellini (1.500 euro); e per «Riso amaro», di Giuseppe De Santis
(1.000 euro). La casa d’aste Della Rocca sta preparando tra fine novembre e inzio dicembre
(la data certa non è stata ancora fissata) un’asta di design del XX secolo, di circa 300 lotti,
con alcuni pezzi di spicco come i tre sgabelli e la poltroncina, ancora con il tessuto originale,
provenienti dalla sala danze Lutrario di Carlo Mollino (stima di 2.000 euro per gli sgabelli e
di 3.500 euro per la poltrona), un lampadario di Max Ingrand prodotto da Fontana Arte nel
1955 (18-22mila euro), una plafoniera di Pietro Chiesa realizzata anch’essa da Fontana Arte
(2.500-3.500 euro) e una coppia di poltrone di Roberto Menghi con struttura in alluminio
pressofuso (5-7mila euro). Saranno in asta anche un gruppo di arredi provenienti dalle palazzine dell’ala ovest del complesso Olivetti di Ivrea e disegnati da Roberto Gabetti e Aimaro
Isola. Santagostino prepara per il 10 e 11 novembre una vendita di arte moderna e contemporanea e una sessione di arredi e oggetti di design. Nella prima sezione compaiono
tra l’altro una tavola di Arturo Carmassi, 40-50mila euro la stima, un «Cavaliere con manto
rosso» di Giorgio de Chirico (45-60mila euro) e un pastello degli anni ’60 di Wifredo Lam
(30-40mila euro); nella tornata di design opere di Gio Ponti, Franco Albini, Ico Parisi, Achille
Castiglioni, Joe Colombo, Ettore Sottsass e Alessandro Mendini. Little Nemo (specializzata
in fumetti) dedica l’asta del 15 novembre a «Mondo Paperino», con periodici d’epoca, supplementi, oggettistica, gadget, tavole originali e dipinti dedicati a Donald Duck e famiglia. Tra
i lotti un olio su tela 70x50 di Franco Bruna dedicato a una storia concepita da Carl Barks
già nel 1947, «The ghost of the grotto». «Paperino e il fantasma della grotta» parte da una
stima di 4.500-8.500 euro. È invece del 2014 una china su carta di Giorgio Cavazzano, «Paperino Steamboat Willie», per gli 80 anni del celebre personaggio disneyano (1.500-3mila).
È valutata infine tra 2.500 e 5mila un’opera in acrilico e vere banconote su tela, 80x60 cm,
di Sergio Cavallerin, «Crisi internazionale» del 2012. Fuori Torino, la casa vercellese Meeting
Art tiene dall’1 al 13 novembre un’asta di 830 lotti tra arredi e dipinti antichi. Una coppia
di oli su tela verticali (226x108,5 e 225x90 cm) di Vittorio Amedeo Cignaroli (1730-1800)
raffiguranti un «Paesaggio con sosta di cacciatori» e un «Paesaggio con pescatori» partono
dalla base rispettivamente di 25mila e 16mila euro, mentre una tavola fondo oro del Maestro
di Popiglio (attivo a Pistoia nella prima metà del Trecento) raffigurante una «Madonna con
Bambino» parte da 40mila euro. Altre basi d’asta sono i 35mila euro per due nature morte di
vasi di fiori di Andrea Scacciati (1642-1710); i 24mila per un altare romano barocco in bronzo
dorato, ebano e pietre dure; 10mila per un cratere apulo del 340 a.C. in terracotta a figure
rosse, attribuito al pittore di Copenaghen. Nell’asta (fissata dal 15 al 23 novembre) dedicata
agli orologi, il prezzo più alto sono i 40mila euro da cui parte un cronografo Patek Philippe
del 1956, cassa in oro 18 kt. q Vittorio Bertello
Dipinti fiamminghi e olandesi del XVI e XVII secolo
Werner van der Valckert “Allegoria dell’Inverno”
Olio su tavola cm 66,5x51. Opera databile 1620 circa
Via Maria Vittoria 10 - 10123 Torino
orario 10.30-12.30/16.00-19.30 chiuso il lunedì
Tel/Fax +39.011.537274
[email protected] www.galleriacaretto.com
Presenti a Flashback (Pala Alpitour-Isozaki) 6-9 novembre - stand 11
L’esposizione delle opere continuerà negli ambienti della galleria fino al 6 dicembre
Laura Rocca
Galleria Antiquaria
UN DONO NON CONVENZIONALE
L’OGGETTO ANTICO HA VISSUTO E VIVRA’ ANCORA MOLTO TEMPO
Antichità e servizi per l’antiquariato
Restauri.Perizie.Consulenze.Interior Design
Laura Rocca - Galleria Antiquaria
Corso San Maurizio, 29 - 10124 Torino
011.836217 / 335.6311865 [email protected]
VEDERE A TORINO E VERCELLI | 9
I margini delle città
e gli occhi dell’Africa
Scatti surreali del coreano Hyung Geun Park
e foto-ritratti della viaggiatrice Anna Alberghini
TORINO. Un intricato intreccio di rami si riflette in uno specchio d’acqua mosso da pezzi di
carta e da foglie cadute. Alcuni vestiti colorati sono sparsi sul tappeto erboso di un bosco
come arbusti cresciuti casualmente. Una lampadina appesa a un albero illumina un lago in
lontananza. Sono questi i paesaggi e gli oggetti fotografati dal coreano Hyung Geun Park, che
scova angoli abbandonati di natura ai margini delle città e li trasforma in paesaggi surreali e
interiori, riprendendo da inediti punti di vista gli scarti
e i residui che l’uomo lascia. Lontana dagli sprechi del
consumismo è invece l’Africa raccontata dalla fotografa
e viaggiatrice Anna Alberghina, i cui scatti ritraggono volti di donne e fanciulle di bellezza rara, intensa
e selvaggia. I primi piani si concentrano sui gioielli,
le acconciature, i tatuaggi e i pigmenti applicati sulla
pelle, frutto di riti e pratiche antiche che testimoniano
sia le diverse culture locali, sia la contaminazione con
il mondo occidentale. Ma ciò che innanzitutto attira
l’attenzione è lo sguardo: occhi grandi, tristi, sognanti
o disillusi di giovani, vecchie e bambine, che rivelano
paure e desideri universali legati alle diverse età.
«Donne Muchimba, Angola» di Anna
Alberghina © Anna Alberghina
Paola Meliga 53 via Maria Vittoria 46/C, mar-sab 1112,30/15,30-19,30, tel. 011/2079983, [email protected].
«Hyung Geun Park. Orizon need of dreaming», fino al 21 novembre; «Anna Alberghina. Vanishing Africa», dal 28 nov. al 15 gen.
Fotografie nella ex Manifattura Tabacchi
TORINO. Si svolge dal 6 al 9 novembre nell’ex Manifattura Tabacchi Photissima Art Fair
2014, che riunisce gallerie, artisti, collettivi, programmi di scambi, residenze, scuole, accademie, premi e fondazioni internazionali tutti dedicati alla fotografia contemporanea. Per la
seconda volta è prevista l’assegnazione del premio Photissima Prize, per il quale concorrono quindici artisti provenienti da Arabia Saudita, Cina, Francia, Italia, Russia, Svizzera e
Stati Uniti. (3 corso Regio Parco 134, tel. 393/6062994, www.photissima.it)
Fulmini & saette
Guerra civile e bambole imbavagliate
TORINO. Il fotografo e giornalista Fabio Bucciarelli ha documentato la primavera araba
e la guerra civile siriana, che gli è valsa nel 2012 due premi importanti: il Robert Capa
Gold Medal e il World Press Photo. Per la sua prima personale, da Raffaella De Chirico, il
giovane torinese (1980) ha scelto una serie di scatti inediti realizzati nel Sudan del Sud, il
56mo Stato africano, indipendente dal 2012, con una popolazione di 12,5 milioni di abitanti
divisi tra animisti e cristiani e dilaniati dalla guerra civile (nella foto, «Maiores Nostri, South
Sudan» 2014, © Fabio Bucciarelli). Successivamente la stessa galleria ospiterà lo spagnolo
Joanpere Massana, con una serie di lavori su carta in cui da uno sfondo macchiato di colore
emergono segni, scritte indecifrabili, numeri, simboli e disegni stilizzati. Con questo alfabeto
primitivo descrive il concetto di tempo, la sua percezione e le origini e l’evoluzione della
cultura mediterranea. Di Liu Xia, infine, saranno esposti 26 scatti in bianco e nero del 199699 che denunciano censura e limitazione della libertà di pensiero in Cina. Moglie del premio
Nobel per la pace e prigioniero politico Liu Xiaobo, l’artista ha scelto per i suoi scatti, banditi
dalla Cina, una coppia di bambole denominate «ugly babies» che ha imbavagliato, legato e
«soffocato» con il nylon per simboleggiare lo stato di oppressione culturale.
Raffaella De Chirico 56 via Giolitti 52/via della Rocca 19, mar-mer 14-19, gio-sab 11-19, dom 10-13, tel.
011/835357, www.dechiricogalleriadarte.com. «Fabio Bucciarelli. Maiores Nostri», fino al 30 novembre;
«Joanpere Massana. Works from the water and air books», dal 4 dicembre all’11 gennaio; «The silent
strength of Liu Xia», dal 16 gennaio al 20 febbraio
Specchio delle nostre brame
TORINO. Con l’Arte povera la vita quotidiana e il tempo diventano materia da plasmare. Lo sapeva
bene Michelangelo Pistoletto quando nel 1962 realizzò il primo quadro specchiante, dando il via
a una serie di successo che continua ancora oggi. Si tratta di superfici in acciaio inox lucidato a
specchio su cui vengono applicate serigrafie ritraenti soggetti di vario genere, dai passanti ai fiori,
agli animali esotici. La mostra di Biasutti&Biasutti include «Pappagallo» (1962-71), «L’ombrellone» (1971), «Paolo Mussat Sartor» (1962-88) o i più recenti «Scimmia in gabbia», «Coniglio» e
«Girasoli»: tutti pezzi prodotti tra il 1962 e il 2012 in edizione unica o tiratura limitata. Qualunque
cosa si specchia in tali opere ne diventa parte, dal visitatore al custode, alla mosca che passano
davanti. La mostra è accompagnata da un catalogo a cura di Francesco Poli.
Biasutti & Biasutti 34 via Bonafous 7/L, mar-sab 10-12,30/15,30-19,30, tel. 011/8173511, www.biasuttiebiasutti.com. «Michelangelo Pistoletto», fino al 20 dicembre
Una mostra Inossidabile
TORINO. La collettiva curata da «Inossidabile» è un viaggio tra dipinti e installazioni di artisti
internazionali che sovvertono il concetto di visione. Il cervello ricostruisce il significato di
un oggetto elaborando i dati che riceve da occhi e orecchie. Da Noire accade l’opposto.
«Dollar Note» di Robert Gligorov del 2005, per esempio, è una gabbia con dei canarini
appoggiati su trespoli sostenuti da leve collegate ai tasti di un pianoforte. Quando gli uccellini si spostano azionano i tasti con il loro peso.
La musica che sentiamo non è il canto emesso dall’ugola dei canarini,
come suggerirebbe la logica, ma è il suono di uno strumento musicale
prodotto da un movimento. Simile concetto è alla base di «Quiknesse»
di Juan Fontanive del 2009 (nella foto), un libro animato che riproduce
all’infinito il volo di un uccello e il rumore del battito delle sue ali.
Noire Contemporary Art Gallery 47 via Piossasco 29, tel.011/9191234,
www.noiregallery.com. «Nothing on», dal 6 novembre al 15 gennaio
Un torinese nella Grande Mela
TORINO. Giorgio Avigdor è nato nel 1932 a Torino, dove ha studiato al Politecnico con Carlo
Mollino e ha collaborato con Roberto Gabetti. Nella sua lunga carriera ha documentato l’ambiente, le architetture e gli abitanti delle grandi città con fotografie pubblicate su numerosi giornali italiani e internazionali.
Attualmente vive e lavora a New York, dove ama vagabondare
e puntare l’obiettivo su strade, giardini, ponti, abitazioni e
negozi scovando situazioni di ordinaria quotidianità. Immagini non progettate in anticipo, ma ricavate da successioni
di scatti che catturano la spontaneità dei soggetti immersi
nella luce naturale. Nei lavori in mostra New York è quasi
irriconoscibile, si trasforma in un mondo segreto, misterioso
e metafisico, lontano dal rumoroso caos della città che non
dorme mai. (Nella foto, «Senza titolo, NY, 2014» di Giorgio
Avigdor © Paolo Tonin).
Paolo Tonin 54 via S. Tommaso 6, lun-ven 10,30-13/14,30-19, tel.
011/19710514, www.toningallery.com. «Giorgio Avigdor», dall’8 novembre al 10 dicembre
VEDERE A TORINO | 10
Pro Tag al chiar di luna
Sabato 8 novembre apertura notturna delle 13 gallerie Tag
TORINO. La tradizionale apertura notturna delle 13 gallerie dell’associazione Tag avviene sabato
8 novembre dalle 21 alle 24. In programma inaugurazioni di nuove mostre e la possibilità
di visitare mostre già aperte, ma con alcune novità. È il caso, per esempio, di Guido Costa
Projects (42 via Mazzini 24, tel. 011/8154113, www.guidocostaprojects.com) che negli spazi non
ristrutturati di un’ex litografia ospita fino al 31 gennaio «Men’s talk»: 43 scatti di piccolo formato eseguiti da Boris Mikhailov in un carcere ucraino, cui si aggiungeranno sabato alcuni
esemplari di grandi dimensioni. Tali fotografie mettono a fuoco dettagli e gesti di detenuti
che vivono relazioni e rapporti lontani dalla realtà ordinaria, carichi di significato ed emozione. Avulsi dalla normale quotidianità sono anche i lavori della trentottenne libanese Zena el
Khalil, della quale Giorgio Persano (41 via Principessa Clotilde 45, tel. 011/4378178, www.giorgiopersano.org) ospita «From Mirfaq to Vega» fino al 10 gennaio. Si tratta di una serie di video,
installazioni e grandi tele in cui l’artista ripercorre la propria storia familiare e gli avvenimenti
violenti che hanno recentemente colpito il Medio Oriente: «Il mio lavoro è sulla casa. Sulle case che
abbiamo avuto, su quelle che abbiamo perso, su chi ce le ha distrutte, sul perdono, l’amore e la compassione»,
spiega el Khalil evocando la fragilità umana e il mistero della morte, temi quest’ultimi delle
opere di Fausta Squatriti esposte nella rassegna «memento mori» da Weber & Weber dal 5
novembre al 17 gennaio (62 via San Tommaso 7, tel. 011/19500694, www.galleriaweber.it), dove
la sua produzione degli ultimi quattro anni è suddivisa in tre sezioni tematiche, la prima com-
A sinistra, un’opera di Juan Miguel Pozo, 2014 © Riccardo Costantini Contemporary
A destra, «Senza Titolo» di Menashe Kadishman, 1978 © Ermanno Tedeschi Gallery
prende dittici e trittici con fotografie, disegni astratti e oggetti tridimensionali che alludono
al destino di morte insito nella natura, le seconda raccoglie disegni di fiori che sono allegoria
della transitorietà della bellezza e l’ultima presenta un libro d’artista sull’incarcerazione di 36
donne ebree nella Torino del 1943. I concetti di nascita e rigenerazione sono invece simboleggiati dall’acqua, l’elemento alla base della vita analizzato nella collettiva «Aquae Mundi» da
un punto di vista scientifico, religioso, culturale e antropologico attraverso fotografie, video e
installazioni di una ventina di artisti tra cui Franco Fontana e i suoi allievi. Il progetto espositivo
curato da Walter Vallini e Roberto Mastroianni realizzato in collaborazione con Dieffe Arte
Contemporanea è ospitato in tre sedi (27 Inner Space in via Cesare Battisti 17 dall’8 all’11 novembre, 30 Fusion Art Gallery in via Peyron 9/G dal 7 al 30 novembre, ex M.O.I. in via Giordano
Bruno 181 dal 6 al 10 novembre); una presentazione speciale avrà luogo l’8 novembre alle 21 da
Qc Terme in corso Vittorio Emanuele 77. L’ibridazione del linguaggio è al centro del lavoro di
Cosimo Veneziano cui è dedicata la personale «Verso occidente l’impero dirige il suo corso»
da Alberto Peola dall’8 novembre al 23 dicembre (24 via della Rocca 29, tel. 011/8124460, www.
albertopeola.com). Classe 1983, diplomatosi in scenografia all’Accademia Albertina di Torino,
Veneziano presenta una serie d’installazioni in cui mescola scultura e disegno per analizzare la
relazione tra realtà e immaginario attraverso la monumentalità della scultura e l’analisi grafica
di gesti e movimenti rituali del corpo. La relazione tra mito, leggenda e realtà emerge anche nel
lavoro di Francesco Barocco esposto da Norma Mangione dall’8 novembre al 20 dicembre
(48 via Matteo Pescatore 17, tel. 011/5539231, www.normamangione.com). L’artista nato nel 1972
presenta tre installazioni: la prima è composta da disegni su carta, la seconda da incisioni con
applicazioni di oggetti domestici e la terza da tre teste in terracotta. Si tratta di opere antiche
ricostruite con i loro stessi frammenti, in un’operazione che cala la storia in una dimensione
quotidiana e ne evoca le lacune. A fondere pittura, architettura e scultura in produzioni minimaliste è Graham Collins, in mostra da Luce Gallery dall’8 novembre al 10 dicembre (45 corso
San Maurizio 25, tel. 011/8141011, www.lucegallery.com). Per la sua prima personale italiana,
l’artista americano (1980) presenta una serie di superfici monocrome realizzate con cornici di
legno riutilizzato, vetro per finestre e smalto e spray su tela. Collins trasforma il gesto pittorico
in una ripetizione ossessiva che dà luogo a strutture in cui piccole variazioni interagiscono con
la luce dell’ambiente e ne modificano la percezione. Simile principio è alla base delle fotografie
astratte e materiche di Silvio Wolf esposte da Photo&Contemporary dall’8 novembre al 17
gennaio (55 via dei Mille 36, tel. 011/889884, www.photoandcontemporary.com). Intitolato «Dou-
Un’opera di Massimo De Gennaro per il progetto espositivo «Aquae» © Massimo De Gennaro
ble blind» il percorso presenta due serie di lavori, la prima «Orizzonti» è costituita dai giochi di
luce che si generano durante il processo di caricamento dell’apparecchio, la seconda «Shivah»
comprende superfici semi-riflettenti coperte da un velluto nero che lo spettatore solleva per
scoprire e contemplare l’immagine nascosta. Le sorprendenti visioni della modernità di Peter
Halley e Fortunato Depero sono invece in mostra nella Galleria In Arco fino al 10 gennaio
(43 piazza Vittorio Veneto 3, tel. 011/8122927, www.in-arco.com). Qui le volumetrie ispirate alla
velocità, alla metropoli e al progresso tecnologico cui guarda il pittore e scultore futurista dialogano con le fluorescenti geometrie riprodotte con vernici sintetiche dall’artista newyorkese,
che s’ispira all’urbanizzazione contemporanea e alle sue strutture architettoniche. Alla pittura
figurativa più recente è dedicata poi «Sind wir Berliner? (persone, animali, oggetti)» da Riccardo Costantini Contemporary dall’8 novembre al 20 dicembre (57 via della Rocca 6/B, tel.
011/8158776, www.rccontemporary.com). I vestiti senza corpi che fluttuano nello spazio di Ubay
Murillo denunciano il rapporto perverso della società odierna con la moda e con l’immagine.
Juan Miguel Pozo elabora un’iconografia Neo-pop partendo da elementi urbani e da oggetti
e immagini recuperati da mercatini dell’usato. Melissa Steckbauer raffigura il corpo umano
sovrapponendo interventi pittorici alla fotografia in bianco e nero e Santiago Ydanez dipinge
uomini e animali trasformandoli in creature ibride e spettrali. La prima personale italiana di
Tunga intitolata «From la Voie Humide» è da Franco Noero dal 5 novembre al 23 dicembre (37
via Mottalciata 10/B, tel. 011/882208, www.franconoero.com). Le installazioni e i disegni dell’artista brasiliano sono complessi e delicati meccanismi ispirati al mito di Orfeo, alla permutazione
delle forme organiche e inorganiche, ai processi alchemici e allo spirito che trascende la materia. Ermanno Tedeschi Gallery (28 via Pomba 14, tel. 011/4369917, www.etgallery.it) celebra
dieci anni di attività con tutti i suoi artisti raccolti nella mostra «Work in progress», aperta
sino al 30 dicembre e curata da Guido Curto. La galleria lavora con autori affermati ed emergenti italiani e internazionali riservando particolare attenzione alla cultura ebraica e israeliana.
Sono esposti dipinti, fotografie, sculture e installazioni di Valerio Berruti, Salvo, Giosetta Fioroni, Massimo Kauffman, Jessica Carroll, Barbara Nahmad, Enrico de Paris, Aldo Mondino e molti
altri. Ad allestire una collettiva con alcuni dei suoi artisti più rappresentativi è anche Gagliardi
Art System (31 via Cervino 16, tel. 011/19700031, www.gasart.it) che presenta dall’8 novembre al
10 gennaio «High Resolution, con video, dipinti, sculture, fotografie e installazioni di Daniele
D’Acquisto, Giuliana Cunèaz, Ralf Kaspers, Glaser/Kunz, Frank Thiel e Fabio Viale. Tutte le opere
sono state ripensate per un allestimento site-specific capace di generare nuovi significati. q JD
Tag-Torino Art Galleries Tel. 347/0660772, www.torinoartgalleries.it. «Apertura notturna delle gallerie», sabato
8 novembre dalle 21 alle 24 (alcune gallerie aprono prima delle 21, verificare sul sito)
Le radici della Green Art
TORINO. La vegetazione rispecchia l’evoluzione del mon-
do naturale, ma anche di quello culturale e politico,
come si evince dalla mostra curata da Marco Scotini
e prorogata sino all’11 gennaio (nella foto, una veduta
dell’allestimento). La prima sezione è di carattere documentario e contiene tavole di specie pedemontane
in via di estinzione tratte dagli erbari di Carlo Ludovico Allioni, direttore dell’Orto Botanico del Castello del
Valentino a metà Settecento. Accanto a esse vi sono
immagini e stralci di testi sulla conservazione e l’impiego officinale di piante esotiche come la
china e la coca. Le nuove tipologie di coltivazione e la crescente attenzione all’ecosostenibilità
sono invece alla base delle opere di 15 artisti internazionali. Il rapporto tra agricoltura e diritti
umanitari emerge nei lavori di Emory Douglas, manifesti in stile pop a difesa del proletariato
rurale, mentre i campi di protesta contro il disboscamento chiamati nel Regno Unito treesitting
sono documentati nell’installazione di Adelita Husny-Bey, composta di video, fotografie e collage di testi e immagini. I costumi a forma di pannocchia gigante di Piero Gilardi che innalzano
uno striscione contro gli Ogm inneggiano alla rivoluzione verde, auspicata anche nei progetti
di Ayreen Anastas & Rene Gabri che hanno immesso semi biologici nel mercato mondiale e
di Marjetica Potrc che ha avviato un orto comunitario in Sud Africa. In mostra ci sono ancora
opere di Irme Bukta, Amilcar Cabrar, Daniel Halter, Critical Art Ensamble e altri.
PAV 20 via Giordano Bruno 31, ven 15-18, sab-dom 12-19, tel. 011/3182235, www.parcoartevivente.it.
«Vegetation as a political agent», fino all’11 gennaio
Le sculture di Bonalumi
TORINO. Curata da Francesca Pola e realizzata in collaborazione con l’Archivio Bonalumi di Milano, la retrospettiva di Agostino Bonalumi (mancato nel 2013) ne analizza la produzione
scultorea con una serie di lavori realizzati tra il 1969 e il 2010. Il percorso cronologico instaura un dialogo tra le opere a parete (le cosiddette pitture-oggetto costituite da tele monocrome
tridimensionali estroflesse con chiodi e sagome di legno) e le grandi sculture, quelle in vetroresina, come «Nero» del 1969 e «Rosso» del 2005, le sperimentazioni sulla trasparenza con il cristallo e la
fibra di vetro, perseguite in «Rapporti» del 1978 e «Giallo» del 1994, i bronzi e le ceramiche. Per Bonalumi il colore è fondamentale per modellare forme e volumi. Negli anni Novanta utilizza la lamiera per dare
luogo a movimenti e ondulazioni in opere che riflettono la luce modificando la percezione dello spazio in cui sono collocate. Ne sono un esempio «Bianco» del 1989 e «Blu» del 1990. Negli anni più recenti, infine,
rielabora le forme realizzate negli anni ’60 e ’70 con materiali nobili come il bronzo e la ceramica colorata (nella foto, «Bronzo» di Agostino Bonalumi, 1969-2007).
Mazzoleni 46 piazza Solferino 2, mar-sab 10-13/16-19,30, tel. 011/534473, www.mazzoleniarte.it. «Bonalumi. Sculture», fino al 31 gennaio
VEDERE A TORINO | 11
La stoffa
dei palindromi
TORRE PELLICE. Tucci
Russo Studio per l’arte
contemporanea ospita
due personali di Mario
Airò e Christiane Löhr.
L’artista pavese (1961)
si ispira ai processi
palindromi con sculture
e installazioni che
nascondono una doppia
identità. Tedesca,
classe 1965, Christiane
Löhr presenta invece
disegni che replicano la
struttura geometrica e
matematica delle forme
vegetali. (Via Stamperia
9, tel. 0121/953357,
www.tuccirusso.com,
fino al 28 febbraio)
Comunicare l’incomunicabilità
Dieci anni di Masbedo nella Fondazione Merz
TORINO. Le pulsioni autodistruttive e l’incomunicabilità sono una costante nella poetica dei Masbedo, il duo composto da Nicolò Massazza e Iacopo Bedogni a cui è dedicata «Toderstriebe».
La mostra, curata da Olga Gambari, comprende 9 video degli ultimi 10 anni, il più recente è
quello ricavato dalla performance interpretata dai due artisti il giorno dell’inaugurazione. I video
sono quasi tutti girati in Islanda, isola caratterizzata da una natura instabile affine alla psiche
umana. In «Ionesco suite» la telecamera entra in una casetta immersa nella neve. Al suo interno
vi è un tavolo apparecchiato con oggetti di cristallo. Su di essi casca una pioggia di di elementi
via via più pesanti finché una colata di cemento distrugge tutto, alludendo a quella tensione fra
istinto di vita e di morte che emerge anche in «Glima» (nella foto, © Masbedo), dove un uomo e
una donna legati insieme danzano e lottano. In mostra anche il documentario «Lumaca» di Gerry
Schum del 1970, in cui si vede Mario Merz disegnare una spirale su un vetro. I Masbedo hanno
chiamato a confrontarsi con quest’opera un gruppo di artisti internazionali, tra cui Jan Fabre,
Marzia Migliora, Catherine Sullivan, Nicolas Provost, Damir Ocko, Emmanuelle Antille
e Rä Di Martino, ciascuno dei quali ha ideato un lavoro confluito in un’opera collettiva finale.
Fondazione Merz 6 via Limone 24, mar-dom 11-19, www.fondazionemerz.org. «Todestriebe», fino all’11 gen.
La forma dell’Informale
TORINO. Piero Ruggeri (Torino 1930-2009) si è diplomato
all’Accademia Albertina di Belle Arti nel 1956, ha partecipato alla XXVIII Biennale di Venezia e ha dato vita, con Giacomo Soffiantino e Sergio Seroni, all’Informale. Pittore colto
e raffinato, Ruggeri coniuga le nuove esperienze europee e
americane degli anni ’50, maturate da artisti quali De Stael,
Kline e De Kooning, al dialogo costante con i grandi del passato, come Caravaggio, Goya e Rembrandt. La sua pittura
materica e gestuale e il profondo legame con le forze della
natura e della psiche ne caratterizzano la produzione degli
anni ’60 e ’70, presa in esame dalla retrospettiva di Giampiero Biasutti: una ventina di opere dipinte tra il 1958 e il
1979. Tra esse «Natura morta rossa n.2», «Vento tra i rovi»
e «Grande composizione per un paesaggio», in cui segni e
graffi scalfiscono strati di colore sovrapposti con ritmi frenetici e vorticosi.
Giampiero Biasutti Studio d’arte per il ’900 40 via della Rocca 10,
mar-sab 10,30-12,30/15,30-19,30, tel. 011/8390690, [email protected]. «Piero Ruggeri», fino al 24 dicembre
Tutti i caffè che ho preso senza te
TORINO. Rizomi Art Brut
accosta artisti autodidatti
e professionisti.
Sono esposte le opere
in stoffa dell’outsider
belga Pascal Tassini
con i tappeti natura di
Piero Gilardi, tutte opere
voluminose legate al
mondo naturale. Vi è
anche Paola Anziché
con installazioni in
stoffa colorata. (58 via
Sant’Agostino 18/D,
tel. 011/5788808,
www.rizomi.com, dal 7
novembre al 31 dicembre)
TORINO. L’elaborazione dei ricordi è il tema della personale
di Francesco Vaccaro curata da Olga Gambari per Opere
Scelte. L’artista crotonese (1968) mescola pittura, video
e fotografia. Vecchi scatti, appunti e oggetti del passato
sono le chiavi per accedere alla memoria di un istante,
rimodellarlo e trasformarlo in una nuova immagine. In
«Certe cose», per esempio, una vecchia foto di famiglia è
scomposta in frammenti. Le figure ritagliate e riassemblate su pannelli di acciaio danno forma a una superficie in
cui si incrociano dettagli e punti di vista come accade nella memoria. «Tutti i caffè che ho preso senza di te», invece,
è un collage realizzato con gli scontrini di caffè conservati
e arricchiti con annotazioni e suoni in un processo sospeso tra memoria e attesa del futuro.
Opere Scelte 49 via Matteo Pescatore 11/D, mar-sab 15,30-20, www.
operescelte.com. «Francesco Vaccaro», fino al 6 dicembre
Galleria
Giamblanco
TORINO
MOSTRA DI DIPINTI
DAL 1600 AL 1700
Catalogo Mostra
Allemandi, in sede
GALLERIA GIAMBLANCO
Piazza Cavour (Via G. Giolitti 39)
10123 TORINO
Tel.+39.011.5691502 Fax.+39.011.5691686
Cell 338.5722525 / 347.5642884
[email protected]
www.giamblanco.com
Bartolomeo Cavarozzi (1585-1652) Sacra Famiglia
Dipinto olio su tela cm 152 x 114,5 (particolare)
VEDERE A TORINO | 12
Il ritrovo degli
appassionati di Ottocento
Quaranta (nuovi)
dipinti antichi
TORINO. Fondata da Biagio Aversa nel 1963 in via Carlo Alberto 40 e trasferita nel 1973 nel
Palazzo Luserna-Rorengo di Rorà, la Galleria Aversa è oggi diretta da Roberto Aversa e dal
figlio Jacopo. Con i suoi 51 anni di attività rappresenta un punto di riferimento per gli
appassionati e i collezionisti dell’arte figurativa del XIX secolo. È temporaneamente esposta
in galleria una selezione di dipinti comprendenti ritratti, vedute, scene di genere e paesaggi
realizzati tra l’Ottocento e gli anni ’20 del secolo successivo. Tra gli autori figura Carlo Bossoli, esecutore rapido e infaticabile di pittura dal vero come dimostra «Genova, la lanterna e
il porto» (unico suo olio in mostra), e di vedute panoramiche di città in cui seppe accogliere
l’influenza dei maestri antichi e restituire con la tempera l’impalpabile leggerezza degli acquerelli, ne è un esempio «Venezia, Palazzo Ducale». Accanto a lui c’è l’orientalista Alberto
Pasini, instancabile viaggiatore che visitò l’Egitto, il Sinai, la Palestina, il Libano, la Siria e
la Turchia, Paesi esotici e lontani di cui seppe
restituire con grande raffinatezza le atmosfere,
i costumi e le architetture. Vi sono poi uno dei
massimi esponenti dei macchiaioli, Giovanni
Fattori, ed Enrico Reycend, che subì a Parigi
l’influenza di Corot. In mostra, ancora, opere
di Vittorio Avondo, Leonardo Bazzaro, Demetrio Cosola, Celestino Turletti, Giacomo
Grosso, Andrea Tavernier, Alessio Issupoff,
Luigi Crosio, Giovanni Battista Carpanetto
e Cesare Ferro.
TORINO. Salvatore Giamblanco e Deborah Lentini, restauratori di dipinti antichi, hanno fondato la Galleria Giamblanco
nel 1997 in via Michele Schina, nel 2002 si sono trasferiti in
via Maria Vittoria e nel maggio del 2013 in via Giolitti 39,
all’angolo con piazza Cavour. Qui presentano ogni anno una
grande mostra ricca di novità. Quest’autunno è di scena il
secondo appuntamento, per il quale sono stati raccolti 40 «Apoteosi di Ercole»
dipinti datati dal XVII al XVIII secolo. Aprono il percorso di Gregorio de Ferrari
l’«Allegoria della pittura» di Bernardo Strozzi e la «Sacra
famiglia» di Bartolomeo Cavarozzi, già esposta quest’ultima nella Pinacoteca Albertina in una
mostra dedicata al pittore viterbese nel 2005. Si prosegue con la Scuola veneta rappresentata da
opere di Giovanni Antonio Pellegrini e Francesco Lorenzi. Figurano poi le tele di Benedetto
Gennari, allievo e nipote del Guercino, dello Spadino, di Agostino Scilla e di Michele Antonio
Rapous. Sono esposti prevalentemente dipinti italiani, ma non mancano esempi di pittura nordica come «Animali da cortile» di Davide de Coninck e «I bari» del caravaggista olandese Dirck van
Baburen. Vi è anche un focus sull’arte piemontese in cui si trovano la bellissima moglie di Carlo
Emanuele II morta a 16 anni immortalata dal Dauphin nel «Ritratto di dama raffigurata come
Diana a riposo», scene di genere di Pietro Domenico Olivero, paesaggi di Vittorio Amedeo
Cignaroli, vedute di Ignazio Sclopis e un «Cristo dei dolori» di Claudio Francesco Beaumont.
Il XIX secolo è di scena da 51 anni
nella Galleria Aversa
«Venezia Palazzo Ducale» di Carlo Bossoli
Galleria Aversa 33 via Cavour 13, mar-sab 1012,30/15,30-19, tel. 011/532662, www.galleria-aversa.it. «Proposte 2014, dall’800 agli anni ’20», fino al
15 novembre
Fulmini & saette
Nella Galleria Giamblanco ultimi
ritrovamenti del Sei e Settecento
Galleria Giamblanco 38 via Giolitti 39, mar-gio 10-13/15-19,30, ven 10-20, sab 11-20, tel. 011/5691502, www.
dipintiantichigiamblanco.it. «Mostra di dipinti dal 1600 al 1700», dall’8 novembre al 21 dicembre
GALLERIA AVERSA
Proposte 2014
DALL’OTTOCENTO
AGLI ANNI ‘20
Laura Rocca consulente anche di restauro
TORINO. La Galleria Laura Rocca è tornata da un anno nei locali di corso San Maurizio 29, dove
negli anni ’70 Edgardo Rocca iniziò l’attività di restauratore. Specializzata nella compravendita
e nello studio di dipinti, mosaici, oggetti d’arte e d’arredo antichi, Laura Rocca offre anche perizie, consulenze e servizi di restauro. Negli spazi ampi e luminosi si possono ammirare dipinti
italiani, provenienti principalmente dall’area piemontese, del XVIII secolo e non solo: nature
morte, scene di genere, composizioni naturalistiche, vedute e paesaggi di autori quali Pieter
Muller e della scuola del Monfort. Ma anche mobili e oggetti di arredamento: specchiere, scrittoi, cabinet, orologi, cornici e consolle realizzati da ebanisti e intagliatori di scuole apprezzate
a livello internazionale come quella piemontese e quella tosco-emiliana.
Laura Rocca 63 corso San Maurizio 29, tel. 011/836217, www.lauraroccaantichita.it
Fiamminghi d’oro
TORINO. La Galleria Luigi Caretto, fondata a Torino nel 1911, è specializzata nella pittura fiamminga e olandese dei secoli d’oro. Negli spazi di via Maria Vittoria 10 si può ammirare una
selezione di dipinti del Quattro, Cinque e Seicento frutto di un percorso di ricerca e monitoraggio delle collezioni private internazionali che prosegue da anni; si possono inoltre ricevere
consulenze specialistiche. Sono trattati dalla galleria, tra l’altro, i paesaggi bucolici e le vedute
di Jacob Salomonsz van Ruysdael e Karel Dujardin, le raffigurazioni di soggetti sacri di Rayer
van Blommendael, Pieter de Grebber o del Mestro del Sermone di Lille, i ritratti di Peter
Portengen, le nature morte di Jacob Foppens van Es e Wouter Mertens e molto altro ancora.
Tra le più importanti opere trattate in passato dai Caretto ricordiamo il «Ritratto di sir Thomas
Parr» di Pieter Paul Rubens, la «Natura morta con granchio» di Pieter Claesz, il «San Gerolamo
penitente» di Anton van Dyck e la «Sosta nella locanda» di Isaack van Ostade.
Galleria Luigi Caretto 65 via Maria Vittoria 10, mar-sab 10,30-12,30/16-19,30, tel. 011/537274, www.
galleriacaretto.com
La passione sconfinata dei pittori per la grafica
TORINO. Joan Miró amava moltissimo la grafica e nella sua vita realizzò più di 2.000 lastre.
Henri Matisse più di mille e utilizzava l’arte grafica per valorizzare l’essenzialità del segno e la
sintesi di forma e colore proprie della sua pittura. Il fertilissimo Pablo Picasso produsse oltre
2.500 incisioni, sviluppando un percorso parallelo all’attività pittorica in cui poté anticipare
soluzioni formali che giungevano a completa maturazione sulla tela. Condividevano tale passione anche Georges Braque, fondatore del Cubismo insieme a Picasso, Marc Chagall, che
vi trasferì le sue visioni poetiche ispirate alla tradizione ebraica, e Jacques Villon, dietro il cui
pseudonimo si nascondeva il pittore e incisore Gaston Duchamp. Di questi sei artisti Elena
Salamon presenta una selezione di litografie originali tra le quali figurano «Danseuse créole» di
Matisse e «Place de la Concorde» di Chagall.
Elena Salamon 36 via Torquato Tasso 11, piazzetta IV Marzo, mar-mer/ven 15-19, gio/sab 10,30-19, tel.
011/7652619, www.elenasalamon.com. «Colore assoluto», dal 7 novembre al 24 gennaio
A.Pasini “La Sentinella”
GALLERIA AVERSA
Palazzo Luserna-Rorengo di Rorà
dal martedì al sabato 10-12,30/15,30-19
Via Cavour 13, 10123 Torino Tel: (+39) 011 532662
www.galleria-aversa.it
[email protected]
VEDERE A TORINO | 13
Il bellissimo martire cristiano
trafitto da frecce simboliche
Nel Castello di Miradolo Sgarbi ha portato quaranta
san Sebastiano dal Rinascimento all’inizio del Settecento
SAN SECONDO DI PINEROLO (TO). Istituita nel 2008 nel Castello di Miradolo, di cui tenta di riportare alla luce le
misteriose origini (probabilmente risalenti al XVII secolo), la Fondazione Cosso, presieduta da Maria Luisa
Cosso, ospita la prima grande mostra interamente dedicata a san Sebastiano, il valoroso militare dell’esercito
«San Sebastiano»
di Roma che professò la sua fede innanzi all’imperatore Diocleziano, fu accusato di tradimento, condannato a
di Rimpatta,
morte, legato a un albero e trafitto da frecce, divenendo un simbolo. Vittorio Sgarbi, con la collaborazione di
Madrid, coll. privata
Antonio D’Amico, ha selezionato una quarantina di opere di altrettanti artisti prodotte tra il Rinascimento
e l’inizio del Settecento e provenienti da importanti collezioni pubbliche e private italiane e internazionali. Il percorso dedicato
all’iconografia del martire cristiano si apre con Andrea della Robbia, che modellò il corpo del giovane soldato nella terracotta invetriata. A catturarne la smorfia del volto e la tensione del busto trafitto dalle frecce è invece Carlo Crivelli. Solitario e meditabondo è il
san Sebastiano di Tiziano, statuario e assorto in un mistico silenzio quello di Paris Bordone: queste due opere di raffinati interpreti
della pittura tonale introducono il visitatore ai colori e alle forme audaci di Peter Paul Rubens e a un inedito Guercino recentemente scoperto in una collezione privata americana. Di carattere devozionale (e sublime) è invece la rappresentazione di Guido
Reni che lega il santo a un albero nella luce calda dell’imbrunire. L’influenza caravaggesca si legge nelle opere di autori quali Jusepe
de Ribera, Nicolas Regnier e Matthias Stomer. Chiude la mostra una tela del 1732 ca realizzata da un pittore della cerchia di
Pierre Subleyras con colori tenui e calibrati effetti di luce immersi in un’atmosfera che preannuncia il nascente Neoclassicismo. q JD
Fondazione Cosso Castello di Miradolo, via Cardonata 2, San Secondo di Pinerolo, tel. 0121/502761, www.fondazionecosso.com. «San Sebastiano.
Bellezza e integrità nell’arte tra ’400 e ’600», fino all’8 marzo
Fotografie che feriscono più delle
armi, armature e navi da parata
Arriva a Cuneo il sogno
americano di Andy Warhol
VENARIA (TO). Nelle Sale delle Arti della reggia sabauda
sono esposti alcuni scatti icona del XX e XXI secolo. La
mostra prende le mosse dal libro «A occhi aperti» di Mario
Calabresi (edito da Contrasto nel 2013) ed è una produzione del Consorzio Venaria Reale in collaborazione con
Contrasto e l’agenzia Magnum. Il percorso curato da Alessandra Mauro e Lorenza Bravetta presenta 100 fotografie
a colori e in bianco e nero di dieci autori celebri in tutto il
mondo. Lo scatto più famoso, anche per l’evento a cui si riferisce, è sicuramente
quello di Elliott Erwitt
che ritrae Jacqueline
Kennedy ai funerali
del marito. Vi sono
poi le immagini di
Beirut di Gabriele Basilico che ha immortalato l’abbandono e
la desolazione della
capitale libanese nel
1991 dopo la guerra
civile. C’è la fotografia scattata da Steve
McCurry in Rajasthan
(India) nel 1983 nella
quale un gruppo di
donne strette in cerchio e avvolte in sari
rossi si ripara da una
tempesta di sabbia
mentre sembra danzare con essa (nella
foto, © Steve McCurry/Magnum Photos/
Contrasto). Ci sono gli
emigranti messicani
fermati dalla polizia in
un campo di fiori gialli al confine con gli Stati Uniti immortalati da Alex Webb nel 1979 e ci sono ancora gli scatti di Abbas, Paul Fusco, Don McCullin, Josef Koudelka,
Paolo Pellegrin e Sebastião Salgado. Sempre nelle Sale
delle Arti, al secondo piano, è allestita una selezione di
armature italiane, tedesche, indiane, giapponesi e islamiche realizzate tra il XVI e il XIX secolo e provenienti dalla
collezione del Museo Frederick Stibbert di Firenze. Nelle
Scuderie della Reggia invece è esposto il Bucintoro dei Savoia, la sontuosa nave da parata fatta realizzare da Vittorio
Amedeo II tra il 1729 e il 1731, unico esemplare originale
rimasto al mondo. Accanto a esso, infine, le carrozze di
gala utilizzate dalla famiglia reale tra il ’700 e l’800.
CUNEO. Figlio di immigrati
ruteni originari di Mikova
(nell’attuale
Slovacchia),
Andy Warhol (Pittsburgh
1928-New York 1987) è il
campione del sogno americano e del suo contrario. Cinico interprete del mito del successo e del consumismo, ha trasformato il ritratto in un prodotto
seriale e ha stanato le ombre nascoste nel culto dell’immagine. A lui è dedicata una retrospettiva in due sedi, tappa di un
progetto espositivo di Achille Bonito Oliva che si concluderà
nel Kremlin di Kazan in Russia nel 2015. I lavori esposti sono
datati dalla metà degli anni ’70 agli anni ’80 e provengono
principalmente da collezioni private italiane. In mostra anche
un video inedito girato nel 1982 da Warhol e Peter Wise durante un viaggio da New York a Cape Cod (nella foto, «Fashion.
Two female torsos with necklaces» di Andy Warhol, 1983 ©
The Andy Warhol Foundation for the Visual Arts by SIAE 2014)
Reggia di Venaria piazza della Repubblica 4, Venaria Reale, mar-ven
9-17, sab-dom-festivi 9,30-19,30, tel. 011/4992333, www.lavenaria.
it. «A occhi aperti», «La regia scuderia» e «Cavalieri, mamelucchi e
samurai», tutte fino all’8 febbraio
VEDERE IN PIEMONTE | 14
Skema 5 via XX Settembre 10, Cuneo, tel. 0171/480831, www.
skema5.com e Fondazione Delfino corso Nizza 2, Cuneo, tel.
0171/695600, www.fondazionedelfino.it. «Andy Warhol. The cultural
dreams» (mar-dom 10-12,30/16-19,30), fino al 10 gennaio
Le fotografie più forti nel forte
BARD (AO). Dopo la chiusura
autunnale dal 10 novembre
al 5 dicembre, il Forte di
Bard riapre con due mostre
fotografiche, la prima sarà
dedicata al popolare premio
internazionale fondato nel 1955 dalla World Press Photo
Foundation di Amsterdam. All’edizione del 2013 hanno partecipato 5.754 fotografi da 132 Paesi con 98.671 immagini
di attualità pubblicate sui giornali di tutto il mondo: in mostra
una selezione. L’ultimo vincitore è stato John Stanmeyer di
VII Photo Agency, con una fotografia scattata per National
Geographic raffigurante i migranti africani sulla costa di Gibuti mentre alzano di notte i cellulari verso il cielo nella speranza di captare il segnale e parlare con i loro cari (nella foto, ©
VII Photo Agency per National Geographic). La seconda esposizione è una personale del fotografo membro dell’Agenzia
Magnum, Josef Koudelka. Il percorso racchiude gli scatti con
cui da oltre vent’anni Koudelka immortala i più importanti
siti archeologici dell’antica civiltà greca e romana in 19
Paesi che si affacciano sul Mediterraneo. Sono esposte 60
fotografie e 22 panoramiche prive di intenti storici finalizzate
esclusivamente al piacere dello sguardo.
Forte di Bard (Bard, Ao, mar-ven 10-18, sab-dom 10-19, tel.
0125/838311, www.fortedibard.it): «World Press Photo» dal 6 dic.
al 6 gen.; «Joseph Koudelka 1991-2014», dal 13 dic. al 31 maggio
«Beethoven» di Felice Casorati, 1928 © Mart Archivio Fotografico
Casorati più
felice all’estero
Alla Fondazione Ferrero 65 dipinti
che il pittore piemontese scelse
per le mostre internazionali
ALBA (CN). «La mia pittura accolta con tanta severità in patria, trovò
all’estero consensi cordiali, talvolta entusiastici», così Felice Casorati
nel 1943 parlava del successo della sua pittura presso la critica e
il pubblico. Le tele che ottennero consenso internazionale sono
riunite in un’ampia retrospettiva organizzata dalla Fondazione Ferrero in collaborazione con la Galleria Civica di Arte
Moderna e Contemporanea di Torino e con la Soprintendenza
per i Beni storici, artistici ed etnoantropologici del Piemonte.
Curata da Giorgina Bertolino, l’esposizione raccoglie 65 dipinti realizzati tra gli anni Dieci e Cinquanta provenienti da
musei italiani e stranieri tra i quali il Mart di Rovereto, la Gnam
di Roma, la Nationalgalerie di Berlino, il Centre Pompidou di
Parigi e il Museum of Fine Arts di Boston. Si tratta di opere che
Casorati scelse di presentare nelle mostre internazionali
alle quali fu invitato, dall’Esposizione Universale di Barcellona
del 1929 all’Esposizione Internazionale di Parigi del 1937, sino
alla prima edizione di Documenta a Kassel nel 1955. A dare il
via al percorso cronologico è il «Ritratto della sorella Elvira»,
con cui esordì alla Biennale di Venezia nel 1907. Seguono «Le
vecchie comari» del 1908, «Bambina su un tappeto rosso»
del 1910 e «Ritratto di Maria Anna De Lisi» del 1918. Il ritratto fu il genere che Casorati predilesse per le grandi occasioni espositive anche nei decenni successivi, scegliendo come
modelli familiari, amici, intellettuali e artisti quali la moglie
Daphne Maugham, il mecenate Riccardo Gualino, il pianista
Alfredo Casella, l’ingegner Gino Beria o il pittore e allievo Riccardo Chicco. Chiude la mostra una sezione dedicata a una serie di schizzi di piccole dimensioni in cui il visitatore può
riconoscere in pochi tratti i grandi capolavori esposti.
Fondazione Ferrero via Vivaro 49, Alba-Cn, lun/mer-ven 15-19, sab-dom
10-19, tel. 0173/295094, www.fondazioneferrero.it, [email protected]. «Felice Casorati. Collezioni e mostre tra Europa e Americhe», fino
al primo febbraio
Tortona unisce i divisionisti
TORTONA (AL). La Pinacoteca della Fondazione C.R. Tortona
«il Divisionismo» è dedicata alla grande pittura italiana tra
l’800 e il ’900. Oltre ai maestri divisionisti e al celebre Giuseppe Pellizza da Volpedo, il percorso presenta le opere di
artisti socialmente impegnati attivi negli anni ’90 dell’800 e
sconfina nelle ricerche simboliste e futuriste con cui si aprì il
secolo successivo. Emergono le relazioni che caratterizzarono la diffusione del Divisionismo, come il legame tra Serafino
Macchiati e Giacomo Balla nel breve sodalizio parigino del
1900 o quello tra Plinio Nomellini, Giorgio Kienerk e Angelo
Torchi uniti nella «Scuola di Albaro» tra il 1891 e il 1895. Tra
le opere esposte «Lo sciopero» di Plinio Nomellini, «Incensum Domino!» di Angelo Morbelli, «Ultimi pascoli» di Carlo
Fornara, «La raccolta del fieno» di Giovanni Segantini, «La
via del Calvario» e «Adorazione dei magi» di Gaetano Previati,
«Quando gli uccelletti vanno a dormire» di Vittore Grubicy. La
Pinacoteca rende inoltre un doveroso omaggio al tortonese
Angelo Barabino. Il museo organizza visite guidate, laboratori
e attività creative per il pubblico e per le scuole.
Pinacoteca Fondazione C.R. Tortona c.so Leoniero 2, Tortona AL,
sab-dom 15-18,30, tel. 0131/822965, www.fondazionecrtortona.it.
Tutte le mostre da vedere
TORINO
1 Castello del Valentino
335 6402025
Sandro Martini.
Path-Yerebatan
4 nov. ➤ 8 nov.
2 Ex carcere Le Nuove
via Paolo Borsellino 3
011 3090115 | 011 546284
www.museolenuove.it
www.theothersfair.com
The Others. The Wild Side
6 nov. ➤ 9 nov.
3 Ex Manifatture Tabacchi
corso Regio Parco 142
011 8115112
www.photissima.it
Photissima Art Festival
6 nov. ➤ 30 nov.
Photissima Art Fair
6 nov. ➤ 9 nov.
4 Fondazione 107
via Andrea Sansovino 107
011 4544474
De generation of painting
➤ 30 nov.
5 Fondazione Giorgio
Amendola
via Tollegno 52 - 011 2482970
www.fondazioneamendola.it
Filippo Scroppo e le avanguardie del dopoguerra
➤ 15 mar. 2015
6 Fondazione Merz
via Limone 24
011 19719437
www.fondazionemerz.org
Masbedo. Todestriebe
➤ 11 gen. 2015
7 Fondazione Sandretto
Re Rebaudengo
via Modane 16
011 3797600
www.fsrr.org
David Ostrowski
➤ 1 feb. 2015
Beware wet paint
➤ 1 feb. 2015
Isa Genzken.
Basic Research Paintings,
1989-1991
➤ 1 feb. 2015
8 GAM - Galleria Civica
d’Arte Moderna
e Contemporanea
via Magenta 31
011 4429610
www.gamtorino.it
Roy Lichtenstein.
Opera prima
➤ 25 gen. 2015
Cecily Brown
➤ 1 feb. 2015
Felice Casorati.
Il pensiero assorto
➤ 1 feb. 2015
Vitrine. Felipe Aguila
➤ 6 gen. 2015
Surprise. Gianni Colosimo
➤ 6 gen. 2015
9 MAO - Museo d’Arte
Orientale
via San Domenico 11
011 4436927
www.maotorino.it
Rotazione di lacche
e emakimono giapponesi
➤ 31 dic.
Immortalare l’attimo.
L’onda di Hokusai
e gli attori di Kunisada
➤ 31 dic.
Cavalli celesti.
Raffigurazioni equestri
nella Cina antica
20 nov. ➤ 22 feb. 2015
10 Mef, Museo Ettore Fico
via Francesco Cigna 114
011 853065 www.museofico.it
Alis/Filloil
➤ 8 feb. 2015
Ettore Fico nelle collezioni.
Opere dal 1930 al 2004
➤ 8 feb. 2015
Alessandro Bulgini
in Barriera di Milano
➤ 8 feb. 2015
11 Fondazione
Accorsi-Ometto
via Po 55 - 011 8376883
www.fondazioneaccorsi-ometto.it
Giovanni Battista Quadrone
➤ 11 gen. 2015
Louis Van Loo. Le tre principessine di Casa Savoia
➤ 9 nov.
12 Museo Egizio
via Accademia delle Scienze 6
011 5617776 www.museoegizio.it
Immortali. L’Arte e i Saperi
degli antichi Egizi
➤ 20 dic. 2015
13 Museo Nazionale
del Cinema
via Montebello 20
011 8138560
www.museonazionaledelcinema.it
C’era una volta in Italia.
Il cinema di Sergio Leone
➤ 6 gen. 2015
14 Museo Nazionale della
Montagna Duca degli
Abruzzi - CAI Torino
piazzale Monte dei Cappuccini
011 6604104
www.museomontagna.org
Visioni tra le rocce
➤ 30 nov.
15 Palazzo Cavour
via Cavour 8
011 530690
www.palazzocavour.it
One Torino. Shit and Die
6 nov. ➤ 11 gen. 2015
16 Palazzo Chiablese
piazza San Giovanni 2
011 5220404
www.piemonte.beniculturali.it
Avanguardia russa.
Da Malevic a Rodcenko,
la collezione Costakis
➤ 15 feb. 2015
17 Palazzo dell’Arsenale
via dell’Arsenale, 22
011 56032106
90 artisti per una bandiera
➤ 30 nov.
18 Palazzo Lascaris
via Alfieri 15
010 532040
Matite di guerra. Satira
e propaganda in Europa
1914-18
➤ 3 dic.
19 Palazzo MadamaMuseo Civico d’Arte Antica
piazza Castello 1
011 4433501
www.palazzomadamatorino.it
Chapeau madame!
➤ 1 mar. 2015
Presepio, messinscena
dell’anima II parte
29 nov. ➤ 25 gen. 2015
Women of vision.
Le grandi fotografie
di National Geographic
➤ 11 gen. 2015
Torino arte e industria.
Nuove ceramiche Lenci
1 nov. ➤ 25 giu. 2015
Carbonio. Un viaggio
con Primo Levi
24 gen. 2015 ➤ 1 mar. 2015
Mollino e Fortuny.
Un itinerario fotografico
27 gen. 2015 ➤ 31 mag. 2015
20 PAV
via Giordano Bruno 31
011 19505210
www.parcoartevivente.it
Vegetation as political agent
➤ 11 gen. 2015
21 Pinacoteca Albertina
via Accademia Albertina 8
011 889 020
www.accademialbertina.torino.it
Maestri ceramisti lituani
contemporanei
➤ 16 nov.
Presepio, messinscena
dell’anima I parte
29 nov. ➤ 25 gen. 2015
22 Pinacoteca Giovanni
e Marella Agnelli
via Nizza 230
011 0062713
www.pinacoteca-agnelli.it
Martino Gamper:
design is a state
of mind
➤ 22 feb. 2015
Sedi varie
Gran Tour 2014
➤ 22 nov.
Raoul Gilioli. Vita.
200 stories through
the glass
➤ 13 set. 2015
Luci d’artista
1 nov. ➤ 15 gen. 2015
23 Torino Esposizioni
corso Massimo d’Azeglio 15
339 6598721
Paratissima X
5 nov. ➤ 9 nov.
24 Alberto Peola
via della Rocca 29
011 8124460
www.albertopeola.com
Cosimo Veneziano
8 nov. ➤ 23 dic.
25 Burning Giraffe-BU.G
via Eusebio Bava 8/A
347 7975704
Giuseppe Lo Schiavo
➤ 10 nov.
Call for artists
4 dic. ➤ 24 dic.
26 CO2
via Arnaldo da Brescia 39
www.co2gallery.com
Andrea Kvas. Atacai
8 nov. ➤ 20 dic.
27 Dieffe c/o Inner space
via Cesare Battisti 17
www.innerspace17.com
Aquae mundi I
8 nov. ➤ 11 nov.
28 Ermanno Tedeschi
via Pomba 14
011 4369917
www.etgallery.it
Work in progress
➤ 30 dic.
29 Eventinove
via della Rocca 36
011 8390013
www.eventinove.it
Mirco Marchelli.
A due voci
➤ 8 nov.
30 Fusion Art Gallery
piazza Peyron 9/G
www.fusionartgallery.it
Aquae Mundi II
2 nov. ➤ 30 nov.
31 Gagliardi Art System
via Cervino 16
011 19700031
www.gasart.it
High Resolution
8 nov. ➤ 10 gen. 2015
32 Galleria Accademia
via Accademia Albertina 3/e
011 885408
www.galleria-accademia.com
Co.Br.A.
7 nov. ➤ 6 dic.
33 Galleria Aversa
via Carlo Alberto 24
011 532662
www.galleria-aversa.it
Proposte 2014,
dall’800 agli anni ’20
➤ 15 nov.
34 Biasutti & Biasutti
via Bonafous 7/L
011 8173511
www.biasuttiebiasutti.com
Quadri specchianti.
Opere di Michelangelo
Pistoletto
➤ 20 dic.
35 Galleria Del Ponte
corso Moncalieri 3
011 8193233
Giacomo Soffiantino.
Ricordo di un maestro
➤ 20 nov.
Percorsi per collezioni
28 nov. ➤ 17 gen.
36 Galleria Elena
Salamon
via Torquato Tasso 11
011 7652619
www.elenasalamon.com
Colore assoluto
7 nov. ➤ 24 gen. 2015
37 Galleria Franco
Noero
via Mottalciata 10/B
011 882208
www.franconoero.com
Tunga
5 nov. ➤ 23 dic.
38 Galleria Giamblanco
via Giolitti, 39
338 5722525
www.giamblanco.com
Dipinti antichi
del Sei e Settecento
8 nov. ➤ 21 dic.
39 Galleria Moitre
via santa Giulia 37 bis
340 5172587 | 338 1426301
www.galleriamoitre.com
Maya Quattropani
➤ 6 dic.
40 Giampiero Biasutti
via della Rocca, 10
011 8390690
Piero Ruggeri
➤ 24 dic.
41 Giorgio Persano
via Principessa Clotilde 45
011 4378178
www.giorgiopersano.org
Zena el Khalil
➤ 10 gen. 2015
42 Guido Costa
Projects
via Mazzini 24
011 8154113
www.guidocostaprojects.com
Boris Mikhailov
➤ 31 gen. 2015
43 In Arco
piazza Vittorio Veneto 1/3
011 8122927
www.in-arco.com
Scacco matto.
Depero e Halley
➤ 10 gen. 2015
44 Internocortile
via Villa Glori, 6
011 6618841
Hom’Art (Design)
➤ 11 nov.
Dieci incanti 3
(Gioielli contemporanei)
19 nov. ➤ 24 dic.
45 Luce Gallery
corso San Maurizio 25
011 8141011
www.lucegallery.com
Graham Collins
8 nov. ➤ 10 dic.
46 Mazzoleni
Palazzo Panizza piazza Solferino, 2
011 534473
www.mazzoleniarte.it
Bonalumi. Sculture
➤ 31 gen. 2015
47 Noire Gallery
via Piossasco 29
011-5709299
www.noiregallery.com
Nothing on
6 nov. ➤ 15 gen. 2015
48 Norma Mangione
via Matteo Pescatore 17
011 5539231
www.normamangione.com
Francesco Barocco
8 nov. ➤ 20 dic.
49 Opere Scelte
via Matteo Pescatore 11/D
349 3509087
www.operescelte.com
Francesco Vaccaro
➤ 6 dic.
50 Oval Lingotto
via Nizza 294
011 6644111
011 19746106
www.lingottofiere.it
www.artissima.it
Artissima
7 nov. ➤ 9 nov.
51 Pala Alpitour
Isozaki
via Filadelfia 82
011 19464324
www.flashback.to.it
Flashback.
L’arte è tutta
contemporanea
6 nov. ➤ 9 nov.
52 Palazzo Saluzzo
Paesana
via della Consolata 1 bis
347 0103021
www.palazzosaluzzopaesana.it
Ruanda 20 anni dopo
➤ 8 feb. 2015
53 Paola Meliga
via Maria Vittoria 46/C
011 2079983 | 328 4363514
Hyung Geun Park.
Orizon need of dreaming
➤ 21 nov.
Anna Alberghina.
Vanishing Africa
28 nov. ➤ 15 gen. 2015
54 Paolo Tonin
via San Tommaso 6
011 19710514
www.toningallery.com
Giorgio Avigdor
8 nov. ➤ 10 dic.
55 Photo&Contemporary
via dei Mille 36
011 889884
Silvio Wolf
8 nov. ➤ 17 gen.
56 Raffaella De Chirico
Arte Contemporanea
via della Rocca 19
011 19503550
www.dechiricogalleriadarte.com
Fabio Bucciarelli.
Maiores Nostri
➤ 30 nov.
Joanpere Massana.
Works from the water
and air books
4 dic. ➤ 11 gen. 2015
The silent strenght of
Liu Xia
16 gen. 2015 ➤ 20 feb. 2015
57 Riccardo Costantini
Contemporary
via della Rocca 6/B
011 8141099
«Sind wir berliner?»
8 nov. ➤ 20 dic.
58 Rizomi Art Brut
via Sant’Agostino 18
011 5788808
www.rizomi.com
Emergenze.
Paola Anziché,
Piero Gilardi,
Pascal Tassini
7 nov. ➤ 31 dic.
59 Spazio Don Chisciotte
via della Rocca 37
011 19771755
Angelo Garoglio interpreta
Medardo Rosso
➤ 9 nov.
60 Tram Diogene
C.so Regio Parco angolo C.so
Verona
www.progettodiogene.eu
Jaimini Patel in residenza
➤ 28 feb. 2015
61 Van Der
via Giulia di Barolo 13 C
333 5205386
www.vandergallery.blogspot.it
Equivoci. Francesca Ferreri
e Fabio Tonetto
➤ 11 nov.
62 Weber & Weber
via San Tommaso 7
011 19500694
www.galleriaweber.it
Fausta Squatriti
5 nov. ➤ 17 gen. 2015
MONCALIERI
Cavallerizza del Castello
piazza Baden Baden
Le opere della Galleria
Sabauda
➤ 31 dic.
NICHELINO
Palazzina di Caccia
di Stupinigi
011 0133073
Piccoli Principi
➤ 30 dic.
Performance
di Anna Scalfi Eghenter
8 nov. ➤ 8 nov.
Podere Maurizziano
viale Torino 4, Stupinigi
www.stupinigifertile.it
Mostra fotografica di
Giuseppe Moccia
➤ 8 nov.
RIVA PRESSO CHIERI
Palazzo Grosso, Museo
del Paesaggio Sonoro
piazza Parrocchia, 4
011 5211788
I progetti
di Leopold Pollack
per Faustina Mazzetti
➤ 9 nov.
RIVARA
Castello di Rivara
0124 31122
www.castellodirivara.it
Destinazione d’uso
➤ 9 nov.
Andreas Schön
e Petra Lemmerz
➤ 9 nov.
Domenico Borrelli
➤ 9 nov.
Art vs. Recycling
➤ 9 nov.
Carlo Gloria
➤ 9 nov.
Enzo Bodinizzo
➤ 9 nov.
RIVOLI
Castello di Rivoli-Museo
d’Arte Contemporanea
piazza Mafalda di Savoia
011 9565222
www.castellodirivoli.org
Gli italiani visti dalla
televisione
➤ 16 nov.
Intenzione manifesta.
Il disegno in tutte
le sue forme
➤ 25 gen. 2015
Sophie Calle. MAdRE
➤ 15 feb. 2015
Illy Present Future
Exhibition
7 nov. ➤ 11 gen. 2015
SAN SECONDO DI
PINEROLO
Castello di Miradolo
via Cardonata 1
0121 376545
www.fondazionecosso.it
San Sebastiano.
Bellezza e integrità
nell’arte tra Quattrocento
e Seicento
➤ 8 mar. 2015
TORRE PELLICE
Civica Galleria d’arte
Filippo Scroppo
via Roberto d’Azeglio 10
0121 932530
www.galleriascroppo.org
Filippo Scroppo
e le avanguardie artistiche
del dopoguerra
➤ 15 mar. 2015
Museo Valdese
via C. Beckwith 3
0121 932179
www.fondazionevaldese.org
La Grande Guerra:
storie e memorie valdesi
➤ 30 nov.
Tucci Russo Studio
per l’Arte Contemporanea
via Stamperia 9
0121 953357
www.tuccirusso.com
Mario Airò - Christiane Löhr
➤ 28 feb. 2015
VENARIA
Reggia di Venaria Reale
via Mensa 34
011 4992333
www.lavenariareale.it
A occhi aperti
➤ 8 feb. 2015
Cavalieri, mamelucchi
e Samurai.
La collezione del museo
Stibert di Firenze
➤ 8 feb. 2015
La Regia Scuderia.
Il Bucintoro
e le carrozze regali
➤ 8 feb. 2015
VEDERE A TORINO | 15
ARMANDO TESTA
THE REAL
EXPERIENCE
w w w. l a v a z z a . c o m